ACTA
APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ANNUS

X X X X V I - SERIES I I - VOL. X X I

TYPIS POLYGLOTTIS VATICANIS
M

•

DCCCC

•

LIV

An. et vol. X X X X V I

16 Ianuarii 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N. 1

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA rn PP. X I I
NUNTIUS
A

BEATISSIMO
A.

PATRE

MCMLIII,

SCOPIS

DATUS,

ADSTANTIBUS

IN

RADIOPHONICUS
PERVIGILIO

EMIS

AC ROMANAE CURIAE

PP.

DD.

NATIVITATIS

CARDINALIBUS

D.

N.

IESU

ET E X C M I S

CHRISTI
DD.

EPI-

PRAELATIS.

Intorno alla radiosa culla del Redentore
« Il popolo, che abitava nelle tenebre, vide una gran luce ». Con
1

questa vivida immagine lo spirito profetico d'Isaia preannunziò la venuta sulla terra del celeste Bambino, Padre del futuro secolo e Principe
della pace. Con questa medesima immagine, divenuta nella maturità
dei tempi realtà confortatrice delle umane generazioni che si avvicendano in questo mondo pieno di caligine, Noi desideriamo, diletti figli e
figlie dell'Orbe cattolico, esordire il Nostro Messaggio natalizio, e di
essa servirci per condurvi ancora una volta alla culla del neonato Salvatore, fulgida fonte di luce.

Luce che risplende nelle tenebre
Luce che squarcia e vince le tenebre è, infatti, il Natale del Signore
nel suo essenziale significato, che l'Apostolo Giovanni espose e compendiò nel sublime esordio del suo Vangelo, riecheggiante la solennità della
prima pagina del Genesi all'apparire della prima luce. « Il Verbo si è
fatto carne e abitò fra noi ; e noi fummo spettatori della sua gloria,
gloria, quale l'Unigenito ha dal Padre, pieno di grazia e di verità ».
1

2

Is.,-9, i.
IOAN.,

1,

14.

2

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

6

Egli, vita e lume in sè stesso, risplende nelle tenebre e accorda a tutti
coloro, che aprono a lui i loro occhi e il loro cuore, a quelli che lo
ricevono e credono in lui, il potere di divenire figli di Dio.

3

Ma, nonostante così generosa folgorazione di luce divina, promanante
dall'umile presepe, è lasciata all'uomo la tremenda facoltà di immergersi nelle antiche tenebre, causate dal primo peccato, dove lo spirito
inaridisce in opere di fango e di morte. Per siffatti ciechi volontari, resi
tali per aver perduta o indebolita la fede, il Natale stesso non serba
altro fascino se non quello di una festa meramente umana, risolta in
poveri sentimenti ed in ricordi puramente terrestri, spesso tuttavia
dolcemente accarezzata, ma come involucro senza contenuto e guscio
senza nòcciolo. Persistono dunque, intorno alla radiosa culla del Redentore, zone di tenebre, e si aggirano uomini dagli occhi spenti al fulgore celeste, non perchè il Dio Incarnato non abbia, pur nel mistero,
luce per illuminare ciascuno che viene in questo mondo ; ma perchè
molti, abbagliati dall'eûimero splendore degli ideali e delle opere umane, circoscrivono il loro sguardo nei confini del creato, incapaci come
sono di sollevarlo al Creatore, principio, armonia e fine di ogni cosa
esistente.
Il progresso tecnico
A questi uomini delle tenebre desideriamo di additare la « gran luce »
irradiata dal presepe, invitandoli, prima di ogni altra cosa, a riconoscere la causa odierna che li fa ciechi ed insensibili al divino. Essa è la
soverchia, talora esclusiva stima, del cosidetto « progresso tecnico ».
Questo, sognato dapprima quale mito onnipotente e dispensatore di felicità, poi promosso con ogni industria fino alle più ardite conquiste, si
è imposto sulle comuni coscienze quale fine ultimo dell'uomo e della
vita, sostituendosi pertanto a qualsiasi genere d'ideali religiosi e spirituali. Oggi si vede con sempre maggior chiarezza che la sua indebita
esaltazione ha accecato gli occhi degli uomini moderni ha reso sorde
}

le loro orecchie, tanto che si avvera in essi ciò che il Libro della Sa4

pienza flagellava negli idolatri del suo tempo : essi sono incapaci d'intendere dal mondo visibile Colui che è, di scoprire il lavoratore dalla
sua opera; e anche più oggi, per coloro che camminano nelle tenebre,
il mondo del soprannaturale e l'opera della Redenzione, che trascende
tutta la natura ed è stata compiuta da Gesù Cristo, restano avvolti in
una totale oscurità.
3

Cfr.

IOAN.,

* Sap., 13, 1.

1,

12.

Acta PU Pp.

Xli

7

Esso viene da Dio e conduce per sè a Dio
Eppure non dovrebbe accadere siffatto traviamento, nè le presenti
Nostre rimostranze hanno da essere intese quale riprovazione del progresso tecnico in sè. La Chiesa ama e favorisce i progressi umani. È
innegabile che il progresso tecnico viene da Dio, dunque può e deve
condurre a Dio. Accade infatti spessissimo che il credente, nell'ammi-,
rare le conquiste della tecnica, nel servirsene per penetrare più profondamente nella conoscenza della creazione e delle forze della natura e
per meglio dominarle mediante le macchine e gli apparecchi, affine di
ridurle al servizio dell'uomo e all'arricchimento della vita terrena, si
senta come trascinato ad adorare il Datore di quei beni che egli ammira ed utilizza, ben sapendo che il Figlio eterno di Dio è il « primogenito di tutte le creature, poiché in lui sono state fatte tutte le cose nei
cieli e in terra, le visibili e le invisibili ».

5

Ben lontano dunque dal

sentirsi mosso a sconfessare le maraviglie della tecnica ed il suo legittimo impiego, il credente si trova forse più pronto a piegare il ginocchio davanti al celeste Bambino del presepe, più consapevole del suo
debito di gratitudine a Chi diecle intelligenza e cose, più disposto ad
inserire le stesse opere della tecnica a far coro con gli angeli nell'inno
6

di Betlemme : « Gloria a Dio nel più alto dei cieli » . Egli troverà perfino naturale di porre accanto all'oro, all'incenso, alla mirra, offerti
dai Magi al Dio bambino, altresì le conquiste moderne della tecnica :
macchine e numeri, laboratori e scoperte, potenza e risorse. Anzi, tale
offerta è come il presentargli l'opera già da Lui stesso comandata, ed
ora felicemente eseguita, seppure non terminata. «Popolate la terra e
sottomettetela»:

7

disse Iddio all'uomo nel consegnarli la creazione

in provvisorio retaggio. Quale lungo ed aspro cammino da allora fino
ai tempi presenti, nei quali gli uomini possono in qualche modo dire
d'aver adempiuto il divino comando!

La tecnica moderna all'apogeo dello splendore e del rendimento
La tecnica infatti conduce l'uomo odierno verso una perfezione non
mai raggiunta nella dominazione del mondo materiale. La macchina
moderna permette un modo di produzione, che sostituisce ed ingigantisce la energia umana di lavoro, che si libera intieramente dall'apporto
delle forze organiche ed assicura un massimo di potenziale estensivo e
5

8

Coloss., 1, 15-16.
L u c , 2, 14.

' Gen... 1. 28.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

8

intensivo e al tempo stesso di precisione. Abbracciando con uno sguardo
i risultati di questa evoluzione, par di cogliere nella natura stessa il
consenso di soddisfazione per quanto l'uomo ba in essa operato e l'incitamento a procedere ulteriormente nella indagine e nella utilizzazione
delle sue straordinarie possibilità. Ora, è chiaro che ogni ricerca e scoperta delle forze della natura, effettuate dalla tecnica, si risolvono in
ricerca e scoperta della grandezza, della sapienza, dell'armonia di Dio.
Considerata in tal modo la tecnica, chi potrebbe disapprovarla e condannarla?
Pericolo che essa cagioni grave danno spirituale. - Lo " spirito tecnico

i?

Tuttavia sembra innegabile che la stessa tecnica, giunta nel nostro
secolo all'apogeo dello splendore e del rendimento, si tramuti per circostanze di fatto in un grave pericolo spirituale. Essa sembra comunicare all'uomo moderno, prono davanti al suo altare, un senso di autosufficienza e di appagamento delle sue spirazioni di conoscenza e di potenza sconfinate. Con il suo molteplice impiego, con l'assoluta fiducia
che riscuote, con le inesauribili possibilità che promette, la tecnica moderna dispiega intorno all'uomo contemporaneo una visione così vasta
da esser confusa da molti con l'infinito stesso. Le si attribuisce per
conseguenza una impossibile autonomia, la quale alla sua volta si trasforma nel pensiero di alcuni in una errata concezione della vita e del
mondo, designata col nome di « spirito tecnico ». Ma in che cosa questo
esattamente consiste? In ciò, che si considera come il più alto valore
umano e della vita trarre il maggior profitto dalle forze e dagli elementi della natura; che si fissano come scopo, a preferenza di tutte le
altre attività umane, i metodi tecnicamente possibili di produzione
meccanica, e che si vede in essi la perfezione della coltura e della felicità terrena.
Esso tende a restringere Io sguardo dell'uomo alla sola materia...
Vi è innanzi tutto un inganno fondamentale in questa distorta visione del mondo, offerta dallo « spirito tecnico ». Il panorama, a prima
vista sconfinato, che la tecnica dispiega agli occhi dell'uomo moderno,
per quanto esteso esso sia, rimane tuttavia una proiezione parziale della
vita sulla realtà, non esprimendo se non i rapporti di questa con la
materia, È un panorama perciò allucinante, che finisce per rinchiudere
l'uomo, troppo credulo nella immensità e nella onnipotenza della tecnica, in una prigione, vasta sì, ma circoscritta, e pertanto insopportabile, a lungo andare, al genuino suo spirito. Il suo sguardo, ben lungi

Acta Pii Pp. XII

9

dal prolungarsi sulla infinita realtà, che non è solo materia, si sentirà
mortificato dalle barriere che questa necessariamente gli oppone. Da qui
la recondita angoscia dell'uomo contemporaneo, divenuto cieco per essersi volontariamente circondato di tenebre.
...e lo rende cieco per le verità religiose
Ben più gravi sono i danni che derivano dallo « spirito tècnico » all'uomo, che se ne lascia inebriare, nel settore delle verità propriamente
religiose e nei suoi rapporti col soprannaturale. Sono anche queste le
tenebre a cui allude l'Evangelista S. Giovanni, che l'Incarnato Verbo
di Dio è venuto a dissipare e che impediscono la comprensione spirituale
dei misteri di Dio.
Non che la tecnica in sè stessa esiga il rinnegamento dei valori
religiosi in virtù della logica — la quale, come abbiamo detto, conduce
anzi alla loro scoperta, — ma è quello « spirito tecnico » che pone l'uomo in una condizione sfavorevole per ricercare, vedere, accettare le
verità e i beni soprannaturali. La mente, che si lascia sedurre dalla
concezione di vita effigiata dallo « spirito tecnico », resta insensibile,
disinteressata, quindi cieca dinanzi a quelle opere di Dio, di natura del
tutto diversa dalla tecnica, quali sono i misteri della fede cristiana. Il
rimedio stesso, che consisterebbe in un raddoppiato sforzo per estendere lo sguardo oltre la barriera di tenebre e per stimolare nell'anima
l'interesse per le realtà soprannaturali, è reso inefficace già in partenza
dal medesimo « spirito tecnico », poiché esso priva gli uomini del senso
critico a riguardo della singolare irrequietezza e superficialità del nostro tempo ; difetto che anche coloro, i quali approvano veramente e
sinceramente il progresso tecnico, debbono pur troppo riconoscere come una delle sue conseguenze. Gli uomini impregnati dello (( spirito
tecnico » difficilmente trovano la calma, la serenità e interiorità richieste per poter riconoscere il cammino che conduce al Figlio di Dio fatto
uomo. Essi arriveranno fino a denigrare il Creatore e la sua opera, dichiarando la natura umana una costruzione difettosa, se la capacità
d'azione del cervello e degli altri organi umani, necessariamente limitata, impedisce l'attuazione di calcoli e di progetti tecnologici. Ancor
meno sono atti a comprendere e stimare gli altissimi misteri della vita
e dell'economia divina, quale, ad esempio, il mistero del Natale, in cui
l'unione del Verbo Eterno con la natura umana attua ben altre realtà
e grandezze che quelle considerate dalla tecnica. Il loro pensiero segue
altri cammini ed altri metodi sotto la unilaterale suggestione di quello
« spirito tecnico » che non riconosce e non apprezza come realtà se non

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

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ciò che può esprimersi in rapporti numerici e in calcoli utilitari. Oredono così di scomporre la realtà nei suoi elementi, ma la loro conoscenza
rimane alla superficie e non si muove che in una sola direzione. È
evidente che chi adotta il metodo tecnico come unico strumento di ricerca della verità deve rinunziare a penetrare, ad esempio, le profonde
realtà della vita organica, e ancor più quelle della vita spirituale, le
realtà viventi dell'individuo e della umana società, perchè non possono
scomporsi in rapporti quantitativi. Come si potrà pretendere da una
mente così conformata assenso ed ammirazione dinanzi alla imponente
realtà, alla quale noi siamo stati elevati da Gesù Cristo, mediante la
sua Incarnazione e Redenzione, la sua Rivelazione e la sua grazia? Anche a prescindere dalla cecità religiosa che deriva dallo « spirito tecnico », l'uomo che n'è posseduto resta menomato nel suo pensiero, precisamente in quanto per esso è immagine di Dio. Dio è la intelligenza
infinitamente comprensiva, mentre lo (( spirito tecnico » fa di tutto per
coartare nell'uomo la libera espansione del suo intelletto. Al tecnico,
maestro o discepolo, che vuole salvarsi da questa menomazione, non
occorre soltanto augurare una educazione della mente informata a profondità, ma soprattutto una formazione religiosa, la quale, contrariamente a quanto si è talora affermato, è la più atta a proteggere il suo
pensiero da influssi unilaterali. Allora la ristrettezza della sua conoscenza sarà spezzata ; allora la creazione gli apparirà illuminta in tutte
le dimensioni, specialmente quando dinanzi al presepe si sforzerà di comprendere (( quale sia la larghezza, la lunghezza, e l'altezza, e la profondità, e la conoscenza della carità di Cristo » .

8

In caso contrario l'era

tecnica compirà il suo mostruoso capolavoro di trasformare l'uomo in
un gigante del mondo fisico a spese del suo spirito ridotto a pigmeo
del mondo soprannaturale ed eterno.
L'influsso dello " spirito teenico " sull'ordine naturale della vita degli uomini
moderni e sulle loro reciproche relazioni,...
Ma non si arresta qui l'influsso esercitato dal progresso tecnico, accolto che sia nella coscienza come qualche cosa di autonomo e di fine
a sè stesso. A nessuno sfugge il pericolo di un « concetto tecnico della
vita », cioè il considerare la vita esclusivamente per i suoi valori tecnici,
come elemento e fattore tecnico. Il suo influsso si ripercuote sia sul
modo di vivere degli uomini moderni, sia sulle loro reciproche relazioni.
s

Cfr. Eph., 3, 18-19.

Acta Pii Pp. XII

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Guardatelo per un momento, in atto nel popolo, tra cui già si diffonde, e particolarmente riflettete come ha alterato il concetto umano
e cristiano del lavoro, e quale influsso esercita nella legislazione e nelTamministrazione. Il popolo ha accolto, a buon diritto, con favore il
progresso tecnico, perchè allevia il peso della fatica e accresce la produttività. Ma bisogna pur confessare che se tale sentimento non è mantenuto nei retti limiti, il concetto umano e cristiano del lavoro soffre
necessariamente danno. Parimente, dal non equo concetto tecnico della
vita, e quindi del lavoro, deriva il considerare il tempo libero come
fine a sè stesso, anziché riguardarlo e utilizzarlo come giusto sollievo e
ristoro, legato essenzialmente al ritmo di una vita ordinata, in cui riposo e fatica si alternano in un unico tessuto e si integrano in una
sola armonia. Più visibile è l'influsso dello « spirito tecnico » applicato
al lavoro, quando si toglie alla domenica la sua dignità singolare come
giorno del culto divino e del riposo fisico e spirituale per gl'individui
e la famiglia, e diviene invece soltanto uno dei giorni liberi nel corso
della settimana, che possono essere altresì differenti per ciascun membro della famiglia, secondo il maggior rendimento che si spera di ricavare da tale distribuzione tecnica dell'energia materiale e umana; ovvero quando il lavoro professionale viene talmente condizionato e assoggettato al « funzionamento » della macchina e degli apparecchi, da
logorare rapidamente il lavoratore

t

come se un anno di esercizio della

professione gli avesse esaurito la forza di due o più anni di vita normale.
f ...non meno che sulla loro dignità personale, sulla economia globale,...
Rinunziamo ad esporre più distesamente come questo sistema, ispirato esclusivamente da vedute tecniche, cagioni, in contraddizione alla
aspettativa, uno sperpero di risorse materiali, non meno che delle principali fonti di energia — tra le quali bisogna certo includere l'uomo
stesso, — e come per conseguenza deve a lungo andare rivelarsi quale
un peso dispendioso per l'economia globale. Non possiamo tuttavia omettere di attirare l'attenzione sulla nuova forma di materialismo che lo
« spirito tecnico » introduce nella vita. Basterà accennare che esso la
svuota del suo contenuto, poiché la tecnica è ordinata all'uomo e al
complesso dei valori spirituali e materiali che spettano alla sua natura
e alla sua dignità personale. Dove la tecnica dominasse autonoma, la
società umana si trasformerebbe in una folla incolore, in qualche cosa
di impersonale e schematico, contrario per tanto a ciò che la natura
ed il suo Creatore dimostrano di volere.

Acta -Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

12

...e sulla famiglia
Senza dubbio grandi parti della umanità non sono state ancora toccate da sifatto « concetto tecnico della vita » ; ma è da temere che dovunque penetri senza cautele il progresso tecnico, non tardi a manifestarsi il pericolo delle denunziate deformazioni. E pensiamo con ansia
particolare al pericolo incombente sulla famiglia, che nella vita sociale
è il più saldo principio di ordine, in quanto sa suscitare tra i suoi
membri innumeri servigi personali quotidianamente rinnovantisi, li
lega con vincoli d'affetto alla casa e al focolare, e desta in ciascuno di
essi l'amore della tradizione familiare nella produzione e nella conservazione dei beni di uso. Là invece ove penetra il concetto tecnico
della vita, la famiglia smarrisce il legame personale della sua unità,
perde il suo calore e la sua stabilità. Essa non rimane unita se non
nella misura che sarà imposta dalle esigenze della produzione di massa,
verso la quale sempre più insistentemente si corre. Non più la famiglia
opera dell'amore e rifugio di anime, ma desolato deposito, secondo le
circostanze, o di mano d'opera per quella produzione, o di consumatori
dei beni materiali prodotti.

Il " concetto tecnico della vita " forma particolare del materialismo
Il (( concetto tecnico della vita » non è dunque altro che una forma
particolare del materialismo, in quanto offre come ultima risposta alla
questione dell'esistenza una formula matematica e di calcolo utilitario.
Per questo l'odierno sviluppo tecnico, quasi conscio d'essere avvolto da
tenebre, manifesta inquietudine ed angoscia, avvertite specialmente da
coloro che si adoperano nella febbrile ricerca di sistemi sempre più
complessi, sempre più rischiosi. Un mondo così guidato non può dirsi
illuminato da quella luce, nè animato da quella vita, che il Verbo,
9

splendore della gloria di Dio, facendosi uomo, è venuto a comunicare
agli uomini.

Gravità dell'ora presente, specialmente per l'Europa
Ed ecco che al Nostro sguardo, costantemente ansioso di scoprire
all'orizzonte segni di stabile schiarita, (se non di quella luce piena di
cui parlò il Profeta), si offre invece la grigia visione di un'Europa tuttora inquieta, ove quel materialismo, di cui abbiamo discorso, non che
• Hebr., 1, 3.

-Acta Pii

Pp.

III

13

risolvere, esaspera i suoi fondamentali problemi, strettamente legati
con la pace e con l'ardine dell'intiero mondo.
In verità esso non minaccia questo continente più seriamente che le
altre regioni della terra; crediamo anzi che siano maggiormente esposti
agli accennati pericoli, e particolarmente scossi nell'equilibrio morale
e psicologico, i popoli che vengono raggiunti tardivamente e all'improvviso dal rapido progredire della tecnica, giacché l'importata evoluzione,
non scorrendo con moto costante, ma saltando con balzi discontinui, non
incontra valide dighe di resistenza, di correzione, di adeguamento, né
nella maturità dei singoli, né nella tradizionale cultura.
Tuttavia le Nostre gravi apprensioni a riguardo dell'Europa sono
motivate dalle incessanti delusioni in cui vanno a naufragare, ormai
da anni, i sinceri desideri di pace e di distensione accarezzati da questi
popoli, anche per colpa della impostazione materialistica del problema
della pace. Noi pensiamo in modo particolare a coloro che giudicano la
questione della pace come di natura tecnica, e guardano la vita degli
individui e delle nazioni sotto l'aspetto tecnico-economico. Questa concezione materialistica della vita minaccia di divenire la regola di condotta di affaccendati agenti di pace e la ricetta della loro politica pacifista. Essi stimano che il segreto della soluzione stia nel dare a tutti
i popoli la prosperità materiale mediante il costante incremento della
produttività del lavoro e del tenore di vita così come, cento anni or
sono, un'altra simile formula riscoteva l'assoluta fiducia degli Statisti :
Col libero commercio la eterna pace.
Il retto cammino verso la vera pace
Ma nessun materialismo è stato mai un mezzo idoneo per instaurare
la pace, essendo questa innanzi tutto un atteggiamento dello spirito, e,
soltanto in second'ordine, un equilibrio armonico di forze esterne. "È3
dunque un errore di principio anidare la pace al materialismo moderno,
che corrompe l'uomo alle sue radici e soffoca la sua vita personale e
spirituale. Alla medesima sfiducia conduce, del resto, l'esperienza, la
quale dimostra, anche ai nostri giorni, che il dispendioso potenziale di
forze tecniche ed economiche, quando sia distribuito più o meno eguaimente tra le due parti, impone un reciproco intimorimento. Ne risulterebbe quindi soltanto una pace della paura ; non la pace, che è sicurezza dell'avvenire. Occorre ripetere e senza stancarsi, e persuaderne
coloro, tra il popolo, i quali si lasciano facilmente allucinare dal miraggio che la pace consiste nell'abbondanza dei beni, mentre essa, la
sicura e stabile pace, è soprattutto un problema di unità spirituale e

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

14

di disposizioni morali. Essa esige, sotto pena di rinnovata catastrofe
per l'umanità, che si rinunzi alla fallace autonomia delie forze materiali,
le quali, ai nostri tempi, non si distinguono gran che dalle armi propriamente belliche. La presente condizione di cose, non migliorerà, se tutti
i popoli non riconosceranno i comuni fini spirituali e morali della umanità, se non si aiuteranno ad attuarli, e per conseguenza se non s'intenderanno mutuamente per opporsi alla dissolvente discrepanza che domina
fra di loro riguardo al tenore di vita e alla produttività del lavoro.
La unione dei popoli dell'Europa
Tutto ciò può esser fatto, ed è anzi impellente che si faccia nell'Europa, producendo quella unione continentale tra i suoi popoli, differenti
bensì, ma geograficamente e storicamente l'uno all'altro legati. Un
valido incoraggiamento per tale unione è il manifesto fallimento della
contraria politica e il fatto che i popoli stessi, nei ceti più umili, ne
attendono l'attuazione, stimandola necessaria e praticamente possibile.
Il tempo sembra dunque maturo a che l'idea divenga realtà. Pertanto
Noi esortiamo all'azione innanzi tutto gli nomini politici cristiani, ai
quali basterà ricordare che ogni sorta d'unione pacifica di popoli fu
sempre un impegno del Cristianesimo. Perchè ancora esitare? Il fine è
chiaro; i bisogni dei popoli sono sotto gli occhi di tutti. A chi chiedesse in anticipazione l'assoluta garanzia del felice successo, dovrebbe
rispondersi che si tratta, bensì, di un'alea, ma necessaria; di un'alea,
ma adatta alle possibilità presenti; di un'alea ragionevole. Occorre senza
dubbio procedere cautamente; avanzare con ben calcolati passi; ma
perchè diffidare proprio ora dell'alto grado conseguito dalla scienza e
dalla prassi politica, le quali sanno bastevolmente prevedere gli ostacoli
e approntare i rimedi? Induca soprattutto all'azione il grave momento
in cui l'Europa si dibatte : per essa non vi è sicurezza senza rischio.
Chi esige un'assoluta certezza,

non dimostra buona volontà verso

l'Europa.
Genuina azione sociale cristiana
Sempre in vista di questo scopo, Noi esortiamo altresì gli uomini
politici cristiani all'azione nell'interno dei loro Paesi. Se l'ordine non
regna nella vita interna dei popoli, è vano attendere l'unione dell'Europa e la sicurezza di pace nel mondo. In un tempo come il nostro, in
cui gli errori si mutano facilmente in catastrofi, un uomo politico cristiano non può — oggi meno che mai — accrescere le tensioni sociali
interne, drammatizzandole, trascurando ciò che è positivo, e lasciando

Acta Pii Pp.

XII

15

smarrire la retta visione di quel che è ragionevolmente possibile. A lui
si chiede tenacia nell'attuazione della dottrina sociale cristiana, tenacia
e fiducia, più di quanto ne dimostrano gli avversari verso i loro errori.
Se la dottrina sociale cristiana, da oltre cento anni, si è sviluppata ed
è stata resa feconda nella pratica politica di molti popoli — pur troppo
non di tutti, — coloro che sono troppo tardi arrivati, non hanno oggi
motivo di lamentare che il Cristianesimo lascia nel campo sociale una
lacuna, che, secondo essi, è da colmare mediante una cosiddetta rivoluzione delle coscienze cristiane. La lacuna non è nel Cristianesimo,
ma nella mente dei suoi accusatori.
Essendo così, l'uomo politico cristiano non serve la pace interna, nè,
per conseguenza, la pace esterna, quando abbandona la base solida della esperienza oggettiva e dei chiari principi e si trasforma quasi in un
banditore carismatico di una nuova terra sociale, contribuendo ad aggravare il disorientamento delle menti già incerte. Di ciò si rende colpevole chi crede di poter fare esperimenti sull'ordine sociale, e specialmente chi non è risoluto a far prevalere in tutti i gruppi la legittima autorità dello Stato e l'osservanza delle giuste leggi. Occorre forse
dimostrare che la debolezza dell'autorità scalza la solidità d'un Paese
più che tutte le altre difficoltà, e che la debolezza d'un Paese porta con
sè l'indebolimento dell'Europa e mette in pericolo la pace generale?

L'autorità dello Stato
Occorre dunque reagire all'errata opinione, secondo cui il giusto prevalere dell'autorità e delle leggi apra necessariamente la strada alla
tirannia. Noi stessi, alcuni anni or sono, in questa stessa ricorrenza,

10

parlando della democrazia, abbiamo notato che in uno Stato democratico, non meno che in ogni altro bene ordinato, l'autorità deve essere
vera ed effettiva. Senza dubbio la democrazia vuole attuare l'ideale
della libertà; ma ideale è soltanto quella libertà che si allontana da
ogni, sfrenatezza, quella libertà che congiunge con la consapevolezza
del proprio diritto il rispetto verso la libertà, la dignità e il diritto
degli altri, ed è cosciente della propria responsabilità verso il bene generale. Naturalmente questa genuina democrazia non può vivere e prosperare che nell'atmosfera del rispetto verso Dio e della osservanza
dei suoi comandamenti, non meno che della solidarietà o fraternità cristiana.
18

24 dicembre 1944.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

16

Conclusione
In tal guisa, diletti figli e figlie, l'opera della pace, promessa agli
uomini nello splendore della notte di Betlemme, si compirà infine con la
buona volontà di ciascuno, ma essa s'inizia nella pienezza della Verità
che fuga le tenebre delle menti. Come nella creazione (( al principio era
il Verbo », e non le cose, non le loro leggi, non la loro potenza e abbondanza, così, nella esecuzione della misteriosa impresa affidata dal Creatore all'umanità, deve porsi al principio il medesimo Verbo, la sua verità,
la sua carità e la sua grazia ; e soltanto dopo la scienza e la tecnica. Quest'ordine abbiamo voluto esporvi, e vi esortiamo a tutelare validamente.
Ci sta a fianco la storia, che voi sapete essere buona maestra. Sembra
tuttavia che dinanzi al suo insegnamento coloro che non lo intendono,
inclinati perciò a tentare nuove avventure, siano più numerosi degli
altri, sacrificati dalla loro follia. Noi abbiamo parlato in nome di queste
vittime, che piangono ancora per tombe vicine e lontane, e già debbono
temere che se ne aprano altre; che abitano ancora fra le rovine, e già
vedono approssimarsi nuove distruzioni ; che attendono ancora prigionieri
e dispersi, e già temono per la loro propria libertà. U pericolo è così
grande che, dalla culla del Principe eterno della pace Noi abbiamo dovuto proferire parole gravi, anche a rischio di provocare timori ancor più
vivi. Ma si può sempre confidare che, con la grazia di Dio, sarà un timore salutare ed efficace, che conduca verso l'unione dei popoli, rafforzando così la pace.
Ascolti queste Nostre ansie e voti la Madre di Dio e Madre degli uomini, l'Immacolata Maria, ai cui altari si prostrano quest'anno in modo
speciale i popoli della terra, affinchè interponga tra questa ed il Trono
di Dio la sua materna intercessione.
Con tale augurio sulle labbra e nel cuore, impartiamo a voi tutti, diletti figli e figlie, alle vostre famiglie, e specialmente agli umili, ai poveri, agli oppressi, ai perseguitati per la loro fedeltà a Cristo e alla sua
Chiesa, con effusione di cuore la Nostra paterna Apostolica Benedizione.

Acta Pii Pp. XII

17

EPISTULA
AD E X C M U M VIRUM P A U L U M MAGLOIRE, PRAESIDEM HAITIANAS REIPUBLICAE,
OB CENTUM ET

QUINQUAGINTA ELAPSOS ANNOS AB EADEM REPUBLICA SUI

PLENI IURIS EFFECTA.

P I U S PP. X I I
A l'heure où la noble nation haïtienne s'apprête à fêter le cent-cinquantième anniversaire de la proclamation de son indépendance, Nous
tenons à lui donner un nouveau témoignage de Nos sentiments paternels.
La bienveillance du Chef de l'Eglise, vous en avez éprouvé les effets
dès l'origine — peut-on dire — de cette indépendance que vous fêtez
aujourd'hui avec une légitime fierté. Et depuis ce temps, les Souverains
Pontifes n'ont cessé de manifester leur sollicitude pour votre patrie,
comme l'atteste, entre autres, le Concordat toujours en vigueur entre le
Saint-Siège et la République d'Haïti et qui a été si riche en fruits de
saint.
Nous avons tenu à poursuivre, pour Notre part, l'œuvre de Nos prédécesseurs et à montrer Notre particulier intérêt pour votre Pays, notamment en assurant à de jeunes ecclésiastiques haïtiens le bienfait de la
formation romaine et en élevant tout récemment à l'épiscopat un prêtre
originaire de votre patrie.
Nous ne saurions donc rester insensible aux glorieux souvenirs que
vous vous apprêtez à évoquer, solennellement. Nous souhaitons que Nos
chers fils d'Haïti se souviennent à cette occasion de toutes les faveurs
dont le Seigneur les a comblés au cours de ce siècle et demi de leur existence nationale. Qu'ils élèvent vers lui un hymne de joyeuse reconnaissance et — comme Nous les y exhortions dans Notre Radiomessage pour
le Bi-centenaire de Port-au-Prince — qu'ils aient à cœur de se montrer,
en toutes circonstances, fidèles à professer dans toute sa pureté la foi de
leurs pères et à se distinguer toujours par le plus filial dévouement à
l'Eglise et au Vicaire de Jésus-Christ.
Dans ces sentiments, et en invoquant sur eux les plus abondantes
grâces d'En-Haut, Nous leur accordons de grand cœur, ainsi qu'à Votre
Excellence, Notre Bénédiction Apostolique.
Du Vatican, le 16 Novembre 1953.
P I U S PP. X I I

2 - A C T A , vol. X X I , n. 1.

-

16-1-1954.

Arta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

18

ADHORTATIO
AD EMOS VEL EXCMOS P P . DD. ITALIAE ORDINARIOS : DE TELEVISIONE

P I U S PP. X I I
Venerabili Fratelli salute e Apostolica Benedizione. — I rapidi progressi, a cui è ormai avviata in molti paesi la Televisione, sempre più
mantengono desta la Nostra attenzione su questo meraviglioso mezzo
offerto dalla scienza e dalla tecnica all'umanità, prezioso e pericoloso
ad un tempo, per i profondi riflessi che esso è destinato ad esercitare
sulla vita pubblica e privata delle Nazioni.
Anche in Italia la Televisione sta per iniziare le sue regolari trasmissioni, e il programma già delineato di una vasta rete di stazioni su tutto
il territorio nazionale fa fondatamente prevedere notevoli gli sviluppi
che potrà avere questo nuovo e potente strumento di espressione e di
diffusione delle immagini, delle idee, dei sentimenti, e dell'arte.
A nessuno può sfuggire l'importanza di questo avvenimento, ponendo
esso davanti al pubblico una nuova serie di problemi delicati ed urgenti
di ordine morale, di presenza vigile ed attiva, e di organizzazione anche
in questo campo.
Grande conforto Ci arreca a questo riguardo il sapere che Voi, Venerabili Fratelli, condividete queste Nostre paterne sollecitudini, e ve ne
ringraziamo cordialmente.
Compresi, pertanto, della gravità della materia, crediamo giunto il
momento di rivolgere a Voi la parola su questo argomento, per esortarvi
a perseverare nei lodevoli sforzi già da Voi intrapresi, e perchè la vostra
azione, convenientemente orientata dalle norme direttive che intendiamo
impartirvi, giunga tempestiva ed efficace, e apporti salutari e durevoli
frutti.
Riconosciamo pienamente, Venerabili Fratelli, il valore di questa
luminosa conquista della scienza, essendo essa nuova manifestazione
delle mirabili grandezze di Dio, il quale « ne ha dato agli uomini la
scienza allo scopo di essere onorato nelle sue meraviglie ».

1

Anche la

^Televisione, quindi, impone a noi tutti il dovere della riconoscenza, che
la Chiesa non si stanca mai di ricordare ai suoi figli ogni giorno nel
Santo Sacrificio dell'Altare, quando li ammonisce che : «è cosa veramente degna e giusta, retta e salutare ringraziare sempre e da per tutto »
Dio per i suoi doni.
1

Eceli. 38, 6

Acta Pii Pp. XII

19

Tali erano i sentimenti del Nostro animo, Venerabili Fratelli, quando
nella Pasqua del 1949, per la prima volta Ci fu dato di usufruire di
questo mezzo per comunicare coi Nostri figli, e far sì che non solo
giungesse loro la Nostra voce, ma che i loro sguardi nello stesso tempo
potessero incontrarsi con la Nostra persona; e fin d'allora così Ci esprimevamo :

« Noi attendiamo dalla Televisione conseguenze della più

alta importanza per la rivelazione sempre più luminosa della verità
alle intelligenze leali ».
Del resto, non è difficile rendersi conto degli innumerevoli vantaggi
della Televisione, qualora essa, come Ci ripromettiamo, sia messa a servizio dell'uomo per il suo perfezionamento.
Mentre, infatti, in questi ultimi tempi il cinematografo, lo sport,
nonché le dure necessità del lavoro quotidiano tendono ad allontanare
sempre pili dalla casa i membri della famiglia, turbando in tal modo il
naturale svolgimento della vita domestica, come non rallegrarci nel
vedere la Televisione contribuire efficacemente a ricostruire questo equilibrio, offrendo all'intera famiglia possibilità di prendere insieme onesto
svago, lontano dai pericoli di compagnie e luoghi malsani?
Nè possiamo rimanere indifferenti di fronte al benefico influsso che
la Televisione è in grado di esercitare sotto l'aspetto sociale, in relazione alla coltura, all'educazione popolare, all'insegnamento scolastico,
e alla vita stessa dei popoli, i quali, mediante questo strumento, saranno
certamente aiutati a meglio conoscersi e comprendersi, e ad elevarsi
all'unione cordiale e ad una maggiore reciproca collaborazione.
A Noi piace, tuttavia, soffermarci in modo particolare sulla parte
che la Televisione non mancherà certamente di avere nella diffusione del
messaggio evangelico. Ci sono noti a questo riguardo i consolanti risultati conseguiti dalla operosità dei cattolici in quelle Nazioni, dove la
Televisione già da tempo è stata introdotta. Ma ehi potrà prevedere
quali e quanti orizzonti nuovi si apriranno all'apostolato cristiano,
quando le stazioni televisive, diffuse in ogni parte del globo, permetteranno a tutti di contemplare ancor meglio la vita pulsante della Chiesa?
Noi amiamo pensare che allora si rinsalderanno ancor più i vincoli spirituali della grande famiglia cristiana, e potrà arrivare agli uomini, maggiormente illuminati dalla luce dell'Evangelo per opera di questo meraviglioso strumento, una maggior conoscenza, un miglior approfondimento, ed una più vasta dilatazione del regno di Dio nel mondo.
Tali considerazioni non devono tuttavia far dimenticare un altro
aspetto di questo delicato ed importante argomento. Se, infatti, la Televisione ben regolata può costituire un mezzo efficace di saggia e cristiana

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

20

educazione, è altrettanto vero che la medesima non è scevra di pericoli,
per gli abusi e per le profanazioni a cui potrebbe essere condotta dalla
debolezza e dalla malizia umana ; pericoli tanto più gravi, quanto maggiore è la potenza suggestiva di questo strumento e quanto più vasto e
indiscriminato è il pubblico a cui esso si dirige. A differenza del teatro
e del cinematografo, che limitano i loro spettacoli a quanti vi accedono
per spontanea scelta, la Televisione si rivolge soprattutto ai gruppi familiari, composti di persone di ogni età e sesso, di coltura e preparazione morale differente, e vi porta il giornale, il notiziario vario, lo
spettacolo. Come la radio, essa può entrare in ogni casa e luogo, in
qualsiasi ora, recandovi non solo i suoni e le parole, ma anche la concretezza e la mobilità delle immagini ; il che le conferisce maggiore capacità emotiva, soprattutto a riguardo dei giovani. A ciò si aggiunge che
i programmi delle trasmissioni televisive sono formati in gran parte da
pellicole cinematografiche e rappresentazioni teatrali, le quali, come
l'esperienza insegna, in numero ancora troppo limitato sono in grado di
soddisfare pienamente alle esigenze della morale cristiana e naturale.
ÏQ da rilevare infine che la Televisione trova il suo pubblico più avido e
più attento fra i fanciulli e gli adolescenti, i quali per l'età stessa sono
i più facili a subirne il fascino, e a trasformare, coscientemente o inconsciamente, in realtà viventi le immagini assorbite dalla visione animata
dello schermo.
È agevole, quindi, rendersi conto come la Televisione interessi da
vicino più che mai l'educazione dei giovani e la santità stessa del focolare domestico.
Orbene, quando si pensi all'inestimabile valore della famiglia, che è
la cellula della società, e si rifletta che tra le pareti domestiche deve iniziarsi e svolgersi lo sviluppo non solo corporale ma anche spirituale del
fanciullo, speranza preziosa della Chiesa e della Patria, non possiamo
fare a meno di proclamare, a tutti coloro che condividono le responsabilità
della Televisione, che gravissimi sono i doveri e le responsabilità che loro
incombono davanti a Dio e alla società.
Alle autorità pubbliche sopratutto spetta prendere ogni cautela, perchè in nessuna maniera sia recata offesa o turbamento a quell'aura di
purezza e di riservatezza che deve circondare il focolare domestico, davanti al quale la stessa saggezza antica, compresa di sacro rispetto, sentenziava : « Mente di scorretto all'udito e alla vista tocchi la soglia di
questa casa, ... al bimbo si deve la massima riverenza ».

2

Juvenalìs, Satyr, XIV, 44» 47.

2

Acta Pii Pp. XII

21

Davanti alla Nostra mente non cessa di essere presente il quadro
doloroso della potenza malenca e sconvolgitrice degli spettacoli cinematografici. Ma come non inorridire al pensiero che, mediante la Televisione, possa introdursi fra le stesse pareti domestiche quell'atmosfera
avvelenata di materialismo, di fatuità e di edonismo, che troppo sovente
si respira in tante sale cinematografiche? Davvero non si potrebbe immaginare cosa più fatale alle forze spirituali della Nazione, se davanti a
tante anime innocenti, in seno alla famiglia stessa, dovessero ripetersi
quelle impressionanti rivelazioni del piacere, della passione e del male,
che possono scuotere e far rovinare per sempre tutta una costruzione di
purezza, di bontà e di sana educazione individuale e sociale.
Per questi motivi, Noi crediamo opportuno osservare che la normale
vigilanza che deve essere esercitata dall'autorità responsabile del pubblico spettacolo non è sufficiente per le trasmissioni televisive, al fine di
eseguire un servizio ineccepibile dal punto di vista morale, ma è necessario un criterio diverso di valutazione, trattandosi di rappresentazioni
che devono penetrare nel santuario della famiglia. Appare, quindi, sopratutto in questo campo, l'infondatezza dei pretesi diritti della indiscriminata libertà dell'arte, o del ricorso al pretesto della libertà d'informazione e di pensiero, essendo in gioco superiori valori da proteggere,,
i violatori dei quali non potrebbero sfuggire alle severe sanzioni minacciate dal Divin Salvatore : <( Guai al mondo per gli scandali!... guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! » .

3

Noi nutriamo profonda fiducia che l'alto senso di responsabilità di
coloro che presiedono alla vita pubblica varrà ad impedire le tristi eventualità che sopra abbiamo deprecato. Amiamo, anzi, sperare che, per
quanto riguarda i programmi degli spettacoli, opportune norme sarannoemanate, dirette a fare servire la Televisione alla sana ricreazione dei
cittadini, ed a contribuire altresì in ogni circostanza alla loro educazione ed elevazione morale. Ma perchè tali auspicati provvedimenti abbiano, poi, piena applicazione, è necessaria da parte di tutti una attenta
ed operosa vigilanza.
A voi primieramente, Venerabili Fratelli, Ci rivolgiamo, e a tutto il
Clero, facendo Nostre a questo riguardo le parole di S. Paolo a Timoteo : « Ti scongiuro dinnanzi a Dio e a Gesù Cristo, il quale giudicherà
i vivi e i morti, per la venuta e per il regno di Lui : predica la parola, insisti a tempo, fuori tempo : riprendi, supplica, esorta, con ogni pazienza e
dottrina ».
*
4

MATTO.

Tim.

4

Ma non meno urgentemente Ci rivolgiamo ai laici stessi,»
18,

7.

4 , 1-2.

Acta Apostolicae

22

Sedis - Commentarium Officiale

che desideriamo vedere sempre più numerosi e compatti intorno ai loro
Pastori anche in questa santa crociata. Coloro specialmente che la Chiesa
chiama nell'Azione Cattolica a fianco della Gerarchia, comprendano la
necessità di intraprendere opportune iniziative, per far sentire la loro
presenza in questo campo, prima che sia troppo tardi. A nessuno è lecito
contemplare inerte i rapidi sviluppi della Televisione, quando si sa il
potentissimo influsso che essa indubbiamente è in grado di esercitare
sulla vita nazionale, sia nel promuovere il bene, come nel diffondere il
male. Nè, al verificarsi di eventuali abusi e degenerazioni, ai cattolici
basterà di starsene semplicemente a deplorarli, quando invece sarà
necessario additarli con segnalazioni ben precise e documentate alle
pubbliche autorità. Come non riconoscere, infatti, che una delle cause,
forse meno avvertita ma non meno vera, del dilagare di tanta immoralità, non è data dalla mancanza di provvedimenti, ma dalla mancata o
fiacca reazione degli onesti, i quali non hanno saputo denunciare tempestivamente le infrazioni contro la legge del buon costume?
Tuttavia, la vostra opera sarebbe ben lungi ancora dal soddisfare
in pieno i Nostri desideri e le Nostre speranze, se si limitasse semplicemente ad una difesa dal male, e non si risolvesse invece in una vigorosa affermazione del bene. La meta che Noi vogliamo additarvi
è questa, che la Televisione non sia soltanto moralmente incensurabile, ma diventi altresì cristianamente educatrice.
A questo riguardo valgono le sagge riflessioni, che il nostro Predecessore Pio XI di f. m. referiva al cinematografo : « I progressi dell'arte,
della scienza, della stessa perfezione tecnica e industria umana come sono
veri doni di Dio, cosi alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime siano
ordinati, e servano praticamente all'estensione del regno di Dio in terra,
affinchè tutti, come ci fa pregare la S. Chiesa, profittiamo di essi in modo
da non perdere i beni eterni : sic transeamus per dona temporalia, ut non
amittamus aeterno, ».

5

Per raggiungere tale intento, facilmente si comprende quanto- importi la preparazione dei programmi televisivi. Orbene, in un Paese di
così antiche e profonde tradizioni cattoliche, quale è la Nazione italiana,
Noi abbiamo tutto il diritto di sperare che la Televisione riservi un posto
proporzionato all'importanza che il Cattolicesimo occupa nella vita nazionale.
A tal fine, Noi ben sappiamo come si sia già lodevolmente provveduto, nelle Diocesi in cui si trovano stazioni teletrasmittenti, a designare

5

Encycl. Vigilanti Cura.

Acta Pii Pp. XII

23

uno o più laici o sacerdoti, con l'incarico di interessarsi della formazione
dei programmi di carattere religioso. Noi auspichiamo però che essa, per
il suo maggiore rendimento, possa svolgersi in maniera coordinata sul
piano nazionale, e faccia capo a un Ufficio Centrale competente, che
abbia la funzione di imprimere sui punti essenziali un carattere uniforme
all'azione dei singoli, di mettere a profitto di tutti le fruttuose esperienze
fatte in questo campo nelle varie parti del mondo, di raccogliere le segnalazioni e i consigli, specialmente dei Pastori delle anime, e nello stesso
tempo rappresenti presso chi di dovere la voce e il pensiero stesso dell'Episcopato italiano. Con un'azione di questo genere dell'Episcopato, interprete dei desideri non solo della parte sana della Nazione, ma altresì
della maggior parte degli utenti della Televisione, sarà certo più facile
ai responsabili, per quanto riguarda la scelta dei programmi, resistere
a criteri e a valutazioni non del tutto raccomandabili, da qualunque
parte essi vengano suggeriti. Così pure potranno far capo all'Ufficio suddetto le iniziative di ordine culturale, organizzativo, o di altro genere,
promosse nelle varie località. Nel dinamismo della vita moderna, che
riceve così potente impulso dal genio dell'organizzazione, fa d'uopo procedere uniti e concordi; in questo campo, specialmente, l'unione dei cattolici costituisce la loro forza.
Nello stesso tempo è più che mai necessario e urgente formare nei
fedeli una coscienza retta dei doveri cristiani circa l'uso della Televisione : una coscienza cioè che sappia avvertire gli eventuali pericoli, e si
attenga ai giudizi dell'autorità ecclesiastica sulla moralità delle rappresentazioni teletrasmesse. Siano illuminati in primo luogo i genitori
e gli educatori, affinchè non abbiano a piangere, quando non saranno più
in tempo, sulle rovine spirituali di innocenze perdute. Noi non potremmo
perciò bastevolmente lodare, quali veri apostoli di bene, tutti coloro che,
secondo le loro possibilità, vi aiuteranno in questa benefica opera.
Il lavoro che vi attende, Venerabili Fratelli, non lo dissimuliamo, è
immenso e arduo. Vi sorregga, però, la consapevolezza di lottare per la
salvaguardia della morale cristiana in mezzo al vostro gregge ; e voglia
fecondare i vostri sforzi la Vergine Immacolata, alla cui materna protezione in modo particolare affidiamo, in questo anno a Lei dedicato, il felice
esito della vostra santa impresa. E come, quasi per fausto auspicio, i primi passi della Televisione qui in Koma hanno contribuito a rendere più solenne l'inaugurazione dell'Anno Mariano, così possano i suoi ulteriori
sviluppi giovare ai successivi, trionfi di Gesù e Maria, facendo maggiormente irradiare su tutti gli spiriti di buona volontà « la luce che illu-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

24

6

mina ogni uomo che viene in questo mondo », e apportando in ogni casa,
in ogni luogo, ovunque questo mezzo penetri, « tutto quello che è vero,
tutto quello che è onesto, tutto quello che è giusto, tutto quello che è
santo, tutto quello che rende amabile » ; se ne avvantaggerà la causa
della civiltà, della religione e della pace, « e il Signore della pace
sarà con voi ».

7

Perchè i Nostri voti e la Nostra preghiera trovino generosa risposta
nelle anime di tutti, a voi, Venerabili Fratelli, ai fedeli affidati alle vostre cure, ed agli uomini coscienziosi e sagaci che dedicano le loro attività alla Televisione, impartiamo con affetto paterno l'Apostolica Benedizione.
o

Dal Vaticano, I Gennaio 1954.

PIUS PP. X I I
•
7

IOAN.

1,

9.

PMHp. 4, 8, 9.

Suprema Sacra

Congregatio

S.

Officii

25

ACTA 88. CONGREGATIONUM
SUPREMA SACRA CONGREGATIO S. OEEICII
DECRETUM
PROSCRIPTIO LIBRI

Feria IV, die 2 Decembris

1953

In generali consessu Supremae Sacrae Congregationis Sancti Officii,
Emi ac Revmi Domini Cardinales rebus fidei et morum tutandis praepositi, praehabito RR. D D . Consultorum voto, damnarunt atque in Indicem librorum prohibitorum inserendum mandarunt opusculum quod
inscribitur :
Camille Muller, I/Encyclique

<( Humani

Generis » et

les

problèmes

scientifiques, Louvain, E. Nauwelaerts, 1951.
Et feria V, die 10 eiusdem mensis et anni, Ssmus D. N. D. Pius Divina Providentia Pp. X I I , in audientia Emo Card. Pro-Secretario Sancti
Officii concessa, relatam Sibi Emorum Patrum resolutionem adprobavit,
confirmavit et publicari iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Officii, die 14 Decembris 1953.
Marius Crovini, Supremae S. Congr. S. Officii Notarius

SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS
i
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 25 Septembris 1953. — Titulari episcopali Ecclesiae Centenariensi
praefecit R. D. Hugonem Eduardum Polanco Brito, parochum in pago

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

26

vulgo Los Llanos, in Archidioecesi Sancti Dominici, quem deputavit
Auxiliarem Exc. P. D. Octavii Antonii Beras, Archiepiscopi titularis Euchaïteni et Administratoris Apostolici dioecesis Sancti Iacobi
Equitum.
die 1 Octobris. — Titulari episcopali Ecclesiae Barcaeae B. D. Expeditum Eduardum de Oliveira, pro-Vicarium Generalem archidioecesis Fortalexiensis, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Antonii de Almeida
Lustosa, Archiepiscopi Fortalexiensis.
die S Octobris. — Titulari episcopali Ecclesiae Balianensi B. P. Martinum a Latere Iesu, e Congregatione Clericorum Excalceatorum Ssmae
Crucis et Passionis D. N. I. C, in saeculo Fulgentium Elorza Lejaristi,
Administratorem Apostolicum Praelaturae nullius Moyobambensis, quem
quem constituit Praelatum nullius praedictae Praelaturae.
die 28 Octobris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Anasarthensi
Exc. P. D. Seraphinum Gomes Jardin, hactenus Archiepiscopum Adamantinum.
die 21 Novembris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Ancvranae
Revmum P. D. Opilium Rossi, Antistitem Urbanum, ex dioecesi Placentina, quem deputavit Nuntium Apostolicum in Republica Aequatoriana.
die 27 Novembris. — Cathedrali Ecclesiae Biturgensi R. P. D. Dominicum Bornigia, Protonotarium Apostolicum ad instar participantium,
rectorem Pontificii Seminarii Regionalis Aprutini B. Pii X in civitate
Theatina.
die 28 Novembris. — Metropolitanae Ecclesiae Halifaxiensi Exc. P.
D. Iosephum Geraldum Berry, hactenus Episcopum Peterboroughensem.
die 29 Novembris. — Cathedrali Ecclesiae Bobiensi Exc. P. D. Petrum
Zuccarino, hactenus Episcopum titularem Philadelphenum in Lidia.
die Ï2 Decembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Germenensi in Galatia R. D. Franciscum Monaco, Cubie ularium intimum supra numerum
Sanctitatis Suae et rectorem Seminarii dioecesis Nicosiensis, quem constituit Coadiutorem, etiam sedi datum, Exc. P. I). Ioannis Iacono, Episcopi
Calatanisiadensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Cedamusensi Exc. P. D. Ioannem
Yrakking, hactenus Episcopum Surigensem.
die 22 Decembris. — Cathedrali Ecclesiae Clonfertensi R. D. Gulielmum Philbin, canonicum capituli cathedralis Achadensis.
— Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Aloysii Rhéaume,
Episcopi Timminsensis, Exc. P. D. Maximum Tessier, Episcopum titularem Christopolitanum.
— Titulari episcopali Ecclesiae Bareiiae in Hellesponto R. D. Hie-

Sacra Congre ff atio Consistorialis

27

ronymum D. Sebastian, parochum ecclesiae S. Elisabeth Viduae in civitate Baltimorensi, quem deputa vit Auxiliarem Exc. P. I). Francisci P.
Keough, Archiepiscopi Baltimorensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Barenae in Pisidia R. D. Iosephum
de Almeida Batista Pereira, parochum S. Laurentii in civitate Mctheroyensi, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. I). Ioannis de Matha de
Andrade y Amaral, Episcopi Mctheroyensis.
r

die 2 i Decembris. — Titulari

archiepiscopali

Ecclesiae

Tarsensi,

Revmum P. D. Aloisium Raimondi, Antistitem Urbanum, ex dioecesi
Aquensi, quem deputavit Nuntium Apostolicum in Republica Haitiana.
die 28 Decembris. — Cathedrali Ecclesiae Li pensi, Exc. P. D. Alexandrum Olalia, hactenus Episcopum. Tuguegaraoanam.
die 31 Decembris. — Cathedrali Ecclesiae Segusiensi Exc. P. D. Ioannem Giorgis, hactenus Episcopum Fesulanum.

II

DALLASENSIS
DECRETUM
DB CONCAT.H EDR A LI S ERECTIONE ET NOMINIS MUTATIONE

Urbs vulgo (( Fort Worth », in territorio Dallasensis dioecesis exstans,
labentibus annis fidelium numero ac religionis operibus non minus ac
incolarum industria felicia suscepit incrementa.
Quapropter Excmi PP. D D . Iosephus Patricius Lynch, Episcopus
Dallasensis, et Thomas Gorman, Episcopus titularis Rhasensis necnon
Coadiutor cum iure successionis praedicti Episcopi Dallasensis, ab Apostolica Sede petiverunt ut, ad aptiorem unitatem in gubernando favendam et ad tutius animarum boni obtinendum tutamen, templum in urbe
« Fort Worth » exstans, Deo in honorem S. Patricii Ep. et Conf. dicatum, ad dignitatem « concathedralis » eveheretur, et dioecesis, priore
nomine retento, novo quoque Arcis Worthensis augeretur.
Porro haec Sacra Congregatio Consistorialis, re mature perpensa
ac in primis habito favorabili voto Excxai P. D. Hamleti Ioannis Cicognani, Archiepiscopi Titularis Laodicensis in Phrygia et Delegati Apostolici in Civitatibus Foederatis Americae Septentrionalis, precibus annuendum censuit. Proinde, vigore specialium facultatum a Ssmo Domino Nostro Pio, Divina Provindentia Pp. X I I sibi tributarum, praesenti
Consistoriali Decreto, perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

28

Litterae expeditae forent, memoratum templum, Deo in honorem S. Patricii Ep. et Conf. in urbe « Fort Worth » exstans, ad dignitatem et
fastigium ecclesiae « concathedralis » evehit, ita ut posthac in eodem Cathedra Episcopalis erigi possit ac debeat et Dallasensi Antistiti liceat
etiam diebus sollemnioribus, ut ipsi magis expedire videatur, in praefata Ecclesia Concathedrali pontificalia exercere et in civitate Arcis
Worthensis pro lubitu residere.
Item eadem S. Congregatio Consistorialis indulget ut, addito nomine
« Arcis Worthensis », dioecesis eorumque pro tempore existentes Antistites in perpetuum vocari queant ac valeant « Dallasensis-Arcis Worthensis ».
Ad haec omnia exsecutioni mandanda S. Congregatio Consistorialis
deputat Excmum P. D. Hamletum Ioannem Cicognani, eidem tribuens
facultates necessarias et opportunas etiam subdelegandi, ad effectum de
quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, facto
ei onere mittendi quam primum ad hanc S. Congregationem authenticum exemplar peractae exsecutionis actus.
Contrariis quibusvis minime obstantibus, etiam speciali mentione
dignis.
Datum Romae, ex Aedibus S. C. Consistorialis, die 20 Octobris 1953.
Fr. A . I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. ©

s.
Iosephus Ferretto, Adsessor

III
T U G U E G A R A O A N A E - INFANTENSIS
DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM DIOECESIUM

Ad tutius consulendum spirituali bono fidelium degentium in territoriis municipii vulgo Palanan et pagorum municipii S. Mariani, vulgo
Binatug, Buyasan, Dicamay, Disulap, Gangalan, Ibujan et Tappa quae
urbi, episcopali sedi, imperviis locis coniunguntur, Exc. P. D. Alexander Olalia, Episcopus Tuguegaraoanus, ab Apostolica Sede enixe postu
lavit ut eadem territoria a sua dioecesi seiungeretur atque Praelaturae
« nullius » Infantensi adscriberentur.
Sacra Congregatio Consistorialis, re attente perpensa et prae oculis
habens maius Christifidelium bonum, praehabitis favorabilibus votis

Sacra

Congregatio

Consistorialis

29

Exc. P. D. Aegidii Vagnozzi, Archiepiscopi titularis Myrensis et in
Insulis Philippinis Nuntii Apostolici, et Exc. P. D. Patricii Shanley,
Episcopi titularis Sophenensis et Praelati nullius Infantensis, vigore
specialium facultatum a Ssmo Domino Nostro Pio Divina Providentia
Pp. XII sibi tributarum preces excipiendas censuit.
Quapropter suppleto, quatenus opus sit, eorum interesse habentium
vel habere praesumentium consensu, praesenti Consistoriali Decreto,
perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent,
a dioecesi Tuguegaraoana territorium separat quod supra memoravimus,
municipium nempe vulgo Palanan cum pagis Binatug, Buyasan, Dicamay, Disulap, Gangalan, Ibujan, Tappa, et Praelaturae «nullius» Inf antensi perpetuo adnectit, simul cum eorum ecclesiis, oratoriis, domibus
et coemeteriis parochialibus, piis fundationibus et quibuscumque aliis
ecclesiasticis bonis quomodocumque ad eadem territoria, ecclesias earumque fideles spectantibus. Statuit insuper ut documenta et acta praefata
territoria et ecclesias earumque fideles et bona respicientia a Curia dioecesis Tuguegaraoanae ad Curiam Praelaturae nullius Infantensis quam
primum transmittantur.
Ad haec omnia perficienda Sacra Congregatio Consistorialis deputat
memoratum in Insulis Philippinis Nuntium Apostolicum, necessarias et
opportunas tribuens ei facultates etiam subdelegandi, ad effectum de
quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito ad eandem S. Congregationem quam primum transmittendi
authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Contrariis quibusvis minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
12 Novembris 1953.
ÇR Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. % S.
E.

Civardi, Substitutus

Afta

30

Apostolicae

Seáis - Commentarium

Officiale

SACRA CONGREGATIO RITUUM

MONTIS

PESSULANI

BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVI DEI IOANNIS GAILHAC, SACERDOTIS
SAECULARIS, FUNDATORIS INSTITUTI A S. CORDE MARIAE VIRGINIS IMMA
CULATAE.
SUPER DUBIO

An

signanda

sit commissio Introductionis causae

in

casu et ad effectum

de quo agitur.
(( Si quis

vult post me venire,

abneget semetipsum,

et

tollat crucem

suam quotidie et sequatur me » (Luc. 9, 23). Porta igitur per quam religiosam perfectionem quis ingreditur est sui abnegatio, via autem, quae ad
eam ducit, crux. Dominus vero clux est, cuius sequi debemus exempla :
« Exemplum enim dedi vobis...)) (Io, 13, 15). Hanc Servatoris nostri
sententiam in exhortationibus alumnis Instituti a se conditi habitis, fere
semper afferebat Dei Famulus Ioannes Gaii hac, cuius tota vita crux
fuit et martyrium. Oalumniae, incusationes, iuridicae inquisitiones nimia amaritudine animum eius oppleverunt, quas tamen omnes veluti e
Domini manu acceptas ac degustatas confidens superavit, insigniaque
lucratus merita, ad sanctitatis fastigium, ut videtur, pervenit.
In oppido Béziers, intra Montis Pessulani dioeceseos fines, ex Antonio ac Anna Crouzilhae, die 13 Novembris anno 1802, natus, baptismi
aquis postridie ablutus est, nominibus Petro, Ioanne, Antonio impositis.
Aetate vero progrediens, Ioannes appellari praetulit. Ad pietatem proclivis ab infantia Ecclesiam frequentare sacrisque adesse, piae matris
delectatione, in deliciis habebat. Quinquennis, hiemali quoque tempore,
cotidie, hora quinta e lecto surgebat ut ad Ecclesiam pergeret Missae
inserviendae causa, parocho mirante. Ad sacerdotium vocatus, die 23
Septembris anni 1826 ad sacrum Presbyteratus Ordinem promotus est
et Sacrae Theologiae antistes electus. Contra communem tunc vigentem morem noluit laico obedire gubernio, quod Seminariorum magistros
quatuor celebérrimos schismaticos articulos docendi ac profitendi iusiurandum edere cogebat. Servus Dei fortiter restitit ac vicit. Vacans Nosocomii oppidi Béziers Cappellani munus assumpsit, in quo divini amoris
divitias, quibus eius animus abunde afficiebat, in solatium ac redemptio-

Baerà Congregatio Rituum

31

nem infirmorum effundebat. Cholerica lue anno 1832 grassante, nullam
sui rationem habens, se impendit ac superimpendit in aegrorum animi
corporisque sanitatem curandam.
Miserrimae condicioni in qua nonnullae mulieres et puellae versaban tur, quae egestate pressae peccandi periculo erant obnoxiae, occurrere statuit. Favente Episcopo, parvam domum conduxit, quam « Refugium » appellavit, has feminas collegit, in salutis viam reduxit; immo
nonnullas ad religiosam vitam amplectendam adduxit. Quoniam vero,
uti S. Raphael Archangelus Tobiam docuit: « Quia acceptus eras Deo,
necesse fuit ut tentatio probaret te » (Tob. 12, 13), oportuit ipsum quoque Servum Dei tribulationibus tentari. Dicteria, calumniae atrociter
eum vexaverunt. Quae omnia in nihilum postea cessarunt, nec eius ardentem zelum imminuerunt. Plurium orphanarum derelictioni occurrere
volens, Orphanotrophium constituit, ad quod, una cum « Refugio », moderandum, incassum cedentibus nonnullis tentaminibus, Institutum a
Sacro Corde Mariae Virginis Immaculatae anno 1850, Episcopo Thibault
apprime favente, fundavit. Institutum hoc una cum fundatore suas
passum est vices. Nunc, non modo Sanctae Sedis approbationem promeruit, sed evidenti quoque divina protectione roboratum per orbem
diffusum, ingentes Ecclesiae salutares affert fructus.
Die 25 Ianuarii anno 1890, meritis plenus, extremis Ecclesiae Sacramentis refectus, divinae voluntati plenissime deditus Famulus Dei
Ioannes Gailhae animum efflavit.
Propter heroicam virtutum omnium exercitationem hic Dei Servus
ut Sanctus habebatur. Sanctitatis fama post eius mortem non defervente,
in Curia ecclesiastica Montis Pessulani ac in ipsa Urbe, ab anno 1949
ad annum 1951, canonicae fuere peractae inquisitiones. Die 22 Maii 1952,
Sacra haec Rituum Congregatio decrevit, scriptis expensis, nihil obstare
quominus ad ulteriora procedi posset. Interim duo Cardinales, decem
Archiepiscopi, Episcopi plures, plurimi quoque sive e Clero, sive e profanis in dignitate constitutis aliisque multis Summo Pontifici instantes
obtulerunt preces Servi Dei Beatificationem postulantes.
Servatis itaque de iure servandis, instante Revmo Domino Renato
Fontenelle, Canonico Vaticano, huius Causae Postulatore, die 14 mensis
Iulii anni huius, in ordinario S. Rituum Congregationis coetu, infrascriptus Cardinalis, Pro-Praefectus necnon Causae Relator, dubium
posuit disceptandum : An signanda sit commissio Introductionis Causae
m casu et ad effectum de quo agitur de eaque retulit. Emi Patres, sacris
ritibus tuendis praepositi, auditis quoque Officialibus Prelati s, praesertim vero R. P. D. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, re per-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

32

pensa,

rescripserunt :

Signandam

esse

commissionem,

si

Sanctissimo

placuerit.
Facta demum Beatissimo Patri subsignato die ab eodem Pro-Praefecto relatione, Sanctitas Sua, rescriptum Emorum Patrum ratum habens,

commissionem

Introductionis

Causae

Servi

Dei

Ioannis

Gailhac

Sua Ipsius manu signare benigne dignata est.
Datum Romae, die 26 Iulii 1953.
£B C. Card. MICARA, Ep. Velitern., Pro-Praefectus
h. m

s.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

An. et vol. X X X X Y I

16 Februarii 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N. 2

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA P I I PP. X I I

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
DE MERU
(MERUENSIS)
APOSTOLICA PRAEFECTURA DE MERU, IN AFRICA ORIENTALI BRITANNICA, AD DIGNITATEM PROVEHITUR DIOECESIS, (( MERUENSIS )) APPELLAND AB.

PIUS
SERVUS

E P I S C O P U S
SERVORUM DEI

AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Progreditur continenter Ecclesia, a divino suo Conditore illi grano
sinapis assimulata « quod minimum quidem est omnibus seminibus, cum
autem creverit maius est omnibus holeribus » (Matth. 13, 32) ; ea enim velut arbor procera emittit ad sidera ramos, quam nulla tempestas nullusque adversus turbo quassantibus ventis evertunt. In quo igitur Nos,
ad Christi regnum regendum divina voluntate, magnopere laetamur,
cum praesertim catholicum nomen in amplissimas terras ethnica superstitione infectas optimo auspicio diffunditur. Quod quidem recentiore tempore factum esse videmus in Apostolica Praefectura de Mer u,
quae in Africae Orientalis Britannicae territorio exstat quaeque sollertes navasque ob industrias sacerdotum ex Instituto Missionum a
Consolata in religione, virtutum cultu operumque fervore magis magisque profecit. Cuius rei gratia, venerabiles Fratres Nostri S. R. E.
Cardinales

S.

Coetui Christiano Nomini Propagando praepositi id

tempus esse censuerunt ut eadem Apostolica Praefectura ad cathedralis
3 - A C T A , vol. X X I , n. 2.

- 16-2-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

34

Sedis gradum et dignitatem perdueeretur sive ad coepta validius firmanda sive ad eosdem Sodales, inibi tam felici successu laborantes,
merito praemio laudeque donandos. Comperto igitur quid venerabilis
Frater David Mathew, Archiepiscopus titulo Apamenus in Bithynia
et in Africa Orientali et Occidentali Britannica Apostolicus Delegatus, de hoc senserit negotio; consilium item secuti eorundem venerabilium Fratrum Nostrorum quos supra diximus;
consensum supplentes
sese

habere

ideo

scientia eorum

qui in hac

opinentur,

post

quae

rem

re

quavis

ratione

attentissime

decreturi

sumus,

eorum praeterea

de

aliquid

cogitatam
Nostra

ac

iuris
certa

apostolica

potestate haec quae sequuntur statuimus. Apostolicam de Meru Praefecturam ad dioecesis dignitatem provehimus, Meruensis posthac appellandae, quam curis committimus sacerdotum ex Instituto Missionum a Consolata, ad Nostrum tamen et Apostolicae Sedis nutum. Cuius
dioecesis territorium his terminis circuinscribetur : a septemtrione, regionis Aethiopiae finibus ; sub oriente, finibus regionis Italicae Somaliae ;
a meridianis oris, archidioecesis Nairobensis terminis ; sub occidente
denique, finibus dioecesis Nyerensis et civilis districtus quem vulgato
nomine Marsabit appellant. Meruensis praeterea Ecclesia Metropolitanae Nairobensi Sedi suffraganea erit, cuius Metropolitis Meruenses pro
tempore Episcopi recto iure subicientur. Qui Episcopi sedem ac domicilium in principe urbe Meru, a qua nova dioecesis suum mutuatur
nomen, habebunt pontificalemque cathedram in eiusdem urbis templo
collocabunt. Huic modo erectae Ecclesiae, ob suam adeptam dignitatem,
eiusque pro tempore Antistitibus ea omnia iura ac privilegia, onera et
officia tribuimus, quibus ceterae cathedrales Sedes ceterique per orbem
eiusdem gradus Praesules decorari atque onerari solent. Quod autem attinet ad Canonicorum Collegium, Meruensis Episcopus onus habebit
istiusmodi coetus constituendi; usque dum vero rerum locorumve difficultates id impediant, concedimus ut eorum loco dioecesani Consultores eligantur, qui Episcopo et prudentia et opera fideliter assint. Cum
praeterea omnium stabilitati dioecesium procurandae quam optime consulatur eorum educatione puerorum, qui divino quodam instinctu ad sacerdotalia officia contendant, volumus ut seminarium quam primum
condatur. Episcopalem autem mensam, quae dicitur, ea constituent
bona, si qua sint, quae Praefecturae de Meru accedebant ; vel emolumenta quae constitutae Curiae pervenient, vel denique pecuniae a S. Consilio Fidei Propagandae et a christifidelibus offerendam. Ut autem ea quae
Nostris his Litteris praecipimus efficiantur venerabilem Fratrem Davidem Mathew, quem supra diximus, deligimus, vel eum qui eo tempore

Acta PU Pp. XII

35

quo haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae in Africa Orientali et
Occidentali Britannica praeerit Delegationi ; cui vero contigerit hoc exsequendum negotium, illi necessarias ad id potestates facimus, cuilibet
subdelegandas, si opus fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate polleat.
Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in
tabulas referat, quarum fide digna exempla ad S. Consilium de Propaganda Fide quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum effieacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum per
has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos ediximus,
id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec
voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin
immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu
exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostender en tur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum
Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die septimo mensis Maii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus Nostri
quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

% CLEMENS Card. MIGARA

PETRUS Card. FÜMASONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Bernardus
Arthurus
Loco S Plumbi
Reg. in Cane. Ap

vol. LXXXYII, n. kh-

Regens

De Felicis,
Mazzoni,

Proton.

Proton.

Apost.

Apost.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

36

II
ALEPPENSIS
(BERYTENSIS)
EX TERRITORIO APOSTOLICI VICARIATUS ALEPPENSIS CERTA PARS DETRAHITUR
QUAE IN VICARIATUM APOSTOLICUM REDIGITUR, (( BERYTENSIS )) NOMINE APPELLANDUM.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Solent caeli siderumque spectatores aethereas plagas in partes regionesque terminare eo ferme consilio ut, imminuto spectandorum astrorum numero et superficie, rerum caelestium contemplatio et investigatio
intentior ac facilior evadat. Idem sane Ecclesia quoque peragere solet :
cum enim haud inani spe censet latissimum christianae familiae agrum
posse uberiores fructus efferre, si dividatur pluribusque operariis concedatur excolendus, id facere non haesitat. Quandoquidem igitur S. Congregatio pro Ecclesia Orientali, auditis venerabilibus Fratribus Iosepho
Beltrami, Archiepiscopo titulo Damasceno eodemque in Libanensi Republica Apostolico Nuntio, ac Paulo Pappalardo, Archiepiscopo titulo
Apameno in Syria et in Syriana Republica Apostolico Internuntio, censuit Apostolicum Vicariatum^Aleppensem esse partiendum ac novum Vicariatum esse constituendum, Nos, id unice spectantes ut Christus clarificetur, re bene considerata eorumque suppleto consensu, si opus fuerit,
qui aliquid iuris in hoc negotio habere putent, haec quae sequuntur statuimus. Ratam S. Congregationis pro Ecclesia Orientali sententiam habentes, ab Apostolico Vicariatu Aleppensi eam regionem separamus, quae
in Rempublicam Libanensem protenditur, eamque in novi Vicariatus
formam redigimus, qui Berytensis cognomine appellabitur, quique iisdem
finibus saepietur ac Respublica Libanensis circumscribitur. Novus Vicariatus Apostolicus, cuius Sedes Beryti collocabitur, ea privilegia et iura
habebit quae solent ceteras ornare Sedes eiusdem dignitatis : item iisdem
oneribus et obligationibus tenebitur, quae sunt omnium Vicariatuum
Apostolicorum propria. Eadem vero iura et onera ad eius quoque Praesules spectabunt. Quae autem his Litteris Nostris mandavimus facienda
curabit venerabilis Frater Iosephus Beltrami, in Republica Libanensi
Apostolicus Nuntius, vel ille qui eo tempore quo decreta exsequenda

Acta Pii Pp. XII

37

erunt eidem Nuntiaturae praeerit. Cui vero contigerit negotium conficiendum, ei omnes potestates concedimus agendae rei, quae poterunt
cuivis subdelegari sacerdoti, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Cum autem res ad exitum deducta fuerit, ille qui perfecerit documenta exarabit eorumque fide digna exempla ad S. Congregationem pro
Ecclesia Orientali quam primum trasmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum effieacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iis derogemus omnibus. Quapropter siquis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo, harum Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae
Nostra decreta in universum siquis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.

^

Datum Romae, apud S. Petrum, die quarto mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus Nostri
quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

Pro S. R. E. Card. S. C. pora Eccl. Orientali, a Secretis

© CLEMENS Card. MIGARA ^BENEDICTUS Card. ALOISI MASELLA
S'aeri Collegii Subdecanys

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Franciscus
Silvius

Hannibal

Sericano,

Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap., vol. LXXXY1I, n. 66.

Regens

Ferretti,

Proton.

Apost.

Proton.

Apost.

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium Officiale

38

III
JOSENSIS
APOSTOLICA PRAEFECTURA DE JOS AD DIGNITATEM DIOECESIS EVEHITUR MUTATIS FINIBUS ET NOMINE.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Praeclara Christi verba quibus crescens Regnum Dei assimilatur
grano sinapis, minimo quidem cum terrae mandatur, mox autem emittenti ad sidera ramos ; itemque fermento cuius magna vis et mirabilis
virtus candidam farinae massam fecundat, veracia produnt sive Ecclesiae sanctae progressus per omnes terrae oras sive instaurata hominum societas per eiusdem Ecclesiae insignem doctrinam caelestemque
veritatem. Cuiusmodi rem felici exitu evenisse comperimus in Apostolica Praefectura de Jos, in Nigeria regione, fidem scilicet catholicam
tot tantaque incrementa suscepisse ut eadem Praefectura videatur ad
dioecesium dignitatem extollenda. Quae cum ita sint, Nos, quorum officium in aeterna hominum salute curanda sedet, rogata venerabilis Fratris Davidis Mathew, Archiepiscopi titulo Apameni, in Bithynia, eiusdemque in

Africa

Orientali

et

Occidentali

Britannica

Apostolici

Delegati sententia, libenterque consilio probato venerabilium Fratrum
Nostrorum Sacrae Congregationi Fidei Propagandae praepositorum;
eorumque consensu suppleto qui aliquid sibi inesse iuris hac de re arbitrentur; ac probe scientes quae sumus acturi, sequentia statuimus et
decernimus. Apostolicam Praefecturam de Jos, quam memoravimus,
ad gradum et dignitatem dioecesium extollimus, novis hisce finibus terminatam : ad septemtrionem territorium Apostolicae Praefecturae de
Maiduguri, nuperrime erectae, ea continget; ad orientem autem solem
Praefecturis Apostolicis adiacebit Yolaènsi et Oturkoënsi ; ad meridiem
denique et occidentem finitima erit regionibus de Niger, Zaria et Kano,
quas nova dioecesis Kadunaënsis complectetur. Quam novam dioecesim
Josensem appellandam volumus eamque sub metropolitanae Sedis Onitshaënsis dicione contineri. Similiter erunt huius novae dioecesis Antistites iuri obnoxii eiusdem Onitshaënsis Ecclesiae Praesulum. Sedem suam
habebit Episcopus in urbe Jos, quae est in regione princeps, quaeque

Acta Pii Pp. XII

39

nomen dat dioecesi; cathedram vero constituet in eo civitatis templo, quod
ibi dignius exsistit, quodque ad cathedralis templi gradum extollimus.
Huius novae Ecclesiae eiusque Episcoporum honores, iura, potestates,
onera et obligationes eaedem erunt ac ceterorum per orbem terrarum
dioecesium et Praesulum. Iubemus praeterea ut in Josensi Sede Canonicorum Collegium condatur, qui Episcopo sincero consilio et assidua
cura in maioribus negotiis expediendis assint. Quod dum condi non poterit, indulgemus ut Canonicorum loco Consultores dioecesani deligantur, qui tamen a suo munere cessabunt cum idem Collegium, ad sacrorum canonum normas, institutum fuerit. Cum autem Episcopo, cui
nova dioecesis Josensis contigerit administranda, maximi sit facienda
eorum puerorum institutio, quos gratia caelestis ad munera sacerdotalia
vocaverit, his educendis ille curabit saltem elementarium seminarium
exstrui et aedificari. Cum autem hoc ipso die, per apostolicas sub plumbo
Litteras, ex Apostolica Praefectura Josensi Maidugurensis Praefectura
et Josensis dioecesis constiterint, mensam episcopalem, quam dicunt,
huius Sedis ea bona constituent quae post divisum territorium ad hanc
pro rata parte spectabunt ; vel ea bona quae Curiae obvenient ; vel quae
a christianis dabuntur ; vel postremo quae a Sacra Congregatione Fidei
Propagandae mitti solent. Quod autem vel ad electionem Vicarii Capitularis seu Administratoris Apostolici attinet, quo tempore Sedes
vacaverit, vel ad cleri et populi iura et onera et alia huiusmodi, in his
omnibus praescripta Codicis omnino serventur. Quae vero his Litteris
mandavimus venerabilis Frater David Mathew, quem supra memoravimus, curabit ut exsecutioni mandentur, vel ille qui eo tempore quo res ad
exitum adducetur Delegationi Apostolicae in Africa Orienta]i et Occidentali Britannica praeerit. Cui autem negotium contigerit perficiendum
omnes potestates agendae rei concedimus, quas poterit alii quoque viro
subdelegare, in ecclesiastica dignitate constituto. Iubemus vero ut, re
peracta, documenta exarentur, quorum sincera exempla ad Sacram Congregationem Fidei Propagandae quam citius mittantur. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus; ita quidem ut
quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose serventur, atque
igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum eificacitati nulla cuiusvis
generis contraria praescripta officere poterunt, cum par has Litteras
iisdem derogemus omnibus. Quapropter, si quis, quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus
irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis
Nostrae documenta vel scindere vel infringere liceat ; immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

40

sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab
aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides
quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas
esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non
fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus
Nostri quinto decimo.
Pro &. R. E. Cancellario

$ CLEMENS Card. MICARA

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

S.

Congr.

de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

t Alfonsus Carinci, Archiep, tit. Seleuc, Dec. Proton. Apost.
Albertus

Serafini,

Proton.

Apost.

Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap..

vol.

LXXXVI1, n.

59.

IT
SUECIAE
(HOLMIAE)
APOSTOLICUS VICARIATUS

SUECIAE AD DIGNITATEM

PROVEHITUR

DIOECESIS,

CUI NOMEN INDITUM « HOLMIA )).

PIUS
SERVUS

E P I S C O P U S
SERVORUM DEI

AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Profecit valde in religione et in operum fervore Apostolicus Vicariatus, qui in Sueciae regione et rebus gestis et humanitatis bonarumque artium cultu perillustri exstat, ita ut suavis affulgeat spes inibi
catholicam Ecclesiam suum pristinum esse splendorem consecuturain.
In quo Nos, quibus aeternus hominum Pater sui Regni curam hisce
in terris concredidit, laetamur vehementer, quoniam id esse temporis
censemus ut in eadem terra rei christianae administratio ita disponatur
ut eius forma ac ratio aptius cum rerum statu, qui nunc est, conveniat

Acta Pii Pp. XII

41

atque consentiat. Quam ob rem in animo est eundem Sueciae Vicariatum ad dioecesis provehere dignitatem ; quae enim pietatis, studii ac
sollertiae documenta hic data sunt, a saecularibus sacerdotibus maxime,
quibus Vicariatus cura commendata est, digna plane sunt quae merito
donentur munere, ut eidem clero animus ad abundantiores consequendos fructus addatur fideliumque constantia firmetur. Omnia igitur rata
habentes quae hac de re Sacrum Consilium Christianae Fidei Propa
gandae esse facienda existimaverit ; eorumque praeterea consensum supplentes qui in eodem negotio sua interesse quavis arbitrentur ratione,
atque re intentissime cogitata ac certa ideo scientia eorum quae acturi
sumus, de Nostra apostolica potestate haec quae sequuntur decernimus.
Apostolicum Sueciae Vicariatum ad dioecesis gradum et dignitatem
perducimus, quae Holmia posthac appellabitur quaeque Nobis et Apostolicae Sedi directo subicietur. Cuius Ecclesiae Episcopus sedem ac
domicilium in principe urbe Holmia, a qua nova dioecesis suum mutuatur nomen, habebit pontificalemque praeterea cathedram in praeclara
Sancti Erici aede, in eadem urbe exstante, collocavit, quae ad hodiernum
diem pro cathedrali templo fungebatur. Huic modo erectae Ecclesiae,
ob adeptam dignitatem, eiusque pro tempore Praesulibus ea omnia iura
ac privilegia, onera atque officia tribuimus, quibus ceterae episcopales
Sedes ceterique per orbem paris honoris Antistites decorari atque teneri solent. Quod vero attinet ad Canonicorum Collegium, Holmiae Episcopus probe curabit ut istiusmodi coetus constituatur; usque dum
autem sive rerum sive locorum difficultates id impediant, concedimus ut
eorum loco dioecesani Consultores renuntientur, qui Episcopo et prudentia et navitate fideliter assint. Cum praeterea omnium firmitati dioecesium procurandae quam tutissime prospiciatur eorum institutione
puerorum, quos divinus animorum Pastor ad sacerdotalia vocaverit officia, volumus ut seminarium quam primum condatur. Episcopalem vero mensam, quam appellant, ea constituent bona, si qua sint, quae
Vicariatui Sueciae accedebant, vel emolumenta quae novae dioecesis Curiae pervenient vel denique pecuniae a Sacro Consilio Fidei Propagandae et a christifidelibus offerendae. Ut autem ea quae Nostris his Litteris praecipimus efficiantur venerabilem Fratrem Ioannem Evangelistam Ericum Müller, Episcopum titulo Loriensem, deligimus, qui hucusque Apostolico Sueciae Vicariatui praefuit quique hoc ipso die primus
Holmiae Episcopus creatus est. Huic ergo omnes necessarias ad id potestates tribuimus, cuilibet viro, si opus fuerit, subdelegandas, dummodo tamen aliquam in sacro sacerdotio obtinuerit dignitatem. Iubemus
praeterea ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in tabulas

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

42

Officiale

referat, quarum fide digna exempla ad Sacrum Consilium de Propaganda Fide quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est sedulo serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati
nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, aut typis impressis
aut manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si ostenderentur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus
Nostri quinto decimo.
Pro S. E. E. Cancellario

ÜB CLEMENS Card. MICARA

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Arthurus Mazzoni, Prot on. Apost.
Bernardus
Loco SB Plumbi
Reg. in Cane. Ap.. vol. LXXXVII, n. 51.

De Felicis,

Proton.

Apost.

Acta Pii Pp. XII

LITTERAE

43

APOSTOLICAE

BASILICAE MINORIS HONORIBUS AC PRIVILEGIIS CUMULATUR BRUNENSIS ECCLESIA PAROECIALIS ET COLLEGIALIS, INTRA DERTHONENSIS DIOECESIS FINES POSITA.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Ad Romanam viam Aemiliain, in regione prope Apenninos montes nitore caeli locique amoenitate spectata,
pervetustum exstat oppidum, « Broni » italico sermone nuncupatum,
quod e Catholica Fide pretiosoque Sancti cuiusdam peregrini transitu
laudem per saecula duxit atque famam. Inde enim a saeculo vi Ecclesiae Sancti Petri Bronarum origo, praeconii evangelici antiquitatis in
illis regionibus testimonium nec non erga Apostolicam Sedem observantiae, repetenda videtur. Ipsa insuper Bronensis paroecia a Sancto
Contardo, « qui uti fertur (prout de eo Nosmet Ipsi iam scripsimus),
ex antiqua atque illustri Atestina familia Ferrariensem prius Marchionum ac deinde Mutinensium Ducum, in paupertate vixit atque, ad cele
berrimum Sancti Iacobi Apostoli Campostellanum Sanctuarium peregrinorum more iter ingressus, Bronis, anno 1249, in morbum incidit,
spiritum Deo sancte reddidit miraculisque claruit », valde illustratur.
Eorundem Ducum munificentia atque cura, Corpus Sancti Contardi pie
conditum fuit in Ecclesia paroeciali, quae Canonicorum Collegio aucta
est atque decorata. Ad quam invisendam et locupletandam multi illustres
Viri pietatis causa adiverunt, quos inter Romani Pontifices, ac praesertim Decessor Noster Pius PP. V I I , fel. rec, qui a Piacentina dioecesi

ad

Derthonensem

Bronas et

continentem

regionem

transtulit.

Hodiernum Bronense paroeciale et collegiale Templum loco vetustae
Ecclesiae (( gothico » genere confectae conditum fuit anno MDXLVII paulatimque auctum et ornatum. Renident potissimum artificiosis operibus
affabre confectae duae cellae, altera B. Mariae Virgini a Rosario, Sancto
Contardo altera, dicatae. Imminet tholus, quem Petrus Berutti, tunc
Archipresbyter, ad Viglevanensem Episcopalem Cathedram postea evectus, erigendum curavit. Tanta est pietas et civium et finitimorum fidelium, qui e tota fere dioecesi peregrinantium more ad sepulcrum Sancti
Contardi accurrunt, ut ob nova artis opera, ac praesertim ob novum salutaris lavacri fontem fideles haud parvos sumptus mira liberalitate
sustineant. Neque silentio praetereunda inclyta Bibliotheca, Templo adnexa atque multis raris et pretiosis incunabulis, manuscriptis, operibus

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

44

typis impressis valde referta atque ornata. Quae omnia prae oculis habens, dilectus filius hodiernus Bronarum Archipresbyter enixis humilibusque Nos adiit precibus, ut laudatam Ecclesiam titulo ac dignitate
Basilicae Minoris honestare benigne dignaremur. Quas preces, amplissima Venerabilis Fratris Nostri Friderici S. R. E. Cardinalis Tedeschini,
Episcopi Tusculani ac Nostri Datarii, commendatione suffultas, cui accessit commendatio Venerabilis Fratris Aegisti Dominici Melchiori,
Archiepiscopi-Episcopi Derthonensis, excipere perlibenter volentes, ex
consulto Sacrae Rituum Congregationis, certa scientia ac matura deliberatione Nostra, deque Apostolicae Nostrae potestatis plenitudine, praesentium Litterarum vi perpetuumque in modum, Bronensem Ecclesiam
paroecialem et Collegialem, intra Derthonensis dioecesis fines positam,
ad dignitatem et honorem Basilicae Minoris evehimus cum omnibus privilegiis et iuribus quae eidem titulo rite conveniunt. Contrariis quibuslibet minime obstantibus. Haec statuimus, edicimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ;
suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; illisque ad
quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in posterum, plenissime
suffragari, sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex
nunc et inane fieri, si quidquam secus super his, a quovis, auctoritate
qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die i
mensis Iulii, anno MCMLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA

a

Brevibus

Apostolicis

ALLOCUTIONES

I
Iis

quae

interfuerunt

Actione

Catholica,

Conventui
Romae

Delegatarum

ex

Italia

pro

puellis

ab

habito.'*

Non è ancora trascorso un mese da quando per mezzo della Radio
Noi abbiamo parlato, come a tutta l'Azione Cattolica, così anche a
ciascuna di voi, dilette figlie, Religiose e Delegate delle Sezioni Minori ;
* Habita die 30 Decembris mensis a. 1953

Acta Pii Pp.

XII

45

giovani fervorose rappresentanti delle diocesi vincitrici di Gruppo e di
Sezione nella Gara collettiva ; effettive e beniamine vittoriose nella Gara
individuale regionale di cultura religiosa. Potremmo quindi restringerci a insistere, affinchè mettiate il massimo impegno — al Centro e
alla periferia — nel praticare quanto lo Spirito Santo Ci ha posto in
cuore in un momento così grave per P Italia e per il mondo.
E mentre alle piccole Beniamine, dai candidi volti sorridenti, chiediamo nuovamente che aiutino il Papa con la loro innocenza e con la loro
preghiera; a voi, Dirigenti nazionali e diocesane, vogliamo ridire quanto
sia urgente di fare ogni sforzo e di accettare qualsiasi sacrificio perchè
divenga sempre più salda Popera concorde di tutta l'Azione Cattolica.
Nutriamo fiducia che le Nostre dilette giovani metteranno ogni impegno per giungere alla mèta desiderata.

Ma forse voi non sareste contente, se vi lasciassimo partire senza
approfittare della vostra presenza per esprimervi la Nostra paterna gratitudine e per dirvi una Nostra semplice parola di esortazione e di conforto. Essa si rivolge anzitutto a voi, dilette figlie appartenenti alle varie Congregazioni religiose ; anime veramente eroiche che passate la
vostra vita negli Istituti, negli orfanotrofi, negli asili ; nella rinunzia ad
ogni umana soddisfazione e operando infaticabili e silenziose; spesso
sconosciute e talvolta anche misconosciute ; vere madri spirituali, nel
cui grembo la Chiesa depone trepidante ma fiduciósa i fiori più. delicati
del suo giardino. E poi il Nostro grato saluto la Nostra esortazione va
alle Delegate delle Sezioni Minori, cui sono affidate le più piccole reclute
dell'esercito femminile dell'Azione Cattolica Italiana. Santamente orgogliose del vostro lavoro, fidenti nella grazia di Dio, adoperatevi a
formare cristianamente le vostre bambine, spinte da un amore illuminato e generoso.

1. Ci preme anzitutto che voi abbiate una grande stima della vostra
missione sacra e delicata.
Educando l'infanzia — naturalmente in collaborazione con la famiglia la cui funzione è indispensabile — voi dovete essere persuase di
compiere una delle opere più elette. Il vostro lavoro è poco appariscente,
forse, ma esige grande sforzo e spirito di abnegazione, mentre è una
forma di apostolato fra le più efficaci per le sorti della Chiesa e della
WH»*'

Patria.
Considerate, infatti, quelle che con graziosa parola chiamate i vostri
« angeletti » ; le vostre piccolissime, le beniamine e le aspiranti : sono

46

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

bambine e fanciulle affidatevi da Dio perchè le conduciate fino alle soglie dell'adolescenza. Voi dunque trattate con esse e siete loro di guida
nel tempo,. per così dire, della maggiore recettività, quando cioè più
facilmente si ricevono le impronte del bene e del male. Consapevoli di
ciò, voi, pur facendo valere saggiamente la vostra autorità, avete cura
che la vostra azione non pesi eccessivamente sull'animo loro; esse la
subirebbero con timore e forse con angoscia, e invece di aprirsi alla fiducia e alla gioia, si ripiegherebbero in sè stesse ; e il ricordo del trattamento avuto potrebbe gravare per lunghi anni sulla loro psicologia.
Non è raro il caso che gravi disturbi psicologici degli adulti si spieghino
con la incomprensione, di cui i fanciulli furono vittime da parte dei loro
educatori. Ma voi, dilette figlie, ben conoscete le conseguenze dell'opera
vostra, la quale contribuisce a formare e a plasmare in essi atteggiamenti e inclinazioni, che avranno in avvenire una parte considerevole
nella loro vita. La vostra azione educatrice si svolgerà così serena nella
tranquillità, nell'equilibrio e nella coerenza di ogni sua manifestazione.

2. La stima per il vostro lavoro vi farà amare le vostre bambine. Esse
sono la speranza delle famiglie, della Patria, della Chiesa, perchè saranno — per la maggior parte — le future madri. E intanto sono le predilette di Gesù, come lo erano al tempo in cui il divino Maestro percorreva
le vie della Palestina. Potenti ad impetrare grazie, modelli viventi per
chi vuole entrare nel regno dei cieli, esse distornano i castighi divini
dalle nostre famiglie e dalle nostre città; meritano quindi il vostro più
tenero amore, le vostre premure più affettuose.
Tuttavia eviterete le eccessive dimostrazioni esteriori di affetto, che
porterebbero facilmente a debolezze nocive e renderebbero le fanciulle
dominatrici e arroganti ; nè bisognerà confondere l'amore con la gioia
che esse possono procurarvi grazie alla loro presenza, al loro candore,
alla loro innocente freschezza. Tale gioia contribuirà certamente a darvi impulso e fervore nel l'adempire il vostro dovere; ma voi ricorderete
sempre che l'amore è donazione, è sacrificio, è rinunzia. Perciò, nella
vostra totale dedizione all'infanzia, non cercherete voi stesse, non tenderete a conquistare l'affezione esclusiva delle fanciulle: ma amandole
veramente e sinceramente, giungerete a un distacco del cuore, spesso
arduo, ma indispensabile. I fini soprannaturali e apostolici, che voi
perseguite, lo rendono anche più necessario, perchè voi volete far fiorire
in quelle anime innocenti l'amore di Gesù Cristo, a cui esse appartengono
e che le ha riscattate col suo sangue prezioso. Questo generoso riserbo
vi permetterà di conoscere meglio ogni vostra deficienza e di sopportare

Acta PU Pp. XII

47

col sorriso sulle labbra le difficoltà ed anche i possibili cattivi successi.
Sarete così degne collaboratrici dell'opera redentrice, immagini viventi
di Cristo e del suo amore per l'infanzia.
3. Ma inoltre voi, dilette figlie, cercate la formazione integrale delle
vostre bambine ; e siccome non basta amare per essere buone educatrici,
procurerete di conoscere quanto è necessario e utile per mantenere gli
impegni educativi da voi assunti.
Ecco perchè vi esortiamo allo studio serio e assiduo : studiate le fanciulle, studiate il metodo migliore per istruirle, per educarle. Studiano
— e per molti anni — il fisico, il chimico, il biologo, il medico, e s'interessano all'analisi di un raggio di luce, alla contemplazione di un fiore
e aspirano alla conoscenza profonda dei fenomeni e delle leggi fisiologiche. Quanto più bello è lo studio di uno spirito spontaneo e libero,
che sorge e racchiude il mistero di una vita !
Voi non dovete ignorare le caratteristiche della fanciullezza, le sue
ansie, i suoi desideri, le sue ripugnanze, le sue preferenze. In essa è
l'amore del moto, il fremito dei sensi, F irrequietezza di una intelligenza che cresce. La fanciullezza ama il giuoco, ha sete di affetto, tende
alla fantasticheria, vive di illusioni e di sogni, è spontanea e ha l'istinto
della imitazione.
Ma essa sviluppa anche preziose energie religiose e morali. Ci restringeremo qui a citare due esempi desunti dai risultati della psicologia sperimentale : (( Il secondo periodo della fanciullezza dai sei ai
nove anni — notano gli Autori — è caratterizzato dall'amore per i genitori, per Iddio e per la verità » ; e inoltre : « Gli anni dai sette ai
dieci contano fra i più importanti per la prevenzione della delinquenza
giovanile ». Confortante incoraggiamento, e al tempo stesso grave ammonizione a coloro che hanno la responsabilità della gioventù fino agli anni della pubertà.
Queste conoscenze voi le acquisterete senza dubbio grazie al dono di
penetrazione psicologica, necessario ad ogni educatrice, ma altresì utilizzando i risultati delle ricerche e delle esperienze recenti nel campo
della educazione. Non si pretende certo che diveniate scienziate nella
psicologia umana in genere o in quella speciale dell'infanzia; ma non
potete ignorare — e ancor meno disprezzare — le nuove conquiste della
pedagogia. Non che tutti i tentativi siano da lodare incondizionatamente ;
ma, senza abbandonare i solidi principi e le sperimentate tradizioni cristiane, potrete utilmente «aggiornare)) e perfezionare i vostri metodi.
L'educatrice cattolica — qui ancor meno che altrove — non deve rima-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

48

nere indietro. L'evoluzione rapida delle condizioni della vita presente
rende più delicato e complesso il vostro ufficio. Sarebbe troppo facile
l'adagiarsi in comode abitudini e il trascurare i necessari avanzamenti.
Eseguite perciò a tempo lo sforzo del richiesto adattamento ; così sarete
in grado di conseguire il fine di ogni educazione : la formazione integrale della persona, in pieno accordo con le esigenze assolute del suo
destino soprannaturale e con le caratteristiche della società contemporanea.
4. Procurerete, dunque, che le vostre fanciulle si sviluppino come
creature umane, senza dimenticare che sono anime redente dal Sangue
di Gesù, fatte partecipi della vita divina.
Se è vero che non potrete dare loro la bellezza fisica, dono di Dio,
metterete tuttavia ogni cura per aiutarle ad acquistare quella grazia e
armonia, e soprattutto quel sorriso che illumina e trasfigura i lineamenti
anche meno attraenti. Siano dunque le vostre bimbe serene e disinvolte,
forti e leali, e non permettete che tralascino nulla di quanto può rendere
in esse non solo ben visibile, ma anche attraente la verità che posseggono e la virtù di cui sono adorne.
5. Un'ultima parola, dilette figlie, un'ultima raccomandazione.
Non è raro il caso di fanciulle, che abbandonano l'Associazione, quando divengono irresolute e impazienti, audaci e timide, felici e angosciate
nell'affacciarsi alle nuove vie che si aprono dinanzi a loro ; allorché il
cuore comincia ad agitarsi e si gonfia di tenerezze sconosciute; quando
l'intelligenza si risveglia e la volontà nasce a nuova vita più personale
e più indipendente. Ciò dipende, talvolta, dalla struttura insufficiente
dell'Associazione stessa, che non offre abbastanza attrattive per rendere
desiderabile la vita in comune alle adolescenti e alle giovani ; ina il più
delle volte non si era cercato di penetrare profondamente nella mente,
nel cuore e nella volontà della fanciulla.
Erano nozioni sparse, apprese distrattamente, senza metodo nè ordine ; vita spirituale fatta di lodevoli abitudini, ma non radicata su convinzioni ferme, nè alimentata da una fede viva e vivificante ; difetti non
conosciuti e non corretti a tempo ; piccole vanità non represse o almeno
non guidate con pazienza sapiente. Certe fughe, che spesso rendono triste la (( festa dei passaggi » nell'Azione Cattolica, bisogna attribuirle,
appunto, alla poca solidità dell'edifìcio, forse con molta fatica, ma con
poco metodo costruito negli anni precedenti.
Vi esortiamo, dunque, dilette figlie, a non contentarvi fino á quando

Acta PU Pp. XII

49

non vedrete le vostre fanciulle formate e trasformate profondamente. Le
avete ricevute sovente in stato di disordine, di irrequietezza, col dominio
quasi assoluto dell'impulso istintivo : dovete ridurle a uno stato di equilibrio, di regola, di obbedienza a una legge superiore. Dovete stabilire
in loro l'ordine logico nelle cognizioni, inculcare la disciplina degli
affetti, procurare la coerenza delle azioni coi principi morali; dovete
soprattutto insegnar loro a prendere contatto reale con Dio, rendendolo
prima più frequente e poi continuo.
Non dovete credere che l'età minore sia di ostacolo nel cammino
verso una perfezione anche consumata, verso la santità. « Vi saranno
santi fra i bambini » : esclamò il Nostro santo predecessore Pio X,
quando aprì loro i Tabernacoli Eucaristici. Egli sapeva — come Noi
sappiamo — che « l'età corporale non pregiudica l'anima, onde l'uomo
anche nella età puerile può conseguire la perfezione dell'età spirituale » .

x

Quando Gesù mette l'infanzia spirituale come condizione per l'ingresso in Paradiso e poi implora : « Lasciate che i piccoli vengano a me »,
si può forse negare che il bambino stesso sia in grado di raggiungere
la perfezione evangelica?
Mirate in alto, dilette figlie! Proponete con semplicità, ma con
chiarezza e vigore mète elevate alle vostre fanciulle; poi accompagnatele con pazienza, sorreggetele con dolcezza, rialzatele con amore durante il cammino. Fate che si nutrano frequentemente — e anche ogni
giorno —• delle Carni immacolate di Gesù : « Come il moto naturale
quanto più si avvicina al termine, tanto più diviene veloce, ... ; così
l'anima che è in stato di grazia, quanto più si approssima al fine, tanto
più deve crescere » .

2

Procurate dunque che le piccole anime affidate alle vostre cure non
mettano ostacoli all'azione di Dio : insegnate loro ad abbandonarsi fra
le braccia di Maria e voi assisterete con stupore ai miracoli della grazia che trasforma la vita delle vostre bambine in tabernacoli viventi
di Gesù, in strumenti docili di vita per Lui.
1

8. Th., 3 p. q. 72 a. 8 in corp. et ad 2 ™ .

2

8. Thom. in Epist, ad Hebr., c. X, lect 2 in fine.

4 - A C T A , vol. X X I , n. 2. -

16-2-1954

50

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

II
Iis

qui
licae

interfuerunt
Italicae

Conventui

Docentium

nationali

scholarum

e

Dirigentibus

secundi

gradus,

Unionis

Catho-

Romae

habito*

Le « Giornate Nazionali », che l'« Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi » ha tenute in questi giorni, Ci hanno offerto, diletti figli
e figlie, l'occasione di veder riuniti intorno a Noi tutti i suoi Dirigenti.
Con questo « Convegno » Nazionale la vostra Unione ha inteso d'iniziare
le manifestazioni per il primo decennio di vita della vostra fiorente e
importante Associazione, che, costituitasi in Roma nel giugno 1944, si è
poi rapidamente diffusa in tutta l'Italia.
Questi dieci anni sono stati saggiamente e fruttuosamente impiegati,
e il vasto programma, che la vostra Unione si era proposto, è stato
vigorosamente esteso in vari « settori » per il vero bene della Scuola
7

italiana. Gl'insegnanti che aderiscono al vostro ideale formano la maggioranza in diversi organismi nazionali, che, in occasione delle consultazioni elettorali all'interno della categoria, hanno avuto a manifestare
l'indirizzo del loro pensiero. Questo felice risultato non sarebbe stato
ottenuto senza il grande sforzo di organizzazione compiuto dai principali
Dirigenti della vostra Unione e senza la generosa collaborazione di tanti
Dirigenti secondari. Esso permetterà — vogliamo sperarlo — di perseguire con buon successo le richieste del vostro programma economico.
Noi non ignoriamo infatti che la retribuzione della maggior parte
degl'insegnanti, lungi dall'assicurare loro il denaro e il tempo libero
necessari alla coltura personale e al perfezionamento pedagogico, basta
appena per i quotidiani bisogni della vita, specialmente per coloro che
hanno avuto il coraggio di assumere il carico di una famiglia.
Inoltre quella retribuzione non può considerarsi adeguata alla loro
grave responsabilità sociale. Una società che ha cura dei beni intellettuali e morali, una società che non vuole sdrucciolare verso quel materialismo, a cui la trascina col suo proprio peso la vita sempre più meccanica della civiltà tecnica, deve mostrare la stima che essa ha della
professione d'insegnante, procurandogli un reddito che corrisponda al
grado sociale di lui! Non dimentichiamo infatti che anche il lavoro, il
quale produce valori spirituali, è vero lavoro, ed anzi, nel suo genere,
più alto del lavoro manuale ; il che può essere altresì preso in considerazione nel calcolo della giusta rimunerazione.
* Habita àie 5 Ianuarii mensis a. 1954.

Acta Pii Pp. XII

51

Vi sono ancora nella vostra carriera troppe condizioni precarie, rimesse ogni anno in questione, e senza sicurezza per l'avvenire, con grave
danno per la continuità nell'insegnamento e per il perfezionamento personale. Quando si considera il piccolo posto che le retribuzioni degl'insegnanti hanno nel bilancio nazionale, sorge il desiderio che, secondo le
possibilità, si stanzino in questo capitolo le somme relativamente modeste,
che basterebbero, elevando la condizione materiale degl'insegnanti, a migliorare l'insegnamento nazionale, e con ciò stesso lo stato colturale di
tutto il Paese.
L'azione per i vostri incrementi economici non è tuttavia lo scopo
principale della vostra Unione. Essa si propone innanzi tutto di «promuovere ed attuare la formazione morale e professionale dei soci in
ordine alla loro specifica missione educativa ». Noi abbiamo avuto il
4 Settembre 1949 l'opportunità d'illustrare ai membri del vostro secondo
Congresso Nazionale la nobiltà e l'importanza della vostra alta missione
educatrice, e quindi non abbiamo oggi bisogno di ritornare ampiamente
su tale argomento. Nemmeno abbiamo dimenticato come, verso la fine
dell'Anno Santo (4 Novembre 1950), voi voleste offrirci una Cattedra
magistrale, per esprimere la vostra fervida e inconcussa adesione alla
Cattedra di Pietro, Maestra di verità, dalla quale avete appreso — e per
la quale insegnate col vostro esempio e con l'opera vostra — quel che vi
è di più importante per l'uomo sulla terra.
Durante questi dieci anni di attività della vostra Associazione, che
voi commemorate per preparare un novello impulso di vita interiore e
di azione metodica, tre Congressi e venti « Convegni » nazionali hanno
studiato numerose questioni di ordine pedagogico, sociale e scolastico ;
hanno promosso una operosità corrispondente ed ottenuto notevoli risultati. La coscienza della loro responsabilità nell'apostolato si è rafforzata in molti professori di scuole medie, e il pensiero cristiano ha ricominciato a ispirare alcuni insegnamenti e organismi, il cui influsso non
è certamente trascurabile.
Vi è dunque motivo di rendere grazie al Signore per il bene effettuato ;
ma i più zelanti fra voi sapranno umilmente esclamare con S. Paolo :
« Io ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma Dio ha fatto crescere »/ e aggiungeranno con lui : « Dimenticando quel che mi è dietro le spalle, mi
porto verso ciò che è davanti » .

2

Sarebbe infatti una tentazione di pi-

grizia l'indugiarsi con compiacenza su cifre e testimonianze, mentre rimane ancora tanto lavoro da compiere per frenare e respingere la corrente
1

2

I Corr. 3, 6.
Cfr. Phil, 3, 13.

52'

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

materialista, di cui abbiamo recentemente discorso nel Nostro Messaggio Natalizio. Ognuno deve costantemente ed energicamente lottare in sè
stesso e nella vita sociale professionale contro la indifferenza e la mancanza di fede soprannaturale. La tendenza., ai nostri giorni così accesa,
di procurare la utilità pratica e immediata potrebbe far trasformare la
vostra Unione in uno dei tanti sindacati, il cui fine di rivendicazioni
economiche è il solo reale, mentre voi dovete in essa cercare per voi stessi
e per tutti i suoi membri il bene più profondo, duraturo e radioso.
L'adesione alla vostra unione manifesta innanzi tutto la volontà di
« perseguire il proprio perfezionamento morale e spirituale », vale a dire
di acquistare, mediante la preghiera, l'applicazione personale all'insegnamento della Chiesa e lo sforzo di vita interiore, quella unione con
Dio e quella dignità che danno alla nostra condotta e ai vostri giudizi
il valore di una testimonianza in favore della vostra fede, e che renderanno più rispettabile e più efficace la vostra autorità, non solamente
nella scuola e durante il tempo in cui gli alunni vi sono sottomessi, ma
anche nella vita pubblica, presso le famiglie e presso i giovani, i quali,
dopo di aver ricevuto il vostro insegnamento, conserveranno per tutta la
vita il vanto di avervi avuti per insegnanti.
La prima conseguenza per voi dell'approfondimento della vostra vita
cristiana sarà naturalmente una nozione più elevata della vostra missione educatrice e una accresciuta coscienza professionale, vogliamo dire
una volontà più ardente di conseguire nella vostra categoria tutta la
competenza possibile in ciò che concerne le cognizioni teoriche e l'insegnamento pratico.
Ora, per adempire pienamente il suo ufficio, l'insegnante degno di
questo nome deve innanzi tutto conoscere i suoi alunni, vale a dire i
giovani di una determinata età in generale, quali li rappresenta una
sana pedagogia cristiana, e quelli della sua classe o del suo Istituto in
particolare, quali li forma la famiglia.
Si sono certamente fatti grandi progressi nella psicologia sperimentale, nella medicina pedagogica; si è cercato, non senza felici risultati,
di misurare l'importanza dei diversi elementi che condizionano Passimi
lazione delle materie scolastiche mediante la memoria e la intelligenza
del discepolo, cominciando dai fattori materiali, come l'ammobiliamento,
l'illuminazione, i tipi dei libri, la composizione delle immagini e dei
suoni, fino alle condizioni intellettuali propriamente dette, come i centri
d'interesse varianti secondo le circostanze locali e le età, e le associazioni della memoria che una adatta educazione favorisce. Sarebbe inescusabile per un insegnante moderno di non tenersi sufficientemente infor-

Acta Pii Pp.. XII

53

mato del lavori che si producono in questo campo, e Noi sappiamo che i
vostri circoli didattici vi si interessano particolarmente.
Ma un insegnante cristiano non potrebbe appagarsi della tecnica
pedagogica; egli sa per fede, e la esperienza lo conferma pur troppo,
l'importanza del peccato nella vita del giovane ; conosce altresì l'influsso della grazia. I peccati capitali non dipendono per sè dalla medicina.
Certamente vi sono sovente ragioni di temperamento e di salute nella
pigrizia e in altri difetti ; ma vi è anche e sempre il peccato originale.
Perciò l'educatore cristiano non può contentarsi di lasciar fare la natura, o semplicemente di favorirla, a guisa di un coltivatore coi prodotti
della terra. Egli, come la grazia di Dio di cui non vuole esser altro che
l'ausiliare, al tempo stesso corregge ed eleva. Egli combatte le tendenze
inferiori e si studia di far sbocciare le superiori; lotta pazientemente e
fermamente contro i difetti dei suoi alunni ed esercita le loro virtù;
rialza e migliora. In tal modo la educazione cristiana partecipa al mistero della Redenzione e collabora ad essa efficacemente. Di là viene la
grandezza dell'opera vostra, la quale non è senza qualche analogia con
quella del sacerdote.
I giovani, di cui voi dovete occuparvi, non sono esseri astratti, ma
figli di determinate famiglie. Per qual motivo tanti sforzi degl'insegnanti, tante ore e tanti anni di costante dedizione danno talvolta così
scarsi frutti, se non perchè la famiglia con la sua carenza educativa, i suoi
errori pedagogici, i suoi cattivi esempi, distrugge giorno per giorno ciò
che l'insegnante si sforza penosamente di costruire? Non ha egli dunque
nulla da dire alla famiglia? Non ha nulla da fare per illuminarla, aiutarla, renderla consapevole della complessità e dell'ampiezza della sua
missione, inculcarle rette cognizioni pedagogiche, correggere i suoi er
rori e stimolare il suo zelo? È inammissibile che tante famiglie credano
di aver soddisfatto ai loro doveri verso i figli, quando li hanno inviati
alla scuola, senza curarsi di collaborare intimamente con gl'insegnanti,
sui quali stimano a torto di potersi sgravare di tutta una parte dei loro
obblighi. Questo è vero soprattutto per le classi elementari, ma anche
per le classi medie, poiché in questo momento gli adolescenti che crescono cominciano ad emanciparsi dalla soggezione dei genitori, e accade
spesso che essi oppongano l'insegnante al padre, la scuola alla casa.
Molti genitori si trovano allora come esautorati dinanzi all'umore bizzarro dei figli, e alcuni, errori che si commettono in quegli anni possono riuscire nefasti all'equilibrio dell'adolescente. È questo un sol
punto fra molti altri per mostrare che la collaborazione dei genitori e
degl'insegnanti deve essere constante e profonda. Perciò uno dei vostri

54

Acta, Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

« C o n v e g n i » (Novembre 1951) ha studiato « l a scuola come comunità
educativa », e Noi incoraggiamo volentieri quanto faciliterà e renderà
sempre più stretta la collaborazione della scuola e della famiglia. Questa
infatti sceglie l'insegnante per preparare l'adolescente a vivere nella
città e nella Chiesa la sua vita di adulto. La famiglia non deve e non può
abdicare il suo ufficio direttivo ; la collaborazione è naturale e necessaria ;
ma suppone, per essere feconda, mutua conoscenza, relazioni costanti,
unità di vedute, rettificazioni successive. Allora soltanto gl'insegnanti
potranno rendere effettivo il loro ideale. La famiglia deve essere il più
solido appoggio dell'insegnante in tutti i gradi : locale, sindacale, nazionale. Egli è in primo luogo il delegato della famiglia, e soltanto dopo,
se il caso si presenta, il pubblico ufficiale o l'impiegato dello Stato o della
Società d'insegnamento.
In ogni associazione importante e che si estende sopra un vasto territorio, la responsabilità dei Dirigenti è particolarmente grande. Essi sono
veramente l'anima del movimento, spetta ad essi di far, per così dire,
vivere gli Statuti, di far passare in ciascuno degli associati lo spirito
della istituzione. Le « Giornate nazionali », che vi hanno riuniti in Roma,
debbono rappresentare un passo risolutivo nella vita della Unione. Sono
centinaia di migliaia di adolescenti a voi affidati durante gli anni delicati
dello sviluppo ; voi avete una grave responsabilità nella formazione della
gioventù italiana e contribuite per una parte importante a preparare un
miglior avvenire al vostro Paese. Come cristiani, non potete rimanere indifferenti; come insegnanti, avete la gioia di poter cooperare potentemente al rinnovamento religioso della vostra generazione. Ecco perchè
abbiamo voluto incoraggiarvi e manifestarvi la fiducia che riponiamo
nella vostra generosa Unione. Sappiate tutti, e dite ai vostri colleghi,
che il Papa fa grande assegnamento sulla Unione Cattolica Italiana degli
Insegnanti Medi.
Ad ognuno di voi qui presenti, a tutti i membri della Unione, ai vostri
alunni e alle loro famiglie, impartiamo di cuore, come pegno di feconde
grazie celesti, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.

Acta PU Pp. XII

55

in
Ad

Eœcmum

Virum

Legatum

extra

lÂtteras

publicas

Douglas Frederick
ordinem
Summo

liberis

Howard

cum

Pontifici

K.

mandatis

C.

M.

Magnae

G., M.

O.,

Britanniae.

porrigentem*

We are deeply touched, Mr. Minister, by the warmth of feeling with
which you have wished to convey to Us the kindly sentiments of your
August Sovereign, the Queen, who has accredited Your Exeelleney to
the Holy See as her En voy Extraordinary and Minister Plenipotentiary.
Scarcely three years have passed since We had the happiness of receiving
Her Majesty in thèse very halls ; but in that brief time what heavy cares
have entered into her life. The Lord of all, in His wise providence, has
placed the weight of empire on her youthful Shoulders, and she has aecepted the bürden with a courageous simplicity and unselfish spirit of
dévotion that have at once won the admiration and affection of her
peoples throughout the British Commonwealth of Nations. We ask you
to convey to Her Majesty the expression of Our esteem and the assurance
of Our prayers that God, Who has blessed her with sweet joys of a
happy family life, may grant to her reign the precious blessings of prosperity and peace.
Peace - how easily the word comes to the lips of men today, while
the substance of true peace continues to elude their grasp.
is not far to seek.

The reason

The Prince of Peace, foretold by the prophets, carne

into the world ; the memory of His birth is acclaimed each year by the
Christian world ; yet His teachings still so often fall on deaf ears.

Not

only must sheer force give over its futile attempt to stille in the human
spirit its innate yearning for God ; not only must the shackles of enslavement be struck from those God-given freedoms that are postulâtes
of the dignity of man and human society, and are today denied to entire
peoples; but if peace is to be secure, then justice and charity must
inspire reciprocai confidence between nations and between the différent
classes within a nation, thus laying the foundations for a united effort
towards the common, noble ideal.
It is gratifying to hear from you, Mr. Minister, the renewed expression
of your country's dévotion to those same lofty principies which We have
had more than one occasion to proclaim to the world.
* Habita die 18 Ianuarii mensis a. 1954.

That fact, toge-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

56

ther with the valuable expérience, which Your Excellency brings to the
honourable task entrusted to you, gives exery certitude for the success
of your mission, and in carrying it out you may always rest assured of
Our kind and umvavering support.

NUNTII

RADIOPHONICI

I
CHRISTIFIDELIBUS CHILENAE REIPUBLICAE DATUS OB STATIONEM RADIOPHONICAM A CATHOLICIS INSTITUTAM.*

Amadísimos hijos, católicos de Chile, que en estos instantes sintonizáis
con « Radio Chilena » para oir la trasmisión extraordinaria que da comienzo a su nueva vida :
Una vez; más, en el breve término de pocos meses, una Radio Católica
comienza a funcionar en el ámbito de los pueblos americanos de abolengo hispánico ; y una vez más también, con el corazón rebosante de gozo,
accedemos gustoso a dedicarle unas palabras, convencidos como estamos de la trascendental importancia de tan eficaz medio de difusión, en
la batalla que la Iglesia pelea con armas pacíficas bajo todos los cielos
en pro de la auténtica verdad, de la indispensable moralidad, de la estricta
justicia y del sincero amor, no sólo entre los hombres, sino también entre
todas las naciones.
1

« I n omnibus gratias agite», dad en todo gracias al Señor, porque
si los hijos de las tinieblas han sido otras veces más avisados, ésta no se
han quedado atrás los hijos de la luz !

2

Fué ayer la Colombia hermana. Hoy, es el amadísimo Chile, la nación
en cuya vida tanta parte ha tenido siempre la Iglesia, no sólo por lo que
toca a su formación y a la sucesiva armonización de las clases que integran su sociedad, sino también hasta por lo que se refiere al cultivo de las
ciencias profanas, donde, para recordar sólamente algunos ejemplos,
no hay quien no sepa lo que la patria debe al jesuíta Juan Ignacio Molina
en la Historia Natural, a su hermano en religión Havestadt en el estudio
y enseñanza de las lenguas indígenas y al insigne sacerdote Alonso de
Ovalle en el campo de la Historia.
Ni era tampoco-terreno para vosotros desconocido éste de la Radio,
* Die 11 Ianuarii mensis a. 1954.
I Thess., 5, 18.
Cfr. Luc., 16, 8.
1

2

Acta Pii Pp. XII

57

pues con no poca satisfacción hemos seguido en él vuestros esfuerzos du
rante estos últimos lustros ; esfuerzos, que se fueron concretando : primero, en el Departamento Nacional de Radio surgido en el seno de la
Acción Católica desde 1947 ; luego, en la filial de la Organización Internacional Católica de la Radio y Televisión, que funciona en Santiago
desde la primavera del año pasado y cuyos programas sobre la Biblia, en
América y fuera de América, sabemos que justamente han despertado
tanto interés ; y ahora en esta emisora, adquirida y organizada de nuevo
con tan prudente iniciativa, tan loables esfuerzos y tan costosos sacrificios.
Nos Nos la imaginamos ya trasmitiendo a través de sus antenas, desde
la hermosa y bien emplazada Santiago y Nos parece ver que sus ondas
suben veloces, recorriendo a lo largo el encantador valle central, — hasta
los ricos territorios de Tacna y Arica, — verdadero regalo del cielo a
un pueblo a quien quería realmente beneficiar; que descienden raudas
hasta Castro y Ancud, hasta la Tierra del Fuego, hasta esas islas incontables, verdadero jardín del mar, don que el Señor ha ofrecido a una
estirpe que deseaba amablemente recrear; que vuelan impalpables sobre los Andes soberbios y sobre sus mudos y solitarios volcanes, para
llevar los ecos del Evangelio a las naciones hermanas, con alas más poderosas que las de vuestro cóndor nacional; que superan por fin, en una
especie de reflujo armónico, los bordes de la cordillera litoral, descendiendo a las playas sin fin de vuestro Océano y desparramándose por el mar,
para ofrecer a todo el mundo un mensaje de verdad, un mensaje de
caridad.
Ojalá que, por lo que a vosotros se refiere, chilenos amadísimos, os puedan servir siempre de ayuda en la defensa y consolidación de vuestra fe,
en el fomento y perfección de vuestra unidad.
Allá, en los primeros meses de Nuestro Pontificado, al tener el placer
de recibir a una peregrinación de vuestro país, os exhortábamos ya a
« mantener incólumes vuestra fe y vuestra unión » ; años después, dirigiéndonos a vuestro octavo Congreso Eucaristico Nacional, pedíamos al
Dios escondido bajo las sagradas especies que conservase « la f e ... y perfeccionase la unidad de vuestro pueblo»; finalmente, no hace mucho,
hablando a vuestro primer Congreso Mariano Nacional, os pedíamos que
os sintieseis, «ante el altar de la Madre de Dios... siempre hermanos,
prometiéndole trabajar unidos por los intereses de su Divino Hijo, de la
Iglesia por El fundada y de la santa religión ».
Sea ésta también hoy la sagrada misión que gustosamente confiamos

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

58

3

a la (( Radio Chilena » : « ut non deficiat fides vestra » , « ut caritas ve4

stra magis ac magis abundet, que vuestra fe no desfallezca, que vuestra
caridad crezca más y más. Sea ésta, desde hoy para siempre, su intención
principal : la defensa de una creencia alevosamente insidiada por el
enemigo malo, en el terreno mismo de la Radio, con la siembra de su
falsa semilla en un terruño donde ni puede ni debe arraigar ; el fomento
de la mutua comprensión y de la unión entre los católicos de un pueblo
donde les bastaría esforzarse de consuno para llevar siempre a la victoria
sus ideas y sus principios ; y, como medio general para alcanzar todo esto,
la difusión inteligente y generosa de la doctrina de la Iglesia, especialmente de esa doctrina social que en vuestro solar ha tenido apóstoles como
el inolvidable Prelado González Eyzaguirre, enumera fastos como el
famoso Congreso Social Católico de .1910, y ha producido obras como esas
Ligas y esos Círculos que tanta utilidad han procurado a toda la nación.
El pueblo chileno se gloría de ser una estirpe indómita que nunca ha
cejado ante ninguna dificultad ; de un excelente sentido práctico, que en
las peores encrucijadas de la Historia le ha indicado siempre el camino
seguro; de una gentileza y bondad natural, que a todos le ha hecho
siempre amable y bienquisto. ¡ Vuelen, pues, las ondas de « Radio Chilena» en esta hora tenebrosa del mundo con santa audacia y valor ; sepan
ellas encontrar el resquicio por donde han de tener entrada en todo lugar
y, mejor todavía, en todo hogar; aprendan a presentarse con aquellos
atractivos y aquel conveniente decoro que se puede exigir a quien es
portador de los más altos valores humanos, morales y espirituales : gocen
siempre del dulce patrocinio de vuestra Reina y Señora, la Virgen del
Carmen, a quien especialmente os encomendamos en este Año Mariano,
que hemos propuesto al mundo para su mayor bien y su más segura salvación ; sientan igualmente la segura protección de su patrono el Arcángel San Gabriel, que fervorosamente invocamos ; y sepan que siempre las
acompañan Nuestros mejores deseos y Nuestra más amplia Bendición.
Bendición, que en estos momentos queremos dar a Nuestro amadísimo
Hijo, el venerable Príncipe de la Iglesia, cuyo nombre queda en el frontal
de la nueva emisora como una bandera, un programa y un escudo; a
cuantos con su trabajo y su generosidad han hecho posible una realidad
tan hermosa ; a los directivos técnicos y empleados todos y a cuantos en
estos momentos oyen Nuestra voz, no menos que a todo el amadísimo
pueblo chileno.

3

Cfr. L u c , 22, 32.

4

PML, I,

9.

59

Acta Pii Pp. XII

II
IIS QUI INTERFUERUNT CONVENTUI QUINTO A CONFOEDERATIONE INTER AMERICAE
NATIONES,

IN URBE HABANA HABITO, DE CATHOLICA EDUCATIONE PROVE-

HENDA. *

El especialísimo amor que Nuestro corazón de Padre común reserva a
todas las cuestiones que más directamente se refieren a la juventud — porvenir de la Iglesia y de la sociedad —, y el interés singular que es justo
conceder a todas las actividades de ese Mundo Nuevo — en cuyas reservas
espirituales humanas y materiales tantas esperanzas coloca la Humanidad — Nos han movido, — amadísimos hijos, miembros del V Congreso
Interamericano de Educación Católica — no sólo a seguir con la más
viva atención vuestros trabajos, sino también a acceder a vuestros piadosos deseos de que fuese una palabra Nuestra la que clausurase vuestra
Asamblea.
Un saludo, pues, paternal y afectuoso ; y junto al saludo, inmediatamente una felicitación. La pequeña e insignificante semilla, la pequeña
semilla del Evangelio

1

lanzada casi ai acaso en Bogotá hace menos de

diez años, demostró en seguida en Buenos Aires haber arraigado y en
tierra buena, estudiando los problemas legislativos y organizativos de la
escuela en el mundo vuestro ; era planta joven, pero lozana y robusta, en
La Paz, examinando las cuestiones referentes a « L a educación y el
ambiente » ; apuntó ya frutos excelentes, hace dos años, en Rio Janeiro,
ocupándose de « La formación integral del adolescente » ; y es hoy arboí
grande y frondoso, con casi tres mil ramas que mutuamente se prestan
calor y vida, que proclaman muy alto los méritos y el valor de la enseñanza católica y que se funden en tronco poderoso, capaz de afirmarse
sólidamente en la tierra y de hacerse respetar por su sola presencia.
¡ Gracias sean dadas por todo al Magister bonus

2

al Maestro bueno,

ideal último y acabado de todos vuestros deseos, en la formación de los
que mañana han de ser maestros de vuestras escuelas, professores de vuestros colegios o catedráticos de vuestras Universidades!
Tema de importancia primordial ; porque, para repetir las palabras
de Nuestro inolvidable Predecessor, « las buenas escuelas son fruto, no
tanto de las buenas ordenaciones, cuanto principalmente de los buenos
* Datus die 12 Ianuarii mensis a. 1954.
1

Cfr.

MATTH.

13,

2

Cfr.

MARC.

10,

;

32.
17.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

60

maestros que, egregiamente instruidos, cada uno en la disciplina que
debe enseñar y adornados de las cualidades intelectuales y morales que
su importantísimo oficio reclama, ardan en puro y divino amor de los
jóvenes, a ellos confiados, precisamente porque aman a Jesucristo y a
su Iglesia».

3

Buenos maestros, pues, con perfecta formación humana — intelectual
y moral — ; porque el magisterio es una función altísima que pide tanta
discreción al entendimiento como bondad al corazón; tanta capacidad
y

de intuición, como delicadeza de espíritu ; tanta adaptabilidad y acomodación, como fondo humano capaz de soportarlo todo por amor del prójimo ;
buenos maestros, con una competencia profesional por lo menos superior al nivel medio y, mejor aún, eminente en todos los grados de la
enseñanza y en cada una de las especialidades, si no se quiere ser indigno de una misión, que no es sólamente para servicio del pueblo y del
Estado, sino también de Dios, de la Iglesia y de las almas;
buenos maestros, con una clara conciencia profesional católica, con
un alma ardiente de celo apostólico, con una idea exacta de la doctrina,
que debe penetrar toda su enseñanza, con una profunda convicción de
servir a los más altos intereses espirituales y culturales y en un campo de
privilegio y de responsabilidad especial;
buenos maestros, en fin, cuidadosos de educar antes que de enseñar;
capaces, sobre todo, de formar y de plasmar almas principalmente al
contacto con la suya propia, porque como dijo ya un gran pedagogo, no
completamente extraño a vuestro mundo de lengua española, aunque iluminado solamente por la luz del paganismo « eum elige adiutorem, quem
magis admireris, cum videris quam cum audieris», elige aquel maestro
que más has de admirar cuando lo veas que cuando lo oigas.

4

En no pocas zonas del Mundo Nuevo, los movimientos sociales y políticos, que siguieron a su independencia, vieron penetrar en el campo de
la enseñanza ideas y principios que, partiendo de un liberalismo y de un
laicismo que audazmente pretendían dominarlo todo, desembocaban en un
monopolio escolar, con daño evidente de la integral formación cristiana
y con evidente perjuicio de la minoría y, muchas veces, de la inmensa
mayoría católica.
Y eso en un mundo como el vuestro iberoamericano, en el que la
Iglesia, plenamente cosciente de la misión cultural que acompaña a
su mensaje religioso, desplegó con Fray Juan de Zumárraga, Fray
Alonso de la Vera Cruz y el gran obispo Vasco de Quiroga en
3

4

Pii XI Encycl. « Divini Illius » - A. A. S. vol. X X I I , 1930, pag. 80-81.
Senecae ad Lucilium lib. V. Epist. XI (52) n. 8.

Acta Pii Pp. XII

61

Mexico; con Fray Jerónimo de Loaísa, José de Acosta y el excelso
metropolitano limeño Sto. Toribio de Mogrovejo en el Perú ; y con
los jesuítas Torres Bollo, Manuel de Nóbrega y S. Pedro Claver en el
antiguo Paraguay, en el Brasil y en la Nueva Granada, un esfuerzo educativo y escolar que, dada la escasez de medios de aquella centuria y las
dificultades que a él se oponían, Nos complacemos en llamar grandioso y
profundamente duradero. Basta recordar el intento, en gran parte lo
grado, de aquellos grandes misioneros, secundados por el espíritu universal y católico de la legislación de sus monarcas, de fundir en un solo
pueblo, mediante la catequesis, la escuela y los colegios de Letras Humanas, el elemento indígena con las clases cultas venidas de Europa o nacidas ya en tierra americana. Ni ese esfuerzo se limitó a la enseñanza
elemental y humanística. Porque es gloria imperecedera de Hispanoamérica, que en el siglo xviii florecieran en 19 de sus ciudades otros tantos
o más centros universitarios, inspirados y dirigidos por la Iglesia, que
fueron objeto de la admiración y los elogios de un Alejandro de Hum boldt.
Y Nos no podemos dudar de que en el futuro, insistiendo cada vez
más en las líneas tan sabiamente trazadas en vuestras anteriores reuniones y en las directivas, que con generosidad maternal constantemente os
ha procurado la Iglesia; preocupándoos siempre más de la educación
que de la instrucción, perfeccionando vuestros métodos, concediendo un
margen cad vez más amplio a la enseñanza de la religión, afinando en
la selección de los libros de texto, estimulando la colaboración de las
familias de vuestros alumnos, no reparando en sacrificios para la» for-,
mación de vuestros profesores, siguiendo a vuestros alumnos a la salida
de vuestras aulas con oportunas obras de asistencia postescolar y dedicando toda la atención que se merece a las obras sociales de enseñanza
— tan necesarias en nuestros días -—, vuestras actividades pedagógicas
merecerán por lo menos el respeto de todos, especialmente de los buenos,
encontrando incluso el apoyo y la protección de aquellas públicas autoridades, que verán en ellas una eficaz y generosa colaboración para el
bien común de la sociedad y el dique más seguro contra aquellas perniciosas doctrinas que, como negra inundación, amenazan por todas partes.
Y para conseguirlo — os repetiremos — « s e d padres de las almas más
que propagadores de conocimientos estériles », formad a vuestros alumnos sobre todo « con el ejemplo de la vida » .

5

Esta vez, vuestra reunión ha encontrado acogida señorial en esa

5

Diso, y Rad. vol.. XI - pags. 198-199.

62

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

espléndida cindad de San Cristóbal de La Habana, donde habéis podido
admirar una Universidad fundada por la Iglesia nada menos que en 1728
y tan pujantes instituciones docentes católicas, como la moderna Universidad de Sto. Tomás de Villanuewa y ese grandioso Colegio de Belén,
que es honor de la Iglesia y orgullo de Cuba católica. Levantad los ojos,
hijos amadísimos, y contemplad esa bellísima ciudad, recostada en la
boca de su bahía, mirándose en las aguas azules de ese tibio mar que
baña sus pies, recreándose en las verdes colinas que limitan su horizonte,
oreada con las brisas suaves que le manda el canal de la Florida. Todo
se diría que invita al optimismo y a la paz, aunque allá lejos a lo mejor
ruja la tormenta o se esté formando junto a cualquier isla remota el tifón
desolador. Paz y optimismo han sido sin duda ninguna el espíritu de
vuestra Asamblea, ungida con la caridad de Cristo, a la sombra protectora
de su doctrina y de su Cruz, bajo el manto maternal de la Iglesia, que
os mira como su porción predilecta ; pero no os olvidéis de que más allá
brama el oleaje de las pasiones desencadenadas y corren por el cielo en
galopadas tenebrosas nubes negras ansiosas de descargar en vuestros
campos el granizo mortal y de arrasar vuestros sembrados con todo el
ímpetu iracundo del huracán. Pero está escrito:

¡no prevalecerán!

Y pasarán, como pasan esos turbiones de vuestro cielo, que dejan el aire
luego más limpio, el sol más luminoso y la tierra más fecunda, aunque
dejen también un triste séquito de desolación.
Con esta seguridad, hijos amadísimos, volved a vuestros respectivos
lares, portadores de Nuestra Bendición. Bendición, que queremos hacer
extensiva no solamente a vuestra Confederación, con todos los organismos y personas asociadas ; no sólamente a todas vuestras patrias
respectivas; sino también a todas vuestras naciones, y de modo muy
especial a todos y a cada uno de vosotros, con todo aquello que en estos
momentos tenéis en la mente y en el corazón.

Suprema Sacra

Congregatio

8.

Officii

63

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SUPREMA SACRA CONGREGATIO S. OFFICII

i
DECRETUM
PROSCRIPTIO LIBRI

Feria IV, die 28 Decembris 1958
In generali consessu Supremae Sacrae Congregationis Sancti Officii,
Eimi ac Revmi Domini Cardinales rebus fidei et morum tutandis praepositi, praehabito RR. D D . Consultorum voto, damnarunt atque in Indicem librorum prohibitorum inserendum mandarunt librum qui inscribitur :
Jacqueline

Martin,

((Plénitude))

Témoignage

d'une

femme

sur

l'amour, Editions familiales de France, 1951.
o

Et feria V I , die I Ianuarii 1954, "Ssmus D. N. D. Pius Divina Providentia Pp. X I I , in audientia Eimo Card. Pro-Secretario Sancti Officii
concessa, relatam Sibi Emorum Patrum resolutionem adprobavit et publicari iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Officii, die 14 Ianuarii 1954.
Marius Crovini, Supremae S. Congr. S. Officii Notarius

II
DECRETUM
PROSCRIPTIO LIBRI

Feria III (loco IV), die 5 Ianuarii 195 !¡
In generali consessu Supremae Sacrae Congregationis Sancti Officii,
Emi ac Revmi Domini Cardinales rebus fidei et morum tutandis praepositi, praehabito RR. D D . Consultorum voto, damnarunt atque in In-

Acta Apostolicae Sedis

64

- Commentarium Officiale

dicem librorum prohibitorum inserendum mandarunt librum qui inscribitur :
Bernhard

Scheichelbauer, Die Iohannis - Freimaurerei, Versuch ei-

ner Einführung, Wien, Verlag O. Kerry, 1953.
Et feria V, die 14 eiusdem mensis et anni, Ssmus D. N. D. Pius Divina
Providentia Pp. X I I , in audientia Emo Card. Pro-Secretario Sancti Officii concessa, relatam Sibi Emorum Patrum resolutionem adprobavit et
publicari iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Oificii, die 16 Ianuarii 1954.
Marius Orovini, Supremae S. Congr. S. Officii Notarius

III
MONITUM
In aliquibus locis divulgatum est opusculum quoddam, cui titulus
(( SECRETUM FELICITATIS -

Quindecim orationes a Domino S. Birgittae in

ecclesia S. Pauli, Romae, revelatae », Mceae ad Varium (et alibi), variis
linguis editum.
Cum vero in eodem libello asseratur S. Birgittae quasdam promissiones a Deo fuisse factas, de quarum origine supernaturali nullo modo
constat, caveant Ordinarii locorum ne licentiam concedant edendi vel
denuo imprimendi opuscula vel scripta quae praedictas promissiones con tinent.
Datum Romae, ex Aedibus S. Officii, die 28 Ianuarii 1954.
Marius Oro vini, Supremae S. Congr. S. Officii Notarius

IV
SUBMISSIONIS N O T I F I C A T I O
Camillus Mulier laudabiliter se subiecit decreto S. Officii diei 2 Decembris .1953, quo damnatum et in Indicem librorum prohibitorum insertum est opusculum ab eo editum sub titulo U Encyclique a Humani Generis » et les problèmes scientifiques, Louvain, E. Namvelaerts, 1951.
Datum Romae, ex Aedibus S. Officii, die 4 Februarii 1954.
Marius Crovini, Supremae S. Congr. S. Officii Notarius

Sacra

SACHA

Congregatio

65

Consistorialis

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

i

BENEVEÑTANAE

ET

ARIANENSIS

DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM DIOECESIUM

In territorio oppidi « Montecalvo Irpino », archidioecesi Beneventanae subiecti, parvus exstat pagus nomine « Corsaro », tribus constans
vicis :

Castello

Corsaro, Contrada S.

Giacomo et

Contrada Corsaro, cum

propria ecclesia Deo in honorem S. Nicolai Episcopi dicata, qui ad
dioecesim Arianensem pertinet ; in territorio vero oppidi « Bonito »,
in dioecesi Arianensi, ad pagum Mortone sita est ecclesia S. Mariae ad
Nives, in qua iurisdictionem suam, absque tamen territorio, Archiepiscopus Beneventanus exercet.
Cum propter locorum distantiam fideles, in pago « Corsaro » commorantes, ad suum Arianensem Pastorem difficilius accedere possint et
magis magisque periculis et erroribus contra fidem sint obnoxii; cumque iurisdictio Archiepiscopi Beneventani in Ecclesia S. Mariae ad Nives in pago « Morrone » nonnullas pariat difficultates pro recto fidelium
circumstantium regimine, quo promptior ac facilior reddi possit spiritualis Pastorum cura ad opportuna auxilia christifidelibus ibidem degentibus afferenda, ab Apostolica Sede nuper expostulatum est ut
territorium pagi « Corsaro » a dioecesi Arianensi separetur et archidioecesi Beneventanae aggregetur ; simulque ut ecclesia S. Mariae ad Nives
e iurisdictione Archiepiscopi Beneventani eximatur et Episcopo Arianensi subiiciatur.
Sacra igitur Consistorialis Congregatio, vigore specialium facultatum sibi a Ssmo Domino Nostro Pio Divina Providentia Pp. X I I tributarum, rei opportunitate perspecta, consentientibus Ordinariis tum
Beneventano tum Arianensi ac suppleto, quatenus opus sit, interesse
habentium vel habere praesumentium consensu, vi praesentis Consistorialis Decreti, perinde valituri ac si Apostolicae sub plumbo Litterae
expeditae forent, statuit ut pagus Corsaro cum tribus eiusdem vicis
Castello

Corsaro,

Contrada

S.

5 - A C T A , vol. X X I , n. 2 — 16-2-1954.

Giacomo

et

Contrada

Corsaro

una

cum

Acta Apostolicae Sedis -- Commentarium Officiale

66

ecclesia S. Nicolai e dioecesi Arianensi dismembretur et archidioecesi
Beneventanae adiungatur, mutatis, hac ratione, utriusque dioecesis finibus ; simulque decernit ut ecclesia S. Mariae ad Nives ad pagum Morrone, oppidi Bonito, a iurisdictione Archiepiscopi Beneventani penitus
subtrahatur et potestati Episcopi Arianensis in posterum plene submittatur.
Ad haec autem perficienda, eadem Sacra Consistorialis -Congregatio
deputat Excmum P. I). Augustinum Mancinelli, Archiepiscopum Beneventanum, eidem tribuens facultates ad id necessarias et opportunas,
etiam subdelegandi, ad effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, facto onere mittendi quam primum
ad ipsam Sacram Congregationem authenticum exemplar actus peractae
exsecutionis.
Contrariis quibusvis minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
2 Iulii 1953.
£g Fr. A . I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L.

© S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

II

COTABATENSIS ET SULUENSIS
DECRETUM
DISMEMBRATIONIS ET ERECTIONIS PRAEFECTURAE APOSTOLICAE SULUENSIS

Quo melius bono animarum consuleretur in insulis civilis Provinciae
vulgo Sulu, Excmus P. D. Aegidius Vagnozzi, Archiepiscopus titularis
Myrensis et in Insulis Philippinis Nuntius Apostolicus, ab Apostolica
Sede enixe postulavit ut Praefectura Apostolica ibi constitueretur.
Ssmus Dominus Noster Pius Divina Providentia Pp. X I I , attento fa
vorabili voto Excmi P. D. G erar di Mongeau, Episcopi Titularis Dianensis et Praelati nullius Cotabatensis et Suluensis, de consilio Emi et
Revmi Cardinalis S. C. Consistorialis Secretarii, ratus huiusmodi Praefecturae Apostolicae constitutionem animarum aeternae saluti valde profuturam, porrectis precibus benigne annuere dignatus est.
Quapropter suppleto, quatenus opus sit, eorum interesse habentium
vel habere praesumentium consensu, de plenitudine Apostolicae pote.

Sacra

Congregatio

Consistorialis

67

statis, praesenti Consistoriali Decreto, perinde valituro ac si Apostor
licae sub plumbo Litterae expeditae forent, a territorio Praelaturae nullius Cotabatensis et Suluensis separat omnes insulas quas Provincia
civilis vulgo Sulu comprehendit, easque in Praefecturam Apostolicam
Suluensem nuncupandam erigit et S. Congregationi de Propaganda Fide
ad normam iuris communis plene subiicit.
Itaque huius Praefecturae Apostolicae sic erectae confinia eadem
erunt quibus Provincia civilis, quam supra memoravimus, vulgo Sulù
circumscribitur.
Ad haec omnia perficienda Ssmus Dominus Noster memoratum in Insulis Philippinis Nuntium Apostolicum deputare dignatus est eidem
tribuens necessarias et opportunas facultates, etiam subdelegandi ad
effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito ad S. Congregationem Consistorialem, cum
primum fas erit, mittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus S. C. Consistorialis, die 28 Octobris 1953.
£B A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Ernestus

Civardi,

Substitutus

SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA FIDE

i
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Singulis, ut infra, datis Decretis Sacri Consilii Christiano Nomini
Propagando,

Sanctissimus Dominus Noster Pius divina Providentia

Papa X I I dignatus est sequentes providere Ecclesias, nimirum :
die 7 Maii 1953 — Titulari episcopali Ecclesiae Carystensi praefecit
R. P. Firminium Courtemanche, Societatis Missionariorum Africae sodalem, quem constituit Vicarium Apostolicum de Fort Jameson.
die 19 Septembris — Cathedrali Ecclesiae Belgaumensi, nuper erectae,
R. D. Michaelem Iosephum Rodrigues, e clero saeculari.
die 23 Septembris — Titulari episcopali Ecclesiae Cemerinianensi,
R. P. Eberhardum Spies, Congregationis Ottiliensis O. S. B. pro missionibus exteris
Peramiho.

sodalem,

quem

constituit

Abbatem

«nullius»

de

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

68

die 28 Septembris — Titulari episcopali Ecclesiae Sidoniensi, pro hafe
tice archiepiscopali declaratae, R. I). Roniulum Carboni, e clero saeculari, quem constituit Delegatum Apostolicum Australiae, Novae Zelandiae et; Oceaniae.
die 16 Novembris — Titulari episcopali Ecclesiae Jerafitanae R. P.
Ioannem Dieter, Societatis Mariae, quem constituit Vicarium Apostolicum Arcipelagi Navigator um.
— Titulari episcopali Ecclesiae Buthrotiae R. P. Aloisium Tirilly,
sodalem Congregationis Sacrorum Cordium Iesu et Mariae, quem constituit Vicarium Apostolicum Insularum Marchesi.
— Metropolitanae Ecclesiae Camberrensi et Gulburnensi, Exc. P. D.
Eris Normannum Michaelem 0'Brien, hactenus Archiepiscopum titularem Cyrrehensem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Izirianensi R. P. Kilianum Pflaum,
O. E. M. sodalem, quem constituit Vicarium Apostolicum de Nullo de
Cha vez.
die 26 Novembris — Titulari episcopali Ecclesiae Attalensi in Pamphylia, Exc. P. D. Michaelem Urakawa, hactenus episcopum Sendaiensem.

ii
NOMINATIO
Decreto, die 4 Decembris a. 1953 dato, Sacra Congregatio de Propaganda Fide ad suum beneplacitum renunciavit R. P. Clarentium Iacobum Duhart,

Congregationis Ssmi Redemptoris sodalem, Praefectum

Apostolicum

Udonthanensem.

SACRA CONGREGATIO RITUUM
i
.ROMANA
V A R I A T I O N E S I N RUBRICIS M I S S A L I S E T R I T U A L I S R O M A N I
Apostolica Constitutione « Christus Dominus » Pii Papae X I I , de discliplina quoad ieiunium eucharisticum servanda, die 6 Ianuarii 1953
data, atque Instructione S. Officii eadem super re eodemque die lata,
nonnullae variationes in Rubricis Missalis et Ritualis Romani erant fa-

Sacra. Congregatio Rituum

69

cièiidae. Quas quidem variationes Sacra Rituum Congregatio diligenti
studio paravit et, prout in adnexo exemplari prostant, in Rubricas cum
Missalis tum Ritualis Romani induci servarique mandavit. Quibuscumque contrariis nihil obstantibus.
Die 3 Iunii 1953.
£B C. Card. MICARA, Ep. Velitern., Pro-Praefectus
L. © S.
f A Carinci, Archiep. Seleucien., a Secretis

V A R I A T I O N E S IN RUBRICIS M I S S A L I S ROMANI

1

POST CONSTITUTIONEM « CHRISTUS DOMINUS »
In

Capitulo

De

defectibus

in

celebratione

Missarum

occurrentibus,

titulo IX De defectibus dispositionis corporis sequentes numeri sic variantur :
1. Si quis non est ieiunus post mediam noctem non potest communicare nec celebrare, salvis casibus a iure admissis, iuxta Constitutionem
Apostolicam « Christus Dominus )), diei 6 Ianuarii 1953.
3. Si reliquiae cibi remanentes in ore transglutiantur, non impediunt
communionem, cum non transglutiantur per modum cibi, sed per modum salivae.
4. Si plures Missas in una die continuo celebret, in unaquaque Missa
abluat digitos in aliquo vase mundo, et in ultima tantum percipiat
purificationem. Si plures Missas in una die cum intermissione celebret,
potest in prioribus Missis duas ablutiones a rubricis praescriptis sumere,
sed tantum adhibita aqua.
Si vero Sacerdos, qui bis vel ter Missam celebrare debet, per inadvertentiam vinum quoque in ablutione sumat, non vetatur quominus secundam et tertiam Missam celebret.
Die Nativitatis Domini Rubrica post primam Missam sic compleatur :
« I n prima et secunda Missa... ac demum velo. Si vero praedictas
Missas cum intermissione sit celebraturus, potest in prioribus Missis
duas ablutiones a rubricis praescriptas sumere, sed tantum adhibita
aqua ».
In Commemoratione omnium

fidelium

defunctorum die 2 Novembris,

post primam Missam rubrica compleatur ut die Nativitatis Domini.

70

Acta Apostolicae Sedis — Commentarium Officiale

V A R I A T I O N E S I N S I T U A L I ROMANO
POST C O N S T I T U T I O N E M « C H R I S T U S D O M I N U S »
TITULUS V
De Sanctissimo Eucharistiae Sacramento
CAPUT

Praenotanda

de

hoc

I

Sanctissimo

Sacramento

Nn. 3 et 4 erunt sequentes, variata subsequenti numeratione :
3. Ideo populum saepius admonebit, qua praeparatione et quanta animi religione ac pietate, et humili etiam corporis habitu ad tam divinum
Sacramentum debet accedere : ut, praemissa sacramentali confessione et
servato ieiunio eucharistico, omnes utroque genu flexo Sacramentum humiliter adorent ac reverenter suscipiant, viri, quantum fieri potest, a
mulieribus separati.
4. Ad ieiunium eucharisticum quod attinet :
a) Aqua naturalis ieiunium eucharisticum non frangit. Christifideles, etiamsi non infirmi, qui ob debilitantem laborem, tardiores horas,
quibus tantum ad sacram Synaxim accedere possint, vel longinquum iter
eucharisticam mensam omnino ieiunii adire nequeant, aliquid sumere
possunt per modum potus, exceptis tamen alcoholicis et servato ieiunio
unius horae ante sacrae>communionis receptionem. Causae quidem gravis
incommodi prudenter a confessario perpendendae sunt.
b) Fideles qui in Missis vespertinis sacram communionem recipiunt,
sive intra dictas Missas, sive proxime ante vel statim post, possunt inter
refectionem, permissam usque ad tres horas ante communionem, sumere
congrua moderatione alcohólicas potiones in mensa suetas, exclusis liquoribus. Quoad potus autem, quos sumere possunt usque ad unam horam
ante communionem, excluditur omne alcoholicorum genus.
CAPUT

De

Communione

IV

infirmorum

N. 4 « Post quidem... » sequenti substituatur :
4. Diligenter curandum est, ne sanctissima Eucharistia tribuatur infirmis, a quibus ob phrenesim, sive ob assiduam tussim, aliumve similem
morbum, aliqua indecentia cum iniuria Sacramenti timeri possit.
Infirmi, etiamsi non decumbant, aliquid sumere possunt per modum
potus, exceptis alcoholicis, si, suae infirmitatis causa, usque ad sacrae
communionis receptionem ieiunium, absque gravi incommodo, nequeant

Sacra Congregatio Rituum

71

servare integrum ; possunt etiam aliquid sumere per modum medicinae,
sive liquidum (exclusis alcoholicis), sive solidum, modo de vera medicina
agatur, a medico praescripta vel uti tali vulgo recepta.
Condiciones, quibus dispensatione a lege ieiunii frui possint, nulla
adiecta ante communionem temporis limitatione, prudenter a confessario
perpendendae sunt.
CAPUT

Instructio
die

pro

sacerdote

facultatem

V

habente

bis

vel

ter

Missam

eadem

celebrandi.

1. Sacerdotes, qui vel tardioribus horis, vel post gravem sacri ministerii laborem, vel post longum iter celebraturi sunt, aliquid sumere
possunt per modum potus, exclusis alcoholicis: a quo tamen se abstineant saltem per spatium unius horae, antequam sacris operentur.
2. Quando sacerdos eadem die bis vel ter est Missam celebraturus,
potest in prioribus Missis duas ablutiones sumere, quae tamen, in hoc
casu, non vino sed aqua tantum fieri debent.
3. Qui vero die Nativitatis Domini vel in Commemoratione omnium
fidelium defunctorum tres Missas sine intermissione celebrat, in prima et
secunda Missa ablutiones non sumit, sed divino Sanguine diligentissime
sumpto, super corporale ponat Calicem et palla tegat, ac iunctis manibus in medio Altari dicat: «Quod ore sumpsimus . . . » ; et subinde, amoto
aquae vasculo, digitos lavet dicens : « Corpus tuum . . . », et abstergat,
Hisce peractis, Calicem, super corporale adhuc manentem, deducta
palla, cooperiat ceu moris est, scilicet primum purificatorio linteo, deinde patena super quam ponat hostiam consecrandam, ac palla, et demum
velo.
Si vero sacerdos, qui bis vel ter Missam celebrare debet, per inadvertentiam vinum quoque in ablutione sumat, non vetatur quominus
secundam et tertiam Missam celebret.
Cum autem in secunda Missa... (usque ad finem).

II
URBIS ET ORBIS
Declaratis constitutisque a Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina
Providentia Papa XII quibusdam Sanctis in supernos Patronos, qui universalem spectant Ecclesiam, Sacra Rituum Congregatio additamenta
hac super declaratione confecit atque, vigore facultatum sibi ab Ipso
Sanctissimo Domino nostro specialiter tributarum, Lectioni sextae II

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

72

Nocturni in festo dictorum Sanctorum legendae adiungenda esse, prout
in adnexis prostant foliis, mandavit. Contrariis non obstantibus quibuscumque. Die 16 Octobris 1953.
£8 C. Card. MICARA, Ep. Velitern., Pro-Praefectus
L

ffi

S

ro

f A Carinci, Archiep. Seleucien., a Secretis.

ADDENDA LECTIONIBUS SANCTORUM
QUI NUPER PATRONI PRO UNIVERSALI ECCLESIA DECLARATI SUNT
Die 8 Maii
Ad lectionem VI et ad

lectionem

contractam S. Michaelis Archangeli :

Eum Pius duodecimus Radiólogis et Eadiumtherapéuticis Patronum
et Protectórem constituit.
Die 15 Maii
Ad

lectionem

VI

et

ad

lectionem

contractam

S.

Ioannis

Baptistae

de La Salle :
Pius vero duodecimus omnium Magistrorum pueris adulescentibúsque instituendis praecipuum apud Deum caelestem Patronum constituit.
Die 2 Augusti
Ad VI lectionem S. Alfonsi M. de Ligorio :
Pius nonus vero, ex sacrorum Rituum Congregationis consulto, universalis Ecclesiae Doctorem declaravit. Tandem Pius duodecimus omnium
Confessariorum ac Moralistarum caelestem apud Deum Patronum constituit.
Ad

lectionem

contractam :

... et Pius duodecimus omnium Confessariorum ac Moralistarum
caelestem apud Deum Patronum constituit.
Die 27 Augusti
Ad

lectionem

VI S.

Iosephi

Calasanctii :

Dénique a Pio duodécimo omnium Scholarum popularium christia
nárum ubique exstantium caelestem apud Deum Patronum constitutus est.
Ad

lectionem

contractam :

Eum Pius duodecimus omnium Scholarum popularium christianarum
ubique exstantium caelestem apud Deum Patronum constituit.
Die 15 Novembris
Adiectionem

VI

et

ad

lectionem

contractam

S.

Alberti

Magni:

... et Pius duodecimus cultorum scientiarum naturalium caelestem
apud Deum Patronum constituit.

»Sacra

Paenitentiaria

Apostolica

73

ACTA TRIBUNALIUM
SACRA

PAENITENTIARIA

APOSTOLICA

(OFFICIUM DE INDULGENTIIS)

DECRETUM
CORONAE SEPTEM DOLORUM REATAE MARIAE VIRGINIS RECITATIO INDULGENTIA
PLENARIA DITATUR.

Ssmus D. ~N. Pius div. Prov. Pp. X I I , in Audientia infra scripto
Cardinali Paenitentiario Maiori diei 19 mensis Decembris anni 1953 concessa, preces Revmi Prioris Generalis Ordinis Servorum Mariae libenter
excipiens ac fidelium votis Coronam Septem Dolorum ubique recitantium paterne obsecundans, benigne dilargiri dignatus est Indulgen
tiam plenariam, a christifidelibus confessis ac sacra Synaxi refectis semel in die lucrandam, si coram SS. Altaris Sacramento, sive publice
exposito sive in Tabernaculo adservato, praefatam Septem Dolorum Beatae Mariae Virginis Coronam devote recitaverint.
Datum Romae, ex Aedibus S. Paenitentiariae Apostolicae, die 15
Ianuarii 1954.

N.

Card.

CANALI,

Paenitentiarius Maior

L. © S.
S. Luzio, Regem

Acta Apostolicae Sedis

74

Commentarium Officiale

SACRA ROMANA ROTA

Citationes

edictales
I

TOLOSANA
NULLITATIS MATRIMONII

(RIVIERE-LAYLIES)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Henrici Rivière,
conventi in via incidentali et reconventionali, eundem citamus ad comparendum, sive per se sive per procuratorem legitime constitutum, in
Sede Tribunalis S. R. Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 23
Martii 1954 hora meridiana ad concordandum de dubio disputando, vel
infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate,

in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedicti Domini Henrici Rivière curare debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Boleslaus Filipiak, Ponens

\
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 19 Decembris 1953.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Henri Rivière défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la
S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 23 mars 1954, à
midi pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer
le jour de la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Henri Rivière devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

Sacra Romana Rota

75

II
ABERCORNEN.
NULLITATIS MATRIMONII

(SINTA-NIJMU)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Pensuli Nijmu,
in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in Sede Tribunalis S. B. Rotae
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die 23 Martii 1954 hora meridiana,
ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum
et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate,

in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes le loco commorationis praedicti Domini Pensuli Nijmu curare debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Boleslaus Filipiak, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 21 Decembris 1953.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Pensuli Nijmu défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la
S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 23 mars 1954, à,
12 heures, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer
le jour de la décision de la cause devant là Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Pensuli Nijmu devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

7(5

III
AQUISG.RANEN.
NULLITATIS

MATRIMONII

(KROPP-PULST)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Ludovici Pulst,
partis conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die 22 Aprilis 1954 bora 10 ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad
diem designandum, qua habebitur Turnus rotalis pro causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate,

in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam habentes de loco commorationis praedicti Domini Ludovici Pulsfc
curare debent, ut cle hac edictali citatione ipse moneatur.*
Albertus Canestri, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 13 Ianuarii 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Luis Pulst défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la
S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 22 avril 1954, à
10 heures, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer
le jour dé la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?

<

Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Luis Pulst devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

Sacra Romana Rota

77

IV
W A Y N E CASTREN.
NULLITATIS

MATRIMONII

(ANTHROP-AMBER)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Kenneth Amber
in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae,
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die S Aprilis 1954 hora meridiana ad
concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et
ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro causae defini
tione.
An constet de matrimonii nullitate, in casu.
Ordinari locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedicti Domini Kenneth Amber curare
debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Guillelmus Heard,

Ponens

Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 26 Ianuarii 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Kenneth Amfeer défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la S. Rote
Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 8 avril 1954, à 12 heures, pour
concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le jour de la
décision de la cause devant la Rote.
Oonstet-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Kenneth Amber devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

78

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

ACTA OFFICIORUM
SEGRETERIA Di

STATO

La Santità di Nostro Signore Pio Pp. XII, nelV Udienza
del 16 dicembre 1953, concessa al sottoscritto Pro-Segretario di
Stato della medesima Santità Sua per gli Affari Ordinari, si è
benignamente degnata di approvare il seguente Statuto, che sostituisce gli « Ordinamenti per la Scuola di Paleografia presso
VArchivio Poittificio Vaticano» contenuti nel Motu proprio
« Fin dal principio » del Santo Padre Leone XIII del r maggio 1884 e gli art. 96-99 del Regolamento dell'Archivio Vaticano approvato dal Santo Padre Pio XI il 25 gennaio 1921.
G. B. Montini
STATUTO
DELLA SCUOLA VATICANA DI PALEOGRAFIA E DIPLOMATICA ERETTA PRESSO L'ARCHIVIO SEGRETO VATICANO.

Art. 1. La Scuola Vaticana di Paleografìa e Diplomatica, istituita da
Leone X I I I di f. m. con Motu Proprio del 1° Maggio 1884, ha il carattere di Scuola superiore«^Ti perfezionamento.
Al termine del corso, superati gli esami, essa rilascia il Diploma di
Paleografo - Archivista.
Art. 2. Alla Scuola è annesso un corso teorico-pratico di archivistica,
istituito da Pio XI di f. m. nel 1923 principalmente per gli alunni degli
Istituti Ecclesiastici di Studi Superiori di Roma, allo scopo di preparare persone idonee a ben conservare gli Archivi Ecclesiastici.
Al termine del corso, a chi abbia superato gli esami, viene rilasciato
uno speciale attestato.
Art. 3. La protezione e l'alta direzione della Scuola sono affidate
all'Emo Card. Archivista di Santa Romana Chiesa, ed Egli ne rende
conto al Sommo Pontefice.
Al Card. Archivista spetta emanare e, ove occorra, modificare il Re-

Acta Officiorum

79

golamento per ciò che riguarda la disciplina scolastica e le materie d'insegnamento.
In mancanza o in assenza del Card. Archivista, riceve ed accetta le
domande di ammissione, presiede la Commissione esaminatrice e sottoscrive e rilascia i diplomi il Prefetto dell'Archivio Segreto Vaticano.
Art. 4. La cura della disciplina e dell'amministrazione della Scuola
spetta al Prefetto dell'Archivio e, in assenza di lui, a chi ne fa le veci.
Art. 5. I Professori, scelti per lo più fra gli Officiali dell'Archivio
Vaticano, sono nominati dal Santo Padre su presentazione del Cardinale Archivista.
Uno dei Professori, designato dall'Emo Card. Archivista, ha la direzione interna della Scuola e la rappresenta; e risponde a Lui e, per
ciò che gli spetta, al Prefetto dell'Archivio del suo buon andamento.
Art. 6. Il corso di Paleografìa e di Diplomatica ha la durata di un
biennio, e vi si insegnano la Paleograna latina e la Diplomatica con
le discipline complementari determinate nel Regolamento.
Il corso di Archivistica dura un anno e vi si danno istruzioni per la
buona tenuta degli archivi, per la compilazione degli inventari, ecc.
Art. 7. Le spese per il mantenimento della Scuola entrano nella contabilità dell'Archivio Segreto Vaticano.
La Commissione Cardinalizia preposta all'Amministrazione dei Beni
della Santa Sede darà disposizione perchè si continuino a corrispondere
gli assegni concessi al personale destinando, per le spese ordinarie, la
somma stabilita.
Le spese straordinarie verranno approvate dalla stessa Commissione
Cardinalizia secondo l'occorrenza.
Art. 8. L'originale del presente Statuto sarà conservato nell'Archivio Segreto Vaticano ; di esso saranno redatte tre copie ufficiali munite
della sottoscrizione e del sigillo dell'Emo Card. Archivista, da conser
vare rispettivamente nella Segreteria di Stato, nell'Amministrazione dei
Beni della Santa Sede e nella Scuola.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

so

DIARIUM ROMANAE CURIAE
X,unedi, 18 gennaio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne Udienza Sua Eccellenza Sir DOUGLAS FREDERICK H O W A R D ,
K.C.M.G., M.C., Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario di Gran Bretagna, per la presentazione delle Lettere
Credenziali.

S A G R A C O N G R E G A Z I O N E DEL CONCILIO
AVVISO DI CONCORSO
Nella Sacra Congregazione del Concilio è aperto un corcorso per due
posti di Aiutanti di studio nell'Ufficio catechistico.
Vi potranno prender parte i sacerdoti che non abbiano superato il 35°
anno d'età, e che non pili tardi del giorno dieci marzo 1954 abbiano presentato nella Segreteria della medesima Sacra Congregazione la domanda corredata della commendatizia del proprio Vescovo e del nulla osta del Vicariato
di Roma, insieme ai documenti comprovanti gli studi compiuti, i gradi accademici conseguiti, oltre l'esercizio in dattilografìa.
Il concorso sarà per titoli e per esame scritto di scienza.
L'esame scritto avrà luogo nella predetta Segreteria il giorno venti (sabato) dello stesso mese di marzo, alle ore nove, e consisterà nello svolgimento,
in italiano ed in latino, di un tema relativo alla materia catechistica.
Roma, 22 gennaio 1954.

SEGRETERIA DI STATO
NOMINE
Con Biglietti della Segreteria di Stato il Santo Padre Pio XII, felicemente
regnante, si è degnato di nominare:
1 gennaio 1954. S. E. Revma Monsig. Giuseppe da Costa Nunes, Patriarca
Arcivescovo tit. di Odesso, Consultore delle
Sacre Congregazioni per la Disciplina dei Sacramenti, del Concilio, dei Religiosi e di Pro
paganda Fide.
7

»

»

S. Eiñza Revma il Signor Cardinale Pietro Ciriaci, Membro
della Suprema Sacra Congregazione del Santo
Offizio.

An. et yol. X X X X V I

18 Hàrtîi 1954

(Ser. II, t. XXI)-N.3

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM

OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

CONSTITUTIONES A P O S T O L I C A E
I
KADUNAËNSIS
APOSTOLICA PRAEFECTURA DE KADUNA AD DIOECESIS DIGNITATEM EVEHITUR
MUTATIS FINIBUS.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Magno gaudio magnaque laetitia animus perfunditur Noster quotiens
comperimus fidem catholicam per terrae oras progressus facere ac fines
proferre. Cum autem operosus faustusque Evangelii praeconum labor
monet diem venisse novae alicuius dioecesis erigendae ad utilitates ani
morum, Nos, quos Deus voluit arcano consilio et suam ipsius gloriam
unice quaerere et aliorum curare salutem, maiore fruimur voluptate quam
si aeneum monumentum Christo erexissemus. Libenter igitur ratum habemus quod venerabiles Fratres Nostri, Sacrae Congregationi Christiano
Nomini Propagando praepositi, censuerunt faciendum quoad Apostolicam Praefecturam de Raduna, in Nigeria. Quapropter, re attentissimo
animo considerata, de sententia venerabilis Fratris Davidis Mathew,
Archiepiscopi titulo Apameni in Bithynia, eiusdemque in Africa Orientali et Occidentali Britannica Apostolici Delegati; eorum consensum
supplentes qui in hoc negotio aliquid iuris sese habere arbitrentur, de
Nostra summa et apostolica potestate, quam in universam Ecclesiam
obtinemus, haec quae sequuntur decernimus ac statuimus. Apostolicam
6 - A C T A , vol.

X X I , n. 3. -

18-3-1954.

82

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium Officiale

Praefecturam de Raduna ad dioecesis dignitatem evehimus, quam in
posterum -Kadunaënsem nomine appellari volumus, immutatis ut sequitur finibus •

ad septemtrionem terminabitur Praefecturae

Apo-

stolicae Mameyensis territorio; ad orientalem vero partem praefecturae Apostolicae de Jos, nuperrime ad gradum dioecesis evectae, limitibus; ad meridionalem, autem regione quam Ondoënsis dioecesis complectitur; ad occidentalem denique partem districtibus de Sokoto et
de Katsina, quibus nova Praefectura Apostolica de Sokoto constituitur.
Huius modo erectae Ecclesiae Sedes in Kaduna urbe erit; cathedram
vero episcopalem collocabit Antistes in eo civitatis templo quod magnitudine ac magnificentia aptius èxistimabitur quodque iam nunc ad cathedralis aedis gradum evehimus. Quae privilegia, honores, iura et onera
ceterarum dioecesium et Episcoporum dignitatem consequuntur, eadem
omnino erunt huius novae Sedis eiusdemque Antistitum propria. Erunt
tamen, sive Episcopus, scilicet, sive Ecclesia, Lagosensi Archiepiscopo
eiusque Sedi metropolitanae subiecti et obnoxii. Placet insuper ut in
Kadunaënsi dioecesi Canonicorum Collegium constituatur Quae res dum
ad effectum non potuerit adduci, concedimus ut Canonicorum loco Consultores dioecesani eligantur qui sinceris consiliis assiduoque labore suae
Ecclesiae Praesulem iuvent. Iubemus praeterea ut seminarium saltem
elementarium in eadem Sede condatur pueris excipiendis et educandis
quos suo numine suaque gratia moverit omnipotens Deus ad sacerdotalia
munera suscipienda. Cum autem per apostolicas sub plumbo Litteras,
hoc die datas, ex Apostolica Praefectura Kadunaënsi nova Praefectura
Apostolica de Sokoto et nova dioecesis Kadunaënsis constiterint, mensam episcopalem, quam dicunt, huius sedis ea bona constituent quae
post divisum territorium ad'hanc, pro rata parte, spectabunt, vel ea
bona quae Curiae obvenient; vel a christianis dabuntur; vel denique Sacra Congregatio Fidei Propagandae mittere solet. Quod vero ad iura cleri et populi spectat, itemque ad Vicarii Capitularis seu Administratoris
Apostolici, Sede vacante, electionem, et alia huiusmodi, haec omnia legibus quae in Codice habentur omnino regantur. Quae autem his Litteris
statuimus venerabilis Frater David Mathew exsequenda curabit, quem
supra memoravimus, vel ille qui eo tempore quo decreta ad exitum adducentur Delegationi Apostolicae in Africa Orientali et Occidentali Britannica praeerit. Qui tamen rem perficiet, ei potestates agendi negotii
tribuimus, cuilibet viro subdelegandas, si opus fuerit, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Idem, autem, onus habebit, confecto opere,
documenta exarandi eorumque fide digna exempla ad Sacram Congregationem Fidei Propagandae quam primum mittendi.

Acta Pii Pp.

XII

83

Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis quavis
praeditus auctoritate sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis
sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderetur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Sumrorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus
Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

83- CLEMENS Card. MICARA

PETRUS Card. FÜMASONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

8. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

f Alfonsus Carinci, Archiep.
Albertus Serafini,

Proton.

Regens

Seleuc, Dec. Proton.

Apost.

Apost.

Loco £& Plumbi
Reg. in Cane. Ap.. vol. LXXXVII, n. 58.

II
D E INDIA
NOVUS

ECCLESIASTICARUM

PROVINCIARUM

STATUS

IN

INDICA

REGIONE

DE-

FINITUR.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Mutant res huius revolubilis aevi, ac temporum varietate alternisque fortunae vicissitudinibus miseri premuntur mortales. Una autem
Ecclesia, quae firma aeternaque Dei voluntate nititur, non modo nullis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

84

frangitur periculis nullaque pessum datur molestia; sed omnem arripit occasionem, qua data diffundendae christianae religioni aptius consulere queat.

Nos igitur,

quibus summus caelorum Pater eiusdem

Ecclesiae gubernacula tractanda commendavit,

prorsus esse tempus

censemus ut hoc faciamus in finibus Indiae : qua in regione, antiquitatis, humanitatis virtutumque cultu praeclara, rei catholicae administratio ita ordinanda est ut eius ratio ac forma cum rerum statu, qui
nunc est, magis accommodate congruat. In ea enim evangelicae semen
veritatis divino Numine crevit, e quo, veluti maximae arboris frondes
umbrosae, novae christianorum familiae novaeque dioeceses ortae sunt ;
quin etiam in eodem territorio res civiles novatae sunt, cum praesertim
recens creata est Natio, quae Pakistania appellatur. Quae mutationes
auctusque numerus fidelium postulant ut Ecclesiasticae Provinciae in
India nunc exstantes, quarum status anno millesimo octingentesimo
octogesimo septimo primum definitus est, nostris hisce diebus aptius
disponantur. Quae cum ita sint, benigno videmus ac diiudicamus animo
Sacri Coetus Christianae Fidei Propagandae consilium ut quaedam in
praesenti Provinciarum, quas supra diximus, statu noventur : dioeceses
nempe de Ranchi, Nagpurensem, Hyderabadensem, Bangalorensem et
Madhuraiensem ad Metropolitanarum Sedium dignitatem perducendi ;
dioecesim pariter Malacensem, e Pondicheriensi archidioecesi distractam, ad archiepiscopalis Ecclesiae gradum

elevando;

que

India

suffraganeas

Metropolitis

Ecclesiis,

in

iam

Sedes

deni-

exstantibus

vel recens constitutis, sapientius assignando. Postquam igitur exploravimus quid venerabilis Frater Martinus Lucas, Archiepiscopus titulo Adulitanus et in Indica regione Apostolicus Internuntius,

de

hoc sentiat negotio, ac sententiam pariter venerabilium Fratrum in
eadem regione Praesulum diligenter exquisivimus ; de consilio dilecti
Filii Nostri S. R. E. Cardinalis S. Congregationis Fidei Propagandae
Praefecti, qui Nobis eiusdem S. Coetus sententiam palam fecit; consensum praeterea supplentes eorum omnium qui in hac re habeant aliquid
iuris aut sese habere arbitrentur ; post rem denique intentissime consideratam ac clara eorum scientia quae gesturi sumus, de suprema Nostra
potestate ea quae sequuntur constituimus. Episcopales Ecclesias, quarum supra meminimus, primum e suis cuiusque Ecclesiasticis Provinciis
distrahimus, videlicet : dioecesim de Ranchi a Calcuttensi Provincia,
Nagpurensem et Hyderabadensem Sedes a Provincia Madraspolitana et
Meliaporensi, Bangalorensem Ecclesiam ab archidioecesi Pondicheriensi
et Cuddalorensi, Madhuraiensem denique a Provincia Bombayensi. Quas
omnes deinde episcopales Sedes, a suarum archidioecesium iure nunc

Acta Pii Pp. XII

85

subtractas, ad gradum et dignitatem producimus earum Ecclesiarum,
quae metropolitana auctoritate pollent. Cum vero ex his archidioecesibus
nunc constitutis novae sint Ecclesiasticae Provinciae formandae, haec
quae sequuntur item statuimus : 1) Ecclesiastica Provincia de Ranchi
ex his constabit Ecclesiis : ex metropolitana scilicet eiusdem nominis,
atque ex suffraganeis Sedibus Cuttackensi et Sambalpurensi, quarum
prima ad hodiernum diem archidioecesi subiciebatur Madraspolitanae
et Meliaporensi, altera vero Calcuttensi. 2) Ecclesiastica Provincia
Nagpurensis metropolitana componetur eiusdem nominis Sede atque suffraganea Ecclesia Raigarhensi-Ambikapurensi, quam e iure eximimus
Calcuttensis archidioecesis. Cui Nagpurensi Provinciae item subdetur
Apostolica Praefectura Iabalpurensis, quae fuit hactenus suffraganea
Madraspolitanae et Meliaporensi Ecclesiae. 3) Ecclesiastica Provincia
Hyderabadensis ex metropolitana eiusdem nominis Sede constabit atque
e suffraganeis Ecclesiis : Vijayavadana, Nellorensi, G un turen si, Visakhapatnamensi et Warangalensi, quae omnes adhuc usque suffraganeae fuerunt Madraspolitanae et Meliaporensi archidioecesi. 4) Ecclesiasticam
Provinciam Bangalorensem constituent metropolitana eiusdem nominis
Sedes atque suffraganeae Ecclesiae : Mangalorensis, a Bombayensi disiuncta archidioecesi, Mysuriensis, e Pondicheriensi et Cuddalorensi archidioecesi subtracta, ac denique Bellaryensis, a metropolitana Sede Madraspolitana

et

Meliaporensi

separata.

5)

Ecclesiastica

Provincia

Madlmraiensis constabit denique ex metropolitana eiusdem

nominis

Ecclesia; cui suffraganeae erunt dioeceses Tiruchirapolitana et Tuticorensis, a Bombayensi archidioecesi separatae.
tropolitanae Ecclesiae Pondicheriensis et

Postremo,

Cuddalorensis

iure

a meMala-

censent dioecesim eximimus eandemque ad gradum et dignitatem extollimus archiepiscopalis Ecclesiae, quae Nostrae et Apostolicae Sedis
erit posthac obnoxia auctoritati. Cum ergo, hasce post immutationes,
Ecclesiae status in Indica regione aptius accommodatiusque sit dispon e n d i , decernimus ut, praeter eas Provincias quas supra descripsimus, reliquae etiam Ecclesiasticae Provinciae demum apte definiantur
ut in ipsis novus suffraganearum dioecesium ordo Metropolitanis Sedibus attribuatur. Qui ordo ita constituetur : 1) Metropolitanae Ecclesiae V erapolitanae, quae Ecclesiasticae Provinciae Verapolitanae praeest,
suffraganeae erunt dioeceses : de Kottar, Quilonensis, Trivandrensis Latinorum et de Vijayapuram, in eadem Provincia iam exstantes, Calicutensis, a metropolitana Bombayensi Sede distracta, ac denique Alleppeyensis et Cochinensis, quae ad hodiernum diem suffraganeae fuerunt
Ecclesiae Goanae et Damanensi. 2) Metropolitanae Sedi Madraspolitanae

86

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

et Meliaporensi, quae Ecclesiasticae praeest eiusdem nominis Provinciae,
suffraganeae erunt dioeceses : Vellorensis et Coimbaturensis, quarum
prima in eadem Provincia iam inest, alteram vero e iure eximium s Pondicheriensis et Cuddalorensis Ecclesiae. 3) Metropolitanae archidioecesis
Pondicheriensis et Ouddalorensis, capitis eiusdem nominis Provinciae,
auctoritati hae dioeceses erunt obnoxiae: de Salem et Kumbakonamensis, in eadem Provincia iam exstantes, ac Tanjorensis, a Madraspolitana et Meliaporensi Ecclesia separata. 4=) Metropolitanae Ecclesiae
Bombayensi, quae caput est Bombayensis Provinciae, esse pergent suffraganeae episcopales Sedes Ahmedabadensis et Poonensis ; cui Provinciae iungetur Belgaumensis dioecesis, quam per Apostolicas sub plumbo
Litteras « Summa illa sollicitudo » hoc ipso die constituimus. 5) Metropolitanae Sedi Galcuttensi, quae Ecclesiasticae praeest Provinciae Calcuttensi, erunt, uti suffraganeae, subiectae dioeceses : Krihsnagarensis,
Ialpaiguriensis, Patnensis, Shillongensis et Dibrugarhensis, in eadem
Provincia iam exstantes. Quae Provincia etiam complectetur Apostolicas
Praefecturas de Malda, de Haflong et de Sikkim, quarum postrema in
Calcuttensi Provincia iam inest. 6) Metropolitanae denique Ecclesiae
Agraensi, eiusdem nominis Provinciae capiti, suffraganeae esse pergent
Episcopales Sedes Aimerensis, Lucknowensis et Indorensis. Cui Provinciae pariter subdentur Apostolicae Praefecturae de Jullundur atque
de Kashmir et Jammu. Quarum fines Provinciarum finibus aequabuntur
omnium simul dioecesium ex quibus singulae constant, quae per has
Litteras ipsis attributae sunt. Volumus praeterea ut Praesules qui Sedibus moderantur de Ranchi, Nagpurensi, Hyderabadensi, Bangalorensi et Madhuraiensi, quae hisce Nostris Litteris ad metropolitanam
dignitatem per ductae sunt, iis omnibus posthac decorantur iuribus,
honoribus et privilegiis, quibus ceteri eiusdem gradus et dignitatis Metropolitae Archiepiscopi : ut est crucem ante se ferre in suae cuiusque
Provinciae Ecclesiasticae territorio ac pallio ornari iuxta liturgicas leges, postquam tamen fuerit in publico Consistorio expostulatum atque obtentum ; tenebuntur autem iisdem officiis et oneribus, quibus Metropolitae omnes astringuntur. Quae pariter Sedes ad metropolitanae Ecclesiae gradum deductae sunt, iisdem fruentur iuribus ofiiciisque obligabuntur, quae ceterarum eiusdem honoris Ecclesiarum sunt propria.
Item Malacensis Sedis Praesul, cuius Ecclesiam Nobis et Apostolicae
Sedi directo subiecimus, archiepiscopali dignitate in posterum exornabitur, iisdemque iuribus ac privilegiis, oneribus et obligationibus tenebitur quibus ceteri per orbem eiusdem gradus Archiepiscopi non
Metropolitae. Ut autem ea quae Nostris his Litteris iubemus efficiantur,

Acta Pii Pp.

XII

87

venerabilem, quem supra diximus, Fratrem Martinum Lucas deligimus
vel eum qui eo tempore, quo haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae
praeerit in Indica Republica Internuntiaturae ; cui vero contigerit hoc
exsequendum negotium, illi necessarias ad id potestates facimus, cuilibet
subdelegandas, si opus fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate sit praeditus. Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in tabulas referat, quarum fide digna exempla ad Sacram Congregationem de Propaganda Fide quam primum mittenda curabit.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrnmpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint
subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si
ostenderentur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit
vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure
statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Romam, die undevicesimo mensis
Septembris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

CLEMENS Card. MICARA

PETRUS Card. PUMA SONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

f Alfonsus Carinci, Archiep.
Albertus Serafini,

Proton.

Loco ¡33 Plumbi
Reg. in Cane. Ap.. vol. LXXXVII, n. 36.

Regens

Seleuc, Dec. Proton.

Apost.

Apost.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

88

MOTU
QUAEDAM

VJ0RBA

PROPRIO

EXPUNGUNTUR A CAN.

2319 § 1, I

o

P I U S PP. X I I
Ecclesiae bonum postulat ut, quantum fieri potest, caveamus ne, incertis privatorum hominum de germano canonum sensu opinionibus et
coniecturis, Iuris canonici stabilitas in discrimen vocetur, neve, subtilitatibus et cavillationibus immorarido, contra apertam legislatoris voluntatem, legum violatoribus indulgeatur iniuste, quod nervum ecclesiasticae disciplinae disrumpit.
Sed quidam sacrorum canonum interpretes id non satis attendentes
o

vim can. 2319 § 1, I extenuarunt atque, plus aequo innixi praescripto
can. 1063 § 1 in eodem revocati, docuerunt non quodlibet matrimonium
a catholicis initum seu attentatum coram ministro acatholico puniri
excommunicatione Ordinario reservata.
Itaque ne christifideles, metu poenae liberati, eiusmodi crimen admittere audeant, Nos, auditis Emis ac Revmis Patribus Supremae Sacrae
Congregationis S. Officii, Motu Proprio ac de plenitudine Apostolicae
o

potestatis, decernimus atque iubemus ut a can. 2319 § 1, I expungantur
verba « contra praescriptum can. 1063 § 1 ».
Mandamus autem ut hae Litterae Apostolicae,, Motu Proprio datae,
in

Actis Apostolicae Sedis edantur.
Contrariis quibuslibet non obstantibus, etsi peculiarissima mentione

dignis.
Datum Romae, apud S. Petrum, die x x v Decembris mensis, in festo
Nativitatis Domini, anno MCMLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
PIUS PP. X I I

Acta PU Pp. JII

LITT E R AE

89

A POSTO LIGA E
I

BASILICAE MINORIS HONORIBUS AC PRIVILEGIIS AFFICITUR PAROECIALIS ECCLESIA SANCTI SEVERINI. EPISCOPI, IN URBE ET ARCHIDIOECESI COLONIENSI E X STANS.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Quae antiquitate et religione potissimum commendantur, Aedes sacrae e translaticio Apostolicae Sedis instituto solent praecipuis honoribus condecoran. In quibus accensendum
est Sancti Severini Templum, quod in urbis Coloniae Agrippinae non
modicum vertit ornamentum. Exstat enim eo in loco, quo saeculo n vergente corpora Christi cultorum efferebantur. Quarto vero ineunte saeculo eodem in sepulcreto exstructa fuit parva Aedes, quam Sanctus Severinus Praesul, ab se laxatam, auctam, instructam, non multo tempore
post honori Sanctorum Martyrum Cornelii et Cypriani dedicavisse traditur. Exinde Templum, per hominum aetates iterum atque iterum reiectum et immutatum, ab eodem est Sancto Severino appellatum. Insignis autem, quae nunc conspicitur Ecclesia, amplitudine et forma nec
non sacris turribus venusta, a saeculo x i n et xiv est repetenda. Tantum
vero opus altero, quod per totum flagrabat orbem terrarum, bello ignivomis missilibus fuit misere verberatum, diftractum, at invicta pietate
reparatum atque in melius restitutum. Quod autem maxime Nostra
interest, ea in Aede, Canonicorum olim Collegio honestata, nunc vero
curiali, et sacrorum administri et Christifideles e laicorum ordine rebus
divinis impigri insistunt. Memorandum quoque diem festum Sancti Severini summa cum caerimonia quotannis ibi celebrari neque defervescere
piam animorum alacritatem in supplicatione, indicta, eorum sollemnium
causa, in octavum diem. Praeterea Templum Sanctorum reliquiis atque
sacra supellectile ita affluit ut nihil videatur in praeclaro hoc religionis
domicilio desiderandum. Quibus omnibus permotus, Dilectus Filius Noster Iosephus Sanctae Romanae Ecclesiae Presbyter Cardinalis Frings,
Archiepiscopus Coloniensis, vota quoque Nobis significans Curionis et
Christifidelium", preces ad Nos detulit ut eam sacram Aedem, tot laudibus
ornatam, Basilicae Minoris nomine ac iure donaremus. Quibus precibus
libenter admissis, e Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis pieni-

90

Acta Apostolicas Sedis - Commentarium Officiale

tudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum paroecialem Ecclesiam Deo in honorem Sancti Severini, Episcopi, in urbe et Archidioecesi Coloniensi consecratam, ad honorem ac dignitatem Basilicae Minoris
evehimus, omnibus adiectis iuribus et privilegiis, quae templis itidem
insignibus rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec
edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare SL\ permanere ; suosque plenos atque integros
effectus sortiri et obtinere; illisque ad quos spectant seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum
esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, autoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die rx
mensis Martii, anno MDCCCCLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA

a

Brevibus

Apostolicis

II
S. MARIA GORETTI, V. M . , ALTERA PATRONA CONSTITUITUR CIVITATIS NBPTUNII,
ALBANENSIS DIOECESIS.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Quae intemerata in vic taque coluit
virginitatis pudorem, Sancta Maria Goretti in oppido Neptunio, intra
Albanensis dioecesis fines, et a civibus et ab advenis religionis causa
perpetuis ornatur obsequiis. ínclita enim Martyr, cum huius lucis frueretur usura, saepius Neptunium se contulit ut Templum Almae Deiparae
a gratiis adiret ; ibidem, vulneribus confossa, purissimam efflavit animam
estque sepulcri honore donata. Sacra autem eius ossa postea e publico
sepulereto in Aedem, quam diximus, fuerunt translata et in culto sacello, non ita pridem exstructo, religiose condita, postquam lectissima
virgo caelestibus honoribus fuit cumulata. Cum igitur haec iam constituta esset Agri Pomptini Patrona atque Dioecesis Albanensis tutrix
aeque principalis cum Sancto Pancratio, oppidi Neptunii incolae, sive
sacra civilive potestate ornati sive plebs Deo devota, preces ad Nos admoverunt ut Sanctam Mariam Goretti, utpote quam quasi domesticam ha-

Acta Pii Pp. XII

91

berent gloriam, suae civitatis alteram Patronam caelestem renuntiaremus.
Quae vota, Venerabilis Fratris Nostri Iosephi Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis Pizzardo, Episcopi Albanensis, commendatione suffulta,
benigno animo explentes, Nos, e Sacrae Rituum Congregationis consulto,
certa scientia ac matura deliberatione Nostra, deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum Sanctam Mariam Goretti, Virginem et Märtyrern, civitatis Neptunii alteram
Patronam constituimus et declaramus, omnibus adiectis honoribus ac
privilegiis liturgicis, quae praecipuis locorum Patronis rite competunt.
Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras, firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere; suosque plenos atque integros effectus sortiri et
obtinere; illisque ad quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in
posterum, plenissime suffragari; sicque rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his,
a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die
i mensis Iulii, anno MDCCCCVIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA

a

Brevibus

Apostolicis

III
ORDINIS FRATRUM MINORUM CONSTITUTIONES APPROBANTUR ET CONFIRMANTUR

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Ad Evangelii rationem Sodales Fran
císcales seu Fratres Minores, ex Christi Domini suique Auctoris, « pauperis Asisinatis », disciplina, vitam componentes, civitati christianae
suoque Ordini eximium decus attulerunt atque incrementum. Quod praecipue effecerunt, cum Regulam, a legifero illo Patre, Dei afflante numine,
conditam et ab Apostolica Sede approbatam, adamussim observarent.
Quo autem tam arduum atque egregium inceptum expeditius peragerent,
ad eandem Regulam peculiares leges seu Constitutiones addiderunt, qui-

92

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

bus germana Sancti Francisci instituta et Ecclesiae praecepta, de religiosa vita temporis successu data, magis explicarentur. Quae Constitutiones quanti sint momenti,

quanta commendentur utilitate, ipsa

Ordinis, quem diximus, historia comprobatur. Namque vix duodecim annis exactis a Sancti Francisci obitu, generalis Ordinis coetus, anno
M C C X X X I X coactus, Constitutiones^ab omnibus Sodalibus sanxit servandas, quas, novis auctas ordinationibus, Sanctus Bonaventura, cum universo Ordini moderaretur, perfecit, et in generali conventu, Narbone
anno MCCLX acto, promulgavit, unde Constitutiones Narbonenses deinceps solebant appellari. Hae igitur leges, sapientiae et consilii in regendis
sodalibus luculenta testimonia, pro praecipuis insequente tempore obtinebant. Id vero proprium fuit Ordinis Fratrum Minorum eas ad novas
aetatum condiciones atque Ecclesiae normas accommodare, quemadmodum post Concilium Tridentinum, in generali coetu Toleti a. M D L X X X I I I
celebrato, factum est. Est etiam prae Nobis ferendum peculiaria statuta
pro iis lata esse Familiis religiosis, quae, non quidem ab Ordine Franciscali seiunctae, austeriorem tamen vivendi rationem servabant. Hisce igitur nisa legibus, ampla Fratrum Minorum Sodalitas alta et magnifica protulit ad suum incrementum et ad communem Ecclesiae et
Christifidelium fructum. Neque praetermittendum est Romanos Pontifices, Decessores Nostros, suam in hunc Ordinem propensam voluntatem
pluries significasse eiusque profectui paterna cum caritate consuluisse,
sive Regulam legitime interpretando, ut Nicolaus Pp. I I I , Clemens Pp. V,
Innocentius Pp. X I , sive novas Constitutiones provide condendo vel ap
probando, ut Martinus Pp. V, Eugenius Pp. I V , Iulius Pp. I I I , sive
alia statuendo, ut Leo Pp. X, qui Ordinem bipartito sua divisit auctoritate, vetus eius sigillum attribuens Generali Ministro Fratrum Minorum.
Qua nova cum rerum condicione ut leges convenirent, Fratres Franciscales, qui Minores nuncupantur, statim in generali Ordinis conventu,
Lugduni anno MDXVIII celebrato, studiose effecerunt. Iuvat quoque memorare Leonem Pp. X I I I , Decessorem Nostrum, sacra hac Religiosorum
Sodalium Familia ad maiorem unitatem revocata, sublatisque ac deletis nominibus et peculiaribus statutis singularum eius partium, anno
MDCCCLXXxxvii

unum corpus Constitutionum promulga visse, quo uni-

versus Fratrum Minorum Ordo in posterum regeretur. Denique, quinquagesimo revoluto anno a praeclaro hoc Leonis Pp. X I I I opere, Ordo
Fratrum Minorum hoc iniit consilium ut Constitutiones iterum recognoscerentur, quo cum Ecclesiae ordinationibus hac aetate editis cumque
iis magis congruerent, quae ad religiosam vitam sancte agendam et ad
apostolicum munus utiliter obeundum nunc videntur necessaria vel op-

Acta Pii Pp.

XII

93

portuna._Quae quidem Constitutiones, in generali eiusdem Ordinis coetu
anno

MDCCCCLi

Asisium advocato expensae, huic Apostolicae Sedi propo-

sitae sunt ut eiusdem auctoritate approbarentur. Idcirco Sacra Congregatio Religiosis Sodalibus praeposita, perspectis iuris nunc vigentis normis, reputatisque iis, quae haec ferunt tempora atque postulant, ita nova
quaedam induxit ut Constitutiones illae, a peritis viris perscriptae,
indolem Regulae Sancti Francisci veraque eiusdem legiferi Patris instituta quam maxime praeferrent. Ut autem, qui in numerum tertianorum
Franciscanum ante quinquaginta amplius annos sumus ascripti, Nostram erga Fratrum Minorum Familiam eiusque Sodales benevolentiam
et amorem declararemus, eius precibus de novarum Constitutionum approbatione et confirmatione satisfacere libenti animo decrevimus. Quapropter, e Sacrae Congregationis negotiis Religiosorum Sodalium praepositae consulto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque
Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque
in modum Constitutiones Generales Ordinis Fratrum Minorum, iuxta
exemplum, quod in Tabulario eiusdem Sacri Consilii asservatur, et cuius
initium (( Insignis Christi sectator » atque extrema sunt verba « quamprimum persolvantur », approbamus et confirmamus iisque Apostolicae
sanctionis robur adicimus, et ut ab omnibus eiusdem Ordinis Sodalibus
ubique terrarum fideliter serventur, praecipimus ac mandamus. Hisce
simul Litteris et auctoritate Nostra abrogamus et abrogatas esse declaramus eas leges, quae novo hoc Constitutionum exemplo non continentur.
Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces, semper exstare
ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere ;
illisque ad quos spectant seu spectare poterunt nunc et in posterum plenissime suffragari; sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis,
auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die xiv
mensis Iulii, in festo Sancti Bonaventurae, Episcopi et Ecclesiae Doctoris, anno MDCCCCLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRTÎGNOLA

a

Brevibus

Apostolicis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

94

EPISTULA
AD ILLUSTREM ET HONORABILEM VIRUM, ALOISIUM EINAUDI, ITALORUM REIPUBLICAE PRAESIDEM, OB QUINA LUSTRA AB INITA SOLLEMNI CONVENTIONE INTER APOSTOLICAM SEDEM ET ITALORUM NATIONEM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili, Illustris et Honorabilis Vir, salutem et Apostolicam Benedictionem.— Cum hodie quintus ac vicesimus exeat annus, ex quo
in Lateranensibus aedibus pacta conventa inter Apostolicam Sedem et
Italorum Nationem feliciter inita fuere, putamus id, quod in fastos
referre oportet, et Nostram et eorum omnium, quibus avitae religionis
patriaeque concordia in honore est, gratam excitare memoriam. Siquidem per sollemnes eiusmodi pactiones et vetus dissidium sanatum est,
et res rationesque inter utramque partem compositae, et normae ac
principia fuere sancita, quibus Ecclesia et Italiae gens mutua consensione mutuaeque utilitatis incremento inter se contineantur. Hoc igitur
rerum adiuncta et tempora, quibus evenit, omnino exsuperat ; et auspicatemi lapidem esse ac fore opportunum est, firmum quidem et immobilem, quo publicae necessitudines arctiores usque in commune bonum
innitantur, quibus Romanus Pontifex et Italorum Natio invicem devinciantur.
Nos quidem ut Te, Illustris et Honorabilis Vir, ita omnes cuiusvis
ordinis cives confidimus huius eventus faustitatem eosque sensus quibus gratulabundi movemur, libenter esse participaturos. De re enim
agitur, quae ad populi, imprimis Nobis carissimi, concordiam ac veri
nominis prosperitatem summopere confert.
Ut autem aliquid praebeamus, quod amplissimae significationis videatur index et auspex, volumus Tibi ac Nationi, cui digne praees, partem illam Arae Pacis Augustae donare, quae in Museo Vaticano asservatur. Esto huius arae fragmentum illius pacis insigne, quae x x v
abhinc annis inter Apostolicam Sedem et Italiam convenit, atque etiam
plenissimae illius pacis, quam Divinus Redemptor, concinentibus angelis, hominibus nuntiavit bonae voluntatis.

1

Cfr. L u c .

2,

14.

1

Acta Pii Pp. XII

95

Interea vero caelestium munerum auspicem peculiarisque benevolentiae Nostrae pignus, cum Tibi, Dilecte Fili, Illustris et Honorabilis Vir,
tum carissimo Italorum populo perlibenter in Domino Apostolicam Benedictionem impertimus.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die xi mensis Februarii, anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri quinto decimo.
P I U S PP. X I I

NUNTIUS R A D I O P H O N I C U S
UNIVERSIS CHRISTIFIDELIBUS AEGROTIS DATUS, OB ((DIEM PRO INFIRMIS )) ANNO MARIANO INDICTUM,*

Allorché, docili alle divine ispirazioni, indicemmo nello scorso settembre la celebrazione dell'Anno Mariano, e poco dopo, nella festività
della Immacolata, Noi stessi volemmo darne solenne principio dall'aurea Basilica Liberiana, recandoci colà a deporre le Nostre suppliche
ai piedi di Colei che è la « Salute del popolo romano » e delle genti
tutte, fin d'allora pensavamo a voi, diletti figli e figlie malati, con
particolare diritto tra i più vicini al Nostro spirito e stretti al Nostro cuore.
Sopra di voi, infatti, si china con amorosa tenerezza la Madre di
Dio, premurosa di asciugare le lacrime degli afflitti, ricorrenti al suo
materno seno come a porto sicuro tra le tempeste. Parimente su di voi,
che della Chiesa di Dio siete preziosi gioielli e valida fonte di spirituali
energie, fa assegnamento il Vicario di Cristo, per ottenere in questo
anno benedetto i molteplici ed urgenti frutti proposti nella Nostra Enciclica (( Fulgens Corona » a salute della umanità e della stessa Chiesa.
Questa viva speranza Ci muove ad indirizzarvi la Nostra parola nella
presente giornata, con l'intento di raccogliervi tutti sotto l'amorevole
protezione della Madre comune, l'Immacolata, di circondarvi della carità Nostra? e di tutti i fedeli che per voi pregano, e di ricordarvi la
missione, alla quale vi ha destinati la Provvidenza nella infermità.
Grazie alla tecnica moderna possiamo parlare direttamente a molti
malati e Ci auguriamo di poter raggiungere per altra via coloro che
non possono ascoltarci. Certo vorremmo avere la onnipresenza di Dio :
* Die 14 Februarii mensis a. 1954.

96

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium, Officiale

vorremmo accostarci ad ognuno di voi, diletti figli e figlie, languenti
nei grandi e piccoli ospedali, nei sanatori, nelle cliniche, negli ospizi,
nelle prigioni, nelle caserme, nelle desolate soffitte dei più poveri o nelle
appartate camerette delle vostre case. Fanciulli dai volti pallidi come
fiori cresciuti senza il calore del sole ; giovani, il cui raro sorriso esprime piuttosto la forza dell'animo che^non la freschezza dell'età; uomini
maturi, sottratti amaramente al dinamismo lor proprio ; vecchi, alla cui
naturale stanchezza la malattia aggiunge disagi e sofferenze.
Noi abbiamo sempre supplicato Gesù di fare il Nostro cuore in
qualche modo simile al Suo ; cuore buono, cuore mite, cuore aperto a
tutte le sofferenze, a tutte le pene. Ma quanto vorremmo avere un qualche riflesso della onnipotenza di Lui! Come desidereremmo di passare
in mezzo a voi, asciugando lacrime, recando conforti, sanando ferite,
ridonando vigore e salute!
Dobbiamo accontentarCi di essere con lo spirito in mezzo a voi; sostiamo accanto ai bimbi con cuore di madre ; accanto ai genitori trepidanti al pensiero di dover forse lasciare orfani i loro figli. E a ciascuno
diamo la Nostra benedizione, pregando Iddio onnipotente, Padre amoroso, di volervi donare, servendosi di essa, quanto ritiene conveniente
allo speciale ordine di provvidenza da Lui scelto per ciascuno di voi. E
voglia il Signore che al termine di questo Nostro breve, misterioso passaggio fra voi, ognuno senta il benefico effetto spirituale e materiale
della Nostra affettuosa benedizione, così come il conforto della parola
che con tutto il cuore vi rivolgiamo.
1. Ecco : Ci par di vedere là, in quella corsia, un giovane che soffre e soffrendo impreca. Un giorno era forte, era bello; formava l'orgoglio dei genitori, i quali ora hanno lo schianto nel cuore, perchè temono di perderlo, minato da un male che non perdona. E il giovane
sente quasi sfuggire da lui la vita; addio salute; addio vigore; addio
fremiti di speranza ; addio progetti carezzati con l'entusiasmo di un fanciullo ; addio amore. E il giovane si ribella : (( Perchè, perchè? Non ho
anch'io diritto alla vita? E può un Dio buono lasciarmi tanto soffrire,
lasciarmi morire? Che ho fatto di male? ».
Quanti siete, o figliuoli, o figliuole? Quanti avete contraffatto il volto
e fremete con l'ira nel cuore e avete l'imprecazione sulle labbra? A voi
specialmente vorremmo accostarci, vorremmo posare dolcemente la Nostra mano sulla fronte bruciante dalla febbre. Vorremmo, con infinita
tenerezza, sussurrare a ciascuno di voi : O anima angosciata, perchè ti
ribelli? Lascia cadere nel tetro mistero del dolore i raggi di luce che
promanano dalla Croce di Gesù ! Che aveva fatto Egli di male? Vedi :

Acta Pii Pp. XII

97

forse sul tuo tettuccio, nella tua corsia vi è l'immagine della Madonna.
Che male aveva Ella fatto? O anima desolata, perchè oppressa dal male,
ascolta : Gesù e la sua Madre hanno sofferto certamente non per propria
colpa, ma volenterosamente e con piena conformità al disegno divino.
Ti sei mai chiesta perchè?
Forse ti è accaduto di fare il male. Ripensaci. Forse hai offeso Iddio
tante volte e in tante maniere. Tu sai che una colpa grave fa meritare
alle anime la eterna dannazione; tu invece sei ancora in vita, sotto lo
sguardo misericordioso di Dio, tra le braccia amorevoli di Maria. Se
dunque il Signore stesse anche castigando una tua colpa, non dovresti
per questo imprecare nè avvilirti ; tu non sei quasi uno schiavo punito
da un padrone crudele, ma un figlio di Dio Padre, che non vuole vendicarsi, ma correggerti. Vuole che tu gli dica : « Ho fatto male », per
darti il Suo perdono, per ridonarti la vita dell'anima.
Se poi non avessi fatto nulla di male, se tu fossi innocente, non
dovresti ugualmente ribellarti. Infatti l'idea del castigo non spiega sempre le infermità e le sventure umane. Ricordi quel che è scritto nel
Santo Vangelo? Un giorno Gesù incontrò un cieco nato, e avendogli
chiesto i discepoli se aveva peccato lui o i suoi genitori, rispose :
« Nè egli, nè i suoi genitori hanno peccato, ma era necessario che fossero manifestate in lui le opere di D i o » .

1

Anche le sventure dell'inno-

cente sono dunque misteriosa manifestazione della gloria divina. Per
non stancarti con lunghe riflessioni, guarda : ecco là una Madre immacolata e santa; tiene nel suo grembo il corpo esangue del suo divino
Figliuolo. Puoi forse pensare che la Madonna addolorata imprechi contro Dio? Che chieda a Lui il perchè di tanta sofferenza? Noi non avremmo la redenzione se quella Madre non avesse veduto il suo Figlio morire
fra i tormenti; e non vi sarebbe stata per noi possibilità di salvezza.
Per tutti voi, diletti figli, che non sapete dire ancora l'Amen della
rassegnazione e della pazienza, Noi invochiamo la benedizione di Dio,
pregandolo affinchè mandi un raggio della Sua luce nelle vostre menti,
e cessiate di contrariare con la vostra volontà il pensiero, il volere e
l'opera di Lui; affinchè acquistiate la convinzione che la Sua divina
paternità rimane amorevole e benevola anche quando giudica necessario
di usare il calice amaro del dolore.
2. Ma non è sempre così diletti figli; non sempre vi sono anime ribelli, anime che imprecano sotto la pressione della sofferenza. Vi sono,
grazie a Dio, anime rassegnate alla divina volontà; vi sono anime se-

1

Io., 9, 2-3.

7 - A C T A , vol. X X I , n. 3. - 18-3-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

98

rene, anime liete; anime, perfino, che hanno positivamente cercato la
sofferenza. Di una, in particolare, Noi udimmo un giorno la storia nel
radioso Anno Santo, quando i Nostri figli accorrevano straordinariamente
numerosi a Noi da ogni parte del mondo.
Era una giovane di venti anni, modesta di origine, a cui il Signore
aveva donato tanta freschezza e insieme tanto candore. Tutti ne sentivano
il fascino, perchè ella spargeva intornerà sè il profumo di una vita incontaminata. Ma un giorno ella temette di poter divenire occasione di
peccato, e avendone avuta quasi un'interiore certezza, andò a ricevere
Gesù e in un impeto di generosità gli chiese di toglierle ogni bellezza e
perfino la salute. Dio l'esaudì, accettando l'offerta di quella vita per la
salvezza delle anime. Noi sappiamo che vive ancora, anche se arde e si
consuma come lampada viva davanti al trono della giustizia e dell'amore
di Dio. Ella non impreca, non mormora. Non chiede a Dio : « Perchè? ».
Ha sempre il sorriso sai volto, mentre conserva perenne nell'anima la
calma e la gioia. Bisognerebbe chiedere a lei perchè accetta di soffrire,
perchè ne gode, perchè ha cercato i patimenti. E c*ome a lei, bisognerebbe chiederlo a migliaia di anime, che si offrono a Dio in silenzioso
olocausto.
3. Diletti figli e figlie ! Se al vostro sguardo languido di malati l'universo intero si contrae tetro e pesante nell'angusto spazio di una cameretta,

esso riacquista subito alla luce delle fede le sue sconfinate

dimensioni. La fede non vi farà certo amare la sofferenza per sè stessa,
ma vi farà intravvedere per quanti nobilissimi fini la malattia può essere serenamente accettata e perfino desiderata.
Quell'uomo ha molte colpe da espiare, o quanto meno ha delle macchie nell'anima : la sofferenza lo purificherà. Quella giovane donna era
già buona, ma non aveva il carattere forte così necessario a chi deve
essere sposa e madre : la sofferenza è stata per lei come un fuoco che
l'ha temprata, donandole una grande fortezza. Tu, forse desideravi il
martirio : avevi sognato che capitasse anche a te l'occasione di soffrire
per Gesù : dà gloria a Dio : questa afflizione del tuo corpo è quasi un'effusione di sangue, è una forma reale di martirio. E tu, vuoi somigliare
a Gesù? Vuoi trosformarti in Lui? Vuoi essere strumento di vita per
Lui? Nella malattia puoi trovare la croce ed esservi confitto, per morire
a te stesso, affinchè sia Egli a vivere servendosi di te. Quanti di voi,
diletti figli, vorrebbero aiutare Gesù a salvare le anime ! Offrite dunque
a Lui le vostre sofferenze secondo tutte le intenzioni, per le quali Egli
s'immola continuamente sugli altari. Il vostro sacrifìcio, unito al sacrifìcio di Gesù, farà ritornare al Padre molti peccatori; molti infedeli

Acta PU Pp. XII

99

troveranno la vera fede; molti deboli cristiani riceveranno la forza di
vivere integralmente la dottrina e la legge di Cristo. E nel giorno in
cui sarà svelato in cielo il mistero della Provvidenza nella economia,
della salvezza, voi intenderete finalmente di quanto vi è debitore il mondo
dei sani.
Ecco, diletti figli e figlie, Noi vi lasciamo. Preghiamo Gesù, amico
dei sofferenti, di rimanere accanto a voi, di rimanere in voi. Preghiamo
la Vergine Immacolata vostra affettuosissima Madre, di confortarvi
col suo sorriso e di proteggervi sotto il suo manto.

ADHORTATIO
AD PAROCHOS URBIS ET CONCIONATORES SACRI TEMPORIS QUADRAGESIMALIS *

Ci sarebbe riuscito di incomparabile gioia l'ammettere oggi, — come
tante altre volte in passato — alla Nostra presenza voi, che certamente
siete tra i figli a Noi più vicini, e in qualche modo più cari al Nostro
cuore : avremmo voluto darvi di viva voce il benvenuto, diletti parroci
di Poma, con l'affetto che voi conoscete ; e salutare benedicendoli, anche
i sacerdoti predicatori, i quali nelle chiese dell'Urbe spargeranno durante
la Quaresima il seme della divina parola.
Non essendo però ora possibile questo dolce annuo incontro fra il Vescovo e i suoi infaticati e infaticabili collaboratori, desideriamo che vi
giunga almeno in iscritto la Nostra parola, la quale è primieramente di
paterno ringraziamento per tutto quello che fate, affinchè la Nostra Roma
splenda sempre più come un faro di luce cristiana. Noi ben sappiamo
con quanto illuminato zelo, con quanta tenacia e spirito di abnegazione,
attendete alla preservazione della fede e dei costumi nei fedeli, al perfezionamento delle loro anime, e anche alla riconquista di quei figli prodighi che abbandonarono la casa del Padre ed ora vivono nella miseria
e nella fame.
Ci è noto altresì che molte parrocchie sono in condizione di manifesto
risveglio, e alcune vivono già, per grazia di Dio, in un'aura di vera e
generale mobilitazione. E siccome gli esempi infondono coraggio ai trepidi e trascinano i dubbiosi, Ci piace di segnalare anche oggi — come
abbiamo fatto già in altre occasioni — una parrocchia in particolare, che
Ci sembra stia avviandosi risolutamente verso la trasformazione in comunità cristiana efficiente ed operante, divenendo quasi una grande fa* Data die 28 Februarii mensis a. 1954.

100

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

miglia, dove gli uomini, figli di Dio, vivono tra loro come fratelli. Non è
stato infatti in essa affrontato e risolto il problema della miseria, sicché
, tutti i poveri vengono fraternamente soccorsi nelle loro necessità? Abbiamo saputo che in quella parrocchia nessun malato povero rimane senza
visita medica, e che a tal fine prestano l'opera loro anche medici insigni,
lieti di aiutare Gesù nella persona dei fratelli infermi. Il dolore, che in
tutte le sue forme batte ad ogni porta senza distinzione di età o di censo,
trova anime pronte ad accorrere, aftinché a nessuno venga meno il conforto o il conveniente aiuto.
Intanto è regolato anche il problema della istruzione religiosa ai fanciulli, perchè su 1800 soltanto 200 sfuggono ancora, e si spera che anch'essi non tarderanno ad avvicinarsi ; all'Oratorio maschile i soli « tesserati » sono circa 600.
La vita della grazia è egualmente in piena rifioritura. È in atto la
propaganda per la recita del Rosario ogni sera in tutte le famiglie, e
superano il migliaio gli ascritti all'Apostolato della preghiera. Non vi è
ancora la chiesa, ma nelle tre cappelle si distribuiscono ogni giorno varie
centinaia di Comunioni, mentre nei dì festivi oltre duemila fedeli si accostano alla Mensa eucaristica.
Tanto fervore di opere si è sviluppato in tempo relativamente breve,
e la parrocchia di S. Francesca Cabrini deve questa sua rinascita cristiana all'ardore con cui sacerdoti e fedeli si sono messi al lavoro, applicando il metodo pratico ed organico suggerito dal Fraterno Aiuto Cristiano. Ma buone notizie vengono anche da altre parrocchie dell'Urbe,
che vediamo egualmente in santa gara fra loro.
Intanto per tutto quello che fate ; per quel che farete, incoraggiati e
sorretti da coloro che Ci rappresentano direttamente nel governo della
diocesi di Roma ; per il conforto e la gioia che procurate e procurerete
al Nostro cuore; vogliamo ripetervi la Nostra fervida gratitudine ed
esprimervi il Nostro paterno compiacimento.
Se non che prima di ricevere la Nostra Benedizione, voi aspettate da
Noi una parola di incitamento, nè potremmo rimandarvi tra i vostri
fedeli senza avervela indirizzata con tutta semplicità, come Ci è nata
nel cuore. Voi sapete, e predicate al popolo, che l'Anno Mariano auspica
da tutti nuovi e maggiori sforzi nel bene ; la Vergine Madre, che le parrocchie romane venerano a vicenda con tanta edificazione nel suo massimo Tempio, attende che si facciano altri passi nel cammino di quel
rinascimento cristiano integrale, a cui chiamammo per primi proprio
voi, diletti parroci di Roma, e che oggi sta per dilagare in tutta Italia
|)er lo zelo dei sacri Pastori.

Acta PU Pp. XII

101

Noi abbiamo avuto varie volte occasione di illustrare quale brameremmo che fosse la Parrocchia in questo spirito di rinnovato fervore*
nè vorremmo ripetere qui suggerimenti e norme, che conviene siano messe
in pratica con ritmo graduale e costante. Piuttosto vi è un problema della
cui soluzione voi certo già vi date pensiero, perchè urge come non mai,
e non potrebbe lasciare indifferente e inoperoso chiunque abbia ricevuto
qualche parte di responsabilità nella vigna del Signore.

?

1. Non vi è dubbio, diletti figli, che la parola e Fazione della Chiesa
— vai quanto dire la parola e l'azione di Gesù Cristo — deve penetrare
veramente dappertutto, per vivificare tutto e tutti. Poiché lo vuole D Ì Q ,
Padrone assoluto del mondo, bisogna riconoscere al Vangelo di Gesù
l'ufficio d'informare integralmente il pensiero dell'uomo e ogni sua atti-r
vita teorica e pratica. Non si vede altro scampo per l'umanità se non
nel ricostruire il mondo nello spirito di Gesù Cristo. Egli solo, infatti, è
il Salvatore dell'individuo, della famigla, della società intera. Gli uomini
responsabili si convincano di questa necessità assoluta ; perchè, prescinr
dendo da Dio o negandoLo, faranno sorgere nuove strutture anche più
fragili delle presenti.

î

2. Con questa certezza nel cuore, date ora uno sguardo non più al
mondo intero, ma alla condizione di alcuni centri urbani, non esclusa
la nostra Roma ; datelo senza pessimismo, ma anche con chiara visione
obiettiva. Riflettete con Noi e chiedetevi : per quanti dei vostri parrocchiani, per quante famiglie dimoranti nel territorio della vostra parroci
chia, Gesù è una realtà viva? Quanti Lo pregano? Quanti si nutrono di
Lui? Quanti vivono di Lui e per Lui?
Tutti, è vero, credono più o meno a qualche cosa; moltissimi sono
stati battezzati, e hanno fatto anche la prima Comunione ; hanno celebrato il matrimonio in chiesa, e desiderano, quando Dio vorrà, di rice

j

vere gli ultimi Sacramenti e la sepoltura ecclesiastica.
Ma intorno a un gruppo di cattolici ferventi, più o meno grande, è
innegabile l'esistenza di semplici ben disposti, di indifferenti e perfino dì
ostili. Essendo Noi stessi per ciò in continua ansia, immaginiamo facilmente il vostro intimo tormento : come raggiungere tutti con la vostra»
opera apostolica, come mettere tutti in grado di attingere alle sorgenti
della vita? Vedendo la vostra insufficienza di fronte alle esigenze di un
apostolato sempre più vasto e sempre più complicato, voi stessi, forse,
mormorate con tristezza il lamento del divino Maestro : « Messis quidem
1

multa operarii autem pauci y).

Siamo alcuni sacerdoti, che non cono-

scono sosta e non si concedono riposo : ma che cosa possiamo fare? Come
1

MATTH.,

9,

37.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

102

è possibile di essere mediatori fra Dio e mörfe migliaia di anime a
noi añídate? E come arrivare in certe « zone » spiritualmente più depresse,
se la nostra presenza desterebbe, non diciamo l'ostilità, ma la meraviglia
di coloro stessi che noi cerchiamo?
Eppure, anche in queste condizioni, voi non cessate di essere i pastori
di tutte le anime che vivono nella vostra parrocchia. Voi non potete
riposare la sera tranquilli, se non siete in grado di dire, con umiltà e
sincerità di cuore : « Signore, ho fatto tutto quanto dipendeva da me in
questo giorno per salvare le anime ».
3. Oh! lo sappiamo, diletti figli : voi potete raggiungere ogni anima,
anche la più lontana, la più assente, la più refrattaria, pregando e immolandovi per lei. Potete, specialmente, mobilitare i vostri bambini, i
yostri sofferenti, aftinché facciano scendere, sulle anime a voi anídate,
una pioggia di grazie. Voi potete, soprattutto, offrire ogni mattina per
tutti il. Santo Sacrificio della Messa. Noi stimiamo appieno — e come
potrebbe essere altrimenti? — l'apporto efficacissimo di queste armi spi-

rituali. Ma nella presente economia della salute resta angoscioso il problema :
audient

« Quomodo
sine

credent

ei,

quem non

audierunt?

Quomodo

autem

2

praedicantef ».

4. Da ciò naturamente deriva, diletti figli, la necessità di farvi aiutare, di trovare collaboratori capaci di moltiplicare le vostre energie, le
vostre possibilità, pronti a fare le vostre parti, dove non riesce a voi di
penetrare. Onde la grande importanza dell'apostolato dei laici, che, come
voi stessi per propria esperienza sapete, può divenire una potente forza
di bene.
Il Signore sovviene anche oggi alle necessità della Sua Chiesa ; e siccome sorgono qua e là veri territori di missione vicino ai campanili dei
nostri templi, vi è da ringraziare Iddio che vengano moltiplicandosi
fra i laici le (( chiamate » alla santità e all'apostolato, sicché non è difficile al presente d'incontrare anime generosissime iscritte nelle associazioni cattoliche, o rimaste fuori dei loro quadri, pronte però ugualmente a soccorrere il sacerdote in cura d'anime.
5. Occorrerà dunque scoprire queste anime, per servirsene dopo di
averle solidamente formate.
a) Sapere quante sono, dove sono, che cosa son capaci di fare, e quale
sia effettivamente la loro possibilità d'impiego. Contate i membri dell'Azione Cattolica, i cui quattro rami è Nostro vivo desiderio che non
manchino in nessuna parrocchia; schierate accanto ad essa gli altri generi di associazione, senza trascurare coloro che non amano di organiz-

2

Rom.,

10, 14.

Acta Pii Pp. XII

103

zarsi, ma possono pur rendere preziosi servigi al parroco che sappia
adoperarli in azioni singole o per opere di fiancheggiamento.
lì) Scoperte e conosciute le forze ausiliari, bisognerà formarle. E qui
è necessario di avvertire che non è tempo perduto quello speso a preparare e istruire i propri collaboratori. Coloro che vi aiuteranno nell'apostolato non possono essere considerati come un « peso », quand'anche non
si voglia paragonarli al peso delle ali che non impacciano i movimenti,
ma li agevolano. Non va naturalmente trascurata la loro formazione
<( umana », tanto più che un completo sviluppo delle doti naturali, lungi
dall'essere in reale contrasto con l'eroismo delle virtù, rende più facile
e anche più efficace l'azione apostolica.
Particolare cura avrete della formazione (( intellettuale » dei vostri
collaboratori, procurando specialmente che essi abbiano le idee chiare
attraverso una conoscenza veramente profonda della religione. Voi ben
conoscete quanto bisogno vi è oggi di chi sappia parlare, anche in pubblico, per illuminare tante menti e per difendere la Chiesa dagli attacchi che non è raro in questi tempi di ascoltare dappertutto : nei mercati,
negli unici, nelle fabbriche, nelle vie.
Ma soprattutto curate la loro formazione spirituale. Rivestiteli di
Gesù; nutriteli di Lui; fate del suo Cuore divino un modello a cui si
ispirino nei pensieri, negli affetti, nei voleri, nelle parole, nelle azioni.
Fate che il loro cuore si abbandoni in Gesù e nelle braccia della Sua
celeste Madre Maria.
c) Bisognerà poi servirsene. Alcuni vi segnaleranno particolari bisogni materiali e spirituali; altri vi apriranno le porte di un'anima chiusa
a qualsiasi intervento sacerdotale ; vi è chi porterà a nome vostro il soccorso ai poveri, chi visiterà i malati o parteciperà a un dolore o a una
gioia. Avete bisogno di aiuto nell'insegnare il catechismo ai bambini; è
necessario che nelle fabbriche, nelle scuole, nei grandi caseggiati, vi sia
chi eserciti, l'apostolato non solo della presenza, ma anche dell'azione ;
chi faccia nascere e induca ad operare sotto la vostra guida e con la
vostra benedizione un drappello di laici « missionari ». Siate esigenti nel
segnalare loro le mete e costanti nello spingerli verso di esse. Non dovranno — com'è chiaro — impartire ordini, ma nemmeno potranno esser
ridotti al grado di semplici esecutori. Lasciate dunque ad essi spazio sufficiente per lo sviluppo del loro spirito di fervida e salutare intrapresa ;
il che li renderà anche più lieti, alacri e pronti a collaborare con voi.
Ecco, diletti figli, quanto abbiamo voluto dirvi sulla vostra opera apostolica, nell'ora presente così diffìcile ed ardua. Su di essa Noi invochiamo l'abbondanza dei favori divini, di cui sia auspicio la Benedizione Apostolica che di gran voce v'impartiamo.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SACRA CONGREGATIO CONCILII

DECRETUM
Cum plures locorum Ordinarii a Sancta Sede petierint ut proxima
die 19 currentis mensis Martii, feria sexta in Quadragesima, occurrente
festo Sancti Ioseph, Sponsi Beatae Virginis Mariae ac universalis Ecclesiae Patroni, abstinentiae obligatio relaxetur, Sacra haec Congregatio Concilii, de speciali mandato Summi Pontificis, praesenti Decreto
facultatem tribuit omnibus locorum Ordinariis, iuri communi subiectis,
ut fideles memorata die, a lege abstinentiae dispensare valeant, servatis
de iure servandis.
Datum Romae, die 8 Martii 1954.
I.

Card.

BRUNO,

Praefectus

L. S S.
F. Roberti, a Secretis

SACRA CONGREGATIO

RITUUM

i
URBIS ET ORBIS
FORMULA B E N E D I C T I O N I S N O V I

S E M I N A R I I CLERICALIS

Instantibus plurimis catholici orbis Ordinariis, Sacra Rituum Congregatio formulam benedictionis novorum Seminariorum Clericalium adparavit eamque Sanctissimo Domino nostro

Pio Divina Providentia Pa-

pae X I I pro approbatione reverenter subiiciendam censuit. Referente
itaque infrascripto eiusdem Sacrae Rituum Congregationis Cardinali
Pro-Praefecto, in audientia diei 23 decembris 1952 eidem concessa, San-

Sacra Congregatio Rituum

105

ctitas Sua propositum ritum benedicendi novi Seminarii Clericalis, prout
in adnexo prostat exemplari, adprobare benigne dignata est eumque in
Rituale Romanum inserendum mandavit. Contrariis non obstantibus quibuscumque.
Die 12 Maii 1953.

£g C. Card. MICARA, Ep. Velitern., Pro-Praefectus

L. m s.
f A. Carinci, Archiep. Seleucien., a Secretis

BENEDICTIO NOVI SEMINARII
Rector Seminarii,
novas

Seminarii

maluerit),

vel

aedes

alius

Sacerdos

delegatus

ab

(nisi

Ordinario

ipse

superpelliceo

et

stola

albi

coloris,

ricis superpelliceo indutis, quorum unus vas aquae
alter

librum

Hymnum :
Hymno

benedicendas

ritum

ad Sacellum dicti Seminarii, hora praestituta, primum

fert, ibique indutus
sorio,

ad,

Ordinarius

Ritualem

Veni Creator,
finito,

defert,

quem clerici

ante

cum

conficere
se

con-

duobus

cle-

benedictae cum asper-

altare

genuflexus,

intonat

seminaristae prosequuntur.

Sacerdos dicit :

f. Emitte Spiritum tuum, et creabúntur.
Ej. Et renovábis faciem terree.

Oremus.

Oratio

Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti : da
nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione
gaudere.
Actiones nostras, quaesumus, Dómine, aspirando pra^véni, et adiuvando prosequére : ut cuncta nostra oratio et operatio a te semper incipiat, et per te ccepta finiatur. Per Christum Dominum nostrum.
Rj. Amen.

Deinde,

accepto

Aspèrges me,

de

manu

clerici

aspersorio,

intonat

Antiphonam :

quam seminaristae prosequuntur una cum Psalmo 50 :

Miserere, et, si tempus suppletat, parte Psalmi .118.
Interim

sacerdos,

omnes

aulas

aqua

benedicta

una

ceteraque

cum

loca

aspergit.

clerico

novi

vas

Seminarii

aquae

benedictae

percurrens,

eadem

deferente,
de

more

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

106

Reversìis dehinc ad Sacellum

et

stans ante

altare,

etsi Psalmus

ab-

solutus non sit, cantat : Gloria Patri, etc., deinde dicit :
f. Dómine, exaudi orationem meam.
Et clamor meus ad te veniat,
f. Dominus vobiscum,
ii. Et cum spirito tuo.

Oremus.

Oratio

Exaudi nos, Dómine sancte, Pater omnipotens, setérne Deus, et
mittere digneris sanctum Angelum tuum de caelis, qui custodiat, foveat,
protegat, visitet atque defendat omnes habitantes in hoc habitáculo. Per
Christum Dominum nostrum.
Rj. Amen.

Oremus.

Oratio

Deus, qui ad maiestatis tuse gloriam et generis humani salutem, Unigenitum tuum summum atque aeternum constituisti Sacerdotem : praesta ;
ut, quos ministros et mysteriorum tuorum dispensatores eligere digneris,
spiritu sapientiae, scientias et timoris tui repleántur, atque ipsum Christum induti puro corde atque intaminâtis moribus sacrum suscipiant
ministerium, in eoque fideles usque ad mortem inveniantur.
Deus, qui Apostolis tuis, cum Maria Matre Jesu unanimiter orantibus, Sanctum dedisti Spiritum : da nobis in hoc sacro coenaeulo futuro ministerio proludéntibus, eadem Matre nostra et Apostolorum Regina protegente, majestati tuie fideliter servire, ut nominis tui gloriam
verbo et exemplo diffundere valeamus.
Deus, qui Ecclesiam tuam beati Thomae Confessoris tui mira eruditione claríficas, et sancta operatione fcecundas : da nobis, quaesumus; et
quae docuit, intellectu conspicere, et quae egit, imitatione complere. Per
Christum Dominum nostrum.
Bf. Amen.
Tunc

Sacerdos

accipit

Crucem,

narii, ad hoc prius designato,
procedatur Eynmum :

et

illam affigit

in

loco

apto

Semi-

qui si distet aliquantulum a Sacello, eo

Vexilla Regis

Sacerdos affiata in loco Cruce, dicit :

cantando.
»

Signum salutis impóne, Dómine, super hanc domum : et non permit-

Sacra

Congregatio Rituum

107

tas introire in eam angelum percutiéntem. In nomine Patris, et Filii,
£g et Spiritus Sancti.
R|. Amen.
Versus

Crucem :

Oremus.

Oratio.

Omnipotens, sempiterne Deus, qui in omni loco dominationis tua3
totus assistis, solus operáris : adésto supplicationem nostris, ut hujus
domus sis protector, et nulla hic nequitia contrariae potestatis obsistat ;
sed in virtute sanctae Crucis et operatione Spiritus Sancti fiat tibi hic
purum servitium, et devota libertas exsistat. Per Christum Dominum
nostrum.
Rj. Amen.
Oremus.
Adesto nobis, Dómine, Deus noster : et eos, qui in sanctae Crucis
praesidio confidunt, perpetuis défende auxiliis. Per Christum Dominum
nostrum.
Rj. Amen.
Quibus

absolutis,

Sacerdos

benedicit

domui

et

omnibus

praesentibus

manu dextera, formans signum crucis, et dicens :
Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii, £g et Spiritus Sancti,
descendat super hanc domum, super omnes habitantes, docentes et
discentes in ea, super nos omnes, et maneat semper.
Rj. Amen.

II
ROMANAE
CANONIZATIONIS BEATI PII PAPAE X

SUPER DUBIO

An

et

de

quibus

miraculis,

post

indultam

ab

Apostólica

Beato venerationem, constet in casu et ad effectum de quo

Sede

eidem

agitur.

Haud crebro sane in historia hagiographia factum est ut tanta
amplitudine, longe lateque, sanctitatis fama alicuius Servi Dei diffusa
sit, quantum datum est in Beato Pio X admirari. Haec enim, ex quo
eius lectissima anima ad Superos evolavit oborta, numquam deferbuit,
immo increvit constanter, Domino per multas gratias, immo et mira-

108

Acta Apostolicae Sedis ^ Commentarium Officiale

cula, favente, quae eius interventu sine intermissione ipse operatur,
uti aperte eruitur ex pluribus quoque epistulis ab omnibus mundi plagis
ad hanc Sanctam Sedem per latis. Quae quidem gratiae, ac miracula
tanti Pontificis apostolicum ministerium ad fidelium salutem perennant.
« Ille itaque, uti de S. Vedasto S. Beda scribit, de caelesti patria piis
« orationibus nostrum quotidie agonein adiuvare non desistit, deside« rans suos carissimos filios, quos paterna pietate genuit in Christo, ad
« gloriam perpetuam pervenire beatitudinis ».
Virtutes et charismata Beatificationis honores ei comparaverunt ;
per nova post Beatificationem quae die 3 Iunii a. 1951 celebrata est,
charismata videtur Deus humilem Servum suum ad altiorem velle gloriam elevare. Et sane. Duae mirae sanationes inter plures alias ab
actoribus selectae sunt ad hunc assequendum finem. Altera Neapoli
anno 1951, altera vero Panormi anno sequenti contigit. Resumpta, die
24 Novembris 1951, Canonizationis Causa, Remissoriales Litterae ad
archiepiscopales Curias Neapolitanam et Panormitanam missae fuere,
ut Apostolica auctoritate his super sanationibus fierent inquisitiones.
Pro harum autem iuridica vi die 14 Ianuarii anno 1953 decretum est.
Medicum Sacrae huius Congregationis Collegium duos pro unaquaque sanatione peritos elegit, qui peritale ederent iudicium; die autem
18 Iunii anni elapsi convenit ut de utroque miro disceptaret. De duabus
his sanationibus vel breviter aliquid delibare est.
Et primo. Advocatus Franciscus Belsani, Neapoli, a gravi pulmonari
morbo fuit attactus, cuius exitus, a medicis infaustus edictus, ad imminens vitae periculum infirmum adduxerat. Incassum curis medicis
cedentibus, férvidas Beato Pio Decimo preces infirmus, eius uxor aliique effuderunt, appositis supra eius pectus Beati imagine floribusque
de Beati sepulcro elatis. In his gravissimis condicionibus infirmus, sero
diei 26 Augusti versabatur, uti medens in processu deponit. Noctu vero
Franciscus de repente se esse sanatum persensit. Paucis horis post,
idem medicus hoc comprobavit.
Medici a cura, periti duo ex officio cunctumque medicum Collegium
plene concordant in diagnosi pulmonaris abscessus foetidi, in gravissima prognosi atque instantánea, perfecta ac perseveranti sanatione
praeter naturae leges.
Secundo, Maria Ludovica Scorcia, e Filiabus a Caritate S. Vincentii a Paulo, a gravi meningo-encephalo-myelite a neutropo viro proveniente affecta fuit. Qui morbus in infirma omnino organicus a curantibus fuit edictus.
Vel a morbi initio Beati Pii X intercessio a Sororibus atque ab ipsa

Sacra Congregatio Rituum

109

infirma per novendiale» repetitas preces fuit fervide invocata. Nocte
diei 14 Februarii mensis anno 1952 placido Soror correpta est somno.
Summo mane, viribus receptis, e lecto surgit, ad Sacellum, Sororibus
mirantibus, se confert, cibos sumit, uti ceterae valentes, perfecte sanata.
Eodem mane medicus sanationem recognovit. Concors cum medentibus
Medicum Collegium diagnosim, prognosim, perfectam, subitam, perseverantem atque naturae vires excedentem sanationem hanc edixit.
Die 27 Octobris anteacti anni, in Praeparatoria Congregatione, Patres Consultores coram Cardinalibus super his miris vota edixerunt.
Demum die 17 Novembris Generalis Sacrae Rituum Congregationis
coetus coram Ssñio Domino Nostro Pio Papa X I I coactus est, in quo
Reverendissimus Clemens Cardinalis Micara, Episcopus Veliternus,
Causae Ponens seu Relator, dubium posuit discutiendum : An et de
quibus

miraculis,

post

indultam

eidem

Beato

ab

Apostolica

Sede

vene-

rationem, constet in casu et ad effectum de quo agitur. Revani Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum quisque suffragium
ediderunt. Beatissimus vero Pater Suam mentem distulit aperire, ut
Suis adstantiumque precibus maiori divino lumine illustraretur.
Diem autem hunc selegit ad sententiam Suam proferendam. Accitis
itaque Rmis Cardinalibus, Ponente ac subscripto S. R. C. Praefecto,
R. P. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, meque a Secretis,
Sacrosancto Missae Sacrificio pientissime litato, edixit : Constare de
instantánea,
abscessu
gravi

perfectaque

pulmonari

sanatione

foetido,

tum

meningo-encephalomyelite

e

cum
Sororis
viro

Francisci
Mariae

neurotropo,

Belsani
Ludovicae
Beato

Pio

a

lethali

Scorcia

a

Papa

X

intercedente.
Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 17 Ianuarii, Dominica Secunda post Epiphaniam,
anno Mariali 1954.

£g C. Card.
L. © S.

CICOGNANI,

Praefectus

f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

110

III
OCEANIAE
CANONIZATIONIS BEATI PETRI ALOISII MARIAE CHANEL, SACERDOTIS E SOCIETATE
MARIAE, OCEANIAE PROTOMARTYRIS.

SUPER DUBIO

An

et

de

quibus

miraculis,

post

indultam

Beato venerationem, constet in casu et ad

ab

Apostolica

effectum de

Sede

quo

eidem

agitur.

Martyrium profecto nobilissimum semper eumque vetustissimum exhibuit titulum, quo Ecclesia Dei filiis suis altarium honores deferre consuevit. Praeclara enim atque evidenter in ipsis collecta conspexit quaecumque christianos heroas publico cultu dignos efficiunt. Et sane, habet
in iis illustres caelestis doctrinae sibi a Christo traditae testes, in iis
fortissimos suorum dogmatum et legum propugnatores, in iis nobilissimos
intrepidosque Crucifixi sectatores divino eius spiritu informatos, divinae
caritatis igne succensos, in iis vivam demonstrationem perpetuae sanctitatis suae, in iis demum splendidissima exemplaria ceteris fidelibus proponenda.
Eos inter viros gloriosus., profecto eminet Petrus Aloisius Chanel,
presbyter Societatis Mariae et Oceaniae Protomartyr.
In Bellicensis dioeceseos pago anno 1803 ortus, Petrus Aloisius Chanel talem se a puero vitae innocentia exhibuit, qualem deinde studio confirmavit. Sacris ordinibus initiatus, fidei zelo, pietatis amore, animi modestia, morum suavitate, effusa in egenos caritate aliisque egregiis laudibus insignis, Ecclesiae ministris sese omnigenae virtutis exemplar
ostendit. Primum vicarii et in Bellicensi Seminario magistri, spiritualis
directoris ac rectoris successive partes egit. Annis natus tribus et triginta dissitas Oceaniae occidentalis laetus petiit regiones, ubi fidem
Christi infiammato zelo praedicavit ibique atroces inter cruciatus martyrii coronam die 28 aprilis 1841 sibi acquisivit. Martyrii gloriae caeleste
accessit testimonium per signa et miracula confirmatum. Quibus omnibus rite probatis, Leo Papa X I I I , per Litteras Apostolicas in forma Brevis diei 17 Novembris 1889, ipsum inter Beatos caelites adscripsit.
Beatificationis autem honoribus eidem Martyri conlatis, percrebuit
fama alia miracula, ipso intercedente, a Deo fuisse patrata. Quapropter
de reassumptione Causae ad effectum Canonizationis cogitatum est, ac
die 10 Iunii 1891 respectivum prodiit decretum. Remissoriales deinde

-

Sacra Congregatio Rituum

111

Litterae datae sunt die 28 eiusdem mensis et anni Excmo Episcopo Mciensi, et die 8 Iulii anni eiusdem Excmo Episcopo Bellicensi ad iuridicas inquisitiones de quibusdam assertis miris sanationibus. Apostolicis
processibus bis super miris rite confectis, propitia decreta de eorum
validitate anno 1897 et 1909 fuerunt exarata.
Ex duobus miraculis a Deo, praedicto Beato deprecatore, patratis,
prius sanationem exhibet Francisci Vion-Dury, nati in oppido Lalleyriat,
eiusdem provinciae in qua Beatus ortum habuit, a caecitate ob totalem
evulsionem amborum visificorum retiolorum in quod infortunium Novembri mense anno 1882 inciderai, quum militari servitio addictus oppidum Montceau-les-Mines perlustrarci. Porro, exorto incendio in quadam domo, missus est ut opem ferret ad illud extinguendum et incolas
a flammis eriperet. Cum autem huic incumberet operi, effracta ianua,
vehemens flamma erumpens eius vultum est adorta. Post hoc trauma
oculorum vis imminui cepit usquedum tres circiter post menses omnino
cessaret, eo quod, plurium medicorum ocularium sententia, ambo retiola
visifica deglutinata fuerant. Qui morbus a duobus saltem ex his insanabilis fuit declaratus. Quum medicae curationes a caecitate eum liberare
haud valuissent, hospitium « Confort » introivit, in quo, ad finem mense
Iulio anni 1890 vertente, novendiales preces pro sanatione effudit. Die 2
Augusti, iterum atque Beato Petro Aloisio invocato, de repente visum
recepit atque exinde bona gavisus est visiva facultate.
Duo periti ad opportunitatem, necnon Medicum huius Congregationis
Collegium, cum medentibus a cura et a consultatione, conveniunt in prognosi infausta quoad sanationem atque in edicendo hanc naturae vires
excessisse.
Altera sanatione Maria Rosalia Mounier fruita est. In oppido vulgo
appellato Cuet, in Gallia, nata, unde Beatus Petrus Aloisius Chanel
ortum habuit, tuberculari diathesi, sicut et alii familiares erat subiecta.
Quum quindecim circiter aetatis annos haberet tubercularis morbi
symptomata experiri coepit in pulmonibus ; accessit dein gravis quoque
ulcerosa gastrites. Infausta omnino a medicis fuit iudicata prognosis
quoad sanationem et vitam, eo vel magis, quia decem et octo per annos
morbus numquam vel minime deflexit ac infirmae vires magis magisque
extenuabantur. Porro morbus eo processit, ut deliberatum fuerit infirmae
Extrema Ecclesiae Sacramenta esse administranda. Hanc morbi gravitatem periti Medicumque Collegium recognoscunt. Iamvero Beato Petro
Aloisio pluries invocato, in instanti Maria Rosalia, die 8 Septembris
a. 1904, sacrosancto Christi Corpore refecta, perfecte sanata est nec

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

112

amplius ad mortem usque, quam in aetate 73 annorum oppetiit, in
eumdem morbum incidit.
De bac quoque sanatione periti medici et Collegium Medicum disceptavit atque omnibus perpensis adiunctis edixit Mariam Rosaliam
Monnier fuisse pulmonari tuberculosi affectam, cum ulcerosa gastrite
atque ulcerosa cachexia toxihaemica; certissima, uti patet, prognosis
infausta, et quidem non solum quod sanationem, verum et quod vitam
attinet. Quum autem sanatio in instanti, perfecte ac definitive contigerit, actioni naturae vires excedenti est tribuenda.
Sive de priori sive de hac altera sanatione in Praeparatoria Congregatione die 9 Iunii anno ante pertractatum est; dein in Generali coram Ssmo D. N. Pio Papa X I I die 17 Novembris mensis, in qua
Revmus Cardinalis Alexander Verde dubium proposuit discutiendum :
An

et

de

quibus

miraculis,

post

indultam

eidem

Beato

ad

Apostolica

Sede venerationem, constet in casu et ad effectum de quo agitur.

Revmi

autem Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum votum emiserunt, Beatissimus vero Pater ad hunc usque diem quid a Se
decernendum esset differre ratus est, ut interim Suis aliorumque precibus lumen a Deo impetraret. Convocatis itaque Revmis Cardinalibus
Ponente, ac subscripto S. Rituum Congregationis Praefecto, R. P. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, meque Secretario, celebrato
divino sacrificio, sententiam edixit : Constare de instantánea perfectaque
sanatione,
cisci

Vion-Dury

retiolorum,
non

Beato
tum

a gastrite

Petro
a

Aloisio

caecitate

Mariae

Maria

ob

totalem

Rosaliae

ulcerosa gravi

Chanel

et

Monnier
a

intercedente,

avulsionem
a

Fran-

amborum visificorum

tubercolosi

cachexia

cum

pulmonari

nec-

toxihaemica.

Hoc autem decretum promulgari et in acta S. Rituum Congregationis inseri mandavit.
Datum Romae, die 17 Ianuarii, Dominica Secunda post Epiphaniam,
Anno Mariali 1954.

£ß C. Card.

CICOGNINI,

Praefectus

L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Selene, Secretarius

Sacra Congregatio Rituum

113

IV

BRIXIEN.
CANONIZATIONIS BEATAE MARIAE CRUCIFIXAE DI ROSA, FUNDATRICIS CONGREGATIONIS ANCILLARUM A CARITATE.
SUPER DUBIO

An

et

de

quibus

miraculis,

post

indultam

ab

Apostolica

Sede

eidem

Beatae venerationem, constet in casu et ad effectum de quo agitur.
Mirabile ac stupendum christianae perfectionis exemplum Beata Maria Crucifixa di Rosa mundo exhibuit. Ipsa namque nobili genere nata,
divitiis affluens, humilem Christi semitam secuta, avitis commodis spretis, se suaque omnia in proximorum, infirmorum praesertim, solamen
impendit, novamque virginum familiam circa a. 1840 condidit, Ancillarum videlicet a Caritate, capta occasione cholerici morbi, qui cum
aliis civitatibus Italicis etiam Brixiensem populum atrociter opprimebat.
Ea, vix demortua, sancta a cuncto populo fuit conclamata. Processibus, ordinaria auctoritate prius, apostolica deinde constructis, Summus Pontifex Pius Papa XI, anno 1933, Mariam Crucifixam di Rosa
heroicum attigisse fastigium in exercendis virtutibus sancivit. Eam miraculis quoque claram Pius Papa X I I feliciter regnans Beatorum caelitum honoribus, die 26 Maii 1940, solemniter decoravit.
Postquam autem Altarium honores Beatae Mariae Crucifixae di Rosa
decreti fuere, novis ipsa coruscare coepit prodigiis, quibus Omnipotens omnium Arbiter palam ostendere videtur eamdem sublimius evectam
per orbem terrarum esse honorandam, ex quibus duo proposita sunt
Sacrae Rituum Congregationi examinanda.
Quorum prius hoc est : Ioannes Alberti, Februario ineunte mense
anno. 1950, acuta appendicite cum péritonite pariter acuta tentari coepit,
quae enormiter turgescens non modo atroces dolores infirmo afferebat,
sed et vitales ei impediebat actiones. Necessaria itaque facta est chirurgica actio die 9 eiusdem mensis peragenda. Infirmus autem, eius
uxor, filii aliique ferventer per intercessionem unius Beatae Mariae
Crucifixae di Rosa sanationem implorabant. Mediam circa noctem diei
octavi Ioannes, qui paullo ante acerrime cruciabatur, potuit aliquantulum requiescere. Expergefactus perfecte se persensit sanatum; dolor,
turgor coeteraque morbida signa desierunt. Summo mane sanatio a chirurgo est recognita aeque, uti periti physici testantur, perseveravit.
8 - A C T A , vol. X X I n. 3. — 1 8 - 3 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis

114

Commentarium Officiale

Periti ex officio atque Medicum S. Rituum Congregationis Conlegium
concorditer, serena habita disceptatione, diagnosim acutae appendicitis
cum peritonite periappendiculari circumscripta; prognosim valde cautam, sanationem in instanti atque ultra naturae vires edixere. Haec
sanatio intra Brixiensis dioecesis fines evenit.
Altera vero mira sanatio est Magdalenae Savioni, Ioannis Baptistae
Benellini uxoris. Unanimis est medicorum a cura, peritorum ex ofiîcio
Medicique Collegii sententia de diagnosi « Ilei postoperatorii ex adhaerentium», de infausta quod ad ipsam vitam prognosi, immo de imminenti
morte, uti deponit medens, qui ipsa nocte diei 9 Aprilis a. 1950 conatus
erat vitales vires adiuvare, ast incassum, nec non de sanatione, quae
praeter naturae vires, in instanti, primis diei 10 Aprilis horis evenit,
atque hora octava ab eodem medente fuit recognita.
Hisce de sanationibus in Praeparatoria Congregatione, diei 12 Maii
mensis superioris anni, actum est ; cumque favorabile sortitae fuerint
votum, Generalis diei decimo septimo Novembris coram Ssinio Domino
Nostro Pio Papa X I I habita est Congregatio, in qua Revmus Cardinalis
Clemens Micara, Veliternus Episcopus, Causae Ponens et S. Rituum
Congregationis tunc Pro-Praefectus, dubium posuit disceptandum : An
et de

quibus miraculis, post

indultam

ab

Apostolica Sede

venerationem,

constet in casu ed ad effectum de quo agitur. Revmi Cardinales, Officiales
Praelati Patresque Consultores sua vota patefecerunt, quae Sanctitas
Sua attente auscultavi! Sententiam vero Suam de more distulit proferre, caeleste interea lumen precibus implorare volens. Proinde diem
hanc Dominicam II post Epiphaniam elegit, ut Suam panderet mentem. Ad Se itaque Révíños Cardinales Clementem Micara, Ponentem seu
Relatorem, atque subscriptum S. Rituum Congregationis Praefectum,
necnon R. P. Salvatorem Natucci, Fidei Promotorem Generalem, meque Secretarium arcessivit, divinoque eucharistico piissime litato Sacrificio, edixit :

Constare de instantánea perfectaque sanatione, Beata Ma-

ria Crucifixa di Rosa intercedente, cum Ioannis Alberti ab
cite

cum

vioni

peritonite

a gravi ileo

acuta

circumscripta,

postoperatorio

ex

tum

Magdalenae

acuta appendiBenellini

Sa-

adhaerentiis.

Hoc autem decretum promulgari et in acta Sacrorum Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 17 Ianuarii, Dominica Secunda post Epiphaniam,
anno Mariali 1954.
£B C. Card.

CICOGNANI,

Praefectus

L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Sacra

Congregatio

pro

SACRA

Negotiis

Ecclesiasticis

Extraordinariis

116

CONGREGATIO

PEO NEGOTIIS ECCLESIASTICIS EXTBAOBDINAEIIS

DECRETUM

MINORA TERRITORIA CONCREDITA CURAE ET VIGILANTIAE PONTIFICIARUM LEGATIONUM APUD RESPUBLICAS CUBAN AM^ HAITIANAM ET DOMINICIANAM, FOEDERATAS VENETIOLAE CIVITATES ET FOEDERATAS AMERICAE CIVITATES NOVITER
DISTRIBUUNTUR.
Maris Caribici ad plurimas insulas et finítimas ei terras, ubi gentes
lingua, moribus, institutis variae incolunt, haud semel Apostolica Sedes
studii plenas curas convertit, id consulens, ut nulli ex eis, ad catholicae
religionis incrementum provehendum, Pontificiorum Legatorum sollicitudo deesset.
Hanc ob causam Decreto die X mensis Augusti anno mcmxixxviii ab
hac Sacra Congregatione pro Extraordinariis Ecclesiae Negotiis edito,
cui inscriptio « Decreto Antillarum », eadem Apostolica Sedes accommode, prout rerum et temporis adiuncta sinebant, iurisdictionis locos et
terminos denuo definire studuit, intra quos illa in regione Pontificiae
Legationes sua munera exercerent.
Nunc autem, cum experientia et usus aliquas immutationes suadeat
cumque Apostolicis Nuntiaturis apud Respublicas Haitianam et Dominicianam distincti delecti sint Antistites, qui Romani Pontificis personam illic gerant, opportunum visum est, ut illo Decreto sancita ad novum
statum condicionemque rerum, majoris Ecclesiae utilitatis provehendae
gratia, adaequentur.
Quapropter Sanctitas Sua, omnibus cogitate perpensis, haec quae
sequuntur constituere dignata est :
1. Apostolicae Nuntiaturae apud Dominicianam Rempublicam curae
committitur Insula Portoricensis cum territoriis ei annexis.
2. Sollicitudini vero Apostolicae Nuntiaturae apud Rempublicam
Haitianam territoria mandantur, quibus hae constant ecclesiasticae circumscriptiones :
a) Archidioecesis Portus Hispaniae, Dioecesis Rosensis, Apostolici
Vicariatus Belizensis et Jamaicae, itemque Guayanae Britannicae.
b) Dioecesis Imae Telluris et Pointapitrensis, Dioecesis Sancti

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

116

Petri et Arcis Gallicae, itemque Vicariatus Apostolicus Guayanae Gallicae.
3. Apostolica Nuntiatura apud Venetiolam, quae Apostolico Vicariatui Guayanae Hollandicae invigilare perget, suas etiam praetendet
curas ad Apostolicum Vicariatum Curacensem.
4. Insulae denique de Bahamas pergent ditioni Apostolicae Delegationis Foederatarum Americae Civitatum subesse.

1

Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Vaticanis, die xiv mensis Ianuarii anno
MCMLIV.
DOMINICUS TARDINI

Prosecretarius
L.

Status

pro

Eœtraordinariis

Ecclesiae

Negotiis

© S.

1

Insulae vero Bermudenses, vi Decreti a Sacra Congregatione de Propaganda
Fide die xxiv mensis Martii anno M C M L I I I editi (A. A. S. X X X V , 1953, p. 810),
demandatae sunt ditioni Apostolicae Delegationis Magnae Britanniae.

Sacra Romana Rota

117

ACTA TRIBUNALIUM
SACRA EOMANA ROTA
Citatio

edictalis

ROMANA
NULLITATIS MATRIMONII (DE ROSSI-RIDERELLl)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Vitaliani Riderelli, in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per se
sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis Sacrae
Romanae Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 30 Aprilis 1954,
hora undecima ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto
subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur turnus Rotalis
pro causae definitione.
An confirmanda vel infirmanda sit sententia diei 17

Octobris 19^9.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedicti domini Vitaliani Riderelli curare debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Henricus Caiazzo, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 8 Februarii 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Vitaliano Riderelli,
défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la S. Rote
Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 30 avril 1954, à li heures, pour
concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le jour de la
décision de la cause devant la Rote.
Doit-on confirmer ou casser la sentence Rotale du 11 octobre 1949 dans
cette cause?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Vitaliano Riderelli devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

•118

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI
Martedì, 12 gennaio 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi Signori
Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso su due miracoli che si asseriscono operati ad intercessione del Venerabile Servo di Dio Placido Riccardi, sacerdote, monaco dell'Ordine di S. Benedetto.
Martedì, 26 gennaio 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti, nella quale gli Emi e Revmi Signori Cardinali,
i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso, in una
nuova Congregazione preparatoria, sulle virtù della Serva di Dio Paolina
Jaricot, fondatrice delle Opere della Propagazione della Fede e del Rosario
vivente.
In Congregazione ordinaria gli Emi e Revmi Signori Cardinali ed i Revendissimi Prelati Officiali hanno poi discusso :
a) Sulla riassunzione della Causa di Canonizzazione delle Beate :
1. Paola Elisabetta Cerioli, vedova Buzecchi Tassis, fondatrice dell'Istituto della Sacra Famiglia di Bergamo.
2. Anna Maria Javouhey, fondatrice dell'Istituto delle Suore di S. Giuseppe di Cluny.
3. Teresa Eustochio Verzeri, fondatrice dell'Istituto delle Figlie del
Sacro Cuore di Gesù.
b) Sugli scritti dei Servi di Dio :
1. Giacinto Vera, vescovo di Montevideo.
2. Maria della Croce (Me Killop) fondatrice della Congregazione delle
Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore.
Martedì, 9 febbraio 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revnii Signori
Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso sulla eroicità delle virtù della Serva di Dio Maria della Provvidenza
(Eugenia Smet), fondatrice delle Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio.
Martedì, 23 febbraio 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti ordinaria, nella quale gli Emi e Revmi Signori

Diarium

Romanae

Curiae

119

Cardinali ed i Revmi Prelati Officiali hanno discusso sulla Introduzione della
causa di beatificazione e canonizzazione dei Servi di Dio:
1. Vincenzo Grossi, sacerdote, fondatore dell'Istituto delle Figlie dell'Oratorio.
2. Charbel Makhlouf, sacerdote, monaco professo dell'Ordine di S. Antonio dei Maroniti.
'
Hanno inoltre esaminato le relazioni dei revisori teologi sopra gli scritti
dei Servi di Dio :
1. Liborio Wagner, parroco di Altenmünster, ucciso, come si asserisce,
in odio alla fede.
2. Giovanni Piamarta, sacerdote, fondatore della Congregazione della
Sacra Famiglia di Nazareth.
3. Leopoldo da Castelnuovo, sacerdote professo dell'Ordine dei Frati
Minori Cappuccini.

SEGRETERIA Di

STATO

NOMINE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistente al Soglio Pontificio :
4

maggio

1953. S. E. Revma Monsig. De Sanctis Alfonso, Vescovo di Todi.

Protonotari Apostolici ad instar participantium di Sua Santità :
7

luglio

21 dicembre

1952. Monsig. Santa Ana Martínez Filippo, della diocesi di Zacatecas.
»

Monsig. Kessler Martino, dell'arcidiocesi di Winnipeg.

20 gennaio 1953. Monsig. Taubert Walter, dell'arcidiocesi di Vienna.
13 novembre
19
»

»
»

Monsig. Azzolini Carlo, della diocesi di Fidenza.
Monsig. Brunner Giuseppe, della diocesi di Gurk.

20
»
16 dicembre

»
»

Monsig. Tomek Ernesto, dell'arcidiocesi di Vienna.
Monsig. Pepe Giovanni, della diocesi di Lucera.
Prelati Domestici di Sua Santità :

4 aprile 1949. Monsig. Bour Luigi, della diocesi di Raleigh.
15 settembre 1951. Monsig. Dominguez Murillo Raffaele, della diocesi di Zacatecas.
»

»

»

Monsig. Fernandez Pedraza Carlo Leonzio, della medesima

»

»

»

diocesi.
Monsig. Várela Giuseppe, della medesima diocesi.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

120

14

aprile

17 giugno

1952. Monsig. Martin Giovanni Nepomuceno, delParcidiocesi di
Guadalajara.
»

Monsig. Cornidez Porfirio, della diocesi di Sonora.
Monsig. Lussier Rodrigo, della diocesi di Gravelbourg.

4 dicembre

»

6

»

Monsig. Chacaton Giovanni, della diocesi di Moulins.

»

»

»

»

»

Monsig. Mallochet Alessandro, della medesima diocesi.
Monsig. Minard Luigi, della medesima diocesi.

29

»

»

Monsig. Cournoyer Achille, della diocesi di Hearst.

20 gennaio 1953. Monsig. Sans Giovanni Leone, della diocesi di Perpignano.
30

»

»

Monsig. Potevin Michele, delParcidiocesi di Parigi.

14 febbraio

»

Monsig. Le Cordier Giacomo, della medesima arcidiocesi.

17

»

Monsig. L'Heureux

»

Monsig. Pepin Napoleone, della medesima arcidiocesi.

»

Monsig. Michel Carlo, dell'Amministrazine Apostolica del

»

Luciano,

dell'arcidiocesi

di

Sher-

brooke.
27

Burgenland.
30

aprile

»
»
»
»
»
»
»
4

»
»
»
»
»
»
».

Monsig. Mirutillo Domenico, della medesima diocesi.
M'onsig. List Giovanni, della diocesi di Secovia.
Monsig. Mosti Francesco, della medesima diocesi.
Monsig. Perl Floriano, della medesima diocesi.
Monsig. Rosenberger Roberto, della medesima diocesi.
Monsig. Ferrara Clemente, dell'arcidiocesi di Trani.
Monsig. Morra Vincenzo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Chrétien Paolo, della diocesi di Metz.
Monsig. Dubue Giorgio, della diocesi di Nicolet.
Monsig. Pare Mario, della diocesi di S. Anna de-la-Poca-

giugno

»

»
16

Monsig. Santeramo Salvatore, dell'arcidiocesi di Barletta.
Monsig. Di Molfetta Francesco, della diocesi di Bisceglie.

1

»

tière.
3

luglio

»

17

agosto

»

Monsig. Malmendier Paolo, della diocesi di Liegi.
Monsig. Messner Giovanni, dell'amministrazione apostolica di Innsbruck.

20 settembre

Monsig. Jeuné Michele Ruggero, dell'arcidiocesi di Lione.

11 ottobre

Monsig. Burns Riccardo, della diocesi di Rochester.

17 novembre
»

»

20

»

Monsig. Angerbauer Carlo, della diocesi di Linz.
Monsig. Thalinger Carlo, della diocesi di S. Ippolito.
Monsig. Mojaiski-Perelli Gastone, dell'arcidiocesi di Benevento.

28

»

Monsig, Righi Vittore Ugo, della diocesi di Nocera Umbra
e Gualdo Tadino.

7 dicembre

»

Monsig. Pinci Antonio, della diocesi suburbicaria di Palestina.

11

»

Monsig. Rotolo Angelo, della diocesi di Conversano.

Diarium Romanae Curiae

121

11 dicembre 1953. Monsig. Monetti Luigi Matteo, dell'arcidiocesi di Torino.
19 gennaio 1954. Monsig. Del Giudice Antonio, dell'arcidiocesi di Napoli.
Cemerieri segreti soprannumerari di Sua Santità:
9
30
»

gennaio 1952. Monsig. Rubén Ramos Giuseppe, della diocesi di Chiapas.
aprile 1953. Monsig. Cassatella Sabino, dell'arcidiocesi di Barletta.
Monsig. Di Cuonzo Ruggero, della medesima arcidiocesi.

»
»

»

»

»

»

»
»

»

»
»

»

»

»
»

»
»

16 ottobre
28
»

»

»

Monsig. Stellatelli Francesco, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Di Zio Vincenzo, della diocesi di Bisceglie.
Monsig. Foghel Augusto, della medesima diocesi.
Monsig. Altobello Nicola, dell'arcidiocesi di Trani.
Monsig. Cavaliere Potito, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Lascocco Francesco, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Losito Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Capuano Francesco, della diocesi di Ischia.
Monsig. Ussia Urruticoechea Marco, della diocesi di Vittoria.

18 novembre
»
»

»

25

»

»

»

29
»
1 dicembre
»
3

»
»

11

»

»

»

»

»

Monsig. Chinnayya Pudota, della diocesi di Guntur.
Monsig. Fini Luigi, della diocesi di Urbanía.
Monsig. Poggi Amelio, della diocesi di Arezzo.
Monsig. Palmarini Nicolò, della diocesi di Albenga.
Monsig. Ashworth Luigi, della diocesi di Salford.
Monsig. Gámbaro Giuseppe, della diocesi di Novara.
Monsig. Cela Remigio, della diocesi di Bovino.

»

Monsig. Labriola Antonio, della medesima diocesi.
Monsig. Giorgetti Augusto, della diocesi di Fossombrone.
Monsig. Bombelli Giovanni Battista, della diocesi di Lodi.
Monsig. Salamina Luigi, della medesima diocesi.

»

Monsig. Cova Gaetano, della diocesi di Pavia.

»
»

»

»

»
»

»

»
»

»

13
15
30

»
»

»

»

»
»

»
»
»
»

»
»

»
»
»
»

Monsig. Cova Pietro, della medesima diocesi.
Monsig. Barberis Adolfo, dell'arcidiocesi di Torino.
Monsig. Comuzzi Aleardo, dell'arcidiocesi di Udine.
Monsig. Murerò Antonio, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Rojatti Corrado, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Lemaìtre Enrico, dell'arcidiocesi di Malines.
Monsig. Bezzi Ernesto, della diocesi di Orvieto.
Monsig. Lucchesi Angelo, della diocesi di Acquapendente t
Monsig. Ricci Giulio, della medesima diocesi.

»
»

Monsig. Pecoraio Edoardo, della diocesi di Montalto.
Monsig. Orfei Alfonso, della diocesi di Montefìascone.

»
»

Monsig. Nardini Armando (Roma).

»
»

Monsig. Proia Giovanni Battista (Roma).
Monsig. Musumeci Ottavio, dell'arcidiocesi di Siracusa.
Monsig. Gasbarri Aroldo, della diocesi di Viterbo.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

122

Camerieri d'onore in adito paonazzo dd Sua Santità:
26

giugno 1953. Monsig. Damiani Pietro, dell'arcidiocesi di Udine.

21 settembre
»
»
5 ottobre

»
»
»

Monsig. Franck Carlo, dell'arcidiocesi di Vienna.
Monsig. Unger Leopoldo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Zwettler Alessandro, della medesima arcidiocesi.

11 dicembre
»
»

»
»

Monsig. Chiavazza Carlo, dell'arcidiocesi di Torino.
Monsig. Ferro Mario, della diocesi di Trapani.

Camerieri d'onore di spada e cappa soprannumerari di Sua Santità:
8 novembre 1953. Il sig. López de Arriba Alberto, dell'arcidiocesi di Tarragona.
7 dicembre

»

U sig. Daverio Franco, dell'arcidiocesi di Milano.

ONORIFICENZE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di conferire :
La Gran Croce dell'Ordine Piano :
16 novembre 1953. A S. E. il sig. Iturmendi Banales Antonio, Ministro della
Giustizia di Spagna.
11 dicembre

»

A S. E. il sig. Moran Emanuele V, Ambasciatore delle
Filippine presso la Santa Sede.

25 gennaio 1954. A S. E. il sig. Bilbao Stefano, Presidente delle Cortes
Spagnole.
La Commenda con Placca dell'Ordine Piano :
14 gennaio 1954. Al sig. Ricciardi Giuseppe, dell'arcidiocesi di Milano.
La Gran Croce dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
20 gennaio 1954. A S. E. il sig. Wiriaatmadja Dioemhana, Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario d'Indonesia
presso la Santa Sede.
La Commenda con Plavca dall'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
1

giugno

15 luglio
16 ottobre
13 dicembre

1953. Al sig. Duvieusart Giovanni, della diocesi di Tournai.
»
»
»

Al sig. Henz Rodolfo, dell'arcidiocesi di Vienna.
Al sig. Ponce de León Mario (Spagna).
Al sig. Carcaterra Giovanni, dell'arcidiocesi di Torino.

Diarium Romanae

Curiae

123

La Commenda con Placea dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe militare :
13 dicembre 1953. Al sig. Generale Pialorsi Guido, delParcidiocesi di Torino.
La Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
17 novembre 1953. Al sig. Salmi Mario (Roma).
13 dicembre

»

Al sig. Peyron Amedeo, delParcidiocesi di Torino.

La Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :

6

marzo

1952. Al sig. Racloz Andrea, della diocesi di Losanna Ginevra
e Friburgo.

25 ottobre

»
»

Al sig. Quervelle Pietro Maria, della diocesi di Blois.
Al sig. Herissay Giacomo, delParcidiocesi di Parigi.
7 gennaio 1953. Al sig. Bernoville Gaetano, della medesima arcidiocesi.
21 marzo
» Al sig. Rouault Giorgio, della medesima arcidiocesi.
13 maggio
» Al sig. Rodríguez Pastor Carlo, delParcidiocesi di Lima.
13
»
» Al sig. Fanuel Matteo, della diocesi di Tournai.
18 dicembre

1 giugno

»
»

15

luglio

»

»
»
»
»
»
»

cs
12

»
»
»

13 novembre

»
»
»
»
»
»
»
»
»

16 ottobre

»

26

»
»
»
»

12 agosto

»
»
29

»
»
»

»
»
»
»

30
14 novembre

24

»
28

»
»
»

4 dicembre

9

»

»
»
»
»

Al sig. Gilbert Augusto, della medesima diocesi.
Al sig. Vivet Armando, delParcidiocesi di Parigi.
Al sig. Desclée de Moredsous Benedetto, della diocesi di
Tournai.
Al sig. Chaloupka Edoardo, delParcidiocesi di Vienna.
Al sig. Holaubek Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Al sig. d'Ursel-Carlo, delParcidiocesi di Malines.
Al sig. Konings Edmondo, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Tinel Paolo, della medesima arcidiocesi.
Al sig. van Hammée Ernesto, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Canari Giorgio, della diocesi di Tournai.
Al sig. Samaritani Aldo (Roma).
Al sig. Viola Bernardino, della diocesi di Norcia.
Al sig. Moro Martin Montalbo Giuseppe M., (Spagna).
Al sig. Martin Martin Emilio (Spagna).
Al sig. Fernández Ruiz Stefano (Spagna).
Al sig. Lentini Vincenzo, dell'arcidiocesi di S. Paolo del
Brasile.
Al sig. Smith Stewart Giacomo, dell'arcidiocesi di Owerri.
Al sig. Lombardini Luigi, della diocesi di Guastalla.
Al sig. Duchêne Antonio, dell'arcidiocesi di Malines.
Al sig. Visentini Mario, delParcidiocesi di Udine.
Al sig. Guffanti Antonio, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Barse Dane, della diocesi di Camden.
Al sig. Bianchi Francesco, delParcidiocesi di Milano.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

124

13 dicembre 1953. Al sig. Ferrante Mario, dell'arcidiocesi di Torino.
Al sig. Cavadini Eugenio, dell'amministrazione aposto»
15
lica di Lugano.
Al
sig.
Marini
Piero (Roma).
»
»
23
8 gennaio 1954. Al sig. Gallotti Ernesto, della diocesi di Pavia.
Al sig. Villa Raimondo, della medesima diocesi.
»
»
»
Il Cavalierato dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
28 novembre 1952. Al
7 gennaio 1953. Al
Al
»
»
Al
»
30
»
6 febbraio
»
28
»
»
»
11
25

»

»

»

marzo
»

»

»

13
»

aprile
»

15

luglio
»

»
»

16 ottobre
3 novembre
»
24

Enjelvin Eugenio, della diocesi di Puy-en-Velay.
Decha Luigi, della diocesi di Baiona.
Lebout Carlo, della medesima diocesi.
Boda Luigi, dell'arcidiocesi di Cambrai.

Al sig. Brouty Fernando, delll'arcidiocesi di Parigi.
Al sig. Bernard Pietro, della diocesi di Autun.
Al sig. Dambricourt Giorgio, della diocesi di Arras.
Al sig. Deletoille Giorgio, della medesima diocesi.
Al sig. Devriendt Cirillo, della medesima diocesi.
Al sig. Weinbreck Mario, della medesima diocesi.
Al sig. Falque Maurizio, dell'arcidiocesi di Avignone.
Al sig. Boulanger Renato, dell'arcidiocesi di Parigi.
Al sig. Caritè Maurizio, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Charmetant Paolo, dell'arcidiocesi di Lione.
Al sig. Gouyon Andrea, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Hiittl Enrico, dell'arcidiocesi di Vienna.

»
26
»

sig.
sig.
sig.
sig.

Al sig. Seidler Ernesto, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Vincent Edmondo, della diocesi di Gand.
Al sig. Chevalier Leone, della diocesi di Tournai.
Al sig. Alarcón Diaz Beniamino (Spagna).

»
»

»

Al sig. Bally Giacomo, della diocesi di Martinica.
Al sig. Bally Maurizio, della medesima diocesi.
Al sig. de Wendel Maurizio, della diocesi di Nancy.
Al sig. Gulia Riccardo, della diocesi di Sora.

15 dicembre
8 gennaio 1951. Al sig. Nobile Raimondo Orazio, dell'arcidiocesi di Siena.
»
»
»
Al sig. Piccione Corrado, dell'arcidiocesi di Siracusa.
20
Al sig Asquasciati Giovanni, della diocesi di Ventimiglia.
f

La Gran Croce dell'Ordine di san Silvestro Papa:
15

luglio

1953. Al sig. Demelmayer Alfredo, dell'arcidiocesi di Vienna.

16 ottobre
»
»

»
»

19
»
22 novembre

»
•»

A S . E. il sig. Gómez Acebo Giuseppe Riccardo (Spagna).
A S . E. il sig. Zulueta Isasi Ernesto (Spagna).
Al sig. Gerosa Paolo, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Togni Giuseppe (Roma).

Diarium Romanae Curiae

125

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Silvestro Papa:
15
»

luglio
»

1953. Al sig. Weiss Lodovico, della diocesi di Gurk.
»
Al sig. Födermayer Floriano, della diocesi di Linz.

»

»

»

Al sig. Karwinsky Carlo, dell'arcidiocesi di Salisburgo ;

»

»

»

»

»

»

Al sig. Stepski-Doliwa Lodovico, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Kamschal Walter, della diocesi di Secovia.

»

»

»

Al sig. Capek Giovanni, dell'arcidiocesi di Vienna.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Fuchs Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Peterlunger Osvaldo, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Al sig. Peterlunger Antonio, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Al sig. Täubler Antonio, della medesima arcidiocesi.

18 settembre

»

Al sig. Pamer Massimiliano, della medesima arcidiocesi.

29
»

»
»

Al sig. Buchgraber Vittorio, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Nowotny Guglielmo, della medesima arcidiocesi.

»
»

La Placca dell'Ordine di san Silvestro Papa :
25 febbraio 1953. Al sig. Cossée de Maulde Vincenzo, della diocesi di
26

luglio

»

Tournai.
Al sig. Onghena Alberto, dell'arcidiocesi di Malines.

La Commenda dell'Ordine di san Silvestro Papa :
30 aprile
24 giugno
»

»

1953. Al sig. Pietsch Massimiliano, della diocesi di Secovia.
»
Al sig. Marcucci Augusto (Roma).
»

Al sig. Trachtenberg Enrico Edoardo, dell'arcidiocesi di
Vienna.

1

luglio

15

»

»

»
»

»
»

»
»

Al sig. Bruneder Luigi, della diocesi di Linz.
Al sig. Kränzl Antonio, della medesima diocesi.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Mittermayr Francesco, della medesima diocesi.
Al sig. Reisetbauer Rodolfo, della medesima diocesi.

»

Al sig. Reverterá Pietro Federico, della medesima diocesi.
Al sig. Scheithauer Antonio, della diocesi di Sant'Ippo-

»

»

»

Al sig. Marchese Cusani Visconti Botta Adorno Clemente,
della diocesi di Tortona.
Al sig. Zangerle Ignazio, dell'amministrazione apostolica
di Innsbuck.

))

»

»

lito.
Al sig. Kottulinsky Giovanni, della diocesi di Secovia.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Glatzl Mattia, dell'arcidiocesi di Vienna.
Al sig. Lorenz Guglielmo, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Al sig. Mautner Markhof Manfredi, della medesima arcidiocesi.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

15

luglio

»
»

»
»
»
»
»

26

»
»

12 settembre
18
»
7 ottobre

»
»
8

»
»
»
»

30
6 novembre
7
13

»
»

14

»
19
24
26
28

»
30

»
»
»
»
»
»
»

1953. Al sig. Schulmeister Otto, della medesima arcidiocesi.
» Al sig. Uebelhòr Alfonso, della medesima arcidiocesi.
» Al sig. Zitta Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
» Al sig. Kuypers Ermanno, dell'arcidiocesi di Malines.

»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»

Al sig. Conte de Shönborn-Buchheim Giorgio, dell'arcidiocesi di Vienna.
Al sig. Vondrak Francesco, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Spada Fabrizio, della diocesi di Venosa.
Al sig. Antoine Vittoriano, dell'arcidiocesi di Malines.
Al sig. Duren Alberto, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Vaes Urbano, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Van Haaren Cornelio, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Bechir Murad, dell'arcidiocesi di Mossul dei Siri.
Al sig. Marino Giovanni, dell'arcidiocesi di Torino.
Al sig. Carcano Cristoforo, della diocesi di Como.
Al sig. Bruno Ernesto, dell'arcidiocesi di Palermo.
Al sig. 'Burghignoli Giovanni, della diocesi dei Marsi.
Al sig. Tantalo Raniero, della medesima diocesi.
Al sig. Todeschini Battista, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Graziani Vincenzo, dell'arcidiocesi di Capua.
Al sig. Basilico Augusto, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Zerini Tullio, della diocesi di Pistoia.
Al sig. Dottorini Antonio, della diocesi di Viterbo.
Al sig. Inkinen Autti, del vicariato apostolico di Finlandia.

1 dicembre

»

Al sig. Pasca Rajmondo Francesco, della diocesi di Gallipoli.

7

»
»

9

»

»

»
»

»

Al sig. Arrigoni Riccardo, della diocesi di Arezzo.
Al sig. Canesi Carlo Alessandro, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Rubini Enrico, della medesima arcidiocesi.

15

»
»

19

»

»
»
»

Al sig. Puricelli Vittorio, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Cappelletto Carlo, dell'arcidiocesi di Torino.
Al sig. Capone Goffredo, della diocesi di JSTusco.
Al sig. Tirocchi Mario, della diocesi di Alatri.

12
13

8 gennaio 1954. Al
»
»
» Al
»
»
Al
»
»
» Al
22
Al
»

sig. Gilbert Maurizio, della diocesi di Namur.
sig. Dezani Renzo, della diocesi di Pavia.
sig. Galli Pietro Mario, della medesima diocesi.
sig. Capodicasa Salvatore, dell'arcidiocesi di Siracusa.
sig. Ferretti Arnaldo, della diocesi suburbicaria di
Albano.

Diarium Romanae ' Curiae

127

Il Cavalierato dell'Ordine di san Silvestro Papa :
9 dicembre 1952. Al sig. Thomas Giuseppe, dell'arcidiocesi di Parigi.
20 febbraio 1953. Al sig. Desbois Ivo, dell'arcidiocesi di Rennes.
»
Al sig. Marret Adolfo, dell'arcidiocesi di Parigi.
»
28
11 marzo
» Al sig- Blanc Montmayeur Maurizio, dell'arcidiocesi d:
Avignone.

»
»
»

»
»
»

15

luglio

»
»
»
»
»
26

»
»
31

»

»
»
»
»
»
»
»
»
»

15 settembre
29 ottobre
30
»

»

»

»
»
»
»
»

»
»
»
»

»
»
»
»
»
»

»

6 novembre
7
14
16
24

»

»
»
»
»
»

»

»
»

28
1 dicembre

»

16

»
»
»
»
»

19

»
28

»

»
»
»
»

Al sig. Mei Vittorio, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Rey Pietro, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Stefani Umberto, dell'arcidiocesi di Malines.
Al sig. Beroldingen Luca, dell'arcidiocesi di Vienna.
Al sig. Bittner Marco, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Deschka Enrico, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Barta Riccardo, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Kriegl Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Al sig.
Al sig.
Al sig.
Al sig.

Kronhuber Giovanni, della medesima arcidiocesi
Flameng Francesco, dell'arcidiocesi di Malines
Renouprez Adolfo, della medesima arcidiocesi.

Van Huyck Enrico, della medesima arcidiocesi
Al sig. Griessmayer Ignazio, della diocesi di Gurk.
Al sig. Pontilli Enrico, della medesima diocesi.

Al sig. Van Steenberghe Paolo, della diocesi di Gand.
Al sig. O'Connor Arturo Seymur, della diocesi di Jessore
Al sig. Monteiro Benedetto S., della prefettura aposto
lica di Kuwait.
Al sig. Del Ponte Mario, dell'arcidiocesi di Torino.
Al sig.
Al sig.
Al sig.
Al sig.
Al sig.
Al sig.

^D'Epifanio Luigi (Roma).
Michielssens Gustavo, dell'arcidiocesi di Malines
Verino Carlo (Roma).
Capriolo Giovanni, dell'arcidiocesi di Vercelli.
Stradiot Omer, della diocesi di Bruges.
Richter Rodolfo, dell'arcidiocesi di Vienna.

Al sig. Foi Onorio, dell'arcidiocesi di Udine.
Al sig. Gattei Angelo, della diocesi di Rimini.
Al sig. Montagnoli Adolfo (Roma).
Al sig. Lancellotti Alberto, della diocesi di Bergamo.
Al sig. Curioni Angelo, della diocesi di Lodi.
Al sig. Cinti Antonio (Roma).

Al sig. Nuccitelli Antonio (Roma).
8 gennaio 1954. Al sig. Fanchini Carlo, della diocesi di Pavia.
»
»
» Al sig. Prini Angelo Carlo, della medesima diocesi.

»
»
23

»
»

»

Al sig. Ramaioli Mario, della medesima diocesi.
Al sig. Scarpetta Nicola, della medesima diocesi.
Al sig. Masoni Angiolo, dell'arcidiocesi di Firenze.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

128

NECROLOGIO
6

ottobre 1953. Monsig. Goumans Giacomo Uberto, Vescovo tit. di Lauzado.

7 gennaio 1954. Monsig. Oisar Alessandro, Arcivescovo di Bucarest.
»

»

»

Monsig. Ordoñez Crespo Alberto Maria, Vescovo di Riobamba.

22

»

Monsig. Pasetto Luca Ermenegildo, Patriarca di Alessan-

29

»

Monsig. Navarra Leonardo, Arcivescovo tit. di Beroe.

30

»

Monsig. Garcia Pulgar Giuseppe, Vescovo tit. di Botri,

dria dei Latini.

Vicario Apost, di Iquitos.
31

»

Monsig. Dubourg Maurizio, Arcivescovo di Besanzone.

»

»

Monsig. Brito Giovenzo, Vescovo di Garanhuns.

3 febbraio

»

Monsig. Costa Rego Rosalvo, Arcivescovo tit. di Gerapoli
di Siria.

7

»

Monsig. Albouy Paolino Giustino, Arcivescovo di Nanning.

13

»

Monsig. Duprat Reginaldo, Vescovo tit. di Tremitonte.

14

»

Monsig. Cavalla Vincenzo, Arcivescovo di Acerenza e Matera.

20

»

Monsig. Farina Fortunato Maria, Arcivescovo tit. di

»

Emo Sig. Card.

Adrianopoli di Onoriade.
6

marzo

MASSIMI MASSIMO,

del tit. di S. Maria in

Portico, Prefetto del Supremo Tribunale della
Segnatura Apostolica.
10

»

»

Monsig. Breynat Gabriele, Arcivescovo tit. di Garella.

An. et Toi. X X X X V I

12 Aprilis 1954

(Ser. II, T. X X I ) - N. 4

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
G O A N A E ET DAMANENSIS - POONENSIS
(BELGAUMENSIS)
EX DISTRACTIS TERRITORIIS A GOANA ET DAMANENSI ARCHIDIOECESI

ATQUE A

POONENSI DIOECESI, NOVA CONSTITUITUR CATHEDRALIS SEDES, (( B E L G A U M E N SIS » APPELLANDA, QUAE SAECULARI INDICO CLERO COMMITTITUR.
PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
Summa illa sollicitudo, quam omnium regimen Ecclesiarum beato
Paulo Apostolo afferebat, Nos etiam, qui universae Christi Ecclesiae
gubernacula Dei voluntate tractamus, cotidie urget ut res catholica, per
terrarum orbem alterna vice florescens, aptius in dies a Nobis regatur
atque administretur. Quod omni ratione facere nitimur, praesertim cum
rerum adiuncta Nos sinunt novas condere dioeceses aliasque novare, e
quibus commoda utilitatesque christiano
Benigne igitur probamus S.

nomini

parari

videantur.

Consilii de Propaganda Fide senten-

tiam quaedam in Indica Unione iungendi territoria, ut ex iis nova
posthac constituatur dioecesis.
archidioecesi,

S.

Coetui

Cum enim e

exstraordinariis

Goana et

Ecclesiae

Damanensi

negotiis

procu-

randis subiecta, regio illa distr acta fuerit, quae in Indica Unione exstat et civiles districtus de

Belgaum, Nord

Ratnagiri ac Sawntwadi complectitur, atque S.
9

- ACTA,

vol.

X X I ,

n.

4.

-

12-4-1954.

Ganara

(Karwar),

Congregationis Fidei

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

130

Propagandae regimini, Sanctae Sedis consulto, commendata, eadem
haec Sacra Congregatio partem huius regionis separandam censuit
eamque,

una

cum

quibusdam

e

dioecesi

Poonensi

territoriis,

in

novam esse cathedralem Sedem redigendam. Quapropter rata omnia
habentes quae idem S. Consilium de Propaganda Fide in hac re
esse facienda existimaverit; et eorum pariter consensum supplentes qui
in hoc negotio sua interesse arbitrentur, re propterea intentissimo animo considerata ac probe ideo scientes quae decreturi sumus, de Nostra
suprema potestate haec quae sequuntur statuimus. A Goanae et Damanensis archidioecesis disiuncta regione, quam supra diximus, duos excerpimus civiles districtus, quibus nomina Belgaum et Nord Ganara. E Poonesi pariter dioecesi eos districtus separamus quos Bijapur et Dharwar
vocant. E quibus territoriis in unum veluti redactis novam erigimus dioecesim, quam ab urbe Belgaum Belgaumensem appellari volumus, atque
saeculari clero ex iisdem regionibus orto committimus ; quae praeterea
metropolitanae Bombayensi Ecclesiae suffraganea erit, cuius Metropolitis Belgaumenses pro tempore Antistites recto iure subicientur. Huius
vero novae sedem dioecesis urbem ipsam, quam Belgaum vocant, constituimus; Episcopi autem cathedra in eo urbis templo collocabitur, quod
merito princeps habetur, quodque propterea ad cathedralis templi, honorem perducimus ac dignitatem. Ad Belgaumensem igitur Ecclesiam
iura et onera spectabunt quae ad ceteras dioeceses pertinent ; eius pariter
pro tempore Antistites sive iuribus, potestatibus ac privilegiis d e t r a huntur sive oneribus officiisque tenebuntur, quae ex iure communi eiusmodi Praesulum dignitatem assectantur. Episcopalis autem mensa, quae
dicitur, iis constabit bonis, si quae sint, quae territorio a Goana et Damanensi archidioecesi distracto et Poonensi dioecesi pro rata parte accedebant, vel emolumentis quae Belgaumensis dioecesis Curiae obvenient,
vel pecunia a S. Consilio Fidei Propagandae et a christifidelibus offerenda. Quod autem attinet ad Vicarii Capitularis seu Administratoris,
sede vacante, electionem, ad iuvenum institutionem qui in spem Ecclesiae succrescunt, ad fidelium et sacerdotum iura et onera aliaque istiusmodi, eadem servari praecipimus quae Iure Canonico iubentur. Quod
vero ad clerum nominatim spectat, decernimus ut simul ac hae Litterae
Nostrae ad exsecutionem deductae fuerint, eo ipso clerici Ecclesiae illi
censeantur adscripti, in cuius finibus legitime degunt. Ut autem ea quae
Nostris hisce Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem Martinum
Lucas, Archiepiscopum titulo Adulitanum atque Apostolicum in India
Internuntium deligimus, vel eum qui eo tempore, quo haec decreta ad
rem adducentur, huic praeerit Internuntiaturae ; cui vero contigerit hoc

Acta Pii Pp. XII

131

exsequendum negotium, illi propterea omnes necessarias ad id potestates facimus, cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro qui ecclesiastica dignitate polleat. Iubemus pariter, ut idem venerabilis Frater
hoc confectum negotium in tabulas referat, quarum fide digna exempla
ad S. Congregationem Fidei Propagandae quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitate nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat : quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas,
qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Romam, die undevicesimo mensis
Septembris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.

Pro S. R. E. Cancellario

© EUGENIUS Card. TI S SER ANT PETRUS Card. FUMASONI BIONDI
Sacri Collegii Decanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

0
Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Arthurus Mazzoni,

Proton.

Apost.

Bernardus De Felicis, Proton. Apost.
Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap.,

Vol. LXXXVII, n, SI

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

132

II
S. DOMINICI
(S. I A C O B I E Q Ü I T Ü M - V E G E N S I S - S. I O A N N I S M A G U A N E N S I S )
EX ARCHIDIOECESI S. DOMINICI QUAEDAM TERRITORIA DETRAHUNTUR EX QUIBUS
DUAE NOVAE DIOECESES F I U N T :
.

S. IACOBI EQUITUM ET VEGENSIS APPEL-

LANDAB; ET UNA PRAELATURA (( N U L L I U S DIOECESIS )) : S. IOANNIS MAGUANENSIS. EADEM ARCHIDIOECESIS AD DIGNITATEM METROPOLITANAE ECCLESIAE
EVEHITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Si magna et excelsa res est erigere templum, quod possint homines
petere sive maiestatem Dei veneraturi, sive in huius vitae periculis opem
impetraturi, sollemnius quidem et laetius est novarum Ecclesiarum fundamenta iacere easque condere : unaquaeque enim dioecesis, etsi parvo
territorio consistat, certae regionis populum sub Episcopi potestatem
colligens, tanta dignitate honestatur ut universae Christi Ecclesiae fiat
membrum et propago deque eius gratia et fide vivat et alatur. Cum ergo
spes sit fore ut religiosis Dominicanae Reipublicae necessitatibus aptius
consulatur si ibi aliae dioeceses constituantur, minime cunctandum id
facere arbitramur.

De consensu igitur venerabilis

Fratris Richardi

Pittini, Archiepiscopi S. Dominici; deque venerabilis Fratris consilio
Francisci Lardone, Archiepiscopi titulo Rhizaeani eiusdemque in Rebuspublicis Haitiana et Dominicana Apostolici Nuntii ; post rem intentissimo animo consideratam, ideoque certa scientia eorum quae sumus facturi ;
aliorumque consensum supplentes qui in negotio aliquid iuris habeant ;
de suprema Nostra potestate qua universae christianae familiae praesidemus haec quae sequuntur decernimus. Ab archidioecesis S. Dominici
territorio eas provincias civiles separamus quibus nomina in vulgus :
Monte Cristi, Libertador, Santiago Rodríguez, Puerto Plata, Santiago,
Espaillat, Salcedo, La Vega, Duarte, Samaná, Sánchez Ramírez, S. Rafael, Benefactor, Baoruco, Independencia, Barahona, Azua. Quibus civilibus provinciis duas novas dioeceses condimus : S. Iacobi Equitum,
videlicet, et Vegensem; ac novam Praelaturam nullius dioecesis cui
nomen erit inditum : S. Ioannis Maguanensis. Prima harum dioecesium

Acta PU Pp. XII

133

quam a S. Iacobo appellandam esse diximus, his provinciis constabit:
Monte Cristi, Libertador, Santiago Rodríguez, Puerto Plata, Santiago,
Espaillat, Salcedo; eiusque Sedem in urbe Santiago statuimus. Cathedram vero in templo S. Iacobo Maiori dicato exstare censemus; quod
tam amplae dignitatis causa titulo cathedralis templi ornari placet. Vegensis dioecesis territorium sequentes provinciae civiles constituent:
Le Vega, Duarte, Samaná, Sánchez Ramírez. Episcopalem vero Sedem
habebit Episcopus in civitate La Vega, dum cathedram in templo collocabit B. M. V. ab origine omnis peccati expertis, quod ad cathedralis templi honorem perducimus. Quod autem ad Praelaturam nullius S. Ioannis Maguanensis attinet, eam reliquis provinciis quae a S. Dominici archidioecesi detraximus constare patet. Sunt autem : S. Rafael, Benefactor, Baoruco, Independencia, Barahona, Azua. Huius autem Praelaturae nullius sedem Antistitisque domicilium in urbe statuimus quae
per vulgus S. Juan cognominatur, templo S. Ioannis Baptistae praelatitia dignitate condecorato. Distractis autem territoriis quae memoravimus a S. Dominici archidioecesi, haec sequentes provincias suis finibus
continebit : Trujillo Valdez, Trujillo, Distrito de Santo Domingo, S. Pedro de Macorís, El Seibo, La Altagraeia. Quam Sedem, cum sit et antiquitate clara et aliarum modo conditarum Ecclesiarum quasi parens et
mater, placet ad metropolitanae archidioecesis dignitatem erigi, cuique
1

esse alias, quas diximus, sive dioeceses sive Praelaturam nullius subiectas et suffraganeas. Erunt praeterea, uti patet, harum quoque Sedium
Praesules Archiepiscopo S. Dominici, tamquam suo Metropolitae, obnoxii et subiecti. Tum huius metropolitanae Ecclesiae, tum duarum dioecesium, tum Praelaturae nullius, tum denique eorum Praesulum iura,
honores, potestates, onera, obligationes eadem erunt ac ceterarum archidioecesim, dioecesium, praelaturarum nullius atque earum sacrorum
Antistitum. Poterit igitur Archiepiscopus Metropolita S. Dominici non
solum Crucem ante se ferre in omni sua Provincia ecclesiastica, sed
etiam pallio uti, postquam tamen in sacro Consistorio pallium expostulatum et obtentum fuerit. Ut autem omnibus quas memoravimus Ecclesiis nihil desit honoris, simulque habeant Episcopi senatum in maioribus
negotiis consulendum, in unaquaque harum Ecclesiarum Canonicorum
Collegium constituatur ; quoad vero hic amplus Sacerdotum coetus institui nequeat, praecipimus ut saltem Consultores dioecesani, qui dicuntur,
eligantur, quorum consiliis et opera frui liceat Episcopo. Mensam Episcopalem, quam dicunt, constituent ea bona quae ex archidioecesis S. Dominici divisione unicuique circumscriptioni ecclesiasticae provenient,

134

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Curiarum emolumenta, a christifidelibus oblatae stipes, pecunia denique
a Reipublicae Moderatoribus danda. Quod autem attinet ad divisionem
bonorum inter archidioecesim S. Dominici et reliquas Ecclesias, servetur
omnino quod canone 1500 Iuris Canonici praecipitur. Ea omnia autem
quae ad regimen, administrationem conditarum nuper circumscriptionum ecclesiasticarum, simulque ad Vicarii Capitularis seu Administratoris Apostolici electionem aliave id generis, praescripta Iuris Canonici
rite serventur. Simul ac erectio dioecesium et praelaturae nullius ad
effectum deducta fuerit, Sacerdotes illi Ecclesiae censeantur adscripti
in cuius territorio legitime degunt ; clerici vero, qui in Seminario Dominicanae civitatis aluntur sacerdotalia munera adepturi, illi Ecclesiae in
cuius territorio canonicum habeant domicilium. Inter curas venerabilium Fratrum Episcoporum quibus novae circumscriptiones Ecclesiasticae regendae ac gubernandae contigerint, magni facienda erit erectio
Seminarii saltem elementarii, unde suo tempore electi iuvenes ad Seminarium maius S. Dominici mittantur, iuxta normas a Sacra Congregatione de Seminariis et Universitatibus Studiorum editas. Documenta et
acta quae quovis modo ad novas dioeceses et praelaturam S. Ioannis
Maguanensis respiciunt, itemque ad clericos, fideles, bona temporalia et
cetera huiusmodi, haec omnia a Curia S. Dominici ad Curias novarum
Ecclesiarum quam citius mittantur, in tabulario asservanda. Quae his
Litteris Nostris decrevimus exsequenda is curabit qui eo tempore quo
haec decreta ad exitum adducentur Nuntiaturae praeerit Reipublicae Dominicae, cui omnes potestates agendae rei concedimus, etiam cuilibet viro,
si opus fuerit, subdelegandas, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Cui autem contigerit negotium conficiendum, huic mandatum damus
acta exarandi eorumque fide digna exempla quam primum ad Sacram
Congregationem Consistorialem transmittendi. Has vero Litteras nunc
et in posterum efficaces esse et fore volumus ; ita quidem ut quae per eas
decreta sunt ab iis quorum res est religiose serventur, atque igitur vim
suam obtineant. Quarum Litterarum effieacitati nulla cuiusvis generis
contraria praescripta officere poterunt cum per has Litteras iisdem der ogemus omnibus. Quapropter si quis quavis auctoritate sive sciens sive
insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane
haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel
scindere vel corrumpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis
et locis sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum praeferant
viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico ta
bellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae Nostra decreta in universum siquis vel

Acta Pii Pp.

XII

135

spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subi turam
iis iure statutas qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi prope Romam, die vicesimo quinto mensis
Septembris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. B. E. Cancellario

S EUGENIUS Gard. TISSERANT

© F r . ADEODATUS I. Card. PIAZZA

/Sacri Collegii Decanus

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Bernardus
Albertus

De Felicis,
Serafini,

Proton.

Proton.

Apost.

Apost.

Loco £6 Plumbi
Reg. in Cane.

Ap., vol. LXXXVII, n. 94.

III
HISPALENSIS
(HUELVENSIS)
Aß HISPALENSI ARCHIDIOECESI QUAEDAM PROVINCIA SEPARATUR, QUAE IN NOVAE DIOECESIS FORMAM REDIGITUR, (( HUELVENSIS )) APPELLANDAM

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Laetamur vehementer Hispalensis Ecclesiae gloriam magnumque nomen considerantes, quae latis uberibnsque dives terris splendidaeque
honestata antiquitatis memoriis admodum in sanctitate atque in virtute
iamdiu profecit ac praeclaris nunc meritis refulget, ceu stella per noctes
gem meo fulgore renidens. Quae, munificentissimi Dei gratia favente, ob
providas sui Archiepiscopi curas tam multiplicibus fervet operibus filiosque tam multos nutrit ac fovet, ut vix singulus Praesul, etiamsi et
animo et opibus in Dei gloriam tuendam studiosissime incumbens, suae
archidioecesis necessitatibus par omnino esse queat. Nobis propterea,
qui. summo Dei. numine omnium saluti quaerendae prospicimus, in ani
mo est ab ea partem auferre, ut eiusdem Pastoris operae laboresque leventur, ac novam exinde dioecesim creare quae recens quasi germen laetissimo crescat auspicio. Re propterea qua par erat diligentia considerata ;
audita sententia dilecti Filii Nostri Petri S. R. E. Cardinalis Segura et
Saenz,

Archiepiscopi Hispalensis;

explorato pariter consilio

dilecti

Filii Nostri Caietani S. R. E. Cardinalis Cicognani, in Hispanica Na-

136

Acta Apostolicae Sedis— Commentarium Officiale

tione Pro Nuntii Apostolici; consensu praeterea eorum omnium suppleto, qui in hac re aliquid iuris se arbitrentur habere ; certa ideo
scientia eorum quae deereturi sumus, de plenitudine supremae Nostrae
potestatis haec quae subsequuntur statuimus. Ab Hispalensi archidioecesi totam regionem separamus quae civilem provinciam complectitur,
cui nomen apud populum Huelva quaeque artibus operibusque praecellet ac. populo ditatur frequentissimo. Eam ergo in novae dioecesis formam redigimus, Huelvensis posthac appellandae,

cuius

territorium

iisdem circumscribetur finibus ac civilis provincia, quam supra diximus, scilicet : ad septemtrionem, Pacensis Ecclesiae limitibus ; sub
oriente, Hispalensis Sedis finibus; a meridianis oris, Oceano mari;
sub occidente denique, communi limite Hispaniae ac Lusitaniae. Nova
Huelvensis dioecesis erit, uti suffraganea, metropolitanae Sedis Hispalensis iuri obnoxia, cuius

propterea Metropolitis

Archiepiscopis

Huelvenses Praesules subicientur. Qui Episcopi sedem ac domicilium
in urbe habebunt, quam Huelva populus appellat, quamque Nostris
hisce Litteris in civitatis episcopalis gradum perducimus; cathedram
vero in templo collocabunt B. Virgini Mariae sacro, cui igitur, ad cathedralis aedis dignitatem elato, omnia pariter tribuimus iura ac privilegia quae ceterarum cathedralium aedium sunt propria. Quae praeterea Huelvensis dioecesis eiusque Praesules iisdem iuribus honoribusque fruentur, quibus omnes ornantur per terrarum orbem dioeceses
earumque Praesules ; item iisdem oneribus et obligationibus obstringentur. Cum vero decor atque dignitas sacrorum rituum maxime Nobis
sint cordi, volumus ut quam primum Huelvensis Episcopus Canonicorum Collegium instituendum curet, cui erigendo cavebimus per Apostolicas sub plumbo Litteras a Nobis dandas; quoadusque vero dioecesis Canonicorum senatu carebit, indulgemus ut eorum loco dioecesani
Consultores ad iuris normam eligantur, qui Episcopum et consilio et
prudentia fideliter iuvent. Praecipimus quoque ut quam primum pueris
ad sacerdotalia munia vocatis studiosissime excolendis seminarium saltem elementarium constituatur, ad iuris normam et iuxta leges a
S. Consilio Seminariis studiorumque Universitatibus praeposito traditas. Episcopalis praeterea mensa sive bonis constabit quae e partitione
bonorum Hispalensis mensae, pro rata parte, novae huic ob venient dioecesi, sive curiae, emolumentis, si qua sint ; sive oblatis a fidelibus pecuniis ; quae vero bona ita dividentur ut iussa canone 1500 Iuris Canonici
descripta fideliter serventur. Quod pariter attinet ad novae Ecclesiae
regimen et administrationem, ad Capitularis Vicarii seu Administratoris, sede vacante, electionem, ad fidelium et sacerdotum iura et onera

Acta Pii Pp. XII

137

aliaque huiusmodi, ea praecipimus quae Iure Canonico statuuntur.
Quod vero ad clerum novae assignandum dioecesi spectat, Archiepiscopus
Hispalensis et Huelvensis Antistes pacto inter se convenient. Volumus
denique ut omnia documenta atque acta, quae ad nuper constitutam Ecclesiam spectant, ab Hispalensi curia quam cito mittantur ad Huelvensis curiae tabularium. Ut autem ea quae Nostris hisce Litteris iubemus
efficiantur, eundem dilectum Filium Nostrum Caietanum S. R. E. Cardinalem Cicognani deligimus, vel eum qui eo tempore quo haec decreta
ad rem adducentur, Apostolicae in Hispania Nuntiaturae praeerit ; cui
vero contigerit hoc exsequendum negotium, illi necessarias ad id pote
states facimus, cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate polleat, onusque iniungimus hoc confectum negotium in
acta referendi, quorum fide digna exempla ad S. Congregationem Consistorialem quam primum transmittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel
quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Romam, die secundo et vicesimo mensis Octobris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. B. Cancellario

[CARA
© CLEMENS Card. MICARA

S$i Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

nus
Sacri Collegii Subdecanus

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Arthurus
Bernardus
Loco £8 Plumbi
Reg. in Cane. Ap.. vol. LXXXVII, n. 60.

Regens

Mazzoni,

Proton.

De Felicis,

Apost.

Proton.

Apost.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

138

LITTERAE

APOSTOLICAE
I

AD T I T U L U M ET DIGNITATEM BASILICAE MINORIS EVEHITUR PAROECIALIS ECCLESIA B. MARIAE V. A GUADALUPE IN URBE ET ARCHIDIOECESI SANCTAE FIDEI IN
ARGENTINA.

P I U S PP. XIT
Ad perpetuam rei memoriam. — Quae religione, cultu populique
frequentia magnopere commendantur, Templis Apostolica haec Sedes
decus addere solet et honorem, quo Christifidelium pietatem impensius
exacuat et amplificet. In his numerum obtinere accepimus paroecialem
Ecclesiam Beatae Mariae Virginis a Guadalupe, quae fertur praeclarum
opus urbis et archidioecesis Sanctae Fidei apud Argentinos. Iamvero
priscis temporibus plebs christiana eo ad sacellum Almae Deiparae cuiusvis labis ab origine expertis, religionis causa, accesserat, cui Aedi,
saeculo duodevicesimo medio, ampla adiuncta fuit accessio atque Beatae
Mariae Virginis a Guadalupe appellatio imposita. Exinde marialis haec
pietas maioribus est aucta incrementis, adeo ut Dei Genetrix, nomine illo
invocata, totius archidioecesis Sanctae Fidei in Argentina Caelestis re
nuntiare tur Patrona. Iuvat quoque memorare non procul ab hoc religionis domicilio constitutas esse aedes adulescenti clero ad sacra informando.
Templum praeterea, eo structurae genere, quod gothicum vocant, insigne, propter amplitudinem et ornamentorum varietatem meritis celebratur praeconiis. Quibus permotus, Nicolaus Fasolino, Archiepiscopus
Sanctae Fidei in Argentina, vota quoque depromens religionis administrorum et Christifidelium, Nos rogavit ut Templum, quod diximus, Basilicae Minoris nomine ac iure donaremus. Nos autem, qui omni ope
annitimur ut sinceram erga Almam Deiparam pietatem quoquoversus
propagemus,

votis huiusmodi

libenti animo

statuimus

obsecundare.

Quapropter, ex Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia
ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum, paroecialem Ecclesiam Deo in honorem Beatae Mariae Virginis a Guadalupe consecratam,
et in urbe et in archidioecesi Sanctae Fidei in Argentina sitam, titulo ac
dignitate Basilicae Minoris afiicimus et decoramus, omnibus adiectis
iuribus et privilegiis, quae Templis, eodem honore insignibus, rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statui-

Acta PU Pp. XII

139

mus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; illisque, ad quos spectant seu spectare poterunt, nunc
et in posterum plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum esse atque
definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari
contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die
XXIII mensis Iulii, anno MCMLHI, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO PRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

II
ECCLESIA CATHEDRALIS COVINGTONENSIS TITULO BASILICAE MINORIS CONDECORATA.
P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Sideribus receptae Deiparae Virgini
sacrum, Templum princeps dioecesis Covingtonensis, intra Foederatarum Americae Civitatum fines, in praeclarioribus, ut accepimus, eiusdem
regionis numeratur operibus. Non enim solum eius molem mireris, sed
etiam structurae genus, quod artem gothicam, quae dicitur, saeculi x i n
propriam, exprimit imitatione. Excoluerunt autem hanc Aedem, superiore vergente saeculo conditam, Sculptores pictoresque, quos tum temporis inter Americae artifices magnum existimabant habere nomen.
Praeterea in eodem religionis domicilio nihil videtur desiderandum quod
ad ritus divinos attinet. Revoluto igitur centum annorum spatio a constituta dioecesi Covingtonensi, Venerabilis Frater Gulielmus T. Mulloy,
eiusdem Sedis Antistes, Nos rogavit ut Templum illud princeps, quod
die XIII mensis Decembris, hoc anno, dedicabitur, nomine ac iure Basi
licae Minoris donaremus. Nos autem, qui sacras Aedes dignitate augentes,
Christifideles ad pietatem et sanctimoniam exacuere volumus, precibus
huiusmodi libenti animo statuimus obsecundare. Quapropter, e Sacrae
Rituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura deliberatione
Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi
perpetuumque in modum, Ecclesiam Cathedralem Covingtonensem ad

140

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

honorem Basilicae Minoris evehimus, omnibus adiectis iuribus ac privilegiis, quae Templis itidem insignibus rite competunt. Contrariis qui^
busvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere;
suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; illisque, ad
quos spectant seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc
et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die VIII
mensis Decembris, anno MDCCCCLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

EPISTULA
AD EMUM P. D. ALFRIDUM ILDEF0NSUM TIT. SANCTORUM SILVESTRI ET MARTINI
AD MONTES S. R. E. PRESB. CARDINALEM SCHUSTER, ARCHIEPISCOPUM MEDIOLANENSEM, DECEM LUSTRA AB INITO SACERDOTIO ET QUINA A SUSCEPTO
CARDINALATO ATQUE EPISCOPATU FELICITER IMPLENTEM.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Mariali hoc vertente anno, ut perlibenter nuper cognovimus, ipse decem ab
inito sacerdotio lustra et quinque a suscepto cardinalatu atque episcopatu, divina favente gratia, feliciter celebrabis. Quae profecto laetabilia
tibi tuisque sollemnia Nos secundis plane faustisque ominibus adaugere
atque cumulare exoptamus. Quum enim proximo festo die, Sancto Iosepho Sponso Beatae Mariae Virginis dicato, in magnificentissimo cathedrali templo Mediolanensi inter sacros ritus divinam hostiam inimolabis, carissimi pueri tui « sicut novellae olivarum in circuitu mensae
tuae », reverenter exstabunt, Deo tecum gratias agentes, quod diuturnum frugiferumque sacerdotale atque episcopale munus benigne tibi
concessit. Tu equidem, inclito Sancti Benedicti Ordini mature adscriptus, et pietatis ardore et operum industria tam longam aetatem nobilitasti. Primo in alma hac Urbe gravia quoque ofiicia sedulo obiisti,
praesertim Magistri novitiorum, Prioris et Abbatis ofiicia in monasterio

Acta Pii Pp.

XII

141

Sancti Pauli extra moenia sustinendo, et Casinensis Congregationis
Procuratorem Generalem agendo. Interea peritia atque opera tua utebatur Apostolica ipsa Sedes, a qua nominatus es Consultor Congregationis Sacrorum Rituum, Praeses Pontificii Instituti Orientalis et Seminariorum clericorum Apostolicus Visitator. Neque minore cura privatim incumbebas in studia liturgiae sacraeque archeologiae rerumque
historiae, quarum* investigationum atque indefessi laboris praeclara edidisti monumenta. Tantam itaque sollertiam tamque egregias virtutes
tuas intuens, Decessor Noster ven. mem. Pius X I , quinque et viginti
abhinc annos, te Ecclesiae Ambrosianae praeficere et Sacro Cardinalium Collegio adnumerare decrevit. De pastorali autem sollicitudine,
qua istic hoc temporis spatio enituisti, inter ceteras laudes visitatio
archidioecesis quinquies diligenter peracta, tot ecclesiae aedificatae in
novis praecipue urbis regionibus, salutaria cleri incrementa per ecclesiasticarum vocationum opus, per adsiduam Seminariorum curam perque Institutum abs te conditum, cui titulus « Maria Immaculata »,
aptius promota, frequens Verbi Dei praedicatio, venerandae antiquitatis
flagrans studium, Ambrosianae liturgiae cantusque Ambrosiani decor
atque cultus, ipsumque Institutum musicae sacrae, quod erexisti, Actio
laicorum Catholica et innumera caritatis opera, quae iugiter fecisti vel
f o visti, clara voce loquuntur. Huiusce sane tuae caritatis amplitudo maxime emicuit belli tempore et post belli ruinas, quum afflictis tot calamitatibus civibus, in primisque familiari nidulo carentibus alacriter subvenisti. Tibi igitur, Dilecte Fili Noster, de sacro ac pastorali ministerio tam
diu actuoseque gesto etiam atque etiam gratulamur, instan tique prece
Deum exoramus, ut te seros in annos incolumem tueri et uberibus fructibus ditare usque velit. Quo interea tum sacerdotii tum episcopatus commemoratio in maiorem cedat animarum profectum, tibi ultro potestatem
damus, ut, utraque sollemni die constituta, sacris operatus, adstantibus
fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Caelestium denique donorum conciliatrix et nuntia, peculiarisque
Nostrae benevolentiae testis esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, egregio tuo Auxiliari Episcopo, universoque clero et
fidelibus vigilantiae tuae concreditis, amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die VII mensis Martii, anno
MDCCCCLiv,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

Acta Apostolicae

112

Sedis -

Commentarium

Officiale

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SUPREMA SACRA CONGREGATIO S. OFFICII

DECRETUM
DE DISCIPLINA IEIUNII EUCHARISTICI IN CELEBRATIONE INSTAURATAE VIGILIAE
PASCHALIS SERVANDA.

Cum Sacra Rituum Congregatio, decreto diei 11 Ianuarii 1952 (A.
A... S., vol. XXXXIV, 1952, p. 48 sq.) facultatem celebrandi instauratam
vigiliam paschalem, decreto diei 9 Februarii 1951 concessam (A. A. S.,
vol. X X X X I I I , 1951, pp. 128-129), ad triennium prorogaverit et nonnullas
« Ordinationes » etiam de ieiunio eucharistico addiderit (V, 18), quaesitum fuit ab aliquibus locorum Ordinariis utrum supradictae « Ordinationes » in suo robore permaneant etiam post promulgationem Constitutionis Apostolicae « Christus Dominus », diei 6 Ianuarii 1953, et
Instructionis S. Officii eiusdem diei, de disciplina circa ieiunium eucha
risticum servanda (A. A.

vol. XXXXV, 1953, pp. 15 et sq. ; pp. 47

et sq.).
Elmi ac Revmi Patres Supremae huius S. Congregationis S. Officii,
collatis consiliis cum S, Rituum Congregatione, in Plenario Coetu feriae
I V , diei 7 Aprilis 1954, quae sequuntur decreverunt :
1. Sacerdotes Missam vigiliae paschalis media nocte celebraturi, itemque fideles in ea communicatur i, ieiunium servare tenentur ad normam
can. 808 et can. 858 § 1 ;
2. Si Missa vigiliae, in casu quodam peculiari, iuxta n. I I , 4 « Ordinationum » S. Rituum Congregationis, ante mediam noctem celebretur,
normae Constitutionis « Christus Dominus » et Instructionis S. Officii
erunt servandae.
Ssmus autem D. N. D. Pius, divina Providentia Pp. X I I , hac ipsa
die 7 Aprilis 1954 hoc Emorum Patrum decretum approbavit atque promulgari iussit.
Datum Romae, ex Aedibus S. Officii, die 7 Aprilis 1954.
Marius Crovini, Supr. S. Congr. S. Off. Notarius

Sacra

Congregatio -Consistorialis

143

SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS
i
GUAYAQUILENSIS
DECRETUM
DE CAPITULI CATHEDRALIS INNOVATIONE

Cum Exc. P. D. Iosephus Felix Heredia, Episcopus Guayaquilensis,
ab Apostolica Sede enixe postulavisset ut vetustum Capitulum Cathedrale Guayaquilense, quibusdam adductis variationibus, nova ratione
constitueretur, Sacra Congregatio Consistorialis, praehabito favorabili
voto Exc. P. D. Ephraem Forni, Archiepiscopi tit. Darnitani et in Republica Aequatoriana Nuntii Apostolici, vigore specialium facultatum
sibi a Ssmo Domino Nostro Pio Divina Providentia Pp. X I I tributarum,
rata huiusmodi innovationem cultui Deo in Ecclesia exhibendo collaturam, precibus annuendum censuit.
Quapropter, suppleto, quatenus opus sit, eorum interesse habentium
vel habere praesumentium consensu, praesenti Consistoriali Decreto,
perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae expeditae forent,
statuit ut exinde Guayaquilense Capitulum constet duodecim capitularibus, tribus, videlicet, Dignitatibus : decano, archidiacono et thesaurario, quatuor officiis : theologo, poenitentiario, doctorali et canonicocurato, atque quinque canonicatibus simplicibus.
Canonicus curatus, attentis emolumentis paroecialibus ad se spectantibus, dimidiam partem reddituum canonicatus quo potitur percipiet.
Quousque congrua canonicalis praebenda constituta non fuerit, divina
officia in choro a capitularibus persolvenda erunt sequentibus diebus :
1) dominicis et festis de praecepto : 2) triduo ultimo Maioris hebdomadae; 3) festo dedicationis Ecclesiae Cathedralis; 4) festo Patroni principalis civitatis Guayaquilii.
In reliquis vero quae sacri canones de Capitulis Cathedralibus atque
Capitulares Constitutiones statuunt adamussim serventur.
Ad haec omnia exsecutioni mandanda eadem Sacra Congregatio deputat memoratum in Republica Aequatoriana Nuntium Apostolicum,
tribuens ei necessarias et opportunas facultates etiam subdelegandi
ad effectum de quo agitur quemlibet virum in ecclesiastica dignitate con-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

144

stitutum, onere imposito ad S. C. Consistorialem quam primum transmittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
3 Novembris 1953.
£ß Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabin, et Mandelen., a Secretis
L. ® S .
E.

Civardi,

Substitutus

II

MAGNAE BRITANNIAE
DECRETUM
DE ERECTIONE VICARIATUS CASTRENSIS
Inexhausta caritate urgetur Apostolica Sedes ad ea excitanda atque
hominibus sollerti cura praestanda, quae novis in adiunctis opportuna
animarum saluti allatura sint adiumenta.
Cum autem ab Exc. P. D. Gulielmo Godfrey, in Magna Britannia
Delegato Apostolico et Archiepiscopo Liverpolitano, expostulatum fuisset, ut ad spiritualem curam copiarum eiusdem Magnae Britanniae
pressius firmeque ordinandam Vicariatus Castrensis erigeretur, Ssmus
Dominus Noster Pius, Divina Providentia Pp. X I I , de consilio infrascripti Cardinalis S. C. Consistorialis Secretarii, ratus huiusmodi institutionem spirituali fidelium commodo valde profuturam, preces excipiendas benigne censuit.
1. De plenitudine igitur Apostolicae potestatis, suppleto, quatenus
opus sit, quorum intersit vel eorum qui sua interesse praesumant consensu, praesenti Consistoriali Decreto Castrensem Magnae Britanniae
Vicariatum constituit.
2. Hac ratione erectus Vicariatus Castrensis constabit : Vicario Castrensi, tribus Cappellanis Maioribus seu Directoribus pro copiis respective terrestribus, maritimis et aeréis, atque Cappellanis minoribus,
qui simpliciter Cappellani militum vocabuntur.
3. Sedes Vicariatus Castrensis eiusque Curiae Londinii constituetur.
4. Vicarius Castrensis ab Apostolica Sede peculiari Consistoriali
Decreto eligitur ac nominatur et dignitate episcopali augetur.
5. Vicario Castrensi competit iurisdictio ordinaria, personalis, tum
fori interni tum fori externi, at specialis, cumulativa nempe cum iurisdictione Ordinariorum locorum, ad normam Instructionis « De Vicariis Castrensibus » a S. C. Consistoriali die 23 Aprilis 1951 editae.

Sacra Congregatio

Consistorialis

In Stationibus seu praesidiis militibus exclusive reservatis primo et
principaliter Vicariatus Castrensis iurisdictionem exercet, secundario,
scilicet quoties Vicarius Castrensis eiusque Cappellani absint vel desint,
semper autem iure proprio, Ordinarius loci atque parochus, initis, quatenus fas erit, consiliis cum Vicario Castrensi et militum ducibus.
In locis autem Sacris Congregationibus vel pro Ecclesia Orientali
vel de Propaganda Fide obnoxiis harum iura semper serta tectaque
erunt, normae datae vel deinceps ab iisdem SS. CC. pro sibi subiectis
incolis forte dandae integrae manebunt.
6. Vicarii Castrensis iurisdictioni obnoxii erunt :
1) Sacerdotes saeculares et regulares, ad exercendum munus Cappellani militum pro spirituali cura copiarum Magnae Britanniae legitime deputati.
2) Universi christifideles qui in copiis terrestribus, maritimis et
aeréis Magnae Britanniae stipendia merentur.
3) Familiae eorum de quibus in numero praecedenti, id est uxores,
liberi, propinqui et necessarii, famuli, qui eosdem comitantur extra patrium territorium, modo cum ipsis cohabitent.
4) Omnes utriusque sexus fideles, sive alicui Religioni adscripti
sive laici, qui in academiis, ephebeis, nosocomiis, aliisque id genus domibus vel locis, militibus reservatis, habitualiter commorantur.
5) Omnes utriusque sexus fideles in locis vel pagis aut vici», militibus eorumque familiaribus unice reservatis, sicubi habeantur, degentes.
7. Cappellanos omnes, nominat, servatis servandis, Vicarius Castrensis.
8. Tribus Cappellanis Maioribus munera competunt quae Codex I. C.
officio Vicarii Generalis tribuit, obeunda quidem pro copiis speciatim
concreditis.
9. Curam animarum Vicarius Castrensis committit Cappellanis militum.
Ad matrimonium quod attinet subditorum Vicariatus Castrensis adamussim servetur praescriptum canonis 1097, § 2 Cod. I. C, cuius vi :
« pro regula habeatur ut matrimonium coram sponsae parocho celebretur, nisi iusta causa excuset » et accurate expleantur actus qui, ad normam iuris, celebrationem matrimonii praecedere debent et subsequi.
10. Cum vero Vicarii Castrensis iurisdictio cum Ordinariorum locorum iurisdictione cumuletur, Cappellani militum sive Maiores sive
Minores, quoad ecclesiasticam disciplinam, potestati quoque Ordinarii
loci, in quo versari contingat, subiiciuntur. Huic ergo in casibus urgen
10 - ACTA, vol. X X I , n. 4. — 12-4-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

146

tioribus et quoties Vicarius Costrensis providere non poterit, fas est
in eos animadvertere etiam canonicis sanctionibus, si casus ferat, mònito confestim Vicario Castrensi.
11. Vacante officio Vicarii Castrensis, nisi aliter a Sancta Sede provisum fuerit, regimen Vicariatus Castrensis, usque dum novus Vicarius
Castrensis

officii

possessionem ceperit,

devolvetur

ad

Cappellanum

Maiorem qui praecedit ad normam canonis 106, 3°.
Ipse ideo facultatibus fruetur atque oneribus adstringatur quae ius
commune, congrua congruis referendo, Vicario Capitulari tribuit ; ipsius
praesertim erit de assumpto officio S. Congregationem Consistorialem
certiorem reddere ab eaque instructiones impetrare.
Ad haec omnia exsecutioni mandanda Sanctitas Sua benigne deputare
dignata est memoratum P. D. Gulielmum Godfrey, cui opportunas et
necessarias confert facultates etiam subdelegandi ad effectum de quo
agitur quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere
imposito ad S. C. Consistorialem transmittendi authenticum exemplar
actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoriale Decretum perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae expeditae forent.
Datum Romae, ex Aedibus S. C. Consistorialis, die 21 Novembris
1953, in festo Praesentationis Beatae Mariae Virginis.
£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

III
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 4 Decembris 1953 — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Velebusdiensi praefecit Exc. P. D. Ferdinandum Pawlikowski, hactenus
Episcopum Secoviensem.
die 9 Decembris — Titulari episcopali Ecclesiae Philadelphenae
in Lydia Exc. P. D. Ioannem de Deo Ramalho, hactenus Episcopum
Macaonensem.
die 11 Ianuarii Wölf — Cathedrali Ecclesiae Maurianensi Revmum

Sacra

Congregatio

Consistorialis

147

D. Aloisium Ferrano", Vicarium Generalem et Rectorem Seminarii maioris Archidioecesis Turonensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Lyddensi Exc. P. D. Fridericum Due,
hactenus Episcopum Maurianensem.
die 14 Ianuarii — Cathedrali Ecclesiae Giennensi Revmum D. Felicem Romero Menjibar, canonicum Capituli cathedralis Cordubensis.
die 18 Iamtarii — Cathedrali Ecclesiae Secoviensi Exc. P. D. Iosephum Schoiswohl, hactenus Episcopum titularem Phyteanum.
die 19 Ianuarii — Cathedrali Ecclesiae Ogdensburgensi Exc. P. D.
Gualterium P. Kellenberg, hactenus Episcopum titularem Ioanninensem.
— Cathedrali Ecclesiae Superiorensi R. D. Iosephum Annabring, parochum cathedralis eiusdem dioecesis.
— Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Caroli Huberti Le
Blond, Episcopi S. Iosephi in America, Exc. P. D. Ioannem Patricium
Cody, Episcopum titularem Apolloniensem.
die 29 Ianuarii — Cathedrali Ecclesiae Macaonensi Exc. P. D. Policarpum a Costa Vaz, hactenus Episcopum titularem Euroeensem in
Epiro.
die S Februarii — Metropolitanae Ecclesiae Algeriensi Exc. P. D.
Leonem Duval, hactenus Episcopum Constantinianum.
— Titulari archiepiscopali Ecclesiae Phasianae Exc. P. D. Henricum Audrain, hactenus Episcopum titularem Arsinoitanum in Arcadia,
quem constituit Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Virgilii
Béguin, Archiepiscopi Auxitani.
die 9 Februarii — Titulari episcopali Ecclesiae Botryensi Exc. P. D.
Eduardum Douglas, hactenus Episcopum Matrisfontis.
die 21} Februarii — Titulari episcopali Ecclesiae Dalisandenae in
Isauria Rev. D. Laureanum Castàn Lacoma, canonicum Capituli Cathedralis Illerdensis, quem deputavit Auxiliarem Emi P. D. Beniamin S.
R. E. Card. De Arriba et Castro, Archiepiscopi Tarraconensis.
die 1 Martii — Cathedrali Ecclesiae Sanctae Annae Exc. P. D. Beniamin Barrera et Reyes, hactenus Episcopum titularem Sabadiensem.
die 23 Martii — Cathedrali Ecclesiae Grandormensi Exc. P. D. Allen
Iacobum Babcock, hactenus Episcopum titularem Irenopolitanum in Cilicia.
die 21f. Martii — Titulari episcopali Ecclesiae Phyteanae R. P. D. Clarentium Issenmann, Protonotarium Apostolicum a. i. p., parochum
S. Aloisii et Vicarium Generalem Cincinnatensem, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Caroli Iosephi Alter, Archiepiscopi Cincinnatensis.
die 27 Martii — Titulari episcopali Ecclesiae Doberitanae R. P. D.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

148

Iustinum J. McCarthy, Antistitem Urbanum et parochum B. M. V. a
Perpetuo Succursu in pago vulgo « South Orange N. J. », ex archidioecesi Novarcensi, queni deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Thomae Aloisii
Boland, Archiepiscopi Novarcensis.

SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA FIDE
COSTERMANSPOLITAN.
(BUKAVUENSIS)
DECRETUM
VICARIATUS APOSTOLICUS COSTERMANSPOLITANUS DEINCEPS « BUKAVUENSIS h
APPELLABITUR.
Cum in Congo Belgico nomen Vicariatus Apostolici Costermanspolitani, Patribus e Societate Missionariorum Africae

(vulgo

« Pères

Blancs ») commissi, ob mutationem oppidi Costermanspolitani vocabuli
a Gubernio Belgico effectam, rerum condicioni non amplius responderet,
visum est ad eiusdem Vicariatus nominis mutationem procedere.
Itaque Emi ac Revmi Patres Cardinales, huius Sacri Consilii Christiano Nomini Propagando regimini praepositi, in plenariis comitiis
die 21 mensis Decembris anni 1953 habitis, cum rem mature perpendissent atque Excimi ac Revmi Domini Petri Sigismundi, Archiepiscopi
titulo Neapolitani in Pisidia et Apostolici in Congo Belgico et in Ruanda
Urundi Delegati, favorabile votum audivissent, Vicariatum Costermanspolitanum deinceps Vicariatum Apostolicum Bukavuensem, a nomine
Bukavu quod oppido Costermanspolitano Gubernium Belgicum imposuit, appellandum censuerunt.
Quam Emorum Patrum sententiam, in Audientia diei 6 mensis Ianuarii anni 1954 Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina Providentia
Papae X I I ab infrascripto huius Sacrae Congregationis Cardinali Praefecto relatam, Summus Pontifex, benigne excipiens, ratam habuit et
confirmavit, praesensque ad rem Decretum confici iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis de Propaganda
Fide, die 6 mensis Ianuarii a. D. 1954.
P. Card. FUMASONI BIONDI,

Praefectus

L. © S.
Philippus Bernardini,

a Secretis

Sacra Congregatio de Seminariis et Studiorum Universitatibus

SACRA CONGREGATIO
ET

STUDIORUM

DE

149

SEMINARIIS

UNIVERSITATIBUS

i
DECRETUM
PONTIFICIUM SEMINARIUM A (( PIO XII )) INTERDIOECESANUM PRO LATIO INFERIORE CANONICE ALBANI CONSTITUITUR.
Pro Sua peculiari benignitate, Summus Pontifex Pius div. Prov.
Pp. X I I fel. regn. infrascripto Cardinali Sacrae Congregationi de Seminariis et Studiorum Universitatibus Praefecto, die 28 mensis Novembris a. D. 1950, opportune mandavit ut Seminarium minus interdioecesanum, quod Albani, in praeclara sede Suburbicariae Dioeceseos,
augusta Sua munificentia anno 1948 condiderat Suoque appellari nomine gratum acceperat, canonice erigeretur.
Sacra igitur haec Congregatio, auctoritate sibi a Ssmo Domino tributa, per praesens Decretum Pontificium Albanense

Seminarium a

Pio X I I nuncupatum, Interdioecesanum pro Inferioris Latii Dioecesibus, cum omnibus officiis, iuribus et privilegiis, quae ad huiusmodi
pia Instituta pertinent, erigit erectumque declarat.
Seminarium hoc excipiendis alumnis inferiores humanitatis cursus
peragentibus, quos Latíales Dioeceses meridionales ad illud mittere malint, rite pateat, normis ab eadem Sacra Congregatione datis moderandum; ceteris servatis de iure servandis.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Callisti, die VIII mensis Decembris, B. V. Mariae Immaculatae sacro, anno Iubilaei 1950.

£B I. Card. PIZZARDO, Episcopus Albanensis, Praefectus
L. £ß S .
f C. Confalonieri, Archiep. tit. Nicopolitan., a Secretis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

150

II
DECRETUM
PONTIFICIUM SEMINARIUM REGIONALE PRO INFERIORIS ETRURIAE DIOECESIBUS
IN URBE SENENSI CANONICE CONSTITUITUR.
Sacrorum alumnis recte fingendis id sane congruum praecipuumque
est ut ipsi in idoneis pietatis studiorumque domiciliis, iusta Ecclesiae
servata consuetudine, excolantur. Quapropter, cum plurimis plane de
causis compertum sit sacrum condendum esse Seminarium ad adulescentem Inferioris Etruriae clerum probe efformandum, illud in Senensi Urbe,
amoenitate loci, artis monumentis Sanctorumque praesertim memoriis
conspicua, peropportunum constitui visum est.
Quod tam salubre consilium Summus Pontifex Pius div. Prov. Pp. X I I
sedulo matureque perpendens ratum habuit probavitque et, ad felicem
faustumque ut adduceretur exitum, die VIII mensis Augusti volventis
anni infrascripto Cardinali Praefecto mandavit novumque Seminarium,
a Suo nomine nuncupatum, Pontificio titulo iussit decorandum.
Omnibus igitur expletis- servatisque quae de iure explenda et servanda sunt, Sacra haec Congregatio, facultate sibi a Sanctissimo Domino
Nostro peculiari forma collata, Seminarium Regionale in Urbe Senensi
praesenti Decreto erigit, erectumque declarat simulque, ut idem Pontificio nomine honestetur, a Pio X I I appellandum praescribit ; ea insuper
statuta lege, ut illud cunctis sacrorum alumnis qui, tum altioris humanitatis, cum philosophiae ac theologiae studia peracturi, ex Inferioris
Etruriae Dioecesibus illuc confluant, rite pateat, Apostolicae Sedis auctoritate, sub eiusdem Sacrae huius Congregationis regimine, ad normam,
can. 1357, § 4, C. I. C, legitime moderandum.
. Eidemque vero, ut ita erecto constitutpque Pontificio Senensi Seminario omnia sunto officia, munera, iura ei> privilegia quae huiusmodi
Sacris Conlegiis de more tribuuntur. Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Callisti, die x x v mensis Octobris,
in Festo D. N. Iesu Christi Regis, a. D. MCMLIII.
f
£B I. Card. PIZZARDO, Episcopus Albanensis, Praefectus
Ir. ÍB S.
f Ç. Gonfalonieri, Archiep. tit. Nicopolitan., a

Secretis

Diarium, Romanae Curiae

151

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SEGRETERIA Di

STATO

NOMINE
Con Brevi Apostolici, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si
è degnato di nominare :
7 settembre 1953. L'Emo e Revmo Signor Cardinale Cicognani Gaetano,
Protettore delle Piccole Suore dei Vecchi Abbandonati (Valenza).
26 ottobre

»

S. E. Revma Monsig. Cento. Fernando, Arcivescovo titolare di Seleucia pieria," Nunzio Apostolico in
Portogallo.

12 novembre

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Valeri Valerio, Protettore delle Suore del Ssmo Sacramento
(Autun). ^

21

»

S. E. Revma Monsig. Rossi Opilio, Arcivescovo titolare
di Ancira, Nunzio Apostolico nell'Equatore.
S. E. Revma Monsig. Lardone Francesco, Arcivescovo titolare di Rizeo, Nunzio Apostolico nel Perù.

»

»

»

»

30

»

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Grente Giorgio, Protettore delle Suore Marianiste della Santa Croce (Le Mans).

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Cicognani Gaetano,
Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti.

7 dicembre
24

»

»

S. E. Revma Monsig. Raimondi Luigi, Arcivescovo titolare di Tarso, Nunzio Apostolico in Haiti.
14 gennaio 1954. L'Emo e Revmo Signor Cardinale Aloisi Masella Benedetto, Protettore delle Suore Terziarie Cappuccine di San Francesco di Assisi (Fortaleza,
Cearà, Brasile).
. ,
16

»

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Micara Clemente, Protettore delle Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore (Roma).

25

»

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Ciriaci Pietro, Protettore delle Religiose della Beata Vergifte
Maria (Dublino).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

152

18 febbraio 1954. L'Emo e Revmo (Signor Cardinale Cicognani Gaetano,
Protettore del Monastero del Santissimo Sacramento in Fognano (Faenza).
»
»
»
L'Emo e Revmo (Signor Cardinale Valeri Valerio, Protettore delle Oblate dell'Assunzione (Parigi).
»
»
»
L'Eíño e Revmo Signor Cardinale Cicognani Gaetano,
Protettore delle « Hermanas Marias Nazarenas » (Palencia).
20

marzo

»

»

»

»

L'Emo e Revmo Signor Cardinale Ciriaci Pietro, Prefetto
della Sacra Congregazione del Concilio.
L'Emo e Revmo Signor Cardinale Bruno Giuseppe, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica.

Con Biglietto della Segreteria di
Padre Pio XII, felicemente regnante,
Signor Cardinale Giuseppe Bruno,
per la Interpretazione Autentica del

Stato in data 20 marzo 1954, il Santo
si è degnato di nominare l'Emo e Revino
Presidente della Commissione Pontificia
Codice di Diritto Canonico.

Parimente con Biglietti della Segreteria di Stato il Santo Padre Pio XII,
felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistenti al Soglio Pontificio :
20

giugno

16 dicembre

1953. S. E. Revma Monsig. Gaudel Augusto Giuseppe, Vescovo di Fréjus.
»

S. E. Revma Monsig. Trudone Brans Mattia Leonardo,
Vicario Apostolico di Medan.

Protonotari Apostolici ad instar participantium:
16

marzo

1953. Monsig. Serra Puig Giovanni, della diocesi di Barcellona.

1 aprile
»
22 giugno
»
30 luglio
»
5 febbraio 1954.

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

Magne Giacomo, della diocesi di Saint Flour.
Arquillière Enrico, dell'arcidiocesi di Parigi.
O'Donohoe Giuseppe, della diocesi di Dallas.
Rossi Guido, della diocesi di San Miniato.

Prelati Domestici di Sua Santità:
26 settembre 1951. Monsig. Fernandes Cordoba Emanuele, della diocesi di
Ibarra.
28 gennaio 1952. Monsig. Gianni Ambrogio, dell'arcidiocesi di Bologna.
4 dicembre
»
Monsig. Gutiérrez López-Gil Emanuele, della diocesi di
Osma.
16 marzo 1953. Monsig. Faura Aris Francesco di Paola, della diocesi di
Barcellona.

Diarium Romanae

16

marzo

Curiae

153

1953. Monsig. Goma Civit Isidoro, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Montserrat Roig Cipriano, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Tusquets Terrats Giovanni, della medesima diocesi.

17

»

»

Monsig. de Castro y Fernández de Lomana Leopoldo, della diocesi di Palencia.

aprile

»

Monsig. Satorra Viia Giuseppe, della diocesi di Vich.

22 giugno

15

»

Monsig. Devos Michele, della diocesi di Lilla.

»

»

»

Monsig. Marquis Paolo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Turcq Giuseppe, della medesima diocesi.

luglio

»

Monsig. Brady Giovanni P., della diocesi di Dallas-Fort

30

Worth.
»

»

»

Monsig. Burnes Giovanni F., della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Langenhorst Ernesto G., della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Robinson Guglielmo, della medesima diocesi.

7

agosto

»

Monsig. Denis Giacomo, dell'arcidiocesi di Sens.

»

»

»

Monsig. Vabois Giovanni, della medesima arcidiocesi.

10

»

»

Monsig. Junyent Subirá Edoardo, della diocesi di Vich.

20

»

»

Monsig. de Hueto y Pipaón Emilio, della diocesi di Vittoria.

14 settembre

»

Monsig. de Cosse Brissac Giorgio, dell'arcidiocesi di Bourges.

»

»

20 ottobre
»

»

»

Monsig. Tattevin Luigi, della medesima arcidiocesi.

»

Monsig. Lalande Giovanni, della diocesi di Angoulême.

»

Monsig. Canadell y Quintana Stefano, della diocesi di
Gerona.

»

»

»

Monsig. Bourgarel-Prou Gaillard Raimondo, dell'arcidiocesi di Marsiglia.

»

»

»

Monsig. Soins Gabriele, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Mbnsig. Fourrey Renato, dell'arcidiocesi di Sens.

»

»

»

Monsig. Peltier Gabriele, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Monsig. Villetard Enrico, della medesima arcidiocesi.

15 novembre

»

Monsig. Dupuy Claudio, dell'arcidiocesi di Lione.

»

»

»

Monsig. Jolivet Régis, della medesima arcidiocesi.

21

»

»

Monsig. Brunhammer Eugenio, dell'arcidiocesi di Besançon.

»

»

»

. Monsig. Jacquot Giorgio, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Monsig. Mamet Lorenzo, della medesima arcidiocesi.

24

»

»

Monsig. Franklin Guglielmo, della diocesi di Erie.

»

»

»

Monsig. Gannon Giovanni, della medesima diocesi.

»

.. ».

»

Monsig. Macken Michele, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. McDonald Roberto, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. McQuillen Carlo, della medesima diocesi.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

154

24 novembre 1953. Monsig. Powers Giacomo, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Sullivan Guglielmo, della medesima diocesi.
.»
»
»
Monsig. Watson Alfredo, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Wehrle Giuseppe, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Weithman Giacomo, della medesima diocesi.
26
»
»
Monsig. Killian Lorenzo, dell'arcidiocesi di Boston.
27
»
»
Monsig. Holbel Silvestro, della diocesi di Buffalo.
»
»
»
Monsig. McHugh Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. McLaughlin Bernardo, della medesima diocesi.
))
»
»
Monsig. Scanlon Giacomo, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Schieder Giuseppe, della medesima diocesi.
»
»
»
M'onsig. Sierakowski Stanislao, della medesima diocesi.
28 gennaio 1954. Monsig. Viola Ottavio, della diocesi di Biella.
5 febbraio
»
Monsig. Sacchetti Silvio, dell'arcidiocesi di Chieti.
6
»
»
Monsig. Summers Aroldo Luigi, dell'arcidiocesi di S. Giovanni di Terranova.
Airaldi
Pietro, della diocesi di Mondovì.
Monsig.
24
Camerieri segreti soprannumerari di Sua Santità
9 gennaio 1952. Monsig. Ramos Giuseppe Rubén, della diocesi di Chiapas.
agosto
»
Monsig. Rhodas Vincenzo, della diocesi di Campiña
Grande.

30

27 settembre

»

»

»

»

30 ottobre

»

21 novembre

»

28

»

»

Monsig. Brito Augusto, della prelatura nullius dioeceseos
di Santissima Concezione dell'Araguaia.
Monsig. Ferreira Celso Diego, della diocesi di Botucatú.
Monsig. Conroy Giovanni, della diocesi di Motherwell.
Monsig. Rosa Gioacchino, dell'arcidiocesi di Fortaleza.
Monsig. Correia de Macedo Simone, dell'arcidiocesi di
San Sebastiano di Rio de Janeiro.

12 dicembre

»

Monsig. Echarri Michele, della diocesi di Teruel.
20 gennaio 1953. Monsig. Budamaier Luigi, dell'amministrazione apostolica di Innsbruck.
Monsig. Gfall Luigi, della medesima amministrazione apostolica.

17
30

»
»
»

aprile
»

»
»
»

11 maggio

Monsig. de Cossio Francesco Borgia, della diocesi di Santander.
Monsig. Damizia Giuseppe (Roma).
Monsig. Kern Giovanni, della diocesi di Seco via.
Monsig. Sauer Francesco, della medesima diocesi.
Monsig. Seifried Giovanni, della medesima diocesi.
Monsig. Schneiber Giuseppe, della medesima diocesi.
Monsig. de Oteiza y Laza Ignazio, dell'arcidiocesi di
Trujillo.

Diarium Romanae

19

maggio

Curiae

155

1953. Monsig. Cúrvelo Soares Giuseppe, della diocesi di Aracajii.

»

»

27 giugno

»

Monsig. Moreira Lima Giovanni, della medesima diocesi.

»

Monsig. Yurrita Armendáriz Luigi, dell'arcidiocesi di
S. Sebastiano di Rio de Janeiro.

29

luglio

»

Monsig. Piacentini Tullio (Roma).

30

»

»

Monsig. Becker Francesco, della diocesi di Dallas-Fort
Worth.

»

»

»

Monsig. Charcut Paolo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Daly Antonio, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Erbrick Giuseppe, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Hartnett Donald, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Micola Vincenzo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Wie well Giovanni, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Wolf Vincenzo, della medesima diocesi.

20 novembre

»

Monsig. Coughlin Francesco, della diocesi di Erie.

»

»

»

Monsig. Dlugolecki Stefano, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Fischer Alessio, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Gannon Giacomo, della medesima diocesi.

y¡

»

»

Monsig. Gooder Paolo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Kelly Luigi, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Latimer Edoardo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Mieczkowski Giovanni, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Reiser Vito, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Theobald Francesco, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Turner Francesco, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Urbonas Michele, della medesima diocesi.

26

»

»

Monsig. Powell Giovanni, dell'esarcato apostolico di Pit-

27

»

»

Monsig. Benincasa Pio, della diocesi di Buffalo.

»

»

»

Monsig. Colagioia Pasquale, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Ebner Martino, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Ferger Edoardo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Geary Leone, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Herzing Raimondo, della medesima diocesi.

tsburgh.

»

»

»

Monsig. Kulpinski Stanislao, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. McCarthy Bernardo, della medesima diocesi

»

»

»

Monsig. McPherson Giuseppe, della medesima diocesi.

»

.»

».

Monsig. Miller Ralph, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Neylon Giovanni, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Schwegler Edoardo, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Selbert Eugenio, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Szabo Giulio, della medesima diocesi.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

27 novembre 1953. Monsig. Woulfe Maurizio, della medesima diocesi.
))
»
»
Monsig. Wozniak Guglielmo, della medesima diocesi.
1 gennaio 1954. Monsig. Toselli Giovanni, della diocesi di Acqui.
28
»
1 febbraio
5
»
8
»

»
»
»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

Verrastro Antonio, della diocesi di Potenza.
Clancy Giovanni, della diocesi di Portland,
Masi Roberto (Roma).
Chiusano Giuseppe, dell'arcidiocesi di Conza.

»
22

»
»

»
»

Monsig. Palamá Paolo, dell'arcidiocesi di Otranto.
Monsig. Piccini Giuseppe, dell'arcidiocesi di Udine.

24
»
»

»
»
»

»
»
»

Monsig. McCabe Kevin, della diocesi di Kilmore.
Monsig. Polimene Carlo, della diocesi di Nola.
Monsig. Pernarella Mario, della diocesi di Terracina.

»
27
»

»
»
»

»
»
»

Monsig. Castagna Luigi, della diocesi di Verona.
Monsig. Giovene Ilarione, della diocesi di Molfetta.
Monsig. Belloni Pietro, della diocesi di Novara.

Camerieri segreti soprannumerari di spada e cappa di Sua Santità :
22 dicembre 1952. U sig. de la Villarmois Arturo Egidio, dell'arcidiocesi di
Rennes.
20

aprile

1953. Il sig. Claudel Pietro, dell'arcidiocesi di Parigi.
Camerieri d'onore in abito paonazzo di Sua Santità :

20 gennaio
8
30

aprile
aprile

1953. Monsig. Mauer Ottone, dell'arcidiocesi di Vienna.
»
»

Monsig. Kamon Ferdinando, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Woworsky Giuseppe, della diocesi di Secovia.

13 febbraio 1954. Monsig. Cannavo Rosario, della diocesi di Acireale.
»
»

»
»

)>
»

Monsig. Cosentino Michele, della medesima diocesi.
Monsig. Fiorini Mariano, della medesima diocesi.

»

»

»

Monsig. Grasso Leonardo, della medesima diocesi.

»
»

»
»

»
»

Monsig. Leotta Francesco, della medesima diocesi.
Monsig. Russo Giosuè, della medesima diocesi.

Camerieri d'onore extra Urbem di Sua Santità :
30
»

aprile
»

1953. Monsig. Fasti Antonio, della diocesi di Secovia.
»

Monsig. Juri Ermanno, della medesima diocesi.

Cameriere d'onore soprannumerario di spada e cappa di Sua Santità :
16

marzo

1953. U sig. Nadal Ferrer Gioacchino, della diocesi di Barcellona.
Cappellano segreto d'onore di Sua Santità:

30

aprile

1953. Monsig. Pòlzl Giuseppe, della diocesi di Secovia.

Diarium Romanae Curiae

157

•Cappellano d'onore'extra Urbem di Sua Santità:
8 febbraio 1954. Monsig. Andrade Reimers Emanuele Maria, dell'arcidiocesi di Quito.

ONORIFICENZE
Con Breve Apostolico, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è
degnato di conferire :
L'Ordine Supremo del Cristo
21 dicembre 1953. A Sua Eccellenza il Generale Francesco Franco Bahamonde, Capo dello Stato Spagnolo.

Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di conferire:
La Placca dell'Ordine Piano :
23 dicembre 1953. Al Conte Chiassi Giovanni (Roma).
20 febbraio 1954. Al sig. Antonucci Lucidi Nob. Angelo (Roma).
La Commenda dell'Ordine Piano :
20 febbraio 1954. Al sig. Di Napoli Rampolla Don Enzo, Principe di Resuttano (Roma).
Il Cavalierato
19

agosto

dell'Ordine Piano :

1953. Al sig. Maher Edoardo Riccardo, della diocesi di DallasFort Worth.

La Gran Croce dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
13 febbraio 1954. A S. E. il sig. van Kleffens Eelco Nicola (Olanda).
La Commenda con Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
23 febbraio 1953. Al sig. Acosta Soberón Alberto, della diocesi di Ibarra.
18 dicembre
»
Al sig. Rospigliosi Roberto, della diocesi di Pistoia.
La Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
24

luglio

1953. Al sig. Eloy-Breuvart Emilio, della diocesi di Lilla.

La Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
12 dicembre 1952. Al sig. Truyols Morell Fernando, della diocesi di Maiorca.
23 febbraio 1953. Al sig. Cabanon Emilio, della diocesi di Montpellier.

Acta Apostolicae Sedis — Commentarium Officiale

158

16
24
»

luglio
»
»

1953. Al sig. Mame Alfredo, dell'arcidiocesi di Tours.
»
Al sig. Lesay Carlo, della diocesi di Lilla.
»
Al sig. Torck Giorgio, della medesima diocesi.

24 novembre »
Al "sig. Lucet Giuseppe, della diocesi di 'Orléans.
12- febbraio 1954. Al sig. Verzili Danilo (Roma).
16

»

»

Al sig. Walsh Alberto, dell'arcidiocesi di S. Giovanni di
Terranova.

18

»

»

Al sig. Sehnaoui Tewfik, del patriarcato di Antiochia dei
Melchiti.

La Commenda dell'Ordine

di san

Gregorio

Magno,

classe

militare:

19 agosto 1953. Al sig. Hennequin Luciano, dell'arcidiocesi di Parigi.
»
»
»
Al sig. Wemaere Giacomo, della medesima arcidiocesi.
26 febbraio 1954. Al sig. Aluffi Pentini dei Conti Antonio (Roma).
TI Cavalierato dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
19 marzo
17 giugno
»
»
»
»
»

1953.
»
»
»

Al
Al
Al
Al

sig.
sig.
sig.
sig.

Dougerolle Antonino, della diocesi di Grenoble.
Charmetant Claudio, dell'arcidiocesi di Lione.
Chevrier Maurizio, della medesima arcidiocesi.
Janand Giovanni, della medesima arcidiocesi.

»

»

Al sig. Vialatoux Giuseppe, della medesima arcidiocesi.

24
1

»
luglio

»
»

Al sig. Thibon Alfonso, della diocesi di Viviers.
Al sig. Kuder Renato, della diocesi di Strasburgo.

24

»

»

Al sig. Catel Edoardo, della diocesi di Lilla.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Dechaene Emilio, della medesima diocesi.
Al sig. Desreumaux Andrea, della medesima diocesi.

»
»
»

»
»
»

»
»
»

Al sig. Dewulf Pietro, della medesima diocesi.
Al sig. Grimonpont Alberto, della medesima diocesi.
Al sig. Laune Maurizio, della medesima diocesi.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Lebas Giuliano, della medesima diocesi.
Al sig. Lestienne Michele, della medesima diocesi.

»
» •
»

»
»
»

»
»
»

Al sig. Rogeau Edoardo, della medesima diocesi.
Al sig. Rousselle Paolo, della medesima diocesi.
Al sig. Verwaede Alfonso, della medesima diocesi.

26
»
18 agosto

»
»

Al sig. Lopez Alberto, dell'arcidiocesi di Marsiglia.
Al sig. de Colbert Antonio, dell'arcidiocesi di Bourges.

19

»

»

Al sig, Crumley Francesco E., della diocesi di Dallas-

»

»

»

Fort Worth.
Al sig. Mitchell Giovanni Vincenzo, della medesima dio-

»

»

»

»

»

»

cesi.
Al sig. Moroney Giacomo McQueen, della medesima diocesi.
Al sig. Record Giacomo Roberto, della medesima diocesi.

Diarium Romanae Curiae

19 agosto 1953.
1 settembre »
».
26
»
29 ottobre
31 ottobre
»
»
»

»

»
»
»
»

»
»
»
»

»
»

»

»
»

3 novembre
»
»
13
20
»

»
»

»

»

»

»

»
»
»

24
»

»
»

28

Al sig. Unis Tommaso Carlo, della medesima diocesi.
Al sig. Guepin Ernesto, della diocesi di La Rochelle.
Al sig. Desmarets Mario, delParcidiocesi di Parigi.
Al sig. Lacroix Enrico, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Blair Giovanni, della diocesi di Erie.
Al sig. Boyle Edoardo, della medesima diocesi.
Al sig. Dailey Carlo, della medesima diocesi.
Al sig. Garvey Michele, della medesima diocesi.
Al sig. Grant Ugo, della medesima diocesi.
Al sig. Grasso Antonio, della medesima diocesi.
Al sig. Herger Howard, della medesima diocesi.

»

»

159

Al sig. Hufnagel Enrico, della medesima diocesi.
Al sig. Lambert Giovanni, della medesima diocesi.
Al sig. Meade Giorgio, della medesima diocesi.
Al sig. Poux Natale, della medesima diocesi.
Al sig. Schults Arturo, della medesima diocesi.
Al sig. Wehrle Paolo, della medesima diocesi.
Al sig. Winslow Harry, della medesima diocesi.
Al sig. Juglas Giovanni, della prefettura apostolica di
Gibuti.
Al sig. Justeau Paolo, della diocesi di Angers.
Al sig. Belloni Giuseppe, delParcidiocesi di Lione.
Al sig. Gindre Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Barnoux Ruggero, della diocesi di Orléans.
Al sig. Dechance Alberto, delParcidiocesi di Parigi.
Al sig. Mauratille Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Tamboise Andrea, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Gouhenand Eelice, delParcidiocesi di Besançon.

Al sig. Jacquemin Enrico, della medesima arcidiocesi.
»
Al
sig. Schneider Giorgio, della medesima arcidiocesi.
»
»
16 febbraio 1954. Al sig. Nguyen-Duy-Gia Giuseppe, del vicariato apostolico di Bui-Chu.
9

marzo

»

Al sig. El Moutéi Waguih N. (Egitto).

La Oran Croce dell'Ordine di san Silvestro Papa:
22

agosto

1953. Al sig. Cuervo Radigales Massimo, della diocesi di Ma-

laga.
Al sig. Sinués Urbiola Giuseppe, della medesima diocesi.
26 febbraio 1954. Al sig. Puigdollers Mariano (Spagna).
»

»

»

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Silvestro Papa :
1953. Al sig. Torra Glosa Giuseppe (Spagna).
26 febbraio 1954. Al sig. de Lojendio Luigi Maria (Spagna).
15

aprile

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

160

La Commenda dell'Ordine di san Silvestro Papa:
30 gennaio 19-53. Al sig. De Bernardo j Gutiérrez Emanuele M., della
prelatura « nullius dioeceseos » di Ciudad
Real.
15 aprile
»
21
»
»
12 settembre »
6 novembre >>
23 gennaio 1954.
27

»

»

4 febbraio
9
25

»
»

»

»

25
9

»
marzo

Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al
Al

sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.

Soler de la Riva Ignazio (Spagna).
Pozzi Raffaele (Roma).
Castellano Giovanni, della diocesi di Albenga.
Lobo Carlo, dell'arcidiocesi di Karachi.
Ciocci Carlo (Roma).
Moccagatta Mario, della diocesi di Alessandria.
Trentin Giuseppe, della medesima diocesi.
Motzu Giovanni, della diocesi di Bosa.
Wyers Francesco, della diocesi di Haarlem.
Augenti Giacomo, della diocesi di Moffetta.
Zagami Vincenzo, della medesima diocesi.
Guerra Vittorio, della diocesi di Padova.
Baccante Giuseppe (Roma).

Il Cavalierato dell'Ordine di san Silvestro Papa:
28 novembre 1952. Al sig. Chaneae Casimiro, delParcidiocesi di Cartagine.
25 aprile 1953. Al sig. lervolino Italo, della diocesi di Mcastro.
19 agosto
»
Al sig. Hughes Antonio C, della diocesi di Dallas-Fort
Worth.
19
»
»
Al sig. Cornuet Maurizio, delParcidiocesi di Parigi.
6 novembre »
Al sig. Blanchard Ruggero, della diocesi di Orano.
24

»
»
Al sig. Duran Noguer Giovanni, della diocesi di Vich.
4 febbraio 1954. Al sig. Mpinga Giuseppe, delParcidiocesi di Rubaga.
Al sig. Scarpa Pietro, del patriarcato di Venezia.

12
16

»
»
»
18

25

»
»

Al sig. Scandar Sobhi H., del vicariato apostolico di
Eliopoli di Egitto.
Al sig. Dinh-Van-Nam Domenico, del vicariato apostolico di Buichu.
Al
Al
Al
Al
Al

sig.
sig.
sig.
sig.
sig.

Bonicalzi Antonio, dell'arcidiocesi di Milano.
Irinocenzi Giulio (Roma).
Petti Redemisto (Roma).
Melucci Raffaele, della diocesi di Rimini.
Murólo Sergio, della diocesi di Moffetta.

Al sig. De Angelis Livio (Roma).
Al sig. Carta Francesco (Roma).

Ail. et rol. X X X X Y I

16 Maii 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N. 5

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

LITTERAE
AD

VENERABILES
EPISCOPOS
NIONEM

FRATRES

ALIOSQUE

ENCYCLICAE

PATRIARCHAS,
LOCORUM

C U M APOSTOLICA

SEDE

PRIMATES,

ORDINARIOS,
HABENTES :

DE

ARCHIEPISCOPOS,

PACEM

ET

COMMU-

SACRA VIRGINITATE.

PIUS PP. XII
VENERABILES
SALUTEM

ET

FRATRES

APOSTOLICAM

BENEDICTIONEM

Sacra virginitas et perfecta illa castitas, quae divino est
consecrata famulatui, in pretiosissimis procul dubio annumer a n t e thesauris, quos Ecclesiae Auctor ab se conditae societati
quasi hereditate reliquit.
Hoc profecto in causa fuit cur Sancti Patres asseverarent
virginitatem perpetuam excelsum esse munus a christiana religione invectum. Ac iure meritoque animadvertunt antiquitatis ethnicos Vestalibus hanc morum condicionem non nisi ad
certum imperavisse tempus; et cum in Vetere Testamento
virginitas servanda ac tuenda praecipiatur, id iuberi tantum ut
praevium matrimonii postulatum; ac praeterea — quod scribit Ambrosius — « etiam templo Hierosolymis fuisse legimus
1

2

3

1

Cfr. S . A M B R O S . , De virginibus, lib. I , o. 4, n. 15,- De virginitate, c. 3, n. 13,- P. L.

X V I , 193, 2 6 9 .
2

Cfr. Ex. X X I I , 16-17; Deut. X X I I , 23-29; Eccli. X L I I , 9.

3

S. A M B R O S . , De virginibus, lib. I , c. 3, n. 12; P. L. X V I , 192.

1 1 - ACTA, v o l . X X I , n . 5 . — 1 6 - 5 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

162

virgines. Sed quid dicit Apostolus? " Haec autem omnia in
figura contingebant illis, " ut essent indicia futurorum ».
Siquidem inde ab Apostolorum aetate haec virtus in Ecclesiae viridario viget ac florescit. Quod in Apostolorum Actis
scribitur quattuor Philippi diaconi filias fuisse virgines, id profecto potius quam iuventutem, earum significat vitae statum.
Ac non multum post temporis spatium Ignatius Antiochenus
virgines salutando commemorat, quae iam, una cum viduis
Smyrnensis christianorum communitatis haud mediocris pars
erant. Secundo autem saeculo — ut S. Iustinus testatur —
« multi quidem et multae, annos sexaginta et septuaginta nati,
a pueris Christi disciplina imbuti, incorrupti perseverant».
Pedetemptim, virorum mulierumque numerus, qui suam castitatem Deo devoverant, succrevit; parique modo eorum muneris,
quo in Ecclesia fungebantur, momentum haud parum invaluit, ut fusius in Nostra Constitutione Apostolica Sponsa Christi
exposuimus.
4

5

6

;

7

8

Ac praeterea Sancti Patres — ut Gyprianus, Athanasius,
Ambrosius, Ioannes Chrysostomus, Hieronymus, Augustinus
aliique non pauci — de virginitate scribendo, eam summis extulerunt laudibus. Haec autem Sanctorum Patrum doctrina, ab
Ecclesiae Doctoribus et a christianae asceseos Magistris decursu
saeculorum aucta, multum profecto confert ad firmum in utriusque sexus christianis vel excitandum, vel iam conceptum confirmandum propositum perfecta se Deo devovendi castitate atque in ea ad mortem usque perseverandi.
Maior est, quam ut dinumerari possit multitudo eorum qui,
ab Ecclesiae initiis ad nostra usque tempora, suam castitatem
Deo obtulerunt, alii. quidem illibatam suam virginitatem conservando, alii vero, coniuge defuncto, perpetuam viduitatem eidem
consecrando, alii denique, suorum peccatorum paenitentes, vitam omnino castam eligendo ; omnes autem eodem concordi pro* I Cor. x , i i .
Act. X X I , 9.
Cfr. S. I G N A T .
stolici, vol. I, p. 286.
5

6

ANTIOCH.,

Ep. ad Smyrn., c. 13; ed. Funk-Diekamp, Patres Apo-

7

S.

8

Cfr. Const. Apost. Sponsa Christi; A. A. S. X L I I I , 1951, pp. 5-8.

IUSTIN.,

Apol. I pro

christ,

c.

15;

P.

G.

VI,

349.

Acta Pii Pp. XII

163

posito praestantes, nempe in perpetuum a carnis delectationibus
propter Deum abstinendi. Quod igitur Sancti Patres de virginitatis gloria et merito praedicarunt, his omnibus invitatio, firmamentum ac robur sit, ut immobiliter in sacrificio oblato perseverent, neu quidquam vel minimum, super Dei altare positi
holocausti partem tollant sibique vindicent.
Dum autem in hac perfecta castitate unum ex tribus votis
innititur, quibus religiosus status constat, atque eadem ab
Ecclesiae latinae clericis in maioribus ordinibus constitutis requiritur et ab Institutorum Saecularium sodalibus exigitur,
ipsa nihilo secius etiam apud non paucos floret, qui ad laicorum
ordinem omnino pertinent; viri enim et mulieres habentur, qui
in. statu publico perfectionis non constituuntur, et tamen a matrimonio delectationibusque carnis ex proposito vel voto privato
se omnino abstinent, ut liberius proximis inserviant et ut facilius arctiusque cum Deo animum coniungant suum.
9

10

11

Ad hos singulos universos dilectissimos filios ac filias, qui
corpus animumque suum quomodocumque Deo consecrarunt,
Nos paternum convertimus animum, eosdemque ut propositum
sancte susceptum confirmare diligenterque efficere velint adhortamur quam maxime.
Cum autem nonnulli hodie habeantur, qui a recto itinere hac
in re declinantes matrimonium adeo extollant, ut illud reapse
virginitati praeponant, ideoque Deo dicatam castitatem et ecclesiasticum coelibatum detrectent, Nos doctrinam ele excelso
virginitatis munere in praesens potissimum declarare ac tueri
apostolici officii conscientia postulat, ut veritatem catholicam
adversus hos errores defendamus.
I
Imprimisque animadvertendum putamus id ex ipsius Divini Sponsi labiis Ecclesiam deprompsisse, quod de virginitatis doctrina praecipuum est.
» Cfr. G. I. C, can. 487.
" Cfr. G. I. G., can. 132 § 1.
" Cfr. Const. Apost. Provida Mater, art. III, § 2; A. A. 8. X X X I X , 1947, p. 121.

Acta Apostolicae

164

Sedis - Commentarium

Officiale

Cum enim discipulis gravissima viderentur matrimonii
vincula et incommoda, quae eorum Magister loquendo fecerat
manifesta, cumque eidem dixissent : « Si ita est causa hominis cum uxore, non expedit nubere » , Iesus Christus respondit
non omnes capere verbum istud, sed quibus datum esset ; quosdam enim naturae defectu, alios hominum violentia et pravitate a matrimonio impediri, alios vero sponte ac propria voluntate ab eo abstinere, idque « propter regnum c a e l o r u m » ;
atque hisce verbis concludit: « Q u i potest capere, c a p i a t » ,
1 2

13

Hac igitur sententia divinus Magister, non de corpóreis agit
ad matrimonium ineundum impedimentis, sed de spirituali liberae voluntatis proposito se perpetuo a nuptiis et a corporis
delectationibus abstinendi. Eos enim, qui iisdem sua sponte se
fore renuntiaturos decrevere, cum eis comparando, qui vel natura, vel hominum vi ad eandem renuntiationem coguntur,
nonne Divinus Redemptor illud nos docet, castitatem nempe,
ut perfecta reapse sit, oportere perpetuam fore i
Huc accedit — quod Sancti Patres Ecclesiaeque Doctores
praeclare docuere — virginitatem non esse christianam virtutem, nisi eam « propter regnum caelorum » amplectamur; hoc
est, nisi eiusmodi vitae institutum idcirco suscipiamus, quo facilius divinis rebus vacare possimus, quo tutius aeternam aliquando assequamur beatitatem, quo expeditius denique ceteros etiam ad caelorum regnum, sollerti data opera, conducere
possimus.
1 4

Non ii igitur christianorum christianarumve virginum honorem sibi vindicare queunt, qui vel "ob nimium sui ipsorum
studium matrimonio abstineant, vel ea de causa ut ab eius
oneribus réfugiant, uti Augustinus admonet, vel etiam ut,
phariseorum more, suorum corporum integritatem superbe
ostentent, quod quidem Gangrense iam Concilium improbat,
ne virgo vel continens a matrimonio tamquam abominando
15

1 2

MATTH.

1 3

Ibid., X I X , 1 1 - 1 2 .
Ibid., X I X , 1 2 .

1 4

1

5

XIX,

10.

S. A U G U S T I N . , De sancta virginitate, c. 2 2 ; P . L. X L , 4 0 7 .

Acta Pii Pp.

XII

165

recedat et non propter ipsam virginitatis pulchritudinem et
sanctitatem.
Ac praeterea gentium Apostolus, caelesti instinctu afflatus,
haec animadvertit: « Qui sine uxore est, sollicitus est quae
Domini sunt, quomodo placeat Deo... Et mulier innupta et
virgo cogitat quae Domini sunt, ut sit sancta corpore et spiritu » . Hoc igitur primarium propositum est, haec praecipua
christianae virginitatis ratio: ad divina nempe unice contendere ac mentem animumque con vertere; Deo in omnibus placere velle; eum impense recogitare; eidemque corpus ac spiritum omnino consecrare.
16

1 7

Hoc modo Iesu Christi sententiam et Apostoli gentium doctrinam Sancti Patres nullo non tempore interpretati sunt : etenim inde a prisca Ecclesiae aetate virginitatem reputarunt corporis animique consecrationem Deo delatam. Itaque S. Cyprianus a virginibus requirit « ut quae se Christo dicaverint, a carnali concupiscentia recedentes, tam carne, quam mente se Deo
voverint..., nec ornari iam aut placere cuiquam nisi Domino
suo studeant » .
Ulterius autem procedens Hipponensis Episcopus haec asseverat : « Neque et ipsa, quia virginitas est, sed
quia Deo dicata est honoratur. ... Nec nos hoc in virginibus
praedicamus quod virgines sunt, sed quod Deo dicatae pia continentia virgines » . Sacrae vero theologiae principes, S. Thomas A q u i n a s ac S. Bonaventura, Augustini auctoritate innixi, virginitatem edocent virtutis firmitate non pollere, nisi a
suscepto voto oriatur eam illibatam perpetuo servandi. Et sane
Christi sententiam de perpetua abstinentia a matrimonio ii maxime perfectissimeque ad effectum deducunt, qui voto perpetuo
eam servandi se obligant; neque iure asseverari potest eorum
propositum, qui sibi quandam ab eo resiliendi apertam viam
reservare velint, melius esse atque perfectius.
1 8

1 9

20

1

6

17

1 8

1

21

Cfr. can. 9 ; M A N S I , Coll. concil, I I , 1 0 9 6 .

I Cor. V I I , 3 2 , ' 3 4 .
S. C T P R . , De habitu virginum, 4 ; P . L. I V , 4 4 3 .

9

S. A U G U S T I N . , De sancta virginitate, cc. 8 , 1 1 ; P . L. X L , 4 0 0 , 4 0 1 .

2

0

S. T H O M . , Summa Th., I I - I I , q. 1 5 2 , a. 3 , ad 4 .

2

1

S. B O N A V . , De perfectione evangelica, q. 3 , a 3 , sol. 5 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

166

Quod quidem perfectae castitatis vinculum Sancti Patres
habuerunt veluti quoddam spiritualis matrimonii genus, quo
animus cum Christo coniungitur; ideoque eo usque nonnulli
processere, ut datam fidem, si hac in re violaretur, cum adulterio compararent. Itaque S. Athanasius scribit Catholicam
Ecclesiam solitam esse eas appellare sponsas Christi, quae virginitatis virtute polleant. Et S. Ambrosius, presse de sacra virgine scribendo, haec habet: « Virgo est, quae Deo n u b i t » .
Immo, ut ex eiusdem Mediolanensis Doctoris scriptis patet,
iam a quarto saeculo consecrationis virginum ritus, valde illi
similis erat, quo Ecclesia in matrimonii benedictione nostris
hisce temporibus utitur.
Eadem de causa Sancti Patres virgines adhortantur ut suum
ipsarum divinum Sponsum vehementius adament, quam eum
diligerent, cum quo fuissent matrimonio coniunctae; eiusque
voluntati nullo non tempore cogitando agendoque obtempèrent. Haec siquidem iisdem Augustinus scribit : « Toto corde
amate speciosum forma prae filiis hominum : vacat vobis, liberum est cor a coniugalibus vinculis. ... Si ergo magnum amorem
coniugibus deberetis, eum propter quem coniuges habere noluistis, quantum amare debetis ? Toto vobis figatur in corde qui pro
vobis est fixus in cruce » . Quod ceteroquin iis sensibus propositisque respondet, quae Ecclesia ipsa a virginibus eo die postulat, quo Deo rite consecrantur, eas invitans ut haec verba proferant : « Regnum mundi et omne ornamentum saeculi contempsi
propter amorem Domini Nostri Iesu Christi, quem vidi, quem
amavi, in quem credidi, quem dilexi » . Nihil aliud igitur est,
quod virginem suaviter compellit ad corpus animumque suum
Divino Redemptori omnino consecrandum, nisi ipsius amor,
22

23

2 4

25

26

27

2 8

2 9

2 2

2 3

2 4

25

Cfr. S. C Y P R , , De habitu virginum, c. 20; P. L. IV, 459.
Cfr. S. A T H A N A S . , Apol. ad Constant, 33; P. G. X X V , 640.
S. A M B R O S . , De virginibus, lib. I, c.

8; n. 52; P. L. X V I , 202.

Cfr. Ibid., lib. III,'eo. 1-3, nn. 1-14; De institutione virginis, c. 17, nn. 104-114;
P. L. X V I , 219-224, 333-336.
Cfr. Sacramentarium Leonianum, X X X ; P. L. LV, 129; Pontificale Romanum*
De benedictione et consecratione virginum.
Cfr. S. C Y P R . , De habitu virginum, 4 et 22; P. L. IV, 443-444 et 462; S. A M B R O S . ,
De virginibus, lib. I, c. 7, n. 37; P. L. X V I , 199.
S. A U G U S T I N . , De sancta virginitate, cc. 54-55; P. L. X L , 428.
Pontificale Romanum: De benedictione et consecratione virginum.
26

2 7

2 8

29

Acta Pii Pp.

XII

167

quemadmodum S. Methodius, Olympi Episcopus, pulcherrima
haec verba eam loquentem inducit: « Omnia ipse tu, Christe,
mihi es. Tibi me servo castam et, splendentem tenens lampadem,
tibi, Sponse, occurro » .
Christi amor utique est, qui virgini
suadet ut intra monasterii saepta confugiat, ibique perpetuo
maneat, ad expeditius ac facilius caelestem Sponsum contemplandum et diligendum; et qui eam impense excitat ad misericordiarum opera proximorum causa ad mortem usque viribus
omnibus suscipienda.
3 0

De iis vero viris, « qui cum mulieribus non sunt coinquinati,
virgines enim s u n t » , Apostolus Ioannes asseverat: « H i sequuntur Agnum quocumque ierit » .
Quod igitur iis omnibus adhortamentum S. Augustinus impertit, meditemur: « Sequimini Agnum, quia et Agni caro utique virgo... Merito eum
sequimini virginitate cordis et carnis quocumque ierit. Quid
est enim sequi nisi imitari ? Quia Christus pro nobis passus est
relinquens nobis exemplum, sicut ait Apostolus Petrus, "ut
sequamur vestigia eius " » . Siquidem hi omnes discipuli sponsaeque Christi virginitatis institutum amplexi sunt, ut ait S. Bonaventura, « propter conformitatem ad Christum sponsum, ad
quem virgines conformes f a c i t » . Eorum enim incensae erga
Christum caritati haud satis esse poterat animi vinculis una
cum eo coniungi, sed necesse omnino erat ut haec eadem caritas eius virtutum imitatione comprobantur, peculiarique modo
eius conformitate vitae, quae omnis fuit in bonum, in salutemque humani generis acta. Si sacerdotes, si religiosi viri mulieresque, si ii denique omnes, qui quavis ratione divino se devoverent famulatui, perfectam castitatem colunt, idcirco hoc profecto evenit, quod Divinus eorum Magister virgo fuit ad suae
usque vitae obitum. Ita exclamat S. Fulgentius : « Hic est autem
Unigenitus Dei Filius, unigenitus etiam Virginis filius, unus omnium sacrarum virginum sponsus, sanctae virginitatis fructus,
3 1

3 2

3 3

34

3 0

XVIII,
3 1

82

3 3

3 4

S.

METHODIUS

O L Y M P I , Convivium

decem

virginum,

orat.

XI,

c. 2 ; P . C.

209.

Apoc. X I V , 4 .
Ibid.
I Petr. I I , 2 1 ; S . A U G U S T I N . , De sancta virginitate, o. 2 7 ; P . L. X L , 4 1 1 . •
S . B O N A V . , De perfectione evangelica, q. 3 , a. 3 .

Acta Apostolicae

168

Sedis - Commentarium

Officiale

decus et munus, quem corporaliter sancta virginitas peperit, cui
spiritualiter sancta virginitas nubit, a quo sancta virginitas fecundatur ut perseveret intacta, a quo decoratur ut permaneat
pulchra, a quo coronatur ut regnet perenniter gloriosa » .
3 5

Heic autem opportunum ducimus, Venerabiles Fratres, enucleare magis ac declarare diligentius qua de causa Christi amor
generosos commoveat animos ad matrimonio abstinendum; et
quae arcana intercedant vincula virginitatem inter et christianae caritatis perfectionem. Iam ex ea, quam supra rettulimus,
Iesu Christi sententia innuitur perfectam eiusmodi a matrimonio abstinentiam homines exonerare gravibus eius muneribus
atque officiis. Divino autem afflante Spiritu gentium Apostolus
liberationis huius causam hisce verbis proponit : « Volo autem
vos sine sollicitudine esse... Qui autem cum uxore est, sollicitus
est quae mundi sunt, quomodo placeat uxori, et divisus est » .
Quam ad rem tamen animadvertendum est Apostolum non idcirco improbare viros quod de suis uxoribus solliciti sint, neque
uxores reprehenderé quod suis coniugibus placere enitantur;
sed asseverare potius eorum animos divisos esse inter coniugis
amorem et Dei dilectionem, atque acribus distringi curis, quibus ob initi connubii officia haud facile possint divinarum rerum
meditationi vacare. Siquidem coniugii officium, quo tenentur,
clare imperat : « Erunt duo in carne una » . Namque coniuges,
cum in tristibus, tum in laetis rerum adiunctis, mutuis vinculis
colligantur. Facile igitur intellegitur cur ii, qui se divino famulatui mancipare cupiant, virginalis vitae institutum veluti
quandam liberationem amplectantur, hoc est ut plenius queant
Deo servire et ad proximorum viribus omnibus conferre bonum.
Quomodo enim poterat — ut exempla proponamus — mirabilis
ille evangelicae veritatis praeco, S. Franciscus Xaverius, quomodo poterat misericors ille pater pauperum, S. Vincentius a
Paulo, studiosissimusque ille iuventutis educator, S. Ioannes
3 6

3 7

38

s

s

S. F U L G E N T . , Epist. 3 , c. 4 , n. 6 ; P . L. L X V , 3 2 6 .

3 6

I

«

Gen.

3 8

Cor.
II,

VII,
24;

Cfr. I Gor.,

32-33.
Cfr.
VII,

MATTH.
39.

XIX,

5.

Acta Pii Pp. XII

169

Bosco, ac indefessa illa « mater emigrantium », S. Francisca
Xaveria Cabrini, ingentia exantlare incommoda laboresque, si
suae cuiusque subolis suique coniugis debuissent corporis animique necessitatibus consulere?
Aliud praeterea in causa est, cur ii omnes, qui se Deo proximorumqüe saluti omnino devovere percupiant, virginitatis institutum amplectantur. Illud siquidem est, quod Sancti Patres
asseverarunt, de utilitatibus edisserentes, quas ii assequi possunt, qui idcirco eiusmodi corporis delectationibus omnino
abstinent, ut aptius spiritualis vitae elationibus delectentur.
Procul dubio — quod ipsi quoque palam animadverterunt —
huius generis voluptas, quae ex matrimonio legitime oritur,
haud improbanda in se est; quin immo castum connubium peculiari sacramento nobilitatur ac consecratur. Verumtamen est
pari modo concedendum inferiores humanae naturae facultates,
post miserum Adae casum, rectae rationi obsistere atque interdum etiam ad inhonesta facienda hominem compellere. Ut enim
scribit Doctor Angelicus, usus matrimonii « retrahit animum ne
totaliter feratur in Dei servitium » .
3 9

Quam quidem spiritualem corporis animique libertatem ut
sacrorum administri adipiscantur, utque terrenis negotiis ne
implicentur, Latina Ecclesia ab iisdem postulat ut volentes libentesque perfectae castitatis obligationi pareant. « Quodsi
eiusmodi lex — ut a Decessore Nostro imm. mem. Pio XI assertum est — Orientalis Ecclesiae administros non omnino tenet,
iisdem tamen etiam ecclesiasticus coelibatus honori ducitur;
atque interdum — cum praesertim de summis agitur hierarchiae
gradibus — necessario requiritur atque praecipitur » .
Considerandum praeterea est sacrorum administros, non
idcirco solummodo quod apostolico munere funguntur, sed idcirco etiam quod altari inserviunt, matrimonio omnino abstinere. Etenim, si iam Veteris Testamenti sacerdotes, dum tem40

4 1

3

9

S. T H O M . , Summa Th., I I - I I , q.

Cfr. G. I. G., can. 132, § 1.
Cfr. Litt. Enc. Ad catholici
pp. 24-25.
4 1

186, a. 4.

sacerdotii

fastigium, A. A. S. X X V I I I ,

1936,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

170

pii servitio fungebantur, ab usu matrimonii abstinebant, ne a
Lege, sicut et ceteri homines, immundi declararentur, quanto
magis opportunum est Iesu Christi administros, qui cotidie
Eucharisticum offerunt Sacrificium, perpetua castitate pollere \
Ad perfectam hanc sacerdotum continentiam quod attinet,
S. Petrus Damiani haec interrogando admonet: « Si igitur
Redemptor Noster tantopere dilexit floridi pudoris integritatem, ut non modo de virgineo utero nasceretur, sed etiam a
nutritio virgine tractaretur, et hoc, cum adhuc parvulus vagirei
in cunis, a quibus nunc, obsecro, tractari vult corpus suum
cum iam immensus regnat in caelis ? »
42

43

Hac de causa imprimis asseverandum est — quod luculenter Ecclesia docet — sanctam virginitatem excellentia sua matrimonio praestare. Id iam Divinus Redemptor utpote perfectioris vitae consilium discipulis suaserat; ac Paulus A p o stolus, postquam de patre, qui filiam suam matrimonio iungit,
dixit: (( Bene facit », haec continuo adicit: « Et qui non iungit, melius f a c i t » . Qui quidem Apostolus nuptias cum virginitate comparando, sententiam suam non semel, at praesertim verbis hisce aperit : « Volo enim omnes vos esse sicut
meipsum... Dico autem non nuptis et viduis: bonum est illis,
si sic permaneant, sicut et e g o » .
Si igitur virginitas, ut
scripsimus, matrimonio praestat, id potissimum procul dubio
ex eo evenit, quod ad excellentiorem assequendum finem spectat; ac praeterea quod etiam efficacitate summa confert ad
sese omnino divino servitio mancipan dum; dum contra illius
animus, qui coniugii vinculis negotiisque implicatur, plus minusve « divisus » est.
44

4 5

4 6

47

4 8

Quodsi fructuum copiam consideramus, qui ex ea oriuntur,

4 2

Cfr. Lev. X V , 1 6 - 1 7 ; X X I I , 4 ; I Sam. X X I , 5 - 7 ; cfr. S . S I R I O . P A P A ,
Eimer. 7 ; P . L. LVI, 5 5 8 - 5 5 9 .
S . P E T R U S D A M . , De coelibatu sacerdotum, c. 3 ; P . L. CXLV, 3 8 4 ,
4 3

4 4

4 5

Cfr.

MATTH.

XIX,

10-11.

I Cor., VII, 3 8 .
Ibid., VII, 7 - 8 ; cfr. 1 et 2 6 .
Cfr. S . T H O M . , Summa Th., II-II, q. 1 5 2 , aa. 3 - 4 .
« Cfr. I Cor., VII, 3 3 .
46

4 7

Ep. ad

Acta Pii Pp.

XII

171

tum procul dubio eius excellentia maiore in luce ponitur : « siquidem ex fructu arbor agnoscitur » .
4 9

Cum ad innumerabilem illam virginum apostolorumque phalangem mentem convertimus, qui a prima Ecclesiae aetate ad
nostra usque tempora nuptiis abstinuere, ut facilius pleniusque
in proximorum salutem amore Christi incumberent, atque ita
miranda prorsus religionis caritatisque incepta provexere, tum
facere non possumus quin summa suavissimaque afficiamur
laetitia. Nam, etsi nolumus, ut aequum est, aliquid ex eorum
meritis, ex eorumque apostolatus fructibus detrahere, qui in
Actionis Catholicae agminibus militantes, eos etiam salutari
navitate sua attingere possunt, quos haud raro nequeunt sacerdotes et religiosi viri mulieresque ; nihilominus postremis hisce
maiore ex parte novimus eiusmodi caritatis opera procul dubio
esse tribuenda. Hi enim hominum vitam, quavis aetate et
quavis rerum condicione, generoso animo comitantur ac regunt; et quotiescumque fatigati vel infirmi decidunt, sacrum
eiusmodi munus aliis persequendum quasi hereditate committunt. Itaque haud raro fit ut, vixdum natus, infans virginalibus excipiatur manibus, eique nihil desit, quod deinde ipsa
mater impensiore amore impertire possit; item, grandiculus factus ac ratiocinationis compos, illis educandus concreditur qui
eius mentem christianae doctrinae praeceptis instruant, eius
animum opportunis disciplinis excolant, eiusque ingenium et
indolem recte conforment; si quis aegritudine laborat vel implicatur morbis, ei praesto sunt qui, caritate Christi compulsi, eius
valetudinem sollicitis curis consentaneisque remediis confirmare
«nituntur; si parentibus orbatur, si rerum angustiis animique
miseriis exagitatur, si in vincula coniectus est, non destituitur
solaciis auxiliisque, sed sacrorum administri, religiosi viri, sacraeque virgines eum veluti aegrotans mystici Iesu Christi corporis membrum miserabundi respicientes, haec Divini ipsius
Redemptoris verba in memoriam revocabunt : « Esurivi enim,
et dedistis mihi manducare; sitivi, et dedistis mihi bibere;
hospes eram, et collegiatis me; nudus, et cooperuistis me; in-

4 9

MATTH.

XII,

33.

Acta Apostolicae

172

Sedis -

Commentarium

Officiale

firmus, et visitastis me; in carcere eram, et venistis ad me...
Amen dico vobis, quamdiu fecistis uni ex his fratribus meis
minimis, mihi fecistis » .
Quid vero dilaudando dicamus de
divini verbi praeconibus, qui longe a patria sua infidelium
multitudines, gravissimus exantlando labores, ad christianam fidem convertunt? quid de sacris Christi sponsis, quae
eis adiutricem navant operam pretiosissimam ? Eis singulis universis haec verba, quae in Apostolica Adhortatione Menti Nostrae scripsimus, libenter tribuenda repetimus : « ... Coelibatus
lege, potius quam paterni muneris officium omnino amittat Sacerdos, in immensum revera adauget, quandoquidem non terrenae huic ac caducae vitae subolem parit, sed caelesti perpetuoque mansurae » .
5 0

5 1

Virginitas praeterea non ob externa solummodo incepta et
opera, quibus ii facilius ac plenius se devovere possunt, quicumque eam amplectuntur, fecunda est, sed ob perfectae etiam,
erga proximos caritatis formas, hoc est ob adhibitas eorum
causa incensas supplicationes, et ob gravia incommoda hac eadem de causa sponte libenterque tolerata; quibus quidem Dei
famuli ac Iesu Christi sponsae — ii praesertim atque illae, qui
intra coenobii saepta aetatem traducunt — totam suam consecrarunt vitam.
Ac denique ipsa Christo consecrata virginitas talem per se
testatur fidem ad caelorum regnum quod attinet, talem praebet erga Divinum Redemptorem amorem, ut haud mirum sit
eam uberes edere sanctitatis fructus. Virgines siquidem iique
omnes, qui apostolatui se dedunt, perfectaeque se devovent castitati, excelsa suae vitae sanctimonia Ecclesiam décorant paene
innumeri. Virginitas enim eiusmodi spiritualem vim in animos,
inserit, quae ad martyrium etiam, si opus sit, compellere queat;
idque luculentissime historia docet, quae tot virginum agmina
omnium admirationi proponit, ab Agnete Romana ad Mariam
Goretti.
Nec sine causa virginitas virtus angelica dicitur; quod qui^
dem S. Cyprianus virginibus scribens iure meritoque asseve5 0

51

MATTH.

XXV,

35-36,

A.

XLII,

1950,

A.

S.

40.
p.

663.

Acta Pii Pp. XII

173

rat: « Q u o d futuri sumus, iam vos esse coepistis. Vos resurrectionis gloriam in isto saeculo iam tenetis, per saeculum sine
saeculi contagione transitis. Cum castae perseverans et virgines, Angelis Dei estis aequales » .
Animo purissimae vitae
sitienti ac desiderio flagranti assequendi regni caelorum, virginitas praebetur «sicut pretiosa margarita», propter quam aliquis « vendidit omnia quae habuit et emit eam » . Ii vero, qui
matrimonio iuncti sunt ac vel ipsi, qui in vitiorum caeno pervolutantur, cum virgines suspiciunt, candidae earum puritatis
splendorem haud raro admirantur, seseque permoveri sentiunt
ad aliquid assequendum quod sensuum delegationes exsuper et.
Quod Aquinas asseverat, haec scribens: « virginitati... attribuitur excellentissima pulchritudo », id procul dubio in causa
est cur virgines suo exemplo omnes alliciant. Ac praeterea hi
omnes viri ac mulieres, per suam perfectam castitatem, nonne
patefaciunt quam maxime, hoc animi imperium in corporis
motus esse divini auxilii effectum atque validae virtutis signum ?
5 2

5 3

54

Hoc autem peculiari modo considerare placet, quod suavissimus est virginitatis fructus : sacras nempe virgines manifestam
ac quasi ante oculos ponere perfectam ipsius Ecclesiae matris
virginitatem, suaeque ipsarum cum Christo arctissimae coniunctionis sanctitudinem. Quibus verbis Pontifex utitur sacrandarum virginum ritus peragens ac Deum suppliciter adprecans,
ea sapientissime hac praesertim de causa scripta fuere : « ut
exsisterent sublimiores animae, quae in viri ac mulieris copula
fastidirent connubium, concupiscerent sacramentum, nec imitarentur quod nuptiis agitur, sed diligerent quod nuptiis praenotatis » .
Quod virgines imagines viventes sunt perfectae illius integritatis, qua Ecclesia cum Divino suo Sponso coniungitur, id
procul dubio summae iisdem gloriae vertitur ; quod vero eaedem
mirabile signum praebent florentis sanctitatis spiritualisque il5 5

5

2

S . C Y P R . , De habitu virginum, 22; P . L. IV, 462; cfr. S . A M B R O S . , De virgini-

bus, lib.* I, c. 8, n. 52; P. L. X V I , 202.
M A T T H . X I I I , 46.
S . T H O M . , Summa Th., II-II, q. 152, a. 5.
Pontificale Romanum: De benedictione et consecratione virginum.
8 3

6

65

4

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

174

lius fecunditatis, qua societas praestat a Iesu Christo condita,
id profecto huic eidem societati gaudium affert tam vehemens,
quam quod maxime. Hac de re optime Cyprianus scribit: «Flos
est ille ecclesiastici germinis, decus atque ornamentum gratiae
spiritalis, laeta indoles, laudis et honoris opus integrum atque
incorruptum, Dei imago respondens ad sanctimoniam Domini,
illustrior portio gregis Christi. Gaudet per illas atque in illis
largiter floret Ecclesiae matris gloriosa fecunditas: quantoque
plus copiosa virginitas numero suo addit, tanto plus gaudium
matris augescit » .
5 6

II
Haec doctrina, qua statuitur virginitatem et coelibatum omnino excellere ac matrimonio praestare, iam a Divino Redemptore et a gentium Apostolo, ut diximus, patefacta fuit; itemque
in sacrosancta Tridentina s y n o d o sollemniter fuit ut divinae
fidei dogma definita, et a Sanctis Patribus Ecclesiaeque Doctoribus concordi semper sententia declarata. Praeterea ut Decessores Nostri, ita Nosmet ipsi, quotiescumque occasio data est,
eam etiam atque etiam explanavimus ac valde commendavimus. Verumtamen, cum recens non defuerint qui hanc eandem
doctrinam a maioribus Ecclesiae traditam impugnarent non
sine gravi christifidelium periculo ac detrimento, Nos pro officii Nostri conscientia opportunum duximus rem iterum per
Encyclicas has Litteras resumere, et eiusmodi errores, qui saepenumero sub fucata veri specie proponuntur, detegere ac reprobare.
57

Imprimisque a communi probatorum hominum sensu, quem
quidem Ecclesia semper in honore habuit, ii procul dubio aberrant, qui naturalem sexus instinctum considerant quasi potiorem maioremque humanae compagis propensionem et exinde
concludunt hominem non posse per totius vitae cursum huiusmodi appetitum coercere sine gravi periculo eius corporis vi5 4

5 7

S. C Y P R . , De Tiabitu virginum, 3; P . L. I V , 4 4 3 .
Sess. X X I V , can. 10.

Acta PU Pp. XII

175

talia potissimumque ñervos perturbando ideoque humanae personae aequilibritati detrimentum inferendi.
Ut autem S. Thomas iure meritoque animadvertit, quae nostro in animo altius insidet propensio, reapse ad sui ipsius conservationem spectat, inclinatio vero, quae e sexus facultatibus
oritur, secundum obtinet locum. Ac praeterea ad humanae rationis impulsum ac regimen pertinet, quae singulare est naturae
nostrae privilegium, intimos huius generis moderari stimulos
atque instinctus, eosdemque recto dominio suo efficere nobiliores.
58

Utique, proh dolor, post primum Adae peccatum, perturbatae corporis facultates cüpidinesque non solum in sensus, sed in
animos etiam dominari contendunt, tenebras offundendo mentibus ac debilitando voluntates. At Iesu Christi gratia idcirco
nobis per sacramenta potissimum impertitur, ut spiritu viventes corpus in servitutem redigamus. Castitatis virtus non a
nobis postulat ut concupiscentiae stimulum ne sentiamus, sed
ut rectae potius subiciamus rationi et legi gratiae ad id pro
viribus contendendo, quod in humana christianaque vita nobilius est.
59

Ad hoc autem animi imperium in corporis sensus perfecte
acquirendum, non satis est ab actibus solummodo, qui directe
castitati sint contrarii, sese abstinere, sed omnino necesse est
libenter generoseque ea omnia deserere, quae huius virtutis
actibus plus minusve remote adversentur: tunc enim animus
in corpore plene regnat et spiritualem suam vitam pace ac
libertate exercere potest. Quis igitur, inter eos qui catholicae
religionis principiis innituntur, non videat perfectam castitatem
virginitatemque, nedum naturali virorum ac mulierum incremento naturalique progressioni officiât, id augere ac nobilitare
quam maxime i

Recentius autem eorum sententiam maerenti animo reprobavimus, qui eo usque procedunt ut coniugium asseverent unum

B» Cfr. S. T H O M . , Summa Th., I - I I , q. 94, a. 2.

s» Cfr. Gal. V, 25; i Cor.

IX,

27.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

176

esse, quod naturale personae humanae incrementum debitamque perfectionem tueri possit. Nonnulli enim affirmant divinam gratiam, a matrimonii sacramento ex opere operato impertitam, ita coniugii usum sanctum reddere, ut instrumentum evadat ad singulos animos cum Deo coniungendos efficacius quam
virginitas ipsa, quandoquidem matrimonium christianum, non
autem virginitas, sacramentum est. Quam quidem doctrinam
utpote falsam ac detrimentosam denuntiamus. Utique enim hoc
sacramentum divinam sponsis impertit gratiam ad coniugalem
officium sancte obeundum ;' utique mutui amoris nexus confirmat, quibus iidem una invicem continentur; verumtamen non
ad id institutum est ut coniugii usum veluti instrumentum reddat per se magis aptum ad sponsorum animos caritatis vinculo
cum Deo ipso coniungendos. Nonne potius Apostolus Paulus
coniugibus ius agnoscit a matrimonii usu se abstinendi ad
tempus, ut vacent orationi, idcirco quia eiusmodi abstinentia
Uberiorem reddit animum, qui velit caelestibus rebus Deique
supplicationibus se dedere ?
60

61

62

Denique asseverari non potest — ut quidam faciunt — « mutuum adiutorium » , quod sponsi in christianis nuptiis quaerunt, opem esse perfectiorem quam solitudinem, ut aiunt, cordis
virginum et coelibum, ad propriam sanctitatem assequendam.
Nam, quamquam ii omnes, qui perfectae castitatis institutum
amplexi sunt, humano huiusmodi amore se abdicaverunt, nihilo
secius hac de causa affirmari non potest eos ob hanc eandem
privationem suam reddidis.se humanam personam quasi imminutam ac despoliatam. Ii enim a caelestium ipso munerum
Datore spirituale aliquid accipiunt, quod quidem illud in immensum exsuperat « mutuum adiutorium », a coniugibus sibi
invicem imperii tum. Cum siquidem ei omnino se devoveant, qui
suum principium est, quique divinam cum ipsis participat vi6 3

60

Cfr. Allocutio ad Moderatrices supremas Ordinum et Institutorum Religiosarum, d. 15 septembris 1952; A. A. S. X L I V , 1952, p. 824.
Cfr. Decretum S. Officii, De matrimonii finibus, d. 1 aprilis 1944; A. A. S.
X X X V I , 1944, p. 103.
«2 Cfr. I Cor. VII, 5.
Cfr. C. I. G., can. 1013 § 1.
'
61

6 3

Acta PU Pp. XII

177

tam, semet ipsos non minuunt, sed quam maxime adaugent.
Quisnam enim verius potest, quam virgines, mirabilem illam
Pauli Apostoli sententiam sibi tribuere : « Vivo autem iam non
ego, vivit vero in me Christus » 1
64

Hac de causa Ecclesia sapientissime ducit sacerdotum coelibatum tuendum esse; novit enim illum esse ac fore spiritualium gratiarum fontem, quibus iidem arctius usque cum Deo
coniungantur.
Opportunum praeterea putamus breviter heic aliquid de
eorum errore attingere, qui quidem ut iuvenes a sacris Seminariis, puellas vero a religiosis Institutis avertant, eorum
mentibus inculcare enitantur Ecclesiam hodie illorum auxilio
illorumque christianae virtutis professione magis indigere, qui
matrimonio coniuncti communem cum ceteris in saeculo vitam
traducant, quam sacerdotum sacrarumque virginum, qui ob
nuncupatum castitatis votum quasi ab humana societate abstrahatur. Quod quidem commentum, Venerabiles Fratres,
falsum omnino esse ac perniciosissimum nemo est qui non
videat.
Equidem mens Nobis haud est infitiari catholicos coniuges, ob eorum christianae vitae exempla, in quibusvis locis commorentur et in quibusvis versentur rerum adiunctis, uberes
posse eorum virtutis testimonio salutaresque edere fructus.
Verumtamen qui hac de causa suadet magis optandum esse
in matrimonio vivere, quam se Deo omnino consecrare, is
rectum rerum ordinem procul dubio invertit ac miscet. Vehementer utique cupimus, Venerabiles Fratres, ut qui iam confecerint nuptias, vel in matrimonium ire exoptent, opportune
edoceantur se gravi teneri officio non modo quam habeant
aut habituri sint subolem recte diligenterque educandi, sed
etiam suae fidei testimonio virtutisque exemplo ceteros pro facultate iuvandi. Attamen qui adulescentes ab ingrediendo Seminario vel a Religiosis Ordinibus ac Sodalitatibus a sacrisque
nuncupandis votis avertere contendant, iisdem suadendo se
" Gal. I I , 20.
1 2 - ACTA, v o l . X X I , n . 5 . — 1 6 - 5 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

178

posse, si matrimonio coniungantur, utpote patres matresve familias, christianae suae vitae professione omnibus aperta ac
publica, maius assequi spirituale bonum, eos quidem omnes,
ut officii Nostri conscientia postulat, facere non possumus quin
omnino reprobemus. Aptius profecto rectiusque ii egerint, si
innumeros eos, qui in coniugio vivunt, quam studiosissime
possint, adhortentur ad apostolatus opera in laicorum ordine
adiutrice navitate sua provehenda, quam si eos iuvenes, hodie
non multos, proh dolor, qui se divino famulatui dedere cupiant,
a virginitate abstrahere contendermi. Quam ad rem opportune
scribit Ambrosius: « Semper spectavit ad gratiam sacerdotum
iacere semina integritatis, et virginitatis studia provocare » .
Ac praeterea monendum putamus, omnino falsum esse asseverare, qui se perfectae castitati devoverint, eos ab hominum
communitate quasi extraneos abesse. Sacrae enim virgines,
quae vitam suam pauperum infirmorumque servitio dedunt,
nullo habito stirpis, socialis ordinis, religionisve discrimine,
nonne eorum miseriis eorumque doloribus intime coniunguntur,
iisdemque suavissime afficiuntur, ac si reapse essent eorum
matres? Itemque sacerdos nonne exemplo divini Magistri sui
permotus, boni pastoris munere fungitur, qui oves suas cognoscit ac nominatim vocat ? Iamvero ex perfecta, quam colunt,
castitate hi sacerdotes ac religiosi viri religiosaeque mulieres
habent, cur sese omnibus addicant, omnesque adament amore
Christi. Atque ii etiam, qui vitam contemplativam ducunt,
idcirco quod non modo suas preces supplicationesque, sed suam
ipsorum quoque immolationem Deo offerunt pro ceterorum salute, multum profecto conferunt ad Ecclesiae bonum; quin
immo, cum in praesentibus rerum adiunctis apostolatus et caritatis operibus se dedant ad normas, quas per Apostolicas
Litteras Sponsa Christi impertivimus, hac etiam ratione maxime probandi sunt; neque ab hominum consortione alieni dici
queunt cum potius ad spiritualem eorum profectum duplici hac
de causa adlaborent.
6 5

6 6

67

6

5

6 6

"

S. A M B R O S . , De virginitate, c. 5 , n. 2 6 ; P . L. X V I , 2 7 2 .

Cfr. I o .

X ,

14;

Cfr.

A.

S.,

A.

X ,

3.

XLIII,

1951,

p.

20.

Acta Pii Pp,

XII

179

III
Iam ad ea deveniamus, Venerabiles Fratres, quae ex hac
Ecclesiae doctrina de virginitatis excellentia, in vitae usum
deduci queant.
Hoc imprimis aperte declarandum est: idcirco quod virginitas aliquid perfectius est quam coniugium existimanda, non
inde consequi eam esse necessariam ad christianam perfectionem attingendam. Vitae sanctimonia, etiam sine castitate Deo
dicata, reapse haberi potest; quod quidem frequentes testantur
sancti viri sanctaeque mulieres, qui ab Ecclesia publico honorantur cultu, quique fideles fuerunt coniuges excellentesque
patres matresve familias in exemplum enituere; immo haud
rarum est coniuges etiam agnoscere, qui ad christianam perfectionem studiosissime contendant.
Animadvertendum praeterea est Deum non christianos omnes ad virginitatem iubendo compellere, quemadmodum hisce
verbis Paulus docet Apostolus : « De virginibus autem praeceptum Domini non habeo, consilium autem do » . Ad perfectam igitur castitatem amplectendam consilio tantum movemur, utpote quae eos, « quibus datum est » , tutius atque expeditius ad evangelicam perfectionem, ad quam aspirent, et ad
regnum caelorum assequendum conducere queat; quamobrem
ea, ut recte animadvertit Ambrosius, « non imponitur, sed proponitur » .
6 8

6 9

7 0

Hac de causa perfecta castitas hinc liberam a christianis
optionem postulat antequam iidem se omnino Deo offerant ac
dedant, illinc vero a Deo ipso supernum munus postulat supernamque gratiam. Iam Divinus ipse Redemptor hac de re hisce
verbis nos admonuit : « Non omnes capiunt verbum istud, sed
quibus datum est... Qui potest capere, capiat » . Quam sacram
71

7 2

6

8

6 9

7

I Cor. VII, 25.
MATTH.

0

XIX,

11.

S . A M B R O S . , De viduis, c. 12, n. 72; P. L. X V I , 256; cfr. S . C Y P R . , De habitu

virginum, c. 23; P. L. IV, 463.
Cfr. I Cor. VII, 7.
7 1

«

MATTH.

XIX,

11,

12.

Acta

180

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

Iesu Christi sententiam Hieronymus intento reputans animo,
omnes adhortatur « ut unusquisque consideret vires suas, utrum
possit virginalia et pudicitiae implere praecepta. Per se enim
castitas blanda est et quemlibet ad se alliciens. Sed considerandae sunt vires, ut qui potest capere capiat. Quasi hortantis v o x Domini est, et milites suos ad pudicitiae praemium
concitantis. Qui potest capere, capiat: qui potest pugnare, pugnet, superet ac triumphet » .
7 3

Virginitas enim ardua virtus est: ut quis eam amplecti valeat, non modo requiritur ut firmum et expressum habeat propositum a legitimis obiectationibus, quae ex matrimonio oriuntur,
omnino perpetuoque abstinendi, sed etiam ut rebellantes corporis animique motus constanter vigilando eluctandoque coerceat
ac sedet, ut a mundi sollicitationibus réfugiât, utque daemonis
certamina evincat. Quam verum igitur est illud Chrysostomi:
(( Et radix et fructus virginitátis vita crucifixa est » . Virginitas
enim, secundum Ambrosium, veluti sacrificium est, et virgo ipsa
«pudoris hostia, victima castitatis » .
Immo S. Methodius
Olympi episcopus martyribus comparat virgines et S. Gregorius Magnus docet castitatem perfectam supplere martyrium:
<( Nam, quamvis occasio persecutionis desit, habet tamen pax
nostra martyrium suum, quia, etsi carnis colla ferro non subdimus, spiritali tamen gladio carnalia desideria in mente trucidamus » . Quapropter castitas Deo dicata fortes nobilesque animos postulat, qui ad suum certamen certandum ac vincendum
parati sint « propter regnum coelorum » .
7 4

7 5

76

7 7

7 8

Antequam igitur arctissimum eiusmodi iter ingrediantur, ii
omnes, qui experiundo noverint se hac in re animi nimia debilitate laborare, hanc Pauli Apostoli monitionem mente demissa
audiant : « Quod si non se continent, nubant. Melius est enim
nubere, quam uri » . Multis enim continentiae perpetuae onus
7 9

7 3

S . H I E R O N Y M . Comment, in Matth., X I X , 1 2 ; P . L. XXVI, 1 3 6 .

7

4

S . I O A N N . C H R Y S O S T . , De virginitate, 8 0 ; P. G. X L V I I I , 5 9 2 .

7

5

S . A M B R O S . , De virginibus, lib. I , o. 1 1 , n. 6 5 ; P . L. X V I , 2 0 6 .

7

6

Cfr. S . M E T H O D I U S O L Y M P I , Convivium decem virginum, Orat. V I I , c. 3 ;

XVIII,
7

7

7 8

7 9

P . G.

128-129.
S . G R E G O R . M A G N U S , Horn, in Evang., lib. I , h o m . 3 , n. 4 ; P . L. L X X V I , 1 0 8 9 .
MATTH.

XIX,

I Cor. V I I , 9 .

12.

Acta Pii Pp. XII

181

procul dubio gravius est, quam quod iisdem suaderi possit. Parique modo, qui sacerdotes gravi tenentur officio eos adulescentes suo consilio iuvandi, qui ad sacerdotium capessendum vel
ad religiosam ineundam vitam, quadam animi inclinatione, se
excitatos dicant, ad rem diligenter considerandam eos adhortentur, ne viam ingrediantur, quam eos firmiter feliciterque ad
finem usque obituros sperari non possit. Eiusmodi idoneitatem
prudenter perpendant, audita etiam peritorum sententia, quoties consentaneum fuerit ; tunc vero, si serium dubium supersit
praesertim ex anteactae vitae experientia, suam auctoritatem
interponant, ut candidati a statu perfectae castitatis capessendo
desistant, neve iidem ad sacros ordines vel religiosam professionem admittantur.
Verumtamen, etsi Deo dicata castitas ardua virtus est, eam
nihilo secius ii fideliter perfecteque servare possunt, qui Iesu
Christi invitationi, re diligenter considerata, generoso respondeant animo, et quidquid possunt ad hanc rem assequendam
efficiant. Nam, cum eiusmodi virginitatis vel coelibatus statum
capessierint, idcirco hoc donum gratiae a Deo accipient, quo
adiuti suum propositum exsequi possint. Quapropter, si forte
habeantur, « qui non sentiunt se castitatis (etiamsi eam voverunt) habere donum » , ne ipsi contendant exinde suis obligationibus hac in re satisfacere non posse : « Nam " Deus impossibilia non iubet, sed iubendo monet, et facere quod possis, et
petere quod non possis " et adiuvat ut possis » . Hanc, solacio
plenam veritatem eorum quoque in memoriam revocamus, quorum voluntas ob nervorum perturbationes infirmata est, et quibus nonnulli medici, interdum etiam catholici, nimia facilitate
suadent — speciosam interponentes causam, se nempe non posse
sine mentis aequilibritatis detrimento castitatem servare — ut
eiusmodi obligatione eximantur. Quam utilius opportuniusque
est huius generis infirmos adiuvare ad suam solidandam voluntatem, eosdemque admonere ne ipsis quidem castitatem impos8 0

8 1

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8 1

82

8 2

Cfr. Conc. Trid., sess. X X I V , can. 9.
Cfr. S. A U G U S T I N . , De natura et gratia, c. 43, n. 50; P. L. X L I V , 271.
Conc. Trid., sess. VI, c. 11.

182

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

sibilem esse, secundum Apostoli sententiam : « Fidelis autem
Deus est, qui non patietur vos tentari supra id quod potestis,
sed faciet etiam cum tentatione proventum ut possitis sustinere » .
8 3

Haec autem sunt, quae Divinus ipse Redemptor nobis commendavit adiumenta, quibus virtutem nostram efficaciter tueamur : sedula nempe adsiduaque vigilantia, qua quidquid in nostra facultate est diligenter efficiamus; ac praeterea constans
precatio, qua id a Deo petamus, quod nos pro infirmitate nostra assequi non possimus : « Vigilate et orate, ut non intretis
in tentationem; spiritus quidem promptus est, caro autem infirma ».
Eiusmodi vigilantia, quae ad quaelibet pertineat nostrae vitae momenta et ad quaevis etiam rerum adiuncta, nobis omnino necessaria est : « Caro enim concupiscit adversus spiritum, spiritus autem adversus carnem » . Si quis vero aliquid,
etsi parum, corporis illecebris concesserit, facile is ad ea «opera
carnis », quae Apostolus enumerat, et quae turpiora ac foediora sunt hominum vitia, se prolabi sentiet.
Hac de causa imprimis invigilemus oportet cupidinum sensuumque motibus, eosdemque voluntaria etiam asperitate vitae corporisque castigatione ita coërceamus, ut rectae efficiamus rationi Deique legi subiectos : « Qui autem sunt Christi,
carnem suam crucifixerunt cum vitiis et concupiscentiis».
Ipse gentium Apostolus de semet ipso confitetur: «Castigo
corpus meum et in servitutem redigo, ne forte, cum aliis praedicaverunt ipse reprobus efficiar » . Omnes sancti viri sanctaeque mulieres suorum sensuum cupidinumque motibus impense
invigilarunt eosque interdum acerrime cohibuerunt, secundum
verba ipsius Divini Magistri docentis: « Ego autem dico vobis,
quia omnis qui viderit mulierem ad concupiscendum eam, iam
8 4

8 5

86

87

8 8

8 3

I Gor. X , 13.

8 4

MATTH.

8 5

XXVI,

Gal. V , 17.
«s Cfr. Ibid. 19-21.
Ibid. 24.
I Gor. I X , 2 7 .
87

8 8

41.

Acta Pii Pp.

XII

183

moechatus est eam in corde suo. Quod si oculus tuus dexter
scandalizat te, erue eum et proice abs te : expedit enim tibi ut
pereat unum membrorum tuorum, quam totum corpus tuum
mittatur in gehennam » .
Qua admonitione, ut luculenter patet, id a nobis imprimis Redemptor noster postulat ut nempe,
ne mente quidem, peccato umquam concedamus, itemque ut ea
omnia a nobis firma voluntate arceamus, quae pulcherrimam
eiusmodi virtutem vel levissimo modo commaculare queant.
Hac in re nulla nimia diligentia, nulla severitas nimia haberi
potest. Si infirma valetudo aliaeve causae alicui graviores corporis austeritates non permittant, nunquam tamen eum ex vigilantia et interna sui ipsius refrenatione eximunt.
8 9

Quam ad rem animadvertendum praeterea est — quod ceteroquin Sancti Patres Ecclesiaeque Doctores docent — facilius nos posse peccati blandimenta cupidinumque illecebras
eluctando compescere, si non recta adversus ea repugnemus,
sed potius si ab iisdem pro viribus refugiamus. Ad tuendam
castimoniam, secundum Hieronymi sententiam, fuga magis valet quam apertum certamen: « Ideo fugio, ne vincar » . Quae
quidem fuga ita intellegenda est, ut non modo peccandi occasiones diligenter arceamus, sed praesertim ut in huius generis
certaminibus mentem animumque ad divina erigamus, in eo
potissimum defixi, cui virginitatem nostram devovimus. « Inspici te pulchritudinem Amatoris vestri » , ut Augustinus admonet.
90

91

9 2

9 3

Iamvero eiusmodi fugam ac sedulam vigilantiam, quibus
nos a peccandi occasionibus diligentissime removeamus oportet,
sancti viri sanctaeque mulieres nullo non tempore habuerunt
utpote aptiorem eluctandi hoc in genere rationem ; verumtamen
hodie non idem omnes sentire videntur. Nonnulli siquidem autumant christianos omnes, ac praesertim sacrorum administros,
8 9

MATTH.

9 0

V,- 28-29.

Cfr. S . C A E S A R . A R E L A T . , Sermo 41; ed. Gr. Morin, Maredsous, 1 9 3 7 , vol. I ,

p. 1 7 2 .
9

1

Cfr. S . T H O M A S , In Ep. I ad Cor. VI, leot. 3 ; S . F R A N C I S C U S S A L E S .

Introduc-

tion à la vie dévote, part. I V , c. 7 ; S . A L P H O N S U S A L I G U O R I , ¿ a vera sposa di Gesù Cristo,
c. 1 , n. 1 6 ; c. 1 5 , n. 1 0 .
S . H I E R O N Y M . Contra Vigilant., 1 6 ; P . L. X X I I I , 3 5 2 .
S . A U G U S T I N . , De sancta virginitate, c. 5 4 ; P . L. X L , 4 2 8 .
9 2

9 3

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

184

Officiale

non ut superioribus aetatibus esse a mundo segregandos, ut
aiunt, sed mundo praesentes esse oportere, et ideo necesse esse
eos aleam subire atque eorum castitatem in discrimen adducere,
ut inde clare pateat utrum habeant, an non, validam obsistendi
facultatem: omnia igitur videant iuvenes clerici, ita ut omnia
cernere aequo animo assuescant, atque adeo quibusvis perturbationibus se immunes reddant. Hac de causa facile concedunt
eos posse, nulla habita verecundia, in quidquid obversetur libere oculos convertere; cinematographica spectacula frequentare, ac vel illa etiam, quae ab ecclesiasticis censoribus prohibita
fuerint; quoslibet commentarios, etsi obscenos, pervolutare,
atque eas etiam amatorias fabulas legere, quae in Indice scriptorum prohibitorum annumerentur, vel ipso vetentur naturali
iure. Idque idcirco concedunt, quod censent eiusmodi spectaculis editisque scriptionibus hodie hominum multitudinem pasci,
quorum quidem cogitandi sentiendique modum intellegere debeant qui eos iuvare velint. Atqui facile cernitur falsam hanc
esse ac detrimentosam cleri educandi rationem eiusdemque ad
crediti muneris assequendam sanctitatem conformandi. Etenim
« qui amat periculum, in illo peribit » ; atque in hanc rem opportuna cadit haec Sancti Augustini admonitio : « Ne dicatis
vos habere animos púdicos si habeatis oculos impúdicos, quia
impudicus oculus impudici cordis est nuntius » .
9 4

9 5

Procul dubio haec funesta agendi ratio in gravi ratiocinandi
confusione innititur. Siquidem Christus Dominus de Apostolis
utique asseveravit : « Ego misi eos in mundum » ; sed antea
tamen de iisdem dixerat : « De mundo non sunt, sicut et ego
non sum de mundo » , ac divinum Patrem suum hisce verbis
precatus est : « Non rogo ut tollas eos de mundo, sed ut serves
eos a malo » .
Ab Ecclesia autem, quae iisdem permovetur
principiis, ut sacerdotes a malis incitamentis arceantur, quae
facile illos omnes attingere queant, qui in mediis mundi rebus
9 6

9 7

9 8

94

8 5

EecU., III, 27.
S . A U G U S T I N . , Epist. 211, n. 10;

98

Io. X V I I , 18.

97

Ibid. 16.
Ibid. 15.

98

P.

L. X X X I I I , 961.

Acta Pii Pp. XII

185

versentur, opportunae sapientesque editae sunt n o r m a e , " quibus eorum vitae sanctimonia longe satis a laicorum hominum
curis et oblectamentis in tuto ponatur.
Iamvero maiore profecto de causa iuvenis clerus, idcirco
quod ad vitam spiritualem ad perfectionemque sacerdotalem
vel religiosam educandus est, oportet a mundi tumultu segregatus sit, priusquam ad suum certandum certamen prodeat, et in
sacrum Seminarium vel in scholasticorum sodalium domum per
diuturnum temporis spatium excipiatur, ubi edoceatur diligenter seduloque conformetur ad eas quaestiones sensim prudenterque attingendam cognoscendasque, quae praesens induxit aetas,
secundum normas quas Nosmet ipsi per Apostolicam Adhortationem Menti nostrae impertivimus.
Quisnam enim viridarii
cultor virgulta, electa quidem sed adhuc tenuia, procellosis
tempestatibus idcirco obiciat, ut suae, qua nondum polleant,
firmitudinis experimentum praebeant? Atqui sacri Seminarii
alumni ac scholastici sodales instar iuvenum debiliumque arbustorum certo habendi sunt, quos adhuc in tuto ponere ac pedetemptim ad resistendum certandumque comparare necesse est.
1 0 0

Rectius profecto utiliusque fecerint sacrae iuventutis educatores, si adulescentium mentibus christianae pudicitiae praecepta inculcaverint, quae quidem tantopere valet ad virginitatis incolumitatem servandam et quae castitatis prudentia
revera dici potest. Pudicitia enim et ingruens periculum prospicit, et vetat ne quis se discrimini prodat, et ea etiam rerum
adiuncta vitare iubet, a quibus aliquis minus prudens non refugii. Verba turpia minusve honesta non amat, et ab immodestia
vel levissima abhorret, atque a suspecta familiaritate cum alterius sexus personis diligenter cavet, cum animo suadeat debitam corpori praestare reverentiam, quod membrum Christi
sit ac Spiritus Sancti templum. Qui christiana verecundia
101

99

102

Cfr. C. I. G, can. 124-142. Cfr. B. Pius P P . X, Exhort, ad oler. cath. Haerent
animo, A. S. S., X L I , 1908, pp. 565-573; P i u s P P . X I , Litt. enc. Ad catholici sacerdotii fastigium, A. A. S., X X V I I I , 1936, pp. 23-30; P i u s X I I , Adhort. apost. Menti
Nostrae, A. A. 8., X L I I , 1950, pp. 692-694.
i°° Cfr. A. A. 8. XLII, 1950, pp. 690-691.
i Cfr. I Cor. VI, 15.
™* Ibid. 19.
01

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

186

ornatus est, quodlibet abominatur impuritatis peccatum, ab
eoque illico se abstrahit, quotiescumque eius illecebris allicitur.
Pudicitia praeterea parentibus atque educatoribus opportuna
verba suggerit ac praebet, quibus oporteat iuvenum conscientiam, ad castimoniam quod attinet, conformare. « Quocirca —
ut in allocutione haud ita multo ante habita animadvertimus
— huiusmodi verecundia non ita accipienda est ut hac super
causa perpetuo aequiparetur silentio, utque in impertienda disciplina morum ne sobrius quidem cantusque sermo de iis umquam fiat » .
Verumtamen, nostris hisce temporibus, nonnulli
institutores educatoresque nimio saepius sibi officium esse ducunt innocentes pueros puellasque tali modo arcanis humanae
generationis initiandi rebus, qui eorum pudorem offendat. Atqui
iusta hac in re agendi temperatio ac moderatio adhibenda est,
quae a christiana pudicitia requiritur.
1 0 3

Haec autem pudica verecundia Dei timore alitur, eo videlicet filiorum timore, profundae humilitatis christianae virtute
innixo, quo summa cura a peccato cuiusvis generis abhorremus,
ut Decessor Noster S. Clemens I hisce verbis asseverat: « Qui
carne castus est, ne glorietur, cum sciat alium esse qui continentiae donum ipsi tribuat » .
Quanti autem momenti christiana
humilitas sit ad virginitatem custodiendam, nemo fortasse clarius quam Augustinus docuit : « Quia perpetua continentia, maximeque virginitas, magnum bonum est in sanctis Dei, vigilantissime cavendum est ne superbia corrumpatur. ... Quod bonum
quanto magnum video, tanto ei, ne pereat, furem superbiam
pertimesco. Non ergo custodit bonum virginale, nisi Deus ipse
qui dedit: et " Deus est charitas " .
Custos ergo virginitatis
charitas; locus autem huius custodis humilitas » .
1 0 4

1 0 5

1 0 6

Aliud praeterea intento perpendendum est animo: ad illibatam nempe conservandam castimoniam neque vigilantiam,

1 0 3

Alloc. Magis quam mentis, d. 23 Sept., a. 1951; A. A. 8. X L I I I , 1951, p. 736.
S. C L E M E N S R O M . , Ad Corinthios, X X X V I I I , 2; ed. Funk-Diekamp, Patres
Apostolici, vol. I, p. 148.
1

0

i°
1

0

4

5

6

I

IOANN.,

IV,

8.

S. A U G U S T I N . , De sancta virginitate, cc. 33, 51; P. L. X L , 415, 426; cfr. cc. 31-

32. 38; 412-415, 419.

Acta PU Pp. XII

187

neque verecundiam valere satis. Adiumentis etiam utendum
est, quae naturae vires omnino excedunt : hoc est precatione
ad Deum adhibita, Paenitentiae et Eucharistiae sacramentis,
incensaque pietate erga Sanctissimam Dei Matrem.
Numquam obliviscendum est perfectam castitatem excelsum donum esse a Deo datum. Quam ad rem haec presse animadvertit Hieronymus : •« His datum est, qui petierunt, qui
voluerunt, qui ut acciperent laboraverunt. Omni enim petenti
dabitur, et quaerens inveniet, et pulsanti aperietur » .
A sancta precatione pendet, Ambrosius addit, constans virginum
fidelitas erga Divinum Sponsum. Et S. Alphonsus a Liguori
ea, qua praestabat, flagrantissima pietate docet nullam esse
magis necessariam et securam opem ad tentationes vincendas
adversus pulchram eiusmodi castitatis virtutem, quam statim
ad Deum precando confugere.
107

1 0 8

109

110

Ad preces tamen accedat oportet Paenitentiae Sacramentum,
quod frequenter studioseque adhibitum, utpote spirituale medicamentum, nos expiât ac sanat; itemque Eucharistiae pabulum, quod quidem, ut Decessor Noster imm. mem. Leo XIII
asseverat, optimum est « remedium contra libidinem » . Quo
purior et castior est animus, eo magis hunc panem esurit, ex
quo fortitudinem haurit ad obsistendum quibuslibet impuri peccati illecebris, et quo arctius cum Divino Sponso coniungitur:
« Qui manducat meam carnem, et bibit meum sanguinem, in
me manet et ego in illo » .
m

1 1 2

Insignis sane et per saeculorum decursum iterum iterumque
experimento probata ratio, qua intemerata perfectaque castitas
custodiatur ac foveatur, solida est atque incensissima erga Deiparam Virginem pietas. Hac enim pietate quodam modo cetera
omnia adiumenta continentur; quandoquidem qui ea sincere
impenseque animatur, is procul dubio ad sedulam vigilantiam,

™ Cfr.
»<» CfrCfr.
Cfr.

1 0 9

1 1 0

1 1 1

M A T T H . X I X , 11.
Ibid. VII, 8; S . H I E R O N Y M . , Comm. in Matth. X I X , 11; P . L. X X V I , 135.
S . A M B R O S . , De virginibus, lib. III, o. 4, nn. 18-20; P . L. X V I , 225.
S . A L P H O N S U S A L I G U O R I , Pratica di amar Gesù Cristo, c. 17, nn. 7-16.

L E O X I I I , Enc. Mirae caritatis, d. 28 Maii, a. 1902; A. L. X X I I , pp. 1902-1903.

*» Io. VI, 57.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

188

ad effundendas preces, atque, ad accedendum ad paenitentiae
tribunal et ad sacram mensam salutariter excitatur. Quamobrem
sacerdotes omnes ac religiosos sodales sacrasque virgines paterno adhortamur animo, ut in peculiarem tutelam se recipiant
almae Dei Matris, quae virginum Virgo est atque « virginitatis
magistra », ut asseverat Ambrosius, et quae potentissima
Mater est praesertim eorum omnium, qui se divino servitio manciparunt ac consecrarunt.
Per eam autem esse virginitatem ortam iam animadvertit
Athanasius, atque hisce verbis clare docet Augustinus : « Coepit dignitas virginalis a Matre Domini ». Atque eiusdem
Athanasii vestigia premens Ambrosius Mariae Virginis vitam
virginibus tamquam exemplar proponit : « Hanc imitamini, filiae... Sit igitur vobis tamquam in imagine descripta virginitas vita Mariae, de qua, velut speculo, refulgeat species castitatis et forma virtutis. Hinc sumatis licet exempla vivendi,
ubi tamquam in exemplari magisteria expressa probitatis, quid
corrigere, quid effingere, quid tenere debeatis, ostendunt... Haec
est imago virginitatis. Talis enim fuit Maria, ut eius unius vita
omnium sit disciplina... Ergo sancta Maria disciplinam vitae
informet ». « Cuius tanta gratia ut, non solum in se virginitatis gratiam reservaret, sed etiam his, quos viseret, integritatis
insigne conferret ». Quam verum igitur est illud eiusdem Ambrosii effatum : « O divitias Marianae Virginitatis ! » Ob quas
quidem divitias hodiernis etiam sacris virginibus religiosisque
viris et sacerdotibus summopere prodest virginitatem Mariae
contemplari, ut fidelius ac perfectius castitatem proprii status
exerceant.
113

114

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121

Sed non satis vobis sit, dilectissimi filii et filiae, de Beatae Mariae Virginis virtutibus meditari: ad ipsam impensis1 1 3

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1 2 0

1 2 1

S. A M B R O S . , De institutione virginis, c. 6, n. 46; P. L. X V I , 320.
Cfr. S. A T H A N A S . , De virginitate, ed. Th. Lefort, Muséon, X L I I , 1929, p. 247.
S. A U G U S T I N . , Serm. 51, c. 16, n. 26; P. L. X X X V I I I , 348.
Cfr. S. A T H A N A S , Ibid., p. 244.
S. A M B R O S . , De institutione virginis, c. 14, n. 87; P. L. X V I , 328.
S. A M B R O S . , De virginibus, lib. II, c. 2, n. 6, 15; P. L. X V I , 208, 210.
Ibid., c. 3, n. 19; P. L. X V I , 211.
S. A M B R O S . , De institut, virginis, c. 7, n. 50; P. L. X V I , 319.
Ibid., c. 13, n. 81; P. L. X V I , 339.

Acta PU Pp. XII

189

sima etiam cum fiducia confùgite, consilio obsequentes S. Bernardi hortantis:'.« Quaeramus gratiam, et per Mariam quaeramus » .
Ac peculiari modo per Marianum qui volvitur annum
in ipsa vestrae spiritualis vitae ac perfectionis curam reponite,
exemplum imitantes Hieronymi, qui asseverabat : « Mihi virginitas in Maria dedicatur et Christo » .
1 2 2

1 2 3

IV
In gravibus difficultatibus, -quas hodie Ecclesia eluctari debet, Noster Supremi Pastoris animus magno solacio afficitur,
Venerabiles Fratres, cum cernimus virginitatem, quae ubique
terrarum floret, nostra quoque ut superioribus aetatibus, magna in aestimatione magnoque in honore esse, quamvis, ut diximus, erroribus impugnetur, quos tamen, ut evanidos, quam
primum dilapsuros confidimus.
Haud diffitemur nihilo secius hoc gaudium Nostrum aliqua
obumbrari maestitia, cum noscamus in non paucis regionibus
eorum numerum in dies imminui, qui divino quodam afflatu
vocati amplectendum suscipiant virginalis vitae institutum.
Quibus praesertim de causis id eveniat, iam supra diximus;
non est igitur cur rem iterum attingamus. Confidimus potius fore ut ii iuvenum educatores, qui hac super re in errores
prolapsi fuerint, eos quam primum detegant ac répudient, ideoque sibi cordi habeant et iisdem mederi, et quidquid possunt
efficere, ut qui ad sacerdotalia munia capessenda vel ad amplectendum religiosae vitae institutum superno quodam instinctu vocatos se sentiant, suisque ipsorum curis concrediti fuerint, ii omni ope adiuventur, ut excelsam eiusmodi metam
attingere queant. Atque utinam feliciter contingat ut nova frequentioraque sacerdotum, religiosorum sodalium sacrarumque
virginum agmina, praesentibus Ecclesiae necessitatibus numero
virtuteque paria, ad Dominicam excolendam vineam quam primum prodeant.
1 2 2

P.

L.
1 2 3

S. B E R N A R D . , In nativitate B. Mariae Virginis, Sermo de aquaeductu, n. 8 ;
183,

441-442.

S. H I E R O N Y M . , Epist. 2 2 , n. 1 8 ; P . L. X X I I , 4 0 5 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

190

Hortamur praeterea — ut Apostolici officii Nostri conscientia postulat — patres matresque familias, ut libenter velint
eos divino famulatui offerre, quos filios habeant ad illum suscipiendum vocatos. Quodsi hoc iisdem afferat aliquid oneris/
maestitiae, aegritudinis, haec verba intento meditentur animo,
quibus Ambrosius Mediolanenses admonebat matres : « Plerasque virgines-cognovi velle et prohiberi etiam prodire a matribus... Si hominem vellent amare filiae vestrae, per leges possent eligere quem vellent. Quibus igitur hominem eligere licet,
Deum non licet ? »
1 2 4

Considerent parentes quanto sibi honori sit suum filium
cernere sacerdotio augeri, vel filiam suam Divino Sponso virginitatem devovere suam. Ad sacras virgines quod attinet
idem Mediolanensis Episcopus haec habet: « Audistis, parentes... Virgo Dei donum est, munus parentis, sacerdotium castitatis. Virgo matris hostia est, cuius cotidiano sacrificio vis
divina placatur » .
1 2 5

Nunc vero, antequam Encyclicis hisce Litteris finem facimus, cupimus, Venerabiles Fratres, mentem animumque Nostrum ad eos ad easque peculiari modo convertere, qui divino
famulatui mancipati, in non paucis regionibus acres funes tasque ìnseetationes patiuntur. Sibi exemplum sumant ad imitandum ab illis primaevae Ecclesiae aetatis sacris virginibus,
quae suae ipsarum virginitatis causa strenuo invictoque animo
martyrium subiere.
Ii omnes quod sacrosanctum inierunt propositum serviendi
Christo, in eo « usque ad mortem »
forti animo perseverent;
ac prae oculis habeant suos angores suasque aerumnas et precationes magni esse pretii coram Deo ad eius regnum in suis regionibus in universaque Ecclesia instaurandum; itemque sibi
certissimum habeant eos, qui « sequuntur Agnum quocumque
ierit»,
sempiternum in aevum a canticum n o v u m » ,
edituros esse, quod nemo alius canere possit.
126

1 2 7

128

1 2 4

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1 2 7

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1 2 8

1 2 9

S. A M B E . , De virginibus lib. I, e. IO, n. 58; P. L. X V I , 205.
Ibid., c. 7, n. 32; P. L. X V I , 198.
Cfr. S. A M B R O S . , De virginibus, lib. II, c. 4, n. 32; P. L. X V I , 215-216.
Phil., II, 8.
Apoc. X I V , 4.
Ibid., 3.

Acta Pii Pp.

XII

191

Nos autem erga eos, sive sacerdotes religiososque sodales,
sive sacras virgines, qui quidem ad martyrium usque suam fidem strenue profitentur, paterno miserantique commovemur
animo; ac non modo pro eis, sed pro iis etiam omnibus, qui
in qualibet terrarum orbis parte divino servitio se omnino dedunt ac consecrant, supplices ad Deum admovemus preces, ut
eos confirmet, roboret, consoletur; ac vos singulos universos,
Venerabiles Fratres, vestrosque greges vehementer adhortamur
ut, una Nobiscum comprecando, necessaria iis omnibus impetretis divina solacia divinaque munera et auxilia.
Quorum divinorum munerum conciliatrix esto, peculiarisque benevolentiae testis Apostolica Benedictio, quam vobis,
Venerabiles Fratres, ceteris sacrorum administris ac sacris
virginibus, iis imprimis, « qui persecutionem patiuntur propter iustitiam » ,
ac cunctis e gregibus vestris christifidelibus
amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die xxv mensis Martii, in
festo Annuntiationis B. Mariae Virginis, anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
1 3 0

PIUS PP. XII
130 M A T T H . V,

10.

192

Acta Apostolicae

A C T A

Sedis - Commentarium

Officiale

T R I B U N A L I U M

SACRA ROMANA ROTA
Citatio

edictalis

BASILEEN.
NULLITATIS MATRIMONII ET DISPENSATIONIS
(SCHNORR VON CAROLSPELD-DETTO)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Wolfgang
Detto, in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per se
sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. B.
Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 16 Iunii 1954, hora undecima ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro
causae definitione.
An constet de nullitate matrimonii in casu, et quatenus negative,
an consilium praestandum sit Ssmo pro dispensatione super matrimonio
rato et non consummato, in casu.
Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam habentes de loco commorationis praedicti Domini Wolfgang Detto
curare debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Arcturus Wynen,

Ponens

Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 24 Aprilis 1954.
E. Fiore, Notarius
* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Wolfgang Detto,
défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 16 Juin 1954, à
11 heures, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
jour de la décision de la cause devant la Rote.
Gonste-t-il de la nullité du mariage dans cette cause? Et dans la négative. Doit-on interroger le Saint-Père pour la dispense super rato et non consummato dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Wolfgang Detto devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

A r i . et Toi. X X X X V i

28 Maii 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N. 6

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
URBIS
( B A S I L I C A E S, M A E I A E MAIORIS)
CERTAE

STATUUNTUR NORMAE

LEGIO

AD

S.

MARIAE

AB

HISPANICA

MAIORIS,

PIUS
SERVUS
AD

IN

ALMA

NATIONE
URBE,

ET

A

CANONICORUM

COL-

SERVANDAE.

EPISCOPUS
SERVORUM

PERPETUAM

DEI

REI M E M O R I A M

Hispaniarum fidelitas erga catholicam religionem et Apostolicam
hanc Sedem, itemque pietas erga Beatam Virginem Mariam maxima
laude dignas edidere significationes per saecula, innumerisque fere confirmantur monumentis. Inter quae sane praestat constans illa atque munifica propensio in primarium Deiparae Mariae Virginis templum, Ro
mae exstans, qua, saeculorum decursu, nobilis Hispaniensis Nationis
Principes sese affectos semper ostenderunt.
Quam profecto egregiam pietatem ac regiam liberalitatem praeclarissime testatur in eadem patriarchali Basilica Sanctae Mariae Maioris
pium opus ad mentem ac vota Philippi IV Regis sollemniter constitutum
die septimo mensis Octobris, anno millesimo sescentesimo quadragesimo
septimo ab Innocentio X, Decessore Nostro, per Constitutionem Apostolicam

Sacri

Apostolatus.

Huius pii operis gratia, Sedes episcopales Catanensis et Mazariensis, quae tunc temporis sub Philippi IV dicione et imperio erant, ofli13

- A C T A , vol.

X X I , n.

6.

— 28-5-1954.

194

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

cium in se recipiebant prima solvendi quotannis duo milia scutorum et
ducenta, ex moneta Eegni Siciliae, altera vero mille octingenta, quae
Collegio Canonicorum Liberiani templi emolumento cederent, Beneficiariis, Clericis, iisque denique omnibus qui ad altare ministrarent, iuxta
normas et modum quae eadem Apostolica Constitutione continerentur.
Collegio vero Canonicorum illud oneris iniungebatur, ut ter sacra facienda curarent : primum scilicet in die festo Nativitatis Beatae Mariae
Virginis, alterum in die octavo a Commemoratione omnium defunctorum,
tertium denique die vicesimo tertio mensis Ianuarii, S. Ildefonso dicato ;
quibus sacris sive regi sive cunctae Hispanorum Genti favores summi Dei
impetrarentur.
Quae tamen pacta varios habuere casus, praesertim postquam Ultraiectenses conventiones, anno millesimo septingentésimo decimo tertio initae, ab Hispanis Siciliae regimen eripuerunt. Quibus enim Principibus
ea obtigerat administranda, ii contenderunt ad se pertinere sicut onera
ita et emolumenta, quae ex bonis dioecesium Catanensis et Mazariensis
provenirent quaeque Basilicae S. Mariae Maioris danda essent.
Hinc frequentes et laboriosae pactiones inter Apostolicam Sedem et
Reges ac Principes factae sunt rei dirimendae causa, donec, Sicilia cum
Regno Italico coniuncta, dioeceses, de quibus mentio facta, praescriptam
in Constitutione Apostolica Sacri Apostolatus summam apud illud aerarii
officium solvere coactae sunt, quod vulgo « Economato dei benefici vacanti » appellabant.
Cum tamen ex commate vicesimo octavo tractationis die undecimo
mensis Februarii,

anno millesimo nongentesimo

undetricesimo inter

Sanctam Sedem et Regnum Italicum regia iura abolita essent, quae in
beneficia sive maiora sive minora Reges habebant, itemque in provinciis
utriusque Siciliae onera abolita quae annuam tertiam beneficiorum ecclesiasticorum partem gravarent, Collegium Canonicorum ad S. Mariae
Maioris enixe fLagitavit ut quae pecuniarum summa ex Constitutione
Sacri Apostolatus sibi deberetur non iam aerario Regni Italici sed Canonicorum Collegio solveretur. Cui postulationi episcopales Sedes Catanensis et Mazariensis primum concesserunt; anno vero millesimo nongentesimo tricesimo tertio repugnaverunt, ea praescripta negantes posse
adhuc vigere quae a Philippo IV Rege et a Summo Pontifice Innocentio X fuissent edita et confirmata.
Anno igitur millesimo nongentesimo tricesimo quarto eaedem dioeceses veniam petierunt Collegium Canonicorum in iudicium arcessendi
apud Tribunal S. R. Rotae, ad praescriptum canonis 1577, § 2, n. 2 Codicis Iuris Canonici ; ea ferme mente ut iudicum sententia declararetur :

Acta Pii Pp. Xll

195

« Mensae sive Catanensis sive Mazariensis non tenentur solvere pensiones a Summo Pontifice Innocentio X impositas super redditibus utriusque mensae ».
Cuius tamen Tribunalis cum auctoritas vindicandae rei iuxta ea quae
in eadem Constitutione continentur, in dubium vocata esset, Nos, Consilium quorundam egregiae prudentiae virorum constituimus qui rem
dirimerent, iisque omnes potestates ad id necessarias tribuimus. Cui
Consilio dilectum Filium Nostrum S. R. E. Cardinalem Maximum Massimi praefecimus eique venerabiles Fratres Nostros S. R. E. Cardinales
Eugenium Tisserant et Iosephum Bruno socios dedimus, dilecto Filio
Dino Staffa munere a secretis demandato.
Interea, controversia nondum composita, excellentissimus vir loachim Ruiz-Giménez, apud hanc Apostolicam Sedem Hispani populi Legatus, Nobis aperuit optare et velle eos, qui Hispanae Genti praessent,
dissidium adimere et componere, nulla iudicum exquisita sententia.
Immo rationes indicavit, quibus aditus pateret ad eas tractatione»,
quae ab eius successore excellentissimo viro Ferdinando Maria Castiella
initae, ad felicem exitum postea adductae fuerunt.
Itaque in primis haec quae sequuntur utrimque declarantur : perillustris ac valde honorabilis vir Franciscus Franco et Bahamonde, Nationis Hispanicae supremus Moderator, onera, quae infra scribuntur,
cunctae suae Gentis nomine suscipiens, vult eam pietatem ac liberalitatem persequi, quas Hispanus populus Deiparae Virgini numquam
praeterito tempore non exhibuerit. Item est huic Apostolicae Sedi acceptum et gratum quod tam nobilis Natio vult suae pietatis vincula
confirmare, quam in maximum templum Beatae Mariae Virginis, quod
in Urbe, in ipso scilicet catholici orbis centro, exstat, semper ostendit.
Convenit vero inter hanc Apostolicam Sedem et Hispanicae Nationis
Moderatorem onera mutuo suscepta praesenti Constitutione sanciri,
quam in locum Constitutionis Sacri Apostolatus, ab Innocentio X, Decessore Nostro, datae, suffici ad omnes iuris effectus ; ita ut nemo propter
eandem Constitutionem quidquid in posterum sibi vindicare possit.
Eiusmodi vero onera, invicem suscepta, ea sunt quae sequuntur :
1. - Sedes Apostolica primum decernit ut Nationis Hispanicae Moderator Protocanonicus Liberiani templi habeatur, cui honores seu privilegia iuxta traditum morem sint tribuenda, cum sacrarum caeremoniarum sollemnia peragantur. Qui honores, si idem absit, eius legato
debentur, inter tria sacra facienda, quae tertio commate huius Conventionis praescribuntur.
2. - Concedit deinde Apostolica Sedes ut unus e Canonicis templi

196

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

S. Mariae Maioris sit semper natione Hispanus ; qui ex eo die eligi incipiet quo aliquod ex Canonicorum beneficiis primum vacaverit. Hunc
canonicum Apostolica Sedes libere eliget, eo tamen pacto ut, antequam
certus Canonicus declaretur, eius nomen secreto iis aperiat qui Hispanicae Nationi praesunt, ut cognoscat num ipsi aliquam iustam causam
habeant huic electioni opponendam. Huius Canonici, qui eadem emolumenta percipiet ac ceteri Canonici, erit Sanctae Sedi indicare num in
eroganda ac distribuenda pecunia, quam Hispanica Natio largiatur,
aliter actum sit ac Apostolica Sedes, ad normam sequentis commatis
quarti, statuerit.
3. - Cavet tertium haec Sancta Sedes sua auctoritate ut singulis
annis in Basilica Liberiana ter sacra Canonici faciant : quorum primum
in die festo Beatae Mariae Virginis Caelo receptae, alterum in festo Immaculatae Conceptionis eiusdem Beatae Mariae Virginis ; tertium denique in festo S. Ferdinandi, qui fuit Hispanorum Rex, cum Hispa
nicae Genti tum supremo eius Moderatori felicitatis impetrandae gratia.
4. - Spondet invicem Hispanica Civitas se esse quotannis, Kalendis
Ianuariis, octo milia aureorum nummorum persoluturam, qui eorum
lingua « pesetae » dicuntur. Cuius summae definiet haec una Apostolica
Sedes quaenam cotidianarum et ordinariarum distributionum pars cedat
Canonicis, Beneficiariis et Clericis Beneficiariis; quaenam distributionum extraordinariarum pars sit dispensanda «inter praesentes» celebrationi trium illorum sacrorum, quorum mentio est in commate tertio; quaenam denique pars impendenda sit in tria eadem sacra facienda, quaenam Basilicae cedat vel cultus exercendi vel templi restaurandi causa.
Quas pactiones, feliciter "ordinatas, supremaque auctoritate Nostra
sancitas considerantes, facere non possumus quin nobili Hispaniarum
Genti et Nostram iterum propensam testemur voluntatem et gratulemur vehementer de declarata in Beatissimam Deiparam Virginem pietate inque Apostolicam Sedem obsequio, simulque multis optemus votis
ut Caelestium Regina exhibitam sibi venerationem rependat, faventem
prosperitatem fidelissimae Hispanicae Nationi pro merito impertiens.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus.
Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel

Acta PU Pp. XII

197

corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive
typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint
subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si
ostenderentur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui
Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Romam, die quinto mensis Augusti,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus
Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

93 EUGENIUS Card. TISSERANT
Sacri Collegii Decanus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Bernardus
Albertus

De

Felicis,

Serafini,

Protonotarius

Protonotarius

Apost.

Apost.

Loco I$I Plumbi
Reg. in Gane. Ap. Vol. LZXXVII, n. 83.

II
MANAQ U ENS IS
IN METROPOLITANO TEMPLO CATHEDRALIS ECCLESIAE MANAQUENSIS COLLEGIUM
CANONICORUM CONSTITUITUR.
PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
Est Collegium Canonicorum coetus eorum Sacerdotum qui in maioribus cuiusque dioecesis negotiis, post multam rerum agendarum deliberationem, sincero consilio Episcopis sententiam aperiunt ; haud parum
praeterea conferunt sive sua gravitate sive decore ad divini cultus splendorem caeremoniarumque pulchritudinem. Quae sane intellegens venebilis Frater Vincentius Alexander González y Robleto, Archiepiscopus
Manaquensis, enixe petiit ab hac Apostolica Sede ut benigne concederetur
Canonicorum Collegium in cathedrali templo suae archidioecesis erigi.
Sacra vero Congregatio Consistorialis, potestatibus ac facultatibus usa
a Nobis sibi concessis, post auditam sententiam venerabilis Fratris An-

198

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

tonii Tani, Archiepiscopi titulo Sergiopolitani eiusdemque apud Respublicas Honduriensem et Mcaraquensem Apostolici Nuntii, exhibitis
precibus annuendum censuit. Quae Nos, quibus omnia probantur eum
?

aliquid spei affulgeat augendae hic in terris Christi gloriae, rata habentes, eorumque consensum supplentes qui aliquod ius hoc in negotio habeant, ea quae sequuntur statuimus ac decernimus. In Manaquensi metropolitano templo Canonicorum Collegium per has Litteras constituimus,
quod, uti patet, eadem dignitate ornabitur ac cetera metropolitana id
generis Collegia. Hic Canonicorum coetus constabit duabus Dignitatibus,
quae dicuntur, Decanatu, scilicet, et Archidiaconatu ; tribusque Canonicis, quorum alter theologi officio fungetur, alter admissis fidelium chri
stianorum expiandis operam dabit, tertio denique doctorale munus concedetur. Quibus omnibus, sive Canonicis sive Dignitatibus, potestatem
facimus ut quoadusque singulus titulus proprium beneficium non habeat,
alio quoque beneficio uti valeant, etsi cum animorum cura coniuncto.
Quod vero ad conventus attinet, Deo sacris caeremoniis colendo aliisque
sui officii muneribus persolvendis, indulgemus ut occupatis Canonicis in
pastoralibus rebus, his tantum diebus habeantur : die, videlicet, Nativitatis et Circumcisionis D. N. I. C, feria iv Cinerum, die Dominica
Pentecostes, in festis Sacratissimo Corporis Christi, Sacratissimi Cordis Iesu, D. N. I. C. Regis; in Assumptione et Conceptione B. M. V.
de Guadalupe ; in festo S. Ioseph Sponsi B. M. V. ; in sollennitatibus
Omnium Sanctorum, SS. Petri et Pauli, S. Iacobi Apostoli, cui est
metropolitanum dicatum, S. Turibii Mogrovejo, qui est Patronus princeps archidioecesis, in Dedicatione S. Michaelis Archangeli, Patroni
urbis Manaquae, in Commemoratione Omnium Fidelium Defunctorum
in Dedicatione denique Ecclesiae metropolitanae. Assignatio beneficiorum, sive quae Dignitatibus sive quae Canonicis tribuuntur, ad normam
iuris communis facienda est, praeterquam cum eadem a Nobis seu ab
Apostolica Sede assignanda erunt. Antequam vero quilibet Canonicorum in sui beneficii possessionem veniat, fidei professionem facere debet
et praescripta iura iuranda rite dare. Cum autem ii, qui sui Archiepiscopi senatum et consilium constituunt, ceteros Sacerdotes dignitate praecellant, congruum quoque est eos singulari ac decoro quodam habitu indui, dum sacra peragant vel sacro operantibus assistant.
Qua de re, concedimus ut Canonici metropolitanae Ecclesiae Manaquensis, intra fines tamen suae archidioecesis, gestare valeant vestem
nigram cum ocellis, globulo, torulo et subsuto violacei coloris, sericam
zonam violaceam cum laciniis eiusdem coloris et caligas pariter coloris
violacei. Vestes autem chorales erunt sequentes : rochetum cum refle-

Acta Pii Pp.

XII

199

xibus in manicis violacei coloris ornatum. Volumus tandem ut simul
ac metropolitanum Canonicorum Collegium erectum fuerit, eo ipso Consultores dioecesani a suo munere cessent. Cetera omnia quae respiciant modo institutum Collegium, haec omnia Codice Iuris Canonici
omnino regantur. Quae vero his Litteris conscripsimus exsequenda curabit venerabilis Frater quem supra nominavimus Antonius Tani, in
Eebuspublicis Honduriensi et Mcaraquensi Apostolicus Nuntius, vel
ille qui cum res ad exitum adducenda erit ei Nuntiaturae praeerit. Cui
vero contigerit negotium perficiendum, ei omnes potestates conficiendae
rei tribuimus, cuilibet sacerdoti subdelegandas, si opus fuerit, in ecclesiastica dignitate constituto, onere imposito documenta exarandi eorumque fide digna exempla ad Sacram Congregationem Consistorialem
quam primum mittendi. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces
esse et fore volumus; ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis
quorum res est religiose serventur, atque igitur vim suam habeant.
Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter siquis, quavis praeditus auctoritate sive sciens sive
insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane
haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta
vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum
praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo
publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae
hisce haberetur, si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si
quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse
subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulphi, prope Roman, die uno et tricesimo mensis
Octobris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

>R EUGENIUS Card. TI S SER ANT © Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA
/Sacri Collegii Decanus

8. Congr. Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Bernardus
Albertus
Loco ffi Plumbi
Reg. in

Cane.

Ap., vol. LXXXVII, n. 80.

Regens

De

Felicis,

Serafini,

Proton.

Proton.

Apost.

Apost.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

200

EPISTULAE
I
AD PRAECLAROS G U I L E L M U M NOWOTNY ET VICTOREM BUCH GRABER ATQUE
BERTHAM KOREF, PRAESIDES SODALITATIS DOCENTIUM CATHOLICORUM TOTIUS
AUSTRIAE: OB DUODENA LUSTRA PAUSTE REVOLUTA AB EADEM SODALITATE
CONDITA.

Von dem anfschlussreichen Bericht, den Sie Uns am 26. des vergangenen Monats über Geschichte, Grundhaltung und Ziele der « Katholischen Lehrerschaft Österreichs » und deren bevorstehendes 60 jähriges
Bestehen zukommen Hessen, haben W i r mit Genugtuung und Freude
Kenntnis genommen.
Genugtuung, weil Ihre Vereinigung nach schweren Jahren der Verfolgung durch

eine

kirchenfeindliche

Staatsgewalt,

die

bewusst

im

Gegensatz zur Glaubenslehre der Kirche und zur Weltanschauung des
Katholiken stand, doch wieder eine moralische Macht wurde, die heute
als die grösste österreichische Lehrerorganisation dasteht. Trost und
Freude aber erfüllt Uns, da W i r feststellen dürfen, dass die katholische
Lehrerschaft Österreichs in gleicher Weise treu für die bewährten Grundsätze katholischer Erziehung eintritt, wie es der damalige « Schulverein »
tat, den der Arzt Kaspar Schwarz vor nunmehr 60 Jahren gründete.
Mit Dank gegen die göttliche Vorsehung überschauen W i r all den
Segen, der durch Ihre Vereinigung Schule und Elternhaus, Kirche und
Staat in Ihrer österreichischen Heimat erwachsen ist. Möge es in der
Zukunft auch so bleiben !
Wenn die erschütternden Vorgänge

der vergangenen Jahrzehnte

etwas gelehrt haben, dann gewiss dies eine, dass die Heranbildung des
ganzen Menschen in seiner gesamten Struktur geschehen muss aus dem
Geiste Christi, aus jenen Erziehungskräften, die Er in seiner Stiftung
niedergelegt, und damit aus der Erziehungsweisheit, die seine Kirche im
Laufe von fast zweitausend Jahren gesammelt hat.

Diese Weisheit

aber wird am vollsten ausgewertet, wenn zwischen Schule und Elternhaus, wie W i r es anlässlich Unseres silbernen Bischofsjubiläums ausführten, gegenseitiges Vertrauen und fruchtbare Zusammenarbeit besteht
(cfr. Radiobotsch. vom 13. Mai 1942), dies besonders gegenüber einer
vom Geist des Materialismus beeinflussten, ja beherrschten Schule, die
vergiftet und vernichtet, was Vater und Mutter in einem christlichen

Acta PU Pp. XII

201

Elternhaus opfervoll aufgebaut haben. W i r freuen Uns daher des starken Beitrags, den die Zeitschrift Ihrer Vereinigung « D i e Österreichische Pädagogische Warte » zur Förderung lebendiger Beziehungen zwischen Schule und Elternhaus beigesteuert hat und immerfort beisteuert.
Ihrem Planen, Arbeiten und Hoffen erflehen W i r Gottes Licht und
Gnade, und erteilen Ihnen wie allen, die an der Festfeier des bevorstehenden Jubiläums in Wien gegenwärtig sein werden, wie auch allen
denen, die im Geiste an ihm teilnehmen und zu Ihren Reihen gehören, als
Unterpfand der überreichen Liebe des göttlichen Lehrmeisters in väterlichem Wohlwollen den erbetenen Apostolischen Segen.
Aus dem Vatikan, am 11. August 1953.
PIUS PP. X I I

II
AD E M U M P. D. EMMANUELEM TIT. SANCTI LAURENTII IN LUCINA S. R. B. PRESB.
CARDINALEM ARTEAGA Y BETANCOURT, ARCHIEPISCOPUM S. CHRISTOPHORI DE
HABANA, QUINQUAGESIMUM SACERDOTII ANNUM IMPLENTEM.

PIUS PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Summa Dei beneficia suavi recordatione repetere eidemque caelesti Largitori
ampliores interdum ac sollemniores gratias referre, piissimum exstat
caritatis officium simulque, inter cotidianos labores, iucunda quaedam
animi requies ac delectamentum. Hoc profecto tibi proxime continget,
quum quinquaginta sacerdotii tui annos expletos commemorabis. Cogitationes enim curasque tuas, hoc diuturno temporis spatio, in sacro
obeundo munere collocasti, ut animas tibi creditas Christo lucrifaceres.
A primaevo quidem iuventutis flore, sive patria extorris in urbe Venetiolae Capite, sive in ditione ista Habanensi, munera praesertim paroecialia et Vicarii Generalis istic gerens, ipsiusque deinde cathedralis
ecclesiae gubernacula per duodecim iam annos tenens, egregia erga Ecclesiam merita tibi comparasti. Neque minus profecto tua virtus in scribendo docendoque eluxit, quum ingenuis litteris sacrisque doctrinis et
iurisprudentiae studiose vacasti, periodicis quoque commentariis coetibusque catholicis moderando aut sollertem operam navando. Has itaque
laudes iucunda complectentes memoria, Nos, qui plura tibi existimationis
ac benevolentiae dedimus testimonia, maxime quum temet ipsum Roma-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

202

nae purpurae splendore libenter decoravimus, hanc novam feliciterque
oblatam occasionem praeterire nolumus, quin laetos animi Nostri sensus
tibi aperiamus. Quapropter communem tuorum laetitiam adaugere exoptantes, tibi, Dilecte Fili Noster, de sacro ac pastorali ministerio tam
diu actuoseque exercito magnopere gratulamur, Deum instanti precatione exorantes, ut te seros plane in annos, uberrimis salutis fructibus
ditatos, benigne sospitare velit. Quo interea proxima sacri eventus celebratio salutarior christiano populo evadat, tibi ultro facultatem concedimus, ut, die

constituta, post Sacrum pontificali ritu peractum,

adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicat,
plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Supernorum denique donorum conciliatrix et praenuntia, peculiarisque Nostrae caritatis testis sit Apostolica Benedictio,
quam tibi, Dilecte Fili Noster, universoque clero ac fidelibus tuae vigilantiae demandatis amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x i n mensis Martii, anno
MDCCCCLiv,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

III
AD E M U M P. D. VALERIUM S. R. E. PRESB. CARDINALEM VALERI, PRAEFECTUM
S.

CONSILII RELIGIOSIS ORDINIBUS AC SODALITATIBUS PRAEPOSITUM:

APTIORE RATIONE AD IUVENTUTEM A

SODALIBUS

RELIGIOSIS

DE

RITE INSTI-

TUENDAM.

PIUS PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Procuratores generales octo Religiosarum Sodalitatum laicalium, quibus est
ex peculiari instituto cuiusque suo iuventutem rite instituere atque educare, postquam superiore anno Lutetiae Parisiorum annuum ex Galliae
Natione conventum celebratum fuit, ofiiciosas ad Nos dedere litteras,
quibus et de rebus actis agendisque Nos certiores fecerunt, et a Nobis demisso observantique animo petiere, ut paternam ipsis mentem aperiremus Nostram, eaque indicaremus, quae ad auctiora in dies ac salubriora
assequenda incrementa pertinere viderentur.
Id presse breviterque per has Litteras facimus libentes ; imprimisque
gratulamur admodum quod hos sodales novimus in illud studiosa actuosaque voluntate incumbere sibi creditum munus, quod Ecclesiam, domesticum convictum, ipsamque civilem societatem iuvare potest quam ma-

Arta

Pii

Pp

XII

203

xime. Res enim magni momenti agitur. Iuvenes nempe florida futuri aevi
spes sunt ; ex iisque praesertim, qui humanioribus litteris omneque genus
disciplinis instruuntur ut non modo privata, sed publica etian munia aliquando suscipere queant, procul dubio pendet advenientis aetatis cursus.
Si eorum mens Evangelii luce illustretur, si eorum animus christianis informetur praeceptis, eorumque voluntas divina roboretur gratia, tum
sperare licet fore ut nova succrescat iuventus, quae difficultates, discrimina perturbationesque, quibus in praesens angimur, feliciter superare
queat, et quae doctrina, virtute exemploque suo possit meliorem aliquando sanioremque componere societatem. In id religiosae quoque Sodalitates laicales, ut magno cum solacio novimus, allaborant, sapientibus
illis ductae normis, quas Conditores cuiusque sui sacra quasi hereditate
impertiere. Hoc cupimus agant non modo sollertia, diligentia ac sedulitate
summa, sed superno etiam eo spiritu animatae, quo humanae res florescere salutaresque edere fructus possunt. Ac nominatim contendant
optamus ut sibi crediti adulescentes doctrina imbuantur non tantum
sincera et a quibusvis erroribus immuni, sed peculiaribus etiam artibus
ac rationibus illis aperta et consona, quas in singulas disciplinas hodierna
induxit aetas.
Quod autem praecipuum est, ex religiosa, quam iidem debent impendissime vivere, vita supernaturales vires hauriant, quibus discipulos
suis demandatos curis ad christianam virtutem conforment, quemadmodum munus ab Ecclesia ipsis concreditum omnino postulat. Hac enim
virtute posthabita vel reiecta, nihil litterae, nihil humanae disciplinae
valent ad rectam vitam instituendam ; quin immo eadem fieri possunt,
1

praesertim in cerea hac aetate, quae facile in vitium vertitur, callida
pravitatis atque adeo infelicitatis instrumenta.
Invigilent igitur iuvenum animis ; eorum indolem, secretas eorum
impulsiones, eorumque intimos motus, interdum inquietos ac sollicitos,
intellegant penitus sapienterque moderentur; ac pro viribus accurent
ut fallaciae, quae virtuti insidientur, quam primum et quam diligentissime propulsentur, ut quaevis pericula, quae animi candorem fuscare
possint, removeantur, utque omnia circa eos ita succedant, ut, dum mens
veritate collustratur, voluntas quoque recte fortiterque temperetur ot
ad omne bonum amplectendum permoveatur.
Noscunt profecto Religiosi hi Sodales adolescentium educationem
2

artem esse artium et scientiam scientiarum, sed noscunt etiam se ex
impetrato divino auxilio omnia posse, secundum illud Apostoli gentium :
1

2

Cfr. Bor., Art. Poët., 1 6 3 .
Cfr. S. Greg. Nais., orat. I I ;

MIGNE

P . G X X X V , 426.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

204

3

« Omnia possum in eo, qni me confortât )). Pietatem igitur colant quam
maxime, ut eos addecet, qui quamvis « Religioni clericali » addicti non
sint, sunt tamen in Religiosam Sodalitatem laicalem legitime adsciti.

4

Quae quidem Religiosa Sodalitas, quamvis fere unice ex iis constet, qui,
peculiari Dei vocatione, sacerdotii dignitate iisque solaciis, quae ex eo
oriuntur, renuntient, magno tamen apud Ecclesiam in honore est, ac
sacros ipsos administros in christiana iuventutis conformatione summopere adiuvat. Siquidem, ut occasione data iam animadvertimus « status
religiosus nullo modo reservatur ad unam vel alteram duarum partium,
quae ex iure divino in Ecclesia exstant, cum tum clerici, tum laici itidem
5

Religiosi esse queant » . Quodsi Ecclesia laicos etiam hac dignitate et hoc
munere donavit, id profecto luculentissime omnibus significat utramque
sacram militiam posse, magna sane cum utilitate, et ad suam et ad ce
terorum salutem peculiaribus illis canonicis rationibus ac normis, quibus
unaquaeque regitur, allaborare.
Quare nemo illarum Sodalitatum socios, eo quod ad sacerdotium non
ascendant, itemque eorumdem apostolatus fecunditatem minoris aestimet.
Nobis praeterea in comperto est eosdem ita adolescentes suae ipsorum
curae commissos instituere atque educare, ut ex iisdem plurimi, qui
videantur superno quodam afflatu vocari, ad sacerdotium suscipiendum
feliciter adducantur. Neque defuere in horum discipulorum agminibus,
qui et in sacrorum Antistitum et in Patrum etiam Cardinalium numerum
summa cum laude adsciscerentur. Quamobrem hac etiam de causa, dum
Religiosae id genus Sodalitates Nostram totiusque Ecclesiae debitam
merentur laudem, sacrorum etiam Antistitum ceterique cleri gratam
sibi conciliant voluntatem; quandoquidem adiutricem iisdem validamque navant operam non modo in recta adolescentium institutione procuranda, sed in novis etiam sacrorum Ordinum candidatis divina opitulante gratia excitandis.
Pergant igitur illam, quam institerunt, viam actuosiore in dies alacritate tenere ; unaque cum ceteris Religiosis Ordinibus ac Sodalitatibus, quibus haec eadem causa credita est, in iuventutis institutionem educationemque concordi ac volenti animo incumbant.
Nos, ut supplici prece divinum eis impetramus auxilium, ita huius
auspicem peculiarisque benevolentiae Nostrae testem, cum tibi, Dilecte
Fili Noster, tum singulis universis harum Sodalitatum moderatoribus,
3

PMUpp.

4

Cfr. C. I. C, can. 488.

5

Alloc, conventui generali ex universis Religiosis Ordinibus...

iv, 13.

A. A. S., 1951, p. 28.

Romae habito;

Acta Pii Pp. XII

205

adsectatoribus et alumnis Apostolicam Benedictionem amantissime impertimus.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die x x x i mensis Martii,
anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
PIUS PP. X I I

IV
AD E X C M U M P. D. IOSEPHXTM PIAZZI, EPISCOPUM BERGOMENSEM, SAECULO
EXEUNTE AB OBITU CARDINALIS ANGELI MAI.

PIUS PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Eruditionis et virtutis fama praeclaros homines grata memoria recolere cum
iure meritoque semper probandum sit, tibi, Venerabilis Frater, et Bergomi magistratibus et ecclesiasticis viris civibusque illustribus impense
gratulamur, quod Angelum Mai, propterea quod ab eius obitu centum
explentur anni, dignae vultis laudis obsequio honestare.
Doctissimus hic purpuratus pater, qui ubique terrarum inclita gloria
daret, praecipuo perpetuoque est decori Bergomo, cuius in dioecesis finibus primum vitales hausit auras, ac sui spem optimam dedit, cum iuvenilis aetatis annis florens acutae mentis spectanda praebuit specimina.
Quodsi quidem Parma, Neapolis ac praesertim Mediolanum, ubi in perinsigni Ambrosiana Bibliotheca indagando scribendoque sollertem operam
navavit, eius aluerunt et confirmarunt ingenium, procul dubio Roma doctrinae eius adauxit spatia viresque. In religionis autem pietate haud paulum enituit, insignium sodalium Societatis Iesu et cumprimis Beati Iosephi Pignatelli familiaritate usus. Romae profecto Apostolica Vaticana Bibliotheca campum finesque quam latissimos ipsi praebuit, ubi ab eo multum consumeretur laboris et exerceretur ingenium. Nam a Romanis Pontificibus per saeculorum decursum ibi locuplentissimus asservatur documentorum, codicum, librorum typis excusorum thesaurus, qui doctorum hominum turbam ad se arcessere solet ad ea inquirenda quae exactarum aetatum cogitata, gesta, memorias spectant. Ibi, ut primi ordinis
custos atque postea Cardinalis Bibliothecarius, alacriter et diu elaborans,
philologiae et palaeographiae cultor, ipse summae gravitatis opera exaravit, quorum immortalis perstat fama et probatur utilitas. Nos igitur,
grati animi quoque profitendi causa erga virum, Apostolicae Sedi apprime deditum, celebritatibus et coetibus, qui istic eius nominis memoriam consecrabunt, participatione Nostra piae laetitiae quodammodo im-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

206

ponere volumus sertum, vota Nostra adicientes, ut ab eo cumulatis
laudibus et meritis haud impar tribuendus honor pariter multos ad
grandia pro Ecclesia et Patria agenda commoveat.
Angelus Mai enim iis perpetuum praelucebit in exemplum, qui ad
veritatis studium se conferre contendunt. Quanta enim iudicii acie,
quanta eruditionis varietate et praestantia, quanta linguarum cognitione, quanta in exsequendis rebus dexteritate, nulli parcens labori, in
sacrae et civilis antiquitatis investigationem et studia incubuit, hanc
etiam palmam assecutus, quae polito luculentoque scriptori debetur,
cum gravitati sensuum nitorem et cultum verborum miscendum curat.
In comperto est eum multa peritia et prosperorum eventuum felicitate palimpsestos legisse. Ciceronis De re publica et Frontonis litterae, opera in rescriptis codicibus magna ex parte reperta ac typis
edita, aliaque antiquorum auctorum ab ipso inventa documenta effecerunt, ut insigniter eius nomen virorum volitaret per ora. Ex eius vero
litterarum monumentis, quae bene multa sunt, nunc fas est, ut saltem
praecipua, quae maioris molis et ponderis sunt, heic memorentur :
« Scriptorum veterum nova collectio », « Classici auctores e Vaticanis
codicibus editi », « Specilegium romanum », « Nova Patrum bibliotheca ».
4

Profecto Angelus Mai, virtutum meritis praeclarus ac praesertim effusae in egenos liberalitatis laude conspicuus, necnon « scriba doctus in
x

rebus regni caelorum » , qui doctrinae ubertate suae futurarumque aetatum hominibus exempla attulit, quae ad honestos conformandos mores
conferunt, et emolumenta comparavit,, unde gentium humanitas alitur,
ad Deum vitae, luminis, felicitatis fontem atque principium, pio suo
monet hortatu accedendum esse iis, qui veritatem investigando et docendo, aliorum itineris ductores esse videntur. Haec sunt congruentia
tempori nostro vota, ubi ad utilia et ad voluptates praecipue conversae
disciplinae et artes.mores evertunt et obscuras praeparant minas.
Multum denique optantes, ut ad recolendum Angelum Mai stata sollemnia feliciter cedant, ac praesertim eius cives et Itali multi ad ferendam virtutis viam, incitamentum capiant, nihil arbitramur Nobis esse
nunc reliqui, nisi ut tibi, Venerabilis Frater, Bergomi magistratibus et
universis, qui decretis celebritatibus intererunt, Apostolicam Benedictionem superni auxilii pignus, impertiatur.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die I I I mensis Aprilis anno
MCMLiv,

Pontificatus Nostri decimo sexto.
P I U S PP. X I I

1

MATTH.,

13,

52.

Acta Pii Pp. XII

207

V
AD E M U M P. D. GEORGIUM TIT. SANCTI BERNARDI AD THERMAS S. R. B. PRESB.
CARDINALEM

GRENTE,

ARCHIEPISCOPUM-EPISCOPUM

CENOMANENSEM,

OB

SACRA SOLLEMNIA PERAGENDA SEPTIMO EXEUNTE SAECULO A CATHEDRALIS
TEMPLI ERECTIONE.

PIUS PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Septimo exeunte saeculo, ex quo templum cathedrale, super antiquioris vestigia erectum, rite istic est consecratum, ut libenter didicimus, sollemnia
sacra in eodem proxime peragentur. Iure quidem ac merito in memoriam
revocabitur historia sacrae huius aedis, quae et mira praesertim audacique structurae forma et vitrorum imaginumque splendore exstat perinsigne artis Romanae-Gothicae in Gallia monumentum. Cum ipso autem
cathedrali templo cohaeret plane historia civitatis et dioecesis Cenomanensis, cuius est in primis documentum fidei pietatisque praeclarissimum.
Omnia profecto, quae istam Dei Domum exornant atque illustrant, columnarum proceritas ac celsitudo ceteraque architecturae decoramina,
exsculptae pictaeque imagines, peristromata affabre elaborata, nitidi
ministrorum ornatus, sacrae pompae rituumque caerimoniae mortalium
animos ad religionis ofiicia exsequenda, ad errata quaeque expianda, ad
spem immortalis vitae fovendam suaviter alliciunt trahuntque. Proxima
igitur sollemnia septies saecularia non modo Nostra auctoritate probamus
commendamusque, verum debita quoque laude honestamus cupimusque,
ut eadem secundum felicemque exitum sortiantur. lucundam praeterea
opportunitatem nacti, tibi Dilecte Fili Noster, qui iam quinque et triginta annos in pastorali munere studiose incubuisti et beati Petri cathedrae adsiduo fidelique obsequio adhaesisti, usum Pallii ad personam
singulari privilegio concedimus, ut sit velut conspicuum tuarum virtutum testimonium atque decus. Quo interea festus dies salutarior gregi
tuo evadat, tibi ultro potestatem tribuimus, ut, Sacro pontificali ritu
peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae
condicionibus lucrandam. Caelestis denique auxilii in auspicium, inque
peculiaris Nostrae caritatis pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Di-

208

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

lecte Fili Noster, egregio Episcopo Auxiliari tuo, universoque clero ac
populo tuae curae tradito peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die vi mensis Aprilis, anno
MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. XII

VI
AD E X C M U M P. D.

IOSEPHUM VII GHANIMA, BABYLONENSEM CHALDAEORUM

PATRIARCHAM, QUINQUAGINTA SACERDOTII ANNOS EXPLETURUM.

*

PIUS PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Tibi
quum immineret, quadriennio ante, quintus ac vicesimus ab inito episcopatu annus, benevolentiam Nostram ac secunda omina per epistulam
publice significavimus, plures egregiasque pastoralis tui muneris laudes
suaviter memorantes. Nuper autem certiores facti sumus, te proximo
mense Maio decem a suscepto sacerdotio lustra, clero ac populo tibi
commisso iusta gestiente laetitia, fauste esse celebraturum. Quam quidem iteratam opportunitatem praeterire nequimus, quin iucundi eventus
celebrationem felicibus plane votis prosequamur, communemque istic
laetitiam cumulemus. Tibi igitur, Venerabilis Frater, de diuturno sollersque ministerio sacro magnopere gratulamur, saluberrima dona ac
solatia in tui quoque gregis incrementum a divina liberalitate ominantes. Quo interea sollemnia proxima utiliora christiano populo existant,
tibi ultro facultatem largimur, ut, statuta die, Sacro pontificali ritu
peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Superni denique auxilii conciliatrix, praecipuique
Nostri amoris testis sit Apostolica Benedictio, quam tibi, Venerabilis
Frater, simulque clero ac populo tuo regimini tradito, peramanter in
Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xv mensis Aprilis, feria
V in Coena Domini, anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
PIUS PP. X I I

Acta Pii Pp. XII

209

VII
AD E X C M U M P. D. IOANNEM COSTANTINI, ARCHIEPISCOPUM TIT. COLOSSENSEM,
EUNDEMQUE

PRAESIDEM

PONTIFICII

CONSILII

PRIMARII

SACRAE

ARTI

IN

ITALIA MODERANDAE, QUINA LUSTRA AB INITO EPISCOPATU IMPLETURUM.

P I U S PP. XII
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Pergrata sane animi Nostri delectatione percipimus, te propediem quintum
ac vicesimum episcopatus tui natalem et proximo anno decem a suscepto
sacerdotio lustra, divino favente Numine, fauste esse peracturum. Cuius
quidem duplicis sacri eventus commemoratio praeclaram Nobis exhibet
opportunitatem publice existimationem ac benevolentiam erga te Nostram
patefaciendi. Auspicato enimvero primam hostiam Deo obtulisti die ipso
nominali Beati Pii X, Nostri sanctae memoriae Decessoris, qui te admodum diligebat, teque, quum esset Venetiarum Patriarcha, ex tua
ipsa dioecesi Concordiensi ad suam tranferendum putavit mittendumque
deinde adulescentem clericum Romam, quo sacris doctrinis disciplinis que aptius altiusque instituereris. Sacerdos autem novensilis, curriculo
sacrae theologiae exacto, Venetias revertisti, ubi Cardinali Patriarchae
La Fontaine operam tuam navasti atque in Seminario clericorum Patriarchali docendi munere perfunctus es. Post vero ruinas prioris belli,
quod in Europa inque pluribus orbis terris desaeviit, opus instituisti ad
reiiciendas Italiae ecclesias ferro ignique hostium deletas vel graviter
sauciatas, simulque Sancti Philippi Nerii institutum pro militum liberis
belli tempore natis, qui peculiari cura tutelaque indigebant, una cum
Celso fratre tuo, nunc S. R. E. Cardinali, peropportune condidisti. Interea in lucem edebas commentaria, quae inscribuntur « Arte cristiana »
atque « Fede e Arte », quaeque adhuc moderaris, typisque mandabas
una cum eodem fratre tuo opera in usum artificum alumnorumque scholarum, ad eandem sacram artem perdocendam atque illustrandam.
Hanc equidem operum laborumque nobilitatem ac sollertiam respiciens,
Pius Pp. X I , Noster ven. mem. Decessor, administrationem Apostolicam
Lunensem tibi concredidit et, viginti quinque abhinc annos, primum
Episcopum te nominavit in nova dioecesi Lunensi seu Spediensi, Sarsanensi et Brugnatensi, cuius constitutioni studia et consilia tua contuleras.
Regiminis tui pastoralis perspicua exstant documenta tot aedes sacrae et
paroeciales, inter quas templum cathedrale, Seminariorum redintegratio
14 - A C T A , vol. X X I , n. 6. — 28-5-1954.

210

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

et vocationum ecclesiasticarum clerique incrementum, novae familiarum religiosarum sedes et scholae, consociationes Actionis Catholicae
multiplicatae, celebratio Synodi dioecesanae per quam salutaris. Nos
autem, qui industriam tuam ac peritiam perspectam semper habuimus,
temet ad dignitatem archiepiscopalem proveximus et Nostro Consilio
sacrae arti in Italia moderandae praeposuimus ; cui quidem Consilio munus peculiare maximeque laboriosum commisimus curandi fovendique
redintegrationem ecclesiarum aedificiorumque ecclesiasticorum, quae infandis recentioris belli ictibus perculsa, in tota fere Italia tot tantasque
dederant ruinas. Huic sane muneri tu curas et sollicitudines actuose alacriterque impendisti. Tibi igitur, Venerabilis Frater, de sacro ac pastorali officio tam diu fructuoseque gesto libenti animo gratulamur, a Deo
instanti prece exorantes, ut uberibus donis solaciisque supernis te benigne ditare velit. Caelestis interea praesidii in auspicium, inque peculiaris Nostrae caritatis pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Venerabilis Frater, tuisque laborum sociis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x i v mensis Aprilis, anno
MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I

VIII
AD E X C M U M P. D. DEMETRIUM MOSCATO, ARCHIEPISCOPUM SALERNITANUM, OB
SOLLEMNIA IN HONOREM S. MATTHAEI APOSTOLI ET EVANGELISTAE, CUIUS
SEPULCRUM SALERNITANI RELIGIOSE PER DECEM SAECULA VENERANTUR.

P I U S PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Quod,
officiosis ad Nos datis litteris, significabas, decem iam esse revoluta saecula, ex quo S. Matthaei Apostoli et Evangelistae sepulcrum, ut pie traditur, Salernitani apud se religiose adservant ac venerantur, id profecto
eventum non modo est memoratu dignum, sed eiusmodi etiam ut popularem pietatem refoveat quam maxime, eamque in usum traducat christianae virtutis. Semper enim, per temporum decursum, istius urbis istiusque regionis cives mirabile illud templum, eiusdem sepulcri sedem, quod
Decessor Noster s. m. Gregorius V I I , ob inconcussam animi fortitudinem
in tuendis Ecclesiae iuribus exsul, suis ipse manibus consecravit, sacrum
veluti Palladium habuerunt; atque ad illud cum in laetis, tum in tristi-

Acta Pii Pp. XII

211

bus turbulentisque rerum adiunctis supplicantes adierunt, vel ut debitas
suo ipsorum caelesti Patrono ob impetrata beneficia grates agerent, vel
ut mala, pericula, discrimina, quae ingruerent, valida apud Deum interposita eius prece, prohiberent.
Quodsi hoc semper evenit, peculiari modo contingat optamus per sae
cularis huius eventus celebrationes, in quibus quidem tot tantaeque memoriae gloriaeque vestrae ante oculos in sua luce ponentur. Laudabili
igitur consilio statuisti, ut ex iisdem litteris comperimus, non paucos
Salernum cogere coetus congressionesque, ac varia et salutifera incepta,
hac occasione data, provehere. In quibus placet imprimis Plenarium istius
regionis Concilium memorare ; in quo, ut fore omnino confidimus, sacri
qui intererunt Antistites, collatis inter se consiliis, pro sua prudentia
pro suoque apostolatus ardore, ea decernent, quae suorum cuiusque gregum necessitates nostrorumque temporum condiciones postulant. Nec
minus utilitatis expectamus cum ex peculiaribus coetibus in singulis
paroeciis habendis, tam ex Congressu ea mente eaque de causa ex universa
Italia celebrando, ut sedula Evangelii lectio, impensum eius studium,
intentaque meditatio promoveantur, utque eius praecepta in vitae usum
alacri actuosaque data opera deducantur. Usquedum enim divina Iesu
Christi doctrina in singulorum animis, in domestico convictu in civilique
societate sileat, neglegatur, vel — quod detrimentosius est — despiciatur
atque impugnetur, nullo prorsus valido modo possunt homines revocari ad
vitam, quae vera vita sit, nulla valida ac tuta ratione possunt ad virtutem, ad fraternam concordiam, et ad sinceram illam ac solidam pacem
adduci quae christiana iustitia caritateque alatur oportet. Ad hoc igitur
potissimum conferant hi coetus, quos celebraturi estis; atque hac in re
gravissima vos adiuvet suis precibus suoque patrocinio S. Matthaeus Apostolus, qui primus, ut memoriae traditum est, Iesu Christi gesta, praecepta, doctrinam litteris mandavit.
Quoniam vero Marialis volvitur Annus, optimo consilio decrevisti,
per ipsam Evangelii lectionem, explanationem meditationemque pietatem
impensam erga Dei Genetricem nostramque Matrem suavissimam esse
excitandam, adhibitis etiam hac in re peculiaribus illis rationibus, quae,
ut Peregrinatio Mariae per singulas paroecias habenda, multum possunt
hanc eandem alere ac nutrire pietatem.
Neque cetera incepta praetereunda sunt, de quibus in datis litteris
scribebas, ut rerum Missionalium artisque sacrae expositiones, ac catholicorum medicorum Congressus ; qui quidem Congressus cum in urbe ista
agatur, quae iam fuit salutaris huius artis magistra celeberrima, idoneam
apud vos habebit sedem.

212

\

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

g

«Quod autem praecipuum esse debet, id Nos celebrationibus vestris
optamus ac supplici a.Deo poscimus prece; hoc est ut integerrima Evangelii doctrina, cuius S. Matthaeus adsertor invictus, Apostolus studiosissimus, ac martyr denique exstitit, mentes animosque informet, atque
inde in ipsius humanae societatis venas pervadat, religiosarum ac civilium virtutum omnium altrix potentissima.
Qua quidem suavi spe freti, cum tibi, Venerabilis Frater, universoque
gregi tuis curis concredito, tum iis omnibus — sacris Antistitibus, clero
populoque — qui saecularibus celebrationibus vestris intererunt, Apostolicam Benedictionem, quae caelestium sit auspex munerum Nostraeque benevolentiae testis, libentissime in Domino impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die r mensis Maii anno MDCCCCLIV,
Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

NUNTIUS

RADIOPHONICUS

AD CHRISTIFIDELES, DIE PASCHATIS RESURRECTIONIS D. N. IESU CHRISTI, DEVOTA OMINA S U M M O PONTIFICI AC VENERATIS SIMO PATRI IN FORO SANCTI
PETRI PROCLAMANTES. *

Non altrimenti che i discepoli di Gesù esultarono, allorché nel vespro
della prima Pasqua videro il risorto Maestro tornare in mezzo a loro,
vincitore della morte ; così voi, diletti figli e figlie, aprite i vostri cuori
alla letizia di questo solenne giorno ed accogliete fiduciosi il saluto di
pace, che Noi, Vicario in terra del divino Redentore, in suo nome rinnoviamo alla Chiesa e alla umana famiglia. « Gavisi sunt discipuli,
viso Domino. Dixit ergo eis iterum: Pax v o b i s » .

1

I discepoli furono

pieni di gioia vedendo il Signore. E Gesù disse loro di nuovo : Pace
a voi!
Nel rendere umili grazie alla divina clemenza per averCi elargito
l'inestimabile dono di celebrare insieme con voi questa sacra festività,
non vorremmo mancare di manifestarvi la paterna Nostra gratitudine
per il filiale affetto e le devote preghiere, con cui avete confortato E animo Nostro nelle recenti afflizioni.
* Die 18 Aprilis mensis a. 1954.
1

Io. 20, 20-21.

Acta Pii Pp. XII

213

Oh quanto vorremmo che su tutti gli uomini si effondesse il gaudio
della Pasqua cristiana, sicché la Chiesa potesse cantare in pienezza di
estensione : « In resurrectione tua, Christe, coeli et terra laetentur » .

2

Nella tua risurrezione, o Cristo, gioiscano i cieli e la terra! Ma se nei
cieli tutto è pace e letizia, ben altra è la realtà sulla terra. Qui, in
luogo della serena gioia, il cui segreto fu rivelato già da Cristo, aumenta
di anno in anno l'ansia e quasi lo sgomento dei popoli nel timore di
un terzo conflitto mondiale e di un tremendo domani, posto alla mercè
di nuove armi distruggitrici, di inaudita violenza.
Armi — come avemmo già occasione di esprimere e di paventare fin
dal febbraio del 1943 — atte a provocare « per l'intero nostro pianeta
una pericolosa catastrofe » ,

3

a portare il totale sterminio di ogni vita

animale e vegetale e di tutte le opere umane su regioni sempre più vaste ;
armi capaci ormai, con isotopi artificiali radioattivi di lunga vita media,
d'inquinare in modo duraturo l'atmosfera, il terreno, gli oceani stessi,
anche assai lungi dalle zone direttamente colpite e contaminate dalle
esplosioni nucleari. Così dinanzi agli occhi del mondo atterrito sta la
previsione di distruzioni gigantesche, di estesi territori resi inabitabili
e non utilizzabili per l'uomo, oltre alle conseguenze biologiche che possono prodursi, sia per mutazioni indotte in germi e microrganismi, sia
per l'incerto esito che un prolungato stimolo radioattivo può avere sugli
organismi maggiori, compreso l'uomo, e sulla loro discendenza. Al qua!
proposito non vorremmo omettere di accennare al pericolo che per le
future generazioni potrebbe rappresentare l'intervento mutageno, ottenibile o forse già ottenuto con nuovi mezzi, per deviare dal naturale
sviluppo il patrimonio dei fattori ereditari dell'uomo ; anche perchè fra
tali deviazioni probabilmente non mancano e non mancherebbero quelle
mutazioni patogene, che sono la causa delle malattie trasmissibili e delle
mostruosità.
Da parte Nostra, mentre non Ci stancheremo di adoperarci, affinchè
mediante intese internazionali — salvo sempre il principio della legittima difesa —

4

possa essere efficacemente proscritta e allontanata la
5

guerra atomica, biologica e chimica ; chiediamo : Fino a quando gli
uomini vorranno sottrarsi al salutare fulgore della Risurrezione, at
tendendo invece sicurezza dai bagliori micidiali dei nuovi ordigni di
guerra? Fino a quando essi opporranno i loro disegni di odio e di morte
2

3

Brev. Rom. Dom. in Alois, ad Laudes.
A. A. S., 1943, pag. 75.

4

Cfr. tuttavia A. A. S., 1953, pp. 748-749.

5

Ibid., p. 749.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

214

Officiale

ai precetti dell'amore e alle promesse di vita arrecate dal Salvatore divino? Quando si avvedranno i reggitori delle nazioni che la pace non può
consistere in un esasperante e dispendioso rapporto di vicendevole terrore, ma nella massima cristiana della universale carità, ed in particolare nella giustizia volontariamente attuata, anzi che estorta, e nella
fiducia piuttosto ispirata che pretesa? Quando avverrà che i sapienti del
mondo volgeranno le mirabili scoperte delle forze profonde della materia esclusivamente a fini di pace, per dare all'attività umana energia
a tenue costo, la quale allevierebbe la scarsità e correggerebbe la disuguale distribuzione geografica delle fonti di beni e di lavoro, come anche per offrire nuove armi alla medicina, all'agricoltura, e ai popoli
nuove sorgenti di prosperità e di benessere?
Ma intanto, mentre l'angoscia sembra farsi più pungente, ecco che
s'irradia nel mite chiarore della Pasqua, sbocciata quest'anno sotto il
sole verginale di Maria, il dolce sorriso della Madre di Gesù e Madre
nostra, gloriosa ella stessa al lato del suo Figlio. Così, particolarmente
su coloro che vivono nella oscurità e nel dolore, questa Madre amantis
sima estende oggi il manto della sua ineffabile tenerezza.
O Maria, rifulgente in questo giorno di una più viva luce, sii Tu il
simbolo e la generatrice della riconciliazione degli uomini fra di loro e
col loro Signore e Redentore Gesù. Aumenta la fede di quei che T'invocano. Fa brillare ai loro occhi la speranza dei beni incorruttibili,
quella redenzione dei corpi e delle anime, oggetto dei loro ardenti de
Sideri, di cui contemplano quasi le primizie in Gesù ed in Te stessa.
Aiutali a portare il peso dell'umile e spesso dura quotidiana fatica, e
confortali con la fiducia della eterna e perfetta; Pasqua della grande
famiglia umana nella casa del Padre, fra gli splendori del cielo. Così sia!

ALLOCUTIONES
I
Iis

qui

interfuerunt

logisque

latinae

Conventibus,
culturae,

Romae

atque

e

habitis,
Societate

eœ
Itala

Radiologis
Radiologiae

ElectroMedi-

calis. *
Nous sommes heureux d'accueillir le groupe imposant que vous formez
devant Nous, Messieurs, groupe imposant tant par le nombre que par
la qualité de ses membres. Deux grands congrès, l'un national, l'autre
* Die 4 Aprilis mensis a. 1954.

Acta PU Pp. XII

215

international, vous réunissent cette année à Rome autour d'un program
me scientifique particulièrement riche, à l'illustration duquel les plus
hautes compétences ont brillamment contribué par de savantes conférences et par de nombreux et importants rapports.
La Radiologie se perfectionne de jour en jour et tient maintenant
une telle place dans la médecine générale que celle-ci ne peut plus ignorer
ses ressources ni se passer de ses services. Le temps n'est plus où elle
demeurait pour beaucoup une spécialité aisément négligeable. Elle a
désormais conquis droit de cité dans l'enseignement, car elle a souvent
modifié et parfois même révolutionné les données traditionnelles. C'est
ainsi que, grâce à l'examen radiologique du vivant, l'anatomie et la
physiologie normales et pathologiques ont notablement progressé. Il est
devenu possible de diagnostiquer plus tôt et plus sûrement des états
congénitaux ou acquis, jusque là difficilement ou trop tardivement discernables ; on a pu par le même moyen d'observation mettre en évidence
les corrélations et répercussions des anomalies locales et, par le fait
même adapter les traitements, hâter les interventions, apporter à toutes
les branches de la médecine un précieux concours.
Le rôle de la Radiologie n'est pas seulement de recherche et d'information ; il est aussi thérapeutique, et les applications en sont nombreuses
et bienfaisantes, particulièrement dans les cas d'affections inflammatoires et dans le champ, si vaste, hélas, des tumeurs de tous genres.
Que de problèmes techniques résolus depuis 1895, date des premières
découvertes de Roentgen, jusqu'aux merveilleux appareils radiologiques
d'aujourd'hui! Là en effet où l'observation directe des phénomènes est
impossible, les démarches de l'esprit humain doivent s'entourer d'une
multitude de précautions; il faut procéder par hypothèse, inventer
constamment quelque nouveau moyen de rendre sensible ce qui ne
l'était pas,

de mesurer

des quantités

ou

en dehors du champ normal de nos sens.

des vitesses

absolument

La simple question de

la chaleur à éliminer dans les générateurs du rayonnement X présente de grandes difficultés techniques,

et si l'on passe en

revue

toutes les conditions nécessaires pour obtenir une image radioscopique ou radiographique correcte, on est stupéfait de les voir réalisées dans
un seul et même appareil, le tube à anticathode tournante, aujourd'hui
universellement employé.
Lorsqu'on aborde la question proprement médicale des effets du
rayonnement X sur la matière vivante, on se heurte encore à un grand
nombre d'énigmes touchant la nature des perturbations produites dans
lés cellules par le mystérieux bombardement de particules infiniment pe-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

216

tites douées de vitesses extrêmement grandes. La connaissance que les
microscopes électroniques eux-mêmes donnent des éléments les plus ténus
de la cellule ne renseigne pas sur les conséquences immédiates et lointaines des lésions subies par ces éléments, ni sur les possibilités de restauration des tissus sains endommagés par le traitement des tissus formés
par des cellules prarasitaires. On sait toutefois que les cellules parasites
et pathologiques sont beaucoup plus sensibles au rayonnement X que les
cellules naturelles et toute la radiothérapie des tumeurs malignes est
basée sur cette constatation. Ses indications et ses limites sont marquées
par la connaissance des doses que peut supporter le tissu environnant.
Il faut s'efforcer de faire parvenir sur la tumeur, à n'importe quelle
profondeur, une dose d'irradiation suffisante pour la détruire complètement tout en épargnant les régions saines. Le grand problème est de
déterminer en chaque cas particulier ce que l'organisme du patient peut
supporter immédiatement; le temps manque souvent pour attendre les
réactions lointaines; d'autre part il faut juguler le mal avant qu'il ne
s'étende. On devine la somme de connaissances qu'il faut pour se servir
des rayons X. Deux des thèmes de votre congrès y sont consacrés ; d'autres étudient de nouvelles techniques radiographiques de la région rénale ou la physiothérapie sportive.
Mais les fruits d'un congrès sont loin d'être épuisés par rémunération des leçons et communications officielles : les relations et entretiens
personnels en constituent souvent l'attrait et le bienfait le plus sensible; des amitiés profondes basées sur l'estime réciproque amorcent ou
entretiennent des collaborations précieuses. Qui ne soupçonne ce qu'il
faut parfois, au chercheur et à l'expérimentateur, de patience et de dévouement à la science pour ne pas se contenter d'une certaine approximation, pour ne pas majorer les résultats obtenus, pour garder constamment et jusqu'au bout la parfaite probité scientifique, sans laquelle il ne
saurait y avoir d'acquisition définitive! Un homme seul pourrait se lasser
ou succomber à la tâche; s'il est stimulé par l'exemple et l'encouragement d'amis fidèles, il a plus de chances de mener à bien son laborieux
effort.
La Radiologie a mis à la disposition des médecins un nouvel instrument, fruit d'une science neuve et hardie, qui ne fait peut-être encore
qu'entrevoir la multitude de ses applications futures. Les plus beaux
espoirs lui semblent permis, mais une telle perspective pourrait engendrer chez certains une réaction dommageable : l'excès de confiance, et
son corollaire presque obligé, le découragement, lorsque survient l'insuccès. Toute technique appliquée au recouvrement ou au maintien de la

Acta Pii Pp. XII

217

santé s'excerce nécessairement dans un champ d'action limité : elle peut
guérir un mal, en ralentir un autre, mais ne supprimera jamais totalement la maladie, la souffrance et la mort. Quand le médecin médite cette
vérité, il évite avec peine un sentiment d'amertume, surtout quand il a
mis sa foi dans les ressources d'une technique nouvelle, susceptible d'une
magnifique évolution. Il aurait tort toutefois de céder à cette impression, et de relâcher son effort. Car, en apportant à d'autres spécialistes
une précieuse collaboration, en développant incessamment les possibilités propres à votre branche, vous réussirez peut-être, Messieurs, Nous
le souhaitons ardemment, à triompher de maux réputés jusqu'ici
incurables.
Mais il est encore un autre objectif, plus digne et plus enviable.
N'admirez-vous pas la souveraine aisance, avec laquelle le Christ guérissait les malades qu'on lui apportait : un regard, un geste de la main,
une parole de consolation, et le patient s'en allait, délivré de son infirmité, mais surtout purifié au plus intime de son âme et de sa conscience. Ne devez vous pas ambitionner vous aussi d'étendre votre action
jusqu'au plan moral? Le sens d'une destinée humaine ne se limite pas à
la jouissance ou au recouvrement d'une santé périssable : il s'élargit
infiniment jusqu' aux réalités ineffables de l'au-delà. Comment accepter
la maladie et la souffrance ; comment en tirer profit pour la purification
de la vie affective et l'appréciation plus exacte des choses humaines,
voilà des problèmes qui se posent à tout malade, et dont il cherche obscurément ou consciemment la solution. Si vous voulez aider à y répondre
tous ceux qui auront recours à votre aide, vous n'aurez plus à craindre
l'échec de vos efforts dans le domaine médical ni même l'incompréhension ou l'opposition de ceux qui prônent des méthodes différentes. Animés d'une charité profonde, vous poserez une action qui, outre son ef
ficacité temporelle, acquiert une valeur d'éternité.
Le savant qui se consacre à des travaux tels que les vôtres ne sert pas
une idole, mais, en s'efforçant de connaître les inépuisables ressources de
la nature physique et de la nature vivante, il révèle chaque jour un peu
plus les trésors déposés par le Créateur dans sa création. Il est comme un découvreur de terres nouvelles à la gloire de scii Seigneur. Il est
aussi dans la même mesure le bienfaiteur de ses frères les hommes, au
service desquels il met immédiatement ou compte mettre le plus tôt possible le résultat de ses recherches. Votre part est belle, Messieurs, dans
le travail pour l'humanité et Nous vous adressons bien volontiers les
félicitations et les encouragements que vous pouvez attendre de Nous.
Rien de ce qui touche à la science et au bonheur de l'humanité ne Nous

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

218

laisse indifférent, et Nous formons pour le succès de votre labeur les
vœux les plus cordiaux et les plus sincères.
Que le Dieu tout-puissant, par la Bénédiction Apostolique reçue de
Notre main, répande sur vous-mêmes ici présents, sur vos familles et sur
tous ceux qui vous sont chers, l'abondance de ses grâces et ses faveurs
les plus précieuses.

II
Pueris ac puellis, scholarum inferioris gradus alumnis, ex Italia ob
ventum

Marialem

Sancti

Petri

Romae

coadunatis,

Beatissimo

Patri

in

Con-

Basilica

acclamcmtibus*

Quando — pochi momenti fa — siamo passati in mezzo a voi, ascoltando le vostre grida entusiastiche, il vostro cinguettìo come di uccellini irrequieti e canori, osservando il vostro festoso agitar di mani e il
luccicare dei vostri occhi limpidi e luminosi, l'animo Nostro è stato
inondato di commossa letizia. Eravate così felici, così sorridenti! Avevamo quasi l'impressione di esser capitati in un giardino stupendo, ricco
di fiori, di profumo, di armonia, di luce.
Grazie, cari fanciulli, per la gioia che Ci avete procurata con la
vostra partecipazione, qui in Roma, alle celebrazioni dell'Anno Mariano. Siate — insieme coi vostri benemeriti e amati Maestri — i benvenuti in questo luogo, che poche volte può così dolcemente chiamarsi
« Casa del Padre », come quando viene invasa dai più piccoli dei Nostri figli.
Nè dovete temere che il Papa s'infastidisca per questa vostra visita,
o che altri abbia pensato a frapporre ostacoli di qualsiasi sorta. Tutti
sanno che il Vicario di Gesù ama i fanciulli e li vuole accanto a Sè ; e
se fosse possibile, il Papa volentieri scenderebbe in mezzo a voi, per
parlare con ciascuno, per porre la Sua mano benedicente sulla vostra
fronte, con immensa affettuosa tenerezza.
Ma almeno vogliamo dirvi qualche semplice parola che voi — ne
siamo certi — ascolterete come se in qualche modo uscisse dalle labbra
di Gesù. Egli, infatti, vi parla per mezzo Nostro.
1. - Desideriamo anzitutto di manifestarvi l'ansia paterna che nasce
nel Nostro cuore, quando vediamo riflessa nei vostri occhi l'innocenza,
che incanta gli uomini, rapisce gli angeli e commuove il Cuore stesso
di Dio. Chi sa, infatti, che cosa forse diverrà un giorno questa vostra
* Habita die 2 Maii mensis a. 1954.

Acta Pii Pp. XII

219

facile e gioconda letizia? Potrebbe anche darsi — e l'anima Nostra si fa
triste soltanto a pensarci — che il sole di questa vostra fanciullezza
T e n g a in avvenire offuscato da minacciose nubi.
Ricordate? Quando Gesù camminava per le vie della Giudea, i bambini correvano a fargli festa e le madri li presentavano a Lui, vincendo
le opposizioni di coloro i quali temevano che dessero molestia a Gesù.
Oggi, purtroppo, vi è grande pericolo che non sia più così; che alcuni
fanciulli non siano più — come prima — i piccoli amici di Gesù.
Vi fu una volta un bambino bravo e buono, che formava la consolazione e la gioia dei suoi genitori. Un giorno venne da essi mandato per
una piccola commissione fuori del paese, ed egli se ne andava camminando tranquillo verso la mèta per una strada di campagna. Guardava
gli alberi in fiore, ascoltando il canto degli uccelli; tutto lo invitava
alla pace, all'allegria. Di tanto in tanto si chinava a raccogliere fiorellini
di campo, perchè voleva portarli in dono alla mamma, quando all'improvviso vide uscire dall'erba un serpente nascosto, e prima che potesse
difendersi, si sentì morso, rimanendo ferito con tutti i sintomi dell'avvelenamento. Poche ore dopo, il bambino moriva tra le braccia della
madre, che continuava a chiamarlo invano tra le lagrime.
2. Quanti poveri piccoli corrono oggi pericolo di essere intossicati
da un serpente anche più insidioso, il serpente infernale! Chi potrebbe,
allora, riconoscerli? Per essi piangerebbe la Santa Chiesa, nè sarebbe
facile, in tal caso, confortarla e asciugarle le lagrime di madre dolorante
e mesta. Questo velenoso serpente circola per il mondo, travestito in
tante maniere, e adesso par che voglia aggredire specialmente i bambini,
per strapparli a Gesù, per allontanarli dal sacerdote e dalla chiesa.
Oggi vi è assai da temere che i fanciulli vengano assaliti, feriti e uccisi
nell'anima.
Attenti, cari fanciulli. Mentre camminate per le vie o partecipate
ai giuochi infantili; quando avete in mano certi giornali e anche certi
libri; quando vi capita di assistere a spettacoli, che il progresso vi ha
portati fin dentro le mura delle vostre case ; fate attenzione! Spesso vi
è il serpente nascosto, che vuol mordervi, che vuole strapparvi a Gesù.
Non vi fermate a guardarlo : potrebbe ammaliarvi e allora sareste perduti. Appena vi accorgete di essere minacciati, gridate subito, correte
dalla vostra mamma, e soprattutto rivolgetevi alla Madre celeste, a
Maria, che possiede la forza di Dio ed è sempre vicina a voi. Invocate
il vostro angelo custode, afìinchè vi illumini e vi sorregga.
Per non cadere vittime del serpente per conservarvi buoni, dovete
fare tutto quello che Gesù vi verrà insegnando per mezzo dei genitori,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

220

dei maestri, dei sacerdoti. Imparate a conoscere il piccolo Gesù, amatelo e seguiteLo nel sentiero che Egli percorre e che vi viene mostrando.
Egli cammina avanti a voi e vi ammonisce : « Questo non devi farlo,
perchè è male! ». Altre volte : « Questo puoi farlo, anzi devi farlo, per
assomiglarmi e per provarmi che mi ami ». Ohe gioia per ir Papa sapere
che vi sono molti fanciulli risoluti ad imitare il divino Gesù? Volete anche voi, cari figliuoli, essere buoni come Gesù?
— bravi come Gesù?
— obbedienti come Gesù?
Oh, non importa che siete piccoli o deboli ; non importa che il male
vi attiri o il demonio vi tenti : Gesù non vi lascerà mai soli, rimarrà al
vostro fianco, vi sorreggerà, quando foste per cadere. E quando sarete
stanchi, la Madonna sarà con voi e vi prenderà il braccio con tenerezza
materna.
Dite; volete veramente bene alla Madonna? E allora dovete imparare a dirle un bel (( si », ogniqualvolta vi chiederà qualche cosa. Vi
esorterà a pregare, vi suggerirà di essere studiosi; e voi le risponderete sempre con un bel « sì ». L'accontenterete in tutto, ed ella vi farà
essere sulla terra come piccoli angeli, prediletti di Gesù. Ditele che
spesso, anzi ogni giorno, se sarà possibile, vorrete nutrirvi di Lui. Ed
ella vi aprirà i tabernacoli e quasi deporrà con le sue mani l'Ostia Santa
nei vostri cuori. Sarete così tanti piccoli santi, che renderanno sempre
più bella e splendente la corona che adorna ]a Chiesa.
3. - Ed ora, diletti figli, vogliamo benedirvi con tutto il Nostro
cuore. Ma prima torniamo a raccomandar Ci a voi. Voi siete gli amici
di Gesù, e Noi abbiamo fiducia che Egli non negherà nulla alla vostra
preghiera innocente. Oh quanto si commuove il Nostro cuore, ogniqualvolta meditiamo sul Vangelo gli incontri dei fanciulli con Lui!
Quando Erode lo cercava per ucciderlo, i bambini di Betlemme gli salvarono la vita con la propria morte ; quando bisognò sfamare le turbe
con un miracolo, Gesù accettò da un fanciullo i pani d'orzo e i pesci
per moltiplicarli e distribuirli a, tutti ;

1

e quando Gesù entrò trion-

falmente in Gerusalemme e tutta la città si commosse, si può ben pensare che i fanciulli furono tra i primi ad andargli incontro festosamente
2

coi rami di palme, e lo acclamarono nel tempio al grido «Osanna al

1

Cfr. Io., 6, 9-11.

1

Io., 12, 21.

221

Acta Pii Pp. XII

Figlio di David » .

3

Intanto i nemici del Redentore stavano fremendo

di sdegno e tentavano di far-tacere i discepoli e la folla.

4

Anche oggi, cari fanciulli, si vuol combattere Gesù, perchè si vorrebbe distruggere la sua Chiesa. Certo — e voi ben lo sapete — le
porte dell'inferno non potranno prevalere contro di essa, e i nemici di
Dio saranno anche questa volta sconfitti. Ma la Chiesa ha bisogno di
tanta forza per sostenere le lotte che da varie parti le si muovono
contro. Per queste lotte, per trasformarle in altrettante vittorie, il
Papa conta anche su di voi e su tutti i fanciulli d'Italia; conta specialmente sulla vostra preghiera e sui vostri piccoli sacrifici.
Chiedete dunque a Gesù che protegga la Chiesa, che spezzi l'impeto
dei suoi nemici, che salvi tutti gli uomini, specialmente i più bisognosi
della sua misericordia. Fate dolce violenza al suo Cuore divino e affrettate l'avvento di giorni migliori con più serene aurore e più fulgidi
tramonti.
E possiate esser voi — come all'ingresso di Gerusalemme — tra i
promotori di un nuovo trionfo per il grande Amico dei fanciulli : per
Cristo Gesù, Salvatore del mondo.

ORATIO
AD B. MARIAM VIRGINEM PER ANNUM MARIALEM A PUERIS RECITANDA

Caro Gesù, anche Tu fosti un giorno bambino come noi, e ci hanno
detto che amavi di avere i piccoli vicino a Te. Così noi veniamo ora,
fanciulli di tutte le nazioni del mondo, ad offrirti i nostri ringraziamenti
e ad elevare a Te la nostra preghiera per la pace.
Tu brami di essere con noi in ogni ora e in ogni luogo; fa dunque
dei nostri cuori la Tua dimora, il Tuo altare e il Tuo trono. Fa che
tutti formiamo una sola famiglia, unita sotto la Tua custodia e nel Tuo
amore. Tieni lontano da ogni uomo, giovane o adulto, i pensieri e le
opere dell'egoismo, che separano i figli del Padre celeste gli uni dagli
altri e da Te. Sia a tutti la Tua grazia scudo contro i nemici del Padre
Tuo e Tuoi; perdona loro, o Signore; essi non sanno quello che fanno.
Se gli uomini col Tuo aiuto si amerano l'un l'altro, vi sarà vera pace
nel mondo, e noi bambini potremo vivere senza il timore degli orrori
di una nuova guerra.
3

Cfr.

4

Ibid., 16.

MATTH.,

21,

15.

222

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Noi chiediamo alla Tua immacolata Madre Maria, che è anche Madre
nostra, di offrire a Te questa nostra preghiera di pace. Tu allora certamente la esaudirai.
Grazie, o dolce Gesù!
Così sia!
Maggio

1954.
P I U S PP. X I I

Suprema Sacra

Congregatio

S.

223

Officii

ACTA 88. CONGREGATIONUM
S U P R E M A SACRA CONGREGATIO S. OFFICII

DECRETUM
PROSCRIPTIO LIBRI

Feria IV, die 16 Decembris 1953
In generali consessu Supremae Sacrae Congregationis Sancti Officii,
Emi ac Revmi Domini Cardinales rebus fidei et morum tutandis praepositi, praehabito RR. D D . Consultorum voto, damnarunt atque in
Indicem librorum prohibitorum inserendum mandarunt librum qui inscribitur :
Mko

Kazantzakis

e

— O xsXsvxaïoç neigaofióg —

Die

Letzte

Versu-

chung, Roman, Berlin-Grunewald, F. A. Herbig Verlagsbuchhandlung
(Walter Kahnert).
Et feria V I , die 1 Ianuarii 1954, Ssmus D. N. D. Pius Divina Providentia Pp. X I I , in audientia Emo Card. Pro-Secretario Sancti Officii
concessa, relatam Sibi Emorum Patrum resolutionem adprobavit et
publicari iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Officii, die 12 Ianuarii 1954.
Marius Crovini, Supremae S.

Congr.

8.

Officii Notarius

224

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

SACRA

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

I
VENETIARUM E T T A R V I S I N A E
DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM DIOECESIUM

Emus ac Revmus P. D. Angelus Iosephus S. R. E. Presbyter Cardinalis Roncalli, Patriarcha Venetiarum, et Excmus P. D. Antonius Man
tiero, Episcopus Tarvisinus, quo aptius animarum bono sibi creditarum
consulerent, ab Apostolica Sede nuper expostulaverant ut utriusque
dioecesis fines ad locum « Caposile » et ad locum « Cittanova » aliquatenus immutarentur ; ad locum vero « Sabbioni » in pago « Palazzetto »,
oppidi (( S. Dona di Piave », et ad locum, oppidi « lesolo », qui in
arvorum formam est nuper redactus, certi constituerentur earumdem
dioecesium limites.
Sacra igitur Consistorialis Congregatio, porrectis precibus benigne
annuens, vigore specialium facultatum sibi a Ssmo Domino Nostro Pio
Divina Providentia Pp. X I I tributarum, praesenti Consistoriali Decreto,
perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent,
decernere dignata est ut territorium ad locum ((Caposile», Patriarchatu!
Venetiarum subiectum hisque limitibus circumscriptum : ad septentrionem (( Canale Principale I », ad orientem « Stradone tra la proprietà Gradenigo e Ianna dal Canale Principale I fino al fiume S u e in località
Ca' Camillo », ad meridiem « Fiume Sile », ad occasum « Canale Francescata — dal Fiume Sile al canale Principale I », ab ipso Patriarchatu
Venetiarum separetur et Tarvisinae dioecesi aggregetur; territorium
vero ad locum « Cittanova », quod ad dioecesim Tarvisinam pertinet et
his limitibus circumscribitur : ad septentrionem « Canale Brian — dall'idrovora di Cittanova alla chiavica presso C. Nogara », ad orientem
« Canale Ramo — dall'idrovora di Cittanova alla confluenza con lo
scolo Berno », ad meridiem « Scolo Berno — dalla confluenza con il
canale Roma fino alla canaletta di scolo Berengan », ad occasum « Canaletta di scolo Berengan tra il canale Brian e lo scolo Berno » a dioecesi Tarvisina distrahatur et Patriarchatu Venetiarum, cum omnibus

Sacra

Congregatio

Consistorialis

225

bonis, iuribus et oneribus eidem territorio pertinentibus, adiungatur;
mutatis hac ratione utriusque dioecesis finibus.
Sacra insuper Consistorialis Congregatio decernit ut territorium,
vulgo « Sabbioni » nuncupatum et ad locum « Palazzetto » in oppido
« S. Dona di Piave » situm, perpetuo dioecesi Tarvisinae tribuatur
eidemque dioecesi assignetur quoque territorium oppidi « lesolo » quod
est in arvorum formam cultumque redactum et his limitibus circumscriptum : « Via Francescata — Canale Principale S. Giovanni —
Canale Rosa e Canale Caposile », demptis in posterum quibuslibet Venetiarum patriarchatus in praefatis territoriis iuribus.
Ad haec autem perficienda Sacra Congregatio Consistorialis deputat
Elmum ac Revmum P. D. Angelum Iosephum S. R. E. Presbyterum
Cardinalem Roncalli, Patriarcham Venetiarum, Eidem tribuens necessarias et opportunas facultates etiam subdelegandi, ad effectum de quo
agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, facto
onere mittendi quam primum ad eamdem Sacram Congregationem Consistorialem authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus S. Congregationis Consistorialis, die 29
Ianuarii 1954.
£8 Fr. A . I. Card. PIAZZA^ Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L.

© S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

H
DE AGUAS CALIENTES - ZACATECENSIS
DECRETUM
DE DIOECESIUM LIMITIBUS

Cum de limitibus dioecesium de Aguas Calientes et Zacatecensis
exorta fuissent dubia, Excmi PP. D D . Franciscus Xaverius Ñuño, Episcopus Zacatecensis, et Salvator Quezada, Episcopus de Aguas Calientes,
enixe postulaverunt ut Apostolica Sedes ea dignaretur dirimere.
Sacra Congregatio Consistorialis, de consilio Excimi P. D. Gulielmi
Piani, Archiepiscopi titularis Nicosiensis et in Republica Mexicana Delegati Apostolici, re mature perpensa et maiori animarum bono prospi•ciens, vigore specialium facultatum sibi a Ssmo Domino Nostro Pio
15 -

ACTA,

vol. X X I , n. 6. — 28-5-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

226

Divina Providentia, Pp. X I I tributarum, porrectis precibus annuendum
censuit.
Quapropter suppleto, quatenus opus sit, eorum quorum intersit vel
qui sua interesse praesumant, consensu, praesenti Decreto perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent, statuit ut
posthac communes limites dioecesium quas supra memoravimus, in finibus paroeciarum vulgo Asientos, Villa García, S. Francisco, los Adames, N".tra Señora de los Angeles et Pinos nuncupatarum, sint : ab indice
delimitationis vulgo Tortugas, in parte septentrionali provinciae civilis
de Aguas Calientes, tanquam initium constituto, « parte una linea recta
con una distancia de 6.400 Mts. y una dirección NE (17° 55') llegando a
un lugar conocido por el Cerro de la Leona, de aquí sigue la dirección
del lienzo la Cascarona dirección N E . (12° 00) con una distancia de 2,350
Mts., al llegar a este punto, el límite tuerce con dirección a un lugar
llamado Pozo Colorado S E . (80° 55') distancia de 4.600 Mts. ; de este
Pozo Colorado y con dirección S. E. (79° 35') parte en línea recta hasta
terminar en un cerro llamado la Manga de los Chivos a una distancia
de 19.000 Mts. Esta línea de Pozo Colorado a la Manga de los Chivos
pasa por la punta Norte de la Mesa del Gallinero, dejando los poblados
de Gallinero y Genaro dentro de la Parroquia de Asientos. De este
punto (Manga de los Chivos) tuerce de nuevo el límite con dirección
o

al S E . ( I 45'), con una distancia de 5.500 Mts. llegando a unos 250 Mts.
al sur de la Congregación de Carboneras, continuando al S E . (11° 00')
a una distancia de 8.000 Mts. se pasa desde aquí a deslindar las Parroquias de Villa García, Ags. y Pinos Zac. : De este punto situado al
o

Este de Canoas prosigue con dirección S E . (7 20'), distancia 5.000 Mts.
para llegar al Cerro del Picacho. De la cumbre del Picacho se prosigue
con dirección S E . (24° 30'), distancia 20.400 Mts. pasando al este del
poblado de Letras y llegando hasta el límite de los Estados de Zacatecas
y Jalisco. De aquí se sigue hacia el Este por la misma línea divisoria de
dichos Estados hasta llegar a la Palma, donde a fin de que todo este
poblado quede dentro del Obispado de Zacatecas se señalará como límite
de diócesis una línea circular en derredor de la capilla, de un kilómetro de radio ».
Statuit insuper ut statim ac huius Decreti exsecutio ad effectum deducta fuerit, clerici dioecesi illi censeantur inscripti cui territorium,
in quo legitime degunt, unietur.
Mandat tandem ut documenta et acta clericos, fideles et bona temporalia memoratarum paroeciarum respicientia, a Curia dioecesis in qua

Sacra

Congregatio

227

Consistorialis

inveniuntur ad Curiam dioecesis cuius iurisdictioni erunt obnoxiae, transmittantur.
Ad haec omnia perficienda eadem S. C. Consistorialis quem supra
memoravimus in Mexicana Republica Delegatum Apostolicum deputat
eique necessarias et opportunas facultates tribuit, etiam subdelegandi
ad effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate
constitutum, onere imposito cum primum fas erit transmittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus S. Congregationis Consistorialis, die 17
Februarii 1954.
£ß Fr. A . I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto,

Adsessor

III
IBAGUENSIS - MANIZALENSIS
DECRETUM
DE DIOECESIUM LIMITIBUS

Ad satius consulendum spirituali bono Christifidelium in paroeciis
vulgo La Dorada, Marquetalia, Manzanares, Marulanda et Victoria,
degentium, Apostolicae Sedi peropportunum visum est eas a territorio
dioecesis Ibaguensis distrahere et dioecesi Manizalensi adnectere.
Quapropter

Ssmus

Dominus

Noster

Pius

Divina

Provindentia

Pp. X I I , de consilio Exc. P. D. Pauli Bertoli, Archiepiscopi titularis
Mcomediensis et in Columbia Nuntii Apostolici, praehabito favorabili
voto Exc. P. D. Arthuri Duque Villegas, Episcopi titularis Vatarbensis et dioecesis Ibaguensis Administratoris Apostolici sede plena, supplet©, quatenus opus sit, eorum quorum intersit vel qui sua interesse
praesumant, consensu, de plenitudine Apostolicae potestatis praesenti
Consistoriali Decreto quas supra memoravimus paroecias simul cum
eorum oratoriis, domibus, piis fundationibus aliisque ecclesiasticis bonis,
mutatis hac ratione utriusque dioecesis finibus, a territorio dioecesis
Ibaguensis separat easque dioecesi Manizalensi perpetuo adscribit.
Mandat igitur Sanctitas Sua ut documenta et acta harum paroeciarum clericos fideles et bona temporalia respicientia, a Curia Ibaguensi ad Curiam Manizalensem transmittantur, atque indulget ut uter-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

228

que Episcopus, Manizalensis scilicet et Administrator Apostolicus dioecesis Ibaguensis, initis consiliis, de incardinatione cleri earumdem paroeciarum inter se conveniant.
Ad haec perficienda Ssmus Dominus Noster memoratum nrOolumbia Nuntium Apostolicum deputare dignatus est, tribuens necessarias
et opportunas facultates etiam subdelegandi, ad effectum de quo agitur,
quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito
ad S. O. Consistorialem quam primum remittendi authenticum exemplar
actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoria^ Decretum perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae fuissent.
Datum Romae, ex Aedibus S. C. Consistorialis, die 17 Februarii
anni 1954.
£g Fr. A . I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. & S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

TV
IERICOENSIS - QUIBDUANI
DECRETUM
DE MUTATIONE F I N I U M DIOECESIS ET VICARIATUS APOSTOLICI

Apostolica Sedes, in animarum salutem apprime intendens, territorialem dioecesium distributionem ita, pro adiunctis, solet definire ut
spirituali christifidelium emolumento satius possit consuli.
Cum vero Excmus P. D. Petrus Grau, Episcopus titularis Pellensis
et Vicarius Apostolicus Quibduanus, supplices porrexisset preces ut fines dioecesis Iericoënsis et Vicariatus Apostolici Quibduani nonnihil immutarentur, Ssírñus Dominus Noster Pius Divina Providentia
Pp. X I I , de consilio Eminentissimi ac Reverendissimi P. D. Petri S.
R. E. Cardinalis Fumasoni Biondi, Sacrae Congregationis de Propaganda Fide Praefecti, attento favorabili voto Excmi P. D. Pauli Bertoli, Archiepiscopi tit. Nicomediensis et in Columbiana Republica Nuntii
Apostolici auditoque Excmo P. D. Antonio Iosepho Jaramillo Tabón,
Episcopo Iericoënsi, porrectis precibus benigne annuendum censuit.
Quapropter, suppleto, quatenus opus sit, interesse habentium vel praesumentium consensu, praesenti Consistoriali Decreto statuit ut paroecia

Sacra

Congregatio

229

Consistorialis

vulgo Carmen de Atrato, una cum suis ecclesiis, domibus, bonis temporalibus quibuslibet, atque piis fundationibus, e territorio Iericoënsi distrahatur, et Vicariatui Apostolico Quibduano adnectatur, utrimque mutatis hac ratione finibus.
Quod vero ad clerum praefatae paroeciae addictum spectare potest,
indulget Sanctitas Sua ut Episcopus Iericoënsis et Vicarius Apostolicus
Quibduanus collatis consiliis ipsi decernant.
Propterea omnia acta et documenta, paroeciae Carmen de Atrato
fideles et bona temporalia respicientia, a Curia Iericoënsi ad Curiam
Vicariatus Apostolici Quibduani quam primum transmittantur.
Ad haec omnia perficienda Ssnius Dominus Noster memoratum in
Columbia Nuntium Apostolicum deputare dignatus est, necessarias et
opportunas facultates ei tribuens etiam subdelegandi ad effectum de quo
agitur quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum,

onere

imposito ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum transmittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoriale Decretum perinde
valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis,
die VIII Aprilis anno Mariali MCMLIV.
£g Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

V
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 19 Decembris 1953 — Titulari episcopali Ecclesiae Abilenae in
Palaestina praefecit R. D. Albertum Uribe Urdaneta, ex archidioecesi
Bogotensi, directorem Scholae Apostolicae in urbe Bogota, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Aloisii Concha, Episcopi Manizalensis.
die 5 Ianuarii 1954 — Metropolitanae Ecclesiae Adamantinae Exc. P.
D. Iosephum Newton de Almeida Batista, hactenus Episcopum Uruguaianensem.
die 19 Ianuarii — Titulari episcopali Ecclesiae Pionitanae Rev. D.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

230

Armandum Gutiérrez Granier, archidioecesis Pacensis in Bolivia, quem
deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Augustini Arce, Episcopi S. Crucis
de Sierra.
die 7 Februarii — Titulari episcopali Ecclesiae Msyriensi Exc. P.
D. Carolum M. Jürgens Byrne, hactenus Episcopum Huancavelicensem.
die lß Februarii — Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D.
Eugenii Giambro, Episcopi Neocastrensis, Exc. P. D. Vincentium M.
Jaeono, Episcopum titularem Lambaesitanum.
die 8 Martii — Titulari episcopali Ecclesiae Vartanensi Revmum D.
Franciscum Fasola, praepositum Congregationis Oblatorum Ss. Gaudendi et Caroli in civitate Novariensi, quem constituit Coadiutorem, etiam
sedi datum, Exc. P. D. Ioannis Baptistae Peruzzo, Archiepiscopi Episcopi
Agrigentini.
die 18 Martii — Cathedrali Ecclesiae Bolivarensi Revmum D. Leonidam E. Proafio, canonicum poenitentiarium Capituli Cathedralis Ibarrensis.
die 25 Martii — Titulari episcopali Ecclesiae Uticensi R. P. D. Iosephum Garneri, Antistitem Urbanum, Archidiaconum et vicarium paroecialem Capituli Metropolitani Taurinensis.
die 27 Martii — Cathedrali Ecclesiae Constantinianae Exc. P. D.
Paulum Petrum Pinier, hactenus Episcopum titularem Prusiensem.
die 31 Martii — Cathedrali Ecclesiae Oriolensi Revmum D. Paulum
Barrachina Estevan, canonicum doctoralem Capituli Cathedralis Segobricensis.
die 5 Aprilis — Titulari episcopali Ecclesiae Amisenae R. D. Iosephum a Iesu Alba Palacios rectorem seminarii et canonicum lectoralem Capituli Cathedralis Leonensis, quem deputavit Auxiliarem Exc.
P. D. Gerardi Anaya et Diez de Bonilla, Episcopi Sancti Ludovici Potosiensis.
die 6 Aprilis — Titulari episcopali Ecclesiae Hadrianopolitanae in
Honoriade R. P. D. Iosephum M. Pernicone, Antistitem Urbanum et
parochum B. M. V. de Monte Carmelo, ex archidioecesi Neo-Eboracensi, quem deputavit Auxiliarem Emi P. D. Francisci S. R. E. Card.
Spellman, Archiepiscopi Neo-Eboracensis.
die 8 Aprilis — Cathedrali Ecclesiae Fesulanae Exc. P. D. Antonium Bagnoli, hactenus Episcopum Volaterranum.
die 21 Aprilis — Cathedrali Ecclesiae Peterboroughensi Exc. P. D.
Beniaminum I. Webster, hactenus Episcopum titularem Paphiensem.
die 2k Aprilis — Cathedrali Ecclesiae Pistoriensi R. P. D. Marium
Longo Domi, Protonotarium Apostolicum ad instar participantium,

Sacra

Congregatio

231

Consistorialis

Vicarium Generalem dioecesis Novariensis et eiusdem Capituli Cathedralis canonicum theologum.
die 9 Maii — Titulari episcopali Ecclesiae Ioanninensi Exc. P. T).
Clementem Bonefaclc, hactenus Episcopum Spalatensem et Macarscensem.
die 11 Maii — Metropolitanae Ecclesiae Birminghamiensi Exc. P. D.
Franciscum Iosephum Grimshaw, hactenus Episcopum Plymuthensem.
die14 Maii — Cathedrali Ecclesiae Gallipolitanae Exc. P. D. Blasium D'Agostino, hactenus Episcopum titularem Citiensem.

VI
NOMINATIO
Decreto dato die 16 Aprilis mensis anno 1954, Sacra Congregatio
Consistorialis nominavit Ecxmum P. D. Davidem Mathew, Archiepiscopum titularem Apamenum in Bitynia, Vicarium Castrensem Magnae
Britanniae.

SACRA CONGREGATIO R I T U U M

i
ROMANA
CANONIZATIONIS BEATI PII PAPAE DECIMI, CONFESSORIS

SUPER DUBIO

An,

stante
Beato
lemnem

ab

duorum

miraculorum

approbatione,

Apostolica Sede venerationem,
ipsius

Beati

tuto

post
procedi

indultam
possit ad

eidem
soU

Canonizationem.

In Beato Pio Decimo, Episcopo et Venetiarum Patriarcha, augurium,
quod Ecclesia in episcopali consecratione offert, dicens : « Sit sollicitudine impiger, sit spiritu fervens, oderit superbiam, humilitatem et veritatem diligat neque eum unquam deserat, aut laudibus aut timore
superatus», impletum iam erat; verum in eo ad apicem Summi Pontificatus evecto non tantum has, verum omnes virtutes eximie exercitas
ampliori ratione omnibus datum est admirari.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

232

Antiquius nihil habens, quam ut in Christo recapitular et restauraretque omnia, hoc quoque Pauli monitum alte in mente et corde defixum
tenuit,
tates

nimirum :

et

« Depositum custodi,

oppositiones

falsi

nominis

devitans

scientiae,

profanas

quam

quidam

vocum novipromittentes

circa fidem exciderunt » (I. Tim. 6, 20). Hinc, ut fidei inerrans Magister,
Modernistarum, quos dicunt, errores acerrime est insectatus ac necessario rigore repressit; ne autem hi iterum pullularent atque catholica
fides illimis tuto servaretur, Angelici Doctoris doctrinam omnino sequendam inculcavit atque Philosophiae ac Theologiae magistris admonuit : « Si ullum vestigium, praesertim in metaphysicis, ab Aquinate
discederent, non sine magno detrimento fore )> (cfr. apud A. A. S. 1914,
p. 338).
Merito itaque ab Ecclesia humano de virtutibus, divino de miraculis
testimonio innixa, tantus Pontifex ad beatificationis honores die 3 Iunii
1951 est elevatus. Accedentibus postea duobus novis a Deo, eodem Beato
intercedente, miraculis, hisque die 17 Ianuarii anni huius approbatis,
ut ad acta Consistorialia procedi possit, sacri canones Sacram hanc
Rituum Congregationem dubium disceptare iubent : An, stante duorum
miraculorum

approbatione,

post

indultam

eidem

Beato

ab

Apostolica

Sede venerationem, tuto procedi possit ad sollemnem ipsius Beati

Cano-

nizationem.
Quod quidem factum est atque Summo Pontifici relatum. Beatissimus Pater Pius Papa X I I , caelesti lumine aliquot dies implorato, divino
Sacrificio pientissime oblato, unanime Rmorum Cardinalium totiusque
Sacrae Congregationis affirmativum votum ratum faciens, edixit : tuto
ad sollemnem Canonizationem Beati Pii Papae Decimi posse procedi.
Hoc autem decretum rite promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 2 mensis Aprilis, Anno Mariali 1954.

£B C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. © S.
\ A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Sacra Congregatio Rituum

233

II
OCEANIAE
CANONIZATIONIS BEATI PETRI ALOISII CHANEL, SACERDOTIS PROFESSI SOCIETATIS MARIAE, PROTOMARTYRIS OCEANIAE.

SUPER DUBIO

An,

stante
Beato
lemnem

ab

approbatione
Apostolica
eiusdem

duorum
Sede

Beati

miraculorum,

venerationem,

tuto

post
procedi

indultam
possit

eidem
ad

sol-

Canonizationem.

Acerrimus humani generis hostis invidiae livore actus contra homines, quos Deus ab eius servitute redemit et ad dignitatem filiorum suorum per adoptionem elevavit suique aeterni regni, si fideles in morte
inveniantur, participes effecit, omne genus opera enititur ut ii e tanta
dignitate per peccatum décidant, in eodem ad mortem usque permaneant
fiantque suae damnationis suarumque poenarum consortes. Quapropter
omnes Dei ministros, qui animorum spirituali curae sedulo incumbunt,
praecipue vero missionales, qui inter ethnicos, haereticos schismaticosque saeculare daemonis dominium destruere moliuntur, insectari non
desinit. Innumeri porro sunt, qui ab aevo apostolico ad nostros usque
dies crudeliter usque ad mortem vexati, sanguine quoque effuso, christianae fidei testimonium, martyres effecti, dederunt et modo dant.
Quos inter praecipuo venit honore Beatus Petrus Aloisius Chanel,
Societatis Mariae alumnus, Oceaniae Protomartyr.
Hic apostolico motus zelo cum nonnullis eiusdem Societatis sodalibus
ad insulam Futuna in Oceaniae Polynesia anno 1837 appulit, ubi post
efficax quidem ministerium, sed doloribus, angustiis, fame, insectatione
refertum, die 28 Aprilis mensis anno 1841 teterrima morte multatus,
glorioso est coronatus martyrio. Quo ad iuris normam probato Leo
Papa X I I I , die 17 Novembris anno 1889, eum inter Christi martyres
ascripsit.
Resumpta causa, de duobus assertis miraculis actum est, quae die 17
Ianuarii anni huius sunt approbata.
Ut autem iuridice Summo Pontifici constet ab hac Sacra Congregatione omnia, quae a sacris canonibus praescribuntur fuisse peracta, adeo
ut tuto pede ad acta, quae sollemnem canonizationem praecedunt, possit
procedi, sapienter est constitutum ut Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores, integrae causae cursu perpenso, tuto aut

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

234

non procedi posse significent. Unanime porro affirmativum suffragium
hi omnes ediderunt.
Beatissimus vero Pater Suam aperire mentem aliquantisper distulit,
ut a Deo maius lumen imploraret. Quo sancte peracto, litato quoque
Eucharistico sacrificio, Sacrorum Rituum sententiam ratam habens edixit

tuto

procedi posse

ad

sollemnem Beati Petri Aloisii

Chanel

canoni-

zationem.
Hoc autem decretum rite promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 2 mensis Aprilis, Anno Mariali 1954.
;£B C. Card.
L. m

CICOGNANI,

Praefectus

s.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

III
BRIXIEN.
CANONIZATIONIS BEATAE MARIAE CRUCIFIXAE DI ROSA, VIRGINIS, FUNDATRICIS
INSTITUTI ANCILLARUM A CARITATE.

SUPER DUBIO

An,

stante
Beatae

duorum

miraculorum

venerationem,

tuto

approbatione,

procedi

possit

ad

post

indultam

eidem

sollemnem ipsius

Cano-

nizationem.
Sancta Teresia a Iesu sapienter hanc protulit sententiam, filiabus
suis spiritualibus scribens : « Pro certo sciatis quo maius in proximorum
dilectionem vos profecisse animadvertens, eo magis in Dei amore vos
progressas esse certae sitis » (Morad. V. c. 3, n. 8).
Hoc plenissime contigit in Beata Maria Crucifixa di Rosa. A puellari
enim aetate eius cor per totam vitam proximorum amore aestuavit, pro
eorum animi corporisque salute se suasque divitias, nihil sibi reservans,
generose impendit; et ut salutaria opera, quibus manus apposuerat,
perennia fierent, Ancillarum Caritatis Institutum condidit, quod beatae
Matris premens vestigia, laetissimos atque uberrimos affert fructus.
Grandis ergo fuit in ea divinus amor, qui heroicum attigisse gradum
divino quoque miraculorum testimonio probatur. Quapropter anno 1940
a feliciter regnante Pio Papa X I I beatis Virginibus Maria Crucifixa fuit
adiuncta.

Sacra Congregatio Rituum

235

Resumpta die 7 Ianuarii anno 1951 canonizationis causa perfectisque
inquisitionibus super duobus miraculis a Deo, post beatificationem, ea
intercedente, patratis iisque, per decretum, die 17 Ianuarii anni huius
latum, approbatis, priusquam ad Consistorialia acta progressio fiat, praescribit ius integram Sacram Rituum Congregationem iudicium ferre,
Summo Pontifici pandendum de servatis a S. Congregatione in causa
servandis, adeo ut tuto possit ulterius procedi.
Beatissimus Pater unanime totius S. Rituum Congregationis affirmativum votum excepit quidem, sed, de more, Suum iudicium patefacere
distulit, ut interim effusis precibus Sua mens a Deo illuminaretur. Hodierno autem die, divina Hostia oblata, edixit : tuto procedi posse ad
Beatae

Mariae

Orucifiœae

di

Rosa

canonizationem.

Hoc autem decretum rite promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 2 mensis Aprilis, Anno Mariali 1954.
Sß C. Card.

CICOGNANI,

Praefectus

L. © Sf A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Acta Apostolicae

236

Sedis - Commentarium

Officiale

ACTA TRIBUNALIUM
SACRA ROMANA ROTA

Citationes

edictales
I

VERSALIEN.
NULLITATIS MATRIMONII (LA VARDET-LEBŒUF)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dominae Simonae Lebœuf, in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per
se sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R.
Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 23 Iulii anni 1954, hora
undecima, ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua. habebitur Turnus Rotalis pro
causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate, in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Dominae Simonae Lebœuf
curare debent, ut de hac edictali citatione ipsa moneatur.*
Dinus Staffa, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 27 Aprilis 1954.
E. Fiore, Notarius
* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Simone Lebœuf,
défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 23 juillet 1954, à
11 heures, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
Jour de la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas f
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Simone Lebœuf, devront, dansi la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

¡Sacra Romana Rota

237

II
CLEVELANDEN.
NULLITATIS MATRIMONII

( U A ROCCA-CARNEY)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dominae Ruth Carney
Sosna, in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per
se sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R.
Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 2 Augusti 1954, hora meridiana, ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro
causae definitione.
An constet

de

matrimonii nullitate, in casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Dominae Ruth Carney Sosna
curare debent, ut de hac edictali citatione ipsa moneatur.*
Emmanuel Bonet, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 6 Maii 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Ruth Carney Sosna,
défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 2 août 1954, à
midi, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
jour de la décision de la cause devant la Rote.
Gonste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Ruth Carney Sosna, devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

238

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI
Martedì, 16 marzo 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi Signori Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi
hanno discusso su due miracoli, che si asseriscono operati ad intercessione
del beato Domenico Savio, giovane dell'Oratorio Salesiano di S. Giovanni
Bosco.
Gli Emi e Revmi Signori Cardinali ed i Revmi Prelati Officiali hanno
inoltre esaminato le relazioni sugli scritti del Servo di Dio Cesare Maria
Barzaghi, sacerdote professo dei Chierici Regolari di San Paolo, Barnabiti.
•Martedì, 23 marzo 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata la
S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi Signori
Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso su due miracoli, che si asseriscono operati ad intercessione del Beato Giuseppe Pignatelli, Confessore, sacerdote professo della Compagnia di
Gesù.
Inoltre gli Emi e Revmi Signori Cardinali ed i Revmi Prelati Officiali
hanno, in Congregazione ordinaria, discusso sulla riassunzione della Causa
di canonizzazione della Beata Maddalena di Canossa, Vergine, fondatrice dell'Istituto delle Figlie della Carità.
Martedì, 30 marzo 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata la
S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi Signori
Cardinali, i Rev.mi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno
discusso su due miracoli, che si asseriscono operati ad intercessione diel
Beato Gaspare Del Bufalo, Confessore, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue e delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue.
Gli Emi e Revmi Signori Cardinali ed i Revmi Prelati Officiali hanno
inoltre discusso, in Congregazione ordinaria, sulla relazione dei Revisori
teologi degli scritti dei Servi di Dio :
1. Riccardo Pampuri, dell'Ordine dei Frati ospedalieri di San Giovanni di Dio « Fatebenefrateili ».
2. Margherita Maria Lopez de Maturana, fondatrice dell'Istituto delle
Missionarie della Madonna d¡ella Mercede di Berriz.
Martedì, 27 aprile 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi
Signori Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi
hanno discusso su due miracoli, che si asseriscono operati ad intercessione

Diarium "Romanae Curiae

239

del Ven. Servo di Dio Giovanni Martino Moye, sacerdote della Società delle
Missioni Estere di Parigi, fondatore della Congregazione delle Suore della
Provvidenza.
In Congregazione ordinaria inoltre gli stessi Emi Signori Cardinali ed
i Revmi Prelati Officiali hanno esaminato la relazione sugli scritti dei Servi
di Dio Giorgio Maria Martinelli, sacerdote, fondatore del Collegio degli
Oblati Missionari di Rho, ed Elisabetta De Luppe', della Congregazione di
Maria Ausiliatrice.
Martedì, 4 maggio 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano, alla augusta
presenza del Santo Padre si è adunata la S. Congregazione dei Riti Generale, nella quale gli Emi e Revmi Signori Cardinali, i Revtmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno dato il loro voto sui miracoli che
si asseriscono operati ad intercessione dei Beati :
1. Gaspare Del Bufalo, Confessore, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue.
2. Giuseppe Maria Pignatelli, Confessore, della Compagnia di Gesù.
3. Domenico Savio, Confessore, giovane laico dell'Oratorio Salesiano di
San Giovanni Bosco.

CANCELLERIA

APOSTOLICA

NOMINA
Con Bolla Apostolica in data 22 maggio 1954, il Santo Padre Pio XII,
felicemente regnante si è degnato di nominare l'Emo e Revmo Signor Cardinale Costantini Celso, Concelliere di Santa Romana Chiesa.

SEGRETERIA DI

STATO

NOMINE
Con Brevi Apostolici, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si
è degnato di nominare:
5

aprile

1954. L'Emo e Revmo Signor Cardinale Pizzardo Giuseppe, Protettore delle Terziarie Clarisse della Ssma Annunziata di Diano Marina (Albenga).
8
»
» L'Emo e Revmo Signor Cardinale Mimmi Marcello, Protettore delle Suore « Povere Figlie di S. Antonio» (Napoli).
9
»
» L'Eíño e Revmo Signor Cardinale Copello Giacomo Luigi,
Protettore delle Suore di Nostra Signora del
Rosario (Buenos Aires).
6 maggio
»
L'Emo e Revino Signor Cardinale Ottaviani Alfredo,
Protettore delle Suore Serve di Maria Riparatrice (Roma).

240

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium Officiale

Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
11 maggio 1954. S. Emza Revma il Signor Cardinale Cicognani Gaetano,
Membro della Sacra Congregazione Concistoriale.
18
»
»
Il Revmo Don Turowski Adalberto, della Società dell'Apostolato Cattolico, Consultore della Sacra
Congregazione della Disciplina dei Sacramenti.
24=
»
»
S. E. Revma Monsig. Mathew David, Arcivescovo tit.
di Apamea di Bitinia, Consultore della Sacra
Congregazione de Propaganda Fide.

UFFICIO DI S. E. R. IL M A E S T R O DI C A M E R A
DI SUA SANTITÀ
NOMINE
Con Biglietti di S. E. Revma Mons. Pro-Maestro di Camera, il Santo
Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
3 febbraio 1954. Il Revmo Monsig. Alufìi Pentini Giuseppe, Cappellano
Segreto di Sua Santità.
5 aprile
» Il signor Bonatti Antonio, Bussolante Pontificio soprannumerario.

NECROLOGIO
24
5
18

marzo
aprile

28

»

»

6 maggio
9
10

»
»

12
13

»
»

19
22

1954. Monsig. Hoowaarts Francesco, Vescovo di Tsaochow.
» Monsig. Echavarria Gesù Maria, Vescovo di Saltillo.
» Monsig. Sinnot Alfredo Arturo, Arcivescovo tit. di Sebastea.
Monsig.
Rauch
Vendelino, Arcivescovo di Friburgo in
»
Brisgovia.
» Monsig. Rizq Cirillo, Arcivescovo tit. di Cesarea di Palestina dei Melchiti.
O'Shea
Tommaso, Arcivescovo di Wellington.
Monsig.
»
Rodic
Giovanni
Raffaele, Arcivescovo tit. di FiMonsig.
»
lippopoli di Tracia.
» Monsig. Hafey Guglielmo Giuseppe, Vescovo di Scranton.
» Monsig. Solari Tommaso Giovanni Carlo, Arcivescovo di
La Piata.
» Monsig. van der Velden Giovanni Giuseppe, Vescovo di
Aquisgrana.
» Monsig. Giorgis Giovanni, Vescovo di Susa.

An. et vol. XXXXVÏ

3 Iunii 1954

(Ser. II, v. XXI) - N. 7

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

CONSTITUTIONES A P O S T O L I C A E
I
KISUMUENSIS
(ELDORETENSIS)
K I S U M U E N S I S DIOECESIS DIVISO TERRITORIO, NOVA PRAEFECTURA APOSTOLICA
(( ELDORETENSIS )) CONSTITUITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Quae ad christifidelium utilitatem procurandam eorundemque regimen facilius reddendum conducere videantur, ea Nos, pro omnium Ecclesiarum,
Novas

qua urgentur,

proinde

sollicitudine,

Apostolicas

sedulo

Praefecturas

praestare

erigere

studemus.

curamus,

ex

iis

dioecesibus distrahendo territorium quae vel finium amplitudine vel
fidelium numero redundare censeantur. Quae cum ita sint, cum venerabilibus Fratribus Nostris S. R. E. Cardinalibus Sacro Consilio Christiano Nomini Propagando praepositis peropportunum visum sit, tum
christianorum hominum regimini aptius consulendi tum fidei catholicae
latius disseminandae causa, Kisumuensis dioecesis territorium bipartiri atque ex distracto territorio novam Praefecturam Apostolicam condere, Nos, precibus admissis venerabilis Fratris Davidis Mathew, Archiepiscopi titulo Apameni in Bithynia, atque in Africa Orientali et
Occidentali Britannica Apostolici Delegati, auditoque venerabili Fratre
16 -

ACTA,

vol. X X I , n. 7. — 3-6-1954.

242

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Friderico Hall, Kisumuensi Episcopo; re attento animo considerata
certaque scientia eorum quae sumus acturi; eorum denique consensum
supplentes quorum intersit vel eorum qui sua interesse praesumant,
atque id quod Sacro Consilio Fidei Propagandae placuerit ratum habentes; de apostolicae Nostrae potestatis plenitudine ea quae sequuntur
statuimus. A dioecesi Kisumuensi, in Africa Orientali, metropolitanae
Sedi Nairobiensi suffraganea, civiles districtus quibus nomina vulgo
Turkana, West Suk, Uasin Gishu, Trans Nzoia, Nakuru, Baringo,
Elgeyo et Mara Kwet, parte tamen quae vulgo Nandi nuncupatur excepta, distrahimus ex iisque novam constituimus Praefecturam Apostolicam ab urbe principe Eldoretensem appellandam atque curis Patrum Societatis a S. Patritio pro Missionibus Exteris de Hibernia, ad
Nostrum tamen et Apostolicae Sedis nutum, concredendam. Cui modo erectae Praefecturae Apostolicae sive iura et privilegia tribuimus
sive onera et obligationes iniungimus, quae Praefecturarum Apostolicarum propria sunt; item ad eius pro tempore Praesules hinc iura,
honores et potestates spectabunt, hinc onera et obligationes quae cum
Praefectorum Apostolicorum officio iure communi coniunguntur. Quae
autem per has Litteras a Nobis statuta sunt Apostolicus Delegatus in
Africa Orientali et Occidentali Britannica exsequenda curabit vel ille
qui eo tempore quo haec decreta ad rem adducentur illi Apostolicae Delegationi praeerit. Ei vero qui negotium hoc perficiet opportunas tribuimus potestates quae poterunt alii quoque viro subdelegari, dummodo
in ecclesiastica dignitate constituto. Cui tamen oneri erit actarum rerum documenta exarare eorumque fide digna exempla ad S. Congregationem Fidei Propagandae quam primum mittere.
Praesentes vero Litteras firmas, validas et efficaces nunc et in posterum esse, suamque vim et effectum habere volumus ; ac praecepta quae
iisdem describuntur ab omnibus quorum interest fideliter servari decernimus. Quod siquid adversus ea quae hisce Litteris statuimus a quolibet,
quavis auctoritate, vel sciente vel imprudente attentatum fuerit, id irritum sane erit et inane, contrariis quibuslibet non obstantibus, quibus
omnibus per praesentes Litteras derogamus. Volumus praeterea ut harum
Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis sive manu exaratis,
eadem plane tribuatur fides quae hisce ipsis haberetur ostensis, dummodo
ab aliquo publico tabellione subscripta sint et sigillo viri in ecclesiastica
dignitate constituti munita. Nemini denique iis quae his Litteris descripta sunt obsistere liceat. Quod siquis temere ausus fuerit, sciat se

Acta Pii Pp.

XII

243

poenas esse subiturum iis iure statutas qui Summorum Pontificum iussa
non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio, Pontificatus
Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

>B EUGENIUS Card. TISSERANT
Sacri Collegii Decanus

PETRUS Card. FITMASONI BIONDI
S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

f Alfonsus Carinci, Archiep.
Albertus

Serafini,

Proton.

tit.

Regens

Seleuc,

Decanus Proton Apost.

Apost.

Loco £ß Plumbi
Reg. in Cano.

Ap., vol. LXXXYIII, n. 44-

II
D E NAPO
(DE AGUARICO)
AB APOSTOLICO VICARIATU DE NAPO EA REGIO DISTRAHITUR QUAE VULGO CANTON
AGUARICO NOMINATUR, EXQUE EA NOVA APOSTOLICA PRAEFECTURA FIT, (( DE
AGUARICO )) APPELLANDA.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Ex quo tempore Deus voluit Nos ad summum Ecclesiae fastigium
collocari rerumque religiosarum curam et administrationem habere,
omnis Nostra sollicitudo eo tendit ut fides catholica, quo pulcherrimo
dono nihil maius concessum est hominibus, quam amplissime propagetur,
Deique gratia populorum vitam, instituta, consilia penitus perfundat.
Cum igitur magnae supplicesque preces huic Apostolicae Sedi admotae
sint, Nos magna spe moti posse, si eae admittantur, melius aptiusque

244

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Aequatorianae regionis necessitatibus consuli fideique catholicae incrementis satius provideri, libentissimo animo iisdem concedere censemus.
Quapropter, audita sententia S. Consilii Fidei Propagandae eorumque
consensu suppleto, si opus sit, qui hoc in negotio aliquid iuris habeant ;
re denique attente considerata ideoque certa scientia earum rerum, quae
decreturi sumus, de apostolica Nostra potestate sequentia decernimus.
Quam regionem sua lingua Canton Aguarico Aequatoriani populi vocant, eam ab Apostolico Vicariatu Napensi detrahimus ac in novae Praefecturae Apostolicae formam redigimus. Quam ex ipsius regionis nomine a qua originem habet, appellari volumus de Aguarico, eamque iis
omnibus iuribus, honoribus, privilegiis ornari quae ceterarum Praefecturarum sunt propria ; item iisdem oneribus teneri quibus ceterae gravari
solent. Eadem omnino sive iura sive onera ad eius quoque Praesules
spectabunt. Novam Praefecturam Apostolicam, quam per has Litteras ereximus, sollicitis curis committimus, ad Nostrum tamen et Apostolicae Sedis nutum, Fratrum ex Ordine Minorum Capulatorum, qui, ut sunt quaerendae gloriae Dei studiosissimi, nulli operi nullisque laboribus parcent,
christianae veritatis dilatandae causa. Quae his Litteris mandavimus venerabilis Frater Efrem Forni exsequenda curabit, in Aequatoriana Republica Apostolicus Nuntius idemque Archiepiscopus titulo Darnitanus,
vel ille qui eo tempore quo haec decreta ad finem adducentur ei Nuntiaturae praeerit. Cui tamen negotium contigerit perficiendum ei omnes
potestates agendae rei tribuimus, quas poterit alii quoque viro subdelegare, si opus fuerit, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto.
Onus praeterea eidem facimus ut, cum res confecta fuerit, documenta
exaranda curet eorumque fide digna exempla ad Sacram Congregationem Fidei Propagandae transmittat.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos
ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderentur.
Quae Nostra decreta in universum siquis vel spreverit vel quoquo modo

Acta

Pii

Pp.

245

XII

detrectaverit, sciat se poenas esse snbiturum iis iure statutas qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Eomam, die decimo sexto mensis
Novembris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

.133 CLEMENS Card. MICARA

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

Sacri Collegii Subdecanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Franciscus Hannibal Ferretti, Proton.

Apost.

Silvius Sericano, Proton. Apost.
Loco £B Plumbi
Reg. in Cane.

Ap., vol.

LXXXVII, n.

69.

III
NICTHEROYENSIS
IN DIOECESI NICTHEROYENSI COLLEGIUM CANONICORUM CONSTITUITUR

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Sancta mater Ecclesia numquam non suum esse aestimavit non modo
Deo optimo maximo eiusque sanctis templa vovere et dedicare, in quibus
christianus populus supplices preces piaque vota funderet, sed etiam
eadem frequentia ac celebria reddere sive caeremoniarum splendore, sive rituum sollemnitate, sive denique regali sacerdotum maiestate et dignitate. Libenter igitur excipit siquid propositum fuerit quod divini
cultus decori conferre videatur. Cum ergo huius rei gratia venerabilis
Frater Ioannes de Matha de Andrade y Amaral, Episcopus Nictheroyensis petierit ut ad iuris normam in cathedrali templo suae dioecesis Canonicorum Collegium erigeretur; cumque Sacra Congregatio Consistorialis, ea potestate quam a Nobis accepisset, admotis precibus concedere
statuerit, Nos, quibus suprema cura omnium Ecclesiarum a Deo demandata fuit, id ratum habere censemus. Quapropter audita sententia venerabilis Fratris Caroli Chiarlo, Archiepiscopi titulo Amideni eius-

246

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

demque in Brasiliana Republica Apostolici Nuntii; ac suppleto, si
opus sit, eorum consensum qui aliquod ius in hoc negotio habeant; re
denique intento animo considerata, ideoque certa scientia eorum quae
sumus decreturi, haec quae sequuntur statuimus. In Nictheroyensi cathedrali templo Collegium Canonicorum constituimus, quod octo Canonicis constabit duabusque dignitatibus, quae dicuntur, Archidiaconatu,
scilicet, et Archipresbyteratu. E numero Canonicorum alter eligatur
qui theologi munere fungatur, alter qui officio polleat peccata populi
excipiendi et expiandi. Sive Canonicatuum sive Dignitatum assignatio
ad normam iuris fieri debet, etiamsi primum concedantur. Indulgemus
tamen ut, quousque singuli Canonicatus bona propria non habeant, assignari possint iis quoque sacerdotibus qui iam alio potiantur beneficio
etsi cum animorum curatione coniuncto. Concedimus praeterea ut conventus canonicorum officiis persolvendis sacrisque caeremonias peragendis, tantum agantur his diebus : in Nativitate, scilicet, Domini, in
festo Paschatis, Pentecostes, Corporis Christi, Deiparae Virginis Mariae caelo receptae, S. Ioannis Baptistae cui cathedrale templum est
dicatum ; ac denique die Dominica in Palmis atque in triduo sollemniori
Maioris hebdomadae. Cum vero Canonici tanta dignitate augeantur ut
amplum Episcopi senatum constituant, quem insuper sapienti consilio
prudentique sententia iuvent, congruis quoque honoribus eos condecoran, volumus : poterunt igitur in sacris caeremoniis caelebrandis sive
Canonici sive Dignitates, intra fines propriae dioecesis, nigram induere
vestem talarem fimbriis ornatam violaceis, zonam sericam pariter violaceam, rochetum cum reflexu coccíneo in manicis, mozetam e serico
villoso nigro cum fimbris coccineis et, pro anni tempore, cappam ex
pellibus albi coloris, caligas denique induere viola tinctas. Quod autem
ad reliqua tum iura cum onera attinet, iubemus ut quae Codice Iuris
Canonici praecipiuntur, ea omnino serventur contrariis quibuslibet minime obstantibus. Ideoque, vixdum Collegium erectum fuerit, eo ipso
Consultores dioecesani a suo munere cessabunt. Quae vero his Litteris
praescripsimus exsequenda curabit idem venerabilis Frater Carolus
Chiarlo, quem supra memoravimus, in Republica Brasiliana Apostolicus Nuntius, vel ille qui, cum negotium ad finem adducetur, ei
Nuntiaturae praeerit. Cui autem contigerit res peragenda ei omnes potestates conficiendae rei concedimus, alii quoque viro subdelegandas, si
opus fuerit, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Idem onus
habebit documenta actae exsecutionis peragendi eaque, fide dignis exemplis, ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum mittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;

Acta Pii Pp.

247

XII

ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque

igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efiî-

cacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iis derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id
prorsus irritum atque inane haberi iubemus.
Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere
vel corrumpere liceat; quin immo, harum Litterarum exemplis et locis,
sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in
ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico

tabellione

sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur,
si ostenderentur. Quae Nostra decreta, in universum, siquis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis
iure statutas qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum ex Arce Gandulfi, prope Romam, die vicesimo primo mensis
Novembris anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

i$ CLEMENS Card. MICARA

$ Fr. I. ADEODATUS Card. PIAZZA

Sacri Collegii Subdecanus

S.

Congr.

Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Franciscus
Silvius

Reg. in Cane. Ap., vol.

LXXXVII, n.

Hannibal

Sericano,

Loco © Plumbi
70.

Regens

Ferretti,

Proton.

Apost.

Proton.

Apost.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

248

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SACRA

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

NORMAE ET FACULTATES
PRO SACERDOTIBUS IN'SPIRITUALEM MARITIMORUM CURAM INCUMBENTIBUS
NEMPE PRO CAPPELLANIS ET DIRECTORIBUS OPERIS (( APOSTOLATUS MARIS ))
IUSSU SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI PII DIVINA PROVIDENTIA PAPAE DUODECIMI
EDITAE.

I
1. Pius Pp. X I , f. r., « Opus Apostolatus Maris, ad spirituale, morale ac sociale maritimorum commodum primo in urbe Glasguensi in
finibus Scotorum anno M C M X X constitutum, suae benevolentiae testimonio cohonestare et Apostolicae Sedis adprobatione, die xvn Aprilis
a.

MCMXXii,

ditare voluit; quod Opus, quum haud paucis celebratis

conventibus et accedente Ordinariorum suffragio longe lateque iam pateret, ut Sacrae Congregationis Consistorialis moderamine frui ac potiri in posterum valeret, Nosmetipsi die x x x Maii a. M C M X L I I libenter
decrevimus»

(Const. Ap. Exsul Familia, Tit,

pr., A. A.

XLIY,

p. 674).
2. « A p u d eandem Sacram Consistorialem Congregationem institutum volumus alterum coetum, seu Secretariatum Generalem Internationalem, ad moderandum Opus Apostolatus maris, cuius est potissimum sive spirituale sive morale commodum fovere maritimorum, eorum
nempe qui gubernandi aut inserviendi gratia naves conscendant, vel
portibus addicantur maritima itinera adparaturi.
Huius Secretariatus moderamen, uti praeses, geret Adsessor Sacrae
Consistorialis Congregationis, Delegatus vero ad opera de emigratione
secretarii munere fungetur.
In Secretariatum autem cooptari poterunt :
I

o

Viri illi ecclesiastici qui in unaquaque dicione seu natione

Directores huiusmodi operis ab Episcopis eliguntur ;
2° Ceteri sacerdotes, qui, de eodem opere provehendo bene meriti,
digno laudis testimonio sint cohonestandi ». (Ibidem, Tit. ait., art. 8
§ 1, § 2, § 3 : A. A.

XLIV, p. 695, s.).

Sacra

Congregatio

Consistorialis

249

II
3. Legitime assumpti in officium Cappellani vel Directoris — pro
unaquaque Dicione seu Natione — Operis Apostolatus maris censentur
sacerdotes, qui ab Ordinariis praesentati, a Sacra Congregatione Consistoriali, peculiari obtento Rescripto, adprobati et nominati sunt.
4. Sacerdotibus in officium vel Cappellani vel Directoris Operis Apostolatus maris legitime assumptis eadem valent, congrua congruis referendo, quae de Cappellanis navigantium eorumque Directoribus praecipiuntur in Constitutione Apostolica Exsul Familia Tit. ait., capite I I I .
5. In sacris peragendis et in divino Officio recitando, itinere maritimo perdurante, Sacerdotes in navi versantes uti possunt kalendario
Ecclesiae Universalis.
6. In Canone Missae, itinere-maritimo perdurante, exprimitur nomen Papae, reticita cuiuslibet Antistitis memoria.
7. Cappellani Apostolatus maris tenentur quoque obligatione conficiendi baptizatorum, confirmatorum et mortuorum libros, eosque Directori tradendi in archivo custodiendos.
8. De huiusmodi libris custodiendis et de authentico eorundem exemplari ad Curiam transmittendo, S. C. Consistorialis statuit :
o

I ut authenticum exemplar librorum baptizatorum, confirmatorum
et mortuorum a cappellanis Apostolatus maris conscriptorum, ad Curiam transmittatur dioecesis in qua Directoris officium est constitutum ;
2° ut unius Directoris sit huiusmodi exemplaria a se exarata ad
Curiam transmittere;
3° ut eiusdem Directoris sit de numero eorum, qui a Cappellanis
Apostolatus Maris confirmati sunt, vigore facultatis de qua infra sub n. 9,
o

I , et de ratione ab iisdem tanquam ministris extraordinariis in munere
perfungendo adhibita, quolibet anno,

sub initio anni proximi inse-

quentis, ad Sacram Congregationem Consistorialem et ad Ordinarium
memoratae dioecesis mittere relationem ;
4° ut adamussim servatis hac de re sacrorum canonum normis,
de actis in libris conscriptis quamprimum etiam parochus domicilii
eorum de quibus in libris agitur a Directore certior fiat;
5° ut Director nationalis suo utatur sigillo, habeatque tabularium
seu archivum in quo memorati libri custodiantur una cum Sacrae Congregationis Consistorialis et Episcoporum epistolis aliisque documentis,
necessitatis vel utilitatis causa, servandis.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

250

6° ut unius Directoris sit litteras testimoniales, iis quorum interest, dare.
III
9. Cappellanis Operis Apostolatus maris eiusdemque Directoribus de
quibus supra n. 3, haec, quae infra recensentur, facultates seu privilegia durante munere tribuuntur.
1° Facultas administrandi, ad normam Decreti Sacrae Congregationis de disciplina Sacramentorum Spiritus Sancti munera

(A. A. S.

X X X V I I I , p. 349 ss.) sacramentum Confirmationis maritimis ex gravi
morbo in mortis periculo constitutis.
2° Facultas administrandi sacramentum Confirmationis, itinere
maritimo perdurante, cuilibet puero vel adulto primum in ipsa navi sacra
Synaxi reiecto ; dummodo nullus adsit Episcopus communione gaudens
cum Apostolica Sede, et praevideatur confirmandum vel aetate vel inscitia sermonis vel loci adiunctis nonnisi magna cum difficultate in
regione immigrationis hoc Sacramentum recepturum, ceterisque servatis de iure servandis ac potissimum, quod attinet ad ritum, Instructione pro simplici sacerdote sacramentum Confirmationis ex Sedis
Apostolicae delegatione administrante in Appendice Ritualis Romani
inserta.
3° Privilegium altaris portatilis dummodo Missa celebrari debeat
in commodum maritimorum ; quo uti licebit etiam in mari, iis cautis
tamen sartisque quae hac de re habentur in Constitutione Apostolica
Exsul Familia et praesertim Titulo Altero, art. 28.
4° Facultas celebrandi Sacrificium Missae in navibus, etsi oratorio
legitime erecto careant, nocte Nativitatis Domini dummodo celebrationi
Missae praemittantur sacrae supplicationes per spatium saltem dimidiae
horae et initium Missae ne fiat ante dimidiam horam post mediam
noctem, remoto semper quocumque irreverentiae periculo aliisque servatis de iure servandis.
5° Facultas celebrandi Missam in navibus, etsi oratorio legitime
erecto careant, nocte quae intercedit inter diem x x x i decembris et i insequentis ianuarii, quolibet anno, cum facultate Missam inchoandi ipsa
media nocte, dummodo sacrae supplicationes perdurent spatio circiter
duarum horarum, in hoc comprehenso celebrationis Missae tempore, remoto semper quocumque irreverentiae periculo aliisque servatis de iure
servandis.
6° Privilegium celebrandi unam Missam feria V Maioris Hebdomadae.

Sacra

Congregatio

Consistorialis

251

T Facultas bis vel ter litandi diebus dominicis et festis de praecepto necnon feriatis in commodum maritimorum quoties necessitas
urgeat consulendi eorum bono spirituali per Missae celebrationem.
8° Quoad celebrationem Missae horis vespertinis seu de sero standum est Decreto Sacrae Congregationis S. Officii diei x x x i maii a. 1953
(A. A. S., XLV, p. 426).
9° Facultas absolvendi, itinere maritimo perdurante, poenitentes
quoslibet a censura quam ad tramitem can. 2350 § 1 C. I. C. abortum
procurantes incurrunt, servatis de iure servandis.
10° Facultas absolvendi, maritimo itinere perdurante, servatis de
iure servandis necnon ceteris quae a Sacra Poenitentiaria huiusmodi in
adiunctis imponi solent, et in casibus in quibus, iuxta normas in Codice
Iuris Canonici can. 2314 § 2 statutas, Ordinarius ipse absolvere posset,
quoslibet poenitentes, quavis ratione in navi versantes, a censuris et
poenis quibus detinentur ob apostasiam, haeresim vel schisma, exceptis
tamen haereticis haereses inter fideles e proposito disseminantibus, tam
nemine audiente vel advertente quam coram aliis externatas, eorumque
abiurationem, iuridice peractam, recipiendi.
11° Directoribus Nationalibus, iisque tantum, facultas excipiendi,
in casu necessitatis, confessiones cuiuslibet fidelis ad se accedentis in
locis prope ora maritima suae Nationis, dummodo Director approbatus
fuerit ad excipiendas confessiones a proprio Ordinario.
12° Facultas benedicendi sacerdotalia indumenta, mappas et tobaleas seu linteamina altaris, corporalia, tabernacula seu vascula pro
sacrosancta Eucharistia conservanda et cetera quae ad divinum cultum inserviunt.
13° Facultas benedicendi, ritibus tamen ab Ecclesia praescriptis,
•cum omnibus indulgentiis a S. Sede concedi solitis, rosaría, cruces,
parvas statuas et numismata ; adnectendi insuper coronis indulgentias
¿i S. Birgitta et a Patribus Crucigeris nuncupatas.

IV
10. Licet maritimis per integrum anni tempus praecepto paschalis
communionis satisfacere.
11. Christifideles in navibus versantes, dummodo confessi ac sacra
Synaxi refecti, Indulgentiam plenariam die II augusti, toties consequi
valent quoties Oratorium in navi legitime extans, ubi ex indulto apostolico Sanctissima Eucharistia custoditur, pie visitaverint ibique sex Pater,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

252

Ave et Gloria, ad Summi Pontificis mentem; in unaquaque visitatione
devote recitaverint.
12. Iidem christifideles, iisdemque condicionibus, Indulgentiam plenariam pro defunctis applicandam die II novembris, toties consequi valent
quoties praedictum Oratorium pie visitaverint ibique sex Pater, Ave
et Gloria ad Summi Pontificis mentem in unaquaque visitatione devote
recitaverint.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
II mensis Aprilis anno Mariali MCMLIV, in festo S. Francisci a Paula,
Patroni Italorum naviculariorum.

£g Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. $ Sf Iosephus Ferretto,

Adsessor

Sacra Romana Rota

A C T A

SACRA

253

T R I B U N A L I U M

ROMANA

ROTA

i
Causae quae in Tribunali Sacrae Romanae Rotae actae sunt anno 1953,
quarum definitiva sententia editur tantum in parte dispositiva.
Cum ad edendas animadversiones peculiaris quidam Defensor vinculi deputatur, iam ad idem matrimonium iuxta SS. Canones tuendum intervenit
unus ex S. Tribunalis Defensoribus vinculi, qui sunt: R. R. D. D. Iosephus
Stella, Aegidius Del Corpo, Ovidius Bejan.
I.

T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard , A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Costa Albesi.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 24 Februarii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 3 Ianuarii 1953: Confirmandam esse, ideoque non constare de matrimonii nullitate, in casu ».
1

II. I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: M. D'Alfonso.
Dubium: « A n sententia Rotalis diei 18 Iulii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 7 Ianuarii : « Confirmandam esse, ideoque constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
III. U T I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus, ob
exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: E. Wagner.
Advocatus: I. Torre.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 7 Ianuarii: « Negative ».
IV. Vic. A P . D E MOGADISCIO - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem
consensus, ob conditionem appositam, ob vim et metum.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sirna.

Acta Apostolicae

254

Sedis - Commentarium Officiale

Advocatus: 1. Limongelli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 7 Ianuarii: « Negative ».

V . A U X I M A N A S E U F L O R E N T I N A - Nui/LÌTATis M A T R I M O N I I ob exclusum bonum
sacramenti.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 28 Februarii 1949 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Advocatus: F. Cartoni.
Sententia diei 7 Ianuarii ; « Infirmandam esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu. Vetito, tamen, utrique parti in causa transitu ad
alias nuptias nisi prius coram loci Ordinario, sub fide iurisiurandi, promittant se consensum matrimonialem praestituros esse ad normam Codicis
(can. 1081, § 2) ».
V I . P E R U S I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: H. Caiazzo, Ponens, A. Fidecicchi, F. Brennan.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 6 Octobris 1950 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 9 Ianuarii : « Infirmandam esse, ideoque constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
VII. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Teodori, Ponens, H. Caiazzo, A. Fidecicchi.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocatus : H. Graziani.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu».
Sententia diei 12 Ianuarii : « Negative ».
VIII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus: V. TroccM.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 16 Decembris 1950 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 13 Ianuarii : « Infirmandam esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu ».

IX.

M O N A C E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus: I. Spinelli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Ianuarii : « Negative ».

X . TAURINEN. solubilitatis.

NULLITATIS

MATRIMONII

ob exclusionem unitatis et indis-

Sacra Romana Rota

255

Turnus Rotalis : A. Jullien, Decanus, A. Wynen, G. Heard, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus : P. Tocanel.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ligi.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 17 Ianuarii: « Negative ».
XI.

BERYTEN.

MARONITARUM - SEPARATIONIS.

Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, F. Brennan. I. M. Pinna, Ponens.
Promotor Iustitiae deputatus: I. Sirna.
Advocati ex mandato gratuiti patrocinii: L. Iacobelli, pro actrice;
H. Graziani, pro convento.
Dubia I. « An et cuius culpa atque quibus conditionibus locus sit separationi quoad torum et cohabitationem, in casu ». II. « An et quanta pecunia a parte conventa in singulos annos actrici solvenda sit, in casu ».
Sententia diei 22 Ianuarii : Ad I. « Affirmative, seu locum esse separationi ad tempus indeterminatum, ob culpam viri ». Ad II. « Affirmative,
seu a parte conventa solvendam esse uxori actrici annuam pensionem, quantitate determinanda ab Excmo Nuntio Apostolico Libanensi ».
XII. L A C U S S A L S I - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusam indissolubilitatem.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, F. Brennan, Ponens, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus: D. Lazzarato.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 22 Ianuarii: « Negative ».
XIII. P A R I S I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impedimentum ligaminis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, Ponens, G. Heard.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus: M. Mantovani.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 5 Maii 1951 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 22 Ianuarii : « Confirmandam esse, ideoque constare de
matrimonii nullitate, in casu ».
XIV. ROMANA - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri. I. Teodori.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus: F. Bersani.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 28 Iulii 1950 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 24 Ianuarii : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu ».
XV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: I. Teodori, Ponens, A. Fidecicchi, F. Brennan.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Costa Albesi.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 3 Augusti 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 26 Ianuarii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de nullitate matrimonii, in casu ».

256

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

XVI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni sacramenti et
boni prolis.
Turnus Rotalis: I. Teodori, Ponens, A. Fidecicchi, F. Brennan.
Vinculi Defensor deputatus: I. Parisella.
Advocatus: O. Bernardini.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 23 Februarii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 26 Ianuarii : « Infirmandam esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu, vetito tamen mulieri transitu ad aliud matrimo
nium inconsulta Sacra Romana Rota ».
XVII. B O S T O N I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocati: P. Ciprotti, R. Szenwic.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 28 Ianuarii: « Negative ».
XVIII. B U R D I G A L E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impedimentum consanguinitatis.
Turnus Rotalis: A. Canestri, I. Teodori, P. Mattioli, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus : F. Fournier.
Advocati: I. B. Ferrata, H. Napoleoni.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 30 Ianuarii : « Negative ».
X I X . R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensum et
exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus : F. Fournier.
Advocatus: I. Limongelli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 30 Ianuarii: « Negative ».

XX. B R U K L Y N I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus,
ob vim et metum, et D I S P E N S A T I O N I S S U P E R RATO.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: P. Ciprotti.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu »; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 30 Ianuarii: Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative ».
XXI. S O U T H W A R C E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni sacramenti.
Turnus Rotalis : F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocati: I. Torre, H. Figliuoli.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 5 Februarii: «Affirmative».

Sacra Romana Rota

257

XXII. S I D O N I E N . M A R O N I T A R U M . - Competentiae.
Turnus Botalis : F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Advocati: R. Romano, pro actore; C. Bernardini, pro conventa, ex
mandato gratuiti patrocinii.
Dubium: « Utrum causa sit exclusivae competentiae tribunalium ecclesiasticorum, an etiam tribunalium civilium, in casu ».
Sententia diei 5 Februarii : « Affirmative, ad primam partem ; negative,
ad secundam partem, seu causam esse exclusivae competentiae tribunalium
ecclesiasticorum, in casu ».
XXIII. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis A. Wynen, F. Brennan, P. Mattioli, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: P. Lalli.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Torre.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Februarii : « Affirmative ».
XXIV. N. N. TIONIS

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: D. Lazzarato.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu »; et quatenus
negative : II. « An praestandum sit Sanctissimo consilium pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 12 Februarii : Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative,
prohibito viro transitu ad novum matrimonium, inconsulto Tribunali S.
R. Rotae ».
XXV. P A R I S I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, I. Pinna.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Torre.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Februarii : « Negative ».
XXVI. TERRACINEN. - C R E D I T I .
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Advocati ex mandato gratuiti patrocinii: P. Ciprotti, pro actore;
H. Graziani, pro convento.
Dubium : « An et quaenam pecuniae summa et quo titulo debeatur
Rev. Dno Salvatori Centobelli ab Excmo P. D. Pio Leonardo Navarra, in
casu ».
Sententia diei 13 Februaii: « Nullam pecuniae summam nulloque titulo
deberi R. D. Salvatori Centobelli ab Excmo P. D. Pio Leonardo Navarra,
iam Episcopo Terracinensi, in casu ».
XXVII. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
17 - ACTA, vol. X X I , n. 7. - 3-6-1954.

258

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocati: I. Spinelli, F. Della Rocca.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 13 Iulii 1950 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 17 Februarii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de nullitate matrimonii, in casu ».
XXVIII. S E D U N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusam indissolubilitatem.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: M. A. Pacelli.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu».
Sententia diei 17 Februarii : « Negative ».
XXIX. PHILADELPHIEOST. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: H. Graziani.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 23 Iunii 1952 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 21. Februarii : « Confirmandam esse, ideoque constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
XXX. V A L E N T I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens. I. Teodori, H. Caiazzo.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratutiti patrocinii: M. Mantovani.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu».
Sententia diei 21 Februarii: « Negative ».
XXXI. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: P. Capobianco.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Romano.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 17 Martii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 21 Februarii : « Infirmandam esse, ideoque constare de
matrimonii nuullitate, in casu ».
XXXII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus; ob
exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Ojetti.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Februarii : « Affirmative, vetito viro transitu ad alias
nuptias, nisi prius coram Ordinario eiusve delegato sub fide iuramenti promiserit se matrimonialem consensum praestiturum ad normam ss. canonum ».

¡Sacra Romana Rota

XXXIII.

STRIGONIEN. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I

259

ob exclusum bonum sacra-

menti.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Spinelli.
Dubia: I. « A n constet de nullitate sententiae a Tribunali Primatiali
diei 28 Februarii 1933 latae » ; et quatenus negative : II « An nova propositio causae concedenda sit, in .casu » ; et quatenus affirmative : I I I . « An
constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 28 Februarii: Ad I. « Negative ». Ad I I . « Affirmative ».
Ad I I I . « Negative ».
V E R S A L I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens, I. Teodori, H. Caiazzo.
Vinculi Defensor deputatus: A. Pugliese.
Advocatus: I. Torre.
Dubia: I. « An admittenda sit nova causae propositio »; et quatenus
affirmative: I I . « A n constet de matrimonii nullitate, in casu».
Sententia diei 5 Martii: Ad I. « Affirmative » Ad I I . « Negative ».
XXXIV.

X X X V . N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob clandestinitatem et affinitatem
ex copula illicita.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: M. Mantovani.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 4 Maii 1951 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 7 Martii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de
nullitate matrimonii, in casu ».

I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, P. Mattioli, Ponens.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus: A. Capalti.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 13 decembris 1947 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 7 Martii : « Confirmandam esse, ideoque constare de matrimonii nullitate, in casu ».
XXXVI.

XXXVII.

N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, B. Filipiak, Ponens, P. Mattioli.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: C. Bernardini.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu » ; et quatenus
negative : I I . « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 9 Martii: Ad I. «Affirmative, vetito tamen viro transitu ad aliud matrimonium, vi can. 1068 ». Ad I I . « Provisum in primo ».

260

Acta Apostolicae Sedis — Commentarium

Officiale

XXXVIII. Vic. A P O S T , D B R A B A T . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob vim et metum et ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, P. Mattioli.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: M. Mantovani.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 10 Martii: « Affirmative ».
XXXIX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ligi.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 13 Martii : « Negative ».
XL. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Rotalis: A. Canestri. Ponens, I. Teodori, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: T. Mauro.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 14 Martii: « Negative ».
XLI. N . N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: R. Romano.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 14 Martii : « Negative ».
XLII. G U A D A L A J A R E N . - N U L P I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus, vel
ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor deputatus: A. Martinengo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Ojetti.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Martii: « Negative».
XLIII. ROMANA - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Romano.
Dubium: An sententia Rotalis diei 22 Ianuarii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 18 Martii : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de matrimonii nullitate, in casu ».
XLIV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus : P. Tocanel.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Figliuoli.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 18 Martii: « Negative ».

Sacra Romana Rota

261

XLV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis metus.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens. G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: A. Cairoli.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Torre.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 20 Martii: « Negative ».
XLVI. A N T I O C H E N . M A R O N I T A R U M - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum
bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: A. Wynen, E. Bonet, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocatus: R. Romano.
Dubium: An sententia Rotalis diei 24 Aprilis 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 21 Martii : « Confirmandam esse, ideoque constare de
matrimonii nullitate, in casu ».
XLVII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: G. Heard. Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus: M. D'Alfonso.
Dubium : « An sententia Rotalis dei 16 Maii 1952 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 21 Martii : « Infirmandam esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu ».
XLYIII. V E R S A L I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusam ividissolubilitatem.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 24 Martii : « Affirmative ».
XLIX. I A S E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis : H. Caiazzo, Ponens, A. Fidecicchi, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: G. Felici.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Martii : « Affirmative ».
L.

R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Torre.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Martii : « Affirmative, vetito tamen viro convento
transitu ad alias nuptias nisi prius coram loci Ordinario eiusve Delegato, sub
fide iurisiurandi, promittat se consensum ad normam can. 1081, § 2, Codicis
praestiturum esse ».

Acta

262

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

LI. CLAVAREN. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, G. Doheny, Ponens, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: G. Franco.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 28 Martii: «Negative».
LII. A R R E T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ercolani.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 25 Iunii 1949 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu».
Sententia diei 28 Martii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de
matrimonii nullitate, in casu ».
LIII. I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ea? capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, P. Mattioli, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus : A. Boccalini.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Figliuoli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 28 Martii: «Affirmative».
LIV. B U P F A L E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: I. Teodori, Ponens. H. Caiazzo, A. Fidecicchi.
Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Costa Albesi.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 27 Iunii 1949 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 14 Aprilis : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu ».
R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens. F. Brennan, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Romano.
Dubia : I. « An ulterior causae propositio sit admittenda » ; et quatenus affirmative : II. « An sententia Rotalis diei 8 Ianuarii 1952 sit confirmanda, vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 11 Aprilis : Ad I. « Affirmative » Ad II « Infirmandam
esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu ».
LV.

LVI. C A T A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens. F. Brennan, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sirna.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 13 Aprilis: « Negative ».
LVII. M E D I O L A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: A. Jullien. Decanus, P. Mattioli, Ponens, ~E. Bonet.

Sacra Romana Rota

263

Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: F. X. Parisi.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 15 Aprilis: «Negative».
P A R I S I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens. I. Pasquazi, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatuL: A. Cairoli.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 16 Aprilis: «Affirmative».

LVIII.

ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri. I. Teodori.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: E. Ruffini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 16 Aprilis : « Negative ».

L I X . WESTMONASTERIEN. - NULLITATIS MATRIMONII

C A M P I P O N T I S . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens. G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 17 Aprilis : « Affirmative, vetito mulieri conventae
transitu ad alias nuptias nisi serio sub iuramento promiserit se consensum
esse praestituram ad normam legis (can. 1086 C. I. C.) ».
LX.

M A T R I M O N I I ex capite defectus formae.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: P. Capobianco.
Advocati: C. Pacelli, I. Torre.
Dubia: I. « A n admittenda sit nova causae propositio, in casu»; et
quatenus affirmative : I I . « An sententia Rotalis diei 4 Maii 1950 sit confirmanda, vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 18 Aprilis : Ad I. « Affirmative ». Ad I I . « Confirmandam
esse, ideoque non constare de matrimonii nullitate, in casu ».
L X I . PATAVINA - N U L L I T A T I S

L X I I . TARVISINA - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob vim et metum; ob defectum
consensus; ob conditionem appositam contra bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B'. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: P. Capobianco.
Advocatus: M. D. Alfonso.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 21 Aprilis : « Negative ».

L X I I I . MASSANA ET POPULONIEN. S E U FLORENTINA - N U L L I T A T I S MATRIMONII

ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens. I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: A. Gambari.

264

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: V. Trocchi.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 31 Octobris 1949 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 24 Aprilis : « Infirmandam esse, ideoque constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
LXIV. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus: R. Romano.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 24 Aprilis : « Affirmative, vetito viro transitu ad aliud
matrimonium, nisi serio promiserit sub iuramento se ad normam iuris consensum esse praestiturum (can. 1086 O. I. C.) ».
LXV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, Ponens, G. Heard.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus: O. Bernardini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 25 Aprilis: «Negative».
LXVI. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor deputatus: H. Felice.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii : L. Valletta.
Dubium: « A n sententia Rotalis diei 8 Aprilis 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 30 Aprilis : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu, nec consilium praestandum esse Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non cosummato ».
LXVII. Q U E B E C E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob amentiam mulieris.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: G. Brisebois.
Advocatus: H. Graziani.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 30 Aprilis : « Negative ».
LXVIII. CLAVAREN, S E U I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis
et metus.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens. I. Teodori, H. Caiazzo.
Vinculi Defensor deputatus: E. Fiore.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: P. Ciprotti.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 30 Aprilis : « Negative ».
LXIX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.

Sacra Romana Rota

.265

Advocatus: A. D'Alessandri.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 2 Maii : « Negative ».
LXX. CATANEN. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Advocatus: F. Liuzzi.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 5 Maii: « Affirmative ».
LXXI. Q U E B E C E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex defectu consensus, ob
amentiam.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, P. Mattioli, Ponens.
Y inculi Defensor deputatus: C. Vijverberg.
Advocatus: O. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 6 Maii : « Affirmative, vetito mulieri transitu ad alias
nuptias ».
LXXII. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob vim et metum; ob conditionem contra bonum prolis.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli. E. Bonet.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ligi.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 11 Maii: « Negative ».
LXXIII. A L B I N G A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: A. Martinengo.
Advocatus: I. Torre.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Maii: «Affirmative, vetito tamen viro transitu ad
aliud matrimonium nisi prius, coram Ordinario eiusve delegato, iuramento
promiserit consensum se praestiturum esse ad normam Codicis ».
LXXIV. R O M A N A ~ N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, F. Brennan, Ponens, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor: I. Stella; C. Vijverberg, deputatus.
Advocati: I. Ojetti et F. Cartoni, pro actore; R. Romano, pro conventa.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Maii: « Affirmative ».
LXXV. TRIDENTINA seu V E N E T I A R U M - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum
bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus: F. Bersani.

266

Acta Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Maii: «Negative».
LXXVI. B O N O N I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis : A. Jullien. Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocati: I. Torre, H. Figliuoli.
Dubia : I. « An nova propositio causae admittenda sit, in casu » ;
et quatenus affirmative : II. « An constet de matrimonii nullitate, in casu »,
Sententia dei 13- Maii: « Affirmative ad utrumque ».
LXXVII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: F. Romita.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Romano.
Dubia: I. « An ulterior causae propositio concedenda sit, in casu » ; et
quatenus affirmative II. « An sententia Rotalis diei 16 Iulii 1951 sit con
firmanda, vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 16 Maii: Ad I. «Affirmative». Ad II. «Infirmandam
esse, ideoque constare de matrimonii nullitate, in casu, vetito tamen utrique parti transitu ad alias nuptias nisi coram Ordinario loci vel eius Delegato
i-:ub fide iurisiurandi promiserint se non amplius evitaturam esse procreationem filiorum ».
LXXVIII. Vic. A P O S T . E R Y T H R E A E - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impedimentum ligaminis.
Turnus Rotalis: H. Caiazzo, Ponens, A. Fidecicchi, F. Brennan.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensor deputatus : V. Ait.
Advocati ex mandato gratuiti patrocinii: G. Felici, pro actrice, F.
X. Parisi, pro parte conventa.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 18 Maii 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 22 Maii : « Confirmandam esse, ideoque constare de nullitate matrimonii, in casu ».
LXXIX. I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: G. Franco.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 22 Maii : « Affirmative ».
LXXX. L U G A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob vim et metum; ob exclusum
bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: G. Bernardini.
Dubium: « A n sententia Rotalis diei 30 Iunii 1950 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 23 Maii : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de matrimonii nullitate, in casu ».

Saeta Romana Rota

267

LXXXI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni prolis,
boni fidei et boni sacramenti, et ob simulationem consensus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sima.
Advocatus: V. Trocchi.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 23 Maii « Affirmative, vetito tamen utrique parti transitu ad novas nuptias, nisi antea coram Ordinario loci iureiurando promiserit se matrimonialem consensum praestituram ad normam legis ».
LXXXII. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: A. D'Alessandri.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu » ; et quatenus
negative : II. « An praestandum sit consilium Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 26 Maii : Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative, prohibitio viro transitu ad novum matrimonium inconsulta Sacra Romana Rota ».
LXXXIII. N E A P O L I T A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus; ob vim et metum.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: I. Parisella.
Advocatus: G. Felici.
Dubia: I. « An constet de nullitate sententiarum primi et secundi gradus ». II. « An admitti possit appellatio ad S. R. Rotam ». III. « An constet
de nullitate matrimonii, in casu ».
{Sententia diei 28 Maii: « Negative ad omnia ».
LXXXIV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus: O. da Silva.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 28 Maii : « Affirmative, vetito utrique parti transitu ad
alias nuptias, nisi coram Ordinario loci vel eius Delegato sub fide iurisiurandi promiserint se non amplius bonum prolis exclusuram esse ».
LXXXV. O H I C A G I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus,
ob exclusionem boni sacramenti et boni prolis.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli. E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: A. Pugliese.
Advocatus: R. Ottaviani.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 28 Maii: « Affirmative ».
LXXXVI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.

268

Acta Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

Advocatus : I. Torre.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 29 Maii : « Affirmative ».
LXXXVII. ROMANA - I U R I U M .
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Advocati: I. Delia Cioppa, pro parte actrice; C. Bernardini pro parte
conventa.
Dubia: I. « An irritus sit contractus, seu conventio, diei 13 Maii 1943
inter Sorores Pauperum a S. Catharina Senensi et R. P. Wolfgangum
Schnitzer». Et quatenus affirmative ad primum dubium: II. « Qualis summa pecuniae a parte actrici parti conventae restituenda sit ». Et quatenus
negative ad primum dubium : III. « Ad quid pars actrix teneatur praestandum
parti conventae ».
^Sententia diei 30 Maii: « A d I. «Negative». Ad II. «Provisum in
primo ». Ad III. « Partem actricem teneri ad. immediatam traditionem parti
conventae proprietatis necnon liberae possessionis fundi de quo agitur, et ad
omnes obligationes ab eadem vi contractus diei 13 Maii 1943 assumptas adamussim adimplendis, et ad omnes expensas iudicii solvendas, exceptis honorariis pro advocato partis conventae ».
LXXXVIII. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DI-

S P E N S A T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Ottaviani.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu » ; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 9 Iunii: Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative, vetito
tamen viro transitu ad aliud matrimonium inconsulta Sede Apostolica seu
hoc S. Tribunali ».
LXXXIX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: E. Fiore.
Advocatus: A. Angelini Rota.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 9 Iunii : « Affirmative ».
XO. T R E V I R E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien. Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: A. Martinengo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Figliuoli.
Sententia diei 10 Iunii: « Negative ».
XCI. P A R I S I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens, I. Teodori, H. Caiazzo.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. B. Ferrata.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 11 Iunii : « Negative ».

¡Sacra Romana Rota

269

XCII. C A M P I F O N T I S - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: P. Toc^anel.
Advocatus: R. Ottaviani.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 11 Iunii: «Negative».
XCIII. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Rotalis: G. Heard. Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor deputatus: G. M. Brisebois.
Advocatus: A. Angelini Rota.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 13 Iunii : « Affirmative, vetito parti conventae transitu
ad alias nuptias inconsulta S. Sede ».
XCIV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Figliuoli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Iunii: « Affirmative ».
XOV. V E R S A L I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Iunii : « Negative ».
XCVI. B A S I L B E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, F. Brennan, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus: I. Torre.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 18 Iunii: « Negative ».
XCVII. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni prolis
<et boni sacramenti.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: TU. Ponti.
Advocati: C. H. Emprin Guardini, R. Romano.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 22 Iunii: «Negative».
XCVIII. P A R I S I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens, I. Teodori, A. Fidecicchi.
Vinculi Defensor deputatus: G. M. Brisebois.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Cartoni.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 14 Octobris 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 23 Iunii : « Confirmandam esse, seu constare de nullitate
matrimonii, in casu ».

Acta

270

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

XOIX. S A N C T I S E B A S T I A N I F L U M I N I S I A N U A R I I - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I
ob simulationem consensus ei D I S P E N S A T I O N I S S U P E R RATO.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, Br. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: P. Toçanel.
Advocatus : D. Lazzarato.
Dubium: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu » ; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 23 Iunii: Ad I. « Affirmative ». Ad II. «Provisum in
primo ».
C. B U G E L L E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: C. Tricerri.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 24 Iunii: « Negative».
01. B O S T O N I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: E. Ruffini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 25 Iunii : « Negative ».
CII. S E D U N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 26 Iunii : « Negative ».
CUI. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ex capite vis et metus et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus A. Wynen, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor: I. (Stella.
Advocati: I Torre, H. Figliuoli.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 5 Augusti 1950 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 27 Iunii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de
matrimonii nullitate, in casu, nec consilium praestandum esse Sanctissimo
pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato ».
CIV. C H I C A G I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Wynen, G. Heard, Ponens, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: E. Ruffini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Iunii: « Negative ».
CV. N. N. S U P E R RATO.

N U L L I T A T I S MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSATIONIS;

A
Sacra Romana Rota

271

Turnus Rotalis: P. Mattioli, Ponens, E. Bonet, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sima.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. X. Parisi.
Dubia: I. « A n constet de matrimonii nullitate, in casu»; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato ».
Sententia diei 1 Iulii : Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative, vetito
viro transitu ad aliud matrimonium, inconsulto hoc Apostolico Tribunali ».
CVI. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus et ob
vim et metum.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: A. Cairoti.
Advocatus: C. Corsanego.
Dubia: I. « An constet de matrimonii nullitate, in casu » et quatenus
negative: II. « A n consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 2 Iulii : Ad I. « Affirmative, vetito tamen viro transitu
ad alias nuptias, nisi prius coram Ordinario, eiusve Delegato, sub fide
iurisiurandi promiserit se consensum editurum ad normam ¡SS. Canonum ».
Ad II. « Provisum in primo ».
CVII Ä S T E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotali: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocatus: R. Romano.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 3 Iulii : « Affirmative ».
O V I I I . V I C . A P O S T . A L E P P B N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob defectum consensus.
Turnus Rotalis : A. Canestri, Ponens, I. Teodori, H. Caiazzo.
Vinculi Defensor deputatus: G. Oesterle.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 4 Iulii: «Negative».
CIX.

N.

N.

-

PATERNITATIS.

Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens, I. Teodori, H. Caiazzo.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Advocati: C. Bernardini, pro actrice, ex mandato gratuiti patrocinii;
E. Graziani, pro convento.
Dubia: I. « An constet de naturali paternitate rei conventi quoad duas
filias ab actrice enatas, in casu » ; et quatenus affirmative : II. « An constet
de obbligatione rei conventi solvendi actrici congruam pensionem ad filiarum sustentationem, in casu ».
Sententia diei 4 Iulii : « Affirmative ad utrumque, iuxta decisionem Tribunalis X. diei 12 Maii 1947 ».
CX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus et ob
vim et metum.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.

272

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: R. Romano.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 6 Iulii: «Negative».
CXI. H I E R O S O L Y M I T A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, R. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ercolani.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu».
Sententia diei 7 Iulii : « Affirmative ».
CXII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ligi.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 8 Iulii 1952 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 7 Iulii : « Confirmandam esse, ideoque non constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
CXIII. N. N. -

NULLITATIS

MATRIMONII

ob simulationem consensus et

D I S P E N S A T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Wynen, G. Doheny, Ponens, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Spinelli.
Dubia: I. « An sententia Rotalis diei 22 Aprilis 1950 sit confirmanda,
vel infirmanda » ; et quatenus confirmanda : II. « An consilium praestandum
sit Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato,
in casu ».
Sententia diei 8 Iulii : Ad I. « Infirmandam esse, ideoque constare de
nullitate matrimonii, in casu » Ad II. « Provisum in primo ».
CXI V. F O R O L I V I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus et
exclusionis boni prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 9 Iulii : « Affirmative, vetito tamen viro transitu ad
aliud matrimonium nisi iure iurando promiserit coram Ordinario loci se
prolem non exclusurum ».
CXV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 10 Iulii: « Negative ».
CXVI. C L E V E L A N D . - N U L L I T A T I S
boni sacramenti et boni fidei.

MATRIMONII

ob exclusionem boni prolis,

¡Sacra Romana Rota

273

Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: R. Ottaviani.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 10 Iulii: « Affirmative ».
OXVII. A L B I N G A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: L. Valletta.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 28 Aprilis 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 11 Iulii : « Infirmandam esse, ideoque non constare de
matrimonii nullitate, in casu ».
CXVIII. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I oft impotentiam mulieris.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, G. Heard, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: P. Capobianco.
Advocatus: G. laut.
Dubium: An sententia Rotalis diei 4 Iunii 1949 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 11 Iulii : « Confirmandam esse, seu non constare de nullitate matrimonii, in casu ».
CXIX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem totalem; ob
exclusionem boni sacramenti et boni prolis.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. Teodori.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus: E. Albertario.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Iulii : « Affirmative, vetito tamen utrique parti transitu ad alias nuptias nisi prius coram Ordinario eiusve Delegato sub fide iuramenti promiserit se consensum edituram ad normam sacrorum canonum ».
CXX. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: A. De Iorio.
Advocatus: A. D'Alessandri.
Dubium : « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 16 Iulii: «Negative».
CXXI. N. N. TIONIS

NULLITATIS MATRIMONII

oft impotentiam viri et

DISPENSA-

S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu »; et quatenus
negative : II. « An praestandum sit Sanctissimo consilium pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 21 Iulii: Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative, prohibito viro transitu ad novum matrimonium, inconsulta S . R . Rota ».
ACTA, vol. X X I n. 7. — 3-6-1954.

274

Acta Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

OXXII. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Botalis: I. Pasquazi, Ponens, V. Felici, B. Filipiak.
Advocatus : A. Angelini Rota.
Dubium : « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 21 Iulii : « Negative ».
CXXIII. V E R S A L I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: G. Felici.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu».
Sententia diei 23 Iulii: « Negative ».
OXXIV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus A. Wynen, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus P. A. D'Avack.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 22 Martii 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 25 Iulii : « Infirmandam esse, ideoque non constare de
matrimonii nullitate, in casu ».
CXXV. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni prolis
et boni sacramenti.
Turnus Rotalis: P. Mattioli, Ponens, E. Bonet, I. M. Pinna.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocati: A. Oatelani, R. Romano.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Iulii : « Affirmative, vetito, tamen, viro et mulieri,
transitu ad alias nuptias inconsulto hoc Apostolico Tribunali ».
CXXVI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, G. Heard, Ponens.
Vinculi Defensor: I Stella.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubia: I. « A n concedenda sit nova propositio causae»; et quatenus
affirmative : II. « An sententia Rotalis diei 7 Februarii 1948 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 30 Iulii: Ad I. «Negative». Ad II. «Provisum in
primo ».
OXXVII. S E N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andrecozzi.
Advocati : R. Romano, I. Bonsignori.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 1 Augusti: « Negative ».
OXXVIII. CALARITANA - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, P. Felici, I. M. Pinna, Ponens.

¡Sacra Romana Rota

275

Vinculi Defensor deputatus : P. Tocanel.
Advocatus e¡x mandato gratuiti patrocinii: H. Figliuoli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 4 Augusti : « Negative ».
CXXIX. D E T R O I T E N . - N U L L I T A T I S M T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet¿
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocati: B. Romano, pro actrice; P. Ciprotti, pro convento.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 26 Iulii 1952 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 4 Augusti : « Confirmandam esse, i. e. non constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
CXXX." A T U R E N , S E U A Q U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et
metus.
Turnus Rotalis : Felici, Ponens, Filipiak, Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: B. Pellegrini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 15 Octobris : « Negative ».
CXXXI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis : A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii. F. Ligi.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 22 Iulii 1950 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 17 Octobris : « Infirmandam esse, ideoque constare de
matrimonii nullitate in casu ».
CXXXII. C A T A L A U N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob defectum formae; ob
simulationem consensus.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I; M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: G. Brisebois.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Graziani.
Dubium: « A n constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 17 Octobris : « Affirmative ».
CXXXIII. C ATAÑEN. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob vim et metum.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: A. Cairoli.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 19 Octobris: « Negative ».
CXXXIV. ROMANA - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: H. Napoleoni.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 9 Ianuarii 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».

276

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

Sententia diei 19 Octobris: « Confirmandam esse, seu constare de nullitate matrimonii, in casu ».
CXXXV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 25 Martii 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 20 Octobris : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu ».
CXXXVI. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: L. Valletta.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate in casu ».
Sententia diei 21 Octobris: « Negative ».
CXXXVII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Promotor Iustitiae: I. Pendola.
Vinculi Defensor deputatus: A. De Iorio.
Advocatus: B. Pellegrini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 23 Octobris : « Affirmative, vetito viro transitu ad aliud
matrimonium, nisi sub iuramento coram Ordinario promiserit se ad normam
legis consensum praestiturum ».
CXXXVIII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus et ob
exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Canestri, Ponens, H. Caiazzo, F. Brennan.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: D. Lazzarato.
Dubia : I. « An constet de nullitate sententiae diei 28 Martii 1950 a
Vicariatu Urbis latae ». II. « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 27 Octobris : « Negative ad utrumque ».
CXXXIX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni prolis et
boni sacramenti.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, E. Bonet, Ponens, I. M. Pinna.
Vinculi Defensoris Substitutus: A. Del Corpo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. de Forgellinis.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 30 Octobris: « Affirmative ».
CXL. PEDEMONTANA seu T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus, et exclusa bona fidei et sacramenti.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: P. Tocanel.
Advocati: E. Ruffini, H. Paleari, C. Bernardini.

Sacra Romana Rota

277

Dubium: « An constet de mnllitate matrimonii, in casu ».
Sententia : diei 30 Octobris : « Negative ».
OXLI. A R G B N T I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: D. Staffa, Ponens, I. Pasquazi, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: G. Brisebois.
Advocatus: B. Pellegrini.
Dubia: I. « A n constet de nullitate sententiae Tribunalis Metensis diei
19 Decembris 1950, in casu ». II. « An constet de nullitate matrimonii, in
casu ».
Sententia diei 30 Octobris: Ad I. « Affirmative », Ad II. « Negative ».
OXLII. BRIOCEN. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum fidei.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: A. Martinengo.
Advocati: I. B. Ferrata, H. Napoleoni.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 30 Octobris : « Affirmative, vetito tamen viro transitu
ad alias nuptias, nisi coram Ordinario loci graviter, sub iurisiurandi fide,
promiserit se fidei obligationem, ac cetera matrimonii onera essentialia, suscepturum ad normam iuris ».
CXLIII. V E N E T I A R U M - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni proli»
et boni sacramenti.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: Agathangelus a Langasco.
Advocatus: I. Spinelli.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 10 Novembris: « Negative ».
OXLIV. S A R N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: I. Pasquazi, Ponens, P. Felici, B. Filipiak.
Vinculi Defensor deputatus: A. Czapla.
Advocatus: O. Bernardini.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 10 Novembris: «Negative».
OXLV. A L B E N , S E U T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum
prolis.
Turnus Rotalis: P. Mattioli, Ponens, E. Bonet, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: A. Oairoli.
Advocatus: A. Merlo.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 11 Novembris: « Negative ».
OXLVI. CLEVELAND. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, G. Doheny, Ponens, P. Mattioli.
Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocatus: R. Ottaviani.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 11 Novembris : « Affirmative, vetito tamen viro transitu

Acta Apostolicae

278

Sedis -

Commentarium

Officiale

ad aliud matrimonium, nisi coram Ordinario eiusve delegato sub iuramento
promiserit se consensum emissurum ad normam SS. Canonum ».

CtXLVII.

I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis e metus.
'Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, A. Canestri, P. Mattioli.
Winculi Defensor deputatus: V. Ait.
Advocatus: H. Graziani.
Dubium : « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 12 Novembris : « Negative ».

CXLVIII. I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: C. Tricerri.
Dubium: « An constet de nullitate matrimonii, in casu ».
Sententia diei 13 Novembris : « Negative ».
CXLIX. N. N. - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob defectum internae libertatis
atque ob vim et metum.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, G. Heard, Ponens.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocati: I. Torre, H. Napoleoni, pro actrice; D. Lazzarato, C. Bernardini, pro convento.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 15 Decembris 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 14 Novembris : « Confirmandam esse, seu constare de
nullitate matrimonii, in casu ».
CL. B U R D I G A L E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, E. Bonet, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocati: I. B. Ferrata, H. Napoleoni.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 10 Novembris 1951 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 18 Novembris : « Confirmandam esse, ideoque non constare de matrimonii nullitate, in casu ».
CLI.
NIS

N . N . - NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSATIO-

S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocati: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu »; et quatenus negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 19 Novembris : Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative,
vetito viro transitu ad alias nuptias inconsulta S. Sede ».

O L I I . N. N. -

N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob impotentiam viri.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensor deputatus : G. Andreozzi.
Advocatus : M. Mantovani.

Sacra Romana Rota

279

Dubium: « A n constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 19 Novembris : « Negative ».
CLIII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus et exclusionis bonis prolis et boni fidei.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor deputatus: P. Capobianco.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 24 Novembris : « Negative ».
CLIV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Marcone.
Dubium : « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 24 Novembris: « Affirmative ».
CLV. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: H. Caiazzo, A. Fidecicchi, I. Pasquazi, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: A. De Iorio.
Advocatus: A. D'Alessandri.
Dubium: « A n constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 24 Novembris: «Negative».
CLVI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: P. Mattioli, Ponens, E. Bonet, I. M. Pinna.
Vinculi Defensoris Substitutus: O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. B. Ferrata.
Dubium: « A n constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 25 Novembris: « Affirmative ».
CLVII. N. N. TIONIS

SUPER

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

RATO.

Turnus Rotalis: B. Filipiak, Ponens, G. Doheny, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: V. Bartoccetti.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Spinelli.
Dubia: I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu »; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 27 Novembris : « Negative ad utrumque ».
CLVIII. A Q U I L A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensor: I. Stella.
Advocatus: C. Bernardini.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 5 Aprilis 1 9 4 9 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 28 Novembris : « Confirmandam esse, ideoque non constare de nullitate matrimonii, in casu ».
CLIX. N A N C E I E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P.. Mattioli, E. Bonet.

Acta, Apostolicae

280

Sedis -

Commentarium

Officiale

Vinculi Defensoris Substitutus: A. Del Corpo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: B, Pellegrini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 28 Novembris : «Affirmative».
CLX. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum sacramenti.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, P. Mattioli.
Vinculi Defensor deputatus: S. Canals.
Advocatus: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 28 Novembris : « Affirmative, vetito utrique parti transitu ad alias nuptias inconsulta S. Sede ».
CLXI. Ä S T E N , seu T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum
prolis.
Turnus Rotalis: F. Brennan, Ponens, D. Staffa, I. Pasquazi.
Vinculi Defensoris Substitutus : O. Bejan.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: V. Trocchi.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 30 Novembris : « Negative ».
CLXII. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: H. Caiazzo, I. Fidecicchi, P. Felici, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocati: I. B. Ferrata, I. Torre, H. Napoleoni.
Dubium : « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 1 Decembris: « Negative ».
CLXIII. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite xis et metus.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, Ponens, G. Heard.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocati: F. Bersani, C. Bernardini.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 16 Februarii 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 1 Decembris : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de matrimonii nullitate, in casu ».
CLXIV. N. N. -

N U L L I T A T I S MATRIMONII

ob impotentiam viri, et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: P. Mattioli, Ponens, E. Bonet, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: A. Boccalini.
Advocati: R. Ottaviani, pro actrice; M. Mantovani, pro convento.
Dubia: I. « A n constet de matrimonii nullitate, in casu »; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 9 Decembris : Ad I. « Negative » : Ad II. « Affirmative,
vetito viro transitu ad alias nuptias inconsulto hoc Apostolico Tribunali ».
CLXV. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Fidecicchi, Ponens, F. Brennan, D. Staffa.
Vinculi Defensor: I. Stella.

Sacra Romana Rota

281

Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: M. D'Alfonso.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 27 Maii 1952 sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 9 Decembris : Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu ».
CLXVI. M E D I O L A N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob defectum formae.
Turnus Rotalis : A. Jullien, Decanus, G. Heard, Ponens, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: F. Fournier.
Advocati: M. Mantovani, pro actore; H. Figliuoli, pro conventa.
Dubium: « An sententia Rotalis diei 23 Decembris 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 9 Decembris : « Confirmandam esse i. e. non constare de
nullitate matrimoni, in casu ».
CLXVII. R A V E N N A T E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: H. Caiazzo, P. Mattioli, I. M. Pinna, Ponens.
Vinculi Defensoris Substitutus: A. Del Corpo.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: I. Lombardi.
Dubium: « A n constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 10 Decembris: « Negative ».
CLXVIII. F L O R E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite vis et metus.
Turnus Rotalis: A. Wynen, Ponens, G. Heard, A. Canestri.
Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: B. Pellegrini.
Dubium: « A n sententia Rotalis diei 25 Martii 1952 sit confirmanda,
vel infirmanda, in casu ».
Sententia diei 10 Decembris : « Confirmandam esse, ideoque non constare de matrimonii nullitate, in casu ».
CLXIX. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ob impotentiam viri et

DISPENSA-

TIONIS S U P E R RATO.

Turnus Rotalis^ A. Canestri, Ponens, A. Fidecicchi, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocati: I. Torre; pro actrice; R. Romano, pro convento.
Dubia: I. « An constet de matrimonii nullitate, in casu »; et quatenus
negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 10 Decembris : Ad I. « Negative ». Ad II. « Affirmative ».
CLXX. T A U R I N E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ex capite conditionis licitae
atque exclusionis boni prolis et boni fidei.
Turnus Rotalis: G. Doheny, Ponens, P. Mattioli, E. Bonet.
Vinculi Defensoris Substitutus : A. Del Corpo.
Advocatus: B. Pellegrini.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 14 Decembris: « Negative ».
CLXXI. I A N U E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.

282

Acta Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

Vinculi Defensor deputatus: G. Andreozzi.
Advocatus: D. Lazzarato.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 15 Decembris: «Affirmative».
CLXXII. S A N C T I F L O R I - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusionem boni sacramenti et boni prolis.
Turnus Rotalis: P. Felici, Ponens, B. Filipiak, G. Doheny.
Vinculi Defensor deputatus: G. Brisebois.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Cartoni.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 15 Decembris : « Affirmative ».
CLXXIII. B U R D I G A L E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: A. Canestri, D. Staffa, P. Mattioli, Ponens.
Vinculi Defensor deputatus: G. Brisebois.
Advocatus: M. Mantovani.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 19 Decembris : « Negative ».
CLXXIV. T R I D E N T I N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob exclusum bonum prolis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, E. Bonet, Ponens, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus : A. Boccalini.
Advocatus : A. Ciprotti.
Dubium: « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 19 Decembris : « Negative »
CLXXV. N. N. -

NULLITATIS MATRIMONII

ex capite vis et metus et

DISPENSA-

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, P. Mattioli, Ponens, E. Bonet.
Vinculi Defensor deputatus : I. Sirna.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: R. Costa Albesi.
Dubia: I. « An constet de matrimonii nullitate, in casu »; et quatenus
negative : II. «An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione
super matrimonio rato et non consummato ».
Sententia diei 23 Decembris : « Negative ad utrumque ».
CLXXVI. R O M A N A - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob conditionem appositam.
Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, I. M. Pinna.
Vinculi Defensor deputatus: E. Fiore.
Advocati: P. A. D'Avack, C. Bernardini.
Dubium : « An sententia Rotalis diei 6 Iunii sit confirmanda, vel
infirmanda, in casu ».
Sententia diei 23 Decembris : « Confirmandam esse, ideoque non constare
de nullitate matrimonii, in casu ».
CLXXVII. N. N. -

N U L L I T A T I S MATRIMONII

ob impotentiam viri et

T I O N I S S U P E R RATO.

Turnus Rotalis: G. Heard, Ponens, A. Canestri, P. Felici.
Vinculi Defensor deputatus: I. Sirna.
Advocatus: I. Torre.

DISPENSA-

Sacra Romana Rota

283

Dubia : I. « An constet de nullitate matrimonii, in casu » ; et quatenus negative : II. « An consilium praestandum sit Sanctissimo pro dispensatione super matrimonio rato et non consummato, in casu ».
Sententia diei 29 Decembris : Ad I. « Affirmative ». Ad II. « Provisum in
primo ». Parti conventae vetitum est ad aliud matrimonium transire.
1

CLXXVIII. Q U E B E C E N . - N U L L I T A T I S M A T R I M O N I I ob simulationem consensus
et ob impedimentum ligaminis.
Turnus Rotalis: A. Jullien, Decanus, A. Wynen, Ponens, G. Heard.
Vinculi Defensor deputatus : A. De Iorio.
Advocatus ex mandato gratuiti patrocinii: F. Ligi.
Dubium : « An constet de matrimonii nullitate, in casu ».
Sententia diei 30 Decembris: « Negative ».

II
Causae quae eodem anno 1953 transactae fuerunt vel quae absque definitiva sententia, ex peculiaribus circumstantiis, finem habuerunt : quibus
adduntur decreta quoad recursus contra libellorum reiectionem.
I. R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, ob conditionem appositam, coram R .
P. D. Pericle Felici.
Cum pars actrix actioni renuntiaverit nec quicquam opposuerit pars conventa, R. P. D. Ponens, decreto diei 25 Februarii, causam declarat peremptam
ad omnes iuris effectus et acta in archivo reponi iubet.
II. A N G E L O R U M I N CALIFORNIA - Nullitatis matrimonii, ob exclusum bonum prolis, coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum per annum et ultra nullus positus fuerit actus processualis, R. P. D.
Ponens, decreto diei 5 martii, causam declarat peremptam et acta causae
in archivo reponi iubet.
I I I . R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R . P . D .
Alberto Canestri.
Cum vir conventus mortuus sit, R. P. D. Ponens, decreto diei 21 Martii,
acta causae in archivo reponi iubet.
IV. P L A T I E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R . P . D .
Ioanne M. Pinna.
Attenta renuntiatione facta a partibus, viso canone 1710, § 2, R. P. D.
Ponens, decreto diei 31 Martii, renuntiationem admittit et acta causae in
archivo reponi iubet.
V. A G R I G E N T I N A S E U PANORMITANA - Nullitatis Matrimonii, ob conditionem
appositam, coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 8 Aprilis, causam declarat desertam et acta in archivo
reponi iubet.
V I . B I S U N T I N A - Iurium, coram R . P. D . Pericle Felici.
Cum pars actrix renuntiaverit sive recursui sive causae de merito tractan-

284

Acta Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

dae, nec quicquam opposuerit pars conventa, R. P. D. Ponens, decreto diei
14 Aprilis, causam declarat finitam et acta in archivo reponi iubet.
V I I . R A W A L P I N D B N . - Nullitatis matrimonii, Incidentis de reiectione libelli, coram R. P. D. Pericle Felici.
Cum pars actrix actioni renuntiaverit nec quicquam opposuerit pars conventa, R. P. D. Ponens, decreto diei 5 Maii, causam declarat finitam et
acta in archivo reponi iubet.

V I I I . T A U R I N E N . - Nullitatis Matrimonii, coram R . P. D. Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 6 Maii, instantiam declarat desertam et acta causae in
archivo reponi iubet.
I X . V I C T O R I E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R . P. D .
Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 7 Maii, instantiam declarat desertam et acta causae in
archivo reponi iubet.
X . T A U R I N E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum et ob exclusum
bonum fidei, coram R. P. D. Alberto Canestri.
Cum per biennium et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R.
P. D. Ponens, decreto diei 9 Maii, instantiam declarat desertam et acta causae
in archivo reponi iubet.

X I . M E D I O L A N E N . - Nullitatis Matrimonii et Dispensationis, ob exclusum
bonum prolis et ob impotentiam mulieris, coram R. P. D. Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 12 Maii, instantiam declarat peremptam et acta causae
in archivo reponi iubet.
X I I . ROMANA - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R . P. D .
Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 12 Maii, instantiam declarat peremptam et acta causae
in archivo reponi iubet.
X I I I . A L B I N G A N E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum et ob simulatum consensum, coram R. P. D. Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D,
Ponens, decreto diei 16 Maii, causam declarat desertam et acta in archivo
reponi iubet.

X I V . N E A P O L I T A N A - Nullitatis Matrimoni, ob impotentiam viri, coram
R. P. D. Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 16 Maii, causam declarat desertam et acta in archivo
reponi iubet.

Sacra Romana Rota

285

XV. M A S S A N A - Iuris patronatus, coram R. P. D. Henrico Caiazzo.
Cum utraque pars iuri patronatus renuntiaverit atque haec renuntiatio
a R. P. D. Ponente acceptata fuerit, idem R. P. D. Ponens, decreto diei 18
Maii, causam esse finitam declarat et acta in archivo reponi iubet.
XVI. B A B Y L O N B N . C H A L D A E O R U M - Nullitatis Matrimonii, ob affinitatem ex
copula, coram R. P. D. Alberto Canestri.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P.
D. Ponens, decreto diei 26 Maii, causam desertam declarat et acta in archivo
reponi iubet.
XVII. B R I G A N T I E N . - Poenarum, coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum Promotor iustitiae S. R. Rotae renuntiaverit prosecutioni appellationis a Promotore iustitiae Tribunalis Brigantiensis interpositae, Ponens,
decreto diei 5 Iunii, declarat causam esse finitam et acta causae in archivo
deponi iubet.
XVIII. ROMANA - Nullitatis Matrimonii, ob exclusum bonum sacramenti,
coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 2 Iunii, appellationem declarat desertam et acta causae
in archivo reponi iubet.
XIX. R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R. P. D.
Boleslao Filipiak.
Cum actrix ob mortem viri conventi prosecutioni causae renuntiaverit,
R. P. D. Ponens, decreto diei 9 Iunii, renuntiationem acceptat et acta causae
in archivo reponi iubet.
XX. N A N C E I E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum et ob exclusum
bonum sacramenti, coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum pars conventa diem supremum obierit et pars actrix notum fecerit
se actioni renuntiare, R. P. D. Ponens, decreto diei 13 Iunii, causam finitam declarat et acta in archivo reponi iubet.
XXI. R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, ob exclusionem boni prolis et boni
sacramenti, coram R. P. D. Boleslao Filipiak.
Cum actor prosecutioni causae renuntiaverit atque pars altera acceptaverit, R. P. D. Ponens, decreto diei 27 Iunii, renuntiationem admittit et acta
causae in archivo reponi iubet.
XXII. A P U A N A S E U F L O R E N T I N A - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum et
ob simulationem consensus, coram R. P. D. Ioanne M. Pinna.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 30 Iunii, causam peremptam declarat et acta in archivo
reponi iubet.
XXIII. W A S H I N G T O N E N . - Nullitatis matrimonii, ob exclusum bonum sacramenti, coram R. P. D. Francisco Brennan.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 28 Iulii, causam declarat desertam et acta causae in
archivo reponi iubet.

286

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

XXIV. C A T A N E N . S E U PANORMITANA - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram, R. P. D. Francisco Brennan.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 23 Iulii, causam declarat desertam et acta in archivo
reponi iubet.
XXV. B U R D I G A L E N . - Nullitatis Matrimonii, ob conditionem appositam,
coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P, D.
v Ponens, decreto diei 28 Iulii, causam declarat desertam et acta in archivo reponi iubet.
XXVI. B E R Y T E N . M A R O N I T A R U M - Nullitatis matrimonii, ob vim et metum,
coram B. P. D. Augusto Fidecicchi.
Attenta renuntiatione partis actricis, R. P. D. Ponens, decreto diei
1 augusti, causam finitam declarat et acta in archivo reponi iubet.
XXVII. C A T A N E N . S E U P A N O R M I T A N A , Nullitatis Matrimonii, Incidentis,
coram R. P. D. Boleslao Filipiak.
Cum actrix instantiae suae renuntiaverit, R. P. D. Ponens, decreto diei
8 augusti, renuntiationem admittit et acta causae in archivo reponi iubet.
XXVIII. C A R T H A G I N E N . - Nullitatis matrimonii, ob vim et metum et ob
exclusum bonum sacramenti, coram R. P. D. Guillelmo Heard.
Cum per annum et amplius nullus actus processualis positus fuerit, R.
P. D. Ponens, decreto diei 5 octobris, appellationem declarat desertam et acta
in archivo reponi iubet.
XXIX. A N C O N I T A N A - Nullitatis Matrimonii, Incidentis, coram R. P. D.
Iosepho Pasquazi.
Cum pars conventa suae instantiae renuntiasse censenda sit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 6 octobris, causam finitam declarat et acta in archivo
reponi iubet.
XXX. P A R I S I E N . - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R. P. D .
Francisco Brennan.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P¿ D.
Ponens, decreto diei 9 octobris, causam desertam declarat et acta in archivo
reponi iubet.
XXXI. V E N E T I A R U M - Nullitatis matrimonii, ob exclusum bonum prolis,
coram R. P. D. Henrico Caiazzo.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens,decreto diei 13 octobris, instantiam peremptam decrarat et acta causae in archivo reponi iubet.
XXXII. L I M B U R G E N . - Nullitatis matrimonii, ob exclusum bonum sacramenti, coram R. P. D. Arcturo Wynen.
Cum per annum et amplius nullus actus processualis positus fuerit neque
ullum prolatum fuerit novum argumentum, ad obtinendam novam proposisitionem causae nonobstante duplici sententia negativa, R. P. D. Ponens,

Sacra Romana Rota

287

decreto diei 18 octobris, recursum interpositum declarat desertum et acta
causae in archivo reponi iubet.
XXXIII. B B R Y T E N . M A R O N I T A R U M - Nullitatis matrimonii, ob vim et metum,
coram R. P. D. Petro Mattioli.
Inspectis actis novissimis et obtento voto vinculi Defensoris, R. P. D. Ponens, decreto diei 19 Octobris, causam finitam declarat et acta in archivo
reponi iubet.
XXXIV. L U G A N B N . - Nullitatis Matrimonii, ob exclusionem boni prolis et
boni sacramenti, coram R. P. D. Iosepho Pasquazi.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 12 Novembris, causam declarat desertam et acta in archivo reponi iubet.
XXXV. R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, ob exclusum bonum prolis, coram
R. P. D. Pericle Felici.
Cum a plus duobus annis nullus actus processualis positus fuerit, R. P.
D. Ponens, decreto diei 21 Novembris, causam declarat peremptam et acta in
archivo reponi iubet.
XXXVI. R O M A N A - Nullitatis Matrimonii, Diffamationis et Iniuriarum,
coram, R. P. D. Boleslao Filipiak.
Finita lite principali, R. P. D. Ponens, decreto diei 27 novembris, causam incidentem declarat exstinctam et acta in archivo reponi iubet.
XXXVII. F R I B U R G E N . - Damnorum, coram R. P. D. Arcturo Wynen.
Cum oportuerit causam remittere ad competentem S. Congregationem.
R. P. D. Ponens, decreto diei 28 novembris, causam apud S. R. Rotam declarat finitam.
XXXVIII. A U R I E N . E T T U D E N . , - Finium dioecesium, coram R. P. D. Guillelmo Heard.
Visis litteris S. Congregationis Consistorialis, quibus dicitur partes consensisse controversiam in via administrativa solvere, R. P. D. Ponens, decreto diei 1 Decembris, iubet acta causae in archivo reponi.
XXXIX. N. N. - Nullitatis Matrimonii, ob impotentiam viri, coram R.
P. D. Guillelmo Doheny.
Cum pars actrix causae renuntiaverit nec quicquam opposuerit pars conventa, R. P. D. Ponens, decreto diei 2 Decembris, causam declarat desertam
et acta in archivo reponi iubet.
XL. P A R I S I E N . - Nullitatis Matrimonii, ob exclusum bonum sacramenti, coram R. P. D. Emmanuele Bonet.
Cum per annum et ultra nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D.
Ponens, decreto diei 17 Decembris, causam declarat desertam et acta in
archivo reponi iubet.
XLI. N E O - E B O R A C E N . - Nullitatis Matrimonii, ob exclusum bonum prolis,
coram R. P. D. Henrico Caiazzo.

288

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Cum per annum nullus actus processualis positus fuerit, R. P. D. Ponens,
decreto diei 23 Decembris, ad normam can. 1736, instantiam declarat peremptam et acta causae in archivo reponi iubet,
X L I I . FLORENTINA - Nullitatis Matrimonii, ob vim et metum, coram R . P.
D. Guillelmo Doheny.
Cum vir conventus supremum diem obierit, R. P. D. Ponens, decreto diei
28 Decembris, causam declarat finitam et acta in archivo reponi iubet.
X L I I I . SECOVIEN. - Nullitatis matrimonii, ob exclusam indissolubilitatem,
-coram R. P. D. Arcturo Wynen.
Cum pars conventa supremum obierit diem, R. P. D. Ponens, decreto diei
28 Decembris, causam declarat finitam et acta in archivo reponi iubet.

An. et rol. X X X X Y I

30 Iunii 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N. 8

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII

SACRA

CONSISTORIA

Feria quinta, die xx mensis Maii anno MCMLIV, in consueta Aula
Palatii Apostolici Vaticani fuit Consistorium, cuius acta ex ordine
referuntur.
I - CAMERARIUS SACRI COLLEGII
Reverendissimus Cardinalis Bruno detulit ac reddidit perulam Sacri Collegii S. R. E. Cardinalium Beatissimo Patri, qui eam tradidit
Reverendissimo Cardinali Ottaviani, pro hoc anno ipsius Sacri Collegii Cardinalium Camerario.
II - SSMI DOMINI NOSTRI ALLOCUTIO
Postea actum est de Canonizatione Beatorum, quorum infra. Huic
actioni Summus Pontifex sic praefatus est :

VENERABILES FRATRES
Nostis profecto qua potissimum de causa vos hodie in hunc
amplissimum consessum convocaverimus. Agitur siquidem de
Beatis Caelitibus Pio X Pontifice Maximo, Petro Aloisio Chanel,
•Gaspare Del Bufalo, Iosepho Pignatelli, Dominico Savio ac Maria Crucifixa Di Rosa in Sanctorum album cooptandis.
Vobis iam opportune fuere breves uniuscuiusque vitae commentarii traditi; atque adeo ex iisdem facile potuistis ea hau'

1 9 - ACTA, v o l . X X I , n . 8 . - 3 0 - 6 - 1 9 5 4 .

Acta

290

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

rire, ex quibus satis constare videtur de eorum virtute, sanctitate ac de mirabilibus signis, ab iisdem Deo donante patratis.
Ceterum haud dubitamus iam antea vos praecipua saltem
cognovisse vitae lineamenta, non modo Beati Decessoris Nostri
Pii X, cuius sanctimoniae fama cotidie magis ac cotidie latius
propagata apud christianum populum vigescit, sed Beati etiam
Petri Aloisii Chanel, Oceaniae protomartyris invicta, Gasparis
Del Bufalo, popularis almae huius Urbis totiusque Italiae apostoli, Iosephi Pignatelli, qui turbulentissimis temporibus christianae animi fortitudinis ac suavissimae caritatis praeclarum
exstitit exemplar, Dominici Savio, qui candidum suae integritatis lilium, constantibus ad Caelum admotis precibus alitum,
paenitentiaeque operibus defensum, hilaris in iuventutis flore
Deo obtulit, ac denique Beatae Mariae Crucifixae Di Rosa, quae
magis quam generis nobilitate, virtutis decore ac praesertim christianae humilitatis iuvandorumque omne genus miserorum ardore enituit. Verumtamen, etsi haec vobis nota iam sunt, de iisdem tamen Dilectus Filius Noster Caietanus Cicognani, Supremi
Consilii sacris ritibus praepositi Praefectus, breviter, presse luculenterque Nobis vobisque coram pertractaturus est. Cuius quidem verba postquam audientis, faveatis singuli, alius ex alio,
cum Purpurati Patres, tum sacri Antistites, secundum vestrae
dignitatis ordinem, sententiam vestram aperire.
Tum Revmus Cardinalis Caietanus Cicognani, Praefectus S.

Con-

gregationis Sacrorum Rituum, impetrata Beatissimi Patris venia, sermonem habuit de vita et miraculis Beatorum : Pii X Summi Pontificis,
Petri Aloisii Mariae Chanel, Martyris

9

e Societate Mariae, Gasparis

Del Bufalo, Confessoris, fundatoris Congregationis Missionariorum Pretiosissimi Sanguinis et Sororum eiusdem Pretiosissimi Sanguinis Adoratricum,

Iosephi Pignatelli,

Confessoris,

e

Societate Iesu,

Dominici

Savio, Confessoris, et Beatae Mariae Crucifixae Di Rosa, Virginis, fundatricis Instituti Ancillarum a Caritate : ac recensuit acta quae, in
causa Beatificationis et Canonizationis eorumdem Beatorum et Beatae,
Sacrorum Rituum Congregatio, praevio accurato examine, admittenda
ac approbanda censuit.
Relatione expleta Summus Pontifex Revmorum Patrum Cardinalium

Acta Pii Pp.

XII

291

singillatim suffragia exquisivit et singuli Patres Cardinales sententiam
suam aperuerunt.
Deinde, exceptis Antistitum adstantium suffragiis, Beatissimus Pater haec addidit verba :

Quod vos una mente unaque voluntate in eo consentire novimus, quod idem Nobismet placet ipsius, laetamur admodum, ut
nempe sex Beatos hos Caelites apostolica auctoritate in Sanctorum numerum referamus. Id facturi sumus libentissime, ac iam
sollemnibus hisce ritibus diem praestituimus : hoc est, Deo aspirante iuvanteque, Beato Pio X sanctorum Caelitum honores decernemus die vicesimo nono huius mensis; ceteris autem una
simul die duodecimo proximi mensis Iunii.
Cupimus autem heic publicae debitas grates agere cum vobis, Venerabiles Fratres, tum iis omnibus filiis Nostris carissimis, qui superioribus mensibus tam impensas ad Deum pro Nobis admoverunt preces; omnesque etiam atque etiam rogamus
ut easdem preces ne intermittant, id a supernorum munerum
Datore suppliciter eifiagitando ut benigne velit caeleste lumen
menti Nostrae infundere, ad gravissimas eiusmodi causas feliciter decernendas, cum quibus Dei gloria, Catholicae Ecclesiae
decus hominumque aeterna salus coniunguntur.
De quibus omnibus ut acta iuridica conficerent adstantibus Protonotariis Apostolicis mandatum de more fuit.

I I I - PROVISIO ECCLESIARUM

Subinde Ssmus sequentes sacrorum Antistites, iam per Apostolicas
sub plumbo Litteras renunciatos, publicavit, videlicet :

ARCHIEPISCOPOS :

Manilensem,

Ruphinum

Santos,

iam

Episcopum

Barcaeum.

Taboraensem, noviter erecta archidioecesi, Cornelium Bronsveld, iam
Episcopum Caralliensem.
Rubagaënsem, noviter erecta archidioecesi,
Episcopum

Sufetulensem.

Iosephum Cabana,

iam

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

292

Nairobiensem, noviter erecta archidioecesi, Ioannem Iosephum Me
Carthy, iam Episcopum Oercinitanum.
Daressalaamensem, noviter erecta archidioecesi, Edgarum Aristidem
Maranta, iam Episcopum Vindensem.
Soteropolitanum, Hectorem Ounial, alterum Urbis Vices Gerentem.
Leucadensem, Ioannem Bucko, iam Episcopum Cadoënum.
(xramatensem, Raphaelem García et García De Castro, iam Episcopum
Giennensem.
Atheniensem,

Marium

Macrionitis.

Anohialitanum, Petrum Rivière,

iam

Episcopum

Heraoleensem in Europa, Iacobum Testa,

Monoecensem.

Delegatum Apostolicum

in Turcarum Republica.
Ottaviensem, Iosephum Mariam Lemieux, iam Episcopum Gravelburgensem.
Ephesinum, Sebastianum Raggio, Nuntium Apostolicum in Chilena
Republica.
ßelgensem, Ioannem Baptistam Portocarrero Costa, iam Episcopum
Mossorensem, Coadiutorem Excmi P. D. Antonii Almeida Moraes, Archiepiscopi Olidensis et Recifensis.
Melitenaeum, Iacobum Robertum Knox, Delegatum Apostolicum in
Africa Orientali et Occidentali Britannica.
Milwaukiensem, Albertum Gregorium Meyer, iam Episcopum

Su-

perior ensem.
Aeginensem,

Raphaelem

Forni,

Internuntium

Apostolicum

apud

Rempublicam Iranianam.
Mesembrianum, Sylvium Oddi, Delegatum Apostolicum in Jerusalem et Palaestina, Iordania et insula Cypro.
Vallisoletanum, Iosephum Garcia et Goldáraz, iam Episcopum Oriolensem.
Leontopolitanum in Augustamnica, Terentium Bernardum McGuire,
iam Archiepiscopum Canberrensem et Gulburnensem.
Selumbrianum, Rayappan Ambrose,

iam

Episcopum

Sidoniensem,

Coadiutorem cum iure successioni Excmi P. D. Augusti Simeonis Colas,
Archiepiscopi Pondicheriensis et Cuddalorensis.

Acta Pii Pp. XII

Hartfortiensem,

dioecesi

in

archidioecesim

293

evecta,

Henricum

J.

0'Brien, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Gangrensem, Franciscum de Filippis, iam Archiepiscopum Brundusinum et Administratorem perpetuum dioecesis Ostunensis.
Acitridensem, Iosephum Humbertum Quintero Parra, Coadiutorem
cum iure successionis Excmi P. D. Acacii Chacón, Archiepiscopi Emeritensis in Venezuela.
Odessitcmum, Iosephum a Costa Nunes, iam Archiepiscopum Goanum et Damanensem.
Nagpurensem, dioecesi in archidioecesim evecta, Eugenium Ludovicum D'Souza, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Hyderabadensem, dioecesi in archidioecesim • evecta, Iosephum Marcum Gopu, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Ranchiensem, dioecesi in archidioecesim evecta, Nicolaum Kujur,
iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Madhuraiensem, dioecesi in archidioecesim evecta, ioannem Petrum
Leonard, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Bangaloremem, dioecesi in archidioecesim evecta, Thomam Pothacamury, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Malacensem, dioecesi in archidioecesim evecta, Michaelem Olçomendy, iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Brundusinum, cum Administratione perpetua Ostunensi, Nicolaum
Margiotta, iam Episcopum Gallipolitanum.
ßidoniensem, ecclesia ad Archiepiscopalem pro hac tice evecta, Romulum Carboni, Delegatum Apostolicum in Australia, Nova Zelandia
et Oceania.
Anasarthensem,

Seraphirium

Gomes

Jardin,

iam

Archiepiscopum

Adamantinum.
Gabulemem, Pompeium Ghezzi, iam Episcopum Biturgensem.
Pergensem, Salvatorem Siino, Nuntium Apostolicum in Republica
Dominicana.
Carthaginensem, Mauritium Perrin, iam Episcopum TJticensem.
Theodosiopolitamim in Arcadia,

ecclesia ad

hac vice evecta, Arrigum Pintonello.

Archiepiscopalem

pro

Acta

294

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

LiverpoUtanum, Gulielmum Godfrey, iam Archiepiscopum Cianensem.
Gamherrensem

et

Qulburnensem,

Eris

Normannum

Michaelem

O'Brien, iam Archiepiscopum Oyrrhensem.
Ancyranum, Opilium Rossi, Nuntium Apostolicum in Republica Aequatoriana.
Halifaœiensem, Iosephum Geraldum Berry, iam Episcopum Peter boroughensem.
Velebusdiensem, Ferdinandum Pawlikowski, iam Episcopum

Seco-

viensem.
Tarsensem, Aloisium Raimondi, Nuntium Apostolicum in Republica Haitiana.
Adamantinum, Iosephum Newton de Almeida Batista, iam Episcopum Uruguaianensem.
Eadrianopolitanum in Honoriade, ecclesia in

Archiepiscopalem

pro

hac vice evecta, Fortunatum Mariam Farina, iam Episcopum Fodianum,
nuper vita functum.
Algeriensem, Leonem Duval, iam Episcopum Constantinianum.
Beroënsem, Constantinum Bohacevskyi, iam Episcopum Amisenum.

Phasiamim,

Henricum Audrain, iam Episcopum Arsinoitanum in

Arcadia, Coadiutorem cum iure successionis Excmi P. D. Yirgilii Iosephi Béguin, Archiepiscopi Auxitani.
Manizalensem, dioecesi in archidioecesim evecta, Aloisium Concha,
iam Episcopum eiusdem dioecesis.
Birmdnghamiensem, Franciscum Iosephum Grimshaw, iam Episcopum Plymuthensem.

EPISCOPOS :
Warangalensem, noviter erecta dioecesi,

Alphonsum

Beretta, iam

Episcopum Hyderabadensem.
Accraënsem, Iosephum Bowers, iam Episcopum Cyparissiensem.
Hyderabadensem, Iosephum Marcum Gopu, iam Episcopum Gilbensem.
Hierpinianensem, Adulphum Noser, iam Episcopum Accraënsem, Vicarium Apostolicum Portus Alexii.

295

Acta Pii Pp. XII

Silensem, Iosephum Truong-cao-Dai, Vicarium Apostolicum de Haiphong.
Oenoandensem, Franciscum Xaverium Tsinguen, Vicarium Apostolicum de Ohantaburi.
Sidoniensem, Rayppan Amorose, Auxiliarem Excmi P. D. Augusti
Simeonis Colas, Archiepiscopi Pondicheriensis.
Ierichuntinum, Albertum Castelli, Auxiliarem Emi P. D. Adeodati
Ioannis S. R. E. Cardinalis Piazza, Episcopi Sabinensis et Mandelensis.
Cataquensem, Alphonsum Fresnel, Vicarium Apostolicum de FortDauphin.
Vellorensem, noviter erecta dioecesi, Paulum Mariaselvam.
Mariammitanum,

Georgium

Desideratum

Raeymaeckers,

Vicarium

Apostolicum de Buta.
Amudar sensem, Ioannem Rüth, primum Vicarium Apostolicum N/orvegiae Centralis.
Tanjorensem,

noviter

erecta

dioecesi,

Arokiaswami

Rajarethinam

Sundaram.
Aulonitanum, Gulielmum Sedlmeier, Auxiliarem Excmi P. D. Iosephi Leiprecht, Episcopi Rottenburgensis.
Kerriensem, Dionysium Moynihan, iam Episcopum Rossensem.
Ceaensem, Laurentium B. Casey, Auxiliarem Excmi P. D. Iacobi
Eduardi Kearney, Episcopi Roftensis in America.
Khaedestenum,, Emmanuelem Alphonsum De Carvalho, Coadiutorem
cum iure successionis Excmi P. D. Gulielmi Augusti De Cunha Guimarâes, Episcopi Angrensis.
Medelitanum, Marinum Bergonzini, Auxiliarem Excmi P. D. Caesaris Boccoleri, Archiepiscopi Mutinentis et Abbatis (( nullius » Nonantulani.

PartemotiGhita/n^im, Ioannem Chang Pi-te,

iam Episcopum Ciaoscie-

nensem.
Versaliensem, Felicem Guiller, iam Episcopum Apamiensem.
Formensem, Othonielem Malcedo, Auxiliarem Excmi P.

D. Petri

Octavii Ortiz Arrieta, Episcopi Chachapoyasensis.
Sophenensem et Praelatum « nullius » Infantensem, Patritium
man Shanley.

Har-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

296

Trisipënsem, Hadriànum Djajasepoetra, Vicarium Apostolicum Djakartanum.
Germanicopolitanum, Ioannem Klooster,

Vicarium Apostolicum de

Surabaia.
Suceur

sensemet

Sancti

Aegidii,

Petrum

Iosephum

Rivera

Mejìa,

Ubaldum

Evari-

iam Episcopum Edistianensem.
Barranquillensem,

Franciscum

Gallego

Pérez.

Ilheosensem, Ioannem Rezende Costa.
Bidensem et Praelatum

« nullius »

Corocorensem,

stum Cibrián Fernández.
Anagninum, Henricum Romulum Compagnone.
U bitensem, Othonem Motta, Auxiliarem Excmi P. D. Iustini Iosephi
de Sant'Anna, Episcopi Iudiciforensis.
Epiphaniensem in Syria, Petrum

Sfalr.

Bagaiensem, Natalem

Vicarium

Boucheix,

Apostolicum

Heliopolis

in Aegypto.
Granadensem, Antonium García Suárez.
Claromontanum, Petrum de la Ohanonie.
Kimberleyensem, noviter erecta dioecesi,

Ioannem Boekenfoehr.

Zoarensem, Antonium Capdevilla Ferrando, Vicarium Apostolicum
de Sancto Petro Sula.
Pellensem, Petrum Gau y Aróla, primum Vicarium Apostolicum
Quibduanum.
Thabracensem, Georgium Kettel, primum Vicarium Apostolicum Kabindaënsem.
Doliclienum, Ivonem Plumey, primum Vicarium Apostolicum Garouensem.
Zalichenum, Gustavum Posada Peláez, primum Vicarium Apostolicum Istminaënsem.
Rhesainensem, Gerardum Valencia Cano, primum Vicarium Apostolicum Buenaventurensem.
Iringaënsem, noviter erecta dioecesi, Actilium Beltramino, iam Episcopum Thuburnicensem.

Acta Pii Pp. XII

297

Kantpalaënsem, noviter erecta dioecesi, Vincentium Billington, iam
Episcopum Avissensem.
Mwanzaënsem, noviter erecta dioecesi, Iosephum Blomjous, iam Episcopum Bubastitanum.
MosMensem, noviter erecta dioecesi, Iosephum Byrne, iam Episcopum Vasadensem.
Nyeriensem, noviter erecta dioecesi, Carolum Mariam Cavallera, iam
Episcopum Sufetanum.
Guluensem, noviter erecta dioecesi, Ioannem Baptistam Cesana, iam
Episcopum Cerbalitanum.
Tororoënsem, noviter erecta dioecesi, Ioannem Greif, iam Episcopum
Bebalitenensem.
Kisumuensem, noviter erecta dioecesi, Fridericum Hall, iam Episcopum Albensem maritimum.
Morogoroensem, noviter erecta dioecesi, Bernardum Gerardum Hilhorst, iam Episcopum Metellopolitanum.
MasaJcaënsèm, noviter erecta dioecesi, Iosephum Kiwanuka, iam Episcopum Thibicensem.
Mbararaënsem, noviter erecta dioecesi, Franciscum Xaverium Lacoursière, iam Episcopum Vulturiensem.
BuJcobaënsem, noviter erecta dioecesi, Alphridum Lanctot, iam Episcopum Avensensem.
Dodomaënsem, noviter erecta dioecesi, Antonium Ieremiam Pesce,
iam Episcopum Caesariensem in Bithynia.
Rutaboënsem, noviter erecta dioecesi, Laureanum Rugambwa, iam
Episcopum Febianensem.
Karemaënsem, noviter erecta dioecesi, Iacobum Siedle, iam Episcopum Adraenum.
Mbeyaënsem, noviter erecta dioecesi, Antonium von Oorschot, iam
Episcopum Cenensem.
Kigomwënsem, noviter erecta dioecesi, Ioannem van Sambeek, iam
Episcopum Gergitanum.
Mbwluensem, noviter erecta dioecesi, Patritium Winters, iam Episcopum Burcensem.
Apamiensem, Felicem Guiller, iam Episcopum Versaliensem.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

298

Eleutheropolitanum in Palaestina, Iosephum de Nardis, iam Episcopum S. Agathae Gothorum.
Caesariensem in Numidia, Iosephum delia Cioppa, iam Episcopum
Aliphanum.
Amyzonensem, Aloisium Cicuttini, Auxiliarem Excmi P. D. Iosephi
Nogara, Archiepiscopi Utinensis.
Tumzitanum, Remigium Augustin, Auxiliarem Excmi P.

D. Iose-

phi Le Gouaze, Archiepiscopi Portus Principis.
Patersonensem, Iacobum Aloisium McNulty, iam Episcopum Methonensem.
Hadrianopolitanum

in

Epiro,

Iosephum

Freusberg,

Auxiliarem

Excmi P. D. Ioannis Baptistae Dietz, Episcopi Fuldensis.
Biffuitanum, Ioannem Emmanuelem Marqués,

Auxiliarem Excmi

P. D. Iosephi Ioannis Amati Moussaron, Archiepiscopi Albiensis.
Alienum, Ioannem Ernestum Ménard, Auxiliarem Excmi P. D. Rodulphi Octavii Harscouët, Episcopi Carnutensis.
Eucarpensem, Ioannem Mariam Sanna, iam Episcopum Gravinensem et Montis Pelusii.
Uzalensem, Iosephum Pullanum, Coadiutorem Excmi P. D. Angeli
Ficarra, Episcopi Pactensis.
Cajazeirasensem, Zachariam Rolim de Moura.
Hafniae, noviter erecta dioecesi, Ioannem Theodorum Suhr, iam Episcopum Baleciensem.
Miletensem, Vincentium De Chiara.
ßululitanum, Fidelem García Martínez, iam Episcopum Calaguritanum et Calceatensem.
Calaguritamum et Calceatensem, Abilium Dei Campo Barcena, iam
Episcopum Pionitanum.
Achyraënsem, Victorem Bazin, Vicarium Apostolicum de Rangoon.
Carystensem, Firminum Courtemanche, primum Vicarium Apostolicum de Fort Iameson.
Olympenum, Secundum García, primum Vicarium Apostolicum Portus Ayacuquensis.
Blaundenium, Michaelem On Prakhongcb.it, Vicarium Apostolicum
Tharensem.

Acta Pii Pp. XII

299

Cynopolitanum in Aegypto, Iosephum Geraldum Holland, iam Episcopum Ketaënsem.
Oppidensem, Mauritium Raspini.
Monoecensem, Aegidium Bar the.
Gravinensem et Montis Pelusii, Aldum Porzoni.
8. Agathae Gothorum, Constantinum Caminada.
Aliphanum, Virginium Dondeo.
Serrensem in Proconsulari, Franciscum Green,

Auxiliarem Excmi

P. D. Danielis Iacobi Gercke, Episcopi Tucsonensis.
Methonensem, Bertholdum Bülh, iam Episcopum Orurensem.
Orurensem, Aloisium Rodríguez, iam Episcopum Thennesiensem.
Nicosiensem, Clementem Gaddi.
Edistianensem, Ioannem Mariam Jan, iam Episcopum Capitis Haitiani.
Caltadriensem, Carolum Anasagasti, Vicarium Apostolicum de Beni.
Baleciensem, Augustinum Baroni, Vicarium Apostolicum de Khartum.
Osloënsem, noviter erecta dioecesi, Iacobum Mangers, iam Episcopum Seljensem.
Holmiae,

noviter erecta

dioecesi,

Ioannem

Evangelistam

Ericum

Müller, iam Episcopum Loriensem.
Coadiutorem cum iure successionis Excmi P. D. Ioannis Evangelistae
Erici Müller, Episcopi Holmiae, Canutum Ansgarium Nelson, Episcopum Biltensem.
Soidensem,

Ioannem

Rodgers,

Vicarium

Apostolicum

Insularum

Tonga.
Casiotanum, Felicem

Scalala,

Vicarium

Apostolicum

Leopoldopo-

litanum.
Yarmuthensem, noviter erecta dioecesi,

Albertum

Leménager.

Vallitanum, Alphridum Rubio Diaz, Auxiliarem Excmi P. D. Bernardi Botero Alvarez, Episcopi Sanctae Marthae.
Cadoënum, Ioannem J. Krol, Auxiliarem Excmi P.
Francisci Hoban, Archiepiscopi-Episcopi Clevelandensis.

D. Eduardi

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

300

Abziritanum, Aemilium Abascal

Salmerón,

Auxiliarem Excimi P.

D. Octaviani Márquez Toriz, Archiepiscopi Angelorum.
Amadas senum, Franciscum Tiburtium Roche, iam Episcopum Tuticorensem.
8. Ioannis Canadensis, Alphridum Beniaminum Leverman, iam Episcopum Barenum in Pisidia.
Eemeriensem, Augustum Gianfranceschi, Auxiliarem Emi P. D. Angeli Iosephi S. R. E. Cardinalis Roncalli, Patriarchae Venetiarum.
Thennesiensem, Primum Gasbarri, Auxiliarem Emi P. D. Clementis
S. R. E. Cardinalis Micara, Episcopi Veliterni.
Toowoombaensem, Gulielmum Brennan.
Hierapolitanum in Isauria, Dominicum Ekandem, Auxiliarem Èxcmi
I*. D. Iacobi Moynagh, Episcopi Calabarensis.
Versaliensem, Alexandrum Renard.
Araditanum, Bryan Iosephum McEntegart, iam Episcopum Ogdensburgensem.
Cantanensem, Franciscum Hengsbach, Auxiliarem Excmi P. D. Laurentii Jaeger, Archiepiscopi Paderbornensis.
Nicotriensem

et Tropiensem, Augustinum

Saba.

Bridgeportensem, noviter erecta dioecesi, Laurentium J. Shehan, iam
Episcopum Lyddensem.
Amphipolitanum, Eduardum V. Dargin, Auxiliarem Emi P. D. Francisci S. R. E. Cardinalis Spellman, Archiepiscopi Neo-Eboracensis,
Ioanninensem, Gualterium P. Kellenberg, Auxiliarem Emi P,

D.

Francisci S. R. E. Cardinalis Spellman, Archiepiscopi Neo-Eboracensisl
Pitanaeum, Coleman F. Carroll, Auxiliarem Excmi P. D. Ioannis
Francisci Dearden, Episcopi Pittsburgensis.
Gaesariensem in Thessalid, Andream Pangrazio, Coadiutorem Excmi
P. D. Hieronymi Cardinale, Episcopi Veronensis.
Tucumanensem, Ioannem Carolum Aramburu, iam Episcopum Plataeaensem.
Viedmensem, Iosephum Borgatti.
Azulensem,
tanum.

Antonium

Iosephum

Plaza,

iam

Episcopum

Doberi-

Acta PU Pp. XII

301

Norvicensem, noviter erecta dioecesi, Bernardum J. Flanagan.
Ariminensem, Aemilium Biancheri, iam Episcopum Sarsinatensem.
Mossorensem, Elisaeum Simoes Mendes, iam Episcopum Msyrien-

sem.
8. Marci et Bisinianensem, Augustinum
Belgaumensem, noviter

erecta dioecesi,

Ernestum

Castrillo.

Michaelem

Iosephum

Ro-

drigues.
Cereminianensem et Abbatem « nullius » de Peramiho, Hermannum
Eberardum Spies.
Cavensem et Sarnensem, Alphridum Vozzi.
Centenariensem, Hugonem Eduardum

Polanco

Brito,

Auxiliarem

Excmi P. D. Octavii Antonii Beras, Archiepiscopi Euchaïteni et Administratoris Apostolici dioecesis Sancti Iacobi Equitum.
Bergomensem, Iosephum Piazzi, iam Episcopum Oremensem.
Barcaeum, Expeditum Eduardum de Oliveira, Auxiliarem Excmi P.
D. Antonii de Almeida Lustosa, Archiepiscopi Fortalexiensis.
Balianensem

et

Praelatum

«.nullius»

Moyobambensem,

Martinum

Fulgentium Elorza Lejaristi.
Sarsinatensem,

Carolum

Bandini.

Euelvensem, noviter erecta dioecesi, Petrum Cantero Cuadrado, iam
Episcopum Barbastrensem.
Arethusium, Iosephum Parecattil, Auxiliarem Excmi P . D . Augustini Kandathjl, Archiepiscopi Ernakulamensis.
Gravelburgensem, Amatum

Decosse.

Bockfordiensem, Raimundum P.

Hillinger.

Cremensem, Placidum Mariam Cambiaghi.
Jerafitanum, Ioannem Dieter, Vicarium Apostolicum Arcipelagi Na-

Tigatorum.
Izirianensem, Georgium Chilianum Pflaum, primum Vicarium Apostolicum de Nuflo de Chavez.
Buthrotium, Ludovicum Tirilly, Vicarium Apostolicum Insularum
Marchesi.
Attalensem in Pamphilia, Michaelem Wasaburo Urakawa, iam Episcopum Sendaiensem.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiais

302

Biturgensem,

Dominicum

Bornigia.

Bobiensem, Petrum Zuccarino, iam Episcopum Philadelphenum in
Lydia.
Philadelphenum in Lydia, Ioannem de Deo Ramalho, iam Episcopum Macaonensem.
Cedamusensem, Ioannem Vrakking, iam Episcopum Surigensem.
Arsamosatenum,

Bernardum

Gerardum

Hilhorst,

iam

Episcopum

Morogoroënsem.
Germenensem in Galatia, Franciscum Monaco, Coadiutorem Excimi
P. D. Ioannis Iacono, Episcopi Calatanisiadensis.
Abilenum in Palaestina, Albertum

Uribe Urdaneta,

Excmi P.

D.

Aloisii Concha, Episcopi Manizalensis.
Glonfortensem, Gulielmum Philbin.
Coadiutorem cum iure successionis Excfiii P. D. Aloisii Réaume, Episcopi Timminsensis, Maximum Tessier, Episcopum Christopolitanum.
Barenum

in

Hellesponto,

Hieronymum

D.

Sebastian, Auxiliarem

Excmi P. D. Francisci P. Keough, Archiepiscopi Baltimorensis.
Barenum in Pisidia, Iosephum de Almeida Batista Pereira, Auxiliarem Excmi P. D. Ioannis de Matha de Andrade et Amaral, Episcopi Mctheroyensis.
Lipensem, Alexandrum Olalia, iam Episcopum Tuguegaraoanum.
Segusiensem, Ioannem Giorgis, iam Episcopum Fesulanum.
Sareptenum, Cheriyan Polachirakal, Auxiliarem Excmi P. D. Xaverii Iosephi Valakuzyil, Episcopi Tiru vallen sis.
Gissitanum

et

Abbatem

« nullius »

Pietersburgensem,

Franciscum

Clementem Van Hoeck.
Arsinoensem in Cypro, Gulielmum Ioannem Demarteau, Vicarium
Apostolicum Bandjermasinensem.
Ateniensem, Iacobum Carroll, Auxiliarem Emi P. D. Normanni Thomae S. R. E. Cardinalis Gilroy, Archiepiscopi Sydneyensis.
Metropolitanum in Asia,

Ioannem

Cauwelaert,

primum

Vicarium

Apostolicum Inongoênsem.
Lyddensem, Fridericum Due, iam Episcopum Maurianensem.
Maurianensem, Aloisium Ferrand.

303

Acta PU Pp. XII

Giennensem, Felicem Romero Menjibar.
Secoviensem, Iosephum Schoiswohl, iam Episcopum Phyteanum.
Ogdensburgensem, Gualterium P. Kellenberg, iam Episcopum Ioanninensem.
Coadiutorem cum iure successionis Excmi P. D. Caroli Huberti Le
Blond, Episcopi S. Iosephi in America, Ioannem Patritium Cody, Episcopum Apolloniensem.
Superiorensem, Iosephum Annabring.
Pionitanum, Armandum Gutiérrez Granier, Auxiliarem Excmi P.
D. Augustini Arce, Episcopi S. Crucis de Sierra.
Macaonensem, Policarpum a Costa Vaz, ia<m Episcopum Euroeensem
in Epiro.
Botryensem, Eduardum Douglas, iam Episcopum Matrisfontis.
Nysiriensem,

Carolum

Mariam

Jürgens

Byrne,

iam

Episcopum

Huancavelicensem.
Coadiutorem cum iure successionis Excmi P. D. Eugenii Giambro,
Episcopi Neocastrensis, Vincentium Mariam Iacono, Episcopum Lambaesitanum.
Metellopolitanum, Ioannem David, Vicarium Apostolicum de Majunga.
TJ mzimikuluensem, noviter erecta dioecesi, Pium Bonaventuram Dlamini.
Sendaiensem, Petrum Arikita Kobayashi.
Ketaënsem, noviter erecta dioecesi, Antonium Konings.
Pachnemunitanum,

Septimium Eusebium Mari,

primum Vicarium

Apostolicum de Riohacha.
Dalisandenum in Isauria, Laureanum Castán Lacoma, Auxiliarem
Emi P. D. Beniamini S. R. E. Cardinalis de Arriba et Castro, Archiepiscopi Tarraconensis.
Sanctae Annae, Beniaminum Barrera et Reyes, iam Episcopum Sabadiensem.
Meruensem noviter erecta dioecesi, Laurentium Bessone.
}

Vartanensem, Franciscum Fasola, Coadiutorem Excmi P. D. Ioannis Baptistae Per uzzo, Archiepiscopi-Episcopi Agrigentini.
BoUvarensem, Leonidam E. Proaño.

Acta Apostolicae Sedis. - Commentarium Officiale

304

Grandormensem, Allen Iacobum Babcock, iam Episcopum Irenopolitanum in Cilicia.
Phyteanum, Clarentium Issenmann, Auxiliarem Excmi P. D. Caroli
Iosephi Alter, Archiepiscopi Cincinnatensis.
Uticensem, Iosephum Gar neri.
Constantinianum, Paulum Pinier,

iam Episcopum Prusiensem.

Amisenum, Iosephum a Iesu Alba Palacios, Auxiliarem Excmi P.
D. Gerard! Anaya et Diez de Bonilla, Episcopi S. Ludovici Potosiensis.
Doberitanum, Iustinum J. McCarthy, Auxiliarem Excmi P. D. Thomae Aloisii Boland, Archiepiscopi Novarcensis.
Oriolensem, Paulum Barrachina Estevan.
Heliopolitanum Maronitarum, Abdallah Nujaim, iam Episcopum Arcenum.
Hadrianopolitanum in Honoriade, Iosephum M. Pernicone, Auxiliarem Emi P. D. Francisci S. R. E. Cardinalis Spellman, Archiepiscopi
Neo-Eboracensis.
Pesulanum, Antonium Bagnoli, iam Episcopum Volaterranum.
Risinitanum, Alphonsum Caelestinum Basilium Baud, primum Vicarium Apostolicum Berberatensem.
Letaeum, Ioannem Ioseph, Auxiliarem Excmi P. D. Alberti Petri
Falière, Vicarii Apostolici de Mandalay.
Kadunaënsem, noviter erecta dioecesi, Ioannem McCarthy.
Josensem, noviter erecta dioecesi, Ioannem Redington.
Peterboroughensem, Beniaminum I. Webster, iam Episcopum Paphiensem.
Pistoriensem, Marium Longo Domi.
Plataeaensem, Aloisium Mariam Galibert, iam Episcopum S. Aloy•sii de Caceres.
Aleppensem Maronitarum, Franciscum Ayoub, iam Episcopum Cyprensem.
Cyprensem, Eliam Farah.
Gallipolitanum, Blasium D'Agostino, iam Episcopum Citiensem.

Acta PU Pp. Xll

305

PRAELATUM (( NULLIUS )):
Bertraniae in Catatumbo, noviter erecta praelatura, Ioannem Iosephum Díaz Plata.
Praeterea confirmavit electionem canonice factam in Synodo Episcoporum Syrorum R. P. Ioannis Bakos ad Ecclesiam archiepiscopalem
Babylonensem Syrorum.
Deinde ratas habuit electiones canonice factas in Synodo Episcoporum Chaldaeorum : R. P. Ephrem Gogué ad Ecclesiam archiepiscopalem Cherchensem; R. P. Iosephi Gogué ad Ecclesiam archiepiscopalem Basrensem Chaldaeorum, noviter erectam; R. P. Souleiman Sayegh,
Auxiliarem Patriarchae Babylonensis Chaldaeorum, ad Ecclesiam titularem episcopalem Palaeopolitanam in Asia.

iv - POSTULATIO PALLIORUM
Denique personaliter institerunt pro Pallio Antistites Ecclesiarum
Metropolitarum :

Brundusinae, Adamantinae et Ecclesiae Episcopalis

(ex privilegio) A.nagninae.
Per Procuratores vero postulatio Pallii facta est pro Ecclesiis Metropolitanis :

Manilensi, Daressalaamensi

(noviter erecta), Nairobiensi

(noviter erecta), Rubagaënsi (noviter erecta), Taboraênsi (noviter erecta),

Granatensi,

Ottaviensi,

Milwaukiensi,

Vallisoletana,

Hartfortiensi

(per elevationem sedis), Goana et Damanensi (per successionem), Bangalorensi (per elevationem sedis), Hyderabadensi (per elevationem sedis,) Madhuraiensi (per elevationem sedis), Nagpurensi (per elevationem
sedis), Ranchiensi

(per elevationem sedis), Liverpolitana, Halifaœiensi,

Algeriensi, Wellingtonensi

(per

successionem),

Manizalensi

per

eleva-

tionem sedis), Birminghamiensi; pro Ecclesiis Archiepiscopalibus : Atheniensi, Malacensi

(per elevationem sedis),

Carthaginensi, Camberrensi

et Gulburnensi; pro Ecclesia Episcopali: Claromontma (ex privilegio).

20 - A C T A , yol. X X I n. 8. — 30-6-1954.

Acta

306

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

IN SOLLEMNI CANONIZATIONE
BEATI PII PAPAE X., IN PLATEA S.

PETRI AD VALVAS BASILICAE VATICANAE,

VESPERE DIEI X X I X MAII MENSIS, ANNO MCMLIV PERACTA.

Ad

postulationem factam

per

Advocatum

Sacri

Consistorii

Eminentissimo Caietano S. R. E. Card. Cicognani S.
tionis Praefecto,
Principes,

Revmus

Sanctitatis

D.

Suae

Antonius
nomme,

Bocci,
haec

a

Viro

Rituum Congrega-

Secretarius

Litterarum

ad

respondit:

Ex « cathedra una super Petrum Domini voce fundata»

1

oraculum

mox audituri estis, quod Deus ipse ratum in Caelo pro certo habebit.
Romanus Pontificatus diadema, quod puram Beati Pii X redimivit frontem, novo sanctitatis splendore hodie refulget.
Tum Summus Pontifex, omnibus aperto capite sur gentibus, Ipse sedens
sterii

in

Cathedra

sollemniter

mitramque
sic

gestans,

de

plenitudine

Apostolici

mini-

pronunciavit :

Ad honorem Sanctae et Individuae Trinitatis, ad exarationem Fidei Catholicae et Christianae Religionis augmentum,
auctoritate Domini Nostri Iesu Christi, Beatorum Apostolorum
Petri et Pauli ac Nostra; matura deliberatione praehabita et
divina ope saepius implorata, ac de Venerabilium Fratrum Nostrorum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalium, Patriarcharum, Archiepiscoporum et Episcoporum in LTrbe exsistentium
consilio; Beatum Pium Papam Decimum, Confessorem, Sanctum esse decernimus et definimus, ac Sanctorum catalogo adscribimus : statuentes illius memoriam quolibet anno die eius natali, vigesima nempe augusti, pia devotione recoli debere. In nomine PaÇgtris et FiÇglii et Spiritus^Sancti. Amen.
1

S. Cypr. Ep. 43, 5; MIGNE, P. L. IV, 345.

Acta Pii Pp.

XII

307

ALLOCUTIONES
I
Summus

Pontifex

Petriano
clamante,

foro,
haec

post

peractam

coram
verba

Canonizationem

multitudine

fidelium

Sancti

Pii

Yeneratissimo

Pp.

X,

Patri

in
ac-

fecit.

Quest'ora di fulgente trionfo, che Iddio, suscitatore degli umili, ha
disposto e quasi affrettato, per sigillare la mirabile ascesa del suo servo
fedele Pio X alla suprema gloria degli altari, ricolma l'animo Nostro di
gaudio, al quale voi, Venerabili Fratelli e diletti figli, con la vostra presenza così largamente partecipate. Eleviamo pertanto fervide grazie alla
divina bontà per averCi concesso di vivere questo straordinario evento,
tanto più che forse per la prima volta nella storia della Chiesa la formale
santificazione di un Papa è proclamata da chi ebbe già il privilegio di
essere al servigio di lui nella Curia Romana.
Fausto e memorando questo dì, non soltanto per Noi, che lo annoveriamo tra i giorni felici del Nostro Pontificato, cui la Provvidenza aveva
pur riservato così numerosi dolori e sollecitudini ; ma altresì per la intiera Chiesa, che, spiritualmente stretta intorno a Noi, esulta all'unisono in veemente palpito di religiosa commozione.
Il caro nome di Pio X in questo vespro radioso attraversa da un capo
air altro la terra, scandito con gli accenti più diversi; e destando da per
tutto pensieri di celestiale bontà, forti impulsi di fede, di purezza, di
pietà eucaristica, risuona a perenne testimonianza della feconda presenza di Cristo nella sua Chiesa. Con generoso ricambio, esaltando il suo
servo, Dio attesta la eccelsa santità di lui, per la quale, anche più che
per il suo supremo Ufficio, Pio X fu in vita inclito campione della Chiesa,
e come tale è oggi il Santo dato dalla Provvidenza ai nostri tempi.
Ora Noi desideriamo che precisamente in questa luce voi contempliate la gigantesca e mite figura del Santo Pontefice, affinchè, calate le
ombre su questa memoranda giornata e spente le voci dell'immenso osanna, il solenne rito della sua santificazione permanga in benedizione nelle
anime vostre ed in salvezza per il mondo.
1. Il programma del suo Pontificato fu da lui solennemente annunziato fin dalla prima Enciclica,
1

E supremi del 4 ottobre 1903.

1

in cui dichiarava essere suo unico

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

308

2

proposito di instaurare omnia in Christo, ossia di ricapitolare, ricondurre tutto ad unità in Cristo. Ma quale è la via che ci apre l'adito a
Gesù Cristo? egli si chiedeva, guardando amorevolmente le anime smarrite ed esitanti del suo tempo. La risposta, valida ieri, come oggi e nei
secoli, è: la Chiesa! Fu pertanto sua prima sollecitudine, incessantemente
perseguita fino alla morte, di rendere la Chiesa sempre più in concreto
atta ed aperta al cammino degli uomini verso Gesù Cristo. Per questo
intento egli concepì l'ardita intrapresa di rinnovare il corpo delle leggi
ecclesiastiche, in guisa da dare all'intiero organismo della Chiesa più
regolare respiro, maggior sicurezza e snellezza di movimento, come era
richiesto da un mondo esterno improntato a crescente dinamismo e complessità. È ben vero che questa opera, da lui stesso definita « arduum
sane munus », si adeguava all'eminente senso pratico ed al vigore del
suo carattere ; tuttavia la sola aderenza al temperamento dell'Uomo non
sembra che spieghi l'ultimo motivo della difficile impresa. La scaturigine profonda dell'opera legislativa di Pio X è da ricercarsi soprattutto
nella sua personale santità, nella sua intima persuasione che la realtà
di Dio, da lui sentita in comunione incessante di vita, è la origine e il
fondamento di ogni ordine, di ogni giustizia, di ogni diritto nel mondo.
Dov'è Dio, là è ordine, giustizia e diritto ; e, viceversa, ogni ordine giusto
tutelato dal diritto manifesta la presenza di Dio. Ma quale istituzione
sulla terra doveva più eminentemente palesare questa feconda relazione
fra Dio e il diritto, se non la Chiesa, corpo mistico di Cristo stesso? Iddio
benedisse largamente l'opera del beato Pontefice, cosicché il Codice di
diritto canonico resterà nei secoli il grande monumento del suo Pontificato, ed egli stesso potrà considerarsi come il Santo provvidenziale del
tempo presente.
Possa questo spirito di giustizia e di diritto, del quale Pio X fu al
mondo contemporaneo testimone e modello, penetrare nelle aule delle
Conferenze degli Stati, ove si discutono gravissimi problemi della umana
famiglia, in particolare il modo di bandire per sempre il timore di spaventosi cataclismi e di assicurare ai popoli una lunga era. felice di tranquillità e di pace.

^

2. Invitto campione della Chiesa e Santo provvidenziale dei nostri
tempi si rivelò altresì Pio X nella seconda impresa che contraddistinse
l'opera sua, e che in vicende talora drammatiche ebbe l'aspetto di una
lotta impegnata da un gigante in difesa di un inestimabile tesoro : l'unità
interiore della Chiesa nel suo intimo fondamento : la fede. Già dalla

* Eph.

1,

IO.

Acta Pii Pp. XII

309

fanciullezza la Provvidenza divina aveva preparato* il suo eletto nell'umile sua famiglia, edificata sull'autorità, sui sani costumi e sulla
fede stessa scrupolosamente vissuta. Senza dubbio ogni altro Pontefice,
in virtù della grazia di stato, avrebbe combattuto e respinto gli assalti
miranti a colpire la Chiesa nel suo fondamento. Bisogna tuttavia riconoscere che la lucidità e la fermezza, con cui Pio X condusse la vittoriosa
lotta contro gli errori del modernismo, attestano in quale eroico grado
la virtù della fede ardeva nel suo cuore di santo. Unicamente sollecito
che l'eredità di Dio fosse serbata intatta al gregge affidatogli, il grande
Pontefice non conobbe debolezza dinanzi a qualsiasi alta dignità o autorità di persone, non tentennamenti di fronte ad adescanti ma false dottrine entro la Chiesa e fuori, nè alcun timore di attirarsi offese personali
e ingiusti disconoscimenti delle sue pure intenzioni. Egli ebbe la chiara
coscienza di lottare per la più santa causa di Dio e delle anime. Alla
lettera si verificarono in lui le parole del Signore all'Apostolo Pietro :
« Io ho pregato per te, affinchè la tua fede non venga meno, e tu... conferma i tuoi fratelli ».

3

La promessa e il comando di Cristo suscitarono

ancora una volta nella roccia indefettibile di un suo Vicario la tempra
indomita dell'atleta. È giusto che la Chiesa, decretandogli in quest'ora
la gloria suprema nel medesimo luogo ove rifulge da secoli non mai
offuscata quella di Pietro, confondendo anzi l'uno e l'altro in una sola
apoteosi, canti a Pio X la sua riconoscenza ed invochi in pari tempo la
intercessione di lui, affinchè le siano risparmiate nuove lotte di tal genere. Ma ciò di cui allora propriamente si trattò, vale a dire la conservazione della intima unione della fede e del sapere, è un così alto bene per
tutta la umanità, che anche questa seconda grande opera del santo Pontefice è di una importanza che va molto al di là dello stesso mondo
cattolico.
Chi, come il modernismo, separa, opponendole, fede e scienza nella
loro fonte e nel loro oggetto, opera in questi due campi vitali una scissione così deleteria, « che poco è più morte ». Si è veduto praticamente :
l'uomo che al volger del secolo era già nell'intimo di sè diviso, e tuttavia
ancora illuso di possedere la sua unità nella sottile apparenza di armonia e di felicità, basate in un progresso puramente terreno, è stato poi
visto come spezzarsi sotto il peso di una ben differente realtà.
Pio X vide con vigile sguardo approssimarsi questa spirituale catastrofe del mondo moderno, questa amara delusione specialmente dei
ceti colti. Egli intuì come una tale fede apparente, la quale cioè non si

3

Lue. 22, 32.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

310

fonda in Dio rivelatore, ma si radica in un terreno puramente umano,
si diluirebbe per molti nell'ateismo; ravvisò parimenti il fatale destino
di una scienza, che, contrariamente alla natura e in volontaria limitazione, s'interdiceva il cammino verso l'assoluto Vero e Buono, lasciando
così all'uomo senza Dio, di fronte alla invincibile oscurità in cui giaceva per lui tutto l'essere, soltanto l'atteggiamento dell'angoscia o della
arroganza.
Il Santo contrappose a tanto male l'unica possibile e reale salvezza :
la verità cattolica, biblica, della fede, accettata come « rationabile ob4

sequium » verso Dio e la sua rivelazione. Coordinando in tal modo fede
e scienza, quella come estensione soprannaturale e talora conferma dell'altra, e questa come via introduttiva alla prima, restituì all'uomo
cristiano l'unità e la pace dello spirito, che sono imprescrittibili premesse di vita.
Se oggi molti, volgendosi di nuovo verso questa verità, quasi sospintivi dal vuoto e dall'angoscia del suo abbandono, hanno la sorte di poterla
scorgere in saldo possesso della Chiesa, di ciò debbono essere riconoscenti
alla lungimirante opera di Pio X. Egli è infatti benemerito della preservazione della verità dall'errore, sia presso coloro che di quella godono
la piena luce, cioè i credenti, sia presso quelli che sinceramente la cercano. Per gli altri la fermezza di lui verso l'errore può forse rimanere
ancora quasi una pietra di scandalo ; in realtà essa è l'estremo caritatevole servigio reso da un Santo, come Capo della Chiesa, a tutta l'umanità.
3. La santità, che nelle ricordate imprese di Pio X si rivela come
ispiratrice e guida di queste, sfavilla anche più direttamente negli atti
quotidiani della sua persona. In sè stesso, prima che negli altri, egli
attuò l'enunciato programma : ricapitolare, ricondurre tutto ad unità
in Cristo. Da umile parroco, da Vescovo, da Sommo Pontefice, egli stimò
per certo che la santità, cui Dio lo destinava, era la santità sacerdotale.
Quale altra santità può infatti Iddio maggiormente gradire da un sacerdote della Nuova Legge, se non quella che si addice ad un rappresentante del Sommo ed Eterno Sacerdote, Gesù Cristo, il quale lasciò alla
Chiesa la perenne memoria, la- perpetua rinnovazione del sacrificio della
Croce nella santa Messa, fino a tanto che Egli verrà per il giudizio
5

finale ; che con questo Sacramento della Eucaristia diede sè stesso a
nutrimento delle anime : (( Chi mangia di questa carne vivrà in eterno »?

6

Sacerdote innanzi tutto nel ministero eucaristico, ecco il ritratto
4

Rom. 12, 1.

5

1 Cor. 11, 24-26.

6

Io. 6, 58

Acta PU Pp. XII

311

più fedele del santo Pio X. Servire come sacerdote il mistero della Eucaristia e adempiere il comando del Signore « Fate questo per mio ricordo »,

7

fu la sua via. Dal giorno della sacra ordinazione fino alla

morte da Pontefice, egli non conobbe altro possibile sentiero per giungere
air eroico amore di Dio e al generoso contraccambio verso il Redentore
del mondo, il quale per mezzo della Eucaristia « quasi effuse le ricchezze
del divino suo amore verso gli uomini ».

8

Uno dei documenti più

espressivi della sua coscienza sacerdotale fu l'ardente cura di rinnovare
la dignità del culto, e specialmente di vincere i pregiudizi di una prassi
traviata, promovendo con risolutezza la frequenza, anche quotidiana,
dei fedeli alla mensa del Signore, e là conducendo senza esitare i fanciulli, quasi sollevandoli sulle sue braccia per offrirli all'amplesso del
Dio nascosto sugli altari, donde una nuova primavera di vita eucaristica
sbocciò per la Sposa di Cristo.
Nella profonda visione che aveva della Chiesa come società, Pio X
all'Eucaristia riconobbe il potere di alimentare sostanzialmente la sua
intima vita e di elevarla altamente sopra tutte le altre umane associazioni. Solo l'Eucaristia, in cui Dio si dona all'uomo, può fondare una
vita associata degna dei suoi membri, cementata dall'amore prima che
dall'autorità, ricca di opere e tendente al perfezionamento dei singoli,
una vita cioè « nascosta con Cristo in Dio ».
Provvidenziale esempio per il mondo odierno, in cui la società terrena, divenuta sempre più quasi un enigma, a sè stessa, cerca con ansia
una soluzione per ridonarsi un'anima! Guardi esso dunque, come a modello, alla Chiesa raccolta intorno ai suoi altari. Ivi, nel mistero eucaristico l'uomo scopre e riconosce realmente il suo passato, il presente e
l'avvenire come unità in Cristo.

9

Consapevole e forte di questa solida-

rietà con Cristo e coi propri fratelli, ciascun membro dell'una e dell'altra società, la terrena e la. soprannaturale, sarà in grado di attingere dall'altare la vita interiore di personale dignità e di personale
valore, vita che al presente è sul punto di esser travolta dalla tecnicizzazione e dalla eccessiva organizzazione della intera esistenza, del lavoro
e perfino dello svago. Solo nella Chiesa, par che ripeta il santo Pontefice,
e per essa nella Eucaristia, che è « vita nascosta con Cristo in Dio »,
sta il segreto e la sorgente di rinnovata vita sociale.
Di qui consegue la grave responsabilità di coloro ai quali, come a
ministri dell'altare, spetta il dovere di schiudere alle anime la vena sal7

Lue. 22, 19.

s

Conc, Trid. sess. X I I I , cap. 2.

9

Cfr. Conc. Trid. 1. c.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

312

vinca della Eucaristia. Multiforme è invero l'azione che un sacerdote
può svolgere per la salvezza del mondo moderno ; ma una è senza, dubbio
la più degna, la più efficace, la più duratura negli effetti : farsi dispensatore della Eucaristia, dopo essersene egli stesso abbondantemente nutrito. L'opera sua non sarebbe più sacerdotale, se egli, sia pure per lo
zelo delle anime, mettesse in secondo luogo la vocazione eucaristica.
Conformino i sacerdoti le loro menti alla, ispirata sapienza di Pio X, e
fiduciosamente orientino sotto il sole eucaristico ogni loro attività di
vita e di apostolato. Parimente i religiosi e le religiose, viventi con Gesù
sotto il medesimo tetto, e dalle sue carni quotidianamente nutriti, riguardino come norma sicura quanto il santo Pontefice dichiarò in una importante occasione, che cioè i vincoli con Dio mediante i voti e in
comunità religiosa non debbono essere posposti a nessun altro, per
quanto legittimo, servigio a vantaggio del prossimo.

10

Nell'Eucaristia l'anima deve affondare le radici per trarne la soprannaturale linfa della vita interiore, la quale non è soltanto un bene fondamentale dei cuori consacrati al Signore, ma necessità di ogni cristiano,
cui Dio ha assegnato una vocazione di salute. Senza la vita interiore
qualsiasi attività, per quanto preziosa, si svilisce in azione quasi meccanica, nè può avere l'efficacia propria di una operazione vitale.
Eucaristia, e vita interiore ; ecco la suprema e più generale predicazione, che Pio X rivolge in quest'ora, dal fastigio della gloria, a tutte le
anime. Quale apostolo della vita interiore egli si colloca nell'età della
macchina, della tecnica, dell'organizzazione, come il Santo e la guida
degli uomini di oggi.
Sì, o Santo Pio X, gloria del sacerdozio, splendore e decoro del popolo
cristiano ; — Tu in cui l'umiltà parve affratellarsi con la grandezza,
l'austerità con la mansuetudine, la semplice pietà con la profonda dottrina ; Tu, Pontefice della Eucaristia e del catechismo, della fede integra
e della fermezza impavida; volgi il tuo sguardo verso la Chiesa santa,
che Tu tanto amasti e alla quale dedicasti il meglio dei tesori, che con
mano prodiga la divina Bontà aveva deposto nell'animo Tuo; ottienile
la incolumità e la costanza, in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni dei
nostri tempi ; sorreggi questa povera umanità, i cui dolori così profondamente Ti afflissero, che arrestarono alla fine i palpiti del tuo gran cuore;
fa. òhe in questo mondo agitato trionfi quella pace, che deve essere armonia fra le nazioni, accordo fraterno e sincera collaborazione fra le classi
sociali, amore e carità fra gli uomini, affinchè in tal guisa quelle ansie,
10

Cfr. Bp. ad Gabrielem M., Antist. Gen. Fr. a Scholis Christ., 23 Apr. 19C5 -

Pii X P. M. Act., v. II, pag. 87-88.

Acta Pii Pp. XII

313

che consumarono la tua vita. apostolica, divengano, grazie alla tua
intercessione, una

felice realtà, a gloria del Signor Nostro Gesù Cristo,

che col Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei secoli.
Così sia.

II
Emis PP.

DD.

Cardinalibus

atque

Examis PP.

DD.

Sacrorum Antisti-

tibus, qui Romae sollemni Canonizationi S. Pii Pp.

X interfuerunt. *

Venerabiles Fratres,
« Si diligis... pasce ». Quidnam sit apostolici laboris ratio, fastigium
virtutis, meritorum origo et fons, praeclare hoc docet divini Servatoris
ad Petrum Apostolum adhibitum monitum, quo Eucharisticum Sacrificium in honorem unius aut plurium Summorum Pontificum inchoatur.
Vestigiis insistens Iesu Christi, Pontificis et Pastoris sempiterni, qui
pro nobis magna docuit, mira fecit, dura sustinuit, Romanus Antistes
Pius nomine decimus, quem Sanctorum fastis accensere valde gavisi
sumus, ex ore Christi elapsum strenue implens praeceptum, pascendo
dilexit et diligendo pavit. Dilexit Christum et pavit gregem Christi : ex
supernis divitiis, quas benignissimus Redemptor intulit terris, haud
parce hausit quae gregi liberaliter dedit : veritatis nempe alimonium,
mysteria caelestia, divinae Eucharistiae sacrificii et sacramenti magnificentissimam gratiam, caritatis suavitatem, adsiduam consulendi curam, tutelae fortitudinem; totum se dedit et ea omnia quae ei largitus
erat omnium bonorum Auctor et Dator.
Romam venistis, Venerabiles Fratres, sertum laetitiae Nostrae, ut,
sollemnium celebritatum participes, admirationis et honoris obsequium
Nobiscum proferretis huic Romanae Urbis Antistiti, cuius vita inclita
universam collustravit Ecclesiam, et gratiarum actiones persolveretis
Deo, qui magno beneficiorum cumulo per hunc Pontificem quos ad aeternam adipiscendam salutem dirigit, paterna eos misericordia perfudit.
Et nunc, dum Nos inter vos medii, Fratres dilectissimi, tam frequentes ex omnibus orbis terrarum partibus advectos, laeto penitusque commoto animo adstamus, Nos inquimus, Iesu Christi Vicarius, « consenior »,
inter vos « seniores », quod memorandum et monendum Nobis occurrit,
breviter ante omnia astringere volumus verbis ex ipsius primi Summi
Pontificis ac Principis Apostolorum epistula, quam modo meminimus,
depromptis : « Seniores, qui in vobis sunt, obsecro, consenior et testis
* Habita die 31 Maii mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

314

Christi passionum, ... pascite qui in vobis est gregem Dei, providentes
non coacte, sed spontanee secundum Deum, ... forma facti gregis ex
animo )).

1

Idem haec sonant ac divinae vocis effatum, quod pastoralem

industriam ad operosam incitat caritatem : « Si diligis, ... pasce! ».
At paucis ea enucleare volumus quae Beatissimi Petri verbis modo
summatim innuimus.
Sollicitudo omnium Ecclesiarum quae Nobis incumbit, et vigilantia,
qua pro supremo Nostri officii munere cotidie Nos urget, impellunt
Nos, ut ob oculos Nostros ponamus et perpendamus quaedam ad mentis
sententias, ad animi sensus, ad actionem vitae spectantia, in quae vestram quoque sollicitudinem et vigilantiam converti volumus, ut eam
Nostrae iungatis, atque ita citius et efficacius gregi Christi provideatur.
Agi enim videtur de cuiusdam contagionis spiritualis indiciis atque effectibus, qui pastoralem curam expetunt, ne invalescant grassarique
incipiant, sed in tempore sanentur et quam primum tollantur.
Proposito Nostro consentaneum esse videtur vobis singillatim explanare ea quae triplici munere ac praerogativa ex divina institutione vobis,
Apostolorum successoribus, sub auctoritate Romani Pontificis competunt,

2

i. e. magisterium, sacerdotium, regimen. Attamen, cum hodie

tempus non sufficiat, orationem Nostram nunc ad primam tantum rem
contrahemus, ceteras ad aliam occasionem in posterum (si Deus dabit
Nobis copiam) differentes.
Christus Dominus veritatem, quam e caelis attulit, Apostolis et per
ipsos eorum successoribus concredidit ; Apostolos, sicut ipse fuit missus
3

a Patre, misit, ut docerent omnes gentes omnia quaecumque ipsi a Domino audier ant.

4

Apostoli igitur iure divino sunt in Ecclesia statuti

veri doctores seu magistri. Praeter Apostolorum autem legitimos successores, scilicet Romanum Pontificem pro universa Ecclesia, Episcopos
vero pro fidelibus suis curis commissis,

5

alii magistri iure divino in

Ecclesia Christi non habentur ; at tum ipsi, tum imprimis Supremus in
Ecclesia Magister atque Christi in terris Vicarius, alios arcessere possunt suos in magistri munere operis socios consiliariosve, quibus facultatem (sive peculiariter sive ob collatum officium)

6

docendi delegent.

Qui ad docendum ita vocantur, in Ecclesia proprie non nomine suo,

1

Cfr. 1 Petr. 5, 1 - 3 .

2

Cfr. can.

3

Io.

1

5

Cfr.

329.

20, 21.
MATTH.

Cfr. can.

• Cfr. can.

28,

1326.
1328.

19-20.

Acta Pii Pp. XII

315

neque titulo scientiae theologicae, magistros agunt, sed vi missionis
quam a legitimo Magisterio receperunt, eorumque facultas manet semper
huic subiecta neque umquam fit sui iuris, seu nulli potestati obnoxia.
Episcopi vero, tali facultate data, numquam iure docendi privantur,
neque eximuntur gravissimo officio providendi et invigilandi integritati
atque securitati doctrinae, quam alii in auxilium assumpti proponunt.
Ideo legitimum Ecclesiae Magisterium neminem ex iis, quibus missionem canonicam dedit, laedit vel offendit, si scire et pro certo habere
cupit,

quid ii, quos ad docendum miserit, in praelectionibus viva voce,

quid in libris vel commentariis et ephemeridibus auditoribus tradendis,
item quid in libris aliisve scriptis publici iuris factis, doceant atque
defendant. Non habemus in animo iuris normas circa praeviam censuram
librorum in hunc finem ad omnes has res extendere ; siquidem tot alii
modi et viae praesto sunt, quibus tuto percontanda notitia de docentium
doctrina acquiri potest. Neque haec legitimi Magisterii providentia et
circumspectio quidquam habet diffidentiae vel suspicionis — (sicuti ne
professio quidem fidei, quam a docentibus multisque aliis Ecclesia exigit)

7

—, e contrario, collata docendi facultas sapit fiduciam, bonam

aestimationem, honorem exhibitum ei, cui eadem conceditur. Ipsa S. Sedes, si quando inquirit et scire vult, quid in aliquibus Seminariis, Collegiis, Athenaeis, studiorum Universitatibus, doceatur in rebus ad suam
potestatem spectantibus, nulla alia ea usa ducitur, quam conscientia
tum mandati Christi, tum obligationis, qua tenetur coram Deo de tutanda atque incorrupte et integre servanda sana doctrina. Praeterea haec
exercenda vigilantia nititur etiam ad defendendum et urgendum vestrum
ius et officium alendi gregem vobis concreditum genuino Christi verbo
et veritate.
Non absque gravi ratione haec coram vobis, Venerabiles Fratres, monere voluimus. Etenim infeliciter accidit, quod quidam docentes parum
quaerunt coniunctionem cum vivo Ecclesiae Magisterio, parumque mentem animumque convertunt ad communem eius doctrinam hoc vel illo
modo clare propositam ; simul autem nimium dant proprio ingenio, mentis habitui recentiorum, aliarum disciplinarum normis, quas únicas
dicunt et habent tamquam veris doctrinae rationibus et praeceptis consentaneas. Sine dubio Ecclesia humanarum disciplinarum studium et
progressum summopere amat et fovet, hominesque doctos, qui in studiorum cultu vitam suam consumunt, peculiari dilectione atque existimatione prosequitur. Attamen res de religione et moribus, veritates sensi-

7

Cfr. can. 1406, n. 7 et S.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

316

bilium ordinem omnino transcendentes, ad Ecclesiae officium auctoritatemque unice pertinent. In Nostris Litteris Encyclicis Humani generis
illorum, quos supra memoravimus, ingenium seu spiritum descripsimus;
itemque monuimus nonnullas ex inibi reprobatis a veritate aberrationibus prorsus originem habere ex neglecta coniunctione cum vivo Magisterio Ecclesiae. Eandem hanc cum mente et doctrina Ecclesiae necessariam coniunctionem gravissimis verbis iterum iterumque extulit Sanctus Pius X in magni ponderis omnibusque vobis pernotis documentis.
Idem repetiit eius in Summo Pontificatu Successor, Benedictus X V , qui
postquam in primis suis Litteris Encyclicis

8

Modernismi a suo Deces-

sore factam condemnationem sollemniter iteravit, huius systematis asseclae spiritum ac mentem ita designat: « Q u o spiritu qui agitur, is
quidquid sapiat vetustatem, fastidiose respuit, avide autem ubivis nova
conquirit : in ratione loquendi de rebus divinis, in celebritate divini
cultus, in catholicis institutis, in privata ipsa exercitatione pietatis »

9

Quod si nonnulli huius temporis docentes et professores omni conatu et
nisu insistunt in novis afferendis et evolvendis, non autem in reptendo
« id quod traditum » est : si solum hoc proponere volunt, hoc mente
quiete pervolvant, quod Benedictus XV in memoratis Litteris Encyclicis iis considerandum profert : « Sanctam haberi volumus eam maiorum
legem : Nihil innovetur, nisi quod, traditum est; quae lex tametsi inviolate servanda est in rebus fidei, tamen ad eius normam dirigenda sunt
etiam, quae mutationem pati possunt ; quamquam in his ea quoque
regula plerumque valet : Non nova, sed noviter ».

10

Ad laicos quod attinet, a legitimis Magistris in fidei defensione eosdem quoque adiutores et adiutrices vocari vel admitti in aperto est.
Sufficit memorare Christianae doctrinae institutionem, in quam tot milia virorum mulierumque incumbunt, necnon alias formas apostolatus
laicorum. Quae omnia eximie laudanda sunt omnique conatu promoveri
possunt et debent. At omnes hi laici sint et maneant oportet sub auctoritate, ductu atque vigilantia eorum, qui divina institutione magistri in
Ecclesia Christi statuti sunt. Nullum est enim in Ecclesia, in rebus ad
salutem animarum spectantibus, magisterium quod huic potestati ac
vigilantiae subductum sit.
Recentibus vero temporibus hinc illinc enasci et passim propagari
coepta est theologia, ut aiunt laicalis et peculiare theologorum laicalium
coeptum est genus, qui sui iuris esse profitentur ; habentur huius theolo8

Ad beatissimi Apostolorum Principis, 1 Nov. 1914.

9

Acta Ap. Sedis, vol. V I , 1914, pag. 578.

1 0

I. c.

317

Acta Pii Pp. XII

giae praelectiones, scripta typis edita, circuli, cathedrae, professores. Hi
suum magisterium distinguunt et quodammodo opponunt Magisterio Ecclesiae publico; aliquoties, ut suum agendi modum probent, provocant
ad docendi et interpretandi charismata, de quibus in Novo Testamento,
praesertim in Epistulis Paulinis, non semel est sermo ;

11

provocant

ad historiam, quae inde ab initio religionis christianae; usque ad hunc
diem tot affert nomina laicorum, qui in bonum animarum Christi veritatem docuerunt scriptis et viva voce, verum ad hoc non vocati ab Episcopis, neque petita vel accepta sacri magisterii facultate, sed ducti interno
suo impulsu ac studio apostolico. Verumtamen haec contra retinenda
sunt : numquam nempe fuit neque est neque umquam erit in Ecclesia
legitimum laicorum magisterium, quod a Deo auctoritati, ductui, vigilantiae sacri Magisterii fuerit subtraetum; immo ipsa subiectionis negatio evincens exhibet argumentum et iudicium : laicos ita loquentes et
agentes non duci Spiritu Dei et Christi. Praeterea nemo non videt,
quantum sit in hac (( theologia laicali » periculum perturbationis et erroris; periculum etiam, ne alios instruere incipiant homines plane inepti, immo dolosi quoque et fallaces, quos descripsit S. Paulus : « Erit
tempus, cum... ad sua desideria coacervabunt sibi magistros prurientes
auribus, et a veritate quidem auditum avertent, ad fabulas autem convertentur » .

12

Absit a Nobis ut, hoc monendo, a sacra doctrina altius discenda et
in vulgus efferenda avertamus eos, cuiuslibet ordinis et coetus, qui tam
praeclaro studio commoventur.
Date autem vosmet, Venerabiles Fratres, sollertiorem in dies operam, ut, quemadmodum officii vestri aeque onus ac honor poscunt, supernae veritatis magis magisque indagando in celsa et profunda penetretis, et sedulo flammantibus eloquiis sanctissima religionis vera iis
proferatis, qui nunc haud sine praegravium periculorum minis in cogitando et sentiendo fallaciae obruuntur caligine, ut salutariter poenitendo
et recte diligendo redeant denique ad Deum, « a quo averti cadere ; in
quem converti resurgere; in quo manere, consistere... in quem redire
reviviscere : in quo habitare, vivere est ».

l i s

Quod ut feliciter agatis, caelestia auxilia vobis invocamus atque, ut
haec liberaliter affluant, vobis vestrisque gregibus Apostolicam Benedictionem peramanter impertimus.
11

e.

1 2

Cfr. 2 Tim.,

1 3

S. Aug. Soliloquiorum, lib, I, cap.

gr.

Rom.

12,

6-7;

1

Cor,

12,

28-30.

4, 3-4.
1,

n.

3 -

MIGNE

P. I., t.

32,

col.

870.,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

318

EPISTULAE
I
AD REVMUM P. VICTORIUM M. COSTANTINI, ORDINIS FRATRUM MINORUM CONVENTUALIUM MINISTRUM GENERALEM : SEPTIMO EXACTO SAECULO A CONSECRATIONE TEMPLI IN URBE A SI SIN ATE S. FRANCISCO DICATI ITEMQUE INSIGNITI DUOBUS ELAPSIS SAECULIS PRIVILEGIO BASILICAE MINORIS ET CAPPEELLAE PAPALIS.
P I U S PP. X I I
Dilecte fili, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Seraphici
Patriarchae praeconia et laudes ante omnium oculos in exemplum proponere, quotiescumque se praebet occasio, opportunum profecto ac salutare consilium est ; videtur enim « nullus fuisse, in quo Christi Domini imago et evangelica vivendi forma similior, quam in Francisco,
1

atque expressior eluxerit ».

Quamobrem, quod datis ad Nos litteris si-

gnificabas, septimum esse exactum saeculum, ex quo Decessor Noster
imm. mem. Innocentius IV mirabile templum « in colle Paradisi positum », suis manibus consecravit, itemque ducentesimum esse revolutum
annum, ex quo idem templum Patriarchalis Basilicae honore ac « Cappellae Papalis » privilegio insignitum fuit, id duplex eventum non modo
commemoratu dignum putamus, sed eiusmodi etiam esse, ut opportunitatem faciat ea in mentem revocandi Franciscalis Familiae exordia,
ex quibus tam excelsae sanctitatis lux refulsit, ac christiana morum
renovatio feliciter orta est.
Nullo non tempore, ut omnes norunt, Romani Pontifices inditum
Minorum Ordinem peculiari benevolentiae studio prosecuti sunt. Itaque duos tantum post annos, ex quo Legifer Pater vester ex hoc terrestri exsilio ad caelestem patriam evolavit, Decessor Noster piae mem.
Gregorius IX Apostolicis datis Litteris decernit ut « sacra exstruatur
aedes, in qua Beati Francisci corpus debeat conservari » f cuius quidem

ingentis

molitionis

primarium

lapidem

idem

Pontifex

anno

Mccxxvni sollemni ritu posuit, postquam Seraphicum Patriarcham in
album Sanctorum Caelitum auctoritate sua falli nescia adscripserat.
1

Pius X I , Litt. Enc. Rite expiatis; A. A. S., 1926, p. 154.

2

Cfr. Bulla Recolentes, d. d. 28 Aprilis a. 1228.

3

Cfr. Bulla Speravinms, d. d. 16 Iunii a. 1230.

3

319

Acta Pii Pp. XII

Hanc autem sacram aedem non modo voluit « nulli alii, quam Romano
4

Pontifici subiectam » et « sub speciali Apostolicae Sedis tutela consistentem » ,
trem » .

5

sed eam etiam totius Franciscalis Ordinis « Caput et Ma-

6

Haud multos autem post annos alius Decessor Noster imm. mem.
Innocentius IV mirabile hoc templum, ad summum iam fastigium per7

ductum, suis ipse manibus, ut diximus, consecravit, voluitque « nobili
8

compleri structura, et insignis praeminentia operis decorari » ; itemque singularibus « privilegiis et gratiis insigniri » .

9

Quae vero « omnia et singula privilegia, praerogativas, libertates,
exemptiones et immunitates » Romani Pontifices superiore aetate concesserant, Decessor Noster imm. rec. Benedictus X I V non modo Apostolicis datis Litteris confirmavit,

10

sed aliud etiam, ut optime nosti,

quasi in cumulum adiecit; hoc est ad eiusdem templi splendorem et
decus augendum edixit : « Praedictam Ecclesiam Nostram Sancti Francisci Assisiensis, praesentium Litterarum tenore et de Apostolicae potestatis plenitudine, in Basilicam Patriarchalem et Cappellani Papalem
erigimus, ac talem ex nunc in futurum perpetuo esse et fore decernimus ;
eamque Basilicam Patriarchalem et Cappellani Papalem aeque et pariformiter nuncupari et haberi volumus, ac alias Basilicas Patriarchales
intra Almam Urbem » .

1 X

Quamobrem tam superioris, quam inferioris

Basilicae (( Altare Pontificium seu Papale ex nunc in posterum esse et
fore declaramus, ita ut nemini liceat, absque speciali indulto . . . Missam
sive privatim sive sollemniter celebrare » .

1 2

Parique modo in utraque Ba-

silica « volumus idcirco Pontificium thronum seu Cathedram ... perpetuo retineri
Videtur Nobis, haec singularia privilegia considerantibus — quae, saeculari hac faustitae data, libentissime confirmamus — Deus ipse non
tantum in caelestis beatitudinis sede servum suum fidelissimum summis
voluisse honoribus afficere, sed hac etiam in terra, ubi sanctissimam vitam egit, ac suas mortales reliquit exuvias, eum peculiarissima voluisse

4

Cfr. Bulla Recolentes, d. d. 22 Octobris a. 1228.

5

Cfr. Bulla Recolentes, d. d. 22 Octobris a. 1228.

6

Cfr. Bulla Is qui Ecclesiam, d, d. 22 Aprilis a. 1230.

7

Cfr. Bulla Si populus Israeliticus, d. d. 11 Iunii a. 1253.

8

Cfr. Bulla Decet, d. d. 10 Iulii a. 1253.

8

Cfr. Bulla Dignum existimamus, d. d. 16 Iulii a. 1253.

10

Const. Ap. Fedelis Dominus, d. d. 25 Martii a. 1754

11

Const. Ap. Fidelis Dominus, d. d. 25 Martii a. 1754.

12

Ibidem.

1 3

Ibidem.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

320

decorare gloria. Quemadmodum autem Romani Pontifices, ita cuiusvis
linguae Nationisque scriptores, quasi eius sanctitudinis fulgore capti,
eum maximis extulerunt laudibus; ac « certavere ... artifices summi, quis
eorum aptius pulcbriusque Francisci imaginem eiusque res gestas pingendo vel sculpendo, caelando vel tesellando referret».

14

Quod tamen praecipuum est, eo profecto spectat, ut nempe S. Francisci vita non modo bumaniorum litterarum ac liberalium artium splendore in plena sua luce ponatur, sed ut etiam praeclara eius virtutum
exempla sibi quisque ad imitandum proponat. Vos praesertim, qui eum
Legiferum sequimini Patrem, eiusque religiosae vitae formam, sacris
nuncupatis votis, amplexi estis, eius imaginem in vos referre, ac seraphici eius spiritus, eiusque sanctitatis nitore vestros conformare mores,
divina aspirante iuvante que gratia contendatis. Hi sint, dilecte fili, saecularis huius celebrationis optatissimi ac salutares fructus. Etenim hoc
est « ita de honoribus, qui Beato Francisco proferantur, statuendum, tunc
maxime futuros ei, cui deferuntur, gratos, si fuerint iis ipsis, qui deferant, fructuosi. In hoc autem positus est fructus solidus minimeque
caducus, ut, cuius excellentem virtutem homines admirantur, similitudinem eius aliquam adripiant, fierique studeant ipsius imitatione meliores » .

15

Haec sunt, dilecte fili, incensissima vota Nostra ; hoc peculiari modo
vobis optamus omnibus, ac supplicibus votis a Deo cupimus. Ac confidimus etiam fore ut quam vos Seraphici Patris virtutem in vos, opitulante Deo, rettuleritis, ea vestro eloquio, exemplo et apostolatus studio in
aliis quoque quamplurimis ut efflorescat efiiciatis.
Ac quandoquidem novimus Asisinatem Patriarcham non tam turbulentae aetati suae, quam christianae omnium temporum communitati
emendandae divinitus fuisse datum, ita futurum speramus ut saeculares
eiusmodi celebrationes, cum ad sepulcrum eius gloriosum pias peregrinantium multitudines procul dubio advocent, haud parum profecto conferant ad eam morum excitandam renovationem, quae in bonorum omnium
est votis.
Qua suavissima spe freti, cum tibi, dilecte fili, fuique Ordinis sodalibus — quorum diligentissimae curae sunt Patriarchalis Asisii Basilica ac Seraphici Patris sepulcrum concredita — tum universae Franciscanum Familiae, iisque omnibus qui sacris celebrationibus intererunt,

14

Litt. Enc. Rite expiatis, d. d. 30 Aprilis a. 1926; A. A. S., 1926, p. 170.

15

Leo X I I I , Litt. Enc. Auspicato, d. d. 7 Sept. a. 1882.

Acta PU Pp. XII

321

caelestium gratiarum auspicem, Nostraeque peculiarissimae benevolentiae
pignus, Apostolicam Benedictionem peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die x x v mensis Martii, a. MDCCCCLIV,
Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

II
AD EXCMUM P. D. GERALDUM PATRICIUM OCHARA, ARCHIEPISCOPUM-EPISCOPUM SAVANNENSEM-ATLANTENSEM, NUNTIUM APOSTOLICUM IN HIBERNIA,
QUINA EPISCOPATUS LUSTRA IMPLENTEM.

PIUS PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Delectationem sane peculiarem afferei tibi dies, quum, ineunte proximo Maio
mense, quintum ac vicesimum ab inito episcopatu annum fauste celebran s . Egregia enim exstant erga Ecclesiam merita, quae hoc haud brevi
temporis spatio tibi comparasti. Ex quo profecto inter Antistites sacrorum cooptatus es, primo quidem tamquam Auxiliaris Archiepiscopi Philadelphiensis, S. R. E. Cardinalis Dougherty, deinde ut Savannensis
Episcopus, tum Apostolicam in Romania Nuntiaturam regendo, tum denique Nuntii in Hibernia Apostolici munus gerendo, semper ad honorem
Dei proximorumque utilitatem tua pietatis studia sollicitasque curas
contulisti. In amplissima autem Savannensi dioecesi sollertiam tuam inter cetera testantur novae ecclesiae et catholicae scholae, quarum nonnullae pro solis Nigritis, liberaliter conditae, itemque valetudinarium pro
Nigritis erectum, Opus ecclesiasticarum vocationum actuose promotum,
adsidua verbi Dei praedicatio, non modo ore editisque in vulgus scriptis,
verum etiam per radiophonicum inventum litterarumque commercium
effecta, cum haud parvo Christifidelium annuo incremento. In Romania
autem atque in Hibernia Nostram gerens personam, ad relationes moderandas inter Apostolicam hanc Sedem et rerum publicarum magistratus
adiutricem Nobis operam praestitisti atque istic iugiter praestas. Tibi
itaque, Venerabilis Frater, praeclaram nacti opportunitatem, de episcopali officio tam diu seduloque gesto libenti animo gratulamur, simulque
Deum exoramus, ut copiosis donis solaciisque te benigne exornare velit.
Quo interea auspicati eventus celebratio utilior christiano populo evadat, tibi ultro potestatem tribuimus, ut die constituta, in tua Dioecesi
21

- A C T A , rol. X X I , n.

8.

- 30-6-1954.

322

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate ' benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Caelestis denique praesidii
in auspicium, inque praecipui Nostri amoris pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Venerabilis Frater, perdilecto Hiberniae populo, Episcopo Auxiliari tuo cunctoque clero et fidelibus Savannensibus-Atlantensibus peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die III mensis Aprilis, anno

MDCCCCLiv,

Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I

III
1

AD E M U M P. D. ANTONIUM TIT.

SANCTI LAURENTII IN PANISPERNA S. R.

EI.

PRESB. CARDINALEM CAGGIANO, EPISCOPUM ROSARIENSEM, QUEM LEGATUM
DELIGIT AD MARIALEM CONVENTUM E TOTA ARGENTINA REPUBLICA CATAMARCAE HABENDUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam benedictionem. — Proximo Maio mense ineunte, Deiparae cultui peculiariter dicato, ut didicimus
perlibenter, iuxta consilium ab Episcopatu Argentino praeterito anno susceptum, Marialis Congressio e tota ista Republica sollemniter Catamarcae peragetur. Hac enim in urbe exstat simulacrum Beatae Virginis a Valle nuncupatum, quod ab initiis fere saeculi decimi septimi ab
incolis peregrinisque religiosissime colitur. Immo christifideles Catamarcenses ac Tucumanenses eandem augustam Dominam titulo a Valle,
uti caelestem suarum dioecesium Patronam, venerantur. Nos autem,
tertio Nostri Pontificatus anno, Cathedrale templum, ubi insigne simulacrum asservatur, quo honoribus iuribusque et privilegiis ditaretur,
titulo ac dignitate Basilicae Minoris condecoravimus, ita ut cultus Deiparae quodammodo auctus tota ista regione in exemplum evaderet. In
proximo itaque Conventu, qui Mariali hoc vertente anno peropportune
habebitur, de nobilissimis agetur privilegiis Dei Genitricis, sine originali labe conceptae, de praeclaris eius virtutibus ad imitandum proponendis, deque genuina erga Matrem nostram pietate fovenda in populo
christiano atque exacuenda. Quapropter nihil gratius acceptiusque ducimus, quam ut indictae celebrationi auctoritate et praesentia quadam Nostra cumulum addamus. Te igitur, Dilecte Fili Noster, qui

Acta PU Pp. XII

323

Romanae purpurae spendore praef ulges, Legatum Nostrum per hasce
Litteras deligimus ac renuntiamus,

ut,

Nostram gerens personam,

Congressui Mariali, Catamarcae ad simulacrum Virginis. Mariae a
Valle propediem ineundo,
spem fovemus,

eiusmodi

sollemniter praesideas.
sollemnia,

pro

Iucundam autem

tua aliorumque

sacrorum

Antistitum praesertia, pro frequentis populi concursu et veneratione, pro augusta coetuum rituumque magnificentia, quum in Virginis ab
origine immaculatae triunphum, tum in animarum fervorem ac profectum auspicato cedant.

Dilecte

Fili

Noster, nisi ut tibi facultatem quoque demus, praefinita die,

Nihil denique Nobis

restat,

post

Sacrum pontificali ritu peractum, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicendi,

plenaria indulgentia iisdem

proposita, suetis Ecclesiae condicionibus lucranda. Interea supernorum
munerum conciliatrix et praenuntia, peculiarisque Nostrae benevolentiae testis sit Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster,
egregio Episcopo Catamarcensi, tuisque honorificae legationis sociis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xxiv mensis Aprilis anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. XII

IV
AD EMUM P. D. CLEMENTEM AEMILIUM TIT. SANCTAE BALBINAE S. R. E. PRESB.
CARDINALEM ROQUES ARCHIEPISCOPUM RHEDONENSEM, DOLENSEM ET SANCTI
MACLOVII, DECEM A SUSCEPTO SACERDOTIO LUSTRA ET QUINA AB INITO EPISCOPATU CELEBRATURUM.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Periucundo animo nuntium accepimus, te, medio vertente hoc mense, decem
ab inito sacerdotio lustra simulque quintum ac vicesimum episcopatus,
tui natalem, clero quidem fidelibusque iure meritoque tecum laetantibus,
fauste esse celebratorum. Utriusque enim eventus commemoratio praeclaram Nobis occasionem praebet publice tibi confirmandi existimationem ac benevolentiam, quibus te semper prosecuti sumus. Ipse profecto,
pietate, litteris sacraque doctrina haud leviter imbutus, caritate studioque animarum incensus, post sacri muneris primitias in fiorenti aevo
magistri moderatorisque ofiicia in Seminario clericorum Minore Ca-

§24

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

strensi obeundo, artis tuae docendi et regendi alios prima aeque clara
specimina edidisti. Tum ad episcopalem evectus dignitatem, primo in
dioecesi Montis Albani, deinde in vetusta sede Aquensi, Arelâtensi et
Ebrodunensi, denique in praenobili ista, quam nunc quoque regis, Thedonensi, pastorale ministerium alacriter exercuisti. Omnes autem officii
tui partes prudenter sagaciterque alimplens, peculiares adhibuisti curas
ad quaestiones sociales solvendas, ad catholicas scholas sedulo strenueque tuendas fovendasque, ad incepta et opera Actionis Catholicae, iuvenum praesertim, moderanda lateque provehenda. Tot igitur tua erga
Ecclesiam merita abs te acquisita respicientes, Nos Ipsi, qui Romana
purpura te decorare voluimus, proximam nacti opportunitatem, de diuturno sollertique sacro et pastorali munere magnopere gratulamur, simulque a Deo precamur, ut uberrima dona ac solacia superna tibimet
gregique tuo largiatur. Quo interea duplicis eventus celebratio utilior
christiano populo exsistat, tibi ultro facultatem damus, ut, statuta die,
Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens,
ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Denique in praesidii caelestis auxilium, inque praecipui Nostri amoris pignus, Apostolicam Benedictionem
tibi, Dilecte Fili Noster, egregio Auxiliari tuo Episcopo, cunctoque clero
ac fidelibus tuae vigilantiae concreditis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud S. Petrum, die iv mensis Maii, a. MDCCCCLIV,
Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. XII

NUNTIUS

RADIOPHONICUS

CHRISTIFIDELIBUS FRIBURGI COADUNATIS OB ANNUUM CONVENTUM CATHOLICORUM TOTIUS HELVETIAE. *
Chers fils et chères filles, guidés par vos Pasteurs, Nos Vénérables et
très dignes Frères, vous vous êtes réunis cette année à Fribourg pour
tenir les assises solennelles de la Suisse catholique. Parmi les villes qui
s'enchâssent comme des pierres précieuses dans les merveilles naturelles
de votre pays, Fribourg est l'une des plus belles, riche aussi en trésors
* Datus die 16 Maii mensis a. 1954.

Acta PU Pp. XII

325

de culure et, depuis toujours, citadelle de la foi et de la vie catholique
dans votre patrie.
Mais la beauté de la ville que baigne la Sarine est aujourd'hui largement dépassée par la magnificence de Celle à qui votre Congrès est
consacré, Marie, la Vierge conçue sans tache et la Mère de Dieu. Sa
splendeur éclatante est lumière et force ; lumière qui éclaire la richesse
et la profondeur des vérités de la foi chrétienne, force qui déborde dans
la volonté et le cœur et rend capable de traduire cette foi en actes jusque
dans le moindre détail.
Quand Nous avons proclamé l'année mariale, pour le centenaire de
la définition de l'Immaculée Conception, Nous l'avons fait précisément
dans l'intention et l'espoir de voir, par la puissante intercession de
Marie, la foi vivante croître et se fortifier dans l'Eglise catholique ellemême, dans ses fils et ses filles, pour endiguer le matérialisme qui monte
comme une marée.
Le progrès matériel par la recherche et l'exploitation des forces naturelles poursuit sans arrêt son chemin et l'Eglise approuve cette évolution, même dans ses principes, mais elle y joint un avertissement
pressant : quand le progrès matériel n'est pas contre-balancé par des
forces religieuses et morales puissantes, il risque de devenir le chancre
de la société humaine. Où devrait-on trouver ces forces sinon dans l'Eglise catholique et chez ses croyants?
Le matérialisme, le processus de laïcisation de toute l'existence se déploie dans le domaine spirituel et religieux : la pensée de Dieu, le respect
et la crainte dé Dieu sont bannis de plus en plus de la vie publique, de
la famille et par là aussi, presque fatalement, de la vie de l'individu. Ce
processus est déjà fort avancé. A qui incombe-t-il de faire front sinon à
vous, enfants de l'Eglise catolique? Par vos prières, votre amour du
Christ, votre lutte contre le péché et pour la pureté de l'âme dans tous
les sens, par toutes ces valeurs suprêmes de la vie religieuse et ce qui en
est le fruit : votre engagement public pour la cause de Dieu, du Christ
et de son Eglise.
Les difficultés du mariage et de la famille s'accroissent, de même que
s'accentue leur éloignement des préceptes essentiels et des commandements de Dieu. Vous en avez d'autant plus, chers fils et chères filles, le
devoir d'observer parfaitement la loi de la nature et celle du Christ,
avec l'aide de la grâce qui est offerte à tous. Ce n'est pas l'heure de la
pusillanimité ni des concessions qui répugnent à la conscience, mais de
la ténacité courageuse et de la persévérance.
La soif de jouissances grandit de façon inquiétante. Ce fait ne doit-il

326

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

pas vous inciter à la simplicité dans le train de vie, à la pénitence volontaire et an renoncement? Aux époques dangereuses, aux époques décisives pour la religion, l'Eglise a toujours compté sur le sacrifice personnel de ses croyants. C'est vrai aujourd'hui encore. Agissez donc en
conséquence!
Les différents peuples et l'humanité dans son ensemble se trouvent
devant des questions de droit, d'économie et d'ordre social difficiles à
résoudre. L'Eglise et les catholiques des divers pays sont conscients du
devoir qu'ils ont de contribuer de leur mieux à la solution de ces
questions. Leurs convictions religieuses en doivent être d'autant plus
assurées. Car indépendamment du fait que toutes les obligations morales sont aussi des devoirs religieux, ils n'accompliront rien de grand
et de décisif, même pour le bien temporel, que soutenus par une foi inébranlable dans les vérités éternelles; oui, cette foi est en elle-même la
contribution la plus précieuse qu'ils peuvent apporter au bien général
de ce monde.
Dans le combat contre le matérialisme, il faut lancer le mot d'ordre :
(( Revenons au christianisme des origines! ». Il s'applique bien ici. Les
chrétiens de ces premiers temps faisaient face à une culture païenne et
matérialiste, qui régnait en maîtresse. Ils ont osé l'attaquer et, finalement, ils se sont imposés — grâce d'ailleurs à leur ténacité opiniâtre et
movennant de lourds sacrifices. Imitez-vous! Daigne Marie, la Vierge
puissante, la Mère de la divine grâce, vous guider et vous bénir !
Freiburg, wo ihr, geliebte Söhne und Töchter, in diesen Tagen unter
dem Schutzmantel Unserer Lieben Frau über Fragen des katholischen
Lebens beraten habt, ist seit den Jahren, da der hl. Petrus Canisius
dort wirkte, als Heimstätte der Schulen bekannt. Ihr selbst habt in
den letzten Generationen dem Schulwesen der Stadt und des Kantons
den krönenden Abschluss gegeben durch die Gründung und den Ausbau
der katholischen Universität, und Freiburg beherbergt in seinen Mauern
auch das Herz der Pax Romana, des grossen internationalen Werks der
katholischen Jungakademiker.
Wir freuen Uns der Gelegenheit, euren Schöpfungen Unser väterliches
Lob auszusprechen. W i r begleiten ihre Entfaltung mit innigen Segenswünschen. Wo W i r sie erwähnen, können W i r nicht umhin, des edlen
Mannes zu gedenken, der hohe Verdienste um eure Universität hat,
Georges Python ; ihn hat einer eurer besten Staatsmänner, Giuseppe Motta, den « homme providentiel » genannt, « qui réunissait en lui la foi

Acta PU Pp. XII

327

du charbonnier, le coup d'oeil du génie et l'ardeur de l'apôtre tout entier
tourné vers l'action ».
Wo W i r das Andenken dieser und aller ihnen geistesverwandten katholischen Männer und Frauen ehren, lasst Uns ein Wort an die katholiken der akademischen und führenden Berufe richten :
In eurer wissenschaftlichen Tätigkeit bleibt euch bewusst, dass alles
Benken letztlich in absolute, unbedingt gültige Wahrheit mündet. Die
Relativierung alles Erkennens, auch der obersten Denk und Seinsgesetze,
ist ebenso naturwidrig wie unchristlich. Jene obersten Gesetze führen
zwingend zu Gott, und umgekehrt schliesst das Bekenntnis des persönlichen Gottes das Bekenntnis der absoluten Wahrheit mit ein. Weit
entfernt, für die Forschung ein Hemmnis zu sein, ist die absolute
Wahrheit vielmehr deren notwendige Grundlage und ihre stärkste Sicherung gegen den Irrtum.
W i r erinnern euch sodann an eine verantwortungsvolle Sendung, die
euch obliegt : Lebt dem Volk einen einfachen, demütigen Glauben vor!
Ihr habt euch Nikolaus von Flüe zum Patron erkoren. Sein Glaube war
ebenso selbstverständlich wie tief. Aber auch wenn ihr Geistesriesen
wie den hl. Augustinus nehmt — er ist wohl der bisher grösste unter
ihnen und war gleichzeitig von ganz echter Demut und demütigem Glauben. Er bleibt das grosse Vorbild der geistig tätigen und führenden
Schicht, überzeitlich, durch alle Jahrhunderte.
Gebt euren Brüdern und Schwestern auch das Beispiel einer unverfälschten Liebe zur Kirche. Wo Liebe zu Maria, da ist Liebe zur Kirche ;
wo Hingabe an die Kirche, da ist Hingabe an Maria. Das eine bedingt
und fördert das andere.
Unsere väterliche Teilnahme gilt besonders denen aus eurer Mitte,
die im öffentlichen Leben stehen. Ihr dürft euch der Volkskräfte wie
der Einzelpersönlichkeiten rühmen, die ihr in den Dienst des Vaterlands
gestellt habt. Um so mehr wagen W i r der Hoffnung Ausdruck zu geben,
dass schliesslich doch auch die letzten Spuren eines unglückseligen Kulturkampfs überlebter Zeit dem gerechten Empfinden der besten Schichten eures Volkes weichen werde.
Möge die Fürbitte und starke Hilfe des hl. Petrus Oanisius, dieses
Meisters der Erziehung und Schule, dieses Ratgebers der Grossen seiner
Zeit, den Freiburg mit Stolz zu den Seinen zählt und dessen verehrungswürdige Überreste es an heiliger Stätte birgt, auf euch und eurer Mitarbeit im sozialen und staatlichen Bereich ruhen und sie befruchten.

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium Oßciale

328

Diletti figli e figlie!
Mentre Falba radiosa di sempre nuovi e maggiori progressi materiali
parrebbe promettere al mondo un secolo di tranquillità e di benessere,
sul vasto orizzonte una nera nube fa sì che la umanità viva invece sommersa nelle tenebre dell'angustia e del timore, perchè le stesse conquiste
luminose della scienza e della tecnica, per natura loro così utili all'avanzamento delle opere di pace, si presentano come apportatrici di desola
zione e di rovina.
Il Nostro ultimo Messaggio pasquale, effusione di un cuore di Padre,
ha voluto essere l'eco del Nostro dolore, dinanzi a così lamentevole
spettacolo, e una voce ammonitrice, nella tremenda pagina della storia
presente, sulla gravità di sovrastanti pericoli.
Pericoli reali, che però non turbano il vero cristiano, come commoverebbero invece il viandante ignaro della meta, che improvvisamente
venisse assalito dalla tormenta. Egli, il vero cristiano, crede nella Provvidenza divina, che dirige i suoi passi, lo sostiene e lo conforta, nei momenti facili, come nelle difficili congiunture.
Mossi da questo ottimismo cristiano, che mai non può venir meno,
perchè è fondato non sull'arena mobile dei calcoli terreni, ma sulla
ferma rocca della fede, noi tutti, diletti figli e figlie, volgiamo con fiducia
filiale lo sguardo a Maria, Madre di misericordia, sotto la cui potente
e universale protezione riponiamo tutto il nostro avvenire. E perciò
a Lei raccomandiamo primieramente i sacerdoti, ministri del suo
divin Piglio, affinchè con la santità della vita, la purezza dei costumi, la
integrità della dottrina, il dono totale di sè stessi alla loro altissima
vocazione e la loro instancabile attività al servizio della Chiesa, siano
le guide sicure, di cui il popolo di Dio ha oggi, forse più che mai, bisogno ;
a Lei i legislatori e i reggitori della vostra nazione, perchè, consapevoli della loro responsabilità, promuovano sempre il suo vero bene,
specialmente conformando le sue leggi ai precetti divini ;
a Lei il suo popolo tutto, acciocché, come ha dato al mondo mirabili
esempi di laboriosità, di ordine e di armonia, possa praticare coscienziosamente anche tutte quelle altre virtù cristiane, che — nella solida
pace, nella giusta libertà e nella conveniente prosperità — rendono felici le nazioni;
a Lei anche tutti coloro che hanno abbandonato la Casa del Padre,
onde ritrovino la fede in Dio e riconquistino il suo paterno amore ;
a Lei finalmente affidiamo il mondo intiero, affinchè Maria tenda ad
esso la sua mano soccorrevole e lo conduca al suo Piglio Gesù Cristo,

Acta PU Pp. XII

329

Re e Signore dell'universo, vero Dio, luce della umanità, Padre e Redentore delle anime, a cui sia gloria nei secoli.
Sopra i vostri degnissimi Pastori, sopra i vostri zelanti sacerdoti,
sopra quelli tra voi che con tanto onore rappresentano le autorità dello
Stato, sopra voi tutti, diletti figli e figlie, costì presenti, non meno che
su tutti coloro i quali ascoltano la Nostra voce, sopra la vostra amatissima patria, discenda ora, pegno delle più abbondanti grazie celesti, la Nostra paterna Apostolica Benedizione.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

330

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SACRA CONGREGATIO R I T U U M

i
EOMANA SEU ALBANEN.
CANONIZATIONIS BEATI GASPARIS DEL BUFALO, CONFESSORIS, CANONICI BASILICAE S. MARCI DE URBE, FUNDATORIS CONGREGATIONIS PRETIOSISSIMI SANGUINIS.
SUPER DUBIO
An

et de

quibus

miraculis post indultam

ab

Apostolica Sede

venerationem,

constet in casu et ad effectum de quo agitur.
Christiano sensu fere ubique sub xvin saeculi finem in pluribus
languente, ut huic malo in alma hac Urbe et viciniis remedium afferret,
misericors Deus duos, prae ceteris, sacerdotes, beatos Gasparem dei
Bufalo ac Vincentium Pallotti, ambo nunc ad canonizationis honores,
ut videtur, properantes, suscitavit. Qui apostolico zelo ferventes, vitae
sanctitate, sacris expeditionibus ceterisque ministeriis atque per religiosas familias a se conditas populum in iis, quae ad rerum credendarum summam moresque corrigendos atque ad divinae legis normam
conformandos pertinent, divina consilia exsequi totis viribus efficaciter
sategerunt. At sermo ad beatum Gasparem est coarctandus. Gallica in
Romanum Pontificem insectatione saeviente, Roma ipsa atque toto Sanctae Sedis imperio in Napoleonis ditionem redactis, sicut ipse Romanus Pontifex ita et Gaspar aliique romani cleri sacerdotes exilium passi
sunt. Ab exilio redux, Congregationem Pretiosissimi Sanguinis fundavit atque totis viribus cum suis in animorum salutem ad mortem usque
incubuit miranda ubique virtutum exempla ac caelestium signorum portenta relinquens. Sororum quoque Congregationem eiusdem tituli condidit, quae puellarum institutioni et educationi incumberet, efficaci
B. Mariae de Mattias usus opera. Meritis plenus anno 1837 ad Superos
evolavit. Sanctitatis fama erumpente, servatis de iure servandis die 18
Decembris a. 1904 beatificationis honoribus fuit auctus. Novis acceden-

Sacra Congregatio Rituum

331

tibus signis die 22 Iulii 1949 causa fuit resumpta atque Apostolicae inquisitiones super duobus assertis miraculis peractae, quorum iuridica
vis die 16 Octobris elapsi anni fuit recognita.
Referuntur hic duae mirae sanationes de quibus Apostolicae inquisitiones habitae sunt :
I. Ursula Bono vidua Pontecorvi, Setina, gravi morbo attacta fuit,
qui a quatuor medicis curantibus, a duobus peritis ex officio atque cuncto medico nostrae Congregationis collegio definitus fuit : Abdominalis
tumor mali moris. Hic morbus qui, uti patet, est gravissimus et incurabilis, Maio mense anno 1934 adeo invaluerat, ut infirmam fere ad mortis articulum deduceret, adeo ut iusta funebria pararentur. Amissa itaque naturalis sanationis spe, infirma, duae eius filiae, e Sororibus Pretiosissimi Sanguinis Adoratricibus, ferventes Deo preces, beati Gasparis
interventionem implorantes, pro sanatione effuderunt.
Infirma sub iuramento testatur nocte die 23 aut 24 Maii sibi Beatum
sensibiliter apparuisse dicentem : « Macte animo, intra temporis exiguum sanaberis )). Mane vix facto, Ursula se perfecte sanatam persensit.
Medentes sanationem fuisse perfectam recognoverunt. Hanc perseverasse periti physici anno 1953 agnoverunt. Mirum hoc factum praeter
et supra naturae leges contigisse periti in arte ceterique testes asseverant.
I I . Iuvenis Franciscus Campagna, pistor, ex oppidulo « Campoli
Appennino » Soranae dioecesis, Maio mense a. 1929 a gravi « Broncopolmonite sottoscapolare destra complicata di fatti tossiemici e meningitici » tentatus fuit. Diagnosis haec a duobus medentibus a cura edicta
quod ad substantiam ab ipso nostrae Congrégations medico Collegio
fuit recognita cum prognosi cum iisdem infausta et quidem iam iam
futura. E contra, die 19 eiusdem mensis Maii, dum nuper benedicta
beati Gasparis statua sollemni pompa per oppidi viam portatur atque, in eo est ut continentem ecclesiam ingrediatur, mater Francisci
eum ut se beato pro sanatione obtinenda commendet hortatur, insimul
ipsa cum amica preces ardenter effundens. Franciscus de repente e
lecto surgit, ad fenestram accurrit, Beati simulacrum aspicit, lectum
sine auxilio repetit, morbidis notis dilapsis, bene valere se intelligit,
placido sommo corripitur quiescitque ad sequens usque mane. Perfectam sanationem medens confirmavit. Quod haec perseveraverit post
viginti quinque annos periti physici testantur.
Cum medentes, tum medicum Collegium sanationem ultra naturae
leges evenisse concorditer sine haesitatione edicant. Post medici Collegii sententiam, totius Congregationis Praeparatorius Coetus die 30 Mar-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

332

tii mensis coactus est, in quo de utroque miro est disceptatum; item
die 4 mensis huius Generalis coram Summo Pontifice, in quo Revmus
Cardinalis Alexander Verde, Causae Relator, dubium proposuit : An
et de

quibus miraculis,

post indultam

ab

Apostolica

Sede

venerationem, constet in casu et ad effctum de quo agitur.

eidem

Beato

Revmi Car-

dinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum votum panderunt. Beatissimus vero Pater supremam sententiam tulit :
de

instantánea

veniente,

cum

abdominali,
dextera

perfectaque
Ursulae

tum

Bono

Francisci

toxihaemica

sanatione,

cum

Viduae

beato

Del

Bufalo

inter-

tumore

mali

moris

bronchiopneumonitide

acuta

Pontecorvi

Campagna
reactione

Gaspare

a

Constare

meningea

a

coniuncta.

Hoc autem decretum promulgari et in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 4 Maii, Anno Mariali 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
h. m

s. f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

II

ROMANA
CANONIZATIONIS BEATI IOSEPHI MARIAE PIGNATELLI, CONFESSORIS, SACERDOTIS
PROFESSI SOCIETATIS IESU.
SUPER DUBIO
An et de quibus miraculis, post indultam eidem Beato ab Apostolica Sede
venerationem, constet in casu et ad effectum de quo agitur.
Laetissimum sanctitatis viridarium inclita Societas Iesu in militantis ac triumphantis Ecclesiae decus vel ab initio ad nostra usque
tempora constituit. Innumeri enim sodales ex eius sinu prodierunt
semper, qui virtutum iubare reniduerunt aut martyrio sanguinem pro
Christi confessione effuderunt. E quibus non pauci Canonizationis et
Beatificationis honores sunt assecuti, atque in eo est ut alii assequantur.
In eius autem gloriam et honorem cedit quod, quum validissimum pro
ea tuenda exercitum constituat,

nullo unquam tempore iniuriarum;

irarum, calumniarum, quarumcumque insectationum, usque ad exilium, carceres necesque atrocissimas, expers fuit, uti saeculo xvni in
finem vertente in regnis Lusitano, Hispanico eorumque coloniis, Galliarum, Austriae imperio atque in fere omnibus ditionibus in quas partie-

¡Sacra Congregatio Rituum

333

batur Italia, contigit. Compacto enim agmine, gravia discrimina minitantes, publicarum rerum moderatores Summum Pontificem aggressi sunt, ab eoque contumaciter Societatis Iesu abolitionem anno 1773
revellerunt. Horribile dictu est quanta sodales passi sint. Nulla erga
eos caritatis, iustitiae, immo humanitatis lex fuit servata.
Inter huius insectationis victimas

merito

est

accensendus

Bea-

tus Iosephus Pignatelli, natione hispanus, qui expulsorum sodalium
iniqua lege anno 1767 ex Hispania maluit particeps fieri, quam indulto
sponte oblato frui. Post Societatis abolitionem saeculari clero adiunctus, Ferrariae, Bononiae aliisque in civitatibus, miris omnium virtutum exemplis refulsit. Pontificio indulto fretus Colorni, in Parmensi
ditione, ac in alma hac Urbe Societatis domos instauravit : pretiosum
semen, quod postea anno 1814 vehementer erupit et sensim sine sensu
patula arbor est effecta. Merito itaque veluti alter Societatis Iesu pa
rens est censendus. Supremum diem Romae sancte obiit in domo continenti ecclesiae B. Mariae Virgini a Bono Consilio dicatae.
Tanta merita iuridice fide humana probata Deus caelestibus signis
dignatus est comprobare. Quapropter Beatificationis honores die 21 Maii
anno 1933 Servus Dei est assecutus. Quum novae dein, eius interventione a Deo patrata sint signa, resumpta post biennium Canonizationis Causa perfectisque apostolicis inquisitionibus super duobus ex his,
actores Sacrae huic Congregationi discutiendas duas miras sanationes
proposuerunt, nimirum :
I. Maria a Rosario Gomez Alcalde, tuberculari diathesi affecta a
prima infantia, tubercularis infectionis in osse sacro certa signa passa
est, a quibus convaluit quidem, at non perfecte ; eadem enim tubercularis osteítis affectio vehementius reviruit anno 1937 Novembri mense,
adeo ut medentes prognosim reservatam edixerint quod ad vitam, infaustam quod ad valetudinem ; quae diagnosis ac prognosis ab officio
peritis, immo ab ipso medico nostrae Sacrae Congregationis Collegio
fuit confirmata. Iamvero, incassum medicis curis cedentibus, novendiales preces patrocinium Beati Iosephi Pignatelli implorantes die 9
Decembris inceptae fuere, et ipsa nocte puella sanata est ; quam sanationem perfectam fuisse medens recognovit; perseverantiam sanationis
physici periti post biennium testantur. Quod iudicium die 20 Novembris
anni 1953, post sexdecim scilicet annos, confirmatum fuit per novam
sanatae medicam inspectionem.
Cum medentes, tum ex officio periti medicumque Collegium unanimiter edicunt sanationem in instanti, perfecte praeter que et ultra naturae leges evenisse.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

334

Mirum hoc in ea patratum est Oaesaraugustae parte, quae Oscensis
dioecesis iurisdictioni subditur.
I I . In oppido Villalonga, Valentinae intra fines archidioecesis,
Iosephus Vincentius Bohigues Cloquell, agricola, annos natus duodeviginti, Ianuario mense anno 1952 morbo fuit attactus, qui a duobus
medentibus definitus fuit rheumatismus polyarticularis acutus cum endocardite atque néphrite acuta cum prognosi infausta quoad vitam
ipsam. Periti ex officio concordant quod ad diagnosim et maxime reservatam, ut dicunt, prognosim. Medicum Collegium, omissis at non negatis duobus gravibus adiunctis, diagnosim contrahit ad rheumatismum
septicum cum infausta quoad vitam prognosi.
Die 8 Februarii, hora prima post meridiem, in eadem conclamata
condicione a medente aegrotus fuit inventus. Tum super eius pectus
imposita est Beati Iosephi imago cum particula de eius reliquiis eiusque
imploratus est pro sanatione interventus. Post quinque horas cum dimidio medens alter usum sive anatomicum sive functionalem, quem dicunt,
perfecte restitutum invenit. Sanationem hanc, quae evidenter in instanti
evenit, perpensis morbi natura et adiunctis, cum medentes, tum medicum
Collegium una cum peritis ex oflîcio, perfectam, definitivam atque praeter
naturae leges evenisse pronuntiant.
De hisce duabus sanationibus in Praeparatoria Congregatione est disceptatum die 23 Martii mensis anni huius atque, edito a Revmis Cardinalibus favorabili suffragio, die 4 Maii in Generali coram Sanctissimo
D. N. Pio Papa X I I in qua Revmus Cardinalis Benedictus Aloisi Masella, Episcopus Praenestinus, causae Ponens seu Relator, dubium posuit disceptandum : An et de quibus miraculis post indultam ab Apostolica Sede venerationem, constet in casu et ad effectum, de quo agitur.
Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum quisque aperuit votum. Beatissimus Pater, his auscultatis suffragiis, supremam suam sententiam edidit : Constare de duobus miraculis intercessore

Beato

perfectaeque

Iosepho

sanationis

Pignatelli
Mariae

osteitide, et de

altero

centii

Cloquell

Bohigues

a

patratis,

scilicet

Rosario

Gomez

instantaneae
a

perfectaeque

rheumatismo

de

primo

Alcalde,

a

sanationis

séptico,

viribus

repentinae
tuberculari

Iosephi

illico

Vin-

restitutis.

Atque hoc Decretum in vulgus edi et in acta Sacrorum Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 4 Maii, Anno Mariali 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L fFi S
ro

f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Baerà Congregatio Rituum

335

III
ASTEN, SEU T A U E I N E N .
CANONIZATIONIS

BEATI

DOMINICI

SAVIO,

CONFESSORIS,

ADULESCENTIS

LAICI,

SALESIANI ORATORII A L U M N I .

SUPER DUBIO

An et de quibus miraculis, post indultam eidem Beato ab Apostolica Sede
venerationem, constet in casu et ad effectum de quo agitur.
« Quid par illi arti, quae dirigendae animae et efformandae iuvenis
menti et indoli incumbit? Quid maius quam animis moderari, quam adulescentulorum fingere mores?», scribit S. Ioannes Chrysostomus (Horn.
60 in c. 18 Matth.). Educatores enim animos iuvenum ita effingunt et
movent, ut eorum vitae cursum etiam in posterum quodammodo dirigant, divino eloquio testante : « Adolescens iuxta viam suam etiam cum
senuerit non recedet ab e a » (Prov. 22, 6). Omnis autem «educandi
ratio ad eam spectat hominis conformationem, quam is in hac mortali
vita adipiscatur oportet, ut destinatum sibi a Creatore finem supremum contingat » (Pius Pp. XI, Litt. Encycl. Divini illius Magistri).
Inde patet « plenam perfectamque educationem dari non posse, nisi eam,
quae christiana vocatur » 5 Ibid.). Perspicue id intellexere Ecclesiae Catholici viri et mulieres sanctitate vitae eminentes, qui opera et instituta
condiderunt fiorenti aetati recte instituendae christianis preceptis christianisque conformandae moribus. Huiusmodi inter Instituta notum est
quantum utilitatis contulerint illa a Sancto Ioanne Bosco fundata tum
quae Festiva vocantur Oratoria, tum ephebea pueris alendis instituendis.
In eis namque vel ab initio ipso prudentissimo et sapientissimo moderatore, non defuerunt adulescentes, qui ad christianam usque perfectionem et
ad heroicam virtutum exercitationem perducti sunt, quorum unum, Dominicum Savio, Ecclesia per Summum Pontificem Pium Papam X I I f. r.,
Anno Iubilaei 1950, summo universae catholicae iuventutis gaudio, Beatorum cumulavit honoribus. Vix autem duobus annis ab celebratae Beatificationis die elapsis, eo quod de miris ipso intercedente a Deo patratis
fama esset, Decretum S. Rituum Congregationis prodiit de raessumptione Causae ad effectum Canonizationis. Duo, cetera inter, miracula ab
actoribus Sanctae Sedis iudicio, ad iuris normam, exhibita fuere, de
quibus singillatim aliquid referre praestat.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

336

I. Maria Porcelli, Gulielmi Gianfreda uxor, gravissimo morbo fuit
attacta, cuius diagnosis a medico curante, a peritis ex officio atque ab
ipso nostrae Congregationis medico Collegio edicta fuit : anhaemia acuta
od intraperitonealem haemorrhagiam. Prognosim fuisse infaustam iidem
medici asseverant. Ipse medens a cura, cui apud aegrotam in imminenti
mortis periculo versantem noctu remanserat, incassum therapeuticis remediis cedentibus Beati Dominici Savio auxilium ante lucem diei 24
Martii a. 1950 imploravit. Paulo post infirmae condicio melior est facta
vespertinisque horis omnia morbida ac mortifera phaenomena omnino
evanuerunt. Quam sanationem perfectam fuisse atque in instanti praeter
naturae vires unanimi sententia iidem affirmant.
I I . Concordi iudicio medens a cura, periti ex officio cuntumque medicum S. Rituum Congregationis Collegium affirmant Antoniam Micelli,
Eugenii Miglietta uxorem, fuisse affectam a sinusite maœillari purulenta
chronica reacutizata dextera cum prognosi « reservata » quod ad valetudinem; item sanationem die 8 Martii a. 1950 evenisse extemplo atque
fuisse perfectam, definitivam atque extra naturae vires.
De utraque mira sanatione in Praeparatorio S. Rituum Congregationis coetu disceptatum est die 16 Martii anni huius decurrentis atque
in Generali coram Ssmo D. N. Pio Papa X I I die 4 Maii, in quo Revmus
Cardinalis Alexander Verde, Causae Ponens, dubium posuit discutiendum : An et de quibus miraculis constet in casu et ad effectum de quo
agitur. Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suam
quisque affirmativam protulit sententiam, quam Beatissimus Pater attente auscultavit ratamque habuit. Quare edixit : Constare de instantánea

perfectaque

acuta
celli

ob
a

sanatione

intraperitonealem
sinusite

maxillari

cum

Mariae

Gianfreda

haemorrhagiam,
purulenta

tum

chronica

Porcelli
Antoniae

reacutizata

ab

anhaemia

Miglietta

Mi-

dextera.

Hoc autem decretum promulgari et in acta S. R. C. referri mandavit.
Datum Romae, die 4 Maii, Anno Mariali 1954,
C.

Card.

CICOGNANI, Praefectus

L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

15 Iulii 1954

An. et Toi. XXXXVI

(Ser. II, y. X X I ) - N . 9

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII
EPISTULA ENCYCLICA
A D V E N E R A B I L E S FRATRES B R I T A N N I A E , G E R M A N I A E , A U S T R I A E , G A L L I A E ,
BELGICAE E T HOLLANDIAE A R C H I E P I S C O P O S ,

EPISCOPOS A L I O S Q U E

L O C O R U M ORDINARIOS, P A C E M E T C O M M U N I O N E M C U M APOSTOLICA
SEDE

HABENTES :

DUODECIMO

EXEUNTE

SAECULO

A

PIISSIMO

S. BONIFATII EPISCOPI ET M A R T Y R I S OBITU.

PIUS P P . XII
V E N E R A B I L E S FRATRES
SALUTEM ET APOSTOLICAM BENEDICTIONEM

Ecclesiae fastos non modo mente repetere, sed publicis etiam
celebrationibus commemorare, summopere addecet et opportunum est, quandoquidem ex iisdem facile cernitur nullum umquam fuisse in societate a Iesu Christo condita sanctitatis
sterile saeculum; ac praeterea id evenire consentaneum est ut,
si praeclara virtutis exempla, quae ex iisdem fastis refulgent,
data opera omnibus proponantur, animi exardescant vehementerque excitentur ad eadem pro viribus persequenda.
Placuit igitur admodum nuntius ad Nos perlatus, apud eas
praesertim Nationes, quae peculiari de causa erga S, Bonifatium, praeclarum Benedictini Ordinis decus et gloriam, grata
feruntur voluntate, eventum duodecies saeculare, ex quo idem,
martyrio facto, ad caelestem patriam evolavit, hoc anno com22 - A C T A , vol. X X I , n. 9. — 15-7-1954.

338

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

Officiale

memoratum iri summo quidem cum gaudio publicisque edendis
supplicationibus.
At si habent Nationes vestrae cur hunc virum sanctissimum
venerentur eiusque optime gesta hac data faustitate recolant,
multo magis habet haec Apostolica Sedes, quae eum ter vidit,
post longum susceptum asperumque iter, pio peregrinantium
more Romam ingredi, ante Apostolorum Principis sepulcrum
genua venerabundum flectere, et a Decessoribus Nostris observantissimi filii animo apostolicum mandatum petere, quo posset,
ut vehementer cupiebat, dissitis barbarisque gentibus Divini
Redemptoris nomen ac christianum civilemque cultum inferre.
Anglosaxonum genere ortus, in primo aetatis flore supernum
invitamentum vehementer sensit, quo compellebatur ad avito
patrimònio saeculique illecebris vale dicendum, et ad sese concludendum in tuta coenobii saepta, ut facilius posset caelestibus
vacare contemplationibus et evangelicis praeceptis se omnino
conformare. Inibi, non modo in humanioribus litteris sacrisque
disciplinis addiscendis, sed in christiana etiam virtute magnos
processus fecit, ita quidem ut coenobii sui antistes deligeretur.
Attamen, ut erat animo praeditus ad maiora et ampliora nato,
iam diu in votis habebat ad exteras se conferre terras ad barbarasque gentes, quas Evangelii lumine collustrar et, christianisque praeceptis imbueret. Nihil eum remorabatur; praepediebat
nihil: non abscessus a patria carissima, non longa ac difficilia
itinera, non ea denique quae ab ignotis populis pericula omne
genus ei obvenire poterant. Eius in apostolico animo aliquid
inerattam actuosum, tam vehemens, tam strenuum, ut humanis
consiliis humanisque constringi vinculis omnino non posset.

I
Mirum profecto est Britanniam, quae centum circiter ante
annos a Decessore Nostro imm. mem. Gregorio Magno — misso
ad eam Benedictinae subolis validissimo agmine, cui S. Augustinus praeerat — ad christianam religionem post tot rerum

Acïà PU Pp. XII

339

vicissitudines revocata fuerat^ mirum, dicimus, profecto est
tam firma iam eo tempore praestitisse fide, tam incensa iam
floruisse caritate, ut, quasi flumen redundans, quod circumiectas terras irrorat uberioresque reddit, optimos non paucos
quos haberet viros ad ceteras gentes ultro libenterque mitteret,
qui quidem eas Iesu Christo lucrarentur, eiusque in terris Vicario arctissime coniüngerent; atque hoc modo quasi gratiam
eidem referret ob accepta catholicae religionis, civilis cultus,
christianaeque humanitatis beneficia.
Inter eos procul dubio apostolici studii ardore animique fortitudine, cum morum suavitate coniuncta, Winfridus eminet,
qui postea a Romano Pontifice S. Gregorio II Bonifatius nuncupatus fuit. Is una cum sociorum manu, quae parva numero erat,
sed virtute praestabat, evangelicum opus suum, ad quod iam
diu annitebatur, aggrediendum suscepit; ideoque a Britanniae
oris navem solvit, et ad Frisiae ripam appulit. Verumtamen,
cum is, qui in ea regione tyrannice imperio dominabatur, christianam religionem acriter aversaretur, S. Bonifatii eiusque
sociorum nisus in irritum cesserunt; atque adeo post inanes
labores vanaque tentamina, is una cum suis sodalibus in patriam redire coactus est.
Non tamen eius decidit animus; sed post non diuturnum
temporis spatium Romam petere, Apostolicam Sedem adire, et
ab ipso Iesu Christi Vicario sacrum mandatum demisse petere
voluit, quo quidem roboratus facilius posset, divina aspirante
gratia, arduam illam assequi metam, quam con tingere tam
vehementer exoptabat. Itaque, postquam « limina beati Petri
1

apostoli prospere adgressus est » et Apostolorum Principis sepulcrum summa est religione veneratus, suppliciter petiit a
Decessore Nostro sanctae rec. Gregorio II ut coram admitteretur.
Libenter eum excepit Pontifex, cui « omnem ... per ordinem
itineris sui atque adventus occasionem manifestavit; et, quali
anxius desiderio diutius desudasset, aperuit. Sanctus itaque
1

Vita S. Bonifatii, auctore Willibalde,

p. 21.

ed. Levison (Hannoverae et Lipsiae, 1905),

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

340

Papa repente hilari vultu adridentibusque oculis intuitus in
2

e u m » , eiusdem animum auxit excitavitque ad laudabile hoc
opus aggrediendum fidenter; eumque apostolicis litteris et apostolica auctoritate hac de causa munivit.
Acceptum a Iesu Christi Vicario mandatum ei visum est
caelestia a Deo conciliare munera et auxilia, quibus suffultus,
nullis hominum rerumque difficultatibus territus, felicioribus
cum auspiciis posset uberibusque cum fructibus tam diu concupitum inire ac provehere inceptum. Varias Germaniae ac
Frisiae regiones peragravit apostolicus agricola: ubi nulla erant
christianae doctrinae vestigia, sed omnia inculta, silvestria,
immania, ibi Evangelii semina larga manu sparsit, eaque adsiduis laboribus suis suoque sudore fecundavit; ubi vero christianorum communitates, vel legitimo destitutae Pastore, neglectae ac miserae in ignavia iacebant, vel a corruptis indoctisve
sacrorum administris longe a sincera fide a Tectisque moribus
compellebantur, inibi privatae publicaeque vitae reformatur
prudens et acerrimus, operarius sollers, indefatigabilis, atque
virtutum omnium excitator et restitutor studiosissimus exstitit.
Res a Bonifatio tam prospere gestae ad eundem Decessorem
Nostrum delatae fuere, qui eum ad Apostolica limina vocavit;
eidemque, etsi ob modestiam renitenti, « intimavit ... quia episcopatus gradum sibi imponere voluisset, ut eo constantius errantes quoslibet corrigere et ad viam veritatis convertere posset,
quo maiori auctoritate apostolicae dignitatis fulciretur, essetque
cunctis tanto acceptior in praedicandi officio, quanto plus claresceret, quia ad hoc a praesule ordinatus esset apostolico » .

3

Itaque « Episcopus Regionarius » ab ipso Pontifice Maximo
consecratus, ad vastissimas sibi creditas regiones regreditur,
ubi nova eiusmodi dignitate auctoritateque auctus, in apostolicos labores impensiore usque navitate incumbit.
Ut huic Pontifici, ob suae virtutis praestantiam et ob incensissimum Iesu Christi Regni dilatandi studium carissimus fuit,
2

s

Ibidem, e. 1.
Vita 8. Bonifatii auctore Otloho, ed Levison, lib. I, p.

127.

Acta Pii Pp.

XII

341

ita Successoribus eius; hoc est S. Gregorio III, qui eum ob praeclara adepta promerita Archiepiscopum nominavit sacroque
honestavit pallio, facta eidem facultate Ecclesiasticam hierarchiam in regionibus illis legitime constituendi vel reformandi,
novosque consecrandi Episcopos « ad inluminationem gentis
4

Germaniae»; S. Zachariae itidem, qui, amantissimis datis litteris, eius munus confirmavit, et summis honestavit laudibus ;

5

ac denique Stephano III, ad quem quidem Pontificem nuper
electum, iam ad mortalis huius vitae finem vergens, epistulam
misit observantissimam.

6

Horum Pontificum auctoritate ac benevolentia fretus, per
totius sui muneris cursum Bonifatius incensiore cotidie ardore
immensas peragravit regiones, errorum adhuc tenebris submersas; eas evangelicae veritatis luce collustravit; iisdemque novum
christianae humanitatis aevum indefessa opera sua illucescere
iussit. Frisia, Altsaxia, Austrasia, Thuringia, Franconia, Hassia, Bavaria eum habuerunt divini verbi satorem indefatigabilem ac novae illius vitae parentem, quae a Iesu Christo
oritur eiusque gratia alitur. Ad illam etiam « antiquam Saxoniam »,

7

ex qua suos avos ortos esse putabat, pertingere vehe-

menter cupiebat; attamen haec vota sua ad felicem exitum perducere non potuit.
Ad ingens autem hoc opus ineundum, persequendum perficiendumque novos laboris socios itemque socias — sanctimoniales nempe, in quibus Lioba evangelicae vitae perfectione
excellit — ex Benedictinis suae patriae coenobiis, tunc temporis
doctrina, fide caritateque florentibus, suppliciter ad se vocavit;
qui quidem libenti volentique animo cum advenissent, adiutricem ei operam navarunt pretiosissimam. Nec defuerunt qui
in ipsis peragratis terris, postquam ad Evangelii lumen pervenissent, tam flagranti actuosaque voluntate susceptam religionem amplecterentur, ut eam pro viribus ceteris omnibus, quibus
4

8

6

7

8. Bonifatii Epistolae, ed. Tangi (Berolini 1916), epist. 28, p. 49.
Cfr. Ibidem, Epist. 5 1 , 57, 58, 60, 68, 77, 80, 86, 87, 89.
Ibidem, Epist. ; 0 8 , pp. 233-234.
Ibidem, Epist.

73, p.

150.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

342

possent, impertire enumerentur. Itaque postquam, ut diximus,
Romanorum Pontificum auctoritate fultus « S. Bonifatius coepit
undique, quasi novus archimandrita, quae divina sunt plantare,
diabolica vero extirpare, coenobia ecclesiasque aedificare, pasto8

res cautissimos ecclesiis eisdem praeponere » , earum regionum
status pedetemptim immutatus est. Hominum mulierumque
multitudines cernere erat ad hunc virum apostolicum contionantern frequentissimas accurrere; eum audientes intus pernio veri; veteres superstitiones derelinquere; pietate erga Divinum ardere Redemptorem ; ad suavissimam eius doctrinam suos
ásperos corruptosque conformare mores; lustrali baptismi aqua
expiari, novamque prorsus inire vitam. Heic monachorum vel
sanctimonialium coenobia exstructa sunt, quae non modo divinae religionis, sed humaniorum etiam litterarum optimarumque disciplinarum et artium fuere sedes; illic — imperviis,
inexploratis ac tenebricosis silvis vel opportune conlucatis, vel
omnino succisis ac obiectis — novi agri exculti sunt in communem utilitatem; ac nova hominum domicilia passim erigi coepta
sunt, quae saeculorum decursu erant frequentissimae urbes
exstitura.
Indomita Germanorum Natio, quae, utpote suae libertatis
studiosissima, nulli umquam obnoxia fieri voluerat, ac ne praepotentibus quidem Romanorum armis territa, numquam in
eorum stabilem dicionem concesserat, ab inermibus hisce Evangelii praeconibus ultro citroque lustrata, iisdem tandem obtemperans feram reclinat frontem; novae doctrinae pulchritudine
rectitudineque imbuitur, permovetur, allicitur; ac denique id
feliciter contingit, ut suavissimo Iesu Christi iugo libens, volens
se subiciat.
Ob Sancti Bonifatii operam novum procul dubio aevum Germanorum genti illuxit; novum non tantum ad christianam religionem quod attinet, sed ad civilem etiam humanioremque
vitam. Quamobrem iure meritoque haec gens eum consideret ac

8

Vita 8. Bonifatii auctore Otloho, ed. Levison, lib. I, p. 157.

Acta

Pii

Pp. XII

343

recolat oportet utpote parentem suum, quem grata semper voluntate prosequi, et cuius praeclaris virtutum omnium exemplis
actuosissime insistere debeat. « Pater namque spiritalis non solum Deus omnipotens dicitur, sed etiam omnes, quorum doctrina
et exemplis ad agnitionem veritatis instruimur, ad stabilitatem
religionis incitamur. ... Haud aliter sanctus praesul Bonifatius
omnium Germaniae incolarum pater dici potest, pro eo quod
illos verbo sanctae praedicationis primitus Christo genuit,
exemplis confirmavit, postremo animam quoque suam pro ipsis
posuit, qua caritate nemo maiorem valet exhibere » .

9

In variis autem coenobiis, quae non pauca in regionibus illis
exstruenda curavit, principem procul dubio locum obtinet Fuldense illud, quod populis veluti pharus apparuit, quae collucentibus facibus iter navibus per maris Auctus indicat. Ibi enim
quasi nova Dei civitas condita fuit, in qua innumeri monachi,
alii aliis succedentes, humanis divinisque disciplinis rite diligenterque instruuntur, in qua precando contemplandoque ad
futura certanda pacifica certamina comparantur, ex qua denique veluti apium examina, postquam ex sacris profanisque libris suavissimum sapientiae mel hauserint, per varias proficiscuntur partes, ut illud ceteris generosi impertiant. Nullum
optimarum disciplinarum vel artium liberalium genus ibi ignotum fuit. Veteres codices studiose conquisiti fuere, diligenter
transcripti, colorum luminibus exornati, summaque explanati
cura; ita quidem ut iure meritoque asseverari queat sacras profanasque doctrinas, quibus Germanorum gens hodie tantopere
praestat, veneranda inibi habuisse incunabula.
Ac praeterea hisce ex aedibus innumeri profecti sunt Benedictini sodales, qui cruce et aratro, orando nempe laborandoque, terris illis, quae adhuc tenebris obvolvebantur, christianae
humanitatis lumen intulerunt.

Eorum diuturna indefessaque

opera silvae, quae immensae erant beluarum sedes hominibus
fere imperviae, uberes effectae sunt excultique agri; et qui

9

Ibidem,

ed. L e vison, lib. I, p. 158.

344

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

populi adhuc erant rudibus ferisque moribus inter se disiuncti,
una decursu temporum facti sunt gens, Evangelii lenitate virtuteque mansuefacta ac christianis civilibusque dotibus praeclara.
At peculiari modo Fuldense coenobium divinae orationis divinaeque contemplationis domicilium fuit: ibi nempe monachi, antequam difficillimum susciperent populos evangelizandi
munus, precando, paenitendo, laborandoque ad excelsam se
sanctitatem conformare enitebantur. Ac Bonifatius ipse, quotiescumque poterat ab apostolicis laboribus aliquantulum se
abstrahere ac requiescere pusillum, illuc se recipiebat libentissime, ut animum temperaret ac confirmaret suum caelestibus
meditationibus diuturnisque precibus vacando. « Est ... locus
silvaticus — ita ipse Decessori Nostro sanctae rec. Zachariae scribebat — in eremo vastissimae solitudinis, in medio nationum
praedicationis nostrae, in quo monasterium construentes, monachos constituimus sub regula sancti patris Benedicti viventes,
viros strictae abstinentiae, absque carne et vino, absque sicera
et servis, proprio manuum suarum labore contentos. ... In quo
loco, cum consensu pietatis vestrae, proposui aliquantulum vel
paucis diebus fessum senectute corpus requiescendo recuperare,
et post mortem iacere. Quattuor etenim populi, quibus verbum
Christi per gratiam Dei diximus, in circuì tu loci huius habitare
dignoscuntur; quibus, cum vestra intercessione, quamdiu vivo
vel sapio, utilis esse possum. Cupio enim vestris orationibus,
comitante gratia Dei, in familiaritate Romanae Ecclesiae et
vestro servitio inter Germánicas gentes, ad quas missus fui,
perseverare et praecepto vestro oboedire » .

1 0

Huius praesertim in coenobii silentio supernam a Deo vim
hausit, qua roboratus ad nova certamina ineunda proficiscebatur animosus; et qua potuit tot Germanorum gentes ad Iesu
Christi ovile adducere, vel reductas confirmare, ac non raro
etiam ad evangelicam compellere vitae perfectionem.

10

B. Bonifatii Epist., ed. Tangi, epist. 86, pp.

193-194.

Acta Pii .Pp.

XII

345

Atsi Bonifatius peculiarissimo modo Germaniae apostolus
fuit, non tamen divini regni dilatandi studium, quo tam vehementer flagrabat, huius nationis finibus terminabatur. Galliae
quoque Ecclesia, quae inde ab Apostolorum aetate tam generoso
animo catholicam fidem amplexa erat, eamque paene innumerorum martyrum sanguine consecraverat, et quae etiam post
constitutum apud eam Erancorum imperium, in christiani nominis fastis paginas scripserat summa laude dignas, tunc temporis morum emendatione christianaeque vitae instauratione
reformationeque summopere indigebat. Siquidem non paucae
erant dioeceses vel suo viduatae Episcopo, vel non digno concreditae Pastori; alicubi superstitiones omne genus, haereses,
schismata animos perturbabant multorum; Ecclesiastica Concilia, quae ad tutandam religionis integritatem, ad restituendam
cleri disciplinam et ad publicos privatosque reformandos mores
omnino necessaria erant, neglegentia summa iam diu non celebrabantur; sacri administri excelsae sui muneris dignitati impares saepius erant; ac non raro populus in magna christianae
religionis ignoratione atque adeo in corruptelarum laqueis iacebat. Harum tristissimarum rerum nuntii ad S. Bonifatii aures
pervenerant; qui quidem, vixdum illustrem Francorum Ecclesiam in discrimen adductam animadvertit, manum ad rei funditus medendum impensissima sollertia admovendam curavit.
Verumtamen hisce etiam in ingentibus rerum difficultatibus
se Apostolicae Sedis auctoritate indigere sensit;
utpote Eomani Pontificis Legatus,

12

11

qua suffultus,

per quinque fere annorum

spatium indefatigabili cura summaque prudentia elaboravit ut
Erancorum Ecclesiam ad pristinum decorem revocaret, u...Tum
quippe, Domino Deo opitulante ac suggerente sancto Bonifatio
archiepiscopo, religionis christianae confirmatum est testamentum, et orthodoxorum patrum synodalia sunt in Francis correcta
instituta cunctaque canonum auctoritate emendata atque ex-

» Cfr. Ibidem, Epist. 4 1 , p. 66.
« Cfr. Ibidem, Epist. 61, pp. 125-126.

346

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

piata » .

1 3

Quattuor siquidem Concilia, S. Bonifatio excitante

curanteque, hac de causa celebrata fuere,

14

quorum quartum

ex universo Francorum imperio; ecclesiastica hierarchia redintegrata fuit; Episcopi, hoc nomine et hoc munere digni, delecti
suisque sedibus destinati; cleri disciplina pro viribus restituta
ac reformata; sacrorum canonum auctoritas in tuto posita;
christiani populi mores diligenti data opera emendati ; superstitiones prohibitae;

15

haereses reprobatae ac damnatae;

16

Schi-

smata denique feliciter composita. Tunc, summo cum sancti Bonifatii bonorumque omnium gaudio, Francorum Ecclesia novo
splendore enitere ac florescere visa est; restincta, vel saltem
imminuta fuere vitia; christianae virtutes in honore habitae;
ac necessaria c u m Romano Pontifice coniunctio arctioribus firmioribusque vinculis roborata fuit. Patres nempe generalis
Concilii, ex universo Francorum imperio celebrati, acta, ab se
sollemniter sancita, Romam ad Summum Pontificem miserunt,
veluti suae suorumque catholicae fidei luculentissimum documentum, quod ad Apostolorum Principis sepulcrum suae ipsorum venerationis,
retur.

pietatis unitatisque testimonium depone-

17

Hoc etiam, Deo aspirante iuvanteque, gravissimo persoluta
munere, non meritae requieti se tradit Bonifatius, sed quamvis
adhuc tot sollicitudinum prematur onere, ac se iam experiatur
ad devexam pervenisse aetatem, suamque sentiat valetudinem
tantis exantlatis laboribus paene fractam, attamen ad novum
nec minus arduum provehendum inceptum animose se comparat. Ad Frisiam nempe iterum oculos mentemque convertit;
ad Frisiam dicimus, quae prima fuerat apostolici sui itineris
meta, et in qua deinceps quoque tantopere elaboraverat. Haec
natio, in septemtrionalibus praesertim partibus ethnicorum er13

1 4

15

18

17

Vita 8. Bonifatii, auct. Willibaldo, ed. Levison, p. 40.
Cfr. S I R M O N D , Concilia antiqua Galliae (Parisiis 1629), t. I, p. 511 et sq.
Cfr. 8. Bonifatii Epist., ed. Tangi, epist. 28, pp. 49-52.
Cfr. Ibidem, Epist. 57, pp. 104-105; et epist. 59, p. 109.
Cfr. Ibidem, Epist. 78, p. 163.

Acta PU Pp. XII

347

Torum tenebris adhuc obvoluta iacebat; ad eam igitur iuvenili
animo perrexit, ut novos ibi Iesu Christo filios pareret, ac christianum cultum novis populis inferret. Percupiebat enim « ut,
ubi primitus praedicationis studium ingrediens praemiorum
indicaverat incrementa, etiam e saeculo rediens sumptus reciperet remunerationis ».

18

Cum praesentiret siquidem se proxi-

me ad mortalis huius vitae exitum reductum iri, id discipulo
suo carissimo, Episcopo Lullo, hisce verbis praenuntiavit, una
simul asseverans se nolle in otio exspectare mortem: « Ego
enim propositum pergendi iter complere cupio; ego me a desiderato proficiscendi itinere revocare non poterò. Iam enim
instat resolutionis meae dies et tempus obitus mei appropinquat; iam enim, deposito corporis ergastulo, aeternae retributionis revertar ad bravium. Sed tu, fili carissime, ... populum
ab erroris invio instantissime revoca tuque aedificationem basilicae iam inchoatae ad Fuldam compie, ibidemque meum multis
annorum curriculis corpus inveteratum perdue » .

1 9

Cumque, non sine eftusis lacrimis, ab suis, parvo cum sociorum agmine, discessisset, « per omnem ... Frisiam pergens, verbum Domini, paganico repulso ritu et erraneo gentilitatis more
destructo, instanter praedicabat, ecclesiasque, numine contracto dilubrorum, ingenti studio fabricavit. Et multa iam milia
hominum, virorum ac mulierum, sed et parvulorum ... baptizavit » .

2 0

Attamen, cum ad septemtrionales Frisiae regiones per-

venisset, cumque in eo esset ut neophitorum multitudini, lustrali iam aqua expiatae, Confirmationis sacramentum impertiret, ex improviso ethnicorum furiosa plebs in eos irruit, atque
hórridas vibrando hastas mortiferaque gladia, mortem minata
est. Tunc sanctissimus Praesul serena fronte procedens, suis
<( pugnae interdixit certamen dicens : " Cessate, pueri, a conflictu pugnaeque deponite bellum, quoniam scripturae testimonio
veraciter erudimur, et ne malum pro malo, sed etiam bonum

18

19

î0

Vita 8. Bonifatii, auct. Willibaldo, ed. Levison, p. 46.
Ibidem, e. 1.
Ibidem, p . 4 7 .

348

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

pro malis reddamus. Iam enim diu optatus adest dies et spontaneum resolutionis nostrae tempus inminet. Confortamini igitur in Domino ... forti estote animo, et ne terreamini ab his, qui
occidunt corpus, quoniam animam sine fine manentem necare
non possunt; sed gaudete in Domino et spei vestrae ancoram in
Deum figite, qui extemplo perpetuae reddet vobis remunerationis mercedem et caelestis aulae sedem cum supernis angelorum civibus condonat " » .

2 1

Hisce verbis ad palmam martyrii

excitati, omnes orantes animumque et oculos ad caelum convertentes, ubi premium sempiternum se proxime excepturos confid e b a t , inimicorum impetum subiere; qui quidem « felici sanctorum caede » ipsorum corpora cruentarunt.

22

Contigit autem

ut Bonifatius, instante martyrii sui momento, « cum gladio feriendus esset, sacrum evangelium codicem capiti suo imposuerit, ut sub eo ictum percussoris exciperet, eiusque praesidium
haberet in morte, cuius lectionem dilexerat in vita » .

2 3

Hac gloriosa morte, quae certum praebet ad aeternam beatitatem aditum, S. Bonifatius suae vitae cursum confecit, quae
tota fuit ad Dei gloriam et ad suam ceterorumque salutem impensa. Sacras eius exuvias, post varias rerum vicissitudines,
(<ad eum, quem vivens praedestinaverat, locum per duxerunt»,

24

hoc est ad Fuldense coenobium ubi discipuli sacros concinentes
psalmos multis cum lacrimis eas digne condiderunt. Ad hoc
sepulcrum paene infinitae populorum multitudines venerabundae respexerunt atque hodie etiam respiciunt; quandoquidem
ibi S. Bonifatius iis videtur universis, quorum maiores Iesu Christo peperit, et quos christiano cultu donavit, adhuc quasi vivens loqui; loqui dicimus suae caritatis pietatisque ardore, sua
animi invicta fortitudine, sua integerrima fide, indefessa sua
ad mortem usque apostolatus navitate, suoque martyrii palma
decorato obitu.

21

M

23

24

Ibidem, p p .

49-50.

Cfr. Ibidem, p. 50; et Vita 8. Bonifatii, auct. Otloho, ed. Levison, lib. I I , p. 21 >
Vita 8. Bonifatii, auct. Eadbodo, ed. Levison, p. 73.
Vita 8. Bonifatii, auct. Willibaldo, ed. Levison, p. 54

Acta Pii Pp.

XII

349

Ac vixdum ex hac mortali vita ad superos evolavit, coeperunt omnes eius sanctitatem summis laudibus extollere eumque
privatim, publice venerari. Cuius quidem sanctitatis fama tam
cito propagata est, ut in Britannia, paulo post sancti Bonifatii
martyrium, Cuthbertus, Archiepiscopus Cantuariensis, de eo
scribens, haec, quae sequuntur, testaretur: « H u n c inter egregios
et optimos orthodoxae fidei doctores et amabiliter habemus et
laudabiliter veneramur. Unde in generali Synodo nostra ... eius
diem natalitii illiusque cohortis cum eo martyrizantis insinuantes statuimus annua frequentatione solemniter c e l e b r a r e » .

25

Quod quidem pari pietatis ardore Germaniae, Galliae aliarumque nationum populi iam antiquitus fecerunt.

34

II
Undenam autem, Venerabiles Fratres, S. Bonifatius tam strenuam hausit indefessamque vim, atque invictam illam animi
fortitudinem,

qua potuit tot eluctari difficultates,

exantlare

labores, superare pericula; qua potuit denique pro Iesu Christi
dilatando regno decertare usque ad mortem, martyrii coronam
adeptus ? A divina gratia procul dubio, quam demissis, adsiduis
incensisque precibus effiagitabat. Dei videlicet amore tam vehementer actus excitatusque erat, ut nihil aliud cuperet, nisi
cum eo coniungi vinculis cotidie arctioribus; nihil aliud, nisi
cum eo colloqui quam diutissime ; nihil aliud, nisi inter ignotas
etiam gentes eius proferre gloriam, et ad eum quam plurimos
posset venerabundos, obsequentes amantesque reducere homines. Illud Apostoli gentium effatum, iure meritoque sibi etiam
tributum, ingeminare poterat: «Caritas ... Christi urget n o s » .

27

Atque illud etiam: « Quis ergo nos separabit a caritate Christi ?
tribulatio? an angustia? an fames? an nuditas? an periculum?
an persecutio? an gladius?... Certus sum enim quia neque
28

86

2 7

8. Bonifatii Epist., ed. Tangi, epist. 111, p. 2 4 0 .
Cfr. Epistolae Lupi Servati, ed- Levillain, t. I (Parisiis 1927), epist. 5, p. 4 2 .
II Cor. V ,

14.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

350

mors, neque vita ... neque instantia, neque futura, neque fortitudo, neque altitudo, neque profundum, neque creatura alia poterit nos separare a caritate Dei, quae est in Christo Iesu Domino
nostro » .

2 8

Quotiescumque haec divina caritas hominum animos penitus pervadit, eosque informat atque impellit, tunc iidem Pauli
sententiam usurpare queunt: « Omnia possum in eo, qui me
confortât » ;

2 9

atque adeo nihil prorsus — quod Ecclesiae historia

docet — eorum nisibus eorumque laboribus obsistere vel officere
potest. Tunc miro quodam modo, quod Apostolorum tempore
evenit, feliciter iteratur : « ... In omnem terram exivit sonus
eorum, et in fines orbis terrae verba e o r u m » .

3 0

Iesu Christi

nempe Evangelium novos per eos habet propagatores, quos superna hac vi animatos nihil potest remorari, nisi vincula, in
quibus iidem detineantur, ut hodie quoque summo cum maerore
cernere est; nihil potest praepedire, nisi mors, quae tamen mors,
cum martyrii palma decoretur, ingentes semper multitudines
commovet, et alios atque alios excitat — quemadmodum sancti Bonifatii temporibus contigit — divini Redemptoris asseclas.
Quantopere autem divinae gratiae, supplicibus impetrandae
precibus, apostolicus hic vir confideret, ut incepta opera sua
uberes posset edere fructus, ex suis litteris luculentissime patet,
in quibus quidem et a Romano Pontifice,

31

et ab amicis quos

habebat sanctitate praestantes, et a sanctimonialibus etiam,
quarum communitates vel condiderat, vel consilio suo sapientissimo ad evangelicam vitae perfectionem conformare cupiebat,
demisse instanterque efflagitabat ut caelestia sibi munera et
auxilia precando conciliare vellent. Haec, exempli gratia, referre placet, quae « venerandis et amandis carissimis sororibus
Leobgithae et Theclae, necnon et Cynehildae » scribit : « Obsecro et praecipio quasi filiabus carissimis, quemadmodum vos
iam incessanter facere et fecisse et facturas esse confidimus, ut
28

2 9

30

31

Rom. V I I I , 35,
Phil. I V , 13.

38,

39.

Ps. - X V I I I , 5; Rom. X, 18.
Cfr. 8. Bonifatii Epist., ed. Tangi, epist. 86, pp. 189-191.

Acta PU Pp. XII

351

vestris orationibus crebris Dominum deprecemini. ... Et scitote,
quia Deum laudamus, et tribulationes cordis nostri dilatatae
sunt, ut Dominus Deus, qui est refugium pauperum et spes humilium, de necessitatibus nostris et de temptationibus huius
saeculi nequam eripiat nos, ut sermo Domini currat et clarificetur gloriosum evangelium Christi, ut gratia Domini in me
vacua non sit. Et quia ultimus et pessimus sum omnium legatorum, quos catholica et apostolica Romana Ecclesia ad praedicandum evangelium destinavit, ut omnino sine fructu evangeli^ sterilis non moriar » .

3 2

Quibus quidem ex verbis ut eius studium dilatandi Iesu
Christi regni enitet, suis ceterorumque instantibus precibus roborandum, ita pariter eius refulget christiana humilitas, eiusque
cum apostolica Romana Ecclesia arctissima coniunctio. Quam
quidem coniunctionem studiosissimam per totius suae vitae
cursum accurate actuoseque servavit; ita quidem ut revera dici
possit eandem fuisse apostolici sui muneris veluti firmum ac
stabile fundamentum.
Id, quamquam iam supra^ attigimus, cum de piis eius peregrinationibus egimus ad Beati Petri sepulcrum et ad Iesu Christi
Vicarii sedem, placet tamen heic enucleatius exponere, ut satius
clariusque pateat eius in Decessores Nostros oboedientiae observantiaeque studium, utque haud minus eniteat Romanorum
Pontificum erga eum impensa caritas.
Siquidem, cum primum hanc almam urbem petiit, ut a S. Gregorio II Pontifice Maximo divini verbi praedicationis mandatum acciperet, eum ut cognovit, probavit laudavitque Decessor
Noster,' qui quidem ei paterno animo haec etiam scripsit: « Exigit manifestata nobis religiosi propositi tui pie in Christo flagrantis intentio et adprobata sincerissimae fidei tuae periata relatio, ut ad dispensationem verbi divini, cuius per gratiam Dei
curam gerimus, te conministro utamur. ... Collaetamur fidei
tuae et adiutores effici cupimus gratiae praerogatae. ... Ideo in

** Ibidem, epist. 67, pp. 139-140.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

352

nomine indivisibilis Trinitatis per inconcussam auctoritatem
beati Petri apostolorum principis, cuius doctrinae magisteriis
[divina] dispensatione fungimur et locum sacrae sedis amministramus, modestiam tuae religionis instituimus, atque praecipimus ut in verbo gratiae Dei... ad gentes quascumque, infidelitatis errore detentas, properare Deo comitante potueris, ministerium regni Dei per insinuationem nominis Christi domini Dei
nostri, veritatis suasione d e s i g n e s » .

33

Deinde vero ab eodem

Decessore Nostro ob praeclara merita Episcopus consecratus,
postquam eidem ac successoribus eius iureiurando pollicitus est
oboedientiam,

34

haec sollemniter edicit : « me omnem fidem et

puritatem sanctae fidei catholicae exhibere et in unitate eiusdem
fidei Deo operante persistere, in qua omnis christianorum salus
esse sine dubio conprobatur » .

3 3

•

Cuius quidem oboedientiae atque observantiae sensus ut
S. Gregorio II, ita ceteris quoque Romanis Pontificibus, qui subinde successerunt, studiosissime praebuit, atque, occasione data,
testatus est.

36

Itaque, ut exemplum afferamus, haec Decessori

Nostro S. Zachariae scripsit, vixdum certior factus est eum ad
Summi Pontificatus apicem fuisse evectum : « ... Maiorem laetitiam et maius gaudium nobis non audivimus et suspansis ad
aethera palmis, Deo gratias egimus, quam quod clementem
paternitatem vestram altissimus arbiter canonica iura regere et
apostolicae sedis gubernacula gubernare concessit. Ergo, non
aliter quam ut ante vestigia vestra geniculantes intimis subnixe
flagitamus precibus, ut, sicut praecessorum vestrorum pro auctoritate sancti Petri servi devoti et subditi discipuli fuimus, sic
et vestrae pietatis servi oboedientes subditi sub iure canonico
fieri mereamur. Optantes catholicam fidem et unitatem Romanae ecclesiae servando, et quantoscumque audientes vel disci-

38

34

85

86

Ibidem, epist. 12, pp. 17-18.
Cfr. Ibidem, epist. 16, pp. 28-29.
Cfr. Ibidem, p. 29.

Cfr. Vita 8. Bonifatii, auct. Willibaldo, ed. Levison, p. 25; ibidem, pp. 27-28;
8. Bonifatii Epist. ed. Tangi, epist. 67, pp. 139-140; epist. 59, pp. 110-112; epist. 86,
pp. 191-194; epist. 108, pp. 233-234.

Acta PU Pp. XII

353

pulos in ista legatione mihi Deus donaverit, ad oboedientiam
apostolicae sedis invitare et inclinare non cesso » .

3 7

Atque extremis suae vitae annis, cum iam senex laboribusque paene confectus esset, haec demisso animo Stephano III,
iwiper Pontifici Maximo electo, scribit: « Sanctitatis vestrae
clementiam intimis ac visceratis obnixe flagito precibus, ut familiaritatem et unitatem sanctae sedis apostolicae ab almitatis
vestrae clementia impetrare et habere merear et in discipulatu
pietatis vestrae sedi apostolicae serviendo, servus vester fidelis
et devotus permanere possim eodem modo, quo ante sub tribus
praecessoribus vestris apostolicae sedi serviebam ... » .

3 8

Iure igitur meritoque Decessor Noster imm. mem. Benedictus XV, duodecimo exeunte saeculo ab inchoata gloriosi huius
martyris apud Germaniae populos apostolica legatione, haec
eiusdem nationis Episcopis scribebat : « Hac firmissima permotus fide, hac pietate et caritate inflammatus Bonifatius quam
Sedi Apostolicae fidelitatem coniunctionem que singularem ex
umbratili vitae monasticae palaestra primum hausisse videtur
in patria, quam deinde, in apertum certamen vitae apostolicae
progressurus, Romae, super corpus ipsius B. Petri Apostolorum
Principis, sacro interposito iureiurando, promiserat, quam denique veluti sui apostolatus formam ac susceptae legationis regulam, in medium discrimen aciemque produxerat, eandem et
constantissime retinuit, et ceteris etiam omnibus, quos per
Evangelium genuisset, vehementer commendare numquam destitit, atque tanta sedulitate inculcare, ut illam veluti testamenti loco reliquisse videretur » .

3 9

Hanc S. Bonifatii agendi rationem, ex qua eius luculentissima refulget erga. Romanos Pontifices observantia, nullo non
tempore, ut probe nostis, Venerabiles Fratres, ii omnes fideliter
secuti sunt, qui ante oculos habuere a Divino Redemptore Apostolorum Principem firmam positum fuisse petram, supra quam
87

38

39

Ibidem, Epist. 50, p. 81.
Ibidem, Epist. 108, pp. 233-234.
Epist. Enc. In hac tanta, A. A. S. 1919, pp. 216-217.

23 - A C T A , vol. X X I , n. 9. — 1 5 - 7 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae

354.

Sedis - Commentarium Officiale

universa aedificatur Ecclesia, ad saeculorum usque occasum
exstitura; eidemque claves regni caelorum traditas fuisse et
quidquid ligandi vel solvendi potestatem.

40

Qui hanc petram,

renuunt, atque extra eam exstruere conantur, ii procul dubio
supra mobilem arenam labantis aedificii fundamenta iaciunt;
eorumque nisus, opera atque incepta, ut humanae res omnes,
non solida, non firma ac stabilia esse possunt, sed — quod vetus
ac recens historia admonet — ob discordantium mentium opinationes ac variorum eventuum vicissitudines, decursu temporum necessitate quadam commutantur.
Valde igitur opportunum putamus arctissimam insignis
huius martyris cum Apostolica Sede coniunctionem eiusque
egregie facta per haec saecularia sollemnia, vobis hortantibus,
in plena sua luce poni ; id enim, ut eorum qui Romanorum Pontificum magisterio falli nescio adhaerent, fidem ac fidelitatem
.confirmabit, ita. eos etiam, qui a B. Petri*Successoribus qualibet
de causa seiuncti sunt, salutariter non excitare non poterit ad
rem penitius recogitandam, atque ad iter illud, divina aspirante
gratia, considerate animoseque ingrediendum, quo ad Ecclesiae
unitatem feliciter reducantur. Id Nos, quemadmodum vehementer cupimus, ita a caelestium Datore munerum supplicibus
effiagitamus precibus, ut tandem aliquando optatissimum cunctorum bonorum votum efficiatur, ut omnes unum sint,
nesque ad ovilis unitatem ab uno Pastore pascendi

42

41

om-

conver-

tantur.
Aliud praeterea est, Venerabiles Fratres, quod S. Bonifatii
vita, quam breviter scribendo attigimus, nos omnes edocet. In
stylobata statuae, quae anno MDCCCXXXXII in Fuldensi coenobio
erecta, Germaniae apostoli imaginem refert, haec sententia ab
invisentibus legitur : « Verbum Domini manet in aeternum » .

4 3

Ac profecto nihil significantius, nihil verius inibi inscribi poterat. Duodecim, aliud ex alio, praeteriere saecula; varii ultro
1 0

Cfr.

MATTH.

Cfr.

IOAN.

XV I I ,

4 2

Cfr.

IOAN.

XXI,

43

Cfr. I Petr. I, 25.

11

XVI,

18,

19.

11.
15,

16,

17.

Acta PU Pp. XII
—

355
:

*

citroque transmigrarunt populi; tot rerum vicissitudines atque
horrífica bella subsecuta sunt; schismata atque haereses inconsutilem Ecclesiae vestem dilacerare contenderunt atque contendunt; praepotentia imperia hominumque dominatus, qui nihil
timere,

reformidare nihil videbantur,

variae philosophorum opinationes,

extemplo corruerunt;

quae humanae doctrinae

verticem contingere enituntur, decursu temporum sese continenter excipiunt novam saepenumero induentes veritatis speciem. Attamen quod Bonifatius Germaniae, Galliae Frisiaeque
gentibus praedicavit verbum, utpote ab eo acceptum, qui permanet in aeternum, nostra etiam aetate vigescit, iisque omnibus, qui illud libentes volentesque amplexi fuerint, via est,
veritas et vita.

44

Haud desunt profecto nostris etiam tempori-

bus, qui illud respuant, qui errorum fallaciis illud inficere conentur, qui denique — debita Ecclesiae ac civibus ipsis libertate
proculcata — mendaciis, insectationibus ac vexationibus illud
ex animis eradicare ac funditus evellere enitantur. Atqui, ut
optime nostis, Venerabiles Fratres, haec callida ars nova non
est; iam fuit inde a christiani aevi primordiis cognita; iam Divinus ipse Redemptor hisce verbis suos discipulos praemonitos
voluit : « Memento te sermonis mei, quem ego dixi vobis : non
est servus maior domino suo. Si me persecuti sunt, et vos persequentur » .

4 5

Verumtamen idem Redemptor noster haec etiam

in solacium adiunxit :

« Beati qui persecutionem patiuntur

propter iustitiam, quoniam ipsorum est regnum caelorum » .

4 6

Et iterum : « Beati estis cum maledixerint vobis homines, et
persecuti vos fuerint, et dixerint omne malum adversus vos,
mentientes, propter me; gaudete et exultate, quoniam merces
vestra copiosa est in caelis » .

4 7

Haud miramur igitur si hodie quoque christianum nomen
alicubi odio est, si Ecclesia in suo, quod divinitus accepit, perfungendo munere, multis in regionibus quovis modo et quavis
44

4 5

Cf.

IOAN.

IOAN.

XIV,

XV,

20.

4 6

MATTH.

V,

10.

47

Ibidem,

11,

12.

6.

Acta Apostolicae

356

Sedis - Commentarium

Officiale

ratione praepeditur, si catholici non pauci falsis doctrinis decipiuntur, et in grave aeternae amittendae salutis compelluntur
discrimen. Nobis omnibus addat confirmetque animum Divini
Redemptoris promissio: « ... Ecce ego vobiscum sum omnibus
diebus, usque ad consummationem saeculi » ;

4 8

nobisque super-

nam virtutem impetret S. Bonifatius, qui pro Iesu Christi regno
inter hostiles gentes proferendo, non diuturnos labores, non
aspera itinera, non denique mortem ipsam refugit, sed eam,
suum profundendo sanguinem, fortiter fidenterque oppetiit.
Invictam eiusmodi animi fortitudinem iis praesertim a Deo
patrocinio suo conciliet, qui hodie in gravibus versantur rerum
condicionibus ob hostiles artes inimicorum Dei; itemque omnes
ad illam Ecclesiae unitatem revocet, quae et constans fuit eius
vivendi agendique norma, et actuosissimum votum, quo per
totius suae vitae cursum incensus, naviter sollerterque elaboravit.
Haec Nos supplicibus a Deo precibus contendimus, dum vobis omnibus, Venerabiles Fratres, ac singulis gregibus curis
vestris concreditis, Apostolicam Benedictionem ex animo impertimus, quae caelestium munerum sit auspex Nostraeque paternae benevolentiae pignus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die v mensis Iunii, in festo
S. Bonifatii Episcopi et Martyris, anno MDCCCCLIV, Pontificatus
Nostri sexto decimo.

PIUS PP. XII

4 8

MATTH.

XXVIII,

20.

Acta Pii Pp. XII

357

IN SOLLEMNI C A N O N I Z A T I O N E
BEATORUM PETRI ALOISII CHANE^, MARTYRIS, GASPARIS DEL BUFALO, IOSEPHI
PIGNATELLI, DOMINICI SAVIO, CONFESSORUM, ET BEATAE MARIAE CRUCTFIXAE
DI ROSA, VIRGINIS, IN PLATEA S. PETRI AD VALVAS BASILICAE VATICANAE, VESPERE DIEI X I I IUNII M E N S I S , ANNO MCMLIV PERACTA.

Ad postulationem factam per Advocatum Sacri

Consistorii

n Tiro Eminentissimo Caietano S'. R. E. Card. Cicognani, S. Rituum Congregationis Praefecto, Revmus D. Antonius Bacci. Secretarius Litterarum ad Principes, Sanctitatis Suae nomine respondit :
In hac tanta rerum hominumque maiestate mox eventum visuri sumus,
quod in Dei gloriam communemque salutem summopere conferet. Ex hac
enim veritatis cathedra, ubi « Beatus Petrus in propria sede vivit et prae1

sidet » , sententiam audituri sumus, qua sanctitatis sidera quinque nova
luce fulgebunt. Universa exsultet Ecclesia, ubi numquam fallitur christiana fides, numquam divina frigescit caritas, numquam sanctitudinis
r estingui tur iubar.

Tum Beatissimus Pater, in Cathedra sedens, sic sollemniter
pronunciavit :
Ad honorem Sanctae et Individuae Trinitatis, ad exarationem Fidei Catholicae et Christianae Religionis augmentum,
auctoritate Domini Nostri Iesu Christi, Beatorum Apostolorum
Petri et Pauli ac Nostra; matura deliberatione praehabita et
divina ope saepius implorata, ac de Venerabilium Fratrum Nostrorum Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalium, Patriarcharum, Archiepiscoporum et Episcoporum, in Urbe exsistentium,
consilio, Beatos Petrum Aloisium Chanel, Märtyrern, Gasparem
Del Bufalo, Iosephum Pignatelli, Dominicum Savio, Confessores,
et Mariam Crucifixam Di Rosa, Virginem, Sanctos et Sanctam
esse decernimus et definimus, ac Sanctorum catalogo adscribi' S. Petr. Chrysol., P. L. L I V , 741.

358

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

mus : statuentes illorum memoriam quolibet anno die eorum natali, nempe Petri Aloisii die vigesima octava aprilis inter Sanctos
Martyres, Gasparis die vigesima octava decembris, Iosephi die
decima quinta novembris, Dominici die nona martii inter Sanctos Confessores non Pontifices, et Mariae Crucifixae die decinxa quinta decembris inter Sanctas Virgines non Martyres pia
devotione recoli debere. In Nomine Pa£gtris et FiÇBlii et Spiritus £g Sancti. Amen.

ALLOCUTIO
Summus
Aloisii

Pontifex,

post

Chanel,

Dominici Savio,

peractam

Martyris,

Casparis

Confessorum,

Virginis, in Petriano foro,
Po,tri

acclamante,

haec

Canonizationem
Del

et Beatae

coram,

verba

Bufalo,
Mariae

multitudine

Sanctorum
Iosephi

Crucifixae
fidelium

Petri

Pignatelli,
Di

Rosa>

Veneratissimo

fecit.

Se le forze del male non cessano, nel volger dei secoli, i loro attacchi
contro Topera del Divin Redentore, Iddio non manca di rispondere alle
angosciose suppliche dei suoi figli in pericolo, suscitando anime ricche
di doni della natura e della grazia, che siano per i loro fratelli di conforto e di aiuto. Quando si affievolisce nella coscienza degli uomini la
cognizione delle verità salutari, oscurate dagli allettamenti dei beni terreni, quando lo spirito di rivolta e di orgoglio suscita contro la Chiesa
persecuzioni subdole o violente, in mezzo alle miserie, sempre presenti,
delle anime e dei corpi, la Divina Provvidenza chiama sotto il vessillo
della Croce di Cristo eroi di santità, irradianti splendori di purezza
verginale e di carità fraterna, per sovvenire a tutte le necessità delle
anime e mantenere nella sua integrità il fervore delle virtù cristiane.
1. La vita di coloro che oggi la Chiesa glorifica è tutta compresa
nelle parole del Salmista: {(.Angustia et tribulatio venerunt super me,
mandata

tua deliciae

meae

sunt)).

1

A

Pietro-Luigi-Maria

Chanel

toccò

l'onore di essere il primo a versare il sangue per la fede in Oceania.
Aveva appena compiuto il sacrificio della sua vita nell'isola di Futuna, fino allora indocile alla grazia, che immantinente si levò una
messe ricca al di là di ogni previsione. Il suo viaggio terrestre egli
lo trascorse nella umiltà, nella dolcezza, la pazienza, la carità, at1

Ps. 118, v, 143.

Acta PU Pp. XII y

359

tingendo il meglio delle sue energie spirituali nell'amore ardente e
delicato per la Vergine Maria. « A i m e r Marie et la faire a i m e r » : fu
il voto più fervido e il programma degli anni della sua preparazione
al sacerdozio. Ordinato prete, egli cominciò col prodigare senza risparmio le forze fìsiche, che la natura assai parcamente gli concedeva,
per ricondurre alle pratiche religiose il piccolo gregge affidato alle
sue cure. Ma la sua anima aspirava alla perfezione totale e alle
fatiche delle missioni presso gl'infedeli. Così risolse di unirsi al gruppo da poco costituito della Società di Maria, che, riconoscendo nella
Regina del cielo la loro Madre e superiora perpetua, si adoperava
a meglio attuare l'ideale della perfezione sacerdotale e apostolica. Per
quattro anni egli si consacrò con una insigne dedizione, una grande
pazienza, una vigilanza umile e premurosa, alla educazione della gioventù. Ma ben presto il suo sogno diviene una realtà. Vincendo eroicamente le affezioni più care al suo cuore, s'imbarca per le isole dell'Oceania, ove non era ancora penetrato il Vangelo. Chi dirà le dure prove
spirituali e fìsiche, che lo attendevano in quel campo dei suoi travagli
apostolici? I suoi sforzi di adattamento alla lingua, ai costumi di quel
popolo, la sterilità apparente delle sue fatiche, l'incomprensione e la
ostilità sorda o aperta, non scuotono la costanza mirabile di lui. Forte
della vigile protezione della Madre di Dio, Pietro Chanel rivela agli
indigeni stupefatti l'inesauribile carità e la dolcezza del suo animo.
L'esempio della sua vita pura e mortificata, la sua preghiera incessante, le sue fervorose esortazioni, preparano il cammino alla grazia
divina. Dopo che il martire ebbe reso il suo spirito a Dio, le forze del
male, che avevano avversato l'opera sua, prontamente cedettero, e la
Chiesa potè contare con gioia anche in quella lontana regione figli
numerosi e ferventi.
2. Se però è necessario di annunciare agl'infedeli il messaggio di
Cristo, non è meno essenziale di mantenere vivo l'ardore della fede nel
popolo cristiano. Nella falange gloriosa dei Santi, che questa terra
romana ha dato alla Chiesa, rifulge di luce speciale Gaspare Del Bufalo.
Fin dai suoi più giovani anni, la protezione di S. Francesco Saverio
sembrò ottenergli da Dio una straordinaria profusione di doni soprannaturali. Ancora studente, esercitava assiduamente le opere di carità
e di assistenza, specialmente nell'insegnamento della dottrina cristiana
ai fanciulli e ai poveri. Sulle orme di S. Giovanni Battista De Rossi,
ridonò vigore all'Opera pia di S. Galla e fondò poco dopo l'Oratorio di
S. Maria in Vincis. Ma il suo apostolato in Roma fu interrotto dalla
invasione delle truppe napoleoniche; egli stesso, avendo rifiutato di

360

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

prestare il giuramento di fedeltà a un potere ostile ai diritti della
Chiesa, soffrì l'esilio ed il carcere. Finalmente liberato, e con gioia di
quanti lo conoscevano ed ora anche più lo veneravano tornato nella sua
Roma, ricevette dal Sommo Pontefice Pio V I I l'incarico di dedicarsi
alle sante missioni, destinate a rinnovare il fervore dei fedeli nei suoi
Stati dopo i disordini e i danni prodotti dai publici rivolgimenti. Allora
egli riprese l'idea della istituzione di una Congregazione di Missionari
sotto il titolo del Sangue Preziosissimo di Gesù, e nonostante le contrarietà e gli ostacoli, inaugurò, il 15 Agosto 1815 la prima casa dell'Opera,
che confidò amorosamente alla tutela della Santissima Vergine. In tal
guisa comincia, per lui una vita di lavori incessanti ; egli percorre quasi
tutte le regioni dell'Italia centrale, apportando da per tutto, coll'esempio della sua pietà, della sua umiltà, della sua carità, la riconciliazione
e la pace, il sollievo delle miserie corporali e soprattutto spirituali. Al
tempo stesso egli dava sagge Regole all'Istituto, ed esclamando : Paradiso, paradiso! si sottraeva ad ogni offerta di dignità ecclesiastiche,
desiderando di rimanere sino alla morte « s u l palco», vale a dire nel
campo della sacra predicazione, fiducioso com'era di ricevere in tal
guisa più facilmente e senza indugio il premio eterno. Ed il Signore
accolse la sua preghiera che la morte lo colpisse in mezzo alle fatiche
dell'apostolato; ond'egli lasciò ai suoi figli un mirabile modello di uno
zelo eroico che generosamente s'immola per il più gran bene delle anime.
3. Ma se Iddio domanda sovente ai suoi eletti d'intraprendere grandi
opere per la sua gloria, vuole altresì che essi sappiano soffrire nella ubbidienza e nel silenzio. Ed invero non si richiede minor generosità per
resistere saldamente in mezzo al naufragio e preparare con tenacia l'ora
in cui tornerà a regnare la pace. Quando la Compagnia di Gesù fu
espulsa dal Regno di Spagna, Giuseppe Pignatelli si era già guadagnato
la stima dei suoi Superiori con la elevatezza del suo spirito, l'ingegnosa
sua carità verso i poveri e i condannati a morte, l'autorità della sua
persona che gli permetteva di calmare le sedizioni popolari. La nobiltà del sangue avrebbe potuto ispirargli l'amore delle umane grandezze ; ma Iddio aveva posto in lui i germi di una gloria più nobile e santa.
Incaricato già della cura spirituale e temporale dei proscritti, sopportò
egli stesso con mirabile serenità e pazienza, e aiutò i suoi miseri compagni a tollerare i peggiori disagi, le privazioni, le amarezze indicibili
dell'esilio, errando per volte e giri alla ricerca di un rifugio, senza trovare
un tranquillo ricovero e sollievo, ma sforzandosi di mantenere da per
tutto il fervore dello spirito religioso negli sventurati confratelli a lui
aflìdati. Allorché finalmente fu ottenuto un soggiorno più stabile, egli

Acta Pii Pp. XII

361

si diede a una vita di preghiera, di lavoro e di carità, e appena spuntò
Falba della risurrezione della Compagnia di Gesù, si adoperò a raccoglierne i membri dispersi, a formare nuove reclute, a ristabilire nella
sua integrità il genere di vita e lo spirito tradizionale dell'Ordine. In
tal guisa Giuseppe Pignatelli preparava il rinnovamento della inclita
Società, a cui sempre rimase indefettibilmente unito ; egli restauratore
in Italia e nello spirito secondo padre della Campagnia di Gesù, egli il
più insigne legame che al di là della soppressione la ricollega all'è sue
origini.
4. Mentre i tre eroi che abbiamo testé commemorati avevano profuso
tutte le loro virili energie nel duro combattimento contro le forze del
male, ecco apparire al nostro sguardo l'immagine di Domenico Savio,
gracile adolescente, dal corpo debole, ma dall'anima tesa in una pura
oblazione di sè all'amore sovranamente delicato ed esigente di Cristo.
In una età così tenera si attenderebbe di trovare piuttosto buone e amabili disposizioni di spirito, e invece si scoprono in lui con stupore le
vie maravigliose delle ispirazioni della grazia, una adesione costante e
senza riserve alle cose del cielo, che la sua fede percepiva con una rara intensità. Alla scuola del suo Maestro spirituale, il grande Santo Don Bosco, egli apprese come la gioia di servire Dio e di farlo amare dagli altri
può divenire un potente mezzo di apostolato. L'8 dicembre 1854 lo vide
elevato in una estasi di amore verso la Vergine Maria, e poco dopo egli
riuniva alcuni suoi amici nella « Compagnia dell'Immacolata Concezione », affine di avanzare a gran passi nel cammino della santità e di
evitare anche il minimo peccato. Egli incitava i suoi compagni alla
pietà, alla buona condotta, alla frequenza dei Sacramenti, alla recita
del Santo Rosario, alla fuga del male e delle tentazioni. Senza lasciarsi
intimorire da cattive accoglienze e da risposte insolenti, interveniva con
fermezza, ma caritatevolmente, per richiamare al dovere gli sventati
e i perversi. Colmato già in questa vita della familiarità e dei doni del
dolce Ospite dell'anima, ben presto lasciò la terra per ricevere, con la
intercessione della celeste Regina, il premio del suo filiale amore.
5. Associata alla gloria di così illustri Confessori, una Vergine insigne per il suo amore alla Croce, Maria Crocifissa Di-Rosa, di famiglia
patrizia bresciana, canta anch'ella gli splendori dello Sposo divino. Era
appena piamente spirata la sua madre terrena, che, ad imitazione di
S. Teresa di Gesù, ella si rifugia nelle braccia della Madre celeste. Alla
scuola delle Religiose della Visitazione, approfondisce sempre più la sua
solida pietà, animata da un desiderio intenso di soffrire per Gesù Cristo
e di esercitarsi in una incessante pratica della mortificazione e della

362

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

carità. Ella rinunzia ad ogni vanità, ad ogni esigenza della moda, ad
ogni spettacolo mondano, ad ogni indulgenza verso la natura, ad ogni
offerta di nozze terrene ; si occupa delle ragazze e delle donne del popolo>
sopporta pazientemente le critiche, specialmente dei libertini delusi, e si
compiace di distribuire ai bisognosi i beni di cui dispone. Quando nel 1836
il colera imperversò su Brescia, ella diede libero corso alla sua eroica
abnegazione nel servizio dei colerosi e attrasse anche altre sue coetanee al
medesimo arduo e pericoloso ufficio. Sostenuta dalla sollecitudine del suo
direttore spirituale, la nostra Santa, cessato il flagello, continuò nell'Ospedale femminile di Brescia a dedicarsi all'assistenza delle malate ed abbandonate, e ben presto la pia collaborazione di queste anime generose si trasformò in opera stabile : le (( Ancelle della Carità » prenderanno ormai a
loro intiero carico il servizio di sanità dell'Ospedale di Brescia e ben presto anche altre benefiche attività. Superati gli ostacoli che avevano attraversato l'opera nascente, la soavissima ed instancabile, apostola vide
nelle disposizioni della Provvidenza la conferma del cielo ai suoi sforzi ;
ma supplicava che le croci non cessassero e le persecuzioni e le prove
non le fossero risparmiate. Ed infatti, pur manifestando nella sua azione
dì fondatrice le più belle qualità d'intelligenza e di volere, ella soffrirà
con grande coraggio i dolori fisici e soprattutto le angosce dell'anima,
le tenebre indicibili che lo scatenato spirito del male si sforza, ma invano,
di far pesare su di lei. Un'ardente preghiera sgorgava allora dalle sue
labbra : « Gesù mio! Tu solo mi basti. La mia vita sia crocifìssa con Te ».
In tal guisa dalla profondità di una vita spirituale tutta conforme alla
Croce scaturì un'Opera originale e completa, che abbraccia tutte le forme
di ospitalità e di assistenza, e prospera in eminenti frutti di carità e
di virtù.
Tali sono, Venerabili Fratelli e diletti figli, appena adombrate, le eroiche azioni di questi apostoli e di questi fondatori, che lo Spirito Santo
ha plasmati per la continuazione dell'opera di Cristo. Essi in tessono
insieme una maravigliosa corona alla Vergine Maria, che li ha adornati
coi suoi eletti favori e si è compiaciuta di accogliere i loro fedeli servigi.
Si degnino questi nuovi principi del cielo ottenere a tutti coloro che esultano oggi per la loro gloria, la grazia di seguire le loro orme e di bruciare come essi di amore per Gesù, che li ha redenti col proprio sangue,
e per la sua purissima e santissima Madre.

Acta Pii Pp. XII

LITTERAE

APOSTOLICAE

IN (( PRIMARIAM )) ERIGITUR PIA UNIO EXCUBIARUM HONORIS SACRATISSIMI
ET IMMACULATI CORDIS BEATAE MARIAE VIRGINIS VULGO (( EHRENWACHE!
DES HEILIGSTEN HERZENS MARIA », IN ARCHIDIOECESI MONACENSI CONSTITUTA, EIUSDEMQUE STATUTA CONFIRMANTUR.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Almam Deiparam, quae una mortales omnes sanctitudine praecellit, quae Caelorum Regina constituta
est hominumque Mater, a qua denique salutem sperare audent miseri,
Christifidelium est peculiaribus venerari obsequiis eique religiose quasi
apparere. Hoc incensus studio, Bonaventura Blattmann, Sacerdos ex
Ordine Fratrum Franciscalium, in urbe Monachio ad Sanctae Annae
Aedem condidit sodalitatem marialem, « Piam Unionem Excubiarum
Honoris Sacratissimi et Immaculati Cordis Beatae Mariae Virginis »
nuncupatam, seu, vulgari sermone, « Ehrenwache des heiligsten Herzens
Maria ». Huic quidem propositum est ut sodales, caelestis instar militiae, adversus Intaminatum Cor Dei Genetricis singularem reverentiam
vigilanter adhibeant, eius colant virtutes ac sequantur et iniurias expient Corpori Christi Mystico illatas. Quae consociatio, ab hac Apostolica Sede Indulgentiis quoque aucta, non modo in Germaniae regiones
est provecta, sed etiam translata ad alias Europae nationes, quin ad
Americae oras feliciter pervasit. Cum vero Dilectus Filius Noster Michael Sanctae Romanae Ecclesiae Presbyter Cardinalis de Faulhaber,
Archiepiscopus Monacensis et Frisingensis, a Nobis petiisset, ut Piam
Unionem, quam diximus, Primariam renuntiare dignaremur, indulta
sanatione, si quid in eius ipsius vel aliarum eiusdem nominis sodalitatum constitutione haud rite factum esset, Nos, qui in ipsa flamma
exitiosi belli, recens confecti, humanum genus Immaculato Cordi Beatae Mariae Virginis devovimus eiusque religioni nullum non studemus
afferre incrementum, vota huiusmodi libenti animo statuimus explere.
Collatis igitur consiliis cum Dilecto Filio Nostro Iosepho Sanctae Romanae Ecclesiae Diacono Cardinali Bruno, Sacrae Congregationis Concilii Praefecto, harum Litterarum vi, auctoritate Nostra Apostolica perpetuumque in modum «Piam Unionem Excubiarum Honoris Sacratissimi et Immaculati Cordis Beatae Mariae Virginis », vulgo « Ehrenwache des heiligsten Herzens Maria » appellatam atque in urbe et Archi-

364

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

dioecesi Monacensi constitutam, ad Primariam cum suetis privilegiis
evehimus ac promovendis, impertita sanatione, prout res postulat, eorum
quae tempore praeterito circa ipsam forte vitiose acta fuerint. Piae autem
Unionis, sic per Nos in Primariam erectae, moderatoribus et officialibus
praesentibus ac futuris, Apostolica item auctoritate, per hasce Litteras
concedimus, ut alias quascumque eiusdem nominis et instituti Uniones,
iam erectas sive in posterum erigendas, sibi aggregare licite possint atque cum illis etiam communicare valeant omnes eidem Piae Unioni,
nunc Primariae, ab Apostolica Sede concessas Indulgentias, servatis
vero in cunctis de iure servandis. Itemque memoratae Piae Unionis Statuta, iuxta tenorem qui in supplici Nobis oblato libello continetur, eadem
auctoritate Nostra plenissime confirmamus. Contrariis quibusvis nihil
obstantibus. Haec largimur, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque
plenos atque integros effectus sortiri et obtinere ; memorataeque Primariae « Piae Unioni Excubiarum Honoris Sacratissimo et Immaculati
Cordis Beatae Mariae Virginis » aliisque, ad quas pertinent, nunc et in
posterum plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his,
a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter, contigerit attentari.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die xvii
mensis Decembris, anno MCMLI, Pontificatus Nostri tertio decimo.

De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
Gildo Brugnola
Officium
.

Regens

Pontificiis Diplomatibus

expediendis

Acta PU Pp. XII

365

EPISTULAE
I
AD E M U M P. D. EMMANUELEM TIT. SANCTORUM MARCELLINI ET PETRI S. R. E.
PRESB.

CARDINALEM

CONCALVES

CERKJEIRA,

PATRIARCHAM

LISBONENSEM,

QUEM LEGATUM DELIGIT AD CONGRESSUM MARIALEM E TOTA LUSITANIA,
AUGUSTAE BRACARUM AD SANCTUARIUM (( MONTE DO SAMURO )) CELEBRANDUM.

PIUS PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Iucundo admodum animo accepimus, proximo Iunio mense, Augustae Bracarum, in perillustri et prisca Lusitaniae septemtrionalis civitate, ad
Sanctuarium celeberrimum « Monte do Sameiro », quod ipsi urbi desuper imminet, Congressum Marialem ex universa Lusitanorum natione
concelebratum iri. Post enim definitionem dogmatis de Immaculato Virginis Conceptu, cuius memoria saecularis hoc anno sollemniter celebratur, magnificum Bracarense templum e solo excitatum est ad felicissimum eventum commemorandum, praeclarumque Deiparae Immaculatae
simulacrum, quod in eodem templo insigni pietate colitur, Romae egregia
arte confectum et a Pio Pp. IX, Nostro fel. rec. Decessore, sacro ritu
lustratum, quinquaginta abhinc annos aurea corona, ingenti populi Lusitani frequentia ac laetitia, est feliciter redimitimi. Pii autem fideles, haud parvo numero quotidie, identidem vero magnis crebrisque
agminibus ad illud simulacrum religiose accedunt, ut favorem gratiamque caelestis Matris sibi concilient, ab angoribus miseriisque mortalis
vitae releventur atque ad spem immortalis aevi erigantur. Conventus
igitur Marianus e tota natione, proximo mense agendus, minime dubitamus quin eas civibus Lusitanis uberes afferat utilitates, quas ex aliis
in urbe ipsa Bracarensi antehac habitis percipi, Deo favente, licuit.
Quapropter omnia studia atque incepta ad Congressionem Marialem
apparandam non modo probamus ac dilaudamus, verum eidem quoque
praeesse exoptamus. Te igitur, Dilecte Fili Noster, qui Patriarchalem
sedem in urbe Lusitaniae capite tenes, quique Romanae purpurae splendore nites, Legatum Nostrum hisce litteris renuntiamus, ut Nostram
gerens personam. Congressui Mariali Augustae Bracariae ad Sanctuarium « Monte do Sameiro » propediem ineundo sollemniter praesideas.
Praeterea tibi libenter facultatem tribuimus, ut, die constituta, Sacro

366

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque
auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam eisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Caelestium interea luminum
donorumque in auspicium inque peculiaris Nostrae caritatis pignus,
Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili Noster, egregio Archiepiscopo Bracarensi, iisque universis, qui in unum conventuri sunt, Apostolicam Benedictionem in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x v mensis Maii, anno
MDCCCCLIV Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

II
AD EMUM P. D. PETRUM TIT. SS. TRINITATIS IN MONTE PINCIO S. R. E. PRESB.
CARDINALEM GERLIER, ARCHIEPISCOPUM LUGDUNENSEM ET VIENNENSEM
ALLOBROGUM_, QUEM LEGATUM RENUNTIAT AD MARIALEM CONVENTUM E
v TOTA GALLIA LUGDUNI CELEBRANDUM.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Auspicato sane continget, ut, medio vertente anno Deiparae Immaculatae
dicato, Congressus e tota Gallia Marianus concelebretur in perillustri
sede ista Lugdunensi, sancti Irenaei sanguine irrorata, ad augustum
sanctuarium Nostrae Dominae de Fourvière, quod imminet amplae et
praeclarae urbi, quondam celeberrimae coloniae Romanae, ad locum
sitae, ubi Rhodanus et Sequana placidissime confluunt. Civitas enim
Lugdunensis fuit in Gallia ex antiquioribus, quae catholicam fidem est
amplexa et semper, tot saeculorum decursu, cum Romana beati Petri
Cathedra coniunctissima exstitit; immo pro sua erga Deum pietate et
proximorum caritate inter ceteras laudes gloriari potest, se tam salutari
Operi a Propagatione Fidei nuncupato incunabula dedisse. Qua autem
veneratione, quam flagranti amore Caelestem Reginam ista civitas prosequatur, insigne praebuit documentum, quum in colle Fourvière e
solo excitavit templum Nostrae Dominae, quum et lineamentis et artificiis praestabile, tum omne genus ornatibus abundans, tum potissimum
peregrinorum eo pie confluentium numero celebratum. Argumenta ipsa,
quae in proximis Coetibus agenda proponuntur, opportuna sane videntur, non modo ad cognitionem Dei Genitricis altiorem in populo chri-

Acta PU Pp. XII

367

stiano reddendam, verum etiam ad excitandos filiorum animos, ut Matris vestigia fidelius alacriusque persequantur.

Nobis itaque placet

indictae celebrationi auctoritatem et splendorem, per praesentiam quandam Nostram, adiicere. Quapropter te, Dilecte Fili Noster, qui, iam pridem sumpto ac sublato signo illo ((Ad Iesum per Mariam», incenso
studio Deiparae cultus promovendi totam vitam tuam sacrumque apostolatum nobilitasti, Legatum Nostrum deligimus ac renuntiamus, ut,
Nostram gerens personam Romanaque nitens purpura, Congressui Mariano in metropolitana sede, quam tenes, die nominali tuo ineundo,
sollemniter praesideas. Tibi praeterea facultatem ultro largimur, ut,
die constituta, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam
iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Superni interea praesidii conciliatrix et nuntia, peculiarisque Nostri amoris testis
esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, clero ac
populo tuae vigilantiae concredito, peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xiii mensis Iunii, in festo SS. Trinitatis, anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

III
AD EMUM P. D. FRANCISCUM TIT. SANCTAE MARIAE IN VALLICELLA S. R. E.
PRESB. CARDINALEM BORGONGINI DUCA, QUINQUE EPISCOPATUS LUSTRA
EXPLENTEM.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Exeunte hoc mense, ut libenter novimus, quinque ab inito episcopatu
lustra Deo iuvante explebis. Huius enim eventus celebratio praeclaram
Nobis affert occasionem tibi gratulandi, quod tot curas ab ipso aetatis
flore in Ecclesiae bonum et Sanctae Sedis utilitatem contulisti. Iam
profecto in sacerdotii primordiis theologicas disciplinas docuisti quum
in Athenaeo ad Sancti Apollinaris, in quo humanis litteris sacrisque
doctrinis institutus fueras, tum in Urbano de Propaganda Fide Collegio, sententiarum vim atque acumen cum arguta disserendi perspicuitate coniungens. Interea tamquam adiutor a studiis primo in Sacra
Poenitentiaria, deinde apud Sacrum Consilium Propagandae Fidei, tum
munere fungens a Secretis in eadem Poenitentiaria, alacrem operam Apo-

368

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

stolicae Sedi praestabas, dum, praelucente tuarum virtutum exemplo,
in Seminario Romano Minore, ut director spiritus, per decennium teneros alumnorum animos fingebas ac moderabaris. Sed graviores sollicitudines te manebant, in ipsis Vaticanis aedibus sustinendae, ubi munus
a Secretis creditum tibi fuit apud Sacrum Consilium extraordinariis
Ecclesiae negotiis agendis, quum, priore exacto magno bello, tanti momenti quaestiones ab Ecclesia cum nationibus solvendae erant. Inter
ceteras conventiones eo tempore initas, quibus studia et consilia afferre
debuisti, sunt sane Pacta illa Lateranensia, quae diuturno dissidio Italiam inter et Ecclesiam finem feliciter posuerunt. Qua quidem concordia restituta, ipse, archiepiscopali auctus honore, primus Nuntius in
Italia nominatus, Pio X I , Nostro ven. mem. Decessor!, laboriosam
operam impendisti, ut Tractatus continentisque Concordati praescripta
exsecutioni mandarentur. In hoc autem obeundo munere, postremo perdurante bello et post eius finem, Nostra ac civilium Italiae Moderatorum
fiducia per tot annos fruitus es. Administrationem quoque Domus dicionisque Lauretanae itemque Basilicae Sancti Antonii Patavini et Ostiensis de Urbe sedulo gessisti. Neque silentio praeterire volumus peculiarem illam de iuventutis educatione curam, qua, nonnullis sacerdotibus
abs te selectis inque opus adscitis, initio ad veterem Seminarii Minoris
sedem, deinde, triginta abhinc annos, in Pontificio Sancti Petri Oratorio,
cuius aedificatas ornatasque aedes Equités Columbi ex America Pio XI
liberaliter donaverant, adulescentes in dies frequentiores studiose congregasti, ut ii, qui circa Basilicam Vaticanam Supremique Pastoris
sedem domicilium habeant, flexibilem aetatem in exercendis corporis
animique viribus alacriter agant, christianaque doctrina plane imbuti,
ad cultum praecipue Eucharisticum et Marianum accurate educentur
et Principem Apostolorum Romanumque Pontificem adamare prae ceteris assuescant. Nos igitur, haec tua erga Ecclesiam merita respicientes, in amplissimum Ecclesiae Senatum superiore anno te cooptare voluimus. Nunc vero, oblata occasione, de sacro et episcopali officio tam
diu sollerterque gesto ex animo gratulamur, ubera dona ac munera a
Deo adprecantes. Quorum quidem conciliatrix et nuntia Apostolica sit
Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, effusa caritate impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x i mensis Iunii, anno
MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. XII

Acta Pii Pp. XII

369

NUNTIUS R A D I O P H O N I C U S
A S U M M O PONTIFICE DATUS, DIE VI I U N I I MENSIS A. M C M L I V , SPECTATORIBUS
TELEVISIONIS PRIMUM S I M U L COLLIGATAE CUM ANGLIA, BATAVIA, BELGICA,
DANIA, GALLIA, GERMANIA ET ITALIA.

Non è forse una fausta coincidenza che in questo giorno, in cui la
Chiesa solennemente commemora la discesa dello Spirito Santo nel
Cenacolo e la prima predicazione dell'Apostolo Pietro alle moltitudini
avide di verità e di pace, Ci sia dato d'indirizzarci personalmente a voi,
spettatori europei della Televisione, e di dichiararvi quanto grande è la
Nostra gioia nel venirvi in qualche modo incontro fin nella intimità dei
vostri focolari?
Ecco che giungono oggi a felice esito i diuturni sforzi, le ardue ricerche, gli esperimenti innumerevoli compiuti così da singoli scienziati,
come da gruppi di studiosi e da nazioni, per stabilire tra i popoli europei,
e forse fra qualche tempo con altri continenti, un nuovo mezzo di scambi intellettuali e artistici. Senza dubbio era già possibile mediante la
radio di portare fin nelle vostre dimore parole d'insegnamento, d'incoraggiamento o di conforto. Ma chi non è bramoso di contatto immediato? Per quanto fervido ed efficace un discorso possa apparire, esso
diviene anche più vivo e commovente, quando la prossimità dell'oratore
permette di cogliere sul suo volto le più lievi sfumature dei più soavi
sentimenti e d'imprimere nella memoria i lineamenti di lui.
Perciò siamo lieti di salutare l'alta intrapresa della Union Européenne de Radiodiffusion, grazie alla quale, con la collaborazione degli organismi responsabili della Televisione e il tenace lavoro dei tecnici incaricati del buon andamento delle stazioni emittenti e riceventi, è potuta sorgere questa rete europea di trasmissione delle immagini. Le esperienze effettuate con favorevole successo gli anni scorsi attraverso la
Manica hanno reso possibile la elaborazione del programma, che ha oggi
inizio, ed è « il primo che la Televisione Italiana invia alle nove Televisioni europee nel quadro dei primi scambi internazionali di Televisione ».
Le fonctionnement d'un réseau européen de Télévision répond d'ailleurs à la fois au désir des techniciens et à celui des spectateurs. Comme
toute invention récente, la Télévision est avide de prospecter ses propres possibilités. Elle a découvert que son point d'application préféré
était de saisir les manifestations les plus intéressantes de la vie humaine
2 4 - A C T A , v o l . X X I , n. 8 - 1 5 - 7 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

370

au moment même où elles se produisent. Qu'il s'agisse d'activités scientifiques, artistiques ou sportives, des aspects innombrables de la technique moderne ou des réalisations sociales, chacun aspire à l'heure
actuelle non seulement à en être informé dans le plus bref délai, mais à
s'y associer immédiatement, à en être témoin, si possible.
De plus, la difficulté de réaliser un programme de haute qualité invitait à une collaboration qui divisât les charges, tout en élargissant le
champ d'investigation directe. Il importe de remarquer en effet que, si
la camera de Télévision capte le réel de façon synthétique, elle le soumet
cependant à une analyse plus minutieuse que l'objectif cinématographique : à cause des dimensions réduites de l'écran récepteur, elle préférera
les images en gros plans, aux personnages peu nombreux, dont elle saisit
les expressions les plus fugitives. Aucune hésitation des interprètes ne
lui échappe, et l'attention concentrée du spectateur, que n'influence pas
l'ambiance d'une assistance compacte, ne pardonne ni les faiblesses éventuelles du sujet ni les négligences de présentation.
La Télévision peut donc jeter partout un regard curieux et s'introduire au cœur des événements. Elle est par là un instrument privilégié
d'exploration humaine, un moyen efficace de mettre les hommes en contact les uns avec les autres, de leur révéler plus vite, plus sûrement et
avec une puissance insoupçonnée de pénétration, les formes innombrables de la vie contemporaine.

Kaum hat sich indes die weittragende Bedeutung dieses Werkzeugs
zur Verbreitung von Kenntnissen und Wissen gezeigt, als sich schon
gleich ein heikles Problem zu Wort meldet : Wie steht es um dem sittlichem Wert der zum Teil neuen Welt, die das Fernsehen noch viel umfassender und anziehender eröffnet als der Rundfunk und der Film? Ist
es nicht möglich, dass sich neben Bestem auch anderes findet, das ein
sittsames Empfinden verletzt? Ist es

deshalb nicht doch wohl die erste

und selbstverständliche Pflicht der Fernseh-Unternehmen wie der Zuschauer, eine umsichtige und passende Auswahl zu treffen? Der Gesellschaftskörper von heute weist bereits zu viele offene Wunden auf, die
ihm die zersetzende Tätigkeit einer bestimmten Art von Presse, Film
und Rundfunk geschlagen haben. Wird vielleicht das neue noch wirksamere Mittel das Übel nur verschlimmern, oder wird man von Beginn an
sich bereit finden, etwas wirklich Aufbauendes und echt Gesundes zu
schaffen?
Die Sorge um den nötigen Absatz verleitet die Unternehmen oft zur
Verbreitung von Unterhaltungsstoff und Stücken, die auf die minder

Acta Pii Pp. XII

371

edlen menschlichen Instinkte abgestimmt sind und ihnen schmeicheln.
Es genügt nicht, die Folgen eines solchen Übels, besonders die diesseitstrunkene selbstische Vergnügungssucht mit dem verschlossenen harten
Herzen gegenüber der Not und den Wünschen der Mitmenschen zu
beklagen. Man muss in geeigneter Weise vorbeugen. W i l l die Tele vision
ihre glänzenden Versprechen halten, so möge sie sich hüten, sich der
billigen Künste zu bedienen, die nich weniger dem guten Geschmack als
dem sittlichen Empfinden so sehr widersprechen ; sie möge davon Abstand
nehmen, sich auf die unnatürlichen Erzeugnisse eines kranken Zeitgeistes einzulassen ; es sei ihr vielmehr darum zu tun, die wahre Schönheit zur Anerkennung zu bringen und alles, was die Menschheitskultur
und besonders die christliche Religion an Gesundem und Hohem und
Bestem hervorgebracht hat und hervorbringt.

Perhaps one might here call special attention to the desire of a television audience to see reflected on the screen some of its own deepest
aspirations, its ideal of human brotherhood, of justice and of peace, its
love of family and country, and also the fact that it is a part of a
society, whose purpose transcends the limits of this material world or
belongs to a religious group. We are thinking in particular of those of
y ou, whom sickness or infirmity confine to your homes and who would
like to find the consolation and comfort they need more than others by
being présent in spirit at religious cérémonies and uniting their prayer
to that of the Ohurch. From now on television, better than radio, will
bring them into the sanctuary.

This will not of course take the place

of being présent actually, and in person at religious rites; but at least
it will help to create the atmosphère of révérence and recollection that
surrounds liturgical functions, and bring the audience to share the
fervent prayer of faith and adoration that rises heavenwards from a
gathering of the faithful.
May this first international program, that bring» together eight countries of Western Europe, be at once a symbol and a promise! Symbol
it is of union between the nations, and in one respect, to a degree, it
initiâtes that union.

For must not knowledge go before appréciation

and esteem? Let the European nations then learn to know each other
better ; let them be happy and proud to display the national beauties
of their countries and its cultural riches; let them open to others the
deeper feelings of their spirit and their sincere desire for understanding
and coopération.
fall!

How many préjudices, how many barriers will thus

Lack of mutuai confidence, selfishness will lessen, and above ali

372

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

a renewed ambition will be stirred to contribute something to the world
community for the common good. Such is Our hope.
On this day of Pentecost may the divine Spirit, sent to enlighten the
minds of men on this earth and to inflame their hearts with love of the
Supreme Good, find in this product of human toil an instrument to
extend the reign of mutual understanding and concord among all peoples.
With an earnest prayer for this gift precious beyond others, and from
a heart fìlled with love for all We impart the Apostolic Blessing.
Tot slot groeten W i j alle Nederlands-sprekende toeschouwers alsmede het gehele Nederlandse volk, welks welzijn Ons na aan het hart
ligt en welks lotgevallen W i j met warme belangstelling volgeri-.
Beminde Zonen en Dochters, W i j smeken van harte Gods overvloedige
Zegen over U af.

Sacra Congregatio Rituum

A C T A

SS.

373

C O N G R E G A T I O N U M

SACRA CONGREGATIO R I T U U M

r
BOMANA
CANONIZATIONIS BEATI GASPARIS DEL BUFALO, CONFESSORIS, FUNDATORIS CONGREGATIONIS MISSIONARIORUM PRETIOSISSIMI SANGUINIS D. N. I. C.

SUPER DUBIO

An,

stante
Beato
lemnem

ab

duorum

miraculorum

Apostolica
ipsius

Sede

Beati

approbatione,

venerationem,

post

tuto procedi

indultam
possit

eidem
ad

sol-

Canonizationem.

Beatus Gaspar del Bufalo, Romani cleri decus ac ornamentum, Dominum Nostrum Iesum Christum pro mundi redemptione totum voluisse
effundere pretiosissimum Suum Sanguinem ac atrocissimis tormentis
excruciari atque ignominiosa morte multari serio perpendens, ne homines per peccatum infinito hoc thesauro privarentur ac aeterna damnatione plecterentur, ecclesiasticae militiae vix ascriptus animarum saluti
procurandae se totum dedit. Immo ab exsilio reversus, quo a Gallico
regimine, quod Urbem invaserai, fuerat damnatus, Sacerdotum Congregationem instituit, qui sub Pretiosissimi Sanguinis vexillo populo evangelizaret; item Sacrarum Virginum Pretiosissimi Sanguinis Adoratricum Instituti fundamenta iecit. Ipse interim, divini Sanguinis virtute
roboratus, missionali ministerio incubuit, uberrimos laetissimosque retulit animarum fructus. Ut autem tam salutiferi Pretiosissimi Sanguinis
cultus inter fideles propagaretur, eius industriae debetur festi Pretiosissimi Sanguinis D. N. I. C. institutio, quod a Pio Papa IX ad universam
Ecclesiam fuit extensum.
Die 28 Decembris anno 1837 ad aeterna praemia e mundo transivit.
Sanctitatis fama, qua ob virtutes ac caelestia charismata, quibus
vivens Gaspar refulserat, post mortem increbuit. Quare, servatis de iure
servandis perfectis ordinaria auctoritate ac apostolica inquisitionibus,
die 18 Decembris a. 1904 a Beato Pio X in Beatorum albo fuit ascriptus.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

374

Novis autem succedentibus signis, resumpta canonizationis causa die 22
Iulii 1949, approbatisque miraculis die 4 mensis huius, ut ad acta Consistorialia gradum possit fieri a iure praescribitur ut tota S. Rituum
Congregatio affirmet tuto posse ad sollemnem canonizationem procedi.
Quod autem unanimi affirmativo suffragio seu Revmorum Cardinalium
seu Officialium ac Consultorum factum est. Beatissimus vero Pater Pius
Papa X I I votum hoc ratum habens, pronuntiavit tuto posse ad Beati Gasparis

del

Bufalo

sollemnem

canonizationem

quandocumque

peragendam

procedi.
Iussit quoque Beatitudo Sua hoc decretum in vulgus edi et in acta
S. Rituum Congregationis referri.
Datum Romae, die 8 Maii, Anno Mariali 1954.
C. Card.

Cicognani,

Praefectus

L. £8 S.

t A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

II

ROMANA
CANONIZATIONIS BEATI IOSEPHI PIGNATELLI, CONFESSORIS, SACERDOTIS PROFESSI E SOCIETATE IESU.
SUPER DUBIO
An,

stante
Beato
lemnem

ab

duorum

miraculorum

Apostolica Sede
ipsius

approbatione,

venerationem,

tuto

post

indultam

procedi

possit

Eidem
ad

sol-

Canonizationem.

Amanti divinae Providentiae consilio factum est ut hoc anno, Beatae Mariae Virgini Immaculatae sacro, ad sollemnem canonizationem
tuto properare videatur B. Iosephus Pignatelli, qui penes celebratum
hispanum templum B. M. V. a Columna natus, penes aliud marianum
sanctuarium in Urbe vita functus, eandem Dei Genitricem a prima adulescentia piissime cotidianis precibus constanter veneratus est.
Ortus die 20 decembris 1737 e nobilissima familia et in caesaraugustano Societatis Iesu Collegio religione ac bonis artibus institutus, eandem Societatem, vix decimum quintum aetatis annum adeptus, ingressus
est. In qua, licet infirma semper valetudine uteretur, totum se studiis
primum, dein, sacerdotio auctus, ministeriis apostolicis ac iuventuti
erudiendae devovit.
At ad maiora praelia eum Deus elegerat. Oborta enim persecutione

Sacra Congregatio Rituum

375

in Hispania contra Ignatianam familiam, ille non solum eam in exsilium
— quod vitare poterat — fideliter secutus est, verum etiam destituios
suos fratres per Corsicam, Ianuam, Parmam, Ferrariam, altor, defensor,
pater, duxit.
Graviore autem vulnere fortissimum suum servum Deum probavit,
cum Societas tota a Romano Pontifice soluta est. Sed ipse in sua erga
Apostolicam Sedem fidelitate immotus permansit ; immo suos etiam confratres dolore perculsos in spem erigere atque in eadem fidelitate confirmare non destitit.
Vix vero Societas Iesu in Italia, Summo Pontifice approbante, reviviscere coepit, iterum illius curis a paterna Dei providentia commendata
est. Nec cessarunt vexationes. In Parmensi enim primum, deinde etiam
in Neapolitana ditione constituta, denuo enim primum migrare debuit. Hic, ille, cum ad Societatem plene restaurandam viam explanasset,
alter Moyses, animam Deo reddidit die 15 novembris 1811.
Ordinariis atque Apostolicis processibus rite absolutis, et heroicis
virtutibus miraculisque approbatis, Pius XI f. r. die 21 maii 1933 beatificationis honores ei concessit. Resumpta anno 1935 Causa, servatisque
servandis, duo miracula die 4 huius mensis Maii approbata fuere.
Ut autem authentice omnia quae a iure, ut ad canonizationem procedi queat, postulantur, a Sacra hac Congregatione servata fuisse constet, Revmi Cardinales, Officiales Praelati et Patres Consultores asseverare debent :
dultam

Eidem

An,

Beato

stante approbatione duorum
ab

Apostolica

Sede

miraculorum post

venerationem,

possit ad sollemnem eiusdem Canonizationem.

tuto

in-

procedi

Dubio huic ab iisdem

perpenso unanimi consensu affirmative est responsum. Beatissimus vero
Pater decretum edi, rite promulgari atque in acta S. R. C. referri mandavit.
Datum Romae, die 8 Maii, Anno Mariali 1954.

C. Card. CIOOGNANI, Praefectus
L. © S .
f A. Carinci, Archiep. Selene, Secretarius

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

376

III
ÄSTEN, SEU T A U R I N E N .
CANONIZATIONIS BEATI DOMINICI SAVIO, CONFESSORIS, ADULESCENTIS LAICI,
SALESIANI ORATORII ALUMNI.
SUPER DUBIO
An,

stante
Beato
lemnem

ab

duorum

miraculorum

Apostolica
eiusdem

Sede

Beati

approbatione,

venerationem,

tuto

post

indultam

procedi

possit

eidem
ad

sol-

Canonizationem.

Magnifica in Sacris Litteris proponuntur praemia eis, qui divina
servant praecepta auresque verbi Dei praeconibus praebent.
Beatus Dominicus Savio sancti Ioannis Bosco, sui animi tenerrima,
patris, qui donum bonum ei tribuit, in suo corde verba suscepit; eius
praecepta, sapientia et sanctae prudentiae plena, vigil custodivit, eas
virtutes possedit, ne minimum quidem a magistri verbis declinavit, ea
avide arripuit, arcte est amplexatus, unde augmentis gratiarum fuit
ornatus eiusque caput melita et ampliore corona mox, ut videtur, est
redimendum (Cfr. Prov. 4, 1-9).
Dominicus Savio, aduìescens adhuc, christianae perfectionis semitam cito percurrens, tempora explevit multa atque Beatificationis honores die 5 Martii mensis, anno 1950 est assecutus. Novis accedentibus
approbatisque miraculis per decretum diei 4 Maii anni huius, late patet
via ad hunc Beatum elevandum ad supremos honores. Ut autem iuridice
constet Sacram hanc Rituum Congregationem omnia adamussim peregisse, quae a sacris canonibus requiruntur ut aliquis Beatus ad ulteriora possit elevari, ab iisdem praescribitur ut eiusdem Congregationis
Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores asseverent
tuto procedi posse ad eiusdem Beati Canonizationem; hoc autem factum
est, omnesque hi affirmativum votum emiserunt, quod Beatissimus Pater,
laetus excipiens, ratum habuit, iussitque Sacram hanc Congregationem
hac super re decretum edere, rite promulgare et inter eius acta illud
referre.
Datum Romae, die 8 mensis Maii, Anno Mariali 1954.

L. ©

s.

C.

Card. CICOGNANI, Praefectus
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Diarium

Romanae

Curiae

377

DIARIUM ROMANAE CURIAE
Sabato, 3 luglio 1 9 5 4 , il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. NICOLAS VEGA, Ambasciatore
Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Dominicana,
per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Lunedì, 5 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Prof. Dott. JOAQUÍN DÍAZ GONZÁLEZ,
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica
del Venezuela, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Mercoledì, 7 luglio 1 9 5 4 , il Santo Padre ha ricevuto in solenne Udienza Sua Eccellenza E On. Dott. HASSAN-ALI EIAMAL
HEDAYAT, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario dell'Iran, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Venerdì, 9 luglio 1 9 5 4 , il Santo Padre ha ricevuto in solenne Udienza Sua Eccellenza il Dott. FRANCISCO DE CALHEIROS Y
MENEZES, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario del
Portogallo, per la presentazione delle Lettere Credenziali.

SEGRETERIA

DI

STATO

NOMINE
Con Biglietto della Segreteria di Stato in data 26 giugno 1954, il Santo
Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare il Revmo
Sac. Bandas Rodolfo G., Consultore della Sacra Congregazione dei Seminari
e delle Università degli Studi.
Parimente con Biglietti della Segreteria di Stato il Santo Padre Pio XII,
felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Vescovi Assistenti al Soglio Pontificio:
16 dicembre 1953. S. E. Revma Monsig. Caminada Cristiano, Vescovo di
Coirà.
29 gennaio 1954. S. E. Revma Monsig. Walsh Emmet Michele, Vescovo di
Youngstown.
5 giugno 1954. S. E. Revma Monsig. Bonefacic Quirino Clemente, Vescovo titolare di Janina.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

378

Protonotari Apostolici ad instar participantium :
2

1946. Monsig. Muessener Antonio Federico Ermanno, della diocesi di Aquisgrana.
27 gennaio 1953. Monsig. Gutiérrez Agostino, dell'arcidiocesi di Bogota.
2 maggio
» Monsig. Alves da Cunba e Silva Albino della diocesi di
Rio Preto.
Monsig.
Baffa
Biagio, della medesima diocesi.
»
»
»
8
Clune
Michele B., della diocesi di Port Pirie.
Monsig.
»
»
Monsig.
Curran
Maurizio, della diocesi di Shrewsbury.
»
»
»
11 luglio
Monsig. Lenthaparambil Alessandro, dell'arcidiocesi di
Verapoly.
25 ottobre
Monsig.
Aires
de Almeida Freitas Gioacchino, dell'arci»
diocesi di S. Salvatore della Bahia.
29 gennaio 1954. Monsig. Vasquez Elia, dell'arcidiocesi di Trujillo.
5 febbraio
» Monsig. Ryan Leone J., della diocesi di Richmond.
22
»
» Monsig. Boland Giovanni, della diocesi di Buffalo.
»
»
» Monsig. Britt Edmondo, della medesima diocesi.
Monsig. Rung Albert, della medesima diocesi.
»
»
3 marzo
» Monsig. Carrara Pietro, della diocesi di Bergamo.
13
»
» Monsig. Klosterman Edoardo, della diocesi di Covington.
»
»
» Monsig. Berube Lodovico, della diocesi di Ogdensburg.
2 aprile
» Monsig. Pontieri Giuseppe, della diocesi di Cassano all'Jonio.
10
Monsig. Coccolo Luigi, dell'arcidiocesi di Torino.
20
Monsig. Grò vas Felix Raffaele, della diocesi di S. Giovan
»
ni di Porto Rico.
23
Monsig. Bozzini Carlo, della diocesi di Novara.
Monsig. Bonetti Valente, della medesima diocesi.
»
19 maggio
» Monsig. Corradini Annibale, della diocesi di Pontremoli.
20
»
» Monsig. Desbiens Giuseppe Eudoro, delParcidiocesi di
S. Germano di Rimouski.
marzo

Prelati Domestici di Sua Santità:
10 maggio 1946.
13 agosto
»
5 marzo 1950.
21 novembre 1952.

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

10 gennaio 1953. Monsig.
»
»
» Monsig.
27
»
» Monsig.
10 marzo
Monsig.
17 aprile
» Monsig.
Monsig.
»
»
11 maggio
23

»

»

Monsig.

»

Monsig.

Jansen Nicolò, della diocesi di Aquisgrana.
Schwamborn Gregorio, della medesima diocesi.
Banwart Giuseppe, della diocesi di Basilea.
Lartins Giovanni Enrico, della diocesi di Wagga
Wagga.
Bar-ras Enrico, della diocesi di Losanna.
Winham Giorgio, della diocesi di Southwark.
Rubio Alfredo, dell'arcidiocesi di Bogota.
Gilmartin Ugo, dell'arcidiocesi di Nuova York.
Ramirez Raffaele, delParcidiocesi di Manizales.
Treacy Giovanni J., della diocesi di WilcanniaForbes.
Derisi Ottavio Nicola, dell'arcidiocesi di La
Piata.
Downey Edmondo Tommaso, della diocesi di
Wollongong.

Diarium Romanae Curiae

379

,1953. Monsig. Codada Eligio, della diocesi di Capo Haitiano.
Monsig'. Le Breton Felice, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Uzcátegui Briceño Paolo Emilio, dell'arcidiocesi
28
di Mérida.
Monsig. Harris Raimondo R., della diocesi di Steubenville.
15 dicembre »
16 gennaio 1954. Monsig. Casey Giacomo, della diocesi di Sacramento.
Monsig. Donneìly Patrizio, della medesima diocesi.
»
»
»
»
» Monsig. Kearney Michele, della medesima diocesi.
Monsig. Kirby Tommaso, della medesima diocesi.
»
Monsig. Markham Tommaso, della medesima diocesi.
»
Monsig. Moran Patrizio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Renwald Raimondo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Lahoud Francesco, della diocesi di Syracuse.
»
»
Monsig. Krumholtz Roberto, dell'arcidiocesi di Cincinnati.
28
»
Monsig. McFarland Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Deza Davaìos Francesco Saverio, dell'arcidio29
cesi di Trujillo.
Monsig. Kami er Alfredo Francesco, della diocesi di
1 febbraio
Charleston,
Monsig. McCarthy Giovanni G., della medesima diocesi.
»
Monsig. Wolfe Enrico Francesco, della medesima diocesi.
»
»
» Monsig. Carpinella Angelo Antonio, della diocesi di
Worcester.
Monsig. McCarthy Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Vasys Costantino, della medesima diocesi.
))
»
Monsig. Byrne Francesco, della diocesi di Richmond.
»
5
Monsig. Korkemaz Antonio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Mahoney Giovanni, della diocesi di S. Giuseppe.
»
Monsig. Hensbach Giuseppe, della diocesi di Sioux Falls.
Monsig. Botticelli Guglielmo, dell'arcidioc. di Hartford.
»
13
»
Monsig. Cryne Eugenio P., della medesima arcidiocesi.
»
»
Grady Giorgio, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig.
»
»
McDonough Vincenzo, della medesima arcidioc.
»
Monsig.
»
»
Morrison Edoardo, della medesima arcidiocesi.
Monsig.
»
»
Monsig. Mulcahy Tommaso, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Routhier Arturo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Timmins Giacomo, della medesima arcidiocesi.
»
22
»
» Monsig. Bonner Giuseppe, dell'arcidiocesi di Boston.
Monsig. de Moura Stefano, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Devlin Tommaso, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Dolan Geraldo, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Hasenfus Valdo, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Moran Edmondo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. O'Gorman Oscar, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. O'Kane Bernardo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. O'Leary Timoteo, della medesima diocesi.
Monsig. Phelan Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Strokoskas Francesco, della medesima arcidioc.
»
Monsig.
»
»
Sullivan Dionigi, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig.
»
»
Monsig. Tommaso Arturo, dell'arcidiocesi di New York.
Monsig. Walsli Tommaso, della medesima arcidiocesi.
»
3
))

agosto

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

380

11
13

»
»
»
15

»
»
»

»
»
»

Ol

16
24
30

marzo

»
»
»
»
»
»
»
»
»
»

»
aprile

10
14
20

»
»
»

»
»

»

»

19

maggio

»
26

»
»

»
»

»

28
31

»

»

»

»
»

1954. Monsig. Culhane Guglielmo, della diocesi di Mobile.
» Monsig. Sparvieri Gustavo, dell'arcidiocesi di Fermo.
Monsig. Cusack Tommaso della diocesi di Springfield-Illinois.
Monsig. Daly Daniele, della medesima diocesi.
Monsig. Enrigbt Michele, della medesima diocesi.
» Monsig. Formaz Francesco, della medesima diocesi.
» Monsig. Moloney Timoteo, della medesima diocesi.
» Monsig. Clancy Francesco, della diocesi di Buffalo.
» Monsig. Klauder Carlo, della medesima diòcesi.
» Monsig. Mueller Massimiliano, della medesima diocesi.
Monsig. O'Dwyer Patrizio, della medesima diocesi.
» Monsig. Rochford Giovanni, della medesima diocesi.
Monsig. Shaw Enrico, della medesima diocesi.
Monsig. Shemalie Francesco, della medesima diocesi.
» Monsig. Tobin Guglielmo, della medesima diocesi.
» Monsig. Veit Antonio, della medesima diocesi.
» Monsig. Widman Edoardo, della medesima diocesi.
» Monsig. Winter Liduino, della medesima diocesi.
» Monsig. Zakany Giulio, della medesima diocesi.
» Monsig. Zimmerman Ermanno, della medesima diocesi.
» Monsig. Ricco Matteo, dell'arcidiocesi di Bari.
» Monsig. Bracale Giuseppe (Roma).
» Monsig. Signorelli Francesco, della diocesi di Vallo della
Lucania.
Monsig. Di Majo Giovanni Battista, della diocesi di Sessa
Aurunca.
Monsig.
Santoni
Angelo, della diocesi di Volterra.
»
Monsig. Bohan Maurizio, dell'arcidiocesi di Parigi.
Monsig. Diaz Mesón Giovanni, della diocesi di S. Giovanni di Porto Rico.
Monsig.
Lopez
Giovanni di Dio, della medesima diocesi.
»
Monsig.
Ríos
Turrado
Felice, della medesima diocesi.
»
Monsig.
Rivera
Velez
Giuseppe
delle Grazie, della mede»
sima diocesi.
» Monsig. Ruiz Marrero Romano, della medesima diocesi.
Monsig. Novoa Raimondo, dell'arcidioc. di Buenos Aires.
» Monsig. Taborda Giovanni, della medesima arcidiocesi.
» Monsig. Peddle Giuseppe, della diocesi di Harbor Grace.
» Monsig. Williams Guglielmo, della medesima diocesi.
» Monsig. McCarthy Tommaso, della diocesi di London.
Monsig. Stoyles Geremia, della diocesi di S. Giorgio.
Monsig.
Connelly Harry, della diocesi di Columbus.
»
Monsig. O'Donnell Aroldo, della medesima diocesi.
Monsig. Wolz Giorgio, della medesima diocesi.
Monsig. Bosler Clemente, dell'arcidiocesi di Indianapolis.
» Monsig. Doyle Giovanni Roberto, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Fussenegger Augusto Roberto, della medesima
arcidiocesi.

Diarium

Romanae

Curiae

381

31 maggio 1954. Monsig. Sheridan Bernardo Filippo, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Winterhalter Erberto Francesco, della medesima
arcidiocesi.
8 giugno
»
Monsig. Albvicz Ignazio, dell'arcidiocesi di Chicago.
»
»
»
Monsig. Karabasz Francesco, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Lyons Luca, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Rowan Timoteo, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Wolfe Riccardo, della medesima arcidiocesi.
24
»
»
Monsig. Bafìle Corrado, dell'arcidiocesi di L'Aquila.
»
»
»
Monsig. Baradel Angelo (Roma).
»
»
»
Monsig. Prinetto Angelo, della diocesi di Susa.
Camerieri segreti soprannumerari di Sua Santità:
1 ottobre 1952. Monsig. Metta Nicolò, della diocesi di Andria.
22 dicembre »
Monsig. Arulappa Rayappa, dell'arcidiocesi di Madras e
Meliapor.
»
»
»
Monsig. De Sá Bernardino, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Pereira de Andrade Alberto, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Soma Lazzaro, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Motha Vaz MicEele, della diocesi di Tanjore.
»
»
»
Monsig. Jeganathan Prabalanathan Lourduswamy, della
medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Pinto Giovanni Francesco, della medesima diocesi.
18 luglio 1953. Monsig. Schortens Jurrieu, dell'arcidiocesi di Utrecht.
16 settembre »
Monsig. Frank Enrico Francesco, della diocesi di Haar
lem.
6 ottobre
»
Monsig. Haanen Bernardo, della medesima diocesi.
3 novembre »
Monsig. Longhi Luigi, della diocesi di Mantova.
»
»
»
Monsig. Kerkvliet Gerardo Giovanni, della medesima diocesi.
1 febbraio 1954. Monsig. Barrette Armando, della diocesi di Worcester.
»
»
»
Monsig. Lekarczyk Andrea, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Warburton Francesco, della medesima diocesi.
5
»
»
Monsig. Dozier Carroll T., della diocesi di Richmond.
»
»
»
Monsig. Flaherty Luigi, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. McClunn Giustino, della medesima diocesi.
»
»
»
Monsig. Nott Aroldo, della medesima diocesi.
18
»
»
Monsig. Doyle Roberto, dell'arcidiocesi di Hartford.
»
»
»
Monsig. Donnelly Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Hines Vincenzo, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Kerwan Giacomo, della medesima arcidiocesi.
»
' »
»
Monsig. Wodarski Giovanni, della medesima arcidiocesi.
22
»
»
Monsig. Cuffe Giovanni, dell'arcidiocesi di Boston.
»
»
»
Monsig. Flanigan Carlo, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. McElroy Francesco, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Tuohy Pietro, della medesima arcidiocesi.
8 marzo
»
Monsig. Sposito Luigi, dell'arcidiocesi di Sorrento.

382

15
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
17
»
»
20
»
25
29
30
»
»
»
»
6
10
»
»
24
10
»
15
»
19
20
»
»
»
»
»
»
»
»

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

marzo 1954. Monsig. Bogacki Massimiliano, della diocesi di Buffalo.
»
»
Monsig. Duggan Giovanni, della medesima diocesi.
» _
»
Monsig. Growney Francesco, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Hoffmeyer Alberto, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Kelliber Franklin, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Kennedy Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Kirby Guglielmo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Martin Guglielmo, della medesima diòcesi.
»
»
Monsig. McCabe Francesco, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Mellerski Pietro, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Ormsby Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Paul Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Schreckenberger Carlo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Sokolowski Vincenzo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Toomey Leo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Zimpfer Giorgio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Merola Paolo, della diocesi di Ascoli Satriano.
»
»
Monsig. Conte Vito, della diocesi di Cerignola.
»
»
Monsig. Simone Pasquale, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Mondini Giuseppe, della diocesi di Città della
Pieve.
»
»
Monsig. Federici Federico (Roma).
»
»
Monsig. Simonelli Benedetto, dell'arcidiocesi di Camerino.
»
»
Monsig. Dottori Giuseppe, della diocesi di Jesi.
»
»
Monsig. Baisi Corrado, della diocesi di Reggio Emilia.
»
»
Monsig. Grasselli Carlo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Milani Francesco, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Munari Creardo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Torreggiani Dino, della medesima diocesi.
aprile
»
Monsig. De Panfìlis Italo, della diocesi di Valva e Sulmona.
»
»
Monsig. Celli Giulio, della diocesi di Pescia.
»
»
Monsig. Razzoli Gastone, della diocesi di Reggio Emilia.
»
»
Monsig. Paoli Luigi, della diocesi di Volterra.
»
»
Monsig. Cazzaniga Giovanni (Roma).
maggio
»
Monsig. Rescbigg Oscar, della diocesi di Castellammare di
Stabia.
»
»
Monsig. Soligo Francesco, della diocesi di Treviso.
»
»
Monsig. Palmerini Achille, della diocesi dei Marsi.
»
»
Monsig. Pistoia Giovanni, della diocesi di Vigevano.
»
»
Monsig. Bolatti Guglielmo, dell'arcidiocesi di Buenos
Aires.
»
»
Monsig. Chiariello Amodio, della diocesi di Aversa.
»
»
Monsig. Bernardi Eugenio, della diocesi di Forlì.
»
»
Monsig. Renieri Federigo, dell'arcidiocesi di Lucca.
»
»
Monsig. Sivieri Alfredo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Donato Isidoro, dell'arcidiocesi di Udine.
»
»
Monsig. Baria Benedetto, della diocesi di Ventimiglia.
»
»
Monsig. Novella Ferdinando, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Novella Vincenzo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Rossi Antonio, della medesima diocesi.

Diarium

24 maggio
31
»
»
»
24
»
»

giugno

1954. Monsig.
» Monsig.
Monsig.
»
»
Monsig.
Monsig.

»

Monsig.

»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

»
»
»

»

Romanae Curiae

383

Polcini Domenico, dell'arcidiocesi di Benevento.
Kappes Guglielmo, della diocesi di Columbus.
O'Dea Paolo, della medesima diocesi.
Spiers Edoardo, della medesima diocesi.
Goossens Vittorio Leopoldo, dell'arcidiocesi di Indianapolis.
Herman Enrico Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Barbarito Luigi, della diocesi di Avellino.
Fumo Carlo, della diocesi di Ivrea.
Peressin Mario, della diocesi di Concordia.
Pocci Filippo (Roma).
Storero Luciano, della diocesi di Pinerolo.
Teofili Leopoldo, della diocesi di Atri.

Cameriere d'onore in abito paonazzo di Sua Santità:
19

maggio

1954. Monsig. Pasquali Inno, della diocesi di Pontremoli.

Cameriere d'onore soprannumerario di spada e cappa di Sua Santità:
15

giugno

1954. Il sig. Lolli Cesidio (Città del Vaticano).
Cappellano d'onore « extra Urbem, » di Sua Santità:

20 maggio 1954. Monsig. Zanini Angelo, dell'arcidiocesi di Udine.

ONORIFICENZE
Con Breve Apostolico, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si
è degnato di conferire:
L'Ordine Supremo
29

giugno

del

Cristo:

1954. A Sua Eccellenza l'On. Luigi Einaudi, Presidente della
Repubblica d'Italia.

Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente
regnante, si è degnato di conferire :
La Gran Croce dell'Ordine Piano:
6

aprile

1954. A S. E. il sig. Aramburú Giuseppe Felice, Ambasciatore
del Perù presso la Santa Sede.
La

Commenda

dell'Ordine

Piano:

9 ottobre 1953. Al sig. De Quay Giovanni Edoardo, della diocesi di s'-Hertogenbosch.
Il Cavalierato
24

marzo

dell'Ordine

Piano:

1954. Al sig. Wijsenbeek Luigi (Olanda).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

384

La Gran Croce dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
6

aprile

1954. A S. E. il sig. Vallarino Raffaele A., Ministro del Panama
presso la Santa Sede.

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
21 marzo 1953. Al sig. Proudfit Arturo T., dell'arcidiocesi di Caracas.
3 aprile 1954. Al sig. Janz Federico (Germania).
18 maggio
»
Al sig. Marconi Mario, dell'arcidiocesi di Milano.
La Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
11 marzo 1953. Al sig. Douglas Robert, della diocesi di Townsville.
20 settembre »
Al sig. Granpré Molière Marino Giovanni della diocesi di
Haarlem.
24 novembre »
Al sig. Bernal Escobar Luigi, dell'arcidiocesi di Bogotá.
4 dicembre »
Al sig. Robertson Glendon, della diocesi di Camden.
16 febbraio 1954. Al sig. Ullrich Francesco, del vicariato apostolico di
Darién.
18
»
»
Al sig. Gorini Natale, dell'arcidiocesi di Ferrara.
»
»
»
Al sig. Boari Antonio, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Al sig. Canella Carlo, della medesima arcidiocesi.
23
»
»
Al sig. Sayour Elia, della diocesi di Brooklyn.
9 marzo
»
Al sig. Dall'Ora Arturo, dell'arcidiocesi di Milano.
»
»
»
Al sig. Pedoia Andrea, della medesima arcidiocesi.
23
»
»
Al sig. Del Roso Lisindo, della diocesi di Pistoia.
3 aprile
»
Al sig. Wells Arturo (Perù).
»
»
»
Al sig. Fiorani Silvio, dell'arcidiocesi di Spoleto.
8
»
»
Al sig. Filippini Beniamino, della diocesi di Brescia.
12
»
»
Al sig. Abbadessa Michele, dell'arcidiocesi di Messina.
21
»
»
Al sig. Power Giovanni, della diocesi di Leeds.
1 maggio
»
Al sig. Caruso Luca, della diocesi di Agrigento.
»
»
»
Al sig. Bianchi Alberto, dell'arcidiocesi di Salerno.
1 giugno
»
Al sig. Bodini Francesco (Roma).
La Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe militare:
23
»
»

marzo
»
»

1954. Ai sig. Riccardi Pietro, dell'arcidiocesi di Torino.
»
Al sig. Manno Antonio, della medesima arcidiocesi.
»
Al sig. Verando Giovanni, della medesima arcidiocesi.

Il Cavalierato dell'Ordine di san
11
20

giugno
»

1
3
»
»

luglio
»
»
»

Gregorio

Magno, classe civile:

1953. Al sig. Brennan Giuseppe, della diocesi di Leeds.
»
Al sig. Straeter Giuseppe M., della diocesi di 's-Hertogenbosch.
»
Al sig. Lockefeer Emilio, della diocesi di Breda.
»
Al sig. Immink Edoardo A. M., della diocesi di Haarlem.
Al sig. Nolet Enrico, della medesima diocesi.
Al sig. Steenkamp Tommaso, della medesima diocesi.

An. et vol. X X X X V I

16 Augusti 1954

(Ser. I I , v. X X I ) - N. 10

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

A C T A

PII

CONSTITUTIONES

PP.

XII

APOSTOLICAE

I

TELLICHERRIENSIS
IN MALABARICA REGIONE NOVA ERIGITUR DIOECESIS, NOMINE (( TELLICHERRIENSIS )), RITUS CHALDAICI MALABARENSIUM, ET METROPOLITANAE ECCLESIAE
ERNAKULAMENSI SUFFRAGANEA CONSTITUITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Ad Christi Ecclesiam regendam divina vocati voluntate, vehementer
laetamur cum catholicum nomen per terrarum orbem optimo prorogatur
auspicio; atque, Dei favente gratia, dioeceses vel condere possumus
vel immutare ut commodius in iisdem christiana administretur res.
Cuius sollicitudinis Nostrae partes nunc expostulat Ecclesia ritus chaldaici Malabarensium. Plurimi enim christifideles illius ritus, fere septuaginta millia, vitae cotidianae necessitatibus compulsi, ex suis dioecesibus in Malabarica regione iam exstantibus, in ipsius regionis septentrionales partes, in eas praecipue quae Calicutensem latini ritus dioecesim efficiunt, ut agris colendis operam darent, immigraverunt. Qui
christifideles, simul ac in novis locis domicilium sibi constituerunt de
animorum suorum salute solliciti^ cum aedes sacras et scholas aedificaverunt tum sacerdotes sui ritus, qui suae colendae pietati alacriter incumberent, sibi dari postulaverunt, precesque Apostolicae huic Sedi
2 5 - ACTA, vol.. X X I , n .

10.

-

16-8-1954.

386

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

admovendas curarunt ut nova in hanc rem dioecesis conderetur. Quibus
rogantibus ut concedamus, audito consilio venerabilis Fratris Nostri
S. R. E. Cardinalis S. Congregationis pro Ecclesia Orientali a Secretis; consensum praeterea eorum omnium supplentes quorum quoquo
modo res intersit, de plenitudine apostolicae Nostrae potestatis, quam
a Summo Deo accepimus, haec quae sequuntur consulto et cogitata decernimus atque statuimus.
In Malabarica regione septentrionali novam erigimus dioecesim pro
fidelibus ritus chaldaici Malabarensium, quam ab urbe Tellicherry TelUcherriensem appellari volumus atque saeculari clero ex iisdem regionibus orto committimus; quae praeterea metropolitanae Ernakulamensi
Ecclesiae suffraganea erit, cuius Metropolitis Tellicherrienses pro tempore Antistites recto iure subicientur. Tellicherriensis dioecesis modo
erectae Administratorem Apostolicum, Sede vacante, eligimus et nominamus Sebastianum Vallopilly e dioecesi Palaiensi sacerdotem, hactenus in sacro eiusdem dioecesis Seminario pietatis Magistrum, cui novae
Sedis curam administrationemque committimus sive rerum religiosarum
sive temporalium bonorum; simulque iura, honores, facultates et privilegia tribuimus cum hoc munere coniuncta ; volumus autem eum iisdem
oneribus atque obligationibus contineri quae, iuxta Sacros Canones,
ceteris viris paris dignitatis tribui solent. Huius dioecesis limites iidem
erunt ac dioecesis Calicutensis latini ritus; attamen fideles ritus chai
daici Malabarensium ab Episcopi latini iurisdictione eximinus, qui in
posterum novae Tellicherriensis dioecesis Episcopo obnoxii erunt. Huius
vero novae sedem dioecesis in urbe ipsa, quam Tellicherry vocant, constituimus ; Episcopus autem sacras sui ritus caerimonias, donec alias
fieri poterit, in templo latini ritus eadem in urbe peraget. Ad Tellicherriensem autem Ecclesiam iura et onera spectabunt quae ad ceteras dioeceses pertinent; eius pariter pro tempore Antistites sive iuribus, potestatibus ac privilegiis decorabuntur sive oneribus officiisque tenebuntur,
quae communi iure eiusmodi Praesulum dignitatem consequuntur. Quod
autem attinet ad Vicarii Capitularis seu Administratoris, Sede vacante,
electionem, ad episcopalis mensae emolumenta, ad iuvenum institutionem qui in spem Ecclesiae succrescunt, ad fidelium et sacerdotum iura
et onera aliaque huiusmodi, eadem servari praecipimus quae Orientalis
Ecclesiae legitimis normis praecipiuntur. Cum vero extra fines septentrionales et orientales novae huius dioecesis alii commorentur coetus
christifidelium Syrorum Malabarensium, mandamus ut religiosis istorum hominum necessitatibus apte in posterum consulatur. Ut autem ea
quae Nostris hisce Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem

Acta

PU

Pp.

XII

387

Augustinum Kandathil, metropolitanae Sedis Ernakulamensis Archiepiscopum, deligimus, vel eum qui eo tempore, quo haec decreta ad remadducentur, huic praeerit metropolitanae Ecclesiae ; cui vero contigerit
hoc exsequendum negotium, illi propterea omnes necessarias ad id potestates facimus, cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate polleat. Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater
hoc confectum negotium in tabulas referat, quarum fide digna exempla
ad S. Congregationem pro Ecclesia Orientali quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis, quorum res est, religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint
subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si
ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit
vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure
statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die primo et tricesimo mensis Decembris, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo tertio,
Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

CLEMENS Card. MICARA

j$¡ EUGENIUS Card. TI S SER ANT

Sacri Collegii Subdecanus

S.

Congr.

pro

Ecclesia

Orientali

a

Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Albertus
Silvius
Loco £g Plumbi
Reg.

in

Cane.

Ap.,

vol.

LXXXVIII,

n

20.

Serafini,

Proton.

Apost.

Sericano,

Proton.

Apost.

388

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiai'

II
BABYLONENSIS
(BASEENSIS

CHALDAEORUM
CHALDAEORUM)

E BABYLONENSI CHALDAEORUM ET PATRIARCHALI DIOECESI QUAEDAM TERRITORIA SEPARANTUR QUIBUS NOVA ARCHIDIOECESIS EFFICITUR, BASRENSIS CHALDAEORUM APPELLANDA.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Christi Ecclesia si per saeculorum decursum nullius tempestatis nulliusque tur binis vim non persensit, splendidissimae tamen gloriae triumphos, sanguine respersa, saepissime egit. Cuiusmodi vicibus Ecclesia
quoque Basrensis Chaldaeorum paruit : siquidem et ipsa martyrii purpura, Sapore II Rege Persarum, est cohonestata; nec tamen defuerunt
ei olim candidi dies rerum religiosarum serenitate pulcher rimi. Nostra
autem aetate coepit iterum clarere. Qua de re Chaldaicae Ecclesiae
Episcopi, Patriarcha duce, hanc Apostolicam Sedem rogaverunt ut, christiano populo suae regionis consulendi gratia, iterum dioecesis excitan t u r , archiepiscopali ornata dignitate. Quae cum ita sint, Nos iis auditis
quorum sententia roganda esset, eorumque suppleto consensu qui aliquod
ius in hoc negotio haberent ; post rem bene consideratam ; ea quae Sacrae
Congregationi pro Ecclesia Orientali sunt probata rata habentes, de Nostra summa et apostolica potestate haec quae sequuntur statuimus et
decernimus.
Civiles provincias quibus sunt indita nomina: Bassorah, Amarah,
Kut, Montefiq a Patriarchali dioecesi Babylonensi Chaldaeorum separamus ab eiusque iurisdictione solvimus; ex quibus novam archidioecesim constituimus, Basrensein Chaldaeorum appellandam. Huius Ecclesiae Antistes domicilium in urbe Bassora collocavit ; cathedram vero
suae iurisdictionis in templo beatae Mariae nulla peccati labe conceptae

Acta Pii Pp. XII

389

statuet, in vico Ashar, quod ad cathedralis templi decorem extollimus.
Sive Archiepiscopus sive archidioecesis Basrensis Chaldaeorum obnoxii
erunt venerabili Fratri Patriarchae Babylonensi Chaldaeorum eiusque
Ecclesiae. Iis tamen honoribus, privilegiis, iuribus decorabuntur quae
ad normam iuris communis et peculiarium legum Ecclesiae Orientalis
solent Archiepiscopis eorumque Ecclesiis rite tribui : volumus tamen eos
iisdem officiis ac ceteri Praesules et Sedes eiusdem dignitatis constringi.
Quod vero pertinet ad pueros instituendos quos Dominus ad sacerdotii
munera vocaverit, ad iura cleri et populi, ad Administratoris Apostolici, Sede vacante, electionem, aliave huiusmodi, haec omnia sive communis iuris normis sive peculiaribus Orientalis Ecclesiae praescriptis
regantur. Qui autem clerici ad hoc temporis in novae archidioecesis territorio legitime degant, iidem constitutae huic archidioecesi ipso facto
censeantur adscripti. Mensam episcopalem, quae dicitur, constituent sive
res et pecuniae a fidelibus christianis offerendae, sive congrua eorum
bonorum pars, quae moveri non possunt, ad templum beatae Mariae
Virginis, cuius mentionem fecimus, pertinentium. Quae his Litteris mandavimus perficienda curabit venerabilis Frater Ioseph V I I Ghanima,
Patriarcha Babylonensis Chaldaeorum, vel ille qui eo tempore quo decreta ad exitum deducenda sunt Babylonensi dioecesi praeerit. Ei autem
qui negotium confecerit omnes potestates agendae rei concedimus, quae
poterunt cuivis viro subdelegari, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Onus vero habebit idem venerabilis Frater documenta exarandi,
quorum digna fide exempla ad Sacram Congregationem pro Ecclesia
Orientali quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam habeant. Quarum Litterarum efficacitati
nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum per
has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter siquis, quavis praeditus auctoritate sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus,
id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec
voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin
immo harum Litterarum exemplis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti
simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino
habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae Nostra
decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

390

Officiale

sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die decimo septimo mensis Ianuarii,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. E. E. Cancellario

S$( CLEMENS Card. MIGARA

© EUGENIUS Card. TI S SER ANT

Sacri Collegii Subdecanus

S.

Congr. pro Ecclesia

Orientali a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Franciscus

Regens

Hannibal

Ferretti,

Proton.

Apost.

Bernardus De Felicis, Proton. Apost.
Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap., vol.

LXXXVIII,

n.

//.

III
P I S T O R I E N S I ET PRATENSIS
ECCLESIAE P I S T O R I E N S I ET PRATENSIS, AEQUE PRINCIPALITER AC PERPETUO
UNITAE, IN VICEM SEPARANTUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Clerus populusque Pratensis Ecclesiae huic Apostolicae Sedi magnas adhibuerunt preces ut sua ipsorum dioecesis, quae anno millesimo
sescentesimo quinquagesimo tertio condita fuit atque Pistoriensi Sedi
aeque principaliter ac perpetuo iuncta, in posterum proprio regeretur
Episcopo. Pratensem enim civitatem, sive artes, ofìicinas, negotia respicias, sive populi frequentiam et celebritatem, tanta cepisse omnis generis incrementa ut ad religiosas etiam res quod attinet, sui iuris administrationem postularet. Quae cum ita sint, Nos de consilio venerabilis
Fratris Nostri S. R. E. Cardinalis Sacrae Congregationis Consistorialis a Secretis; post eos auditos, quos oportebat, atque rem attentissimo animo consideratam; eorum denique supplentes consensum qui in
negotio aliquid iuris sese arbitrentur habere, de apostolica Nostra po-

Acta PU Pp. XII

391

testate qua omnibus Ecclesiis praesidemus ea quae sequuntur statuimus
et decernimus.
Pratensem et Pistoriensem dioeceses in vicem separamus, quae ad
hunc diem aeque principaliter ac perpetuo unitae exstabant; ita ut in
posterum tempus unaquaeque earum dignitatem dioecesis servet, ac
proprium Episcopum habeat. Quod vero ad Ecclesiam Pratensem pertinet, censemus eius territorium iisdem limitibus contineri quibus usque
huc ; eamque metropolitanae archidioecesi Florentinae subdi tamquam
sufìraganeam, cui ceterum ad hodiernum diem subiecta fuit. Eius autem
Praesules, quibus ipsa continget regenda ac gubernanda, Metropolitis
Florentinis, uti patet, erunt itidem obnoxii. Sedes Episcopi Pratensis
in ipsa urbe Prato erit, in qua Episcopus assidue domicilium habebit.
Episcopi vero cathedra in S. Stephani templo erit, quod ab anno millesimo sescentesimo quinquagesimo tertio cathedralis templi decore est
insignitum. Quae vero ad ipsius dioecesis regimen, administrationem,
Curiam dioecesanam,

Canonicorum Collegium,

Seminarium aliaque

huiusmodi attinent, ea servanda iubemus quae sacri canones decernunt.
Quae acta et documenta in tabulario Pistoriensis Curiae ad clericos
et fideles Pratenses respiciunt, ea omnia ad Curiam Pratensem mittantur in archivo asservanda. Item omnia bona, sive quae moveri possunt
sive quae non possunt, mensae episcopalis Pratensis propria, haec ab
Episcopo Pistoriensi ad Pratensem transferantur. Haec autem Nostra
decreta exsequenda curabit dilectus Filius Noster Elias S. R. E. Cardinalis dalla Costa, Archiepiscopus Florentinus, cui omnes potestates
agendae rei vel cuiuslibet controversiae componendae, si quae exoriantur, concedimus. Quas poterit idem cuivis viro subdelegare dummodo
in ecclesiastica dignitate constituto. Qui vero negotium confecerit, eidem onus iniungimus actarum rerum documenta exarare quorum digna
fide exempla ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum
mittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate

392

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae
Nostra decreta in universum siquis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die vicesimo quinto mensis Ianuarii,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri quinto decimo.
Pro S. E. E. Cancellario

£6 EUGENIUS Card. TISSERANT

Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

Sacri Collegii Decanus

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Albertus
Silvius

Serafini,
Sericano,

Proton.
Proton.

Apost.
Apost

Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap., vol. LXXXVIII, n

16.

IV
LINGAYENSIS
(LINGAYENSIS - DAGUPANENSIS)
SEDES ET CATHEDRA LINGAYENSIS ECCLESIAE AB URBE LINGAYEN AD DAGUPAN
URBEM TRANSFERUNTUR,

CUI

ECCLESIAE NOMEN

INDITUR « LINGAYENSIS-

DAGUPANENSIS )).

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Exitiosum bellum funestumque, quod recens per totum fere terrarum
orbem caedes et ruinas sevit, etiam carissimam Nobis Lingayensem dioecesim diro vulnere cruentavit. Eius enim urbs caput, frequens scilicet
actuosumque oppidum Lingayen, in quo a Decessore nostro Pio XI per
apostolicas sub plumbo Litteras « Continua omnium Ecclesiarum », die
undevicesimo mensis Maii anno millesimo nongentesimo duodetricesimo
datas, sedes Episcopi eiusque cathedra statutae fuerunt, tanta fuit calamitate afflictum tantisque ictibus paene dirutum ut minime idoneum

Acta Pii Pp. XII

393

existimatum fuerit, in quo Episcopus çommoraretur. Est tamen in eadem
Lingayensi dioecesi urbs, cui nomen vulgato sermone Dagupan quaeque
sive negotiorum opumque copia sive viarum opportunitate praeclare in
tota enitet regione. Quam ob rem, venerabilis Prater Marianus Madriaga, Lingayensis Episcopus, iterum atque iterum ab hac Apostolica
Sede postulavit ut suae Ecclesiae sedes ac cathedra ab oppido Lin gayen,
magnam partem everso, ad eandem urbem Dagupan transí erren tur.
Sacrum igitur Consistoriale Consilium, iis usum potestatibus, quas Nos
ei fecimus, re attente considerata atque audito consilio venerabilis Fratris Aegidii Vagnozzi, Archiepiscopi titulo Myrensis et in Insulis Philippinis Apostolici Nuntii, eiusmodi precibus benigne concedendum censuit.
Nos vero, qui in Petri solio constituti nihil omnino non facimus quod
in Dei gloriam procurandam animorumque utilitatem aptius in dies
quaerendam cedat, ea quae Sacra Consistorialis Congregatio censuerit
rata habentes atque eorum supplentes consensum qui in hac re aliquid
iuris se habere arbitrentur, certa scientia eorum quae gesturi sumus,
de plenitudine supremae Nostrae potestatis sequentia statuimus.
Quae ad hunc diem episcopalis sedes in urbe Lingayen exstitit, eandem ad urbem Dagupan transferri iubemus, quam scilicet ad episcopalis
civitatis gradum et dignitatem perducimus, omnibus pariter traditis
iuribus, privilegiis, honoribus ceterarum per orbem episcopalium Sedium propriis. Volumus praeterea ut quae adhuc Lingayensis dioecesis
appellabatur

eadem

posthac

Lingayensis-Bagupwnensis

nuncupetur,

utque eius pro tempore Episcopi idem ex ea capiant nomen. Quae praeterea Metropolitanae Ecclesiae Novae Segobiae suffraganea esse perget.
Decernimus pariter ut curíale templum S. Ioanni Apostolo et Evangelistae sacrum, quod Dagupan, in urbe dioecesis principe, exstat, cathedralis templi titulo ac dignitate in posterum decoretur atque propterea Lingayense templum, quod ad hodiernum diem fuit cathedrale,
concathedrali, quem vocant, posthac honestetur titulo. Dioecesana denique Curia in urbe Dagupan in posterum exstabit, ut in ipso scilicet
Lingayensis-Dagupanensis Ecclesiae centro omnia serventur acta quae
ad eandem spectant. Ut autem ea quae Nostris his Litteris iubemus efficiantur, eundem venerabilem Fratrem Aegidium Vagnozzi, Apostolicum in Philippinis Insulis Nuntium, deligimus, vel eum qui eo tempore quo haec decreta ad rem adducentur eidem praeerit Apostolicae
Nuntiaturae; cui vero contigerit hoc exsequendum negotium, illi necessarias ad id potestates facimus cuilibet subdelegandas, si opus fuerit,
viro, qui ecclesiastica dignitate polleat, onusque iniungimus hoc con
tectum negotium in acta referendi, quorumque fide digna exempla ad

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

3 9 4

Sacram Congregationem Consistorialem quam primum transmittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum per
has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur si ostenderentur. Quae
Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Eomae apud S. Petrum, die undecimo mensis Februarii,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri quinto decimo.

Pro S. E. E. Cancellario

® EUGENIUS Card. TISSERANT

© Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

Sacri Collegii Decanus

S. Congr- Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Albertus
Silvius
Loco £B Plumbi
Reg. in Cane. Ap., vol. LXXXVIII, n. 17.

Serafini,
Sericano,

Proton.

Apost.

Proton.

Apost.

Acta PU Pp. XII

LITTERAE

395

APOSTOLICAE

I
CATHEDRALE TEMPLUM DIOECESIS S. CLAUDII HONORIBUS BASILICAE MINORIS
INSIGNITUR.
PIUS PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Sacrata Templa ob peculiarem antiquitatis religionisque commendationem amplius excolere Romanorum
Pontificum vetus est consuetudo et pietatis eorum perenne documentum.
Quorum e numero principem Ecclesiam dioecesis Sancti Claudii esse
intelleximus, quae, Apostolis Petro, Paulo, Andreae sacra, vetustatis
laude ornetur, praestet elegantia ac specie, clareat celebritate. Annalium
enim memoriam replicantes Sacellum Sancti Martini eo in loco a Sanctis Monachis Romano et Lupicino ferunt esse primitus dedicatum, iuxta
quod, Sancto Eugendo Abbate, postea Ecclesia Sanctorum Apostolorum
Petri, Pauli, Andreae, reliquiis eorum inibi conditis, lapidibus sit exstructa. In coenobiarchae illius honorem alia etiam exstitit Aedes, in
qua et Sanctus Claudius a Christifidelibus praecipue coli coeptus est
atque observari. In hoc autem piorum operum praenobili theatro Sanctorum Apostolorum Ecclesia, quam Sanctus Eugendus excitarat, volventibus annis collapsa ruinis, saeculo xv inter temporum ac rerum
difficultates maximas in augustum Templum reparata est vindicataque
ex interitu. Quin, sublata ibi anno MDCCXLH coenobiali institutione,
Cathedralis Aedis novae dioeceseos Sancti Claudii dignitate cumulata
est atque, post Gallicam perturbationem ac Napoleonis aetatem, qua
dioecesis illa ad tempus fuerat exstincta, iterum in lucem famamque provecta. In tam longa annorum serie hoc Templum donis praeclaris et artificiosis operibus supererai, quorum autem plurima abalienata sunt, deperdita, avulsa. Probant hodie in primis, quae exstant, scamna chori,
anno MCCCCLXV affabre confecta-, et ornamenta altaris maximi, e
prisca Ecclesia Sanctorum Eugendi et Claudii servati, atque veteris arae
Sancti Petri. Signis quoque ac reliquiis Sanctorum Templum est illustre iisque populum fidelem ad pietatem provocat venuste. Instante vero
sollemnitate memoriae quindecies saecularis conditae Abbatiae, scilicet

396

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

matricis huiusce Sedis atque oppidi Sancti Claudii, Venerabilis Frater
Claudius Flusin, eiusdem loci Antistes, quo populus sibi creditus ad
impensius rerum divinarum studium confirmaretur, enixas Nobis adhibuit preces ut princeps Templum suum Basilicis Minoribus accensere
dignaremur. Nos autem, ad tam honoratae vetustatis praeconia animum
convertentes et in huius faustitatis partem pervolentes venire, eiusmodi
vota libenter statuimus explere. Itaque, e Sacrae Rituum Congregationis
consulto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum, Ecclesiam Cathedralem dioeceseos Sancti Claudii honoribus et
privilegiis Basilicae Minoris afficimus ac decoramus, omnibus adiectis
privilegiis quae titulo eidem rite competunt..Contrariis quibusvis nihil
obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras
firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; illisque ad quos spectant
seu spectare poterunt, nunc et in posterum, plenissime suffragari ; sicque
rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri,
si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive
ignoranter contigerit attentari.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die x
mensis Iunii, anno MCML, Pontificatus Nostri duodecimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
Officium Reg en s
Pontificiis

Diplomatibus

expediendis

II
ECCLESIA ((DOMINAE NOSTRAE)) TITULO NATIVITATIS B. MARIAE V. DEDICATA
ET DOLAE SEQUANORUM INTRA FINES DIOECESIS SANCTI CLAUDII EXSTANS
PRIVILEGIIS BASILICAE MINORIS HONESTATUR.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Quamvis omnia, quae Deus praesenti numine replet, Templa Sancta Mater Ecclesia religioni habeat debita excolere reverentia,. ea tamen, quae ob vetustatis, artificiosorum

Acta Pii Pp. XII

397

operum singularisque celebritatis commendationem inter cetera excellant, peculiaribus honoribus consuevit decorare. In quibus paroecialem
Ecclesiam « Dominae Nostrae », qua oppidum Dola Sequanorum in Burgundiae Comitatu maxime ornatur, aliquem accepimus numerum obtinere. Haec enim turrigera Aedes eo structurae genere, quod « Romanicum » appellant, a Monachis est excitata atque praeclaro expolita cultu.
Canonicorum Collegium, ad divinas recinendas laudes destinatum, anno
M c c c i v ibidem esse institutum e veteribus constat monumentis. Nobile
autem hoc Templum anno MCCCCLXXIX a Ludovico IX disiectum ac pessumdatum, reiectum est vehementi animorum ardore et Christifidelium
liberalitate memorabili; subtili artis « Gothicae » venustate exinde conspicuum, in tantum pertingit ut nulla totius Burgundiae Comitatus
loca religiosa eius magnitudinem vincant ; supra portam praealta eminet
turris, rerum caelestium perenne quoddam invitamentum. Demirantur
ibi etiam sacellum, renatarum artium elegantia monstrabile et ob praecipuum cultum Divini Redemptoris, panis sub specie velati, admodum illustre. Beatam Mariam Virginem, cui Ecclesia dicata est, perfrequens
populus solet ibi in vota vocare neque pauci viri et feminae, qui modo
Beatorum vel Sanctorum Caelitum gloria coruscant, eam Aedem precabundi, cum viverent adierunt. His permotus Venerabilis Frater Claudius
Flusin, dioeceseos Sancti Claudii Episcopus, enixe Nos rogavit, ut eam
ipsam Ecclesiam, tot affluentem laudibus, Basilicam Minorem renuntiare dignaremur. Nos autem, ne umquam Christifidelium, oppidi illius
incolarum, pia defervesceret alacritas, sed quo maiore in dies observantia
in Sanctissimum Eucharistiae Sacramentum Almamque Deiparam Mariam ii ferrentur, votis huiusmodi libenti animo statuimus obsecundare.
Itaque, e Sacrae Rituum Congregationis consulto, omnibus rei momentis
attente perpensis, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque
Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque
in modum paroecialem Ecclesiam « Dominae Nostrae », titulo Nativitatis Beatae Mariae Virginis dedicatami et Dolae Sequanorum, intra fines
dioecesis Sancti Claudii, exstantem, ad dignitatem et honorem Basilicae
Minoris evehimus, omnibus adiectis privilegiis, quae Templis itidem
insignibus rite competunt. Contrariis quibusvis non obstantibus. Haec
edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas
atque integros effectus sortiri et obtinere ; illisque ad quos spectant, seu
spectare poterunt, nunc et in posterum, plenissime suffragari; sicque
rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri,

398

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive
ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die x
mensis Iunii, anno MCML, Pontificatus Nostri duodecimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
Officium
Pontificiis

Regens

Diplomatibus

expediendis

III
BEATA MARIA VIRGO, TITULO ADIECTO ((PATRONA INDIAE)), IN CAELESTEM PATRONAM NATIONIS INDICAE ELIGITUR.
PIUS PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — In huius aetatis procella, mortales,
tot pressi angustiis totque obnoxii periculis, in Almae Deiparae praesidium haud perperam fidentes se committunt et, quae non deest temporibus filiorum, Eam ad auxilium implorant. Senserunt hoc Sacrorum
Antistites Ditionis Indicae, qui in urbe Bangalorensi mense Ianuario
anni MCML conventum agentes, Beatam Mariam Virginem omnium consensione « Indiae Patronam » pronuntiaverunt. Quod consultum ut Nostra auctoritate firmare dignaremur, iidem supplices ad Nos preces detulerunt. Nos autem, in peculiarem Dei Genetricis cultum a puero assueti eumque in regionem illam, tenebris satis obvolutam, omnibus
studiis Nostris provehere cupientes, vota huiusmodi libenti animo statuimus explere. Quapropter, audito Venerabili Fratre Nostro Clemente
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinali Micara, Episcopo Veliterno ac
Sacrae Rituum Congregationis Pro-Praefecto, omnibusque rei momentis
attente perpensis, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque
Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque
in modum Beatam Mariam Virginem, adiecto titulo « Patrona Indiae )),
totius Nationis Indicae Praecipuam apud Deum Caelestem Patronam
confirmamus seu constituimus ac declaramus, omnibus honoribus et
privilegiis liturgicis additis, quae principalibus nationum Patronis rite
competunt. Contrariis quibusvis non obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces

Acta

PU

Pp.

XII

399

iugiter exstare ac permanere; suosque plenos atque integros effectus
sortiri et obtinere ; illisque, ad quos spectant seu spectare poterunt, nunc
et in posterum plenissime suffragari; sicque rite iudicandum esse ac
definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super bis, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari
contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die
XXVI mensis Ianuarii, anno MCMLI, Pontificatus Nostri duodecimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
Officium Re g en s
Pontificiis

Diplomatibus

expediendis

CHIROGRAPHUS
SEDES PONTIFICII INSTITUTI BIBLICI AMPLIATUR

PIUS PP. X I I
Il Nostro Predecessore San Pio X con la sua Lettera Apostolica
<( Vinea electa » in data 7 maggio 1909 fondò il Pontificio Istituto Biblico, e con successivo Chirografo del 16 maggio 1910 assegnò, come sede
dell'Istituto stesso, U immobile sito in Roma, che costituisce isolato fra
la Piazza della Pilotta, la Via dell'Archetto e la Via del Vaccaro.
Con decreto in data 7 agosto 1932, emanato dalla Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi, il Nostro Predecessore Pio XI di v. m. eresse nel medesimo Istituto la Facoltà degli Studi
dell'Oriente Antico.
Nel 1946 lo Stato Italiano riconsegnò alla Sede Apostolica l'edificio
sito in Roma annesso alla Basilica dei Santi X I I Apostoli, di cui l'Italia
aveva già trasferito alla Santa Sede la piena e libera proprietà con
l'Art. 14 del Trattato del Laterano.
Considerati lo sviluppo e l'importanza del Pontifìcio Istituto Biblico, disponemmo che la parte di tale edificio compresa fra la Via e la
Piazza della Pilotta e la proprietà deL Principe Colonna fosse opportunamente restaurata, adattata alle esigenze dell' Istituto e collegata,

400

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

per mezzo di un arco sopra la Via del Vaccaro, con la originaria sede
dell'Istituto stesso. I lavori furono eseguiti.
Con il presente Nostro Chirografo, confermando quanto fu deliberato
dal Nostro Predecessore San Pio X, dichiariamo e disponiamo che tanto
l'immobile compreso fra la Piazza della Pilotta, la Via dell'Archetto e
la Via del Vaccaro, quanto la parte dell'edifìcio compresa fra la Via
della Pilotta, la Piazza della Pilotta e la proprietà del Principe Colonna,
come sopra descritta e collegata con l'altro stabile, sono e saranno adibiti a sede del Pontifìcio Istituto Biblico e afìidati all'amministrazione
del Rettore pro tempore del medesimo Istituto, la cui opera sarà certamente sempre più feconda di frutti scientifici e spirituali.
Disponiamo altresì che al presente Nostro Chirografo siano allegati,
come parte integrante, gli estratti di Mappa e i dati del Catasto, descrittivi del complesso immobiliare che costituisce e costituirà la sede del
Pontificio Istituto Biblico. Tali documenti sono firmati dal Nostro Pro
Segretario di Stato per gli affari Ordinari e dall'Architetto dei Sacri
Palazzi Apostolici.
Dato dal Nostro Palazzo Apostolico Vaticano, il giorno trenta maggio
millenovecentocinquantaquattro, anno decimosesto del Nostro Pontificato.
P I U S PP. X I I

EPISTULAE
I
AD E M U M P. D. PETRUM TIT. SS. TRINITATIS IN MONTE PINCIO S. R. E. PRESB.
CARDINALEM

GERLIER,

ARCHIEPISCOPUM LUGDUNENSEM

ET

VIENNENSEM

ALLOBROGUM, QUINA EPISCOPATUS LUSTRA CELEBRATORUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Non
sine peculiari animi iucunditate accepimus, te in eo iam esse, ut quinque ab inito episcopatu lustra, clero fidelibusque optimo iure tecum
laetantibus, fauste feliciterque concelebres. Nobilem profecto apostolatum ipse es exorsus in fiorente quoque aevo, quum tu, animarum studio
incensus, naturali pollens facundia dicendique arte peritus, nomen dedisti Catholicae iuventutis Gallicae Consociationi, cui per quinquen-

Acta Pii Pp. XII

401

nium etiam praefuisti, in Actione catholica exercenda acriter incumbens; dum interea et integritate vitae iurisque civilis prudentia et coruscante eloquentiae splendore in foro Parisiensi effulgebasSed ad maiora divinitus vocatus, post exactam in belli militiam,
acceptis quoque in acie vulneribus, post duram apud hostes captivitatem,
sacro ministerio perlibenter te mancipasti in ipsa metropoli Parisiensi,
ubi sacerdotii primitias dedisti, sollertem curam conferendo operibus
dioecesanis eorumque etiam moderamen participando.
Haec sunt praeclara sane specimina futuri tui apostolatus, qui post
susceptum episcopatum in latiore atque eminentiore campo enituit,
primo in dioecesi Tarbiensi et Lapurdensi, deinde in sede ista metropolitana Lugdunensi, apud tam insignia caelestis Reginae sanctuaria.
Notae profecto sunt adsiduae curae, quas hoc temporis spatio in pastorale officium profudisti, praesertim ad ecclesiasticas vocationes familiasque religiosas fovendas, ad catholicas scholas tuendas, ad condicionem opificum ex iustitiae socialis normis provehendam, ad caritatis
instituta promovenda, ad omnia Actionis Catholicae opera excitanda.
Constat autem inter omnes flagrans studium, quo semper contendisti, ut pietas populi erga Beatissimam Virginem magis magisque in
dies augesceret, probeque novimus vocem tuam, laudes Mariae concinentem, saepe, nec tantum intra Gallicae Nationis fines, personuisse.
Peculiaris vero sollicitudinis, qua tot tamque frequentia fidelium peregrinantium agmina ad prodigiale specus Massabiellense excipiebas atque
ad Matris Caelestis amorem inflammabas, Nosmet Ipsi testem fuimus,
quum, undeviginti abhinc annos, expleto humanae Redemptionis Jubilaeo ad catholicum orbem propagato, Pius X I , fel. rec. Decessor Noster, perhonorificum Legationis munus Nobis concredidit, ut publicis
supplicationibus Lapurdi in triduum peragendis Ipsius nomine praesideremus. Cuius quidem sollemnis celebrationis memoria adhuc animum Nostrum pergrata suavitate perfundit.
Tibi itaque, Dilecte Fili Noster, ob diuturnum ac frugiferum pastorale ministerium vehementer gratulamur, novamque gratiarum copiam ac praemia minime defutura a supremo rerum Dominatore adprecamur. Quo interea iucundi eventus celebratio utilior fideli populo evadat, tibi ultro facultatem damus, ut, statuta die, Sacro pontificali ritu
peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Cuius quidem superni auxilii auspex, peculiarisque
Nostrae caritatis testis sit Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte
2 6 - ACTA, vol. X X I , n . 1 0 . — 1 6 - 8 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

402

Fili Noster, Episcopis Auxiliaribus tuis, cunctoque clero ac populo tuae
curae tradito peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xvi mensis Iunii, anno
MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

II
AD EMUM P. D. MAURITIUM TIT. SANCTAE MARIAE DE PACE S. R. E. PRESB. CARDINALEM FELTIN, ARCHIEPISCOPUM PARISIENSEM, QUEM LEGATUM MITTIT
AD CONSECRATIONEM BASILICAE SANCTAE TERESIAE A IESU INFANTE, LEXOVII
ERECTAE.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Peculiari animi delectatione comperimus sacra sollemnia proxime Lexovii, in praeclara Basilica Deo dicata in honorem Sanctae Teresiae
a Iesu Infante, fauste celebratum iri. Subit enimvero Nobis suavissima
illius temporis memoria, quo Pius PP. X I , Noster fel. rec. Decessor,
perhonorificum Legationis munus Nobis ipsis concredidit ad novam
eandem Basilicam sacro ritu lustrandam, quae ex concordi studio atque ope tot sanctae virginis Lexoviensis cultorum, in terrarum orbe
versantium, magnificenter surrexerat. Nunc autem augustum templum,
tam eximiis ornamentis ditatum, in eo est, ut rite religioseque consecretur.
Quo igitur sacrarum caerimoniarum celebratio maiore splendore
Nostra auctoritate cumuletur, per Legatum Nostrum eidem adesse ac
praeesse decrevimus.
Quapropter te,

Dilecte Fili Noster, qui, Romana purpura nitens no-

bilissimae Sedi Parisiensi moderaris, Legatum Nostrum eligimus, ut,
Nostram gerens Personam, sacris ritibus, qui ad consecrationem Basilicae Sanctae Teresiae a Iesu Infante pertinent, in Lexoviensi urbe
praesideas.
Quo vero ejusmodi celebratio christiano populo salutarior evadat,
tibi ultro concedimus, ut constituta die, Sacro pontificali ritu peracto,
adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas,
plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Caelestium interea donorum in auspicium, inque pe-

Acta Pii Pp. XII

403

culiaris Nostrae caritatis pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili Noster, tuaeque Legationis sociis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x x mensis Iunii, anno

MDCCCCLiv,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

ALLOCUTIO
Iis

oui

Romae

rum

orbe

interfuerunt
atque

XIII

Gertamini

internationalibus

g

unnico

Certaminibiis

ex

universo

gywnicarum

terraSodali-

tatum*
Soyez les bienvenus, vous tous, dirigeants, organisateurs et athlètes,
qui participez à ces Championnats du monde de gymnastique. Nous saluons avec joie les représentants de tant de nations différentes, venus
pour rivaliser dans une fraternelle émulation, aux yeux de sportifs émerveillés. Aboutissement d'une longue et difficile préparation, d'un travail
persévérant et minutieux, ces démonstrations seront aussi un témoignage d'effort désintéressé au service d'un noble but. Nous avons dit
déjà, voici près de deux ans, comment le sport et la gymnastique peuvent
contribuer à l'épanouissement des plus belles qualités morales, pourvu
qu'ils sachent se maintenir dans les limites de leur finalité propre et
se mettre toujours au service d'un idéal pleinement digne de l'homme.
Dans votre vie de tous les jours et dans les actions, humbles ou éclatantes, par lesquelles vous poursuivez votre tâche terrestre, Nous vous
souhaitons d'apporter les mêmes vertus de simplicité, de loyauté, de
maîtrise de soi et de respect d'autrui, que vous a enseignées la pratique
de la gymnastique. Puissiez-vous aussi emporter de votre séjour à Rome,
avec le souvenir d'un accueil chaleureux, le désir plus vif d'une collaboration internationale aussi franche et sincère sur tous les autres plans
de la civilisation et de la culture.
En même temps que Nous formons ces vœux, Nous en demandons
l'accomplissement à Dieu, Créateur du corps humain et de son âme intelligente et aimante, et Nous vous en donnons pour gage Notre Bénédiction Apostolique.
* Habita die 30 Iunii mensis a. .1954.

404

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

NUNTII

RADIOPHONICI
I

CHRISTIFIDELIBUS OB SOLLEMNEM CONSECRATIONEM BASILICAE SANCTAE TERESIAE A IESU INFANTE LEXOVII COADUNATIS.*

La consécration de la Basilique votive, que les fidèles du monde entier ont contribué à ériger en l'honneur de Sainte Thérèse de l'Enfant
Jésus, évoque en Notre cœur d'émouvants souvenirs. C'était hier, semble-t-il, et pourtant, dix-sept ans déjà se sont écoulés depuis le 11 juillet
1937 où, Légat a latere de Notre Vénéré Prédécesseur dans la douce terre de France, au Congrès Eucharistique national de Lisieux, Nous
avions le bonheur de procéder à l'inauguration et à la bénédiction de
cette même Basilique, à peine construite, et d'exalter, dans Notre discours, une triple présence de Dieu: dans le nouveau temple qui s'ouvrait au culte, dans la Très Sainte Eucharistie que l'on vénérait solennellement, et dans l'âme embrasée d'amour de la généreuse Carmélite.
Cette année aussi, pour la consécration solennelle, Nous avons voulu
à Notre tour être parmi vous en la présence très chère et très digne de
Notre Légat, le Cardinal Archevêque de Paris. Mais les promoteurs de
ces fêtes ont pensé qu'elles seraient plus belles encore, si Notre humble
voix pouvait s'y faire entendre. Songeant également aux innombrables
fidèles qui, malgré leur désir, ne peuvant y assister, Nous voudrions en
quelques mots interpréter la ferveur et l'admiration de tous envers Ste
Thérèse de l'Enfant-Jésus. Si la Divine Providence a permis l'extraordinaire diffusion de son culte, n'est-ce pas parce qu'elle a transmis et
transmet toujours au monde un message d'une étonnante pénétration
spirituelle, un témoignage unique d'humilité, de confiance et d'amour?
Message d'humilité d'abord ! Quelle étrange apparition au sein d'un
monde imbu de lui-même, de ses découvertes scientifiques, de ses virtuosités techniques, que le rayonnement d'une jeune fille que ne distingue aucune action d'éclat, aucune œuvre temporelle. Avec son dépouillement absolu des grandeurs terrestres, le renoncement à sa liberté
et aux joies de la vie, le sacrifice combien douloureux des affections les
plus tendres, elle se pose en vivante antithèse de tous les idéals du monde. Quand les peuples et les classes sociales se défient ou s'affrontent
* Datus die 11 Iulii mensis a. .1954.

Acta PU Pp. XII

405

pour la prépondérance économique ou politique, Thérèse de l'Enfant
Jésus apparaît les mains vides : fortune, honneur, influence, efficacité
temporelle, rien ne l'attire, rien ne la retient que Dieu seul et son Royaume. Mais en revanche le Seigneur l'a introduite dans sa maison, lui a
confié ses secrets; il lui a révélé toutes ces choses qu'il cèle aux sages
et aux puissants.

1

Et maintenant, après avoir vécu silencieuse et ca-

chée, voici qu'elle parle, voici qu'elle s'adresse à toute l'humanité, aux
riches et aux pauvres, aux grands et aux humbles. Elle leur dit avec le
Christ : « Entrez par la porte étroite. Car large et spacieux est le chemin qui mène à la perdition, et il en est beaucoup qui le prennent ; mais
étroite est la porte et resserré le chemin qui mène à la Vie, et il en
est peu qui le trouvent » .

2

La porte, étroite en vérité, mais accessible à tous, est celle de l'humilité. Thérèse de l'Enfant Jésus, entrée par elle au paradis, se tient
sur le seuil, les bras chargés de roses, et montre sa « petite voie d'enfance ». C'est l'Evangile même, le cœur de l'Evangile qu'elle a retrouvé,
mais avec combien de charme et de fraîcheur. « Si vous ne redevenez
comme des enfants, vous n'entrerez pas dans le Royaume des cieux ».

3

Ne vous apuyez donc pas sur la force, E argent, l'intelligence, et toutes les autres ressources humaines. Cherchez l'unique nécessaire. Acceptez le joug du Seigneur, suave et léger ; reconnaisez son souverain domaine sur vos personnes, vos familles, vos associations, vos nations.
Accueillez sa loi d'entr'aide fraternelle et vous connaîtrez la paix et la
tranquillité. Renonçant aux appuis illusoires d'une civilisation toute
matérielle, vous trouverez la vraie sécurité que Dieu donne à ceux qui
n'adorent que Lui.
Mais si douce et souriante que soit la messagère, beaucoup trouveront cette humilité difficile à pratiquer. Les hommes d'aujourd'hui,
souillés de tant de fautes, alourdis par leur égoïsme, peuvent-ils encore
espérer se redresser, secouer leurs entraves morales et se mettre en marche vers Dieu? Le Seigneur n'a-t-il pas horreur de tant de lâchetés et de
divisions, de tant d'avarice et de sensualité? Que Thérèse elle-même donne la réponse ! Qu'elle avoue avec une merveilleuse franchise combien
elle a conscience de sa faiblesse et de son dénûment absolu, elle, Pin»
comparable privilégiée, l'âme choisie pour des faveurs incompréhensibles. Une enfant incapable de se hisser sur une marche d'escalier, d'avan-

1

Cfr. MATTH. 1 1 , 25.

2 MATTH. 7. 1 3 ) .
3

MATTH,. 1 8 , 3.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

406

cer de quelques pas sans trébucher, ainsi se voit-elle devant Dieu. Mais
parce qu'elle est certaine de son impuissance, totale, elle fixe sur Dieu
un regard implorant. Fille d'un admirable chrétien, elle a compris, sur
les genoux de son père, les trésors d'indulgence et de compassion que
recèle le cœur du Seigneur. Aussi aûirme-t-elle, sûre de traduire les
dispositions du Père céleste : « Ce n'est pas parce que j'ai été préservée
du péché mortel, que je m'élève à Dieu par la confiance et l'amour. Ah !
je le sens, quand même j'aurais sur la conscience tous les crimes qui
se peuvent commettre, je ne perdrais rien de ma confiance; j'irais, le
cœur brisé de repentir, me jeter dans les bras de mon Sauveur,... car
je sais à quoi m'en tenir sur son amour et sa miséricorde » ,

4

Formule

qui résume admirablement la pensée de Ste Thérèse de l'Enfant Jésus :
Dieti est un Père dont les bras sont constamment tendus vers ses enfants. Pourquoi ne pas répondre à son geste? Pourquoi ne pas crier sans
cesse vers Lui notre immense détresse? Il faut se fier à la parole de Ste
Thérèse, quand elle invite, le plus misérable aussi bien que le plus .parfait, à ne faire valoir devant Dieu que la faiblesse radicale et la pauvreté spirituelle d'une créature pécheresse.
Mais cette créature est destinée aussi à recevoir le plus éblouissant
des dons du Ciel : l'amour divin. Dès sa plus tendre enfance, Thérèse
se sent possédée de lui, livrée à toutes ses exigences, incapable de rien
lui refuser. Petit à petit, se précisent les renoncements qu'il attend
d'elle. Aucun sacrifice ne lui sera épargné : Dieu comme une flamme
ardente la consumera toute entière jusqu'à l'ultime agonie, qui s'accomplira dans la foi pure, privée de toute consolation. Mais Ste Thérèse sait
qu'elle présente une offrande expiatoire pour les fautes du monde,
qu'elle continue en sa chair et en son cœur lacérés le mystère de la Croix.
ISTe s'appelle-t-elle pas Thérèse de l'Enfant Jésus et de la Sainte Face?
Le manteau royal dont le Christ revêt son élue, c'est le manteau de
pourpre de sa Passion rédemptrice. Car Thérèse sait qu'elle conquiert
ainsi les âmes et qu'un jour ses «immenses désirs» se réaliseront en
surabondance. « O mon Dieu, je désire vous aimer et vous faire aimer,
travailler à la glorification de la Sainte Eglise, en sauvant les âmes ».

5

A l'égal de François Xavier, elle deviendra Patronne des Missions catholiques. Et l'hommage, que le peuple chrétien unanime lui décerne encore en ce jour, témoigne de la fécondité universelle de son sacrifice.
O Sainte Thérèse de l'Enfant Jésus, modèle d'humilité, de confiance

4

STE THÉRÈSE DE L'ENFANT-JÉSUS, Histoire d'une âme, chap. X , fin.

5

Id. Acte d'offrande comme victime d'holocauste, début.

Acta Pii Pp. XII

407

et d'amour, du haut des cieux, effeuillez sur les hommes ces roses que
vous portez dans les bras: la rose de l'humilité, pour qu'ils abaissent
leur orgueil et acceptent le joug de l'Evangile ; celle de la confiance, pour
qu'ils s'abandonnent à la volonté de Dieu et se reposent en sa miséricorde ; la rose de l'amour enfin, pour que, s'ouvrant sans mesure à la
grâce, ils réalisent l'unique fin pour laquelle Dieu les a créés à son
image : l'aimer et le faire aimer.
Nous ne voudrions pas terminer ce Message sans évoquer Celle dont
le sourire apporta à Thérèse enfant la guérison miraculeuse et qui demeura le soleil de sa vie, la Très Sainte Vierge. Nous sommes heureux
de voir se dérouler pendant l'Année Mariale la grandiose manifestation
qui vous rassemble à Lisieux aujourd'hui et, confiant Nos vœux à la
« petite fleur de Marie », Nous implorons sur vous, Vénérables Frères
et chers fils, et sur le monde entier, l'effusion des grâces, que la miséricorde de Dieu a voulu confier aux mains très pures de Sainte Thérèse de l'Enfant-Jésus.

II
CHRISTIFIDELIBUS SALERNI COADUNATIS, OB RECOGNITIONEM CANONICAM CORPORIS S. GREGORII PP. VII SACRA SOLLEMNIA CELEBRANTIBUS.*

L'inclito nome di S. Gregorio V I I , che voi, diletti figli, sotto la sapiente guida del vostro amatissimo Presule, con straordinaria ed opportuna solennità celebrate, risuona ormai da nove secoli nella Chiesa di
Dio come simbolo del perfetto ed indomito atleta di Cristo, ed insieme
si contrappone agli avversari dei diritti della Sede Apostolica in tutti
i tempi, come serio ammonimento che ogni assalto contro di essa è condannato ad infrangersi, perchè Dio è suo inoppugnabile scudo. Dal
giorno in cui l'invitto Pontefice, quasi colpito a morte in pieno combattimento, si spense esule in cotesta vostra città di Salerno, che ne
custodisce le venerate spoglie nella sua celebre Cattedrale, non vi è
fedele, o sacerdote, o Pastore, veramente dedito alla causa di Dio e
delle anime, che, pronunciando il nome di Gregorio V I I , non senta un
fremito di profonda ammirazione per le sue gesta, e non attinga dalla
memoria del suo eroismo quell'intrepido coraggio, che è, in ogni epoca,
indispensabile al milite di Cristo.
Con ragione voi glorificate Ildebrando, gloria dell'Ordine benedetti* Datus die 11 Iulii mensis a. 1954.

Acta Apostolicae

408

Sedis - Commentarium Officiale

no, infaticabile riformatore della Chiesa, che già il suo amico e collaboratore S. Pier Damiani chiamava « immobilis columna Sedis Apostolicae » : salda colonna della Sede Apostolica ;

1

onorate il Papa Gre-

gorio V I I , alla cui morte, il 25 Maggio 1085, un cronista contemporaneo

scriveva:

« ...graviter

tiae

usque

mortem

cuius

obitu

luerunt.

ad

omnes

Erat

ecclesiasticae

firmissimus,

religiosi

enim
libertatis

corpore

infirmatus,
Salerni

utriusque

catholicae

sexus,

religionis

strenuissimus

sed

in

defensione

iusti-

diem

clausit

extremum;

de

et

maxime

pauperes,

do-

ferventissime

institutor,

et

defensor » :

gravemente

infer-

mo nel corpo, ma nella difesa della giustizia fermissimo fino alla morte; della cui dipartita si dolsero tutti i religiosi di ambedue i sessi, e
soprattutto i poveri. Era infatti ferventissimo istitutore della religione
2

cattolica, e strenuissimo difensore della libertà ecclesiastica- Da questi
brevi tratti, avvalorati da molteplici e indiscutibili testimonianze, balza la fulgida figura di Gregorio V I I come gigante del Papato, sicché
di lui si può dire con tranquilla verità, essere uno dei più grandi Pontefici, non solo del Medio Evo, ma di tutte le età. Se invero la grandezza di un Papa deve commisurarsi, oltre che dalla santità personale,
dall'ampia ed esatta visione dei problemi dell'epoca, dall'altezza degli
scopi proposti, dalle forze morali impiegate per conseguirli, non vi è
dubbio che Gregorio V I I fu grandissimo, e nel giudicare e nel volere
e nell'operare.
Stupendo è ancor oggi il fatto che egli in tempi di convulse agitazioni, alternate con funesti rilassamenti, si sia elevato sulle meschinità
delle personali cupidigie e degl'interessi di parte, ed abbia saputo determinare con sicura chiaroveggenza quali fossero le questioni e i bisogni
essenziali, che si dovevano con adamantina risolutezza affrontare e
definire. Ciò che appariva allora sommamente necessario, e che Gregorio V I I tenacemente volle, era di ristabilire la Chiesa nella indipendenza,
nella unità e nella santità, di cui il suo divino Fondatore l'aveva dotata.
Occorreva che la Chiesa fosse libera. Ecco quindi Gregorio V I I accettare il conflitto impostogli per affrancarla, quasi corpo agile e sano,
dalle catene e dagl'intralci mossi dalle potestà terrene, specialmente
nella libertà di scelta dei suoi Pastori. Questo fu il senso della lotta
delle Investiture, una delle più aspre e capitali che la Chiesa abbia
combattute per la sua indipendenza, e la quale ha rafforzato nei Pon-

1 S. PETRI D A M .
2

E P P . 1. 2,

9 - MIGNE PL, t. 144 col. 273 C.

Bernoldi Chronicon ad a. 1085 - Mon. Germ. Eist., SS., t. V. pag. 444 righe 2-6.

Acta, Pii Pp. XII

409

tefìci del secondo millennio, che allora si apriva, la coscienza del suo
sommo valore e del dovere di difenderla con ogni sforzo.
Occorreva inoltre che la Chiesa fosse nnita, di quella unione organica
e viva, propria di un corpo nel suo perfetto sviluppo. Ed ecco Gregorio V I I farsi indefesso promotore di frequenti ed intime relazioni coi
Vescovi e, per mezzo loro, con tutta la Cristianità. La raccolta delle
sue Lettere, nelle quali risuonano pressoché tutti i nomi delle antiche
e giovani nazioni allora conosciute, sono la mirabile testimonianza della sua sollecitudine per l'unità della Chiesa e della vivida brama di sanare la scissione, allora già consumata, tra l'Oriente e l'Occidente cristiano.
Occorreva massimamente che la Chiesa fosse santa. Infatti, a quale
altro fine dovrebbe mai servire il suo organismo, il quale nella origine
e nella intima costituzione svela gl'ineffabili prodigi della sapienza,
della santità e della carità di Dio? Ecco quindi l'ardente zelo di Gregorio V I I per ripristinare le virtù sacerdotali e per rinnovare moralmente il popolo nei costumi cristiani. In questo modo, da una Chiesa
santa, unita e libera, egli si riprometteva un efficace, benefico influsso
sulla (( città terrena ». Nessun Papa forse ha più di lui compreso e perseguito con fervido ardore l'ufficio della Chiesa nel mondo e per il mondo.
Ben a ragione storici e studiosi, seguiti dall'opinione comune, hanno considerato come segno caratteristico della persona d'Ildebrando
il suo culto verso la giustizia, per il cui trionfo egli incessantemente
si adoperò, lottò e morì. Poche parole egli ha pronunziate con tanto rispetto e fervore quanto « iustitia », quasi avesse sempre viva nella mente l'immagine della sovrana maestà di essa, dinanzi alla quale ogni potestà creata deve inchinarsi. ((Magis-., mortem suscipere parati erimus,
quam iustitiam relinquere » .

3

Piuttosto la morte che tradire la giustizia!

scriveva nel 1081 di fronte all'esercito ostile di Enrico I V . La giustizia
era per lui l'ordine di Dio nel mondo, importava cioè che tutte le cose
umane, dalle più piccole alle più grandi, debbano essere ordinate secondo la volontà e la legge di Dio, e che l'uomo sia plasmato non secondo
la forma del peccato, ma ad immagine di Dio : « imago Dei, quae est
forma iustitiae ».

4

Illuminato da così alti concetti, Gregorio si colloca

nel novero dei precursori, che dispiegano liberamente le intime forze
della Chiesa per far prevalere nel mondo il piano di Dio. In questa im3

Gregorii VII Registrum, IX, 11. - ed. Cuspar in Mon. Germ. Hist. Epp. sel. t. II

fase. I, p. 588.
4

P H . JAFFÉ, Bibl. Rerum Germ., t. I I , Monum. Gregor., pag. 534 - Gregor. VII ad

Liprandum a. 1075.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

410

presa, che da Gregorio V I I prende le mosse per continuare nei secoli
successivi con azione sempre più concreta fino al presente, la memoria,
non mai impallidita, del suo Pontificato fu ognora, ed è oggi, un'aperta
incomparabile protesta contro la vile fuga di alcuni dinanzi alla responsabilità che spetta al fedele cristiano nell'intiero campo della vita
pubblica.
In tal modo, mentre le aspirazioni e i propositi di Gregorio V I I rivelano la straordinaria chiarezza della sua mente, le sue opere danno
la misura della eccezionale vigoria del suo animo. Egli osò intraprendere la immane lotta per la libertà della Chiesa ed il giusto ordine, non
solo sapendo di sfidare le violente reazioni degli istinti inerenti alla natura umana, ma conscio altresì della resistenza che avrebbero opposto
le inveterate tradizioni e le circostanze di fatto, già da lungo tempo divenute quasi diritto vigente. Al quale riguardo sembra opportuno anche oggi di notare che non risponde alla verità storica un ritratto di
Gregorio V I I dall'indole temeraria, incline cioè ai contrasti e quasi
avido di seminarne sul suo cammino ; al contrario, egli ha sofferto indicibilmente sotto il peso del suo Ufficio e della sua responsabilità. Non
poche delle sue Lettere, che svelano con trasparenza commovente il
fondo della sua anima — tale per esempio, quella all'Abate Ugo di
5

Cluny del 22 Gennaio 1075 — ci fanno, per così dire, rivivere gl'intimi
drammi del suo spirito, le lotte e le mortali tristezze che sovente lo angustiavano di fronte ai mali che lo circondavano, ai passi da compiere,
alle risoluzioni da prendere. Certamente non dimostrerebbe di conoscerlo
colui che, come talora è accaduto, lo figurasse e descrivesse quasi uomo
duro e inaccessibile : egli era al contrario disposto ed aperto alla mitezza, che lasciava regnare, ogniqualvolta glielo consentiva il dovere.
A Canossa, dove gli sarebbe stato facile di abbattere il suo avversario,
Enrico I V , abbandonato quasi da tutti e ridotto a chiedere grazia ai suoi
piedi, il grande Gregorio, con un atto che fu una prova luminosa della
sua sovrana magnanimità, sacrificò invece i vantaggi politici, che erano
nelle sue mani, al suo senso di buon Pastore e di Sacerdote di Cristo.
Così a Canossa sfolgorarono una verità : cioè che nelle più ardue circostanze la Provvidenza divina sorregge e guida con straordinari aiuti
l'opera del Vicario di Cristo ; ed una grandezza : quella sovrumana
di Gregorio V I I . — Neppure è conforme al vero che egli a cuor leggiero
passasse sopra ad antichi usi o presunti diritti; che anzi esaminò con
particolare cura le tradizioni ecclesiastiche; ma scrisse anche le me5

Reg. I I , 49 - Caspar, op. cit., pag. 188-190.

morabili parole:

Acta PU Pp. XII

411

(.(Dommus... non dixit:

Ego sum consuetudo, sed:

6

veritas

»•

Queste considerazioni ci conducono a penetrare il segreto della sua
intima forza. Egli sostenne le lotte impostegli dal suo tempo con una
purezza d'intenzione, quale non si potrebbe immaginare maggiore. Ebbe
esclusivamente di mira la verità e la volontà di Dio. Far prevalere sopra
ogni umano riguardo il divino volere : ecco quel che egli fece unica norma del suo operare, appena eletto al sommo Pontificato, come ebbe a
dichiarare apertamente in una Lettera al duca Goffredo del 6 Maggio 1073 :

« Neque enim liberum nobis est alicuius personali gratia le-

gem Dei postponere

aut

a

tramite

rectitudinis

pro

humano

favore

re-

cedere » : Non siamo liberi di posporre la legge di Dio alla grazia personale di alcuno, nè di recedere per umano favore dal sentiero della rettitudine.

7

A questo nobile e santo programma rimase fedele fino all'ul-

timo respiro.
Dalla sicura coscienza di essere egli, in virtù del suo Ufficio, il difensore sulla terra della causa di Dio, scaturivano quella determinazione
e quella fortezza, con cui restò immutabilmente fermo nel perseguire i
fini proposti, senza ripiegamenti nè compromessi circa i diritti essenziali, anche allorquando, negli ultimi anni del suo Pontificato, piombarono da ogni parte su di lui avversità e disfatte. Di una tempra d'animo
e di una rettissima condotta di vita, quali furono le sue, sono certamente
degne le parole, che Gregorio V I I sul letto di morte nell'esilio avrebbe
pronunziate dinanzi ai Cardinali e ai Vescovi presenti che esaltavano
l'opera sua :
momenti

facio,

« Ego, fratres mei dilectissimi, nullos labores meos alicuius
in

hoc

solummodo

confidens,

quod

semper

dilexi

iusti-

tiam et odio habui iniquitatem » : Io, fratelli miei dilettissimi, non do
importanza ad alcuna delle mie opere, confidando solamente in ciò che
8

sempre ho amato la giustizia e odiato l'iniquità. Ma ormai la maggiore
obiettività che onora gli studi storici moderni, ha dissipato molti pregiudizi e riconosciuto la sincerità del cuore e la fermezza più che umana
d'Ildebrando. Al presente, la sua memoria riscuote da amici, e anche
da non pochi nemici, il rispetto che si addice alla eccelsa figura di così
gran Papa.
Non vorremmo tuttavia congedarci da voi, diletti figli, che certamente siete del numero degli ammiratori e devoti di S. Gregorio V I I ,
6

7

8

Lettera a Wimundo, vescovo di Aversa - JAFFÉ, op. cit., pag. 576, n.. 50.
Reg. I, 9 - Caspar op. cit., pag. 15.
Greg.

VII vita a Paulo Bemriedensi conscripta, n. 108 - Watterich, Pont.

vitae, t. I, Lipsiae 1862, pag. 588-539.

Rom.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

412

senza indicarvi qualche luminosa lezione che egli, remoto nei secoli, ma
presente con l'esempio, v'imparte dal suo glorioso sepolcro. — La prima
è la esortazione alla fiducia nel divino intervento ogni volta che si tratta
delle sorti della Chiesa. È stato più volte osservato come nelle lotte da
questa sostenute nel corso dei secoli, spesso le potenze avverse riportavano sul principio clamorosi successi, mentre i suoi difensori sembravano sommersi nelle procelle delle persecuzioni e dei travagli, quasi
affinchè essi non attribuissero a sè stessi e alla forza della prudenza
umana il successivo trionfo, ma alla virtù divina.

9

E così un dì, ne

siamo certi, porteranno frutti di bene anche le vostre sofferenze, o diletti Presuli, sacerdoti, religiosi, laici, ai giorni nostri, morti, imprigionati, torturati, espulsi, per la vostra fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa.
Non altrimenti la Provvidenza permise che Gregorio V I I terminasse
la sua vita nell'esilio, umiliato, in veste di sconfìtto, nel crollo apparente di tutta l'opera sua. Ma non passò molto tempo dalla sua morte, ed
egli apparve il vero vincitore nella lotta per la libertà della Chiesa; si
videro infranti gli ostacoli, e i suoi fini conseguiti e attuati, almeno
nella loro parte essenziale.
Una seconda lezione, che volentieri vorremmo chiamare il testamento di Gregorio V I I a voi e ai cristiani di tutti i tempi, è la sua
stessa vita spesa per la grandezza della Chiesa, nella cui perfezione egli
scorse inclusa la

salvezza del mondo. Ascoltate docilmente il triplice

monito, che a voi giunge col suo nome : Amate la Chiesa ! perchè merita
il vostro amore, ella, Sposa di Cristo e depositaria degli eterni tesori.
Vivete, tutti uniti, senza divisioni nè discòrdie fra di voi, in conformità con la fede che professate, affinchè il mondo riconosca la santità
della Chiesa, non solo nella verità della sua dottrina e nelle sorgenti
di grazia che dal suo seno zampillano, ma anche nei suoi membri vivi,
che da lei attingono la loro perfezione. Prodigatevi per la salvezza del
mondo! Ogni fedele cristiano non può non sentire, secondo l'esempio
del divino Redentore e Maestro, immensa pietà per i fratelli. Siate
dunque coscienti del vostro dovere di cooperare al miglioramento della
umana società secondo l'ordine di Dio e la legge di Cristo.
Finalmente, Gregorio V I I dà l'esempio della incrollabile fiducia,
sulla quale deve fondarsi ogni opera di salute. Egli sperò e lavorò, si
può dire, contro ogni speranza, ben sapendo che la sua azione, intra-

9

Cfr.G. A . BIANCHI, Della potestà e della politìa della Chiesa, Roma 1745. t. 1,

pag. 211-212.

Acta Pii Pp. XII

413

presa quasi come collaboratore di Dio, non sarebbe in nessun caso rimasta infruttuosa. Fórse potrebbe anche a voi toccare, nel campo del
Signore, di dover ricorrere all'incoraggiante suo esempio, per non abbandonare, sconfortati, l'aratro, e proseguire con instancabile costanza
il vostro lavoro.
Con tale augurio, e raccomandando voi tutti alla potente intercessione del grande e santo Pontefice, v'impartiamo con effusione di cuore
la Nostra Apostolica Benedizione.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

414

A C T A

88.

C O N G R E G A T I O N U M

SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS

i
ADRIENSI S ET P A T A V I N A E
DECRETUM
DE FINIUM

DIOECESIUM

MUTATIONE

In territorio oppidi (( Vescovana », dioecesi Patavinae subiecti, parvus exstat, ad flumen Athesim, pagus, vulgo « Frazione Padovana » nuncupatus, qui ad paroeciam oppidi <( Concadirame », dioecesis Adriensis,
pertinet.
Cum propter viarum locorumque asperitatem ac diuturna fluminis
Athesis pericula, christifideles, in praedicto pago degentes, difficilius ad
paroecialem ecclesiam in oppido « Concadirame » accedere valeant, quo
melius eorumdem regimini ac animarum saluti prospici possit, nuper
ab Apostolica Sede expostulatum est ut territorium pagi, cui nomen
« Frazione Padovana », a dioecesi Adriensi distraheretur et dioecesi Patavinae uniretur.
Sacra igitur Consistorialis Congregatio, attentis litteris Ordinariorum tum Adriensis tum Patavini, vigore specialium facultatum sibi a
Ssmo Domino Nostro Pio Divina Providentia Pp. X I I tributarum, porrectis precibus benigne annuens, vi praesentis Consistorialis Decreti,
perinde valituri ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent,
decernere dignata est ut territorium memorati pagi « Frazione Padovana » a dioecesi Adriensi distrahatur et dioecesi Patavinae adiungatur,
mutatis, hac ratione, utriusque dioecesis finibus.
Ad haec autem perficienda eadem Sacra Congregatio deputat Exc.
P. D. Guidonem Mariam Mazzocco, Episcopum Adriensem, eidemque
tribuit facultates necessarias et opportunas, ad effectum de quo agitur,
etiam subdelegandi quemlibet maluerit ecclesiasticum virum in dignitate constitutum, facto onere mittendi quam primum ad Sacram Con-

Sacra

Congregatio

415

Consistorialis

gregationem Consistorialem et ad Cnriam Episcopalem Patavinam authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Contrariis quibusvis minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
21 Novembris 1953.
£& Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. B S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

II
NORMAE ET FACULTATES
PRO SACERDOTIBUS IN SPIRITUALEM NAVIGANTIUM CURAM INCUMBENTIBUS
NEMPE PRO CAPPELLANIS NAVIGANTIUM ET CAPPELLANORUM DIRECTORIBUS
IUSSU SANCTISSIMI DOMINI NOSTRI PII DIVINA PROVIDENTIA PAPAE DUODECIMI EDITAE.
I
1. Legitime assumpti in officium Cappellani navigantium vel Directoris Cappellanorum illi sacerdotes censentur, qui adamussim ser1

vatis normis, quae in Constitutione Apostolica Exsul Familia, Titulo altero, art. 5 praescribuntur, peculiari obtento a Sacra Congregatione
Consistoriali Rescripto, adprobati et nominati sunt.
2. Delegatus ad opera de emigratione qui Cappellanis navigantium
sive saecularibus sive regularibus eorumque Directoribus praeest, eos
omnes moderatur illisque invigilat, Cappellanos vero ad navem mittit
nosque, potissimum per Directorem, sedulo iuvat.
3. Sacerdotibus Cappellanis navigantium et Directoribus Cappellanorum eorumdem sacrum esto religiose servare ea omnia, quae de Cappellanis navigantium eorumque Directoribus praecipiuntur in praedicta
Constitutione Apostolica (1. c, c. I I I ) .
4. Ut Sanctissima Eucharistia in navis oratorio legitime erecto
(ibidem, art. 30) custodiri possit, necessarium est indultum apostolicum
a Sacra Congregatione Consistoriali obtinendum.
Huiusmodi autem recursus a Directore Cappellanorum navigantium
faciendus est, addito de observantia legum liturgicarum testimonio Ordinarii loci, cui spectat erigere et benedicere oratorium in navi.
1

Acta Apost. Sedis a. 1952 pag. 649.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

416

5. In sacris peragendis et in divino Officio recitando, itinere maritimo
perdurante, Sacerdotes in navi versantes uti possunt kalendario Ecclesiae
universalis.
6». In Canone Missae, itinere maritimo perdurante, exprimitur nomen
Papae, reticita cuiuslibet Antistitis memoria.
7. De baptizatorum, confirmatorum et mortuorum (1. c, art. 25 § 3)
libris custodiendis et de authentico eorundem exemplari ad Curiam
transmittendo, S. C. Consistorialis statuit :
o

I ut authenticum exemplar librorum baptizatorum, confirmatorum
et mortuorum a Cappellanis navigantium conscriptorum, ad Curiam
transmittatur dioecesis in qua Directoris officium est constitutum;
2° ut unius Directoris sit huiusmodi exemplaria a se exarata ad
Curiam transmittere;
3° ut eiusdem Directoris sit de numero eorum, qui a Cappellanis
navigantium confirmati sunt, vigore facultatis de qua infra sub n. 8,
1°, et de ratione ab iisdem tanquam ministris extraordinariis in munere
perfungendo adhibita, quolibet anno, sub initio anni proxime insequentis, ad Sacram Congregationem Consistorialem et ad Ordinarium
memoratae dioecesis mittere relationem ;
4° ut adamussim servatis hac de re sacrorum canonum normis,
de actis in libris conscriptis quamprimum etiam parochus domicilii
eorum de quibus in libris agitur a Directore certior fiat;
5° ut Director Cappellanorum suo utatur sigillo, habeatque tabularium seu archivum in quo memorati libri custodiantur una cum S. Congregationis Consistorialis et Episcoporum epistolis aliisque documentis,
necessitatis vel utilitatis causa, servandis;
6° ut unius Directoris sit litteras testimoniales, iis, quorum interest, dare.
II
8. Cappellanis navigantium eorumque Directoribus, quae infra recensentur facultates seu privilegia, durante munere tribuuntur.
1° Facultas administrandi, ad normam Decreti Sacrae Congregationis de disciplina Sacramentorum Spiritus Sancti munera (A. A. S.
X X X V I I I , p. 349 ss.) sacramentum Confirmationis cuilibet christifideli in navi versanti ex gravi morbo in mortis periculo constituto.
2° Facultas administrandi sacramentum Confirmationis, itinere maritimo perdurante, cuilibet puero vel adulto, praesertim primum in ipsa
navi sacra Synaxi refecto ; dummodo nullus adsit Episcopus communione
gaudens cum Apostolica Sede, et praevideatur confirmandum vel aetate

Sacra

Congregatio

Consistorialis

417

vel inscitia sermonis vel loci adiunctis nonnisi magna cum difficultate in
regione immigrationis hoc Sacramentum recepturum, ceterisque servatis
de iure servandis ac potissimum, quod attinet ad ritum, Instructione
pro simplici sacerdote sacramentum Confirmationis ex Sedis Apostolicae
delegatione administrante in Appendice Ritualis Romani inserta.
3° Privilegium altaris portatilis dummodo Missa celebrari debeat
in commodum fidelium in navi versantium, iis cautis tamen sartisque
quae hac de re habentur in Constitutione Apostolica Exsul Familia et
praesertim Titulo altero, art. 28.
4° Facultas celebrandi Sacrificium Missae in navibus, etsi oratorio
legitime erecto careant, nocte Nativitatis Domini dummodo celebrationi
Missae praemittantur sacrae supplicationes per spatium saltem dimidiae
horae et initium Missae ne fiat ante dimidiam horam post mediam
noctem, remoto semper quocumque irreverentiae periculo aliisque servatis de iure servandis.
5° Facultas celebrandi Missam in navibus, etsi oratorio legitime
erecto careant, nocte quae intercedit inter diem x x x i decembris et i insequentis ianuarii, quolibet anno, cum facultate Missam inchoandi ipsa
media nocte, dummodo sacrae supplicationes perdurent spatio circiter
duarum horarum, in hoc comprehenso celebrationis Missae tempore, remoto semper quocumque irreverentiae periculo aliisque servatis de iure
servandis.
6° Privilegium celebrandi unam Missam feria V Maioris Hebdomadae.
7° Facultas bis vel ter litandi diebus dominicis et festis de praecepto necnon feriatis in commodum christifidelium in navi versantium
quoties necessitas urgeat consulendi eorum bono spirituali per Missae
celebrationem.
8° Quoad celebrationem Missae horis vespertinis seu de sero standum est Decreto Sacrae Congregationis S. Officii diei x x x i maii a. 1953
(A. A. S., XLV, p. 426).
9° Facultas absolvendi, itinere maritimo perdurante, poenitentes
quoslibet a censura quam ad tramitem can. 2350 § 1 C. I. C. abortum
procurantes incurrunt, servatis de iure servandis.
10° Facultas absolvendi, maritimo itinere perdurante, servatis de
iure servandis necnon ceteris quae a Sacra Poenitentiaria huiusmodi in
adiunctis imponi solent, et in casibus in quibus, iuxta normas in Codice
Iuris Canonici can. 2314 § 2 statutas, Ordinarius ipse absolvere posset,
quoslibet poenitentes, quavis ratione in navi versantes, a censuris et
poenis quibus detinentur ob apostasiam, haeresim vel schisma, exceptis
2 7 - ACTA, v o l . X X I , n . 1 0 — 1 6 - 8 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae Sedis — Commentarium Officiale

418

tamen haereticis haereses inter fideles e proposito disseminantibus, tam
nemine andiente vel advertente quam coram aliis externatas, eorumque
abiurationem, iuridice peractam, recipiendi.
11° Facultas benedicendi sacerdotalia indumenta, mappas et tobaleas seu linteamina altaris, corporalia, tabernacula seu vascula pro
sacrosancta Eucharistia conservanda et cetera quae ad divinum cultum inserviunt.
12° Facultas benedicendi, ritibus tamen ab Ecclesia praescriptis,
cum omnibus indulgentiis a S. Sede concedi solitis, rosaría, cruces,
parvas statuas et numismata; adnectendi insuper coronis indulgentias
a S. Birgitta et a Patribus Crucigeris nuncupatas.

III
9. Licet maritimis per integrum anni tempus praecepto paschalis
communionis satisfacere.
10. Christifideles in navibus versantes, dummodo confessi ac sacra
Synaxi refecti, Indulgentiam plenariam die n augusti, toties consequi
valent quoties Oratorium in navi legitime extans, ubi sanctissima Eucharistia ex apostolico indulto custoditur, pie visitaverint ibique sex Pater,
Ave et Gloria ad Summi Pontificis mentem in unaquaque visitatione
devote recitaverint.
.11. Iidem christifideles, iisdemque condicionibus, Indulgentiam plenariam pro defunctis applicandam die II novembris, toties consequi valent
quoties praedictum Oratorium pie visitaverint ibique sex Pater, Ave
et Gloria ad Summi Pontificis mentem in unaquaque visitatione devote
recitaverint.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
X I X mensis Martii anno Mariali MCMLIV, in festo S. Ioseph Sponsi
B. Mariae Virginis.
£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

Sacra

Congregatio

Consistorialis

419

III
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 27 Aprilis 1951f. — Titulari episcopali Ecclesiae Plataeaensi
praefecit Exc. P. D. Aloysium Mariam Galibert, hactenus Episcopum
S. Aloysii de Cáceres.
die 5 Maii. — Titulari episcopali Ecclesiae Ancusensi R. D. Xaverium
Morilleau, parochum Sancti Clementis in dioecesi Nannetensi, quem
constituit Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Aloisii Liagre,
Episcopi Rupellensis.
die 21 Maii. — Titulari episcopali Ecclesiae Paphiensi R. P. D. Ieremiam F. Minihan, Antistitem urbanum, parochum Sanctae Catharinae
Senensis Virginis in pago vulgo Norwood, Mass, archidioecesis Bostoniensis, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Richardi Iacobi Cushing,
Archiepiscopi Bostoniensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Sabadiensi R. P. D. Leonem Christophorum Byrne, Antistitem Urbanum, parochum Immaculatae Conceptionis B. M. V. in pago vulgo Richmond Heigths, Missouri, archidioecesis S. Ludovici, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Iosephi Elmeri
Ritter, Archiepiscopi S. Ludovici.
die 25 Maii. — Titulari episcopali Ecclesiae Irenopolitanae in Cilicia
R. D. Oscar de Oliveira, canonicum et parochum metropolitanae Ecclesiae Marianensis, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Octavii Chagas de Miranda, Episcopi de Pouso Alegre.
die 31 Maii. — Titulari episcopali Ecclesiae Tiniensi R. D. Emmanuelem Pereira da Costa, canonicum theologum Capituli metropolitani
et rectorem seminarii maioris Parahybensis, quem deputavit Auxiliarem
Exc. P. D. Moysis Coelho, Archiepiscopi Parahybensis.
die 1 Iunii. — Titulari episcopali Ecclesiae Thibicensi R. D. Eugenium de Araujo Sales, canonicum Capituli metropolitani necnon directorem spiritualem seminarii maioris Natalensis, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Marculini de Souza Dantas, Archiepiscopi Natalensis.
die 10 Iunii. — Metropolitanae Ecclesiae Bisuntinae Exc. P. D. Marcellum Dubois, hactenus Episcopum Ruthenensem.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

420

die 2 Iulii. — Metropolitanae Ecclesiae Acheruntinae R. P. D. Dominicum Picchinenna, Antistitem Urbanum, parochum ecclesiae collegiatae S. Laurentii in civitate Melphensi.
— Metropolitanae Ecclesiae Materanensi Exc. P. D. Iacobum Palombella, hactenus Episcopum Calvensem et Theanensem.
— Cathedrali Ecclesiae Segusiensi Exc. P. D. Iosephum Garneri,
hactenus Episcopum titularem Uticensem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Avensensi R. P. D. Franciscum Val e n t i u m Allen, Antistitem Urbanum, parochum Septem Dolorum Beatae Mariae Virginis in archidioecesi Torontina, quem deputavit Auxiliarem Emi P. D. Iacobi Caroli S. R. E. Card. Me Guigan, Archiepiscopi Torontini.
die 7 Iulii. — Cathedrali Ecclesiae Pratènsi R. D. Petrum Fiordelli,
Cubicularium Intimum supra numerum Santitatis Suae, canonicum Capituli Cathedralis Tifernatensis et delegatum episcopalem consociationum Actionis Catholicae.
die 8 Iulii. — Titulari episcopali Ecclesiae Citiensi R. D. Robertum
F. Joyce, parochum S. Petri in pago vulgo Rutland ex dioecesi Burlingtonensi, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Eduardi F. Ryan, Episcopi Burlingtonensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Cenensi R. D. Ioannem Iosephum
Scanlan, parochum S. Thomae More Mart., in archidioecesi S. Francisci
in California, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Iacobi Iosephi
Sweeney, Episcopi Honoluluensis.
die 12 Iulii. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Hierapolitanae in
Syria R. P. D. Hermenegildum Florit, Antistitem Urbanum, canonicum
Basilicae S. Marci de Urbe et professorem introductionis Biblicae in
Pontificio Athenaeo Lateranensi, quem constituit Coadiutorem Emi P.
D. Eliae S. R. E. Card. dalla Costa, Archiepiscopi Florentini.

IV
D E S I G N A T I O PRO T R I B U N A L I S E C U N D A E I N S T A N T I A E
Archiepiscopus Verae Crucis designavit semel pro semper pro appellatione a suo Tribunali Ordinarium Mexicanum; quam designationem Sanctissimus Dominus Noster per Rescriptum S. Congregationis
Consistorialis diei 28 Iunii 1954 adprobare dignatus est.

Sacra Congregatio de Propaganda Fide

421

SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA FIDE

i
KABINDAENSIS - LULUABTJRGENSIS
DECRETUM
DE FINIUM VICARIATUUM MUTATIONE
Quo aptius evangelizationis operi in Congo Belgico consuleretur, huic
Sacrae Congregationi de Propaganda Fide visum est Vicariatuum Apostolicorum Luluaburgensis et Kabindaënsis, Patribus Congregationis
Immaculati Cordis Mariae concreditorum, fines ita mutare, ut territorium stationis missionalis vulgo Katende, pagis quoque inclusis qui
inter flumina Lubi et Sankuru positi sunt atque eiusdem stationis missionalis ditioni subiiciuntur, ab Apostolico Vicariatu Kabindaënsi distraheretur et ad Luluaburgensem Vicariatum Apostolicum adnecteretur.
Itaque Emi Patres Cardinales huius Sacri Consilii Christiano Nomini Propagando regimini praepositi, in Plenariis Comitiis, die 15 mensis Februarii vertentis anni habitis, cum rem mature perpendissent
atque Êxcniorum Ordinariorum, quorum interest, consensum, necnon
Excmi ac Revmi Domini Petri Sigismundi, Archiepiscopi titulo Neapolitani in Pisidia et Apostolici in Congo Belgico Delegati, favorabile
votum audivissent, totum territorium stationis missionalis vulgo Katende, prout supra dictum est, ab Apostolico Vicariatu Kabindaënsi districtum ad Luluaburgensem Vicariatum Apostolicum adnectendum
censuerunt.
Quam Emorum Patrum sententiam infrascriptus eiusdem Sacrae Congregationis Cardinalis Praefectus, vigore specialium facultatum sibi a
Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina Providentia Papa X I I per litteras Secretariae Status, die 11 Octobris 1952 datas, concessarum, ratam
habuit et confirmavit praesensque ad rem Decretum expediri iussit.
Datum Romae, ex Aedibus S. Congregationis de Propaganda Fide,
die 26 mensis Februarii a. D. 1954.
P. Card. FUMASONI BIONDI, Praefectus
L. © S.
Philippus Bernardini, a Secretis

422

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

II
PROVISIO E C C L E S I A R U M
Singulis, ut infra, datis Decretis Sacri Consilii Christiano nomini
propagando, SSmus Dominus Noster Pius div. Prov. Papa X I I dignatus est sequentes providere Ecclesias, nimirum :
die 12 Decembris 1953. — Titulari episcopali Ecclesiae Arsamosatenae in Mesopotamia praefecit Exc. P. D. Bernardum Hilhorst, hactenus
Episcopum Morogoroènsem.
die 6 Januarii 1954. — Titulari episcopali Ecclesiae Metropolitanae
in Asia, R. P. Ioannem van Cauwelaert, e Congregatione Immaculati
Cordis Mariae, quem constituit Vicarium Apostolicum Inongoënsem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Ateniensi, R. D. Iacobum Carroll,
e clero saeculari Sydneyensi, quem deputavit Auxiliarem Emi ac Revmi
P. D. Normanni S. R. E. Cardinalis Gilroy, Archiepiscopi Sydneyensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Cissitanae R. P. Franciscum Clementem Van Hoeck, Congregationis Casinensis primaevae observantiae
O. S. B., quem constituit Abbatem « nullius » Pietersburgensem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Arsinoènsi in Cypro, R. P. Gulielmum Ioannem Demarteau, e Congregatione Missionariorum a S. Familia, quem constituit Vicarium Apostolicum Bandjermasinensem.
die 21 Februarii. — Titulari episcopali Ecclesiae Metellopolitanae
R. P. Ioannem David, e Congregatione Sancti Spiritus, quem constituit Vicarium Apostolicum de Majunga.
— Cathedrali Ecclesiae Sendaiensi, R. D. Petrum Arikita Kobayashi,
e clero saeculari Osakensi.
Cathedrali Ecclesiae Umzimkuluensi, nuper erectae, R. P. Bonaventuram Dlamini, Congregationis iuris dioecesani « Franciscales Familiares S. Ioseph » nuncupatae.
— Cathedrali Ecclesiae Ketaënsi, R. P. Antonium Konings, Societatis Missionum ad Afros.
— Titulari episcopali Ecclesiae Pachnemunitanae, R. P. Septimium
Eusebium Mari, ex Ordine Fratrum Minorum Capuccinorum, quem
constituit Vicarium Apostolicum de Riohacha.
die S Martii. — Cathedrali Ecclesiae Meruensi, nuper erectae, R. P.
Laurentium Bessone, ex Instituto Missionum a Consolata.
10 Aprilis. — Cathedrali Ecclesiae Josensi, nuper erectae, R. P.
Ioannem Redington, e Societate Missionum ad Afros.

Sacra Congregatio de Propaganda Fide

423

— Cathedrali Ecclesiae Kadunaënsi, nuper erectae, R. P. Ioannem
McCarthy, e Societate Missionum ad Afros.
— Titulari episcopali Ecclesiae Risinitanae R. P. Alphonsum Caelestinum Basilium Baud, ex Ordine Fratrum Minorum Capuccinorum,
quem constituit Vicarium Apostolicum Berberatensem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Letanae, R. D. Ioannem Iosephum
Jean, e clero saeculari Birmano, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D.
Alberti Petri Falière, Vicarii Apostolici de Mandalay.
25 Iunii. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Dercensi, Exc. P. D.
Hermanum Iosephum Meysing, hactenus Archiepiscopum Bloemfonteinensem.
£7 Iunii. — Titulari episcopali Ecclesiae Sufetulensi, R. P. Iosephum Bretault, e Societate Missionariorum Africae, quem constituit
primum Vicarium Apostolicum Kuduguensem.
18 Iulii, — Metropolitanae Ecclesiae Bloemfonteinensi, Exc. P. D.
Oulielmum Patritium Whelan, hactenus Episcopum loannesburgensem.
— Cathedrali Ecclesiae Morogoroensi, R. P. Ermanum Van Elswijk,
Congregationis Spiritus Sancti.
— Cathedrali Ecclesiae Iabalpurensi, nuper erectae, R. P. Conradum Dubbleman, ex Ordine Praemonstratensium.
— Cathedrali Ecclesiae Ihansiensi, nuper erectae, R. P. Iosephum
Fenech (in religione Franciscum Xaverium a Floriana), Ordinis Fratrum Minorum Capuccinorum, hactenus Praefectum Apostolicum de
Ihansi.

III
NOMINATIONES

Decretis, ut infra, datis, Sacra Congregatio de Propaganda Fide
ad suum beneplacitum renuntiavit
die 15 Ianuarii
dine Fratrum

— E« P- Eduardum Thaddaeum Lauton, ex Or-

Praedicatorum,

Praefectum Apostolicum Solcotensem.

die 29 Ianuarii. — R. P. Iosephum Houlihan, e Societate a S. Patrino pro Missionibus, Praefectum Apostolicum de Eloloret.
die 26 Februarii. — R. P. Iosephum Dalton, ex Ordine Fratrum Eremitarum

S.

Augustini,

Praefectum

Apostolicum

Yolaënsem.

die 23 Aprilis. — R. P. Iosephum Arango, Ordinis Fratrum Minorum,
Praefectum

Apostolicum

Guapiensem.

Acta Apostolicae

424

A C T A

Sedis -

Commentarium

Officiale

T R I B U N A L I U M

SACRA ROMANA ROTA

Citationes

edictales
I

PARISIEN.
NULLITATIS MATRIMONII ET DISPENSATIONIS (ROSPIGLIOSI-WEIL

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dominae Clarae Weil,
in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die 8 Octobris 1954, hora undecima, ad
concordandum de dubio disputando vel infrascripto subscribendum et ad
diem designandam, qua habebitur Turnus rotalis pro causae definitione.
An

constet de

nullitate

matrimonii,

in

casu;

sin minus :
An consulendum sit Ssmo super dispensatione a matrimonio rato
et non consummato, in casu.
Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Domina Clarae Weil curare
debent, ut de hac edictali citatione moneatur. *
Dinus Staffa, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 5 Iunii 1954.
E. Fiore, Notarius.
* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Claire Weil, défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou
par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la S. Rote
Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 8 octobre 1954, à 11 heures,
pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le jour de
la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Et dans la négative :
Doit-on interroger le Saint Père pour la dispense super rato et non
consummato dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Claire Weil, devront, dans la mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

Sacra Romana Rota

425

II

SOBRALEN.
NULLITATIS MATRIMONII

(FROTA-PASSOS)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dominae Passos Araujo
Jaci, in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per se
sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 25 Octobris 1954, hora meridiana, ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro
causae definitione.
An constet de nullitate matrimonii in casu, et quatenus negative :
An
trimonio

consilium
rato

et

praestandum
non

sit

consummato,

Ss.mo

pro

dispensatione

super

ma-

in casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Dominae Passos Araujo
Jaci, curare debent, ut de hac edictali citatione ipsa moneatur.*
Emmanuel Bonet, Ponens.
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 19 Iunii 1954.
E.

Fiore, Notarius.

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Passos Araujo Jaci
défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 25 Octobre 1954, à
midi, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
jour de la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Et dans la négative:
Doit-on interroger le Saint Père pour la dispense super rato et non
consummato dans le cas f
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, le fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Passos Araujo Jaci, devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présent citation.

Acta Apostolicae

426

Sedis - Commentarium

Officiale

III
BURDIGALEN.
NULLITATIS

MATRIMONII

(FIGUEROU-FRANÇOIS)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dominae Mariae François, in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per se
sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R.
Rotae, (Roma, Palazzo della Cancelleria) die 18 Octobris 1954, hora
meridiana, ad concordandum de dubio disputando vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro
causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate,

in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Dominae Mariae François
curare debent, ut de hac edictali citatione ipsa moneatur.*
Emmanuel Bonet, Ponens.
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 3 Iulii 1954.
E.

Fiore,

Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Marie François
défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 18 Octobre 1954, à
midi, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
jour de la décision de la cause devant la Rote.
Gonste-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, le fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Marie François, devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présent citation.

Diarhim

Romanae

Curiae

427

DIARIUM ROMANAE CURIAE
Martedì, 13 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza
Sua Maestà HUSSEIN TALAL I, Re di Giordania.
Nel medesimo giorno il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. ALFREDO CARBONELL-DEBALI,
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica
dell'Uruguay, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Giovedì, 15 luglio 1954, il Santo "Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. ENRIQUE ISMAEL BOYD, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica del
Panama, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Sabato, 17 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. WOLFGANG JAENICKE, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Federale
di Germania, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Lunedì, 19 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. HELGE VON KNORRING, Inviato
Straordinario e Ministro Plenipotenziario della Repubblica di
Finlandia, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Mercoledì, 21 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne Udienza il Dott. ALFIAN YUSUF H E L M I , Inviato Straordinario
e Ministro Plenipotenziario della Repubblica dell'Indonesia, per
la presentazione delle Lettere Credenziali.
Venerdì, 23 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne
Udienza Sua Eccellenza il Dott. Don Luis OSCAR BOETTNER, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica del
Paraguay, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Lunedì, 26 luglio 1954, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza S. M. I. NAM PHUONG, Imperatrice del Vietnam.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

428

SEGRETERIA Di

STATO

NOMINE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
8 novembre 1953. S. E. Revma Monsig. Barbieri Antonio Maria, Arcivescovo di Montevideo, Assistente al Soglio Pontificio.
8
12

luglio
»

1954. Il Revmo Monsig. Bejan Ovidio, Difensore del Vincolo
»

nel Tribunale della Sacra Romana Rota.
S. E. Revma Monsig. Urbani Giovanni, Arcivescovo tit.
di Sardi ; gli II] ini e Revíñi Monsignori Fontenelle Renato, Brennan Francesco I., Bonet y
Muizi Emanuele, Weinbacber Giacomo; i Reverendissimi Padri Canzoneri Emanuele, dell'Ordine dei Frati Predicatori, e Bouscaren Timoteo L., della Compagnia di Gesù, Consultori
della Sacra Congregazione del Concilio.

2á

»

»

L'Illnìo e Revmo Monsig. Violardo Giacomo, Sottosegretario del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica.
ONORIFICENZE

Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di conferire:
Il Cavalierato dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile :
11

luglio

1953. Al sig. Bunker Ignazio Alfonso Maria, della diocesi di

14

»

»

18

»

»

Al sig. Van Thiel Giuseppe Luigi Maria, della medesima
diocesi.

3
7

agosto
»

»
»

Al sig. Alberts Pietro, della diocesi di Breda.
Al sig. Lips Giovanni Pietro Maria, della diocesi di Haar-

10

»

»

Al sig. Dobbelmann Ranieri, della diocesi di s'-Hertogenbosch.

15

»

»

Al sig. Van Herpt Cristiano Adriano, della medesima

19

»

»

diocesi
Al sig. Vos Pietro Arnoldo, della diocesi di Haarlem.

Haarlem.
Al sig. Overes Lodovico Guglielmo Maria, della diocesi di
's-Hertogenboscb.

lem.

Diarium Romanae Curiae

429

1 settembre 1953. Al sig. de Vries Nicola Giovanni, dell'arcidioc. di Utrecht.
7

»

»

Al sig. Van Loon Agostino, della diocesi di Breda.

»

»

»

Al sig. Matthee Uberto Pietro, della diocesi di 's-Hertogenbosch.

15
7

»

»

ottobre

Al sig. Janssen Ranieri, della diocesi di Breda.
Al sig. Eras Giuseppe F. M., della diocesi di 's-Hertogenbosch.

29

»

»

Al sig. Van de Ven Antonio Teodoro, della diocesi di

»

Al sig. Witteveen Wolter (Olanda).

»

Al sig. Wiltschut Guglielmo Francesco, dell'arcidiocesi di

Breda.
9 novembre
13

»

Utrecht.
16

»

»

Al sig. Minderops Paolo Giulio, della diocesi di Haarlem.

24

»

»

Al sig. de Bruijn Amedeo Leonardo, del^a diocesi di
's-Hertogenbosch.

26

»

»

»

Al sig. de Jong Egberto Domenico, dell'arcidiocesi di
Utrecht.

1 dicembre

»

Al sig. Paredes Raffaele, della diocesi di Zamboanga.

»

Al sig. Batenburg Antonio Francesco, dell'arcidiocesi di
Utrecht.

4

»

»

Al sig. Myles Guglielmo, della diocesi di Camden.

15

»

»

Al sig. Rogers Vincenzo, dell'arcidiocesi di Pretoria.

2 gennaio 1951. Al sig. Cahill Harvey Francesco, della diocesi di Salt
Lake City.
2 febbraio

»

Al sig. Daly Giovanni, della diocesi di Richmond.

»

»

Al sig. Fannon Francesco, della medesima diocesi.

»

»

»

»

Al isg. Monahan Lorenzo, della medesima diocesi.

»

»

»

Al sig. Pennartz Alfonso, della medesima diocesi.

18

»

»

Al sig. Baldisserra Cesare, dell'arcidiocesi di Ferrara.

11

marzo

»

Al sig. Donovan Giovanni, della diocesi di Covington.

17

»

»

Al sig. Francisco Francesco, della diocesi di Novara.

23

»

»

Al sig. Gamalero Costanzo, dell'arcidiocesi di Torino.

»

»

»

Al sig. Berardo Antonio, della medesima arcidiocesi.

24

»

»

Al sig. Van Zwyndregt Giacomo (Olanda).

25

»

»

Al sig. Fortin Arsenio, della diocesi di San Giacinto.

1

aprile

»

Al sig. Carità Nicola, della diocesi di Amelia.

»

»

Al sig. Carità-Morelli Emanuele, della medesima diocesi.

»
»

»

»

Al sig. André Eugenio, della diocesi di Saint-Claude.

3

»

»

Al sig. Castro Carlo, dell'arcidiocesi di Caracas.

6

»

11

»

»

Al sig. Waldron Guglielmo, dell'arcidiocesi di Liverpool.

Al sig. Sbietti Domenico, della diocesi di Arezzo.

20

»

»

Al sig. Berte Vincenzo, del vicariato apostolico di Alessandria d'Egitto.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

430

20

aprile

1954. Al sig. Badrena Emanuele, della diocesi di S. Giovanni di
Porto Rico.

»

»

»

Al sig. Carrion Pacheco Giuseppe Raffaele, della medesima diocesi.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Torres Sola Eriberto, della medesima diocesi.
Al sig. Suarez Calderón Giuseppe Raimondo, della medesima diocesi.

»

»

»

Al sig. Zegri Ferdinando, della medesima diocesi.

24

»

»

Al sig. Felix Alberto, dell'arcidiocesi di Milwaukee.

13 maggio
20
»

»
»

Al sig. Savaré Domenico, della diocesi di Lodi.
Al sig. Faggiani Giuseppe (Roma).

26

»

»

Al sig. Amelotti Luigi, della diocesi di Alessandria.

27
»

»
»

»
»

Al sig. Gallagher Roberto, dell'arcidiocesi di Indianapolis.
Al sig. Smith Leone, della medesima arcidiocesi.

5

giugno

»

Al sig. Cada Giuseppe, dell'arcidiocesi di Chicago.

»
»

»
»

»
»

Al sig. Driscoll Claire, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Heaney Tommaso, della medesima arcidiocesi-

»

»

»

Al sig. Ruzic Giovanni, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Al sig. Sullivan Bolton, della medesima arcidiocesi.

»

»

»

Al sig. Voller Giovanni, della medesima arcidiocesi.

Il Cavalierato dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe militare:
19

giugno

1954. Al sig. Di Giorgio Angelo (Roma).
La Gran Croce dell'Ordine di san Silvestro Papa:

5

luglio

1953. Al sig. de Oliveira Ramos Nereo (Brasile).

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Silvestro Papa:
24

marzo

1954. Al sig. Schokking Francesco Maria (Olanda).
La Commenda dell'Ordine di san Silvestro Papa:

20

giugno

1953. A3 sig. Oomen Enrico Adriano P. C, del vicariato apostolico di Manado.

»

»

»

Al sig. Marinho Sette e Cámara Giovanni, dell'arcidiocesi
di Mariana.

11

luglio

»

Al sig. Angelini Natale (Roma).

18

agosto

»

Al sig. Ferreira Guimaräes Filho Beniamino, della diocesi
di Valença.

1 settembre »
Al sig.
20 gennaio 1954. Al sig.
16 febbraio
»
Al sig.
18
»
»
Al sig.
11

marzo

»

Sark Enrico M. L., della diocesi di Haarlem.
Larco Herrera Carlo, dell'arcidiocesi di Trujillo.
Tetecher Benedetto (Roma).
Zannini Girolamo, dell'arcidiocesi di Ferrara.

Al sig. Marucci Ezio, dell'arcidiocesi di Camerino.

Diarium Romanae

11
18
23

marzo

»

Al sig. Calori Giuseppe, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Borri Francesco, della diocesi di Parma.

»

»
Ci

1

»

»
aprile

»
maggio

19

»

)>

»

3

Al sig. Grassini Guido, dell'arcidiocesi di Torino.
Al sig. Gaspardo-Moro Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Clementoni Arturo, della diocesi di Ascoli Piceno.
Al sig. Izzo Pietro, della medesima diocesi.

25
26
3

431

1954. Al sig. Arioli Domenico, della diocesi di Lodi.
» Al sig. Leonardi Giuliano, dell'arcidiocesi di Sassari.

i)

»
»

Curiae

giugno
»

Al sig. Carracoy Giorgio (Roma).
Al sig. Brambilla Alessandro, della diocesi di Bergamo.
Al sig. Valsecchi Francesco, della diocesi di Brescia.
Al sig. Lanzara Alfredo, dell'arcidiocesi di Salerno.
Al sig. Morosini Bruno, della diocesi di Brescia.
Al sig- Usai Michelangelo (Roma).
Al sig. Aloysi Vincenzo (Roma).

IZ Cavalierato dell'Ordine di san Silvestro Papa:
6 febbraio 1953. Al sig. González Herrera Emiro, della diocesi di Maracaibo.
15

giugno

20

»

11

luglio

18
3

))

agosto

»

Al sig. Bezems Enrico Giovanni, della medesima diocesi.
Al sig. Van de Zande Egberto Giovanni, dell'arcidiocesi

»

di Utrecht.
Al sig. Soddemann Giuseppe Pietro, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Pohmen Francesco Stanislao, della diocesi di Ru-

»

remonda.
Al sig. Van Haperen Antonio, della diocesi di Breda.
Al sig. de Boer Gerardo Giovanni, della diocesi di Haar-

»

7 settembre

»
26 novembre

Al sig. Vriens Pietro Giovanni, della diocesi di 's-Hertogenhosch.

»

lem.
Al sig. Veeger Giovanni Ermanno Antonio, dell'arcidiocesi di Utrecht.

»

Al sig. Holshof Ermanno, della medesima arcidiocesi.
Al sig. Azcárraga Luigi, della diocesi di Zamboanga.
»
febbraio 1954. Al sig. Bliley Rupert H., della diocesi di Richmond.
Al sig. Donovan Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
» Al sig. Dyson Tommaso, della medesima diocesi.
Al sig. Pantaleo Claudio, della diocesi di Molfetta.
»
6
16
»
» Al sig. Von Beverhoudt Giuseppe, del vicariato apostolico di Darién.
Al sig. Petti Redemisto (Roma).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

432

8
»

marzo

11
»
23
»

»

1

maggio

»

»

1954. Al sig. Bider Angusto, della diocesi di Biella.
Al sig. Travetti Eugenio, della diocesi di Padova.
» Al sig. Zini Angelo, della diocesi di Lodi.
»

Al sig. Schiavo Eugenio (Roma).

»

»

Al sig. Serafini Giuseppe, delParcidiocesi di Milano.
Al sig. Spadoni Annibale, della diocesi di Pescia.
Al sig. Merlo Marino, della diocesi di Casale Monferrato.

»

Al sig. Ambrosano Costabile, dell'abbazia « nullius » della
Santissima Trinità di Cava dei Tirreni.

11
12

»

Al sig. Mahmoud Salaheddin Waly (Egitto).
Al sig. Carpintero de la Llave Davide, dell'arcidiocesi di

»

Messico.
Al sig. Legnani Luigi, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Gallani Egidio, della diocesi di Lodi.

»

13
»
»

»

18

»

28

»

»

»

13 giugno

Al sig. Gallani Furio, della medesima diocesi.
Al sig. Gallani Palmiro, della medesima diocesi.
Al sig. Baldioli Attilio, dell'arcidiocesi di Milano.
Al sig. Vissà Imo, della diocesi di Belluno.
Al sig. Villabruna Antonio, della diocesi di Feltre.
Al sig. Martinelli Enrico (Roma).

SUPREMO
DELLA

TRIBUNALE

SEGNATURA

APOSTOLICA

AVVISO DI CONCORSO
Nel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica è aperto un concorso
per il posto di Sommista.
Vi potranno prender parte i sacerdoti che non abbiano superato il 35° anno
d'età, e che non più tardi del giorno 9 ottobre* 1954 abbiano presentato nella
Segreteria del medesimo Supremo Tribunale la domanda corredata della
commendatizia del proprio Ordinario e del milla osta del Vicariato di Roma, insieme ai documenti comprovanti gli stùdi compiuti ed i gradi accademici conseguiti, con gli altri titoli, oltre la pratica in dattilografìa.
Il concorso sarà per titoli e per esame scritto di scienza.
L'esame scritto avrà luogo nella predetta Segreteria il giorno 19 dello
stesso mese di ottobre alle ore 9, e consisterà nello svolgimento, in italiano
ed in latino, di un tema in materia di competenza del medesimo Supremo
Tribunale.
Roma 5 agosto 1954.

20 Augusti 1954

An. et vol. XXXXVI

(Ser. II, v. XXI) - N. 11

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

INTER SANCTAM SEDEM ET REMPUBLICAM DOMINICIANAM
SOLLEMNES CONVENTIONES
CONCORDATO

CONCORDATO
FRA

ENTRE LA

LA

SANTA SEDE

SANTA SEDE
E

Y

LA

LA

REPUBBLICA DOMINICANA

REPUBLICA D O M I N I C A N A

In nome

En el nombre

della Santissima Trinità

de la Santísima Trinidad

La

Santa Sede Apostolica e la

La Santa Sede Apostólica y la Re-

Repubblica Dominicana, animate dal

pública Dominicana, animadas del

desiderio di assicurare una feconda

deseo de asegurar una fecunda co-

collaborazione per il maggior bene

laboración para el mayor bien de

della vita religiosa e civile della Na-

la vida religiosa y civil de la Nación

zione Dominicana, hanno determi-

Dominicana, han determinado esti-

nato di stipulare un Concordato che

pular un Concordato que constituya

costituisca la norma che deve rego-

la norma que ha de regular las re-

lare

delle

cíprocas relaciones de las Altas Par-

Alte Parti contraenti, in conformità

tes contratantes, en conformidad con

con la Legge di Dio e la tradizione

la Ley de Dios y la tradición cató-

cattolica della Repubblica Domini-

lica de la República Dominicana.

le reciproche

relazioni

cana.
A tal fine Sua Santità il Sommo

A este fin Su Santidad el Sumo

Pontefice Pio X I I ha nominato Suo

Pontifice Pío X I I ha nombrado por

Plenipotenziario :

su Plenipotenciario a :

Sua

Eccellenza

Reverendissima

.Monsignor Domenico Tardini, Pro28 - ACTA, vol. X X I n. 11. — 20-8-1954.

Su

Excelencia

Reverendísima

Monseñor Domenico Tardini, Pror

434

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Segretario di Stato per gli Affari

Secretario de Estado para los Asun-

Ecclesiastici Straordinari,

tos Eclesiásticos Extraordinarios,

e Sua Eccellenza il Signor Presi-

y Su Excelencia el Presidente de

dente della Repubblica Dominicana

la República Dominicana ha nom-

ha nominato Suo Plenipotenziario :

brado por su Plenipotenciario a :

Sua Eccellenza il Generalissimo

Su

Excelencia

el

Generalísimo

Dott. Rafael Leonidas Trujillo Mo-

Dr. Rafael Leonidas Trujillo Mo-

lina.

lina.

Entrambi i Plenipotenziari, con-

Ambos Plenipotenciarios, después

frontati i rispettivi Pieni Poteri e

de confrontar sus respectivos Plenos

trovatili in buona e dovuta forma,

Poderes y hallarlos en debida forma

hanno convenuto negli articoli se-

expedidos, acordaron lo siguiente:

guenti :
Articolo I

Artículo I

La Religione Cattolica, Aposto-

La Religión Católica, Apostólica,

lica, Romana continua ad essere la

Romana sigue siendo la de la Na-

Religione della Nazione Dominicana

ción Dominicana y gozará de los

e godrà dei diritti e delle preroga-

derechos y de las prerrogativas que

tive che le spettano in conformità

le corresponden en conformidad con

con la Legge Divina e il Diritto Ca-

la Ley Divina y el Derecho Canónico.

nonico.
Articolo II
1. Lo Stato Dominicano riconosce

Artículo II
1. El

Estado

Dominicano reco-

la personalità giuridica internazio-

noce la personalidad jurídica inter-

nale della Santa Sede e dello Stato

nacional de la Santa Sede y del Es-

della Città del Vaticano.

tado de la Ciudad del Vaticano.

2. Per mantenere, nella forma tra-

2. Para mantener, en la forma tra-

dizionale, le amichevoli relazioni tra

dicional, las relaciones amistosas en-

la Santa Sede e lo Stato Dominicano,

tre la Santa Sede y el Estado Do-

continueranno ad essere accreditati

minicano,

continuarán acreditados

un Ambasciatore della Repubblica

un Embajador de la República Do-

Dominicana presso la Santa Sede

minicana cerca de la Santa Sede y

ed un Nunzio Apostolico in Ciudad

un Nuncio Apostólico en Ciudad

Trujillo. Questi sarà il Decano del

Trujillo. Este será el decano del

Corpo Diplomatico, secondo i ter-

Cuerpo Diplomático, en los térmi-

mini del diritto consuetudinario.

nos del derecho consuetudinario.

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

Articolo I I I

435

Articulo I I I

1. Lo Stato Dominicano riconosce

1. El Estado

Dominicano reco-

alla Chiesa Cattolica il carattere di

noce a la Iglesia Católica el carácter

società perfetta e le garantisce il li-

de sociedad perfecta y le garantiza

bero e pieno esercizio del suo potere

el libre y pleno ejercicio de su po-

spirituale e della sua giurisdizione,

der espiritual y de su jurisdicción,

nonché il libero e pubblico esercizio

así como el libre y público ejercicio

del culto.

del culto.

2. In particolare la Santa Sede

2. En particular, la Santa Sede

potrà, senza impedimenti, emanare

podrá sin impedimento promulgar

e pubblicare nella Repubblica Domi-

y publicar en la República Domini-

nicana qualsiasi disposizione rela-

cana cualquier disposición relativa

tiva al governo della Chiesa e comu-

al gobierno de la Iglesia y comuni-

nicare con i Prelati, il clero e i fe-

carse con los Prelados, el clero y

deli del Paese, come questi lo po-

los fieles del País, de la misma ma-

tranno con la Santa Sede.

nera que éstos podrán hacerlo con
la Santa Sede.

Delle stesse facoltà godranno gli

Gozarán de las mismas facultades

Ordinari e le altre Autorità eccle-

los Ordinarios y las otras Autorida-

siastiche nei riguardi del loro clero

des eclesiásticas en lo referente a

e dei loro fedeli.

su clero y fieles.

Articolo IV

Artículo IV

1. Lo Stato Dominicano riconosce

1. El Estado Dominicano reconoce

la personalità giuridica a tutte ie

la personalidad jurídica a todas las

istituzioni ed associazioni religiose,

instituciones y asociaciones religio-

esistenti nella Repubblica Domini-

sas, existentes en la República Do-

cana all'entrata in vigore del pre-

minicana "a la entrada en vigor del

sente Concordato, costituite secon-

presente

Concordato,

constituida»

do il Diritto Canonico ; in partico-

según el Derecho Canónico ; en par-

lare alle Diocesi e alla Prelatura

ticular a las Diócesis y a la Prela-

nullius con

tura nullius con

le istituzioni

annesse,

sus

instituciones

alle Parrocchie, agli Ordini e Con-

anejas, a las Parroquias, a las Or-

gregazioni religiose, alle Società di

denes y Congregaciones religiosas, a

vita comune e agli Istituti seco-

las Sociedades de vida común y à

lari di perfezione cristiana canonica-

los Institutos seculares de perfec-

mente riconosciuti, siano di diritto

ción cristiana canónicamente recò-

436

Acta Apostolicae Sedis "- Commentarium Officiale

pontificio o diocesano, alle loro pro-

nocidos, sean de derecho pontifìcio

vince ed alle loro case.

o de derecho diocesano, a sus provincias y a sus casas.

Le competenti Autorità ecclesia-

Las Autoridades eclesiásticas com-

stiche comunicheranno al corrispon-

petentes

dente dicastero governativo l'elenco

mento correspondiente del Gobier-

delle istituzioni ed associazioni re-

no Dominicano la lista de las insti-

ligiose su menzionate, entro i due

tuciones

comunicarán

y

al

asociaciones

departa-

religiosas

mesi dalla ratifica del presente Con-

que se acaban de mencionar, dentro

cordato.

de los dos meses que sigan a la ratificación de este Concordato.

2. Di uguale riconoscimento go-

2. Gozarán

de

igual

reconoci-

dranno gli enti della natura su in-

miento las entidades de la misma

dicata, che verranno ulteriormente

naturaleza que sean ulteriormente

eretti o approvati nella Repubblica

erigidas o aprobadas en la República

Dominicana dalle competenti Auto-

Dominicana

rità ecclesiastiche, alla sola condi-

eclesiásticas competentes, con la sola

por

las

Autoridades

zione che il decreto di erezione o

condición de que el decreto de erec-

di approvazione sia unicialmente co-

ción o de aprobación sea comuni-

municato per iscritto alle competenti

cado oficialmente por escrito a las

Autorità dello Stato.

Autoridades

competentes

del

Es-

tado.
Articolo V

Artículo V

1. Quando la Santa Sede proceda

1. Cuando la Santa Sede proceda

alla nomina di un Arcivescovo o Ve-

al nombramiento de un Arzobispo u

scovo residenziale o di un loro Coa-

Obispo residencial o su Coadjutor

diutore con diritto di successione,

con derecho a sucesión, comunicará

comunicherà al Governo Dominicano

al Gobierno Dominicano el nombre

il nome della persona prescelta, per

de la persona escogida, a fin de sa-

sapere se vi siano contro di essa

ber si contra ella existen objeciones

obbiezioni di carattere politico ge-

de carácter político general. El si-

nerale. Il silenzio del Governo, tra-

lencio del Gobierno, pasados treinta

scorsi trenta giorni dalla suddetta

días a contar de la precitada comu-

comunicazione, sarà interpretato nel

nicación, se interpretará en el sen-

senso che non esistono obbiezioni.

tido de que no existe objeción. To-

Tutte queste pratiche si svolgeranno

das estas gestiones se conducirán

nel più assoluto segreto.

en el más estricto secreto.

2. Nel procedere alla designazione
dell'Arcivescovo o

dei Vescovi il

2. Al hacer las designaciones de
Arzobispo y Obispos, el Santo Pa-

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

437

Santo Padre prenderà in considera-

dre tendrá en cuenta a los sacerdo-

zione i sacerdoti, idonei per questi

tes, idóneos para estas funciones,

uffici, che abbiano la cittadinanza

que sean ciudadanos dominicanos.

dominicana. Tuttavia, il Santo Pa-

Sin embargo, el Santo Padre podrá,

dre potrà, quando lo giudichi neces-

cuando lo juzgue necesario y conve-

sario e conveniente per il maggior

niente para el mayor bien religioso

bene religioso del Paese, a motivo

del País, por razón de la escasez

della scarsità di sacerdoti domini-

de

cani, scegliere per tali dignità altri

para tal dignidad otros sacerdotes,

sacerdoti, che non abbiano la citta-

que no sean de nacionalidad domi-

dinanza dominicana.

nicana.

sacerdotes

Articolo VI
1.

L'organizzazione

dominicanos,

elegir

Artículo VI
e

circoscri-

1. La organización y circunscrip-

zione ecclesiastica del territorio della

ción

Repubblica Dominicana rimane fis-

la

sata nel modo seguente : Arcidiocesi

constituida así : Arquidiócesis Me-

Metropolitana di Santo Domingo;

tropolitana de Santo Domingo ; Dió-

Diocesi di Santiago de los Caballe-

cesis de Santiago de los Caballeros ;

ros; Diocesi di La Vega; Prelatura

Diócesis de La Vega ; Prelatura nul-

nullius di San Giovanni della Ma-

lius de San Juan de la Maguana.

eclesiástica del
República

territorio

Dominicana

de

queda

guana.
2. Per l'erezione di una nuova Dio-

2. Para la erección de una nueva

cesi o Prelatura nullius e per al-

Diócesis o Prelatura nullius y para

tri mutamenti di circoscrizioni dio-

otros cambios de circunscripciones

cesane che si giudicassero necessari,

diocesanas que pudieran juzgarse ne-

la Santa Sede si metterà previamente

cesarias, la Santa Sede se pondrá

d'accordo con il Governo Domini-

previamente de acuerdo con el Go-

cano, salvo che si tratti di minime

bierno Dominicano, salvo si se tra-

rettifiche

tase de mínimas rectificaciones de

territoriali

richieste

dal

bene delle anime.

territorio reclamadas por el bien
de las almas.

Articolo V I I
1. Il Governo Dominicano si im-

Artículo V I I
1. El

Gobierno

Dominicano

se

pegna a costruire la Chiesa Catte-

compromete a construir la Iglesia

drale o Prelatizia e gli edifìci con-

Catedral o Prelaticia y los edificios

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

438

venienti per residenza del Vescovo

adecuados que sirvan de habitación

o del Prelato nullius e per gli uffici

del Obispo o Prelado nullius y de

della Curia, nelle Diocesi e nella

oficinas de la Curia, en las Diócesis

Prelatura nullius già esistenti che

y Prelatura nullius actualmente exis-

né abbisognino, e in quelle che si

tentes que lo necesiten, y en las que

erigessero in futuro.

se establezcan en el futuro.

2. Inoltre il Governo assicura al-

2. Además el Gobierno asegura a

l'Arcidiocesi di Santo Domingo e a

la Arquidiócesis de Santo Domingo

ciascuna Diocesi o Prelatura nul-

y a cada Diócesis o Prelatura nul-

lius. Ora esistenti o che siano erette

lius actualmente existentes o que se

in futuro,

mensile

erijan en el futuro una subvención

per le spese di amministrazione e

mensual para los gastos de adminis-

per le chiese povere.

tración y para las iglesias pobres.

un

contributo

Articolo V I I I
All'Arcivescovo di Santo Domingo

Artículo V I I I
Al Arzobispo de Santo Domingo

compete il titolo di Primate delle

corresponde el título de Primado de

Indie, concesso dal Sommo Ponte-

Indias de acuerdo con la Bula de

fice Pio V I I con la Bolla Divinis

Pío

praeceptis del 28 novembre 1816.

de noviembre de 1816.

VII

Divinis

praeceptis

del

28

Sono confermati alla Chiesa Me-

Se confirman a la Iglesia Metro-

tropolitana di Santo Domingo il ti-

politana de Santo Domingo el títu-

tolo, i diritti e i privilegi di Basi-

lo, los derechos y privilegios de Ba-

lica Minore, ad essa accordati dal

sílica Menor, que le otorgó Benedic-

Sommo Pontefice Benedetto XV con

to XV en su Breve Inter Americae

il Breve Inter Americae del 14 giu-

del 14 de junio de 1920.

gno 1920.
Articolo IX

Artículo IX

1. L'erezione, modificazioni o sop-

1. La erección, modificación o su-

pressione di parrocchie, benefici ed

presión de parroquias, beneficios y

uffici ecclesiastici, come anche la no-

oficios

eclesiásticos,

así

como

el

mina del Vicario Generale, degli of-

nombramiento del Vicario General,

ficiali della Curia, dei parroci e di

oficiales de la Curia, párrocos y todo

ogni altro sacerdote o funzionario

sacerdote o funcionario encargado de

incaricato di uffici ecclesiastici, sa-

cualquier oficio eclesiástico serán he-

ranno fatte dalle competenti Auto-

chos por las Autoridades eclesiásti-

rità ecclesiastiche, attenendosi alle

cas competentes, ciñéndose a las dis-

disposizioni del Diritto Canonico.

posiciones del Derecho Canónico. Sin

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

439

Tuttavia le rispettive Autorità ec-

embargo las Autoridades eclesiásti-

clesiastiche comunicheranno al Go-

cas correspondientes comunicarán al

verno, con la maggiore sollecitudine,

Gobierno con la mayor rapidez el

la nomina del Vicario Generale, dei

nombramiento del Vicario General,

parroci, e, in caso di vacanza di

de los párrocos y, en caso de vacan-

una parrocchia, del vicario incari-

cia de una parroquia, del vicario

cato della medesima. Nel procedere

encargado de la misma. Al hacer

a queste designazioni, le Autorità

estas designaciones, las Autoridades

ecclesiastiche daranno la preferen-

eclesiásticas preferirán, a ser posi-

za, in quanto possibile, a sacerdoti

ble, a sacerdotes idóneos que sean

idonei che abbiano la cittadinanza

ciudadanos dominicanos.

dominicana.
2. Le eventuali obbiezioni del Go-

2. La eventual objeción del Go-

verno alla condotta di un funziona-

bierno al comportamiento de un fun-

rio ecclesiastico formeranno oggetto

cionario eclesiástico será objeto de

di considerazione e di decisione da

consideración y decisión por las Au-

parte delle Autorità ecclesiastiche

toridades eclesiásticas competentes.

competenti.

Artículo X

Articolo X
1. Le Autorità ecclesiastiche po-

1. Las

Autoridades

eclesiásticas

tranno valersi dell'opera e della col-

podrán usar los servicios y la coo-

laborazione del clero straniero, se-

peración del clero extranjero, secu-

colare o regolare, ed affidare a sa-

lar o religioso, y confiar a sacerdo-

cerdoti stranieri dignità, uffici e be-

tes extranjeros dignidades, oficios y

nefìci ecclesiastici, quando lo riten-

beneficios

gano conveniente per il bene del

juzguen conveniente para el bien del

Paese o della loro Diocesi o Prela-

País o de su Diócesis o Prelatura.

eclesiásticos,

cuando

lo

tura.
2. I sacerdoti, i religiosi e le re-

2. Los sacerdotes, religiosos y re-

ligiose straniere, che l'Autorità ec-

ligiosas extranjeros, que la Autori-

clesiastica inviti nel Paese per eser-

dad eclesiástica invite al País para

citarvi il loro ministero o svolgervi

ejercer su ministerio o desenvolver

le attività del loro apostolato, sa-

las actividades de su

apostolado,

ranno esenti da qualsiasi tassa o

estarán exentos de cualquier tasa o

imposta di immigrazione.

impuesto de inmigración.

3. I Superiori generali e provin-

3. Los Superiores generales y pro-

ciali degli Ordini e Congregazioni

vinciales de las Ordenes y Congre-

religiose, che risiedono fuori del ter-

gaciones religiosas, que residen fuera

440

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

ritorio dominicano, anche se siano

del territorio dominicano, aunque

di altra nazionalità, avranno il di-

sean de otra nacionalidad, tienen el

ritto di visitare, personalmente o

derecho de visitar, por sí o por otras

per mezzo di altri, le loro case re-

personas, sus casas religiosas situa-

ligiose che si trovano nel territo-

das en la República Dominicana.

rio della Repubblica Dominicana.

Artículo XI

Articolo XI
1. Gli ecclesiastici godranno, nel-

1. Los eclesiásticos gozarán en el

l'esercizio del loro ministero, di una

ejercicio de su ministerio de una

speciale protezione dello Stato.

especial protección del Estado.

2. Gli ecclesiastici non potranno

2. Los eclesiásticos no podrán ser

essere interrogati da giudici o da

interrogados por jueces u otras au-

altre autorità sopra fatti e cose di

toridades sobre hechos o cosas cuya

cui sia stata loro confidata notizia

noticia les haya sido confiada en el

nell'esercizio del sacro ministero, e

ejercicio del sagrado ministerio y

che pertanto cadono sotto il segreto

que por lo tanto caen bajo el secreto

del loro ufiìcio spirituale.

de su oficio espiritual.

3. I chierici e i religiosi non sa-

3. Los clérigos y los religiosos no

ranno obbligati ad assumere pub-

estarán obligados a asumir cargos

blici unici od incombenze che, se-

públicos o funciones que, según las

condo le norme del Diritto Canonico,

normas del Derecho Canónico, sean

siano incompatibili con il loro stato.

incompatibles con su estado.

Per potere occupare altri uffici

Para poder ocupar otros empleos

o cariche pubbliche, sarà loro ne-

o cargos

cessario il « Nulla osta » dell'Or-

Nihil obstat de su Ordinario propio

dinario proprio, come pure quello

y del Ordinario del lugar donde hu-

públicos,

necesitarán

el

dell'Ordinario del luogo nel quale

bieren de desempeñar su actividad.

essi dovrebbero svolgere la loro at-

Revocado el Nihil obstat, no podrán

tività. Revocato il « Nulla osta »

continuar

ejerciéndolos.

non potranno continuare ad esercitarli.
Articolo X I I

Artículo X I I

I chierici, i seminaristi dei corsi

Los clérigos, los seminaristas de

filosofico e teologico ed i religiosi,

filosofía y teología y los religiosos,

sia professi che novizi, sono esenti

ya sean profesos o novicios, están

dal servizio militare, tranne il caso

exentos del servicio militar, salvo

di mobilitazione generale.

el caso de movilización general.

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

441

In caso di mobilitazione generale,

En caso de movilización general,

i sacerdoti presteranno il servizio

los sacerdotes prestarán el servicio

militare in forma di assistenza re-

militar en forma de asistencia reli-

ligiosa; gli altri chierici e religiosi

giosa; los demás clérigos y religio-

saranno destinati alle organizzazioni

sos serán enviados a las organizacio-

di sanità e della Croce Rossa.

nes sanitarias y de la Cruz Roja.

Saranno esenti dal servizio mili-

Estarán exentos del servicio mili-

tare, anche in caso di mobilitazione

tar, aún en el caso de movilización

generale, i Vescovi, i sacerdoti in

general, los Obispos, los sacerdotes

cura d'anime, come i parroci e i coa-

que tengan cura de almas, como ios

diutori, e i sacerdoti necessari al

párrocos y coadjutores, y los sacer-

servizio delle Curie diocesane o pre-

dotes necesarios al servicio de las

latizie e dei Seminari.

Curias diocesanas o prelaticias y
de los Seminarios.
Artículo X I I I

Articolo X I I I
In caso che venga elevata accusa

En caso de que se levante acusa-

penale contro persona ecclesiastica

ción penal contra alguna persona

o religiosa,

giudiziaria

eclesiástica o religiosa, la Jurisdic-

l'Autorità

dello Stato incaricata della causa

ción del Estado apoderada del asunto

dovrà darne opportuna informazione

deberá informar oportunamente al

al competente Ordinario del luogo

competente Ordinario del lugar y

e trasmettere al medesimo i risul-

transmitir al mismo los resultados

tati della istruttoria, e, ove abbia

de la instrucción, y, en caso de dar-

luogo, comunicargli la sentenza, sia

se, comunicarle la sentencia tanto

in prima istanza che in appello, in

en primera instancia como en apela-

revisione o in cassazione.

ción, revisión o casación.

In caso di detenzione o di arre-

En caso de detención o arresto el

sto l'ecclesiastico o religioso sarà

eclesiástico o religioso será tratado

trattato con il riguardo dovuto al

con el miramiento debido a su esta-

suo stato e al suo grado.

do y a su grado.

In caso di condanna di un eccle-

En el caso de condena de un ecle-

siastico o di un religioso, la pena

siástico o de un religioso, la pena

sarà scontata, per quanto possibile,

se cumplirá, en cuanto sea posible,

in locale separato da quello desti-

en un local separado del destinado

nato ai laici, a meno che l'Ordina-

a los laicos, a menos que el Ordi-

rio competente abbia ridotto il con-

nario competente hubiese reducido

dannato allo stato laicale.

al estado laical al condenado.

442

Acta, Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Articolo X I V

Artículo X I V

L'uso dell'abito ecclesiastico o re-

El uso del hábito eclesiástico o

ligioso da parte di persone alle quali

religioso por personas eclesiásticas

esso sia stato vietato con provvedi-

o religiosas a quienes haya sido pro-

mento delle competenti Autorità ec-

hibido por orden de las competen-

clesiastiche, ufficialmente comunica-

tes Autoridades eclesiásticas, oficial-

to alle Autorità dello Stato, come

mente comunicada a las Autorida-

anche l'uso abusivo del medesimo

des del Estado, así como el uso abu-

abito da parte di altre persone, sarà

sivo del mismo hábito por otras per-

punito

con le stesse pene previste

sonas, será castigado con las mis-

per l'uso abusivo dell'uniforme mi-

mas penas previstas para el caso

litare. Allo stesso modo sarà pu-

de uso abusivo del uniforme mili-

nito l'esercizio abusivo di giurisdi-

tar. Será castigado en los mismos

zione o di funzioni ecclesiastiche.

términos el ejercicio abusivo de jurisdicción o funciones eclesiásticas.

Articolo XV

Artículo XV

1. La Repubblica Dominicana ri-

1. La República Dominicana re-

conosce pieni effetti civili a tutti i

conoce plenos efectos civiles a cada

matrimoni celebrati secondo le nor-

matrimonio celebrado según las nor-

me del Diritto Canonico.

mas del Derecho Canónico.

2. In armonia con le proprietà

2. En armonía con las propieda-

essenziali del matrimonio cattolico

des esenciales del matrimonio cató-

rimane inteso che, per il solo fatto

lico queda entendido que, por el pro-

di celebrare il matrimonio cattolico,

pio hecho de celebrar matrimonio

i coniugi rinunciano alla facoltà ci-

católico, los cónyuges renuncian a

vile di chiedere il divorzio, che per

la facultad civil de pedir el divor-

ciò stesso non potrà essere applicato

cio, que por esto mismo no podrá

dai tribunali civili ai matrimoni ca-

ser aplicado por los tribunales ci-

nonici.

viles a los matrimonios canónicos.

Articolo X V I
1. Le cause riguardanti la nullità

Artículo X V I
1. Las causas concernientes a la

del matrimonio canonico e la di-

nulidad del matrimonio canónico y

spensa del matrimonio rato e non

la dispensa del matrimonio rato y

consumato, come anche il procedi-

no consumado, así como el proce-

mento relativo al Privilegio Paoli-

dimiento relativo al Privilegio Pau-

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

443

no, sono riservate ai Tribunali e

lino, quedan reservados a los Tribu-

ai Dicasteri ecclesiastici competenti.

nales y a los órganos eclesiásticos
competentes.

La Santa Sede consente che le cau-

La Santa Sede consiente que las

se matrimoniali di separazione dei

causas matrimoniales de separación

coniugi siano giudicate dai Tribu-

de los cónyuges sean juzgadas por

nali civili.

los Tribunales civiles.

2. Le decisioni e sentenze dei Dica-

2. Las decisiones y sentencias de

steri e Tribunali ecclesiastici, quan-

los órganos y Tribunales eclesiásti-

do siano divenute definitive, saranno

cos, cuando sean definitivas, se eleva-

portate al Supremo Tribunale della

rán al Supremo Tribunal de la Si-

Segnatura Apostolica per il relativo

gnatura Apostólica para su compro-

controllo e saranno poi, con i rispet-

bación y serán transmitidas después,

tivi decreti di detto Supremo Tribu-

con los respectivos decretos de dicho

nale, trasmesse per via diplomatica

Supremo Tribunal, por vía diplomá-

al Tribunale dominicano competen-

tica al Tribunal dominicano compe-

te, che le renderà esecutive e ordi-

tente, que las hará efectivas y man-

nerà che siano annotate nei registri

dará que sean anotadas en los re-

civili a margine dell'atto di matri-

gistros civiles al margen del acta del

monio.

matrimonio.

Articolo X V I I

Artículo X V I I

Lo Stato Dominicano garantisce

El Estado Dominicano garantiza

l'assistenza religiosa alle forze ar-

la asistencia religiosa a las fuerzas

mate di terra, mare ed aria e a

armadas de tierra, mar y aire y a

tal fine si metterà d'accordo con la

este efecto se pondrá de acuerdo

Santa Sede per l'organizzazione di

con la Santa Sede para la organi-

un corpo di cappellani militari, con

zación dé un cuerpo de capellanes

grado di ufficiali, sotto la giurisdi-

militares, con graduación de oficia-

zione dell'Arcivescovo Metropolitano

les, bajo la jurisdicción del Arzo-

in tutto ciò che si riferisce alla loro

bispo Metropolitano en lo que se re-

vita e ministero sacerdotale, e sog-

fiere a su vida y ministerio sacerdo-

getti alla disciplina delle forze ar-

tal, y sujetos a la disciplina de las

mate in ciò che si riferisce al loro

fuerzas armadas en lo que se refiere

servizio militare.

a su servicio militar.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

444

Articolo X V I I I

Artículo X V I I I

Lo Stato riconosce come festivi :

El Estado tendrá por festivos :

1) i giorni di precetto stabiliti

1) los días de precepto estableci-

per tntta la Chiesa dal Codice di

dos en toda la Iglesia por el Código

Diritto Canonico, e cioè :

de Derecho Canónico, es decir :

— tutte le domeniche;

— todos los domingos;

— le

Circoncisione

— las fiestas de Circuncisión (1 dé

feste

della

(1 gennaio), Epifania (6 gennaio),

enero), Epifanía (día de Reyes, 6 de

San Giuseppe (19 marzo), Ascensio-

enero),

ne, Corpus Domini, Santi Apostoli

Ascensión, Corpus Christi, Santos

Pietro e Paolo (29 giugno), Assun-

Apóstoles Pedro y Pablo (29 de ju-

zione

(15

agosto),

Tutti i

San José

(19 de marzo),

Santi

nio), Asunción (15 de agosto), To-

(1 novembre), Immacolata Concezio-

dos los Santos (1 de noviembre), In-

ne (8 dicembre), Natale di Nostro

maculada Concepción (8 de diciem-

Signor Gesù Cristo (25 dicembre);

bre), Navidad de Nuestro Señor Jesucristo (25 de diciembre) ;

2) e inoltre i giorni di precetto

2) además los días de precepto esta-

stabiliti per la Repubblica Domini-

blecidos en la República Domini-

cana, e cioè :

cana, es decir :

— festa di Nostra Signora dell'Altagrazia (21 gennaio) ;

— festividad de Ntra. Sra. de la
Altagracia (21 de enero) ;

— festa di Nostra Signora della
Mercede (24 settembre).

— festividad de Ntra. Sra. de las
Mercedes (24 de septiembre).

Lo Stato darà, nella sua legisla-

El Estado dará en su legislación

zione, le facilitazioni necessarie af-

las facilidades necesarias para que

finchè i fedeli possano in tali giorni

los fieles puedan cumplir en esos días

adempiere i loro doveri religiosi.

sus deberes religiosos.

Le Autorità civili, sia nazionali

Las Autoridades civiles, tanto na-

sia locali, vigileranno perchè sia de-

cionales como locales, velarán por

bitamente osservato il riposo festivo.

la debida observancia del descanso
en los días festivos.

Articolo XIX

Artículo XIX

1. Il Governo Dominicano agevo-

1. El Gobierno Dominicano facili-

lerà la necessaria assistenza religiosa

tará la necesaria asistencia religiosa

negli istituti nazionali, quali sono

a

los

establecimientos

nacionales.

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

445

i collegi, gli ospedali, gli asili di

corno son los colegios, los hospitales,

vecchi e di fanciulli, le carceri, ecc.

los asilos de ancianos o de niños,
las cárceles, etc.

A tale scopo, se qualche istituto

A tal fin, si el establecimiento no

non avesse cappellano proprio, lo

tiene capellán propio, el Estado per-

Stato permetterà il libero accesso e

mitirá el libre acceso y el ejercicio

l'esercizio

dell'assistenza spirituale

de la asistencia espiritual en dicho

in detto istituto al parroco del luo-

establecimiento al párroco del iu-

go o al sacerdote incaricato dall'Or-

gar o al sacerdote encargado por el

dinario competente.

Ordinario competente.

2. Negli asili, orfanotrofi, stabili-

2. En los asilos, orfanatos, esta-

menti o istituti ufficiali di educazio-

blecimientos o instituciones oficiales

ne, correzione e riforma per mino-

de educación, corrección y reforma

renni, dipendenti dallo Stato, si im-

de menores dependientes del Esta-

partirà

reli-

do, se enseñará la religión católica

gione cattolica e si assicurerà la pra-

y se asegurará la práctica de sus

tica dei suoi precetti.

preceptos.

l'insegnamento

della

3. Il Governo Dominicano, quan-

3. El Gobierno Dominicano, cuan-

do ciò sia possibile, affiderà a reli-

do sea posible, confiará a religiosos

giosi o a religiose la direzione di

y religiosas la dirección de los hos-

ospedali, asili e orfanotrofi ed altre

pitales, asilos y orfanatos y otras

istituzioni nazionali di carità. La

instituciones nacionales de caridad.

Santa Sede, per parte sua, favorirà

La Santa Sede, por su parte, favo-

tale progetto.

recerá tal proyecto.

Artículo XX

Articolo XX
1. La Chiesa potrà liberamente

1. La

Iglesia

podrá libremente

fondare Seminari o qualsiasi altro

fundar Seminarios o cualesquiera

istituto di formazione o di cultura

otros institutos de formación o de

ecclesiastica ; il loro regime non sarà

cultura eclesiástica; su régimen no

soggetto al controllo dello Stato.

estará sujeto a la fiscalización del
Estado.

2. I titoli, gradi, certificati e at-

2. Los títulos, grados, certificados

testati scolastici rilasciati da tali

y comprobaciones escolares otorga-

istituti avranno lo stesso valore di

dos por tales centros tendrán la

quelli rilasciati dagli istituti statali

misma fuerza que los concedidos por

nell'ordine corrispondente.

los establecimientos del Estado en
el orden correspondiente.

In considerazione di ciò P Auto-

En vista de ello la Autoridad ecle-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

446

rità ecclesiastica comunicherà alla

siástica comunicará a la competente

competente Autorità statale i testi

Autoridad

adottati in detti istituti per l'inse-

adoptados

del
en

Estado
dichas

los

textos

instituciones

gnamento delle materie non teolo-

para la enseñanza de las discipli-

giche o filosofiche.

nas que no sean teológicas y filosóficas.

3. I gradi accademici conseguiti

3. Los grados académicos adqui-

nelle Università o Istituti Pontifici

ridos en las Universidades o Insti-

di Studi Superiori saranno ricono-

tutos Pontificios de Altos Estudios

sciuti nella Repubblica Dominicana,

serán reconocidos en la República

a tutti gli effetti civili, come i gradi

Dominicana, para todos sus efectos

conferiti e riconosciuti dallo Stato.

civiles, como los grados conferidos
y reconocidos por el Estado.

Articolo XXI

Artículo XXI

1. Lo Stato Dominicano garanti-

1. El Estado Dominicano garan-

sce alla Chiesa Cattolica la piena

tiza a la Iglesia Católica la plena li-

libertà di aprire e mantenere, sotto

bertad de establecer y mantener,

la dipendenza dell'Autorità eccle-

bajo la dependencia de la Autoridad

siastica, scuole di qualsiasi ordine e

eclesiástica,

grado. In considerazione dell'utilità

orden y grado. En consideración de

sociale che da esse proviene alla Na-

la utilidad social que de ellas deriva

escuelas

de cualquier

zione, lo Stato le proteggerà e pro-

a la Nación, el Estado las amparará

curerà anche di aiutarle mediante

y procurará ayudarlas también me-

congrue sovvenzioni.

diante congruas subvenciones.

L'insegnamento religioso in tali

La enseñanza religiosa en dichas

scuole sarà sempre liberamente or-

escuelas siempre será organizada e

ganizzato ed impartito dall'Autorità

impartida libremente por la Auto-

ecclesiastica.

ridad eclesiástica.

2 . 1 certificati ed attestati scolasti-

2. Los certificados y comprobacio-

ci rilasciati dagli istituti di insegna-

nes escolares otorgados por los esta-

mento primario dipendenti dall'Au-

blecimientos de enseñanza primaria

torità ecclesiastica avranno il me-

dependientes de la Autoridad ecle-

desimo valore di quelli rilasciati dai

siástica tendrán la misma fuerza que

corrispondenti istituti statali.

los otorgados por los correspondientes establecimientos del Estado.

3. Gli esami e prove di profitto per

3. Los

exámenes

y pruebas

de

la concessione di certificati e titoli

aprovechamiento para la concesión

uflìciali di studio agli alunni delle

de certificados y títulos oficiales de

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

447

scuole secondarie e normali dipen-

estudio a los alumnos de las escue-

denti dall'Autorità ecclesiastica sa-

las secundarias y normales depen-

ranno tenuti, a richiesta di questa,

dientes de la Autoridad eclesiástica

presso gli istituti stessi, per mezzo

se celebrarán, a petición de ésta, en

di commissioni speciali composte, al-

los

meno in parte, da insegnanti del-

medio de comisiones especiales com-

l'istituto.

puestas, al menos parcialmente, por

mismos

establecimientos,

por

docentes del plantel.

Artículo XXII

Articolo XXII
cura

1. La enseñanza suministrada por

dello Stato nelle scuole pubbliche

el Estado en las escuelas públicas

sarà orientato dai principi della dot-

estará orientada por los principios

trina e della morale cattolica.

de la doctrina y de la moral cató-

1. L'insegnamento

dato

a

licas.
2. In tutte le scuole pubbliche pri-

2. En todas las escuelas públicas

marie e secondarie si impartirà l'in-

primarias y secundarias se dará en-

segnamento della religione e della

señanza de la religión y moral ca-

morale cattolica — secondo program-

tólicas — según programas fijados

mi fìssati di comune accordo con la

de común acuerdo con la competente

competente Autorità ecclesiastica —

Autoridad eclesiástica — a los alum-

agli alunni i cui genitori, o chi ne

nos cuyos padres, o quienes hagan

fa le veci, non domandino per iscrit-

sus veces, no pidan por escrito que

to che ne siano esonerati.

sean exentos.

3. Per tale insegnamento saranno
usati

esclusivamente

testi

3. Para dicha enseñanza sólo se

previa-

utilizarán textos previamente apro-

mente approvati dall'Autorità eccle-

bados por la Autoridad eclesiástica,

siastica, e lo Stato nominerà mae-

y el Estado nombrará maestros y pro-

stri e professori che siano in pos-

fesores que tengan un certificado de

sesso di un certificato di idoneità

idoneidad expedido por el Ordinario

rilasciato dall'Ordinario competen-

competente. La revocación de tal

te. La revoca di tale certificato li

certificado les priva, sin más, de la

priva, senz'altro, della capacità di

capacidad para la enseñanza reli-

impartire l'insegnamento religioso.

giosa.

Nel designare tali maestri e pro-

En la designación de estos maes-

fessori lo Stato terrà conto dei sug-

tros y profesores el Estado tendrá

gerimenti dell'Autorità ecclesiastica,

en cuenta las sugestiones de la Au-

e, nelle scuole secondarie e normali,

toridad eclesiástica y, en las escue-

quando vi siano sacerdoti o religiosi

las secundarias y normales, cuando

448

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

in numero sufficiente e siano propo-

haya sacerdotes y religiosos en nú-

sti dall'Ordinario del luogo, darà

mero suficiente y los proponga el

loro la preferenza sui secolari.

Ordinario del lugar, les dará la preferencia sobre los seglares.

4. Il parroco, personalmente o per

4. El párroco, por sí o por su de-

mezzo di suo delegato, avrà libero

legado, tendrá acceso a las escueLas

accesso alle scuole primarie per im-

primarias para dar lecciones cate-

partire lezioni catechistiche perio-

quísticas periódicas.

diche.
5. Gli Ordinari dei luoghi potran-

5. Los Ordinarios de los lugares

no accertarsi, personalmente o per

podrán cerciorarse, por sí mismos o

mezzo di loro delegati, mediante vi-

por sus delegados, mediante visitas

site nelle scuole, del modo in cui

a las escuelas, del modo como se da

viene impartito l'insegnamento deila

la enseñanza de la religión y moral.

religione e della morale.
6. Lo Stato curerà che nelle isti-

6. El Estado cuidará de que en

tuzioni e nei servizi di informazione

las instituciones y servicios de in-

a suo carico, ed in particolare nei

formación que estén a su cargo, y

programmi della radio e della tele-

en particular en los programas de

visione, sia dato un conveniente po-

radio-difusión y televisión, se dé el

sto alla esposizione e difesa delle

conveniente puesto a la exposición

verità religiose, per mezzo di sacer-

y defensa de la verdad religiosa, por

doti e religiosi designati d'accordo

medio de sacerdotes y religiosos de-

con il rispettivo Ordinario.

signados de acuerdo con el Ordinar
rio competente.

Articolo X X I I I

Artículo X X I I I

1. Lo Stato Dominicano riconosce

1. El Estado Dominicano reconoce

alle istituzioni ed associazioni reli-

a las instituciones y asociaciones re-

giose, di cui all'art. I V , la piena

ligiosas, de quienes trata el art. I V ,

capacità di acquistare, possedere e

la plena capacidad de adquirir, po-

amministrare ogni sorta di beni.

seer y administrar toda clase de
bienes.

2. La gestione ordinaria e straor-

2. La gestión ordinaria y extra-

dinaria dei beni appartenenti a qual-

ordinaria de los bienes pertenecien-

siasi ente ecclesiastico o ad associa-

tes a entidades eclesiásticas o asocia-

zione religiosa, e la relativa vigi-

ciones religiosas y la vigilancia e

lanza ed ispezione, spettano alle Au-

inspección de dicha gestión de bie-

torità competenti della Chiesa.

nes corresponderán a las Autoridades competentes de la Iglesia.

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

449

3. La Repubblica Dominicana ri-

3. La Republica Dominicana re-

conosce e garantisce- la proprietà

conoce y garantiza la propiedad de

della Chiesa sopra i beni mobili ed

la Iglesia sobre los bienes muebles

immobili che lo Stato riconobbe come

e inmuebles que el Estado reconoció

ad

Legge

como pertenecientes a ella con la

n. 117 del 20 aprile 1931, interpre-

Ley n. 117 del 20 de abril de 1931,

tata dalla Legge n. 390 del 16 set-

aclarada por Ley n. 390 del 16 de

tembre 1943, come anche sopra i

septiembre de 1943, así como de los

essa

appartenenti

con

beni che, dopo tale data, la Chiesa

bienes que, después de tal fecha, la

ha legittimamente acquistato o ac-

Iglesia ha legítimamente adquirido

quisterà, inclusi quelli che sono stati

o adquiera, incluidos los que han

0 siano dichiarati monumenti na-

sido o sean declarados monumentos

zionali.

nacionales.

La Repubblica Dominicana dichia-

La República Dominicana declara

ra proprietà della Chiesa anche tutti

propiedad de la Iglesia también to-

1 templi e gli altri edifici aventi fini

dos los templos y otros edificios con

ecclesiastici che lo Stato ha costruito

fines eclesiásticos que el Estado ha

dopo il 1930 e costruisca in futuro.

venido construyendo desde el año
1930 y costruya en adelante.

4. La Chiesa può ricevere qual-

4. La Iglesia puede recibir cual-

siasi donazione destinata all'attua-

quiera donación destinada a la rea-

zione dei suoi fini, e organizzare

lización de sus fines, y organizar co-

collette

o

lectas especialmente en el interior

alla porta dei templi e degli edifìci

o a la puerta de los templos y de los

specialmente

all'interno

e luoghi che le appartengano.

edificios y lugares que le pertenezcan.

Articolo X X I V

Artículo XXIV

1. Gli edifici sacri, i Seminari e

1. Los edificios sagrados, los Se-

altri edifici destinati alla formazione

minarios y otros edificios destinados

del clero, gli edifici di proprietà

a la formación del clero, los edificios

della Chiesa impiegati a scopi di

de propiedad de la Iglesia emplea-

pubblica utilità, le residenze dei Ve-

dos en fines de utilidad pública, las

scovi e dei ministri del culto, quando

residencias de los Obispos y de los

siano proprietà della Chiesa, saran-

ministros del culto, cuando sean pro-

no esenti da qualsiasi imposta o

piedad de la Iglesia, estarán exentos

contributo.

de cualquier impuesto o contribución.

Rimane espressamente convenuto

Queda expresamente convenido que

che i beni, dei quali la Chiesa ac-

los bienes, cuya propiedad adquiera

29 - A C T A , rol. X X I , n. 11. — 20-8-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

450

quisti la proprietà per donazione

la Iglesia por donación entre vivos

inter vivos o per disposizione testa-

o por disposición testamentaria, esta-

mentaria, saranno esenti da qual-

rán exentos de los impuestos de do-

siasi imposta di donazione o di suc-

nación o de sucesión, siempre que

cessione, sempre che i beni acqui-

los bienes recibidos en esa forma,

stati in questa forma siano destinati

se destinen a un fin propio del culto

ad un fine proprio di culto o di uti-

o de utilidad pública por voluntad

lità pubblica per volontà del do-

del donante o del testante o por

nante o del testante o per ulteriore

ulterior disposición de la Autoridad

disposizione

eclesiástica

dell'Autorità

ecclesia-

competente.

stica competente.
2. I beni ecclesiastici non compresi

2. Los bienes eclesiásticos no com-

nel numero precedente non potranno

prendidos en el número precedente

esser gravati da imposte o contri-

no podrán ser gravados con impues-

buti speciali.

tos ni contribuciones especiales.

3. Gli ecclesiastici saranno esenti

3. Los eclesiásticos estarán exen-

da qualsiasi imposta o contributo per

tos de cualquier impuesto o contri-

l'esercizio del loro ministero spiri-

bución en razón del ejercicio de su

tuale.

ministerio espiritual.

4. Gli Ordinari dei luoghi e i ret-

4. Los Ordinarios de los lugares

tori delle parrocchie godranno di

y los rectores de parroquias gozarán

franchigia postale e telegrafica per

de franquicia postal y telegráfica en

la loro corrispondenza ufficiale nel

su correspondencia oficial en el País.

Paese.
5. Gli editti e gli avvisi relativi al

5. Los edictos y avisos que se re-

sacro ministero, affissi alle porte dei

fieren al ministerio sagrado, fijados

templi, saranno esenti da qualsiasi

en las puertas de los templos, esta-

imposta o contributo.

rán exentos de cualquier impuesto
o contribución.

Articolo XXV

Artículo XXV

Lo Stato garantisce il diritto di li-

El Estado garantiza el derecho de

bera organizzazione e funzionamento

libre organización y funcionamiento

delle associazioni cattoliche con fine

de las asociaciones católicas con fin

religioso, sociale e caritativo, e in

religioso, social y caritativo, y en

particolare delle associazioni di Azio-

particular de las asociaciones de Ac-

ne Cattolica sotto la dipendenza de-

ción Católica bajo la dependencia

gli Ordinari dei luoghi.

de los Ordinarios de los lugares.

inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam- Sollemnes Conventiones

Articolo X X V I

451

Artículo XXVI

Nelle domeniche e nelle feste di

Los domingos y fiestas de precepto,

precetto, come anche nei giorni di

así como los días de Fiesta Nacio-

Festa Nazionale, in tutte le Chiese

nal en todas las Iglesias Catedrales,

Cattedrali, Prelatizie e parrocchiali

Prelaticias y parroquiales de la Re-

della Repubblica Dominicana si re-

pública Dominicana se rezará o can-

citerà o canterà, al termine della

tará al final de la función litúrgica

funzione liturgica principale,

una

principal una oración por la prospe-

preghiera per la prosperità della Re-

ridad de la República y de su Pre-

pubblica e del suo Presidente.

sidente.

Articolo X X V I I

Artículo X X V I I

Le altre materie relative a per-

Las demás materias relativas a

sone o cose ecclesiastiche che non

personas o cosas eclesiásticas que

siano state trattate negli articoli pre-

no hayan sido tratadas en los artícu-

cedenti saranno regolate secondo il

los precedentes serán arregladas se-

Diritto Canonico vigente.

gún el Derecho Canónico vigente.

Se in avvenire sorgesse qualche

Si en el porvenir surgiere alguna

dubbio o difficoltà sulla interpreta-

duda o dificultad sobre la interpre-

zione del presente Concordato, o fos-

tación del presente Concordato, o

se necessario regolare questioni re-

fuere necesario arreglar cuestiones

lative a persone o cose ecclesiastiche,

relativas a personas o cosas eclesiás-

che non siano state trattate negli

ticas, que no hayan sido tratadas en

articoli precedenti e che tocchino an-

los artículos precedentes y que to-

che gli interessi dello Stato, la San-

quen también el interés del Estado,

ta Sede e il Governo Dominicano

la Santa Sede y el Gobierno Domi-

procederanno di comune intelligenza

nicano procederán de común inteli-

a trovare un'amichevole soluzione.

gencia a solucionar amigablemente
la diferencia.

Articolo X X V I I I

Artículo X X V I I I

1. Il presente Concordato, i cui

1. El presente Concordato, cuyos

testi in lingua italiana e spagnuola

textos en lengua española e italiana

fanno ugualmente fede, entrerà in

hacen fe por igual, entrará en vigor

vigore allo scambio degli strumenti

desde el momento del canje de los

di ratifica, il quale dovrà avvenire

instrumentos de ratificación, el cual

entro il termine di due mesi dalla

deberá verificarse en el término de

firma.

los dos meses
firma.

subsiguientes

a la

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

452

2. Con l'entrata in vigore di que-

2. Con la entrada en vigor de este

sto Concordato si intendono abro-

Concordato, se entienden derogadas

gate tutte le disposizioni contenute

todas

in Leggi, Decreti, Ordinanze, Regó-

en Leyes, Decretos, Ordenes y Regia-

lamenti che, in qualsiasi maniera,

mentos que, en cualquier forma, se

siano in opposizione con quanto in

opongan a lo que en él se establece,

las

disposiciones

contenidas

esso si stabilisce.
Lo Stato Dominicano promulghe-

El Estado

Dominicano promai-

r a , entro lo spazio di sei mesi, le gara, en el plazo de seis meses, las
disposizioni di diritto interno che

disposiciones de derecho interno que

fossero necessarie per l'esecuzione

sean necesarias para la ejecución de

di questo Concordato.

este Concordato.

In fede di che i Plenipotenziari firmano il presente Concordato.

En fe de lo cual, los Plenipotenciarios firman el presente Concordato.

Fatto in doppio esemplare.

Città

del

Vaticano,

16

Hecho en doble ejemplar.

Giu-

Ciudad del Vaticano, 16 de Junio

gno 1954.

de 1954.

L. © S.

L.

DOMENICO TARDINI

PROTOCOLLO

FINALE

Al momento di procedere alla firma

$ S.

RAFAEL LEÓNIDAS TRUJILLO MOLINA

PROTOCOLO FINAL
En el momento de proceder a la

del Concordato oggi conchiuso fra

firma del Concordato que hoy se con-

la Santa Sede e la Repubblica Do-

cluye entre la Santa Sede y la Re-

minicana i sottoscritti Plenipoten-

pública Dominicana, los Plenipoten-

ziari hanno fatto le seguenti con-

ciarios que subscriben han hecho,

cordi dichiarazioni, che formeranno

de común acuerdo, las siguientes de-

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

453

parte integrante del Concordato me-

ciar aciones que formarán parte in-

desimo :

tegrante del mismo Concordato :
En relación

Circa l'articolo V I I , n. 2

con el artículo V I I , n. 2

In esecuzione di quanto disposto

En ejecución de lo dispuesto en

dall'art. V I I , n. 2, del Concordato,

el art. V I I , n. 2, del Concordato, el

il Governo della Repubblica Domi-

Gobierno de la República Domini-

nicana verserà:

cana dará :

a) alla

Curia

arcidiocesana

di

a) a la Curia arquidiocesana de

Santo Domingo la somma di cinque-

Santo Domingo la suma de quinien-

cento pesos oro mensili;

tos pesos oro mensuales;

b) alle Curie di ciascun'altra Dio-

o) a las Curias de cada otra Dió-

cesi o Prelatura nullius la somma-

cesis o Prelatura nullius la suma

di trecento pesos oro mensili.

de trecientos pesos oro mensuales.
En relación
con el artículo X

Circa l'articolo X
Quando intenda chiamare nella

Cuando se trate de llamar a la Re-

Repubblica Dominicana un Ordine

pública Dominicana a una Orden o

o Congregazione religiosa straniera,

Congregación religiosa extranjera la

l'Autorità

ecclesiastica competente

ne darà comunicazione al Governo.

Autoridad

eclesiástica

competente

lo notificará al Gobierno.
En relación
con el artículo XV

Circa l'articolo XV
A) Ai fini del riconoscimento de-

A) Para

el

reconocimiento,

por

gli effetti civili ai matrimoni cano-

parte del Estado, de los efectos ci-

nici da parte dello Stato, sarà suffi-

viles del matrimonio canónico, será

ciente che l'atto di matrimonio sia

suficiente que el acta del matrimo-

trascritto negli appositi Registri ci-

nio sea transcrita en el Registro ci-

vili. Questa trascrizione si effettuerà

vil correspondiente. Esta transcrip-

nel modo seguente :

ción se llevará a cabo de la siguiente
manera :

Il Parroco, entro i tre giorni che

El Párroco, dentro de los tres días

seguono alla celebrazione del matri-

siguientes a la celebración del ma-

monio canonico, trasmetterà copia

trimonio canónico, transmitirá co-

integrale dell'atto di celebrazione al

pia textual del acta de la celebra-

competente Ufficiale di Stato civile

ción al competente Oficial del Esta-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

454

affinchè proceda alla opportuna tra-

do civil para que proceda a la opor-

scrizione.

tuna transcripción.

Detta

trascrizione

dovrà

essere

Dicha

transcripción

debe

reali-

fatta entro i due giorni seguenti alla

zarse dentro de los dos días siguien-

ricevuta dell'atto stesso, e entro i

tes a la recepción de la misma acta,

tre giorni seguenti alla eseguita tra-

y dentro de los tres días de haberla

scrizione l'Ufficiale di Stato civile

transcrito el Oficial del Estado civil

ne darà opportuna comunicazione

hará la oportuna notificación al Pá-

al Parroco indicando la data.

rroco indicando la fecha.

Il Parroco che senza gravi motivi

El Párroco que sin graves moti-

tralasci di inviare copia dell'atto

vos deje de enviar copia del acta

matrimoniale nel tempo stabilito in-

matrimonial dentro del plazo citado

correrà nella pena di disubbidienza,

incurrirá en pena de desobediencia,

e il funzionario del Registro civile

y el funcionario del Registro civil

che non lo trascriva in tempo incor-

que no lo transcriba a su tiempo

rerà nelle sanzioni comminate dalla

incurrirá en las sanciones que se-

legge organica di servizio.

ñale la ley orgánica de su servicio.

B) Gli effetti civili di un matri-

B) Se entiende que los efectos ci-

monio debitamente trascritto si in-

viles de un matrimonio debidamente

tendono sempre decorrenti dalla data

transcrito regirán a partir de la

della celebrazione canonica del ma-

fecha

de

la

celebración

canónica

trimonio medesimo. Tuttavia, qua-

de dicho matrimonio. Sin embargo,

lora

richiesta

cuando la transcripción del matri-

trascorsi cinque giorni dalla cele-

monio sea solicitada una vez trans-

brazione, essa non pregiudica i di-

curridos cinco días de su celebra-

ritti

ción, dicha transcripción no perju-

la

trascrizione

legittimamente

sia

acquisiti

dai

terzi.

dicará los derechos adquiridos, legítimamente, por terceras personas.

Non osta alla trascrizione la morte
di uno o di ambedue i coniugi.

No obsta a la transcripción

la

muerte de uno o de ambos cónyuges.

En relación
Circa l'articolo XX

con el artículo XX

1. La Santa Sede concede al Se-

1. La Santa Sede otorga al Semi-

minario Conciliare di San Tommaso

nario Conciliar de Santo Tomás de

d'Aquino in Ciudad Trujillo il ti-

Aquino en Ciudad Trujillo el título

tolo di Istituto Pontifìcio.

de Instituto Pontificio.

Per parte sua, il Governo si impegna a

compiere

nell'edifìcio

da

Para este fin el Gobierno se compromete a hacer en el edificio que

Inter

Sanctam

Sedem

et

Rempublicam

Dominicianam

Sollemnes

Conventiones

455

esso donato al Seminario i lavori di

donó al Seminario las ampliaciones

ampliamento che le Parti, di comune

que las Partes de común acuerdo juz-

accordo, ritengano necessari e a con-

guen necesarias y a contribuir a su-

tribuire a sostenere le spese dell'isti-

fragar los gastos de dicha institu-

tuto con una sovvenzione mensile di

ción con una aportación mensual de

quindici pesos oro per ciascun se-

quince pesos oro por cada semina-

minarista dominicano che ivi segua

rista dominicano que allí curse sus

i corsi di studio.

estudios.

2. Allo scopo di elevare sempre

2. Con el fin de levantar cada vez

maggiormente il prestigio del clero

más el prestigio del clero nacional,

nazionale, lo Stato sosterrà quattro

el Estado sostendrá cuatro becas de

borse di studio per seminaristi do-

seminaristas dominicanos que la Au-

minicam che l'Autorità ecclesiastica

toridad eclesiástica envíe a cursar

in vii a seguire gli studi negli Ate-

sus estudios en los Ateneos Pontifi-

nei Pontifici in Roma.

cios en Roma.

En relación
Circa l'articolo XXI
Rimane inteso che :
1. Per

aprire

scuole

con el artículo XXI
Queda entendido que:

dipendenti

1. Para la apertura de escuelas

dall'Autorità ecclesiastica non si ri-

dependientes de la Autoridad ecle-

chiede alcuna licenza o altra forma-

siástica no se exige licencia alguna

lità.

ni otra formalidad.

2. La vigilanza dello Stato, per

2. La vigilancia del Estado, por

ciò che concerne le scuole dipen-

lo que atañe a las escuelas depen-

denti dalla Autorità ecclesiastica ri-

dientes de la Autoridad eclesiástica,

guarderà quanto ha attinenza alla

se referirá a lo tocante a las normas

sicurezza e all'igiene, come pure, li-

de seguridad e higiene, así como,

mitatamente agli istituti menzionati

limitadamente a los establecimien-

nel n. 2 del presente articolo, lo

tos mencionados en el n. 2 del pre-

svolgimento dei programmi di stu-

sente artículo, al desarrollo de los

dio; e sempre si effettuerà tenendo

programas de estudio; y siempre se

conto dello speciale carattere di dette

efectuará teniendo en cuenta el ca-

scuole e d'accordo con l'Autorità

rácter especial de dichas escuelas y

ecclesiastica competente.

de acuerdo con la Autoridad eclesiástica correspondiente.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

456

En relación
con el artículo XXIII

Circa l'articolo X X I I I
1. Lo Stato non procederà a di-

1. El Estado no procederá a de-

chiarare monumenti nazionali altre

clarar monumentos nacionales otras

proprietà ecclesiastiche se non d'ac-

propiedades

cordo con la competente Autorità

acuerdo con la competente Autori-

religiosa.

dad religiosa.

eclesiásticas

sino

de

2. Si intende che un bene eccle-

2. Se entiende que un bien ecle-

siastico dichiarato monumento na-

siástico declarado monumento na-

zionale è inalienabile, e che l'Auto-

cional es inalienable, y que la Au-

rità ecclesiastica, proprietaria del-

toridad eclesiástica, propietaria del

l'immobile, non procederà a modifi-

inmueble, no procederá a modifica-

cazioni o a rifacimenti senza accor-

ciones o reformas de éste sino de

darsi con l'Autorità civile compe-

acuerdo con la Autoridad civil com-

tente.

petente.
En relación
Circa l'articolo X X V I

con el artículo X X V I

La preghiera sarà la seguente :

La oración será la siguiente :

f. Dómine, salvam fac Rempubli-

f. Dómine, salvam fac Rempubli-

cam et Praesidem ejus.

cam et Praesidem ejus.

Rj. Et exaudi nos in die, qua invocavérimus te.

vocavérimus te.

t- Salvum fac populum tuum, Dómine : et benedic hereditáti tuae.
R/. Et rege eos et extólle illos usque
in aeternum.
f. Dómine,

Rj". Et exaudi nos in die, qua inf. Salvum fac populum tuum, Dómine : et benedic hereditáti tuae.
Rj. Et rege eos et extólle illos usque
in aeternum.

exaudi

orationem

meam.

i. Dómine,

exaudi

orationem

meam.

Rf. Et clamor meus ad te veniat.

Rj. Et clamor meus ad te veniat,

i. Dominus vobiscum.

f. Dominus vobiscum.

Rj. Et cum spiritu tuo.

Rf. Et cum spiritu tuo.

Oremus.

Oremus.

Populum tuum, quaesumus, Dómi-

Populum tuum, quaesumus, Dómi-

ne, continua pietate custodi, eius-

ne, continua pietate custodi, ejus-

que Rectores sapientiae tuae lumine

que Rectores sapientiae tuae lumine

Inter Sanctam Sedem et Rempublicam Dominicianam Sollemnes Conventiones

457

illustra; ut, quae agènda sunt, vi-

illustra; ut, quae agènda sunt, vi-

deant, et ad implenda quae vidérint,

deant, et ad implenda quae vidérint,

convaléscant. Per Christum

Domi-

convaléscant. Per Christum
num nostrum.

num nostrum.

#. Amen.

Amen.

Città

del

Domi-

Vaticano,

16

Ciudad del Vaticano, 16 de Junio

Giu-

gno 1954.

de 1954.

L.

L.

© S.

DOMENICO TARDINI

© S.

RAFAEL LEONIDAS TRTJJILLO MOLINA

Solemnibus Conventionibus inter Apostolicam Sedem et
Rempublicam Dominicianam ratis habitis, die sexta Augusti
anno MDCCCCLIIII in urbe « Ciudad Trujillo » Ratihabitionis
Instrumenta accepta et reddita mutuo fuerunt. Exinde, i. e. a
die sexta Augusti anno MDCCCCLIIII, quo die huiusmodi Instrumenta permutata fuerunt, Conventiones eaedem, inter
Ssmum Dominum Nostrum Pium Pp. XII et Supremum Reipublicae Dominicianae Praesidem ictae, vigere et valere coeperunt ad normam, art. XXVIII Concordati.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

458

ACTA SS. CONGREGATIONUM
SACRA CONGREGATIO CONCILII

EPISTULA
AD EXCELLENTISSIMUS LOCORUM ORDINARIOS : DE INHONESTO VESTIENDI MORE

Cum Augustus Pontifex Annum Marianum ubique gentium celebrandum indixit, Encyclicis datis Litteris primo exeunte saeculo a definito
1

dogmate Immaculatae Conceptionis B. Mariae Virginis, ad id praesertim sacrorum Antistites, ceterum clerum universumque populum adhortatus est, ut christiani mores magis magisque alacri eorum opera reflorescerent, auspice atque patrona Dei nostrumque omnium Matre amantissima ; omnesque in illam filiorum animo intuentes, eius imaginem
in suam cuiusque vitam, pro peculiari rerum condicione, studiosissime
referrent. Idque in primis efflagitandum edicit « ut generosa ac praefidens iuventus pura integraque succrescat, neu aetatis suae nitentem
florem patiatur corrumpi, huius saeculi afflatu infici, vitiisque consenescere; ut effrena sua studia irrumpentesque ardores aequo regantur
moderamine, et a quibusvis insidiis abhorrendo, non ad detrimentosa.
et prava, sed ad quaecumque sunt sancta, amabilia, excelsa se erigant » .

2

Atqui, tametsi haec Supremi Pastoris hortamenta haud paucos excitarunt salutaresque fructus, nihilo secius valde dolendum est non ea
omnia rettulisse, ad publicos privatasque mores quod attinet, quae
Summo Pontifici in votis erant.
Nemini siquidem ignotum est hoc praesertim aestivo tempore passim
spectacula cerni, quae non possunt eorum oculos animosque non offendere qui christianam virtutem humanumque pudorem non posthabuerint
vel omnino spreverint. Non modo in marinis oris, non modo in rusticationis sedibus, sed fere ubique etiam per urbis pagorumque vias, in
privatis publicisque locis, ac non raro in aedibus quoque Deo sacris,
vestis habitus indignus atque inverecundus invaluit ; quo quidem iuven1

Cfr. Litt. Enc. Fulgens corona, A . A . S . XLV, 1953, p. 577 sq.

2

Ibidem, p. 588.

Sacra

Congregatio

Concilii

45

tutis praesertim animus, qui in vitium facile flectitur, gravissimo in
discrimine versatur illius pessumdandae innocentiae, quae maximum
est ac pulcherrimum mentis corporisque ornamentum. Muliebris ornatus, si ornatus dici potest, muliebres vestes, « si vestes vocandae sunt,
in quibus nihil est, quo defendi aut corpus aut denique pudor possit » ,

3

eiusmodi interdum sunt, ut magis impudicitia^, quam pudicitiae inservire videantur.
Huc accedit ut quidquid pravum et inhonestum privatim publice
agitur et ostentata, diaria, ephemerides et commentarioli omne genus
referant procaciter, et cinematographica spectacula in frequentissimis
auditoriis ante omnium oculos versatilis lucis fulgoribus sic proponant,
ut non solum mollis et incauta iuventus, sed aetas etiam provecta illecebris male sanis permoveantur.

Quanta inde proficiscantur mala,

quanta pericula in civium mores ingruant, nemo est qui non videat.
Quam ob rem necesse est tum pudicitiae pulchritudo in sua luce posita
omnibus commendetur, tum vitiorum blandimenta et invitamenta coerceantur ac prohibeantur pro viribus, tum denique omnes severitate debita ad rectos revocentur mores; quandoquidem ut summus Romanus
orator ait : « Saepe videmus fractos pudore, qui nulla ratione vincerentur » .

4

Causa agitur, ut omnibus patet, gravissima, cum qua non modo christiana virtus coniungitur quam maxime, sed corporis etiam sanitas,
sed humanae quoque societatis robur et incrementum. Optime quidem
hac de re antiquissimus poeta asseveravit : « Flagitii principium est
nudare inter cives corpora )) ;

5

quam ob rem, ut facile cernitur, res

eiusmodi non ad Ecclesiam tantum pertinet, sed ad eos etiam, qui publicae rei gubernacula tractant, cum in eorum quoque votis esse debeat
non corporis vires, non virtutis ñervos debilitari atque infrangi.
At Vos praesertim, quos « Spiritus Sanctus posuit Episcopos regere
Ecclesiam Dei »,* omnino oportet rem attente considerare, eaque omnia
curare ac promovere, quae ad pudorem tutandum ad christianosque mores viribus omnibus provehendos attineant. « Cum omnes templum Dei
simus, illato in nos et consecrato Spiritu Sancto, eius templi aedituus
et antistes pudicitia est, quae nihil immundum nec profanum inferri
sinat, ne Deus ille, qui inhabitat, inquinatam sedem offensus derelin-

3

SENECA,

4

CICERO, Tuse. I l , 21.

5

ENNFCTS, apud C i c , Tuse. I V , 33.

6

Acta Ap. X X , 28.

De

ben.

VII,

9.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

460
7

q u a t » . Atqui, ut omnes facile animadvertunt, ob hodiernam vestiendi
mulierum praesertim ac puellarum rationem, verecundia graviter offenditur, quae est « pudicitiae comes, cuius societate castitas ipsa tu8

tior est )). Quapropter omnino necessarium est civium omnium ordines,
iuvenes potissimum, aptiore quo videatur modo, commonere et adhortari ad vitanda huius generis detrimentorum pericula, quae christianae
ac civili virtuti omnino repugnantia, in gravissimum eam discrimen adducere queunt. « Quam pulchra haec [verecundia] et quam splendida
gemma morum est » .

9

Ne offendatur igitur, neve violetur per faciles

illecebras ac blandimenta vitiorum, quae ex illa oriuntur vestiendi consuetudine, ac per ceteras, quas supra attigimus, agendi rationes, quas
quidem boni omnes non lamentari non possunt.
Valde exoptat Augustus Pontifex ut haec causa per Marianum praesertim, qui volvitur, Annum, alacriter suscipiatur, Sacri Antistites imprimis nihil prorsus praetermittant, quod ad rem sanandam pertineat;
eorum autem consilio ac ductu ceterus clerus in sua cuiusque dicione
ad hanc rem feliciter assequendam prudenter, naviter instanterque allaboret ; patres matresque familias suo exemplo primum, deinde vero
opportunis adhortationibus, quae e severa, ut christianos addecet, animi fortitudine eliciantur, suam subolem ab his periculis removeant, ac
numquam sibi acquiescant, nisi cun viderint suorum in filiorum fronte
pudicitiae splendere nitorem.
Atque ii etiam qui in Actionis Catholicae agminibus militant, salutare hoc inceptum, quasi praecipuum munus, provehendum sibi sumant. Imprimisque curent ut ii omnes, quibus familiariter vel quavis
alia de causa utuntur, in suo ipsorum vestiendi agendique modo videre
queant christianorum morum refulgere decus; niteant eorum oculi interna animi innocentia; oleant eorum voces eorumque opera virtutem:
tum enim solummodo poterunt suasione consilioque suo ceteros quoque
ad decore recteque vestiendum et ad bene operandum facilius permovere.
Haec impetret omnibus Beatissima Virgo Maria, quae inde ab origine cuiusvis peccati labe immunis fuit, quae per totius suae vitae cursum excelsa sanctitudine praestitit, et quae nostrum omnium est amantissima Mater.
Atque haec conciliet a Deo Apostolica Benedictio, quam Beatissimus Pater coelestium munerum auspicem paternaeque benevolentiae suae

7

TERTULLIANUS, De cultu fem., I I , 1 ; MIGNE, P

8

S.

9

S . BERNARDUS, Serm. LXXXVI, in Cani.; MIGNE, P. L. OLXXXIII, 1 3 5 .

AMBROSIUS,

De

off.

I,

20;

MIGNE,

P.

L.

L. I, 1 3 1 6 .

XVI,

48.

Sacra Congregatio Concilii

461

testem sacris Antistitibus, cetero clero cunctoque christiano populo, iis
imprimis, qui in salutarem hanc rem suam conferent operam, libentissime impertit.
Haec ex mandato mihi munere vobiscum communico.
Datum Romae, ex aedibus S. Congregationis Concilii, die xv mensis Augusti, in festo Assumptionis B. Mariae Virginis, anno MCMLIV.
P. Card.

CIMACI, Praefectus

L.©S. ,
F. Roberti, a secretis

SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA FIDE
i
PORTUS AYACUQUENSIS - BOLIVARENSIS
DECRETUM
DISMEMBRATIONIS ET UNIONIS
Ad Christi Evangelium magis ac magis per orbem propagandum procul dubio prodesse videtur quaedam inter ecclesiasticarum circumscriptionum limites nova afferenda definitio.
Cum vero Excellentissimus ac ^Reverendissimus Dominus Armandus
Lombardi, Archiepiscopus titularis Caesariensis Philippi ac Apostolicus in Republica Venetiolana Nuntius, supplices porrexisset preces ut
fines Vicariatus Apostolici Portus Ayacuquensis et dioecesis Civitatis
Bolivarensis nonnihil immutarentur, Sacra Congregatio de Propaganda Fide, vigore specialium facultatum sibi a Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina Providentia Papa X I I tributarum, praehabito quorum
interest Ordinariorum consensu, porrectis precibus benigne adnuendum
censuit.
Quapropter, praesenti Decreto, eadem Sacra Congregatio statuit ut
municipium, vulgo La Urbana, a territorio Vicariatus Apostolici Portus Ayacuquensis distrahatur et dioecesi Civitati Bolivarensi adnectatur, utrimque mutatis hac ratione finibus.
Ad haec omnia perficienda Sacrum hoc Dicasterium memoratum in
Venetiola Nuntium Apostolicum deputat, necessarias et opportunas facultates ei tribuens etiam subdelegandi ad effectum de quo agitur quem-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

462

libet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito ad
idem Sacrum Dicasterium quam primum transmittendi authenticum
exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis de Propaganda
Fide, die 4 mensis Iunii a. D. 1954.
P.

Card.

FUMASONI BIONDI, Praefectus

L. © S.
f Ph.

Bernardini,

a Secretis

II
KANDIEN.-TBINCOMALIEN.
DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM DIOECESIUM
Excellentissimus Dominus Bernardus Regno, Episcopus Kandiensis,
proposuit ut pars Provinciae civilis « Uva », quae inter circulum pao

rallelum 7 05' latitudinis septentrionalis atque circulum meridianum
81°20' longitudinis orientalis patet, seiungeretur a dioecesi Kandiensi et
ad dioecesim Trincomaliensem adiceretur.
Quam propositionem, favorabili voto Excmi P. D. Ignatii Glennie,
Episcopi Trincomaliensis, suffragatane infrascriptus huius Sacrae Congregationis de Propaganda Fide Cardinalis Praefectus, post unanimem consensum Emorum Patrum Cardinalium in Plenariis Comitiis
diei 14 mensis Iunii vertentis anni expressum, vigore specialium facultatum a Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina Providentia Pp. X I I
concessarum, adprobavit atque presens in re Decretum confici iussit.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis de Propaganda Fide, die 14 mensis Iunii a. D. 1954.
P. Card. FUMASONI BIONDI, Praefectus
L. © S.
t Bh- Bernardini, a Secretis

Sacra Romana Rota

463

ACTA TRIBUNALIUM
SACRA ROMANA ROTA

Citatio

edictalis

URB IN AT EN. .SEU F I R M A N A
NULLITATIS MATRIMONII (BASILI - BURZYNSKl)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Thaddaei Burzynski, in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per
se sive per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R.
Rotae (Roma, Palazzo della Cancelleria) de 20 Octobris 1954, hora meridiana ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad diem designandam, qua habebitur Turnus rotalis pro causae definitione.
An sententia Rotalis diei 23 Februarii 1954 sit confirmanda, vel infirmanda, in casu.
Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedicti Domini Thaddaei Burzynski
curare debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
Acturus Wynen, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 29 Julii 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mr Thadée Burzynski,
défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne
ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la
S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 20 octobre 1954, à
12 heures, pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer
le jour de la décision de la cause devant la Rote.
Doit-on confirmer ou casser la sentence Rotale du 23 février 1954 dans
cette cause?
Le Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Mr Thadée Burzynski devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présente citation.

464

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI
Martedì, 25 maggio 1954, nel Palazzo delle Congregazioni a San Callisto,
alla presenza di Sua Eminenza Revma il Signor Cardinale Clemente Micara,
Ponente o Relatore della Causa dei Servi di Dio Leone Ignazio Mangin e
Paolo Denn, sacerdoti professi della Compagnia di Gesù, Pietro Tchou giovane laico, Anna Wang, giovane secolare, e altri soci uccisi, come si asserisce, in odio alla fede, si è adunata la Sacra Congregazione dei Riti antepreparatoria, nella quale i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori
teologi hanno discusso sul martirio dei predetti Servi di Dio.
Martedì, 22 giugno 1954, nel Palazzo delle Congregazioni a San Callisto,
si è adunata la S. Congregazione dei Riti antepreparatoria alla presenza di
Sua Eminenza Revma il Signor Cardinale Clemente Micara, Ponente o Relatore della Causa dei Servi di Dio Giovanni Battista Turpin du Cormier
con altri dodici sacerdoti secolari, Giovanni Battista Triquerie, sacerdote
dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, Maria Lhuilier con tre socie e
Giacomo Burin, parroco, tutti della diocesi di Lavai, uccisi in odio alla fede
come si asserisce, nel 1794. In detta Congregazione i Revmi Prelati Officiali
ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso sul martirio e sulla causa del
martirio dei sopradetti Servi di Dio.
Martedì, 20 luglio 1954, nel Palazzo delle Congregazióni a San Callisto,
alla presenza di Sua Eminenza Revma il Signor Cardinale Clemente Micara, Ponente o Relatore della Causa della Serva di Dio Maria Maddalena
de Bengy, Viscontessa di Bonnault d'Houet, fondatrice delle Fedeli Compagne di Gesù, si è adunata la S. Congregazione dei Riti antepreparatoria,
nella quale i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno
discusso sulla eroicità delle virtù della predetta Serva di Dio.

NECROLOGIO
2
3
9
26
27

giugno

2

agosto

»

11
12

»
»

»

»

1954. Monsig.
» Monsig.
» Monsig.
» Monsig.
» Monsig.

van Schingen Enrico, Vescovo tit. di Felbes.
Boyle Giacomo, Vescovo di Charlottetown.
Rovelli Ruggero, Arcivescovo di Ferrara.
Mariaselvam Paolo, Vescovo di Vellore.
Verzosa y Florentin Alfredo, Vescovo tit. di
Capsa.
Monsig. Heredia Zurita Giuseppe Felice, Vescovo di Guayaquil.
Monsig. Hilhorst Bernardo Gerardo, Vescovo di Morogoro.
Monsig. Breton Alberto, Vescovo tit. di Arabisso.

An. et yol. X X X X V Ï

16 Septembris 1954

(Ser. II, Y. XXI) - N. 12

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA P I I PP. X I I
CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
MARIANNHILLENSIS
(UMZIMKULUENSIS)
EX DIOECESI MARIANNHILLENSI QUAEDAM TERRITORIA DETRAHUNTUR, QUIBUS
NOVA DIOECESIS EFFICITUR, U M Z I M K U L U E N S I S APPELLANDA.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Cum in Africa Meridionali christiana fides admodum profecerit, res
ipsa postulare videtur ut territorii finibus non nihil immutatis, nova
ibi dioecesis constituatur. De sententia itaque venerabilis Fratris Caelestini Iosephi Damiano, Archiepiscopi titulo Nicopolitani in Epiro, eiusdemque in Africa Meridionali Apostolici Delegati; itemque Ordinarii
loci, quid hac de re animi haberet ; ac de consilio venerabilium Fratrum
Nostrorum S. R. E. Cardinalium Sacrae Congregationi Fidei Propagandae praepositorum; eorumque denique consensu suppleto qui in negotio ius aliquod sese habere putent ; re bene considerata, haec quae sequuntur potestate Nostra statuimus et decernimus. A dioecesi Mariannhillensi, quae est in Africa Meridionali, tum civiles regiones : Uinzimkulu et Alfred, tum civilium districtuum : Underberg, Polela, et Port
Shepstone eas partes quae ad meridiem fluminis Umzimkulu sitae sunt,,
separamus;

quibus novam dioecesim constituimus,

30 - ACTA, vol. X X I , n. 12. — 16-9-1954.

UmzimJmluensem

466

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

appellandam. Episcopi sedes in urbe Umzimkulu erit, cathedra vero in
templo quod ad hoc Episcopus elegerit, quodque igitur ad dignitatem
cathedralis templi evehimus. TJmzimkuluensis dioecesis erit metropolitanae archidioecesi Durban ianae suffraganea et subiecta; item erunt
eius Praesules eiusdem Ecclesiae Antistitibus obnoxii. Sive autem dioecesi sive eius Episcopis tanta dignitate honestatis, ea omnia iura, honores, potestates, privilegia tribuimus quae Ecclesiis et Praesulibus eiusdem
honoris iure concedi solent. Iisdem tamen oneribus teneri volumus quibus ceteri per orbem. TJmzimkuluensis dioecesis curis eorum sacerdotum
concredetur qui in eadem regione ortum duxerunt. Qui, cum et fide
nitescant, et gloriae Dei quaerendae magno studio praestent, spes est
sollicito eos labore in posterum quoque tempus christianae religionis
opus esse perfecturos. Episcopus, cui nova Umzimkuluensis dioecesis
moderanda continget, curae habebit Seminarium saltem elementarium in
suo territorio erigi, quo pueri ad sacerdotii munera vocati optime institui
possint. Quod ad Canonicorum Collegium respicit, volumus ut quam
primum condatur. Quo usque tamen ob difficultates constitui nequeat,
indulgemus ut ad tempus Consultores dioecesani eorum loco deligantur,
quorum consilio et labore Episcopus in suae ipsius dioecesis negotiis
adiuvetur. Electio Vicarii Capitularis seu Administratoris Apostolici,
Sede vacante, fiat ad normam iuris ; item ea omnia quae ad clericorum
disciplinam, populi iura et onera aliaque huiusmodi pertinent, Codice
Iuris Canonici omnino regantur. De clero autem peculiariter statuimus
ut ea pars quae ante divisum territorium in iis regionibus, ex quibus
nova Ecclesia constituetur, legitime degebat, eadem in posterum Umzimkuluensi dioecesi adscripta censeatur. Mensa episcopalis, quae dicitur,
ex iis bonis constabit quae vel ex divisione bonorum Mariannhillensis
dioecesis pro rata parte propria habebit; vel a fidelibus christianis offerentur ; vel Curiae quolibet modo obvenient ; vel denique a Sacra Congregatione Fidei Propagandae mitti solent. Quae his Litteris mandavimus exsequenda curabit venerabilis Frater Caelestinus Iosephus Damiano,
quem supra memoravimus, vel ille qui eo tempore quo decreta ad exitum
adducentur munere Apostolici Delegati in Africa fungetur. Qui vero
negotium perficiet, eidem omnes potestates agendae rei tribuimus quae
poterunt cuilibet viro subdelegari, si opus fuerit, in ecclesiastica dignitate constituto. Habebit idem venerabilis Frater onus, confecto negotio, documenta exarare cuius fide digna exempla ad Sacram Congregationem Fidei Propagandae quam primum mittenda curabit.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose

Acta Pii Pp. XII

467

serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis quavis
praeditus auctoritate sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica
dignitate constituti, simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino fides habenda erit, quae hisce haberetur, si ostenderetur,
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas qui summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die uno et vicesimo mensis Februarii,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri quinto decimo.

Pro S. R. E. Cancellario

$ EUGENIUS Gard. TI S SER ANT PETRUS Card. FUMASONI BIONDI
Sacri Collegii Decanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Franciscus

Hannibal

Ferretti,

Proton.

Bernardus De Felicis, Proton. Apost.
Loco ffi Plumbi
Reg. m Cane. Ap., vol.

LXXXVIII, n. 24.

Apost,

468

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

II
HIERACENSIS
(HIERACENSIS-LOCRENSIS)
SEDES ET CATHEDRA EPISCOLALIS DIOECESIS HIERACENSIS IN LOCROS URBEM
TRANSFERUNTUR; EADEM DIOECESIS MUTATO NOMINE HIERACENSIS-LOCRENSIS APPELLABITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Urgente Christi voce, qua iubemur et agnos et oves magna sollicitudine pascere, quas soluto sanguinis pretio ipse redemit, omnes curas impendimus ut christianorum gregi quam optime consulatur. Cum igitur
venerabilis Frater Pacificus M. Aloisius Ferantoni, Episcopus Hieracensis, suae dioecesis regimini aptius consulendi gratia, iamdiu Apostolicae Sedi exhibitas preces iteraverit ut episcopalis Sedes Hieracensis in
Locros civitatem transferretur : eam enim urbem et episcopalis cathedrae
gloria olim nituisse, et his temporibus magna incrementa cepisse, et denique viarum commoditate praestare ; Nos, spe moti catholicae rei progressioni valde conferre, si preces benigne admittantur, post consilium
exquisitum a venerabili Fratre Nostro S. R. E. Cardinale Sacrae Congregationis Consistorialis a Secretis, eorumque consensum supplentes quos
quoquo modo hoc negotium contingat, de apostolica Nostra potestate haec
quae sequuntur decernimus et iubemus. Sedem et cathedram episcopalem
Hieracensis dioecesis, ad hodiernum diem in civitate Hieracio exstantes,
in urbem Locros transferimus, quam proinde ad episcopalium civitatum
dignitatem perducimus, iis iuribus, honoribus, privilegiis tributis, atque
oneribus iniunctis, quae ceterarum Sedium eiusdem honoris propria censeri solent. Sive dioecesim, sive eius Episcopum in posterum HieracensisLocrensis appellatione cognominari volumus. Iubemus vero ut tum dioecesis tum Praesules, quibus ipsa regenda contigerit, Rheginensi Sedi
eiusque Archiepiscopo tamquam suffraganei subdi pergant. Quod templum B. Mariae Virginis (( a Mastro » vocant, in eo episcopalem cathedram collocari iubemus, illudque per has Litteras ad cathedralis templi
honorem et dignitatem evehimus. Ne tamen Hieracensis Ecclesia, tanta
gloria illustris, suo decore fiat in posterum expers, sed eius maneat inte-

Acta Pii Pp. XII

469

grum per saecula nomen, eam concathedralis titulo in perpetuum honestamus, cum omnibus iuribus, honoribus, privilegiis at etiam oneribus
et obligationibus quae huiusmodi templis sunt propria. Quae his Litteris
praescripsimus efficienda curabit venerabilis Frater Ioannes Ferro, Archiepiscopus Rheginensis, vel ille qui eo tempore quo res ad exitum
adducetur ei Sedi praeerit. Qui vero negotium perficiet, ei omnes potestates agendae rei concedimus quas poterit etiam cuilibet viro subdelegare
qui tamen aliqua polleat ecclesiastica dignitate; iniuncta tamen onere
documenta exarandi eorumque fide digna exempla ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum mittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus
ita ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati
nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum per
has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter siquis quavis auctoritate praeditus, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos ediximus,
id irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis
Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum
Litterarum exemplis et locis sive typis impressis sive manu exaratis, quae
sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab
aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino fides habenda
erit quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae Nostra decreta in universum siquis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas
esse subiturum iis iure statutas qui Summorum Pontificum iussa non
fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die vicesimo secundo mensis Februarii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri quinto decimo.

Pro S. R. E. Cancellario

© EUGENIUS Card. TI S SER ANT © Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA
Sacri Collegii Decanus

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Bernardus De Felicis, Proton. Apost.
Silvius
Loco £8 Plumbi
In Apost. Cane. tab. vol. LXXXVIII, n. 87.

Sericano,

Proton.

Apost.

Acta Apostolicae

470

Sedis - Commentarium

Officiale

III
OUIDAHENSIS
(PORTUS NOVI)
AB APOSTOLICO OUIDAHENSI VICARIATU QUAEDAM TERRITORII PARS SEIUNGITUR

>

EX QUA NOVUS EFFICITUR VICARIATUS APOSTOLICUS « PORTUS NOVI )) NUNCUPATUS.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Qui universum Christifidelium populum superno Dei consilio suscepimus regendum ac gubernandum, magnam animo concipimus laetitiam
cum in terris, quas Evangelii praecones novarunt, prosciderunt, novas
constituere Sedes possumus, ut christianum nomen magis magisque propagetur et, ubi propagatum fuerit, aptius administretur. Quam ob rem,
cum Nobis propositum sit ut in Africa Occidentali Gallica ab Ouidahensi
Vicariatu Apostolico, quippe qui in nimiam pateat latitudinem, pars
quaedam distraheretur et novus ex ea erigeretur Vicariatus, Nos hoc
libenter admittendum censuimus. Audito igitur consilio venerabilis Fratris Marcelli Lefebvre, Archiepiscopi titulo Arcadiopolitani, in Europa,
atque Apostolici in Africa Occidentali Gallica Delegati, ac sententiam
secuti venerabilium Fratrum Nostrorum S. R. E. Cardinalium S. Coetui
Christiano Nomini propagando praepositorum, quam dilectus Filius Noster S. R. E. Cardinalis eiusdem S. Congregationis Praefectus, vi peculiarium facultatum sibi a Nobis concessarum, ratam habuit, Nos, re
diligenter perpensa, certa scientia eorum quae acturi sumus et consensum omnium sua interesse arbitrantium supplentes, de suprema apostolica Nostra potestate haec quae sequuntur decernimus et constituimus.
A Vicariatu Apostolico Ouidahensi totam distrahimus regionem cuius
fines sunt : ad septentrionem, limites civiles quibus a Nigeria usque ad
flumen Ouemé regio vulgato nomine (( Cercle Civil de Savalou » definitur ; ad occidentem, flumen Ouemé et limites civiles regionis vulgato nomine (( Cercle Civil de Porto-Novo » usque ad Oceanum Atlanticum ; ad
meridiem, Oceanum Atlanticum usque ad Nigeriani; ad orientem denique limites archidioecesis Lagosensis. Quam regionem in novum redigimus Vicariatum Apostolicum, qui a civitate « Porto-Novo » Portus
Novi nuncupabitur ; quemque sollertibus concreditum curis Sodalium
Societatis Missionum ad Afros volumus, ad Nostrum tamen et Sanctae

Acta PU Pp. XII

471

Sedis nutum. Cui Vicariatui, quem nuper constituimus, eiusque pro tempore Praesulibus, omnia tribuimus iura et honores, quibus ceteri Vicariatus eorumque Praesules per terrarum orbem fruuntur; quos tamen
volumus iis oneribus atque officiis obstrictos, quibus ceteri onerantur.
Ut autem ea quae Nostris hisce Litteris praecipimus efficiantur, eundem
venerabilem Fratrem Marcellum Lefebvre deligimus vel illum qui eo
tempore quo haec decreta ad rem adducentur, Delegationi in Africa Occidentali Gallica praeerit ; cui propterea omnes necessarias et opportunas
ad id potestates tribuimus, cuilibet viro, si opus fuerit, subdelegandas,
dummodo in aliqua sacerdotali constituto dignitate. Iubemus praeterea
ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in tabulas referat,
quarum fide digna exempla ad S. Consilium Christianae Fidei Propagandae quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est sedulo serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, aut typis impressis aut
manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae
decreta Nostra in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum
Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quinto mensis Aprilis, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri
sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

8. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuc, Decanus Prot. Apost.
Franciscus Hannibal Ferretti, Prot. Apost.
Loco £8 Plumbi
In Ap. Cane. tab.

vol. LXXXVIII — n. 59.

472

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

IV
D E TUMACO
(GUAPIENSIS)
AB APOSTOLICA PRAEFECTURA DE TUMACO QUAEDAM SEPARATUR REGIO, EX QUA
NOVA EFFICITUR PRAEFECTURA APOSTOLICA, GUAPIENSIS APPELLANDA.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Quemadmodum providus pater domum suam ratione regit ac summa
diligentia, ne quid in familiae administratione sit ineptum, neu quid absurdum, ita et Nos, qui a summo Deo innumeros paene filios suscepimus
ad aeternam dirigendos salutem, nihil inexpertum relinquimus quod ad
maiorem ipsorum utilitatem apte conducere possit. Quam ob causam
benigno videmus ac diiudicamus animo venerabilium Fratrum Nostrorum S. R. E. Cardinalium S. Congregationi Fidei Propagandae praepositorum consilium qui, precibus admissis venerabilis Fratris Pauli Bertoli, Archiepiscopi titulo Nicomediensis et in Columbiana Republica
Nuntii Apostolici, opportunum censent novam in Columbiana Republica
Apostolicam erigi Praefecturam, ab Apostolica Praefectura de Tumaco
certa territorii parte disiuncta. Quorum sententiam Nos plane ratam
habemus ; re propterea attento animo considerata et clara idcirco scientia eorum quae gesturi sumus; consensu praeterea eorum suppleto,
quorum huiusmodi negotium quavis ratione intersit; de suprema Nostra potestate haec quae sequuntur statuimus. Ab Apostolica Praefectura
de Tumaco, nimis late patente, id territorii separamus, quod his circumscribitur finibus : ad septentrionem scilicet, linea quae ab extremis
oris fluminis Naya civiles limites legit quibus regio Departamento de
Valle nuncupata, a regione de Cauca distinguitur, usque ad locum quem
Cerro Naya vocant; sub oriente, Popayanensis archidioecesis finibus
usque ad locum, qui Cerro del Loro vulgato nomine appellatur ; a meridianis oris, linea quae a loco Cerro del Loro civilem regionem Departamento de Cauca a territorio de Nariño dividit quaeque ad occidentem
vergens usque ad Oceanum pervenit mare ; sub occidente denique, Oceano
mari, a communibus limitibus regionum Departamento de Cauca et de
Nariño, quos supra diximus, usque ad Naya flumen, iis non exceptis
insulis, quae Gorgona et Gorgonilla dicuntur. Quod territorium, urbes
complectens Guapi et Timbiqui, in novae Apostolicae Praefecturae for-

Acta Pii Pp. XII

473

mam redigimus Guapiensis posthac appellandae. Hanc vero Praefecturam
regendam tradimus, ad Nostrum tamen et Apostolicae Sedis nutum, sollertibus curis Ordinis Fratrum Minorum. Cui Apostolicae Guapiensi
Praefecturae eiusque pro tempore Ordinariis, omnia iura tribuimus et
honores omniaque onera et officia iniungimus, quibus ceterae per orbem
Praefecturae earumque Praesules et fruuntur et onerantur. Ut autem ea
quae Nostris his Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem Paulum Bertoli, quem supra diximus, deligimus, vel eum qui eo tempore quo
haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae in Columbiana Republica
praeerit Nuntiaturae; cui vero contigerit hoc exsequendum negotium,
illi necessarias ad id potestates facimus cuilibet subdelegandas, si opus
fuerit, viro qui ecclesiastica dignitate polleat. Praecipimus pariter ut
hoc confectum negotium in acta referatur, quorum fide digna exempla
ad S. Consilium de Propaganda Fide quam primum transmittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus :
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si ostenderentur. Quae
Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quinto mensis Aprilis, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
Pro S. R. E. Cancellario

© EUGENIUS Card. TISSERANT

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

Sacri Collegii Decanus

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Bernardus

Regens

De

Felicis,

Proton.

Silvius SericanOj Proton. Apost.
Loco 68 Plumbi
In Cane. Ap. tab. vol. 88 n. 51.

Apost.

474

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

Officiale

V
HOLLANDIAE
APOSTOLICA PRAEFECTURA HOLLANDIAE IN GRADUM ET DIGNITATEM APOSTOLICI
VICARIATUS EIUSDEM NOMINIS EVEHITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Sicuti sollers pater donis merentes donat filios, ut ipsorum animos ad
maiorem cotidie alacritatem incendat, ita et Nos, qui arcano Dei numine christianorum regimus familiam, maxima laetitia Evangelii praeconibus, quos singulari quodam amore prosequimur, sui ardui laboris,
ut possumus, praemium persolvimus. Cum igitur Generalis Moderator
Ordinis Fratrum Minorum enixe ab hac Romana Sede postulaverit ut
Apostolica Praefectura Hollandiae, quae in territorio Nederlands NieuwGuinea adiacet, ad gradum et dignitatem perduceretur Apostolici Vicariatus; cumque praeterea venerabiles Fratres Nostri S. R. E. Cardinales
S. Congregationi Fidei Propagandae praepositi, audito venerabili Fratre
Georgio de Jonghe d'Ardoye, Archiepiscopo titulo Misthiensi et Apostolico in civitate Djakarta Internunzio, opportunum censuerint huiusmodi
•esse precibus concedendum; Nos eorum sententiam, a dilecto Filio Nostro S. R. E. Cardinale eiusdem S. Consilii Praefecto probatam, plane
ratam habemus. Re igitur attento animo considerata at clara idcirco
scientia eorum quae acturi sumus; consensu denique eorum suppleto,
quorum hoc negotium quavis intersit ratione, de suprema Nostra potestate haec quae sequuntur decernimus atque statuimus. Apostolicam
Praefecturam Hollandiae in Apostolici Vicariatus, Hollandiae nomine
pariter appellandi, gradum perducimus et dignitatem; quem pariter
iisdem Fratribus, quos modo diximus, concredimus, ad Nostrum tamen
et Sanctae Sedis nutum. Hollandiae igitur Apostolicum Vicariatum
itemque eius pro tempore Praesules iis iuribus honoribusque decoramus
atque oneribus officiisque astringimus, quibus solent ceteri Vicariatus
eorumque Antistites et honestari et teneri. Ut autem ea quae Nostris
hisce Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem Georgium de
Jonghe d'Ardoye, quem supra diximus, deligimus vel eum qui eo tempore quo haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae praeerit Internuntiaturae in urbe Djakarta exsistentis; qui vero opus exsequetur,

Acta PU Pp. XII

475

illi necessarias ad id potestates facimus cuilibet subdelegandas, si opus
fuerit, viro qui ecclesiastica dignitate polleat. Praecipimus pariter ut
confectum negotium in acta referatur quorum fide digna exempla ad
S. Consilium de Propaganda Fide quam primum transmittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacifati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos
ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint
subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si
ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit
vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure
statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quarto decimo mensis Iunii,
anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Albertus
Silvius
Loco gß Plumbi
In Ap.

Cane,

tab., vol.

LXXXVIII, n. 84.

Serafini,
Sericano,

Prot.
Prot.

Apost.
Apost.

476

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

LITTERAE

APOSTOLICAE
I

TITULUS AC PRIVILEGIA BASILICAE MINORIS ECCLESIAE CATHEDRALI DIOECESIS
ET URBIS CELSONENSIS CONFERUNTUR.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Fidei testimonia rerumque gestarum monunenta esse vetusta eaque celeberrima Templa, neminem latet.
Quae inter Cathedralis Ecclesia urbis et dioecesis Celsonensis, in Hispania, adnumeranda videtur, prout ad Nos allatum est. Inde enim a saeculo x Celsonensis Ecclesiae, Deo in honorem Beatae Mariae Virginis et
Beati Petri Apostoli munificentia Comitis Urgellensis dicatae et paroeciali dignitate auctae, exstat memoria, cuius tamen primigenum aedificium omnino deletum est. Manent vero seriori» aedificii saeculo xn exstructi vestigia, quae (( monumentum nationale » a publica Hispanica
auctoritate sunt declarata. Una cum Templi amplitudine artisque pulchritudine, magna Cleri, procerum populique floruit pietas, quippe cum,
inde ab anno millesimo nonagésimo septimo, a Beato Urbano Pp. I I ,
Decess. Nostro, clericis ipsis Ecclesiae inservientibus Canonicorum Sancti Augustini Regula imposita esset, quam postea, ad disciplinam monasticam augendam, Beatus Eugenius Pp. I I I , anno MCL, haud sine Christifidelium spirituali emolumento, feliciter providenterque confirmavit.
Tam illustris facta est Celsonensis Ecclesia, ut Romani Pontifices privilegiis et indultis eam augerent atque Hispaniae Reges et ditarent et
inter eius Canonicos adnumerari vellent. Cum autem Clemens Pp. V I I I ,
fel. r e c , Decessor Noster, a Rege Hispano rogatus, urbem Celsonam
Episcopali Cathedra, anno MDXXXXIII, donavisset, memoratam Ecclesiam, novis artis operibus auctam, Cathedralis titulo insignivit. Quae
postea, et perturbationis Gallicae tempore et Hispanico bello civili furente, gravibus variationibus et incendiis eversa est. Tandem, Episcopo,
Clero, Optimatibus fidelibusque sociam operam praebentibus, Celsonensis
Ecclesia Cathedralis omnino est refecta ac restituta, et ab ipso Ordinario, die x mensis Novembris anno MCMLI^ sollemni consecrata caerimonia. Pervetusta Beatae Mariae Virginis «a Claustro» Imago, in eadem
Ecclesia servata, multos allicit fideles. Ipsa autem Deipara, in cuius
honorem Confraternitas, innumeris indulgentiis ditata, fuit instituta,

Acta Pii Pp. XII

All

a Leone Pp. X I I I , fel. rec., Decessore Nostro, praecipua urbis Oelsonae
Caelestis Patrona, ut « Mater Divinae Gratiae » invocata, fuit electa.
Quae cum ita sint, Venerabilis Prater Vincentius Enrique y Taracon,
Celsonensis Episcopus, proprio nomine et Cleri, Optimatum fideliumque, enixe Nos rogavit ut laudatam Ecclesiam Cathedralem ac dignitatem Basilicae Minoris benigne evehere dignaremur. Nos autem, ut urbis
ac dioecesis Celsonensis fidelium singularem pietatem peculiari benevolentiae Nostrae pignore donaremus, his votis annuendum perlibenter
censuimus. Quapropter, ex consulto Sacrae Rituum Congregationis, certa scientia et matura deliberatione Nostra deque Apostolicae Nostrae
potestatis plenitudine, praesentium Litterarum tenore perpetuumque in
modum, Ecclesiam Cathedralem, Deo in honorem Sanctae Mariae et
Sancti Petri Apostoli conditam et in urbe Celsona positam, ad dignitatem Basilicae Minoris, cum omnibus privilegiis et honoribus eidem titulo rite competentibus, evehimus. Contrariis quibusvis non obstantibus.
Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque
integros effectus sortiri et obtinere ; illisque ad quos spectant seu spectare poterunt nunc et in posterum plenissime suffragari; sicque rite
iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si
quidquam secus super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive
ignoranter contigerit attentari.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die ix
mensis Iulii, anno MCMLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

II
CATHEDRALE TEMPLUM MINORICENSE BASILICAE MINORIS TITULO AC PRIVILEGIIS COHONESTATUR.
P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Augustis Templis, scilicet religionis
domiciliis praecipuis et artificiosorum operum quasi spectaculis, e translaticio Sedis Apostolicae instituto decus addi solet atque honor. Quorum in numero habenda videtur Beatae Mariae Virgini Se purificanti

478

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

sacra Cathedralis Ecclesia Minoricensis, quae, postquam eiusdem nominis insula in libertatem est vindicata, ab Alfonso I I I , Rege Aragoniae,
anno millesimo ducentésimo octogesimo septimo exstructa fuit, atque
sinceri generis gotbici, quod dicunt, lineamentis etiamnum spectabilis
est et insignis. Eadem sacra Aedes, olim curialis, postea sedes Praepositi
effecta, anno millesimo septingentésimo nonagésimo quinto, Cathedralis
Templi a Pio V I , Decessore Nostro rec. me., honore fuit decorata. Cum
autem civile bellum in Hispania non ante multos annos saeviret, egregia haec domus Dei impie direpta est ac vastata. ; tamen, pace composita,
ad antiquae Basilicae rationem refecta. Admireris praesertim solium
episcopale, cuius auspicalem lapidem Nosmet Ipsi lustravimus, aram
maximam, ex marmore affabre confectam, omniumque Christifidelium
ante oculos positum, sacellum Sanctissimae Eucharistiae Sacramento
asservando. Sacerdotes denique e prioribus in huius Templi ministeriis
impigri versantur estque idem sacra supellectile affatim instructum.
Itaque Venerabilis Frater Bartholomaeus Pascual Marroig, Episcopus
Minoricensis, preces ad Nos admovit ut Templum, tot laudibus ornatum,
Basilicae Minoris nomine ac iure donaremus. Quibus libenter admissis,
Nos, ex Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura
deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum
Litterarum vi perpetuumque in modum Cathedralem Ecclesiam Minoricensem ad dignitatem et honorem Basilicae Minoris evehimus, omnibus adiectis iuribus ac privilegiis, quae eidem titulo rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces semper exstare ac
permanere; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere;
illisque, ad quos spectant seu spectare poterunt, nunc et in posterum
plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis,
auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum ex Arce Gandulfi, sub anulo Piscatoris, die xvin mensis
Septembris, anno MDCCCCIII!, Pontificatus Nostri quinto decimo.

De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

Acta PU Pp. XII

479'

III
ECCLESIA IN HONOREM B. MARIAE V. A VISITATIONE, IN OPPIDO WERLA INTRA
FINES PADERBORNENSIS ARCHIDIOECESIS CONSECRATA, BASILICIS MINORIBUS
ACCENSETUR.
P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Quam omnes gentes ex eiusmet
vaticinio ferunt laudibus. Virgini Mariae hospitae consecratum Templum, Werlae intra fines archidioecesis Paderbornensis situm, in eorum
numerum merito videtur ascribendum, quae a Romanis Pontificibus
solent peculiari honore ornari augerique. Nam, licet annis MDCCCCXIVMDCCCCXVI sit exaedificatum, tamen vetus usus, ex quo Deiparae cultores Aedem Susatensem « Sanctae Mariae ad pratum » a saeculo x n i
catervatim adibant, in hanc quasi novam sedem fuit translatus, ubi,
haud remissa animorum alacritate,

etiamnunc viget.

Est praeterea

huiusce Ecclesiae moles ea. ut plura milia capiat Christifidelium, quorum multitudo immensum fere potest, pro re nata, augeri, quandoquidem etiam in Aede vetere, huic Templo continente, atque in area abutroque latere Ecclesiae patente permagna hominum vis, voce eléctrico
invento propagata, sacris valet interesse. Interius autem Templum, in
tres alas divisum, structurae genere, quod Romanum recentioris aetatis:
appellatur, spectabile est, atque haud modica commendatur specie ac
venustate. Habent ibi admirationem manus artificum, qui in ara maxima et in parietibus Virginem Deiparam, eius vitam resque mire ab ea
patratas coloribus expressere. Cui etiam sacrae Aedi tres turres, affabre
exstructae atque haud parum editae, grave quoddam decus addunt et
ornamentum. Potissima vero ibi habetur Imago Beatae Mariae Virginis,
quae saeculo x i n ad artis rationem sculpta, Susatii olim fuit asservata
pieque exculta, sed demotis multorum animis ab Ecclesiae Catholicae
unitate, in oppidum Werlam anno MDCLXI translata, ubi in Templo,
quod diximus, perpetuis ornatur obsequiis. Praeterea Sodales Franciscales, quibus Ecclesia est credita, non pauci numero rebus divinis ibi
operantur ac munera superna Christifidelibus studiose dilargiuntur.
Iuvat quoque memorare egregium hoc Simulacrum anno MDCCCCXI, magna adstante populi multitudine, aureo diademate esse redimitum. Est
ergo hoc Templum totius amplae archidioecesis Paderbornensis princeps
marialis religionis domicilium, ad quod ducenta quinquaginta fere milia
hominum pietatis causa peregrinantium quotannis solent accedere, in.

480

Acta Apostolica ¿ Sedis - Commentarium Officiale

quibus etiam Purpurati Patres, Sacrorum Antistites, Optimates et ipse
Praeses Consilii Reipublicae moderandae numerantur. Neque praetermittendum est eos, qui proximo bello e suis sedibus deturbati sunt, cives
singulis annis W e r Iam convenire ut Almam Deiparam, gementium so
latricem, in tot rebus afflictis, deprecentur. Quo autem sacrae huius
Aedis dignitas magis augeretur atque Christifideles ad impensiorem pietatem erga Dei Genetricem provocaretur, Venerabilis Frater Laurentius Jaeger, Archiepiscopus Paderbornensis, Nos rogavit oravitque ut
eam, tot laudibus illustrem, Basilicae Minoris nomine ac iure donaremus. Quibus precibus, a Dilecto Filio Nostro Iosepho Sanctae Romanae
Ecclesiae Presbytero Cardinali Frings, Archiepiscopo Coloniensi, et
Ornatissimo Viro Conrado Adenauer, Consilii Reipublicae Germaniae
Occidentalis moderandae Praeside, confirmatis, Nos, cultus marialis
propagandi studio infiammati, libenti animo statuimus obsecundare.
Quapropter, ex Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia
ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine,
harum Litterarum vi perpetuumque in modum, Ecclesiam, in honorem
Beatae Mariae Virginis a visitatione in oppido Wer la, intra fines Paderbornensis archidioecesis, consecratam, ad dignitatem Basilicae Minoris
evehimus, omnibus adiectis iuribus ac privilegiis, quae Templis eodem
nomine insignibus, rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas,
validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere; suosque plenos
atque integros effectus sortiri et obtinere ; iisque, ad quos spectant, seu
spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari ; sicque rite
iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si
quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive
ignoranter contigerit attentari.
Datum ex Arce Gandulfi, sub anulo Piscatoris, die xvi mensis
Octobris, anno MDCCCCLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

Acta PU Pp. XII

481

EPISTULAE
I
AD E M U M P. D. VALERIUM TIT. S. SILVESTRI IN CAPITE S. R. E. PRESB. CARDINALEM VALERI, PRAEFECTUM S. CONGREGATIONIS DE RELIGIOSIS, QUEM
LEGATUM MITTIT AD CONVENTUM MARIALEM E TOTA CANADENSI REGIONE
AD SANCTUARIUM B. MARIAE V. INDICTUM, (( CAP-DE-LA-MADELEINE )) NUNCUPATUM, IN TRIFLUVIANENSI DIOECESI.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Permagnus profecto exstat amor in catholica Canadensium natione studiumque vehemens divinae religionis, quam maiores eorum primum
et maxime ex Gallia, tum ex Hibernia, mox denique aliunde auspicato
advecti sunt, quamque et ipsi sancte fideliterque coluerunt et posteris
inviolate servandam tradiderunt. Ab eiusdem nationis primordiis constans quoque semper fuit Apostolicae huius Sedis cum Canadensibus
vicissitudo benevolentiae consuetudoque officiorum. Quanta vero sit populi illius pietas erga Beatam Mariam Virginem, magnificum dedit
testimonium Congressus Marialis, qui, septem abhinc annos, exeunte
saeculo ab Octaviensi archidioecesi condita, in ipsa urbe Octavia ex
tota regione Canadensi habitus est, quique Nostra per Legatum praesentia splendidior effectus, secundum plane felicemque exitum sortitus
est. Nunc autem, hoc vertente anno Deiparae Immaculatae dicato, novus Conventus Marialis e tota Canadia proximo mense Augusto celebrabitur, ad sanctuarium Nostrae Dominae de Cap, et simulacrum
Mariae Virginis, quod in eo religiosissime colitur, sollemni ritu coronantur. Quapropter Nos indictam Congressionem, ad religionem Deiparae in populo exacuendam, non modo probamus ac dilaudamus, verum etiam, pro Nostra in Canadensem Nationem benevolentia, eidem
praesentes esse ac praeesse exoptamus. Te itaque, Dilecte Fili Noster,
qui Romanae purpurae splendore praefulges, pro egregia tua erga Caelestem Matrem pietate, Legatum Nostrum hisce litteris eligimus ac
renuntiamus, ut in sanctuario Nostrae Dominae de Cap, in Trifluvianensi dioecesi de Canada sito, perinsigne Virginis simulacrum nomine
Nostro Nostraque auctoritate aurea corona exornes et Congressui Mariali e tota Canadia ibidem ineundo, Nostram gerens personam, sollem31 - ACTA, vol. X X I , n. 12 — 16-9-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

482

niter praesidens. Quo autem ipsius Conventus celebratio majores pariat spirituales fructus, tibi ultro potestatem damus, ut, die constituta, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, assuetis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Divinorum interea donorum conciliatrix et nuntia, peculiarisque Nostrae dilectionis testis esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, Venerabili Fratri Episcopo Trifluvianensi, iisque omnibus, qui sacris sollemnibus intererunt,
amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die II mensis Iulii, in Visitatione Beatae Mariae Virginis, anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri
sexto decimo.

P I U S PP. X I I

II
AD EGREGIUM VIRUM CAROLUM FLORY, PRAESIDEM COETUS CONVENTIBUS CATHOLICORUM (( SEMAINES SOCIALES )) IN GALLIA APPARANDIS.
En ouvrant à Rennes la prochaine Session des Semaines Sociales de
France, vous n'évoquerez pas sans émotion ni reconnaissance la première de ces assemblées appelées à un si large retentissement, qui, il y
a un demi siècle, réunissait déjà quelques centaines d'auditeurs dans
la grande cité lyonnaise, toujours féconde en initiatives charitables et
sociales. Et Nous voulons Nous-même vous dire tout d'abord Notre joie
de ce Jubilé d'or et vous adresser de grand cœur en cette circonstance
Nos paternelles félicitations.
Lorsqu'en 1904 naissaient les Semaines Sociales sous l'impulsion d'un
Marius Gonin, d'un Adéodat Boissard et de quelques autres grands chrétiens nourris des enseignements de Léon X I I I , une double intention,
doctrinale et apostolique, animait ces généreux pionniers. D'une part,
déclarait Henri Lorin, leur premier Président, ils voulaient prendre pour
eux-mêmes « la conscience nette de ce que requiert et de ce qu'entraîne
le catholicisme au point de vue des relations humaines )) ; et, tournés
d'autre part vers le monde du commerce et de l'industrie, ils entendaient
« rechercher, à l'endroit des rapports sociaux, les exigences de la réalité
totale, de celle, disait-il, qu'une foi pleine nous révèle, comme de celle
qu'une observation scrupuleuse nous fournit»
1

6

1

Semaines Sociales de France, S Session, Dijon 1906, p. 9.

Acta PU Pp. XII

483

Les Semaines Sociales sont toujours demeurées fidèles à ce programme, dans un esprit de filiale docilité au Magistère de l'Eglise. Par la
compétence de collaborateurs de choix, groupés, après la morte d'Henri Lorin, autour d'Eugène Duthoit puis de vous-même, par la valeur intellectuelle de ses enseignements recueillis en une précieuse collection,
en raison aussi de la prudence de ses conclusions, qui projettent sur le
sujet traité une lumière chrétienne sans préjuger des justes libertés
d'action, votre « Université itinérante » s'est peu à peu imposée à l'attention des juristes, des sociologues, des économistes, pour faire pénétrer le
ferment de la doctrine catholique jusque dans les institutions. Elle a
su, dans le même temps, gagner la confiance de larges auditoires, où se
mêlent chaque année prêtres et laïques, hommes d'étude et hommes
d'action. Son rayonnement au surplus a depuis longtemps franchi les
frontières de votre patrie et, si les Sessions attirent des participants
étrangers toujours plus nombreux, il faut surtout se réjouir de ce que les
Semaines Sociales deviennent en plusieurs pays une institution reconnue, à laquelle l'épiscopat et le Saint Siège lui-même attachent un juste
prix.
Tâche magnifique, menée avec persévérance malgré l'ébranlement
profond des deux guerres mondiales qui interrompirent quelque temps
vos travaux. Maintes fois Nos Prédécesseurs et Nous-même avons béni
votre entreprise. Mais, en cette année jubilaire, Nous aimons vous dire Notre gratitude et le vœu que Nous formons de voir les Semaines
Sociales de France poursuivre avec succès une œuvre qui s'avère plus
utile que jamais. Tant de menaces pèsent encore sur la société, tant
d'erreurs s'efforcent d'en saper les fondements, tant de mirages séduisent les meilleurs! Aujourd'hui comme hier, les Semaines Sociales, fermes dans la doctrine, courageuses dans la recherche, fraternelles dans
la collaboration de tous, doivent être pour les catholiques et leurs divers
mouvements un carrefour vivant où, à la lumière d'exposés substantiels,
se confrontent les expériences, se forgent les convictions et se mûrissent les initiatives d'action.
Telle sera, en particulier, Nous aimons à le penser, la présente Session
de Rennes. Sous l'égide prudente et éclairée du Cardinal Archevêque de
cette catholique cité bretonne, qui accueillait déjà vos devanciers il y a
trente ans, vous désirez célébrer ce Cinquantenaire dans le travail ; et le
seul titre « Crise du Pouvoir, Crise du Civisme » prouve que vous n'avez
pas craint de traiter une grave et difficile question, dont tous les observateurs s'accordent à reconnaître le caractère d'actualité.
En abordant ce sujet, rendu plus complexe encore par le jeu des pas-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

484

sions partisanes et des intérêts particuliers, les maîtres de la Semaine
Sociale auront à cœur d'affermir leur pensée sur les principes chrétiens concernant le Pouvoir civil, si souvent réaffirmés par les Pontifes
romains, surtout depuis Léon X I I I . Quiconque, en effet, n'en possède
pas une claire notion, risquerait de se laisser abuser par une présentation toute spécieuse des problèmes nouveaux posés à l'Etat moderne.
La mission de l'Etat, rappelions-Nous au début de Notre Pontificat,
est « de contrôler, aider et régler les activités privées et individuelles de
la vie nationale, pour les faire converger harmonieusement vers le bien
commun ; or celui-ci ne peut être déterminé par des conceptions arbitraires, ni trouver sa loi primordiale dans la prospérité matérielle de la société, mais il la trouve bien plutôt dans le développement harmonieux et
dans la perfection naturelle de l'homme, à quoi le Créateur a destiné la
société en tant que moyen » .

2

En un mot, la vraie notion de l'Etat

est celle d'un organisme fondé sur l'ordre moral du monde ; et la première tâche d'un enseignement catholique est de dissiper les erreurs,
— celle en particulier du positivisme juridique, — qui, en dégageant le
Pouvoir de son essentielle dépendance à l'égard de Dieu, tendent à briser
le lien éminemment moral qui l'attache à la vie individuelle et sociale.
Seul d'ailleurs cet ordre souverain peut fonder 1'« autorité véritable
et effective» de l'Etat, dont Nous redisions l'impérieuse nécessité en
3

Notre dernier Radiomessage de Noël. Sur cette base commune, la personne, l'Etat, l'autorité publique, avec leurs droits et leurs devoirs
respectifs, sont indissolublement liés : (( la dignité de l'homme est la
dignité de l'image de Dieu ; celle de l'Etat est la dignité de la commu(

nauté morale voulue par Dieu ; celle de l'autorité politique est la dignité
de sa participation à l'autorité de Dieu » .

4

En vertu de cette intime

connexion, l'Etat ne saurait donc violer les justes libertés de la personne humaine sans ébranler sa propre autorité, et inversement c'est,
pour l'individu, ruiner sa propre dignité que d'abuser de sa liberté personnelle au mépris de sa responsabilité vis-à-vis du bien général.
Si donc on déplore une crise civique, que l'on s'interroge d'abord sur
la fidélité des uns et des autres à ces exigences essentielles de la morale
politique. Quand bien même certaines circonstances rendraient de nos
jours plus difficile l'exercice du Pouvoir, qu'on ne craigne pas de dénoncer cette carence spirituelle et morale. Dans une large mesure une crise

2

Ene. « Summi Pontificatus », A. A. S., t. 31, p. 433.

â

Cfr. A. A. S., t. 46, p. 15.

1

Radiomessage Noël 1944 - A. A. S., t. 37, p. 15.

Acta PU Pp. XII

485

du Pouvoir est une crise de civisme, c'est-à-dire en fin de compte une crise de P homme.
N'est-ce pas d'ailleurs ce que confirme l'expérience quotidienne?
S'il est vrai que, dans un Etat démocratique, la vie civique impose de
hautes exigences à la maturité morale de chaque citoyen, il ne faut pas
craindre de reconnaître que beaucoup d'entre eux, parmi ceux mêmes
qui se disent chrétiens, ont leur part de responsabilité dans le désarroi actuel de la société. Les faits sont là, qui exigent un redressement certain.
C'est, pour ne citer que les plus notoires, le désintéressement des affaires publiques, se traduisant entre autres par l'abstention électorale aux
conséquences si graves ; c'est la fraude fiscale, qui se répercute sur la vie
morale, l'équilibre social et l'économie du pays ; c'est la critique stérile
de l'autorité et la défense égoïste des privilèges au mépris de l'intérêt
général.
Dans la réaction nécessaire contre cet état de choses, le catholique doit
donner l'exemple. Car « loin d'y avoir la moindre incompatibilité entre la
fidélité à l'Eglise et le dévouement aux intérêts et au bien être du peuple et de l'Etat, les deux ordres de devoirs, que le vrai chrétien doit toujours avoir présents à l'esprit, sont intimement unis dans la plus parfais

te harmonie » . N'est-ce pas le Prince des Apôtres qui enseignait déjà :
« Soyez soumis à toute institution humaine à cause du Seigneur, ...car
telle est la volonté de Dieu »?

6

Mais d'individuel, l'incivisme devient vite collectif. Et la constitution
de groupes d'intérêts, puissants et actifs, est peut-être l'aspect le plus
grave de la crise que vous analysez. Qu'il s'agisse de syndicats patronaux
ou ouvriers, de trusts économiques, de groupements professionnels ou sociaux, — dont certains même sont au service direct de l'Etat, —• ces organisations ont acquis une puissance qui leur permet de peser sur le
gouvernement et la vie de la nation. Aux prises avec ces forces collectives, souvent anonymes, et qui parfois, à un titre ou à un autre, débordent les frontières du pays, comme aussi bien les limites de leur compée

tence, l'Etat démocratique issu des normes libérales du XIX siècle parvient difficilement à maîtriser des tâches chaque jour plus vastes et plus
complexes.
Sans doute l'enseignement de l'Eglise recommande-t-il l'existence, au
sein de la nation, de ces corps intermédiaires qui coordonnent les intérêts professionnels et facilitent à l'Etat la gestion des affaires du pays.

s

6

Radiomessage Noël 1950 - A. A. 8., t. 4 3 , p. 5 3 .
I Petri, 2, 13-15.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

486

Et toutefois, (( oseraient-elles se natter de servir la cause de la paix intérieure, ces organisations qui, pour la défense des intérêts de leurs membres, ne recourraient plus aux règles du droit et du bien commun, mais
s'appuieraient sur la force du nombre organisé et sur la faiblesse d'autrui »?

7

Le même sens chrétien de désintéressement dans le service, de

respect des devoirs de justice et de charité, ici encore est requis. Et, si
les responsables de ces organismes ne savent pas élargir leurs horizons
aux perspectives de la nation, s'ils ne savent pas sacrifier leur prestige
et éventuellement leur avantage immédiat à la loyale reconnaissance de
ce qui est juste ils entretiennent dans le pays un état de tension nuisible, ils paralysent l'exercice du Pouvoir politique et compromettent finalement la liberté de ceux mêmes qu'ils prétendent servir.
Aussi bien est-ce pour protéger la liberté du citoyen, en même temps
que pour servir le bien commun par l'active coopération de toutes les
forces vives de la nation, que les Pouvoirs publics doivent exercer leur
activité avec fermeté et indépendance. Ils le feront avec une claire vision
de leur mission et de ses limites : ils le feront « avec cette conscience de
leur propre responsabilité, cette objectivité, cette impartialité, cette loyauté, avec cette générosité et cette incorruptibilité, sans lesquelles un
Gouvernement démocratique, disions-Nous naguère, réussirait difîiciiement à obtenir le respect, la confiance et l'adhésion de la meilleure partie
8

du peuple x>.

La fidélité des gouvernants à cet idéal sera au surplus leur meilleure
sauvegarde contre la double tentation qui les guette devant l'ampleur
croissante de leur tâche : tentation de faiblesse, qui les ferait abdiquer
sous la pression conjuguée des hommes et des événements ; tentation inverse d'étatisme, par laquelle les Pouvoirs publics se substitueraient
indûment aux libres initiatives privées pour régir de façon immédiate
l'économie sociale et les autres branches de l'activité humaine. Or, si l'on
ne peut aujourd'hui nier à l'Etat un droit que lui refusait le libéralisme,
il n'en reste pas moins vrai que sa tâche n'est pas, en principe, d'assumer directement les fonctions économiques, culturelles et sociales qui relèvent d'autres compétences ; elle est bien plutôt d'assurer la réelle indépendance de son autorité, en sorte de pouvoir accorder à tout ce qui
représente une puissance effective et valable dans le pays une juste part
de responsalibité, sans péril pour sa propre mission de coordonner et
d'orienter tous les efforts vers une fin commune supérieure. Et si mê-

7

5

Radiomessage Noël 1950, loc. cit. p. 55.
Radiomessage Noël 1943, loc. cit. p. 15-16.

Acta Pii Pp. XII

487

me, pour réaliser une meilleure intégration de certains corps intermédiaires dans la communauté nationale, il pouvait parfois s'avérer opportun de les appeler à une collaboration plus étroite et plus organique
avec les Pouvoirs publics, cette question serait susceptible de faire l'objet
de nouvelles et prudentes recherches.
Et pourtant, Nous aimons le redire en terminant, que la réflexion
sur les institutions et la recherche de remèdes au niveau des structures
politiques ne fassent jamais perdre de vue les racines' morales de toute
crise du civisme. Trop longtemps le sens juridique fut vicié par la
pratique d'un utilitarisme partisan au service des intérêts particuliers
d'individus, de classes, de groupes ou de mouvements. Il faut que l'ordre
juridique se sente de nouveau lié à l'ordre moral. Et plaise à Dieu que
celui qui commande, comme celui qui se soumet, n'aient désormais devant les yeux que l'obéissance aux lois éternelles de la vérité et de la
justice !
Les maîtres de la Semaine Sociale de Rennes ne mettront pas en relief
ces graves exigences du devoir civique, sans souligner en même temps
la force surnaturelle qu'il faut recevoir de Dieu pour y demeurer fidèle.
Hommes de gouvernement aux prises avec de lourdes responsabilités,
organisations privées chargées de vastes intérêts collectifs, simples citoyens justement soucieux de servir le bien général : c'est à tous que
s'adresse l'avertissement du Psalmiste : « Si le Seigneur n'édifie pas la
maison, en vain travaillent les bâtisseurs ; si le Seigneur ne garde pas la
9

cité, en vain veille la sentinelle » . Aussi est-ce de grand cœur que Nous
appelons à ces intentions sur Nos chers fils de France et, en premier
lieu, sur les auditeurs de la Semaine Sociale de Rennes, leurs maîtres
et leur si dévoué Président, une particulière abondance de grâces, en
gage desquelles Nous vous accordons, en cette année jubilaire, Notre
très paternelle Bénédiction Apostolique.
Du Vatican, le 14 Juillet 1954.
P I U S PP. X I I
9

Ps. 126, 1.

488

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

III
AD CLARUM VIRUM IOANNEM M. HAYES, PRAESIDEM SODALITATIS (( MUINTIR
NA TIRE », OB CONVENTUM AGRICOLARUM CATHOLICORUM HIBERNIAE, IN
URBE (( ROSCREA )) INDICTUM.
We have learned with pleasure of the praiseworthy work being accomplished by the Organization «Muintir na Tire» which your apostolic zeal prompted you to found seventeen years ago.
Every effort to put Christian social teaching into practice is deserving of commendation and encouragement, not merely because the children of light - as Our Predecessor of happy memory Pius XI pointed
out (cfr. Encyclical Letter « Quadragesimo Anno » ; Acta ApostolicaeSedis, Vol. X X I I [1931],'p. 227) - must not allow themselves to be surpassed in zeal by the chîldren of darkness, but also because of the very
real benefits that accrue to the community from the application of the
Church's social doctrine.
The Organization of which you are Chairman rightly looks upon
the Parish as the basic unit of a Christian order, and We have noted
with satisfaction that this is the subject chosen for discussion at your
forthcoming Rural Week.

In order to promote the practice of justice

and charity in each one's own immediate surroundings, Muintir na
Tire fosters á spirit of neighbourliness and of self-reliance, and it inspires individuáis to devote themselves to the good of the communit^
even at a cost of personal sacrifice.
When addressing a group of farmers some years ago, We Ourselves,
referred to the need for that friendly co-operation and « mutual help,
not only in the circle of one's own family, but also between one family
and another, between one home and another » (Address to Italian Farmers, November 15, 1946) ; and We stressed the fact that the most important and most essential element of a genuine rural civilization is
a true religious spirit (cfr. ibidem).
As pointed out by Our Predecessor of holy memory, Pius X, Whom
We were recently privileged to proclaim a Saint, the restoration of
all things in Christ entails (( taking to heart the interests of the people
and especially of the working and agricultural classes, not only by
instilling the principie of religion into the hearts of all, ... but also by
endeavouring to dry their tears, to sweeten their sorrows and to im-

Acta Pii Pp. XII

489

prove their economie conditions with well-ordered measures x> (Encyclica! Letter II fermo proposito).
Faithful to that admonition, Muintir na Tire sponsors projects of
en economie, educational and recreational character. Apart f rom their
other advantages, these help to make life in the country more interesting and more attractive, and in that way they serve to stem the presentday exodus of youth from rural áreas towards towns and cities at
home and abroad, with ali the conséquent spiritual and moral dangers.
On more than one occasion We have emphasized the exalted dignity
and privilège of those who live and work on the land.

We invoke the

special blessings of Almighty God upon the work of Muintir na Tire
on behalf of the population of rural Ireland, and it is Our prayer that
its meritorious efforts to achieve its noble ideáis may be crowned with
an everincreasing measure of success.
As an earnest of that divine favour and as a mark of Oour paternal
interest, We impart from Our heart to you, belowed Son, to the members of the National Executive of Muintir na Tire, to those attending
the Eural Week and to ali who collaborate in the work of the Organization, Our special Apostolic Bénédiction.
From the Vatican, Iuly 14, 1954.

P I U S PP. X I I

IV
AD EMUM P. D. ANGELUM IOSEPHUM TIT. SANCTAE PRISCAE S. R. E. PRESB^
CARDINALEM RONCALLI, VENETIARUM PATRIARCHAM, DECEM AB INITO SACERDOTIO LUSTRA IMPLENTEM.
P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Iucundus admodum mense proximo tibi illucescet dies, quo decem ab initosacerdotio lustra favente Deo feliciter implebis. Illud enim praeclarum
munus, quod cum sacro Ordine tibi est quondam conlatum, per diuturnam hanc annorum seriem adsidue actuoseque sustinuisti. Egregia equidem nitens pietate, in Seminario Bergomensi ingenuis artibus eruditus
atque in Urbe sacris doctrinis apud Romanum Seminarium exornatus,
sacerdotii primordia egisti adiutricem operam praeclaro Episcopo Bergomensi Radini-Tedeschi per novem annos praestando. Interea theologicas disciplinas alumnis Seminarii Bergomensis studiose tradebas, dum,»

490

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

historica tuae regionis monumenta pervestigando, prima edebas volumina ad eam dioecesim illustrandam, ubi ipse natalem lucem adspexeras.
Priore autem exorto teterrimo bello, legeque ad militiam vocatus, in
officiis sanitatis inque caritatis institutis, praesertim in valetudinariis,
animarum studio sollertem curam impendisti, sauciatos quidem deteniendo omnesque ad religionis officia excitando. Exacto bello ad tuos
cives reversus, in plura Catholicae Actionis opera totus incubuisti, cultum in primis Eucharisticum et Marianum promovendo, ac per triennium spirituale regimen in Seminario Maiore suscepisti, reduces praecipue alumnos ex militari discrimine prudenter moderando. Sed in ampliore quoque campo sollertia tua enituit, quum Benedictus X V , Noster
fel. rec. Decessor, Romam te vocavit, ut Sedi ipsi Apostolicae peritiam
tuam conferres. Primo enimvero Pontificio Operi a Propagatione Fidei
studia atque curas tribuendo, Consilio Nationali pro Italiae dioecesibus praefuisti, simulque, tamquam socius Consilii Superioris Generalis,
plures extra Italiam sedes ipsius Operis diligenter invisisti; postea,
archiepiscopali auctus dignitate, munera Visitatoris Apostolici in Bulgaria, tum Delegati Apostolici ibidem, deinde in Graecia et Turcarum
Republica, inter tot locorum temporumque difficultates, alacriter peregistis Postremo autem infando bello ad finem vergente, Nosmet Ipsi
te misimus Nostrum Nuntium in Galliam, ubi, inter plures asperitates
ex eodem bello exortas, munus tuum diligenter absolvisti. Quapropter
te recens Romana purpura decoravimus ac perinsigni Venetiarum Patriarchatui praefecimus. Nunc vero, oblata arrepta opportunitate, tibi,
Dilecte Fili Noster, de sacro atque episcopali ministerio tam diu utiliterque exercito libenti animo gratulamur, copiosa dona ac solacia a Domino adprecantes. Quo autem faustitatis istius celebratio salutarior
gregi tuo evadat, tibi ultro potestatem damus, ut, statuta die, Sacro
pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque
auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad
Ecclesiae praescripta lucrandam. Divini interea auxilii in auspicium,
inque praecipui amoris Nostri pignus, Apostolicam Benedictionem tibi,
Dilecte Fili Noster, cunctoque clero ac populo tuae curae tradito, peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xvi mensis Iulii, anno
MDCCCCIX, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

Acta, Pii Pp. XII

491

ALLOCUTIO
Iis

quae
Mariae

interfuerunt

Conventui

Immaculatae »,

Romae

Sodalitatis

internationalis

(( Filiarum

habito.*

Chères Enfants de Marie Immaculée,
Dans l'Encyclique « Fulgens Corona », par laquelle Nous avons proclamé l'Année mariale actuellement en cours, Nous demandions à tous
les fidèles que cette année fût marquée par une étude plus attentive des
prérogatives de Marie en vue de mieux l'imiter et de la prier davantage. Nous les invitions aussi à prendre part aux fêtes, congrès ou pèlerinages, organisés en l'honneur de la Mère de Dieu. Or vous avez, chères Enfants, réalisé à la lettre Nos désirs, avec une docilité et un empressement qui réjouissent Notre cœur et Nous font augurer les meilleurs fruits pour votre Association internationale, pour vos différents
groupes et pour chacune d'entre vous.
Qui d'ailleurs était mieux préparé à comprendre pleinement le sens
profond de ces manifestations? N'êtes-vous pas à titre spécial les enfants
de l'Immaculée, par votre consécration individuelle mûrement réfléchie,
souvent renouvelée et loyalement pratiquée? Cette année doit donc marquer une grande date dans votre histoire. H y a sept ans, la canonisation de Sainte Catherine Labouré coïncidait providentiellement avec
le centenaire de votre Association, et de même que la naissance de celle-ci préludé à la définition du dogme de l'Immaculée Conception, en
enflammant d'une intense dévotion les âmes ravies de ce grand privilège
mariai, ainsi le pèlerinage qui s'achève aujourd'hui à Rome doit, Nous
le souhaitons vivement, stimuler l'ardeur de votre piété et l'élan généreux de vos activités apostoliques. Nous savons que c'est la préoccupation de vos directeurs et des animatrices de vos groupes, et Nous pensons que par leur intermédiaire, comme jadis par la voix de sa fidèle
servante, Catherine Labouré, Marie veut aujourd'hui renouveler son invitation aux âmes ferventes et faire converger leurs regards et leurs
cœurs vers ses mains de grâce, dont ne cessent de jaillir des rayons de
lumière : (( O Marie conçue sans péché, priez pour nous qui avons recours à vous ».
Puissiez-vous chères enfants de Marie Immaculée, mettre dans cette
invocation, diffusée à travers l'univers chrétien par la médaille mira* Habita die 17 Iulii mensis a. 1954.

492

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

culeuse, toute l'admiration et toute la confiance que mérite votre céleste patronne. Marie, à vrai dire, est la mère de tous les chrétiens;
mais l'origine surnaturelle de votre Association, l'application que vous
avez mise à pénétrer la grandeur de ses privilèges, l'amour avec lequel
vous vous êtes consacrées à Elle, sont autant de liens qui vous unissent à
l'Immaculée d'une façon particulière. Entretenez donc à son égard la
plus vive admiration! Ne craignez jamais d'exalter trop celle qui resplendira dans l'éternité comme le chef-d'œuvre de Dieu, la plus merveilleuse des perfections divines. C'est pour devenir la Mère de Dieu
qu'elle a reçu de son divin Fils tous les dons de la nature et de la grâce.
Voilà pourquoi le culte de la Vierge, si du moins on le comprend bien,
loin de rien ôter à la gloire de Dieu, remonte immédiatement à Lui, l'Auteur de tout bien, qui l'a voulue si grande et si pure.
Ayez grande confiance dans l'intercession de la Très Sainte Vierge
et demandez-lui instamment de vous aider à tenir vos promesses. Vous ne
pourriez en effet y rester fidèles sans un "secours spécial, car, de toutes
parts, le monde invite au laisser-aller, à la facilité et souvent même au
péché ; tandis que vous cherchez loyalement à faire le bien, il pénètre en
vous par ses images, sa publicité, ses spectacles, il impose à votre esprit
ses maximes, à votre goût sa mode, et vous n'échapperiez pas seules à
ses embûches et ses déformations. Voilà pourquoi votre Association constitue une aide providentielle, en vous éclairant et en vous soutenant
dans le combat spirituel, qui se livre nécessairement entre le monde et
vous.
Vous avez d'abord besoin d'une formation chrétienne sérieuse. L'explication du catéchisme reçue à l'âge de dix ou douze ans, si soignée qu'on
l'imagine, ne saurait suffire pour toute la vie. A mesure que vous grandissez, vous rencontrez de nouvelles difficultés et de nouveaux problèmes,
qui appellent des éclaircissements et les conseils de ceux qui vous parlent au nom de l'Eglise. Vous aurez aussi à cœur de lire la revue de
votre Association, qui s'adressant à un nombre important d'adhérentes,
et basée sur une large information, répond aux questions que se pose
toute Enfant de Marie.
Etudiez personnellement la doctrine chrétienne dans les ouvrages
que l'on vous indiquera ; méditez les grands mystères qui nourrissent la
piété; lisez les Evangiles, où vit à jamais le Divin Maître dans ses paroles de vérité, dans ses gestes de miséricorde, dans la sublime simplicité de son Cœur doux et humble. Aimez à prendre contact avec la vie des
saints, ces héros du christianisme, si humains et si courageux, et recherchez-y tout ce qui peut alimenter, approfondir et fortifier votre foi.

Acta Pii Pp. XII

493

Vous vivez en effet dans un monde constamment oublieux de Dieu et
de l'au-delà, où la seule préoccupation de la foule semble être la satissfaction des besoins temporels, le bien-être, le plaisir, la vanité, Pour
garder votre liberté en face d'appels, souvent intéressés, qui s'adressent
de toutes parts à vos sens, a votre curiosité, qui sollicitent votre attention, votre temps, votre argent, parfois même votre cœur, il faut édifier
au dedans de vous une forteresse spirituelle, où, dans le recueillement et
le silence, vous continuiez à écouter respectueusement la voix de Dieu ;
en un mot, ayez une vie intérieure nourrie d'une foi solide et éclairée.
Cette raison suffirait déjà pour vous inciter à vous unir et à étudier
ensemble l'enseignement de l'Eglise ; mais il en est d'autres, non moins
importantes. Dans votre Association vous trouverez non seulement la lumière, mais aussi la force. De vous sentir nombreuses et pleinement
d'accord sur l'idéal de votre vie chrétienne, n'est-ce pas un puissant
soutien dans l'action quotidienne? Car il ne sufft pas de savoir ; il faut
agir en conséquence, il faut se compromettre et vaincre le respect humain. L'attitude nette qu'une jeune fille isolée n'osera guère adopter,
plusieurs, qui auront réfléchi et prié ensemble, la prendront sans crainte.
Il est inutile de donner ici beaucoup de précisions ; les points sur lesquels
la morale chrétienne demande l'effort généreux et la réaction décidée
de la jeunesse, vous les connaissez bien : ce sont la tenue d'abord, puis
les conversation, les lectures, les spectacles, les relations. Oh! Combien
de jeunes filles ne croient pas commettre de faute, en suivant docilement
certaines modes éhontées. Elles rougiraient certes, si elles devinaient
l'impression et le sentiments de ceux qui les regardent. Que ne voientelles le tort causé par les excès de certains exercices de gymnastique et
de sport, qui ne conviennent pas à des jeunes filles vertueuses? Que de
péchés commis ou provoqués par des conversations trop libres, par des
spectacles immodestes, par des lectures dangereuses Oh! que les consciences sont devenues lâches et les mœurs païennes!
La plupart d'entre vous, chères enfants de Marie Immaculée, se destinent au mariage. Puissiez-vous dans vos réunions, sous la conduite
prudente de guides expérimentés, comprendre à la lumière de vos responsabilités prochaines quelle doit être votre conduite aujourd'hui et
comment on se prépare dignement à la haute mission de mère de famille. Comment répondrez-vous devant Dieu de l'âme de vos enfants,
si vous ne savez pas vous imposer à vous-mêmes dès maintenant la retenue, la maîtrise de soi, sans lesquelles il devient impossible d'observer
les commandements de Dieu et de remplir les devoirs de l'éducateur?
Et si la grâce divine vous invitait à la vie parfaite, craignez de rester

494

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

sourdes à son appel et de vous rendre indignes d'un si grand don par
des négligences et des complaisances coupables.
Quel que soit d'ailleurs le genre de vie que Dieu vous réserve, comportez-vous dès maintenant avec l'aide de la Très Sainte Virge selon la noblesse contractée au baptême. Car la filiation divine, qui donne à l'homme non seulement le nom, mais aussi la qualité d'enfant de Dieu, Marie, notre Mère, nous en fera comprendre et aimer les obligations.
Jésus lui-même du haut de sa croix voulut ratifier par un don symbolique et efficace la maternité spirituelle de Marie à l'égard des hommes,
quand il prononça les paroles mémorables : « Femme, voici ton fils ».
En la personne du disciple bien-aimé, il confiait ainsi toute la chrétienté à la Très Sainte Vierge. Le « Fiat » de l'Incarnation, sa collaboration à l'œuvre de son Fils, l'intensité des souffrances endurées pendant la Passion, et cette mort de l'âme qu'elle éprouva au Calvaire,
avaient ouvert le cœur de Marie à l'amour universel de l'humanité, et
la décision de son divin Fils imprima le sceau de la toute puissance à sa
maternité de grâce. Désormais l'immense pouvoir d'intercession, que
lui confère auprès de Jésus son titre de Mère, elle le consacre tout entier
à sauver ceux que Jésus lui désigne du haut du ciel, en lui disant encore : « Femme, voici tes enfants ».
Demandez, chères Enfants, à la Vierge Immaculée, de vous obtenir
un esprit filial vis-à-vis de Dieu. Qu'elle vous enseigne à prier, comme
elle le fit dans son Magnificat, le regard tourné vers le Tout-Puissant
avec joie et reconnaissance ; qu'elle vous enseigne la docilité, comme elle le fit à Cana, quand elle suggéra aux serviteurs de faire tout ce que
leur dirait son divin Fils ; qu'elle vous obtienne enfin une immense charité fraternelle et apostolique, comme elle le fit par sa prière au milieu
des premiers chrétiens réunis au Cénacle.
Tandis que Nous formulons ces souhaits, Nous vous assurons encore
de toute l'affection de Notre cœur paternel et Nous vous donnons, en
gage des abondantes faveurs du ciel, pour vous-mêmes, vos familles, tous
ceux qui vous sont chers, Notre Bénédiction Apostolique.

Acta Pii Pp. XII

NUNTII

495

RADIOPHONICI
I

CHRISTIFIDELIBUS BRITANNIAE MINORIS, PEREGRINIS AD SANCTUARIUM (( SAINTE
ANNE D ' A U R A Y )) NUNCUPATUM.*

Chers Als et filles de Bretagne, pèlerins de Sainte Anne d'Auray,
Au moment où le très vénéré et très digne Cardinal Archevêque de
Rennes se dispose à lire la consécration qui renouvellera le don de vousmêmes, de vos familles, de vos malades, de vos écoles, de vos paroisses,
au Cœur Immaculé de Marie, le Père de tous les fidèles se rend attentif
à cette grande action, il vient vous encourager et vous hénir. S'il Nous
est permis de reprendre à Notre Saint Prédécesseur Pie X les paroles
qu'il adressait en 1906 au Cardinal Labouré, Nous voudrions vous dire,
en cette circonstance solennelle, qu'« au milieu des haines dont la foi
catholique est l'objet », c'est particulièrement de vous que « Nous attendons ... la meilleure part de Notre joie ».
La Bretagne, Nous le savons, a toujours été une Terre de Marie, et
elle veut le demeurer. Les signes de votre dévotion à la Très Sainte Vierge
sont innombrables : dans vos diocèses, combien d'églises lui sont dédiées;
dans les sanctuaires de vos pays, combien de Vierges couronnées reçoivent chaque jour l'hommage de vos prières ; dans vos familles, combien
ont reçu au saint baptême le nom de Marie! Oh! portez-le tous dans le
cœur ce nom béni de la Mère de Dieu ! Honorez-le par votre piété, honorez-le plus encore par votre vie!
Que la consécration solennelle d'aujourd'hui soit pour vous un rempart contre les tentations, un motif de confiance dans la prière, un stimulant dans la lutte de tous les jours au service de Dieu. Quiconque s'est
consacré à Marie lui appartient de façon spéciale. Il est devenu comme
un sanctuaire de la Très Sainte Vierge ; l'image de Marie l'aide à écarter
avec énergie toute pensée mauvaise ; l'amour de Marie lui donne le courage d'entreprendre de grandes choses, de vaincre le respect humain, de
secouer l'égoïsme, de servir et d'obéir patiemment. Le regard fixé intérieurement sur elle, il s'affectionne à la pureté, à l'humilité, à la charité,
dont l'âme de la Vierge était rayonnante; il prend en haine le péché, il
* Datus die 26 Iulii mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

496

le combat en lui-même et lui fait la guerre de toutes ses forces. Quand
il voit l'Immaculée fouler aux pieds le serpent infernal, quand il contemple la Mère de Dieu qui élève entre ses bras son divin Fils, sa volonté
ne peut plus avoir aucune complaisance pour le mal ; au contraire, il est
fier d'appartenir à Jésus et à Marie, il sait aussi que Marie le presse de
faire tout ce que Jésus commande ou désire.
Mettez-vous donc avec confiance sous le manteau qu'elle ouvre de ses
deux bras maternels pour accueillir tous ses enfants ; que tous les fils de
Bretagne se retrouvent unis sous son patronage ; qu'ils lui fassent une
cour et une garde d'honneur et se montrent partout et toujours de dignes fils d'une telle Mère.
Les exemples ne manquent pas, dans votre histoire, d'extraordinaire
et très féconde dévotion à Marie. Nous n'en citerons qu'un seul, le plus
remarquable sans doute, celui de saint Louis-Marie Grignion de Montfort, que Nous avons eu le bonheur d'élever aux honneurs suprêmes de
l'Eglise le 20 Juillet 1947. Recevant le lendemain les nombreux pèlerins
bretons, vendéens et poitevins venus à Rome en cette occasion, Nous déclarions : « Tous les saints, assurément, ont été grands serviteurs de
Marie, et tous lui ont conduit les âmes ; il (Saint Louis-Marie) est incontestablement un de ceux qui ont travaillé le plus ardemment et le plus efficacement à la faire aimer et servir ». Aujourd'hui, Nous adressant à
tous ceux qui entendent faire de leur consécration au Cœur Immaculé de
Marie un acte important et définitif, Nous leur disons : à l'imitation de
saint Louis-Marie Grignion de Montfort et de tous les saints bretons,
faites aimer et servir Marie.
Cela suppose avant tout que vous pratiquerez vous-mêmes les vertus
de Marie: la délicatesse de son Cœur Immaculé; le recueillement et
l'esprit de prière, dont parle l'Evangile, quand il rappelle par deux
fois

1

qu'elle conservait dans son cœur le souvenir des grâces de Dieu

et des actions de l'Enfant Jésus; l'amour de Dieu, humble, ardent et
joyeux, qui éclate dans le Magnificat ; l'amour des autres également, de
tous les autres, de ses parents, de ses amis, de tous les hommes, cette
charité incomparable qui la fait voler au service de sa cousine Elisabeth,
dès qu'elle apprend sa prochaine maternité, qui la rend attentive à la
gêne des époux, quand le vin vient à manquer aux noces de Cana, qui
l'unit enfin de façon si douloureuse et si profonde aux souffrances de son
divin Fils pour le salut du genre humain. Oui, la Très Sainte Vierge,
dont la condition fut si humble, dont l'Evangile ne rapporte que si

1

Luc. 2, 19; 2, 51.

Acta Pii Pp.

XII

497

peu de choses, dont le silence remplit presque toute la vie, la Sainte
Vierge a vu Dieu accomplir en elle les plus grandes choses sans perdre cette étonnante modestie qui remplit d'admiration. Et c'est pourquoi elle reste le modèle de tous les chrétiens. Avec le Sauveur luimême elle est demeurée cachée à Nazareth, unie à Lui dans la douceur
et l'humilité, dans l'accomplissement du devoir quotidien et des travaux domestiques, dans la patience et la prière. On ne connaît d'elle
aucun miracle, aucune action extraordinaire, mais elle a aimé Dieu de
tout son cœur, de toute son âme, de tout son esprit, et de toute sa force.
C'est là le premier commandement. Et elle a aimé le prochain comme
soi-même. « De plus grand que ceux-là il n'est aucun autre commandement )).

2

Toutefois, les fidèles qui ressentent pour la Très Sainte Vierge une
dévotion spéciale, veulent souvent mettre toute leur vie à son service
et s'unir à d'autres pour propager son culte. Il existe depuis des siècles
dans l'Eglise des Associations placées sous le patronage de Marie, qui
ont joué dans la sanctification personnelle de nombreux chrétiens et
dans l'exercice du zèle apostolique un rôle providentiel maintes fois
loué par Nos Prédécesseurs et par Nous-même. Nous voulons parler,
entre autres, de ces Congrégations Mariales, que Nous avons appelées
l'Action catholique dans l'esprit de la Très Sainte Vierge, et dont la
Constitution Apostolique (( Bis saeculari » du 27 Septembre 1948 a défini la nature et l'esprit. Nous avons appris avec joie qu'elles ont de
fervents promoteurs en Bretagne, et Nous souhaitons qu'elles trouvent
dans ce pays de la Vierge un terrain fécond, d'où sortiront des légions
d'âmes ferventes et apostoliques. Ce qu'elles accomplissent dans les
nations les plus diverses et les plus éloignées de la chrétienté, pourquoi
ne le feraient-elles pas dans cette chère Bretagne, dont la foi ancestrale
connut de si brillantes époques, de si ardents renouveaux?
Vous seriez étonnés, chers fils et filles de Bretagne, si aujourd'hui,
en cette fête de sainte Anne, et ici, à Auray, où elle est vénérée d'une
manière si émouvante, Nous n'avions un souvenir pour celle que vous
appelez à si juste titre la Bonne

Mère. Aimez-la bien, cette bonne Sainte

Anne. Continuez à placer vos foyers sous sa protection. En mettant
Marie au monde, elle a donné à l'humanité la plus merveilleuse des
créatures, la plus sainte des femmes, le chef d'œuvre de Dieu. N'est-ce
pas assez pour que vous l'aimiez et l'honoriez d'une manière unique?

2

MARO. 1 2 , 3 0 - 3 1 .

32 - ACTA, vol. X X I n. 12. — 16-9-1954.

Acta Apostolicae

498

Sedis - Commentarium Officiale

Implorant donc l'intercession de Sainte Anne et de la Très Sainte
Vierge, Nous appelons sur vous tous, sur vos foyers, vos écoles, vos
paroisses, vos diocèses, sur toute la Bretagne, l'effusion la plus abondante des grâces de Dieu, et du fond du cœur Nous vous en accordons
pour gage Notre paternelle Bénédiction Apostolique.
Revo

mélet

Kalon

Gian Mari!

Revo

mélet

Santez

Anna Patronez

vad

er

Vretoned!

II
CHRISTIFIDELIBUS E TOTA CANADENSI REGIONE OB CONVENTUM MARIALEM AD
SANCTUARIUM (( CAP-DE-LA-MADELEINE )) IN DIOECESI TRIFLUVIANENSI COADUNATIS *

(( Le Seigneur a rendu votre nom si glorieux que la bouche des hommes ne cessera de vous louer )).* Ces mots par lesquels l'Eglise dans sa
liturgie salue la Vierge Mère de Dieu, Nous viennent spontanément à
l'esprit, à l'instant où Nous vous rejoignons par la pensée, chers fils du
Canada, à la fin de votre mémorable Congrès Mariai. Mieux encore que
par la pensée, Nous sommes réellement présent parmi vous en la personne de Notre très-digne Légat, qui apporte à votre Evêque bien-aimé, à
toute la hiérarchie et à son troupeau, Notre salut paternel et affectueux.
Mais vous avez demandé quelque chose de plus ; vous avez désiré recevoir
un message de Nos propres lèvres, entendre Notre voix par delà les
mers, et Nous sommes heureux de pouvoir vous satisfaire per ce bref
discours.
La bouche des hommes ne cessera de vous louer, ô Vierge Marie!
Certes ces paroles ont trouvé leur accomplissement d'année en année
chez les enfants loyaux et dévoués de l'Eglise au Canada. Vous êtes
précisément en ce moment rassemblés dans un des lieux les. plus sacrés
de la tradition mariale, au confluent de trois rivières, où les héroïques
missionnaires venus de la France catholique dédièrent leur première
chapelle permanente à l'Immaculée Conception de Marie. C'est en 1634
que Jérôme Lalement écrivait : « A la fête de la Conception de la sainte
Vierge, se firent les seconds baptêmes de seize personnes... il semble
que nous avons tout sujet de reconnaître et de remarquer ce saint jour,
destiné à la mémoire et à l'honneur de la première grandeur de cette
* Datus die 15 Augusti mensis a. 1954.
1

Epist, in festo Septem Dolor. B. M. V. - Ex libr. Iudith, lg, 25.

Acta

Pii

Pp.

XII

499

sainte Vierge, pour celui de la Naissance de cette nouvelle Eglise et du
commencement du bonheur et de la bénédiction du pays. Nous avons
bien raison de croire que celle, en honneur de laquelle est consacrée
cette Fête, a mis la main à cet ouvrage, et l'a conduit depuis, au point...
que nous voyons de nos yeux, avec une consolation qui ne se peut expliquer )).

2

C'est votre partage, chers fils, de mesurer pleinement l'abondance de
ces bénédictions qui dépasse tout ce qu'avaient jamais rêvé les glorieux
fondateurs de votre Eglise. Bénédictions d'une foi, qui n'a jamais défailli au cours des siècles ; d'une vie de famille, où les voix de nombreux
enfants remplissent de joie la maison ; bénédictions d'un labeur probe,
soutenu par la fidélité à la Messe et aux sacrements ; des vocations sacerdotales et religieuses, qui sont le témoignage tangible d'un noble esprit
de sacrifice et la garantie que l'œuvre divine de la rédemption commencée
par le Christ continuera, avec le secours de sa grâce, dans votre patrie
et en terre de missions.
Votre beau pays, doté par le Créateur de ressources inestimables,
terrain de rencontre où deux grandes cultures harmonisent leurs caractères propres, peut regarder avec confiance l'avenir. De même que
chacun de vous a conscience de contribuer par son travail à la prospérité de sa patrie, quelles responsabilités ne portez-vous pas devant Dieu
et l'Eglise ! A l'évolution rapide de la société et de ses institutions, doit
correspondre sur le plan religieux un effort parallèle. Il importe que
le chrétien soit présent là où s'exerce pour le bien une influence décisive.
Attentif à suivre le mouvement des idées, il intervient à temps pour
défendre et promouvoir les principes de la saine morale, appuyée et
prolongée par les lumières de la Révélation ; dans la législation, les
associations et mouvements professionnels et culturels, le moyens d'information, il veille à sauvegarder pleinement les droits et les prérogatives de la personne humaine vis-à-vis de sa destinée temporelle et éternelle.
La Vierge Marie vous aidera dans cette tâche importante. Il vous
suffira de la regarder, de la contempler longuement et de laisser jaillir
de votre cœur les sentiments de louange et d'admiration que tout naturellement Elle inspire.
Lift up your soûls, then, beloved children, and let Canada from
coast to coast and up to the frozen flelds of the North echo the praise
and prayer that rise from grateful, loving hearts to swell the chorus of
three centuries in vénération of her, whom the dying Christ gave to be
2

Relations, Ed. Thwaites, vol. X V I I , p. 33-34.

500

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

your mother. Raise your eyes for a moment from this sin-sodden earth
to contemplate sheer white purity of life; distract yourselves for a
brief space from the weaknesses of human nature and recali that in one
that nature has never wavered in its burning love of God, has never
weakened its complete union with Christ Jesus.

The holiness of her

Son was unthinkably beyond and above the holiness of His mother;
but the growth of her holiness so far surpasses all other created holiness,
as to recede into unapproached heights of splendour before the dazzled
gaze of saints and angels.
Oh, sinless, pure, grace-filled soul!

When will men learn to value

the gifts of this passing world at their true worth ; to understand that
Truth is a more precîous possession than wealth ; that a soul sanctified
by God's love is a greater treasure than empires ; that a world at enmity with God has lost its right to hope for lasting peace, because
justice without God has a hollow ring?
Oh, Mary, Virgin Mother of God and our Mother, accept the homage
of affection and vénération which the Congress of Trois-Bivières brings
to your throne in the ñame of all the faithful of Canada.

Show them

always the path that leads to union with your divine Son ; protect them
against the evil spirits that lurk along the way, so that one day they
may join their mother and the whole court of heaven in adoration of
the one true God forever.
Que cette prière porte à la Vierge les souhaits que Nous formulons au
terme de votre Congrès. Tandis que Nous invoquons les bénédictions du
Ciel sur vous, Vénérables Frères, sur tous les prêtres, les religieux et
les religieuses et sur tous les fidèles du Canada, Nous vous en donnons
pour gage, dans toute l'effusion de Notre cœur paternel, Notre Bénédiction Apostolique.

Acta

Pii

Pp.

XII

501

ORATIO
AD PROPITIANDTJM DEUM, OB EXSECRANDA VERBA IN E U M ET IN BEATOS CAELITES PROLATA OPFENSUM.

O augustissima Trinità — Padre, Figliuolo e Spirito Santo — che,
pur da tutta l'eternità in te e per te infinitamente felice, ti degni di
accettare benignamente l'omaggio che dalla universa creazione s'innalza fino al tuo trono eccelso ; distogli, te ne preghiamo, i tuoi occhi
e storna il tuo udito divino da quegli sventurati che, o accecati dalla
passione o trasportati da impulso diabolico, iniquamente bestemmiano
il tuo nome e quello della purissima Vergine Maria e dei Santi.
Trattieni, o Signore, il braccio della tua giustizia, che potrebbe
ridurre al nulla coloro che osano farsi rei di tanta empietà.
Accetta l'inno di gloria, che incessantemente si leva da tutta la
natura : dall'acqua della fonte che scorre limpida e silenziosa, fino agli
astri che risplendono e si volgono con giro immenso, mossi dall'Amore,
nell'alto dei cieli. Accogli in riparazione il coro di lodi che, come incenso
innanzi agli altari, sale da tante anime sante che camminano, senza mai
sviarsi, nei sentieri della tua legge e con assidue opere di carità e di
penitenza si studiano di placare la tua giustizia offesa ; ascolta il canto
di tanti spiriti eletti che consacrano la loro vita a celebrare la tua gloria,
la lode perenne che in tutte le ore e sotto tutti i cieli ti offre la Chiesa.
E fa che un giorno, convertiti a te i cuori blasfemi, tutte le lingue e tutte
le labbra servano ad intonare concordi quaggiù quel cantico che risuona
senza fine nei cori degli angeli : Santo, Santo, Santo è il Signore Dio
degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Così sia!

P I U S PP. X I I
(Mille giorni d'indulgenza ogni volta)

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

502

A C T A

SACRA

SS.

C O N G R E G A T I O N U M

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

i
PISANAE ET LUCENSIS
DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM ARCHIDIOECESIM
Exc. P. D. Hugo Camozzo, Archiepiscopus Pisanus, consentiente
Exc. P. D. Antonio Torrini, Archiepiscopo Lucensi, ab Apostolica Sede
nuper petiit ut territorium paroeciae Ss. Annae et Antonii pagi, cui
nomem Palagnana, in oppido Stazzema, modo pertinens ad archidioecesim Pisanam, pro bono fidelium ibidem commorantium et profectu ecclesiasticae disciplinae, ad archidioecesim Lucensem, cui propius adiacet,
aggregar etur.
Sacra igitur Consistorialis Congregatio, rei opportunitate perspecta, vigore specialium facultatum sibi a Ssmo Domino Nostro Pio Divina
Providentia Pp. X I I tributarum, ac suppleto, quatenus opus sit, interesse habentium vel habere praesumentium consensu, vi praesentis Consistorialis Decreti, perinde valituri ac si Apostolicae sub plumbo Litterae
expeditae forent, statuit ut pagus Palagnana cum propria paroecia ac
territorio ab archidioecesi Pisana dismembretur et archidioecesi Lucensi adiungatur, mutatis, hac ratione, utriusque archidioecesis finibus.
Ad haec autem perficienda, eadem Sacra Consistorialis Congregatio
deputat Exc. P. D. Hugonem Camozzo, Archiepiscopum Pisanum, eidem
tribuens facultates ad id necessarias et opportunas, etiam subdelegandi,
ad effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate
constitutum, facto onere mittendi quam primum ad ipsam Sacram Congregationem authenticum exemplar actus peractae exsecutionis. Contrariis quibusvis minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
19 mensis Februarii 1954.
68 Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. & S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

Sacra

Congregatio

Consistorialis

503

II
CARTHAGINENSIS IN H I S P A N I A - ORIOLENSIS
VALENT IN AE
DECRETUM
DB F I N I U M MUTATIONE

Cum per Conventionem inter Sanctam Sedem et Hispanicam Rempublicam, die 27 Augusti anno 1953 initam, statutum fuit ut dioecesium
Hispanicarum territoria aptius disponerentur, Apostolica Sedes, maius
animarum bonum prae oculis usque habens, dioecesium Carthaginensis
in Hispania, Oriolensis et Valentinae finibus nonnullas mutationes afferendas censuit.
Quapropter Ssmus Dominus Noster Pius Divina Providentia Pp. X I I ,
de consilio Exc. P. D. Hildebrandi Antoniutti Archiepiscopi titularis
Synnadensis in Phrygia et in Hispania Nuntii Apostolici, praehabitis
favorabilius votis Excfiiorum PP. D D . Raymundi Sanahuja y Mareé,
Episcopi Carthaginensis in Hispania, Iosephi Garcia y Goldaraz, Archiepiscopi Vallisoletani et Administratoris Apostolici dioecesis Oriolensis,
necnon Marcellini Olaechea Loizaga, Archiepiscopi Valentini, suppleto
quatenus opus sit, eorum quorum intersit vel qui sua interesse praesumant, consensu, praesenti Consistoriali Decreto quae sequuntur dignatus
est statuere.
1. A territorio dioecesis Carthaginensis in Hispania separat paroecias,
quae vulgo nuncupantur Santiago de Villena, S. Maria de Villena,
et Sax simul cum ecclesia filiali vulgo Encina, easque, hac ratione separatas, dioecesi Oriolensi perpetuo adnectit ;
2. A dioecesi Oriolensi distrahit territorium paroeciae vulgo Ayora
cum filiali ecclesia S. Luciae et perpetuo archidioecesi Valentinae adscribit.
Mandat insuper ut clerici qui in memoratis paroeciis legitimum habent domicilium, illi dioecesi censeantur incardinati cui eaedem respective uniuntur ; ut quoad bona ecclesiastica et pias fundationes Codicis Iuris Canonici normae adamussim serventur, et ut omnia documenta
et acta memoratarum paroeciarum clericos, fideles et bona temporalia
respicientia a Curiis, in quibus custodiuntur, ad Curias dioecesium quibus iidem clerici, fideles et bona temporalia adnectuntur, quam primum
transmittantur,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

504

Ad haec omnia perficienda eadem Sanctitas Sua deputare dignata est
quem supra memoravimus Excmum P. D. Hildebrandum Antoniutti, ei
tribuens necessarias et opportunas facultates etiam subdelegandi, ad
effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito ad hanc S. Congregationem Consistorialem
transmittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoriale Decretum, perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae fuissent.
Datum Romae, ex Aedibus S. C. Consistorialis die 13 Martii anno
Mariali 1954.

£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

III
ROMANAE - PORTUENSIS ET S. RUFINAE
DECRETUM
DE FINIUM DIOECESIUM DELIMITATIONE
Cum Romana ac Portuensis et S. Rufinae dioeceses, in terminali
regione, quae a septemtrione ad meridiem patet, incertos usque habeant
proprii territorii fines, cumque ibidem, novis extructis aedibus, incolarum numerus magis magisque augeatur, quo melius spirituali eorumdem
fidelium curae ac regimini consuleretur, Emus ac Revmus P. D. Eugenius S. R. E. Cardinalis Tisserant, Episcopus Ostiensis, Portuensis
et S. Rufinae, Sacri Purpuratorum Patrum Collegii Decanus, et Emus
ac Revtmus P. D. Clemens S. R. E. Cardinalis Micara, Episcopus Veliternus et Ssmi D. N. Papae pro Romana dioecesi Vicarius Generalis,
novam eamque aptiorem inter utrasque dioeceses finium delimitationem proposuerunt.
Itaque Ssmus D. N. Pius Divina Providentia Pp. X I I , rei opportunitate perspecta, audita S. Congregatione Consistoriali, propositae memoratarum dioecesium territorii finitioni benigne adnuendum censuit.
Quapropter, suppleto quatenus opus sit interesse habentium vel habere praesumentium consensu, praesenti Consistoriali Decreto, perinde
valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent, inter Ro-

Sacra Congregatio Consistorialis

505

manam dioecesim ac finitimam Portuensem et S. Rufinae hos, qui sequuntur, fines constituendos decernit :
1. Partendo dall'attuale delimitazione costituita dal Fosso del Cuore,
il confine scende lungo il suo corso fino al punto in cui sfocia nel Fosso
della Valchetta ; risale quindi il corso di quest'ultimo per circa 500 metri
e di lì segue il confine catastale tra le proprietà del sig. Cartoni (in territorio di Roma) e del sig. Gambino (in territorio di Porto e S. Rufina),
fino a tagliare la via de La Giustiniana all'altezza del Km. 6.900.
2. A sud della via de La Giustiniana segue, per ancora un Km. circa,
il confine di proprietà, quindi corre lungo il fossetto di scolo fino al
punto in cui questo tocca il Fosso della Crescenza; risale il Crescenza
per circa 200 metri fino alla confluenza tra il Crescenza medesimo e il
Fosso della Volusia; risale quindi la valle del Volusia fino a riuscire
sulla via Cassia all'altezza del Km. 11,700.
3. Dal Km. 11,700 della via Cassia, il confine scende, verso sud ovest,
lungo il fossetto di scolo fino a toccare il Fosso dell'Acqua Traversa ;
risale quindi lungo il corso di questo fino a quota 94, e di lì, seguendo
il fondo valle, riesce sulla via Trionfale all'altezza del Km. 10.
4. Dalla via Trionfale verso ovest, si prende, al Km. 10,200, lo stradino aziendale che gira dietro il casello ferroviario; si segue il detto
stradino fino a che tocca il Fosso degli Ebrei, quindi il Fosso degli
Ebrei fino alla sua confluenza con il Fosso dell'Acquasona, e di lì il
Fosso dell'Acquasona fino all'altezza del Fontanile del Mascherone.
5. Dal detto punto dell'Acquasona il confine risale la Valle del Fontanile del Mascherone e prosegue, sempre verso sud, lungo le vie di
Mazzalupetto e della Palmarola, fino a che quest'ultima scavalca il
Fosso della Palmarola; corre quindi lungo il detto Fosso e la sua prosecuzione col nome di Fosso della Maglianella.
6. A circa due K m . dall'incrocio con la via Aurelia, il confine lascia il
Fosso della Maglianella e risale lungo i termini catastali della Tenuta
Maglianella del sig. Canestro, seguendoli lungo il Fosso della Quistione
e dopo questo fino a che toccano la via della Monachina; corre quindi
lungo la via della Monachina fino al punto in cui questa riesce sullavia Aurelia all'altezza del Km. 12.
7. A sud della via Aurelia il confine segue la via di S. Maria Nuova
e la sua derivazione col nome di via del Pescaccio fino a raggiungere
il nuovo Raccordo Anulare di Roma ; segue quindi il detto Raccordo fino
al punto in cui scavalca il Fosso della Lupara; di lì corre lungo il
Fosso della Lupara e la sua prosecuzione col nome di Tagliente, fino
alla confluenza con il Tevere.

Acta

506

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

Ad haec autem exsequenda Ssmus Dominus Noster deputare dignatus est eumdem Emum ac Revmum P. D. Eugenium S. R. E. Cardinalem Tisserant, Eidem tribuens necessarias et opportunas facultates
etiam subdelegandi, ad effectum de quo agitur, quemlibet virum ecclesiasticum in dignitate constitutum, cum onere quam primum mittendi
ad hanc S. Congregationem Consistorialem authenticum exemplar actus
peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus S. Congregationis Consistorialis, die 5
Aprilis 1954.
££i Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

IV
TOLETANAE - GIENNENSIS - GUADICENSIS
DECRETUM
DE FINIUM DIOECESIUM MUTATIONE
Maiori animarum bono prospiciens, Apostolica Sedes nonnullas mutationes dioecesium Toletanae, Giennensis et Guadicensis finibus afferre
censuit, eo vel magis quod Pactis die 27 Augusti 1953 inter Sanctam Sedem et Hispanicum Gubernium initis fuerit statutum, ut dioecesium Hispaniarum territoria aptius disponerentur.
Quapropter Ssnlus Dominus Noster Pius Divina Providentia Pp. X I I ,
de consilio Excud P. D. Hildebrandi Antoniutti, Archiepiscopi titularis
Synnadensis in Phrygia et in Hispania Nuntii Apostolici, praehabitis
favorabilius votis Eimi ac Revimi P. D. Henrici S. R. E. Cardinalis
Pia y Deniel, Archiepiscopi Tole tani, Excimorum PP. D D . Raphaelis
García y García de Castro, Archiepiscopi Granatensis et Administratoris
Apostolici dioecesis Giennensis, atque Raphaelis Alvarez Lara, Episcopi
Guadicensis, suppleto, quatenus opus sit, quorum intersit vel eorum
qui sua interesse praesumant consensu, praesenti Consistoriali Decreto
a finibus archidioecesis Toletanae distrahit ecclesiasticas circumscriptiones quas archipresbyteratus vulgo Cazorla et Huesear vocant, alteram
dioecesi Giennensi alteram vero Guadicensi perpetuo adnectit una cum
ecclesiis, domibus, bonis ecclesiasticis quibuslibet, piisque fundationibus,
mutatis hac ratione dioecesium limitibus.

Sacra Congregatio

Consistorialis

507

Statuit insuper Sanctitas Sua, ut Clerici in paroeciis memoratorum
archipresbyteratuum legitimum habentes domicilium, statim ac praesens
Decretum ad exsecutionem deductum fuerit, illi dioecesi censeantur incardinati, cui eaedem paroeciae nunc attribuuntur ; ac pariter ut omnia
acta et documenta Clericos, fideles et bona temporalia paroeciarum, quibus supra innuimus, respicientia, a curia Toletana ad curias Giennensem
et Guadicensem respective transmittantur.
Ad haec omnia perficienda Sanctissimus Dominus Noster memoratum
Excmum P. D. Hildebrandum Antoniutti deputare dignatus est, necessarias et opportunas tribuens facultates etiam subdelegandi, ad effectum
de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum,
onere imposito ad S. Congregationem Consistorialem quam primum remittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoriale Decretum perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
XXIII Aprilis, anno Mariali MCMLIV.
£8 Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

V
TUCUMANENSIS
DECRETUM
DE CAPITULO CATHEDRALI
Cum Excmus P. D. Ioannes Carolus Aramburu, Episcopus Tucumanensis, ab Apostolica Sede postulavisset, ut Cathedrale Tucumanense
Capitulum, nonnullis adductis variationibus, nova constitueretur ratione, Sacra Congregatio Consistorialis, attento favorabili voto Excmi
P. D. Marii Zanin, Archiepiscopi titularis Traianopolitani in Rhodope
et in Republica Argentina Nuntii Apostolici, rata huiusmodi innovationem divino cultui exercendo collaturam, precibus annuendum censuit.
Quapropter vigore facultatum a Ssmo Domino Nostro Pio Divina
Providentia Pp. X I I sibi tributarum, suppleto, quatenus opus sit, quorum intersit vel eorum qui sua interesse praesumant consensu, praesenti Decreto, perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

508

datae forent, in Tucnmanensi Capitulo tres abrogat dignitates cantoris scilicet, magistralis et thesaurarii, easque in simplices redigit
canonicatus, iisdem nominibus iisdemque servatis muneribus, quae in
Capitularibus Constitutionibus ipsis respective tribuuntur. Quoniam vero memoratae dignitates in praesens sunt provisae, indulget Sacra haec
Congregatio, ut extinguantur ubi primum vacaverint, et proinde ut
hodierni canonici, cantor, magistralis et thesaurarius suum retineant
munus et dignitatem. Tucumanense Capitulum itaque, ceteris quae in
Apostolicis sub plumbo Litteris erectionis <( Quam maxime nobis » diei
29 Novembris 1947 praescribuntur manentibus, exinde tribus constabit
dignitatibus decaino videlicet, archidiacono et archipresbytero atque
septem canonicis.
Ad haec omnia perficienda Sacra Congregatio Consistorialis deputat
memoratum Excñium P. D. Marium Zanin, eique necessarias et opportunas tribuit facultates etiam subdelegandi, ad effectum de quo
agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum; onere
imposito quam primum transmittendi ad eandem Sacram Congregationem authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
XXVII Aprilis, anno Mariali MCMLIV.
£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. m

s.
Iosephus Ferretto, Adsessor

VI
POPAYANENSIS - CALIENSIS
DECRETUM
DE DIOECESIUM LIMITIBUS
Ad satius consulendum spirituali bono fidelium paroeciae vulgo
Robles, quae extremos limites archidioecesis Popayanensis et dioecesis
Caliensis finit, ab Apostolica Sede expostulatum est ut pars eiusdem paroeciae, quae in territorio exstat vulgo Departamento El Valle, ab archidioecesi Popayanensi distraheretur et dioecesi Caliensi adnecteretur.
Quapropter Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia
Pp. X I I , de consilio Excfai P. D. Pauli Bertoli, Archiepiscopi titularis
Nicomediensis et in Columbiana Republica Nuntii Apostolici, praeha-

Sacra

Congregatio

509

Consistorialis

bito favorabili voto Excmi P. D. Didaci Mariae Gómez Tamayo, Archiepiscopi Popayanensis necnon Excmi P. D. Iulii Caicedo, Episcopi Caliensis, suppleto, quatenus opus sit, eorum interesse habentium vel
habere praesumentium consensu, praesenti Consistoriali Decreto decernit, tit, bipartito memoratae paroeciae Robles territorio, pars altera,
quae in regione civili vulgo Cauca iacet, Popayanensi archidioecesi maneat, altera vero, quae ad civilem regionem vulgo EI Valle pertinet, cum
ecclesiis,

domibus piisque fundationibus,

dioecesi

Caliensi

perpetuo

adscribatur, mutatis hac ratione utriusque dioecesis finibus.
Ad haec perficienda Eadem

Sanctitas

Sua

quem

memoravimus

Excmum P. D. Paulum Bertoli deputare dignata est, necessarias et opportunas ei tribuens facultates etiam subdelegandi, ad effectum de quo
agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere
imposito ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum remittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus praesens edi iussit Consistoria^ Decretum, perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae expeditae forent.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
XXI Maii, anno Mariali MCMLIV.
£g Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor.

SACRA CONGREGATIO RITUUM

LUCEN.
CANONIZATIONIS BEATI ANTONII MARIAE PUCCI, CONFESSORIS, SACERDOTIS ORDINIS SERVORUM B. M. V.
SUPER DUBIO
An signanda sit commissio reassumptionis

Causae

Canonizationis in

casu

et ad effectum de quo agitur.
Postquam altarium honores Beato Antonio Mariae Pucci solemni
ritu, die 22 Iunii a. 1952, constituti fuere, imo ipso Beatificationis die,
nova miracula, eius nomine saepius invocato, enunciatum est a Deo
fuisse patrata, quibus Deus palam ostendere videtur eumdem Famulum

ÖLO

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

suum sublimius evectum per orbem terrarum esse honorandum. Omnipotens enim omnium Arbiter pollicitus est se glorificaturum eos qui
Ipsum essent glorifìcaturi (I. Reg. 2,30). Quanto autem studio Beatus
Antonius Maria Pucci vitam suam animarum saluti dicaverit, quanta
caritate omnes, humiles praesertim, rerum inopia vel morbo laborantes, iacentes in calamitate, amplexus sit, quantaque sollertia, veluti
Catholicae Actionis praenuntius, pias sodalitates pro suis fidelibus instituent optimisque legibus stabilierit, quantum denique sollicitus fuerit
ut Deo per omnia placeret, forma factus gregis, norunt iam omnes qui
eum in venerationem habent. Quapropter de reassumptione Causae ad
effectum Canonizationis praedicti Beati cogitatum est, missis ad Summum Pontificem, Pium Papam X I I , compluribus Postulatoriis Litteris
a Cardinalibus, Archiepiscopis, Episcopis universique Ordinis Servorum
Mariae sodalibus.
Instante igitur Revmo P. Philippo M. Ferrini, eiusdem Ordinis Servorum Mariae Postulatore Generali, Enius ac Revmus Dominus Alexander
Verde, Causae ipsius Ponens seu Relator, in ordinariis Sacrorum Rituum Congregationis comitiis subsignata die ad Vaticanum habitis, dubium proposuit discutiendum : An signanda sit commissio reassumptionis Causae in casu et. ad effectum de quo agitur. Emi autem et Revmi
Patres Cardinales, sacris ritibus tuendis praepositi, post ipsius Cardinalis Ponentis relationem, audito quoque R. P. D. Salvatore Natucci,
Fidei Promotore Generali, ceterisque servatis de iure servandis, rescribere censuerunt : Affirmative, nimirum : Signandam esse commissionem
reassumptionis

Causae

Canonizationis

fessoris, si Sanctissimo placuerit.

Beati

Antonii

Mariae

Pucci,

Con-

Die 15 Decembris 1953.

Facta demum Beatissimo Patri ab infrascripto Cardinali, die subsignato, fideli relatione, Sanctitas Sua, Emorum Patrum rescriptum ratum

habens,

commissionem

Antonii Mariae
dignata

est

Pucci,

reassumptionis

Confessoris,

Causae

Ordinis Servorum

Canonizationis
Mariae,

Sua

Beati
manu

signare.

Datum Romae, die 12 Ianuarii, Anno Mariali 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. $ S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Diarium Romanae

511

Curiae

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SEGRETERÌA

DI

STATO

NOMINE
Con Breve Apostolico, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è
degnato di nominare :
9 novembre 1953. S. E. Revma Monsig. Forni Efrem, Arcivescovo tit. di
Darni, Nunzio Apostolico nel Belgio e Internunzio Apostolico nel Lussemburgo.
12

»

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Costantini Celso, Protettore delle Missionarie di Maria Immacolata e di
S. Caterina da Siena (Medellin).

23 febbraio 1954. Il Revmo Sacerdote Ramon Lamas Lourido Pietro, Prelato Uditore del Tribunale della Sacra Romana
Rota.
31

marzo

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale D'Alton Giovanni, Protettore

delle

Suore

della Presentazione

della

B. M. V. (Rawalpindi).
3

aprile

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Cicognani Gaetano, Protettore delle Suore del Terz'Ordine Regolare di
San Francesco in Allegany (New York).

»

»

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Yaleri Valerio, Protettore delle « Hermanas Franciscanas Misioneras de Maria Auxiliadora » (Cartagena, Colombia) .

6

maggio

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Innitzer Teodoro, Protettore delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco ( Vöcklabruck).

12

»

»

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Micara Clemente, Protettore

dei Fratelli

Ospitalieri

Figli

macolata Concezione (Concezionisti),
3

giugno

»

dell'Im-

(Roma).

L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Cicognani Gaetano, Protettore delle Missionarie Crociate della Chiesa
(Buenos Aires).

18

»

»

S. E. Revma Monsig. O'Hara Geraldo Patrizio, Arcivescovo-Vescovo di Savannab-Atlanta, Delegato Apostolico in Gran Bretagna.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

512

19

luglio

1954. L'Emo e Revmo Sig. Cardinale Ottaviani Alfredo, Protettore delle Religiose dei Sacri Cuori di Gesù
e Maria (Roma).

»

»

»

L'Emo e Revino Sig. Cardinale Tisserant Eugenio, Protettore delle Suore della Visitazione del Giappone in Kamalcura.

9

agosto

»

L'Illmo e Revmo Monsig. De Jorio Arturo, Prelato Votante del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica.

»

»

»

L'Illmo e Revmo Monsig. Piolanti Antonio, Prelato Votante del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica.

Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistenti al Soglio Pontificio :
9 gennaio 1954. S. E. Revma Monsig. Due Federico, Vescovo tit. di Lidda.
22

aprile

»

S. E. Revma Monsig. Lajeunesse Martino, Vescovo tit. di

24

»

»

S. E. Revma Monsig. Del Rene Salvatore, Vescovo di Cer-

4

maggio

»

S. E. Revma Monsig. Bouter Guglielmo, Vescovo di Nel-

5

»

»

S. E. Revma Monsig. Philippe Giuseppe, Vescovo di Lus-

2

giugno

»

S. E. Revma Monsig. Binz Leo, Arcivescovo tit. di Silio.

5

»

»

S. E. Revma Monsig. Bonefacic Quirino Clemente, Vesco-

11

»

»

S. E. Revma Monsig. Cushing Riccardo Giacomo, Arcive-

25

luglio

»

S. E. Revma Monsig. Salis-Seewis Francesco, Vescovo tit.

Eonusta.
reto Sannita.
lore.
semburgo.

vo tit. di Janina.
scovo di Boston.
di Corico.

ONORIFICENZE
Con Breve Apostolico, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è
degnato di conferire:
La Commenda con Placca dell'Ordine di S.
22

luglio

Gregorio Magno, classe civile :

1954. Al sig. Scoca Salvatore (Roma).

An. et T O L XXXXVl

15 Octobris 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N . 13

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII
E P I S T U L A
AD

REVMUM
SS.

FERDINANDUM

A P O S T O L I C A

URQUIA,

SALVATORIS LATERANENSIS;

ABBATEM

GENERALEM

CONGREGATIONIS

REVMUM GEBARDUM KOBERGER,

ABBATEM

GENERALEM CONGREGATIONIS CANONICORUM REGULARIUM LATERANENSIUM
AUSTRIACAE;

REVMUM

ANGELINUM

LOVEY,

ABBATEM

PRAEPOSITUM

CON-

GREGATIONIS S S . NICOLAI ET BERNARDI MONTIS IOVIS ; E X C M U M P. D. L U DOVICUM HALLER,

EP.

TIT.

BETHLEMITANUM,

SUPREMUM MODERATOREM

CONGREGATIONIS HELVETICAE A S. MAURITIO AGAUMENSI ; REVMUM ENGELBERTUM EBERHARD,

MODERATOREM

GENERALEM

ORDINIS FRATRUM EREMI-

TARUM S. AUGUSTINI ; REVMUM E U G E N I U M AYAPE A S. AUGUSTINO, MODERATOREM

GENERALEM

ORDINIS

RECOLLECTORUM

S.

AUGUSTINI;

REVMUM

RAIMUNDUM G. M. A SS. SACRAMENTO, MODERATOREM GENERALEM ORDINIS
FRATRUM EREMITARUM DI SC ALCE ATORUM S. AUGUSTINI : SEXTO DECIMO
VOLVENTE SAECULO AB ORTU S. AUGUSTINI EPISCOPI, ECCLESIAE DOCTORIS.

P I U S PP. X I I
Dilecti filii, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Quamquam,
1

ut iam Augustinus admonet, Ecclesia non solet mortalem sanctorum
caelitum celebrare ortum — excepta Beatissima Genetrice Iesu Christi
eiusque Praecursore — attamen excelsa Hipponensis Episcopi sanctitas
eiusque humanae divinaeque sapientiae fulgores eiusmodi sunt, ut eius
natalis dies, sexto decimo ad finem vergente saeculo, praeteriri silentio
omnino non possit. Ex laudabili autem, quod suscepistis, consilio, hoc
1

Cfr. Serm. 287, 1, MIGNE, P. L. X X X V I I I , 1301; Serm. 292, 1, P. L . X X X V I I I , 1320;

Serm. 310, 1, P. L. X X X V I I I , 1412-13.
33 - ACTA, vol. X X I . n. 13. - 15-10-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

¡514

eventum dignis celebrationibus in memoriam revocandi, duo potissimum
optamus ac fore confidimus ut oriantur salutares fructus : ut nempe
Augustini doctrina, qui non modo omnes suae aetatis errores acerrima
ingenii acie ac peracuta argumentandi vi detexit, dissolvit, profligavit,
sed ad redarguendas etiam ac refellendas nostrorum temporum fallacias
optima instrumenta praebuit, in pleniore sua luce ponatur; itemque
ut eximia eius virtus atque incensum eius apostolatus studium omnibus exemplo sint, iisque imprimis, qui in eius spiritualem subolem, religiosis nuncupatis votis, se adscitos profitentur.
Postquam piissimae suae matris lacrimis precibusque ad catholicae
religionis integritatem unitatemque, Ambrosio consiliario et auspice
ac divina aspirante gratia, felicissime revocatus fuit, tam citato gradu
per evangelicae perfectionis viam et per omnium disciplinarum iter progressus est, ut omnium in aestimationem ac venerationem deveniret.
Romani Pontifices eum summis extulerunt laudibus ; sollemnia Ecclesiae
Concilia, tum antiqua, tum recentiore aetate, non semel eius verba usurparunt ad catholicae religionis dogmata declaranda et in tuto ponenda ;
ac Santi Patres et Doctores, in defendenda ab erroribus christiana veritate, ad eius scripta saepissime confugerunt, sententias ex iisdem mu
tuantes validissimas ac sapientissimas. Itaque, ut pauca afferamus
exempla, eum hisce verbis appellat Hieronymus : « In orbe celebraris ;
catholici te conditorem antiquae rursum fidei venerantur atque suspiciunt; et quod signum maioris gloriae est, omnes haeretici detestan2

tur )). Nostris autem temporibus Decessor Noster piae mem. Leo X I I I ,
cum de Sanctis Patribus ageret, qui sua doctrina illustrarunt Ecclesiam, haec habet: « . . . O m n i b u s veluti palmam praeripuisse visus est
Augustinus, qui ingenio praepotens, et sacris profanisque disciplinis
ad plenum imbutus, contra omnes suae aetatis errores acerrime dimicavit fide summa, doctrina pari. Quem ille philosophiae locum non attigit; imo vero quem non diligentissime investigavit, sive cum altissima
fidei mysteria et fidelibus aperiret, et contra adversariorum vesanos
impetus defenderet?... Quanta de angelis, de anima, de mente humana,
de voluntate et libero arbitrio, de religione et de beata vita, de tempore
et aeternitate, de ipsa quoque mutabilium corporum natura subtilissime disputavit? » .

3

Proximus vero Decessor Noster imm. mem. Pius X I , cum quintum et
decimum exiret saeculum ab Episcopi Hipponensis obitu, Encyclicis
datis Litteris, summam Augustini sapientiam eiusque promerita ac
2

8

Epist 195; MIGNE, P. L . X X X I I I , 891.
Litt. Encycl. « Aeterni Patris »; A. L., vol. I, p. 270.

Acta PU Pp. XII

515

gesta celebrat, « cui ob peracuti ingenii vim — ut ipse scribit — ob
doctrinae nbertatem elationemque, ob sanctitatem ad tam sublime fastigium provectam, ob invictamque catholicae veritatis defensionem, aut
paene nullum, aut paucissimos sane eorum comparaveris, qui ab humani
generis initio usque adhuc floruere » .

4

Atsi omnibus perutile est Augustini meditari vitam eiusque sapientissima pervolutare scripta, iis nominatim opportunum putamus, qui
in peccatorum adhuc laqueis iacent miserrime, ac percupiunt vehementer ab iisdem se tandem liberare. Eis haec verba iterare videtur, quae
ad sibi creditum populum iam faciebat : « Quamdiu vivitur, fratres, sic
est : sic, et nos qui senuimus in ista militia, minores quidem hostes habemus; sed tamen habemus... Acrior pugna iuvenum est : novimus eam;
transivimus per eam... Quamdiu enim portatis mortale corpus, pugnat
contra vos peccatum ; sed non regnat. Quid est non regnat? Id est ad
obediendum desideriis eius. Si coeperitis obedire, regnat. Et quid est
obedire, nisi ut exhibeatis membra vestra arma iniquitatis peccato?...
Non exhibeas membra tua arma iniquitatis peccato » .

5

Qui vero peccatorum iam illecebris deleniti et quasi compedibus adstringebantur, cum haec tandem vincula perfringere potuerint, has pulcherrimas Augustini sententias Deum suppliciter appellantes repetere
possunt : « Nam tu semper aderas misericorditer saeviens, et amarissimis aspergens offensionibus omnes illicitas iucunditates meas, ut vita
quaererem sine offensione iucundari, et ubi hoc possem non invenirem
6

quidquam, praeter te, Domine )). Atque illud etiam notissimum : « Fecisti nos ad te, et inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te )).

7

Neque iis minus utile est Hipponensis Episcopi scripta intento meditari animo, qui per errorum semitas procul a catholica doctrina
aberrant, sed tamen esuriunt atque sitiunt veritatem. Eos omnes amantissimis hisce verbis consolatur Augustinus scribens : « Illi in vos saeviant, qui nesciunt cum quo labore verum inveniatur, et quam difficile
caveantur errores... Ego autem, qui diu multumque iactatus, tandem respicere potui quid sit illa sinceritas, quae sine inanis tabulae narratione
percipitur... qui denique omnia figmenta, quae vos diuturna consuetudine implicatos et constrictos tenent, et quaesivi curiose, et attente
8

audivi, et temere credidi... saevire in vos omnino non possum». Ac
4

Litt. Encycl. « Ad salutem »; « A. A. S. » 1930, p. 233.

* S. AUGUST., Sermo 128, c. 9-10, n. 11-12; MIGNB, P. L . X X X V I I I , 719.
6

Idem, Confess., lib. I I , c. 2, n. 4; MIGNE, P. L . X X X I I , 676-677.

7

Ibidem, lib. I, c. 1, n. 1; MIGNE, P. L . X X X I I , 661.

* Idem, Contra Epist. Manichaei, quam vocant fundamenti, e. 2-3, n. 2-3;
P. L. X X X X I I , 174-175.

MIGNE,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

516

summa benevolentia caritateque eos adhortatur ut ad illum convertant
fidentem animum, ex quo uno lux mentibus oriri potest ; ab eoque, demisse comprecando, veritatem quaerant. « V e n i ad Christum... — ita
9

ipse — ibi tibi finis est : alibi via est » . « Et quisquis principium suum
deserit, et a suo Creatore avertitur, tamquam fluvius in mare, labitur
in huius saeculi amaricantem malitiam )).

10

Alibi vero summa erga eos

commiseratione commotus, qui inanis doctrinae evanidis fulgoribus
capti, humanae tantum sapientiae verbis fidem adiungunt, et nihil aliud
quaerunt, haec habet : « Infelix homo, qui scit omnia, te autem nescit,
Domine Deus meus : beatus vero qui te scit, etiamsi omnia alia nescit.
Qui vero et te et illa novit, non propter illa beatior, sed propter te solum
beatus est, si cognoscens te sicut Deum glorificet, et gratias agat, et non
evanescat in cogitationibus suis » .

u

Haec et alia Hipponensis Episcopi scripta, ea praesertim, quae ad
Ecclesiae universitatem seu « catholicitatem » pertinent, intento perlegens animo praeclarus ille vir atque acerrimus veritatis investigator,
H. Newman,

12

ita perculsus est, ut praeiudicatis omnibus opinionibus

reiectis, grandi ac sincero ut erat animo, ad unum Iesu Christi ovile
se libentem volentemque receperit.
Quodsi errantibus atque iis etiam, qui culparum laqueis impliciti sunt,
S. Augustinus excellens magister est atque adhortator, iis tamen peculiarissimo modo, qui, ut vos, ad evangelicam vitae perfectionem alacri
studiosoque animo contendunt, Episcopus Hipponensis se praebet exemplar, quod actuose imitentur. Vixdum enim ab erroris et peccatorum
semitis in rectum se recepit iter veritatis virtutisque, tam citato gradu,
ut diximus, cucurrit, ut ad sanctitatis apicem perveniret, et ut nihil
vehementius cuperet, quam Deum adamare cum eoque arctissime coniungi. Haec enim tamquam sibi etiam data monita asseverabat : « Non...
vocatus es ad amplectendam terram, sed ad comparandum caelum : non
vocatus es ad felicitatem terrenam, sed caelestem; non ad temporales
successus et prosperitatem volaticam et transitoriam, sed ad aeternam
cum angelis vitam » .

1 3

Atque illud etiam, pulcherrimis hisce sententiis

expressum, animadvertit : « Ut autem homo sit aliquid, convertit se ad
illum, a quo creatus est. Recedendo enim frigescit ; accedendo fervescit :

8

1 0

1 1

Idem, X in Epist. Io., 5; MIGNE, P. L . XXXV, 2057.
Idem, Enarr. in Ps. 113, serm. 1, n. 7; MIGNB, P. L. X X X V I I , 1479.
Idem, Confess., lib. V, c. 4; MIGNE, P. L . X X X I I , 708.

1 2

Cfr. H . NEWMAN, Apol., ed. London 1890, pp. 116-117.

1 S

Idem, Serm. 296, c. 6, n. 7; MIGNB, P. L. X X X V I I I , 1356.

Acta PU Pp. XII

517

recedendo tenebrescit ; accedendo clarescit. A quo enim habet ut sit, apud
illum habet ut bene sit » .

1 4

Quodsi hae sententiae omnibus salutares esse possunt, iis potissimum
debent, qui ex suscepto vitae instituto ita vivant oportet, ut amando,
precando operandoque artius cotidie cum Iesu Christo coniungantur, ac
divina eiusmodi amicitia et gratia roborati et impulsi ceteros quoque,
quos pro viribus possint, tam alloquio, quam data sollerti opera et suae
cuiusque praelucentis virtutis exemplo, ad eum frequentissimos attrahant.
Vobis igitur imprimis S. Augustinus praebeat sanctitatis invitamentum et specimen, quod sequamini et imitemini; vobis dicimus, qui
illam evangelicae et communis vitae formam amplexi estis — nostris
quidem temporibus accommodatam ac peculiaribus uniuscuiusque religiosae familiae vestrae institutis et praescriptis conformatam — quam
ille suae Dioecesis clero tam uberibus cum fructibus ac sapientibus impertitis normis proposuit.
Atque hi sint optamus, a Deoque supplici poscimus prece saecularis
huius celebrationis salutares utilitates, quas quidem Hipponensis Episcopus patrocinio suo vobis omnibus conciliet, ac caelesti gratia uberiores usque efficiat.
Interea vero divinae huius gratiae sit auspex paternaeque benevolentiae Nostrae testis Apostolica Benedictio, quam vobis singulis, dilecti filii, cunctisque Beligiosis Sodalitatibus curis uniuscuiusque vestris concreditis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die x x v mensis Iulii, anno MDCCCCLIV.
Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I
1 4

Idem, Enarr. in Ps. 7 0 , serm. I I , n. 6; MIGNE, P.

L. XXXVI, 896.

618

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
OUHAIGOUYAENSIS
(KUDUGUENSIS)
APOSTOLICA PRAEFECTURA OUHAIGOUYAËNSIS IN GRADUM ET DIGNITATEM APO^
STOLICI VICARIATUS EVEHITUR, KUDUGUENSIS POSTHAC APPELLANDI.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD P E R P E T U A M REI M E M O R I A M

Quemadmodum amantissimus paterfamilias merentes filios iustis donat muneribus ut ipsorum mentes ad promptiorem fructuosioremque
moveat diligentiam, ita et Nos, quibus superna Dei voluntate paene innumerum christianorum genus regendum commendatur, summa exsultatione Evangelii praecones, quos insigni quodam amplectimur amore,
asperi sui laboris, ut possumus, debito aflicimus praemio. Cum igitur
Apostolica Praefectura Ouhaigouyaènsis, in Africa Occidentali Gallica,
ob sedulas curas sollertissimamque industriam Sodalium Societatis Missionalium Africae, quibus ipsa est commissa, Sanctae Christi Ecclesiae
magnos laetosque pepererit virtutis fructus, S. Congregationi Fidei Propagandae visum est eam ad gradum et dignitatem perducere Apostolici
Vicariatus. Cumque praeterea venerabiles Fratres Nostri S. R. E. Cardinales eidem S. Congregationi praepositi, audito venerabili Fratre Mar.
cello Lefebvre, Archiepiscopo titulo Arcadiopolitano in Europa et Apostolico in Africa Gallica Delegato, huiusmodi rem censuerint optimo
fieri consilio; Nos eorundem iudicium plane ratum habemus. Re igitur
attento animo considerata et clara idcirco scientia eorum quae gesturi
sumus ; consensu denique eorum suppleto, quorum hoc negotium quavis
intersit ratione, de suprema Nostra potestate haec quae sequuntur decernimus atque statuimus. Apostolicam Praefecturam Ouhaigouyaënsem in
Apostolici Vicariatus gradum perducimus et dignitatem; quem tamen,
ab urbis principis nomine, Kuduguensem posthac appellari volumus
quemque pariter iisdem Sodalibus, vulgo « Pères Blancs » nuncupatis,
quos modo diximus, gubernandum concredimus, ad Nostrum tamen et
Sanctae Sedis nutum. Kuduguensem igitur Apostolicum Vicariatum
itemque eius pro tempore Praesules iis iuribus honoribusque decoramus

Acta Pii Pp. XII

519

atque oneribus officiisque astrinximus, quibus solent ceteri Vicariatus
eorumque Antistites et honestari et teneri. Ut autem ea quae Nostris
hisce Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem Marcellum Lefebvre, quem supra diximus, deligimus, vel eum qui eo tempore quo haec
decreta ad rem adducentur Apostolicae in Africa Gallica Delegationi
praeerit; cui vero contigerit hoc exsequendum opus, illi necessarias ad
id potestates facimus cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro qui
ecclesiastica dignitate polleat. Praecipimus pariter ut confectum negotium in acta referatur, quorum fide digna exempla ad S. Consilium de
Propaganda Fide quam primum mittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderentur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel
quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quarto decimo mensis Iunii anno
Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Albertus

Serafini,

Silvius Sericano,
Loco © Plumbi
Reg. in Ap.

Cane,

tab.,

Vol.

LXXXVIII, n. 97.

Proton.
Proton.

Apost.
Apost.

520

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

Officiale

Ii
D E PONTIANAK
(DE K E T A P A N G )
AB APOSTOLICO VICARIATU DE PONTIANAK QUAEDAM TERRITORIA SEPARANTUR EX
QUIBUS NOVA APOSTOLICA PRAEFECTURA DE KETAPANG CONDITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Quandoquidem Dei voluntate ad munus Supremi Pastoris in Ecclesia sancta evecti sumus, omnis Nostra sollicitudo eo tendit ut gregis
christianorum septa non modo proferantur sed etiam quam aptissima
sint eidem gregi custodiendo ac tuendo. Cum igitur venerabiles Fratres
Nostri S. R. E. Cardinales Sacrae Congregationi Fidei Propagandae
praepositi, post auditum venerabilem Fratrem Georgium de Jonghe
d'Ardoye, Archiepiscopum titulo Misthiensem et in Indonesia Apostolicum Internuntium, atque Ordinarium- loci, cuius interest, censuerint
rem christianam egregie profecturam in Borneo insula, si distractis quibusdam territoriis a Vicariatu Apostolico de Pontianak, nova quaedam
Apostolica Praefectura erigeretur; cumque dilectus Filius Noster S. R.
E. Cardinalis eiusdem Sacrae Congregationis Praefectus ea optimo consilio fieri iudicaverit, Nos consensum eorum supplentes quos hoc negotium aliquo modo contingat, de apostolicae potestatis plenitudine ea
quae a Sacra Congregatione decreta sunt omnino rata habentes, haec
statuimus. Territorium eius regionis, quae per volgus « Ketapang » cognominato, item eam partem civilis territorii « Sanggau », quae ad
meridiem fluminis Kapuas sita est, a Vicariatu Apostolico de Pontianak separamus et in novam Apostolicam Praefecturam redigimus. Quam
cum de Ketapang nominari volumus, tum religiosis viris concredi iubemus, qui Sodales excalceati dicuntur a Cruce et Passione D. N. I. C,
ad nutum tamen Nostrum et Apostolicae huius Sedis. Hos enim Sodales
spes est nihil intentatum relicturos ut nova ecclesiastica Praefectura
laete floreat et auratas segetes proferat. Quapropter modo conditae Apostolicae Praefecturae ea omnia iura, honores, privilegia concedimus quae
iure omnibus Praefecturis Apostolicis concedi solent ; item omnibus obligationibus onerari eam volumus, quae ceteras onerant. Ut autem omnia

(

Acta Pii Pp.

XII

521

quae praescripsimus ad exitum adducantur, venerabilem Fratrem in
Indonesia Apostolicum Internuntium eligimus vel eum qui eo tempore
quo negotium perficietur eidem Internuntiaturae praeerit. Ei vero omnes
potestates agendae rei tribuimus, quas poterit cuilibet delegare, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto; onere tamen iniuncto documenta exarandi eaque, sinceris exemplis, ad Sacram Congregationem de
Propaganda Fide quam primum transmittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter, siquis quavisauctoritate sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id
prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin
immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae
Nostra decreta in universum siquis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quarta decima mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.

CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

8.

Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Albertus
Silvius
Loco ¡EB Plumbi
In Ap.

Cane, tab., vol. LXXXVIII, n. 88.

Serafini,
Sericano,

Proton.

Apost.

Proton.

Apost*

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

522

III
ACUERUNT INA ET MATERANENSIS
(ACHERUNTINA-MATERANENSIS)
METROPOLITANAE ARCHIDIOECESES ACHERTJNTTNA ET MATERANENSIS, AEQUE
PRINCIPALITER AC PERPETUO UNITAE, IN VICEM SEPARANTUR.

PIUS
SERVUS
AD

E P I S C O P U S
SERVORUM

PERPETUAM

REI

DEI

MEMORIAM

Acherontia et Matera, ex praeclaris civitatibus, ad banc Apostolicam
Sedem hisce temporibus supplices admotae sunt preces ut duae metropolitanae Ecclesiae, quae ex istis urbibus nomen trahunt quaeque anno
millesimo octingentesimo vicesimo secundo in perpetuum fuerunt iunctae, in posterum separarentur propriumque singulae haberent Pastorem, qui in sua quisque archiepiscopali degeret Sede ac praesenti fidelium necessitati aptius consuleret : pontificales enim aedes nimis abesse,
viasque et itinera molestas habere difficultates. Cum igitur plane sciamus eas archidioeceses per saeculorum decursum modo unitas modo
seiunctas alterna vice fuisse, easdemque nunc, iis iustis de causis, distinctam postulare administrationem, libentissime huiusmodi cedimus
precibus. Quam ob rem, exquisito consilio venerabilis Fratris Nostri
S. R. E. Cardinalis S. Congregationis Consistorialis a Secretis; post
rem intentissime consideratam atque eorum suppleto consensu qui in hoc
negotio sua interesse arbitrentur; de apostolica Nostra potestate, qua
superno Numine omnia ad Dei regnum spectantia et ligamus et solvimus, sequentia statuimus.
Aeheruntinam et Materanensem archidioeceses, modo vacantes, in
vicem separamus, quae ad hunc diem aeque principaliter ac perpetuo
unitae exstabant, ita ut singulae in posterum metropolitanam servent
dignitatem, suum habeant Archiepiscopum atque iisdem denique finibus
terminentur quibus usque huc. Ex hisce itaque disiunctis metropolitanis
Sedibus duas condimus ecclesiasticas Provincias, Aeheruntinam et Materanensem,

iisdemque

apte attribuimus.

certum

suffraganearum

dioecesium

Acheruntina propterea ecclesiastica

ordinem

Provincia

ex

Acta PU Pp. XII

523

metropolitana eiusdem nominis Sede constabit atque e suffraganeis dioecesibus Potentina, Venusina, Marsicensi, quam ab ecclesiastica Salernitana Provincia distrahimus, et Murana, quam a Campana Provincia
disiungimus. Materanensis vero Provincia componetur metropolitana
eiusdem nominis Sede atque suffraganeis Ecclesiis Anglonensi-Tursiensi
et Tricaricensi. Decernimus pariter ut titulus Abbatiae S. Michaelis Archangeli in Monte Caveoso, quo Archiepiscopus Acheruntinus et Materanensis hactenus honestabatur, ad unum posthac Archiepiscopum Materanensem spectet. Quarum fines Provinciarum finibus aequabuntur
omnium simul dioecesium ex quibus singulae constant, quae per has Litteras ipsis tributae sunt. Volumus praeterea ut Praesules Acheruntinus
et Materanensis iis omnibus decorentur iuribus et honoribus, quibus ceteri eiusdem gradus et dignitatis Metropolitae Archiepiscopi, ut est :
crucem ante se ferre in suae cuiusque ecclesiasticae Provinciae territorio, ac pallio ornari iuxta liturgicas leges, postquam tamen fuerit in
publico Consistorio expostulatum atque obtentum; tenebuntur autem
iisdem officiis et oneribus. Quae pariter Sedes metropolitana pollent dignitate, iisdem fruentur iuribus officiisque obligabuntur, quae ceterarum eiusdem honoris Ecclesiarum sunt propria. Haec vero Nostra decreta
exsequenda curabit venerabilis Frater Augustus Bertazzoni, Archiepiscopus-Episcopus Potentinus et Marsicensis, cui omnes potestates ad
id necessarias concedimus, sive quemvis subdelegandi virum in ecclesiastica dignitate constitutum, sive controversias omnes componendi, si
quae exoriantur. Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater, aut is qui
negotium confecerit, aetas res in tabulas referat, quarum fide digna
exempla ad S. Congregationem Consistorialem quam primum mittenda
curabit.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur si ostenderentur. Quae
Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo de-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

524:

trectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die secundo mensis Iulii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

© Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

S. R. E. Cancellarius

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Albertus
Silvius

Serafini,
Sericano,

Proton.
Proton.

Apost.
Apost.

Loco £B Plumbi
Reg. in Ap.

Cane,

tab.,

Vol.

LXXXIX, n.

6.

EPISTULAE
I
AD E M U M P.

D. ADEODATUM IOANNEM EPISCOPUM SABINEN.

ET MANDELEN.

S. R. E. CARDINALEM PIAZZA, SACRAE CONGREGATIONIS CONSISTORIALIS A
SECRETIS, QUEM LEGATUM MITTIT AD CONVENTUM MARIALEM E TOTA BRASILIA IN URBE SANCTI PAULI INDICTUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Quarto
volvente saeculo a nobilissima Sancti Pauli in Brasilia civitate condita,
consilium initum est pro collatis beneficiis sollemnes Deo reddendi gratiarum actiones. Quo autem praeclarum religionis pietatisque officium
aceeptius aeterno Numini peragatur, valde opportunum visum est illud
maternae B. Mariae Virginis intercessioni concredere; eo vel magis,
quod hoc anno saecularis memoria celebratur post definitionem dogmatis
de Immaculato Deiparae Conceptu, simulque quinquaginta implentur
anni, ex quo augustum simulacrum aurea corona redimitum est Nostrae
Dominae « da Conceiçâo Aparecida », Brasiliae Patronae, cuius sane
cultus in ipsa Sancti Pauli archidioecesi incunabula habuit ibique in
praesens maxime floret. Quapropter in eadem urbe e tota Brasilia Marialis Congressus indictus est, qui sacrarum caerimoniarum splendore,
cleri fideliumque frequentia, salutaribus evolvendis argumentis magnificus futurus esse portenditur. Ipsum quoque cathedrale templum con-

Acta PU Pp. XII

525

secrabitur, ad cuius perficiendam structuram curandumque ornatum
Antistites ecclesiastici et civiles populusque christianus iam diu studioseque contendunt. Nos autem, qui probe novimus Brasilianorum pietatem cumque Romana Cathedra coniunctionem et quantum Sancti Pauli
dieio atque ecclesiastica provincia, suo exemplo ac virtute, contulerit
ad incrementum civilium morum et catholici nominis in ceteris Brasiliae regionibus, non modo indictas celebrationes merita laude probamus
et commendamus, sed laetitiae sanctae accessionem, per quandam Nostram praesentiam, praebere exoptamus. Te igitur, Dilecte Fili Noster,
qui, Ecclesiae Senatus particeps, Nobis in ipsa Ecclesia moderanda tanti
momenti operam curamque impendis, Legatum Nostrum a Latere deligimus ac renuntiamus, ut, Nostram gerens Personam, Marialis Congressus sollemnibus, Paulopoli in Brasilia Septembri mense habendis,
Nostra auctoritate praesideas. Tibi praeterea facultatem largimur, ut,
statuta die, post Sacrum pontificali ritu peractum, adstantibus fidelibus
nomine Nostro benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens,
ad praescripta Ecclesiae lucrandam. Minime autem dubitamus, quin
honorifico tibi tradito munere sis fauste feliciterque perfuncturus. Superni interea favoris ac praesidii conciliatrix atque nuntia, peculiarisque
Nostrae caritatis testis esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte
Fili Noster, iisque universis, qui celebrationibus supra memoratis utcumque favebunt, amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die x x x mensis Iulii, anno
MDCCCCLiv, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

II
AD E X C M U M P. D. IOSEPHUM CLEMENTEM MAURER, ARCHIEPISCOPUM SUCRENSEM, OB CONVENTUM MARIALEM E TOTA BOLIVIA IN SUCRENSI

URBE IN-

DICTUM.

P I U S PP. X I I
La piedad del pueblo boliviano hacia la Santísima Virgen ha reunido en esa ciudad, la histórica Sucre, a los fieles de la Nación, presididos por sus Prelados, para celebrar, en este año consagrado a Ella, el
II Congreso Mariano Nacional, y tributar así un solemne homenaje a
la Reina del Cielo.

526

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Desde que anunciamos el deseo de conmemorar la definición dogmática del misterio de la Inmaculada Concepción de María, hemos exhortado a Nuestros hijos a considerar la grandeza de este privilegio, que
presenta a la Madre de Jesús siempre llena de gracia y modelo de las
más excelsas virtudes, para que ellos, atraídos por el resplandor de
tanta hermosura, procuraran imitarla fielmente. Por eso este Congreso,
convocado para fomentar la devoción mariana en ese amado País, es
la respuesta a Nuestro paternal llamamiento y motivo de íntima satisfacción, pues vemos en ello un presagio de los frutos que han de sacar
de este Año Mariano.
El dogma de la Inmaculada Concepción, al mostrar a María exenta
de culpa original, jamás víctima del pecado, es una amorosa invitación
a seguir, en la manera posible, el elevado ejemplo de conservar siempre
pura el alma. Una vez regenerada por las aguas del bautismo, ésta
queda revestida de candida blancura, pero con las malas acciones se
separa del camino recto y se mancha de nuevo. Si la falta es grave,
pierde la gracia de Dios y se hace acreedora del castigo eterno. ¿Y hay
mayor desgracia que ésta? Lo capital para el cristiano es no ofender a
Dios, no pecar, hacer que el alma viva siempre en gracia. Los verdaderos hijos de María quieren ser semejantes a tan santa Madre y por
esto deben combatir contra las pasiones, contra los atractivos del mundo,
contra todo lo que puede inducir a la culpa. De esta forma estimarán
el gran don de la filiación divina y vivirán en todo momento una ferviente vida cristiana.
Pero si el pecado acarrea tales males a los individuos, cuando se
comete en el seno de la familia es aún de peores consecuencias. Una de
las mayores necesidades del mundo actual es restituir al hogar el carácter sagrado y cristiano que en nuestros pueblos ha tenido en otros tiempos. La fidelidad conyugal, la concordia y mutua ayuda de los esposos,
la educación religiosa de los hijos son la base de la felicidad de la
sociedad doméstica y las faltas contra estas tres cosas producen enormes
males. María, en la vida de Nazaret, es dechado de las virtudes familiares y todos deben aprender de Ella las normas de vida a que están
obligados. En otro tiempo, reunida la familia al caer del día, se honraba
a la Reina del Cielo con el rezo del Santo Rosario ; la vida devota del
hogar y la piedad que se inculcaba a los hijos hacían que allí germinaran las vocaciones sacerdotales y religiosas; la manera de llevar las
contrariedades y dolores enseñaban el espíritu cristiano de sacrificio. Si
se imita a María, la familia será semillero de virtudes y la paz reinará
siempre en ella.

Acta Pii Pp. XII

527

En ei mundo de hoy, lleno de insidias y peligros, son muchos los
que luchan con denuedo por esparcir el error entre los fieles. Una audaz
propaganda, abierta o solapadamente, se infiltra entre los católicos con
el fin de apartarlos de la fidelidad debida a Cristo y a la verdadera
Iglesia e, incluso, de arrancar de sus almas la fe. Y por desgracia, entre
los que valerosamente defienden sus creencias, no faltan quienes las
abandonan. ¡ Cómo han de disgustar al corazón de María estas defecciones! Ella, que nos dio la causa de nuestra redención, Jesucristo,
velará por la firmeza de la fe de los fieles y les iluminará para que conozcan los ardides del enemigo.
Congregados en esa ciudad, formando un solo corazón y una sola
alma, elevad, queridos hijos, vuestras plegarias al Altísimo, por intercesión de la Reina del Cielo, para que de este Congreso nazcan copiosos
y ricos beneficios. Pedid que éste sea un año de renovación y penitencia,
de pureza y santidad; que la familia brille por sus sanas y piadosas
costumbres; que se conserve siempre incólume el patrimonio espiritual
de vuestro pueblo enraizado en las gloriosas tradiciones cristianas de
vuestros mayores; que la Iglesia disponga de los medios necesarios —
en especial de abundantes y celosos sacerdotes — para que pueda llevar
hasta el último rincón de la patria su acción apostólica y bienhechora.
Que la Santísima Virgen extienda sobre ese amado País su maternal
protección. Ella que tanto en Sucre como en La Paz, en Santa Cruz
como en Potosí, en Tari ja como en Or uro recibe la sentida veneración
de sus hijos, a cuyo Inmaculado Corazón fueron consagrados en el pasado Congreso Mariano Nacional, haga que desciendan sobre el Venerable Episcopado y el Clero, sobre las Autoridades, sobre todos los
fieles las divinas misericordias, de las que quiere ser prenda la Bendición Apostólica que de todo corazón os enviamos.
Del Vaticano, 13 de agosto de 1954.

P I U S PP. X I I

528

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

III
AD E M U M P. D. CAIETANUM TIT. SANCTAE CAECILIAE S. R. E. PRESB. CARDINAL E M CICOGNANI, S. CONGREGATIONIS SACRORUM RITUUM PRAEFECTUM, AB
INITO SACERDOTIO QUINQUAGESIMUM ANNUM

IMPLENTEM.

PIUS PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Celebranti feliciter tibi, quattuor abhinc annos, quinque ab inito episcopatu lustra, existimationem ac benevolentiam Nostram palam significavimus, praecipua tua erga Ecclesiam merita suaviter recolentes. In
praesenti autem, instante sacerdotii tui natali die quinquagesimo, iucunda Nobis iterum offertur occasio faustitatem tuam cumulandi fervidisque ominibus prosequendi. Semper enimvero animarum sollicitudo,
quam ipse in fiorenti aevo aluisti inque primis traditis tibi officiis actuose exercuisti, in gravioribus deinde muneribus ad Apostolicae Sedis utilitatem magis magisque inclaruit. Ita profecto, heroico Belgio post prius
bellum Europaeum laboriose resurgente, tu tamquam Auditor Nuntiaturae Apostolicae alacrem operam navasti. In Bolivia autem, ubi Nuntius nominatus fuisti, dum saeculum celebrabatur, ex quo res publica
in libertatem vindicata erat, Sanctae Sedis Legatum extraordinarium
egisti et insigni Virginis simulacro de Copacabana, religiosissime a
locorum populis exculto, cuius sanctuarium lacui Incarum imminet,
auream coronam imposuisti, cum haud parvo Marianae pietatis incremento. Tum in Peruvia Nuntius peculiares confluisti curas ad tuendam
civium religionem et quaestiones sociales solvendas, primoque Congres

j

sui e tota natione Eucharistico ut Legatus Pontificius Limae praefuisti.
Denique, post brevem in Austria nuntiaturam, quam tamen inter plures publicarum rerum difficultates sustinuisti, in Hispaniam translatus
es, ubi tot tamque gravia belli civilis vulnera sananda erant. Nos igitur,
constantem tuam prudentiam ac sollertiam intuentes, recens te in Ecclesiae Senatum adleximus, et Sacro Consilio tuendis ritibus praepon i m u s . Nunc autem, oblata proxima opportunitate, de sacro ministerio
tam diuturne utiliterque gesto tibi ex animo gratulamur, Deum instanter precantes, ut te caelestium donorum solaciorumque copia benigne
exornet. Superni interea praesidii in auspicium, inque peculiaris No-

Acta Pii Pp. XII

529

strae dilectionis pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili
Noster, tuisque laborum sociis peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xviii mensis Septembris,
anno MDCCCCLIV. Pontificatus Nostri sexto decimo.
PIUS PP. XII>

'

ALLOCUTIONES
I

Christifidelibus
natis

ob

Delegatis
Conventum

e

Congregationibus

ex universa

earundem

Marianis,

Romae

Foederatione

coadu-

indictum. *

C'est une grande joie pour Nous d'accueillir ce soir, dès leur arrivée,
les milliers de Congréganistes de la Très Sainte Vierge réunis à Rome
pour la première session de leur Fédération Mondiale. Que Marie Immaculée, dont l'Eglise fête aujourd'hui la Nativité bienheurese, vous
soit propice, chers fils et filles du monde entier venus à ce Congrès;
qu'elle bénisse votre union et augmente votre ferveur!
Nous voulons tout d'abord vous dire combien Notre cœur est sensible
à l'hommage de vos prières et des dons qu'elles accompagnent, car Nous
savons la foi et l'affection profonde qu'elles signifient. Vous avez voulu
e

également, par une délicate attention, faire mémoire du 60 anniversaire de Notre propre consécration de Congréganiste, et de cela aussi
Nous vous remercions.
En cette Année Mariale, vous voici au lieu même où le 8 décembre
1854, Notre prédécesseur de sainte mémoire, Pie IX, proclamait, au
milieu de la joie universelle des chrétiens, la foi infaillible de l'Eglise
catholique en la Conception Immaculée de la Vierge Marie, Mère de
Dieu. Comment n'auriez-vous pas célébré de façon spéciale cet heureux
centenaire, chers Congréganistes, qui vous êtes consacrés à la Très Sainte
Vierge? Votre pèlerinage n'est pas simplement un acte de piété filiale, il
manifeste encore votre volonté de progresser toujours davantage dans la
ligne de la perfection chrétienne à laquelle vous aspirez ; aussi attendezvous de Notre part encouragements et directives pour mieux réaliser
votre idéal de piété et d'apostolat.
Le Congrès qui s'ouvre aujourd'hui doit être en effet le point de départ
d'une rénovation spirituelle de toutes les Congrégations du monde. Il
* Habita die 8 Septembris mensis a. 1954.
34 - ACTA, vol. X X I , n. 13 — 15-10-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

630

a pour thème : « La plus grande gloire de Dieu par une plus grande sélection, une plus grande union avec la Hiérarchie, une plus grande collaboration avec les autres associations apostoliques ». Nous avons eu déjà
l'occasion d'écrire au Directeur de votre Secrétariat central que ce programme Nous paraît excellent, car il renferme en peu de mots les principales indications que Nous avons formulées dans Notre Constitution
Apostolique « Bis saeculari ». Ce document, auquel Nous avons donné
une forme solennelle pour en souligner l'importance, expose les obligations et les prérogatives des Congrégations Mariales affiliées à la Prima
Primaria du Collège Romain. Nous voulons qu'il demeure la charte des
Congrégations, qu'il fixe à la fois leur régime intérieur et leur situation
dans l'Eglise.
Aujourd'hui, Nous insisterons seulement sur les trois points du programme que Nous rappelions à l'instant : sélection, union à la Hiérarchie, coopération apostolique. Le premier d'entre eux est essentiel pour
assurer la rénovation désirée. Les Congégations ne sont pas de simples
associations de piété, mais des écoles de perfection et d'apostolat. Elles
s'adressent aux chrétiens qui, non contents de faire un peu plus que le
nécessaire, sont décidés à répondre généreusement aux attraits de la
grâce, à chercher et pratiquer selon leur état de vie toute la volonté
divine. C'est pourquoi nul ne pourrait y être admis en vertu de quelque
tradition, pour honorer la Congrégation ou recevoir d'elle estime et
dignité. Seul entre en ligne de compte le désir d'une plus grande perfection, d'une vie chrétienne rayonnante de ferveur personnelle et apostolique. Que les conseillers appelés à donner leur avis et surtout le directeur,
qui seu prend la responsabilité de l'admission, considèrent sérieusement
ces points essentiels. L'aptitude du candidat se manifestera par sa fidélité aux réunions, par le goût de la prière, la pratique des sacrements
de Pénitence et d'Eucharistie, en un mot par l'application à croître
sans cesse dans l'amour de Dieu, fondement du zèle des âmes. Celui-ci
en effet pour se maintenir et porter des fruits requiert une vertu surnaturelle. Or ni la foi, ni l'espérance, ni la charité ne procèdent d'un
heureux caractère ou d'une activité spontanée : elles constituent des
dons divins, qu'il faut demander humblement, constamment, et cultiver
avec soin. Celui qui aspire à être un Congréganiste digne de ce nom engage nettement la lutte contre les tendances moins bonnes; résolu à se
dégager entièrement de l'emprise du péché, il vise à l'imitation toujours
plus fidèle de Jésus, le Fils de l'Homme doux et humble de cœur; il
brûle comme lui d'accomplir les moindres désirs de son Père, de lui
plaire en tout et malgré tout. Que cet idéal séduisant et austère soit en

Acta Pii Pp. XII

chacun de vous, chers fils et filles, le principe des plus éclatantes rénovations spirituelles, le soutien d'un effort silencieux et lent comme la
vie, mais incoercible comme l'action de Dieu.
L'union à la Hiérarchie, signe visible de l'attachement sincère au
Christ, sera aussi la pierre de touche de la pureté du zèle. Si Nous avons
tenu à ranger les Congrégations Mariale, telles que les définit la Constitution « Bis saeculari », parmi les formes les plus authentiques ide
l'Action catholique, c'est qu'elles travaillent expressément à faire entrer
leurs membres dans l'esprit de l'Eglise, « sentire cum Ecclesia ». Or,
cette disposition est la seule qui convienne, lorsqu'on prétend collaborer à l'apostolat de la Hiérarchie. Responsable de la gloire de Dieu sur
la terre, dépositaire des pouvoirs divins, la Hiérarchie assigne leur tâche
à chacun des volontaires qui s'offrent pour continuer l'œuvre du Christ.
Afin de lui prêter une aide efficace, il ne suffit pas de soumettre à son approbation toute institution existante ou toute initiative nouvelle ; mais
il importe d'entrer dans son esprit, de comprendre ses intentions, de
prévenir ses désirs : cela suppose humilité et obéissance, dévouement et
abnégation, solides vertus que ne manque pas de développer la formation sérieuse des Congrégations. Animés d'une volonté de servir à tout
prix, les Congréganistes ne cherchent jamais à faire bande à part ou
à revendiquer pour eux seuls certains secteurs, mais ils sont prêts au
contraire à travailler là où la Hiérarchie les envoie. Ils servent l'Eglise
non comme une puissance étrangère ni même comme une famille humaine, mais comme l'Epouse du Christ inspirée et guidée par l'Esprit
Saint lui-même, et dont les intérêts sont ceux de Jésus. L'Apôtre
Saint Paul souffrait déjà de constater que certains — tous, disait-il dans
son amertume — « tous recherchent leurs propres intérêts, non ceux
de Jésus-Christ » .

1

Qu'un tell avertissement vous tienne en éveil! Ou-

blieux de vous-mêmes, prompts à répudier toute étroitesse de vue, acceptez les consignes de l'Eglise, comme venant de votre divin Chef. Ainsi
pourrez-vous dire avec l'Apôtre: « a u jour du Christ... ma course et
ma peine n'auront pas été vaines » .

2

Le thème de votre Congrès envisage aussi une plus grande coopération avec les autres associations apostoliques. Outre son aspect pratique,
cette union des efforts fournit un signe non équivoque de la présence
du Christ parmi ceux qui, dans l'action comme dans la prière, obéissent à une même inspiration. « Qu'ils soient un, demandait avec instance
Jésus à son Père dans sa prière sacerdotale, comme toi, Père, tu es en
1

3

Peux.

2,

21.

Ibid. 2, 1 6 .

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

532

moi et moi en toi, qu'eux aussi soient un en nous, afin que le monde
3

croie que tu m'as envoyé » . L'apostolat participe en quelque sorte à la
mission divine de Jésus; il manifeste aux hommes l'amour du Père et
du Fils dans le don de leur unique Esprit. Vous vous rappelez sans
aucun doute comment les Actes des Apôtres soulignent ce fruit merveilleux de l'Esprit Saint au lendemain de la Pentecôte : « La multitude
des croyants n'avait qu'un cœur et qu'une âme. Nul ne disait sien ce
qui lui appartenait, mais entre eux tout était commun. Avec beaucoup
de puissance, les apôtres rendaient témoignage à la résurrection du Sei4

gneur Jésus, et ils jouissaient tous d'une grande faveur » . Ce rayonnement apostolique si extraordinaire dans la première communauté chrétienne s'est renouvelé de diverses manières dans l'histoire de l'Eglise,
en particulier aux heures critiques où seule la poussée vigoureuse de
forces jeunes, aux convictions intactes, fondues dans un seul et même
élan, pouvait renverser des obstacles apparemment insurmontables.
N'est-ce pas un témoignage de ce genre que l'époque actuelle attend tout
particulièrement de vous? Tant d'initiatives généreuses s'éparpillent
sur des voies divergentes, s'ignorent et parfois, hélas, en viennent à
s'opposer. Et pendant ce temps, le mal poursuit sans trêve sa conquête
et pénètre partout, faute de bonne entente et de coordination parmi
les bons.
Tout comme aux débuts de l'Eglise, où la puissante intercession de
Marie méritait à la communauté de Jérusalem la concorde parfaite dans
la charité, Nous souhaitons vivement que la Beine des Apôtres vous
anime tous, chers fils et filles ici réunis, et tous vos compagnons des
Congrégations du monde entier que vous représentez auprès de Nous,
d'un esprit de sincère collaboration. Que l'on puisse dire de vous, en
retournant le mot de Saint Paul cité tantôt : « aucun ne recherchait ses
propres intérêts, mais uniquement ceux de Jésus-Christ »•
Tel est le vœu que Nous formulons pour finir. Daigne Marie le garder et le faire fructifier dans tous les lieux où vous allez retourner, emportant de Rome et de ce Congrès le souvenir d'un souffle de Pentecôte
et la volonté de répondre avec libéralité à tant de grâces obtenues sous
le patronage de Marie Immaculée. En gage de la bienveillance divine
qu'appellent Nos prières les plus ferventes, Nous vous accordons à vousmêmes, chers fils et filles, à chacune de vos Congrégations, à chacune de
vos Fédérations nationales et à votre Fédération mondiale, la plus paternelle et la plus cordiale Bénédiction Apostolique.
3

Io. 17, 21.

4

Act

4. 32-34.

Acta Pii Pp. XII

533

II
Iis

qui

interfuerunt

Romae

habito*

Conventui

tertio

Internationali

de

Polyomyelite,

Pour apprécier la signification de votre présence à Rome, Messieurs,
e

ainsi que la véritable portée de la « 3 Conférence Internationale de la
Poliomyélite », il n'est que dé porter un instant le regard sur le bilan
actuel de la lutte contre cette terrible maladie. Jadis limitée aux zones
tempérées, peu fréquente et dangereuse seulement pour les enfants, elle
a envahi à présent toutes les latitudes, multiplie ses apparitions et se
montre nocive même pour l'âge adulte. La médecine, démunie de remèdes
décisifs, assiste angoissée à cette invasion d'année en année plus menaçante. Si l'on évoque en outre les charges croissantes qu'imposent à la
société l'équipement thérapeutique et le secours social aux infirmes, on
comprend toute l'utilité de ces réunions internationales d'illustres savants, où l'échange des expériences réalisées et des résultats acquis,
contribue tellement à rendre plus proche le moment désiré par tous, où
la poliomyélite pourra enfin être vaincue.
C'est pourquoi, Messieurs, Nous vous disons toute Notre estime, ainsi
qu'à tous ceux qui, avec un dévoûment admirable, se préoccupent d'entourer les malades de la plus délicate vigilance et de faciliter leurs tentatives pour reprendre, avec des moyens physiques diminués, une vie aussi
semblable que possible à celle de l'homme normal. Quelle somme de patience et d'ingéniosité n'a-t-on pas dépensée et ne dépense-t-on pas encore pour effacer, autant qu'il se peut, les conséquences désolantes de cette
maladie! Mais si l'attention se porte volontiers sur les progrès de la thérapeutique et de la rééducation, nul doute que la recherche scientifique,
pour être moins spectaculaire et moins accessible au profane, ne soit
digne elle aussi d'admiration et de reconnaissance. Qu'il s'agisse d'enquêtes épidémiologiques, de la mise au point de nouvelles méthodes de
culture du virus, de tentatives d'immunisation, les résultats obtenus
témoignent d'un labeur infatigable, renouvelant sans cesse les essais en
dépit d'échecs et de complications, qui surgissent parfois et renversent
les théories déjà établies.
Si le programme de votre conférence couvre les principaux aspects
du sujet, l'étude de

l'epidemiologie et de l'immunité revêt un intérêt

* Die 11 Septembris mensis a. 1954.

534

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

tout particulier et présente les difficultés les plus ardues. Pour réaliser
une prophylaxie efficace de la poliomyélite, il serait indispensable de
connaître assez exactement les sources du virus, ses conditions d'existence, son comportement dans le milieu extérieur; il faudrait pouvoir
l'identifier assez rapidement pour déterminer comment il se répartit au
sein de la population. Mais les travaux des chercheurs se heurtent ici à
des faits apparemment contradictoires et parfois fort déroutants. Ainsi
doit-on constater que la mise en œuvre systématique des règles de la prophylaxie classique reste inefficace ou même semble favoriser le développement de la maladie.
Les problèmes qui concernent l'immunité offrent également de curieuses données : ne remarque-t-on pas que le virus s'attaque de préférence
aux individus sains et bien constitués, qu'il ne se diffuse pas dans l'entourage du malade au stade aigu de l'infection, mais que le convalescent
et même le bien portant seront des agents de contagion plus dangereux? Quels sont donc les facteurs qui déterminent la résistance de
l'homme au virus? Pourquoi la maladie évolue-t-elle la plupart du temps
sous la forme abortive, en épargnant complètement le système nerveux
central? A ces demandes, on n'a pu jusqu'ici répondre que par des conjectures. D'un intérêt plus immédiat encore sont les tentatives nombreuses
réalisées jusqu'à présent à l'aide de vaccins, de sérums ou par la chimiothérapie. Aucun procédé n'a réussi encore à atteindre le but de façon
satisfaisante. Cependant l'espoir de toucher bientôt au terme est plus vif
et plus justifié que jamais, et l'on a vu récemment l'enthousiasme avec
lequel les enfants des Etats-Unis se sont prêtés à un nouvel essai. Nous
souhaitons de tout cœur qu'une réussite indiscutable couronne sans retard la ténacité des savants et que la médecine puisse ajouter à ses titres
de gloire celui d'avoir triomphé d'une énigme aussi redoutable.
Si des objectifs essentiels restent encore à conquérir dans la lutte
contre l'agent responsable de la poliomyélite, l'assistance aux malades
a accumulé patiemment de nombreuses expériences, corrigeant et perfectionnant sans cesse ses méthodes pour remédier aux différents troubles
neurovégétatifs, éviter l'apparition des déformations et rendre autant
que possible aux muscles l'intégrité de leur fonctionnement. Bien que le
tissu nerveux détruit le soit irrémédiablement, une pratique avertie et
diligente des exercices de rééducation obtient habituellement des résultats fort appréciables, et l'on admire ici encore la souplesse et la faculté
merveilleuse d'adaptation du corps humain et ses possibilités de suppléer
aux fonctions disparues.
Il reste malheureusement des cas, où les destructions opérées par le

Acta Pii Pp. XII

535

virus sont trop étendues pour autoriser une récupération sensible des
forces. Chez le grand infirme, celui dont la santé et avec elle, la profession et la condition économique et sociale, sont définitivement compromises, le problème médical cède vite le pas au problème psychologique,
tant pour l'intéressé que pour son entourage. Il est impossible de voir
tout à coup s'écrouler des perspectives d'avenir et la plupart des attraits
naturels qui soutiennent l'homme dans son dur effort de chaque jour, sans
en éprouver un bouleversement total, sans s'interroger avec angoisse sur
le sens de l'existence, sa valeur, son but. Et parce qu'elles engagent les
dispositions profondes de l'homme, ces questions l'emportent sur les difficultés purement physiques. Peut-être n'a-t-on pas toujours assez remarqué leur incidence même sur les attitudes quotidiennes et en apparence
les plus banales. Ainsi elles conditionnent la conduite du malade vis-à-vis
de son milieu : il arrive qu'il se transforme peu à peu et presque inconsciemment en égoïste, avide de se faire servir, s'épargnant la moindre
peine, se complaisant en lui-même pour compenser par là son infériorité.
Or il serait erroné de croire qu'on restaure plus aisément l'équilibre
moral et psychologique que le jeu des forces musculaires : en dehors de
cas exceptionnels, l'homme, surpris par la brutalité de la catastrophe,
attend une aide pour réagir positivement et sainement, reprendre en
mains sa vie et la refaire sur un nouveau plan. Aussi étendus que soient
les dégâts, l'infirme reste un homme chargé d'une responsabilité morale
devant sa propre conscience et devant la société, capable d'affection et
appelé au don de soi, à la générosité, au désintéressement. Même s'il se
voit obligé d'exercer une profession beaucoup plus humble que celle de ses
rêves, même s'il est réduit à la quasi immobilité, rien ne l'empêche de
conquérir les plus hautes vertus ; dans un corps abîmé, une âme éprise
de grandeur peut affiner en elle les qualités les plus exquises. L'épreuve
elle-même lui sera un tremplin : en lui fermant la voie commune du
progrès moral, elle l'obligera à s'élever plus vite et plus haut et à atteindre
une valeur humaine, à laquelle peut-être il n'aurait jamais prétendu en
des circonstances normales. Mais bien souvent l'accès à ce niveau supérieur n'est pas facile : il exige la collaboration de ceux que des liens de
parenté ou leur rôle médical mettent en contact avec les paralytiques. Il
importe à ce sujet de ne pas oublier que le sentiment religieux est l'un
des ressorts les plus énergiques de l'action morale, et qu'il comporte,
comme facteurs spécialement efficaces, non seulement la foi en une vie
meilleure dans l'au-delà, mais aussi et surtout la conviction du mérite
et de l'utilité de la souffrance, dans les perspectives surnaturelles de la
Rédemption.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

536

.

Officiale

Vous entrevoyez, Messieurs, combien votre influence peut gagner à

se prolonger du terrain de la thérapeutique sur celui des problèmes
humains. Là comme dans le domaine scientifique votre tâche est grande.
Que de malades doublement frappés, dans leur corps d'abord, puis dans
leur cœur, privés d'espoir, de courage et de raison de vivre ! Ce qu'ils attendent de vous, c'est non seulement une compétence professionnelle sans
failles, mais plus encore peut-être une compréhension entière de l'homme
et des conditions spirituelles de sa vie ; c'est, même si leur désir n'arrive
pas à s'exprimer clairement, une orientation discrète et compréhensive,
une invitation à ne pas regretter vainement les biens qui leur échappent,
mais à s'appuyer sur d'autres réalités plus durables, plus fermes, auxquelles jusqu'alors ils attachaient une moindre importance, et qu'ils
découvrent soudain, sans consentir encore à s'y abandonner comme à la
véritable planche de salut.
Que Dieu vous aide dans vos entreprises ! Qu'il les couronne de succès!
Qu'il vous accorde à vous-mêmes, à vos collaborateurs dévoués, à vos familles, sa protection toute-puissante et les dons les plus précieux de
l'esprit et du cœur. Avec toute Notre sollicitude paternelle, Nous vous
en donnons pour gage Notre Bénédiction Apostolique.

III
Iis

qui

interfuerunt

historia.,

Romae

Conventui

internationali

de

medicamentorum

artis

7

habito.' '

Quingentesimus vicesimus quintus vertitur annus, ex quo Martinus V
Pontifex Maximus insigne hac in Urbe pharmacopolarum Collegium
instituit : quod, perpetuo memorandis inscriptum fastis, ut digne e x p leretur eventum, rei consentaneum visum est Romae ex omnibus nationibus celebrari Conventum, in quo medicamentariae artis historia proponeretur et illustraretur.
Vosmet, dilectissimi Nobis, qui in hunc congressi estis Conventum,
ut coram Nobis admitteremini pio expetistis rogatu, ut ex ore Nostro
aliquid perciperetis, quod vobis etsi tenue solamen et lumen afferret.
Exspectationi vestrae Nostra prorsus vota respondent, quibus haud
remisse, sed vehementer ferimur, ut existimationem optimam, quam medicamentorum compositores a Decessoribus Nostris longum per saecu-

* Habita die 11 Septembris mensis a. 1954.

Acta Pii Pp.

537

XII

lorum decursum a Martino V ad Pium IX collegerunt, aperte confirmatam profiteamur.
In remotae romanae antiquitatis temporibus latet aromatariorum
origo, qui mederi corporum morbis erant periti. Cumque huiusmodi ars
sumptis viribus auctus et incrementa cepit, in lumen prodeunt praeclara
nomina Auli Cornelii, Celsi, Largi Scribonii, Dioscoridis, Plinii et Galeni. Neque sine sapientiae pleno consilio arbitramur a Decessore Nostro Martino V cautum esse, ut sedes vestra in aede sacra S. Laurentii
in Miranda, quae templum olim fuit Antonini et Faustinae, in conspectu
Fori Romani, silentium ruderum maiestate mirabilis, pateret, ut manifesto significaretur illud quod novum honorifice tunc condebatur cum
priscae aetatis institutis arcto foedere coniungi.
Liceat nunc Nobis vestram in memoriam redigere Vergilii versus,
quibus is, heroicae pingens lineamenta salutaris artis vestrae, canit
lapidem, Iasi filium, sauciato medicantem Aeneae. Ad augurium, ad
citharam, ad veloces sagittas proclivis,
Ille, ut depositi proferret fata parentis,
Scire potestatem herbarum usumque medendi
Maluit, et mutas agitare inglorius artes.

1

Quam apta significantique vergiliana voce « muta » ars vestra appellatur. Vos reapse ex illo benemerentissimorum civium ordine estis,
qui tempus, ingenium, vires, se prorsus totos ad allevandas hominum
miserias tradentes, therapia morbos, qui corporibus insunt, depellant,
et minantes morbos sanae valetudinis disciplina et certis adhibendis cautionibus, quantum fieri potest, amovent. Grave est onus, quod suscepistis; continua est sollicitudo, quae vos afficit; formidanda est ratio,
quae a vobis repetitur. Verumtamen procul a vulgi conspectu et plausu
negotiosa industria vestra silentio tegitur, in umbrática officina, muta
magni laboris vestri bona teste, versatur. Quin etiam vobis absunt illa
solacia, quae medicis et aegrorum administris tempérant asperam saepe
operam, cum hanc cernant infirmos dolentesque solari.
Attamen cum Maronis pace haud existimamus, haud ferimus nunc
temporis, dum solis instar evangelicae caritatis lex praefulget, vos, cum
bella gerentibus aut ingenuas artes profitentibus comparâtes, « inglorios )) appellandos esse. Christus Redemptor, qui praedicavit evange2

lium regni et curavit omnem languorem, totius humanae naturae me-

1

Aen. X I I , 395-398.

2

Cfr.

MATTH. 9, 35.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

538

3

•dicus, cum illud imperavit : « Infirmos curate » , fraterni amoris adsiduas sollicitudines voluit converti ad eos, innumeram hominum multitudinem, qui ex animis aut ex membris laborant, valetudinis infirmitate correpti. Dumque nostrae Reparator salutis sacerdotibus commisit, ut caelestibus sacramentis, veritatis caelitus lapsae praeconio, vitae
exemplis verbisque, quae odoriferis herbis sunt fragrantiora et salubriora, fractos aut culpis contaminatos animos curent, medicis et vobis,
pharmacopolae, praecipue studia et cogitationes corporibus medendi
concredidit. Urgente autem eiusdem caritatis praecepto, fas est et expedit, ut qui altaribus sacris deserviunt, vos magni pendant, vos honore
colant, vos hortatibus monitisque iuvent, eo vel magis quod nunc minoris fortasse quam alias ducimini.
Communi hominum opinioni saltem maxima ex parte mercatoria esse
videtur ea, in quam incumbitis, ars, cum cotidie magis magisque invalescant medicamenta, quae minime ex medici praecepto vestris coniiciuntur manibus, sed a magnis societatibus propria et peculiaria in antecessum parantur et apud vos tantummodo venum dantur. At scire fas est
multos ex vobis suam navasse operam, ut huiusmodi late sonantis nominis medicinarum formulae reperirentur vel ad perfectionis apicem
adducerentur. Praeterea patent adhuc campus finesque, ubi privata industria vestra exquiritur, ut exempli causa, ubi medicum secandi opus
magis arduum est, in iis scilicet praeparandis, quae soporem inducunt,
noxiam contagionem vulnerum praecavent vel dimovent, anesthesiam
pariunt.
Vos igitur laudamus et ad maiora usque assequenda studia vestra incitamus, quae nova medendi genera et vires expetunt, idque ominamur
ex animo, ut omnino etiam morbi debellentur, qui tenaciores medicae
peritiae nunc obnituntur. Quid optabilius videtur, quam ut homines
vigentibus sensibus et membris etiam seram senectam attingant, dummodo cum aevo crescat decora canis sapientia? Quod ut in communis
utilitatis fructum contingat, vigilem vestram in depellendis morbis sollertiam mutentur legum conditores, magistratus, puerorum doctores,
aliique multi, quorum est bonos conformare mores, neve efficiant, ut
libertatem appellantes impunitam nequitiam, mala neglectione et damnabili corruptela tabe praesertim surgentia ingenia et cereos animos
inficiant.
Pharmacopolarum hoc est officium itemque decus praecipuum, ut
liaud exigua scientia polleant et a recta conscientia ne transversum qui-

* MATTH. 1 0 , 8.

Acta PU Pp. XII

539

dem unguem discedant. Etenim inde consequi potest, ut aliquid haud
paulum exitiosum et funestum oriatur, si etiam tantillum fallimini in
elementis medicantariis deligendis, in eorum aequabilitate portionum
statuenda, in durabili eorum efficacitate diudicanda. Quisnam audeat
suis tantam sarcinam imponere umeris, nisi arte herbaria, nisi physicis,
chimicis, biologicis disciplinis diuturnis experimentis exercitata sua
mens calleat? Nunc aetatis autem, cum ob effusam morum corruptelam
contra fas et ius facile peccatur, impensior vos urget christianae et humanae dignitatis ratio, ne ab officio servando avocemini. Interdum etiam
possunt vos adire emptores, qui importuni a vobis petant, ut suorum
scelerum efficiamini participes. Ipsi cum probe sciatis hoc illudve apud
vos vendibile natura sua aut male utentium voluntate valetudini, vitae,
membrorum integritati nocere vel abditum in materno gremio germen
extinguere, nullo modo petulantiae, lucro, fallacis nominis miserationi
aeternae legis imperium et nutum posthabeatis.
Nemo famosum illum medicantariam artem exercentem imitetur,
qui Fabricio, si quid sibi polliceretur, promisit se Pyrrhum regem facili
leto iterempturum esse, sed potius illam assidue sibi comparet laudem,
qua Pyrrhus Fabricium, malam machinationem detegentem, ad caelum
extulit : Ille est Fabricius, qui difficilius ab honestate quam sol a cursu
suo averti potest.
Aliud denique volumus, dilectissimi Nobis, leniter veluti in transitu
attingere. Cum egregie cordati sitis, videte, quaesumus, ne in medicinis
numerata pecunia vendendis, aequo nimium quantum fieri potest pretium poscatis. Haud aufugit Nos, quaenam et quanta in medicamenta
concinnanda vigilet sapientium mentium acies, chimicae formulae vestrae quam diuturnos labores requirant, elementorum, quibus utimini,
quanta sit raritas. Attamen in libra, qua guttas medicamentorum vestrorum penditis, ponite etiam sudoris stillas hominum, qui in metallis,
in lapidicinis, in officinis aut alibi aspero labore victum sibi suisque
comparant, ponite lacrimas parentum, qui ut ab obitu dulces natos eripiant, cuncta profundere parati sunt, atque videte, ne aequo ponderosius
sit quod emptionis causa flagitatis. In pretiis quae a magnis societatibus
medicinis conficiendis statuuntur misericordiae ratio ne facessat ; pietas
enim ab homine homini quam plurimum debetur. Ignoscite, quaesumus,
si quid onerosum ab ore nunc decidit Nostro, siquidem Apostolico ex
munere pauperum causam agere ac tueri constanti nisu conatuque
debemus.
Nunc nihil aliud reliqui est, ut vobis et inceptis vestris paterna caritate benedicamus, omnipotentis Dei invocata ope, Deiparae Virginis,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

540

cuius hic sacer est annus, impetrato patrocinio, cuius nomen auribus,
labiis, animis salutare est sicut cinnamomum et balsamum, sicut myrrha
electa fundens vaporem suavis odoris,
est omnis spes vitae et virtutis.

NUNTII

4

quia in purissimo eius Corde

5

RADIOPHONICI
I

CHRISTIFIDELIBUS E TOTA BELGICA IN URBE CAPITE (( BRUXELLES )) OB CONVENTUM MARIALEM COADUNATIS.*

Vénérables Frères, chers fils et chères filles de Belgique,
Depuis le 8 décembre dernier, où Nous avons solennellement proclamé
l'ouverture de l'année mariale, vous avez répondu avec enthousiasme à
Notre invitation et multiplié les preuves de votre amour filial envers
Marie. Aussi sommes-Nous profondément heureux de Nous rendre présent parmi vous aujourd'hui, en cette grandiose manifestation d'attachement à la Mère de Dieu.
Que la Belgique soit une terre mariale, les statues miraculeuses qui,
en cette journée, ont passé sur le plateau de Koekelberg en un défilé
triomphal en témoignent éloquemment. La plupart d'entre elles reçoivent vos hommages depuis plusieurs siècles. D'autres, au contraire, sont
apparues récemment comme un signe renouvelé de la présence vivante de
Marie parmi vous. Mais, anciennes ou récentes, vous leur portez sans
hésiter toutes vos confidences, vous leur exposez vos difficultés, vos souffrances, vos espoirs. Unies intimement à la vie de votre peuple, elles ont
traversé avec lui tant de vicissitudes et vécu tant d'angoisses ; elles ont
assisté aussi à l'expansion magnifique et aux réalisations étonnantes du
catholicisme dans votre pays. Chaque jour, elles écoutent vos prières,
vous donnent le courage de mener une lutte patiente contre toutes les
formes du mal, vous dispensent les biens du corps et de l'âme et ces
milles prévenances dont une Mère ne cesse de combler ses fils.
Aussi avez-vous bien raison de venir en pèlerinage, de tous les coins
de la Belgique, vers un site que vous considérez comme un haut lieu de
votre foi et d'y réunir, pour un hommage national, les plus célèbres de
4

Cfr. Eccl. 24, 20-21.

5

Cfr. Ibid. 25.

* Datus die 5 Septembris mensis a. 1954.

Acta PU Pp. XII

541

vos Vierges miraculeuses, ambassadrices d'autres images innombrables
disséminées partout dans vos églises, vos chapelles, le long des routes,
au cœur des foyers. Les différents vocables par lesquels vous invoquez
Marie détaillent l'infinie richesse et la bonté sans limites de la Créature
sans tache, l'Immaculée Mère de Dieu et Vierge, dont jamais le monde
n'épuisera les louanges, dont jamais il ne lassera la bonté.
Comme preuve de votre reconnaissance, vous voulez à cette glorieuse
Souveraine adresser un acte de consécration. Pesez bien, chers fils et
chères filles, toute l'importance de cet acte et des engagements qu'il
comporte. En mettant sous l'égide de Marie vos activités personnelles,
familiales, nationales, vous invoquez sa protection et son aide sur toutes
vos démarches, mais vous lui promettez aussi de ne rien entreprendre
qui puisse lui déplaire et de conformer toute votre vie à sa direction et
à ses désirs. L'amour d'une Mère sait poser à ses fils les plus sévères
exigences, quand leur bien est en jeu. Non seulement elle ne tolère pas
qu'ils blessent par leur conduite l'honneur de la famille, mais elle ambitionne de leur voir accomplir des actions d'éclat pour se réjouir avec
eux de leurs succès et de leurs mérites. Marie attend de vous, héritiers
d'une longue tradition de fidélité au service du Christ, que vous poursuiviez dans le temps présent la lutte séculaire qui divise le bien et le mal.
Elle vous demande d'abord de rester fermes dans la foi. Même si vous
n'avez pas à souffrir de persécution ouverte comme c'est le sort, hélas,
de tant d'autres pays, vous devez vous défendre contre un matérialisme,
qui envahit peu à peu la société, ses institutions et ses activités. Chez
beaucoup, il se trahira par la recherche d'une existence confortable,
pleinement assurée du lendemain, mais fermée aux réalités surnaturelles,
à tout appel au dévoûment, et incapable de comprendre les besoins parfois criants d'autres classes sociales ou d'autres peuples. Il est si facile
d'oublier que le bien-être temporel n'est pas le but principal de la vie
humaine et qu'il existe d'autres richesses, infiniment plus précieuses et
plus durables, celles de la charité divine, qui rend l'homme oublieux de
lui-même pour l'attacher à Dieu et à son œuvre. C'est le rôle de la Vierge
de laisser entrevoir aux hommes un reflet du ciel parmi tous les soucis
qui les enchaînent à cette terre et de leur rappeler inlassablement que
les peines de ce monde ne comptent pas au regard de la gloire que Dieu
prépare à ses enfants.

1

La consécration à Marie sanctifiera vos foyers. Qui réussit mieux que
la Vierge à conserver l'intimité et la ferveur des affections familiales, à

1

Cfr. Rom. 8, 18.

642

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

les élever en leur communiquant la pureté de cet amour intégralement
fidèle dont Dieu l'a faite dépositaire? Qui inspire aux mères le courage et
la patience nécessaires pour veiller aux multiples besoins de leur famille,
pour éduquer leurs enfants à la piété, pour les défendre des embûches
qu'un monde paganisé dresse sans cesse sous leurs pas? C'est au sein
du foyer, par les échanges quotidiens et incessants qui impriment dans
l'âme des fils l'image des parents, que se transmet l'expérience de la
vie chrétienne. C'est là qu'il faut une présence tendre et vigilante ; c'est
là, peut-on dire, le lieu d'élection où la Mère de Jésus continue l'œuvre
qui fut la sienne par excellence, le soin maternel du Fils de Dieu, qui
se prolonge maintenant dans les membres de son Eglise. Que Marie règne
dans vos demeures, non seulement parce que vous y aurez placé son
image ou sa statue, mais parce que souvent vous la priez ensemble, vous
recourez à ses conseils et vous pratiquez ses vertus.
Il ne faut pas s'étonner si, dans les cœurs qui lui sont spécialement
dévoués, la Eeine des Vierges éveille le désir d'imiter la perfection de
son amour pour le Christ et les hommes. Suivant les conseils du Maître
divin, des jeunes gens et des jeunes filles quittent leur famille et s'efforcent, par une vie de prière, de renoncement, de charité, d'appeler sur
les âmes les grâces du salut et de leur en montrer le chemin par la
parole et par l'exemple. Nous songeons surtout, non sans émotion, au
magnifique effort missionnaire de la Belgique, à toutes les Congrégations
religieuses qui, au prix de lourds sacrifices, annoncent le message du
Christ en Afrique et sur bien d'autres points du globe. Maintenez cette
glorieuse tradition qui témoigne de la vitalité de votre catholicisme et
fait honneur à l'Eglise et à son divin Chef.
La Vierge inspire aussi les formes si diverses de l'apostolat laïc, en
particulier celles des associations mariales et des groupes d'Action Catholique. Aux âmes désireuses de vivre plus sincèrement et plus complètement la doctrine de Jésus, à celles qui brûlent de la faire connaître
à d'autres, en particulier à leurs compagnons de travail, à qui veut
restaurer l'ordre de la justice et de la charité dans les institutions
sociales et faire deviner dans l'ordre temporel de la société un reflet de
l'harmonie parfaite qui unit les enfants de Dieu, la Vierge Marie obtient
la grâce de l'apostolat, elle met sur leurs lèvres les paroles qui convainquent sans heurter, elle les anime d'un zèle ingénieux et d'une affection
humble, patiente et dévouée, sans laquelle l'apôtre risque bien vite de
se lasser. Nourries d'une connaissance plus profonde et d'une affection
plus vive pour leur Souveraine et leur Patronne, les associations mariales redoubleront d'ardeur surnaturelle dans la prière,-la mortifica-

Acta PU Pp. XII

54$

tion et l'audace conquérante, comme il convient à ceux qui, peu soucieux
de leurs avantages personnels, n'ont en vue qu'une fidélité toujours plus
haute à s'acquitter de leurs obligations envers Marie.
Cette journée mariale, vous avez voulu la conclure en assistant à la
Sainte Messe, en recevant la Sainte Communion. Vous ne pouviez confirmer plus efficacement les promesses faites à la Vierge. Marie n'a
d'autre désir que de conduire les hommes au Christ, de les introduire
au cœur du mystère central du christianisme, celui de la Rédemption.
Ce Fils qu'elle a jadis mis au monde dans la terre de Palestine, elle continue maintenant à le donner à l'Eglise. Si elle aime à voir ses enfants
rassemblés pour une vibrante manifestation de foi et d'amour, c'est pour
les conduire ensemble vers le Pain mystique, symbole de l'unité, de
la paix et de la joie éternelle du ciel.
Que Jésus, par Marie, continue à régner sur votre nation, vos foyers,
au plus profond de vos âmes. Qu'il suscite parmi vous, une foule toujours plus nombreuse et ardente d'apôtres, prêtres, religieux et laïcs.
Qu'il entretienne en votre pays l'esprit chrétien dans toute sa générosité et une dévotion toujours plus empressée envers la Sainte Vierge.
Qu'à Celle-ci vous puissiez, en toute vérité, répéter dans l'enthousiasme
les paroles du beau cantique : « Chez Nous, soyez Reine ! ».
• En gage de la protection maternelle de la Vierge dont Nous implorons sur vous les faveurs les plus abondantes, Nous vous accordons,
avec toute l'effusion de Notre cœur, Notre Bénédiction Apostolique.

II
CHRISTIFIDELIBUS, OB CONVENTUM MARIALEM E TOTA BRASILIA INDICTUM, IN
URBE S. PAULO IN BRASILIA, QUARTO VERTENTE SAECULO AB EADEM URBE
CONDITA, COADUNATIS.*

Veneráveis Irmäos e amados Filhos,
Embora já ai presente na pessoa do Nosso dignissimo Cardeal Legado,
anuimos gostosamente ao desejo por vós expresso, e com todo o afecto do
Pai que fala a filhos tanto mais presentes ao seu espirito e coraçào,
quanto mais distantes no espaço, vos dirigimos a palavra, para assim
convosco e nesse grandioso teatro das Festas Centenarias de Säo Paulo,
engrandecer e agradecer, homenagear e invocar Nossa Senhora da Con* Datus die 7 Septembris mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

544

ceiçâo Aparecida, excelsa Padroeira de todo o Brasil e particular gloria
desse industrioso Estado.
Neste Ano Mariano, em que todo o Mundo Católico com admirável
fervor e intenso júbilo celebra as inefáveis Prerogativas da Imaculada
Virgem Mae de Deus, e sob o Seu Materno Patrocinio se alista na Cruzada para a restauraçâo de um Mundo melbor, o Brasil católico e mais
a nobre Cidade e Estado de Sao Paulo têm duplicado e triplicado dever
de se assinalar.
Se o Brasil nasceu à sombra da Cruz, organizou-se, cresceu, prosperou amparado sempre pela Mae SSma., venerada ternamente e invocada sob numerosos títulos, cada qual mais belo e expressivo.
Já das tres caravelas da armada que levava às Terras de Santa Cruz
o primeiro esboço da sua organizaçâo política, duas ai ñcaram Como
cristalizadas nas duas grandes igrejas da primeira Capital, Nossa Senhora da Ajuda e Nossa Senhora da Conceiçâo da Praia, à sombra das
quais se haviam de combater e vencer as grandes batalhas, que salvaram a integridade da Patria e a unidade da Fé.
E essas duas igrejas, nestes quatro séculos de historia, haviam de
multiplicar-se em cem Catearais e mais de mil Matrizes, para nâo f alar
de um sem número de modestas igrejas e singelas capelinhas, que têm
como Orago a Mae de Deus nalgum de seus misterios, e constelam o territòrio brasileiro do Amazonas ao Prata, do Atlàntico aos Andes.
Todas elas, mais que venerandos monumentos, sâo pregöes vivos e
eloquentes do amor e devoçâo do católico Povo Brasileiro à sua Augusta
Soberana e da carinhosa proteccäo com que Maria o tem assistido em
todos os lances, prósperos ou adversos, da sua existencia.
Entre os títulos Marianos prevalece o da Imaculada que exorna, com
muitos secundarios, mais de trezentos e cinquenta dos templos principáis.
E era natural.
Desde os primordios floresceu em Terras de Santa Cruz a devoçâo à
Imaculada Conceiçâo de Maria, implantada pelos descobridores.
Mas o seu culto intensificou-se depois que em 1646, por proposta do
Monarca Restaurador, que teve plena confirmaçâo apostólica do Nosso
antecessor Clemente X, Nossa Senhora da Conceiçâo foi aclamada em
Cortes (( particular, única e singular Padroeira e Protectora » da Metropole e de todos os seus Dominios, com juramento de defender, ainda
a preço do sangue e da vida, o Seu Singultissimo Privilegio, — « na
certeza de que os ampare e defenda de nossos inimigos, com grandes
acrescentamentos..., para glòria de Cristo nosso Deus, exaltaçâo da
nossa Santa Fé Católica Romana, conversio das Gentes e reduçâo dos

Acta PU Pp. XII

545

herejes ». E para que a memoria da solene Consagraçâo e Juramento
se näo obliterasse com o tempo, ai fìcavan a recordá-los as Lapides,
que em 1654, exactamente há 300 anos, um novo decreto soberano
mandava colocar ñas entradas e portas de todas as vilas e cidades ou nos
Pacos do Conselho, das quais ainda ho je o Brasil conserva preciosas
reliquias.

1

Neste continuo florecer de devoçâo Mariana näo podia deixar de assinalar-se a cidade de Sao Palo, que tem por fundador o apostólico Manuel da Nóbrega, primeiro panegirista da Virgem Medianeira, de que
2

conserva explícita lembrança a historia, e entre os imediatos colaboradores na fundaçâo venera a Anchieta, o inspirado cantor De Beata Virgine

Dei Matre Maria.

De facto, entre os mais efìcazes e expressivos factores da devoçâo à
Mae de Deus, sobressaem as Congregaçôes Marianas, verdadeiros vergeís de piedade santificante e apostólica, que nos volvidos séculos, tanto
como hoje, se näo mais ainda, floreceram em todo o Brasil. Ora, em
principios do século xviii, a Congregaçao da Imaculada do Colegio de
Säo Paulo, corno consta de documentos históricos, era celebrada por modelar e a melhor, näo só do Estado, mas do Brasil inteiro.

3

Precisamente, por esse tempo, aparecía a Imagem de Nossa Senhora
da Conceiçâo ñas aguas do Rio Paraiba. E quem podia entao prever as
torrentes de piedade para com a Virgem Imaculada e as correspondentes
catadupas de graças celestes, que o vetusto Simulacro faria brotar?
Simboliza bem e atesta o progressivo aumento de urnas e outras a
primitiva ermida, em poucos anos substituida por espaçosa igreja e successivamente ampliada em grandiosa basílica ; a qual, todavía, com o seu
riquíssimo tesoiro de inúmeros ex-votos, já se augura pequeña à crescente piedade dos filhos e devotos da Aparecida; que por isso anseiam
e trabalham por construir outra mais ampla e magnifìciente, que se ja
Residencia digna da Rinha e Padroeira do Brasil.
Atesta-o a preciosa coroa de oiro, com que, há exactamente 50 anos,
por decreto do Cabido da Santa Patriarcal Basílica Vaticana, foi coroada
a taumaturga Imagen, « numa solenidade sem precedenes na vida
católica do Brasil ».

1

Vejam-se os Documentos reunidos em D. MAUBÍCIO, Iniciativa da Consagraçâo de
a

Portugal a A 7 " . Senhora de Conceiçâo. Brotéria, vol. X L I I I , 1946, pag. 265 ss.
z

Cfr. SERAFIM LEITE, S . I., na Revista da üniversitade Catól. do Rio « Verbum »,

t. V I I I , 1951, pag. 258.
3

SERAFIM LEITE, S . L , Historia da Companhia de Jesus no Brasil, tom. V I , pa-

gine 352-354.
35 - ACTA, vol. X X I , n. 13. — 15-10-1954.

546

Acta Apostolicae Sedis - Commentarmm Officiale

Atesta-o, sobretudo, e com a maior eloquência de factos e palavras,
Nosso imediato Predecessor de imortal memoria, quando, lia 25 anos,
ao constituir Padroeira Principal do Brasil Nossa Senhora Aparecida,
venerada na <( sua vetusta e prodigiosa Imagem », declarava que o fazia,
acedendo ao pedido plebiscitario do Episcopado e do Povo Brasileiro, « o
qual com fervor e piedade constantes, desde os anos do Descobrimento
das regioes brasílicas até nossos tempos, tem venerado e venera a Imaculada Virgem Mae de Deus » .

4

Veneráveis Irmäos e amados Filhos! A simples evocaçao destes factos, entre tantos que, como filigrana de oiro, recamam os fastos religiosos do Brasil, se conf ortam e enchem de suave alegría a alma, forçam-na a louvar e engrandecer ao Senhor, Fonte manancial de todo o
bem, e à Virgem Imaculada, Medianeira e Dispenseira carinhosissima
das suas graças. Pois que « festejar as merces do Ceu, reconhecê-las
como recebidas da mäo de Deus e dar-Lhe infinitas graças por elas, é a
primeira obrigaçao da fé e a primeira confìssao do agradecimento, e sao
os primeiros impulsos da alegría crista e bem ordenada ».
E vos assim o tendes feito, durante todo este Ano Centenario da
Imaculada, e o fazeis agora mais solene e exemplarmente nesse primeiro
Congresso Nacional da Excelsa Padroeira e ñas triunfáis demonstraçoes
de piedade Mariana que o acompanham.
Estudastes, com bem acertada escolha, as incomparáveis grandezas
de Maria, condensadas nos dogmas da Conceiçâo Imaculada, da Divina
Maternidade e da gloriosa Assunçâo ao Céu.
Assim, o Congresso contribuirá para tornar cada vez mais iluminada
e consciente a vossa piedade, e por conseguinte mais acrisolado o vosso
amor, mais profunda a vossa gratidâo, mais firme a confiança na vossa
Augusta Rainha e Padroeira e Mäe, que sempre e com tantas provas
do seu carinho vos tem privilegiado. Mas servirá também para melhor
vos capacitardes dos deveres que impöe a nobreza da vossa filial vassalagem, nao seja que com os últimos ecos das solenidades esmoreça o entusiasmo e se desvaneçam os frutos.
Quantos ai de joelhos, aos pés da Imaculada Rainha e Padroeira do
Brasil, Lhe jurastes redobrada fìdelidade e amor, é mister que vos levantéis campeöes decididos de sua maternal Soberania, apostados a nao
descansar, enquanto nâo A virdes reinar soberana em tudo e em todos :
primeiro em vos mesmos, na propria vida e actividades, como filhos
amantes que se gloriam de imitar as virtudes maternas ; depois, em torno

Pius X I , Litt. Apost., 16 Iulii 1930 - Acta Ap. Sedis, vol. 23, pag. 7.

Acta Pii Pp. XII

547

de vos, nas familias, nas classes e agremiaçoes sociais, e em todas as
actividades particulares e públicas ; de modo que a vossa grande Patria
se mostre digna de sna celeste Rainha e Padroeira, assinalando-se nesta
grande Cruzada para um Mundo melhor, que deve ser fruto do Ano
Mariano; e com tanto maior valor e zelo, quanto maior é o influxo que
pode exercer em todo o Continente e no Consorcio das Naçôes.
Com estes votos e implorando do Céu sobre vós, sobre a nobre Cidade
e Estado de Sào Paulo, e sobre todo o Brasil católico, por intercessâo
de Nossa Senhora da Conceiçâo Aparecida, todas as prosperidades espirituais e temporais, Nos vos damos, amados Filhos, como penhor do
Nosso afecto e benevolencia paterna, a Bênçâo Apostólica.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

A C T A

SACRA

SS.

C O N G R E G A T I O N U M

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

PROVISIO ECCLESIARUM
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
Die 28 Iulii 1954. — Cathedrali Ecclesiae Barbastrensi praefecit
R. D. Secundum García de Sierra y Méndez, parochum S. Ioseph in
pago vulgo Gijón, in dioecesi Ovetensi.
die 5 Augusti. — Archiepiscopali Ecclesiae Ferrariensi Exc. P. D.
Natalem Mosconi, hactenus Episcopum Comaclensem.
— Titulari episcopali Ecclesiae Albensi Maritimae Exc. P. D. Franciscum M. Picaud, hactenus Episcopum Baiocensem-Lexoviensem.
die 13 Augusti. — Titulari episcopali Ecclesiae Bubastitanae R. D.
Camillum Faresin, e Societate Sancti Francisci Salesii, quem constituit Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Iosephi Selva, Episcopi titularis Metrensis et Praelati Nullius Registrensis.
die 18 Augusti. — Titulari episcopali Ecclesiae Arsinoitanae in Arcadia Revmum D- Emmanuelem Serrano Abad, canonicum theologum
Capituli cathedralis Conchensis in Aequatore, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Danielis Hermida Ortega, Episcopi Conchensis in Aequatore.
die 19 Augusti. — Titulari episcopali Ecclesiae Edessenae in Macedonia R. D. Hernandum Antiporda, parochum et vicarium foraneum
Sancti Ioannis a Monte in Archidioecesi Manilensi, quem deputavit
Auxiliarem Exc. P. D. Rufini Santos, Archiepiscopi Manilensis.
die 24 Augusti. — Cathedrali Ecclesiae Volaterranae R. D. Marium
Ismaêlem Castellano, ex Ordine Fratrum Praedicatorum, priorem Socium Revmi Commissarii S. Congregationis S. Officii.
— Titulari episcopali Ecclesiae Avissensi R. D. Alphonsum Toriz Cobián, praefectum studiis regendis et professorem in seminario maiori
archidioecesis Guadalajarensis, quem constituit Coadiutorem Exc. P.
D. Leopoldi Diaz Escudero, Episcopi Chilapensis.

Sacra

Congregatio

549

Consistorialis

die 81 Augusti. — Cathedrali Ecclesiae Guanarensi, noviter erectae,
Exc. P. D. Petrum Paulum Tenreiro, hactenus Episcopum titularem
Orthosiensem in Phoenicia.
die 1 Septembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Gilbensi R. P.
D. Honoratum Van Waeyenbergh, ex arcidioecesi Mechliniensi, Protonotarium Apostolicum, a. i- p., Rectorem Magnificum Pontificiae Universitatis Lovaniensis, quem deputavit Auxiliarem Emi et Revmi P.
D. Iosephi Ernesti S. R. E. Cardinalis Van Roey, Archiepiscopi Mechliniensis.
die 2 Septembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Vindensi R. P.
D. Ioannem Villot, ex archidioecesi Lugdunensi, Protonotarium Apostolicum a. i. p., Directorem Secretariatus Episcopatus in Gallia, quem
deputavit Auxiliarem Emi ac Revmi P. D. Mauritii S. R. E. Cardinalis
Feltin, Archiepiscopi Parisiensis.
die 5 Septembris. — Cathedralibus Ecclesiis,

aeque principaliter

unitis, Calvensi et Theanensi Exc. P. D. Matthaeum Guidonem Sperandeo, hactenus Episcopum Muranum.

^

die 6 Septembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Rhasensi R. P.
D. Ioannem Antonium Donovan, Antistitem Urbanum, parochum Sancti Aloisii et cancellarium curiae metropolitanae Detroitensis, quem deputavit Auxiliarem Emi ac Revmi P- D. Eduardi S. R. E. Card. Mooney,
Archiepiscopi Detroitensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Tymbriadensi R. P. D. Henricum
Edmundum Donnelly, Antistitem Urbanum et parochum Sanctae Catharinae in archidioecesi Detroitensi, quem deputavit Auxiliarem Emi
ac Revmi P. D. Eduardi S. R. E. Card. Mooney, Archiepiscopi Detroitensis.
die 8 Septembris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Neopatrensi
Exc. P. D. Dominicum Menna, hactenus Episcopum Mantuanum.
— Cathedrali Ecclesiae Mantuanae Exc- P. D. Antonium Poma, hactenus Episcopum titularem Thagastensem.
die 80 Septembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Caesariensi in
Bithynia Exc. P. D. Ioannem Sismondo, hactenus Episcopum Apuanum.
die 4 Octobris. — Cathedrali Ecclesiae Barcinonensi in Venezuela,
noviter erectae, R. P. Iosephum Humbertum Paparoni, moderatorem
Collegii vulgo «Padre A r i a s » ex arcidioecesi Emeritensi in Venezuela.

550

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA FIDE
i
BOLIVAREN. - C ARONEN.
DECRETUM
DE F I N I U M MUTATIONE

Post latum ab hac Sacra Congregatione de Propaganda Fide Decretum, quo Vicariatus Apostolicus Tucupitensis, per dismembrationem
Vicariatus Apostolici Caronensis in Republica Venezuelana, erectus
est, ut spirituali christifidelium emolumento satius consuleretur, quaedam finium mutationes inter reliquam partem territorii memorati Vicariatus Apostolici Caronensis et dioecesis Civitatis Bolivarensis opportunae visae sunt.
Quapropter Sacrum hoc Consilium Christiano Nomini Propagando,
praehabito favorabili voto Excmi P. D. Armandi Lombardi, Archiepiscopi titularis Caesariensis Philippi atque Apostolici in Republica Venezuelana Nuntii, atque re mature perpensa, paroecias ad Vicariatum
Apostolicum Caronensem pertinentes et quibus nomina « S. Antonii
loci Upata, Immaculatae Conceptionis loci S. Feliz, S. Michaelis loci
El Palmar, Beatae Mariae Virginis a Ss. Rosario loci Guasipati, B.
M. V. a Monte Carmelo loci El Callao et B. M. V. a Betlehem loci Tumeremo » una cum territorio quod ipsas circumstat, necnon cum ecclesiis pagisque, dioecesi Civitatis Bolivarensis adnectendas; item territorium memoratae dioecesis quod ad sinistram fluminis Paraguà patet, Vicariatui Apostolico Caronensi tribuendum esse censuit.
Vicariatus igitur Caronensis fines prout sequitur habendi erunt : ad
Septentrionem linea, quae ducta a Cerro Venamo, prope 6° latitudinis
Borealis, ad occidentem versus sequitur montium iuga, Serranías dicta,
divortium aquarum eiïormantia inter flumen Cuy uni et flumen Caroni,
usque ad eorumdem montium intersectionem cum ipso flumine Caroni,
iis itaque inclusis regionibus, quas Carrao et Antavari fluvii permeant,
dextera ex parte in flumen Caroni confluentes ; huius dein cursu ad septentrionales partes defluentis, usque ad eius confluxum cum flumine
Paragua et exinde usque ad ostium fluvii El Pao, ex parte sinistra in
;lumen Caroni confitentis; ad Occidentem aquarum divortium flumen

Sacra Congregatio de Propaganda Fide

551

Paragua, ex una parte, inter et 'fluvios Aro et Caura, ex altera parte,
usque ad civiles limites Brasiliae; ad Meridiem vero et ad MeridiemOrientem iidem limites; ad Orientem denique limites civiles Guyanae
Britannicae usque ad montem Cerro Venamo supradictum.
Quae omnia idem Sacrum Consilium Christiano Nomini Propagando,
vigore specialium facultatum sibi a Sanctissimo Domino Nostro Pio Divina Providentia Papa X I I tributarum, confirmavit rataque habuit atque memorato Nuntiu Apostolico in Venezuelana Republica potestatem
facit ea perficiendi sive per se sive per quemlibet virum in ecclesiastica
dignitate constitutum, onere imposito huc transmittendi authenticum
exemplar actus peractae exsecutionis.
Quibus super rebus edi iussit praesens Decretum perinde valiturum
ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis de Propaganda
Fide, die 30 mensis Iulii a. D. 1954.

L. $

P. Card. FUMASONI BIONDI, Praefectus

s.

C.

Corvo,

Subsecretarius

II
NOMINATIONES
Decretis, ut infra, datis, Sacra Congregatio de Propaganda Fide ad
suum beneplacitum renuntiavit :
die 23 Aprilis 1954. — R. P- Aloysium Franciscum Irizar Salazar,
Ordinis Fratrum Carmelitarum Discalceatorum, Praefectum Apostolicum

de

Tumaco.

die 30 Aprilis. — R. P. Michaelem ab Arruazu, Ordinis Fratrum Minorum

Capuccinorum,

Praefectum

Apostolicum

de

Aguarico.

diei Maii. — R. P. Robertum Dehler, Congregationis a Resurrectione
Domini Nostri Iesu Christi,

Praefectum Apostolicum Insularum Her-

rn udarum.
18 Iulii- — Excmum P. D. Michaelem Bernard, Episcopum titularem Aegeaensem, hactenus Vicarium Apostolicum Konakriensem, Vicarium

Apostolicum

de

Brazzaville.

19 Iulii. — R. P. Felicem Erviti, e Congregatione Oblatorum B . M . V .
Immaculate, Praefectum Apostolicum de Sahara Hispanica et I f ni.

Acta Apostolicae

552

ACTA
SACRA

Sedis - Commentarium

Officiale

T R I B U N A L I U M

PAENITENTIARIA
(OFFICIUM

APOSTOLICA

DE INDULGENTIIS)

DECRETUM
RECITATIO IN FAMILIA BEATAE MARIAE VIRGINIS ROSARII NOVIS INDULGENTIIS
DITATUR.

Ssmus D. N. Pius Divina Providentia Pp. X I I , in Audientia ab infra
scripto Cardinali Paenitentiario Maiore die 11 Octobris 1954 habita,
preces quorumdam Sacrorum Antistitum libenter excipiens, « ut domesticus convictus inviolata fide eniteat » ,

1

praeter iam elargitam par

tialem decem annorum Indulgentiam semel quovis die necnon plenariam
bis in mense acquirendam pro Beatae Mariae Virginis Rosarii in familia
recitatione,

2

benigne concedere dignatus est in fidelium favorem, qui

tertiam Beatae Mariae Virginis Rosarii partem in familia per hebdomadam quotidie recitaverint, Indulgentiam plenariam lucrandam quolibet
sabbato et praeterea duobus aliis diebus in hebdomada, ac insuper in
singulis eiusdem Deiparae Virginis festis quae in calendario universali
3

reperiuntur, dummodo rite confessi Eucharisticam Mensam participaverint. Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Paenitentiariae Apostolicae, die
11 Octobris, in festo Maternitatis Beatae Mariae Virginis, 1954.
N.

Card.

CANALI,

Paenitentiarius

Maior

L. £8 S.
S. Luzio,
1

Regens

Litt. Encycl. Fulgens Corona.

2

Enchiridion Indulgentiarum, ed. 1952, n. 395 ö).

3

Immaculatae Conceptionis, Purificationis, Apparitionis B. M. V. Lapurdensis,

Annuntiationis, Septem Dolorum

(feria VI post Dominicam Passionis), Visitationis,

B. M. V. de Monte Carmelo, B. M. V. ad Nives, Assumptionis, eiusdem B. M. V. Immaculati Cordis, Nativitatis, SS. Nominis, Septem Dolorum (15 Septembris), B. M. V.
a Mercede, SS. Rosarii, Maternitatis, Praesentationis.

Diarium Romanae

SEGRETERIA

Curiae

DI

553

STATO

NOMINE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistenti
16

maggio

7

luglio

al

Soglio

Pontificio:

1954. S. E. Revma Monsig. Fogarty Michele, Vescovo di Killaloe.
»
S. E. Revma Monsig. Marchesani Francesco, Vescovo di
Chiavari.
Protonotari Apostolici ad instar Participantium :

20

ottobre

»

26

»
»

27
14
7

»
aprile
maggio

»

»
»
»
»

»
»
»
»
»
»

10
»

15

»
»
»
»
»

25
8
25
12
13
23

giugno
»

luglio
»

1953. Monsig. Eckert Luigi, della diocesi di Limburgo.
»
Monsig. Rauch Giacomo, della medesimo diocesi.
»
Monsig. Martin Luciano, della diocesi di S. Giovanni di
Québec.
Monsig. Baccino Luigi, dell'arcidiocesi di Montevideo.
1954. Monsig. Bettanini Antonio Maria, della diocesi di Padova.
»
Monsig. Barry Patrizio, della diocesi di Brooklyn.
»
Monsig. Casey Giacomo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Connelly Francesco, della medesima diocesi.
Monsig. Fitzpatrick Martino, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Kelly Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Monsig. McClancy Giuseppe, della medesima diocesi.
Monsig. McKenna Guglielmo, della medesima diocesi.
» Monsig. McLaughlin Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Monsig. Puchalski Boleslao, della medesima diocesi.
»
Monsig. Pokluda Francesco, della diocesi di Amarillo.
Monsig. Steinlage Giovanni A., della medesima diocesi.
Monsig. Van Schaik Giovanni Gerardo, dell'arcidiocesi di
Utrecht.
Monsig. Schmidt Giuseppe Augusto, della diocesi di Harrisburg.
»
Monsig. Rondini Stefano, della diocesi di Novara.
»
Monsig. Ledere Maurizio, della diocesi di Mont-Laurier.
.»
Monsig. Santin Antonio, della diocesi di Vittorio Veneto.
Monsig. Martins Madeira Antonio, della diocesi di Coim»
»

bra.
Monsig. Mercati Angelo (Roma).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

-554

31

luglio

»
6
11
:24

»
agosto
»
»

»

»

1954. Monsig. Oddone Lorenzo, della diocesi di Casale Monferrato.
»
Monsig. Giardinieri Francesco, della diocesi di Todi.
»
Monsig. Primeau Vittorio, delParcidiocesi di Chicago.
»
Monsig. Barili Giovanni, della diocesi di Parma.
»
Monsig. Morabito Francesco, dell'arcidiocesi di Reggio
Calabria.
»
Monsig. Zoccali Stefano, della medesima arcidiocesi.
Prelati Domestici di Sua Santità:

5
2
3

marzo
agosto
»

7

»

28 settembre
20 ottobre
»
»
»
»
26
»
»
27

»
»

5 novembre
1È marzo
»
»
»
»
»
»
)>
»
22
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12 aprile
»
»
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»
»
»
»
»
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»
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21
» *
»
»
22
»
»
»
»
»
»
»
5 maggio
»
»
»
»

1950. Monsig. Banward Giuseppe, della diocesi di Basilea.
1953. Monsig. Hiller Adamo, della diocesi di Spira.
»
Monsig. Marques dos Santos Emanuele, della diocesi di
Leiria.
»
Monsig. Tubino Mongilardi Fedele, dell'arcidiocesi di
Lima.
»
Monsig. Bonomi Giovanni, della diocesi di Hamilton.
»
Monsig. Cavanagh Carlo, della diocesi di Ossory.
»
Monsig. Feltmann Ugo, della diocesi di Hildesheim.
»
Monsig. Morotini Carlo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Beauséjour Achille, della diocesi di San Giovanni
di Québec.
»
Monsig. Neveu Alfonso, della medesima diocesi.
»
Monsig. Mendes de Matos Lodovico, della diocesi di
Guarda.
»
Monsig. Martin Luigi, dell'arcidiocesi di San Germano di
RimousM.
1954. Monsig. Reck Evaldo, della diocesi di Madison.
»
Monsig. Hastrich Gerolamo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Koelzer Giovanni, della medesima diocesi.
»
Monsig. McDonnelì Francesco, della medesima diocesi.
»
Monsig. Thome Teodoro, della medesima diocesi.
»
Monsig. Tornasi Severino, della diocesi di Ales.
»
Monsig. Rolbiecki Giovanni, della diocesi di La Crosse.
»
Monsig. Barry Patrizio, dell'arcidiocesi di Nuova York.
»
Monsig. Foley Giorgio, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Halligan Giacomo, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Kett Francesco, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Krug Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Voight Giovanni, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Kelley Giovanni, della diocesi di Pueblo.
»
Monsig. Warnat Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Monsig. Dibbins Carlo, della diocesi di Kansas City.
»
Monsig. Dunn Paolo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Kennedy Pietro, della medesima diocesi.
»
Monsig. Roels Guglielmo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Byrne Giuseppe, della diocesi di Lansing.
»
Monsig. Kenny Patrizio, della medesima diocesi.
»
Monsig. Mayotte Enrico, della medesima diocesi.

Diarium Romanae Curiae

5

maggio

»

»
7
»
»
»

1954.
»
»
»
»
»
»

»
»

»

»

»

»
»

»
»

»

»

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8
IO

»

»
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»
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»
»
»

»
»
»

»

»
»

»

»
»

11

»
»

»

555

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

McEachin Gerolamo, della medesima diocesi.
Mleko Michele, della medesima diocesi.
Sheridan Earl V., della medesima diocesi.
Aitken Ambrogio, della diocesi di Brooklyn.
Bernard Pietro, della medesima diocesi.
Bittermann Giorgio, della medesima diocesi.
Brady Filippo, della medesima diocesi.
Carberry Giovanni, della medesima diocesi.
Delea Giovanni, della medesima diocesi.
Del Fiorentino Dante, della medesima diocesi.
Faustmann Paolo, della medesima diocesi.
Fenarty Tommaso, della medesima diocesi.
Flynn Giovanni, della medesima diocesi.
Goeller Giuseppe, della medesima diocesi.
Hamilton Tommaso, della medesima diocesi.
Higgins Edoardo, della medesima diocesi.
Holland Giovanni, della medesima diocesi.
Jarka Alessio, della medesima diocesi.
King Geremia, della medesima diocesi.
McMahon Giacomo, della medesima diocesi.
Mulz Giovanni, della medesima diocesi.
Nolan Roberto, della medesima diocesi.
Reilly Giuseppe, della medesima diocesi.
Sala Tommaso, della medesima diocesi.
Sharp Giovanni, della medesima diocesi.
Sherman Giorgio, della medesima diocesi.
Smith Giuseppe, della medesima diocesi.
Sweeney Edoardo, della medesima diocesi.
Sweeney Giuseppe, della medesima diocesi.
Caravaglio Teodoro, dell'arcidiocesi di Brindisi.
Bosen Vilfrido F., della diocesi di Amarillo.
O'Brien Bartolomeo, della medesima diocesi.
O'Brien Tommaso, della medesima diocesi.
Bateski Teodoro, della diocesi di Marquette.
Laforest Giorgio, della medesima diocesi.
McKevitt IsTolan, della medesima diocesi.
Pelissier Alberto, della medesima diocesi.
Seifert Giuseppe, della medesima diocesi.
Durkin Giovanni, della diocesi di MontereyFresno.

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

Earley Tommaso, della medesima diocesi.
O'Connell Michele, della medesima diocesi.
O'Doherty Giacomo, della medesima diocesi.
O'Mahoney Carlo, della medesima diocesi.
Boy le Giacomo, dell'arcidiocesi di Sant'Antonio.
Leopold Luigi, della medesima arcidiocesi.
Manning Giuseppe L., della medesima arcidiocesi.
Morkowsky Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Staff Gustavo, della medesima arcidiocesi.
Van Loon Alfonso, della diocesi di Breda.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

556

15
20
25
»

maggio
»
»

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»
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))

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»
1
11
14
16

»
»
»
»
»
giugno

»

1954. Monsig. O'Shea Giacomo, della diocesi di San Diego.
Monsig. Garvin Guglielmo, della diocesi di Bismarck.
»
Monsig. Pinto Giuseppe, della diocesi di Bellary.
»
Monsig. Bartol Tommaso Giacomo, della diocesi di Harrisburg.
Monsig. Burke Giuseppe G., della medesima diocesi.
»
Monsig. Horrigan Guglielmo, della medesima diocesi.
Monsig. Keller Aroldo, della medesima diocesi.
»
Monsig. Maher Roberto, della medesima diocesi.
»
Monsig. Casey Giacomo V., delParcidiocesi di Dubuque.
Monsig. Dunn Giuseppe E., dèlia medesima arcidiocesi.
Monsig. Fischer Giovanni M., della medesima arcidiocesi.
Monsig. Gannon Timoteo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Gorman Daniele, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Hruby Francesco R., della medesima arcidiocesi.
Monsig. Kearn Giacomo D., della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Kelly Emmett G., della medesima arcidiocesi.
Monsig. O'Hagan Edoardo G., della medesima arcidiocesi.
Monsig. Peters Vernon G., della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Schulte Giorgio N., della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Slowey Giacomo E., della medesima arcidiocesi.
Monsig. Smith Giovanni, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Stemm Giorgio L., della medesima arcidiocesi.
Monsig. Schnyder Francesco, della diocesi di Basilea.
Monsig. Marcoux Edoardo, dell'arcidiocesi di Sherbrooke.
»
Monsig. Costa Antonino, dell'arcidiocesi di Catania.
Monsig. Simaan Nemeh, del patriarcato latino di Gerusalemme.

»
»

»
18
25
26
29

»

»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

8
12

luglio
»

»
»

Monsig.
Monsig.

»

»
»

»
»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.

13
»

»
»
»
»

»
»
»
»
17.
23
29
31

))

»
»

»

»
»
»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

Vergani Antonio, del medesimo patriarcato.
Ferrino Giacomo, dell'arcidiocesi di Brindisi.
Merra Vincenzo, della diocesi di Andria.
Parisella Alfredo, della diocesi di Terracina.
Flores Martin Giacomo, della diocesi di Salamanca.
Agrimi Antonio, della diocesi di Lecce.
Rosolen Giovanni, della diocesi di Vittorio Veneto.
Stefani Pietro della medesima diocesi.
Artoni Igino, della diocesi di Guastalla,
de Santiago Roberto, dell'arcidiocesi di Montevideo.
Giordano Davide, della medesima arcidiocesi.
Maritorena Romano, della medesima arcidiocesi.
Tamburini Domenico, della medesima arcidiocesi.
Biggi Giulio, della diocesi di Piacenza.
Riposati Antonio, della diocesi di Rieti.
Giusti Martino, dell'arcidiocesi di Lucca.
Babutiu Giorgio, della diocesi di Cleveland.
Leonardo Felice, della diocesi di Teano.

Diarium Romanae Curiae

31
3
6

luglio
agosto
»

»
»
»

»

»
11

»

1954. Monsig.
Monsig.
»
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
»
Monsig.
Monsig.
»

557

De Iorio Luigi, della medesima diocesi.
Paternostro Agostino, dell'arcidiocesi di Capua.
Semeraro Orazio, della diocesi di Ostuni.
De Lucia Pasquale, della diocesi di Acerra.
Pascarella Biagio, della medesima diocesi.
Stompanato Mario, della medesima diocesi.
Angela Giovanni Battista, della diocesi di Ivrea.
Blandino Michele, della diocesi di Susa.
Mazzoccone Giovanni, dell'arcidiocesi di Lanciano.

Camerieri Segreti soprannumerari di Sua Santità:
1946. Monsig. Courei Emidio, della diocesi di Tucumán.
1948. Monsig. Vignati Cornelio, dell'arcidiocesi di Buenos
Aires.
24 agosto 1949. Monsig. Pérez Giuseppe Alberto, della diocesi di Catamarca.
21 marzo 1951. Monsig. Maniás Silvio, dell'arcidiocesi di Santa Fé Arg.
27 ottobre
»
Monsig. Videla Cuello Giovanni, dell'arcidiocesi di S. Giovanni di Cuyo.
14 luglio 1952. Monsig. Mensa Albino, della diocesi di Pinerolo.
»
Monsig. Eismann Adamo, della diocesi di Treviri.
10 agosto
Monsig. Franca Santos Cid, della diocesi di Lorena.
15 dicembre »
17 marzo 1953. Monsig. Calderón Pietro Leone, della diocesi di Nuova
Pamplona.
»
»
Monsig.
Cortés
Francesco da Paola, della medesima dioc.
»
Monsig. Mendoza Demetrio, della medesima diocesi.
»
Monsig. Hopmann Carlo, dell'arcidiocesi di Colonia.
8 aprile
»
Monsig. Ostlender Enrico, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Albers Gustavo, della diocesi di Muenster.
31
»
Monsig. Bevilaqua Vidigal Clodoveo, della diocesi di
18
Caxias.
24
»
» Monsig. Pinheiro Bogeia Enrico, della medesima diocesi.
Monsig. Nafria Gregorio, della diocesi di Rio Preto.
2 maggio
Monsig. Burlage Koppernagel Enrico, della diocesi di
5
»
Muenster.
Monsig. Heimbach Agostino, dell'arcidiocesi di Colonia.
11
»
Monsig. Blaschke Paolo, della diocesi di Muenster.
»
»
Monsig. Castaño Vincenzo, della diocesi di Armenia.
28
Monsig. Alvarado Gonzalez Antonio, della diocesi di Pe22 giugno
tropolis.
»
»
Monsig. Da Costa Giuseppe, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. De Amarai Mello Luigi Gerardo, della medesima
diocesi.
Monsig. Wolff Paolo, dell'arcidiocesi di Colonia.
30
»
Monsig. Kroener Filippo, dell'arcidiocesi di Bamberga.
3 luglio
Monsig. Schneider Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
»
))
»
Monsig. De Mello Giovanni Onorio, della diocesi di Cam))
8
pina Grande.

30
13

luglio
maggio

Acta

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»
»
7
»
»
»
»
»
»
»
»

luglio
»

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

1953. Monsig. Golombeck Oscar, dell'arcidiocesi di Colonia.
»
Monsig. Matias da Silva Giuseppe Maria, della diocesi di
Guaxupé.
agosto
»
Monsig. Velten Gualtiero, dell'arcidiocesi di Colonia.
»
»
Monsig. Melanson Alderico, dell'arcidiocesi di Moncton.
»
»
Monsig. De Veras Alcantara Natanaele, della diocesi di
Valenza nel Brasile.
»
»
Monsig. Borowski Geraldo, della diocesi di Santos.
»
» Monsig. Ne ves da Motta Vieira Primo, della medesima
diocesi.
»
»
Monsig. Lenzen Giovanni, dell'arcidiocesi di Colonia.
settembre »
Monsig. Mondoñedo Giuliano Angelo, dell'arcidiocesi di
Trujillo.
»
»
Monsig. Garcerant Francesco, dell'arcidiocesi di Cartagena.
ottobre
»
Monsig. Martins Francesco, dell'arcidiocesi di Goa e
Damäo.
»
»
Monsig. Messier Luciano, della diocesi di S. Giovanni di
Québec.
»
»
Monsig. Poissant Giuseppe, della medesima diocesi.
novembre »
Monsig. Miller Simòes Emanuele, della diocesi di Aveiro.
»
»
Monsig. Eisenreich Luigi, della diocesi di Passavia.
»
»
Monsig. Fischer Francesco Saverio, della medesima dioc
febbraio 1954. Monsig. Keulers Giovanni Giuseppe, della diocesi di Ru
remonda.
»
»
Monsig. Gilles Giuseppe, della diocesi di Namur.
»
»
Monsig. Lefevre Ruggero, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Theyssen Giuseppe, della medesima diocesi.
marzo
»
Monsig. Atzori Abramo, della diocesi di Ales.
aprile
»
Monsig. Faistl Francesco, della diocesi di Pueblo.
»
»
Monsig. Holland Giorgio, della medesima diocesi.
n
»
Monsig. Maas Pietro, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Voss Elwood, della medesima diocesi.
»
» Monsig. Conrad Guglielmo, della diocesi di Kansas City.
»
»
Monsig. Hayes Roberto, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Knoebber Federico, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Blujaki Agostino, dell'arcidiocesi di Santissima
Assunzione.
»
»
Monsig. Bogarin Raimondo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Garcia Pantaleone, della medesima arcidiocesi.
maggio
)> Monsig. Asip Giacomo, della diocesi di Brooklyn.
»
»
Monsig. Cañero Salvatore, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Casey Guglielmo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Crawford Eugenio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Dawson Giorgio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Donnelly Francesco, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Hickey Matteo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. McDonald Ronald, della medesima diocesi.
»
•»
Monsig. Reagan Giuseppe, della medesima diocesi.

Diarium

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»
»
»
»
»
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»
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»
»
»
»
3
»
»

Romanae

Curiae

559»

maggio 1954. Monsig. Smiddy Tommaso, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Bottoms Arcibaldo M., della diocesi di Amarillo.
»
»
Monsig. Matthiesen Leroy T., della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Chisholm Roberto, della diocesi di Marquette.
»
»
Monsig. Ehlinger Paolo, dell'arcidiocesi di Sant'Antonio.
»
»
Monsig. Hubertus Bruno, della medesima arcidiocesi.
)>
»
Monsig. Popp Bernardo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Wangler Alessandro, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Layode Lorenzo, dell'arcidiocesi di Lagos.
»
»
Monsig. Oni Giulio, della medesima arcidiocesi.
!>
»
Monsig. Heezemans Uberto Francesco, della diocesi di
's-Hertogenbosch.
»
»
Monsig. Briscoli Giustino A., dell'arcidiocesi di Dubuque..
giugno
»
Monsig. Altieri Luigi, della diocesi di Caserta,
»
»
Monsig. Ristoro Giuliano, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Galli Arturo, della diocesi di Como.
))
»
Monsig. Del Paggio Pasquale, della diocesi di Teramo.
»
»
Monsig. Moisan Rosario, dell'arcidiocesi di Sherbrooke.
»
»
Monsig. O'Bready Maurizio, della medesima arcidiocesi.
»
. »
Monsig. Guglielmino Gioacchino, dell'arcidioc. di Catania.
»
Monsig. Magliocchetti Francesco, della diocesi di "Veroli.
»
»
Monsig. Franco Armando, dell'arcidiocesi di Brindisi.
»
»
Monsig. Forer Enrico, della diocesi di Bressanone.
»
»
Monsig. Oberkofler Giovanni Battista, della medesima
diocesi.
»
»
Monsig. Vidal Adolfo, del vicariato apostolico di Giamaica.
»
»
Monsig. Maffei Tullio, della diocesi di Foligno.
»
»
Monsig. Ottaviani Ottavio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Po Pietro, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Parisella Innocenzo, dell'arcidiocesi di Gaeta.
luglio
»
Monsig. Bubbolini Pietro, della diocesi di Sansepolcro.
»
))
Monsig. Baccichetti Girolamo, della diocesi di VittorioVeneto.
»
»
Monsig. De Marchi Mario, della medesima diocesi.
))
»
Monsig. De Nardi Carlo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Lambiase Emilio, della diocesi di Nola.
»
»
Monsig. Saviano Francesco, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Barra Tommaso, della diocesi di Ivrea.
»
»
Monsig. Perrotta Francesco, della diocesi di Calvi.
»
»
Monsig. Lavagno Luigi, della diocesi di Casale Monferrato.
»
»
Monsig. De Nittis Michele, dell'arcidiocesi di Manfredonia.
»
»
Monsig. Cannalire Antonio, della diocesi di Oria.
»
»
Monsig. Putignano Angelo della medesima diocesi.
agosto
»
Monsig. Catone Carmine, dell'arcidiocesi di Capua.
»
»
Monsig. Guerriero Antonio, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Petrella Modesto, della medesima arcidiocesi.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

560

7
»
»
»
24

agosto
»
»
»
»

1954. Monsig. Quadri Santo, della diocesi di Bergamo.
»
Monsig. Picciotti Cesare, della diocesi di Fidenza.
»
Monsig. D'Onorio Di Meo Luca, dell'arcidiocesi di Gaeta.
»
Monsig. Adamini Eligio, della diocesi di Ivrea.
»
Monsig. Cassone Domenico, dell'arcidiocesi di Reggio Calabria.
»
»
»
Monsig. Musolino Antonio, della medesima arcidiocesi.
»
»
»
Monsig. Quattrone Aurelio, della medesima arcidiocesi.
27
»
»
Monsig. Forgione Raffaele, dell'arcidiocesi di Capua.
»
»
»
Monsig. Palladino Giovanni, della medesima arcidiocesi.
9 settembre »
Monsig. Sanz Villalba Sotero, della diocesi di Tarazona.
17
»
»
Monsig. Graveiii Giovanni, della diocesi di Penne-Pescara.
Camerieri Segreti soprannumerari di Spada e Cappa di Sua Santità :
5 settembre 1954. S. E. il Sig. Walshe Giuseppe Patrizio (Irlanda).
9
»
» Nob. Leonetti Tommaso (Roma).

NECROLOGIO
11 gennaio 1953. Monsig. Meszlényi Zoltan Luigi, Vescovo tit. di Sinope.
6 agosto 1954. Monsig. Baudry Stanislao Enrico Gabriele, Vescovo di
Mngyüan.
19
»
»
Monsig. Lync Giuseppe Patrizio, Vescovo di Dallas-Fort
Worth.
25
»
»
Monsig. Ossola Pietro, Vescovo tit. di Verbe.
26
»
»
Monsig. Bernardini Filippo, Arcivescovo tit. di Antiochia
di Pisidia.
30
»
»
Emo Signor Card. Schuster Alfredo Ildefonso, del titolo
dei Ss. Silvestro e Martino ai Monti, Arcivescovo di Milano.
»
»
»
Monsig. Vesters Gerardo, Vescovo tit. di Dioclezianopoli
di Palestina.
20 settembre »
Monsig. Pichot Paolo, Vescovo tit. di Rafanea.
4 ottobre
»
Emo Signor Card. Borgongini Duca Francesco, del titolo
di S. Maria in Vallicella.

An. et vol. X X X X VI 15 Novembris 1954 (Ser. II, v. XXI) - N. lé

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII
CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
CIVITATIS BOLIVARENSIS
(BARCINONENSIS

IN

VENEZUELA)

SX DIOECESI CIVITATIS BOLIVARENSIS QUAEDAM TERRITORII PARS DISTRAHITUR
QUA NOVA EFFICITUR DIOECESIS, (( BARCINONENSIS IN VENEZUELA )) APPELLANDA.
PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
Summa Dei voluntate universae Ecclesiae regimini praepositi, apprime studemus ut catholica res per terrarum orbem maiora in dies
incrementa suscipiat. Ad quod assequendum non parum proficit novarum erectio dioecesium, cum id ob temporum rerumque adiuncta christifidelium utilitati conferre censeatur. Quod nunc faciendum existimamus quod ad Civitatis Bolivarensis Sedem attinet, quae tantos fecit
progressus, ut nova sit ex ea dioecesis constituenda. Cum igitur venerabilis Frater Armandus Lombardi, Archiepiscopus titulo Caesariensis
Philippi atque in Venetiolana Republica Apostolicus Nuntius, una cum
civili auctoritate hoc ab Apostolica Sede postulavisset, Nos, audito venerabili Fratre Ioanne Iosepho Bernal Ortiz, Episcopo Civitatis Bolivarensis, cuius res interest; eorum quoque consensum supplentes qui in
hoc negotio aliquid iuris sese habere arbitrentur, re attento animo considerata, qua potestate universae christianae familiae praesidemus, haec
36 -

ACTA, vol.

X X I , n.

14. —

15-11-1954.

562

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

quae sequuntur statuimus ac decernimus. A dioecesi Civitatis Bolivarensis territorium separamus quod eo statu continetur, qui vulgo « Anzoategui » appellatur ; et novam ex eo constituimus dioecesim Barcinonensem in Venezuela nuncupandam. Nova itaque erecta dioecesis ad
septemtrionem attinget mare Caraibicum; ad orientem, Status quibus
nomen vulgo « Sucre » et « Monagas » ; ad meridiem, flumen « Orinoc o » ; ad occidentem vero, Status «Guárico» et «Miranda» nuncupato».
Huius autem novae dioecesis Sedem Barcinone, in urbe regionis principe,
collocari iubemus ; cathedra vero episcopalis in templo S. Eulaliae, Martyris, exstabit, in eadem urbe Barcinone, quod ad cathedralis templi
honorem evehimus ac dignitatem. Barcinonensibus Praesulibus novae
huius dioecesis regimen et administrationem tribuimus una cum omnibus iuribus, privilegiis, oneribus et obligationibus, quae sunt ceterorum
omnium Episcoporum propria. Modo conditam Sedem Barcinonensem in
Venezuela suffraganeam esse volumus metropolitanae Caracensi Ecclesiae, cuius Metropolitis Archiepiscopis recto iure Barcinonenses pro tempore Praesules subicientur. Mensam episcopalem, quam vocant, ea bona
constituent quae pro rata parte, divisis bonis quae dioecesi Civitatis
Bolivarensis pertinebant, obvenient, iuxta normam Can. 1500 Codicis
Iuris Canonici; vel quae a fidelibus christianis onerentur; vel denique
Curiae emolumenta. Quod vero attinet ad Vicarii Capitularis seu Administratoris, sede vacante, electionem atque ad fidelium et sacerdotum
iura et onera aliaque huiusmodi, servanda praecipimus quae Iure Canonico iubentur. Quod autem ad clerum nominatim spectat decernimus
ut simul ac hae Litterae Nostrae ad exsecutionem deductae fuerint, eo
ipso clerici Ecclesiae illi censeantur ascripti, in cuius finibus iure optimo
degunt. Iuxta ea quae Codice Iuris Canonici praecipiuntur, Canonicorum Collegium quamprimum condi iubemus, ad normas aliis sub
plumbo Litteris edendas. Quod si in praesens fieri nequeat, indulgemus
ut eorum loco Consultores dioecesani eligantur, qui Episcopum consiliis
et opera iuvent, in maioribus negotiis expediendis. Praecipimus quoque
ut, cum primum fas erit, pueris ad sacerdotalia munia vocatis excolendis
seminarium saltem elementarium constituatur, ad iuris communis normam et iuxta leges a S. Consilio de Seminariis studiorumque Universitatibus traditas; ex eo vero, cum fieri poterit, electi iuvenes Romam
mittantur ut ibi, in Pontificio Collegio Piano Americano Latino, ad
pietatem et doctrinam erudiantur. Volumus denique ut a Curia Civitatis Bolivarensis ad tabularium Curiae Barcinonensis in Venezuela
quam cito acta et documenta mittantur, quae hanc Ecclesiam spectant.
Ut autem ea omnia quae Nostris hisce Litteris iubemus efiiciantur, vene-

Acta Pii Pp. XII

563

rabilem, quem diximus, Fratrem Armandum Lombardi deligimus, vel
eum qui eo tempore, quo haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae
in Venetiolana Republica Nuntiaturae praeerit; cui propterea omnes
necessarias ad id potestates facimus, cuilibet subdelegandas viro, qui
tamen aliquam in sacro sacerdotio obtinuerit dignitatem. Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in tabulas referat, quarum fide digna exempla ad Sacram Congregationem Consistorialem quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos
ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini praeterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat; quin immo harum Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica
dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino fides habenda erit quae hisce haberetur si ostenderetur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo
modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas,
qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die septimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
Pro S. R. E. Card. S. Congr. Consistorialis
Pro S. R. E. Cancellario

a Secretis

£8 CLEMENS Card. MICARA

S$ IOSEPHUS Card. PIZZARDO

Sacri Collegii Subdecanus

Hamletus Tondini
Apostolicam Cancellariam Regens

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuc, Decanus Prot. Apost.
Albertus Serafini, Proton.
Loco £8 Plumbi
In Ap.

Conc.

tab.,

Vol.

LXXXVIII, n.

92.

Apost.

Acta

564

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

II

BARQUISIMETENSIS - CALABOCENSIS.
(GUANARENSIS)
TERRITORIIS
NOVA

DIOECESIUM

ERIGITUR

BARQUISIMETENSIS

DIOECESIS

ET CALABOCENSIS

(( G U A N A R E N S I S ))

PIUS

DISMEMBRATISI

NUNCUPANDA.

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD P E R P E T U A M REI M E M O R I A M

Ex quo tempore Deus ineffabili suae bonitatis consilio voluit Nos
gregem suum regere et custodire, ex eo die maiorem sollicitudinem nullam habuimus, quam ut omnes fideles, sanguine Christi decori, possint
aptius fidem suam cotidie et profiteri et fovere. Quandoquidem igitur
venerabilis Frater Armandus Lombardi, Archiepiscopus titulo Caesariensis Philippi idemque in Venetiolana Republica Apostolicus Nuntius,
et civilis auctoritas enixe postulaverunt ab hac Apostolica Sede ut, territoriis dioecesium Barquisimetensis et Calabocensis partitis, nova dioecesis constitueretur, Nos, pro certo habentes id maiorem prosperitatem
rerum religiosarum eo terrarum esse allaturum, libentissimo animo exhibitis precibus concedendum putamus. Qua de re, auditis venerabilibus
Fratribus Antonio Ignatio Camargo, Episcopo Calabocensi, et Chrispolo Benítez Fonturvel, Episcopo Barquisimetensi, quorum fuit sententia secunda; re quam optime potest considerata; consensumque eorum suppl entes qui habeant vel se arbitrentur aliquid iuris in hoc negotio habere, ea potestatis plenitudine quam a Christo accepimus, haec
quae sequuntur decernimus et statuimus. A dioecesi Barquisimetensi
territorium distrahimus quod ad eum Statum pertinet, qui eorum lingua « Portuguesa » dicitur ; item a dioecesi Calabocensi id territorii
separamus quod civili districtu « Guanarito » comprehenditur : quae
territoria in novam dioecesim constituimus, Guanarensem nomine appellandam. Guanarensis igitur dioecesis ad omne territorium regionis
« Portuguesa » patebit, hisque finibus claudetur : ad septemtrionem Barquisimetensi dioecesi; ad orientem solem dioecesibus Valentina in Venezuela et Calabocensi; ad meridiem item dioecesis Calabocensis et archidioecesis Emeritensis in Venezuela limitibus, quam denique attinget
ad occidentalem quoque partem. Episcopus cui obtinget nova dioecesis
Guanarensis regenda et gubernanda sedem episcopalem in « Guanare »

Acta Pii Pp. XII

665

urbe statuet, cathedram vero suae potestatis in aede Spiritui Sancto
sacra, quae in eadem urbe exstat quaeque est minoris Basilicae titulo
condecorata. Hoc igitur templum, magna fidelium multitudine celebre,
qui insigni pietate Deiparam Virginem a « Coromoto », universae Reipublicae Patronam, venerantur, ad cathedralis gradum et honorem perducimus, datis scilicet sive Sedi sive Praesulibus honoribus et privilegiis at oneribus etiam impositis quae ex hac dignitate proficiscuntur.
Volumus praeterea ut Ecclesia, quam modo condidimus, sit metropolitanae archidioecesi Caracensi suffraganea; erit itidem eius Episcopus
Archiepiscopo Caracensi subiectus et obnoxius. Mensam episcopalem,
quae dicitur, ea bona constituent quae sive pro rata parte ex divisione
bonorum dioecesibus Barquisimetensi et Calabocensi hucusque pertinentium obvenient, iuxta normam Can. 1500 Codicis Iuris Canonici; sive
quae a christifidelibus offerentur ; sive Curiae emolumenta. Quod vero attinet tum ad Vicarii Capitularis seu Administratoris, sede vacante, electionem, tum ad fidelium et sacerdotum iura et onera aliaque huiusmodi, eadem servari praecipimus quae Iure Canonico iubentur. Quod
vero ad clerum nominatim spectat decernimus ut simul ac hae Litterae
Nostrae ad exsecutionem deductae fuerint, eo ipso clerici Ecclesiae illi
censeantur ascripti, in cuius finibus iure optimo degunt. Cathedrali
Guanarensi Ecclesia constituta, Canonicorum Collegium quamprimum
condi iubemus, iuxta normas, per alias sub plumbo Litteras edendas.
Donec vero Canonicorum deest senatus, indulgemus ut eorum loco Consultores dioecesani eligantur, qui Episcopum consiliis et opera adiuvent.
Decernimus praeterea ut, cum primum fas erit, pueris ad sacerdotalia
munia vocatis studiosissime excolendis seminarium saltem elementarium constituatur, ad communis iuris normam et iuxta leges a S. Consilio de Seminariis studiorumque Universitatibus traditas; ex quo, cum
fieri poterit, electi iuvenes Romam mittantur ut in Pontificio Collegio
Piano Americano Latino philosophicis et theologicis disciplinis instituantur. Volumus denique ut omnia documenta et acta, quae ad nuper
erectam Guanarensem Ecclesiam spectant, a Curiis Barquisimetensi et
Calabocensi ad Curiam Guanarensem quam cito transmittantur, in cuius
tabulario asserventur. Ut autem ea omnia quae Nostris hisce Litteris
iubemus efiiciantur, venerabilem Fratrem Armandum Lombardi deligimns, vel eum qui eo tempore, quo haec decreta ad rem adducentur,
Apostolicae in Venetiolana Republica Nuntiaturae praeerit; cui propterea omnes necessarias ad id potestates facimus, cuilibet subdelegandas
viro, qui tamen aliquam in sacro sacerdotio obtinuerit dignitatem. Iubemus pariter ut idem venerabilis Frater hoc confectum negotium in ta-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

566

bulas referat, quarum fide digna exempla ad S. Congregationem Consistorialem quam primum transmittet.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum ef&cacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis vel locis, sive typis impressis
sive manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino fides habenda erit quae hisce haberetur si ostenderentur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die septimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
Pro S. R. E. Card. S. Congr. Consistorialis
a Secretis

Pro S. R. E. Cancellario

Ut IOSEPHUS Card. PIZZARDO

© CLEMENS Card. MICARA
Sacri Collegii Subdecanus

Hamletus Tondini
Apostolicam Cancellariam Regens

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuç., Decanus Prot. Apost.
Albertus Serafini, Proton. Apost.
Loco © Plumbi
In Ap.

Cane,

tab.,

Vol.

LXXXVIII,

n.

9$.

Acta PU Pp. XII

567

III
DE « MISSIONE G A L L I A E »
E SENONENSI ARCHIDIOECESI TERRITORIUM PAROECIAE DE (( PONTIGNY )) DISTRAHITUR IDEMQUE IN PRAELATURAM (( N U L L I U S )), CUI NOMEN MISSIO GALLIAE SEU PONTINIACENSIS, ERIGITUR ET CONSTITUITUR.

PIUS
SERVUS

E P I S C O P U S
SERVORUM DEI

AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Omnium ecclesiarum sollicitudo, qua pro Apostolico munere Nostro
urgemur, id a Nobis exposcit ut, quae catholicae religioni propagandae
et animorum saluti promovendae conferant, quam maxime provehamus.
Instantibus, igitur, ministerii Nostri curis longinquas etiam prosequimur regiones quas, evangelici luminis adhuc expertes, sacris praeconibus excolendas committimus, nec minori profecto studio universas quoque complectimur nationes, quas apud viget christianum nomen, impensa opera enitentes ut illic catholicae fidei professio integra
et indemnis servetur.
Has inter nationes recolere in praesentiarum iuvat praenobilem Nobisque carissimam Galliam, primogenitam Ecclesiae filiam, cuius singularia in catholicae fidei profectu comparata sibi per saecula merita
effuso sermone iam pridem celebravimus, praesertim cum, nondum Supremi Pontificatus officium adepti, sollemnibus ibidem apostolicis legationibus perfuncti sumus.
Quae quidem pergratum est nunc iterum commemorare, marialis
dum volvitur annus, cum singulare Immaculati Conceptus Beatissimae
Virginis Mariae privilegium centenaria celebratione recolentes, mentem animumque Nostrum ad Lapurdum convertimus ubi, quarto labente anno a definito dogmate, ipsamet Immaculata Virgo Supremi
Magistri oraculum conspectibus, alloquiis et miraculis divinitus comprobavit.
Non exigua, tamen, afficimur animi anxietate cum peculiares quasdam rei religiosae condiciones in Gallia Nobiscum consideramus, quae
anteactis quoque temporibus Decessorum Nostrorum animum vehementer commoverunt. Meminisse hac in re satis est immortalis memoriae
Decessores Nostros Leonem X I I I et Pium X, quem quidem summa Nostra laetitia universoque plaudente catholico orbe Sanctorum catalogo
nuper adscripsimus.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

568

Summi hi Pontifices pluribus documentis, iisque celeberrimis, sacrorum Galliae administros amplissime collaudarunt ob navam eorumdem
sollertiam in bonum animorum tunc praesertim impensam, cum gravibus Ecclesia premeretur difficultatibus nefariisque afficeretur angustiis.
Ne vero constantia, ne virtus in tuendis Ecclesiae iuribus ullo modo
deficerent, ne quis fidelium, praeterea, a recto declinaret, plena sapientiae et gravitatis consilia Sacris Galliae Pastoribus praefati Summi Pontifices tradiderunt, quae et in praesentibus rerum adiunctis maximi sunt momenti.
Placet hic Nobis commemorare paterna monita quae felicis recordationis Leo X I I I Litteris die VIII mensis Septembris anno MDCCCIC datis, vernacula lingua conscriptis, ad Gallicos sacerdotes humani consortii

utilitatibus

consulentes,

sapientissime

dedit.

1

Neque

silentio

praeterire possumus exhortationes, quas sanctissimus Romanus Antistes Pius X, instaurare omnia in Christo percupiens, -ad Galliae Archiepiscopos et Episcopos, in alterum Conventum dioecesanis missionibus provehendis congregatos, quasi praesagienti animo scribebat :
« . . . ne desint vobis paternae caritatis Nostrae hortamenta, quibus, ut
confidimus, studia vestra acrius excitentur in ea quae ad incrementum
divinae gloriae atque animarum salutem patent coepta uberrima ... Haec
igitur antiquissima sit vobis cuia, apostolicorum virorum qui id obeant
muneris ita augere copiam ut nulla sit in dioecesibus vestris paroecia
quae eorumdem ministerium nimis diu desideret. Nescii equidem haud
sumus minime deesse in Gallia viros qui, ad exemplum Apostolorum,
orationi ac ministerio verbi instantes, in consummationem sanctorum
toti sunt atque in aedificationem corporis Christi. Sed impar, probe
nostis, eorum numerus paroeciis omnibus peragrandis, iisdemque evangelica instituendis disciplina. Quare hoc etiam pastorali navitati vestrae
maxime commendatum volumus, ut scilicet unaquaeque dioecesis illud
tam salutare tamque expeti tum

opus dioecesanis Missionariis efforman-

dis edendis rite constitutum habeat, et omni, ut par est, instructum
pietatis doctrinaeque adiumento. Propositum equidem difiicultatibus
non vacat, hinc a sacerdotum, inde a rerum inopia petitis. Sed haud vos
praeterit opus de quo loquimur tantae esse utilitatis excolendis ad pietatem animis, ut prae ceteris piis operibus sit vobis fovendum... ».

2

Quominus tamen Summi Pontificis monita, ut erat in votis, omnino
ad rem adducerentur, prohibuerunt rerum difficultates, temporum ho1

L E O Pp. X I I I , Epìstola Encyclica, ad Galliae Episcopos, de clericorum educatione, Depuis le jour, 8 Septembris 1 8 9 9 , Leonis XIII Pontificis Maximi Acta, X I X ,
1 5 7 , Romae, ex Typographia Vaticana 1 8 9 9 .
2

A. A.

S., I I I

(a.

1911),

p. 2 6 8 .

Acta Pii Pp. XII

569

minumque nequitia, aucta clericorum penuria, aliaeque haud paucae
gravesque causae.
Quapropter et in praesens moerentes conspicimus ac summopere dolemus haud paucos homines, inter eos praesertim qui in fabricis, in
officinis et in agris ex cotidiana opera vivunt, materialistarum placitis deceptos, a christianae vitae institutis et moribus fere defecisse.
At incaute aberrantes hae oves ad unum Christi ovile cito adducantur
oportet.
Tanta in re praecipuus versabatur labor sacrorum administrorum,
qui ad huiusmodi quasi missionale ministerium parati sint et idonei;
quique debita scientia ac virtute praestantes et convenienter imbuti rei
socialis principiis a Nobis et a Decessoribus Nostris multimodis et
aperte traditis, terrenis rebus omnino posthabitis, celso huic aposto
latus muneri toto animo se dedant.
Nos equidem non effugit quanta, in re, egerint, quanta susfinuerint
Venerabiles Fratres Archiepiscopi et Episcopi Galliae, quorum pastoralem sollertiam, hanc nacti occasionem, ex animo gratulamur. Ipsi enim,
quamvis ex consulto a priscis sacri ministerii normis probatisque apostolatus rationibus non recedant, novis tamen aptisque remediis ac subsidiis uti contendunt, et ardua varii generis experiuntur incoepta, hodiernae vitae moribus temporumque necessitatibus melius accommodata.
His de causis pia clericorum consociatio Missio Galliae nuncupata, a
Patrum Cardinalium et Archiepiscoporum eiusdem Nationis Coetu promota, paucos ante annos in Gallia fuit erecta secundum eam formulam,
quam Sacrae Romanae Congregationes, pro sua quaeque competentia,
ad experimentum probaverunt, facta una simul eidem Missioni facultate clericos aggregandi et peculiari titulo « Missionis Galliae » ad
sacros ordines promovendi.
Haud leves exinde collecti bonorum operum fructus, etsi brevi intercedente temporis intervallo, utilitatem Missionis probant; experientia
vero necessitatem suadet firmioris constituendae iuridicae ordinationis, quae iuris communis legibus ac principiis pressius respondeat, unde
ecclesiasticae omnes institutiones suam repetunt firmitatem suumque
profectum.
Quod quidem cum iidem Venerabiles supra memorati in episcopatu
Fratres, Nobis et huic Apostolicae Sedi addictissimi, supplicibus litteris nuper expostula vissent, ne quid a Nobis desiderantur quod ad
pleniorem Clericorum disciplinam et animorum salutem comparandam praestare valeamus, huiusmodi negotium tractandum commisimus
Sacrae Nostrae Congregationi Consistoriali.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

570

Consilium autem a Venerabili Fratre Nostro Adeodato Ioanne S.R.E.
Cardinali Piazza. Episcopo Sabinensi et Mandelensi, eiusdem Sacrae
Congregationis Consistorialis a Secretis, ad Nos prolatum, consociationem nempe Cleri saecularis, quae Missio Galliae nuncupatur, in Praelaturam nullius erigendi et constituendi, cum proprio territorio proprioque Praelato Ordinario, Nos, re mature perpensa, id adprobavimus et ad effectum deducendum decrevimus.
Ideoque, benigne admitientes preces Nobis exhibitas a Dilecto Filio Nostro Achilleo S. R. E. Cardinali Liénart, Episcopo Insulensi,
Consilii seu

Commissionis Episcopalis Missioni

Galliae

moderandae

Praeside, praehabito favorabili voto Venerabilis Fratris Pauli MareUa,
Archiepiscopi titulo Docleensis, Nostri in Gallia Nuntii, ac de consensu Venerabilis Fratris Friderici Eduardi Camilli Lamy, Archiepiscopi Senonensis, aliorumque consensum supplentes, qui in huiusmodi
negotio aliquid iuris habeant vel habere praesumant, multum percupientes, ut hoc bonum, felix faustumque sit et animorum saluti et Missioni Galliae benevertat, ea quae sequuntur Apostolica auctoritate
Nostra decernimus et mandamus.
I
Territorium quod est in Archidioecesi Senonensi quodque paroeciam
vulgo Pontigny constituit, praesentibus circumscriptum finibus, prout
in adnexo folio describitur, * una cum sua ecclesia continentibusque aedibus — olim Sacri Ordinis Cisterciensis insigni Pontiniacensi Abbatia,

quae rerum gestarum memoria necnon

Sanctorum

Virorum

exemplis fuit illustris — a iurisdictione Ordinarii Senonensis distrahimus, et iurisdictioni Praelati Missionis Galliae, ad nutum Sanctae
Sedis, submittimus, suspensa, hac ratione, qualibet memorati Ordinarii Senonensis in idem territorium potestate, ita ut posthac Missio
Galliae considerari queat ac valeat instar Praelaturae Nullius dioeceseos.
II
Missio Galliae sic erecta et constituta ad normam can. 319, § 2 C. I. C.
normis iuris communis regitur, salvis propriae legis statutis.
III
§ 1. Territorium Missionis, parvum quidem et certis limitibus circumscriptum, principem ipsius Missionis domum comprehendet una cum
ecclesia et continentibus aedibus.
* V. pag. 571.

Acta PU Pp

FINES

TERRITORII

571

XU

PRAELATURAE

1: 50.000

NULLIUS

572

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

§ 2. In hoc autem territorio Missio Galliae habere potest, iuxta
sacrorum canonum praescripta, Seminarium seu Collegium ad normas
datas a Sacra Congregatione Seminariis et Universitatibus studiorum
praeposita moderandum, in quo certus adolescentium numerus ad statum clericalem instituatur.
IV
§ 1. Praelatus Missionis nominatur atque instituitur a Romano
Pontifice, ad normam can. 320 § 1 C. I. C.
§ 2. Praelatus Missionis eligitur inter Sacros Antistites cooptatos
in Missionis Galliae Episcopalem Commissionem, quae a Patrum Cardinalium et Archiepiscoporum Galliae Coetu stabiliter est constituta.
§ 3. Praelatus Missionis eiusdem Episcopalis Commissionis Praeses erit.
V
§ 1. Praelati Missionis ius est clericum incardinandi ad normam
canonum 111 § 2 et 112 C. I. C, ceterisque servatis de iure servandis.
§ 2. Pariterque ipsius Praelati ius est clericum ad sacros ordines
promovendi titulo Missionis Galliae.
§ 3. Praelatus Missionis congruae sustentationi uniuscuiusque presbyteri, quem promoverit titulo Missionis Galliae, consulere debet.
VI
§ 1. Unusquisque sacerdos, Missioni adscriptus, ut a Praelato Missionis ad aliquam dioecesim mitti vel ex alia ad aliam dioecesim, in perpetuum aut ad prorogabile tempus, transire possit, ad tramitem iuris
indiget consensu Episcopi ad quem.
§ 2. Sacerdos Missionis a proprio, quo fungitur, in aliqua dioecesi
munere amoveri potest, ad normam can. 454 § 5 C. I. C.

VII
Unusquisque Missionis sacerdos in exercenda animarum cura extra
saepta Missionis vel in quolibet perfungendo munere, sibi ab Ordinario
loci commisso, plene subiacet eiusdem auctoritati nullaque fruitur ab
Ordinario loci exemptione.

Acta Pii Pp. XII

573

VIII
§ 1. Praelatus Ordinarius^ non sine tamen Apostolicae Sedis auctoritate et venia, Vicarium Generalem constituere debet.
§ 2. Vicarius Generalis eligendus est sacerdos, qualibet alia officiorum cura expeditus.
§ 3. Vicario Generali sic constituto omnes facultates competunt,
quae huic muneri, ad normam iuris communis, sunt propriae necnon
ceterae quae peculiaris Missionis lex eidem tribuit.
§ 4. Vicarius Generalis in territorio Missionis habitualiter residere
debet et assidue ac probe meliori eiusdem regimini una cum Praelato
consulere, non solum intra Missionis saepta sed etiam, sartis tectisque
iuris communis legibus, extra territorium Missionis proprium, in moderandis vigilanti studio Missionis alumnis qui in variis dioecesibus,
sub Ordinariorum locorum iurisdictione, curam animorum aliave ecclesiastica officia gerunt.
IX
Firmo praescripto can. 340 C. I. C, quo Praelatus Ordinarius singulis quinquenniis relationem Summo Pontifici facere tenetur super
statu Missionis sibi commissae secundum formulam ab Apostolica Sede
datam, singulis insuper annis de statu materiali et spirituali Missionis
deque observantia ecclesiasticae disciplinae Praelatus relationem conficiet Sacrae Congregationi Consistoriali exhibendam.

X
§ 1. Ut aliqua Missionis domus extra Missionis territorium erigi
queat, requiritur Ordinarii loci consensus in scriptis datus.
§ 2. Erecta Missionis domus nulla pollet ab Ordinario loci exemptione.
XI
Vacante Praelatura, qui senior est inter Commissionis Episcopalis
Antistites Missionem regit atque administrat omnibus instructus facultatibus quae Praelato Missionis competunt.
Haec postquam Ecclesiae maiori usque utilitati et decori consulentes, statuimus, multa prece omnipotentis Dei imploramus auxilia, ut
quilibet huius Christi militiae miles expectationis Nostrae votis respon-

574

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

dens, eximius religionis et pietatis cultor, sit « quasi ignis effulgens
et thus ardens in igne » (Eccli, 50, 9) : itemque ut eius industria et opera, qua quaerat non sua, sed ea quae sunt Christi, pax renideat; ubi
sunt odia, socialis effloreat amor, ubi dubitatio excruciat, fides soletur; denique ubi est rerum desperatio, sancta spes redeat.
Quae autem hisce Litteris apostolica auctoritate a Nobis decreta sunt,
nulli hominum, nullo unquam tempore ac quacumque de causa, infringere aut iis repugnare vel quomodolibet contraire liceat. Si quis vero,
quod Deus avertat, hoc attentare praesumpserit, sciat se obnoxium èvasurum esse poenis a sacris canonibus contra obsistentes exercitio ecclesiasticae iurisdictionis statutis. Hisce omnibus, ut supra, confirmatis ac
constitutis, ad eadem exsequenda deputamus Venerabilem Fratrem Paulum Marella, Archiepiscopum Docleensem, Nostrum in Gallia Nuntium, eidem tribuentes facultates opportunas et necessarias, etiam subdelegandi, ad effectum de quo agitur, alium virum in ecclesiastica dignitate constitutum, ac definitive sententiam dicendi de quavis difficultate
vel oppositione in exsecutione actus quomodolibet oritura, imposito onere ad Sacram Congregationem Consistorialem intra sex menses transmittendi authenticum exemplar peractae exsecutionis actus.
Volumus insuper ut harum Litterarum exemplis, transumptis, etiam
impressis, manu tamen alicuius notarii publici subscriptis et sigillo
alicuius viri in ecclesiastica dignitate constituti munitis, eadem omnino
tribuatur fides in iudicio et extra illud, quae hisce Litteris Nostris tribueretur, si originaliter exhibitae vel ostensae forent.
Decernimus denique has praesentes Litteras valituras,

contrariis

quibuslibet, etiam peculiari et expressa mentione dignis, minime obstantibus.
Datum ex Arce Gandulfi, apud Romam, anno Domini millesimo
nongentesimo quinquagesimo quarto, die decima octava Kalendas Septembris, in festo B. M. Virginis in coelum Assumptae, Pontificatus
Nostri anno sexto decimo.
P I U S PP. X I I

Acta Pii Pp. XII

575

LITTERAE APOSTOLICAE
I
BEATA MARIA V. (( A PRAESENTATIONE )) URBIS ET ARCHIDIOECESIS NATALENSIS
PRAECIPUA PATRONA CONFIRMATUR.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Quae mortalibus, huius iactatis
saeculi fluctibus, constituta est amplissimum praesidium, Beatam Mariam Virginem, ad Templum deductam, sacrorum administri et Christifideles urbis et archidioecesis Natalensis a multo iam tempore ut peculiarem Patronam consueverunt venerari et ad Eius simulacrum frequentes se effundere. Quae quidem imago ante ducentos annos a piscatoribus in ligneo receptáculo est inventa indeque pietate non intermissa
exculta. Cum vero tam honestum Natalensium consilium ut Deipara, Deo
a parentibus devota, ipsorum foret caelestis tutrix, non esset Apostolica
auctoritate ratum, atque, ob alterum exactum saeculum ab imagine illa
inventa, eiusdem honori sollemnia agerentur, Venerabilis Frater Marcolinus de Souza Dantas, Archiepiscopus Natalensis, Nos rogavit ut
electionem illam, a Natalensi populo fideli factam, confirmaremus simulque simulacrum Deiparae aureo sineremus diademate r e dimiri. Nos
autem, qui Marianam religionem omni ope studemus propagare eique
quam maxima afferre incrementa, precibus huiusmodi libenter decrevimus obsecundare. Quapropter,

ex

Sacrae Rituum

Congregationis

consulto, omnibus attente perpensis, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum Beatam Mariam Virginem a Praesentatione praecipuam urbis et archidioecesis Natalensis apud Deum Patronam confirmamus, seu iterum constituimus ac renuntiamus, omnibus adiectis honoribus ac privilegiis liturgicis, quae principalibus locorum seu dloeceseon Patronis rite competunt. Earundem etiam harum
Litterarum vi Natalensi Archiepiscopo, quem diximus, eas partes committimus ut, die per se ipsum statuendo, memoratae imagini Beatae Mariae Virginis a Praesentatione, post Missarum sollemnia, iuxta ritum
formulamque praescriptam, auream coronam, Nostro nomine atque auctoritate, imponat. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Almam igitur Deiparam a Praesentatione urbis et archidioecesis Natalensis prae-

576

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

cipuam Patronam confirmantes seu iterum declarantes, statuimus praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere ; illisque
ad quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime
suffragari; sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex
nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate
qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum ex Arce Gandulfi, sub anulo Piscatoris, die x v n mensis Novembris, anno MDCCCCLIII, Pontificatus Nostri quinto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

II
AD DIGNITATEM ET HONOREM BASILICAE MINORIS EVEHITUR CATHEDRALIS ECCLESIA NOLANA.
P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam — Egregium religionis domicilium ac
Marianae pietatis monumentum Nolae conspicitur, in urbe praeclara et
pervetere : Templum dicimus princeps, quod honori Almae Deiparae
sideribus receptae sacrum est, et propter molis amplitudinem atque copiam ornamentorum in Italiae Meridianae Ecclesiis numerum potiorem obtinet. Templum enim, saeculo hoc ineunte eo genere exstructum,
quod a renatis artibus merito solet nunçupari, atque in tres alas dispertitum, varietate marmorum et ectypis auro obductis, quibus camera
ornata est, fulget. E sacellis a latere positis duo praesertim arte et venustate commendantur, in quorum altero Augustum Eucharistiae Sacramentum asservatur, in altero vero Sanctus Paulinus, Episcopus Nolanus, est conditus. Dignum quoque existimes quod memoretur hypogeum,
veteribus decoratum imaginibus, quae udo

ulitis

coloribus sunt pictae.

Ibi sepultus fertur Sanctus Felix, primus Nolanorum Antistites, ad
cuius monumentum frequentes solent Christifideles religionis causa accedere. Volens autem huiusce Templi dignitatem adaugere populumque
sibi commissum ad impensiora pietatis studia provocare, Venerabilis
Frater Adolfus Binni, Episcopus Nolanus, Nos rogavit ut hoc Templum
Almae Deiparae dicatum, Mariano hoc vertente Anno, Basilicae Minoris

577

Acta Pii Pp. XI t

nomine ac iure donaremus. Quibus precibus libenter auditis, Nos, ex
Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum, Ecclesiam Cathedralem Nolanam
ad honorem ac dignitatem Basilicae Minoris evehimus, omnibus adiectis
iuribus ac privilegiis quae Templis eodem nomine insignibus rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri
et obtinere ; illosque ad quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in
posterum plenissime suffragari ; sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his,
a quovis, auctoritate qualibet scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die vi
mensis Martii, anno MDCCCCLIIII, Pontificatus Nostri sexto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

ALLOCUTIONES
I
iis

qui

interfuerunt

medicinae

artis,

Conventui
Romae

quartodecimo

Internationali

de

historia

habito .*

Parmi les nombreux Congrès qui se tiennent à Rome à la fin de cet
été, plusieurs sont organisés par des associations de médecins pour étudier des questions intéressant directement la pratique actuelle de cette
noble profession. Mais, élargissant le cadre ordinaire de vos préoccupations, vous avez voulu, Messieurs, dans votre X V I Congrès International d'Histoire de la Médecine, inscrire au programme quelques thèmes de portée plus générale, dignes de retenir l'attention de quiconque
s'intéresse aux problèmes culturels. Aussi sommes-Nous très heureux
* Habita die 17 Septembris mensis a. 1954.
37 - A C T A , vol. X X I , n. 14 — 15-11-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

578

de vous recevoir en cette occasion pour vous féliciter et souhaiter à
ces rencontres le plus grand fruit.
Le rythme étonnamment rapide, qui entraîne depuis plus de cent ans
l'évolution des sciences, n'a pas manqué de provoquer les plus heureuses
conséquences dans le domaine de l'art de guérir. En même temps que
s'approfondissait au siècle dernier la connaissance du corps humain, de
sa structure et de ses fonctions, F avènement de la microbiologie lançait
la médecine dans la voie d'un progrès tellement radical que l'on a peine à
comprendre les idées et les pratiques des médecins qui vécurent à une
époque moins fortunée. Et pourtant, les conceptions actuelles en anatomie, physiologie et pathologie, la précision des méthodes modernes de recherche ne constituent que l'aboutissement de longs tâtonnements et
la continuation d'une route particulièrement difficile. Compléter le tableau magnifique de l'histoire de la médecine, en éclairer les points
obscurs, préciser tel ou tel trait des figures d'avant-plan ou des disciples
plus modestes qui appliquent et vérifient les intuitions des maîtres, redresser aussi les interprétations inexactes qui défigurent la réalité, telle
est, Messieurs, la tâche que vous vous proposez.
Mais vous n'oubliez pas que les leçons du passé doivent servir aux
hommes du temps présent, les instruire, leur éviter de répéter certaines erreurs ou de s'engager sur des chemins sans issue. En médecine,
comme dans les autres branches du savoir, il n'est pas rare que des principes bien établis viennent peu à peu à s'obscurcir, victimes parfois d'une
routine qui en fausse la portée jusqu'à les dénaturer et les condamner à disparaître. Arrive un jour cependant où la vérité ressuscite. En
relisant les anciens, l'on s'aperçoit que déjà ils avaient ouvert la voie
et formulé des règles sages. Aux fervents de l'histoire de la médecine, il
appartient de rechercher les trésors oubliés et de les remettre en valeur.
C'est pourquoi Nous souhaitons que les thèmes de relation traités dans
vos sessions : la médecine comme moyen d'union entre les peuples, sa
contribution au progrès de la civilisation, l'école de Salerne et le monde
médical préuniversitaire, projettent sud certains aspects du passé un
éclairage nouveau, susceptible d'intéresser et d'instruire les contemporains.
La médecine, science et art, occupe, dans les civilisations, une place
vraiment particulière : son importance pour l'individu comme pour la
société, les qualités requises chez celui qui l'exerce, le caractère sacré
de la vie humaine dont elle dispose, déterminèrent dès l'antiquité l'intervention du législateur, soucieux d'en contrôler l'exercice. Deux millénaires avant le Christ, le code fameux d'Hammourabi promulgue les

Acta Pii Pp. XII

579

peines et les récompenses qui sanctionnent l'échec ou la réussite des interventions médicales. Il était nécessaire cependant qu'une activité aussi
complexe et délicate trouvât, pour l'orienter, les enseignements d'un
maître conscient de ses exigences techniques, autant que de ses responsabilités morales. Le génie grec, si fécond dans tous les domaines de la
culture, allait là aussi donner sa mesure. Les écrits d'Hippocrate contiennent sans aucun doute une des plus nobles expressions de la conscience professionnelle, qui impose en particulier le respect de la vie
et le dévoûment au malade, et tient compte aussi des facteurs personnels : maîtrise de soi, dignité, discrétion. Celui qui sut mettre en évidence ces normes morales, et les présenter dans l'ensemble d'une doctrine suffisamment complète et harmonieuse, fit à la civilisation l'hommage d'une œuvre plus grandiose que celle des conquérants d'empires.
Nous ne pouvons oublier que, fidèle à cet idéal, la médecine fut et
reste destinée à tenir un rôle capital, lorsque se déchaînent les terribles
fléaux, guerres et épidémies, qui menacent jusqu'à l'existence des peuples. Dans les angoisses et l'urgence de ces conjonctures, elle se découvre
alors des ressources insoupçonnées, tant par l'invention et la mise au
point de thérapeutiques nouvelles, que par le dévoûment héroïque des
médecins à leur mission de salut.
L'histoire de l'école de Sáleme illustre à merveille le rôle international de la médecine et son apport civilisateur. Lorsque les invasions barbares submergèrent l'Empire Romain, l'Eglise réussit à conserver dans
ses monastères l'essentiel de la culture gréco-latine et, en particulier,
les écrits des principaux auteurs médicaux. Mais en outre, fidèles à la
pratique de la charité chrétienne, les moines s'appliquèrent aussi à secourir malades et infirmes et gardèrent vivantes les traditions d'où sortit
au xi siècle cette école médicale, qui fut la plus célèbre du Moyen-âge
avant la fondation des Universités ; Salerne rayonnera bientôt après sur
toute l'Europe et enverra partout les disciples qu'elle aura formés.
Aujourd'hui, grâce à la multiplicité des moyens de diffusion de la
pensée, la science médicale dispose au maximum des avantages de la
collaboration internationale. De nombreuses associations groupent les
diverses spécialités et instaurent par dessus les frontières une féconde
émulation. La médecine continue ainsi à promouvoir efficacement le progrès de la civilastion et remporte chaque année, pour ainsi dire, l'une
ou l'autre victoire importante. Quel puissant stimulant pour étudier avec
passion l'histoire d'un art si intimement mêlé à la croissance intellectuelle et morale des peuples, partageant toutes leurs vicissitudes, reflétant toutes les péripéties de leurs progrès et de leurs décadences !

Acta Apostolicae

580

Sedis

-

Commentarium

Officiale

En affrontant le problème de la maladie, le médecin, qu'il le veuille
ou non, doit prendre position devant celui de la destinée humaine. S'il
ne reconnaît rien au delà des phénomènes biochimiques, n'avoue-t-il pas
implicitement l'échec de tous ses efforts? Or c'est là une attitude contre laquelle s'élèvent non seulement le sens intime de tout individu, mais
cette longue marche séculaire, cette progression courageuse et tenace que
détaille l'histoire de la médecine. L'homme de cœur, qui engage toutes
ses énergies dans la lutte contre la maladie, ne peut ignorer le message
de Celui qui s'est dit le Maître de la vie et de la mort et qui a prouvé
cette affirmation par de nombreux prodiges, en particulier par celui de
sa propre résurrection. Il ne peut ignorer surtout que le Christ promet
à tous les hommes dociles à sa parole, de les faire participer un jour
à son triomphe définitif.
Nous souhaitons, Messieurs, que cette vérité si consolante vous soutienne dans votre labeur quotidien, austère et exigeant, dont le monde
éprouve sans cesse les immenses bienfaits. Que la Divine Providence en
assure le succès et vous accorde de réaliser vos meilleurs désirs. De tout
cœur, Nous vous en donnons pour gage Notre Bénédiction Apostolique.

II
Iis

qui

interfuerunt

Geophysicae

Conventui

internationalis,

decimo
Romae

totius
habito.

Unionis

Geodaeticae

ac

*

En accueillant la demande d'audience qui Nous a été transmise au
nom de la dixième Assemblée Générale de l'Union Géodésique et Géophysique Internationale, Nous avons été heureux de pouvoir témoigner
à votre imposant et docte auditoire, Messieurs, l'intérêt que Nous portons personnellement au développement des sciences, et que l'Eglise ne
cesse en toute occasion de lui manifester. Par ailleurs, P aimable invitation, qui conviait l'Etat de la Cité du Vatican à prendre part à vos
travaux, montre que le monde savant veut bien de son côté reconnaître
et apprécier la sympathie de l'Eglise pour l'effort humain dans le domaine scientifique.
La renommée des sept Associations internationales qui constituent
votre Union, le grand nombre de participants qu'elles ont envoyés à
Rome, l'intérêt des sujets inscrits au programme des sessions, confèrent
à votre Congrès tous les caractères d'un événement scientifique de la
* Habita die 24 Septembris mensis a. 1954.

Acta Pii Pp. XII

581

plus grande importance. La physique du globe, qui fait l'unité de votre
famille, requiert en effet avec instance une coordination des efforts sur
le plan international. La science moderne impose aux chercheurs une
spécialisation toujours plus poussée et une limitation, très considérable parfois, de leur champ de travail, afin d'assurer aux conclusions
un maximum d'exactitude. L'étude de la terre, de sa forme et de sa
grandeur, de son atmosphère, de son écorce, de ses océans, exige un
grand nombre de stations et d'observatoires dispersés sur toute la
planète, où des hommes de langue, de culture et de pays différents,
obéissant peut-être à des mobiles fort variés, explorent chacun un secteur nécessairement restreint. Il serait presque impossible de tirer de
ces recherches des conclusions d'ensemble, s'il n*existait un organisme chargé d'orienter la marche générale des enquêtes, de suggérer
l'adoption de procédés uniformes, d'inviter les isolés à participer à l'effort commun, d'entreprendre enfin des opérations de caractère international, qui dépassent les possibilités d'Instituts particuliers. C'est pourquoi votre Union groupe les sept Associations internationales de géodésie, sismologie, météorologie, magnétisme et électricité terrestres,
océanographie physique, hydrologie scientifique et volcanologie, et les
e

invite à tenir ensemble cette X Assemblée générale, pendant laquelle se
réuniront aussi le Comité spécial pour l'Année géophysique internationale 1957-1958 et la Commission IV de la Société internationale de photogrammétrie.
La création de l'Union Géodésique et Géophysique Internationale
prolongeait et faisait aboutir, en un certain sens, une évolution longue
de plus de vingt siècles, puisqu'il faut remonter jusqu'à Eratosthène
d'Alexandrie pour trouver les premières mesures géodésiques. Les premiers géodésiens, dont l'histoire a conservé le nom et rappelle les tentatives, mettaient en œuvre des méthodes qui semblent bien grossières,
lorsqu'on les compare aux procédés actuels. On aurait tort, certes, d'en
sourire, car ils obéissaient en fait aux même tendances qui inspirent
les savants modernes : la curiosité intellectuelle désintéressée, le désir de
mesurer certains phénomènes physiques et de tirer ensuite, par le raisonnement, des conclusions de portée générale.
Lorsque Snellius, pour la première fois, étendit un réseau de triangles
entre deux endroits de latitude déterminée, il faisait un pas décisif vers
l'acquisition d'une méthode efficace pour la mesure de la terre. Bientôt
on l'imitait en Angleterre, en Italie, en France. Mais, au cours du x v u

e

siècle, la découverte des théorèmes sur la force centrifuge et celle du
principe de la gravitation universelle amenèrent les savants à abandon-

582

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

ner Phypothèse de la sphéricité de la terre, pour supposer à celle-ci
la forme d'un ellipsoide de rotation; vérifier expérimentalement cette
idée, et surtout déterminer la mesure de l'aplatissement aux pôles, tel
fut désormais l'objectif des géodésiens. En 1670, l'emploi de fortes lunettes à fil micrométrique permettait de décupler la longueur des côtés
de la triangulation et d'augmenter considérablement la précision des
mesures angulaires. Plusieurs mesures de degré furent alors exécutées.
Nous Nous plaisons à rappeler celle de l'arc compris entre Rome et
Rimini, dont Notre Prédécesseur Benoît X I V chargea le grand savant
Roger Boscovich S. I. : celui-ci, en 1751, choisit la base de Rome le
long de la voie Appienne, près du tombeau de Cecilia Metella. Notons
0

aussi celle que les géodésiens français entreprirent à la fin du xviii siècle
en vue d'établir la longueur du mètre. Profitant de ces travaux, tous les
Etats européens se mirent alors en devoir de dresser les cartes topographiques de leur territoire sur la base de critères vraiment scientifiques.
Pour raccorder les réseaux de triangulation existant en Europe et réaliser ainsi une mesure plus précise du degré, on fonde en 1886 l'Association géodésique internationale, nommée ensuite « Internationale Gradmessung ». Enfin, après la guerre de 1914, naît l'Union Géodésique et
Géophysique Internationale, qui exécute une série de vastes triangulations, assurant par là un matériel de base précieux, lorsqu'il s'agirait
d'adopter les dimensions les plus adéquates pour un ellipsoïde terrestre
e

de référence. C'est lors de votre I I Assemblée générale, en 1924, que
l'on décida de fixer les constantes de cet ellipsoïde et d*inviter tous les
services géodésiques à le choisir pour base de leurs calculs de triangulation. Ainsi le chemin s'ouvre-t-il maintenant plus aisé pour la géodésie vers le but qu'elle poursuit sans relâche : préciser la forme et les dimensions de la surface de niveau terrestre et en particulier du geoide.
Si Nous ne pouvons guère Nous étendre sur l'histoire des sciences
plus jeunes et si diverses, qui se partagent le domaine de la physique du
globe et dont Nous avons la joie de recevoir les éminents représentants,
croyez bien, Messieurs, que Nous apprécions tout autant leurs activités
et la contribution qu'elles apportent au savoir humain.
L'Année Géophysique Internationale 1957-58 mérite une mention toute spéciale. C'est en fait la troisième entreprise de ce genre. Les Années
Polaires Internationales de 1883 et 1932-33 fournirent des résultats si
intéressants, que des experts en différentes branches de la science furent
incités à projeter pour cette Année Internationale des observations simultanées sur le globe entier, y compris en particulier les régions Arctique et Antarctique. Ce plan est vaste et ne peut s'exécuter que moyen-

Acta Pii Pp. XII

583

nant une collaboration étroite entre de très nombreux pays. Nous pouvons espérer non seulement que les avantages attendus pour le monde
soient proportionnés à l'immense travail déployé, mais aussi que cet
exemple insigne de collaboration et de bonne volonté entre les nations
fasse avancer la cause de la paix mondiale.
Les sciences physiques ont aujourd'hui, pour l'accomplissement de
leur tâche l'avantage inestimable de disposer d'instruments d'observation et d'enregistrement d'une précision merveilleuse et d'une haute fidélité. Comme la qualité de ces instruments conditionne la rapidité du
travail et l'exactitude des résultats, il importe que tous les chercheurs
soient informés des incessants perfectionnements réalisés en ce domaine
par les constructeurs. C'est pourquoi vous avez organisé une exposition
de géodésie et de géophysique, qui présente les appareils les plus récents en même temps que la documentation des Instituts.
Toutefois ni l'existence d'organisations nationales et internationales,
ni le perfectionnement de l'appareillage, ne constituent l'élément principal du progrès scientifique qui résulte avant tout de l'effort humain,
de l'initiative personnelle, du courage persévérant, auquel ne suppléera
jamais aucune machine. N'est-il pas émouvant, Messieurs, de penser à
la fidélité parfois héroïque de tel ou tel serviteur de la science, perdu
dans son lointain observatoire, et qui, faute de collaborateur compétent, doit demeurer sur place, de jour et de nuit, pendant des mois et des
années, pour assurer le contrôle des appareils qui lui sont confiés?
Grâce à lui, aucun chaînon ne manquera dans la série des documents,
qu'il doit transmettre aux stations similaires pour l'établissement des
statistiques et des comparaisons. Il faudrait évoquer aussi l'intrépidité
de ceux qui entreprennent de rudes expéditions dans les régions les plus
inaccessibles, luttant contre le froid ou la chaleur, l'isolement ou les dangers imprévus, courant parfois le risque de perdre la vie dans ces campagnes scientifiques, qui demandent de leur part une telle abnégation,
et dont le succès honore leur caractère non moins que leur compétence.
Cependant, bien que doué des plus belles qualités de l'intelligence et
du cœur, le savant ne serait pas digne de ce nom, s'il ne s'élevait parfois
au dessus des préoccupations techniques et des solutions immédiates,
pour se poser le problème essentiel qui donne un sens à toute vie.
C'est le désir inné de toute intelligence de remonter au principe dernier, qui unifie toutes les branches du savoir; et ce qu'il y a de plus
admirable dans l'univers de la science, ce n'est pas tant l'harmonie merveilleuse des lois de la nature, que la puissance même et le dynamisme
de l'esprit, appelé à dominer les problèmes les plus ardus et à pénétrer

Acta Apostolicae

584

Sedis -

Commentarium

Officiale

toujours plus avant dans les arcanes de la matière. Satisfaction légitime
sans doute, mais décevante pour qui s'immobilise à ce stade et refuse
d'accepter une plus large perspective. Car l'esprit humain, aussi génial
qu'on le suppose, reste soumis lui aussi dans sa constitution et son
activité, à l'ordonnance suprême d'un Dieu Créateur. Ce Dieu, il doit
le reconnaître, car II est la Vérité en dehors de laquelle rien n'a de consistance. Il doit Le servir, car la science coupée du reste de la vie devient inutile et même néfaste. Le savant reste avant tout un homme en
face de sa destinée, et il lui sera demandé compte plus qu'à d'autres du
bien et du mal qu'il aura fait.
Que vos travaux soient consacrés à des fins pratiques, ou qu'ils
n'aient en vue que la recherche scientifique, ils s'insèrent dans la trame
des efforts innombrables, qui font progresser l'humanité vers la fin que
lui a assignée son Auteur. Que chacun poursuive donc avec courage et
probité la tâche qui lui est échue, avec la pensée généreuse d'accomplir un
service d'intérêt général, hautement utile et estimable. Notre pensée
vous accompagnera dans votre travail, Messieurs, et Nous vous adressons dès maintenant Nos félicitations et Nos encouragements, accordant
de grand cœur à vous-même, à vos familles ici présentes ou réparties à
travers le monde, et à tous ceux qui vous sont chers, Notre paternelle
Bénédiction.

III
Iis

qui

interfuerunt

Conventui

internationali

ex

« Associations

techni-

ques de Fonderie )), Fiorentine haMto. *
Le Congrès International des Associations techniques de Fonderie,
qui vient de se tenir à Florence, vous a donné, Messieurs, le désir d'avoir
accès près de Nous et de mettre ainsi une conclusion bien significative
aux réunions, dans lesquelles vous avez traité des intérêts de votre profession. Nous accueillons bien volontiers cette demande et sommes heureux de profiter d'une telle occasion pour dire Notre sympathie à votre
groupement et vous communiquer les réflexions que Nous suggère cette
circonstance.
L'histoire des principales industries humaines pourrait se comparer
à une épopée qui se déroule sur de nombreux siècles, et dans laquelle
l'intelligence de l'homme, en lutte avec la nature, surprend l'un après
l'autre tous ses secrets et les utilise à son profit. Parmi les plus âpres
* Habita die 29 Septembris mensis a. 1954.

Acta Pii Pp. XII

585

conquêtes de F« homo faber », on range à juste titre la maîtrise des
métaux par le feu. Commencée plus de trois mille ans avant l'ère chrétienne, elle a progressé lentement d'abord, au rythme des millénaires.
Comment ne pas évoquer l'image du fondeur antique, dont certains peuples primitifs conservent encore les méthodes, traitant bien imparfaitement le minéral dans un four, dont il active la flamme par de rudimentaires soufflets? Et cependant l'histoire révèle à quel point l'utilisation successive du cuivre, du bronze et du fer marquait dans la civilisation autant de progrès importants. La fonderie ne devait cependant
connaître d'importants développements qu'à l'époque moderne. Déjà
e

au x n siècle l'usage de la force hydraulique pour la manœuvre des souffleries permit d'accroître la capacité des fours et d'en élever la tempée

rature. Dès la fin du xv siècle, la fabrication de la fonte dans les hautsfourneaux et son oxydation par le feu d'affinage se répandent dans les
pays d'Europe Occidentale. L'invention de la machine à vapeur permettant de s'éloigner des cours d'eau et l'emploi du coke allaient augmenter
la production dans des proportions considérables. En même temps les
procédés d'affinage subissent un incessant perfectionnement : les inventions de Bessemer, Thomas, Siemens et Martin marquent pour la fonderie un tournant décisif. Depuis le début de ce siècle, grâce au four
électrique, on obtient des températures plus élevées, des métaux de qualité meilleure, tout en réduisant les frais de mise en marche et de
manutention.
Mais pas plus que les antres branches de l'industrie moderne, la fonderie ne peut se passer des services de la recherche scientifique appliquée aux métaux, L'analyse chimique fournit des renseignements indispensables sur la composition des matériaux à traiter, des combustibles, de la garniture des fours et permet la mise en œuvre rationnelle de
ces divers éléments. La métallographie à son tour examine la structure
interne des métaux et des alliages, rend compte de leurs propriétés physiques, mécaniques et chimiques, dégage les lois qui règlent les conditions d'équilibre de leurs constituants et oriente ainsi l'expérimentation
de nouveaux traitements mécaniques ou thermiques. La connaissance
approfondie des divers états et du comportement des métaux a permis les
progrès considérables de ces dernières années, et en particulier la production d'alliages aux propriétés remarquables que requiert impérieusement le développement de la technique. On a vu naître de la sorte les
aciers spéciaux et les aciers rapides, les alliages légers et ultra-légers ;
les alliages capables de résister aux températures très élevées : ces créa-

Acta Apostolicae Sedis - CommentaHum Officiale

586

tions récentes ont rendu possible entre autres l'évolution surprenante
de la construction aéronautique.
L'importance industrielle de la fonderie ne peut repousser dans
l'oubli le rôle qu'elle a joué dans l'histoire de l'art depuis les temps
préhistoriques. Votre séjour à Rome vous donnera sans doute l'occasion
d'admirer en connaisseurs quelques-uns des bronzes fameux légués par
l'antiquité classique. Dans l'exécution de ces chefs-d'œuvre, l'opération
de la coulée mérite à bon droit de passer aussi pour une œuvre d'art :
en quelques instants il faut que le métal liquéfié remplisse le moule, sans
que son écoulement soit empêché, ralenti ou dévié, sans qu'un défaut
d'alliage ou un excès de chaleur ne perturbe sa fluidité. Nous songeons
en particulier à cette branche de la fonderie qui s'est spécialisée avec
amour dans la fabrication des cloches et dans laquelle la tradition et ses
secrets se transmettaient jalousement de père en fils. Solidité du métal,
pureté de timbre, puissance de sonorité, ces trois qualités indispensables
deviennent de plus en plus difficilement conciliables à mesure qu'augmente la masse de la cloche à fondre, et pourtant que de merveilleuses
réussites n'ont pas obtenues les maîtres-fondeurs à force de patientes
recherches et d'habileté technique? Ce sera pour toujours leur gloire et
leur consolation d'avoir doté tant de cathédrales et de modestes églises
de ces voix émouvantes qui appellent le peuple à la prière, qui chantent
les joies familiales, paroissiales et parfois nationales, qui pleurent aussi
les deuils, mais qui par dessus tout rappellent aux hommes la majesté de
Dieu, maître universel, Père tout-puissant et juge des vivants et des
morts.
Nous ne pouvons oublier, Messieurs, que la fonderie suppose actuellement de grands complexes industriels qui font appel à la main d'œuvre
salariée. Recevant l'an dernier la délégation américaine de votre Congrès de Paris, Nous avons fait allusion aux relations entre employeurs
et employés dans les industries métallurgiques, spécialement dans les
durs emplois de la fonderie, et Nous encouragions les efforts louables
qui se poursuivent en tous pays pour les améliorer. L'intérêt bien entendu le demande, mais la conscience aussi en fait un devoir, basé sur
les droits inaliénables de la personne humaine et sur la responsabilité
de celui dont dépendent les conditions d'existence d'un grand nombre
d'hommes. Les exigences de la concurrence, conséquence normale de la
liberté et de l'ingéniosité humaines, ne sauraient être la norme dernière
de l'économie. Il est des valeurs imprescriptibles, dont la méconnaissance
ou le mépris se soldent à plus ou moins bref délai par de dangereuses
perturbations sociales et politiques. A tout chrétien d'abord, mais aussi

Acta Pii Pp. XIT

587

à quiconque veut faire de sa vie une source de bonheur et de paix,
s'adresse la consigne de St Paul aux Romains : « Ne te laisse pas vaincre
par le mal, mais sois vainqueur du mal par le bien » .

1

Loin de mettre

votre propre intérêt au dessus de tout, vous aurez souci des besoins
réels, matériels et moraux, de ceux qui dépendent de vous. Vous vous
efforcerez de comprendre leurs difficultés, leurs justes aspirations et d'y
faire droit dans toute la mesure où le permet l'évolution des institutions
sociales. Ainsi vous contribuerez à réaliser le souhait si profond et si
universel, que non seulement la matière, mais aussi et surtout l'homme,
qu'elle doit toujours servir, sorte ennobli de l'usine.
Puisse cette visite que vous avez voulu rendre au Père commun demeurer pour vous tous, Messieurs, pour vos familles, ici représentées,
un encouragement dans la vie, et par la grâce de Dieu que Nous implorons sur vous et ceux qui vous sont chers, une source de lumière et de
force. A cette intention, et de grand cœur, Nous vous accordons Notre
Bénédiction Apostolique.

IV
Iis

qui

interfuerunt

Conventui

VIII

Sodalitatis

Medicorum

universalis,

Romae haMto. *
Nous sommes heureux de Nous trouver encore une fois parmi les
médecins, comme ce fut si souvent le cas ces dernières années, et de
leur adresser quelques mots.
Vous Nous avez informé des buts de l'Association Médicale Mondiale
et des résultats obtenus pendant les 7 années de son existence. C'est
avec grand intérêt que Nous avons pris connaissance de ces informations
et du grand nombre de tâches auxquelles vous avez consacré votre attention et vos efforts : prise de contact et groupement des associations
médicales nationales ; échanges des expériences de chacun ; examen des
problèmes actuels des divers pays ; conventions formelles avec une série
d'organisations apparentées; création d'un secrétariat général à New
York, fondation d'une revue propre « World Medical Journal ». A côté
de ces réalisations d'ordre plus administratif, fixation et mise en valeur
de quelques points importants de la profession et de l'état médical ; défense de la réputation et de l'honneur de la corporation des médecins ;
élaboration d'un Code international d'éthique médicale qui a déjà été
1

Rom.

12, 21

* Habita die 30 Septembris mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

588

Officiale

reçu par 42 nations; acceptation d'une nouvelle rédaction du serment
d'Hippocrate (serment de Genève); condamnation officielle de l'euthanasie. Et parmi beaucoup d'autre questions, celles concernant la transformation et le développement de l'enseignement universitaire pour la
formation des jeunes médecins et plus encore pour la recherche médicale.
Nous n'avons mentionné ici que quelques points. Au programme de l'ace

tuel V I I I Congrès, vous avez encore ajouté par exemple : les devoirs
du médecin en temps de guerre, en particulier de guerre bactériologique ;
la position du médecin vis-à-vis de la guerre chimique et atomique et de
l'expérimentation sur l'homme.
L'aspect médical aussi bien que technique et administratif de ces
questions est votre domaine ; mais en ce qui concerne l'aspect moral et
juridique, Nous voudrions attirer votre attention sur quelques points.
Une série de problèmes, qui vous occupent, Nous ont occupé Nous aussi
et firent l'objet d'allocutions spéciales. Ainsi, le 14 septembre 1952, aux
participants du 1

er

Congrès International d'histopathologie du système

nerveux, Nous avons parlé (à leur demande même) des limites morales
des méthodes modernes de recherche et de traitement. Nous avons rattaché Nos explications à l'examen des trois principes d'où la médecine
déduit la justification de ces méthodes de recherche et de traitement:
l'intérêt scientifique de la médecine, l'intérêt du patient, l'intérêt de la
communauté, ou comme on dit, le bien commun, « bonum commune ».

1

e

Dans une allocution aux membres du X V I Congrès International de médecine militaire, Nous avons exposé les principes essentiels de la morale
et du droit médical, leur origine, leur contenu et leur application.

2

e

Le X X V I Congrès de l'Association Italienne d'Urologie Nous avait posé
la question discutée r est-il moralement permis d'extirper un organe
sain pour empêcher la progression d'un mal qui menace la vie? Nous y
avons répondu dans une allocution du 8 octobre de l'année passée.

3

Enfin, Nous avons touché les questions qui vous occupent durant le
présent Congrès, celles de l'appréciation morale de la guerre moderne
et de ses procédés, dans une allocution du 3 octobre 1953 aux participants
e

du V I Congrès International de droit pénal.

4

Si, à présent, Nous ne faisons que mentionner brièvement quelquesuns de ces points, malgré leur importance et leur portée, Nous espérons

1

Discorsi e Radiomessaggi, vol. X I V , pag. 319-330.

1

n oct. 1953, ibid., vol. X V , pag. 417-428.

8

Ibid., vol. X V , pag. 373-375.

4

Ibid. vol. X V , pag. 337-353.

Acta Pii Pp. XII

589

que les explications données antérieurement pourront servir de complément ; pour ne pas trop allonger ce discours, Nous les reporterons chaque fois intégralement en note.

LA GUERRE ET LA PAIX
Que le médecin ait pendant la guerre un rôle, et un rôle privilégié,
c'est une évidence. A aucun autre moment, il n'y a tant à soigner et à
guérir, chez les soldats et les civils, les amis et les ennemis. Il faut concéder au médecin, sans restrictions, le droit naturel d'intervenir là où
son aide est requise, et aussi le lui garantir par des conventions internationales. Ce serait une aberration du jugement et du cœur que de
vouloir dénier à l'ennemi le secours médical et le laisser périr.
Le médecin a-t-il aussi un rôle à jouer dans l'élaboration, le perfectionnement, l'accroissement des moyens de la guerre moderne, en particulier des moyens de la guerre A. B. C? On ne peut répondre à cette
question avant d'avoir d'abord résolu cette autre : « La guerre totale »
moderne, la guerre A. B. C. en particulier, est-elle permise en principe?
Il ne peut subsister aucun doute, en particulier à cause des horreurs et
des immenses souffrances provoquées par la guerre moderne, que déclancher celle-ci sans juste motif (c'est-à-dire sans qu'elle soit imposée par
une injustice évidente et extrêmement grave, autrement inévitable), constitue un (c délit » digne des sanctions nationales et internationales les
plus sévères. L'on ne peut même pas en principe poser la question de
licéité de la guerre atomique, chimique et bactériologique, sinon dans
le cas où elle doit être jugée indispensable pour se défendre dans les conditions indiquées. Même alors cependant il faut s'efforcer par tous les
moyens de l'éviter grâce à des ententes internationales ou de poser à son
utilisation des limites assez nettes et étroites pour que ses effets restent
bornés aux exigences strictes de la défense. Quand toutefois la mise en
œuvre de ce moyen entraîne une extension telle du mal qu'il échappe
entièrement au contrôle de l'homme, son utilisation doit être rejetée
comme immorale. Ici il ne s'agirait plus de « défense » contre l'injustice
et de la « sauvegarde » nécessaire de possessions légitimes, mais de
l'annihilation pure et simple de toute vie humaine à l'intérieur du rayon
d'action. Cela n'est permis à aucun titre.
Revenons au médecin. Si jamais, dans le cadre des limites indiquées,
une guerre moderne (A. B. C.) peut se justifier et se justifie en fait,
la question de la collaboration morale licite du médecin peut alors se
poser. Mais vous serez d'accord avec Nous : on préfère ne pas voir le

Acta Apostolicae

590

Sedis -

Commentarium

Officiale

médecin occupé à une tâche de ce genre; elle contraste trop avec son
devoir primordial : porter secours et guérir, ne pas faire de tort ni tuer.
Ceci vous rendra compréhensibles le sens et la justification de Nos
explications antérieures ; ce que Nous avons dit sur la condamnation de
la guerre en général et sur la position et le rôle du médecin de guerre.

L'EXPÉRIMENTATION

SUR

6e t e

L'HOMME

D'après les informations qui Nous sont parvenues de votre part, vous
avez ajouté au programme primitif de votre Congrès actuel la question
de l'expérimentation sur l'homme vivant.
8

En première place se trouve le crime d'une guerre moderne, que n'exige pas la

nécessité inconditionnée de se défendre et qui entraîne — Nous pouvons le dire sans
hésiter — des ruines, des souffrances et des horreurs inimaginables. La communauté
des peuples doit compter avec les criminels sans conscience, qui, pour réaliser leurs
plans ambitieux, ne craignent pas de déclancher la guerre totale. C'est pourquoi, si les
autres peuples désirent protéger leur existence et leurs biens les plus précieux et s'ils
ne veulent pas laisser les coudées franches aux malfaiteurs internationaux, il ne leur
reste qu'à se préparer pour le jour où ils devront se défendre. Ce droit à se tenir sur
la défensive, on ne peut le refuser, même aujourd'hui, à aucun Etat. Cela ne change
d'ailleurs absolument rien au fait que la guerre injuste est à placer au premier rang
des délits les plus graves, que le droit pénal international met au pilori, qu'il frappe
des peines les plus lourdes, et dont les auteurs restent en tout cas coupables et passibles du châtiment prévu.

e

{Alloc, aux particip. du VI

Congrès Intern, de droit pénal.

3 oct. 1953 - Discorsi e Radiomessaggi, vol. V I , pag. 340-341).
6

Ce point est décisif pour la position du médecin vis-à-vis de la guerre en général,

et de la guerre moderne en particulier. Le médecin est adversaire de la guerre et
promoteur de la paix. Autant il est prêt à guérir les blessures de la guerre, quand
elles existent déjà, autant il s'emploie, dans la mesure du possible, à les éviter.
La bonne volonté réciproque permet toujours d'éviter la guerre comme ultime moyen
de régler les différends entre les Etats. Voici quelques jours, Nous avons encore exprimé
le désir que l'on punisse sur le plan international toute guerre, qui n'est pas exigée
par la nécessité absolue de se défendre contre une injustice très grave atteignant la
communauté, lorsqu'on ne peut l'empêcher par d'autres moyens et qu'il faut le faire
cependant, sous peine d'accorder libre champ dans les relations internationales à la
violence brutale et au manque de conscience. Il ne suffit donc pas d'avoir à se défendre
contre n'importe quelle injustice pour utiliser la méthode violente de la guerre. Lorsque
les dommages entraînés par celle-ci ne sont, pas comparables à ceux de 1'« injustice
tolérée », on peut avoir l'obligation de « subir l'injustice ».
Ce que Nous venons de développer vaut tout d'abord de la guerre A . B . C . , atomique,
biologique et chimique. La question de savoir si elle peut devenir simplement nécessaire pour se défendre contre une guerre A . B . C . , qu'il Nous suffise de l'avoir posée ici.
La réponse se déduira des mêmes principes, qui sont décisifs aujourd'hui pour permettre
la guerre en général. En tous cas, une autre question se pose d'abord : n'est-il pas possible par des ententes internationales de proscrire et d'écarter efficacement la guerre A.B.C.?
Après les horreurs des deux conflits mondiaux, Nous n'avons pas besoin de rappeler

Acta PU Pp. XII

591

Quelle extension cette expérimentation peut prendre et à quels abus
elle peut conduire, les procès des médecins de l'après-guerre Pont montré.
Nous Nous permettons de renvoyer à ce sujet à un passage d'un de
Nos précédents discours.

7

Que la recherche et la pratique médicales ne puissent se passer de
toute expérimentation sur l'homme vivant, on le comprend sans peine.
Mais il s'agit de savoir quels sont les présupposés nécessaires de l'expérimentation, ses limites, ses obstacles, ses principes de base décisifs. Dans
que toute apothéose de la guerre est à condamner comme une aberration de l'esprit et
du cœur. Certes, la force d'âme et la bravoure jusqu'au don de la vie, quand le devoir
le demande, sont de grandes vertus; mais vouloir provoquer la guerre parce qu'elle est
l'école des grandes vertus et une occasion de les pratiquer, devrait être qualifié de
crime et de folie.
Ce que Nous avons dit montre la direction, dans laquelle on trouvera la réponse
à cette autre question: le médecin peut-il mettre sa science et son activité au service
de la guerre A.B.C.? L'« injustice », il ne peut jamais la soutenir, même au service de
son propre pays; et lorsque ce type de guerre constitue une injustice, la médecin ne
e

peut y collaborer. (Alloc, aux membres du XVI

Congrès Intern, de médecine militaire -

Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 421-422).
' Cependant pour la troisième fois revient la question: 1'«intérêt médical de la
communauté » n'est-il, dans son contenu et son extension, limité par aucune barrière
morale? Y a-t-il « pleins pouvoirs » pour chaque expérience médicale sérieuse sur l'homme vivant? Lève-t-il les barrières qui valent encore pour l'intérêt de la science ou de
l'individu? — Ou sous une autre formulation : l'autorité publique — à qui précisément
incombe le souci du bien commun — peut-elle donner au médecin le pouvoir de tenter
des essais sur l'individu dans l'intérêt de la science et de la communauté afin d'inventer
et d'expérimenter des méthodes et procédés nouveaux, alors que ces essais dépassent
le droit de l'individu à disposer de lui-même; l'autorité publique peut-elle réellement,
dans l'intérêt de la communauté, limiter ou supprimer même le droit de l'individu sur
son corps et sa vie, son intégrité corporelle et psychologique?
Pour prévenir une objection: on suppose toujours qu'il s'agit de recherches sérieuses, d'efforts honnêtes pour promouvoir la médecine théorique et pratique; non de
quelque manœuvre, qui sert de prétexte scientifique pour couvrir d'autres buts et les
réaliser impunément.
En ce qui concerne les questions posées, beaucoup ont estimé, et estiment encore
aujourd'hui, qu'il faut y répondre par l'affirmative. Pour étayer leur conception ils
invoquent le fait que l'individu est subordonné à la communauté, que le bien de l'individu doit céder le pas au bien commun et lui être sacrifié. Us ajoutent que le sacrifice
d'un individu aux fins de la recherche et de l'exploration scientifique profite finalement
à l'individu.
Les grands procès de l'après-guerre ont mis au jour une quantité effrayante de documents attestant le sacrifice de l'individu à «l'intérêt médical de la communauté".
On trouve, dans les actes, des témoignages et des rapports qui montrent comment, avec
l'assentiment et même parfois sur un ordre formel de l'autorité publique, certains
centres de recherches exigeaient systématiquement qu'on leur fournît les hommes des
camps de concentration pour leurs expériences médicales, et comment on les livrait
à ces centres : tant d'hommes, tant de femmes, tant pour telle expérience, tant pour
telle autre. U existe des rapports sur le déroulement et le résultat des expériences, sur

Acta

592

Apostolicae Sedis -

Commentarium

Officiale

les cas désespérés, quand le malade est perdu si l'on n'intervient pas et
qu'il existe un médicament, un moyen, une opération qui, sans exclure
tout danger, gardent encore une certaine possibilité de succès, un esprit
droit et réfléchi admet sans plus que le médecin puisse, avec l'accord
explicite ou tacite du patient, procéder à l'application de ce traitement.
Mais la recherche, la vie et la pratique ne se limitent pas à de tels cas;
elles les débordent et vont plus loin. Même chez des médecins sérieux et
consciencieux, on entend exprimer l'idée que si l'on ne se risque pas sur
de nouvelles voies, si l'on n'essaie pas de nouvelles méthodes, on freine
le progrès, quand on ne le paralyse pas complètement. Dans le domaine
des interventions chirurgicales surtout, on fait ressortir que maintes
opérations qui ne comportent aujourd'hui aucun danger spécial, ont derles symptômes objectifs et subjectifs observés chez les intéressés au cours des différentes phases de l'expérimentation. On ne peut lire ces notes sans être saisi d'une
profonde compassion pour ces victimes, dont beaucoup sont allées à la mort, et sans
être pris d'épouvante devant pareille aberration de l'esprit et du cœur humain. Mais
Nous pouvons aussi ajouter : les responsables de ces faits atroces n'ont rien fait de
plus que répondre par l'affirmative aux questions que Nous avons posées, et tirer les
conséquences pratiques de cette affirmation.
L'intérêt de l'individu est-il à ce point subordonné à l'intérêt médical commun — ou
transgresse-ton ici, de bonne foi peut-être, les exigences les plus élémentaires du droit
naturel, transgression que ne peut se permettre aucune recherche médicale?
Il faudrait fermer les yeux à la réalité pour croire qu'à l'heure actuelle, on ne
trouve plus personne dans le monde de la médecine pour tenir et défendre les idées
qui sont à l'origine des faits que Nous avons cités. Il suffit de suivre pendant quelque
temps les rapports sur les essais et les expériences médicales, pour se convaincre du
contraire. On se demande involontairement ce qui a autorisé tel médecin à oser telle
intervention, et ce qui pourrait jamais l'y autoriser. Avec une objectivité tranquille,
l'expérience est décrite dans son déroulement et dans ses effets ; on note ce qui se vérifie
et ce qui ne se vérifie pas. Sur la question de la licéité morale, pas un mot. Cette
question existe cependant, et l'on ne peut la supprimer en la passant sous silence.
Pour autant que, dans les cas mentionnés, la justification morale de l'intervention
se tire du mandat de l'autorité publique, et donc de la subordination de l'individu à la
communauté, du bien individuel au bien social, elle repose sur une explication erronée
de ce principe. Il faut remarquer que l'homme dans son être personnel n'est pas ordonné
en fin de compte à l'utilité de la société, mais au contraire, la communauté est là pour
l'homme.
La communauté est le grand moyen voulu par la nature et par Dieu pour régler les
échanges où se complètent les besoins réciproques, pour aider chacun à développer complètement sa personnalité selon ses aptitudes individuelles et sociales. La communauté
considérée comme un tout n'est pas une unité physique qui subsiste en soi, et ses membres individuels n'en sont pas des parties intégrantes. L'organisme physique des êtres
vivants, des plantes, des animaux ou de l'homme possède, en tant que tout, une unité
qui subsite en soi; chacun des membres, par exemple la main, le pied, le cœur,
l'œil, est une partie intégrante, destinée par tout son être à s'insérer dans l'ensemble
de l'organisme. Hors de l'organisme, il n'a, par sa nature propre, aucun sens, aucune
finalité; il est entièrement absorbé par la totalité de l'organisme, auquel il se relie,

Acta PU Pp. XII

593

riere elles un long passé et une longue expérience — le temps nécessaire
au médecin pour apprendre et s'exercer — et qu'un nombre plus ou
moins grand de cas mortels marquent les débuts de ces procédés.
Il appartient à votre compétence professionnelle de répondre aux
questions qui concernent les présupposés médicaux et les indications
de l'expérimentation sur l'bomme vivant. Cependant la difficulté d'une
mise au point morale et juridique fait apparaître nécessaires quelques
indications.
Dans Notre allocution aux médecins militaires, Nous avons, en bref,
formulé les directives essentielles à ces sujet.

s

Pour traiter et résoudre ces problèmes, on met en jeu, comme on le
voit dans le texte cité, une série de principes moraux de l'importance
la plus fondamentale : la question des relations entre l'individu et lacommunauté, celle du contenu et des limites du droit d'utiliser la propriété d'autrui, la question des présupposés et de l'extension du principe
de totalité, celle des relations entre la finalité individuelle et sociale de
l'homme, et d'autres semblables. Bien que ces questions n'appartiennent
pas au domaine spécifique de la médecine, celle-ci, en tout cas, doit en
tenir compte, à l'égal de n'importe quelle autre activité humaine.
Ce qui vaut du médecin à l'égard du patient, vaut aussi du médecin

Il en va tout autrement dans la communauté morale et dans chaque organisme de
caractère purement moral. Le tout n'a pas ici d'unité qui subsiste en soi, mais une simple
unité de finalité et d'action. Dans la communauté, les individus ne sont que collaborateurs et instruments pour la réalisation du but communautaire.
Que s'ensuit-il pour l'organisme physique? Le maître et l'usufruitier de cet organisme, qui possède une unité subsistante, peut disposer directement et immédiatement
des parties intégrantes, les membres et les organes, dans le cadre de leur finalité naturelle; il peut intervenir également, aussi souvent et dans la mesure où le bien de l'ensemble le demande, pour en paralyser, détruire, mutiler, séparer les membres. Mais
par contre quand le tout ne possède qu'une unité de finalité et d'action, son chef, c'està-<Iire dans le cas présent, l'autorité publique, détient sans doute une autorité directe
et le droit de poser des exigences à l'activité des parties, mais en aucun cas il ne peut
disposer directement de son être physique. Aussi toute atteinte directe à son essence
constitue un abus de compétence de l'autorité. (Alloc, au Premier Congrès Intern. d'Histopathologie du Système Nerveux, 14 sept. 1952 - Discorsi e Radiomessaggi, vol. X I V ,
pag. 325-328).
8

... Le médecin justifiait ses décisions par l'intérêt de la science, celui du patient

et celui du bien commun. L'intérêt dé la science, il en a déjà été question. Quant à
celui du patient, le médecin n'a pas plus de droit à intervenir que le patient ne lui en
concède. Le patient, de son côté, l'individu lui-même, n'a droit de disposer de son existence, de l'intégrité de son organisme, des organes particuliers et de leur capacité de
fonctionnement que dans la mesure où le bien de tout l'organisme l'exige.
Ceci donne la clef de la réponse à la question qui vous a occupés : le médecin peut-il
appliquer un remède dangereux, entreprendre des interventions probablement ou certai38 - A c t a , vol. X X I , n. 14. — 15-11-1954.

594

Acta Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

envers lui-même. Il est soumis aux mêmes grands principes moraux et
juridiques. Aussi ne peüt-il pas non plus se prendre lui-même comme
objet d'expériences scientifiques ou pratiques, qui entraînent un dommage sérieux ou menacent sa santé; encore moins est-il autorisé à tenter une intervention expérimentale qui, d'après un avis autorisé, puisse
entraîner mutilation ou suicide. En outre, il faut en dire autant des
infirmiers et infirmières et de quiconque est disposé à se prêter à des
recherches thérapeutiques. Ils ne peuvent pas se livrer à de telles expériences. Ce refus de principe ne concerne pas le motif personnel de celui
qui s'engage, se sacrifie et se renonce au profit d'un malade, ni lè désir
de collaborer à l'avantage d'une science sérieuse, qui veut aider et servir. S'il s'agissait de cela la réponse affirmative irait de soi. Dans aucune
profession, et en particulier dans celles de médecin et d'infirmier, il ne
manque pas de gens qui sont prêts à se consacrer totalement à d'autres et
au bien commun. Mais il ne s'agit pas de ce motif et de cet engagement
personnel ; dans cette démarche, il s'agit en fin de compte de disposer
d'un bien non personnel, sans en avoir le droit. L'homme n'est que
l'usufruitier, non le possesseur indépendant et le propriétaire de son
corps, de sa vie et de tout ce que le Créateur lui a donné pour qu'il en
use, et cela conformément aux fins de la nature. Le principe fondamental : « Seul celui qui a le droit de disposition est habilité à en faire
usage, et encore, uniquement dans les limites qui lui ont été fixées »,

nement mortelles, uniquement parce que le patient le veut ou y consent? De même à
la question en soi compréhensible pour le médecin travaillant juste derrière le front
ou à l'hôpital militaire : peut-il, en cas de souffrances insupportables ou incurables et de
blessures horribles, administrer, à la demande expresse du malade, des injections qui
équivalent à une euthanasie?
Par rapport à l'intérêt de la communauté, l'autorité publique n'a en général aucuH
droit à disposer de l'existence et de l'intégrité des organes de ses sujets innocents:.
— La question des peines corporelles et de la peine de mort, Nous ne l'examinons pas
ici, puisque Nous parlons du médecin, non du bourreau. — Comme l'Etat ne détient pas
ce droit direct de disposition, il ne peut donc pas le communiquer au médecin pour
quelque motif ou but que ce soit. La communauté politique n'est pas un être physique
comme l'organisme corporel, mais un tout que ne possède qu'une unité de finalité et
d'action; l'homme n'existe pas pour l'Etat, mais l'Etat pour l'homme. Quand il s'agit
d'êtres sans raison, plantes ou animaux, l'homme est libre de disposer de leur existence
et de leur vie (ce qui ne supprime pas l'obligation qu'il a, devant Dieu et sa propre
dignité, d'éviter les brutalités et les cruautés sans motifs), mais non de celle d'autres
hommes ou de subordonnés.
•

Le médecin de guerre tire de là une orientation sûre qui, sans lui enlever la-res-

ponsabilité de sa décision, est susceptible de le garder des erreurs de jugement, en
e

lui fournissant une norme objective claire. (Alloc aux membres du XVI Congrès Inter,
de médecine militaire - Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 420-421).

Acta Pii Pp

XII

595

est l'une des dernières et des plus universelles normes d'action, auxquelles le jugement spontané et sain se tient inébranlablement, et sans lesquelles l'ordre juridique et celui de la vie commune des hommes en
société est impossible.
En ce qui concerne l'enlèvement de parties du corps d'un défunt
à des fins thérapeutiques, on ne peut pas permettre au médecin de traiter le cadavre comme il le veut. Il revient à l'autorité publique d'établir
des règles convenables. Mais elle non plus ne peut procéder arbitrairement. Il y a des textes de loi, contre lesquels on peut élever de sérieuses
objections. Une norme, comme celle qui permet au médecin, dans un sanatorium, de prélever des parties du corps à des fins thérapeutiques,
tout esprit de lucre étant exclu, n'est pas admissible déjà en raison de
la possibilité de l'interpréter trop librement. U faut aussi prendre en
considération les droits et les devoirs de ceux à qui incombe la charge
du corps du défunt. Finalement, il faut respecter les exigences de la morale naturelle, qui défend de considérer et de traiter le cadavre de
l'homme simplement comme une chose ou comme celui d'un animal.

MORALE ET DROIT MÉDICAUX
Vous comprendrez qu'en parcourant la liste des résultats que vous
avez déjà obtenus au cours de 7 années d'existence, l'élaboration d'un
code international de morale médicale, déjà accepté par 42 pays, ait
éveillé tout particulièrement Notre intérêt.
On pourrait croire qu'il fût aisé de créer une morale médicale et un
droit médical mondial uniformes. La nature humaine sans doute est la
même sur toute la terre dans ses lois et ses traits fondamentaux ; le but
de la science médicale et donc celui de médecin sérieux sont aussi partout les mêmes : aider, guérir et prévenir, ne pas faire de tort ni tuer.
Ceci posé, il y a certaines choses qu'aucun médecin ne fait, qu'aucun
médecin ne soutient ni ne justifie, mais qu'il condamne. De même il
est des choses qu'aucun médecin n'omet, mais qu'il exige au contraire et
exécute. C'est, si vous voulez, le code d'honneur du médecin et celui
de ses devoirs.
Toutefois, en réalité, la morale médicale actuelle est encore bien loin
de constituer une morale mondiale uniforme et complète. U est relativement peu de principes acceptés partout. Mais ce nombre relativement
petit est lui-même digne de considération et mérite d'être apprécié

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

596

hautement et positivement comme point de départ d'un développement
ultérieur.
Au sujet de la morale médicale, Nous voudrions proposer à votre
considération les trois idées de base suivantes :

1 - La morale médicale doit être basée sur l'être et la nature
Et cela parce qu'elle doit répondre à l'essence de la nature humaine
et à ses lois et relations immanentes. Toutes les normes morales, celles
de la médecine aussi, procèdent nécessairement des principes ontologiques correspondants. De là vient la maxime : « Sois ce que tu es »! Voilà
pourquoi une morale médicale purement positiviste se renie elle-même.

2 - La morale médicale doit être conforme à la raison, à la finalité, et
s'orienter d'après les valeurs.
La morale médicale ne vit pas dans les choses, mais dans les hommes,
dans les personnes, chez les médecins, dans leur jugement, leur personnalité, leur conception et leur réalisation des valeurs. La morale médicale chez le médecin, ce sont les questions de conscience personnelles :
<( Qu'impose cette norme d'action? Quelle est sa justification? » (c'est-àclire quelle finalité poursuit-elle et se fixe-t-elle?) « Quelle valeur exprime-t-elle en elle-même, dans ses relations personnelles, dans sa structure sociale? » Autrement dit : « De quoi s'agit-il? », (( Pourquoi? Dans
quel but? Qu'est-ce que cela vaut? ». Des hommes moraux ne peuvent être
superficiels, et s'ils le sont, ils ne peuvent pas le rester.

3 - La morale médicale doit être enracinée dans le transcendant
Ce qui, en dernière instance, est établi par un homme, un homme
peut, en dernière instance, le supprimer et donc (si c'est nécessaire ou
si cela lui plaît) il peut s'en dégager. Cela contredit la constance de la
nature humaine, la constance de sa destination et de sa finalité, cela
contredit aussi le caractère absolu et imprescriptible de ses exigences
essentielles. Celles-ci en effet ne disent pas : <( Si, comme médecin, tu
veux bien juger et bien agir, fais ainsi! » Mais elles se manifestent, au
plus profond de la conscience personnelle, sous une toute autre forme :
<( Tu dois bien agir, quoi qu'il en coûte ! Donc tu dois agir ainsi et pas
autrement ». Ce caractère absolu des exigences morales se maintient, que
l'homme leur prête l'oreille ou non. Le devoir moral ne dépend pas du
plaisir de l'homme! l'action morale seule est son affaire. Ce phénomène,

Acta Pii Pp. XII

597

que l'on constate en tous temps, du caractère absolu de l'ordre moral
oblige à reconnaître que la morale médicale possède, en dernière analyse, un fondement et une règle transcendants. Dans Notre allocution
au Congrès de médecine militaire, Nous avons développé ces considérations et parlé du contrôle de la morale médicale.

9

Ajoutons un mot sur le droit médical, dont Nous avons jadis traité
plus en détail.
La vie des hommes en communauté exige des normes déterminées et
fermement délimitées, mais pas plus nombreuses que ne le demande le
bien commun. Les normes morales par contre s'étendent beaucoup plusloin, sont beaucoup plus nombreuses et, sous maints aspects, moins nettement délimitées, afin de permettre l'adaptation nécessaire aux exigences justifiées des cas particuliers. Le médecin pénètre profondement
dans la vie de l'individu et de la communauté en vertu de la profession
qu'il exerce. Il a besoin dans la société d'un appui juridique large ; et
aussi d'une sécurité particulière pour sa personne et son action médicale. D'autre part, la société veut une garantie de la capacité et de la
compétence de ceux qui se présentent et agissent comme médecins. Tout
ceci démontre la nécessité d'un droit médical, national et autant que
possible international. Non au sens d'un règlement détaillé fixé par des
lois; au contraire, que l'Etat abandonne autant que possible l'élaboration de ce règlement aux chambres des médecins (nationales et internationales), en leur attribuant les pouvoirs et sanctions nécessaires. Qu'il
se réserve la haute surveillance, les dernières sanctions, l'intégration de
l'ordre et des chambres des médecins dans l'ensemble de la vie nationale.
Le droit médical dans son contenu doit exprimer la morale médicale,
en ceci du moins qu'il ne contienne rien d'opposé à la morale : qu'il en
arrive à proposer tout ce qu'il devrait pour satisfaire aux exigences de
l'éthique naturelle, c'est, d'après l'expérience faite jusqu'à présent,
un souhait dont la réalisation est encore bien éloignée.
u

Le contrôle dernier et le plus élevé, c'est le Créateur lui-même: Dieu. Nous ne

ferions pas justice aux principes fondamentaux de votre programme et aux conséquences
qui en découlent, si Nous voulions les caractériser seulement comme des exigences de
l'humanité, comme des buts humanitaires. Ils le sont aussi ; mais ils sont essentiellement plus encore. La dernière source, d'où découlent leur force et leur dignité, c'est le
Créateur de la nature humaine. S'il s'agissait de principes élaborés par la seule volonté
de l'homme, alors leur obligation n'aurait pas plus de force que les hommes; ils pourraient s'appliquer aujourd'hui, et être dépassés demain: un pays pourrait les accepter,
un autre les refuser. Il en va tout autrement, si l'autorité du Créateur intervient. Et
les principes de base de la morale médicale sont partie de là loi divine. Voilà le motif
qui autorise le médecin à mettre une confiance inconditionnée dans ces fondements de
la morale médicale. (Ibid. - Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 422-423).

Acta

598

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

En résumé : la morale médicale est, en son dernier fondement, basée
sur l'être, sur la raison et sur Dieu : le droit médical dépend en outre
des hommes,
Nous avons relevé trois points dans le programme abondant de votre
Congrès et Nous avons dit un mot de la guerre et de la paix, de l'expérimentation sur l'homme, des efforts pour constituer une morale médicale mondiale et un droit médical mondial.
Nous voulions ainsi stimuler et orienter votre jugement personnel et
contribuer, pour Notre part, aux progrès fructueux et à l'approfondissement de votre travail.

V
Iis qui interfuerunt Conventui vicesimotertio
mission Internationale

de

la Police

Consilii,

cui nomen <( Com-

Criminelle »,

Romae

habito. *

Parmi les institutions qui défendent la société moderne contre les mal faiteurs et les criminels, la « Commission Internationale de Police Criminelle » s'avère l'une des plus efficaces, et Pon peut même la dire indispensable. C'est pourquoi nous sommes heureux, Messieurs, de vous
recevoir ici à l'occasion de votre Assemblée Générale annuelle et de vous
dire combien Nous apprécions les services que vous rendez à la sécurité
collective. Les documents, que vous Nous avez remis, Nous ont donné des
informations intéressantes sur le développement de votre association,
ses buts et ses statuts. Sur le plan qui lui est propre, elle reflète bien un
aspect important des relations internationales. A la veille de la première
guerre mondiale, lors du premier « Congrès de Police Judiciaire », tenu
à Monaco en 1914, se faisait jour le souhait d'une collaboration internationale entre les services des divers pays. L'idée, toutefois, ne devait
e

trouver sa réalisation qu'en 1923, à Vienne, après le 2 « Congrès de Police
judiciaire ». La Commission instituée alors se fixa à Vienne et y conserva
son siège jusqu'en 1938. Mais les difficultés de la situation politique et,
e

bientôt après, la 2 guerre mondiale entravèrent et arrêtèrent ses travaux. Il fallut donc, attendre la fin des hostilités et assister, plus ou
moins impuissants, à l'accroissement inquiétant de la criminalité internationale. L'impérieux besoin d'un organisme de protection provoqua,
en 1946, la restauration de la Commission, dont le siège fut transféré à
Paris et à laquelle, en 1949, 32 Etats étaient déjà affiliés, d'autres se
trouvant en instance d'admission.
* Habita die 15 Octobris mensis a. 1954.

Acta PU Pp. XII

599

« Né de l'existence même du malfaiteur international », selon la Notice que vous Nous avez communiquée, votre groupement n'a d'autre
but que d'enrayer ses activités néfastes et, à cette fin, d'établir, entre
les autorités de police criminelle des différents Etats, une coopération
large et efficace. Il n'entend point se consacrer d'abord à l'étude de problèmes théoriques, mais accroître l'efficacité pratique des organismes
existants. En recevant de ses membres toute information utile, en leur
communiquant à son tour les renseignements qui lui parviennent, la
Commission Internationale du Police Criminelle leur permet d'intervenir eux-mêmes rapidement et sûrement et d'étendre en quelque sorte
leur sphère d'action au delà des frontières des différents Etats. L'organe
exécutif de la Commission, le Bureau Central International, est chargé
de pourvoir à la centralisation et à la diffusion des informations relatives aux malfaiteurs internationaux; il décèle leurs menées, transmet
leur signalement, facilite également la lutte contre la falsification de
monnaies ou de documents. La Commission dispose d'une bibliothèque
spécialisée et d'une revue propre :

la « Revue Internationale de Police

Criminelle », à laquelle s'adjoint un supplément :
Falsifications

« Contrefaçons et

».

Il ne Nous appartient pas d'entrer dans l'examen des problèmes
techniques de votre profession. Nous voudrions seulement souligner en
quelques mots deux considérations d'ordre général : votre position vis-,
à-vis de la société que vous avez mission de défendre, et votre attitude
envers le délinquant que vous vous efforcez de rendre inoffensif.
1. Il ne suffit pas de bonnes lois pour assurer aux nations le fonctionnement de toutes leurs institutions ; il ne suffit pas non plus de règlements de police pour prévenir et réprimer les désordres qui troublent,
de manières tellement diverses, la vie des honnête citoyens. L'Etat le
plus heureux, le mieux organisé, doit toujours compter avec un certain
nombre d'individus rebelles à toute discipline, et pour lesquels la loi
n'a d'autre fonction que de mettre obstacle à leurs entreprises misérables. Rien ne les retient : aucune sorte de biens, aucune forme d'activité qui puisse s'estimer indemne de leurs mouvements louches. Tantôt
le malfaiteur s'en prend aux biens de la vie et du corps, de la liberté et
de la sécurité personnelle : qu'on songe aux attentats directs contre la
vie humaine, aux rapts d'enfants, à la traite des femmes et des jeunes
filles ; tantôt il s'empare des biens matériels par des vols, brigandages,
détournements, abus de confiance, falsifications de la monnaie ou de
documents, contrefaçons de bijoux. Il faut tenir compte aussi des accidents de circulation et des suites qu'ils comportent, lorsqu'ils sont la

Acta Apostolicae Sedis -• Commentarium Officiale

600

conséquence de la négligence ou de la préméditation. Si le malfaiteur
opère souvent individuellement, il se constitue aussi des bandes, qui
disposent d'une organisation solide et largement ramifiée sur le plan
national et international. Tel délinquant opère avec lourdeur et maladresse; tel autre par contre déploie une habileté et une ingéniosité
extrêmes et met en œuvre tous les moyens indistinctement : ruse, tromperie, menaces, violence ouverte. On a même pu voir l'un ou l'autre
pousser la hardiesse jusqu'à pénétrer dans les rangs de la Police criminelle internationale, pour s'informer de ses méthodes et de sa technique et lui dérober des renseignements.
L'adresse extraordinaire, les inventions toujours renouvelées des criminels pourraient sans aucun doute susciter une vive appréhension chez
tous les honnêtes gens, s'ils ne savaient qu'à cette perversité inquiétante
vous opposez une inlassable et ferme vigilance. Vous surveillez les mouvements des suspects pour dépister à temps leurs initiatives dangereuses ; vous poursuivez et arrêtez les coupables ; vous enquêtez sur leurs
méthodes, leurs ressources, leurs complices ; vous les livrez à la justice
pour être jugés et punis : Qui ne voit l'importance du service que vous
rendez ainsi à la communauté comme aux particuliers? Il suffit de considérer un instant la complication et l'ampleur du labeur, auquel vous
êtes astreints, pour en apprécier le mérite. Mais ce travail souvent ingrat et pénible doit vous apparaître plus attachant et plus aisé, si vous
envisagez tous ses avantages et toute l'importance qu'il revêt pour le
bien de la société. On pourrait objecter qu'il consiste à élaborer un
t:

système de défense, sans apporter d'élément nouveau et constructif au
progrès de la culture : mais cette affirmation ne tient pas suffisamment
compte du caractère organique de la société humaine, dont les diverses
parties dépendent étroitement l'une de l'autre dans leur existence et
leur fonctionnement. Tout facteur de trouble, toute influence nocive,
qu'elle vienne de l'intérieur ou de l'extérieur, doivent être aussitôt réduits à l'impuissance, sous peine de paralyser non seulement l'organe
atteint, mais le corps tout entier.
En vous disant Notre estime pour l'œuvre que vous réalisez, en soulignant ses titres à l'approbation de tous, Nous entendons ne pas Nous
placer au seul point de vue humain. La considération que les hommes
accordent à leurs semblables, pour précieuse qu'elle soit, n'a de valeur
authentique que si elle est fondée dans l'ordre objectif des choses et ne
dépend pas de facteurs purement subjectifs. Elle acquiert alors une signification morale et religieuse. Rendre à la société le service eminent
de garantir la sécurité, non seulement des biens matériels, mais surtout

Acta Pii Pp. XII

601

des personnes, contre les actes criminels, prévenir les dommages qu'ils
provoquent, voilà qui mérite certainement la plus haute appréciation
morale. Et celle-ci, en son fond, reflète le jugement de Celui, qui détient
la garde des valeurs supra-terrestres et accorde ainsi son « Placet » à
vos efforts pour le bien de la communauté humaine, un « Placet », faut-il
le dire, qui ne connaît ni l'erreur ni la fausseté.
L'importance de votre tâche ressort encore d'une considération prise
dans le même ordre d'idées. Certaines théories juridiques prétendent
ne voir dans le délit que la transgression d'une norme établie uniquement par le droit positif. La gravité de ]a faute dans ce cas se mesure
aux déterminations mêmes de cette norme. Au cas où la teneur en serait
différente, au cas même où elle n'existerait pas, le délit serait autre ou
cesserait complètement d'exister. Une telle position, qui répond aux
postulats d'un positivisme juridique extrême, a pour conséquence immédiate de priver, pour ainsi dire, de son âme et de son mobile profond
le combat que vous menez contre la criminalité. Si, par contre, le délit
aü sens plein du terme, est constitué essentiellement par une violation
des lois de l'être et du devoir moral, lois enracinées dans la nature des
choses, alors la lutte contre la criminalité est un service eminent rendu
à la société. Elle constitue une intervention en faveur des principes immanents, ontologiques et moraux, de la nature et de la société humaines,
dont le crime menace la structure interne et dont il sape les forces
vitales.
Il ne faudrait pas interpréter Nos paroles comme un plaidoyer en
faveur d'un mélange de la morale et du droit, ni même d'un effacement
quelconque de la frontière qui les sépare. Mais Nous apercevons trop
clairement les dangers d'un positivisme juridique extrême, pour ne pas
mettre en garde tous ceux qui ont souci de conserver au droit sa valeur
profonde et craignent de le voir se réduire à des règlements purement
extérieurs et superficiels. Comme Nous avons traité cette question l'année dernière dans Notre allocution aux participants du V I

e

Congrès

International du Droit pénal, Nous nous permettons de renvoyer à ce
que Nous disions alors.
1

1

II s'ensuit qu'un positivisme juridique extrême ne peut se justifier devant hv

raison. Il représente le principe: « L e droit comprend tout ce qui est établi comme
"droit" par le pouvoir législatif dans la communauté nationale ou internationale, et
rien que cela, tout à fait indépendamment de n'importe quelle exigence fondamentale
de la raison ou de la nature ». Si l'on s'appuie sur ce principe, rien n'empêche qu'un
contresens logique et moral, la passion déchaînée, les caprices et la violence brutale
d'un tyran et d'un criminel puissent devenir le « droit ». L'histoire fournit, on le sait,
plus d'un exemple de cette possibilité devenue réalité. Là où par contre le positivisme

Acta Apostolicae

602

Sedis -

Commentarium

Officiale

2. Nous voudrions maintenant dire quelques mots au sujet de votre
attitude envers l'auteur du délit, contre lequel vous défendez la société.
Avant tout se pose, dans l'exercice de votre fonction, comme aussi en
dehors d'elle, une exigence fondamentale, à laquelle doit satisfaire le
jugement que vous portez sur le fait en cause et son auteur : ce jugement
doit répondre à la réalite objective, il doit être vrai. Le déroulement entier du procès, depuis le début jusqu'à la fin, et l'intervention de tous
ceux qui y participent, accusateurs, témoins, défenseurs, juges, experts,
obéissent au même principe, tendent au même but : « pro rei veritate » ;
il faut faire éclater la vérité objective.

2

Cette vérité objective comporte

certaines données universelles et fondamentales. D'abord le fait que
l'agent est un homme doué de liberté, non une chose, non un automate
dont le fonctionnement dépendrait d'un mécanisme incorporé; ni même
un pur composé de sens et d'impulsions, qui ne passerait à l'acte que
sous l'effet de l'instinct et de l'appétit. A la vérité objective appartient
aussi le fait que l'homme, en vertu de ses facultés naturelles, jouit de
la capacité de se déterminer lui-même, et doit par conséquent être con
sidéré comme responsable de ses actes autodéterminés, du moins jusqu'à la preuve du contraire ou jusqu'à la naissance d'un doute fondé.
Il ne Nous échappe nullement que ceci implique une masse de questions et de problèmes, dont les conséquences pratiques sont fort difficiles
à déterminer. Nous en avons traité longuement dans l'allocution, mentionnée ci-dessus, sur le Droit pénal international, et Nous ne voudrions
ici qu'y renvoyer; les passages décisifs seront d'ailleurs rappelés en
note.

3

Mais Nous tenons à le répéter : le jugement sur le malfaiteur et

juridique est compris de telle sorte que, tout en reconnaissant pleinement ces exigences
fondamentales de la nature, on n'utilise le terme « droit " que pour les lois élaborées
par le législatif, plusieurs jugeront peut-être cet emploi peu exact dans sa généralité;
toujours est-il qu'il offre une base commune pour l'édification d'un droit international
fondé sur l'ordre ontologique. (Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 348).
2

Dans notre Allocution du 1

e r

octobre 1942 au Tribunal de la S. Rote Romaine la

même idée était rendue en ces termes :
« " Unusquisque debet niti ad
a

(Summa Theol. 2 2

a e

hoc

quod

de

rebus iudicet,

secundum

quod sunt"

p. q. 60 a. 4 ad 2). Perchè la verità val quanto l'entità e la

realtà : onde il nostro intelletto, che prende la scienza dalle cose, ne prende ancora la
regola e la misura secondo che le cose sono o non sono; di modo che la verità è la legge
della giustizia, (cfr. Summa Theol. 1 p. q. 21 a. 2). Il mondo ha bisogno della verità
che è giustizia, e di quella giustizia che è verità ; perchè la giustizia è, disse già il
gran Filosofo di Stagira, et in bello et in pace utilis: xaì èv noMficp xal èv elgrjvr) notföifioc
(Aristotel. Rhetoric.

I, 9)».

(Discorsi e Radiomessaggi, vol.

IV,

pag.

224-225).

* La réalisation de l'ordre juridique s'obtient d'une manière essentiellement autre
que dans l'ordre physique. Ce dernier se réalise automatiquement par la nature des
choses elle-même. Celui-là par contre ne s'accomplit que par la décision personnelle

Acta Pii Pp. XII

603

son action doit partir du principe que tout homme est par nature en
possession d'une

liberté qui engendre la responsabilité.

Quelques mots encore sur la manière, dont doit avoir lieu l'explication personnelle avec l'auteur du délit. Beaucoup de malfaiteurs, penseront certains, surtout les malfaiteurs de profession, ne méritent pas
beaucoup d'égards et de considération ; mais le sérieux, la dignité de
la justice et de l'autorité publique exigent l'observation stricte des normes juridiques concernant l'arrestation du prévenu et son interrogatoire.
Ici aussi Nous vous donnons en note ce que Nous en avons dit dans le
discours sur le Droit pénal international.

4

Nous avons alors cité un

de l'homme, quand précisément il conforme sa conduite à l'ordre juridique. « L'homme
décide de chacun de ses actes personnels»: cette phrase est une conviction humaine
indéracinable. La généralité des hommes n'admettra jamais que ce que l'on appelle
l'autonomie du vouloir ne soit qu'un tissu de forces internes et externes.
On parle volontiers des mesures de sûreté destinées à remplacer la peine ou à l'accompagner, de l'hérédité, des dispositions naturelles, de l'éducation, de l'influence étendue des dynamismes à l'œuvre dans les profondeurs de l'inconscient ou du subconscient.
Bien que ces considérations puissent donner des résultats intéressants, qu'on ne complique pas le fait tout simple: l'homme est un être personnel doué d'intelligence et de
volonté libre, un être qui finalement décide lui-même de ce qu'il fait et ne fait pas.
Etre doué d'autodétermination ne veut pas dire échapper à toute influence interne et
externe, à tout attrait et à toute séduction; cela ne veut pas dire ne pas lutter pour
garder le droit chemin, ne pas devoir livrer chaque jour un combat difficile contre des
poussées instinctives peut-être maladives; mais cela signifie que, malgré tous les obstacles, l'homme normal peut et doit s'affirmer; cela signifie ensuite que l'homme normal
doit servir de règle dans la société et dans le droit.
Le droit pénal n'aurait pas de sens, s'il ne prenait en considération cet aspect de
l'homme; mais comme celui-ci a la vérité pour soi, le droit pénal a un sens plénier. Et
puisque cet aspect de l'homme est une conviction de l'humanité, les efforts pour uniformiser le droit pénal ont une base solide. (Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 348-349).
Au mo'ment du délit, le délinquant a devant les yeux la défense portée par l'ordre
juridique; il est conscient de celui-ci et de l'obligation qu'il impose; mais en dépit de
cette conscience, il se décide contre ce veto et, pour exécuter cette décision, il accomplit
le délit externe. Voilà le schéma d'une violation coupable du droit. En raison de ce
processus interne et externe, on attribue l'action à son auteur comme à sa cause; elle
lui est imputée comme faute, parce qu'il l'a commise en vertu d'une décision consciente;
l'ordre violé et l'autorité de l'Etat, qui en est gardien, lui en demandent compte; il
tombe sous le coup des peines, fixées par la loi et imposées par le juge. Les influences
multiples exercées sur les actes d'intelligence et de volonté — donc sur les deux facteurs
qui représentent les éléments constitutifs essentiels de la culpabilité — n'altèrent pas
la structure fondamentale de ce processus, quelle que soit leur importance dans l'appréciation de la gravité de la faute.
Parce que le schéma ainsi esquissé est emprunté à la nature de l'homme et à celle
de la décision coupable, il vaut partout. (Discorsi e Radiomessaggi, 1. c, pag. 350).
4

Déjà le premier pas de l'action punitive, l'arrestation, ne peut obéir au caprice,

mais doit respecter les normes juridiques. Il n'est pas admissible que même l'homme le
plus irréprochable puisse être arrêté arbitrairement et disparaître sans plus dans une

604

Acta Apostolicae Sedis - Comment'i num. Officiale

texte du grand Pape Nicolas I, datant de Pan 1Ì00, contre l'emploi de
la torture. Permettez-Nous toutefois une question : La justice d'aujourd'hui n'est-elle pas retournée, en maints endroits et sous des apparences
à peine déguisées, à une véritable torture, parfois beaucoup plus violente
que les épreuves d'autrefois? Notre temps ne court-il pas le risque de voir
s'élever un jour contre lui le reproche d'avoir, sans frein ni scrupule,
poursuivi dans l'interrogatoire des fins utilitaires?
Une dernière remarque sur la rencontre personnelle avec le malfaiteur. Il faut qu'en tous et chacun existe la volonté d'amener le malfaiteur à résipiscence et de lui rendre sa place de membre de la société.
Qu'on n'hésite pas à chercher les moyens pratiques d'y parvenir. Sans
doute doit-on éviter les utopies. Maint délinquant se barricade parfois
de façon permanente contre toute influence ; d'autres se durcissent consciemment et n'attendent que le moment de leur libération de prison pour
reprendre le chemin du crime. Mais il est aussi d'autres expériences, dont
on ne trouve pas seulement des exemples isolés. On ne devrait jamais
se hâter de condamner irrémédiablement un homme, ni l'abandonner
totalement. Aider quelqu'un à se reprendre, à retrouver le chemin du bien
et des buts élevés que proposent la raison et la révélation, c'est toujours
une bonne action qui porte en elle-même sa récompense.
Puisse votre Commission Internationale, qui chaque jour entre en
contact avec les éléments dévoyés et dégénérés de l'humanité, contribuer à la conversion sincère de beaucoup d'entre eux et les encourager
à reprendre une vie nouvelle et meilleure.
Les considérations, auxquelles Nous venons de Nous livrer devant
vous, Messieurs, Nous ont été suggérées par le texte même de l'exposé
concernant vos Statuts. Le but ultime de la coopération qu'ils instaurent
y est très justement défini : « assurer le respect des lois fondamentales
de la vie en société ». Une formule aussi compréhensive suggère bien

prison. Envoyer quelqu'un dans un camp de concentration et l'y maintenir sans aucun
procès régulier, c'est se moquer du droit.
L'instruction judiciaire doit exclure la torture physique et psychique et la narcoanalyse, d'abord parce qu'elles lèsent un droit naturel même si l'accusé est réellement
coupable, et puis parce que trop souvent elles donnent des résultats erronés. Il n'est
pas rare qu'elles aboutissent exactement aux aveux souhaités par le tribunal et à là
perte de l'accusé, non parce que celui-ci est coupable en fait, mais parce que son
énergie physique et psychique est épuisée et qu'il est prêt à faire toutes les déclarations
que l'on voudra. « Plutôt la prison et la mort que pareille torture physique et psychique! ». De cet état de choses Nous trouvons d'abondantes preuves dans les procès spectaculaire bien connus avec leurs aveux, leurs autoaccusations et leurs requêtes d'un
châtiment impitoyable. (Discorsi e Radiomessaggi, vol. X V , pag. 343).

Acta PU Pp. XII

605

des réflexions profondes, que Nous n'avons fait qu'effleurer ; mais Nous
demandons au Juge suprême de maintenir toujours très élevées vos
aspirations et d'assurer par sa lumière bienfaisante la réalisation toujours plus efficace et plus parfaite du noble idéal que vous vous êtes fixé.
C'est le voeu que Nous formulons, en vous accordant, à vous-mêmes ici
présents et à tous ceux qui vous sont chers, Notre paternelle Bénédiction
Apostolique.

606

Acta Apostolicae

A C T A

SS.

Sedis -

Commentarium

Officiale

CONGREGATIONUM

SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS

i
MOBILIENSIS
(MOBILIENSIS-BIRMINGHAMIENSIS)
DECRETUM
DE CONCATHEDRALI ERECTIONE ET NOMINIS MUTATIONE

Urbs Birminghamia, in territorio Mobiliensis dioecesis exstans, hisce
postremis labentibus annis fidelium numero ac religionis operibus non
minus quam incolarum industria felicia suscepit incrementa. Quapropter
Excmus P. D. Thomas Iosephus Toolen, Episcopus Mobiliensis, ab Apostolica Sede petivit, ut in testimonium auctae dignitatis qua in praesens
praefata urbs potiri contingit, templum in eadem exstans, Deo in honorem S. Pauli Ap. dicatum, ad dignitatem Concathedralis eveheretur, et
dioecesis, priore retento, novo quoque Birminghamiensis augeretur nomine. Porro haec Sacra Congregatio Consistorialis, re mature perpensa ac
in primis habito favorabili voto Excmi P. D. Hamleti Ioannis Cicognani, Archiepiscopi titularis Laodicensis in Phrygia et Delegati Apostolici in Civitatibus Foederatis Americae Septemtrionalis, precibus
annuendum censuit.
Proinde vigore specialium facultatum a Ssmo Domino Nostro Pio,
Divina Providentia Pp. X I I sibi tributarum, praesenti Consistoriali
Decreto, perinde valituro ac si Apostolicae sub plumbo Litterae expeditae forent, memoratum templum, Deo in honorem S. Pauli Ap. in urbe
Birminghamia exstans, ad dignitatem et fastigium ecclesiae Concathedralis evehit, ita ut posthac in eodem Cathedra episcopalis erigi
possit ac debeat, et Mobiliensi Antistiti liceat etiam diebus solemnioribus, ut ipsi magis expedire videatur, in praefata ecclesia Concathedrali
pontificalia exercere et in civitate Birminghamia pro lubitu residere.
Item eadem S. Congregatio Consistorialis indulget, ut addito n@-

Sacra Congregatio

Consistorialis

607

mine Birminghamiensis, dioecesis eiusque pro tempore existens Antistes in perpetuum vocari queat ac valeat Mobiliensis-Birminghamiensis.
Ad haec omnia exsecutioni mandanda S. Congregatio Consistorialis
deputat memoratum Excmum P. D. Hamletum Ioannem Cicognani,
eidem tribuens facultates necessarias et opportunas etiam subdelegandi,
ad effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate
constitutum, facto ei onere quam primum mittendi ad eandem S. Congregationem authenticum exemplar peractae exsecutionis actus.
Contrariis quibusvis minime obstantibus.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
XXX Aprilis anno Mariali MCMLIV.
£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis
L. m S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

II
CARACENSIS - CALABOCENSIS
DECRETUM
DE MUTATIONE FINIUM DIOECESIUM
Maiori animarum bono prospiciens Exenius P. D. Armandus Lombardi, Archiepiscopus titularis Caesariensis Philippi et in Republica Venezuelana Nuntius Apostolicus, una cum civili auctoritate ab Apostolica
Sede postulavit, ut municipium Sancti Ioannis vulgo de los Morros nuncupatum ab archidioecesi Caracensi separaretur et dioecesi Calabocensi
adnecteretur.
Sacra Congregatio Consistorialis, praehabito favorabili voto Excmi
P. D. Lucae Gulielmi Castillo Hernández, Archiepiscopi Caracensis, necnon Excmi P. D. Ignatii Camargo, Episcopi Calabocensis, vigore facultatum sibi a Ssmo Domino Nostro Pio Divina Providentia Pp. X I I tributarum, oblatis precibus benigne annuendum censuit.
Quapropter, suppleto, quatenus opus sit, quorum intersit vel qui sua
interesse praesumant consensu, praesenti Consistoriali Decreto integrum
territorium quod praefato municipio Sancti Ioannis de los Morros pertinet, ab archidioecesi Caracensi distrahit et dioecesi Calabocensi perpetuo adsignat cum suis domibus, bonis ecclesiasticis quibuslibet piisque
fundationibus, mutatis, hac ratione, utriusque dioecesis limitibus.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

608

Statuit insuper Sacra Congregatio, ut clerici in memorato municipio
legitimum habentes domicilium, statim ac praesens Decretum ad effectum
deductum fuerit, dioecesi Calabocensi censeantur incardinati.
Omnia acta et documenta praedictum municipium respicientia a Curia metropolitana Caracensi ad episcopalem Curiam Calabocensem, cum
primum fas erit, transmittantur.
Ad haec perficienda eadem Sacra Congregatio memoratum Excmum
P. D. Armandum Lombardi deputat, necessarias et opportunas tribuens
facultates etiam subdelegandi, ad effectum de quo agitur, quemlibet virum in ecclesiastica dignitate constitutum, onere imposito ad eandem
Sacram Congregationem Consistorialem quam primum remittendi authenticum exemplar actus peractae exsecutionisQuibus super rebus praesens edit Consistoriale Decretum perinde valiturum ac si Apostolicae sub plumbo Litterae datae forent.
Datum Romae, ex Aedibus Sacrae Congregationis Consistorialis, die
XIV Iunii, anno Mariali MCMLIV.
£B Fr. A. I. Card. PIAZZA, Ep. Sabinen, et Mandelen., a Secretis

•

L. © S.
Iosephus Ferretto, Adsessor

SACRA

CONGREGATIO

RITUUM

i
NEPESHüTA
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVAE DEI CAECILIAE EUSEPI, VIRGINIS,
TERTII ORDINIS SERVORUM MARIAE.
SUPER DUBIO
An

signanda sit
de quo

commissio

introductionis

causae in

casu et ad

effectum

agitur.

Divinae semper fuit Providentiae consilium, ut in Sancta Catholica
Ecclesia nulla aetate héroes deessent, atque hi non modo integrae aetatis
viri, sed etiam mulieres, senes atque adulescentes, per quos praeclara et
fulgidissima ad imitandum exstarent exempla, atque errantes et nefarios quosque clementer compellaret et compelleret Divina misericordia
ut ad conversionem et salutem redirent. Sane, non pauci sunt huiusmodi héroes, quos ultimis nostris temporibus Deus excitavit ex iuventutis
agminibus, quorum vitae sanctimonia populorum fama, laude et vene-

Sacra Congregatio Rituum

609

ratione celebratur. Quos inter recensenda videtur Serva Dei Caecilia
Eusepi.
In oppido vulgo Monteromano, dioecesis Tarquiniensis intra fines,
die 17 Februarii a. 1910, ex Antonio Eusepi et Paulina Mannucci, humilibus quidem sed probitate vitae admodum commendatis parentibus,
undecim liberorum postrema, nata est Caecilia, die dein 26 eiusdem
mensis Sacro Baptismate abluta. Mature, unum scilicet post mensem
cum dimidio, orbata est patre; qui, antequam spiritum Deo redderet,
moerentissimae

uxori,

quasi

solamen

offerens,

praesagium

edidit :

« Haec erit inter natos nostros fortunatissima ». Vidua mater maximam
in sancte educanda filióla curam in exemplum impendit. Quinquennis
Nepetem, adducitur atque Cisterciensibus monialibus instituenda et
erudienda committitur. Hic Confirmationis sacramentum recepit atque
ad sacram mensam primitus admissa, divinae gratiae impulsui respondens, virginitatis votum firmumque propositum ad sanctitatem perveniendi emisit. Quo autem facilius, in saeculo manens, ad eam tenderet,
anno 1922 Tertio Servorum Mariae Ordini dedit nomen, cuius finis est
Christi passionem ac Virginem perdolentem meditari, pro viribus imitari ac summe diligere. His innixa fundamentis animarum salutem a
Deo implorabat, has suas esse partes persentiens Deiparae lacrimas
colligere easque super peccatores ad eorum conversionem effundere.
Ut arctius divino huic sensui se conformaret, Servar um Mariae In
stituto, vulgo Mantellatarum, ascisci conata est; verum tenui valetudine obstante, sancto huic molimini cogitur paullo post renuntiare, sed
ad tempus. Interim puellarum « Adspirantium Catholicae Actionis»
agmini se adiunxit, cuius normas sanctae custodivit, earumque operibus, quantum valuit, in exemplum adlaboravit. Sequenti anno, valetudine recuperata, Famula Dei, cum tredecim esset annorum, iterum religiosae vitae amplectendae vehemens desiderium matri manifestavit.
At cum mater, tum avunculus, qui patris vices veluti Tutor gerebat,
nullum non moverunt lapidem ut eam ab hoc proposito removerent, sed
incassum. Ipsa enim, omnibus superatis obstaculis, die 18 novembris ad
Pistoriensem Mantellatarum domum advolavit, ubi per triennium, pietate, humilitate diligentiaque in omnibus religiosae vitae obeundis officiis nec non puellas educandi studio supra aetatem mire excelluit, donec ob infirmam valetudinem rursum domum redire est coacta. Etsi
corpore extra claustrum, religiosae vitae formam domi servare perrexit, ita ut die Immaculatae Conceptionis festo anno 1926, cum sexdecim
esset annorum, facultate obtenta, vota quae a religiosis nuncupantur,
privatim emiserit. Gravi morbo correpta, corporis dolores spiritusque
39

- ACTA,

vol.

XXI.

n.

14.

-

15-11-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

610

angores patientissime pertulit, eosque in peccatorum conversionem Deo
offerebat, verbo simul atque exemplo perfectionis viam alios edocens.
Die tandem 1 Octobris anno 1928, aetatis suae duodevicesimo extremis
Ecclesiae Sacramentis sponte sua imploratis atque pientissime susceptis,
in osculo Domini animam exhalavit.
Cum itaque virtutes praedictae Servae Dei extitisse altioris viderentur gradus et excellentiae quam quae ceteras aequales etiam pias,
usitate honestant ac sanctitatis fama esset apud populum, miris, uti
testes ferunt, comprobata, vix decem elapsis annis ab eius obitu, anno
scilicet 1939 in ecclesiastica Curia Nepesina canonicae inquisitiones ordinaria potestate instrui coeptae sunt, quae anno demum 1942 expletae
sunt Romamque missae.
Interim postulatoriae litterae Sanctitati Suae porrectae sunt, ut
causae beatificationis et canonizationis Servae Dei Caeciliae Eusepi
apud S. Rituum Congregationem manus apponantur, ut inde puellae in
familiis commorantes, aut contubernales in educationis domibus, aut
ingressae religiosarum coetus, aut quae in saeculo suam salutem per
ardentiorem Dei amorem certam facere intendunt, singulariter yero adulescentulae puellaeque christianae quae ad Actionem Catholicam pertinent, necnon Tertiarii Ordinis Servorum Mariae non pauca incitamenta
atque sanctioris vitae emolumenta sumant.
Sacra haec Rituum Congregatio die 22 Novembris, a. 1946 scriptis
eidem Servae Dei tributis perpensis, nihil obstare quominus ad ulteriora
possit procedi decrevit.
Servatis itaque omnibus de iure servandis, Revmo P. Philippo M.
Ferrini Ordinis Servorum Mariae Postulatore Generali instante, Eminentissimus ac Revmus Dominus Clemens Cardinalis Micara, Episcopus
Veliternus, Causae Ponens seu Relator, die 17 Iunii 1952 in Ordinaria
Congregatione dubium proposuit discutiendum : An signanda sit commissio introductionis

causae in

casu

et ad

effectum de

quo

agitur,

de

eaque retulit. Emi autem et Revmi Cardinales atque Officiales Praelati
sua emiserunt suffragia, quae Beatissimo Patri relata fuere. Sanctitas
vero Sua, perpensis quoque noviter deductis, commissionem introductionis causae Servae Dei Caeciliae Eusepi hodie dignata est manu propria signare.
Datum Romae, die 23 Ianuarii, Anno Mariali 1954.

C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. $ S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Sacra

Congregatio Rituum

611

II
ANTIOCHENA MARONITARUM
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVI DEI SARBELI M A K H L O U F , SACERDOTIS
PROFESSI, ORDINIS ANTONIANI BAL.ADITARUM SYRO-MARONITARUM.

SUPER DUBIO

An signanda sit commissio introductionis
de

quo

causae in

casu

et ad effectum

agitur.

Mirabilis est Deus in sanctuariis suis, in quibus suae misericordiae
divitias in animis fidelium effundit. Mirabilior est autem in sanctis
suis, quorum animi viventia sunt Spiritus Sancti templa (cfr. I Cor. 3

7

17), quos Ipse virtutibus ornat potentesque facit intercessores apud Suam
clementiam, eorum merita rependens in physicum ac spirituale bonum
fidelium, saepe quoque acatholicorum, ut hi etiam illuminentur, Eum
summe verum agnoscant, adorent redemptionisque: fructibus in saeculo
ac in aeternum fruantur. Haec autem potens Sanctorum intercessio non
modo dum in corpore vivunt, verum etiam post mortem extenditur per
saecula, praecipue vero apud eorum sepulcra aut coram eorum reliquiis, quae aliquando stupenda ex se produnt.
Insignis Syriae Ecclesiae Doctor Ioannes Damascenus : « Christus
Dominus, scribit, Sanctorum reliquias velut salutares fontes praebuit,
ex quibus ad nos beneficia manant suavissimumque unguentum profluit . . . Horum opera daemones expelluntur, morbi profligantur, aegroti
sanantur, caeci visum recipiunt, leprosi mundantur, tentationes discutiuntur ac moerores, omne denique datum optimum iis qui fide non
dubia postulant, per eos descendit a Patre luminum » (De Fide orthodoxa, 4, 15).
Graphice S. Doctor describit, quod nostris hisce diebus apud Servi
Dei Sarbeli Makhlouf sepulcrum quotidie evenire plurimi fide digni testes asseverant. Verum etsi dona viventibus gratis data eorum sanctitatem non ingerant, miranda, quae ad eorum sepulcrum aut reliquias fiunt,
sanctitatis gravissimum indicium significant. Hac autem in re indicium
certitudinem assumere videtur, Dei Famuli vitam vel breviter expendendo.
In oppido Beqa' Kafra, in libanensibus montibus, a pauperibus honestisque parentibus novissimus e duobus fratribus duabusque sororibus
Dei Servus natus est, Iosephi nomine in baptismo ei imposito. Ad pie-

612

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

tatem a parentibus educatus, sanctitatis germina diligentissime iugi
oratione ac ab hominum consuetudine abhorrens fovit. Mundi vanitatem
pertaesus, monasticae atque eremiticae vitae desiderio permotus anno
1851, domo aufugiens, ad monasterium Nostrae Dominae de Maifouk
advolavit. Mater aliique de familia, agnito monasterio quo se contulerat
Iosephus, eo accurrunt summisque precibus ut domum redeat exorant,
at incassum ; fortiter enim ipse restitit ac in sua vocatione fideliter perseveravit, nec amplius vel necessarios suos ipsamque viduam matrem alioqui aut videre est passus. Anno 1853 sollemnia vota nuncupavit, assumpto Sarbeli nomine. Monastica ofiicia exequendo, maxima animi
submissione,, perfecta obedientia, arctae paenitentiae ac paupertatis studio ceterisque virtutibus, quae monachum deceant, reniduit. Anno 1858
sacerdotio initiatus, sacris ministeriis in monasterio in exemplum exercuit manuumque laboribus insimul attendens. Post septem supra decem
annos, a Superioribus facultatem ad Sanctorum Petri et Pauli de Annaya eremum transmeandi obtinuit, ub¿ impensius aspero vitae generi ac
orationi incubuit, praecipue vero religione erga divinam Eucharistiam
beatamque Virginem refùlsit. Diutinam post praeparationem, non multo
ante meridiem divinum celebrabat Sacrificium, gratiarum autem actionem ad duas protrahebat horas. Tres supra viginti annos eremiticam
duxit vitam, virtutum omnium eifundens odorem. Decembri mense, anno
1898, dum divini sacrificii celebrationi incumbit atque, consecratione
peracta, sacram Hostiam sacrumque Calicem elevat, dicens : « Pater
veritatis, en tuus Filius, placationis victima : en eius Sanguis pro me
intercedit, meam oblationem suscipe ... », apoplectico morbo corripitur.
Octo adhuc dies in vitae discrimine versatus est; at, cum rationis et
consilii semper compos esset, Deo pro doloribus quibus angebatur gratias agebat, ac saepe, veluti amoris actum coniciens, Missae orationem,
quae supra est dicta, iterabat. Die tandem 24 Decembris, sacramentis
roboratus, animum Deo reddidit.
Sanctitatis fama, qua vivens Sarbelus fruebatur, fortior erupit post
mortem, ratione quoque habita mirabilium, plurimarum quoque sanationum, quae penes eius sepulcrum eveniunt, in favorem etiam mahumetanorum. Mirabile quoque est quod ex eius corpore etiamnum sanguineus humor abundanter

manat,

qui

religiose

linteis

colligitur,

diffunditur atque persaepe infirmis levamen affert, ni forte integram
sanitatem restituat.
Gloria itaque Patri, qui Sanctorum luctamina coronavit, laus Filio,
qui in eorum reliquiis suam potentiam immisit; Sanctus adoretur Spiritus, qui super eorum reliquias volitat, e quibus solamen in omni moe-

Sacra Congregatio Rituum

613

rore prodit (cfr. Officium Divinum Maronit. ad Matutinum feria I V ,
ad Laudes Sabbato).
Hisce omnibus perpensis, ordinaria auctoritate canonicae inquisitiones in Antiochena Maronitarum Curia annis 1926-1928 fuere diligenter
peractae atque Urbem delatae. Plures interim Summo Pontifici oblatae
sunt postulatoriae litterae pro beatificationis causa introducenda, inter
quas Euri Cardinalis Sacri Collegii Decani atque Congregationis pro
Ecclesia Orientali a Secretis, Cardinalis Tappouni, Syrae Antiochenae
Ecclesiae Patriarchae, Apostolici Delegati plurimorumque Archiepiscoporum, Episcoporum, Generalium Ordinum Moderatorum aliorumque,
qui summis laudibus virtutes Servi Dei extollunt.
Servatis itaque omnibus de iure servandis, Revmo P. Emmanuele
Nassif Hage, Baladita monacho, causae Postulatore instante, in ordinario S. Rituum Congregationis coetu, die 23 Februarii mensis anni huius
habito, Emus ac Revmus Dominus Cardinalis Benedictus Aloisi Masella,
Episcopus Praenestinus, Causae Ponens, dubium proposuit discutiendum :

An signanda sit commissio

Introductionis

causae in casu

et

ad

effectum de quo agitur, atque de ea retulit. Emi autem et Revmi Patres,
relatione hac perpensa, auditis Officialium Praelatorum suffragiis atque
R. P. D. Salvatore Natucci, Fidei Generali Promotore, rescripserunt :
Signandam
Makhlouf,
Facta

esse
si

commissionem

Sanctissimo

autem

Introductionis

causae

Servi

Dei

Sarbeli

placuerit.

Beatissimo

Patri

relatione,

Sanctitas

Sua,

Pius

Papa X I I , rescriptum Emorum Patrum ratum habens, commissionem
Introductionis causae Sua manu dignata est subsignare.
Datum Romae, die 2 Aprilis, anno Mariali 1954.

C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Seîeuc, Secretarius

Acta

614

Apostolicae

A C T A

Sedis

-

Commentarium

Officiale

O F F I C I O R U M

SECRETARIA STATUS

RESCRIPTUM P O N T I F I C I U M
DE CAUSIS NULLITATIS MATRIMONII, QUAE A TRIBUNALIBUS ECCLESIASTICIS
REGIONALIBUS ITALIAE IN PRIMO GRADU TRACTATAE FUERUNT
STITUTIONE TRIBUNALIS

APPELLATIONIS

AC DE IN-

IN VICARIATU URBIS.

Per Apostolicas Litteras Qua cura, die 8 mensis Decembris anno 1938
Motu proprio datas (A. A. S., vol. XXX, 1938, p. 410 ss.), Pius XI fel. rec.
rite diiudicandis causis matrimonialibus, quae ad Ecclesiae forum in
Italia exclusive spectant, pastorali pro sua sollicitudine prospiciens,
Tribunalia regionalia in unaquaque Regione Conciliari seu Ecclesiastica
•constitui iussit.
Quibus quidem Apostolicis Litteris, etsi eaedem causae in gradu appellationis memoratis Tribunalibus — ordine ibidem statuto — tractandae assignabantur, facultas tamen directe provocandi ad Sacram Romanam Rotam ex praescripto can. 1599, § 1, V Codicis iuris canonici dempta non est.
Recentissimis vero annis hae causae, a Tribunalibus regionalibus in
prima instantia cognitae, tanta frequentia deferri consueverunt Tribunali Apostolico Sacrae Romanae Rotae, ut hoc suo muneri explendo,
quemadmodum oportet, difficulter par sit.
Res, ut de ea provide consideretur, Augusto Pontifici per Sacrae Romanae Rotae Decanum tempore dato significata est.
Itaque Sanctissimus Dominus Noster Pius Papa X I I , votis eiusdem
Decani concedens, in Audientia die 16 mensis Octobris anno 1954 infra
scripto Prosecretario Status concessa, decernere dignatus est :
o

a) Ut suspendatur ad tempus canon 1599, § 1, I Codicis iuris canonici pro causis nullitatis matrimonii, quae a Tribunalibus Ecclesiasticis regionalibus Italiae in primo gradu iudicatae fuerunt.
Quapropter causae nullitatis matrimonii in prima instantia tractatae
apud Tribunalia regionalia Italiae, in gradu appellationis deferendae

'

}

Acta Officiorum

615

sunt, non ad Sacram Romanam Rotam, sed tantum ad Tribunal designatum in Apostolicis Litteris Qua cura, I.
Pro tertia instantia servetur canon. 1599, § 1, 2°.
ò) Ut in Vicariatu Urbis constituatur, a Tribunali primae instantiae distinctum, Tribunal appellationis, ad quod in secundo gradu semper deferendae sunt tum causae, quae in prima instantia diiudicatae
fuerunt apud Tribunal primae infantiae Vicariatus Urbis, tum causae
Neapolitanae et Calaritanae delatae in gradu appellationis ad Vicariatum Urbis vi Apostolicarum Litterarum Qua cura, I I .
Pro iudicandis iisdem causis in tertia et ulteriore instantia servetur
canon 1599, § 1, 2°.
Officialis, iudices, promotor iustitiae, et defensor vinculi Tribunalis
appellationis in Vicariatu Urbis ab Ipso Summo Pontifice, proponente
Emo Cardinali Urbis Vicario, nominabuntur.
Haec autem decreta, quae a memorato die vim suam exserunt, Sanctissimus Dominus Noster Pius Papa X I I Decano S. R. Rotae mandatum dedit communicandi cum Tribunalibus de quibus agitur.
E

Secretaria

Status

Sanctitatis

Suae,

die, 16

mensis

Octobris

anno 1954.
I. B. MONTINI
Prosecretarius

L.

ÍB S.

Status

pro

Ordinariis

Ecclesiae

Negotiis

616

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

DIARIUM ROMANAE CURIAE
Lunedì, 18 ottobre 1954, il Santo Padre ha ricevuto in solenne Udienza Sua Eccellenza il Dott. DE MOURA DECIO HONORATO,
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario del Brasile, per
la presentazione delle Lettere Credenziali.
Giovedì, 21 ottobre 1954, il Santo Padre ha ricevuto in
solenne Udienza Sua Eccellenza il Dott. CREMIN CORNELIUS
CHRISTOPHER, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario
dell'Irlanda, per la presentazione delle Lettere Credenziali.
Mercoledì, 27 ottobre 1954, il Santo Padre ha ricevuto in
solenne Udienza Sua Eccellenza il Dott. VALLADARES RODRÍGUEZ
JUAN, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario dell'Honduras, per la presentazione delle Lettere Credenziali.

SEGRETERIA DI

STATO

NOMINE
Con Biglietto della Segreteria di Stato in data 20 ottobre 1954 il Santo
Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare il Revmo Padre Paolo Philippe, dell'Ordine dei Frati Predicatori, Primo Compagno del
Commissario della Suprema Sacra Congregazione del S. Offizio e Consultore
della stessa Sacra Congregazione.
Parimente con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XiI.
felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistenti al Soglio Pontificio :
16 maggio 1954. S. E. Revma Monsig. Cooray Tommaso Beniamino, Arcivescovo di Colombo.
3 settembre »
S. E. Revma Monsig. De Laurentiis Ernesto, Vescovo di
Ischia.
Protonotari Apostolici ad instar participantium :
15 dicembre 1952. Monsig. Villegas Vincenzo, della diocesi di León (Messico).
23 aprile 1953. Monsig. García Ginseppe, della diocesi di Cuernavaca.
6 novembre »
Monsig. Kather Arturo, dell'arcidiocesi di Colonia.
2 settembre 1954. Monsig. della Paolera Luigi, della diocesi di Alife.

Diarium

Romanae Curiae

617

18 settmbre 1954. Monsig. Rebelo Francesco della pietà, dell'arcidiocesi di
.
Goa e Damäo.
22
»
»
Monsig. Gallo Luigi, della diocesi di Conversano.
Prelati Domestici di Sua Santità :
16
13
19
»
»
»
14
»
»
»
»
25
4
11
»
»
20
»
1
»
3
16
20
5
21
15
18
»
»
»
22
23
»
»
»
»
»
»

aprile
agosto
agosto

1.946. Monsig. Jansen Nicola, delia diocesi di Aquisgrana.
»
Monsig. Schwamborn Gregorio, della medesima diocesi.
1950. Monsig. Barraza y Motta Giuseppe, della diocesi di Sinaloa.
»
»
Monsig. Olvera Rogelio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Ramos Antonio, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Rodríguez Giuseppe, della medesima diocesi.
aprile 1951. Monsig. Bellamy Giovanni M., della diocesi di Ogdensburg.
»
»
Monsig. Charbonneau Antimo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Funcke .Walter, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Martin Aroldo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Wojciechowski Stefano, della medesima diocesi.
ottobre 1953. Monsig. Müncker Teodoro, dell'arcidiocesi di Friburgo in
Brisgovia.
novembre »
Monsig. Neuss Guglielmo, dell'arcidiocesi di Colonia.
»
»
Monsig. Lenz Giacomo, della diocesi di Passavia.
»
»
Monsig. Seidlmeier Giuseppe, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Straubinger Giovanni, della diocesi di Rottemburgo.
gennaio 1954. Monsig. Roessler Giovanni, della diocesi di Spira.
»
»
Monsig. Wotlie Martino, della medesima diocesi.
febbraio
»
Monsig. Castellino Vincenzo, dell'arcidiocesi di Nagpur.
»
»
Monsig. Wengert Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
marzo
»
Monsig. Palmira Cavalle Martino, della diocesi di Campeche.
»
»
Monsig. Kohlbach Rocco, della diocesi di Secovia.
»
»
Monsig. Frotz Agostino, delParcidiocesi di Colonia.
aprile
»
Monsig. Martínez Eudaldo, della diocesi di Chiapas.
»
»
Monsig. Hoefer Giuseppe, dell'arcidiocesi di Paderborn.
maggio
»
Monsig. Pamplona Raimondo, dell'arcidiocesi di Jaro.
settembre »
Monsig. Lourenço Agapito, dell'arcidioc. di Goa e Damao.
»
»
Monsig. Fernandes Giovanni Salvatore, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. de Mendonça Filippo Neri, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Mancini Tito, della diocesi suburbicaria di Porto
e S. Rufina.
»
»
Monsig. Coletta Angelo, della diocesi di Conversano.
»
»
Monsig. Bonin Omer, della diocesi di Joliette.
»
»
Monsig. Caillé Vilfrido, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Garceau Camillo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Lamarche Luigi Filippo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Roch Filippo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Valois Omer, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Carton Giorgio, della diocesi di Teoria.

Acta, Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

618

23 settembre 1954. Monsig.
Monsig.
»
Monsig.
24
Monsig.
Monsig.
11 ottobre
Monsig.
19
»
Monsig.

Dunn Edoardo, della medesima diocesi.
Henkel Leone, della medesima diocesi.
Bagnoli Luigi, della diocesi di Guastalla.
Fermi Dante, della medesima diocesi.
Jovane Gennaro, dell'arcidiocesi di Gaeta.
Paupini Giuseppe, della diocesi di Fano.
Micossi Giuseppe, della diocesi di Vittorio Veneto.

Camerieri Segreti soprannumerari di Sua Santità
1 febbraio 1954. Monsig.
Monsig.
» »
Monsig.
9
»
Monsig.
» »
3 aprile
15 maggio
18 settembre

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

24
19

Monsig.
Monsig.
Monsig.

»
ottobre

Weyer Enrico, dell'arcidiocesi di Nagpur.
Rego Francesco, della medesima arcidiocesi.
Pinto Giuseppe, della diocesi di Poona.
St. Anna Gonsalves Reginaldo, della medesima
diocesi.
Mastrangelo Giuseppe, della diocesi di Trivento.
Fegarido Melezio, dell'arcidiocesi di Jaro.
Bellucci Cleto, dell'arcidiocesi di Ancona.
De Crescenzo Francesco, dell'arcidiocesi di Capua.
Cotta Sebastiano Gaetano della Pietà, dell'arcidiocesi di Goa e Damäo.
Di Nardo Andrea, dell'arcidiocesi di Amalfi.
Martini Franco, della diocesi di Imola.
Mazzi Venerio, della diocesi di La Spezia.

ONORIFICENZE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di conferire:
La Oran Croce dell'Ordine Piano:
13

giugno

»

»

1954. A S. E. il sig. Gen. Trujillo Molina Ettore, Presidente
della Repubblica Dominicana.
»
A S. E. il Generalissimo Trujillo Molina Raffaele Leonida
(Repubblica Dominicana).

La Gran Croce dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
1 settembre 1954. Al sig. Fuchs Giovanni, della diocesi di Treviri.
La Commenda con Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
10 agosto 1953. Al sig. Alves Giovanni Carlo, del patriarcato di Lisbona.
12 novembre »
Al sig. Van Bree Firmino, dell'arcidiocesi di Malines.
16 dicembre
»
Al sig. Brenninkmeyer Francesco, dell'arcidiocesi di
Utrecht.
20 aprile 195!:. Al sig. De Rego Monteiro Luigi Augusto, dell'arcidiocesi
di Rio de Janeiro.
24
»
»
Al sig. Castaño Carlo Alberto, dell'arcidiocesi di Buenos
Aires.

Diarium

26

luglio

4

agosto

Romanae

Curiae

619

1951. Al sig. Guthrie Tommaso Giuseppe, della diocesi di Des
Moines.
»
Al sig. Khater Mourched, della diocesi di Damasco dei
Maroniti.

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Gregorio Magnp, classe militare:
28 dicembre 1953. Al sig. Marlet Giacomo
Utrecht.

Giovanni,

dell'arcidiocesi

di

La Placca dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
3

luglio

3

maggio

10

»

1953. Al sig. Mcolini Giovanni Vincenzo, dell'arcidiocesi di
Lima.
1954. Al sig. Spoorenberg Pietro Giacomo Maria, della diocesi
di Haarlem.
»
Al sig. Kortenhorst Leonardo Gerardo, della diocesi di
Haarlem.

La Commenda dell'Ordine
26 giugno 1951.
17 febbraio 1953.
21
»
»
3 luglio
»

»

»

»

»

»

»

sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.

12 novembre »
22 marzo 1954.
6 aprile
»
26
»
»

sig.
sig.
sig.
siff.

1
»
24
4

sig.
sig.
sig.

»

maggio
»
»
giugno

»

5

»

»

»

7

»

15
14

»
luglio

sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.

di

san

Gregorio

Magno,

classe

civile.

Toral y Malo Daniele, della diocesi di Cuenca.
Diener Luigi, della diocesi di Wuerzburg.
Fritzen Carlo, dell'arcidiocesi di Colonia.
Rossel Dulanto Giuseppe Alberto, dell'arcidiocesi
di Lima.
Estremadoyro Alfonso, della medesima arcidiocesi.
Ganoza y Ganoza Fortunato, della medesima arcidiocesi.
Pardo Heeren Giovanni, della medesima arcidioc.
Castañeda Armando, della medesima arcidiocesi.
Ostolaza Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
Pardo Althaus Giovanni, della medesima arcidioc.
Vásquez de Velasco Germano, della medesima arcidiocesi.
Koeckx Giovanni, dell'arcidiocesi di Malines.
Houtart Francesco, della medesima arcidiocesi.
Galas Arce Giacomo, dell'arcidiocesi di Messico.
Negroni Zaccaria, della diocesi suburbicaria di
Albano.
Conix Alfonso, dell'arcidiocesi di Malines,
van Dievoet Emilio, della medesima arcidiocesi.
Wahlert Enrico W . , dell'arcidiocesi di Dubuque.
De Almeida Vasco Maria Eugenio, dell'arcidiocesi
di Evora.
Leblanc Alberto, dell'arcidiocesi di Sherbrooke.
Carboneri Lorenzo, della diocesi di Mondovì.
Biglia Umberto, della diocesi di Novara.
Gemini Italo (Roma).
Zuazo Cuenca Federico (Bolivia).
Micheloni Alfonso, della diocesi di Pontremoli.

620

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

1954. Al sig. Mercati Silvio (Roma).
»
Al sig. Boggiali Gaetano, dell'arcidiocesi di Milano.
»
Al sig. Spaens Corrado, del vicariato apostolico di Finlandia.
»
»
Al sig. Savoie Callisto, dell'arcidiocesi di Moncton.
19
1 settembre »
Al sig. Sacco Paolo, della diocesi di Davenport.

19
7
11

luglio
agosto
»

La Commenda dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe militare:
3 luglio
1853. Al sig. Alf aro Bianco Federico, dell'arcidiocesi di Lima.
23 novembre »
Al sig. de Quintanilka y Mendonça Dias Fernando (Portogallo)
lì Cavalierato dell'Ordine di san Gregorio Magno, classe civile:
1953. Al sig. Frings Alfonso, dell'arcidiocesi di Colonia.
»
Al sig. Lemmens Francesco Mcola, della medesima arcidiocesi.
»
Al sig. Roosen Antonio, della medesima arcidiocesi.
»
8 ottobre
» Al sig. Crombé Enrico, della diocesi di Tournai.
29
Al sig. Happe Enrico, * della diocesi di Hildesheim.
»
Al
sig. Piérard Renato, della diocesi di Tournai.
»
»
Al sig. Vitry Leone, della medesima diocesi.
24 novembre
Al sig. Higgins Giovanni, dell'arcidiocesi di Tuam.
2 gennaio 1054. Al sig. Dalderup Francesco, della diocesi di 's-Hertogen
bosch.
»
Al sig. Kolfschoten Giorgio Maria, della medesima dioc.
20
Al sig. Weebers Teodoro G., della diocesi di Breda.
»
2 febbraio
Al sig. Lockefeer Alberto, della diocesi di Breda.
8
»
» Al sig. Van Doorne Guglielmo, della diocesi di Boisle-Duc.
Al sig. Dehant Giovanni, della diocesi di Namur.
»
16
»
»
» Al sig. van Lantschoot Osvaldo, della medesima diocesi.
25
»
» Al sig- Cella Giovanni B. I I , della diocesi di MontereyFresno.
»
Al
sig.
Downie
Harry, della medesima diocesi.
»
»
Al
sig.
Elzea
Edmondo
Elmore, della medesima diocesi.
»
Al sig. Mon Pere Vincenzo, della medesima diocesi.
»
Al sig. Ryan Tommaso W . , della medesima diocesi.
»
»
Al sig. Scoville Carlo B., della medesima diocesi.
»
»
)>
Al
sig. Veith Giorgio W . , della medesima diocesi.
»
»
Al
sig. Heijmans Cornelio, della diocesi di Haarlem.
3 marzo
»
17
AI
sig.
Me Auliffe Alvin, della diocesi di Savannali»
Atlanta.
»
Al sig. Me Donald Giovanni, della medesima diocesi.
»
»
22
Al sig. de Coninck Augusto, dell'arcidiocesi di Malines.
»
Al sig. Geurts Renato, della medesima arcidiocesi.
».
Al sig. Nelissen Enrico M., dell'arcidiocesi di Utrecht.
29
»
Al sig. Conroy Guglielmo, della diocesi di Kansas City.
12 aprile
»
»
» Al sig. Meunier Giuseppe, della medesima diocesi.
))
Al sig. Ridge Alberto, della medesima diocesi.
»
5
3

maggio
luglio

o

Diarium Romanae Curiae

12
»
2 0

aprile
»
»

23
1

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maggio

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1 2

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21
4
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giugno

»

14
30
2

luglio

14
»
19
21

»

3

agosto

»

»

»
))

621

1954. Al sig. Stock Arturo, della medesima diocesi.
»
Al sig. Walter Martino Jr., della diocesi di Pueblo.
»
Al sig. de Meyer Francesco Bernardo, della diocesi di
Breda.
»
Al sig. Meagher Nicola, della diocesi di SaltLake City.
»
Al sig. Anello Vincenzo, della diocesi di Brooklyn.
M
Al sig. Bobinski Massimo, della medesima diocesi.
»
Al sig. Brown Giacomo Jr., della medesima diocesi.
» Al sig. Carlin Walter, della medesima diocesi.
»
Al sig. Chellis Roberto, della medesima diocesi.
»
Al sig. Dowden Edoardo, della medesima diocesi.
»
Al sig. Dulligan Pietro, della medesima diocesi.
»
Al sig. Goess Federico, della medesima diocesi.
»
Al sig. Gordon Carlo, della medesima diocesi.
» Al sig. Kelly Giovanni, della medesima diocesi.
» Al sig. Loughlin Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Al sig. Lynch Giovanni, della medesima diocesi.
.» Al sig. McGroarty Giovanni, della medesima diocesi.
)) Al. sig. Mylod Carlo, della medesima diocesi.
» Al sig. Sessa Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Al sig. Soden Davide, della medesima diocesi.
»
Al sig. Walsh Giuseppe, della medesima diocesi.
»
Al sig. Coughlin Martino G., della diocesi di San Diego.
»
Al sig. McGinnis Felice, della medesima diocesi.
»
Al sig. Mehren Edoardo G., della medesima diocesi.
»
Al sig. Oliver Lorenzo, della medesima diocesi.
»
Al sig. Sterling Allen, della medesima diocesi.
»
Al sig. Geuljans Roberto, della diocesi di Ruremonda
» Al sig. Slooff Giovanni, della diocesi di 's-Hertogenboseh.
» Al sig. Ducret Bernardo, della diocesi di Friburgo Sv.
.» Al sig. Conway Franco, delParcidiocesi di Sherbrooke.
» Al sig. Thibault Leo, della medesima arcidiocesi.
» Al sig. Hoogewen Giovanni Adriano, della diocesi di
Haarlem.
Bertuzzi
Francesco, della diocesi di Lodi.
»
Al sig.
Bablon
Renato,
del vicariato apostolico di Tana
» Al sig.
nari ve.
» Al sig. Vidotti Mario, del patriarcato di Venezia.
» Al sig. Barelli Lionello (Roma).
»
Al sig. Neutelings Teodoro Raniero, della diocesi di
Breda.
» Al sig. Smits Francesco, della medesima diocesi.
» Al sig. Poli Carmelo, delParcidiocesi di Catania.
» Al sig. Van Hussen Nicola Giovanni Giacomo, della diocesi di 's-Hertogenbosch.
»
Al sig. van der Lugt Antonio H. W . , della diocesi di
Haarlem.
» Al sig. Steenberghe Enrico Paolo, delParcidiocesi di
Utrecht.

Acta

622

3

agosto

7
»

»
»

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

1954. Al sig. Janssens Federico Bernardo, della medesima arcidiocesi.
» Al sig. Akkara Agostino, della diocesi di Tricliur.
» Al sig. Pescatori Amalindo, della diocesi di Volterra.

La Commenda con Placca dell'Ordine di san Silvestro:
25 giugno

1954. Al sig. Tchou Yin (Cina).
La Commenda dell'Ordine di san Silvestro Papa :

20 gennaio 1953. Al sig. Garcia Otero Giulio, dell'arcidiocesi di Montevideo.
»
Al sig. Soddemann Antonio, dell'arcidiocesi di Colonia.
24 giugno
Al sig. de Carvalho Giovanni Pais Battista, della diocesi
18 luglio
di Oporto.
»
8 ottobre
Al sig. Gambier Fernando C. L., della diocesi di Namur.
»
»
Al sig. Paradis Lorenzo, della diocesi di Trois-Rivières.
29
»
Al sig. Poliquin Federico, della medesima diocesi.
»
»
9 novembre »
Al sig. Duboccage Antonio, del vicariato apostolico di
Kisantu.
22 marzo 1954. Al sig. de Prêter Giovanni, dell'arcidiocesi di Malines.
Al sig. de Ruyter Teofilo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Al sig. van de Wyer Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
»
Al sig. Cristiani Luigi, della diocesi di Trieste.
3 aprile
8
»
»
Al sig. Mercurio Giovanni, della diocesi di Brooklyn.
1 maggio
»
Al sig. Behets Enrico, dell'arcidiocesi di Malines.
»
Al sig. Loos Carlo, della medesima arcidiocesi.
»
»
4 giugno
»
Al sig. Garbini Averardo, dell'arcidiocesi di Spoleto.
5
.Al sig. Alagona Marcello, dell'arcidiocesi di Siracusa.
Al sig. Costa Luigi, della diocesi di Alessandria.
18
»
23
»
Al sig. Vian Nello (Roma).
25
Al sig. Cbarette Ernesto, della diocesi di Mont-Laurier.
2 luglio
Al sig. Parenti Alberto (Roma).
»
9
Al sig. Novello Agostino, della diocesi di Cefalù.
10
Al sig. Lamattina Modesto, della diocesi di Campagna.
12
))
Al sig. Lebnan Bacos, della diocesi del Cairo.
»
19
Al sig. Capuano Francesco, della diocesi di Ischia.
»
Al sig. D'Abundo Emanuele, della medesima diocesi.
22
»
Al sig. Dore Giampietro (Roma).
»
))
Al sig. Majerotto Serafino (Roma).
»
»
26
Al
»
»
sig. Pignataro Nicolò, dell'arcidiocesi di Monreale.
»
»
Al sig. Venchierutti Paolo, del patriarcato di Venezia.
Al sig. Casalini Giovanni, della diocesi di Oria.
3 agosto
»
Al sig. Barcellini Ernesto (Roma).
6
7
Al sig. Pepe Giuseppe, della diocesi di Tortona.
»
24
Al sig. Cremisini Pio (Roma).
1 settembre »
Al sig. Salm Martino, della diocesi di Green Bay.
7
Al sig. Tellier Giulio, della diocesi di Namur.
»
»
Al sig. Bonomi Gino, della diocesi di Chiavari.
21
»
Al sig. Frezza Tommaso (Roma).
»

Diarium Romanae

Curiae

623

25 settembre 1954. Al sig. Palvis Lodovico, della diocesi di Bergamo.
»
Al sig. Sfondrini Antonio, della diocesi di Grosseto.
1 ottobre
»
Al sig. Tenaglia Mario, dell'arcidiocesi di Chieti.
4
»
Al sig. Reggiori Ferdinando, dell'arcidiocesi di Milano.
»
»
Al sig. Spada Abramo, dell'arcidiocesi di Trento.
»
»
Al sig. Manfredini Enea, della diocesi di Reggio Emilia.
7
»
Al sig. Eustacclii Lampleto, dell'arcidiocesi di Camerino.
12
»
Al sig. Iturriaga Giuseppe (Perú).
13
»
Al sig. Carpano da Avola Corrado, della diocesi di Noto.
14
»
Al sig. Tringali Pompeo, della medesima diocesi.
»
»
Al sig. Villa Santa Carlo, della diocesi di Albenga.
19
»
Al sig. Deschka Enrico, dell'arcidiocesi di Vienna.
27
il Cavalierato dell'Ordine di san Silvestro Papa:
29 dicembre 1950. Al sig. Leleux Adolfo, del vicariato apostolico di Lépoldville.
»
Ai sig. Voet Camillo, del medesimo vicariato apostolico.
26 gennaio 1953. Al sig. Rius Mario, dell'arcidiocesi di Montevideo.
» »
»
Al sig. Rocca Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
» »
»
Al sig. Touya Giovanni Giuseppe, della medesima arci
diocesi.
»
Al sig. Viola Roberto, della medesima arcidiocesi.
»
»
3 agosto
»
Al sig. Claes Enrico, dell'arcidiocesi di Colonia.
Al sig. Streb Fritz, della diocesi di Spira.
18 novembre »
»
Al sig. Körner Giuseppe, della diocesi di 's-Hertogen19 dicembre
bosch.
gennaio 1954. Al sig. van der Ploeg Cornelio Giovanni, della diocesi di
Haarlem.
»
Al sig. Mooren Enrico, della diocesi di Ruremonda.
8
»
»
Al sig. De Vos Pietro Giuseppe, della diocesi di Haarlem.
2 febbraio
»
Al sig. van Kruisbergen Guglielmo Giovanni, della me» »
desima diocesi.
»
Al sig. Hoebens Francesco, della diocesi di 's-Hertogen8
»
boscb.
»
Al sig. van den Eerenbeemt Giuseppe, della medesima
diocesi.
Al
sig.
Labarre
Ernesto, della diocesi di Namur.
16
Al
sig.
Thielen
Giovanni,
dell'arcidiocesi di Utrecht.
»
»
marzo
Al
sig.
Kromsigt
Sytze,
della
diocesi di Haarlem.
7
»
Al
sig.
Rubbrecht
Raffaele,
della
diocesi di Bruges.
8
Al
sig.
Falmagne
Edmondo,
della
diocesi di Namur.
»
Al sig. Heeger Saverio Uberto, dell'arcidiocesi di Utrecht,
»
Al sig. van Oorschot Antonio Lodovico, della medesima
»
arcidiocesi.
Al
sig.
Cattoir
Maurizio, dell'arcidiocesi di Malines.
»
22
Al sig. De Haes Renato, della medesima arcidiocesi.
»
Ai sig. Dutillieu Edmondo, della medesima arcidiocesi.
»
»
Al sig. Lannoy Enrico, della medesima arcidiocesi.
»
Al sig. Lemajeur Giosuè, della medesima arcidiocesi.
»
Al sig. Loris Michele, della medesima arcidiocesi.
»

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

624

22

»

marzo
»
»

»

25 aprile
1 maggio

.1954.
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38

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21

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30

giugno

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21

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Al sig.
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Al sig.
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»

Al sig.
Al sig.

»
26*
» luglio
29
»
3 agosto
4
»
7
»
7 settembre

20

sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.
sig.

Oomes Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
van der Rest Alberto, della medesima arcidiocesi.
van Swieten Raimondo, della medesima arcidioc.
Willemaer Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Romson Adriano Pietro, della diocesi di Breda.
Kreuels Mattia, dell'arcidiocesi di Colonia.
Bartholomeus Giovanni, dell'arcidiocesi di Malines.
Loncin Eugenio, della medesima arcidiocesi.
Angelotti Poliziano, della diocesi di Montepulciano.
Toriel Andrea, del vicariato apostolico di Alessandria d'Egitto.
Salvi Ugo, dell'arcidiocesi di Milano.
Galassini Luigi, della diocesi di Faenza.
Cena Ettore, dell'arcidiocesi di Torino ;
Oberto Daniele, della medesima arcidiocesi.
Sforzi Gino, della diocesi di Grosseto.
D'Este Francesco, del patriarcato di Venezia.
Micbieletto Enrico, del medesimo patriarcato.
Conti Francesco, della diocesi di Brescia.
Testa Antonio, della diocesi di Fidenza.
Sagliocca Antonio, della diocesi di Brooklyn.
Pizzi Alfredo, della diocesi di Rimini.
Leynen Uberto, della diocesi di Liegi.
De Kimpe Enrico, dell'arcidiocesi di Malines.
Délaisse Leone, della medesima arcidiocesi.
Van den Broucke Marco, della medesima arcidiocesi.
Avallone Alfonso, dell'arcidiocesi di Valva e Sulmona.
Campi Guido, dell'arcidiocesi di Milano.
Renassi Pietro, della diocesi di Reggio Emilia.
Roma Giuseppe, della diocesi di Nardo.
Baril Lionello, della diocesi di Mcolet.
Roy Giorgio Stefano, della medesima diocesi.
Angrisani Guglielmo, della diocesi di Nocera dei
Pagani.
Gasparini Angelo, della diocesi di Lodi.
Lomi Attilio, della medesima diocesi.

An. et vol. XXXXVI

18 Novembris 1954

(Ser. II, v. XXI) - N. IS

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PII PP. XII
LITTERAE

ENCYCLICAE

AD VENERABILES FRATRES PATRIARCHAS, ARCHIEPISCOPOS, EPISCOPOS
ALIOSQUE LOCORUM ORDINARIOS PACEM ET COMMUNIONEM CUM
APOSTOLICA SEDE HABENTES: DE REGALI BEATAE MARIAE VIRGINIS
DIGNITATE EIUSQUE FESTO INSTITUENDO.

PIUS PP. XII
VENERABILES FRATRES
SALUTEM ET APOSTOLICAM BENEDICTIONEM

Ad Caeli Reginam, inde a primis Catholicae Ecclesiae saeculis, supplices preces ac laudis pietatisque cantus christianus
populus adhibuit, sive cum laetitiae suavitatibus afficeretur,
sive praesertim cum in gravibus periclitaretur rerum angustiis ;
ac numquam spes decidit in Divini Regis Iesu Christi Matre
reposita, numquam fides illa elanguit, qua docemur Deiparam Virginem Mariam in universo terrarum orbe materno
animo regnare, quemadmodum regalis gloriae corona in caelesti redimitur beatitate.
Nos autem post calamitates immanes, quae ob oculos etiam
Nostros, florentes urbes, oppida, pagos innumeris obruerunt
ruinis, cum dolentes videamus tot tantaque animorum mala
túrbida quadam eluvione formidolose exundare, cumque cernamus interdum labare iustitiam, atque passim corruptelarum
triumphare illecebras, in hoc minaci ac trepido rerum discri40 - A C T A , vol. X X I n. 15. — 18-11-1954.

Acta

626

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

mine, summa aegritudine angimur; atque adeo fidentes ad
Mariam Reginam Nostram confugimus, non modo Nostros pietatis sensus eidem patefacientes, sed eorum etiam omnium, qui
christiano gloriantur nomine.
Meminisse autem placet ac iuvat, Nosmet ipsos, calendis Novembribus Anni Sacri

MDCCCCL,

coram ingenti multitudine cum

Patrum Cardinalium, tum sacrorum Antistitum, sacerdotum et
christifidelium, qui undique gentium advenerant, dogma decrevisse Assumptionis Beatissimae Mariae Virginis in Caelum,

1

ubi animo corporeque praesens, inter Angelorum Sanctorumque Caelitum choros regnat una cum Unigena Filio suo. Ac
praeterea, cum saeculum expleretur ex quo imm. mem. Decessor Noster Pius IX summam Dei Genetricem sanxit ac definivit
sine ulla originalis peccati labe fuisse conceptam, Marialem
2

qui volvitur, Annum indiximus; ac nunc magno cum paterni
animi Nostri solacio cernimus, non modo hac in alma Urbe
— praesertim vero in Liberiana Basilica, ubi multitudines
innumerae suam* fidem suamque erga caelestem Matrem incensissimam caritatem significanter testantur — sed in omnibus
etiam terrarum orbis partibus, pietatem in Deiparam Virginem
etiam atque etiam revirescere, praecipuaque Mariae templa
frequentissima excepisse atque adhuc excipere peregrinantium
christifidelium agmina supplicantium.
Omnesque norunt Nos, quotiescumque opportunitas data
est, cum nempe Nostros in Christo filios coram admissos allocuti
sumus, vel cum, radiophonicae artis ope, ad longinquus etiam
populos verba fecimus, eos omnes, quos potuimus, adhortatos
esse ad benignissimam ac potentissimam Matrem nostram impensa ac tenera — ut filios addecet — caritate adamandam.
Quam ad rem peculiari modo in memoriam revocare libet radiophonicum nuntium, quem ad Lusitanorum populum transmisimus, cum prodigialis Mariae Virginis imago, quae Fatimae
1

Cfr.
p. 753 sq.
2

Constitutio Apostolica

Munificentissimus

Deus: A. A. 8.

XXXXII,

Cfr. Litt. Enc. Fulgens corona: A. A. S. X X X X V , 1953, p. 577 sq.

1950*

Acta Pii Pp.

XII

627
3

e o l i t o , aureo diademate redimita fuit, et quem Nosmet ipsi
« Regalitatis » Mariae nuntium v o c a v i m u s .

4

Iamvero, ut multiplicibus hisce erga magnam Bei Matrem
pietatis Nostrae significationibus, quas christianus populus tam
studiose prosecutus est, quasi cumulum afferamus, itemque
ut Marialem Annum, qui iam ad exitum vergit, féliciter utiliterque concludamus, utque instantibus petitionibus, quae hac
de causa undique gentium ad Nos pervenerunt, libenter concedamus, festum liturgicum Beatae Mariae Virginis Reginae instituere decrevimus.
Qua de re non novam veritatem credendam christiano populo
proponere volumus, cum reapse titulus atque argumenta, quibus regalis Mariae dignitas innititur, iam sint quovis tempore
luculenter expressa, iamque in Ecclesiae documentis habeantur antiquitus tradita, et in sacrae liturgiae libris.
Quae quidem placet per Encyclicas has Litteras recolere, ut
caelestis Matris nostrae renovemus laudes, utque studiosiorem
erga eam pietatem, non sine spirituali emolumento, in omnium
animis refoveamus.
I
Christianorum populus, cum, elapsis etiam temporibus non
sine ratione crederet illam, de qua Filius Altissimi natus est,
5

qui « regnabit in domo Iacob in aeternum » , « Princeps pacis » ,

6

(( Rex regum et Dominus dominantium »/ prae aliis omnibus,
a Deo creatis, singularia accepisse gratiae privilegia, cumque
consideraret arctam necessitudinem interesse inter matrem et
prolem, regiam excellentiam Dei Genetrici super omnia facile
agnovit,
Quamobrem mirum non est iam antiquos Ecclesiae scripto3

4

5

6

7

Cfr. A. A. 8.
X X X V I I I , 1946, p. 264 sq.
Cfr. L'Osservatore Romano, d. 19 Maii, a. 1946.
L u c . I , 32.
I S A I . I X , 6.
Apoe. X I X , 16.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

628

res, verbis innixos S. Gabrielis Archangeli, qui Mariae Filium
8

praedixit regnaturum esse in aeternum, verbisque Elisabeth,
quae eam reverenter salutando celebravit « Matrem Domini
9

mei » , Mariam appellasse « Matrem Regis », « Matrem Domini»,
haud obscure significantes eam ex regia Filii sui dignitate praecipuam quandam habuisse celsitudinem atque praestantiam.
Itaque S. Ephraem, poetico fervens afflatu, sic eam loquentem inducit: « Caelum sustineat me suis amplexibus, quia prae
illo honorata sum. Etenim caelum non fuit tibi mater ; sed illud
effecisti thronum tuum. Quam honorabilior et venerabilior Mater Regis throno eius » .

1 0

Et alibi sic eam adprecatur : « ... puella

Augusta et nera, Regina, Domina sub alis tuis protege, custodi
me, ut ne contra me Satan exultet, qui perniciem creat, neque
adversus me scelestus inimicus extollatur».

11

A S. Gregorio Nazianzeno Maria appellatur : « Mater Regis
totius universi », « Mater Virgo, [quae] totius mundi peperit
Regem».

1 2

Prudentius vero asseverat mirari genetricem « s e

Deum genuisse hominem, Regem quoque summum » .

1 3

Regia autem haec Beatae Virginis Mariae dignitas clare
aperteque ab iis significatur et asseritur, qui eam « Domin a m » , « Dominatricem », « R e g i n a m » appellant.
Iam in quadam homilia, Origeni attributa, Maria ab Elisabeth non solum vocatur « Mater Domini mei », sed etiam
« Tu Domina mea » .

1 4

Quod item ex hoc S. Hieronymi loco eruitur, cum ipse inter
varias Mariae nominis interpretationes hanc postremam afferat
sententiam : n Sciendum quod Maria, sermone syro Domina

8

Cfr. Luc. I, 32, 33.
Luc. I, 43.
S . E P H R A E M , Hymrri de B. Maria, ed. Th. J. Lamy, t. II, Mechliniae, 1886,
hymn. X I X , p. 624.
Idem, Oratio ad 8smarrì Dei Matrem; Opera omnia, Ed. Assemani, t. III
(graece), Komae, 1747, pag. 546.
S . GREGORIUS N A Z . , Poemata dogmatica, X V I I I , v. 58: P. G. X X X V I I , 485.
P R U D E N T I U S , Dittochaeum, X X V I I : P . L. L X , 102 A .
Horn, in 8. Lucam, hom. VII; ed. Rauer, Origenes' Werke, T. I X , p. 48 (ex
catena Macarii Chrysocephali). Cfr. P. G. X I I I , 1902 D.
9

1 0

11

1 2

1 3

14

Acta Pii Pp. XII

nuncupatur » .

1 5

629

Id pariter certiore modo, post ipsum, S. Chry-

sologus hisce verbis enuntiat : « Maria hebraeo sermone, latine
Domina nuncupatur : vocat ergo Angelus Dominam, ut Dominât or is Genetricem trepidatio deserat servitutis, quam nasci
et vocari Dominam ipsa sui germinis fecit et impetravit auctoritas » .

1 6

Praeterea

Epiphanius,

Episcopus

Constantinopolitanus,

Summo Pontifici Hormisdae scribens, supplicandum esse dicit,
ut Ecclesiae unitas servetur « gratia sanctae et unius essentiae
Trinitatis et intercessionibus Dominae nostrae Sanctae et gloriosae Virginis et Dei Genetricis Mariae » .

1 7

Quidam vero eiusdem aetatis auctor Beatam Virginem, sedentem ad dexteram Dei, ut pro nobis deprecetur, sollemniter
hisce verbis salutat : « mortalium Dominam, sanctissimam Deiparam » .

1 8

Reginae autem dignitatem pluries Mariae Virgini attribuit
S. Andreas Cretensis; haec enim, exempli gratia, scribit: « Matrem suam semper Virginem, e cuius utero, ipse Deus exsistens,
humanam induit formam, hodierna die ceu Reginam humani
generis, a terrenis sedibus transfert».

19

Et alio l o c o : « R e g i n a

totius humani generis, nuncupationem cum usu sinceram retinens, quae, uno excepto Deo, rebus omnibus excelsior » .

2 0

Itemque S. Germanus humilem Virginem hisce verbis alloquitur: « Sede, Domina, decet enim, Regina cum sis et prae
omnibus regibus gloriosa, sublimi loco sedere » ;
vocat: « terrigenarum omnium Dominam » .

21

eamque

2 2

A Sancto autem Ioanne Damasceno nuncupatur : « Regina,
1 5

S. H I E R O N Y M U S , Liber de nominibus hebraeis: P . L. X X I I I , 8 8 6 .
«
S. P E T R U S CHRYSOLOGUS, Sermo 1 4 2 , De Annuntiatione B. M. V.: P . L. LII,
5 7 9 C; cfr. etiam 5 8 2 B; 5 8 4 A: « Kegina totius exstitit castitatis ».
Belatio JEpiphanii Ep. Constantin.: P. L. L X I I I , 4 9 8 D.
Eneomium in Dormitionem Ssmae Deiparae (inter opera S. Modesti): P. G
L X X X V I , 3 3 0 6 B.
S. A N D R E A S C R E T E N S I S , Homilia II in Dormitionem Ssmae Deiparae: P . G.
XCVII, 1 0 7 9 B .
Id., Homilia III in Dormitionem Ssmae Deiparae: P. G. XCVII, 1 0 9 9 A.
S. G E R M A N U S , In Praesentationem Ssmae Deiparae, I: P . G. XCVIII, 3 0 3 A .
Id., In Praesentationem Ssmae Deiparae, II: P. G. XCVIII, 3 1 5 C.
1 6

17

18

1 9

20

2 1

22

Acta Apostolicae Sedis •- Commentarium Officiale

630

h era, Domina » ,

2 3

atque etiam: « omnis creaturae Domina » ;

2 4

et ab antiquo quodam Ecclesiae Occidentalis scriptore vocatur :
« f e l i x R e g i n a » , « iuxta Genitum Regem Regina perennisi.,
cuius « caput niveum ornatur diademate fulvo » .

2 5

Ac denique S. Ildefonsus Toletanus omnes fere honoris titulos hac salutatione complectitur: « O Domina mea, dominatrix mea; dominans mihi, Mater Domini mei. ... Domina inter
ancillas, Regina inter sorores » .

2 6

Ex his aliisque paene innumeris testimoniis, antiquitus traditis, Ecclesiae theologi eiusmodi doctrinam haurientes, Beatissimam

Virginem

appellarunt

rerum

omnium

creatarum

Reginam, mundi Reginam, universorumque Dominam.
Summi autem Ecclesiae Pastores officii sui esse duxerunt
christiani populi pietatem erga caelestem Matrem ac Reginam
suis laudibus notationibus que probare ac provehere. Itaque,
ut recentiorum Pontificum documenta silentio praetereamus,
haec in memoriam revocare iuvat : septimo nempe iam saeculo
Decessorem Nostrum S. Martinum I Mariam appellavisse « Dominam nostram gloriosam, semper Virginem » ;

2 7

S. Agathonem

vero in epistula synodali, ad Patres Concilii Oecumenici sexti
missa, eam dixisse « Dominam nostram, vere et proprie Dei
Genitricem » ;

28

ac saeculo octavo Gregorium II, in epistula ad

S. Germanum Patriarcham data, et in septimo Concilio Oecumenico, Patribus omnibus conclamantibus lecta, Deiparam vocasse: « o m n i u m Dominam ac veram Dei matrem», itemque
« omnium Christianorum Dominam » .

2 9

Haec praeterea memorare libet : cum Decessor Noster imm.
rec. Xystus IV favorabili animo doctrinam illam attigit de im-

2 3

S. I O A N N E S D A M A S C E N U S , Homilia I in Dormitionem B. M. V.: P . G. XCVI,

7 1 9 A.
24

25

Id., D e f i d e orthodoxa, I , IV, c . 1 4 : P . G . X L I V , 1 1 5 8 B .
De laudibus Mariae (inter opera Venantii Fortunati): P. L. L X X X V I I I , 2 8 2 B

et 2 8 3 A .
I L D E F O N S U S T O L E T A N U S , De virginitate perpetua B. M. V.: P . L. X C V I , 5 8 A D .
S. M A R T I N U S I, Epist. X I V : P . L. L X X X V I I , 1 9 9 - 2 0 0 A .
S. A G A T H O : P . L. L X X X V I I , 1 2 2 1 A .
H A R D O U I N , Acta Conciliorum, IV, 2 3 4 ; 2 3 8 : P . L. L X X X I X , 5 0 8 B .
2 0

2 7

2 S

2 9

Acta Pii Pp. XII

631

maculato Beatae Virginis conceptu, Apostolicas Litteras « Cum
praeexcelsa »

3 0

ab hisce verbis exorsum esse, quibus Maria

« Regina » nuncupatur, « quae pervigil ad Regem, quem genuit,
intercedit ».. Quod pari modo Benedictus XIV asseveravit in
Apostolicis suis Litteris « Gloriosae Dominae » in quibus Maria
« Regina caeli et terrae » vocatur, eique Supremum Regem quodammodo suum tradidisse asseritur imperium.

31

Quapropter S. Alfonsus De Ligorio omnia superiorum saeculorum testimonia amplexus, haec piissime scribit: « Quoniam
Maria Virgo ad tam excelsam dignitatem evecta fuit, ut regum
Regis Mater esset, idcirco iure meritoque Ecclesia eam Reginae
titulo decoravit » .

3 2

II

Sacra vero liturgia, quae doctrinae a maioribus traditae et
a christiano populo creditae est veluti fidele speculum, per
omnis aetatis decursum, sive in Oriente, sive in Occidente, caelestis Reginae laudes cecinit perenniterque canit.
Insonant quidem ex Oriente fervidae voces: « O Dei Genetrix, hodie in caelum translata es Cherubim curribus, Tibique
Seraphim ministrant, atque caelestis militiae agmina coram Te
procumbunt

».

:î3

Atque etiam : « O iuste, beatissime (Ioseph), cum ex regali
progenie ortus sis, ex omnibus delectus es sponsus Reginae
purae, quae Iesum Regem ineftabiliter pariet». Itemque:

34

« Hymnum fundam Matri Reginae, ad quam cum gaudio celebraturus accedam, ut eius mirabilia laetus canam... O Domina,
lingua nostra te digne laudare nequit; quia Tu, quae Christum
Regem genuisti, supra Seraphim exaitata es... Salve, o Regina
mundi, salve o Maria, omnium nostrum Domina » .

3 0

3 1

3 2

33

31

3 5

3 5

X Y S T U S IV, Bulla Cum praeexcelsa, d. d. 2 8 Febr. a. 1 4 7 6 .
B E N E D I C T U S X I V , Bulla Gloriosae Dominae, d. d. 2 7 Sept. a. 1 7 4 8 .
S. A L F O N S O , Le glorie di Maria, p. I, c. I, § 1 .
Ex liturgia Armenorum: in festo Assumptionis, hymnus ad Matutinum.
Es Menaeo (byzantino): Dominica post Natalem, in Canone, ad Matutinum.
Officium hymni 'AXÓTIOTOC (in ritu byzantino).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

632

In <( Missali » autem Aethiopico legimus : « O Maria, centrum totius mundi, ... Tu maior es quam Cherubim multis
oculis praediti, et Seraphim sex alis ornati. ... Caelum et terra
omnino plena est sanctitatis gloriae tuae » .

3 6

Concinit autem Ecclesia latina vetustam illam ac dulcis
simam precationem, quae « Salve Regina » nuncupatur, et iucundas antiphonas « A v e , Regina coelorum », « Regina coeli
Iaetare », et eas pariter, quae in Beatae Mariae Virginis festis
recitari solent : « Astitit Regina a dextris tuis in vestitu deau7

rato, circumdata varietate » f « Teque Reginam celebrat potentem terra polusque » ;

38

« Hodie Maria Virgo caelos ascendit :

gaudete quia cum Christo regnat in aeternum » .

3 9

Quibus quidem praeter alia addendae sunt Litaniae Lauretanae, quae populo christiano Mariam Reginam identidem invocandam cotidie suadent. Atque etiam Mariae imperium, quod
caelum terramque complectitur, iam a multis elapsis saeculis
christiani meditari solent, quintum memoria recolentes gloriosum mysterium Marialis Rosarii, quod potest caelestis Reginae
mystica appellari corona.
Ars denique, quae christianis principiis innititur, eorumque
permovetur afflatu, utpote quae ingenuam sponteque editam
christifidelium pietatem fideliter interpretetur, inde ab Ephesino
Concilio, ut Reginam et Imperatricëm Mariam effingit, regio in
solio sedentem, regalibus ornatam insignibus, diademate redimitam, atque Angelorum Sanctorumque Caelitum circumfusam
cohorte, quippe quae non modo in naturae res ac vires dominetur, sed in pravos quoque Satanae impulsus. Iconographia,
ad regiam etiam Beatae Virginis Mariae dignitatem quod attinet, operibus, summo pulcherrimoque artifìcio factis, quovis
tempore ditata est; atque eo usque processit ut divinum Re-

s

* Missale Aethiopieum, Anaphora Dominae nostrae Mariae, Matris Dei.
Brev. Rom., Versiculis sexti Respons.
Festum Assumptionis; hymnus Laudum.
Ibidem, ad Magnificat II Vesp.

37

3S

39

Acta Pii Pp. XII

633

demptorem nostrum, fulgenti corona Matrem suam redimientem, coloribus redderet.
Eiusmodi populari pietati obsecundantes, Romani Pontifices
saepenumero Deiparae Virginis imagines, publica iam veneratione insignes, vel propriis ipsi manibus, vel per sacros ab se
delegatos Antistites, diademate decorarunt.

III
Ut iam supra attigimus, Venerabiles Fratres, cum ex documentis antiquitus a maioribus traditis, tum ex sacra Liturgia,
praecipuum, quo regalis Mariae dignitas innititur, principium
procul dubio est divina eius maternitas. Quandoquidem enim iri
Sacris Litteris de Filio, quem Virgo concipiet, haec sententia
legitur : « Filius Altissimi vocabitur, et dabit illi Dominus Deus
sedem David patris eius et regnabit in domo Iacob in aeternum
et regni eius non erit finis » ,
mini » ,

4 1

4 0

ac praeterea Maria « Mater Do-

nuncupatur, inde facile eruitur ipsam quoque esse

Reginam, quippe quae Filium genuerit, qui eodem momento
quo conceptus est, propter hypostaticam humanae naturae cum
Verbo unionem, Rex, etiam ut homo, erat et rerum omnium
Dominus. Itaque iure meritoque S. Ioannes Damascenus haec
scribere potuit: « Vere omnis creaturae Domina facta est cum
Creatoris Mater exstitit » ;

42

parique modo affirmari potest pri-

mum, qui regium Mariae munus caelesti ore nuntiavit, ipsum
fuisse Gabrielem Archangelum.
Attamen Beatissima Virgo Maria non tantum ob divinam
suam maternitatem Regina est dicenda, sed etiam quia ex Dei
voluntate in aeternae salutis nostrae opere eximias habuit partes. « Quid possit iucundius nobis suaviusque ad cogitandum
accidere — ut Decessor Noster fel. rec. Pius XI scribebat —
quam Christum nobis iure non tantum nativo, sed etiam acqui4 0

L u c . I , 32, 33.

4 1

Ibid. I , 43.

4 2

S. I O A N N E S D A M A S C E N U S , De fide orthodoxa, 1. I V , c. 14: P . G. X C I V , 1158e. B .

Acta

634

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

sito, scilicet Redemptionis imperare? Servatori enim nostro
quanti steterimus obliviosi utinam homines recolant omnes :
" non corruptibilibus auro vel argento redempti estis,... sed
pretioso sanguine quasi Agni immaculati Christi et incontaminati " .
gno "

4 4

43

Iam nostri non sumus, cum Christus " pretio ma-

nos emerit » .

4 5

Iamvero in hoc perficiendo redemptionis opere Beatissima
Virgo Maria profecto fuit cum Christo intime consociata; merito
igitur in Sacra Liturgia canitur: « Stabat Sancta Maria Caeli
Regina et mundi Domina iuxta crucem Domini Nostri Iesu
Christi dolorosa » .

4 6

Quapropter, ut iam media aetate piissimus

S. Anselmi discipulus scribebat, « sicut ... Deus sua potentia
parando cuncta, pater est et Dominus omnium, ita Beata Maria
suis meritis cuncta reparando, Mater est et Domina rerum ; Deus
enim est Dominus omnium, singula in sua natura propria
iussione constituendo, et Maria est Domina rerum, singula
congenitae dignitati per illam, quam meruit gratiam, restituendo » .

4 7

Etenim, « sicut Christus, eo quod nos redemit, spe-

ciali titulo Dominus est ac Rex noster, ita et Beata Virgo,
propter singularem modum, quo ad nostram redemptionem
concurrit, et substantiam suam ministrando, et illum pro nobis
voluntarie offerendo, nostramque salutem singulariter desiderando, petendo, procurando » .

4 8

Quibus ex rationibus huiusmodi argumentum eruitur:

si

Maria, in spirituali procuranda salute, cum Iesu Christo, ipsius
salutis principio, ex Dei placito sociata fuit, et quidem simili
quodam modo, quo Heva fuit cum Adam, mortis principio, consociata, ita ut asseverari possit nostrae salutis opus, secundum
quandam « rëcapitulationem »
48

44

45

46

4 7

4 8

4 9

peractum fuisse, in qua genus

I Petr. I, 1 8 , 1 9 .
I Cor. VI, 2 0 .
Pius X I , Litt. Enc. Quas primas: A. A. S. X V I I , 1 9 2 5 , p. 5 9 9 .
Festum septem dolorum B. Mariae Virg., Tractus.
E A D M E B U S , De excellentia Virginis Mariae, c. 1 1 : P . L. CLIX, 5 0 8 A B .
F. S U A R E Z , De mysteriis vitae Christi, disp. X X I I , sect. II (ed. Vives, X I X ,

327).
«» S . I R E N A E U S , Adv. haer., V, 1 9 , 1 : P . G. VII, 1 1 7 5 B .

Acta PU Pp. XII

635

humanum, sicut per virginem morti adstrictum fuit, ita per
virginem salvatur; si praeterea asseverari itidem potest hanc
gloriosissimam Dominam ideo fuisse Christi matrem delectam
« ut redimendi generis humani consors efïïceretur » ,

5 0

et si reapse

« ipsa fuit quae vel propriae vel hereditariae labis expers, arctissime semper cum Filio suo coniuncta, eundem in Golgotha,
una cum maternorum iurium maternique amoris sui holocausto,
nova veluti Heva, pro omnibus Adae filiis, miserando eius lapsu
1

foedatis, aeterno Patri obtulit » f inde procul dubio concludere
licet, quemadmodum Christus, novus Adam, non tantum quia
Dei Filius est, Rex dici debet, sed etiam quia Redemptor
est noster, ita quodam analogiae modo, Beatissimam Virginem
esse Reginam non tantummodo quia mater Dei est, verum etiam
quod nova veluti Heva cum novo Adam consociata fuit.
Iamvero plena, propria et absoluta significatione, unus Iesus
Christus, Deus et homo, Rex est ; attamen Maria quoque, quamvis temperato modo et analogiae ratione, utpote Christi Dei
mater, socia in divini Redemptoris opera, et in eius cum hostibus pugna in eiusque super omnes adepta victoria, regalem
participat dignitatem. Ex hac enim cum Christo Rege coniunctione splendorem celsitudinemque attingit, qua creatarum rerum omnium excellentiam exsuperat; ex hac cum Christo
coniunctione regalis facultas oritur, qua ipsa potest Divini Redemptoris Regni dispensare thesauros; ex hac denique cum
Christo coniunctione materni eius patrocinii apud Filium et
Patrem eiicitur exhausta numquam efficacia.
Nullum igitur dubium est Mariam Sanctissimam dignitate
sua super omnes res creatas excellere itemque super omnes post
Filium suum obtinere primatum. « Tu denique — ita S. Sophronius — omnem creaturam longe transgressa es ... quid sublimius esse queat hoc gaudio, o Virgo Mater? Seu quid excellen-

50

51

Pius X I , Epist. Auspicatus profecto: A. A. S. X X V , 1933, p. 80.
Pius X I I , Litt. Enc. Mystici Corporis: A. A. S. X X X V , 1943, p. 247.

Acta

636

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

tius esse possit hac gratia, quam tu sola divinitus sortita es ? » .

32

Cui praeconio hanc laudem S. Germanus adiungit: « Superat
creata omnia tuus honor et dignitas; prae angelis maior excellentia tua » .

5 3

Ac S. Ioannes Damascenus eo usque procedit, ut

in hanc exeat sententiam: « Infinitum Dei servorum ac Matris
discrimen est » .

5 4

Ad hunc excellentissimum intellegendum dignitatis gradum,
quem Dëiparens super creata omnia adepta est, considerare
iuvat Sanctam Dei Genetricem iam in primo temporis momento,
quo concepta fuit, tali gratiarum abundantia repletam fuisse,
ut Sanctorum omnium gratiam superaret. Quapropter — ut Decessor Noster fel. rec. Pius IX in Litteris Apostolicis scripsit —
ineffabilis Deus « illam longe ante omnes angélicos spiritus
cunctosque Sanctos, caelestium omnium charismatum copia de
thesauro divinitatis deprompta ita mirifice cumulavit, ut ipsa
ab omni prorsus peccati labe semper libera, ac tota pulchra et
perfecta, eam innocentiae et sanctitatis plenitudinem prae se
ferret, qua maior sub Deo nullatenus intelligitur et quam praeter Deum nemo assequi cogitando potest » .

5 5

Praeterea Beata Virgo non solummodo supremum, post Christum, excellentiae ac perfectionis gradum obtinuit, verum etiam
aliquam illius efficacitatis participationem, qua eius Filius ac
Redemptor noster in mentes et in voluntates hominum regnare
iure meritoque dicitur. Si enim Verbum per Humanitatem assumptam miracula patrat et gratiam infundit, si Sacramentis,
si Sanctis suis tamquam instrumentis utitur ad animorum salutem, cur Matris suae Sanctissimae munere et opere non utatur ad Redemptionis fructus nobis impertiendos ? « Maternum
sane — ita idem Decessor Noster imm. mem. Pius IX — in nos

5 2

S . SOPHRONIUS,
3238 D ; 3242 A .
5 3

S.

In Annuntiationem Beatae Mariae Virginis:

P . G.

G E R M A N U S , Horn. II in Dormitionem Beatae Mariae Virginis: P .

LXXXVII,
G.

XCVIII,

354 B .
5

*
XCVI,
55

S . I O A N N E S D A M A S C E N U S , Horn. I in Dormitionem Beatae Mariae Virginis: P . G.
715 A .
Pius I X , Bulla IneffabiUs Deus: Acta Pii IX, I, p. 5 9 7 - 5 9 8 .

Acta Pii Pp. XII

63.7

gerens animum nostraeque salutis negotia tractans, de universo
humano genere est sollicita, caeli terraeque Regina a Domino
constituta, ac super omnes Angelorum choros Sanctorumque
Caelitum ordines exaitata, adstans a dexteris unigeniti Filii sui
Domini Nostri Iesu Christi, maternis suis precibus validissime
impetrat, et quod quaerit invenit, ac frustrari non potest » .

5 6

Quam ad rem alius Decessor Noster fel. rec. Leo XIII edixit
Beatissimae Virgini Mariae in gratiarum largitione concessam
esse « paene immensam » potestatem;

57

ac S. Pius X adiungit

Mariam hoc munus obire « veluti materno iure » .

5 8

Glorientur itaque omnes christifideles se Deiparae Virginis
imperio subici, quae et regali gaudet potestate et materno flagrai amore.
In his tamen aliisve quaestionibus ad Beatam Virginem spectantibus, curent theologi ac divini verbi praecones ut quasdam
e recto itinere aberrationes devitent, ne in duplicis generis errores inducantur; caveant nempe et sententias fundamento
carentes ac veritatem quadam verborum superlatione excedentes; et nimiam mentis angustiam in singulari illa, omnino excelsa, immo fere divina Deiparae dignitate consideranda, quam
quidem Doctor Angelicus eidem agnoscendam esse docet « ex
bono infinito quod est Deus » .

5 9

Ceteroquin hoc etiam in christianae doctrinae capite, sicut
in aliis, « proxima et universalis veritatis norma » vivum Ecclesiae Magisterium omnibus prostat, quod Christus constituit
<( ad ea quoque illustranda et enucleanda quae in fidei deposito
nonnisi obscure ac veluti implicite continentur » .
66

5 7

Ibid. p . 6 1 8 .
L E O X I I I , Litt. Enc. Adiutricem populi: A.

6 0

8. 8., X X V I I I , 1 8 9 5 - 1 8 9 6 ,

p. 1 3 0 .
5 8

6 9

Pius X , Litt. Enc. Ad diem illum: A. 8. 8. X X X V I , 1 9 0 3 - 1 9 0 4 , p. 4 5 5 .
S. T H O M A S , Summa Theol., I, q. 2 5 , a. 6 , ad 4 .
Pius X I I , Litt. Enc. Humani generis: A. A. 8., X L I I , 1 9 5 0 , p. 5 6 9 .

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium

638

Officiale

IV
E christianae igitur vetustatis monumentis, e liturgicis precibus, ex indito christiano populo religionis sensu, ex operibus
arte confectis, undique collegimus voces quae asserunt Deiparam Virginem regali dignitate praestare; rationes etiam quas
S. Theologia ex divinae fidei thesauro deducendo astruit eandem veritatem prorsus confirmare arguimus. Tot ex allatis testimoniis quasi latissime resonans concentus efficitur qui extollit
regii honoris praecelsum fastigium Dei hominumque Matris,
cui cuncta creata subsunt, quae est « exaltata super choros angelorum ad caelestia r e g n a » .

61

Cum vero, maturo ponderatoque consilio, persuasum Nobis
habeamus magna oritura esse Ecclesiae emolumenta, si quasi
in suo candelabro rutilantior lucerna posita, illa solide probata
veritas manifestior omnibus refulgeat, Apostolica Nostra Potestate decernimus et instituimus festum Mariae Reginae, quod
toto terrarum orbe quotannis die XXXI mensis Maii est celebrandum. Itemque id iubemus ut eodem die humani generis
consecratio Immaculato Cordi Beatae Virginis Mariae iteretur.
In hoc enim magna spes nititur, fore ut felix oriatur aevum,
religionis triumpho et christiana pace serenum.
Quapropter videant omnes ut, ad solium miserationis et
gratiae Reginae et Matris nostrae petituri opem in adversis re^bus. lucem in tenebris, solacium in moerore ac fletu, accedant
maiore quam antea nunc fiducia freti; et quod praecipuum est,
contendant ut ex peccati servitute sese eripiant, atque tantae
Matris regali scéptro, fragranti filiorum immixtum pietati, indeclinabile exhibeant obsequium. Populorum multitudine eius
frequententur templa, celebrentur festa; precatoria eius corona
omnium in manibus versetur; atque in sacris aedibus, in domibus, in valetudinariis, in vinculis publicis, ad eius concinendas laudes vel paucorum christifidelium coetus, vel confería
61

Ex Brev. Rom.: Festum Assumptionis Beatae Mariae Virginis.

Acta PU Pp. XII

639

agmina consociet. Summo in honore sit Mariae nomen, quod
nectare dulcius et gemma quavis pretiosius est; ne quispiam
in ipsum, tanta maiestate decorum et materna gratia venerabile, exsecranda verba coniciat, quod quidem foedi animi indicium est; neve aliquid debita reverentia carens proferre audeat.
Caelestis Reginae nostraeque Matris amantissimae excelsas
virtutes contendant omnes, pro sua cuiusque condicione, suos
in animos suosque in mores vigili actuosoque studio referre.
Inde enim consequetur ut qui christiano nomine censentur,
tantam colentes imitantesque Reginam ac Parentem, tandem
haud fallacis nominis fratres se sentiant, ac pertaesi invidias et
nimium habendi cupiditates, socialem amorem provehant, tenuium iura vereantur, pacem diligant. Neve igitur quisquam
se putet Mariae filium, facile in eius praesentissimam tutelam
accipiendum, nisi ad eius exemplar iustum, mitem et castum
se praestiterit, et verae notae fraternitatis studium non laedendo et nocendo, immo iuvando et solando, contulerit.
Sunt in nonnullis orbis terrarum regionibus qui ob christianum nomen per iniuriam vexantur atque divinis humanisque
libertatis iuribus destituuntur; quae ad arcenda mala nihil
adhuc valent iustissimae expostulationes atque iteratae querelae. Ad insontes afnictosque filios convertat misericordes oculos
suos, quorum lumen tempestates nimbosque serenando depellit,
potens rerum aevorumque Domina, quae novit virginei pondere pedis pacare proterva; atque illis haud sero concedat ut
libertate tandem debita fruentes, publica religionis officia obire
queant ; atque dum Evangelii causae inserviunt, concordi opera
et egregiis virtutibus, quae inter dura in exemplum fulgent,
terrestrium quoque civitatum robori et incrementis prosint.
Opinamur etiam id, quod per Encyclicas has Litteras instituimus festum, quo luculentius omnes agnoscant ac studiosius
venerentur Deiparae clemens maternumque imperium, multum
ad id conferre posse ut gentium pax, quam res anxietatis
plenae cotidie fere conturbant, servetur, solidetur, perenne!.
Nonne ea arcus est ad Deum positus in nubibus, paciferi foe-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

«4©
devis

signum?

62

Officiale

« Vide arcum, et benedic eum qui fecit illum,

valde speciosus est in splendore suo : gyravit caelum in circuitu
gloriae suae, manus Excelsi aperuerunt illum » .

6 3

Quisquis igi-

tur est qui caelestium hominumque Dominam colit, — nemo
autem se solutum arbitretur ab hoc impendendo grati amantisque animi tributo— praeséntissimam invocet Reginam, sequestranti pacis; in honore habeat, ac tueatur pacem, quae minime
est impunita nequitia, minime infrenata libertas, sed sub divinae voluntatis nutu et imperio bene ordinata concordia; ad
quam tegendam et augendam materna Mariae Virginis hortamina et iussa impellunt.
Plurimum cum optemus, ut Regina Materque Christiani populi haec vota nostra suscipiat et sua hilaret pace concussas
odiis terras, et nobis omnibus Iesum post hoc exsilium ostendat,
qui erit pax et gaudium nostrum perpetuum; vobis, Venerabiles
Fratres, et gregibus vestris, omnipotentis Dei auxilii auspicem,
nostraeque caritatis testem, apostolicam Benedictionem peramanter impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, in Festo Maternitatis Beatae Mariae Virginis, die xi mensis Octobris anno
Pontificatus Nostri sexto decimo.

PIUS P P . XII

Cfr. Gen. I X , 13.
Eccli. X L I I I , 12-13.

MDCCCCLIV,

Acta PU Pp

CONSTITUTIONES

XII

641

APOSTOLICAE

I
MANIZALENSIS
IN COLUMBIANA REPUBLICA NOVA ERIGITUR ECCLESIASTICA PROVINCIA, QUAE,
A MANIZALENSI EPISCOPALI SEDE, AD METROPOLITANAE ECCLESIAE GRADUM
ET DIGNITATEM EVEHENDA, MANIZALENSIS NUNCUP ABITUR.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Ob arduum, quod divinitus accepimus officium, Ecclesias omnes,
quotquot in terrarum orbe sunt, regendi ac gubernandi, Nostrum est
maxima cum diligentia disponere ut singularum Ecclesiarum, quae
longe lateque per universum terrarum orbem diffusae sunt, ordinationi
et administrationi ita prospiciatur, ut Christiana res magis magisque floreat. Quod nunc Nobis agendum esse videtur de Manizalensi dioecesi, quae
est in Columbiana Republica posita. Haec enim ut ad dignitatem et
honorem archiepiscopalis Sedis Metropolitanae eveheretur et ut in regione quam in vulgus Caldas appellant nova Provincia ecclesiastica constitueretur ab hac Apostolica Sede postulaverunt venerabiles Fratres
Iesus Martínez Vargas, Episcopus Armeniensis, et Balthassar Alvarez
Restrepo, Episcopus Pereiranus. Qua de re Nos, de sententia venerabilis Fratris Pauli Bertoli, Archiepiscopi titulo Mcomediensis eiusdemque Apostolici in Columbiana República Nuntii; itemque de sententia
dilecti Filii Nostri Ohrisanthi S. R. E. Cardinalis Luque, Archiepiscopi Bogotensis et venerabilis Fratris Ioachimi García et Benitez,
Archiepiscopi

Medellensis,

ac denique eorum,

quorum interest vel

interesse possit, consensum supplentes; re mature perpensa, suprema
apostolica Nostra potestate haec, quae sequuntur, decernimus. Manizalensem Sedem ad archiepiscopalis Ecclesiae Metropolitanae gradum et dignitatem evehimus, eique, igitur, eadem tribuimus iura et
onera, quae sunt ceterarum eiusdem dignitatis Ecclesiarum propria.
Simili modo eius Praesulibus iura tribuimus,
é l - A C T A , rol. X X I , n . 15. - 18-11-1954.

privilegia,

onera

et

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

642

obligationes, quae solent et aliis Metropolitis competere. In quorum
Praesulum iuribus potestas etiam erit ferendae ante se Crucis, intra
suae dioecesis fines, et pallio utendi, cum illud in Sacro Consistorio expostulatur! et obtentum fuerit. Quae omnia propterea nunc primum tribuuntur venerabili Fratri Aloisio Concha, qui adhuc summa cum laude
Manizalensem Ecclesiam rexit, quemque Nostris hisce Litteris ad Archiepiscopatus honorem ac dignitatem perducimus et ita erectae Ecclesiae Manizalensi Archiepiscopum praeficimus et Pastorem. A metropolitico autem iure Archiepiscopi Medellensis dioeceses Armeniensem
et Pereiranam harumque Sacrorum Antistites pro tempore exsistentes
eximimus atque memorati Manizalensis Archiepiscopi metropolitico iuri
perpetuo subicimus ad normam iuris communis. Novam igitur ecclesiasticam Manizalensem Provinciam, una cum eiusdem nominis archidioecesi, Armeniensis et Pereirana dioeceses, tamquam suffraganeae, constituent.

Novae

autem

huius

ecclesiasticae

Provinciae

fines

iidem

erunt, qui omnium dioecesium, quibus exinde constat. Proinde Medellensis
constabit:

ecclesiastica
Medellensi,

Provincia
scilicet,

in

posterum

Antioquiensi,

quattuor

Iericoënsi

dioecesibus
et

Sanctae

Rosae de Osos. Haec autem omnia, quae supra statuimus, venerabilis

Frater

Paulus

Bertoli,

Archiepiscopus

titulo

Nicomediensis

idemque in Columbia Apostolicus Nuntius exsequenda curabit vel is
qui eo tempore, quo haec decreta exsecutioni mandabuntur, Nuntiaturae Columbianae praeerit; quos propterea omnibus necessariis vel opportunis facultatibus instructos volumus, etiam alii cuilibet viro, si
opus fuerit, subdelegandis, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Oneri erit praeterea eidem venerabili Fratri peractae exsecutionis
documenta conficere eorumque fide digna exemplaria, cum primum poterit, ad "Sacram Congregationem Consistorialem transmittere.
Has vero Litteras firmas, validas et efficaces esse et fore suosque plenos et integros effectus obtinere atque ab omnibus ad quos spectat observari volumus ac decernimus. Quod si quis super his a quolibet, quavis auctoritate, sciens vel insciens contigerit attentari, id prorsus irritum erit et inane, contrariis quibuslibet non obstantibus, quibus omnibus per has Litteras derogamus. Nemini vero haec voluntatis Nostrae
documenta vel scindere vel corrumpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive impressis typis sive manu exaratis, quae
sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque
ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda
erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae decreta Nostra
in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat

Acta

PU Pp.

XII

643

se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum
iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die decimo mensis Maii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
OELSUS Card. COSTANTINI

j $ i Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

S. R. E. Cancellarius

S.

Congr.

Consistorialis a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit.
Silvius

Sericano,

Proton.

Regens

Seleuc, Decanus Proton. Apost.

Apost.

Loco £B Plumbi
Reg.

in

Cane.

Ap.,

tab.

LXXXVIII,

n.

09.

II

CALABOCENSIS - S. C H R I S T O P H O R I IN V E N E Z U E L A
(S. F E R D I N A N D I A P U R E N S I S )
A DIOECESIBUS CALABOCENSI ET S. CHRISTOPHORI IN VENEZUELA PARS SEPARATUR ET IN NOVAM ERIGITUR PRAELATURAM (( N U L L I U S DIOECESIS )), QUAE
S. FERDINANDI APURENSIS NUNCUPABITUR.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Providentissimo Kedemptoris consilio ducti, qui ad omnes regiones
et populos evangelicae nuntios veritatis mitti voluit, Nos, eius hisce
in terris gerentes vices, sollicito curamus studio ut sancta Ecclesia magis magisque dilatetur omnesque homines fidenter amplectatur. Qua de
re, libentissime cedendum esse putamus precibus venerabilis Fratris
Armandi Lombardi, Archiepiscopi titulo Caesariensis Philippi et in
Venetiolana Republica Apostolici Nuntii, qui, ut religiosae fidelium
curationi in regione vulgo « Apure » degentium aptius consuleretur, una
cum civili auctoritate ab hac Romana Sede postulavit ut post certa distracta territoria e dioecesibus Calabocensi et S. Christophori in Venezuela, nova in eadem regione Praelatura « nullius dioecesis » erigere-

644

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

tur. Sententia igitur audita venerabilium Fratrum Antonii Ignatii Camargo, Calabocensis Episcopi, atque Alexandri Fernández-Feo Tinoco,
Episcopi S. Christophori; consensu praeterea eorum omnium suppleto,
quorum haec intersint; post rem attentissima, qua par erat, diligentia
consideratam, et certa ideo scientia eorum quae decreturi sumus, de
apostolica Nostra potestate haec quae sequuntur statuimus. A Calabocensi dioecesi territorium separamus, quod civiles districtus, a populo
(( Achaguas », <( Muñoz » et « San Fernando » appellatus, complectitur ;
item ex Ecclesia S. Christophori in Venezuela eam partem seiungimus
quae finibus civilis districtus vulgo « Páez » terminatur ; quas diductas
regiones, in territorium totius Status de « Apure » patentes, in novae
Praelaturae « nullius dioecesis » formam redigimus, Sancti Ferdinandi
Apurensis appellandam Cuius novae Praelaturae sedem in urbe Sancti
Ferdinandi statuimus atque curiale templum, ibidem S. Ferdinando
Eegi sacrum, ea dignitate, honore privilegiisque decoramus, quibus omnes exornantur per terrarum orbem praelatitiae aedes; atque eius pariter pro tempore Praesules iisdem iuribus praeditos volumus iisdemque
oneribus obstrictos, quae Praelatis « nullius dioecesis » sunt propria.
Hanc praeterea S. Ferdinandi Apurensis Praelaturam suffraganeam facimus metropolitanae Ecclesiae Caracensi, eiusdemque Praelatos Archiepiscopo metropolitae Caracensi subicimus. Cum autem provida mater
Ecclesia sollertissime curet ut iuvenes, qui divino quodam instinctu ad
sacrum contendunt sacerdotium, omni instituantur diligentia, volumus
ut seminarium saltem elementarium quam primum erigatur, ad normam tamen sacrorum canonum et iuxta leges a S. Consilio Seminariis
studiorumque Universitatibus praeposito statutas, ex quo aptissimi quique iuvenes eligantur Romamque mittantur ut in Pontificio Collegio
Piano Latino Americano philosophiae ac theologiae studiis ingenium
exponant suum. Mensam vero praelatitiam, quam vocant, constituent
sive bona quae e partitione bonorum episcopalium mensarum Calabocensis et S. Christophori in Venezuela novae huic obvenient Praelaturae, sive Curiae emolumenta, si qua sint, sive denique a fidelibus oblata
dona; quod tamen spectat ad bonorum divisionem, diligenter serventur
iussa canonis 1500, Iure Canonico descripta. Quod pariter attinet ad
Praelaturae regimen et administrationem, ad Vicarii Capitularis seu
Administratoris, sede vacante, electionem, ad fidelium et sacerdotum
iura et onera aliaque huiusmodi, ea iubemus quae Iure Canonico statuuntur; et simul ac hae Litterae Nostrae suum obtinuerint effectum,
eo ipso clerici Ecclesiae illi censeantur ascripti, in cuius finibus legitime
degunt. Iubemus denique ut omnia documenta et acta quae ad hanc

Acta Pii Pp. XII

645

Praelaturam quavis ratione respiciant, ab episcopalibus Curiis Calabocensi et S. Christophori in Venezuela quam primum mittantur ad eiusdem Praelaturae Curiam, in cuius tabulario posthae servabuntur. Ut
.autem ea quae Nostris hisce Litteris praecipimus ad rem adducantur,
venerabilem, quem supra diximus, Fratrem Armandum Lombardi deligimus, vel eum qui, eo tempore quo haec decreta fient, Venetiolanae praeerit Nuntiaturae, cui propterea necessarias ad id potestates damus, cuilibet subdelegandas viro, qui tamen ecclesiastica dignitate sit praeditus*.
Iubemus praeterea ut hoc confectum negotium in acta referatur, quorum
fide digna exempla ad S. Congregationem Consistorialem quam primum
mittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos
ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta^
eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderetur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die septimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri
sexto decimo.
Pro S. Ii. B. Card. S. Congr. Consistorialis
Pro S. R. E. Cancellario

a Secretis

£ß CLEMENS Card. MICAEA

s$i IOSEPHUS Card. PIZZAEDO

Sacri Collegii Subdecanus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuc, Decanus Proton. Apost ~
Albertus

Serafini,

Proton.

Apost.

Loco £ß Plumbi
In Ap.

Cane,

tab.,

Vol.

LXXXVIII,

n.

H.

Acta Apostolicae Sedis -*- Commentarium Officiale

646

III
BANGUENSIS
(BANGASSUENSIS)
AB APOSTOLICO BANGUENSI VICARIATU QUAP3DAM TERRITORII PARS SEPARATUR
EX QUA NOVA

EFFICITUR

PRAEFECTURA

APOSTOLICA,

(( BANGASSUENSIS ))

NUNCUPANDA.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Cum pro certo habeamus Ecclesiae sanctae commodis aptius provideri
posse si labores inter plures dividantur sacros Pastores, Nobis opportunum videtur, cum res id postulet, latius patentia territoria, supremae
Nostrae subiecta auctoritati, partiri ac novas exinde condere Sedes.
Quo Nos ducti consilio, cum venerabilibus Fratribus Nostris S. E. E.
Cardinalibus S. Congregationi Fidei Propagandae praepositis visum sit
in Africa Aequatoriali Gallica Christi religionis incrementis satius prospici, si Apostolici Banguensis Vicariatus, qui nimis late patet, peracta
divisione, nova erigatur Apostolica Praefectura, libentissime probamus
ac confirmamus quod de hac re idem S. Consilium Christianae Fidei
Propagandae faciendum esse censuit. Audita igitur sententia venerabilis Fratris Marcelli Lefebvre, Archiepiscopi titulo Arcadiopolitani, in
Europa, atque Apostolici in Africa Gallica Delegati ; re attentissimo animo considerata atque propterea certa scientia eorum quae acturi sumus; consensum pariter supplentes eorum quorum res quavis intersit
ratione, de suprema et apostolica Nostra potestate haec quae sequuntur
decernimus ac statuimus. Ab Apostolico Banguensi Vicariatu totum
territorium distrahimus duarum regionum civilium, quarum nomina
vulgo « Basse-Kotto » et <( Mbomou », quaeque districtus civiles vulgo
« Mobaye )), « Alindao », « Kembe », « Bangassou », « Ouango », « Bakouma », « Rafay », « Zemio » atque « Obo » complectuntur. Quibus regionibus Apostolicam Praefecturam erigimus et constituimus, quae posthac Bangassuensis nuncupantur ; cuius fines iidem erunt ac territoriorum de quibus mentionem fecimus. Eam vero regendam tradimus, ad
Nostrum tamen et Sanctae Sedis nutum, Sodalibus a Sancto Spiritu,
qui iam ibi sollerter allaborant. Novae Apostolicae Bangassuensi Praefecturae eiusque pro tempore Praesulibus omnia concedimus iura, privilegia et honores, quibus ceterae Praefecturae earumque Praesules per

Acta Pii Pp. XII

647

terrarum orbem fruuntur ; quos tamen volumus iis etiam oneribus atque
officiis obstrictos, quibus ceteri onerantur. Ut autem ea quae Nostris
hisce Litteris iubemus efficiantur, venerabilem Fratrem Marcellum Lefebvre deligimus vel eum qui eo tempore quo haec decreta ad rem adducentur Apostolicae in Africa Gallica Delegationi praeerit ; cui vero contigerit hoc exsequendum opus, illi necessarias ad id potestates facimus
cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro qui ecclesiastica dignitate
polleat. Praecipimus vero ut confectum negotium in acta referatur, quorum flde digna exempla ad S. Consilium Fidei Propagandae quam primum mittantur.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur si ostenderentur.
Qua Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo
detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quarto decimo mensis Iunii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus
Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

S. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

i

Cancellariam Regens

Alfonsus Carinci, Archiep. tit.
Albertus

Serafini,

Proton.

Apost.

Loco © riumbi
In

Cane.

Ap.

tab.,

vol.

LXXXVIII.

n.

96.

Seleuc, Decanus Proton. Apost.

648

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

Officiale

IV

HUELVENSIS
IN CATHEDRALI TEMPLO HUELVENSI CANONICORUM COLLEGIUM CONSTITUITUR.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Cum sit proprium Ecclesiae non modo hominibus, errore deceptis,.
suavissimae veritatis lumen ostendere, verum etiam altissimi Dei honorem omnimodis quaerere et promovere, Nos, qui divina voluntate ad
verticem sacerdotalis imperii evecti sumus, nihil antiquius habemus quam
curare ut in Ecclesia sancta ii sacerdotum coetus constituantur et floreant quibus propositum est sive maiestatem divini, cultus augere, sive
Episcopis opera et consilio in gravioribus dioecesis negotiis adesse. Qua
de re, cum venerabilis Frater Petrus Cantero Cuadrado, Episcopus
Huelvensis, enixe postulaverit ab hac Apostolica Sede ut in sua dioecesi
Canonicorum Collegium conderetur, Nos magna spe fore id et Huelvensi Ecclesiae decori et Episcopo utilitati, libentissimo animo exhibitis
precibus concedimus. Id igitur ratum habentes et confirmantes quod
S. Congregatio Consistorialis, audito consilio venerabilis Fratris Hildebrandi Antoniutti, Archiepiscopi titulo Synnadensis in Phrygia, eiusdemque in Hispania Apostolici Nuntii, censuerit esse faciendum; consensum insuper eorum supplentes qui in hoc negotio aliquid iuris se
arbitrentur habere; re mature considerata, de apostolica Nostra potestate ea quae sequuntur statuimus et decernimus. In cathedrali templo
Huelvensi Canonicorum Collegium his Litteris constituimus. Cui, uti
par est, omnia concedimus iura, honores, potestates, privilegia, quae ad
normam iuris communis et ceteris eiusdem dignitatis coetibus tribuuntur ; volumus tamen idem Collegium iisdem quoque oneribus et obligationibus teneri. Huelvense Collegium Canonicorum quinque constabit
Dignitatibus, quae dicuntur, decano videlicet, archipresbytero, archidia-

Acta Pii Pp. XII

64$

cono, cantore et magistro scholae ; et quattuor Canonicis, de officio nuncupatis, quorum alter munere theologi fungetur, alter expiandis populi
admissis deputabitur, ad normas iuris communis ; septem tandem aliis
Canonicis. Cum tamen oporteat eos qui in Episcopi senatum adsciscuntur a ceteris discriminari, concedimus ut Dignitates et Canonici tamquam vestes chorales deferant : pileolum et biretum viridi ornatum fioccuto, ac lineum amiculum manicatum, quod nominatur rochetum ; aestivo vero tempore, mozetam rubri coloris cum cuculio pariter rubro; hiemali autem, cappam magnam nigri coloris rubro colore subsutam et rubris ocellis fibulisque distinctam. Quod ad divina officia peragenda spectat, volumus ut ea persolvantur ad Codicis Iuris Canonici normam.
Dignitatum assignatio ab una Sede Apostolica fiet ; ceterorum vero Canonicatuum ab Episcopo Huelvensi, salvis tamen iis praescriptis quae
sive Codice I. C. continentur sive Conventione, inita inter S. Sedem et
Hispanicam Nationem die decimo sexto mensis Iulii anno millesimo nongentesimo quadragesimo sexto. Canonicorum autem beneficia, seu praebendae, ea pecunia seu dote constituentur, quae a civili potestate assignabitur. Cum denique Consultores dioecesani loco Canonicorum electi
sint, patet eos, electo Canonicorum senatu, a suo munere statim cessare. Quae vero his Litteris decrevimus ea exsequenda curabit venerabilis Frater Hildebrandus Antoniutti, quem memoravimus, vel ille qui eo
tempore quo negotium ad rem adducetur Hispanicae praeerit Nuntiaturae. Qui vero mandata perficiet, ei omnes potestates agendae rei facimus, quas poterit alii quoque viro subdelegare dummodo in ecclesiastica
dignitate constituto. Idem, onus habebit documenta exarare et sinceris
exemplis ad S. Congregationem Consistorialem quam primum transmittere. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea
haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ;
quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive
manu exaratis, quae sigillum praeferant viri in ecclesiastica dignitate
constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem
omnino habenda erit fides quae hisce haberetur, si ostenderentur. Qua«
Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo de-

650

Acta

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

trectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die quarto mensis Iulii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
gß Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

CELSUS Card. COSTANTINI
-S. R. E

S. Congr. Consistorialis a Secretis

Cancellarius

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Franciscus Hannibal Ferretti, Proton. Apost.
Albertus

Serafini,

Proton.

Apost.

L o o Q* Plumbi

In Cane. Ap. tab..

vol.

LXXXIX, n. 20.

LITTERAE APOSTOLICAE
TITULUS

AC

N I E N S I B.

PRIVILEGIA
MARIAE V.

BASILICAE
SACRAE,

MINORIS

ORDINI

CONFERUNTUR

SERVORUM

MARIAE

ECCLESIAE

BONO-

CONCREDITAE.

P I U S PP. XII
Ad perpetuam rei memoriam. — Decus urbis Bononiae perhibetur
Deiparae sacrum Templum « Servorum Mariae », quod antiquitate, mole, artificiosis operibus ac praesertim religione maxime commendatur.
Etenim, saeculo xiv, ad Gothici structurae generis rationem, Andrea a
Faventia, Priore Generali Ordinis Servorum Mariae, architecto, exaedificatum, patet in longitudinem

LXXII

fere passus, in latitudinem autem

fere x x m , cui continens por ficus omnium laudibus praedicatur ; accedit quod praeclaris sepulcrorum monumentis, ectypis, signis, imaginibus pictis est ornatum. In quibus summam habent admirationem simulacra, quae Ioannes Gualtieri, cui nomen adiectum « Oimabue »,
Ioannes Franciscus Barbieri, Guido Reni aliique pingendi artifices
eximia colorum venustate expressere. Quod autem in praecipua est laude
ponendum, frequentes sodales Ordinis, quem diximus, in Templi sacris
officiis versantur et Christifidelium multitudo, eo accedens, studio fertur rerum divinarum. Qui peculiari religione Virginem Mariam Perdolentem, cuius insignis ibi asservatur imago, et Christi de cruce penden-

651

Acta PU Pp. XII

x

tis effigiem prosequuntur. Nec deest sacra magni pretii supellex et reliquiarum copia, adeo ut hoc Templum, in publicis Italiae monumentis
ascriptum, dignum videatur quod pontificiis honoribus cumuletur. His
omnibus cum animo reputatis, dilectus filius Procurator Generalis Ordinis Servorum Mariae submisse a Nobis petiit ut sacram Aedem, quam
laudavimus, Basilicae Minoris nomine ac iure, Mariano hoc vertente
anno, donaremus. Nos autem, qui nihil antiquius habemus quam ut Caelorum Reginae omnem quem possumus honorem adiungamus, vota huiusmodi, Dilecti Filii Nostri Iacobi Sanctae Romanae Ecclesiae Presbyteri
Cardinalis Lercaro, Bononiensium Archiepiscopi, amplissima commendatione suffulta, libenti animo statuimus explere. Quapropter ex Sacrae
Bituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura deliberatione
Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi
perpetuumque in modum, Ecclesiam Bononiensem, Deo in honorem Almae Deiparae consecratam et Ordinis Servorum Mariae creditam, titulo
et honore Basilicae Minoris exornamus, omnibus adiectis iuribus ac privilegiis quae Templis, hoc nomine insignibus, rite competunt. Contrariis quibusvis non obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes
praesentes Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere ; illisque ad quos spectant, seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari; sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis,
auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter contigerit attentari.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die
XVII

mensis Martii, anno

MDCCCCLIIII,

Pontificatus ^Nostri sexto decimo.

De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO

a

BRUGNOLA

Brevibus

Apostolicis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

652

Officiale

EPISTULAE
I
AD E M U M P. D. HENRICUM TIT. S. PETRI IN MONTE AUREO S. R. E. PRESB. CARDINALEM

PLA

Y

DENIEL,

ARCHIEPISCOPUM

TOLETANUM,

QUI

LEGATUS

DELIGITUR AD CONVENTUM MARIALEM E TOTA HISPANIA CAESARAUGUSTAE
INDICTUM.

PIUS PP. XII
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Ineunte
mense proximo Octobri, ut libenti animo cognovimus, Marialis Congressus ex universa Hispaniae natione Caesaraugustae sollemniter celebrabitur. Ista profecto in urbe exstat perantiquum sanctuarium Nostrae Dominae a Columna nuncupatum, quod a priscis Ecclesiae saeculis indigenae et peregrini religiosissime venerantur. Qui quidem Conventus in honorem Beatae Mariae Virginis, sacrarum caerimoniarum
splendore, totius Hispaniensis episcopatus praesentia, maxima cleri populique frequentia, doctrinae evolvendis argumentis, morum inculcandis praeceptis, consecratione Hispaniae, quae Immaculato Deiparae Coiài ab ipso nationis Capite peragetur, insignis futurus esse portenditur.
Quoniam igitur statuta celebritas ad pietatem fidelium erga caelestem
Matrem excitandam non parum conferre poterit, non modo eiusdem
studia et apparatus paterne dilaudamus, verum etiam sollemnibus ipsis
adesse ac praeesse exoptamus. Te itaque, Dilecte Fili Noster, qui, Romanae purpurae magnificentia conspicuus, nobilissimam istam sedem
metropolitanam regis, Legatum Nostrum deligimus ac renuntiamus, ut,
Nostram gerens personam, Congressionis Marianae Caesaraugustae proxime habendae coetibus ritibusque praesideas. Neque dubitamus, quin
honorifico tibi collato munere ita sis perfuncturus, ut genti Hispanicae
profectum, Nobis gaudium, tibi ubertim promerita compares. Quo autem
eadem sollemnia maiores spirituales fructus christiano populo afferre
queant, tibi ultro facultatem concedimus, ut, praefinita die, post Sacrum pontificali ritu peractum, adstantibus fidelibus nomine Nostro
Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Caelestium interea donorum conciliatrix et praenuntia, peculiarisque Nostrae caritatis testis

Acta Pii Pp. XII

653

esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, egregio Archiepiscopo Caesaraugustano, iisque universis, qui in unum conventuri
sunt, peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x i v mensis Septembris,
anno

MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
PIUS PP. X I I

II
AD E M U M

P.

NALEM

D.

ANGELUM I O S E P H U M TIT.

RONCALLI,

VENETIARUM

S.

PRISCAE S.

PATRIARCHAM,

R.

QUEM

E.

PRESB.

LEGATUM

CARDIMITTIT

A D M A R I A L E M C O N V E N T U M E TOTA L I B A N I N A T I O N E I N B E R Y T E N S I U R B E I N DICTUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Proximo Octobri mense, ut laeto animo intelleximus, in perantiqua Berytensi urbe, Congressio Marialis ex omni Libanensi natione concelebrabitur. Hoc enim anno, Deiparae Immaculatae peculiariter dicato, decem implentur lustra, ex quo sanctuarium Harissense, cui titulus « Nostra Domina de Libano », sub pia Maronitarum custodia, in honorem
Beatae Mariae Virginis sine labe conceptae conditum

est.

Fideles

autem catholici haud parvo numero et etiam turmatim ad illud templum accedunt, cultuque singulari caelestem Matrem ubique prosequuntur, ut eius favorem ac patrocinium sibi comparent, inque aerumnis atque angustiis huius vitae erigantur, ipsumque Nostrae Dominae
nomen apud ceteros quoque Libanenses magno in honore habetur. Proximus igitur Congressus Marianus minime dubitamus, quin religioni
ac pietati populi haud parvum afferat incrementum. Quare nihil gratius acceptiusque ducimus, quam ut indictae celebrationi auctoritate et
praesentia quadam Nostra splendorem addamus. Te itaque, Dilecte
Fili Noster, qui Patriarchalem sedem in perinsigni Venetiarum urbe
tenes, quique Romanae purpurae magnificentia nites, Legatum Nostrum per hasce Litteras eligimus ac renuntiamus, ut Nostram gerens
personam, Congressioni Marianae e tota Libani natione Beryti propediem ineundae sollemniter praesideas. Tibi insuper facultatem concedimus, ut, constituta die, post Sacrum pontificali ritu peractum, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas^ plena-

Acta

654

Apostolicae

SeûÀs

-

Commentarium

Officiale

riam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus
lucrandam. Supernarum interea gratiarum conciliatrix et nuntia, peculiarisque Nostrae caritatis testis sit Apostolica Benedictio, quam
tibi, Dilecte Fili Noster, iisque universis, qui Congressioni quoquo
modo favebunt, amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x x mensis Septembris,
anno

MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I

III
A D E X C M O S P P . D D . A N T I S T I T E S S A C R O S E T C H R I S T I F I D E L E S LUCANENSIS N A T I O N I S , , O B C O N V E N T U M M A R I A L E M I N B E R Y T E N S I URBE INDICTUM.

P I U S PP. X I I
(( Je me suis élevée comme le Cèdre du Liban et comme le cyprès sur
la montagne de Sion... Venez à moi vous tous qui me désirez et rassasiezvous de mes fruits

Ces paroles de l'Ecriture, que la liturgie applique

à la Bienheureuse Vierge Marie, Nous reviennent à la mémoire au moment où Nous avons la joie de Nous adresser à vous, chers fils et chères
filles de la noble nation libanaise, qui êtes assemblés, dans les fastes et
la ferveur d'une grandiose cérémonie, pour célébrer avec l'Eglise universelle le centenaire de la définition du Dogme de l'Immaculée Conception. Oui, allez à Marie, élevez vos cœurs vers elle, implorez l'abondance
de ses grâces, dans la confiance filiale que la Mère du Sauveur, qui vécut
ici-bas sous le même ciel pur et profond de l'Orient, jette encore sur
votre terre un regard de particulière complaisance. L'Eglise elle-même
n'évoque-t-elle pas vos sommets du Liban comme une terre d'élection
pour la louange de la Vierge? C'est là que l'Esprit-Saint la contemple et,
ravi par la splendeur de sa pureté immaculée, c'est de là qu'il l'appelle
à sa céleste gloire : « Viens du Liban, ô ma bien-aimée, et tu seras couronnée )).

2

Le rare privilège qui unit ainsi le nom de votre patrie au culte de la
Vierge Marie vous crée à tous un devoir pressant de répondre, avec plus
de fidélité encore, à ses appels maternels. Et Nous aimons à penser que
les solennités de votre Congrès Mariai National, que Nous avons tenu
1

Eccl. 24, 17-26.

2

Cant. 4, 8.

Acta Pii Pp. XII

655

à présider en la personne de Notre Légat, Notre cher Fils le Cardinal
Patriarche de Venise, ne seront pas sans raviver et accroître en vos
âmes une dévotion éclairée, forte et durable à la Vierge Immaculée.
Depuis le 30 Mai dernier, d'ailleurs, chants et prières n'ont cessé de
monter en son honneur sur les chemins et dans les églises du Liban,
au cours du glorieux cheminement de la statue du Sanctuaire de Harissa
à travers monts et vallées, villes et villages. Et le cœur maternel de la
Vierge aura tressailli de joie au spectacle de tant d'âmes purifiées par
les sacrements, de tant de vies à nouveau consacrées au service de son
divin Fils ; il se sera ému de la ferveur des foules chrétiennes et même
de l'empressement de toute la population à participer à sa louange.
Une telle piété mariale est un gage d'espérance pour votre cher pays.
Les jeunes y puiseront un indéfectible attachement à l'idéal de pureté
que Marie propose à l'humanité blessée par le péché, et, en invoquant
le secours de Celle qui écrasa la tête du serpent, ils sauront vaincre les
assauts répétés de la tentation. Les pères et mères de famille voudront
placer leur foyer sous sa garde et méditer les exemples de la Sainte
Famille de Nazareth. Les militants de l'Action Catholique tourneront
leurs regards vers Marie, qui est la voie la plus sûre pour porter les
âmes à Jésus, et ils imploreront, par son intercession, les grâces divines sans lesquelles leur action demeurerait stérile. Que les prêtres
surtout, et toutes les âmes consacrées, se souviennent qu'en la personne de Saint Jean, Jésus mourant leur a confié sa Mère : qu'ils
l'entourent d'une vénération croissante, unis plus que jamais, à travers la féconde diversité de leurs rites, par un commun amour pour
la Vierge Sainte et un même désir de propager son culte. Et sur
la vie sociale de votre patrie la Mère du Dieu Sauveur fera rayonner
l'idéal de son Fils, son message de charité et de fraternité, de vérité et
de justice. Celle que d'âge en âge les générations proclament Bienheureuse, demeure l'honneur de la femme, l'espérance du pauvre, la consolation des affligés et des opprimés; elle demeure, comme au temps du
Boi Achaz, le signe de la miséricorde divine : « Voici qu'une Vierge
3

concevra et elle enfantera un fils... » . Aujourd'hui encore, si vous êtes
attentifs et fidèles à ses enseignements, elle sera un signe de salut pour
vos vénérables chrétientés d'Orient.
Tout le passé de vos antiques communautés chrétiennes atteste d'ailleurs les longues traditions de votre piété filiale envers la Très Sainte
Vierge Marie. N'est-ce pas à Ephèse, sur la terre d'Orient, que Marie
reçut l'officielle reconnaissance par l'Eglise de sa maternité divine, cette
3

Is. 7, 14.

Acta Apostolicae

•656

Sedis -

Commentarium

Officiale

prérogative suprême qui implique en son inépuisable richesse le privilège de F Immaculée Conception, célébré en cette Année Mariale. A l'illustration de ce double et glorieux mystère, les Pères de l'Eglise Orientale ont grandement contribué et c'est votre honneur de n'avoir jamais
cessé de proclamer que la Mère de Dieu fut, dès le premier instant,
préservée de la faute originelle.
Cette même foi, toujours vivante, maintenue dans sa pureté et son
intégrité au cours des siècles malgré tant d'épreuves, inspira, il y a cinquante ans, à l'un de vos grands patriarches l'heureuse idée de mettre
comme un sceau à ce culte mariai séculaire en élevant sur la colline de
Harissa, au cœur même de votre beau pays, un monument votif à la
gloire de l'Immaculée. Non moins suggestif est le titre de « Notre-Dame
du Liban » que vous avez voulu donner à ce sanctuaire national ; aux
générations futures il rappellera la place souveraine de Marie dans les
destinées de votre patrie, et il sera, aux heures sombres, le céleste paratonnerre qui détournera de votre ciel les nuages de discorde ou de division qui tenteraient de l'obscurcir.
Unanimes dans votre foi en Marie, fraternellement unis sóus son manteau maternel, persévérez fermement dans la voie où vous vous engagez
aujourd'hui. Cette Année Mariale a vu surgir un peu partout dans le
monde, — et ce Nous est une joie profonde, — des légions d'âmes mariales, prêtes à tous les combats pour la gloire de Dieu et l'extension de
son règne. Que de telles légions se multiplient sur cette terre d'Orient
chère à tous les fils de l'Eglise ; qu'elles y soient le sel qui ne s'affadit
point, la lumière placée sur le chandelier et dont la flamme éclaire tous
ceux qui sont dans la maison ; que la chaleur de votre charité y soit accueillante, en particulier, à tous vos frères séparés, dont Nous connaissons la profonde piété mariale et que Nous invitions paternellement,
dans Notre

Encyclique Fulgens Corona, à tourner avec nous leurs re-

gards vers Marie, « demandant instamment cette unité, grâce à laquelle
il n'y aura plus enfin qu'un seul bercail sous un seul Pasteur » .

4

Ces vœux et ces prières, Nous confions à la puissante intercession de
Notre-Dame du Liban et, en gage de Notre constante sollicitude de Père
et de Pasteur de vos âmes, Nous accordons de grand cœur aux hautes
Autorités ecclésiastiques et civiles présentes au Congrès, au clergé des
différents rites et à vous tous, chers fils et chères filles, Notre Bénédiction Apostolique.
Du Vatican, le 18 Octobre 1954.
PIUS PP. X I I
<

A. A. S. t. 45, p. 591.
}

Acta PU Pp. XII

657

IV
AD E M U M P. D. EMMANUELEM TIT. SANCTORUM MARCELLINI ET PETRI S. R. E.
PRESB.

CARDINALEM

GONÇALVES

CEREJEIRA,

PATRIARCHAM

LISBONENSEM,

QUINQUE AB INITO PATRIARCHATU ATQUE CARDINALATO LUSTRA PERACTORUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Superiore anno, quum ipse quintum ac vicesimum episcopatus tui natalem
diem celebrares, Nostrae quidem gratulationis sensus per Litteras libenter sane declaravimus, egregia tua erga Ecclesiam merita suavi recolentes memoria, praesertim quod attinet ad vocationes ecclesiasticas
acriter fovendas et Actionem laicorum Catholicam studiose provehendam. In praesenti autem, quum fauste quinque ab inito patriarchatu
atque cardinalatu lustra peracturus sis, nova Nobis praebetur opportunitas laetitiam tuam tuorumque secundis votis ominibusque cumulandi.
Tibi itaque, Dilecte Fili Noster, de patriarchali munere tam diu sollerterque gesto ex animo gratulamur, Deum instanter exorantes, ut te caelestibus donis solaciisque ditare ac pastorale istud officium uberrimis
salutis fructibus locupletare velit. Quo interea utriusque eventus celebratio salutarior gregi tuo contingat, tibi ultro facultatem tribuimus,
ut, die constituta, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus
nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam
iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Superni autem
auxilii in auspicium, inque peculiaris amoris Nostri pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili Noster, Auxiliaribus tuis Episcopis cunctoque clero ac populo tuo peramanter in Domino impertimus.
Datum Ramae apud Sanctum Petrum, die x x x mensis Octobris, anno
MDCCCCLiv, Pontificatus Nostri sexto decimo.

PIUS PP. X I I

4 2 - ACTA. vol. X X I . n . 1 5 . — 1 8 - 1 1 - 1 9 5 4 .

Acta Apostolicae

658

Sedis -

Commentarium

Officiale

ALLOCUTIONES
I
Christifidelibus
normi

e

tota

Sicilia

ob

Conventum

Marialem

regionalem

Pa-

coadunatis*

Tra i memorandi fasti dell'Anno Mariano, assorto per divina bontà
a plebiscito universale di fede cristiana, si distingue per unanimità di
popolo, per solennità di riti, per fervore di pietà, il vostro Congresso,
diletti figli e figlie della religiosa Sicilia, così cara al Nostro cuore e
così degna delle Nostre paterne sollecitudini.
La visione, che in questo momento si offre al Nostro spirito, è quella
di un grande popolo ricco di storia ed esuberante di vita, cui l'ardente
sete di beni e di bellezze celesti ha strappato ancora una volta agli ordinari assilli terreni e condotto ad inebriarsi alla fonte limpida di ogni
santità : Maria. È bello vedervi come una sola famiglia coi vostri Pastori
e le Autorità civili, tutti stretti intorno ai sacri altari per osannare alle
glorie della eccelsa Madre di Dio, e per professare sotto i cieli azzurri
della incantevole vostra Isola la medesima fede, abbracciata dai vostri
padri fin dai primi giorni della predicazione evangelica, e giammai tradita per volgere di eventi ed infuriare di tempeste.
Ci pare che l'Apostolo delle Genti, S. Paolo, rievocando il lontano
giorno in cui approdò alle rive della vostra terra, debba esultare nel
porre a confronto lo sparuto gruppo di amici, che l'ospitarono allora per
1

tre giorni, con le innumerevoli anime — al presente milioni di fedeli —
generate a Cristo dalla predicazione e dall'apostolato cattolico. Egli
potrebbe rivolgere a voi l'encomio indirizzato alla diletta chiesa di
Efeso : « Anche io, udendo la vostra fede nel Signore Gesù e l'amore
che portate a tutti i santi, non cesso di rendere grazie per voi, facendo
di voi menzione nelle mie preghiere ».

2

In ricambio, voi con legittimo e santo orgoglio potreste enumerare
all'Apostolo le singolari glorie cristiane, che da quel tempo non hanno
mai mancato di arricchire la vostra Isola. Testimoni eloquenti della
pronta rispondenza alla grazia e della profondità della fede nei vostri
avi sono, tra tanti altri, le antiche cattedrali, in talune delle quali
* Habita die 17 Octobris mensis a. 1954.
1

Cfr. Act. 28, 12.

2

Eph. 1, .15-16.

Acta Pii Pp. XII

659

l'arte tocca il fastigio della pura armonia, la fulgida schiera di Santi
e di Sante, quali Agata e Lucia, spiranti liliale fragranza, le fiorenti
ed antiche diocesi, i Concili ivi celebrati, i Sommi Pontefici nati o educati nell'Isola e tutta una coorte di uomini insigni, consacratisi al servizio di Dio e alle opere di civiltà. Potreste altresì rammentare come il
grande S. Atanasio più volte annoverò la Sicilia tra le regioni più fedeli
alla verità cattolica e romana nei tempi procellosi della eresia ariana,

3

e come in appresso, sotto l'imperversare della bufera iconoclasta sulle
sponde del vicino Oriente, la vostra Isola divenne l'accogliente rifugio
dei perseguitati, ed insieme, lo scampo per tante sacre effigie, specialmente mariane, oggi venerate in Occidente.
Ma — quel che più importa — voi dimostrate al presente, in occasione di questo Congresso, che salda ed intatta è la vostra fedeltà a
Cristo e alla Chiesa, poiché sentita, fervida e popolare è la vostra devozione a Maria.
A chi. ne dubitasse voi potreste mostrare il disegno topografico dell'Isola, ed ivi indicare la splendida collana di Santuari mariani che si
stende, attraverso ciascuna delle sue provincie, sui monti, sulle marine,
sui fertili piani, rendendo così la Sicilia un feudo di Maria. I loro nomi
e titoli, ingenui ed espressivi, se venissero invocati uno dopo l'altro,
formerebbero come una preghiera di litania tutta vostra : Madonna della
Catena, della Lettera, della Scala, della Grotta, dell'Alto, del Bosco,
delle Milizie, del Romitello, ed altri ancora, seguiti da quelli che ricordano i suoi misteri — dell'Annunziata, dell'Assunta, della Misericordia,
della Provvidenza — oppure indicati semplicemente dai nomi di città
e borghi — Custonaci, Furi Tìndari, Valverde, Mìlici, — coi quali
pare che la Madonna stessa si compiaccia di designare le sue venerate
Immagini.
Questi Santuari, più o meno insigni e famosi, spesso umili e disadorni, come era la casetta della Vergine a Nazaret, sono stati le rocche
forti della fede dei vostri padri. Infatti il pronto ed intenso risorgere
del cristianesimo nell'Isola dopo la invasione dei Saraceni, che ne avevano cancellato quasi ogni traccia, mosse dai due Santuari intitolati a
Santa Maria, F uno in Palermo, l'altro in Vicari, forse gli unici ancora
in piedi tra tante rovine, dove il sacro fuoco della fede si conservò per
lunghi anni, e donde poi divampò più splendente in ogni lembo della
Sicilia. Anche al presente i Santuari di Maria sono le fresche sorgenti
a cui, più volte nell'anno, il buon popolo accorre per ritemprare la
3

S . ÄTHAN., Eist. Arian., n. 2 8 - MIGNE, P. G., t. 2 5 , col. 7 2 6 ; Epist- Epp. Aegypti et

Libiae contra Arianes, cap. 1, t. 2 6 , col. 1030.

660

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

pietà religiosa in devoti pellegrinaggi che conservano i caratteri della
più schietta tradizione. Oh, con quanto materno compiacimento la
« bella Madre — la « Bedda Matri », come voi dite — attende ed accoglie ogni volta gli umili suoi figli che a Lei vengono, alcuni dopo
giorni e giorni di cammino a piedi nudi per sentieri assolati, altri sui
fantasiosi carretti istoriati con sacre scene, nei costumi dai vividi colori,
al canto delle ingenue « canzuni » e degli antichi « raziuneddi », ma
recanti, nel segreto dei cuori, voti e speranze che non saprebbero confidare ad altri se non a Lei. Sì, solo a Lei, Madre buona e bella, che
imparaste ad amare nelle mirabili immagini che di Lei dipinse Antonello da Messina, ove la nobiltà della celeste creatura si fonde in armonia con la dolcezza naturale della vostra indole.
Ora, se tanto ardente e radicata è la devozione a Maria nel popolo
di Sicilia, chi potrebbe maravigliarsi che Ella — secondo quanto Oi è
stato riferito dai vostri degnissimi Presuli — abbia scelto una vostra
illustre città per dispensare in questi ultimi tempi segnalatissime grazie?
Certamente questa Sede Apostolica non ha finora in alcun modo manifestato il suo giudizio intorno alle lacrime che si dissero sgorgate da
una sua effige in un'umile casa di lavoratori; tuttavia non senza viva
commozione prendemmo conoscenza della unanime dichiarazione dell'Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell'evento. Senza dubbio
Maria è in cielo eternamente felice e non soffre nè dolore né mestizia;
ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà
per il misero genere umano, cui fu data per Madre, allorché dolorosa e
lacrimante sostava ai piedi della Croce, ove era affisso il Figliuolo. Comprenderanno gli uomini l'arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh le
lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il
suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per
le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? O piange per
tanti figli, nei quali l'errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O sono lacrime di
attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora
trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di Dio? A voi spetta
di cooperare con l'esempio e con l'azione al ritorno dei profughi alla
casa del Padre e di adoperarvi aftinché si chiudano al più presto le
brecce aperte dai nemici della religione nella vostra Isola, fatta oggetto
di cupido assedio.
Perciò non lasciate trascorrere questo giorno senza proclamare unanimamente, pubblicamente e solennemente che il popolo della Sicilia
intende rimanere fedele a Cristo e alla Chiesa, senza discussioni nè ri-

Acta Pii Pp. XII

661

serve, dal primo all'ultimo dei suoi figli, nella più genuina tradizione dei
padri.
Da parte Nostra, non vorremmo terminare questa Nostra Esortazione, senza avervi indicato brevemente in che modo il popolo della
Sicilia rinsalderà la sua fedeltà a Cristo. Curate primieramente l'istruzione religiosa in tutte le età e in tutti i ceti sociali, in particolare tra
la gioventù. Agli ammalianti sofismi degli avversari della Chiesa non vi
è che da opporre la chiarezza della sua verità. Un popolo che non conosca
quali siano i veri tesori, non saprà nè conservarli nè difenderli : si accorgerà dei perduti beni, quando ne sarà stato già depredato. Apprendete
e approfondite la dottrina cristiana, voi, cui Iddio ha dato tanti egregi
talenti d'ingegno, cosicché, per comune riconoscimento, la Sicilia fu
sempre vivaio di uomini illustri per scienze ed arti. La fedeltà a Cristo
si traduca inoltre nella frequenza assidua dei Sacramenti, che sono il
sostegno della vita cristiana e delle virtù familiari e civiche. I vostri
bei templi, monumenti del fervore degli avi, e taluni anche della indomita resistenza alla persecuzione, vibrino ancora del vivo palpito della
fede operosa. Infine vi chiediamo di continuare ad essere gelosi custodi
dei filiali vincoli, che sempre vi legarono a questa Sede Apostolica. Come
un giorno di buon animo la Sicilia annuì ai desideri del Nostro Predecessore S. Gregorio Magno, particolarmente ad essa affezionato, così
la Nostra voce tmvi sempre negli animi vostri pronto e incondizionato
consenso.

4

Ricevete questa Nostra Esortazione quasi messaggio della Madre di
Gesù a voi, che a Lei intendete di consacrarvi come a vostra Signora
e Protettrice. Affinchè i desideri di Lei e i Nostri voti si compiano,
invochiamo l'abbondanza delle divine grazie per ciascuno di voi e per
l'intiera Sicilia, in particolare per i poveri, i malati, i piccoli, i lavoratori del mare e delle campagne, le Autorità civili, i vostri Presuli e i
vostri Sacerdoti. A tutti impartiamo con effusione di cuore la Nostra
Apostolica Benedizione.
4

GREG. I Epist. Iohanni Episc. Syracusano, Oct. 5 9 8 - Reg. I X , 2 6 ? Mon. Germ.

Bist., Epp. t. 2 , pag. 59-60.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

662

II
Summus

Pontifex, die primo Novembris mensis

Vaticana,
Excmis

adstantibus
PP.

Etfhis

Sacrorum

dine, antequam imaginem B.
appellatur,
festum

aurea

liturgicum

corona
Beatae

Patribus

Antistitibus,
M.

V.,

redimiret,
Mariae

a.

MGMLIV in

Cardinalibus
coram

atque

plurimis

christifidelium

multitu-

quae (.c Salus
sollemniter

Virginis

Basilica

Caeli

Populi Romani))

proclamans
terraeque

novum
Reginae,

haec verba fecit :
Le testimonianze di omaggio e di devozione verso la Madre di Dio,
che l'Universo cattolico ha moltiplicate nei mesi trascorsi, hanno provato splendidamente, così nelle pubbliche dimostrazioni, come nelle più
modeste intraprese della pietà privata, il suo amore verso la Vergine
Maria e la fede nei suoi incomparabili privilegi. Ma affine di coronare
tutte queste manifestazioni con una solennità particolarmente significativa dell'Anno Mariano, abbiamo voluto istituire e celebrare la Festa
della Regalità di Maria.
Nessuno di voi, diletti figli e figlie, vorrà maravigliarsene, ne pensare
che si sia trattato di decretare alla Vergine un titolo nuovo. I fedeli
cristiani non ripetono forse già da secoli nelle litanie Lauretane le invocazioni, che salutano Maria col nome di Regina? E la recita del santo
Rosario, proponendo in pia meditazione la memoria dei gaudi, dei dolori e delle glorie della Madre di Dio, non termina forse col ricordo
radioso di Maria accolta in cielo dal suo Figliuolo e da Lui ornata col
diadema reale?
Non è stata dunque Nostra intenzione d'introdurre qualche novità,
ma piuttosto di far brillare agli occhi del mondo, nelle presenti circostanze, una verità atta ad apportare rimedio ai suoi mali, a liberarlo dalle sue angosce e ad indirizzarlo verso il cammino di salute, che
esso ansiosamente ricerca.
Meno ancora che quella del suo Figlio, la regalità di Maria non deve
essere concepita in analogia con le realtà della vita politica moderna.
Senza dubbio non si possono rappresentare le maraviglie del cielo che
mediante le parole e le espressioni, ben imperfette, del linguaggio umano :
ma ciò non significa punto che, per onorare Maria, si debba aderire ad
una determinata forma di governo o ad una particolare struttura politica. La regalità di Maria è una realtà ultraterrena, che però, al tempo

Acta Pii Pp. XII

663

stesso, penetra sin nel più intimo dei cuori e li tocca nella loro essenza
profonda, in ciò che essi hanno di spirituale e d'immortale.
L'origine delle glorie di Maria, il momento solenne che illumina tutta
la sua persona e la sua missione, è quello in cui, piena di grazia, rivolse all'Arcangelo Gabriele il « Fiat », che esprimeva il suo assenso
alla disposizione divina; in tal guisa Ella diveniva Madre di Dio e
Regina, e riceveva l'ufficio regale di vegliare sulla unità e la pace del
genere umano. Per Lei noi abbiamo la ferma fiducia che l'umanità
s'incamminerà a poco a poco in questa via di salvezza; Ella guiderà
i capi delle nazioni e i cuori dei popoli verso la concordia e la carità.
Che cosa dunque potrebbero fare i cristiani nell'ora presente, in cui
l'unità e la pace del mondo, ed anzi le sorgenti stesse della vita, sono
in pericolo, se non volgere lo sguardo verso Colei, che apparisce loro
rivestita della potenza regale? Come Ella avviluppò già nel suo manto
il Fanciullo divino, primogenito di tutte le creature e di tutta la crea1

zione, così degnisi ora di avvolgere tutti gli uomini e tutti i popoli con
la sua vigilante tenerezza; degnisi, come Sede della Sapienza, di far
rifulgere la verità delle parole ispirate, che la Chiesa applica a Lei :
« Per me

reges

régnant,

et

legum

conditores

iusta

principes imperant, et potentes decernunt iustitiam » .

2

decernunt;

per

me

— Per mezzo mio

regnano i re, e i magistrati amministrano la giustizia; per mezzo mio
comandano i principi e i sovrani governano con rettitudine. — Se il
mondo lotta al presente senza tregua per conquistare la sua unità, per
assicurare la pace, l'invocazione del regno di Maria è, al di sopra di
tutti i mezzi terreni e di tutti i disegni umani sempre in qualche modo
difettosi, la voce della fede e della speranza cristiana, salde e forti delle
promesse divine e degli aiuti inesauribili, che questo impero di Maria
ha diffusi per la salvezza della umanità.
Tuttavia dalla inesausta bontà della Vergine beatissima, che invochiamo oggi come la regale Madre del Signore, Noi attendiamo anche
altri benefìci non meno preziosi. Non soltanto Ella deve annientare i
foschi piani e le opere inique dei nemici di una umanità unita e cristiana,
ma ha da comunicare altresì agli uomini di oggi qualche cosa del suo
spirito. Intendiamo con ciò la volontà coraggiosa ed anche audace, che,
nelle circostanze difficili, di fronte ai pericoli e agli ostacoli, sa prendere senza esitare le risoluzioni che s'impongono, e perseguirne la esecuzione con una energia indefettibile, in guisa da trascinare dietro le
sue orme i deboli, gli stanchi, i dubbiosi, coloro che non credono più
1

Cfr. Col., 1, 15.

2

Prov. S, 15-16;

Brev.

Rom. in Comm. Fest. B. Mariae Virg., I Noet. Lect. 1.

664

Acta Apostolicae Sedis -

Commentarium

Officiale

alla giustizia e alla nobiltà della causa che debbono difendere. Ohi non
vede in qual grado Maria ha attuato in sè stessa questo spirito e ha meritato le lodi dovute alla « donna forte »? Il suo « Magnificat », questo
cantico di gioia e di fiducia invincibile nella potenza divina, di cui Ella
imprende ad effettuare le opere, la riempie di santa audacia, di una
forza ignota alla natura.
Come Noi vorremmo che tutti coloro, i quali hanno oggi la responsabilità del buono e retto andamento degli affari pubblici, imitassero
questo luminoso esempio di sentimento regale! Invece, non si nota forse
talvolta anche nelle loro file una sorta di stanchezza, di rassegnazione,
di passività, che impedisce loro di affrontare con fermezza e perseveranza gli ardui problemi del momento presente? Alcuni non lasciano
forse talora gli avvenimenti andare alla deriva, invece di dominarli con
una azione sana e costruttiva?
Non è dunque urgente di mobilitare tutte le forze vive ora in riserva,
di stimolare coloro, che non hanno ancora piena consapevolezza della
pericolosa depressione psicologica in cui sono caduti? Se la regalità di
Maria trova un simbolo del tutto appropriato nella (( acies ordinata »,
3

nell'esercito schierato in battaglia, certamente nessuno vorrà pensare a
qualsiasi intenzione bellicosa, ma unicamente alla forza d'animo, che
ammiriamo in grado eroico nella Vergine, e che procede dalla coscienza
di operare validamente per l'ordine di Dio nel mondo.
Possa la Nostra invocazione alia regalità della Madre di Dio ottenere agli uomini solleciti delle loro responsabilità la grazia di vincere
l'abbattimento e l'indolenza, in un'ora., in cui nessuno può permettersi un istante di riposo, quando in tante regioni la giusta libertà è
oppressa, la verità offuscata dal lavorio di una propaganda mendace, e
le forze del male sembrano quasi scatenate sulla terra!
Se la regalità di Maria può suggerire ai reggitori delle nazioni atteggiamenti e consigli che rispondono alle esigenze dell'ora, Ella non
cessa di riversare su tutti i popoli della terra e su tutte le classi sociali
l'abbondanza delle sue grazie. Dopo lo spettacolo atroce della Passione
ai piedi della Croce, in cui aveva offerto il più duro dei sacrifici che
possano essere domandati a una Madre, Ella continuò ad effondere sui
primi cristiani, suoi figli di adozione, le sue materne sollecitudini.
Regina più che alcun'altra per la elevazione della sua anima e per la
eccellenza dei doni divini, Ella non desiste dall'elargire tutti i tesori
della sua affezione e delle sue dolci premure alla misera umanità. Lungi
dall'essere fondato sulle esigenze dei suoi diritti e la volontà di un altero
Off. in Assumptione B. M. V. passim.

Acta Pii Pp. XII

t

665

dominio, il regno di Maria non conosce che un'aspirazione : il pieno
dono di sè nella sua più alta e totale generosità.
Così dunque Maria esercita la sua regalità : accettando i nostri omaggi e non disdegnando di ascoltare anche le più umili e imperfette preghiere. Perciò, desiderosi come siamo d'interpretare i sentimenti di tutto
il popolo cristiano, Noi rivolgiamo alla Vergine beatissima questa fervida implorazione :
Dal profondo di questa terra di lacrime, ove la umanità dolorante
penosamente si trascina; tra i flutti di questo nostro mare perennemente agitato dai venti delle passioni ; eleviamo gli occhi a voi, o Maria,
Madre amatissima, per riconfortarci contemplando la vostra gloria, e
per salutarvi Regina e Signora dei cieli e della terra, Regina e Signora
nostra.
Questa vostra regalità vogliamo esaitare con legittimo orgoglio di
figli e riconoscerla come dovuta alla somma eccellenza di tutto il vostro
essere, o dolcissima e vera Madre di Colui, che è Re per diritto proprio,
per eredità, per conquista.
Regnate, o Madre e Signora, mostrandoci il cammino della santità,
dirigendoci e assistendoci, aftinché non ce ne allontaniamo giammai.
Come nell'alto del cielo Voi esercitate il vostro primato sopra le
schiere degli Angeli, che vi acclamano loro Sovrana; sopra le legioni
dei Santi, che si dilettano nella contemplazione della vostra fulgida bellezza; così regnate sopra l'intero genere umano, soprattutto aprendo i
sentieri della fede a quanti ancora non conoscono il vostro Figlio.
Regnate sulla Chiesa, che professa e festeggia il vostro soave dominio e a voi ricorre come a sicuro rifugio in mezzo alle calamità dei
nostri tempi. Ma specialmente regnate su quella porzione della Chiesa,
che è perseguitata ed oppressa, dandole la fortezza per sopportare le
avversità, la costanza per non piegarsi sotto le ingiuste pressioni,
la luce per non cadere nelle insidie nemiche, la fermezza per resistere
agli attacchi palesi, e in ogni momento la incrollabile fedeltà al vostro
Regno.
Regnate sulle intelligenze, aftinché cerchino soltanto il vero; sulle
volontà, aftinché seguono solamente il bene; sui cuori, aftinché animo
unicamente ciò che voi stessa amate.
Regnate sugl'individui e sulle famiglie, come sulle società e le nazioni ; sulle assemblee dei potenti, sui consigli dei savi, come sulle semplici aspirazioni degli umili.

Acta Apostolicae

666

Sedis -

Commentarium

Officiale

Regnate nelle vie e nelle piazze, nelle città e nei villaggi, nelle valli
e nei monti, nell'aria, nella terra e nel mare;
e accogliete la pia preghiera di quanti sanno che il vostro è regno
di misericordia, ove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto,
ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, e dove, quasi al cenno
delle vostre soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente
la vita.
Otteneteci che coloro, i quali ora in tutte le parti del mondo vi acclamano e vi riconoscono Regina e Signora, possano un giorno nel cielo
fruire della pienezza del vostro Regno, della visione

del vostro Figlio,

il quale col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna nei secoli dei
secoli. Così sia!

III
Emis PP.

BD.

Cardinalibus atque Eœcmis

tibus

qui

parae

Mariae

Basilica

pridie

proclamationi

caeli

Vaticana

terraeque

peractae.

PP.

interfuerunt
Reginae,

ab

DD.

Sacrorum

novi

liturgici

Ipso

Summo

Antisti-

festi

Dei-

Pontifice

in

*

« Magnificate Dominum mecum; et extollamus nomen eius s i m u l » ,

1

quia novo ex superno munere Nostra cum implentur vota, feliciter evenit
quod perquam grato vestro', Dilecti Filii Nostri et Venerabiles Fratres,
hodie fruimur conspectu et amplissimum vestrum coram contuemur
consessum. Ratio ipsa novi liturgici festi Deiparae Mariae caeli terraeque Reginae, quod nuper sollemniter ediximus, pias has Nostras adauget
laetitias, propterea quod summopere decet filios promere gaudia, cum
ipsi maternum videant adauctum honorem.
Quodsi Beatissima Virgo Maria omnium est Regina, praecipuo sane
nomine et arctiore ratione vobis et consiliis inceptisque vestris praeest,
quia singulari augustoque laudis titulo Apostolorum Regina vocari
consuevit. Ipsa enim, cum sit mater pulchrae dilectionis et timoris et
2

agnitionis et sanctae spei, quid vehementius exoptat, quid potius contendit, quam ut verax veri Dei cultus altius usque in animos radices
agat, ardentior usque flammescat caritas, castus Dei timor consilia regat, spes immortalium promissorum compos terrestre maestum soletur
exsilium? Haec vero omnia opera et industria, qua Vos in apostolicum
* Habita die 2 Novembris mensis ii. 1954
1

Ps. 33, 4.

2

Cfr. Eccl. 24, 24.

Acta Pii Pp. X H

667

munus incumbitis, parantur hominibus, ut sobrie, iuste, pie occasuram
agentes vitam, sine occasu in caelis felicitatem consequantur. Sub ductu
igitur et auspicio Mariae semper Virginis Matris Dominaeque nostrae
nunc vobis de nonnullis rebus instituimus loqui, quae quidem haud defutura fiducia arbitramur vobis et labori, sollertiae pleno, quo agrum Dei
exercetis, utilia fore.
Exeunte mense Maio huius anni ad Sacrorum Antistites, qui frequentes undique terrarum Romam venerant, reverentiae, pietatis, obsequii studia prolaturi Pio X Pontifici Maximo, cui Sanctorum Caelitum
tunc a Nobis decreti sunt honores, orationem habuimus de magisterio,
quod ex divina institutione et praerogativa ad Apostolorum successores
3

sub auctoritate Romani Pontificis pertinet. Nunc quasi inchoatum persequentibus sermonem, opportunitate data, de duobus ceteris muneribus, quae, primo arcte coniuncta, vos spectant vestrasque poscunt cogitationes et curas, de sacerdotio scilicet et de regimine, placet Nobis
facere verba.
Mentem et animum iterum convertamus ad Sanctum Pium X, Summum Pontificem.
Ex eius vitae descriptione novimus, quid ei fuerit altare et Eucharisticum sacrificium, et quidem a die, quo summo Deo sacerdotii obtulit
primitias, cum sacerdos novensilis commoto animo ad gradus altaris
primu dixit (dntroibo ad altare Dei», per totam eius vitam sacerdotalem ; cum parochus fuit, cum factus est in Sacro Seminario moderator
pietatis, cum consecratus fuit Episcopus, cum Patriarcha et Cardinalis
nominatus, cum denique electus fuit Summus Pontifex. Ipsi altare et
Eucharisticum sacrificium fuerunt caput ac veluti centrum eius pietatis,
refugium et robur animi in laboribus et angustiis, fuerunt fons lucis,
fortitudinis, assidui studii gloriam Dei et animorum salutem comparandi. Hic Pontifex, uti fuit et est exemplar Magistri, sic fuit et est
exemplar

Sacerdotis.

Sacerdotis munus proprium et praecipuum semper fuit et est « sacrificare », ita ut, ubi nulla sit proprie vereque dicenda potestas sacri ficandi, nec inveniatur proprie vereque appellandum sacerdotium.
Hoc idem plane perfecteque cadit in sacerdotem Novae Legis. Cuius
praecipua potestas et muneris functio est offerre unicum et celsissimum
sacrificium Summi et Aeterni Sacerdotis Christi Domini, quod nempe
divinus Redemptor cruento modo in cruce obtulit et incruento in Novissima Cena anticipavit, continenter iterari voluit, mandans Apostolis suis

3

Cfr. Acta Ap. Sedis, 1954, n. 8, pag. 313-317.

Acta Apostolicae

668

Sedis - Commentarium Officiale
4

« Hoc facite in meam commemorationem ». Apostolos ergo, non omnes
fideles, ipse Christus fecit et constituit sacerdotes, eisque dedit sacrificandi potestatem. De hoc excelso Novi Testamenti sacrificandi munere
et actione docuit Concilium Tridentinum : « In divino hoc sacrificio,
quod in Missa peragitur, idem ille Christus continetur et incruente immolatur, qui in ara crucis semel se ipsum cruente obtulit... Una enim
eademque est hostia, idem nunc offerens sacerdotum ministerio, qui se
ipsum tunc in cruce obtulit, sola offerendi ratione diversa » .

5

Itaque

sacerdos celebrans, personam Christi gerens, sacrificai, isque solus ; non
populus, non clerici, ne sacerdotes quidem, pie religioseque qui sacris
operanti inserviunt; quamvis hi omnes in sacrificio activas quasdam
partes habere possint et habeant. « Quod tamen christifideles Eucharisticum participant Sacrificium, non idcirco — ita in Nostris de sacra
Liturgia Litteris Encyclicis, quae Mediator Dei inscribuntur, monui6

mus — sacerdotali etiam potestate fruuntur ».
Quae hisce diximus, pernota quidem vobis, Venerabiles Fratres, esse
scimus; nihilominus ea Nobis memoranda esse censuimus, cum quasi
fundamentum et ratio sint eorum quae statim dicturi sumus. Non enim
desunt, qui veram quandam sacrificandi potestatem in sacrificio Missae
omnibus pie adstantibus, etiam laicis, vindicare non desistant. Contra
hos veritatem ab errore, qualibet ambiguitate amota, secernamus oportet. Iam ante septem annos eisdem Encyclicis Litteris eorum reprobavi mus errorem, qui declarare non dubitaverunt Christi mandatum « Hoc
facite in meam commemorationem », « ad cunctam directo pertinere
christifidelium Ecclesiam ; atque exinde, deinceps tantum, hierarchicum
consecutum esse sacerdotium. Quapropter populum autumant vera perfrui sacerdotali potestate, sacerdotem autem solummodo agere ex delegato a communitate munere. Quam ob rem Eucharisticum Sacrificium
veri nominis "concelebrationem" existimant, ac reputant expedire potius, ut sacerdotes una cum populo adstantes "concelebrent", quam ut
privatim Sacrificium offerant absente populo ». Eadem data occasione
etiam in memoriam revocavimus, qua ratione sacerdos celebrans dici
quiret « populi vices agere » ; propterea scilicet, « quia personam gerit
Domini Nostri Iesu Christi, quatenus membrorum omnium Caput est,
pro iisdemque semet ipsum offert ; ideoque (sacerdotem) ad altare accedere ut ministrum Christi, Christo inferiorem, superiorem autem populo.
Populum contra, quippe qui nulla ratione divini Redemptoris personam
4

Luo. 22, 19.

5

Sessio

6

Acta Ap. Sedis, vol. 39, 1947, pag. 553.

XXII,

cap.

2.

-

'DENZINGER,

n.

940.

Acta Pii Pp. XII

669

sustineat neque conciliatur sit inter se ipsum et Deum, nullo modo iure
sacerdotali frui posse » .

7

In hac re consideranda non agitur tantum de fructu, qui ex Eucharistici sacrificii celebratione vel auditione hauritur, metiendo, — sane
fieri potest, ut quis maiorem fructum capiat ex Missa pie religioseque
audita quam ex Missa leviter et neglegenter celebrata —, sed de statuenda natura actus, qui est in Missae auditione et celebratione, unde
alii fructus sacrificii profluunt; fructus scilicet — ne de cultu divino
adorationis et gratiarum actionis loquamur — placationis et impetrationis pro illis, pro quibus sacrificium offertur, etsi ipsi sacrificio non adsint ; item fructus « pro fidelium vivorum peccatis, poenis, satisfactionibus et aliis necessitatibus, sed et pro defunctis in Christo, nondum ad
8

plenum purgatis » . Re ita perspecta, assertio quae his nostris temporibus non solum a laicis, sed interdum et a quibusdam theologis et sacerdotibus fit ab iisque spargitur, tamquam opinionis error reici debet,
scilicet idem esse unius Missae celebrationem, cui centum sacerdotes
religioso cum obsequio adstent, atque centum Missas a centum sacerdotibus celebratas. Non ita profecto. Quoad sacrificii Eucharistici oblationem tot sunt actiones Christi Summi Sacerdotis, quot sunt sacerdotes
celebrantes, minime vero

quot sunt sacerdotes Missam episcopi aut

sacri presbyteri celebrantis pie audientes ; hi enim, cum sacro intersunt,
nequaquam Christi sacrificantis personam sustinent et agunt, sed comparandi sunt christifidelibus laicis qui sacrificio adsunt.
Ceteroquin negari vel in dubium vocari non debet fideles quoddam
habere « sacerdotium », neque hoc parvi aestimare vel deprimere licet.
Princeps enim Apostolorum in prima sua Epistola, alloquens fideles,
his utitur verbis : « Vos autem genus electum, regale sacerdotium, gens
9

sancta, populus acquisitionis » ; et paulo ante ibidem asserit ad fideles
pertinere «sacerdotium sanctum, offerre spiritales hostias, acceptabiles
Deo per Iesum Christum».

10

At quaecumque est huius honorifici tituli

et rei vera plenaque significatio, firmiter tenendum est, commune hoc
omnium christifidelium, altum utique et arcanum, « sacerdotium » non
gradu tantum, sed etiam essentia differre a sacerdotio proprie vereque
-dicto, quod positum est in potestate perpetrandi, cum persona Summi
.Sacerdotis Christi geratur, ipsius Christi sacrificium.
Gaudenti animo animadvertimus multis in dioecesibus exorta esse

7

Acta Ap. Sedis, 1947, pag. 553 et 554.

* Conc. Trid. Sess. X X I I , cap. 2. - DENZINGEB, n. 940
9

d 0

I Petr. 2, 9.
I. c-, 2, o.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

670

propria Liturgiae Instituta, constitutas esse sodalitates liturgicas, nominatos moderatores rei liturgicae provehendae, habitos conventus liturgicos dioecesanos et ex pluribus simul dioecesibus, habitos vel praeparatum iri Conventus ex omnibus nationibus. Perlibenter audivimus hic
atque illic etiam ipsos Episcopos huiusmodi Conventibus interfuisse vel
praesedisse. Hi coetus interdum propriam sequuntur regulam, ita scilicet, ut unus tantum sacrum peragat, alii vero (sive omnes sive plurimi)
huic uni sacro intersint in eoque sacram synaxim e manu celebrantis
sumant. Quod si hoc ex iusta et rationabili causa fiat, neque Episcopus
ad fidelium admirationem vitandam aliud statuerit, obnitendum non est,
dummodo huic modo agendi ne subsit error iam supra a Nobis memoratus. Quod dein ad res in Congressionibus illis pertractatas attinet, disceptatum est de propositis ad historiam, doctrinam vel actionem vitae
pertinentibus; illatae sunt conclusiones atque vota concepta, quae ampliori huiusmodi progressioni necessaria vel convenientia visa sunt, legitimae tamen auctoritatis ecclesiasticae iudicio subicienda. Haec vero
ad sacram excolendam Liturgiam impulsio non constitit intra Conventuum celebrationes ; sed simul exercitatio et usus continenter increscebant et augebantur, ita ut fideles maiore usque frequentia et numero ad
activam coniunctionem et communionem cum sacerdote, qui sacris operatur, compellantur.
At, Venerabiles Fratres, quantumcumque favetis — et quidem iusto
iure — usui atque profectui sacrae Liturgiae, ne siveritis huius disciplinae studiosos in vestris dioecesibus ductui et vigilantiae vestrae sese
subtrahere, et proprio iudicio sacram Liturgiam temperare et immutare,
contra Ecclesiae normas dilucidis verbis statutas : « Unius Apostolicae
Sedis est tum sacram ordinare liturgiam, tum liturgicos approbare libros » ,

n

et praesertim quoad sacrum peragendum : « Reprobata quavis

contraria consuetudine, sacerdos celebrans accurate ac devote servet
rubricas suorum ritualium librorum, caveatque ne alias caeremonias aut
preces proprio arbitrio adiungat».

12

Neque vosmet ipsi huiusmodi in-

ceptis et magis audacibus quam prudentibus impulsibus vestram concesseritis approbationem vel facultatem.
« Forma facti gregis » (TVTzoiyivó/ievoirovTioifAríov) :

1 3

haec Beati Petri

verba praecipue ad Episcopum spectant, utpote qui Pastoris munus
habeat et gerat. Peculiaris et propria nota Pontificatus Pii X revera est

1 1

Can. 1257.

1 2

Can. 818.

13

/ Petr. 5, 3.

Acta Pii Pp. XII

671

ratio mosque « Pastoris ». Brevi, postquam is ad apostolici muneris fastigium ascendit, omnibus innotuit ad Apostolorum Principis cathedram
evectum esse sacerdotem, qui in animorum curatione ádoleverat, qui ab
initio sacerdotii sui fuerat et esse perstiterat animorum pastor, usque
dum universo gregi Christi pascendo fuit praepositus. Immutabilis norma, quam in agendo habuit, summa vitae, quam sibi constituit, fuit
« salus animorum ». Si cupivit « omnia instaurare in Christo », hoc
ipsum propter salutem animorum voluit; huic fini et muneri quodammodo cetera omnia sua subiecit. Ipse in medio grege suo fuit bonus pastor, de eius necessitatibus sollicitus, de periculis ei imminentibus anxius ; totus in eo, ut gregem Christi in via Christi duceret et dirigeret.
At Nobis, dum ad vos, Venerabiles Fratres, gregum vestrorum pastores, nunc verba facimus, in animo non est hic eximiam Sancti Pontificis
atque Pastoris imaginem et speciem perfectam iterum depingere ; memorare potius volumus — quemadmodum iam egimus ad Episcoporum magisterium et sacerdotium quod attinet — nonnulla, quae singulariter
hisce nostris temporibus sacri pastoris exigunt nutum, vocem, operam.
Et primo sane nunc animadvertuntur habitus mentis et propensiones,

quae potestatem Episcoporum —

(Romano Pontifice haud ex-

cepto) —, prout ipsi pastores sunt gregis sibi concrediti, cohibere et circumscribere praesumunt. Eorum auctoritatem, curam et vigilantiam
intra certos fines coarctant, qui spectant res stricte religiosas, veritates
fidei nuntiandas, pietatis exercitationes moderandas, Ecclesiae sacramenta administranda et liturgicorum munerum functiones peragendas.
Arcere autem volunt Ecclesiam ab omnibus inceptis et negotiis, quae
veram, ut agitur, vitam, « la realtà della vita », quemadmodum ipsi
aiunt, attingunt, cum haec posita sint extra eorum facultatem. Breviter,
hic cogitandi habitus in publicis sermonibus nonnullorum laicorum catholicorum, etiam qui celso munere funguntur, interdum significatur,
cum dicunt : « Episcopos et sacerdotes, libenter videmus, audimus, adimus in Templis, in iurisdictionibus eorum ; at in foris publicis et in publicis aedibus, in quibus res huius vitae et terrae aguntur et decernuntur,
eos videre et eorum vocem audire nolumus. Inibi enim nos laici, — nequaquam autem clerici, cuiusvis dignitatis et gradus, — sumus legitimi
iudices ».
Contra ergo huiusmodi errores aperte firmiterque tenendum est : Ecclesiae potestas nequaquam « rerum stricte religiosarum », uti loqui
solent, finibus continetur, sed tota quoque legis naturalis materia, institutio, interpretatio, applicatio, quatenus moralis earum ratio attenditur,
in eius sunt potestate. Observatio enim legis naturae ex Dei ordinatione

Acta Apostolicae

672

Sedis - Commentarium Officiale

spectat ad viam, qua homo ad finem suum supra naturam tendere debet.
Iam vero Ecclesia est hac in via, ad finem quod attinet supra naturam,
hominum dux et custos. Hunc modum agendi iam Apostoli, et postea,
inde a primis temporibus, Ecclesia semper tenuit et etiam hodie tenet,
et quidem non instar ducis et consiliarii privati, sed ex mandato et
auctoritate

Domini. Quare, cum agitur de praescriptis et sententiis,

quas legitimi Pastores (scilicet Romanus Pontifex pro universa Ecclesia, Episcopi vero pro fidelibus suis curis commissis) in rebus legis naturae edunt, fideles non debent provocare ad effatum, (quod in sententiis privatorum adhiberi solet) : « tantum valet auctoritas, quantum
valent rationes». Hinc, etsi cui argumentis allatis.ordinatio quaedam
Ecclesiae non evinci videtur, tamen, permanet obbligatio oboedientiae.
Haec fuit mens, haec sunt verba Sancti Pii X in eius Epistola Encyclica
Singulari quadam diei 24 Septembris 1912:

14

« Quiquid homo christia-

nus agat, etiam in ordine rerum terrenarum, non ei licere bona negligere
quae sunt supra naturam, immo oportere, ad summum bonum, tamquam
ad ultimum finem, ex christianae sapientiae praescriptis, omnia dirigat :
omnes autem actiones eius, quatenus bonae aut malae sunt in genere morum, id est cum iure naturali et divino congruunt aut discrepant, iudicio
et iurisdictioni Ecclesiae subesse ». Et statim communem hanc regulam
in materiam socialem transfert : « Causam socialem controversiasque ei
causae subiectas... non mere oeconomicae esse naturae, proptereaque
eiusmodi, quae componi, posthabita Ecclesiae autoritate, possint, quum
contra verissimum sit eam (quaestionem socialem) moralem in primis et
religiosam esse, ob eamque rem ex lege morum potissimum et religionis
iudicio dirimendam » .

1 5

Et in re sociali non una tantum, sed plures etiam eaeque gravissimae
sunt quaestiones, sive mere sociales, sive sociales-politicae, quae ordinem ethicum, conscientias, salutem animorum spectant, ideoque minime dici possunt versari extra auctoritatem curamque Ecclesiae. Quin
immo, etiam extra ordinem socialem occurrunt quaestiones, non stricte
« religiosae », de rebus politicis sive ad singulas sive ad omnes nationes pertinentibus, quae ordinem ethicum attingunt, conscientias gravant, adeptionem finis ultimi haud levi periculo exponere possunt et
persaepe exponunt. Ita quaestio de fine ac terminis potestatis civilis;
de rationibus inter singulos homines et societatem ; de « Statibus totalit a t i s », quos vocant, ex quovis principio ortis et deductis ; de (( totali
laicisatione Status », uti dicitur, et vitae publicae ;
14

Acta Ap. Sedis, vol. 4, 1912, pag. 658.

15

I. c, pag. 658-59.

de plane efficienda

Acta Pii Pp. XII

673

scholae « laicisatione » ; de natura ethica belli, de legitimo vel non legitimo bello, quale nostris temporibus geritur, et de viri religiosae conscientiae in eo adiutrici opera permittenda vel deneganda ; de vinculis
et rationibus ethicis, quibus Nationes mutue reguntur et tenentur.
Veritati rerum, quin etiam ipsi rectae rationi contradicit qui asserit
haec, quae memoravimus, aliaque permulta eiusdem generis esse extra
ordinem ethicum, ideoque esse, vel saltem esse posse extra potestatem
Auctoritatis a Deo statutae, ut provideat iusto ordini, ut ducat et dirigat conscientias et actiones hominum recta via ad eorum finem ultimum ;
non sane « in abscondito » solum, intra parietes Templi et sacrarii, sed
etiam, et multo magis, palam, nuntians «super tecta» (ut verbis Do16

mini utamur ), in ipsa acie, in media pugna saeviente inter veritatem
et errorem, inter virtutem et vitium, inter « mundum » et regnum Dei,
inter principem huius mundi et mundi Salvatorem Christum.
Restat ut pauca quaedam addamus de disciplina ecclesiastica. Sciant
oportet clerici et laici idoneam et legitimam esse Ecclesiam, et idoneos
et legitimos esse pro fidelibus quemque sibi commissis intra communes
iuris fines Ordinarios locorum ad disciplinam ecclesiasticam stabiliendam et urgendam, idest ad statuendum externum agendi et sese gerendi
modum in iis quae externum ordinem spectant, neque vero sive ex natura rei sive ex institutione immediate divina originem habent et constituta sunt. Fas non est clericis aut laicis huic disciplinae se subducere,
sed omnibus curae esse debet, ut disciplina ecclesiastica sincere servata
Pastoris actio fiat facilior atque efficacior, coniunctio inter gregem et
pastorem firmetur, in eodem grege sit pacificum consortium atque concors opera, alter alteri sit exemplo et adiutorio.
At, quae modo locuti sumus de Episcoporum iure, utpote pastorum
ovium gregis sibi cuique commissi, in omnibus, quae tum ad religionem
tum ad leges morum et ad ecclesiasticam disciplinam pertinent, subsunt cuidam censurae, quae saepe latenter et surde obmurmurat, nec
debitum sibi firmum animorum assensum obtinent, idcirco etiam quod
discriminis plenam perturbationem adducunt alii hodierni temporis elatiores spiritus, quorum indicia hic plus illic minus patefiunt. Conscientia adeptae maioris personarum aetatis, quae magis in dies asseritur,
efficit, ut nescimus quo aestu animi magis magisque agitentur et effervescant. Haud pauci huius aetatis, sive viri sive mulieres, Ecclesiae
ductum et vigilantiam indignam putant gerendi se more, qui adultam
addecet aetatem; non solummodo id dictitant, sed etiam penitus in
sensu habent. Nolunt enim instar impuberum « sub tutoribus et acto16

Cfr.

MATTH.

10,

27.

43 - A C T A , vol. X X I , n. 15. — 18-11-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

674

ribus » esse ;

1 7

volunt existimari et tractari ut adulti, qui sui iuris sint

et ipsi sibi statuant quid faciendum quidve omittendum quibuslibet in
adiunctis rerum. Proponat Ecclesia — ita illi loqui non dubitant —
doctrinae suae dogmata, promulget leges, quae actioni nostrae praesint.
Verumtamen, cum haec ad singulorum vitam referenda adhibendaque
sunt, tunc illa abstineat neque ullo modo se immisceat ; sinat suo quemque fidelem iudicio et conscientia se gerere. Idque asseverant eo magis
ita fieri oportere, quod Ecclesiam eiusque administros plerumque latet
certus definitusque status rerum, latent scilicet summatim sumpta rerum
adiuncta, sive quae intima hominis sive quae extrinseca spectant, in
quibus singuli positi sunt et in quibus consilium capere sibique prospicere debent. Praeterea nolunt hi omnes in supremo et intimo consilio
voluntatis suae ullum inter se ac Deum habere interpositum interpretem vel intercessorem cuiuscumque dignitatis et nominis sit. De hisce
reprehensione dignis opinationibus abhinc duos annos in Allocutionibus,
diebus 23 mensis Martii et 18 mensis Aprilis anno 1952 habitis, verba
fecimus et eorum argumenta examinavimus.

18

De pondere et momento

quod adeptae « maiori aetati personali » tribuitur, recte asseritur :
iustum et aequum esse adultos non debere regi sicut pueros. Apostolus
de se ipso dicit : « Cum essem parvulus, loquebar ut parvulus, sapiebam
ut parvulus, cogitabam ut parvulus. Quando autem factus sum vir, evacuavi quae erant parvuli » .

J 9

Non est vera educandi ars, quae aliam se-

quatur rationem et viam, neque est verus pastor animorum, qui alio intendat quam ut fideles sibi créditos provehat « in virum perfectum, in
mensuram aetatis plenitudinis Christi » .

2 0

Sed aliud omnino est adul-

tum esse et evacuasse quae sunt parvuli; et aliud, esse adultum et
ideo non obnoxium legitimae auctoritatis ductui et gubernationi. Gubernatio enim non est quasi quaedam tutela infantium, sed ductus efficax adultorum in finem civitatis.
At quoniam ad vos, Venerabiles Fratres, non ad fideles, loquimur,
cum in vestro grege huiusmodi germina et indicia apparere et crescere
incipiunt, fideles admonete: 1) Deum constituisse in Ecclesia pastores
animorum, non ut onus imponant gregi, sed ut gregem promoveant et
tueantur ; 2) ductu et vigilantia pastorum in tuto poni fidelium veram
libertatem ; eos prohiberi a servitute errorum et vitiorum, firmari contra
incitamenta ex pravis exemplis et ex consuetudine maiorum hominum

" Gal. 4, 2.
18

Discorsi e Radiomessaggi, vol. 14, 1952, pag. 19 et seq. - pag. 69 et seq.

19

I Cor. .13, 11.

20

Eph. 4, 13.

Acta Pii Pii. XII

675

orientia, inter quos esse et vivere cogantur ; 3) ideo eos agere contra
prudentiam et caritatem sibi ipsis debitam, si hanc Dei quasi protensam manum et certissimum delatum auxilium recusent. Inter clericos
autem et sacerdotes si quos inveneritis hoc falso studio ac more imbutos,
opponite eis gravissima monita Decessoris Nostri Benedicti XV in hanc
sententiam locuti : « Unum tamen est, quod praeteriri silentio non debet : quotquot enim sunt sacerdotes, omnes, uti filios Nobis penitus dilectos, volumus admonitos, quam plane opus sit, cum ad propriam ipsorum salutem, tum ad sacri ministerii fructum, eos quidem suo quemque
Episcopo coniunctissimos esse, atque obsequentissimos. Profecto ab illa
elatione animi et contumacia, quae horum est temporum, non omnes, ut
supra deploravimus, vacant administri sacrorum ; neque enim raro contingit Pastoribus Ecclesiae, ut dolorem et impugnationem inde inveniant, unde solatium et adiumentum iure exspectarint.

21

Hactenus quaedam diximus de materia curae pastoralis; quaedam
de personis in quorum emolumentum cura pastoris destinatur ; non aequum est sermoni Nostro finem facere, non conversis aliquantulum cogitationibus Nostris ad ipsos Pastores. Ad Nos et ad vos Pastores illa
Aeterni Pastoris referenda sunt sanctissima dicta : « Ego sum pastor
bonus. Ego veni, ut vitam habeant, et abundantius habeant».

22

Ad Pe-

trum autem Dominus dixit : « Si diligis me, pasce agnos meos, pasce
oves meas » .

2 3

His pastoribus bonis opponit mercennarium, qui se sua-

que quaerit nec paratus est vitam dare pro grege ;

2 4

opponit Scribas et

Pharisaeos, qui regnandi et dominandi cupidi, propriam gloriam quaerentes, cathedram Moysi occupabant, alligabantque onera gravia et importabilia, et imponebant in humeros hominum.

25

De iugo autem suo

Dominus dixit : <( Tollite iugum meum super vos! Iugum enim meum
suave est, et onus meum leve ».

26

Ad officium pastorale fructuosum et efficax gerendum multum confert
frequens ac mutua inter Episcopos communicatio. Ita in assequenda
experientia inque usu rerum alius alium perficit; redditur maior regiminis similitudo, vitatur christifidelium admiratio, qui saepe non intellegunt cur in alia dioecesi res hoc modo se habeant, in alia autem, quae
fortasse proxima ei adiacet, dissimili modo, quin etiam interdum prorsus
21

Litt. Encycl. Ad Beatissimi Apostolorum Principis, die 1 Novembris 1914; Acta

Ap. Sedis, vol. 6, 1914, pag. 579.
22

Cfr. Io. 10, 11-10.

2 3

Cfr. Io. 21, 15, 17.

24

Cfr. Io. 10, 12-13.

25

Cfr.

MATTH.

2 6

Cfr.

MATTH. 11,

23,

1,

4.

29-30.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

676

contrario. Ad haec autem consequenda plurimum possunt communes
Coetus, qui fere ubique iam in usu sunt, et augustiore celebranda ritu
Concilia provincialia et plenaria, quae in Codice iuris canonici constituta certisque legibus circumscripta sunt.
Ad hanc autem inter Fratres in Episcopatu coniunctionem et communicationem accedat oportet coniunctio et communicatio viva et frequens cum hac Apostolica Sede. Ex antiquissimis Christianitatis temporibus hic viget adeundi Sanctam Sedem usus, non tantum in rebus doctrinae fidei, sed etiam regiminis et disciplinae. Argumenta et exempla
haud pauca exhibent antiqui historiae fontes. Romani autem Pontifices,
sententiam rogati, non responderunt tamquam theologi privati, sed vi
auctoritatis suae, sibi conscii potestatis, quam acceperunt a Christo Domino, regendi totum gregem et quamlibet eius partem. Idem eruitur ex
factis et casibus, in quibus Romani Pontifices, non interrogati, controversias exortas diremerunt aut «dubia» ad suum iudicium advocaverunt.
Haec ergo coniunctio et congruens rei communicatio cum Sancta Sede non
oritur ex quodam studio omnia in unum cogendi et conformandi, sed ex
iure divino et ex proprio ipsius constitutionis Ecclesiae Christi elemento.
Neque cedit hoc in detrimentum, sed in emolumentum Episcoporum,
quibus greges peculiares regendi concrediti sunt. Ex .communicatione
enim cum Sede Apostolica assequentur in « dubiis » lumen et securitatem, in difficultatibus subeundis adiumentum, in angustiis ferendis levamen et solacium. Contra ex Episcoporum ad Apostolicam Sedem « relationibus » haec ampliorem assequetur de statu universi gregis notitiam, melius citiusque cognoscet quae pericula immineant, quae remedia ad mala sananda adhiberi possint.
Venerabiles Fratres, Christus, pridie quam pateretur, pro Apostolis
oravit Patrem, simulque pro omnibus in munere eorum apostolico successoribus : « Pater sancte, serva eos in nomine tuo, quos dedisti mihi,
ut sint unum, sicut et nos. Sicut Tu me misisti in mundum, et ego misi
eos in mundum... dilectio, qua dilexisti me, in ipsis sit, et ego in ipsis».

27

Sic ergo Nos, consenior, Aeterni Pastoris in terris Vicarius, ad vos
Fratres nostros, seniores,

28

et gregum vestrorum pastores, locuti sumus

iuxta sepulcra Apostolorum Principis et Sancti Pontificis Pii X, et in
extremo sermone Nostro memoris animi cogitationes iterum convertimus ad Missam « Si diligis », a qua sermo initium habuit, in cuius
« praefatione » precamur : « ut gregem tuum, Pastor aeterne, non deseras, sed per beatos Apostolos tuos continua protectione custodias. Ut
27

Io. 17, 11.18.26.

28

I Petr. 5, 1.

Acta Pii Pp.. XII

677

iisdem rectoribus gubernetur, quos operis tui vicarios eidem contulisti
praeesse pastores » ; et in altera oratione post communionem addimus :
« Multiplica, quaesumus, Domine, in Ecclesia tua spiritum gratiae,
quem dedisti, ut beati Pii Summi Pontificis deprecatione, nec pastori
oboedientia gregis nec gregi desit cura pastoris! ».
Quod faxit vobis omnibus Deus secundum divinae suae largitatis
mensuram!

NUNTII

RADIOPHONICI
I

IIS

QUI

INTERFUERUNT

CONVENTUI

INTERNATIONALI

MARIOLOGICO-MARIANO^

ROMAE HABITO. *

Inter complures salutaresque religionis fructus, quos, cum Marialem Annum ubique gentium celebrandum indiximus, animus praestolabatur Noster, id praecipue in votis erat, ut singularis Dei Genetricis
dignitas, eiusque praeclara munera ac privilegia altiore investigarentur ratione, clarioreque luce christiano populo proponerentur. Quamobrem haud sine magna animi delectatione initum consilium percepimus
Mariologici Conventus sub exitum Marialis Anni in hanc Almam Urbem cogendi; quod quidem inceptum non tantum adproba-vimus, sed
peculiari etiam favore prosecuti sumus Nostraque Benedictione munivimus. Nunc autem, cum sollemnis huiusmodi consessus celebraretur initium, haud mediocri Nobis solatio est lectissimum tot doctorum virorum salutare

coetum, paterneque vos alioqui, dilectissimi Filii, qui

ex omnibus orbis catholici partibus Romam convenistis, ut prope Apostolorum Principis sepulcrum, eiusque auspiciis cui dictum est « Confirma fratres tuos »,

1

de tantae Virginis et Matris honore, gratia,

potentia, ad sacrae doctrinae normas, scite eruditeque disseratis.
Mariologia, utpote quae inter theologicas disciplinas adnumeretur,
id imprimis postulat, ut solidis theologicae doctrinae fundamentis innitatur, idque eo magis requiritur, quo profundior fit investigatio et
quo accuratius veritates ad Mariologiam spectantes inter se et cum ceteris sacrae theologiae veritatibus comparantur et conectuntur, quemadmodum laudabili studio fieri coeptum est post Immaculatae Conceptio* Datus die 24 Octobris mensis a. 1954.
1

Luc. 22, 32.

678

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium Officiale

nis B. M. V. dogma a Decessore Nostro Pio IX sollemniter definitum,
atque nostris temporibus non sine uberiore in dies fructuum copia contingit. Huiusmodi autem investigationes non semper faciles ac perviae
sunt, cum ad eas peragendas perficiendasque conspirent cum « positivae » quas vocant, tum « speculativae » disciplinae, quae suis quaeque
rationibus ac legibus reguntur. Investigandi vero labor, ad Mariologiam etiam quod attinet, eo tutior eoque fecundior procedet, quo magis omnium ante oculos versabitur illa quae « in rebus fidei et morum cuilibet theologo proxima et universalis veritatis norma »

2

sta-

tuitur, sacrum nempe Ecclesiae Magisterium. Hoc enim — ut in Encyclicis Litteris Humani generis exposuimus — Deus Ecclesiae suae «dedit ad ea quoque illustranda et enucleanda, quae in fidei deposito nonnisi obscure ac veluti implicite continentur » .

3

Quod quidem deposi-

tum authentice illustrandum atque interpretandum Divinus Redemptor uni concredidit Magisterio Ecclesiae; thologis autem grande incumbit munus, idem depositum, ex Ecclesiae mandato eiusque ductu,
penitius investigandi, singularemque veritatum naturam, nexum, ad
sacrae doctrinae normas, perscrutandi atque explicandi.

4

Quo in munere exsequando, diligenter ratio habenda est utriusque
doctrinae catholicae fontis, Sacrarum nempe Scripturarum et « Traditionis ». Plura sane eademque praeclara Sacrae Litterae de Beatissima
Virgine enarrant, in libris cum Veteris tum Novi Foederis; quin immo
excellentissima eius munera ac dona, hoc est virginalis Maternitas, intaminata Sanctitas, illic expressis verbis asseverantum ipsiusque Virginis
imago fere ac lineamenta vivis coloribus describuntur. At vehementer a
veritate deerrat, qui se ex Sacris Scripturis tantummodo Beatissimae
Viriginis dignitatem ac sublimitatem plene definire recteque explicare
posse censet, vel qui easdem Sacras Litteras apte explanari posse arbitratus « Traditionis » catholicae et Magisterii sacri non satis habita ratione. Quodsi uspiam, heic praesertim ea obtinent, quae alias diximus,
hoc est « theologiam positivam quae dicitur, scientiae dumtaxat historicae aequari non posse » .

5

Neque itidem « Traditionis » documenta investigare atque explicare
licet, sacro Magisterio et Ecclesiae vita et cultu, prouti per saeculorum
decursum manifestantur, neglectis vel parvihabitis. Interdum enim singula antiquitatis documenta, cum in se ipsa tantum perspiciuntur, pas

3

4

XLVI
5

Litt.

Enc.

Humani

generis :

A.

A.

S., X L I I

(1950),

p.

567.

Ibid. ,569.
Cfr. Alloc, ad Emos Card. et Excmos Episcopos d. d. 31 Maii 1954: A. A. S.,
(1954), p. 314 s.
Litt. Enc. Humani generis: 1. c. p. 569.

Acta PU Pp. XII

679

rum lucis afferunt; quodsi cum vita Ecclesiae liturgica, atque cum populi christiani fide, devotione ac pietate — quas idem Magisterium sustinet ac dirigit — coniuguntur et comparantur, splendida catholicae
veritatis evadunt testimonia. Revera Ecclesia, omnibus vitae suae saeculis, non solum in fide docenda et definienda, sed etiam in suo cultu
atque in christifidelium pietatis ac devotionis exercitiis a Spiritu Sancto
regitur et custoditur, et ab eodem Spiritu « a d revelatarum veritatum
cognitionem infallibiliter dirigitur » .

6

Quapropter etiam mariologicae

disciplinae cultores, cum sive superioris sive praesentis aetatis testimonia et documenta pervestigant atque perpendunt, perpetuum illum semperque efficacem Spiritus Sancti ductum ante oculos omnino habeant
oportet, ut dictorum factorumque vim et momentum recte expendant
atque proponant.
Hisce normis sancte observatis, Mariologia veros atque permansuros
faciet progressus, in Beatissimae Virginis muneribus ac dignitate penitius in dies perscrutandis. Ita etiam haec disciplina recta illa media
via procedere poterit, qua et ab omni falsa et immodica veritatis super latione caveat et ab illis se segreget, qui vano quodam agitantur timore,
ne Beatissimae Virgini plus aequo concedant aut, ut non raro dictitant,
Matre honorata et pie invocata, ipsi Divino Redemptori aliquid honoris
et fiduciae detrahant. Etenim Beata Dei Genetrix, quippe quae ipsa
quoque ab Adamo descendat, nullum habet privilegium nullamque gratiam quam non debeat Filio suo, generis humani Redemptori; atque
adeo, Matris excelsa dona mirantes ac rite celebrantes, ipsius Filii divinitatem, bonitatem, amorem, potentiam miramur et celebramus, neque umquam Filio displicebit, quidquid in laudem Matris, ab ipso tot
gratiis cumulatae, fecerimus. Ea vero, quae Filius Matri suae largitus
est, tanta sunt, ut omnium hominum et angelorum dona et gratias immense superent, cum nulla umquam dignitas dari possit quae divinam
Maternitatem excedat aut aequet ; Maria enim, ut Angelicus Doctor ait,
ex hoc quod est Mater Dei, habet quandam dignitatem infinitam ex bono
7

infinito quod est Deus. Etsi verum est Beatissimam Virginem quoque,
uti nos, Ecclesiae esse membrum ^ tamen non minus verum est eam esse
Corporis Christi Mystici membrum plane singulare.
Vehementer igitur cupimus, dilectissimi Filii, ut has normas ob oculos habentes, quae pertractanda in coetibus vestris suscepistis, eadem
erudite, docte, scite pieque disseratis et disputetis ; idque tandem vires
vestrae in unum coalescentes efficiant, ut, quod omnium in votis est,
c

7

Constitutio Apost., Munificentissimus : A. A. S., X L I I
Cfr. Summa Theol., p. I, q. 25 a. 6, ad 4.

(1950), p. 769.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

680

Beatissimae Mariae dei nostraeque Matris laudes, Divinique Redemptoris honor, qui tantis gratiis muneribusque eam ornavit et auxit,
incrementa exinde capiant amplissima.
Quoniam vero nihil perfici potest humano labore et industria, nisi
faveat et adspiret operi Deus, ultro preces Nostras adiungimus, ut ipse
vobis propitius adsit sapientae suae luminibus et gratiae praesidiis,
quorum in auspicium Nostraeque benevolentiae testimonium Apostolicam Benedictionem vobis singulis universis peramanter in Domino impertimus.
II
CHRISTIFIDELIBUS E TOTA HISPANIA OB CONVENTUM NATIONALEM MARIALEM
CAESARAUGUSTAE COADUNATIS. *

Venerables Hermanos y amados hijos que, clausurando vuestro Congreso Mariano Nacional, consagráis vosotros mismos y vuestra patria
toda al Inmaculado Corazón de María :
¿Quién Nos pudiera dar en estos momentos que, así como con Nuestra
voz conseguimos hacernos presentes en medio de vosotros, lo pudiéramos
hacer igualmente con Nuestros ojos y Nuestros oídos, para escuchar el
voltear de las campanas de toda España, las salvas de honor, los vítores
y las aclamaciones, los suspiros y las plegarias que suben a lo alto ; para
ver a todo un pueblo agolpándose ante los altares de su Madre y Señora
y ofreciéndole su corazón y su vida? « Bienaventurados los ojos que ven
lo que vosotros veis y los oídos que oyen lo que vosotros oís » .

1

Porque España ha sido siempre, por antonomasia, la « tierra de María Santísima » y no hay un momento de su historia, ni un palmo de su
suelo, que no estén señalados con su nombre dulcísimo. La histórica catedral, el sencillo templo o la humilde ermita a Ella están dedicadas ; y
si quisiéramos sólamente evocar, según se Nos vienen a las mientes, algunas de las advocaciones principales, que como piedras preciosas en
manto riquísimo son ornamento del territorio español :

Covadonga,

Begoña y Monserrat ; la Peña de Francia, la Fuencisla y Monsalud ; la
Almudena, el Sagrario y los Desamparados ; Guadalupe, los Reyes y las
Angustias, Nos parecería o que estábamos recorriendo la topografía nacional o que Íbamos fijando los hitos principales de la historia de España.
Eran pinceles españoles los de Juan de Juanes, Zurbarán, el Greco y
Murillo; y por eso rivalizaron en representarla a cual más hermosa.
* Datus die 12 Octobris mensis a. 1954.
1

Cfr.

MATTH.

18,

16.

Acta Pii Pp. XII

681

Gubias y cinceles españoles fueron los de Gregorio Hernández, Alonso
Cano, Martínez Montañés y Salcillo y por serlo no pudieron menos de
estar dedicados de modo especial al servicio de su Madre amantísima. Y
si es un Rey Santo el que cabalga para conquistar Sevilla, irá con Nuestra Señora en el arzón ; y si son proas castellanas las que, precisamente
tal día como hoy, violan el secreto de las tierra americanas, sobre una de
ellas irá escrito necesariamente el nombre de « Santa María », ese nombre que luego el misionero y el conquistador irán dejando en la cima
inaccesible, en el centro de la llanura sin fin o en el corazón de la selva
impenetrable, para que sea también allí fuente de gracia y de bendición.
Pero entre tantas advocaciones, Venerables Hermanos y amados hijos,
acaso ninguna para vosotros tan entrañable, ni tan enraizada en vuestra
carne misma, como esa Virgen Santísima del Pilar, que en estos instantes tenéis ante los ojos.
¡ Y tu — oh Zaragoza — ne serás ya insigne por tu privilegiada posición, por tu cielo purísimo o por tu rica vega, <( loci amoenitate, deliciis
praestantior civitatibus Hispaniae cunctis », como la llama el gran Isidoro de Sevilla ; no lo serás por tus magníficos edificios, donde galanamente se salta sin desentonar de los primores mozárabes a las elegancias
platerescas ; no lo serás por haber oído el paso cadencioso de las legiones romanas o por el aliento indomable que te sostuvo « siempre heroica » en los heroicos sitios ; lo serás por tu tradición cristiana, por tus
Obispos, Felix, en pluma de S. Cipriano « fidei cultor ac defensor veritatis » ,

2

S. Valero y S. Braulio; por Sta. Engracia y los Mártires

innumerables, a los cuales podemos añadir el santo niño, embellecido
también con la púrpura de su sangre, Dominguito del Val ; lo serás, sobre
todo, por esa columna contra la cual, rodando los siglos, como contra
la roca inconmovible que, en el acantilado, desafía y doma las iras del
mar, se romperán las oleadas de las herejías en el período gótico, las
nuevas persecuciones de la dominación arábiga y la impiedad de los
tiempos nuevos, resultando así cimiento inquebrantable, inexpugnable
valladar e insuperable ornamento, no sólo de una nación grande, sino también de toda una dilatada y gloriosa estirpe ! « Yo he elegido y santificado esta casa — parece decir Ella desde su pilar — para que en ella sea
3

invocando mi nombre y para morar en ella por siempre » ; y toda la Hispanidad, representada ante la Capilla angélica por sus airosas banderas,
parece que le responde : (( Y nosotros te prometemos quedar de guardia
2

Ep. 67, n. 6 - ed. Guil. Härtel, in

Vindob. 1871, p. 740, 10-11.
s

Cfr. 2 Paral. 7, 16.

Corp. Script.

Eccles.

Latin., vol.

I I I , p. 2,

682

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

aquí, para velar por tu honra, para serte siempre fieles y para incondicionalmente servirte ».
Pero hoy vosotros, Venerables Hermanos y amados hijos, si habéis
venido aquí, si os habéis reunido en todos los centros marianos de la
nación, ha sido con una intención precisa : evocando aquella jornada
inolvidable en el Cerro de los Angeles, de 1919, donde España se consagró al Corazón Sacratísimo de Jésus, os habéis hoy querido consagrar
al de María, en la confianza de que, en esta hora ardua de la humanidad,
Dios querrá salvar al mundo por medio de aquel Corazón Inmaculado.
¡ Bien merece sin duda ninguna, hijos amadísimos, esta manifestación
de vuestra piedad al Corazón Purísimo de la Virgen, sede de aquel amor,
de aquel dolor, de aquellos altísimos afectos, que tanta parte fueron en
la redención nuestra, principalmente cuando Ella « stabat iuxta Cru4

cem », velaba en pie junto a la Cruz ; bien lo merece aquel Corazón,
símbolo de toda una vida interior, cuya perfección moral, cuyos méritos
y virtudes escaparían a toda humana ponderación! Y bien justo es también que lo hagáis vosotros, si no fuera por otra razón, por ser la patria
de San Antonio María Claret, apóstol infatigable de esta devoción, que
Nos mismo hemos elevado al honor máximo de los altares.
Pero Nos creemos que hoy más que nunca, precisamente porque las
nubes cargan sobre el horizonte, precisamente porque en algunos momentos se diría que las tinieblas van borrando aún más los caminos, precisamente porque la audacia de los ministros del averno parece que aumentan más y más; precisamente por eso, creemos que la humanidad
entera debe correr a este puerto de salvación, que Nos le hemos indicado
como finalidad principal de este Año Mariano, debe refugiarse en esta
fortaleza, debe confiar en este Corazón dulcísimo que, para salvarnos,
pide sólamente oración y penitencia, pide sólamente correspondencia.
Prometédsela vosotros, hijos amadísimos de toda España ; prometedle
vivir una vida de piedad cada día más intensa, más profunda y más sincera ; prometedle velar por la pureza de las costumbres, que fueron siempre honor de vuestra gente ; prometedle no abrir jamás vuestras puertas
a ideas y a principios, que por triste experiencia bien sabéis dónde conducen ; prometedle no permitir que se resquebraje la solidez de vuestro
alcázar familiar, puntal fundamental de toda sociedad ; prometedle reprimir el deseo de gozos inmoderados, la codicia de los bienes de este
mundo, ponzoña capaz de destruir el organismo más robusto y mejor
constituido ; prometedle amar a vuestros hermanos, a todos vuestros hermanos, pero principalmente al humilde y al menesteroso, tantas veces
4

lo. 19, 25.

Acta PU Pp. XII

683

ofendido por la ostentación del lujo y del placer! Y Ella entonces seguirá
siempre siendo vuestra especial protectora.
Ante vuestro trono, pues, oh Madre Santísima del Pilar, — diremos
parafrasando las palabras por Nos mismo pronunciadas en ocasión so5

lemnísima — Nos, como Padre común de la familia cristiana, como Vicario de Aquel, a quien fué dado todo poder en el cielo y en la tierra,
a Vos, a Vuestro Corazón Inmaculado confiamos, entregamos y consagramos no sólo toda esa inmensa multitud ahí presente, sino también
toda la nación española, para que vuestro amor y patrocinio acelere la
hora del triunfo en todo el mundo del Reino de Dios y todas las generaciones humanas, pacificadas entre sí y con Dios, Os proclamen bienaventurada, entonando con Vos, de un polo al otro de la tierra, el eterno
(C Magnificat » de gloria, amor y gratitud al Corazón de Jesús, único
refugio donde pueden hallarse la Verdad, la Vida y la Paz.
Que la bendición del cielo, de la que quiere ser prenda la Bendición
Nuestra, descienda sobre todos vosotros : sobre Nuestro dignísimo Cardenal Legado ; sobre el Jefe del Estado ; sobre todos Nuestros Hermanos
en el Episcopado ahí presentes; sobre todas las Autoridades; sobre el
clero, religiosos y fieles que están en estos momentos oyéndonos y sobre
tada la nación española, a la cual continuamente deseamos toda clase de
bienes y de prosperidades.

III
CHRISTIFIDELIBUS URUQUARIAE OB CONVENTUM ARCHIDIOECESANUM MARIALEM
IN URBE MONTISVIDEO COADUNATIS. *

Venerables Hermanos y amados hijos que, reunidos en la bella y bien
emplazada Montevideo, clausuráis vuestro primer Congreso Mariano
archidiocesano, organizado para celebrar más dignamente y con mayor
fruto este Año Mariano universal, que ya va acercándose a su término,
entre imponentes manifestaciones de piedad y de amor a la Madre de
Dios.
Es esta la primera vez que, a través de las ondas etéreas, Nos hacemos
presentes de nuevo con Nuestra voz, en medio de vosotros, después de
aquella inolvidable mañana otoñal — de la que pronto van a cumplirse
los cuatro lustros — cuando, a la vuelta de las grandiosas jornadas eucarísticas de Buenos Aires, tuvimos el inmenso placer de vivir unas horas
s

*

Cfr. Disc, y radiom., t. IV, pag. 260.
Datus die 12 Octobris mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

684

con vosotros, tan breves como preciosas. Entornamos los ojos y aún Nos
parece admirar vuestra magnífica ciudad, suavemenete recostada en la
península graciosa, que parece servirle de escalinata, hacia aquel imponente estuario que allí mismo se abre al mar, bajo su intenso cielo azul,
con sus espaciosas y elegantes avenidas rebosantes de un gentío entusiasta que aplaude y aclama ; ¡ la « Muy fiel y reconquistadora Ciudad de
Montevideo » que difícilmente podríamos apartar de Nuestra memoria!
Pero, ¿a quién aplaude, a quién aclama, a quién dirige ella sus himnos y sus lágrimas en estos momentos? Y vemos avanzar sobre todas las
cabezas, amable y sonriente, distribuyendo consuelos y gracias, la « Virgen de la Fundación », la que probablemente ha presidido el nacimiento,
las horas primeras y los momentos más transcendentales de su azarosa
y accidentada vida, la que ahora acaba de recorrer todas vuestras Parroquias, todas vuestras Iglesias, todos vuestros hogares; la que ha oído
vuestras promesas de honrarla siempre con el Rosario en familia; y
¡con cuánto consuelo hemos venido a saber, que no se daba abasto a
proveer de imágenes suyas para las fachadas de vuestras casas, porque
iban mucho más allá vuestros piadosos deseos! Obrando así, os proclamáis hijos legítimos de aquel grande Artigas, tan devoto siempre de la
Virgen del Carmen y que tanto se consolaba rezando el Santo Rosario
en sus últimos años de vejez y de forzoso retiro ; hermanos auténticos de
aquellos proceres, que el 14 de Junio de 1825 inclinaban sus banderas
ante la Virgen del Pintado, o Virgen de los Treinta y Tres, como si quisieran reconocerla capitana de sus futuras empresas. Obrando así, os
parecerá que cumplís su glorioso testamento : « Honorem habebis matri
tuae omnibus diebus » honra siempre, a tu madre todos los días de tu
vida.

1

¡ Volved, sí, volved, hijos amadísimos, los ojos y los corazones a esta
Madre de misericordia, vida, dulzura y esperanza nuestra; volvedlos
principalmente en este misterio de su Inmaculada Concepción, de cuya
proclamación dogmática estamos conmemorando el centenario, y sentiréis que en vuestro pecho se reafirman las verdades fundamentales de
nuestra santa fe ; de una fe que luego redundará en la intensificación de
vuestra vida cristiana, desde lo más recóndito de vuestra actividad familiar hasta las más públicas manifestaciones de vuestro ser en las
esferas profesional y social; de una fe, cuyos deseadísimos frutos han
de ser la santidad de la vida matrimonial, el aumento de las vocaciones
sacerdotales, la pureza de las costumbres y la implantación de una au-

1

Tob.

4, 3 .

Acta Pii Pp. XII

685

téntica justicia cristiana y social, a cuva sombra acogedora todos os
sintáis realmente hermanos.
Se precia vuestra nación de sus instituciones; pues bien, en toda
sabia organización pública, ha de haber siempre un puesto preferente
para el sincero espíritu religioso, porque él, como ninguno, es el que ha
de enseñar al ciudadano cuáles son sus deberes fundamentales ; el que ha
de inspirarle aquella única y sincera fraternidad, que surge tan sólo de
la común filiación divina.
Es vuestro país una tierra rica y próspera, de campos ondulados y
ubérrimos, regados por incontables venas líquidas que llevan por doquier no sólo la fertilidad, sino también el encanto y la poesía ; todo ese
progreso material quedaría incluso minado por su misma base y representaría hasta un peligro, si no fuese acompañado de un paralelo y armónico progreso espiritual, que aleje los peligros de la codicia, de la molicie
y de toda la destrucción, que suele traer consigo el reino absoluto del
materialismo.
Sois, finalmente, un pueblo orgulloso de su historia ; pues bien en esa
historia, donde las letras han florecido a la sombra de las armas, no se
pueden olvidar los nombres del párroco Silverio Antonio Martínez, que
lanzó el primer grito de independencia ; de Dámaso Antonio Larrañaga,
de personalidad enciclopédica ; y, ya en nuestros días, del gran católico
Juan Zorrilla San Martín, cuyos cantos han conseguido la más dulce
expresión de vuestra literatura. Y Nos es grato recordar que las primeras raíces de vuestra literatura hay acaso que ir a encontrarlas en
los restos perdidos que, procedentes de las lejanas reducciones jesuíticas
del interior, bajaban también en las balsas y en los lanchones a lo largo
del Uruguay.
La Virgen Santísima ama especialmente a vuestra patria, hijos queridísimos, come también singularmente la amó aquel insigne Predecesor
Nuestro, que tuvo la gloria de proclamar su Concepción Inmaculada;
y si habéis comenzado la gran Misión preparatoria del Congreso en la
Parroquia de la Medalla Milagrosa, ha sido para recordar que el mismo
día 18 de Julio de 1830, en que se juraba vuestra Constitución, se aparecía Ella benignamente a su predilecta hija, Santa Catalina Labouré.
Y hoy vosotros, como corona de tantas solemnidades, os queréis consagrar para siempre a su Corazón Inmaculado — canal dulcísimo de
todos los bienes — para corresponder a tanto maternal amor y para proclamar en voz alta vuestra fe. Pasa por el mundo una hora obscura y
las nieblas no acaban nunca de aclararse ; por el contrario, acá y allá,
resuenan de cuando en cuando los clarinazos con que los enemigos de

686

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Dios celebran una victoria nueva, mientras que los buenos parecen no
poco desorientados, faltos acaso de la necesaria unión. Precisamente
por eso Nuestra esperanza es cada vez más firme y cada vez más fervorosa Nuestra oración a la Reina de los cielos, como si sólamente de su
mano esperásemos toda la salvación, Ella que nunca ha dejado de ser
la (( Auxilium Christianorum ». Precisamente por eso Nuestro corazón
de padre se alegra y se regocija al contemplar espectáculos como el que
vosotros en esto momentos ofrecéis.
Que la bendición de lo alto, de la que quiere ser prenda esta Bendición Nuestra, descienda sobre vosotros: sobre el dignísimo Hermano
Nuestro, celosísimo Pastor de vuestras almas, con todos Nuestros demás
Hermanos en el Episcopado que le acompañan ; sobre los sacerdotes, religiosos y religiosas lo mismo que sobre las Autoridades y sobre todo el
amado pueblo uruguayo, especialmente sobre esta archidiócesis de Montevideo; sobre cuantos por medio de la radio oigan Nuestra voz, que
quiere ser, como siempre, mensajera de gracia, de amor y de paz.

Sacra

Congregatio

Consistorialis

687

A C T A SS. CONGREGATIONUM
SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS

PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de novo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 23 Iunii 1964 — Titulari episcopali Ecclesiae Prusiensi praefecit
R. D. Iosephum Vincentium Távora, presbyterum e S. Sebastiani Fluminis Ianuarii archidioecesi, quem deputavit Auxiliarem Emi ac Revmi
P. D. Iacobi S. R. E. Cardinalis de Barros Cámara, Archiepiscopi S. Sebastiani Fluminis Ianuarii.
die 22 Iulii — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Philippopolitanae
in Thracia R. D. Franciscum Seper, ex archidiocesi Zagrabiensi, quem
constituit Coadiutorem etiam sedi datum Emi ac Revmi P. D. Aloysii
S. R. E. Cardinalis Stepinac, Archiepiscopi Zagrabiensis.
die 26 Iulii — Cathedrali Ecclesiae noviter erectae S. Andreae in
Brasilia Exc. P. D. Georgium Marcos de Oliveira, hactenus Episcopum
titularem Bagenum.
die 24 Augusti — Cathedrali Ecclesiae Garanhunensi Exc. P. D.
Franciscum Expeditum

Lopes, hactenus Episcopum Oeirensem.

die "28 Augusti — Titulari episcopali Ecclesiae Febianensi Revmum
D. Antonium de Campos, canonicum Capituli patriarchalis Lisbonensis
et parochum paroeciae vulgo « Estrela », quem deputavit Auxiliarem
Emi ac Revmi P. D. Emmanuelis S. R. E. Cardinalis Gonçalves Cere jeira, Patriarchae Lisbonensis.
die 30 Septembris — Titulari episcopali Ecclesiae Euroeensi in Epiro
Revmum D. Ioannem Pereira Venancio, Pro Vicarium Generalem dioecesis Leiriensis et canonicum Capituli cathedralis, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Iosephi Alves Correia da Silva, Episcopi Leiriensis.
die 7 Octobris — Cathedrali Ecclesiae Mariliensi, noviter erectae,
Exc. P. D. Hugonem Bressane de Araujo, hactenus Archiepiscopum titularem Cotradensem, cui servavit Archiepiscopalem titulum ad personam.

688

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

die 11 Octobris — Cathedrali Ecclesiae Guayaquilensi Exc. P. D. Caesarem Antonium Mosquera Corral, hactenus Episcopum Ibarrensem.
die 22 Octobris — Cathedrali Ecclesiae S. Isidori, noviter erectae,
E. D. Delphinum Quesada Castro, vicarium foraneum et parochum oppidi vulgo « Puntarenas » in dioecesi Alajuelensi.
die 23 Octobris — Cathedrali Ecclesiae Resistenciae Exc. P. D. Henricum Rau, hactenus Episcopum titularem Voncariensem.
— Cathedrali Ecclesiae Sancti Nicolai de Los Arroyos, noviter erectae, Exc. P. D. Silvinum Martínez, hactenus Episcopum titularem Canathenum.
die $7 Octobris — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Antiochenae in
Pisidia Exc. P. D. Iosephum Bueno y Monreal, hactenus Episcopum Victoriensem, quem constituit Coadiutorem cum iure successionis Emi P.
D. Petri S. R. E. Cardinalis Segura y Sáenz, Archiepiscopi Hispalensis.
— Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Thomae Gutiérrez
Diez, Episcopi Gadicensis et Septensis, constituit Exc. P. D. Antonium
Añoveros Ataún, Episcopum tit. Tabudensem, hactenus Auxiliarem Exc.
P. D. Angeli Herrera y Oria, Episcopi Malacitani.
die 28 Octobris. — Titulari episcopali Ecclesiae Arcenae R. P. D.
Ioannem Rupp, Antistitem Urbanum, Vicarium Generalem archidioecesis Parisiensis, quem deputavit Auxiliarem Emi P. D. Mauritii S. R. E.
Cardinalis Feltin, Archiepiscopi Parisiensis et Ordinarii fidelium ritus
orientalis in Gallia.
die 29 Octobris. — Cathedrali Ecclesiae Baiocensi Exc. P. D. Andream Jacquemin, hactenus Episcopum titularem Cartennitanum.
die 80 Octobris. — Titulari episcopali Ecclesiae Tamiathitanae Rev.
D. Eugenium Beitia Aldazabal, Auditorem Rotae Nuntiaturae Apostolicae in Hispania, e dioecesi Flaviobrigensi, quem constituit Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Iosephi Mariae Alcaráz Alenda,
Episcopi Pacensis.
die P Novembris — Metropolitanae Ecclesiae Mediolanensi Exc. P.
D. Ioannem Baptistam Montini, e dioecesi Brixiensi, Prosecretarium
Status .pro Ordinariis Ecclesiae Negotiis.
die 6 Novembris — Titulari episcopali Ecclesiae Gergitanae Revmum
D. Octavium Aguiar, parochum oppidi vulgo « Limoerio » in dioecesi Nazarensi in'Brasilia, quem deputavit Auxiliarem Excmi P. D. Iosephi Delgado, Archiepiscopi S. Ludovici in Maragnano.
die 10 Novembris — Titulari episcopali Ecclesiae Verbianae Exc. P.
D. Edmundum Franciscum Gibbons, hactenus Episcopum Albanensem
in America.

An. et vol. XXXXVI

M Decembris 1954

(Ser. H, v. X X I ) - N. 16

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM OFFICIALE

ACTA PIT PP. XII

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
IABALPURENSIS
APOSTOLICA PRAEFECTURA lABALPURENSIS, IN INDICA REGIONE, AD GRADUM
EVEHITUR DIOECESIS, IISDEM FINIBUS AC NOMINE SERVATIS.
PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
Qui genus hominum universum a Iesu Christo, licet immeriti, commendatum habemus, animo valde laetamur quoties christianae religionis
dilatandae vel augendae spes affulgeat vera. Quod evenit hodie quoad
Apostolicam Praefecturam Tabalpurensem, quae opera et industria praesertim Sodalium Candidi et Canonici Ordinis Praemonstratensis laeta
admodum suscepit recentiore hoc tempore incrementa. Quapropter cum
venerabilis Frater Martinus Lucas, Archiepiscopus titulo Adulitanus
atque Apostolicus in India Internuntius poposcerit ab hac Romana
Sede ut Apostolica Praefectura labalpurensis ad dioecesis gradum et
dignitatem eveheretur, Nos his libenter precibus annuere decrevimus.
Ratum igitur habentes et confirmantes quod venerabiles Fratres Nostri S. R. E. Cardinales Sacrae Congregationi Christiano Nomini Propagando praepositi censuerunt faciendum, re attento animo considerata
atque eorum consensum supplentes qui in hoc negotio aliquid iuris sese
habere arbitrentur, de Nostra apostolica potestate, quam in universam
Ecclesiam obtinemus, haec quae sequuntur decernimus ac statuimus.
U - A C T A , vol. X X I n.

16. — 27-12-1954.

o

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Apostolicam labalpurensem Praefecturam, in Indica regione, iisdem
servatis finibus ac nomine, ad dioecesis dignitatem provehimus, quam
curis concredimus Sodalium Candidi et Canonici Ordinis Praemonstratensis, ad Nostrum tamen et Apostolicae Sedis nutum. Iabalpurensis
praeterea Ecclesia metropolitanae Nagpurensi Sedi suffraganea erit,
cuius Metropolitis Iabulpurenses pro tempore Episcopi subicientur ; qui
Episcopi sedem ac domicilium in principe urbe Iabalpur, a quo modo
erecta dioecesis suum mutuatur nomen, habebunt atque pontificalem cathedram in eiusdem urbis templo collocabunt. Huic novae Sedi eiusque
pro tempore Pastoribus ea omnia iura ac privilegia, onera et ofiicia tribuimus, quibus et ceterae cathedrales Sedes ceterique per orbem eiusdem
gradus Praesules decorari atque onerari solent. Quod vero attinet ad
Canonicorum Collegium, Iabalpurensis Episcopus onus habebit istiusmodi coetum instituendi; usque dum vero rerum locorumque difficultates id impediant, concedimus ut eorum loco Consultores dioecesani
eligantur et adhibeantur, qui Episcopo prudentia et opera fideliter assint. Iubemus praeterea ut seminarium saltem elementarlum in eadem
Sede condatur pueris excipiendis et educandis, quos Deus ad sacerdotium
vocaverit. Episcopalem mensam, quae dicitur, ea constituent bona, si
qua sint, quae Praefecturae labalpurensi accedebant; vel emolumenta
quae ad Curiam pervenient, vel denique pecuniae a S. Consilio Fidei Propagandae et a christifidelibus offerendae. Quod ad regimen et administrationem novae huius dioecesis attinet, vel ad electionem Vicarii Capitularis seu Administratoris, sede vacante, vel ad cleri populique iura
et onera, ea serventur quae Codex Iuris Canonici praecipit. Ut autem
ea quae Nostris his Litteris praecipimus efliciantur, venerabilem Fratrem Martinum Lucas, quem supra diximus, deligimus vel eum qui eo
tempore quo haec decreta ad rem adducentur, Apostolicae in India praeerit Internuntiaturae ; cui vero contigerit hoc exsequendum negotium,
illi necessarias ad id potestates facimus, cuilibet subdelegandas, si opus
fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate polleat. Iubemus pariter ut idem
venerabilis Frater hoc confectum negotium in tabulas referat, quarum
fide digna exempla ad S. Consilium de Propaganda Fide quam primum
transmittet. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore
volumus; ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res
est religiose serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere
poterunt, cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter
si quis, quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra
egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus..

Acta Pii Pp.

XII

691

Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel
eorrumpere liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive
typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione
sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur
si ostenderentur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit
vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure
statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quinto mensis Iulii, anno Domini
millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto
decimo.
OELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

S. R. E. Cancellarius

8. Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Franciscus Hannibal Ferretti, Proton. Apost..
Albertus

Serafini,

Proton. Apost.

Loco 83 Plumbi
In Cane. Ap. tab., vol.

LXXXIX, n. 15.

II

DE JHANSI
(IHANSIENSIS)
APOSTOLICA PRAEFECTURA DE JHANSI AD¡ DIGNITATEM DIOECESIS EVEHITUR,
QUIBUSDAM TERRITORIIS ADDITIS.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

In Apostolica Praefectura de Jhansi, quae in Indica regione posita
est, recentioribus hisce temporibus catholica religio tanta cepit incrementa, ut venerabiles Fratres Nostri S. R. E. Cardinales S. Congr. Fidei Propagandae praepositi, eandem Praefecturam censuerint ad gradum
et dignitatem dioecesis esse evehendam. Quapropter Nos> de eorundem
Patrum Cardinalium sententia, deque venerabilis Fratris Martini Lucas,
Archiepiscopi titulo Adulitani eiusdemque in India Apostolici Internuntii consilio, eorum omnium consensum supplentes qui in hoc negotia

092

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

aliquid iuris se putent habere, re denique mature considerata, de Nostra
suprema et apostolica auctoritate, ea quae sequuntur statuimus. Apostolicam Praefecturam de Jhansi, quattuordecim abhinc annos constitutam, quae sollertiae Fratrum Minorum Capulatorum est concredita, ad
dignitatem et honorem dioecesis evehimus, additis ei territoriis de « Datia » et « Gwalior », quae adhuc archidioecesi Agraensi accedebant, quaeque igitur ab hac Ecclesia separamus et distrahimus. Dioecesim, quam
condimus, Ihansiensem appellari volumus eandemque Sedi metropolitanae Agraensi suffraganeam subicimus: cuius item sacrorum Antistites Agraensibus Praesulibus obnoxios esse censemus. Sedem et domicilium Episcopi, cui nova Ecclesia regenda contigerit, in civitate Jhansi
collocari iubemus ; cathedram vero suae iurisdictionis et potestatis in
templo statuet Episcopus quod aptius ei videbitur. Omnia iura et privilegia, onera et obligationes quae episcopalium Sedium eorumque Praesulum sunt propria, haec Ihansiensi quoque Ecclesiae eiusque sacrorum
Antistitibus concedimus. Praecipimus vero ut in nova dioecesi Collegium
Canonicorum quam primum constituatur : quod dum praesentia rerum
adiuncta fieri prohibebunt, indulgemus ut in eorum locum Consultores
dioecesani, qui dicuntur, ad tempus sufiiciantur, Episcopum consiliis
et opera iuvaturi. Item mandamus ut in eadem dioecesi erudiendis et effingendis puerorum animis, quos Dei bonitas ad munia sacerdotalia vocaverit, Seminarium erigatur saltem elementarium, iuxta normas communes et leges a S. Congregatione de Fide Propaganda rite datas. Mensam episcopalem, ut dicitur, ea bona constituent quae sive Praefectura
Apostolica de Jhansi possidebat, sive ex novis territoriis de « Datia » et
(( Gwalior » obvenient peracta bonorum divisione, sive quae Curiae obtingent vel a fidelibus pia mente onerentur. Quae autem regimen, administrationem Ihansiensis Ecclesiae respiciant, itidem quae, Sede vacante, electionem Vicarii Capitularis seu Administratoris Apostolici
attinent, cleri populique iura et onera et cetera huiusmodi, ea omnia
Iure Canonico regantur. Haec Nostra decreta exsequenda curabit venerabilis Frater, quem diximus, Martinus Lucas, vel ille qui eo tempore
quo eadem ad exitum adducentur Internuntiaturae praeerit. Cui vero
negotium perficiendum obtigerat omnia iura et potestates agendae rei
concedimus, quae poterunt alii quoque subdelegari, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto. Idem venerabilis Frater onus habebit documenta exarandi eaque sinceris exemplis ad S. Congregationem Fidei
Propagandae quam primum mittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose

Acta Pii Pp.

XII

693

serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini
praeterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis
impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel
quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die quinto mensis Iulii, anno Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto,, Pontificatus Nostri sexto decimo.

OELSUS Card. COSTANTINI
S. B. E. Cancellarius

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI
•

S,

Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

t Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuc, Decanus Prot. Aposi.
Albertus Serafini,

Proton.

Loco £8 Plumbi
In Cane. Ap.

tab., vol. LXXXIX, n. 16.

Apost.

Mí

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

III
MAROQUIENSIS - GHARDAIENSIS IN S A H A R A
(DE S A H A R A H I S P A N I C O E T D E I F N I )
A 1 Î APOSTOLICIS VICARIATIBUS MAROQUIENSI ET GHARDAIENSI IN SAHARA QUABDAM SEPARANTUR TERRITORIA, QUIBUS NOVA EFFICITUR PRAEFECTURA APOSTOLICA « D E SAHARA HISPANICO ET DE IFNI )) NUNCUPANDA.

PIUS

E P I S C O P U S

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Summi Dei voluntate ad universos populos per aeternae salutis viam
dirigendos vocati, gravissimum susceptum munus quam fideliter explere
studemus ut christianorum « genus electum, regale sacerdotium, gens
sancta » (/ Pt. 2, 9) per terrarum orbem magis magisque crescat in dies.
Cum itaque ab Apostolica Sede fuerit postulatum ut territoria de Ifni
et de Sahara, quae sub hispanica dicione sunt, ad ecclesiasticam sui iuris
circumscriptionem efficiendam inter se iungerentur; cumque praeterea
venerabiles Fratres Nostri S. R. E. Cardinales S. Congregationi Christianae Fidei Propagandae praepositi censuerint huiusmodi precibus esse
concedendum; Nos eorum sententiam ratam confirmatamque habemus.
Re igitur attento animo considerata et clara idcirco scientia eorum quae
gesturi sumus ; consensu praeterea eorum suppleto, quorum hoc negotium
quavis intersit ratione; de suprema Nostra potestate haec quae sequuntur statuimus. Ab Apostolico Maroquiensi Vicariatu eam regionem separamus, quam de Ifni vulgato nomine vocant; item a Ghardaiensi in
Sahara Apostolico Vicariatu territorium de Sahara disiungimus, quod
Hispanorum auctoritati subicitur; quae duo ita distracta territoria in
novae Apostolicae Praefecturae formam redigimus, quae in posterum
de Sahara Hispanico et de Ifni nuncupabitur. Hanc vero Praefecturam
Sodalibus Oblatis a Maria Immaculata, ad Nostrum tamen et Romanae
Sedis nutum, regendam committimus, laeta spe fore ut ipsi quaerendis servandisque animis valde allaborent ad Dei regnum in istis oris
enixe dilatandum. Cui Apostolicae Praefecturae eiusque pro tempore
Ordinariis omnia iura tribuimus et honores omniaque onera et officia
iniungimus, quibus ceterae per terrarum orbem Praefecturae earumque
Praesules et fruuntur et onerantur. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ; ita quidem ut quae per eas decreta sunt
ab iis quorum res est religiose serventur atque igitur vim suam obti-

695

néant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria
praescripta officere poterunt, eum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive
insciens, contra egerit ac Nos ediximus, id prorsus irritum atque inane
haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta
vel scindere vel corrumpere liceat ; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum
viri praeferant in ecclesiastica dignitate constituti simulque ab aliquo
publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides,
quae hisce haberetur, si ostenderetur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo modo detrectaverit, sciat se poenas
esse subiturum iis iure statutas, qui Summorum Pontificum iussa non
fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die quinto mensis Iulii, anno Domini
millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto
decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

PETRUS Card. FUMASONI BIONDI

8. R. E. Cancellarius

8.

Congr. de Propaganda Fide Praefectus

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

f Alfonsus Carinci, Archiep. tit. Seleuc, Decanus Prot. Apost.
Albertus
i

JOCO

In

Serafini,

Proton.

Apost.

£g Plumbi

Conc.

Ap.

tab., vol.

LXXXVIII, n.

95.

IV
S . PAULI I N BRASILIA
(S. A N D R E A E I N B R A S I L I A )
AB

ARCHIDIOECESI
NOVAE

S.

DIOECESIS

PAULI

IN BRASILIA,

FORMAM

REDIGITUR,

QUAEDAM
QUAE

S.

REGIO
ANDREAE

SEPARATUR
IN

ET

BRASILIA

IN
VO-

CABITUR.

PIUS
SERVUS

EPISCOPUS
SERVORUM

DEI

AD P E R P E T U A M REI MEMORIAM

Archidioecesis S. Pauli in Brasilia, hisce maxime temporibus, tam
multiplicibus fervet operibus ut vix singulus Praesul, etsi in animorum
bonum fovendum sollertissime incumbens, suae Ecclesiae curationi par

696

esse possit; cum enim in suburbanam civitatis S. Pauli regionem plures
conveniant peregrini, ut in fodinis diem exerceant, cumque pariter eadem
Ecclesia magno civium numero ac frequentia gliscat in dies, necesse
omnino est ut, ita multiplicatis sacri regiminis sollicitudinibus, quam
maturrime animorum bono aptius consulatur. Quo ductus consilio,
benigne susceptis cleri, populi ipsorumque civilium magistratuum in
hanc rem precibus, dilectus Filius Noster Carolus Carmelus S. R. E.
Cardinalis de Vasconcelos Mota, Archiepiscopus S. Pauli in Brasilia, a
Nobis postulavit ut a metropolitanae suae Ecclesiae territorio certa
distraheretur pars atque nova exinde dioecesis in regione, quam supra
diximus, crearetur. Nos igitur, qui omnium saluti populorum quaerendae Dei voluntate prospicimus, hisce libenter annuimus optatis; ac re
propterea attentissime considerata; audita sententia venerabilis Fratris Caroli Chiarlo, Archiepiscopi titulo Amideni et in Brasiliana Republica Apostolici Nuntii ; explorafoque consilio venerabilium Fratrum
Nostrorum S. R. E. Cardinalium Negotiis Consistorialibus praepositorum ; consensu praeterea eorum suppleto, qui in hac re aliquid iuris se
arbitrentur habere; certa ideo scientia eorum quae acturi sumus, de
plenitudine Nostrae potestatis sequentia statuimus. Ab archidioecesi
S. Pauli regionem separamus civilia municipia complectentem, quibus
nomina apud populum : « Santo André, Sâo Bernardo, Sao Caetano » ;
eamque in novae dioecesis formam redigimus, quae 8. Andreae in Brasilia nuncupabitur cuiusque territorium iisdem circumscribetur finibus
atque municipia, quorum supra meminimus. Quae nova dioecesis metropolitanae Sedi S. Pauli in Brasilia, erit suffraganea, cuius propterea Metropolitis Archiepiscopis Praesules S. Andreae subicientur. Qui Episcopi
sedem ac domicilium in urbe habebunt, quam « Santo André » populus
appellat, quamque Nostris hisce Litteris in civitatis episcopalis gradum
perducimus; cathedram vero in aede collocabunt B. Virgini Mariae de
monte Carmelo sacra, cui igitur, ad cathedralis templi dignitatem elatae,
omnia tribuimus iura ac privilegia quae ceterarum cathedralium aedium
sunt propria. Eadem pariter dioecesis eiusque Praesules iisdem iuribus
honoribusque fruentur, quibus omnes ornantur per terrarum orbem dioeceses earumque Praesules; item iisdem oneribus et officiis tenebuntur.
Cum vero decor sacrorum rituum maxime Nobis sit cordi, volumus ut
quam primum Canonicorum Collegium in hoc templo condatur, cui erigendo cavebimus per Apostolicas sub plumbo Litteras a Nobis dandas;
quoadusque vero dioecesis Canonicorum senatu carebit, indulgemus ut
eorum loco dioecesani Consultores ad iuris normam eligantur, qui Episcopum consilio et prudentia fideliter iuvent. Episcopalis mensa con-

Acta PU Pp. XII

697

stabit sive curiae emolumentis, si qua sint, sive oblatis a fidelibus pecuniis, sive bonis quae e partitione bonorum mensae S. Pauli in Brasilia,
pro rata parte, novae huic obvenient dioecesi, servatis in hac divisione
praescriptis canonis 1500 Codicis Iuris Canonici. Quod pariter attinet
ad novae Ecclesiae regimen et administrationem, ad Vicarii Capitularis
seu Administratoris, sede vacante, electionem, ad fidelium et sacerdotum iura et onera aliaque huiusmodi, ea praecipimus quae Iure Cano
nico statuuntur. Volumus quoque ut pueris ad sacerdotalia munia vocatis studiosissime excolendis seminarium saltem elementarium quam primum constituatur, ad iuris normam et iuxta leges a S. Congregatione
Seminariis studiorumque Universitatibus praeposita traditas. Summae
pariter curae erit Episcopo S. Andreae in Brasilia ut e seminario optimi
quique iuvenes eligantur atque Romam mittantur, qui in Pontificio ephebeo Piano Latino Brasiliano philosophicis ac theologicis disciplinis instituantur. Quod vero ad clerum novae Sedi assignandum attinet, decernimus ut simul ac dioecesis erectio ad effectum fuerit deducta, sacerdotes
illi ascripti censeantur Ecclesiae in cuius finibus optimo iure degunt.
Omnia denique documenta et acta, quae ad nuper constitutae Ecclesiae
negotia spectant, a Curia S. Pauli in Brasilia quam cito mittantur ad
S. Andreae Curiae tabularium, in eo quam diligenter servanda. Ut autem
ea quae Nostris hisce Litteris iubemus efficiantur eundem venerabilem
Fratrem Carolum Chiarlo deligimus, vel eum qui eo tempore quo haec
decreta ad rem adducentur, Apostolicae in Brasilia Nuntiaturae praeerit;
cui vero contigerit hoc exsequendum opus, illi necessarias ad id potestates facimus cuilibet subdelegandas, si opus fuerit, viro, qui ecclesiastica dignitate polleat, onusque iniungimus hoc confectum negotium in
acta referendi eorumque fide digna exempla ad S. Congregationem Consistorialem quam primum mittendi.
Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla cuiusvis generis contraria praescripta officere poterunt, cum
per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis, quavis
praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens, contra egerit ac Nos
ediximus, id prorsus irritum atque inane haberi iubemus. Nemini propterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica
dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta, eadem omnino habenda erit fides quae hisce haberetur si ostende-

898

Acta

Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

rentur. Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo
modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas, qui
Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae apud S. Petrum, die duodevicesimo mensis Iulii, anno
Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
OELSUS Card. COSTANTINI

5$ Fr. ADEODATUS I. Card. PIAZZA

S. R. E. Cancellarius

S.

Congr.

Albertus

Consistorialis a Secretis

Serafini,

Proton.

Apost.

Silvius Sericano, Proton. Apost.
Loco © Plumbi
Reg. in Ap. Cane, tab., Vol. LXXXIX, n. 2.

LITTERAE APOSTOLICAE
ECCLESIA B. MARIAE V. VULGO (( DELiLA GHIARA )) APPELLATA, IN URBE REGIO
LEPIDI, REGIENSIS IN AEMILIA DIOECESIS INTRA FINES EXSTANS, TITULO
BASILICAE MINORIS ORNATUR.

P I U S PP. XII
Ad perpetuam rei memoriam. — Marianae religionis domicilium praecipuum perhibetur esse Templum Beatae Mariae Virginis, quo, « delia
Chiara » vulgo appellato, urbs Regium Lepidi non mediocriter honestatus Quod, anno millesimo quingentésimo nonagésimo septimo, exstructum, ut Deiparae Imago, miraculorum fama illustris, ibi collocaretur, in locum minoris Aedis, anno millesimo trecentesimo tertio decimo Ordini Servorum Mariae concreditae, fuit substitutum. Est vero
idem Templum amplitudine tam conspicuum, cum etiam tholus ei sit
impositus, ut eximiam quandam praeferat maiestatem. Neque praetermittendum illud formam, quamvis, ut patet, congruenter minorem,
imitatione exprimere, quam Michaelangelus, Petrianam Basilicam aedificaturus, pro immortalis ingenii sui beatissima ubertate descripserat.
Cultu deinde eo magnopere Templum commendatur, qui renatis litteris
et artibus invaluit : itaque imagines udo illitae coloribus, marmorum
pretiosorum varietas, opera aurata, ad huiusmodi artis rationem facta,
mirabile ei addunt decus atque ornamentum ; unde factum est ut publicis Italiae monumentis legitime accenseretur. Servi autem Mariae, qui

Acta Pii Pp

XII

post sat diuturnum tempus, anno millesimo nongentesimo vicesimo septimo, in huius Templi officia redintegrati sunt, alacres annituntur, ne
quid divinis ritibus, ne quid desit Christifidelium utilitati. Hi, ut accepimus, frequentes ad Templum accedunt, quod est Marianae pietatis
sedes princeps in tota Regiensi in Aemilia dioecesi, et ideo a Summis
Pontificibus spiritualibus muneribus non semel fuit locupletatum. Quibus permotus, dilectus filius Procurator Generalis Ordinis Servorum
Mariae preces ad Nos admovit ut Ecclesiam, quam non immerito laudavimus, Basilicae Minoris nomine ac iure donaremus. Quibus supplicationibus libenti animo concedentes, Nos e Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia ac matura deliberatione Nostra deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in
modum Ecclesiam, Deo in honorem Beatae Mariae Virginis Regii Lepidi consecratam ac « delia Ghiara » vulgo appellatam, titulo Basilicae
Minoris afficimus et exornamus, omnibus adiectis iuribus ac privilegiis,
quae Templis hoc nomine insignibus, rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec edicimus, statuimus, decernentes praesentes
Litteras firmas, validas atque efficaces iugiter exstare ac permanere;
suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere; illisque, ad
quos spectant seu spectare poterunt, nunc et in posterum plenissime
suffragari; sicque rite iudicandum esse ac definiendum; irritumque ex
nunc et mane fieri, si quidquam secus, super his, a quovis, auctoritate
qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, sub anulo Piscatoris, die
Kxin

mensis Aprilis, anno

MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.

De speciali mandato Sanctissimi
Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO

a

BRUGNOLA

Brevibus

Apostolicis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

EPISTULAE
I
AD E M U M P. D. PEENANDUM TIT. S. AUGUSTINI S. R. E. PRESB. CARDINALEM
QUIROGA Y PALACIOS, ARCHIEPISCOPUM COMPOSTELLANUM, QUI LEGATUS
MITTITUR AD MARIALEM CONVENTUM EX INSULIS

PHILIPPINIS

IN URBE

MANILENSI COGENDUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Philippinae insulae, quamvis longinquo Oceani spatio a Romana Petri
Cathedra seiunctae, tamen arctis obsequii caritatisque vinculis cum ea
coniunctae, Nostram vocem, qua adhortati sumus catholicum orbem ad
Marianum annum celebrandum, sollicito filiorum studio exaudientes,
plura pietatis exercitia per ipsum annum obierunt, ut dogma de immaculata Virginis Mariae Conceptione luculentius mentibus patefieret, ut
populi erga Deiparam pietas exardesceret cotidie magis, ut caelestis
Matris nostrae vestigiis alacres volentesque fideles omnes insistèrent
(cfr. Litt. Enc. «Fulgens Corona»). Nunc autem, Mariano ád finem
vergente anno, dieque Immaculatae Conceptioni dicato appropinquante,
peropportune statuerunt, ut per Marialem Congressum, ex tota nationein civitate Insularum capite ineundum, venerationis erga Caelestem
Reginam studia ac testimonia insolita sollemnitate et magnificentia
explicentur. Nos itaque, sollicitos Congregationis apparatus libenter dilaudantes probantesque, eidem celebrationi adesse quodammodo ac praeesse decrevimus. Te igitur, Dilecte Fili Noster, quem praeterito anno ad
Ecclesiae Senatum cooptavimus, Romana purpura exornantes, Legatum
Nostrum eligimus ac renuntiamus, ut Mariali Congressui in urbe Manilensi proxime cogendo potestate Nostra ac nomine Nostro praesideas.
Minime autem dubitamus, quin, pro eximia in Virginem Matrem pietate,
sacra eiusmodi sollemnia ad secundos exitus sis fauste feliciterque perducturus. Tibi praeterea facultatem largimur, ut die constituta, Sacro
pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque
auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam. Superni interea auxilii in auspicium inque praecipui amoris Nostri pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili Noster, egregio Archiepiscopo Manilensi, cune-

Acta PU Pp. XII

iisque iis, qui eidem Conventui opera vel studio favebunt, peramanter
in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die iv mensis Novembris, anno
MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

II
AD E M U M

P.

D.

FRIDERICUM,

TUSCULANUM,
SACRI

CONSILII

S.

R.

PATRIARCHALIS
PETRIANAE

E.

CARDINALEM

BASILICAE

FABRICAE

TEDESCHINI,

EPISCOPUM

VATICANAE A R C H I P R E S B Y T E R U M ,

PRAEFECTUM

EUNDEMQUE

SUMMI

PONTIFICIS DATARIUM, QUI AD CONVENTUM EUCHARISTICUM ET MARIANUM,
E TOTA P E R U V I A N A N A T I O N E L I M A E H A B E N D U M , L E G A T U S M I T T I T U R .

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — P e ruvianae nationi, tot laudibus decorae, singulari tribuitur honori erga
catholicam fidem incensum studium. Quod quidem in praesenti confirmatum videmus, quum consilium susceptum sit celebrandi, exeunte anno
Deiparae Immaculatae dicato, Congressum e tota natione Eucharisticum atque Marianum. Profecto perquam apta et convenientia videntur
ad religionem erga Augustum Sacramentum fovendam atque ad cultum
erga caelestem Reginam exacuendum, sollemnia, quibus excellentia et
fructus

Sanctissimae

Eucharistiae

laudesque

Beatissimae

Virginis

Mariae maxima in luce collocantur. Quoniam igitur ipsa Congressio
sacrorum rituum splendore, Peruviae episcopatus civiliumque moderatorum praesentia, cleri populique frequentia, utilibusque argumentis in
coetibus agitandis magnificenter peragentur, Nostra auctoritate eandem
adaugere decrevimus. Te itaque, Dilecte Fili Noster, qui, Romana purpura exornatus, tanta dignitate in Urbe atque in Civitate ipsa Vaticana
ni tes, Legatum Nostrum per hasce Litteras deligimus ac renuntiamus,
ut, Nostram gerens personam, Congressui Eucharistico et Mariano
ex tota Peruviana natione Limae, in urbe reipublicae capite, proxime
habendo, sollemniter praesideas. Illud autem fore confidimus, ut eiusmodi Conventus, pro tua pietate ac sollertia in animarum bonum atque
incrementum feliciter vertat.

Superni interea auxilii in auspicium,

inque praecipui Nostri amoris pignus, Apostolicam Benedictionem tibi,

702

Acta

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

Dilecte Fili Noster, cunctisque iis, qui celebrationi favebunt peramanter
in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die
anno

MDCCCCLIV,

VIII

mensis Novembris,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

III
AD E X C M O S

SACRORUM

MARIALEM
EMUS

P.

D.

MC INTYRE,

ANTISTITES

CONVENTUM
IACOBUS

AB

ET

IPSIS

FRANCISCUS

ARCHIEPISCOPUS

AD

MISSIONALES

CELEBRANDUM,
TIT.

S.

ANGELORUM

TOTIUS

CUI

ANASTASIAS
IN

NIGERIAE

LEGATUS
PRESB.

OB

MITTITUR
CARDINALIS

CALIFORNIA.

It is with a full heart, Venerable Brothers, that We send Our affectionate paternal greetings to you, the Hierarchy and Missionarios of Nigeria, and to all Our beloved sons and daughters under your care, as you
gather together at Lagos to celebrate your Marian Congress on this the
great Feast-day of Mary the Immaculate Mother of God. Fittingly,
indeed, does Nigeria kneel today to do honour to its Queen and Mother.
for the first benign rays of the Gospel of love penetrated the harsh
darkness of paganism under the special auspices of Mary Conceived
without Sin ; and it has been Our wish to add solemnity to the occasion
by appointing Our Beloved Son, the Cardinal Archbishop of Los Angeles, as Our worthy Legate to preside over the Congress in Our Name.
The Fathers who were to plant the seed of the word of God so firmly
at Lagos itself and in Western Nigeria were consecrated in a special
way to the Immaculate Virgin. Indeed, on this very Feast-day well
nigh a hundred years ago, the Society to which they belonged was foun
ded and dedicated to Mary Immaculate at the Shrine of Our Lady of
Gouvrière in Lyons - the Society of the African Missions, destined
in 1860 to embrace in its spiritual care the vast territory between the
Volta and the Niger.
Dedicated, too, in a special way, to the Immaculate Mother of God
were the Holy Ghost Fathers who courageously ventured up the Niger
in 1865 to plant the Church of God at Onitsha, for their Congrégation
was named after the Heavenly Spouse of Our Lady and after Her Immaculate Heart. It was, in fact, on the ève of the Feast of the Immaculate
Conception that they were welcomed by the locai King and enabled to
establish their first mission, which was to become in time the Metropo-

Acta PU Pp. XII

70$

litan See of Onitsha, and from which the frontiers of the Church were
to be pushed eastwards towards the Cross River, beyond Ogoja towards
the North and Calabar in the South.
And so, Venerable Brothers and belved sons and daughters, the
evangelization of Mgeria has from its very beginning been under the
special patronage of the Immaculate Mother of God.
One cannot but be deeply moved on recalling the zeal, the sufferings
and the sacrifices of those early missionaries. Many of them sealed their
heroic apostolate with the supreme sacrifice of their young lives within
months, nay even weeks, of their arrivai, but the standard of Christ
was still carried aloft to new and unchartered areas.
The intrepid faith and undaunted courage of those pioneers are
worthy of admiration and émulation. Faced with diûîculties that seemed
unsurmountable, they were often denied the consolation of hopeful
results. The conversions they made, being mostly confined to the dying
and the outcasts, offered little hope for the achievement of the primary
object of missionary endeavour, namely, the foundation of the Church
of God among native peoples. They died, those brave missionaries,
f allures in the eyes of the world ; but their f ailure was merely that of
the seed falling on the ground and dying to bring forth fruit.

1

They sowed in tears, and the fruit of their sowing we see today
in consoling abúndance. The work heroically begun by the early Fathers
was no less heroically continued by steadily increasing numbers of their
confrères. In time, other Religious Orders and Missionary Societies of
men and women came to labour in that portion of the Lord's vineyard,
and so great was the progress achieved that We were able, in 1950, to
establish the Hierarchy of Nigeria. Today, in the fifteen ecclesiastica!
territories of the country, there are over fìve hundred missionary priests
and over two hundred and fifty missionary sisters ministering to almost
a million of the Church's f old and to over three hundred thousand
Catechumens.
The cherished hope of the Church in mission lands - the native
priesthood - is, thanks be to God, being firmly established. Already
there are many Nigérian priests ministering to their own people in the
various territories, while in the Maior Seminary at Enugu and in the
Minor Seminaries numerous other aspirants are being prepared to share
in the priesthood of Christ. And it is not without signifìcance that this
Year dedicated to Our Lady, saw the consécration of the first Nigérian
Bishop.
i Cfr. Io. 12, 24.

704

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

The fabric of Christian society is being Consolidated and expanded,
and as the nucleus of that Society, the Christian family, increases and
multiplies throughout the country, We see an encouraging growth in the
numbers of Mgeria's young men and women who choose to dedicate
themselves to the undivided love of God in the Religious life. Nor must
We omit to mention that valiant army of native lay teachers and catechists who co-operate so closely in the apostolato, of the clergy and on
whose valuable collaboration the suceess of the missionary affort so
vitally dépends. Catholic éducation, too, has kept pace with the development of the Church, and We nave noted with plaesure that Our
Venerable Brothers the Archbishops and Bishops of Nigeria, vigilantly
alert to the supreme importance of this matter, have given opportune
instruction to their flocks regarding the rights and duties of parents
in the éducation of their children.
Verily, Our Lady's all-powerful protection has enabled the Church
in Nigeria to make admirable progress, and in this Marian Year you have
testifìed your filial dévotion to Her in a seríes of cerimonies, culminating in the présent Congress. We have learned with satisfaction, Venerable Brothers and beloved sons and daughters, of the special retreats,
novenas, Eucharistie vigils and processions which attracted unprecedented crowds of devout worshippers, not only in the bigger centres but
even in outlying mission stations.
As you assemble for this Marian Congress, you will pour forth your
souls in prayers of dutiful thanksgiving to Mary and to Her Divine Son.
We cherish the ardent hope that your gratitude for the special favour of
Providence will continue to find expression in your daily lives, in an
ever more intense pratice of Christian virtue.
We exhort you, Venerable Brothers, and ail of you, beloved missionarios of Nigeria, to carry on your praiseworthy apostolate with renewed
vigour and zeal, under Mary's patronage. For even though you labour
amongst a people that are lovable, courteous, hospitable, kind and gratef.ul, We are well aware that you have to put up with many difiiculties
and inconveniences. But always keep before your eyes the nobility of
the Cause which you serve, and go forward in the confidence that you
(( can do all things in Him Who strenghtens » you.

2

To You, Our beloved sons and daughters of Nigeria, We earnestly
recommend that you always cherish a deep dévotion to Mary the Immaculate Mother of God and Our Mother. Consécrate yourselves, your
labours, your homes, your families and your country to Her Immaculate
2 Phil. 4, 13.

Acta Pii Pp. XII

705

Heart. Let Her be the Queen of your hearts, Queen of Nigeria. By thus
confiding yourselves to Her care you will be securing Her all-efficaeious
advocacy in heaven and rendering to Her that tribute of gratitude which
you owe. Above all, do not fail to invoke Her intercession on behalf of
those of your brethren who still « sit in darkness and in the shadow of
death » .

3

We earnestly beseech Our Immaculate Mother Mary, W h o so lovingly,
watched over the first beginnings of the evangelization of Nigeria, to continue to foster that land of promise with especial care and to protect it
from the pernicious influences so widespread in the world of today.
That is Our fervent prayer to Our Lady as you honour Her in this Marian Congress; and from a heart overflowing with fatherly affection
and benevolence, We impart Our particular Apostolic Bénédiction to
Our Beloved Son Our Cardinal Legate, to Our Venerable Brothers the
Archbishops and Bishops, to the Prefects Apostolic and to all the heroic
missionaries, and to all Our dearly beloved faithful of Nigeria.
From the Vatican, November 11, 1954.

P I U S PP. X I I

IV
AD E M U M P. D. CHRYSANTUM TIT. SANCTORUM COSMAE ET DAMIANI

S. R. E.

PRESB. CARDINALEM L U Q U E , ARCHIEPISCOPUM BOGOTENSEM, QUEM LEGAT U M DELIGIT AD MARIANUM CONVENTUM E TOTA COLUMBIA IN B0G0TENSI
URBE

INDICTUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Columbiani Christi fideles, Mariano hoc vertente anno, Nostris hor tamentis fideliter obsecuti, pietatem erga Beatam Virginem Mariam, quam
maiores eis diligenter tradiderunt, per varia religionis exercitia peculiari studio atque alacritate excoluerunt. Nunc autem, anno Deiparae
Immaculatae dicato ad finem vergente, praeeuntibus Episcopis sacrisque administris, concordi voluntate statuerunt, ut per Congressum quemdam Marianum, in urbe Reipublicae Capite e tota natione habendum,
caelestis Reginae privilegia atque laudes plena in luce collocentur et
sollemnes venerationis significationes publice palamque exhibeantur.
Quae quidem proposita atque incepta paterno animo dilaudantes, non
s Luc. 1. 79.
45 - A C T A , vol. X X I , n. 16 — 27-12-1954.

Acta

706

Apostolicae

Sedis -

Commentarium

Officiale

modo probamus commendamusque, sed volumus ut per Nostram auctoritatem ac praesentiam ad splendidiorem exitum feliciter perveniant. Te
itaque, Dilecte Fili Noster, qui metropolitanam sedem tanti momenti
moderaris, quemque Romanae purpurae fulgore superiore anno decoravimus, Legatum Nostrum hisce Litteris deligimus ac renuntiamus, ut,
Nostram gerens personam, Mariali Conventui ex universa Columbia in
clarissima ista urbe Bogotensi proxime ineundo sollemniter praesideas.
Quo autem celebratio ipsa maiorem fructuum copiam christiano populo
afferre queat, tibi ultro facultatem damus, ut, statuta die, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, assuetis
Ecclesiae condicionibus lucrandam. Supernorum interea donorum conciliatrix et nuntia, praecipuaeque Nostrae caritatis testis esto Apostolica
Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, clero ac fidelibus tuae curae
commissis, cunctisque iis, qui Congressioni Marianae quoquo modo
favebunt, peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xvi mensis Novembris,
anno

MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I

V
AD E M U M P. D. VALERIANUM TIT.
DINALEM

GRACIAS,

S . MARIAE I N VIA LATA S . R .

ARCHIEPISCOPUM

BOMBAYENSEM,

E.

LEGATUM

P R E S B . CARDELECTUM

AD MARIALEM CONVENTUM E REGIONIBUS INDIAE ORIENTALIS IN URBE BOMBAYENSI

CELEBRANDUM.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — In
latissimis Indiae Orientalis regionibus una cum catholicae fidei professione fervens erga Caelesten Reginam pietas, tot saeculorum decursu,
a Christi fidelibus religiose exculta est. Exeunte autem centesimo hoc
anno post definitionem dogmatis de Immaculata Virginis Conceptione,
ut copiosiores exinde salutis fructus in populo christiano percipiantur,
concors Indiae episcopatus decrevit, ut Congressio quaedam Mariana
ex universa Indorum Republica in praeclara urbe Bombayensi summa
animorum alacritate concelebretur. Quae quidem Congressio apparatus
nitore, sacrorum Antistitum praesentia, civium frequentia et peregrinorum, qui ex dissitis quoque regionibus sunt profecturi, ex gravitate

ibi

Acta Pii Pp. XII

argumentorum, quae in singulis coetibus -agitabantur, catholicae fidei
professionis et venerationis Marianae, ut prospicitur, magnificum extabit documentum. Quapropter nihil gratius iucundiusque habemus, quam
ut indictae celebrationi per Nostram auctoritatem et praesentiam splendorem addamus. Te itaque, Dilecte Fili Noster, qui, Romanae purpurae
magnificentia recens a Nobis exornatus, nobilem istam sedem metropolitanam tenes, Legatum Nostrum eligimus et renuntiamus, ut Nostram
gerens personam, Congressui Mariali, ex tota India istic propediem
ineundo,

sollemniter praesideas.

Tibi praeterea libenter potestatem

damus, ut die constituta, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus
fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam
indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam.
Supernorum interea luminum munerumque in auspicium inque peculiaris
Nostri amoris pignus, Apostolicam Benedictionem tibi, Dilecte Fili
Noster, cunctisque iis, qui ipsi celebrationi favebunt, amantissime in
Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xvin mensis Novembris,
anno

MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.

P I U S PP. X I I

VI
AD E M U M P.
PRESB.

D.

P A U L U M AEMILIUM TIT.

CARDINALEM

LEGATUM

MITTIT

MASSABIELLENSE

LÉGER,

AD

B.

MARIAE ANGELORUM IN T H E R M ! S

ARCHIEPISCOPUM

SOLLEMNIA

SPECUS

S.

V.

IN

EXITU

MARIAE

MARIANOPOLITANUM,
ANNI

MARIANI

IMMACULATAE

QUEM,

LAPURDI

AD

CELEBRANDA.

P I U S PP. X I I
Dilecte Fili Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Peropportunum videtur centesimum hoc annum post definitionem dogmatis de Immaculato Virginis Conceptu per sollemnia sacra claudere
in Lapurdensi urbe ad prodigiale Massabiellense specus, ubi ipsa Deipara se dedit conspiciendam, dicens : « Ego sum Immaculata Conceptio ».
Est enim in primis pietatis Christifidelium gratique animi officium periu
cundum peculiares publicasque gratias agere et habere providentissimo
Deo, qui, centum annorum decursu, caelesti Matre intercedente, com
plures infirmos debilesque et lánguidos redintegrata valetudine recreavit
aut alleva vit erexitque ad praemia sempiterna; quique gratiarum suarum thesauros prof u dit innumeris ex orbe catholico fidelibus, vel sin-

Acta

708

Apostolicas

Sedis -

Commentarium

Officiale

gillatim vel turmatim ad Massabiellense speeus peregrinantibus, divinam opem imploraturis. Quo itaque eiusmodi officium ab Ecclesiae filiis
Nostra auctoritate praesentiaque quadam Nostra, luculentius splendidiusque adimpleatur, te, Dilecte Fili Noster, qui, Romanae purpurae
magnificentia praefulgens, praeclaram istam Marianopolitanam sedem
in Canada moderari», Legatum Nostrum deligimus ac renuntiamus, ut,
Nostram gerens personam, sacris caerimoniis publicisque supplicationibus praesideas, quae Lapurdi ad Massabiellense specus in exitu Anni
Mariani propediem celebrabuntur. Tibi quoque potestatem libenter largimur, ut, statuta die, Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, usitatis Ecclesiae condicionibus lucrandam.
Interea, ut omnia prospere felieiterque eveniant a Deo ominati, secundi
plane exitus conciliatrix et nuntia, praecipuaeque Nostrae caritatis testis
esto Apostolica Benedictio, quam tibi, Dilecte Fili Noster, egregio Episcopo Tarbiensi et Lapurdensi, iisque omnibus, qui celebrationi favebunt, peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x x i mensis Novembris,
in festo Praesentationis Beatae Mariae Virginis, anno

MDCCCCLIV.

Pon-

tificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

VII
AD E M U M P.

D.

CLEMENTEM S.

TERNUM EUNDEMQUE S U M M I
AC

SALUTAREM

EXITUM

R.

E.

CARDINALEM MICARA, E P I S C O P U M VELI-

PONTIFICIS IN URBE VICARIUM :

ANNI

OB FELICEM

MARIALIS.

P I U S PP. X I I
Venerabilis Frater Noster, salutem et Apostolicam Benedictionem.
— Cum Marialis Annus proxime exeat, quem Encyclicis datis Litteris
indiximus (« Fulgens Corona » ; A. A. S. 1953 pag. 577 sq.), ut ubique
terrarum plenum celebraretur saeculum, ex quo Decessor Noster fel.
rec. Pius IX definivit ac sanxit « Beatissimam Virginem Mariam in
primo instanti suae conceptionis fuisse singulari Omnipotentis Dei
gratia et privilegio, intuitu meritorum Christi Iesu Salvatoris humani
generis, ab omni originalis culpae labe praeservatam immunem » (Bulla Dogm. « Ineffabilis Deus » , d.

vi

idus Decemb.

a.

MDCCCLIV),

Acta PU Pp. XII

7Ô9

facere non possumus quin immortales grates agamus Deo, quo donante
cernere licuit non modo Romae, in Urbe christiani nominis capite, non
modo in catholicarum Nationum urbibus, castellis, pagis, ubicumque viget
christiana fides, sed in remotis etiam terris, ubi evangelicae veritatis praecones suo sudore atque interdum suo etiam ipsorum profuso sanguine
novos pariunt Iesu Christo filios, impensiorem prorupisse ex animis erga
Deiparam Virginem pietatem, incensioresque ad eam elatas fuisse prece».
Ac post Deum, gratam voluntatem Nostram iis omnibus testari libet,
qui vel sacrorum Antistites, vel sacerdotes, vel e laicorum ordine viri
ac mulieres, auctoritate etiam praestantes, auctores fuerunt praecipui
ut publicum hoc fidei pietatisque spectaculum mirandum in modum
ederetur. Roma, pro certo, ceteris urbibus exemplo fuit ; Liberiana prae
sertim Basilica innumeras vidit multitudines, e longinquis etiam regionibus pio peregrinantium more confluentes ac supplicibus orantes
vocibus ; atque adhuc Nostrum grata subit recordatio animum illorum
dierum cum Petrianam Basilicam Petrianumque forum prospeximus
populi frequentia stipatum, qui una- Nobiscum optabat incensas ad Caelum admovere preces. Peculiarique modo in Ecclesiae fastis hora illa
memoranda erit, cum priscam Deiparae Virginis imaginem, quae (( salus populi Romani » dicitur, ac totius christianae gentis praesidium et
salus appellari potest, coram ingenti ovantium concursu, Nobis licuit aurea redimire corona, postquam regalis eius dignitatis festum ubique terrarum celebrandum apostolica auctoritate edixeramu». (Cfr. Litt. Enc.
« Ad Caeli Reginam », d. d. xv mensis Octob, anno MDœccLiv). Neque
silentio praeterire volumus amplissimum illum ex omnibus Nationibus
congressum, quem Nosmet ipsi radiophonico nuntio auspicati sumus, et
in quo tot doctissimi viri, acroasibus habitis pereruditis, mariologica!»
doctrinam novis argumentis novisque rationibus illustrarunt, ac Beatissimae Virginis Mariae virtutes, laudes ac privilegia praeclaris sententiarum luminibus celebrarunt. Quod autem Romae feliciter evenit
id, pro variis rerum locorumque condicionibus, ubique terrarum contigisse novimus, siquidem in singulas sacras aedes, atque in ea praesertim tempia, in quibus Deipara Virgo Maria peculiari titulo impensioreque pietate colitur, christianorum multitudines pie religioseque concurrerunt, ac propalam pulcherrimas ediderunt communis fidei com

¿

munisque erga caelestem Matrem amoris significationes. Haec omnia
summo Nobis solacio fuere, eo vel magis quod futurum omnino confidimus ut hi pietatis flores, qui bonorum omnium eommovertint animos, ac suavissimum effuderunt circumquaque odorem, ne in posterum
remittant, flaecescant ac décidant, sed virescant adhuc uberesque edant

710

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

salutis fructus. Cernat, precamur, Beatissima Virgo Maria frequentiorem in dies suas ad aras confluentem populum supplicantem ; cernat
eum excelsas virtutes suas imitari cotidie libentius efficaciusque ; videat
eum quam creberrime ad sacramenta rite accedere, quae divinae gratiae
sunt fontes, ac praesertim ad Eucharisticam mensam, in qua ipse caelestis vitae auctor cum hominibus communicatur ; videat denique probandissimum illum maiorum nostrorum morem renovari vel magis vigescere,
quo fiat ut, vesperascente caelo, cum occidui diei desierint labores,
patres matresque familias, una cum subole cuiusque sua, in convictum
domesticum conveniant, atque ante Beatissimae Virginis imaginem positis genibus Marialem coronam alternis vocibus pioque animo recitent.
O procul dubio amantissima Mater nostra has orantes una simul familias
propitia respiciet; atque ab eis profecto mala omnia, quae vera mala
.sint, ea potissimum quae domesticae paci avitaeque fidei ac virtuti insidien tur, validissimo prohibebit patrocinio suo. Quae quidem avita fides
avitaque virtus tempora, quibus vivimus, ut reviviscant cotidie magis omnino postulant. Potestas tenebrarum (Cfr. Luc. x x i i , 53) quae nascentem a Divino Redemptore conditam societatem obscurare, profligare ac
restin guère enisa est, hac etiam aetate nostra novis adhibitis opibus
potentissimis Dei Ecclesiam insidiose aggreditur. Christiana religio vel
palam alicubi impugnatur acerrime, divinis suis proculcatis iuribus
suisque sacris Pastoribus in suo obeundo munere praepeditis, in vinculave coniectis, vel per calumnias falsique nominis doctrinas multorum
eradicato ex animis. Fere ubique autem qui ab Ecclesia abalienato sunt
animo, innumeris scriptis editis decertare, iisque tamquam aptissimis
ad nocendum armis uti consuevere. Hinc volumina laboriosa vel futtiles
ephemerides virtuti ludificandae honestandaeque turpitudini composita
ac latissime prolata; illinc diariorum volitantes paginae exitiale virus
ita diffundunt, ut populi simplicitatem animi et incautam praesertim
iuventutem ad malum alliciant, ac nobilissimum scriptorum munus in
fiagitiosum lucrum convertere videantur; quibus aliisque de causis vix
dici potest quanta labes honestati morum, quantum religionis incolumitati periculum impendeat. Forti igitur animo, vigili mente, omnique
ope, ut christianos addecet, hisce malis obsistendum est ; nihil profecto,
quod ad tantam propulsandam perniciem valeat, neglegendum vel praetereundum est. Ac quandoquidem humanae vires huic efficiendae rei
impares sunt, ad illam iterum atque iterum supplicibus precibus est
confugiendum, ad quam patres nostri in cuiusvis periculi discrimine
auxilium implorantes recurrerunt, ad illam dicimus, quae, angelorum
«hominumque Regina, tanta deprecatrice apud Deum potentia pollet,

Acta Pii Pp

XII

711

Divínique Filii sui Ecclesiam materno patrocinio nullo non tempore
tuita est. Quod per Marialem Annum comprecando operandoque tam
feliciter factum est, nedum intermittatur, cotidie impensius fiat; idque
consociatis precibus contendatur, ut caelestis Mater nostra benignissima pacatiorem melioremque aetatem, veritate, iustitia caritateque
auspice, Ecclesiae sanctae, singulis hominibus cunctisque Nationibus
amico sinceroque foedere coniunctis, tandem aliquando a Deo impetret.
Nos autem cupimus, quemadmodum hunc annum, peculiari modo Beatissimae Virgini dicatum, in Liberiana Basilica incohavimus, ita pariter,
favente Deo, ante sacram Deiparae Virginis imaginem, quae « salus
populi Romani » iure meritoque invocatur, supplicantes concludere. Ac
coram ingenti multitudine, quae procul dubio illuc confluet, cupimus
etiam universum hominum genus, peccati vulnere saucium, nimia terrenarum rerum cupiditate disiunctum, ac praesentibus futurisque eventibus perturbatum et anxium, amantissimae Matri nostrae caelestique
Reginae iterum consecrare. Nec dubitamus id ipsum, quod Nos, Deo
donante, acturi sumus, ubique terrarum quotquot habemus in Christo
Fratres et filios libenter una Nobiscum coniunctos, pro sua cuiusque
parte, in propriis templis esse facturos. Benigna respiciat singulos
universos sollemni ea hora de Caelo Deipara Virgo Maria ; idque omnibus concedat, quod tam. pulchre, tam elate Claravallensis Doctor S.
Bernardus asseverat : « Ipsam sequens non dévias, ipsam rogans non
desperas; ipsani cogitans non erras. Ipsa tenente non corruis; ipsa
protegente non metuis; ipsa duce non fatigaris; ipsa propitia pervenis... )) (Homil. super «Missus e s t » I I , n. 1 7 ; Migne P. L. CL-xxxrn,
71-A). Qua suavissima spe freti, caelestium munerum auspicem paternaeque benevolentiae pignus cum tibi, Venerabilis Frater Noster, tum
sacrorum Antistitibus universis, cetero clero et christiano populo, iis
nominatim, qui sedula diligentique data opera, ad felicem ac salutarem
Marialis Anni exitum contulerunt, Apostolicam Benedictionem peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae, apud Sanctum Petrum, die xxviii mensis Novembris,
Dominica prima Adventus, anno

MDCCCCLIV,,

decimo.
P I U S PP. X I I

Pontificatus Nostri sexto

712

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

Officiale

ALLOCUTIONES
I
Iis

qui

interfuerunt

Conventui

ex

librorum

Editoribus

catholicis

Italiae,

Romae habito. *
Non abbiamo dimenticato, diletti figli, la vostra visita durante l'Anno Santo, nè il munifico dono di libri che Ci presentaste in quella
occasione. Rinnovando oggi con tanta larghezza quell'atto, voi desiderate in qualche modo d'invitarCi a rilevare la fedeltà della vostra
devozione al Vicario di Cristo e i fedeli incrementi della vostra Associazione. Di anno in anno infatti l'Unione degli Editori Cattolici Italiani è venuta acquistando una irradiazione sempre più vasta, di cui
danno prova l'importanza stessa di questo Convegno e le qualità di
coloro che vi hanno preso parte, come anche la ricchezza delle pubblicazioni nell'ambito della vostra Unione.
Noi vi rivolgiamo anzitutto il Nostro compiacimento per le manifestazioni di pietà mariana, con le quali avete voluto fare della vostra
adunanza un pellegrinaggio in onore della Vergine. Vi sia propizia la
Madre di Dio e benedica il lavoro di quanti si consacrano alle sane
opere editoriali in tutta l'Italia.
Una ben nota tradizione artistica rappresenta sovente, nei particolari
che compongono la scena dell'Annunciazione, un libro, il Libro per
eccellenza, quello che insegna all'uomo le sue origini e la storia dell'amore di Dio per lui. Non vi può essere invero dubbio che la Santissima
Vergine avesse letto e meditato la Sacra Scrittura, come ne fa testimonianza il suo Magnificat, illuminato dalle reminiscenze dell'Antico Testamento. Non è forse una ragione por pensare che Ella abbia una predilezione per tutti coloro i quali contribuiscono alla diffusione del libro
cattolico ?
Questa espressione « il libro cattolico », che è il titolo del periodico
bibliografico della vostra Unione, non restringe evidentemente le vostre
pubblicazioni alla Santa Bibbia e ai suoi commenti, quantunque, in un
certo senso, tutto ciò che è veramente cattolico importa un riferimento
implicito alla parola di Dio; ma essa indica al tempo stesso il carattere
ortodosso e universale della vostra attività. Il termine « cattolico »
* Habita die 7 Novembris mensis a. 1954.

Acta PU Pp. XII

713

non esclude per sè che il peccato e Terrore, e abbraccia invece tutto il
campo della intelligenza e la vita intiera attraverso il tempo e lo spazio.
L'Apostolo S. Paolo descrive spesso nelle sue Lettere il vero spirito
cattolico, quello stesso che deve guidare la vostra azione : « Esaminate
tutto, attenetevi al buono a.

1

« Tutto quello che è vero, tutto quello

che è onesto, tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo, tutto
quello che rende amabile, tutto quello che fa buon nome, se qualche
virtù, se qualche lode di disciplina, a queste cose pensate » .
è vostro : voi poi di Cristo : e Cristo di Dio » .

2

« Tutto

3

Vi è forse bisogno di dire che un editore cattolico non si attiene se
non a ciò che è buono ? Mentre T interesse commerciale potrebbe indurlo
a venire a patti con la morale, egli respinge qualsiasi arrendevolezza a
quel che la sua coscienza riproverebbe. Ma inoltre egli ha la massima
cura della qualità. Non accetta che un libro onesto nella sua linea,
accurato e corretto ; e a questo fondo solido si studia di dare una forma
degna. Non ignora la somma di cognizioni e di lavoro che ciò richiede, e
non risparmia fatica per conseguire la perfezione che i suoi mezzi gli
consentono. La carta ei caratteri saranno scelti con la più grande attenzione; quindi la composizione, che è l'opera d'arte propriamente detta,
presenterà il testo nelle migliori condizioni di armonia, di chiarezza e
di eleganza; la stampa stessa avrà tutta la finitezza e la precisione desiderabili, di guisa che tutti i mezzi e gli espedienti della tecnica e della
tradizione saranno messi al servizio del gusto e della invenzione, per
fare dell'opera più modesta un lavoro di stile, una cosa bella, fonte di
gioia perenne.
Da questi elementi dipende la riputazione di una Casa editrice ; ma
soprattutto l'editore cattolico ama di offrire a Dio il pieno impegno dei
suoi talenti. Non sembra che sia. un diminuire la parabola evangelica
il vedere in essa anche l'elogio del lavoro ben fatto. La legge del lavoro
è stata infatti imposta dal Creatore all'uomo per la sua perfezione.
Chiunque invero si studia di compiere eccellentemente le sue azioni
quotidiane, adempie la volontà di Dio e rende onore al Padre che è nei
cieli ; in tal modo si prepara a ricevere da Lui lume e forza per incamminarsi verso la perfezione dell'anima, fine ultimo della sua vita.
Se Noi abbiamo ricordato dinanzi a voi, diletti figli, queste condizioni
fondamentali di una magnifica attività, ben sappiamo che esse si presuppongono in tutti i membri della vostra Unione ; come non ignoriamo
1

1 Thess. 5, 21.

2

Phil. 4, 8.

714

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

che sovente non mancano a voi stessi serie sollecitudini professionali,
tanto più che il fattore economico suole esercitare un potente influsso
sulle intraprese personali e collettive e restringere le possibilità di
azione; però dove sarebbe il merito, se tutto fosse facile? Una sincera
generosità trova sempre il modo di attuare un ideale fortemente amato.
Ma l'interesse materiale non deve essere il solo scopo dell'editore,
se egli vuole evitare alcune colpe di omissione. Scartare a priori soggetti o tendenze, che potrebbero o dovrebbero avere per suo mezzo accesso al pubblico, può talora costituire una mancanza almeno di carità
e di fervore nel bene. La sua coscienza deve essere al tempo stesso informata e delicata, affine di aver comprensione per simili casi e rendere
loro possibile il giusto successo a cui rettamente aspirano, e far così
conoscere verità, che l'egoismo e la ignavia mirerebbero a nascondere.
Illuminare, nutrire, elevare gli spiriti e i cuori, è il dovere e l'onore
della stampa, e particolarmente della stampa cattolica. Noi siamo certi
che voi avete piena consapevolezza di questa alta missione, e che impostate coraggiosamente e studiate attentamente i problemi intellettuali
e morali concernenti la formazione e il perfezionamento degli editori.
Perciò sull'opera vostra, che è uno dei campi più importanti ed efficaci
dell'apostolato dei laici, invochiamo l'abbondanza dei divini favori,
mentre a voi e a tutti gli Editori italiani qui rappresentati, ai vostri
collaboratori, alle vostre famiglie, a tutti coloro che vi sono cari, impartiamo di cuore la Nostra paterna Apostolica Benedizione.

II
Iis

qui interfuerunt
nisation

Conventui

Internationale

du

ex

Delegatis

Travail »

a

Sodalitate,

appellatur,

quae

Romae

« Orga-

habito. *

Si Nous avons eu, fréquemment au cours de cette année, l'occasion de
Nous entretenir avec les représentants des associations professionnelles
les plus diverses et de dire à chacune Notre intérêt et Notre sollicitude,
il Nous est particulièrement agréable, Messieurs, d'accueillir maintenant les délégués de cette Organisation Internationale du Travail qui
représente vraiment la foule immense des travailleurs, avec ses soucis,
ses difficultés et surtout son désir d'un monde meilleur et plus juste.
Depuis plus de trente ans, patiemment, inlassablement, vous avez
* Habita die 19 Novembris mensis a. 1954.

715

édifié une œuvre, dont vous pouvez à bon droit être fiers, non seulement
parce que vous avez contribué à faire progresser la législation sociale des
différents Etats, mais surtout parce que vous avez groupé, dans une collaboration courageuse et féconde, les gouvernements, les employeurs et
les ouvriers. Vous les avez amenez à dominer toute passion, tout sentiment d'âpre revendication, tout refus obstiné à l'égard d'une évolution
inéluctable, pour s'écouter mutuellement, peser sereinement les données
d'un problème extrêmement complexe, proposer de commun accord les
améliorations nécessaires. Vous avez ainsi ouvert une sorte de forum
international, un lieu d'échanges où toutes les informations indispensables et les suggestions utiles sont recueillies, éprouvées. Après une
longue élaboration, un labeur austère de critique et de discussion, la
Conférence générale adopte les conventions qui, sans avoir encore force
de loi dans les différents Etats membres, doivent toutefois être discutées
par eux et peuvent devenir après ratification de véritables traités internationaux.
Il suffit de comparer l'état actuel de la législation du travail avec ce
qu'elle était au moment de la première guerre mondiale, pour apprécier l'étendue de l'œuvre réalisée. Déjà au siècle dernier, on pressentait
la nécessité d'un organisme de coordination, capable d'unifier les efforts
des travailleurs dans la lutte contre les situations inhumaines dans lesquelles ils se débattaient. On se rendait bien compte en effet que les
mesures de défense et de protection sociale imposeraient des charges
économiques, et mettraient par là en état d'infériorité le pays qui se
déciderait à les appliquer.
Notre Prédécesseur Léon X I I I sut percevoir exactement la grande
importance de la collaboration internationale dans la question ouvrière.
Déjà en 1890, une année avant la publication de l'Encyclique Rerum
Novarum, il écrivait, à propos de la Conférence Internationale qui allait
se réunir à Berlin afin de rechercher les moyens d'améliorer les conditions des classes laborieuses, qu'elle répondait « à un de ses vœux les
plus chers », et il ajoutait (Nous traduisons ce texte de l'italien) : « La
conformité de vues et des législations, pour autant du moins que le permettent les conditions diverses des lieux et des pays, sera de nature à
faire avancer grandement la question vers une juste solution » .

1

Peu

après, en 1893, il approuvait le projet qui se proposait de réunir un Congrès de délégués ouvriers sans distinction de nationalités et d'opinions
politiques.
1

yol. X,

Lettre îi l'Empereur Guillaume I I , 14 mars
Roma 1891, pag. 95-96.

1890.

Leonis

XIII

P

M,

Acta.

716 ,

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

En 1900, se créa V Association internationale pour la protection légale
des travailleurs, mais la guerre vint bientôt interrompre ses travaux.
Toutefois il ne s'agissait là que d'une initiative privée. On pouvait
fonder des espoirs plus sérieux sur une institution officiellement reconnue, par les divers Etats. Le vœu unanime se réalisa enfin en 1919, et
Y Organisation Internationale du Travail n'a cessé depuis lors de répondre toujours plus adéquatement à l'attente des travailleurs et de
tous les hommes sincèrement épris de justice.
Tant par sa structure centrale : Conférence générale, Conseil d'administration, Bureau International du Travail, que par ses organes plus
spécialisés : Conférences régionales et Commissions d'Industrie, Y Organisation Internationale du Travail a appuyé efficacement les syndicats ouvriers dans leur action de redressement de la condition ouvrière.
Tandis que la Charte internationale du Travail, visant surtout la répression des abus, fixait vos objectifs principaux à l'époque de la fondation, la Déclaration de Philadelphie, formulée en 1944, se préoccupe
de les adapter aux circonstances nouvelles. La lutte menée entre les
deux guerres avait fait sentir plus nettement le besoin d'une solution
positive et en posait les premiers éléments. La limitation de la durée
du travail, la réglementation du travail des femmes et des adolescents,
les dispositifs de protection contre la maladie, le chômage et les accidents, appelaient un ensemble organique de réelisations, que l'on croit
pouvoir englober dans les formules de sécurité sociale et de plein emploi,
Parmi tous les domaines dans lesquels s'exerce aujourd'hui votre effort,
il faut signaler celui des relations entre patrons et ouvriers, qui constitue
l'un des aspects les plus délicats dans l'évolution de la société moderne.
Déjà Y Organisation Internationale du Travail s'est occupée des conventions collectives, de la conciliation et de l'arbitrage, de la collaboration entre employeurs et travailleurs sur le plan de l'entreprise. A
l'heure présente, le facteur humain, dont le rôle fut trop longtemps
négligé — mais non toutefois par la doctrine sociale catholique — attire
surtout l'attention des sociologues, et Nous savons que vous voulez le
mettre au premier plan de vos. préoccupations.
L'efficacité de votre institution et son autorité découlent en ligne principale du respect qu'elle professe envers l'idéal profond, qui anime les
promoteurs d'une civilisation pleinement ouverte aux justes aspirations
des travailleurs. JJOrganisation Internationale du Travail n'a pas voulu représenter une seule classe sociale, ni devenir le moyen d'expression
d'une tendance exclusive. Elle accueille tout ce qui est constructif,
tout ce qui répond aux nécessités réelles d'une société harmonieuse-

Acta Pii Pp. XII

III

ment structurée ; et c'est pourquoi Notre Prédécesseur Pie XI n'a pas
hésité à souligner la coïncidence remarquable des principes exposés
dans la Charte du Travail avec ceux de l'Encyclique Rerum Novarum.
Les mouvements chrétiens de leur côté ont donné leur adhésion complète
à V Organisation Internationale du Travail et s'honorent de participer à
ses délibérations. Ils espèrent ainsi atteindre plus vite et plus sûrement
leur objectif social. Celui-ci comporte d'abord l'établissement de conditions de vie qui sauvegardent les droits imprescriptibles de l'homme,
contenus dans la loi naturelle ou formulés dans la loi positive ; mais la
loi par elle même n'est qu'une norme froide, une barrière qui prévient les
déviations: l'essentiel, c'est l'esprit qui anime ses défenseurs, l'élan
qui dépasse les perpectives actuelles, meilleures que celles du passé
sans doute, mais encore sombres en bien des points, et grevées toujours
de l'incertitude que fait peser sur elles la faiblesse humaine. Pour s'employer avec ardeur à l'édification d'une cité temporelle où fleurisse sans
crainte l'initiative privée, où, dans le respect total des personnes, s'épanouissent les aptitudes et les ressources de chacun, où l'on puisse
adhérer de toute son âme aux principes supérieurs, moraux et religieux,
il importe de croire aux valeurs spirituelles et d'escompter fermement
leur triomphe sur toutes les forces de dissolution et de discorde.
Il y va non seulement des intérêts de la classe ouvrière et dé son accession à l'exercice plénier de ses responsabilités, mais de l'avenir de toute
là société humaine. Le mouvement ouvrier ne peut se contenter de succès matériels, d'un système plus parfait de garanties et d'assurances,
d'une part plus large d'influence sur le régime économique. Il ne peut
concevoir son avenir en fonction d'une opposition à d'autres classes
sociales ou de l'emprise exagérée de l'Etat sur les individus. La fin qu'il
poursuit, il doit l'entrevoir sur le plan même où votre organisation la
pose, c'est-à-dire d'une façon universelle — comme l'a proposé l'Encyclique Quadragesimo anno -— dans un ordre social où la prospérité matérielle résulte d'une collaboration sincère de tous au bien général ei sert
d'appui à des valeurs plus hautes, celles de la culture et, par dessus tout,
l'union indéfectible des esprits et des cœurs.
e

Nous vous souhaitons de mener à bonne fin les travaux de la 127 session de votre Conseil d'administration. Continuez inlassablement à
étudier les problèmes qui se posent dans le monde du travail pour ajouter, aux matériaux déjà en place, quelques pièces nouvelles qui compléteront et consolideront l'ensemble. Puisse le Maître de toutes choses, qui
s'est fait divin ouvrier pour annocer à la terre son Message de paix et de
fraternité, continuer à veiller sur vos activités et à vous donner la perse-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

718

veranee courageuse qui surmonte lés obstacles. Comme gage de Sa
bienveillance et comme preuve de Notre haute considération, Nous vous
accordons à vous-mêmes et à tous les collaborateurs de V Organisation
Internationale du Travail Notre Bénédiction Apostolique.

NUNTII RADIOPHONICI
I
CHRISTIFIDELIBUS

INSULARUM

PHILIPPINARUM

OB

CONVENTUM

MARIALEM'

IN MANILENSI URBE COADUNATIS.*

Venerables Hermanos y amados hijos que, en la ciudad de Manila,
clausuráis el II Congreso Mariano Nacional de las Islas Filipinas :
Como el ágil viandante que, al remate de una feliz jornada, vuelve a
sus espaldas los ojos y se deleita con la contemplación de la magnífica
ruta recorrida, mientras que, con el corazón rebosando de gozo, se apresta
para el último paso que ha de ponerle en la cercana meta; así Nos, en la
inminencia de la clausura del Año Mariano, no podemos menos de manifestar una vez más Nuestro contento por las muchas gracias que él
ha procurado a la humanidad, por el honor que de él ha redundado en
favor de la Reina de cielos y tierra y, sobre todo, por la gloria que de
ello se le ha seguido a su Dulcísimo Hijo, Jesucristo Nuestro Señor;.
« soli Deo honor et gloria )).

x

Y de la misma manera que las ondas — del éter, del aire o del agua —
transmiten la vibración recibida y la llevan en sus alas impalpables hasta
los últimos extremos; así también, al anuncio del Año Mariano desde
esta Eterna Ciudad, hemos polido ser testigos de una conmoción que,
esparciéndose en oleadas de fervor y de entusiasmo, ahora— como eco*
último proveniente casi de nuestros mismos antípodas — Nos parece que
nos retorna de nuevo en ese magnífico Congreso Mariano vuestro, que
deseamos hacer notar : primero, por la sentida espiritualidad de que
habéis sabido penetrarlo, — esos triduos de preparación interior, ese rezo
continuo del Rosario, día y noche, durante las 120 horas del Congreso — ;
luego, per la fecundidad de los temas estudiados, — Maternidad de la
Virgen, Inmaculada Concepción, Asunción de María —; y, finalmente,,
por su profunda significación.
* Datus die 5 Decembris mensis a. 1954.
1

i T I M . 1, 17.

Acta Pii Pp. XII

719

Efectivamente, no son tan sólo las Islas Filipinas nn pais maravilloso, repartido en millares de isla de frondosa vegetación, de vulcanes
ardientes, de estirpes las más diversas, como si el mar hubiese florecido
y se hubiera transformado en encantador vergel ; sino que vuestro pueblo,
2

situado — como Nos a su tiempo pusimos de rilieve, — en un «punto vital
del globo terráqueo », representa en el sudeste asiático la única gran
nación católica que, por su posición como barrera natural entre dos
inmensos mares, zona de fricción de civilizaciones y de gentes, nudo
vital de rutas y de corrientes, no puede menos de estar llamado a desempeñar un papel providencial en el teatro de la historia.
Por eso el ímpetu evangelizador y colonizador de la España misionera, uno de cuyos méritos fué el saber fundir en una ambas finalidades,
no pudiéndose contener ni siquiera en las inmensidades del Mundo
Nuevo, saltó aquellas cordilleras inaccesibles, se lanzó a las soledades
del Pacífico y llegó de arribada a vuestras playas, enarbolando una
Cruz sobre el pendón morado de Castilla; la primera misa en Butrian
el 30 de Marzo de 1521; los primeros religiosos de la familia agustiniana el 13 de Febrero de 1565 ; y, en esta última expedición, aquel gran
Legazpi, « el gobernador más celoso de la honra de Dios », y aquel
genial Urdaneta, primera planta de una generación apostólica, a cuya
sombra se plasmó el alma nacional de vuestro pueblo.
Conquista principalmente pacífica, fusión de estirpes, que sólo la
fuerza aglutinante de la religión pudo realizar con misión maternal,
sólo el aliento unánime de una fe, profundamente arraigada, pudo mantener entre tantas vicisitudes ; y muy en el centro de todo, una devoción, un cariño a una Madre amadísima, sin el cual quedaría como vací^
esa alma nacional filipina que no ha sabido nunca separar a la Madre
del Hijo.
¿No llevan acaso el nombre de la Virgen muchas de vuestras ciudades :
Santa María, la Concepción, Nuestra Señora de los Angeles? ¿No están a
Ella consagradas las cumbres de vuestras montañas : la Sierra Madre,
la cima de la Madre de Dios? ¿Y cuántas de vosotras, amadas hijas que
Nos escucháis, no os honráis, con su nombre; cuántos de vuestros hogares no tienen su imagen colocada en lugar preferente? ¿Ante quién
cantáis en Cuaresma vuestras tonadas de pasión; o a quién vais a acompañar la mañanita de Pascua en el « Santo Encuentro »? Apuntará
Mayo ; y entonces ¿a quién dedicáis vuestras « flores »? Y al caer de la
tarde, en vuestros pueblos y aldeas, resuenan las calles con las dulces

2

Disc, al prim. Emb. de la Repúbl. de Filip. ; Disc, y Radiom. - 4 de Junio de 1951.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

720

melodías de los dolores y gozos de María acompañados por el « banjo » ;
mientras que de las persianas entornadas sale de los hogares la suave
cadencia del Avemaria repetida y repetida en el rezo del Santísimo
Rosario, la devoción nacional filipina, la que a veces ha llegado a ser
el último vínculo que ha mantenido la unión, la fe de los cristianos en
cualquier islote septentrional, tan lejano que quedaba casi perdido en
la bruma, tan remoto que no había visto al misionero hacía años y años!
I Filipinas, reino de Maria! ¡ Filipinas, reino del Santísimo Rosario!
Acudid, acudid, a este trono de gracia, a esta devoción salvadora, porque la tempestad ruge no lejos de vosotros ; teneos firmes en la santa fe
de vuestros padres, la que habéis recibido con la primera leche, como firmes se tienen vuestras islas, aunque las secudan los terremotos y las azoten las olas embravecidas ; y no dejéis que se apague jamás en vuestras
almas ese santo fuego de amor a vuestra Madre celestial, como no se
apagan esos volcanes que de cuando en cuando manifiestan el ardor que
vive bajo vuestro suelo.
Por misión providencial contáis, come base de vuestra estructura nacional, con una variedad de gentes, que parecen tener en común la viveza
del ingenio, la bondad del carácter y una inclinación natural a lo honesto
y a lo recto ; sobre ello quiso el Señor sembrar una excelente semilia, ,
que de alguna manera os entronca con el robusto árbol de las naciones
hispánicas ; hoy, finalmente, crecéis y prosperáis al calor de corrientes
nuevas, de cualidades riquísimas, llamadas a desempeñar una parte
importante en la historia contemporánea. Abrid vuestras almas a lo
nuevo, pero conservando la vieja fe ; organizad vuestra naciente nacionalidad, pero dando el debido puesto a los valores cristianos ; reafirmaos
en lo vuestro, pero sin desgajaros del tronco que os dio la vida del
espíritu. Haciendo así, os apropiaréis, en cada cosa, de lo mejor y estaréis dispuestos a ser, en el Extremo Oriente, faro de vida cristiana,
columma y fundamento de un edificio, cuya grandiosidad no es posible
prever.
Para sede de vuestra Asamblea os ha abierto los brazos generosos,
apenas cicatrizadas sus recientes heridas, la hermosa Manila, recogida
en el centro de su grandiosa bahía, como perla en su concha, coronada
de montañas y regada por el caudaloso Pasig y sus muchos afluentes,
que dan a la campiña circunstante admirable riqueza y fertilidad ; también Manila tiene su gloria en su Virgen de la Guía, providencialmente
encontrada — narran las crónicas — aquel 15 de Mayo de 1571, en que
escribió la primera página de su historia. Que Ella escuche vuestras
ardientes plegarias ; quedas oiga igualmente Nuestra Señora de Oaysasay,

721

¡<i prodigiosa imagen, para la que vuestra generosidad filial ha preparado
esa preciosa corona, que ceñiréis a sus sienes en el mismo día centenario
de la Definición dogmática ; pero que acoja benigna vuestras lágrimas
sobre todo esa « Reina de la paz » que habéis invocado en vuestra
Asamblea general, era « Reina de la Paz » a la que Nos también de
continuo

dirigimos Nuestras

súplicas,

para

que

aleje

del

mundo

el espantoso azote, que vosotros no hace mucho habéis, tan dolorosamente, experimentado, Y aunque hayamos de reconocer toda la buena
voluntad que sea necesario en los regidores de los pueblos, estamos sin
embargo plenamente convencidos de que sólo en la vuelta a Jesucristo,
a su Reino y a su doctrina, — sólo en esa vuelta — está la vía segura
para conseguir la deseada paz.
Que las mejores Bendiciones del cielo, de las que quiere ser prenda y
anticipo la Bendición Nuestra, pongan el sello a vuestro Congreso ; Bendición para Nuestro dignísimo Cardenal Legado, que os ha traído el
aroma del incienso de fe, que arde en el « botafumeiro » santiagués,
aroma de familia, bien conocido por vuestras almas ; para Nuestro Venerable Hermano el Señor Arzobispo de Manila ; para todos los Prelados,
sacerdotes y religiosos presentes; para todas las Autoridades y pueblo,
aquí reunidos; y para todas esas amadísimas Islas Filipinas, avanzada
de la Iglesia en dos océanos. Sean las ondas del éter portadoras de esta
Bendición, que quiere llegar hasta el último arrecife donde alguien
escuche Nuestra voz, donde un hijo conmovido oiga acaso el acento de su
conmovido Padre.

II
S U M M U S PONTIFEX, Q U I , AUGUSTA PRAESENTIA SUA, IN BASILICA LIBERIANA
IN FESTO IMMACULATAE CONCEPTIONIS B. MARIAE V . , ANNUM MARIANUM
CLAUSURUM FORE SPERABAT, INFIRMITATE, DEI PERMISSIONE, ATTACTUS,
VESPERE DIEI VIII DECEMBRIS MENSIS, EX INTIMO VATICANI PALATII CUBICULO INGENTI MULTITUDINI CHRISTIFIDELIUM B. MARIAE VIRGINI, QUAE (( SAL U S POPULI ROMANI )) APPELLATUR, INSTANTER PRO SALUTE VENERATISSIMI
PASTORIS AC PATRIS S U P P L I C A N D U M , HAEC VERBA RADIOPHONICA OPE EDIDIT, UNIVERSO ORBI BENEDICENS.

Con la visione dell'intero mondo cattolico, oggi come una sola famiglia
prostrato ai piedi della Vergine Immacolata, siamo grati al Signore,
che a suggello di tanta larghezza di preghiere e di opere salite a Lui in
questo anno di grazie, ha voluto da Noi in atto di amore il patimento
e il sacrificio.
46 - ACTA, vol. XXr, n. 16. — 27-12-1954.

Acta Apostolicae Sedis •-• Commentarium Officiale

722

E Noi con la sofferenza nelle membra, col sacrificio nel cuore, siamo
lieti di chiudere E Anno Mariano, ripetendo con tutti i Nostri figli sparsi
sulla terra :
« Ave, Maria, gratia plena : Dominus tecum : benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus nunc et in hora
mortis nostrae. Amen ».
Et benedictio Dei Omnipotentis Patris et Filii et Spiritus Sancti
descendat super vos et maneat semper. Amen.

III
CHRISTIFIDELIBUS E TOTA COLUMBIA OB CONVENTUM MARIALEM IN URBE BOGOTBNSI COADUNATIS. *

Venerables Hermanos y amados hijos de la católica Colombia, que en
la capital de la nación, clausuráis vuestro Tercer Congreso Mariano
Nacional.
Cuando el ocho de Septiembre del pasado año de mil novecientos
cincuenta y tres, Nos dirigíamos a todo el orbe católico, en forma so
lemne, invitándolo « ad Marianum Annum celebrandum », a celebrar ei
1

Año Mariano, para dignamente conmemorar el centenario de la definición dogmática de la ImmaculadaConcepción de Nuestra Señora, la siempre Virgen María, en Nuestro corazón paternal, henchido en aque)
momento especialmente de filial devoción, eran tantas las esperanzan
que se amontonaban, que difícilmente hubiéramos podido pensar verlas
superadas, y con creces.
Hoy, en la fecha misma con que el Año se cierra, dando gracias humildemente al Dador de todo bien por beneficio tan grande, hemos de
confesar que ha sido así : islas y continentes, pueblos y naciones, regio
nes y ciudades, sociedades y particulares, autoridades y fieles de toda
edad, clase y condición — y a la cabeza, como no podía menos de ser,
esta Alma Ciudad — diríase que han querido rivalizar en honrar, aclamar,
cantar y manifestar de mil maneras su devoción a su Madre del cielo ;
como si aquel purísimo rayo de sol, que sobre el rostro de Nuestro angélico Predecesor Pío IX se posó en tan inolvidable momento, se hubiera,
luego roto en mil y mil reflejos, iluminando la Iglesia toda, todo el
* Datus die 8 Decembris mensis a. 1954.
1

Litt. Encycl. Fulgens Corona - Acta Ap. Sedis, a. 1953. pag. 586.

Acta Pii Pp. XII

723

mundo, y prometiéndonos que los frutos por Nos propuestos al convocar este Año Mariano — vuelta a Jesús por la imitación de las virtudes
de María; renovación de costumbres; paz y justicia para el mundo;
luz para los descarriados ; libertad para la Iglesia — casi se adivinasen
ya, en la espléndida floración de esta risueña primavera de las almas.
I Gracias sean dadas por todo a Aquel que Nos consuela en Nuestras
2

tribulaciones, mirando más a su bondad, que a la debilidad e indignidad Nuestra !
En tan armonioso y universal coro, es claro que la voz de la amadísima Colombia no prodía faltar; y con placer aprovechamos la ocasión
para manifestaros el íntimo consuelo que Nos ha procurado el saber
que en todas las circunscripciones eclesiásticas colombianas han tenido
lugar adecuadas manifestaciones marianas, preparadas mediante uña
serie de fructuosísimas Misiones Populares, con visibile renovación de
la vida cristiana.
Pero, para satisfacer vuestra piedad, todo esto no bastaba. La Colombia de los incontables Santuarios Marianos — la Virgen de la Peña,
la de la Popa, la Candelaria; Nuestra Señora de la Estrella, de las
Lajas, para no citar sino los primeros que recordamos — ; la Colombia
nacida a vida propria « b a j o los auspicios de Nuestra Señora en el
misterio de su Inmaculada Concepción », quería algo más. Y he aquí
que surge la idea de este Tercer Congreso Mariano Nacional, mariano
por la inauguración del monumento nacional a Nuestra Señora de
Fatima, mariano por la condecoración impuesta a vuestra graciosa
« Bordadita », pero mariano, sobre todo, por haber sido centrado en
vuestra amadísima Patrona, en el objeto predilecto de todo corazón
colombiano, en Nuestra Señora de Ariquinquirá.
¡ Ahí la tenéis, hijos amadísimos, en ese precioso templete, donde
lleva cuatro días polarizando todos los amores! ¡ Ahí la tenéis, en lá
cabecera de ese grandioso Estadio, en el centro de toda la nación! ¡ Ahí
la tenéis y, si las lágrimas no empañan vuestros ojos, miradla una vez
más,como Nos en espíritu la contemplamos!
No fué la piedad sencilla de Antonio de Santana, ni los pinceles?
rudimentarios e ingenuos de Alonso de Narváez, los que a mediados del
siglo dieciséis os la donaron ; ni fueron siquiera las piadosas ansias de
aquella María Ramos las que seis lustros después maravillosamente la
renovaron ; fué un don de lo alto a una progenie de predilección, para
que no le faltara una de las cosas más suaves de este mundo : el amor de
una Madre. ¿ Miradla, repetimos!; esa túnica rosada es el ardor de SUJ
2

Cfr. 2 Cor. 1,

4.

724

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

caridad; ese manto azul es su inmaculada pureza; ese cetro que lleva
en la mano es el símbolo de su maternal Realeza ; ese Niño Divino, que
Ella arrulla, es nuestro Jesús amadísimo, en cuyas manecitas ese pajarito bien pudiera ser un símbolo de vuestras almas. Lleva en las sienes
la corona que le donaron vuestros mayores ; y en su sonrisa dulcísima
hay una evocación de todos los dones," de todas las gracias que ha otorgado a vuestro pueblo en los momentos difíciles, en las calamidades
colectivas, hasta llegar a despojarse de sus preseas, cuando la patria
las necesitaba.
Aquella Colombia que, como alguien tau acertadamente ha escrito,
reconoce en la Iglesia a una Madre, que le dio los hijos que salieron de
la selva, que creó sus centros de cultura, que le dio ciudades, que formó
su civilización, que la alimentó a sus pechos y que, en su regazo fecundo,
ha hecho germinar cuanto constituye todo lo noble y digno de su propio
ser ; la Colombia de las sierras altas, de las sabanas inmensas, de los valles risueños y de las bien oreadas playas ; la Colombia de las soberbias
cordilleras de cimas humeantes y ríos caudalosos como mares; la del
legendario « Eldorado », la de la vieja cultura, la de los humanistas y
poetas insignes, está ahora de rodillas ante el trono de su Madre y
Señora para, prometer y para implorar.
Y ¿qué es lo que habéis de prometer? :
que así como, en estos momentos, en ese hermoso Estadio de « El
Campin » os veis todos unidos y os sentís todos hermanos, así lo seáis
siempre de verdad, viviendo los beneficios de aquella paz que Nos mismo,
no hace mucho,

3

os proponíamos como condición indispensable para

poder gozar de los beneficios más elementales de la convivencia social ;
que así como ahora estáis manifestando tan devotamente vuestra
piedad cristiana, así la sepáis vivir luego en todas las ocasiones de vuestra vida, desde lo más íntimo del santuario familiar hasta las más públicas expresiones de vuestra actividad ciudadana;
y que así como, en estos instantes, tenéis los ojos fijos en la Reina de
cielos y tierra, que en sus brazos os presenta a su amantísimo Jesús, así
nunca los apartéis de Ella, seguros siempre de hallar, por tan amable
camino, a Aquel que es la verdad y es la vida.
Y para conseguirlo, pedid sin temor y sin rebozo, que ante una
Madre estáis, a quien nada se le niega. Pedid inocencia para la juventud,
firmeza para los años viriles, serena madurez para la edad provecta;
pedid luz para no errar entre las tinieblas del momento presente, fuerza
para que vuestra fe no vacile ante los repetidos asaltos del enemigo
3

Cfr. Discorsi e Radiomessaggi, 20 de Iunio de 1952.

725

inalo; pedid, en una palabra; la pronta venida de aquel Reino, que es
Reino de verdad y de vida, de santidad y de gracia, de justicia, de amor
y de paz.

4

Por tercera vez ha correspondido el honor de albergar tan imponente
Asamblea a la muy noble Bogotá que, asentada en el extremo oriental
de esa vasta meseta, coronada de montañas, basta, para decir que es
mariana, ver como se cobija a la sombra de esos dos cerros, el de «Guadalupe y el de Monserrate ; la Bogotá de la Virgen del Rosario, de Nuestra Señora del Topo y de las Aguas ; la Bogotá de esa Virgen de la
Peña, « la Madre mejor — que han tenido los mortales ».
Oh, sí, Madre amantísima, Tú eres la mejor de todas las madres y
por eso nosotros te amamos con un amor con el que jamás hemos amado,
ni amaremos, a ninguna pura criatura. Acepta, te pedimos, el homenaje
que toda la Iglesia te ha presentado con devoción filial durante todo este
Año Mariano; acepta la nueva corona que Nos mismo hemos colocado
sobre tu frente ; y acoge, en estos momentos solemnísimos, a todo ese
pueblo que hoy, en el mismo día aniversario de la proclamación de tu
Concepción Inmaculada, ha querido repetirte que es todo tuyo. Y hm
— oh Reina de cielos y tierra — que, por medio de la Bendición Nuestra,
desciendan sobre ellos las mejores gracias, las que más necesitan, las
que Tú les tienes especialmente preparadas.
Bendición que Nos deseamos primero para el dignísimo Cardenal
Legado, con todo el Episcopado de la nación y todo el clero, religiosos
y religiosas que están presentes; Bendición que ha de alcanzar también a las Autoridades, cuya presencia y actuación tanto ha contribuido
al esplendor del Congreso, lo mismo que a todo el pueblo fiel, a toda la
amadísima nación colombiana, ya todos los que oyen Nuestra voz.
inspirada por el más sincero paternal amor.

IV
CHRISTIFIDELIBUS EX INDIA OB CONVENTUM MARIALEM IN URBE BOMBAYENSI
COADUNATIS.*

Venerable Brethren and dearly beloved children of Mother India and
Mother Church!
It would indeed be an insensitive soul that could fail to be moved to
the depths of its being by this national act of Marian homage you are
4

Praef, in fest.

Christi Reg.

* Datus die 8 Decembris mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

726

bringing to its fervent close to-day at Bombay, the lovely Gateway to
your lovely land.
Only those who ignore or misread the colourful story of your steadfastness in the Faith—Brought to you first in Apostolic times, when the
mustard seed had scarce been planted by Our Blessed Lord, then quickened to new vigour and fruitfulness by the ministry of a Xavier, a de
Nobili and many another missionary bearing His divine message of
fraternity and pardon from Eternai Rome—only the unheeding will
have been in the least surprised at the eagerness of Oatholic India to
add its fond and potent collective note, with those of your brethren in
Christ from Pakistan, Ceylon and Burma:, to the grand chorus of
praise and pétition Welling up from the heart of the Church Universal,
through this memorable Marian Year, to the herrt of Our Lady, Mary
Immaculate. For Us it is a deeply feit ioy to be présent with you in
the person of Our Legate, India's revered Cardinal.
These days of community prayer, discussion and planning in her
concern and honour, made possible by the nation-wide offerings of the
faithful and heartened by the officiai reception tendered to Our Legate
from your civil authorities, have been no novel feature of your spiritual
lite. Call them rather the solemn sealing of Mary's name and mission
on the heart of a nation that has never ceased to love her tenderly, and
1

to imitate her virtues in proof of its l o v e . The thousands of pilgrims
y o u n g and old who Cluster devoutly, year after year, about her sanctuaries of Bändel, Kottar, Velangany and here at charming Bandra,
among so many others; the family Rosary, linking the evening prayer
of your busy towns and little villages, day after day, to that of the suppliant Church in every continent ; your flourishing sodalities, your seminaries, schools and social institutes invoking Mary's patronage and
aid ; ali these are an abiding attestation, to a world in turmoil and tribulation, of your confidence in the Queen and Mother whom the happy
coincidence of your Independence Day with the Feast of her glorious
Assumption has impelled you to proclaim « Our Lady of India ».
But let not those without the Household of the Faith mistake
for a moment the meaning, the source and the scope of your age-old
dévotion to Mary. Every fio wer your childen lay at her feet, every
song you sing to her matchless beauty, every appeal to her power
and compassion must be known for what it is, first and finally :
the

expression

1

and

Cfr. Cani. 8. 6.,

reflexión

of

your

personal

dedication,

after

Acta PU Pp. XII

her example, to the living Christ; to the Divine Child Whom she
deserved, albeit through no merit of her own, to bear at Bethlehem f to
the Divine Teacher, W h o deigned to be taught human wisdom at her
s

Iioly home in Nazareth ; to the Divine Victim and Victor over sin and
4

death, Whose redemptive Sacrifice she saw completed on Calvary. To
Jesus, then, through Mary, leads the spiritual path of that authentic
Marian dévotion you proudly and publicly profess once more to-day,
a.t the close of her historie Centenary. If you have entrusted to her maternal care and vigilance the most delicate and urgent of your family
and social problems - witness the ardent resolution of your successive
Marian Congresses - the light and strength you seek is not hers to give,
but only to procure from the Sacred Heart of her Son and Saviour.
She is the crystal-pure Channel, not the Fountain, of that superabundan! divine grace you beg through her Immaculate Heart for home and
Church and country.
Continue above ali, dearly beloved, to make it clear from your deeds,
especially from your corporate programme for moral reform and social
justice, that the dévotion of men and nations to Our Lady must never
be restrieted to pious sentiment, however noble its motivation, however
exalted its object. She is the first to insist on action to confìrm your
protestations of love, to complément your Christian prayer for help. Her
perennial answer to every supplication rings sweetly yet sharply down
the ages and across the seven seas from Cana's marriage feast : « Wliat«oever He shall say to you, do y e )).

5

Where better, moreover, than in her wholly dedicated life, are your
peaceful légions of Catholic Action to find the model and pattern of
their spiritual strategy and tactics? In their total forgetfulness of self,
in their common sharing of the prayer, labour, joys and sufferings of
Christ in His members at home and afar, in their loyal and effective collaboration with the apostolic Hierarchy which speaks to them and plans
l'or them in His blessed Name, let this generation, too, recognize the
Marian stamp on their apostolate.
At this hour of special travail and splendid opportunité for men
and peoples of good will, it comforts and reassures Us to know that the
hearts of the faithful in Our devoted India and her neighbouring realms
are at one, and second to none, in their resolute fealty to Christ. In2

Luc. 2, 7.

3

Luc. 2, 51-52.

4

Io. 19, 25.

5

To.

2. 5.

Acta, Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

728

voking the intercession of His Blessed Mother and heaven's gracions
Queen, as We plead for a rich harvest of heavenly favour fröm your
Congress labour of love for Him and for the Church, His spouse, to
our beloved Legate, to you, Venerable Brethren, and to ail here présent
in person or by délégation and intention We impart, Avith deep paternal
affection, Our Apostolic Blessing.

V
A S U M M O PONTIFICE, INFIRMO, DIE X I I DECEMBRIS MENSIS A. M C M L I V DATUS,
ADSTANTIBUS

IN

BASILICA

VATICANA

CONSECRATIONI

EPISCOPALI

EXCMI

P. D. IOANNIS BAPTISTAE MONTINI, I A M PRO-SECRETARII STATUS PRO NEGOTIIS

ORDINARIIS,

AD

SEDEM

METROPOLITANAM

MEDIOLANENSEM

NUPER

EVECTI.

Siamo stati spiritualmente presenti in cotesta Patriarcale Basilica
al rito di una consacrazione episcopale che l'affetto per il consacrando
riservava a Noi stessi, ma le adorabili disposizioni della Provvidenza
non Ci hanno consentito di compiere.
Tuttavia è pur consolante per il Padre, Che non ha potuto imporre
le mani con l'invocazione dello Spirito Santo, sollevarle in questo momento per la Benedizione al Suo fedele collaboratore, divenuto oggi
Fratello nell'ordine episcopale. E la Benedizione, come è tutta ricolma
dei ricordi di un diuturno servizio alternato di gioie e di dolori, così è
luminosa di fede e di speranza per E avvenire del novello Pastore, chiamato a reggere dalla cattedra ambrosiana una così larga porzione del
diletto popolo lombardo.
A questo popolo, che sappiamo essere intervenuto al solenne rito
nelle persone de' suoi primi Magistrati, delle Autorità ecclesiastiche,
dei rappresentanti del Clero secolare, degli Ordini e delle Congregazioni
Religiose, dell'Azione Cattolica e di tutte le classi sociali, vogliamo
esprimere la Nostra compiacenza per l'unanime, affettuoso sentimento,
con cui si apprestano ad accogliere e a seguire, ubbidienti, il Pastore
delle loro anime.
In tale spirito Noi sentiamo bene la loro commossa gratitudine per
il dono che nel nuovo Arcivescovo abbiamo fatto alla Chiesa di Milano.
E come al Pastore, così al suo gregge devoto, impartiamo di gran cuore
la Nostra paterna Apostolica Benedizione.
Et benedictio Dei Omnipotentis Patris et Filii et Spiritus Sancti
descendat super vos et maneat semper. Amen.

Acta Pii Pp. XII

729

VI
CHRISTIFIDELIBUS B TOTA PERUVIA OB CONVENTUM EUCHARISTICUM-MARIAN U M IN LIMANA URBE COADUNATIS.*

Entre los muchos e inmerecidos beneficios a Nos generosamente otorgados par la divina largueza, no contamos como el menor el haber podido
ofrecer al orbe católico este Año Mariano Universal, que acaba de terminar y que tanta ocasión ha hado a Nos, y al mundo entero, para poder
manifestar a la Reina de cielos y tierra Nuestra piedad filial y la profunda devoción que por Ella sentimos. Diríase que la Iglesia, arrebatada en un ímpetu incontenible de amor, ha vivido un año entero de
espiritual alegría y de fervor celestial, que queda ya como una de las
fechas más dignas de recordarse en los fastos marianos.
Y he aquí que precisamente al apagarse los últimos acordes de un concierto tan amplio y tan grandioso, desde el remoto y queridísimo Perú
Nos llegan los ecos de vuestra voz, venerables Hermanos e hijos amadí
simos,que celebráis vuestro quinto Congreso Eucaristico Nacional, un
Congreso que habéis querido que sea, con decisión tan feliz como oportuna, Eucaristico y Mariano.
Es sabida la parte principalísima que, en la evangelización del Continente nuevo y en la conservación de su fe, ha tenido y tiene la devoción
a Nuestra Señora la Virgen María. La América de los conquistadores
— Jerónimo de Aguilar, Hernán Cortés, Pedro de Alvarado, Alonso de
Hojeda — que bajo un pecho de acero sabían conservar un corazón tiernísimo para su Madre; la América de las cien ciudades con su nombre
dulcísimo; la de las decenas de catedrales puestas bajo su patrocinio:
la de la Virgen del Tepeyas, cuya fiesta precisamente hoy celebráis ; la
de los proceres, padres de la patria, que acudían igualmente ante ella
— un Belgrano, un San Martín, un Hidalgo o un Artigas — antes de acometer sus generosas empresas.
Pero en una buena parte del continente americano fué siempre sin
guiar la misión de vuestra patria, hijos amadísimos, la misión del Perú,
foco de civilización y de fe, auténtico centro de gravitación espiritual, con
sus famosos Concilios limenses, carta fundamental de las Iglesias de
América, con su brillante constelación de Santos.
Siendo esto así, fácilmente se alcanza que para ser fiel a tan hon* Datus die 12 Decembris mensis a. 1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium- Officiale

730

rosa misión, el Perú tenía que ser una nación eucaristica : y de que lo
es, nos dan testimonio sus antiquísimas confradías del Santísimo Sacramento alguna de las cuales va unida al nombre del mismo Pizarro ; sus
suntuosas procesiones del Corpus Christi, que llegaron a emular a las
de la misma Toledo ; la jaculatoria « Alabado sea el Santísimo Sacramento », que se ve grabada en las fachadas de sus casas ; la devoción de
las Cuarenta Horas, implantada ya ahí desde 1816 ; y la piedad con que
los buenos peruanos se descubrían por las calles y rezaban el Credo, al
oir la campana de la Iglesia matriz, que anunciaba la elevación del
Señor.
Pero de la misma manera el Perú tenía que ser una. nación mariana ;
y que lo es, nos lo dice la intervención de la celestial Señora en su
historia, como os recuerda la Virgen de la Puerta y mucho más Nuestra
Señora de Suntur Huasi ; la parte que Ella tomo en su cristianización,
como en el caso del famoso Santuario de las orillas del Titicaca; la
devoción que a su Madre dulcísima profesaron vuestros Santos : Santo
Toribio de Mogrovejo, el gran devoto de Nuestra Señora de Copacabana,
San Francisco Solano, el apasionado de Nuestra Señora de los Angeles,
Santa Eosa de Lima y el Beato Martín de Porres, formados en el amor
a Nuestra Señora del Rosario, el Beato Juan Masías, el enamorado de
Nuestra Señora de Belén ; la serie interminable y brillantísima de
Santuarios Marianos que, desde las tierras bajas de Arequipa, con su
Candelaria de Caima, — del Callao, con su Virgen del Carmen — y de la
misma Lima, con sus famosos templos del Rosario y de la Merced —, va
subiendo hasta las tierras altas del Cuzco, con su Virgen de la Soledad o de Copacabana, que mereció ser cantada por la lira insigne de Calderón de la Barca.
Con razón, pues, vosotros, congresistas de Lima, en esta solemnísima
Asamblea, que con Nuestras palabras estamos clausurando, habéis querido unir las dos cosas : devoción eucaristica y devoción mariana y hay
en ello un acierto tan lleno de sincera piedad y de buen sentido cristiano,
que no podemos menos de recoger y alabar.
Por eso hoy vosotros, después de los triunfos eucarísticos de que
fueron teatro la blanca Arequipa, la hidalga Trujillo y el Cuzco imperial, habéis vuelto hoy a la « muy noble, insigne y muy leal » ciudad
de Lima, que, suavemente recostada en esa inclinada planicie que mira
al Pacífico, extendiéndose con magnificiencia y esplendor a ambas orillas
del caudaloso Rimae y reposando sus sueños de gloria bajo el majestuoso
anfiteatro andino que le sirve de marco, os ha abierto sus calles y sus
plazas para que aclaméis al Soberano Señor Sacramentado y a su Madre

731
purísima, pidiéndole que os mande muchos y buenos sacerdotes; prometiéndole intensificar la vida cristiana de vuestras familias ; asegurándole que haréis todo lo posible para que reine entre vosotros el verdadero espíritu de caridad cristiana y de justicia social.
Acoge Tú, Reina de cielos y tierra, acoge las plegarias y las promesas
de estos tus hijos, que de tu mano maternal quieren llegarse hasta ese
trono de gloria, donde tu Jesús les espera para escuchar las unas y complacerse con las otras. Ellos imploran vuestro auxilio en esta hora obscura, que el mundo vive, porque quieren permanecer fieles a la santa fe,
que sus padres profesaron y desean contentarte a Tí, oh buena Madre,
y ser inquebrantables y amantes servidores de tu dulcísimo Hijo. Diríase
que, entre las agitaciones de una época crítica, se sienten crujir la tierra
bajo los pies y experimentan más que nunca la necessidad de una protección potente, para que la tormenta no les arrastre ; tómales Tú bajo
tu amparo ; y su confianza no será jamás desmentida.
Prenda de tales gracias y testimonio de Nuestra peculiar benevolencia
sea la Bendición Apostólica que, de todo corazón, en estos momentos os
damos ; a Nuestro amadísimo y dignísimo Cardenal Legado ; a todos los
prelados y autoridades presentes ; a los sacerdotes, religiosos y religiosas; a cuantos han prestado su cooperación para el mayor éxito de
estas solemnidades ; a todos los en estos momentos reunidos para clausurar tan solemne Asamblea; a toda la nación peruana, para Nos tan
querida, y a cuantos pueden escuchar Nuestra voz, que quiere ser la
voz de un Padre, ansioso siempre de la mayor felicidad de sus hijos.

732

Acta

Apostolicae

Sedis - Commentarium Officiale

A C T A SS, C O N G R E G A T I O N U M

•

SACKA CONGREGATIO R I T U U M

i
SABINEN.
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS SERVI DEI PLACIDI RICCARDI, SACERDOTIS
MONACHI PROFESSI ORDINIS S. BENEDICTI.

SUPER DUBIO

An et de quibus miraculis constet in casu et ad effectum de quo agitur
S. Bernardus, insigne Ordinis S. Benedicti decus ac ornamentum,
qualibus debeat religiosus decorari virtutibus, scribit :

« Conversari

simpliciter inter fratres, devotus Deo, superiori subditus, senioribus
oboediens, iunioribus contemperans, Angelis placens, verbo utilis, humilis corde, mansuetus ad omnes » (Ep. ad Ogerium, can. reg.). Graphice his verbis ac quasi prophetice Venerabilis Dei Famuli Placidi
Riccardi vitam descripsisse videtur. Hic enim conversatione simplex,,
pietate praecipuus, sui contemptor, sanctae regulae observantissimus,
fratrum amator, omnibus omnia factus, patientia vere heroica morositatem sodalis sustinuit : quas virtutes iugi oratione atque passionis
Christi eiusque perdolentis Matris meditatione atque contemplatione
enutrivit. Harum virtutum admiratione capti, seu Sodales, seu populus
eum sanctitate enitere praedicabant. Quare canonicis inquisitionibus
peractis, virtutes in heroico gradu eum exercuisse, probante Summo
Pontifice, Sacra Rituum Congregatio decrevit. Quod hominum iudicium
divino miraculorum testimonio est confirmatum, uti ex dicendis constabit. Duo enim, prae ceteris, asserta miracula ab actoribus Sacrae huic
Congregationi proposita fuere ad beatificationem ei comparandam.
I. Soror Ursula Zanardini, e Filiabus Mariae Auxiliatricis, ab anno
1929 coepit aegrotare. A pluribus medicis cum Mediolani, tum alibi,
variis curis incassum fuit subiecta; donec anno 1934 radiographicis
experimentis adhibitis, sinusite frontali et maxillari purulenta chronica

Sacra Congregatio Rituum

733

dextera cum. implicationibus parasinusalibus inventa est affecta. Cum
autem morbus fuisset chronicus, necessario, uti periti docent, anatomopathologicis laesionibus morbi sedes erat inficienda, a quibus infirma,
nisi chirurgico ferro fuisset subiecta, sanari non potuisset. Hisce in
adiunctis desideratissimi Cardinalis Schuster, Mediolanensis Archiepiscopi, impulsu, Venerabilis Placidi Riccardi intercessio fervide fuit
implorata. Iamvero die 1 Aprilis anno 1934, in Paschali sollemnitate,
dum in Vaticana Basilica a Summo Pontifice Pio XI fel. r e c , Beatus
Ioannes Bosco in Sanctorum albo adscribitur, Ursula prima sanationis
symptomata percipit, quae sequenti die perficiuntur ; die autem 5 Aprilis
radiogramma sanationem confirmat. Medicum Collegium, actis perpensis, sanationem perfectam, definitivam fuisse atque in istanti relativo, nempe intra paucas horas, nec non praeter naturae vires, evenisse
edixit.
I I . Carolus Cazzulani, cuius plures e familia tuberculari diathesi inficiebantur, a teneris annis coxite prius suspectae, postea certo tubercularis naturae, coepit laborare. Qui morbus nulli curationi cessit, immo
adeo increvit, ut deambulationem ei impediret. Quum itaque medicae
curae nil profuissent et pueri valetudo in peius ruisset, Cardinalis Archiepiscopi Mediolanensis consilio, novendiales preces Februario mense
anno 1937 inceptae sunt, ut Deus per Servi sui Placidi Riccardi merita,
sanationem puero largiretur. Porro die 11 Martii, hora ante meridiem
quinta a patre atque ab avúnculo Carolus ambulando impos, in ecclesiam fuit delatus, ut a Cardinali primam Sacram Communionem sumeret. Iisdem facientibus sacrum Christi corpus accepit et illico se sanatum persensit. Protinus enim valuit libere ambulare, cibos exquisivit
atque avide sumpsit et cetera peregit uti liber ab infirmitate, magna
medentium admiratione. Medicum Collegium, actis sedulo perpensis,
votisque peritorum ex officio, unanimi sententia sanationem hanc naturae vires superare edixit.
De utraque sanatione die 12 Ianuarii anni huius in Praeparatorio
Sacrae Congregationis Coetu actum est. Die vero 19 Octobris in Generali
Congregatione, coram Sanctissimo Domino nostro Pio

Papa X I I ,

Revmus Cardinalis Alexander Verde, Causae Ponens seu Relator, dubium proposuit discutiendum : An et de quibus miraculis constet in
casu et ad effectum de quo agitur.
Revmi Cardinales, Praelati Officiales Patresque Consultores quid
quisque sentiret panderunt. Beatissimus vero Pater supremam sententiam statim edere dignatus est.
Convocatis Revmis Cardinalibus Alexandro Verde, Causae Ponente

Acia

734

Apostolicae Sedis - Commentarium

Officiale

seu Relatore atque Caietano Cicognani, S. Rituum Congregationis Praefecto, nec non R. P. Salvatore Catucci, Fidei Promotore Generali,
meque infrascripto a Secretis, edixit :
Venerabili
De

Placido

Riccardi

instantánea perfectaque

sinusite
tionibus

frontali

et

sanatione

maxillari

parasinusaliòus,

Constare de duobus miraculis,

intercedente,
cum

purulenta,

tum

a

Caroli

Deo

patratis,

sororis
chronica

Cazzulani

nimirum :

Ursulae
dextera
a

Zanardini
cum

coxite

a

implica-

tuberculari

dextera.
Hoc autem decretum rite promulgari praecepit et in acta S. Rituum
Congregationis referri.
Datum Romae, die 19 Octobris anno Mariali 1954.
C.

h. &

Card.

CICOGNANI,

Praefectus

S.
f

A.

Carinci,

Archiep.

Sel

eue,

Secretarius

¡

L
II
SANCTI DEODATI S E U SINARUM
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS

VENERABILIS

SERVI

DEI

IOANNIS MARTINI

M O Y Ë , SACERDOTIS E SOCIETATE P A R I S I E N S I M I S S I O N U M AD E X T E R A S G E N T E S ,
FUNDATORIS

INSTITUTI

SORORUM

A

SUPER

PROVIDENTIA.

DUBIO

An et de quibus miraculis constet in casu et ad effectum de quo agitur
Gallia, generosa tellus, nullo unquam tempore filiis ac filiabus caruit,
qui Dei amore perculsi in bonum animorum se impenderint ac superr

impenderint Christum daturi aut sanguinem. Ipsum Romanum Mart3 rologium horum Sanctorum nominibus abundat, qui suum profuderunt
sanguinem pro catholica propaganda fide, plures autem aut beatificationis honorem sunt assecuti, aut digni sunt qui hunc assequantur;
immo innumeri fere exstant qui eadem animi voluntate ad missiones ad
exteros advolarunt.
Quos inter iure merito Venerabilis Ioannes Martinus Moyë est accensendus. Hic enim, a. 1754 ad Presbyteratum promotus, quindecim impendit annos in animorum cura in patria, ubi, populi ignorantia cominotus,
Institutum Sororum a Providentia fundavit. Infidelium condicionem miseratus atque martyrii desiderio flagrans a. 1771 Sinas petiit, ubi impigerrime adlaboravit atque, ut adiutrices sibi compararet, quae morien-

Hacra Congregatio Ritman

tibus pueris baptismum ministraren t atque puellarum educationi amendèrent, Opus Evangelicum condidit, nempe Sinensium Institutum Virginum. Multa pro fide passus est. Laboribus asperrimoque vitae genere
sponte suscepto, in Galliam redire coactus est. Magna seditione saeviente, Treviros aufugit ibique anno 1793 ad Superos evolavit.
Tantas virtutes, a Sacra hac Congregatione canonice recognitas atque
a Summo Pontifice approbatas, caelestia signa confirmarunt, ut ex mox
dicendis apparet. Duae enim mirae sanationes ab actoribus exhibitae
sunt uti miracula, Servo Dei intercedente, a Deo patrata, ad beatificationem obtinendam.
I. Soror Clarentia Pochet, ex Instituto Sororum a Providentia, a
Venerabili Ioanne Martino Moyë fundato, anno 1840 nata, a morbo in
vertebris lumbaribus Februario mense anno 1901 coepit attingi, qui
paulatim adeo excrevit, ut totam spinam affecisset, omnes corporis motus
vel rninimos, ut in suendo, ei impediens. Addenda quoque sunt alia
gravissima morbida symptomata, uti paraplegia atrocesque dolores.
Ut aptius curaretur die 19 Augusti eiusdem anni ab oppido Chevreuse
ad domum Instituti principem, in loco vulgo dicto Portieux, fuit delata.
Optimus religiosae huius domus medicus nulli pepercit diligentiae ut
huic morbo remedium afferret, sed incassum. Immo in peius cotidie
morbus ruebat : quare medicus abstinuit a cura, declarans morbum esse
gravissimum, nullamque spem sanationis adesse.
Tum novendiales preces Ssmae Trinitati sunt effusae, ut per Venerabilis Moyë intercessionem infirma sanaretur per miraculum aptum:
ad eiusdem beatificationem obtinendam. Die 25 Aprilis inceptae sunt
hae, sed morbus doloresque magis magisque infirmam vexabant, cum
tamen minime spes, immo fiducia, minueretur miraculi obtinendi. Die
4 Maii, beatae mortis anniversario Venerabilis Moyë, fiducia haec caelesti praemio fuit donata. Soror enim Clarentia nocte diei 3 usque ad
horam primam diei sequentis vigil oravit, somno tunc fuit correpta
usque ad horam secundam. Expergefacta, perfecte sanatam se persensit : dolores enim omnino evanuerant, c rura iterum vivificata, motus
corporis instauratus, vires perfecte institutae fuere. Prudenter tacuit
Clarentia, ne nocturnum silentium abrumperet, gratiarum actiones producens. Mane facto, ad sacellum sueto more deferri voluit, recedentibus
vero Sororibus, e rhedula surrexit, flexisque genibus ante altare effusis
lacrimis Deo, eiusque Famulo gratias ingeminavit. Eodem mane eam
medicus perfecte undequaque sanatam, praeter naturae leges, recognovit.
Medicum nostrae Congregationis Collegium ter de hoc- miro discepta-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium- Officiale

736

vit, edixitque morbum fuisse Radieulo-neuritem e spondilo-arthrosi dorso -lumbari ; prognosim quod ad valetudinem omnino infaustam, sanationem vero extra naturae vires evenisse.
I I . Ennius Scimone, in alma hac Urbe anno 1916 natus, die 7 Ianuarii a. 1923 gravi febri fuit attactus, qui morbus, omnibus perpensis
symptomatibus atque diagnosibus a medentibus edictis, a medico nostrae
Sacrae Congregationis Collegio « acuta syndrome toxi-infectiva gravi
cum meningea implicatione » fuit definitus. Morbida symptomata adeo
increverunt, ut puerum ad extremum agonem adduxerint, uti medentes
in processu deponunt.
Quum Ennius ludum a Sororibus a Divina Provvidentia moderatum
celebraret, eius pater feria quinta, die 18 Ianuarii, eas adivit earum
preces imploratum. Ab iisdem Venerabilis Ioannis Martini Move, Instituti fundatoris, imaginem accepit simulque promissionem precum
totius domesticae sodalitatis. Domum reversus huius unius Venerabilis
patrocinium cum suis invocavit; saepius quoque Venerabilis imagine
pueri corpus fuit attactum. Vespertinis horis diei 19 letali sopore puer
correptus est adeo, ut mortem imminere medens edixerit. Verum sequenti mane circa nonam horam, Ennius, improviso, omnibus morbi
signis depulsis, erigitur, loquitur libere, potum et cibum appétit anxie,
uti penitus sanus. Duo medentes paullo post perfecte sanatum eum
dixerunt. Sequenti anno duo periti physici recuperatae veletudinis perseverantiam confirmarunt, quae postea perstitit.
Medentes, periti ex officio, medicum nostrae Congregationis Collegium sanationem praeter naturae leges evenisse unanimiter affirmant.
De duobus hisce miris die 27 Aprilis mensis anni huius in Praeparatorio Sacrae Congregationis coetu fuit pertractatum. Revmi Cardinales suffragiis Patrum Consultorum auditis, rem posse in Generali Con
gregatione coram Summo Pontifice exhiberi existimarunt. Die itaque
19 Octobris, coram Ssmo Nostro Pio Papa X I I totaque Congregatione
Revmus Cardinalis Clemens Micara, Episcopus Veliternus, Causae Ponens seu Relator, dubium disceptandum proposuit: An et de quibus
miraculis constet in casu et ad effectum de

quo

agitur.

Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum
quisque aperuit votum, quod attente Sanctitas Sua auscultavit supremamque sententiam statim edere duxit. Quare accitis Revmis Cardinalibus Ponente ac S. R. C. Praefecto nec non R. P. Salvatore Natueci, Promotore Generali Fidei, meque a secretis, edixit : Constare de duobus miraculis
licet :

Venerabili Ioanne Martino Moyë intercessore
De

instantánea

perfectaque

sanatione

a Deo

cum

patratis,

Sororis

sci-

Clarentiae

¡Sacra

Pochet

a

neuro-radicolite

pueri Enmii Scimone a
gea

Congregatio Kitiium

ob

spondilo-arthrosin

syndrome

737

dorso-lwrìbarem,

tum

acuta toœi-infectiva gravi cum menin-

implicationis.

Hoc autem decretum rite promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 19 Octobris, Anno Mariali 1954.
C. Card.

CICOGNANI,

Praefectus

h ÇÇi S

'

f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

III
, SINARUM S E U TUSCULANA
BEATIFICATIONIS
PTAE

P

ET CANONIZATIONIS

ALLOTTA,

NARIARUM

SORORIS

VENERABILIS

PROFESSAE

SERVAE DEI

INSTITUTI

MARIAE A S S U M -

FRANCISCANUM

MISSIO-

MARIAE.
SUPER

DUBIO

An et de quibus miraculis constet in casu et ad effectum de quo agitur
a Ipsa Christo consecrata Virginitas talem per se testatur fidem ad
caelorum regnum quod attinet, talem praebet erga divinum Redemptorem amorem ut haud mirum sit eam uberes edere sanctitatis fructus ...
Virginitas eiusmodi spiritualem vim in animos inserit, quae ad martyrium etiam, si opus sit, compellere queat; idque loculentissime historia
docet quae tot virginum agmina omnium admirationi proponit, ab Agnete Romana ad Mariam Goretti » (Pius X I I , Encycl, de sacra Virginitate,
A. A. S. v. 46, p. 172). Plura sane virginum milia Christi amore percita
modo ad exteras missiones advolant in missionalium adiutorium, parata
quoque ad sanguinem fundehdum.
Quas inter, ne longe evagemur, non intimum possidet locum Franciscanum Missionariarum Mariae optime de Ecclesia meritum Institutum,
cuius sodales totum per orbem uberrimos sui zeli colligunt fructus, non
hominum tantum admirationem sibi conciliantes, sed divinae quoque
benevolentiae evidentia signa promerentes. Recens enim est memoria
beatificationis Septem ex eodem Instituto Virginum, quae pro Christi
gloria illustre martyrium in Sinis fecerunt. Nunc autem ex eodem Instituto aliam Virginem, ex italica gente, Mariam Assumptam Parlotta
primum ex Europa florem in Sinas translatum, ibique non martyrio,
47

- ACTA, vol.

X X I , n.

16 —

27-12-1954.

738

sed heroicarum virtutum odore « longissimas illas gentes ad Christum
suaviter exemplo attrahendo » (ex Decr. appr. Virt.) ad beatificationis
honores propere datum est admirari. Heroicas fuisse eius virtutes divino
miraculorum iubare comprobatur. Duo ex his actores Causae ad beatificationem obtinendam Sacrae huic Congregationi exhibuere, de quibus
modo vel breviter est dicendum.
I. Aloisius Foderini, die trigesimo Augusti anno 1911 Piansani
natus, intra Faliscodunensis dioeceseos fines, ex agricolis parentibus, a
duodecimo ad sextum decimum annum malarica febri laboravit. Qui
morbus anno 1931 iterum ingruit, cui alterius speciei febris circa Septembris finem successit, quae a medente typhicae naturae fuit edicta,
quae eum tres habdomadas afflixit. Paullo post dextera eius tibia dolorifico tumore coepit attingi, qui, augescens, a medente osteoperiostite
fuit definitus, propterea ab eodem medente chirurgica actio necessaria
edicta. Hora 20 diei 25 Octobris eiusdem anni morbus infirmum atrociter excruciat, mater, dum tumorem perfricat, Ven. Mariam Assumptam Pallotta ferventer invocat, dein Beatae Mariae Virginis Rosarium
recitat, ut Venerabilis intercessio efficax apud Deum reddatur. Interim
filius somno corripitur usque ad primum mane diei sequentis. Expergefactus nullum persentit dolorem, et tibiam impune pertractat. Mater
crus tangit, filioque asserenti se esse sanatum, aperit Ven. Mariam
Assumptam miraculum a Deo obtinuisse. Aloisius exinde libere ambulai, nec amplius usque adhuc eodem morbo est attactus.
Medens a cura, tres periti ex officio perfecte concordant in diagnosi
ac prognosi adserenda, videlicet : Osteoperiostite acuta purulenta postyphoidea in dextera tibia, nec non in sanatione naturae viribus non
tribuenda.
I I . Lucia D'Arcangelo, Salerni nata die 12 Februarii anno 1931,
Iunii mensis initio anno 1939 dolore in sinistra aure laborare coepit. Duo
medentes speciali peritia otorinolaringoiatrica praediti, successive eam
inviserunt, atque independenter alter ab altero eandem ediderant diagnosim, h. e. Osteomastoidite acuta purulenta, atque necessario eam
chirurgico ferro subiciendam esse dixerunt. Verum eodem mane diei
15 Iunii, quo alter medicus iudicium protulerat, duae Franciscales
Missionariae Mariae puellae matrem hortatae sunt ut ad obtinendam
filiae sanationem, interposita Ven. Mariae Assumptae Pallotta intercessione, Deum rogaret, atque particulam de reliquiis eiusdem super aurem
imposuerunt, ac simul cum familiaribus preces effuderunt. Eiusdem
diei vespere, circa horam decimam septimam, omnia morbi symptomata
evanuerunt, puellaque perfecte sanata et quidem perseveranter, ut pe-

Sacra Congregatio Rituum

739

riti physici testantur. Unanimiter periti ex officio totumque medicum
collegium extranaturali interventui sanationem tribuunt.
De utraque sanatione die 10 Decembris anni 1953 in Praeparatoria
Congregatione actum est; dein die 19 huius mensis in Generali coram
Sanctissimo Domino nostro Pio Papa X I I , in qua Revmus Cardinalis
Fridericus Tedeschini, huius Causae Ponens seu Relator, dubium discutiendum proposuit :
effectum

de quo

An et de quibus miraculis constet in casu et ad

agitur.

Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores suum
edidere suffragium, quo peráltente auscultato, Beatissimus Pater opportunum duxit suam supremam in causa sententiam confestim edere.
Accitis itaque Revmis Cardinalibus Ponente et infrascripto S. R. C.
Praefecto, R. P. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, meque
a secretis, edixit : Constare de duobus miraculis, Venerabili Maria Assumpta Pallotta interveniente, a Deo patratis, nimirum :
nea perfectaque
purulenta

in

purulenta

sanatione

tibia

acuta

cum

dextera,

Aloisii

tum

Foderini

Luciae

ab

de instantá-

osteoperiostite

D'Arcangelo

ab

acuta

osteomastoidite

sinistra.

Hoc autem decretum publici iuris fieri atque in acta Sacrae Rituum
Congregationis referri mandavit.
Datum Romae die 19 Octobris anno Mariali 1954.
C. Card.

CICOGNANI,

Praefectus

L. Pp S.
f A. Carinci, Archiep. Selene, Secretarius

IV
SANCTI DEODATI s e u SINARUM
CANONIZATIONIS

ET BEATIFICATIONIS

VENERABILIS

SERVI

DEI

IOANNIS

MARTINI

M O Y Ë , SACERDOTIS E SOCIETATE P A R I S I E N S I M I S S I O N U M AD E X T E R A S G E N T E S ,
FUNDATORIS I N S T I T U T I SORORUM A PROVIDENTIA.

SUPER

An,

stante
cedi

approbatione

possit

ad

virtutum

eiusdem

et

DUBIO

duorum

Venerabilis

miraculorum,

sollemnem

Tuto

pro-

Beatificationem.

« Quadripartitum est officium sacerdotale, vivam carnis hostiam
immolare ; virtutum charismata Deo offerre ; cum fervore martyrii eae
lum intrare ; gratiae et precum vota caelo transfundere » (S. Bernardus
in Sententiis).

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

740

Venerabilis Ioannes Martinus Moyë, sacerdos in exemplum, ferventissime animarum zelo ardescens, totum se dedit earum saluti procurandae cum in patria, tum in Sinis, sui zeli perenne relinquens memoriam duo Instituta condendo, quae usque adhuc virescunt uberrimosque
fructus in Dei gloriam afferunt.
Zelum hunc e vitae sanctitate procedentem benignissimus Deus munifice rependit charismatibus, quae ad Servum suum beatificatione ab
Ecclesia honestandum viam sternunt. Et sane : Venerabilis Ioannes
Martinus in oppido Cutting, Metensis tunc Dioecesis, anno 1730 natus,
anno 1754 sacerdotali charactere ornatus ad Superos anno 1793 evolavit.
Canonicae inquisitiones, vix licuit, ordinaria auctoritate peractae sunt,
atque causa Beatificationis anno 1891 a Leone X I I I sa. me. apud Sacram
Rituum Congregationem fuit introducta. Apostolica exinde auctoritate
processibus exaratis, cum virtutes tum postea miracula ad normam iuris
fuere disceptata atque annis 1945 et 1954 a Ssmo D. X. Pio Papa X I I
approbata. Demum sacri canones Sacrae huius Congregationis praxim
confirmantes, expostulant ut integra Congregatio Summo Pontifici suam
aperiat mentem atque declaret :

An, stante virtutum et duorum mira-

culorum approbatione, Tuto procedi possit ad Servi Dei

sollemnem Bea-

tificationem. Legi huic S. Bituum Congregatio obtemperavit atque unanime affirmativum suffragium Revmi Cardinales,

Officiales Praelati

Patresque Consultores emiserunt. Beatissimus Pater vota haec benigne
excipiens,
Ioannis

Tuto
Martini

procedi

pòsse,

subsignato

Moyë

Beatificationem.

die

edicit,

ad

Venerabilis

Hoc autem decretum promulgari atque in acta Sacrorum Rituum
Congregationis referri, nec non Apostolicas Litteras sub Piscatoris
anulo de sollemnibus Beatificationis in Vaticana Basilica quandocumque celebrandis Pontifex expediri mandavit.
Datum Romae, die 31 Octobris, Anno Mariali 1954.

C. Card. C I C O G N A N I , Praefectus
L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Sacra

Congregatio Rituum

741

V
SABINEN.
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS VENERABILIS SERVI DEI PLACIDI RICCARDI,
SACERDOTIS PROFESSI ORDINIS S. BENEDICTI CONGREGATIONIS CASINENSIS.

SUPER DUBIO

An,

stante
cedi

approbatione

possit

ad

virtutum

sollemnem

ac

duorum

eiusdem

miraculorum,

Venerabilis

Tuto

pro-

Beatificationem.

Mirabili divinae misericordiae providentiaeque consilio factum est
ut, sub quinti saeculi finem, insignis in Ecclesia legislator exsurgeret,
S. Benedictus, qui turbulentissimo tum tempore sapientissimis ordinationes, etiamnum aptissimae, ederet ad Monachorum animos ad perfectionem elevandos eosque instruendos ut christianam societatem ad
evangelica praecepta conformarent, atque infideles ad Christi ovile adducerent, earum feritatem emollirent atque humanum civilemque cultum in animos insérèrent. Quoniam autem Christus nos docuit : « Sine
me nihil potestis facere » (Io. 15,5), totius externae actionis uti inconcussum fundamentum constituit Opus Dei, orationem nempe totius
monasticae familiae, cui Operi, addit, nihil praeponatur. Duplici verbo
Ora et labora tota comprehenditur benedictina ars christianae perfectionis assequendae. Qui orat et laborat ordinem a Deo statutum servat,
proinde perfecta pace fruitur. Etenim, uti Tritemius Abbas suos monachos alloquens, opportune ex S. Augustino refert : « Pax est selenitas mentis, tranquillitas animi, semplicitas cordis, vinculum amoris ))
(Horn. I I I . med.). Sapienter itaque verbum Pax veluti suum Insigne
a Benedictino Ordine fuit assumptum.
Hac animi pace mire Venerabilis Placidus Riccardi refulsit, qui
orans et laborans, a terrenis omnibus abstractus unice ad Dei placitum
intentus, ad christianam ac monasticam perfectionem heroice pervenit,
uti humano ac divino testimonio iuridice comprobatum est duplici S.
Rituum Congregationis decreto, Summo approbante Pontifice diebus
4 Iunii 1944 ac 19 Octobris 1954 edito. Complanata itaque fuit via ut hic
1

monachus ad Beatificationem properaret. Reliquum erat ut ad actorum
complementum Sacra Congregatio dubium solveret An, stante approbatione virtutum ac
lemnem

duorum

miraculorum,

Venerabilis Servi Dei

Tuto

Beatificationem.

procedi

possit

Unanimis

fuit

ad

sol-

affirma -

Acta

742

tiva cum

Apostolicae

Patrum

Sedis -

Consultorum,

Commentarium

tum

Officiale

Officialium

Praelatorum

ac

Revmorum Cardinalium responsio, quam Summi Pontificis confirmavit
consensus. Tuto itaque ad sollemnem Venerabilis Placidi Riccardi Beatificationem potest procedi. Mandavit insuper Beatissimus Pater Apostolicas Litteras sub Piscatoris anulo de Beatificatione quandocumque
in Vaticana Basilica celebranda conscribi atque decretum promulgari
et in acta S. Rituum Congregationis referri.
Datum Romae, die 31 Octobris, in sollemnitate D. N. Iesu Christi
Regis, Anno Mariali 1954.
C.

L.

Card.

CICOGNANI,

Praefectus

©S.

t A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

VI
SHSTABUH SEU TUSCULANA
BEATIFICATIONIS ET CANONIZATIONIS VENERABILIS
PTAE

PALLOTTA,

NARIARUM

SORORIS

PROFESSAE,

stante
cedi

INSTITUTI

MARIAE A S S U M -

FRANCISCANUM

MISSIO-

MARIAE.
SUPER

An,

SERVAE DEI

approbatione

possit

ad

virtutum

eiusdem

DUBIO

aliorumque

Venerabilis

miraculorum,

sollemnem

Tuto

pro-

beatificationem.

S. Pius X Generali Superiorissae Sororum Franciscanum Missionariarum Mariae ei percontanti non solum de mirabilibus signis quae
sive in morte Ven. Mariae Assumptae Pallotta, sive postea evenerant,
necnon de eius stupendis virtutibus, quibus ipsa renidebat, subdidit :
«Mirabilibus factis, quae de ea refers, non adeo moveor, verum magnopere afficior sanctimonia, quam in ea reluxisse asseris, propterea Beatificationis causa Sororis huius debet quantocius introduci ».
Quam recte hic Sanctus iudicaverit, iuridica acta processus evidenter manifestant. Summa humilitas, summus animi candor ac simplicitas,
summum paupertatis studium, summa caritas sive erga Deum, sive erga
proximos, summa regularum omnium vel minimarum Instituti observantia, quae a tirocinio ad mortem usque nullam passa sunt defectionem, iugi progressione, eam ad sanctitatis fastigium adduxerunt. Etenim divinis benedictionibus praeventa, a teneris unguiculis numquam
a pietatis operibus, vel in laboribus quibus ad levandam pro suo posse

Sacra Congregatio Rituum

743

familiae paupertatem incumbebat, animum extrahebat. Vicennis Franciscanum Missionalium Mariae Institutum ingressa perpetuisque votis
nuncupatis, anno 1944 ad Sinicas missiones, uti martyrii desiderio incensa vehementer optaverat, fuit missa. Sequenti anno, die 7 Aprilis,
morbo attacta, qui orphanotrophium, cui assistebat, invaserat, innocentissimum spiritum placidissime Deo reddidit.
Sanctitatis fama, caelestibus, ut videtur, signis comprobata Sanctique Pii decimi accedente praecepto, Institutum impulit ut canonicae
inquisitiones, Ordinariorum prius, Apostolica dein auctoritate, peragerentur. Quibus consummatis die 25 Iulii anno 1923 Beatificationis
causa fuit introducta, virtutes heroicae die 28 Februarii anno 1932 a
Pío XI fel. r e c , duo vero miracula a Ssmo D. N. Pio Papa X I I , die 19
mensis huius, fuere approbata.
Ut autem iuridice constet Sacram hanc Rituum Congregationem
omnia peregisse, quae seu a sacris canonibus, seu ab eius probata praxi
praecipiantur ad Beatificationem, sapienter constitutum est ut tota
Congregatio, actis omnibus perpensis, declaret suam esse mentem Tuto
procedi posse ad sollemnem Beatificationem. Hoc autem factum est;
omnes enim Revmi Cardinales, Officiales Praelati Patresque Consultores unanimi suffragio edixerunt : Tuto procedi potest ad Venerabilis
Mariae Assumptae Ballotta Beatificationem.

Quod

suffragium

Beatis-

simus Pater benigne hodie ratum habuit et confirmavit.
Hoc autem decretum promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri necnon Apostolicas Litteras sub Piscatoris anulo de
sollemnibus Beatificationis in Vaticana Patriarchali Basilica quandocumque celebrandis, Summus Pontifex expediri mandavit.
T

Datum Romae, die 31 Octobris, in sollemnitate D. ]S . Iesu Christi
Regis, Anno Mariali 1954.

C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. © S.
t A. Carinci, Archiep. Selene, Secretarius

744

Acta Apostolicae

Sedis - Commentarium

SACRA CONGREGATIO
ET

DE

Offit-iale

SEMINARIIS

STUDIORUM UNIVERSITATIBUS

i
BBOBETUM
FACULTAS

SACRAE

THEOLOGIAE

IN

ARCHIDIOECESI

SYDNEYENSI

PRO

ALUMNIS

A U S T R A L I A E , NOVAE Z E L A N D I A E C U N C T A S Q U E OCEANIAE CANONICE E R I G I T U R .

Sacra Congregatio Seminariis Studiorumque Universitatibus praeposita, instantissimis attentis litteris postulatoriis Emi ac Revmi D.
Normanni Thomae S. R. E. Cardinalis Gilroy, Archiepiscopi Sydneyensis, cum compererit in Archiepiscopali Sydneyensi Seminario plures theologici curriculi idoneos esse magistros qui doctrinam scientifica
methodo tradant, aliosque ex aliis quoque Dioecesibus acciri posse ad
philosophico-theologicas disciplinas docendas peritissimus, sedulo perpensis statutis anno D .

MCMLII

eidem Sacrae Congregationi prolatis,

ad augendum Catholicae Ecclesiae decus animarumque salutem uberius?
promovendam, Facultatem Sacrae Theologiae in Archiepiscopali Sydneyensi Seminario Maiore erigit erectamque declarat, in omnium ecclesiasticorum religiosorumque virorum commodum Australiae, Novae Zelandiae universaeque Oceaniae terrae, eidem Facultati potestate collata
academicos sacrae Theologiae gradus alumnis ordinariis conferendi,
adeo ut post duos inde futuros annos probati auditores qui academica
studia rite emensi sint Baccalaureatus gradu, post quattuor autem
futuros annos Licentiae gradu decorari possint, ea tamen lege ut omnia
ad amussin compleantur quae Apostolica Constitutione « Deus scientiarum Dominus » adnexisque (( Ordinationibus » praescribuntur, ceteris servatis de iure servandis ; cunctis et singulis ipsi Sydneyensi Sacrae
Theologiae Facultati agnitis iuribus, honoribus atque privilegiis quae ad
huiusmodi Facultates de more pertinent.
Datum Romae, ex Aedibus Sancti Callisti, d. II Februarii, in Festo
Purificationis B. V . Mariae, a. D.

MCMLIV,

eidem Virgini Deiparae

sacro.
££j I. Card.

PrzzARDO,

Ep. Albanen., Praefectus

It. © S.

f C. Confalonieri, Archiep. Nicopolitan., a Secretis

7*5-

II
DECRETA
Decretis Sacrae Congregationis de Seminariis et de studiorum Universitatibus, Ssmus Dominus Noster :
die 22 Iunii Î951 — Quadriennem Cursum Theologicum Congregationis a Sancta Cruce in urbe Marianopolitana (Montréal) Facultati
Sacrae Theologiae Universitatis Catholicae Marianopolitanae, ad triennium

affiliatum

decrevit.

die 14 Iulii 195't — Ut Facultas Theologica Universitatis Catholicae
Berytensis a Santo Iosepho Baccalaureatus gradum conferre possit
alumnis sui quadriennii theologici minoris, qui peculiaribus conditionibus satisfecerint, concessit.
die 5 Maii 1952 — Quadriennem Cursum Theologicum Seminarii Pictaviensis (Poitiers) Facultati Theologicae Universitatis Catholicae Andegavensis (Angers), ad triennium affiliatum decrevit.
die 30 Maii 1952 — Quadriennem Cursum Theologicum Pontificii Seminarii Sancti Dominici (Santo Domingo) Facultati Theologicae Universitatis Catholicae Washingtoniensis (Washington), ad triennium affiliatum

decrevit.

die 22 Novembris 1952 — Ut Facultas Theologica Universitatis Catholicae Ottaviensis (Ottawa) Baccalaureatus gradum conferre possit
alumnis sui quadriennii theologici minoris, qui peculiaribus conditionibus

satisfecerint,

concessit.

die 16 Ianuarii 1958 — Quadriennem Cursum Theologicum Seminarii
Venetensïs

(Vannes)

Facultati

Theologicae

Universitatis

Catholicae

Andegavensis (Angers), ad triennium affiliatum decrevit.
die 14 Februarii 1958 — Scholam « Pulchrarum Artium » in Facultate

Litterarum

(Lima),

Paedagogiaeque

Universitatis

Catholicae

Peruanae

approbavit.

die 8 Decembris 1953 — Statuta Pontificiae Academiae ab Immaculata Conceptione (Romae) noviter retractata, approbavit.
die 10 Decembris 1953 — Institutum Superiorum Studiorum a RivaAgüero nuncupatum, in Universitate Catholica Peruana (Lima), approbavit.
die 21 Decembris 1953 — Scholam « Normalem » Paedagogiae, in "
Universitate Catholica Peruana (Lima), approbavit.

74C»

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

ACTA TRIBUNALIUM
SACRA ROMANA ROTA
Citationes edi c tales
I
N EO-EBOBACEN
NULLITATIS

MATRIMONII

(BAXTER-DONOVAN)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Dñae Alicis Donovan,
in causa conventae, eandem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die 7 Februarii 1955 hora duodecima,
ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum
et ad diem designandam, qua habebitur Turnus Rotalis pro causae
definitione.
An

constet

de

nullitate

matrimonii,

in

casu.

Ordinari locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedictae Dominae Alicis Donovan,
curare debent, ut de hac edictali citatione ipsa moneatur."
Emmanuel Bonet, Ponens
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 26 Novembris 1954.
G.

Pezzicara,

Notarius ff.

Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de Mme Alice Donovait
défenderesse en cette cause, nous la citons à comparaître, par propre personne ou par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de
la S. Rote Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 7 février 1955, à
midi, pour concorder où souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le
jour de la décision de la cause devant la Rote.
'Constet-t-il de la nullité du mariage dans le cas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, le fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence de la dite Alice Donovan devront, dans la
mesure du possible, l'avertir de la présent citation.

747

II
AS CU L A N A

SEU

NULLITATIS MATRIMONII

FIRMANA

(Div MICHELE-MANDIC)

Cum ignoretur locus actualis commorationis Domini Milorad Mandic,
in causa conventi, eundem citamus ad comparendum, sive per se sive
per procuratorem legitime constitutum, in sede Tribunalis S. R. Rotae
(Roma, Palazzo della Cancelleria) die 19 Februarii bora X I I , ad concordandum de dubio disputando, vel infrascripto subscribendum et ad
diem designandam, qua habebitur Turnus rotalis pro causae definitione.
An

constet

de

matrimonii

nullitate,

in

casu.

Ordinarii locorum, parochi, sacerdotes et fideles quicumque notitiam
habentes de loco commorationis praedicti Domini Milorad Mandic curare
debent, ut de hac edictali citatione ipse moneatur.*
H. T. Heard, pro Ponente
Ex Cancellaria Tribunalis S. R. Rotae, die 11 Decembris 1954.
E. Fiore, Notarius

* Etant inconnu le lieu de la demeure actuelle de M. Milorad Mandic, défendeur en cette cause, nous le citons à comparaître, par propre personne ou
par un procureur légitimement constitué, au siège du Tribunal de la S. Rote
Romaine (Roma, Palazzo della Cancelleria) le 19 février 1955, à 12 heures,
pour concorder ou souscrire le doute ci-dessous rapporté, et fixer le jour de
la décision de la cause devant la Rote.
Conste-t-il de la nullité du mariage dans le oas?
Les Ordinaires des lieux, les curés, les prêtres, les fidèles ayant connaissance du lieu de la résidence du dit Milorad Mandic devront, dans la mesure
du possible, l'avertir de la présente citation.

748

Acta Apostolicae Sedis

- Commentarium Officiale

DIARIUM ROMANAE CURIAE
SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI
Martedì, 19 ottobre 1954, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, alla
augusta presenza del Santo Padre si è adunata la S. Congregazione dei Riti
generale, nella quale gli Emi e Revmi Signori Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi han dato il loro voto sui miracoli, che si
asseriscono operati ad intercessione dei Venerabili Servi di Dio :
I. Giovanni Martino Moyë, sacerdote della Società delle Missioni Estere di Parigi, fondatore dell'Istituto delle Suore della Provvidenza.
II. Placido Riccardi, sacerdote, monaco professo dell'Ordine di S. Benedetto.
III. Maria Assunta Pallotta, suora professa dell'Istituto delle Fran
cascane Missionarie di Maria.
Martedì, 26 ottobre 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata la
Sacra Congregazione dei Riti preparatoria, nella quale gli Emi e Revmi Signori Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno
discusso sul martirio dei Servi di Dio Leone Ignazio Mangia, Paolo Den sacerdoti della Compagnia di Gesù, e compagni sacerdoti e laici, uccisi per la
fede in Cina nel 1900.
Martedì 16 novembre 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata la
S. Congregazione dei Riti ordinaria, nella quale gli Emi e Revmi Signori
Cardinali ed i Revñii Prelati Officiali hanno discusso :
1. Sulla riassunzione di Causa della Beata Maria Teresa di Soubiran,
Vergine, fondatrice della Congregazione di Maria Ausiliatrice.
2. Sulla relazione dei censori teologi sopra gli scritti del Servo di Dio
Pio IX.
In Congregazione preparatoria poi i predetti Eñii e Revmi Signori Cardinali, i Revmi Prelati Officiali ed i Revmi Consultori teologi hanno discusso
su due miracoli, che si asseriscono operati ad intercessione del Venerabile
Servo di Dio Marcellino Giuseppe Benedetto Champagnat, sacerdote, fondatore dell'Istituto dei Piccoli Fratelli di Maria.
Martedì, 7 dicembre 1954, nel Palazzo Apostolico Vaticano si è adunata
la S. Congregazione dei Riti ordinaria, nella quale gli Eüñi e Revnii Signori
Cardinali e Revnii Prelati Officiali hanno discusso sulla introduzione della
Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Pio IX.

Diarium

Romanae

SEGRETERIA

DI

Ctiriae

749

STATO

NOMINE
Con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio XII, felicemente regnante, si è degnato di nominare:
10

ottobre 1954. S. Ecc.za Bernia Monsig. O'Connor Giovanni Martino,
Vescovo tit. di Tespia, 'Consultore della S. Congregazione dei Seminari e delle Università degli
Studi.
26 novembre »
1 Revmi Padri Grisar Giuseppe e de Gaiifier Balduine.
dèlia Compagnia di Gesù e Melchiorre da Pobladura, dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Consultori della Sezione Storica della Sacra Congregazione dei Riti.
9 dicembre »
S. Ecc.za Revtma Monsig. Sigismundi Pietro, Arcivescovo
tit. di Neapoli di Pisidia, Consultore della
S. S. Congregazione del Santo Offizio.
Parimente, con Biglietti della Segreteria di Stato, il Santo Padre Pio X I I ,
felicemente regnante, si è degnato di nominare :
Assistente al Soglio Pontificio :
12

agosto

1954. S. E. Revma Monsig. Albers Giuseppe, Vescovo di Lan^
sing.

maggio

Protonotari Apostolici ad- instar participantium :
1954. Monsig. Coulombe Floriberto, della diocesi di Chicoutimi.
Monsig. Duchesne Edmondo, della medesima diocesi.
Monsig. Chaumont Andrea Enrico della diocesi di Clermont.

31
»
11
» giugno
»
9
20 ottobre

Monsig. O'Connell Daniele, della diocesi di Galveston.
Monsig. Kearney Guglielmo, della diocesi di Bridgeport.
Monsig. Kennedy Giovanni, della medesima diocesi.
Monsig. Carollo Gaetano (Roma).
Monsig. Dubuc Giorgio, della diocesi di Nicolet.

aprile
»

»

Prelati Domestici di Sua Santità :
1949.
Monsig.
Bélanger Valeriano, dell'arcidiocesi di Montréal.
9 marzo
»
Monsig. Boileau Amato, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Charbonneau Eudoro, della medesima arcidiocesi.
<»
Monsig. Coursol Paolo, della medesima arcidiocesi.
s»
»
Monsig. Deschênes Arturo, della medesima arcidiocesi.
«»
Monsig. Gareau Eugenio, della medesima arcidiocesi.
))
»
Monsig. Labelle Carlo, della medesima arcidiocesi.
•))
Monsig. McDonagh Vilfrido, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Reid Martino, della medesima arcidiocesi.
24 giugno 1.953. Monsig. Douillard Alfonso, della diocesi di Luçon.
1 dicembre
»
Monsig. Lefebvre Renato, della diocesi di Digione.
21 gennaio 1954. Monsig. Depigny Giuseppe, delParcidiocesi di Bourges.
»
»
»
Monsig. Breton Paolo M. Alfonso, della diocesi di Versailles.

Acta

7oO

13 febbraio

»

20

»

marzo

»
»
»
»
»
»
6 aprile
10 maggio

»
»
»
»
20

»
11

»
»
»

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»
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giugno

»

»

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1«

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luglio

»
»
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»
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»

>)

»

»

Apostolicae

Sedis

-

Commentarium

Officiale

1954. Monsig. Daviau Carlo Giuseppe Maria, della diocesi di
Angers.
Monsig. Parent Emilio, della diocesi di Chicoutimi.
» Monsig. Ducros Saverio, dell'arcidiocesi di Tolosa.
Monsig. Beaudoin Edoardo, dell'arcidiocesi di Québec.
Monsig. Belleau Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Dechene Guglielmo Mi ville, della medesima arcidiocesi.
Monsig.
Dolbec
Roberto, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig.
Germain
Vittorino della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Hudon Luigi Emilio della medesima arcidiocesi..
» Monsig. Turgeon Emilio, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Duggan Giovanni della diocesi di Ross.
Monsig. Roslais Vittorio, dell'arcidiocesi di Rennes.
» Monsig. Harding Giacomo, della diocesi di Trenton.
Monsig. Hogan Giacomo, della medesima diocesi.
Monsig. Kasprowicz Francesco, della medesima diocesi..
Monsig. Margerum Guglielmo, della medesima diocesi.
Monsig. Monahan Emmet, della medesima diocesi.
» Monsig. Thornton Francesco, della medesima diocesi.
» Monsig. Welsh Giorgio, della medesima diocesi.
Monsig. Chambaud Giuseppe, della diocesi di Valence.
» Monsig. Courbis Stefano della medesima diocesi.
» Monsig. Callaban Enrico, della diocesi di Bridgeport.
Monsig. Carnicke Michele, della medesima diocesi.
» Monsig. Coleman M c o l a , della medesima diocesi.
» Monsig. Curtiss Giorgio, della medesima diocesi.
Monsig. Fox Guglielmo, della medesima diocesi.
» Monsig. Jasiello Emilio, della medesima diocesi.
» Monsig. Murphy Giacomo, della medesima diocesi.
» Monsig. Bissen Pietro, della diocesi di Des Moines.
» Monsig. Costin Tommaso, della medesima diocesi.
Monsig. Coughlan Guglielmo, della medesima diocesi.
Monsig. Lalley Cornelio, della medesima diocesi.
» Monsig. Maher Giacomo della medesima diocesi.
Monsig. Flanigen Giorgio, della diocesi di 'Nashville.
» Monsig. Shea Giovanni A . , della medesima diocesi.
Monsig. Siener Giuseppe, della medesima diocesi.
»
M O D sig. Aumann
Edoardo, dell'arcidiocesi di Milwaukee.
» Monsig. Barry Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Bednarski Ladislao, della medesima arcidiocesi.
» Monsig. Bronner Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Brust Nicola, della medesima arcidiocesi.
» Monsig. Goebel Edmondo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Groessel Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Heim Giuseppe, della medesima arcidiocesi.
Monsig.
Huepper Giacomo della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Johnson Pietro Leone, della medesima arcidiocesi.
» Monsig. Keyser Carlo, della medesima arcidiocesi.

751

1954. Monsig. Klein Filippo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. ••Einackert-'Giorgio, della medesima arcidiocesi.
))
» Monsig. Lieven Leonardo, della medesima arcidiocesi.
))
»
» Monsig. Nellen Giacomo, della medesima arcidiocesi.
))
» Monsig. Piale Michele, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Regenfuss Giorgio della medesima arcidiocesi.
».
Monsig. Sullivan Giovanni, della medesima arcidiocesi.
»
))
Monsig. Tanner Paolo, della medesima arcidiocesi.
•))
»
»
Monsig. Wieczorek Giovanni, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Dowd Giorgio, dell'arcidiocesi di Boston.
1.6
»
Monsig. Doyle Giacomo, della medesima arcidiocesi.
»
» Monsig. Hargedon Agostino, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Reilly Guglielmo, della medesima arcidiocesi.
))
» Monsig. McSwiney Myles, della medesima arcidiocesi.
>)
Monsig. Ogouowski Alessandro, della medesima arcidiocesi.
»
» Monsig. Sennott Roberto, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Walsh Patrizio, della medesima arcidiocesi.
6 agosto
Monsig. Oousineau Emilio, della dioc. di Joliet, Illinois.
»
»
Monsig. Gottschall Emory, della medesima diocesi.
))
» Monsig. Kennedy Filippo, della medesima diocesi.
»
))
Monsig. Stenger Federico, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Stoesser Giovanni, della medesima diocesi.
»
Monsig. Doyle Michele, della diocesi di Winona.
»
Monsig. Prokes Francesco, della medesima diocesi.
Monsig. Wermelskirchen Luigi, della medesima diocesi.
18
» Monsig. Bauer Leonardo, della diocesi di Belleville.
»
Monsig. Harbaugh Raimondo, della medesima diocesi.
Monsig. Alemán Vernon Pietro, dell'arcidiocesi di Nuova
Orléans.
Monsig. Bezou Enrico, delia medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Frey Gerardo, della medesima arcidiocesi.
Monsig. Gauci Paolo, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Gillespie Giacomo, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Gubler Edwin, della medesima arcidiocesi.
»
»
Monsig. Bammerstein Bernardo, della medesima arcidiocesi.
>)
Monsig. Miller Felice, della medesima arcidiocesi.
y)
)>
Monsig. Murphy Carlo, della medesima arcidiocesi.
»
24
Monsig. Federici Michele (Roma).
»
Monsig. Grego Agostino (Roma).
»
Monsig. Lauro Eligio (Roma).
»
»
Monsig. Santini Pietro (Roma).
Monsig. Ladiana Antonio, della diocesi di Castellaneta.
11 ottobre
»
20
Monsig. Grenier Origene, della diocesi di Mcolet.
Monsig. L'Allier Raoul, della medesima diocesi.
»
Monsig. Leblanc Arturo, della medesima diocesi.
»
»
Monsig. Letendre Giuseppe, delia medesima diocesi.
»
Monsig. Maggi Salvatore, della prelatura nullius di Al25
ta m ura.
29
Monsig. .Toncas Paolo, della diocesi di Gaspé.
»
6

luglio

»

»

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

752

S dicembre 1954. Monsig. Scaccia Liborio, della diocesi di Oefalù.
»
»
»
Monsig. Travia Antonio, dell'arcidiocesi di Palermo.
»
»
»
Monsig. Sevi Eugenio, della diocesi di Rieti.
Camerieri
10
15
31

maggio
»
»

»
»

»
»

segreti

soprannumerari

di

Sua

Santità:

1954. Monsig. Endebrock Giovanni, della diocesi di Trenton.
»
Monsig. De Wit Antonio, dell'arcidiocesi di Utrecht.
»
Monsig. Donnellan Tommaso, dell'arcidiocesi di Nuova
York.
»
Monsig. Engel Aroldo, della medesima arcidiocesi.
»
Monsig. Haverty Giovanni, della medesima arcidiocesi.

Cameriere segreto soprannumerario di Spada e Cappa di Sua Santità :
26 ottobre 1954. Il Barone Nogara Antonio (Roma).
Camerieri d'onore in abito paonazzo di Sua Santità :
5 ottobre
7
»
»
»
»
»
25
»

1954.
»
»
»
»

Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.
Monsig.

Nicotra Gregorio, della diocesi di Acireale
Gambuzza Matteo, della diocesi di Noto
Guccione Francesco della medesima diocesi.
Tranchina Salvatore, della medesima diocesi.
D'Antonio Francesco Giovanni, della diocesi di
Nocera dei Pagani.

NECROLOGIO
18 ottobre 1954. Monsig. Harscouèt Rodolfo Ottavio, Vescovo di Chartres.
21
»
»
Emo Sig. Card. Jorio Domenico del titolo di S. Apollinare, Prefetto della S. Congregazione della Disciplina dei Sacramenti.
7 novembre » Monsig. de Andrade y Amaral Giovanni de Matha, Vescovo
di Niterói.
9
»
»
Monsig. Lunardi Federico, Arcivescovo tit. di Side, Nunzio Apostolico nel Paraguay.
10
»
»
Emo Sig. Card. Bruno Giuseppe, del titolo diaconale di
S. Eustachio, Prefetto del Supremo Tribunale
della Segnatura Apostolica.
16
»
»
Monsig. Maisonobe Amedeo Alessio Maria, Vescovo di
Belley.
26
»
»
Emo Sig. Card. Guevara Giovanni Gualberto, del tit. di
S. Eusebio, Arcivescovo di Lima.
30
»
»
Monsig. Gill Vincenzo, Vescovo di Cesena.
14: dicembre »
Monsig. Ghoe Giovanni Battista, Vescovo tit. di Antedone,
Vicario Apostolico di Taiku.
23
»
»
Monsig. Echeverría Barrena Emeterio, Vescovo tit. di
Dora, Prelato del Priorato « nullius » di Ciudad Real degli Ordini Militari di Spagna.
25
»
»
Monsig. Le Hunsec Luigi, Arcivescovo tit. di Marcianopoli.
26
»
» Monsig. Cardinale Girolamo, Vescovo di Verona.

An. et vol. X X X X Y I

29 Decembris 1954

(Ser. II, v. X X I ) - N . 17

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM

OFFICIALE

ACTA P I I P P . XII
CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

I
MAUDENS IS ARMENORUM
( B A G D A D E N S I S ARMENORUM)
EX ARCHIDIOECESI MARDENSI ARMENORUM QUAEDAM REGIO SEPARATUR, QUAE
IN NOVAE ARCHIDIOECESIS FORMAM REDIGITUR, (( BAGDADENSIS ARMENORUM ))
APPEULANDAE.

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Ex quo tempore Deus arcano suae bonitatis consilio voluit Nos universi sui gregis curas suscipere, ex eo die id unum Nos in animo versamus, quo modo, scilicet, possimus christianorum necessitatibus subvenire eorumque bono consulere. Quapropter, cum Armenorum Episcoporum coetus,

habitis anno millesimo nongentesimo

quinquagesimo

tertio in pago Bzommar comitiis, censuerit in Irakena regione novam
esse archidioecesim condendam, cumque id ab hac Romana Sede petierit,
Nos, rati in animorum bonum esse cessurum, si precibus concedatur,
omnibus mature perpensis ac S. Congregationis pro Ecclesia Orientali
probata sententia, quae fuit secunda agendae rei, eorum consensum
supplentes qui in hoc negotio aliquid iuris se habere arbitrentur, de
apostolica Nostra potestate, haec quae sequuntur decernimus et iubemus. Ex latissima archidioecesi Mar densi Armenorum id territorii separamus quod Irakeni regni finibus clauditur, quodque in novae archi48 - A C T A , vol. X X I , n. 17. — 29-12-1954.

754

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

dioecesis formam redigimus, Bagdadensis Armenorum nomine appellandae. Cuius novae Ecclesiae Sedes in urbe Bagdad erit, cathedra
vero archiepiscopalis in templo Beatae Mariae Virginis caelo receptae
collocabitur, per has Litteras ad cathedralium aedium honorem evecto.
Sive ergo Ecclesiae, sive eius sacrorum Antistitibus ea omnia iura,
honores, potestates concedimus quae talium sunt propria Sedium et
Praesulum; volumus tamen eosdem oneribus quoque et obligationibus
teneri quae ceteras Ecclesias et Archiepiscopos astringunt. Quos praeterea, tum Sedem videlicet, tum eius Praesules, venerabili Fratri Patriarchae Ciliciae Armenorum subici volumus tamquam suffraganeos
et obnoxios. Mensam episcopalem, quae dicitur, ea bona constituent
quae vel ipsi ex divisione bonorum, si qua sint, obtingent ; vel christianorum liberalitas offeret ; vel Curiae ob venient ; vel denique S. Congregatio pro Ecclesia Orientali mittere solet. Seminarium in eadem Ecclesia, statim ac fieri poterit, saltem elementarium construatur, pueris
excipiendis iisque ad sacerdotii munera educendis :

sunt enim spes

Ecclesiae per quos Evangelii lumen hominibus lucebit. Regimen et
administratio novae archidioecesis, item electio Vicarii seu Administratoris, Sede vacante, iura et onera cleri et populi aliaque huiusmodi, ea
omnia Ecclesiae Armenorum praescriptis regantur. Quod autem ad clericos attinet, simul ac Bagdadensis archidioecesis condita fuerit, eo
ipso ei Ecclesiae censeantur ascripti in cuius territorio legitime degunt,
salvis proprii Iuris legibus et iussis. Praecipimus praeterea ut quae
acta et documenta ad novam archidioecesim respiciant, ea omnia a Curia
Mardensi ad Curiam eiusdem Sedis quam primum mittantur, in tabulario
religiose asservanda. Quae denique his Litteris Nostris praescripsimus et
decrevimus exsequenda curabit venerabilis Frater Armandus Stephanus
M. Blanquet du Chayla, Archiepiscopus Babylonensis Latinorum et in
regno Irakeno Apostolicus Delegatus; cui omnes potestates agendi negotii facimus, cuilibet viro subdelegandas, si visum fuerit, dummodo in
ecclesiastica dignitate constituto. Idem venerabilis Frater onus habebit
documenta

exarandi

eademque

gationem pro

Ecclesia

quo

res

tempore

Orientali

sit peragenda

sinceris
quam
alius

exemplis
primum

ad

S.

mittendi.

Apostolicae

CongreQuodsi

Delegationi

in

Iraquia praeerit, idem Nostra praescripta perficiet. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus; ita quidem
ut

quae

per

eas

decreta

sunt

ab

iis

quorum

res

est

religiose

serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum efficacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,.

Acta Pii Pp.

XII

755

quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum et inane haberi iubemus. Nemini praeterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica
dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderetur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo
modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas,
qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno
Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

j$i EUGENIUS Card. TISSERANT

S. R. E. Cancellarius

S.

Congr.

pro Ecclesia

Orientali a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam

Regens

Albertus
Silvius

Serafini,
Sericano,

Proton.
Proton.

Apost.
Apost.

hoco © Plumbi
In Cane. Apost tab., vol. LXXXIX, n. 57.

II

MARDENSIS ARMENORUM
( K A M E C H L I E N S I S ARMENORUM)
EX ARCHIDIOECESI MARDENSI ARMENORUM, QUADAM DISTR ACTA REGIONE, NOVA
CONSTITUITUR DIOECESIS, (( KAMECHLIENSIS ARMENORUM )) APPELLANDA..

PIUS

EPISCOPUS

SERVUS SERVORUM DEI
AD PERPETUAM REI MEMORIAM

Cum summus Deus misericordi consilio voluerit Nos ad Romani Pontificatus Solium attolli atque Ecclesiae sanctae tractare gubernacula,
omni idcirco contendimus ope ut catholica res magis magisque vireat
floreatque, multiplicatis ad id continenter novis dioecesibus quae parentes quodammodo sint altricesque christianorum. Ingenti igitur animi
Nostri gaudio accepimus Armenorum coetum Episcoporum, in conven-

756

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

tibus superiore anno in pago « Bzommar » appellato habitis, ob huius
temporis rerum adiuncta unanimo ore ab hac Apostolica expostulavisse
Sede, ut, distracta archiepiscopalis Sedis Mardensis Armenorum parte,
nova quaedam constitueretur Ecclesia : fidelium enim necessitatibus esse
aptius consulendum, atque eos, qui in Romanae Ecclesiae sinu nondum
conquiescerent, impensiore esse cura quaerendos. Quam ob rem, audito
Sacrae Congregationis pro Orientali Ecclesia consilio, atque suppleto
eorum omnium consensu, qui in hac re aliquid iuris habeant vel se
putent habere, certa scientia eorum quae acturi sumus, de suprema
Nostra potestate haec quae sequuntur decernimus atque statuimus. Ab
archiepiscopali Sede Mardensi Armenorum totam separamus regionem
Superioris Insulae, in Syria, quae dicitur, ipsamque in novae formam
dioecesis redigimus, Kamechliensis Armenorum nuncupandae, cuius territorium iisdem circumscribetur finibus atque regio, cuius supra meminimus. Quae nova dioecesis patriarchali Sedi Ciliciae Armenorum erit
suffraganea, cuius igitur Patriarchis Praesules Kamechlienses Armenorum posthac recto subicientur iure. Iidem autem Episcopi sedem ac
domicilium in urbe Kamechliensi habebunt, quam Nostris hisce Litteris
ad civitatis episcopalis gradum perducimus ; ibique cathedram in aedibus collocabunt Sancto Ioseph sacris, quas cathedralis templi condecoramus dignitate, datis scilicet omnibus iuribus ac privilegiis ceterarum
cathedralium aedium propriis. Item ipsa Kamechliensis dioecesis eiusque
pro tempore Episcopi sive iuribus honoribusque fruentur sive oneribus
et officiis obstringentur, quibus omnes per terrarum orbem dioeceses
earumque Praesules et ornantur et onerantur. Volumus autem ut pueris
ad sacerdotium divino instinctu vocatis diligentissime excolendis, ubi
primum rerum adiuncta id sinant, seminarium saltem elementarium
constituatur. Quod vero ad clerum novae Sedi assignandum attinet,
decernimus ut simul ac dioecesis erectio ad effectum deducta fuerit,
clerici illi ascripti censeantur Ecclesiae in cuius finibus legitime degunt.
Omnia praeterea documenta et acta, quae ad nuper constitutae Ecclesiae res spectant, a Curia archidioecesis Mardensis Armenorum quam
cito mittantur ad Kamechliensis Armenorum Ecclesiae Curiam, ut in
eiusdem tabulario quam accurate serventur. Episcopalis mensa constabit sive Curiae emolumentis, si qua sint, sive a S. Consilio pro Orientali
Ecclesia tradita vel a fidelibus ultro data pecunia; sive bonis quae e
congrua partitione bonorum mensae Mardensis Armenorum, pro rata
parte, novae huic obvenient dioecesi. Quod pariter attinet ad novae
Ecclesiae regimen et administrationem, ad Vicarii Patriarchalis seu
Administratoris, Sede vacante, electionem, ad fidelium et sacerdotum

Acta Pii Pp.

XII

757

iura et onera aliaque huiusmodi, ea praecipimus quae Orientalis Ecclesiae legitimis normis statuuntur. Quae omnia hisce Litteris Nostris decrevimus, ea exsequenda curabit venerabilis Prater Paulus Pappalardo,
Archiepiscopus titulo Apamenus in Syria, et Apostolicus in Syria Internuntius, vel ille qui eo tempore, quo haec decreta ad rem adducentur,
eidem praeerit Internuntiaturae ; ei autem, qui rem absolvet, omnes
necessarias ad id facimus potestates, alii etiam viro subdelegandas, dummodo in ecclesiastica dignitate constituto,

onusque iniungimus hoc

confectum negotium in tabulas referendi, quarum fide digna exempla ad
S. Congregationem pro Orientali Ecclesia quam primum mittenda curabit. Has vero Litteras nunc et in posterum efficaces esse et fore volumus ;
ita quidem ut quae per eas decreta sunt ab iis quorum res est religiose
serventur, atque igitur vim suam obtineant. Quarum Litterarum effieacitati nulla, cuiusvis generis, contraria praescripta officere poterunt,
cum per has Litteras iisdem derogemus omnibus. Quapropter si quis,
quavis praeditus auctoritate, sive sciens sive insciens contra egerit ac
Nos ediximus, id prorsus irritum et inane haberi iubemus. Nemini praeterea haec voluntatis Nostrae documenta vel scindere vel corrumpere
liceat; quin immo harum Litterarum exemplis et locis, sive typis impressis sive manu exaratis, quae sigillum viri praeferant in ecclesiastica
dignitate constituti simulque ab aliquo publico tabellione sint subscripta,
eadem omnino habenda erit fides, quae hisce haberetur, si ostenderetur.
Quae Nostra decreta in universum si quis vel spreverit vel quoquo
modo detrectaverit, sciat se poenas esse subiturum iis iure statutas,
qui Summorum Pontificum iussa non fecerint.
Datum Romae, apud S. Petrum, die undetricesimo mensis Iunii, anno
Domini millesimo nongentesimo quinquagesimo quarto, Pontificatus Nostri sexto decimo.
CELSUS Card. COSTANTINI

EUGENIUS Card. TISSERANT

S. R. E. Cancellarius

8.

Congr. pro Ecclesia Orientali a Secretis

Hamletus Tondini
Apostolicam

Cancellariam Regens

Albertus
Silvius
Loco £B Plumbi
In Cane. Apost, tab., vol

LXXXIX, n

59.

Serafini,
Sericano,

Proton.
Proton.

Apost.
Apost.

758

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

LITTERAE

APOSTOLICAE

BEATA MARIA V . , (( DE PONTE )) APPELLATA, PATRONA CAELESTIS AEQUE PRINCIPALIS C U M S. IUVENALE CIVITATIS AC DIOECESIS NARNIENSIS DECLARATUR.

P I U S PP. X I I
Ad perpetuam rei memoriam. — Viam vitae insistentes Christifideles
tot inter pericula et acerbitates, recto haud labuntur itinere et ad locum
petitum, sempiternam dicimus beatitatem, feliciter perveniunt, si Beatam Mariam Virginem sequuntur, quam Deus mortalibus constituit
fidam ducem certumque praesidium salutis. Hoc senserunt olim sentiuntque in praesenti cives Narnienses, qui Almam Deiparam, de Ponte
appellatam, scilicet cuius praeclara Imago in Aede ad viam Flaminiam,
iuxta veterem pontem Augusti, asservatur, praecipuis ornant excoluntque obsequiis. Quo in loco antiquis temporibus inaccessus fuit ac
tenebricosus specus, vepribus densus caenoque foedatus. Ibidem adulescens Narniensis, qui venatum eo ierat, anno millesimo septingentésimo decimo quarto, Deiparae Divinum Filium ulnis gestantis Imaginem conspexit, magno perfusus stupore atque religione tactus. Tantae
rei nuntio commotae mater adulescentis aliaeque mulieres ad antrum
advolarunt, idque, sentibus purgatum, Marianae pietatis effecerunt
domicilium. Exinde cultus Almae Virginis de Ponte maximis est auctus
incrementis adeo ut non solum Narniensium urbem et agrum sed etiam
dissitas terras pervaderei. Neque amantissima Mater, a supplici plebe
invocata, eius defuit temporibus, quin numquam desiit supernis eam
muneribus cumulare. Unde factum est ut eius honori augustum excitantur Templum, quod Lauretanam Beatae Mariae Virginis Aedem
imitatione exprimebat. Hanc insignem religionis sedem, populi liberalitate exaedificatam, Nicolaus Terzagus, Narniensis Episcopus, anno
millesimo septingentésimo vigesimo octavo, sollemni ritu consecravit,
et Clemens PP. X I I , Decessor Noster, pro sua in Narniense Canonicorum Collegium propensa voluntate, Litteris Apostolicis sub plumbo
expeditis, ei credidit atque commisit, discente autem in dies pia eiusdem
urbis Christifidelium alacritate, ex omnium sententia ac postulatione
Simulacrum Almae Deiparae de Ponte, quod signum peculiaris praesidii
haberetur, a Carolo Maria Cardinali Sacripante, anno millesimo septingentésimo quinquagesimo quarto, auctoritate Petriani Canonicorum

Acta PU Pp. XII

759

Gollegii, est aureo diademate inter acclamantis populi vota redimitum.
Cuius augustae caerimoniae memoria ut per hominum aetates in Narniensium civium mentibus haereret, liturgicum sollemne, probante Pio
PP. IX, item Decessore Nostro, fuit institutum, die quinta mensis
Maii singulis annis celebrandum. Quam autem sibi accepta esset haec
eius urbis et regionis incolarum erga se pietas, benignissima Dei Mater
bello recens per orbem terrarum saeviente, luculenter est testata. Etenim igneis circum dirumpentibus missilibus, quae aërii nautae deiecerant, est Narnia servata fere incolumis nec sacer idem specus, scilicet
apud pontem positus, quem potissimum diffringere studuerunt, aliquid
accepit detrimenti, dum immania disploduntur tormenta. Aedes quidem
ipsa, cuius in officiis Salvatoriani sodales quinquaginta amplius annos
impigri versantur, quamque pio labore atque .aere collato ornandam
augendamque curaverunt, post belli calamitatem ad pristinum splendorem est revocata. Quo autem Narniensium animi ad Dei Genetricis
cultum magis confirmaren tur atque Caelestis Matris patrocinio adigerentur ad sanctius obeunda vitae christianae instituta, Venerabilis
Frater Ioannes Baptista Dal Prà, Interamnensium et Narniensium Episcopus, Nos rogavit ut Beatam Mariam Virginem, de Ponte nuncupatam,
urbis Narniae Patronam aeque principalem cum Sancto Iuvenale, Episcopo Confessore, quem Narnienses ut Märtyrern rite venerantur, praecipuam apud Deum caelestem Patronam totius dioecesis Narniensis
renuntiaremus. Quibus precibus, Dilecti Filii Nostri Nicolai Sanctae
Romanae Ecclesiae Protodiaconi Cardinalis Canali, Paenitentiarii Maioris, amplissima commendatione suffultis, Nos, quibus nihil est antiquius
quam ut filiorum Nostrorum animos Almae Deiparae studio, hoc praesertim Mariano vertente anno, inflammemus, Narniensem civitatem ac
dioecesim pastorali amore complexi, libenti animo statuimus obsecundare. Quare, ex Sacrae Rituum Congregationis consulto, certa scientia
ac matura deliberatione Nostra, deque Apostolicae potestatis plenitudine, harum Litterarum vi perpetuumque in modum Beatissimam Virginem Mariam de Ponte Narniensis civitatis et dioeceseos Patronam
principalem una cum Sancto Iuvenale, primo eiusdem urbis Episcopo,
caelestem apud Deum Patronam constituimus et declaramus, omnibus
adiectis honoribus ac privilegiis liturgicis, quae praecipuis locorum
Patronis rite competunt. Contrariis quibusvis nihil obstantibus. Haec
edicimus, statuimus, decernentes praesentes Litteras firmas, validas
atque efficaces iugiter exstare ac permanere ; suosque plenos atque integros effectus sortiri et obtinere ; illisque, ad quos spectant, seu spectare
poterunt, nunc et in posterum plenissime suffragari; sicque rite iudi-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

760

candum esse ac definiendum ; irritumque ex nunc et inane fieri, si quidquam secus super his, a quovis, auctoritate qualibet, scienter sive ignoranter attentari contigerit.
Datum ex Arce Gandulfi, sub anulo Piscatoris, die xn mensis Septembris, in festo Sanctissimi Nominis Beatae Mariae Virginis, anno
MCMLiv, Pontificatus Nostri sexto decimo.
De speciali mandato Sanctissimi

Pro Domino Cardinali a publicis Ecclesiae negotiis
GILDO BRUGNOLA
a

Brevibus

Apostolicis

EPISTULAE
I
AD REVMUM P. MC CABE PATRITIUM, MISSIONALIUM A SS. CORDE IESU SUPREMUM MODERATOREM, OB VERTENS SAECULUM AB EADEM CONGREGATIONE
CONDITA.
Cum percepimus te sodalesque tuos in eo esse, ut fauste primum explendum saeculum, ex quo religiosum Institutum Missionalium a SS. Corde
Iesu conditum fuit, celebraretis, in accessionem laetitiae sanctae gratulationes, laudes, omina Nostra vobis proferenda curavimus. Eadem de
causa cum Romae vos festum coetum agetis, Nobis gratum esset vosmet
coram admittere, nisi negotiosior apostolici muneris cura impedimentum
afferret tum ad vestra persequenda optata, tum, ad Nobis comparandum
solacium, eo profecto dulcius, quo cariores et acceptiores Nostro ipsi
paterno animo estis. Ex iis autem quae ore vobis promeremus, saltem
quidpiam calamo et atramento usi per hasce litteras tibi et fraternae
tecum conventurae coronae exprimere volumus, ne desit vobis ad maiora
et meliora assequenda incitamentum ac novum exoptatum benevolentiae
Nostrae pignus. Ex liturgico festo Deiparae Virginis caeli terrarumque
Reginae, quod recens decrevimus, itemque ex augusto religionis ritu,
quo in urbana aede sacra Deiparae Dominae a SS. Corde Iesu eiusdem
iconi aureum imposituri estis sertum, vobis auspicium summus, hortationem admovemus, ut ductui obsequentes tantae Dominae ac Patronae
praesentissimae ipsi ad Christi Cor magis magisque amandum et honorandum incumbatis. Ad Iesum Christum multis cum aternae vitae fruc-

Acta Pii Pp. XII

761

tibus tum acceditur, cum religiose et pie colitur ipsius primae labis
v

expers Mater et cum eius virgineum Cor, omnium virtutum sacrarium,
frequenti aditur obsequio. Huius igitur flammantiore in exemplum
studio maternum amplificate imperium et in id sedulam conferte operam,
ut in aula mentis et in morum vestrorum exemplis splendida eius fulgescat imago : haec singularis vestra laus esto, hoc cumulatae perfectionis attingendum fastigium. Dum haec vota benignissimo Servatori
nostro per deprecationem Deiparae Virginis in rem deducenda committimus, tibi dilecte fili, atque universis qui Instituto Missionalium a
SS. Corde Iesu adlecti sunt itemque cunctis inceptis, in quibus vires
consumitis, Apostolicam Benedictionem, superni auxilii auspicem, impertimus.
E x Aedibus Vaticanis, die xiv mensis Novembris a.

MCMLIV.

P I U S PP. X I I

n.
AD

E X C M U M
LITANUM,
T U M

A

P.

D.

DELLEPIANE

NUNTIUM

SUSCEPTO

IN

IOANNEM,

AUSTRIA

EPISCOPATU

ARCHIEPISCOPUM

APOSTOLICUM,

ANNUM

TIT.

STAUROPO-

VICESIMUMQUIN-

EXPLENTEM.

P I U S PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Certiores nuper facti sumus, temet in eo iam esse, ut quintum supra vicesimum a suscepto episcopatu annum feliciter expleas. Libenter itaque
eiusmodi opportunitatem amplectimur, ut ineundi eventus celebrationem Nostris votis secundisque ominibus prosequamur. Minime profecto
Nos fugit, te diuturno aetatis spatio sollertem operam Apostolicae
huic

Sedi

Turcas

et

praestitisse.
Graecos

Iam

saeviter

in

ipso

iuventutis

aestuante,

a

flore,

Secretis

bello

inter

Archiepiscopo

Smyrnensi fuisti inter bellica tela et eiusdem urbis incendia, quae
etiam episcopales aedes et omnia fere catholica instituta deleverunt.
Deinde Vicarium Generalem, tum Administratorem Apostolicum in eadem civitate Smyrnensi agens, totus in damna reficienda et opera catholicae vitae restauranda incubuisti. Evectus autem ad honorem archiepiscopalem, Delegatus Apostolicus in Congo Belgico et Ruanda-Urundi
renuntiatus es ; qua quidem in amplissima regione ad opera Missionalia
fovenda et Ecclesiae institutiones explicandas, in primisque clericorum

762

Acta Apostolicae Sectis - Commentarium Officiale

Seminaria et iuventutis scholas, curas tuas et cogitationes per undeviginti annos convertisti, cum haud parvo catholicorum indigenarum
incremento. Perdurante vero postremo bello, per terrarum orbem desaeviente, peculiarem sollicitudinem habuisti, ut Apostolicae Sedis communicationes cum pluribus Africae regionibus expedite servarentur.
Quinque autem abhinc annos, Internuntius ac deinde Nuntius Apostolicus in Austria nominatus es, ubi ad sananda belli vulnera, ad tot
solvendas quaestiones, inter haud leves occupantium exercituum exterorum difficultates, adiutricem operam Nobismet Ipsis contulisti. Haec
inter cetera tua erga Ecclesiam merita recolentes, tibi, Venerabilis
Prater, de episcopali ministerio diu actuoseque gesto ex animo gratulamur, simulque Deum exoramus, ut et supernis donis solaciisque recreare benigne velit. Quo autem sollemnia proxima utiliora christiano
populo evadant, tibi ultro potestatem tribuimus, ut, die constituta,
Sacro pontificali ritu peracto, adstantibus fidelibus nomine Nostro
Nostraque auctoritate benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Caelestis interea auxilii conciliatrix et nuntia, peculiarisque Nostrae dilectionis testis sit Apostolica Benedictio, quam tibi, Venerabilis Frater, universaeque perdileetae Austriae amantissime in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die x v n mensis Novembris,
anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

III
AD EXCMUM P. D. GIOBBE PAULUM, ARCHIEPISCOPUM TIT. PTOLEM AIDENSEM
IN THEBAIDE, NUNTIUM-INTERNUNTIUM IN HOLLANDIA APOSTOLICUM, DENA
LUSTRA SACERDOTII IMPLENTEM.

P I U S PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Explenti feliciter tibi, quattuor abhinc annos, quinque ab inito episcopatu
lustra Nostrae quidem gratulationis sensus per Litteras libenter significavimus, tua egregia erga Ecclesiam Sedemque Apostolicam merita
memorantes, quae tibi hoc diuturno temporis spatio comparasti, sive
heic Romae curam operamque tuam Sacro de Propaganda Fide Consilio
sedulo tribuendo Rectoremque in Collegio Urbano peragendo, sive extra

Acta PU Pp. XII

763

Urbem Apostolici Nuntii partes sustinendo, primo in Columbiana Republica, deinde in praeclaro isto Batavorum Regno. Nunc autem, imminente quinquagesimo sacerdotii tui natali die, nova oblata opportunitate

iucundi

eventus

celebrationem

faustis

plane

votis

fervidis

que ominibus prosequi exoptamus. Tibi igitur, Venerabilis Frater,
de

sacro atque

episcopali

munere

tam

diu

sollerterque

animo gratulamur,

instanterque Deum exoramus,

nis

exornare

salaciisque

te

affatim

velit.

ut

gesto

supernis

Quo autem

ex
do-

sacerdotii

tui commemoratio salutarior christiano populo exsistat, tibi ultro facultatem largimur, ut, qua malueris die, post Sacrum pontificali ritu
peractum, adstantibus fidelibus nomine Nostro Nostraque auctoritate
benedicas, plenariam indulgentiam iisdem proponens, ad Ecclesiae praescripta lucrandam. Caelestis interea auxilii conciliatrix et nuntia, peculiarisque Nostrae caritatis testis sit Apostolica Benedicto, quam tibi,
Venerabilis Frater, totiusque Hollandiae clero ac populo fideli peramanter in Domino impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die xx mensis Novembris,
anno MDCCCCLIV, Pontificatus Nostri sexto decimo.
PIUS PP. X I I

IV
AD EXCMUM P. D. VANNUCCI HILDEBRANDUM, EP. TIT. SEB A STENUM IN CILICIA, ABBATEM ORDINARIUM S. PAULI IN VIA OSTIENSI : SAECULO EXEUNTE
A CONSECRATIONE PATRIARCHALIS BASILICAE OSTIENSIS.
PIUS PP. X I I
Venerabilis Frater, salutem et Apostolicam Benedictionem. — In
Patriarchalis

Ostiensis

Basilicae

fastis,

quae

prope

Tiberis

aquas

miro artis fulgore christianaeque antiquitatis memoriis tam praeclare
Apostoli Doctoris gentium praedicat laudes, memorandus in aevum dies
exstabit ille, quo Decessor Noster imm. nem. Pius IX, biduo post Immaculatae Conceptionis dogma promulgatum, mirabile hoc templum sollemni ritu suis ipse manibus consecravit. Auspicatissimi huius eventi,
ut ex litteris ad Nos datis comperimus, vobis in animo est proxime
publicis celebrationibus saecularem recolere memoriam. Cui quidem
consilio vestro, utpote quod apprime conferat ad popularem erga Paulum Apostolum pietatem refovendam, propenso animo annuimus, eo

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

764

vel magis quod cum intimo etiam animi Nostri sensu id suavissime
concinit. Revera in hac Urbe, christiani nominis capite, ortum Nos
habuisse laetamur, cuius sanctitudinis fulgore a prima aetate capti,
iam tum ante Apostolorum sepulcra pietatem Nostram alere assuevimus. At quae a vobis parantur sollemnia eiusmodi sunt, ut catholico
cuique viro eveniant periucunda. Quis enim ignorat quo animo, qua
religione, quo studio sanctissimam hanc aedem, ubi Pauli Apostoli
sepulcrum asservatur, universa, qua late patet, prosequatur Ecclesia?
Porro si verum est exuvias sanctorum caelitum perennes in Ecclesia
exstare fontes, ex quibus tamquam rivuli salutares effundantur in christianum populum dona caelestia, peculiarissimo modo hoc de Pauli
sepulcro dicendum est, ad quem pertinet ipsius Divini Redemptoris
praeconium : « Vas electionis mihi est, ut portet nomen meum coram
gentibus et regibus »,* et quem, teste Decessore Nostro Leone Magno,
una cum beatissimo Petro « gratia Dei in tantum apicem inter omnia
Ecclesiae membra provexit, ut eos in corpore, cui caput est Christus,
quasi geminum constituerit lumen oculorum » .

2

Qua de causa glorio-

sissimum hoc sepulcrum semper sacrum veluti Urbis palladium habitum est, metaque exstitit desideratissima, in quam ubique gentium exardescebant christianorum pectora. Id ipsum venerandi causa, magnus
ille Crysostomus optare se dixit videre Romam, atque in haec incensissima prorupit vota : « Quis mihi dederit, ut corpus Pauli circumplectar, ut sepulchro haeream, ut pulverem videam corporis illius quae
Christo deerant adimplentis, stigmata illius gestantis, praedicationem
ubique disseminantis? pulverem, inquam, illius corporis, per quod ubique discurrebat, pulverem corporis per quod Christus loquebatur, et lux
splendebat omni fulgore clarior, et vox exiliebat quovis tonitru daemo3

nibus terribilior » . Nihil mirum, igitur, si postquam in hoc sanctissimo
loco, Constantino Magno auctore, prima sacra aedes, honori Pauli dicata, exstructa est, christianae aetates, omnibus industriae et artis subsidiis advocatis, ad illam augendam exornandamque certatim studium
et operam contulerint ; si Romani Pontifices illam summis extulerint
laudibus, donisque ac privilegiis ditaverint, munificentia largissima,
religione pari; si denique populi pio peregrinantium more ex remotissimis etiam regionibus ad illam supplicantes adierint, vel ut debitas
caelesti Patrono grates agerent, vel ut mala, pericula, discrimina, quae
ingruerent, valida apud Deum interposita eius prece, prohiberent. Quae
1

Act. Ap., 9, 15.

2

S . LEO M A G N U S , Sermo 82; MIGNE, P . L . 5 4 , 4 2 2 .

3

In ep. ad Rom., Horn. 32; MIGNE P . G . , 6 0 , 6 7 8 - 7 9 .

Acta PU Pp. XII

765

tamen voluntatis significatio erga hoc templum vobis per saecularem
commemorationem recolendo est, adeo praestare videtur, ut alia fuerit
numquam, quae vel pateret latius vel communiore concordia exhiberetur.
Laetabundi quippe tunc omnes consalutarunt veluti ab interitu vindicatam venerandam Paulianam Basilicam, quam, ut omnes norunt, paucis
nocturnis horis inter dies xv et xvi mensis Iulii, anno MDCCCXXIII, subito
obortum incendium paene totam absumpserat. Qua quidem teterrima
calamitate non Urbs tantummodo, cuius idem templum erat decus et
gloria, sed orbis catholicus universus anici visus est, qui propterea pati
nullo modo potuit, Romam tam praestantissimo diu spoliatam ornamento, atque circa Pauli hypogeum, cui fiammarum vis tantummodo pepercerat, sparsos exstare cineres, immanis illius conflagrationis reliquias.
Quamobrem, ubi primum Decessor Noster Leo xn per Encyclicas Litteras « Ad plurimas » die x x v Ianuarii mensis datam, anno MDCCCXXV,
christianorum liberalitatem appellavit, ad insigne illud templum in pristinam formam et amplitudinem restituendum, ubique tanta alacritate et
concordia obtemperatum est, quae Romani Pontificis spem et vota omnino
superaverit. Hinc factum est ut, ubi paucos ante annos nonnisi parietinae et rudera squalebant, novum ex minis illis, ovante mundo universo, surrexerit hoc insigne pietatis et artis monumentum, marmoribus et musivo opere coruscans, eaque magnificentia et splendore extractum, quale Doctoris gentium cineres postulabant et nomen. Haec
omnia per saecularem eventus celebrationem opportune in sua luce a
vobis ponentur. At si eorum recordatio grata procul dubio omnibus
erit, novimus tamen peculiarem quandam et propriam communis huius
faustitatis partem ad vos, Benedicti Patris alumni, iure merito pertinere. Ad vos, dicimus, quorum laudi tribuendum est, si veneranda huius
loci maiestas per tot saecula non magis exquisitae artis splendore
quam pulcherrimis sanctitatis doctrinaeque exemplis, quae inibi floruere innumera, refulsit. Quae quidem exempla — quorum permulta
sane aureis litteris scripta in Ecclesiae annalibus continentur — si
alias umquam, hac praesertim data occasionne, vobis praeluceant omnino oportet, ut inde quasi superna vi roborati et aliti, magis magisque
bonum Christi odorem, a virtutibus Pauli uberrime haustum, diffundere
valeatis, quo augustiorem in dies efficiatis huius loci sanctimoniam. De
sodalitate vestra nempe, utpote cui tantae rei cura esset concredita,
haud immerito Decessor Noster Martinus V die x x i n mensis Iulii,
anno MCCCCXXV, praeclara haec scribebat verba: «cunctarum Ecclesiarum
et Monasteriorum Orbis decet esse speculum... ut cunctae totius Orbis

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

766

Ecclesiae in ipsius radiis speculentur » .

4

Quod tamen est praecipuum

— eoque sane spectant celebrationes vobis peragendae —• hoc est, ut
magis magisque fulgescat, hae opportunitate data, splendida Pauli
imago, eamque sibi quisque, vos autem imprimis, ad imitandum proponatis. Ipsius caritatis ordor, invicta animi fortitudo, indefessum
usque ad mortem apostolatus studium, ac denique eius gloriosum martyrium, quibus Apostolus tantopere in vita praestitit atque intra sacros
huius templi parietes adhuc spirat et loquitur, mentes animosque penitus informent eorum omnium, quos peragenda sollemnia ad hanc
sacram aedem supplicaturos advocaverint ; eos salutariter moneat praeclarus Apostolus, quanti sit et quam beatum, evanida terrenarum rerum inanitate posthabita, vestigiis inhaerere Christi animoseque eius
amplecti mandata. Haec sunt incensissima vota Nostra, ac salutares
fructus quos supplicibus precibus a Deo cupimus. Quae quidem prae
oculis habentes, pergite, dilecti filii, studiosam navare operam, ut gentium Apostolo debitus in ipsius templo tribuatur honor. Religione vestra, amplissima huius aedificii moles, mirabili cultu artificioque conspicua, ne tantummodo sit marmoreum monumentum, quod suspicientibus oculis inoperosam admirationem gignat; sed quotquot illud adierint, arcana loci reverentia capti, inde divite haustu suam augeant
Romanam fidem, quam laudavit gentium Apostous,

5

impensiusque

sese adamare sentiant hanc « ecclesiam principalem, unde unitas sacerdotalis exorta est » ,

6

quam idem Paulus una cum Apostolorum prin-

cipe idcirco suo profuso sanguine sacravit, ut « gens sancta, populus
electus, civitas sacerdotalis et regia, per sacram beati Petri sedem
7

caput orbis » efficeretur.

Hac suavissima spe freti,

dum Nostram

benevolentiam erga augustissimum hoc templum vestramque religiosam
familiam prorsus confirmamus, tibi, Venerabilis Frater, ac singulis
universis istius praeclari coenobii sodalibus, Apostolicam Benedictionem peramanter impertimus.
Datum Romae apud Sanctum Petrum, die i mensis Decembris, anno
MDCCCCLIV_,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

4

5

6

7

Bull. Cassin., I I , pag. 295
Cfr. Born. 1, 8.
S.

CYPRIANUS,

Ep.

59;

MIGNB P .

L.

3,

818.

S . LEO MAGNUS, Sermo 82; MIGNE, P . L . , 5 4 , 4 2 3 .

Acta PU Pp. XII

767

V
AD REVMUM P. VOGT ERNESTUM, S. I . , PONTIFICII INSTITUTI BIBLICI RECTOREM .*
OB CELEBRATIONEM IN HONOREM SANCTI PII X, EIUSDEM INSTITUTI FUNDATORIS.

P I U S PP. X I I
Dilecte fili, salutem et Apostolicam Benedictionem. — Grate adhuc
dum permovent Nostri animi sensus sanctorum caelitum honores Decessori Nostro Pio X haud ita multo ante tributi, veluti in accessionem
illius laetitiae sanctae Nobis obvenit nuntius, vos auspicatissimum hoc
eventum propediem digne celebraturos esse. Id perplacet Nobis, ac prorsus addecet Institutum istud, ad quod quidem condendum, iam inde a
suscepto Ecclesiae gubernaculo

gloriosissimus ille Decessor

Noster,

ut late tunc serpentes errores evelleret, curas cogitationesque suas convertit. Menti autem obversante Nostrae lectissima augescenteque in dies
fructuum copia inde profecta in Ecclesiae bonum utilitatemque, libet
Nobis, nunc, dilecti filii, impensam Instituti Biblici operam gratulari,
quod Decessori Nostro provido consilio et exspectationi optime respondit.
Praeterquam enim quod viris ingenio eruditioneque praestantissimis
perpetuo floruit, atque exinde prodierunt et in dies prodeunt Scripturae
Sacrae cultores, qui impenso erga divinas Litteras amore, a vobis hausto,
adolescentis cleri mentes salutariter imbuunt; haec sane praecipua
vestra laus est, quod in docendo, pervestigando, Sacrisque Scripturis
exponendis, semper, qua par est reverentia, ad Ecclesiae Magisterium
respicitis, cuius profecto est, ex divina institutione, Libros Sacros custodire, interpretari, tueri. Ac neminem fugit, quantopere hinc non res
biblica tantummodo, sed doctrina sacra tota profecerit. Siquidem id
necessario habet divinae Scripturae usus, ut « i n universam theologiae
influat disciplinam eiusque prope sit anima » (Enc. « Providentissimus
D e u s » ; A . S . S . X X V I , 1893, p. 283). Ex praeclaris igitur Sancti Pii X
monitis, vobis hac occasione opportune illustrandis, ex Nostraque gratulatione animum sumentes, bene coeptum cursum, dilecti filii, naviter
tenete ; ac pergat Institutum istud alumnorum frequentia doctrinaeque
ornamentis in dies florere. Id postulat temporum necessitas, cum non
desint hodie inter catholicos, qui in hisce pertractandis disciplinis haud
satis devitent « profanas vocum novitates et oppositiones falsi nominis
scientiae» (I Tim. 6, 20). Ac postulat etiam Evangelii praeconum ministerium bene fructuoseque exercendum, quo ipsi valeant « exhortari in

/

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

768

doctrina sana et eos qui contradicunt arguere » (I Tim. 4, 6). Quae
quidem omnia eo efficacius effeceritis, quo magis exemplis auctoritateque vestra discant sacrorum alumni vobis concrediti, quem animum
gerere oporteat, cum se ad lectionem studiumque sacrorum Bibliorum
conferant, aurea nempe haec monita reminiscentes : « Veritas in Scripturis sanctis quaerenda, non eloquentia. Omnis Scriptura sacra eo
spiritu debet legi, quo facta est. Quaerere potius debemus utilitatem in
Scripturis, quam subtilitatem sermonis » (De imitatione Christi, 1, 5 ) .
Haec sunt vota Nostra, quae quidem Sancto Pio X in rem divina ope
deducenda committimus; a quo etiam enixe rogamus, ut Institutum
istud, quod eidem tentopere cordi erat, praesentissimo patrocinio suo
tueri pergat. Vota autem Nostra ac preces communire libet Apostolica
Benedictione, quam omnibus vobis libenter in Domino impertimus.
Datum Romae, apud S. Petrum, die xiv mensis Decembris, anno
MDCCCCLIV,

Pontificatus Nostri sexto decimo.
P I U S PP. X I I

NUNTII

RADIOPHONICI
I

DIRIGENTIBUS AC SODALIBUS M U L I E R I B U S AB ACTIONE CATHOLICA ITALICA,

OB

N O V A M ( ( D O M U M M A R I A E ) ) ROMAE I N A U G U R A T A M I N FESTO I M M A C U L A T A E
C O N C E P T I O N I S B.

M A R I A E V.

*

Vi giunga, dilette figlie, il Nostro paterno saluto in questo giorno di
festa, che vede coronati dal migliore successo i vostri indefessi sforzi e la
vostra tenace concordia. La Domus Mariae con la chiesa, il parco, le
aule e i campi da giuoco, deve la sua nascita e il suo incremento in gran
parte anche alla commovente gara delle vostre sezioni, che hanno mandato somme di danaro raccolte lira sopra lira dalle grandi e dalle piccole, frammenti di oro e di argento, oggetti cari e persino fiocchi di lana
offerti alla Casa della Madonna. E mentre tramonta quest'Anno Mariano di benedizioni e di grazie, mentre da tutta la terra, s'innalzano canti
di gloria e di gioia alla Regina dell'universo, Ci par quasi di vedere
Maria che posa il suo sguardo particolarmente affettuoso su di voi,
che tanto avete voluto fare in suo onore.
* Datus die 8 Decembris mensis a. 1954.

Acta PU Pp. Xll

769

Dio sa come avremmo desiderato di essere oggi in mezzo a voi per
renderci conto in persona dell'efficienza di questo strumento preziosissimo di lavoro, così rispondente all'espansione e alle accresciute esigenze dei movimenti giovanili. Purtroppo, neanche il Papa può seguire
tutti gli impulsi del suo cuore, e allora abbiamo voluto che non vi mancasse almeno l'auspicio e l'incitamento di una Nostra parola.
In primo luogo, vogliamo dire a tutte che il Papa è contento di voi.
Pensiamo in questo momento con tenerezza alle più piccole, alle predilette di Gesù, bocciuoli non ancora dischiusi, per i quali trepida con
ansia materna la Chiesa; pensiamo alle aspiranti, alle giovanissime,
fiori aperti alla luce ed al sole ; alle « effettive », forti di luminosa
giovinezza. Quando volgiamo la mente alla Gioventù Femminile di
Azione Cattolica, Ci sembra di scorgere come un'immensa distesa di
prati in fiore. E allora nasce spontaneo un sentimento di gratitudine al
Signore che adorna la sua Chiesa con tanta magnificenza, e le dà l'incanto
di un ineffabile profumo ; ma siamo grati anche a voi, dilette figlie, per
che non ignoriamo di quanta generosità e di quanta costanza dovete
munirvi, e quale silenzioso martirio avete spesso a soffrire, per conservar
la vostra freschezza, il vostro candore in mezzo a tante lusinghe, a
tante insidie, a tanti gravi pericoli.
Perchè nel mondo non tutto è giardino, non tutto è fragranza di
fiori. Che anzi, a considerarlo attentamente, si vede in vasti campi come
un infuriar di tempeste, e si rimane quasi atterriti davanti alle devastazioni causate dallo straripare di veri fiumi di fango. Ben lo sapete voi
stesse, dilette figlie, costrette come siete non di rado a camminar per le
strade, a lavorare in fabbriche, a frequentare scuole, ad accostarvi ad
edicole di giornali, a cercare svaghi, col timore di essere assalite da
qualche dèmone scatenato, che non risparmia colpi, nè rifugge dai più
torbidi mezzi di offesa.
Ecco dunque per voi una mirabile missione rasserenatrice e purificatrice. Siate come una schiera di angeli : anime librate a volo, capaci di
dare al mondo lo spettacolo di una gioventù franca, ma intemerata ; per
dimostrare che il problema della purezza non è impossibile e nemmeno
difficile a risolversi e a superarsi, quando venga impostato e condotto
alla luce dei principi cristiani. Tale spettacolo diverrà più bello, la testimonianza sarà più efficace, se sopra quel fondamento incrollabile voi
costruirete l'edificio della vostra vita spirituale, mirando verso le vette
più alte della perfezione cristiana. Questo otterrete, se, docili ai minimi
cenni di Dio, vi affiderete completamente a Gesù, dandogli il dominio
assoluto delle vostre menti, dei vostri cuori, dei vostri sensi. Nè dovrete
48 -

ACTA, vol.

X X I , n.

17. —

29-12-1954.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

770

perciò rinunciare alla vita, o alla sana gioia di vivere. Forse che nella
vostra Domus, accanto a una splendida chiesa, non vi è pure una sala
di proiezioni cinematografiche, non vi sono aule, non vi saranno presto
campi sportivi e un moderno teatro all'aperto? Con questo candore, con
questo fremito di vita divina ed umana, voi passerete tra gli uomini,
portatrici di un sorriso e di una letizia che il mondo non conosce più
e che illumina, invece, l'anima di ciascuna di voi.
Ma con che cuore vorremmo dirvi un'altra parola, dilette figlie ! eco di
quella che, in questo stesso giorno, Noi rivolgemmo un anno fa a tutta
l'Azione Cattolica. Voi sapete la Nostra sollecitudine per il mondo, nel
quale la divina Provvidenza Ci ha posto come capo visibile della Chiesa.
Conoscete anche la Nostra persuasione circa i momenti nei quali viviamo
e che riputiamo fra i più cruciali della storia. Abbiamo tante volte
avvertito che il decadimento delle odierne strutture sociale rende oggi
particolarmente urgente, ed anche da molte anime ansiosamente desiderata, l'ampia ed assidua predicazione del Vangelo di Gesù Cristo. Per
questo, consci di tale necessità e possibilità, Ci siamo assunti l'ufficio
di chiamare tutta la Chiesa ad un'opera grande, lanciando quel « grido
di risveglio », cui fanno eco ormai Pastori e fedeli in tante parti d'Italia
e del mondo. È Nostra ferma fiducia che, in un tempo forse minore
di quanto sarebbe umanamente prevedibile, il male potrà essere arrestato
nella sua marcia, e il bene potrà avere le sue pacifiche e costruttive
vittorie. Nulla si farebbe senza un aiuto specialissimo di Dio, e questo
certamente non mancherà. Ma occorrono anche anime generose, giacché
Dio nelle sue opere vuole la cooperazione degli uomini. Ecco perchè Ci
rivolgiamo nuovamente a tutte le giovani cattoliche italiane e diciamo
loro : schieratevi ordinatamente, disponetevi cioè secondo le necessità
e le capacità di ciascuna. E poi agite. Agite arditamente, concordemente, docilmente.

a)

Agite

arditamente.

Se anche foste poche, se foste il piccolo gregge che si stringeva attorno a Gesù, voi — sulla sua parola — non dovrete temere : « Nolite timere
1

pusillus grex » : « Non temere, piccolo gregge ». Ma voi non siete
poche. Valutate le vostre forze, e poi levatevi in piedi e fate sentire
la vostra presenza in Italia, esigendo che si ascolti la vostra voce. Provate a chiedere, per esempio, in nome del rispetto che si deve al costume
pubblico, che sia consentito a giovani cristiane di osservare la legge
1

Lue. 12, 32.

Acta Pii Pp. XII

771

divina, senza esser costrette all'eroismo di ogni giorno, di ogni istante.
Perchè il mondo deve essere del nemico di Dio, dei nemici di Dio? Il
Nostro (( grido di risveglio » fu anche grido di riscossa. Passa — e voi
la sentirete sempre più forte — una voce di riscossa per la terra : è la
voce di tutti i buoni. Raccoglietela, fatela vostra : ripetetela con forza :
« Noi vogliamo che Gesù regni nel mondo : vogliamo che nel suo Nome
s'inginocchi ogni creatura celeste e terrestre ; vogliamo che si pieghi e
s'inginocchi anche l'inferno ». Di che temete, dilette figlie? Un milione
di giovanette cristiane hanno necessariamente un impeto cui non è
facile resistere. Anche una gracile fanciulla può divenire una Giovanna
d'Arco, se Dio le dà la forza del suo braccio.
b) Agite

concordemente.

Qualunque ardimento è inutile e può essere anche dannoso, se il tarlo
della interna discordia venisse a portare lo scompiglio tra voi. Di fronte
a un nemico che serra ogni dì più le sue file, davanti all'impresa che vi
attende, sarebbe reo di tradimento chi — Dio non voglia — seminasse
la zizzania della disunione fra voi, fra le forze cattoliche. Dove è divisione, là è desolazione, è sconfìtta. Oggi tre milioni di iscritti rinnovano
la tessera dell'Azione Cattolica. Che sarebbe, se l'unione fra tutti i
membri di questo formidabile organismo fosse intatta e intangibile? Se
divenisse legge suprema e inderogabile a qualunque costo? Chi potrebbe,
in tal caso, premere efficacemente contro questa, « falange di Cristo
Redentore? » Chi potrebbe ritardarne il cammino? Chi potrebbe rompere
questa barriera difensiva della Chiesa? Chi potrebbe comprimerne l'impeto benefico?
c) Agite

docilmente.

Per verità è sempre bastato un Nostro cenno, una Nostra voce, per
far vibrare ed ardere le nostre carissime giovani di Azione Cattolica.
Vogliamo darvene atto con paterna compiacenza ed esortarvi a conservare, ad accrescere, se possibile, questo vostro spirito di docile ubbidienza ai Pastori della Chiesa. Essi sanno bene che cosa possono chiedervi e conoscono i campi che non vogliono invadere. Ma quando una
« direttiva » giunge, quando una risoluzione è presa, la Gioventù Femminile obbedisce senza discutere : generosamente, prontamente, perchè
non vi è un giorno, non vi è un minuto da perdere in quest'ora che è di
azione, di urgentissima azione.
Ecco, dilette figlie, quanto abbiamo voluto dirvi, mentre s'inaugura

Acta, Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

772

la Domus Mariae ; mentre tutta la Gioventù Femminile di Azione Cattolica entra quasi in un mistico Cenacolo, dove — « cum Maria matre
2

Iesu » : (( con Maria madre di Gesù » — si raccoglie in preghiera. E
anche Noi preghiamo, affinchè il soffio divino della grazia, come il
3

« vento impetuoso » della Pentecoste, riempia non solo la vostra Domus, la vostra casa, ma tutta la Chiesa. Noi preghiamo Gesù, perchè
affretti II dì — che deve venire — in cui una nuova misteriosa effusione
di Spirito Santo investirà tutti i soldati di Cristo e tutti li manderà
fra le miserie della terra, portatori di salvezza. E saranno giorni migliori per la Chiesa ; saranno — attraverso la Chiesa — giorni migliori
per tutto il mondo.

II
S U M M U S PONTIFEX, AEGROTUS, IN PERVIGILIO NATIVITATIS D. N. IESU CHRISTI
A. M C M L I V , HAEC VERBA EDIDIT, ORBI UNIVERSO BENEDICENS.

Con la semplicità dei fanciulli, cari a Gesù, Ci prepariamo ad
accogliere nel Nostro cuore l'incanto del Natale, e a gustarne la pura
letizia, confortati dall'invito dell'Apostolo : « Gaudete in Domino semper... : Dominus prope est ».*
« Il Signore è vicino !» : Lo attendono già i mille e mille presepi,
sfavillanti di timide luci, che mani devote e amorevoli hanno preparati
nei sacri templi o tra la dolce intimità delle pareti domestiche.
(( Egli è nato ! » annunzieranno tra poche ore, nel mistico silenzio
della mezzanotte i riti liturgici, facendosi eco sulla terra dell'angelico
messaggio di pace.
Accogliete anche voi, diletti figli e figlie del mondo cristiano, l'intima
e serena gioia del Natale, tanto ricco di sante elevazioni, di soavi trasporti, di tenere speranze. Oh, se gli uomini sapessero vivere in tutto il
corso della loro vita nell'aura di letizia e coi sentimenti di bontà e di
pace, che il Natale effonde per ogni dove, come sarebbe differente e più
felice la terra !
La divina Provvidenza non Ci ha permesso in quest'anno di pronunziare il consueto Radiomessaggio natalizio, per il quale tuttavia stiamo
lavorando, in quanto Ce lo consentono le Nostre condizioni di salute;

2

Act. 1, 14.

3

Cfr. Act. 2, 2.

1

Phil. 4, 4-5.

Actu Pii Pp. XII

773

ma Ci ripromettiamo, affine di non interromperne la già lnnga serie, di
renderlo pubblico, non appena, Dio permettendo sarà compiuto.
Intanto, pur nella solitudine della sofferenza, grati al mondo cattolico
per le preghiere con cui non ha mai cessato di confortarci, abbiamo
presenti al Nostro spirito, in questo augurio di pace, tutti i Nostri
figli sparsi sulla terra, anzi la intera famiglia umana.
Presenti anzitutto, per augurare loro ogni grazia nel Signore, i
Nostri più vicini cooperatori, i diletti membri del Sacro Collegio, dei
quali l'eloquente indirizzo del degnissimo Decano ha interpretato i
voti devoti. Presenti i componenti l'Anticamera Pontificia, la Prelatura, la Curia Romana e gli altri appartenenti alla Famiglia Pontificia ;
i Pastori del gregge di Dio nelle cure dell'episcopato e in tutti i
ministeri sacerdotali; gli Ordini e le Congregazioni Religiose; la cara
milizia dell'Azione Cattolica, sempre desta con Noi nel fervore del
buon combattimento ; e altresì quanti in ogni plaga, in tutti i ceti
sociali, in tutte le condizioni della vita, allieta la speranza che Gesù
Redentore sarà la loro pace nel tempo e il loro gaudio nella eternità.
Con affetto particolare desideriamo di augurare serenità e conforto
a coloro che Gesù predilige per averli fatti partecipi della sua Croce r
quanti piangono infermi nel corpo e nello spirito, soli al mondo nei lutti
o nella miseria, vittime degli uomini o della sorte. Col cuore che sanguina imploriamo le celesti consolazioni e la eroica fortezza per tutti
quei figli Nostri, che violentemente segregati nelle prigioni, nei campi
di concentramento, sono fatti degni di soffrire per la causa della fede,
della verità e della giustizia.
A tutti i popoli, infine, ai loro reggitori, a coloro cui spetta la
responsabilità dei destini del mondo, pervenga — e sia accolto in
sincerità di opere — il messaggio di bontà e di pace dell'umanato
Figlio di Dio. Auspice di celesti e abbondanti favori, impartiamo a
tutti, in nome del Redentore divino, la Nostra paterna Apostolica
Benedizione.
Et benedictio Dei Omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti
descendat super vos et maneat semper. Amen.

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

774

SACRA

CONGREGATIO

CONSISTORIALIS

PROVISIO E C C L E S I A R U M
Sanctissimus Dominus Noster Pius Divina Providentia Papa X I I ,
successivis decretis Sacrae Congregationis Consistorialis, singulas quae
sequuntur Ecclesias de noyo Pastore dignatus est providere, nimirum :
die 29 Octobris 1951}. — Metropolitanae Ecclesiae Ovetensi, nuper
erectae, praefecit Excmum P. D. Franciscum Xaverium Lauzurica v
Torralba, hactenus Episcopum Ovetensem.
die IS Novembris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae

Sidetanae

R. P. D. Humbertum Mozzoni, e dioecesi Maceratensi, Antistitem
Urbanum, quem deputavit Nuntium Apostolicum in Republica Boliviana.
die 17 Novembris. — Cathedrali Ecclesiae Oeirensi Exc. P. D. Raymundum De Castro y Silva, hactenus Episcopum titularem Eluzanum.
die 19 Novembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Sinopenae R. D.
Iosephum Reuss; e dioecesi Moguntina, ibidem Rectorem Seminarii
Maioris, quem deputavit Auxiliarem Excmi P. D. Alberti Sthor, Episcopi Moguntini.
die 22 Novembris. — Praelaturae nullius Immaculatae Conceptionis
B. M. V. in Olancho, noviter erectae, R. P. Bernardinum Mazzarella,
O. F. M., Vicarium Generalem archidioecesis Tegucigalpensis.
die 27 Novembris. — Cathedrali Ecclesiae Carolinapolitanae R. D.
Malcom A. Mae Eachern, e dioecesi Antigonicensi, parochum B. Mariae
Virginis de Monte Carmelo in pago vulgo New Waterford.
— Titulari archiepiscopali Ecclesiae Cianensi Exc. P. D. Martinum
Michaelem Johnson, hactenus Episcopum Nelsonensem, quem constituit Coadiutorem cum iure successionis Exc. P. D. Gulielmi Marci
Düke, Archiepiscopi Vancuveriensis.
— Titulari episcopali Ecclesiae Uticensi Exc. P. D. Orontium Caldarola, hactenus Episcopum Dianensem.
die P Decembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Bagenae R. D.
Raymundum Bogarín Árgana, e dioecesi SS. Assumptionis, sacerdotem

Sacra

Congregatio

Consistorialis

775

consiliarium sodalitatis ab Actione Catholica in universa Republica
Paraquariana, quem deputavit Auxiliarem Exc. P. D. Annibalis Mena
Porta, Archiepiscopi SS. Assumptionis.
die k Decembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Thagastensi Revmum
D. Gilbertum Baroni, Cubicularium intimum supra numerum Sanctitatis Suae, canonicum theologum Capituli Metropolitam et cancellarium Curiae Archiepiscopalis Bononiensis, quem deputavit Auxiliarem
Excmi ac Revmi P. D. Iacobi S. R. E. Cardinalis Lercaro, Archiepiscopi
Bononiensis.
die 6 Decembris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Sebastenae in
Armenia R. P. D. Aloisium Punzólo, e dioecesi Puteolana, Antistitem
Urbanum, quem deputavit Nuntium Apostolicum in Republica Paraquariana.
die 9 Decembris. — Cathedrali Ecclesiae Nictheroyensi Exc. P. D.
Carolum Coelho, hactenus Episcopum Nazarensem in Brasilia.
die 11 Decembris. — Cathedrali Ecclesiae Apuanae R. P. D. Iosephum
Fenocchio, Vicarium Generalem et canonicum theologum Ecclesiae Cathedralis Albinganensis.
die 18 Decembris. — Titulari archiepiscopali Ecclesiae Garellensi
Excmum P. D. Franciscum Xaverium Ñuño, hactenus Episcopum Zacatecensem, quem constituit Coadiutorem, etiam sedi datum, Excmi P. D.
Iosephi Garibi y Rivera, Archiepiscopi Guadalaiarensis.
die 29 Decembris. — Titulari episcopali Ecclesiae Canathenae R.
I). Iosephum Clovis Thibault, e Societate pro Missionibus Exteris Provinciae Quebecensis, hactenus Administratorem Apostolicum Praelaturae nullius dioeceseos Davaënsis, quem constituit Praelatum nullius
Davaënsem.

SACRA CONGREGATIO CONCILII
DECRETUM
DISPENSATIO A LEGE ABSTINENTIAE FERIA SEXTA, QUAE ULTIMA DIES EST ANNI
CIVILIS M C M L I V .

Cum plures locorum Ordinarii ex variis Nationibus petierint ut
proxima die 31 Decembris, feria sexta, quae dies ultima est anni civilis
et ex consuetudine ad rependendas Deo gratias pro obtentis in anno
beneficiis sollemniter celebratur, abstinentiae obligatio relaxetur; haec

776

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Sacra Concilii Congregatio, de speciali Summi Pontificis mandato,
cunctos fideles ubique terrarum commorantes, praedicta die a lege abstinentiae praesenti Decreto dispensat.
Datum Romae, die 22 Decembris 1954.
P. Card. CIMACI, Praefectus
L. © S.
F.

Roberti,

a secretis

SACRA CONGREGATIO R I T U U M

i
LAUDEN, SEU CREMONEN.
CANONIZATIONIS ET BEATIFICATIONIS SERVI DEI VINCENTII CROSSI, PAROCHI,
FUNDATORIS INSTITUTI FILIARUM ORATORII.
SUPER DUBIO
An signanda sit commissio Introductionis Causae in casu
de

quo

et ad

effectum

agitur.

« Qualem putas Christi sacerdotem esse debere? an communis ei christianorum conversatio sufficiet? Non sufficit; qui enim prior est ordine,,
sit etiam perfectior conversatione : gradus altior ornatum altiorem requirit, et qui alios praecellit dignitate honoris, condecens est ut praecedat eosdem perfectione virtutis » (Io. Trithemius Ep., ad novum
presb.). Sacerdotem Vincentium Grossi huic gravi monito obtempérasse
simul ac de eius vita vel breviter delibamus evidenter apparet.
In oppido « Pizzighettone » intra Cremonensis dioecesis fines, die
9 Martii anno 1845, e piis honestisque coniugibus est natus, eodem die
sacris est ablutus aquis nomenque Vincentii accepit. Pietate adeo adolebcebat, ut Sancto Aloisio Gonzaga passim compararetur. Anno 1856
ad sacram mensam primitus accessit et prima vocationis ad ecclesiasticum statum amplectendum indicia persensit. At tenuis familiaris condicio tum ingressum in Seminarium ei impediit; optato tamen, anno
aetatis suae duodevicesimo, satis est factum. Anno 1869,. die 22 Maii,
summo animi gaudio ad sacerdotium fuit promotus. Eius animorum
zelus,

ecclesiastica doctrina,

sagax prudentia vitaeque

sanctitas

in

Sacra Congregatio Rituum

777

coadiutoris parochorum muniis exercendis ostensa, Episcopum ad duas
paroecias, aut a gravibus dissensionibus aut ab haeresi foedatas, ei
successive concredendas impulerunt ; recte existimans Servum Dei christianam pacem instauratorum errantesque oves ad Christi ovile esse
reducturum. Nec spes eum fefellit. Famulus enim Dei, ut his malis efficax afferret remedium, nil intentatum, nil ausum liquit. Pastoralia
munia quam diligentissime summaque caritate obivit. Gratuitos ludos
sua impensa constituit, christianam catechesim curavit, mutui auxilii
societatem fundavit, item Oratoria, ut vocant, pro utriusque sexus iuvenibus instituit, Sorores a Maria Infante advocavit. Animo perpendens plures, etsi pias, puellas aegre ad Sorores accedere propter earum
vestes mere religiosas, re coram Deo serio perpensa, Institutum Sororum
condidit, quod fere nullam exteriorem religiosae vestis speciem ostenderet. Quas Oratorii Filias appellavit, quae praecipue parochos, in
omnibus ecclesiae populique necessitatibus adiuvarent. Anno 1901 Institutum ab Episcopo fuit approbatum; anno 1915 ab Apostolica Sede
decretum laudis est assecutum, ac brevi adeo propagatum ut duos post
annos sex supra viginti Domos potitum fuerit.
Felicem tantorum operum successum atque innocentissimam vitam,
qua renidebat, Servus Dei rerum divinarum contemplatione et assiduo
orationis studio a divina misericordia arripiebat. Totum enim, quod a
ministeriis superaret, tempus coram Sanctissimo Sacramento immotus
perstans, aut in passionem Domini aut in patrocinium Beatae Virginis
et Sanctorum implorandum, impendebat. Quapropter, quasi alter Moyses,
ex Dei consortio ad sacra ministeria aliaque paroecialia ofiicia gerenda
ferventior atque efficacior prodibat.
Laboribus fractus in gravem morbum incidit, quo magis magisque
ingravescente, Sacramentis refectus in Domini osculo spiritum Deo reddidit die 7 Novembris anno 1917.
Sanctitatis fama, qua vivens fruebatur, eo demortuo, vivacior percrebuit. Quare anno 1947, cura Instituti Filiarum Oratorii, Laude,
ubi princeps eius Domus, informativus constructus est processus. Urbemque delatus. Plures interim postulatoriae litterae Pontifici Summo
pro causae Introductione oblatae sunt. Scriptis Servo Dei tributis diligenter perpensis, favorabile decretum a Sacra hac Rituum Congregatione die 23 Decembris a. 1952 editum est. Servatis itaque de iure servandis,
Revmo P. Augustino a Virgine, Causae Postulatore legitime constituto,
instante, in Ordinario Sacrae huius Congregationis coetu die 23 Februarii mensis anni huius, Emus ac Revmus Dominus Cardinalis Clemens Micara, Episcopus Veliternus, Causae Ponens, dubium proposuit

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

778

discutiendum :

An

signanda

sit

commissio

Introductionis

Causae

in

casu et ad effectum de quo agitur, de eaque retulit. Emi ac Revmi Patres, relatione hac necnon votis Officialium Praelatorum atque B. P. D.
Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, auditis, omnibus mature
perpensis,

rescribere

Sanctissimo

censuerunt :

Signandam

esse

commissionem,

si

placuerit.

Facta autem Sanctissimo Domino Nostro Pio Papae X I I subsignato
die relatione,

Sanctitas Sua commissionem introductionis Causae Servi

Dei

Grossi Sua manu

Vincentii

dignata

est

signare.

Hoc autem decretum rite promulgari atque in acta S. Rituum Congregationis referri mandavit.
Datum Romae, die 2 Aprilis, anno Mariali 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. © S.

f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

II

PARISIEN.
CANONIZATIONIS BEATAE ANNAE MARIAE JAVOUHEY, FUNDATRICIS INSTITUTI SORORUM A SANCTO IOSEPH DE CLUNY.
SUPER DUBIO
An signanda sit commissio reassumptionis Causae in casu et ad effectum
de quo agitur.
Beatorum caelitum honoribus die 15 Octobris Anno Sacro 1950 Venerabili Servae Dei Annae Mariae Javouhey, Instituti Sororum a S. Ioseph
de Cluny Fundatrici, in Patriarchali Vaticana Basilica sollemniter decretis, christifideles magis magisque in dies eam tamquam sanctitatis heroidem colere ac invocare perrexerunt eamdemque suprema Sanctorum
corona redimitam exoptant, Deo etiam, ut videtur, sic volente. Novis namque ipsa coruscare coepit prodigiis.
Id testati sunt in suis ad Summum Pontificem missis postulatoriis
litteris Emus Cardinalis Archiepiscopus Parisiensis, Emus Cardinalis
Episcopus Insulensis, Excmi Episcopi Divionensis, Augustodunensis, Cabillonensis et Matisconensis. Quibus universum sese adiunxit Institutum
Sororum a S. Ioseph de Cluny per suam Generalem Moderatricem, una

Sacra Congregatio Rituum

779

cum suo Consilio, Sanctitatem Suam enixe supplicantes ut ad Canonizationem praedictae Beatae procedere benigne dignaretur.
Instante igitur Revmo P. Augustino a Virgine, Ordinis Excalceatorum Ssmae Trinitatis, Causae Postulatore, Emus ac Revmus Dominus
Clemens Micara, Episcopus Veliternus, eiusdem Causae Ponens seu Relator, in Ordinario S. Rituum Congregationis coetu die 26 Ianuarii huius
anni ad Vaticanum habito, dubium proposuit discutiendum : An signanda sit commissio reassumptionis

Causae in casu

et ad

effectum de

quo

agitur. Eminentissimi autem Patres Cardinales, sacris ritibus tuendis
praepositi, post ipsius Cardinalis Ponentis relationem, audito quoque R.
P. D. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, ceterisque servatis
de iure servandis, rescribere consuerunt : Affirmative, seu : Signandam
esse

commissionem

reassumptionis

Causae

Mariae Javouhey, Fundatricis Instituti
si

Sanctissimo

Canonizationis

Sororum

a

S.

Beatae

Ioseph

de

Annae
Cluny,

placuerit.

Beatissimo demum Patri fideli relatione hac de re die subsignata per
Excmum ac Revmum D. Pro-Secretarium Status facta, Sanctitas Sua
Eminentissimorum Patrum sententiam ratam habens,
reassumptionis

Causae

Canonizationis

Beatae

Annae

commissionem

Mariae

Javouhey,

Virginis, manu Sua signare dignata est.
Datum Romae, die 2 Aprilis Anno B. M. V. Sacro 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
h.

iB S.

f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

HI

BERGOMEN.
CANONIZATIONIS BEATAE PAULAE ELISABETH IN SAECULO CONSTANTIAE CERÍOLI
VID. BUZECCHI-TASSIS, FUNDATRICIS INSTITUTI BERGOMENSIS A S. FAMILIA.
SUPER DUBIO
An signanda sit commissio reassumptionis Causae in casu et ad

effectum

de quo agitur.
Beata Paula Elisabeth in omni vitae suae curriculo qua puella, qua
sponsa, qua vidua et mater legifera novi geminique Instituti curandis et
instituendis pueris, parentibus orbatis et derelictis, virtutes omnes heroicum in modum exercuit. Nobilitate stirpis praedita, Divini Redempto-

780

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

ris vestigia persécuta, opificum et agricolarum laboris dignitatem asseruit amabilemque effecit. Eam miraculis claram Pius Papa X I I f. r. die
19 mensis Martii, Anno Sacro 1950, in Beatorum albo recensuit. Ex tunc
vero novensilis Beatae fama ac populorum erga eam pietas magis magisque augescere visa sunt, et Deus plurima beneficia fidelibus Beatam
ipsam invocantibus dilargitur. Quae inter beneficia vulgantur mirae quaedam sanationes. Unde fidelium in optatis est, ut Beata Sanctorum augeatur honoribus.
Enixis itaque precibus Emus Cardinalis Archiepiscopus Bononiensis,
Excmus Archiepiscopus Ravennatensis et Episcopus Cerviensis, Excmi
Episcopi Comaclensis, Laudensis, Faventinus, Ausculanus in Piceno, Fidentinus, Ventimiliensis, Cremensis necnon Excmus Coadiutor Imolensis
et Vicarius Capitularis Bergomensis institerunt, ut Causa Beatae Paulae Elisabeth ad effectum Canonizationis apud Sacram Rituum Congregationem resumatur. Quibus postulationibus Praepositus quoque Generalis Congregationis S. Familiae et Antistita Generalis Instituti Sororum a S. Familia humillimas suas addiderunt preces.
Instante itaque Revmo P. Augustino a Virgine, Ordinis Excalceatorum Ssmae Trinitatis huiusque Causae rite constituto Postulatore, Emus
ac Revmus Dominus Cardinalis Clemens Micara, Episcopus Veliternus,
in Ordinariis S. Rituum Congregationis Comitiis, die 26 Ianuarii anni
huius ad Vaticanum Apostolicum Palatium coactis, sequens dubium discutiendum proposuit: An signanda sit commissio reassumptionis Causae in casu et ad effectum de quo agitur. Et Emi ac Revmi Patres, sacris
ritibus tuendis praepositi, post relationem ipsius Cardinalis Ponentis,
audito quoque R. P. D. Salvatore Natucci, Fidei Promotore Generali, omnibus rite discussis et perpensis, rescribendum censuerunt : Affirmative,
seu

signandam

esse

commissionem

reassumptionis

Causae

Canonizationis

Beatae Paulae Elisabeth in saeculo Constantiae C er ioli Vid. BuzecchiTassis, fundatricis

Instituti

Bergomensis

a

S.

Familia,

si

Sanctissimo

placuerit.
Quibus omnibus Beatissimo Patri D. N. Pio Papae XII per Excmum
ac Revmum Pro-Secretarium Status relatis, Sanctitas Sua sententiam
Emorum Patrum Cardinalium ratam habuit et propria manu signare dignata est commissionem reassumptionis Causae Canonizationis Beatae
Paulae Elisabeth Cerioli Viduae Buzecchi-Tassis die 2 Aprilis 1954.
Datum Romae, die 2 Aprilis Anno B. M. V. Sacro 1954.
C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L.©S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

¡Sacra Congregatio Rituum

781

IV
ROMANA SEU BEJ&GÖMEN.
•CANONIZATIONIS BEATAE TERESIAE EUSTOCHII. YERZERI, VIRGINIS, FUNDATRICIS INSTITUTI FILIARUM SACRATISSIMI CORDIS IESU.
SUPER DUBIO
An signanda sit commissio reassumptionis

Causae in casu et ad effectum

de quo agitur.
Fides, quae est « sperandarum substantia rerum, argumentum non
apparentium » (Hebr. 11, 1), totius vitae Famulae Dei Teresiae Eustochii Verzeri, Instituti Filiarum Saeratissimi Cordis Iesu fundatricis,
quae decimo nono saeculo floruit, fuit fulcrum ac norma. Firmae innixa
fidei divinaque adiuvante gratia, heroicas ipsa exercuit virtutes ac permulta strenue passa est et sustinuit in exsequenda Dei voluntate. Sanctitatis eius fama post mortem percrebrescente confectisque processibus
ordinaria primum, apostolica dein, auctoritate in Romana ac Bergomensi curiis, eam miraculis claram Pius Papa X I I , feliciter regnans, Beatificationis honoribus die 27 Octobris anni 1946 cumulavit.
Crescentem exinde venerationis fervorem conceperunt quotquot novensilem Beatam sive ut Matrem spiritualem, sive ut benefactricem supernam, sive ut potentem divinarum gratiarum habent coluntque fautricem. Cui fidelium pietati ac fiduciae invalescenti Deus respondisse
videtur novis beneficiis, eadem Beata intercedente, concessis, quorum
quaedam veri nominis miraculi praebent speciem.
Quapropter, fidelium interpretes, Emus ac Revmus Cardinalis Ildefonsus Schuster, Mediolanensis archiepiscopus, Emus Cardinalis I. B.
Nasalli-Rocca, piae memoriae, archiepiscopus Bononiensis, Emus Cardinalis A. I. Roncalli, Patriarcha Venetiarum, necnon Excmus H. Bernareggi olim archiepiscopus-episcopus Bergomensis pluresque antistites
aliarum dioecesium et Suprema Antistita Congregationis Filiarum a
S. Corde Iesu postulatorias litteras Sanctitati Suae por rexerunt, ut eiusdem Beatae Teresiae Eustochii Verzeri Causa canonizationis apud Sacrorum Rituum Congregationem resumi queat.
Instante itaque Revmo Domino Salvatore Capoferri, huiusce Causae
legitime constituto Postulatore, in Ordinario S. Rituum Congregationis
coetu die 26 Ianuarii mensis anni huius habito, Emus ac Revmus Do-

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

782

minus

Clemens

Cardinalis Micara,

Ponens seu Eelator,
sit

commissio

Episcopus

Veliternus,

dubium proposuit discutiendum :

reassumptionis

Causae

in

casu

et

ad

Causae

An signanda

effectum

de

quo

agitur. Emi autem et Revmi Patres Cardinales, sacris tuendis ritibus
praepositi, omnibus perpensis, audito quoque R. P. D. Salvatore Catucci, Fidei Promotore Generali, rescribere censuerunt : Affirmative seu
signandam

esse

commissionem

reassumptionis

Causae,

si

Sanctissimo

placuerit.
Facta demum subsignata die Sanctissimo Domino nostro Pio Papae X I I per Excmum ac Revmum D. Pro-Secretarium Status de his
omnibus relatione, Sanctitas Sua rescriptum Emorum Patrum ratum
habuit manuque propria commissionem reassumptionis
Teresiae Eustocliii

Verzeri

signare

benigne

dignata

Causae Beatae

est.

Datum Romae, die 2 Aprilis, anno Mariali 1954.

C. Card. CICOGNANI, Praefectus
L. © S.
f A. Carinci, Archiep. Seleuc, Secretarius

Acta Officiorum,

783

ACTA OFFICIORUM
SECRETARIA

STATUS

Sua Santità Pio XII, nell'Udienza del 16 dicembre 1954 concessa al sottoscritto Sostituto della Segreteria di Stato, si è
degnata di approvare l'unito Statuto della Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la Televisione.
A. Dell'Acqua, Sostituto
S T A T U T O
Articolo 1
E istituita la Pontificia Commissione per la Cinematografìa, la Radio
e la Televisione.
Articolo 2
La Pontifìcia Commissione per la Cinematografìa, la Radio e la Televisione è l'Organo della Santa Sede per lo studio dei problemi del cinema,
della radio e della televisione, che hanno attinenza con la fede e con
la morale.
Articolo 3
La Pontifìcia Commissione per la Cinematografìa, la Radio e la
Televisione ha la funzione : di seguire gli orientamenti dottrinali e gli
atteggiamenti pratici della produzione filmistica e delle trasmissioni
radiofoniche e televisive; di indirizzare l'attività dei cattolici e di
promuovere l'attuazione delle norme direttive, emanate dalla Suprema
Autorità Ecclesiastica.
Articolo 4
La Pontifìcia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la
Televisione è a disposizione dei SS. Dicasteri ed Unici della Santa Sede,
e degli Eccnii Ordinari, per informazioni e per lo studio delle questioni
da loro proposte.
Articolo 5
Al fine di favorire le produzioni e le emissioni conformi allo spirito
cristiano e di preservare i fedeli da quelle moralmente negative, la Pontifìcia Commissione per la Cinematografìa, la Radio e la Televisione si
mantiene in contatto con i Centri Cattolici Cinematografici, Radiofonici
e Televisivi nazionali e con le rispettive Organizzazioni Internazionali

Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

784

(O. O. I. C, U N D A ) , scambiando informazioni, collaborando e valorizzando la loro attività.
Articolo 6
La Pontifìcia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la
Televisione si astiene normalmente da pubblicare giudizi favorevoli o
negativi sui films, o su trasmissioni radiofoniche o televisive rimettendosi, nello spirito delle norme emanate in proposito dalla S. Sede, ai
rispettivi Centri nazionali, promossi dalla sacra Gerarchia nei singoli
paesi.
Articolo 7
La Pontifìcia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la
Televisione è nominata dalla Santa Sede, ed è così composta :
1) Il Presidente, che dura in carica sei anni.
2) Il Consiglio di Presidenza, di cui fanno parte :
a) Membri « ipso iure » :
— l'Assessore della Suprema S. Congregazione del Sant'Offizio;
— l'Assessore della S. Congregazione Concistoriale;

«-

— l'Assessore della S. Congregazione per la Chiesa Orientale;
— Il Segretario della S. Congregazione del Concilio;
— il Segretario della S. Congregazione dei Religiosi;
— il Segretario della S. Congregazione de Propaganda Fide;
— il Segretario della S. Congregazione dei Seminari e delle
Università degli Studi;
— Il Sostituto della Segreteria di Stato di Sua Santità.
b) Quattro Membri, al massimo, di libera scelta della Santa Sede.
3) Il Comitato Esecutivo, che è formato come segue :
il Presidente della Commissione ;
— un Segretario Esecutivo;
— tre o più Consulenti, tra i quali è annoverato « de iure » il
Direttore della Radio Vaticana;
— un Collegio di Esperti, con tre Sezioni : cinematografica, radiofonica e televisiva.
I Membri del Comitato Esecutivo durano in carica quattro anni.
Articolo 8
La Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la
Televisione ha la sua sede nella Città del Vaticano.
Disposizione

finale

Con la pubblicazione del presente Statuto negli « Acta Apostolicae
Sedis », la Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e
la Televisione subentra alla Pontificia Commissione per la Cinematografia.

An.

et

vol.

31 Decembris 1954

XXXXVI

(Ser. I I , v. X X I ) - N . 1 8

ACTA APOSTOLICAE SEDIS
COMMENTARIUM

OFFICIALE

I
INDEX GENERALIS ACTORUM
(AN. ET VOL. X X X X V I — SER. I I , v. X X I )

I -

ACTA

PII

PP.

II

XII

EPISTULA ENCYCLICA, 3 3 7 .

Decretum, 1 4 2 .

EPISTULA APOSTOLICA, 5 1 3 .

Monitum, 6 4 .

CONSTITUTIONES APOSTOLICAE, 3 3 , 8 1 ,
193, 241,
689, 753.

385,

465,

518,

561,

476,

Proscriptio librorum, 2 5 , 6 3 , 2 2 3 .
Notificatio, 6 4 .

LITTERAE APOSTOLICAE, 4 3 , 8 9 , 1 3 8 ,
363, 395,

CONGREGATIONUM

SUPREMA SACRA CONGREGATIO S. OFFICII:

LITTERAE ENCYCLICAE, 1 6 1 , 6 2 5 .

129,
641,

- A C T A SS.

575,

650,

698,

758.

IN SOLEMNIBUS CANONIZATIONIBUS, 3 0 6
357.

SACRA CONGREGATIO CONSISTORIALIS:
Decreta, 2 7 , 6 5 , 1 4 3 , 2 2 4 , 4 1 4 ,
502,

606.

Normae et facultates, 2 4 8 , 4 1 5 .

MOTU PROPRIO, 8 8 .

Provisiones

ecclesiarum,

25,

146,

CHIROGRAPHUS, 3 9 9 .

229, 419, 548, 687, 774.

EPISTULAE, 1 7 , 9 4 , 1 4 0 , 2 0 0 , 3 1 8 , 3 6 5 ,

Designatio Tribunalis pro appellatione, 4 2 0 .

400, 481, 524, 652, 700, 760.

ADHORTATIO, 1 8 .

SACRA CONGREGATIO CONCILII:

ALLOCUTIONES, 4 4 , 2 1 4 , 3 0 7 , 3 5 8 , 4 0 3 ,
491, 529, 577, 658, 712.

NUNTII RADIOPHONICI, 5, 5 6 , 9 5 , 2 1 2 ,
324,
768.

369,

404,

495,

540,

677,

718,

SOLEMNES CONVENTIONES, 4 3 3 .

Epistula, 4 5 8 .
Indultum ab abstinentia, 1 0 4 , 7 7 5 .
SACRA CONGREGATIO DE PROPAGANDA
FIDE:
Decreta, 1 4 8 , 4 2 1 , 4 6 1 , 5 5 0 .

SACRA CONSISTORIA, 2 8 9 .

Provisiones Ecclesiarum, 6 7 , 4 2 2 .

ORATIONES, 2 2 1 , 5 0 1 , 6 6 5 .

Nominationes, 6 8 , 4 2 3 , 5 5 1 .

5 0 - A C T A , vol. X X I , n . 18. — 31-12-1954.

Index

786

SACRA

CONGREGATIO

generalis

IV

RITUUM:

Decreta, 68, 104.

CONGREGATIO

ECCLESIASTICIS

PRO

NEGOTIIS

EXTRAORDINARIIS:

Decretum, 115.
SACRA
ET

CONGREGATIO
STUDIORUM

-

SECRETARIA

Decreta in causis beatificationis et
canonizationis Servorum Dei,
30,
107, 231, 330, 373, 509, 608, 732,
776.
SACRA

actorum

DE

SEMINARIIS

UNIVERSITATIBUS:

Decreta, 149, 744.

ACTA

OFFICIORUM

STATUS:

Statuta, 78, 783.
Rescriptum Pontificium, 614.

Diarium Romanae Curiae:
Audientiae sollemniores,
427, 616.
Sacra Congregatio
238, 464, 748.

80,

377,

Rituum,

118,

Sacra Congregatio Concilii: Edictum, 80.
Tribunal Supr. Signaturae Apostolicae: Edictum, 432.

III
SACRA

-

ACTA

TRIBUNALIUM

PAENITENTIARIA

APOSTOLICA:

Decreta, 73, 552.

Cancellaria Apostólica: Nominatio,
239.
Officium Praefecti Cubiculi Secreti
Pontificis: Nominationes, 240.
SECRETARIA

SACRA

ROMANA

ROTA:

Sententiae et decreta, 253.
Citationes edictales, 74, 117, 192,
236, 424, 463, 746.

STATUS:

Nominationes*, 80, 119, 151, 239,
377, 428, 511, 553, 616, 749.
Necrologia,
752.

128,

240,

464,

560,

* Ad maius inquirentium commodum haec ponitur distincta recensio :
PP. Cardinalibus concreditae Protectoriae : 1.51, 152, 239, 511, 512.
Consultores deputati: 80, 240, 377, 428, 616, 749,
Officiales renuntiati : In S. C. S. Officii, 80, 616; In S. C. Consistoriali, 240; In
S. C. Concilii, 152; In S. C. Rituum, 151; In Trib. Sign. Apost., 152, 428, 512; In Cancelleria Apost., 239; In Trib. S. R. Rotae, 428, 511; In Nuntiaturis Apost., 151, 511; In
Delegat. Apost., 511, In Commiss Pont. pro interpret. authentica C. I. C, 152; In
Familia Pont., 240.
Episcopi adsistentes Solio : 119, 152, 377, 428 , 512, 553, 616, 749.
Protonotarii Apostolici ad instar. : 119, 152, 378, 553, 616, 749.
Praelati Domestici : 119, 152, 378, 554, 617, 749.
Cubicularii secreti supra numerum : 121, 154, 381, 557, 618, 752.
Cubicularii secreti ab ense et lacerna s. n. : 156, 560, 752
Cubicularii honoris in habitu : 122, 156, 383, 752.
Cubicularii honoris extra Urbem: 156.
»
Cubicularii honoris ab ense et lacerna s. n : 122. 156, 383.
Cappellani secreti de num,, et honoris : 156, 240.
Cappellani honoris extra Urbem: 157, 3S3.
Ex supremo ordine Militiae D. N. I. C: 157, 383.
Ex ordine Piano : Gran Croce cl. civ., 122, 383, 61.8. Comm. con Placca, 122. Placca,
157. Comm., 157, 383. Cav., 157, 383.
Ex ordine S. Gregorii Magni: Gran Croce ci civ.: 122, 157, 384, 618. Comm. con
Placca ci. civ., 122, 157, 384, 512, 618. Comm. con Placca cl. mil., 123, 619. Placca ci.
civ., 123, .157, 619. Comm. cl. civ., 123, 157, 384, 619. Comm. cl. mil., 158, 384, 620.
Cav. cl. civ., 124, 158, 384, 428, 620. Cav. cl. mil., 430.
Ex ordine S. Silvestri Papae : Gran Croce, 124, 159, 430. Comm. con Placca, 125,
159, 430, 622. Placca, 125. Comm., 125, 160, 430, 622. Cav.. 127, 160, 431, 623.

il ^
INDEX.

DOCUMENTORUM

CHRONOLOGICO ORDINE DIGESTUS
I - ACTA PII PP. X I I

I

1954

Mart.

25

Oct.

11

-

Iunii

5

PAG.

Iulii

25

7

EPISTULA

ENCYCLICA

-

EPISTULA

APOSTOLICA

Quamquam. - Ad Revmum Ferdinandum Urquia, Abbatem
Generalem
Congregationis Ss. Salvatoris Lateranensis;
Revmum Gebardum Koberger, Abbatem Generalem Congregationis Canonicorum Regularium Lateranensium Austriacae; Revmum Angelinum Lovey, Abbatem Praepositum
Congregationis Ss. Nicolai et Bernardi Montis Iovis; Excmum
P. D. Ludovicum Haller, Ep. tit, Bethlemitanum, Supremum Moderatorem Congregationis Helveticae a S. Mauritio
Agaumensi; Revmum Engelbertum Eberhard, Moderatorem
Generalem Ordinis Fratrum Eremitarum S. Augustini;
Revmum Eugenium Ayape a S. Augustino, Moderatorem
Generalem Ordinis Recollectorum S. Augustini; Revmum
Raimundum G. M. a Ss. Sacramento, Moderatorem Generalem Ordinis Fratrum Eremitarum Discalceatorum S. Augustini: sexto decimo volvente saeculo ab ortu S. Augustini
Episcopi, Ecclesiae Doctoris
513
IV

1 9 5 3 Maii

-

Ecclesiae fastos. - Ad Venerabiles Fratres Britanniae, Germaniae,
Austriae, Galliae, Belgicae et Hollandiae Archiepiscopos,
Episcopos aliosque locorum Ordinarios, pacem et communionem cum Apostolica Sede habentes: duodecimo exeunte
saeculo a piissimo S. Bonifatii Episcopi et Martyris obitu. 3 3 7
III

1954

ENCYCLICAE

Saera virginitas. - Ad Venerabiles Fratres Patriarchas, Archiepiscopos, Episcopos aliosque locorum Ordinarios pacem et
communionem cum Apostolica Sede habentes: de Sacra
Virginitate
161
Ad Caeli Reginam. - Ad Venerabiles Fratres Patriarchas, Archiepiscopos, Episcopos aliosque locorum Ordinarios pacem et
communionem cum Apostolica Sede habentes: de Regali
Beatae Mariae Virginis dignitate eiusque festo instituendo. 6 2 5
I

1954

LITTERAE

-

CONSTITUTIONES

APOSTOLICAE

D E M E R U (Meruensis). Progreditur continenter. - Apostolica
Praefectura de Meru, in Africa Orientali Britannica, ad
dignitatem provehitur dioecesis, « Meruensis » appellandae.

33

Index

788

1953

Iunii

documentorum

chronologico

ordine

digestus

4

A L E P P E N S I S (Berytensis). Solent caeli.. - E x territorio Apostolici Vicariatus Aleppensis certa pars detrahitur, quae in
Vicariatum Apostolicum redigitur, « Berytensis » nomine
appellandum
J O S E N S I S . Praeclara Christi. - Apostolica Praefectura de Jos

»

»

29

»

»

»

40

»

»

Aug.

5

U R B I S (Basilicae S. Mariae Maioris). Hispaniarum fidelitas. Certae statuuntur normae ab Hispanica Natione et a Canononieorum Collegio ad S. Mariae Maioris, in alma Urbe,
servandae
193

»

Sept.

19

»

»

»

D E I N D I A . Mutant res. - Novus Ecclesiasticarum Provinciarum
status in Indica regione definitur
. .
83
G O A N A E E T D A M A N E N S I S - P O O N E N S I S (Belgaumensis). Summa
illa. - Ex distractis territoriis a Goana et Damanensis archidioecesi atque a Poonensi dioecesi, nova constituitur Cathedralis Sedes, « Belgaumensis » appellanda, quae saeculari indico clero committitur
129

»

»

25

S. D O M I N I C I (S. Iacobi Equitum - Vegensis - S. Ioannis Maguanensis). Si magna. - Ex archidioecesi S. Dominici quaedam
territoria distrahuntur ex quibus duae novae dioeceses fiunt:
S. Iacobi Equitum et Vegensis appellandae; et una praelatura
« nullius dioecesis »: S. Ioannis Maguanensis. Eadem archidioecesis ad dignitatem Metropolitanae Ecclesiae evehitur

132

»

Oct.

22

H I S P A L E N S I S (Huelvensis). Laetamur vehementer. - A b Hispalensi archidioecesi quaedam provincia separatur, quae in
novae dioecesis formam redigitur, « Huelvensis » appellandae

135

31

MAN

AQUÉN sie. Est Collegium Canonicorum. - In metropolitano
templo cathedralis ecclesiae Manaquensis Collegium Canonicorum constituitur

197

»

Nov.

16

D E N A P O (de Aguarico). - Ex quo tempore. - A b Apostolico Vicariatu de Napo ea regio distrahitur quae vulgo Canton Aguarico nominatur, exque ea nova Apostolica Praefectura fit,
« d e Aguarico » appellanda

243

»

»

21

»

Dec.

31

1954

Ian.

17

»

»

»

»

Febr.

»

»

25

11

K A D U N A Ë N S I S . Magno gaudio. - Apostolica Praefectura de
Kaduna ad dioecesis dignitatem evehitur mutatis finibus.

38

»

»

»

ad dignitatem dioecesis evehitur mutatis finibus et nomine.
S U E C I A E (Holmiae). Profecit valde. - Apostolicus Vicariatus
Sueciae ad dignitatem provehitur dioecesis, cui nomen
inditum « Holmia »

36

N I C T H E R O Y E N S I S . - Sancta mater Ecclesia. - In dioecesi Nictheroyensi Collegium Canonicorum constituitur
T E L L I C H E R R I E N S I S . Ad Christi Ecclesiam. - In Malabarica
regione nova erigitur dioecesis, nomine « Tellicherriensis »,
ritus chaldaici Malabarensium, et metropolitanae ecclesiae

245

Ernakulamensi suffraganea constituitur
385
B A B Y L O N E N S I S CHALDAEORUM (Basrensis Chaldaeorum). Christi
Ecclesia. - E Babylonensis Chaldaeorum et patriarchali
dioecesi quaedam territoria separantur quibus nova archidioecesis efficitur, Basrensis Chaldaeorum appellanda . . .
388
P I S T O R I E N S I E T P R A T E N S I S . Clerus populusque: Pistoriensis et Pratensis, aeque principaliter ac
unitae, in vicem separantur

Ecclesiae
perpetuo

L I N G A Y E N S I S (Lingayensis - Dagupanensis). Exitio sum bellum.
- Sedes et cathedra Lingayensis ecclesiae ab urbe Lingayen
ad Dagupan urbem transferuntur, cui ecclesiae nomen inditiir
« Lingayensis-Dagupanensis »
21

81

M A R Ï A N N H I L L E N S I S (Umzimkuluensis). Cum in Africa Meridio-

390

392

Index

1954

Febr.

digestus

789

465

468

OUIDAHENSIS (Portus Novi). Qui universum. - A b Apostolico
Ouidahensi Vicariatu quaedam territorii pars seiungitur,
ex qua novus efficitur Vicariatus Apostolicus « Portus Novi »
uuncupandus

470

D E TUMACO (Guapiensis). Quemadmodum providus. - A b A p o stolica Praefectura de Tumaco quaedam separatur regio,
ex qua nova efficitur Praefectura Apostolica, Guapiensis
appellanda

472

MANIZALENSIS. Ob arduum. - In Columbiana Republica nova
erigitur ecclesiastica provincia, quae, a Manizalensi episcopali sede, ad metropolitanae ecclesiae gradum et dignitatem evehenda, Manizalensis nuncupabitur

641

CIVITATIS BOLIVARENSIS (Barcinonensis in Venezuela). Summa
Dei. - Ex dioecesi Civitatis Bolivarensis quaedam territorii
pars distrahitur qua nova efficitur dioecesis, « Barcinonensis in Venezuela » appellanda

561

BARQUISIMETENSIS-CALABOCENSIS (Guanarensis). Ex quo tempore. - Territoriis dioecesium Barquisimetensis et Calabocensis dismembratis, nova erigitur dioecesis. « Guanarensis »
nuncupanda

564

CALABOCENSIS - S. CHRISTOPHORI IN VENEZUELA (S. Ferdinandi
Apurensis). Providentissime Redemptoris. - A dioecesibus
Calabocensi et S. Christophori in Venezuela pars separatur
et in novam erigitur Praelaturam « nullius dioecesis », quae
S. Ferdinandi Apurensis nuncupabitur

643

HOLLANDIAE. Sicuti sollers. - Apostolica Praefectura Hollandiae in gradum et dignitatem Apostolici Vicariatus eiusdem
nominis evehitur

474

OUHAIGOUYAKNSIS (Kuduguensis). Quemadmodum. - Apostolica Praefectura Ouhaigouyaënsis in gradum et dignitatem
Apostolici Vicariatus evehitur, Kuduguensis posthac appellandi. .

518

PONTIANAK (de Ketapang). Quandoquidem. - Ab Apostolico Vicariatu de Pontianak quaedam territoria separantur
ex quibus nova Apostolica Praefectura de Ketapang conditur

520

B A N G U E N S I S (Bangassuensis). Cum pro certo. - Ab Apostolico
Banguensis Vicariatu quaedam territorii pars separatur ex
qua nova efficitur Praefectura Apostolica, « Bangassuensis »
nuncupanda

646

29

K I S U M U E N S I S (Eldoretensis). - Quae ad christifidelium. - Kisumuensis dioecesis diviso territorio, nova Praefectura A p o stolica « Eldoretensis » constituitur

241

29

M A R D E N S I S ARMENORUM (Bagdadensis Armenorum), Ex quo
tempore. - Ex archidioecesi Mardensi Armenorum quaedam
regio separatur, quae in novae archidioecesis formam redigitur, « Bagdadensis Armenorum » appellandae

753

10

14

DE

Iunii

ordine

HIERACENSIS (Hieracensis-Locrensis). Urgente Christi voce. Sedes et cathedra episcopalis dioecesis Hieracensis in Locros
urbem transferuntur; eadem dioecesis mutato nomine Hieracensis-Locrensis appellabitur

22

Iunii

1954

chronologico

noli. - Ex dioecesi Mariannhillensi quaedam territoria distrahantur, quibus nova dioecesis efficitur, Umzimkuluensis
appellanda . . . .

Apr.

Maii

documentorum

MARDENSIS
ARMENORUM (Kamechliensis Armenorum). Cum
Summus Deus. - Ex Archidioecesi Mardensi Armenorum

Index documentorum chronologico ordine digestus

790

PAG.

1954 Iulii

18

Aug.

15

quadam distraeta Regione, nova constituitur dioecesis,
« Kamechliensis Armenorum » appellanda
A C H E R U N T I N A E T M A T E R A N E N S I S (Acheruntina-Materanensis)
Acherontia. - Metropolitanae archidioeceses Acheruntina
et Materanensis, aeque principaliter ac perpetuo unitae, in
vicem separantur
HTTELVENSIS. Cum sit proprium.- In cathedrali templo Huelvensi Canonicorum Collegium constituitur
I A B A L P U R E N S I S . Qui genus hominum. - Apostolica Praefectura.
Iabalpurensis, in Indica regione, ad gradum evehitur dioecesis, iisdem finibus ac nomine servatis
M A R O Q U I E N S I S - G H A R D A I E N S I S I N SAHARA (De Sahara Hispanico
et de Ifnj). Summi Dei voluntate. - Ab Apostolicis Vicariatibus Maroquiensi et G-hardaiensi in Sahara quaedam separantur territoria, quibus nova efficitur Praefectura Apostolica « de Sahara Hispanico et de Ifni » nuncupanda . .
D E J H A N S I (Ihansiensis). In Apostolica Praefectura. - Apostolica Praefectura de Jhansi ad dignitatem dioecesis evehitur,
quibusdam territoriis additis
S. P A U L I I N B R A S I L I A (S. Andreae in Brasilia). Archidioecesis
S. Pauli. — Ab Archidioecesi S. Pauli in Brasilia quaedam
regio separatur et in novae dioecesis formam redigitur, quae
S. Andreae in Brasilia vocabitur
D E « M I S S I O N E GALLIAE ». Omnium ecclesiarum. - E Senonensi
archidioecesi territorium paroeciae de « Pontigny » distrahitur idemque in Praelaturam nullius, cui nomen Missio Galliae seu Pontiniacensis, erigitur et constituitur
V

1950

1951

1953

Iunii

10

Ian.

26

Dec.

17

Mart.

Iulii

14
23

-

LITTERAE

753

522
648

689

694

691

695

567

APOSTOLICAE

Sacrata Templa. - Cathedrale Templum dioecesis S. Claudii
honoribus Basilicae Minoris insignitur
Quamvis omnia. - Ecclesia « Dominae Nostrae » titulo Nativitatis B. Mariae V. dedicata et Dolae Sequanorum intra fines
dioecesis Sancti Claudii exstans privilegiis Basilicae Minoris honestatur
In huius aetatis. - Beata Maria Virgo, titulo adiecto « Patrona
Indiae », in Caelestem Patronam Nationis Indicae eligitur
Almam Deiparam. - In « Primariam » erigitur Pia Unio Excubiarum honoris Sacratissimi et Immaculati Cordis Beatae
Mariae Virginis vulgo « Ehrenwache des heiligsten Herzens
Maria », in archidioecesi Monacensi constituta, eiusdemque
statuta confirmantur
Quae antiquitate. - Basilicae minoris honoribus ac privilegiis
afficitur paroecialis Ecclesia Sancti Severini, Episcopi, in
Urbe et Archidioecesi Coloniensi exstans
Ad Eomanam viam Aemiliam. - Basilicae Minoris honoribus
ac privilegiis cumulatur Bronensis ecclesia paroecialis et
collegialis, intra Derthonensis dioecesis fines posita . . .
Quae intemerata. - S. Maria Goretti, V. M., altera Patrona constituitur civitatis Neptunii, Albanensis Dioecesis . . . .
Fidei testimonia. - Titulus ac privilegia Basilicae Minoris ecclesiae cathedrali dioecesis et urbis Celsonensis conferuntur .
Ad Evangelii. - Ordinis Fratrum Minorum Constitutiones
approbantur et confirmantur
Quae religione. - Ad titulum et dignitatem Basilicae Minoris

395

396
398

363

89

43
90
476
91

Index documentorum chronologico ordine digestus

791
PAG.

evehitur paroecialis Ecclesia B. Mariae V. a Guadalupe in
urbe et Archidioecesi Sanctae Fidei in Argentina . . . .
1953 Sept. 18 Angustis templis. - Cathedrale templum Minoricense Basilicae
Minoris titulo ac privilegiis cohonestatur
»
Oct.
16 Quam omnes gentes. - Ecclesia in honorem B. Mariae V. a Visitatione, in oppido Werla intra fines Paderbornensis archidioecesis consecrata, Basilicis Minoribus accensetur . . .
»
Nov.
17 Quae mortalibus. - Beata Maria V. «a Praesentatione» urbis
et archidioecesis Natale nsis praecipua Patrona confirmatur
»
Dec.
8 Sideribus receptae. - Ecclesia Cathedralis Covingtonensis titulo
Basilicae Minoris condecoratur
1954 Mart.
6 Egregium religionis. - Ad dignitatem et honorem Basilicae Minoris evehitur cathedralis ecclesia Nolana
»
»
17 Decus urbis Bononiae. - Titulus ac privilegia Basilicae Minoris
conferuntur ecclesiae Bononiensi B. Mariae V. sacrae,
Ordini Servorum Mariae concreditae
»
Apr.
23 Marianne religionis. - Ecclesia B. Mariae V . , vulgo « delia
Ghiara » appellata, in urbe Eegio Lepidi, Regiensis in Aemilia dioecesis intra fines exstans, titulo Basilicae Minoris
ornatur
»
Sept. 12 Viam vitae. - Beata Maria V . , «De Ponte» appellata, Patrona
caelestis aeque principalis cum S. Iuvenale civitatis ac
dioecesis Narniensis declaratur
VI

1954

Maii

29

»

Iunii

12

-

IN

SOLLEMNIBUS

1953

Dec.

25

-

MOTU

477

479

139
576

650

698

758

CANONIZATIONIBUS

Beati Pii Papae X, in platea S. Petri ad valvas Basilicae Vaticanae peracta
Beatorum Petri Aloisii Chanel, Martyris, Gasparis Del Bufalo,
Iosephi Pignatelli, Dominici Savio, Confessorum, et Beatae
Mariae Crucifixae Di Rosa, Virginis, in platea S. Petri ad
valvas Basilicae Vaticanae peracta
VII

138

306

357

PROPRIO

Quaedam verba expunguntur in can. 2319 § 1, 1°

88

VIII - CHIROGRAPHUS
1954

Maii

30

Sedes Pontificii Instituti Biblici ampliatur
IX

1953

»

1954

-

399

EPISTULAE

Aug. 11 Von dem auj schlussreichen. - Ad praeclaros Guilelmum Nowotny et Victorem Buchgrabe atque Bertham Koref, Praesides Sodalitatis Docentium Catholicorum totius Austriae:
ob duodena lustra fauste revoluta ab eadem Sodalitate
condita
Nov.
16 A Vheure où la noble. - Ad Excmum Virum Paulum Magloire,
Praesidem Haitianae Reipublicae, ob centum et quinquaginta elapsos annos ab eadem Republica sui pieni iuris
effecta
Febr.
11 Cum hodie quintus. - Ad Illustrem et Honorabilem Virum Aloisium Einaudi, Italorum Reipublicae Praesidem, ob quina
lustra ab inita sollemni Conventione inter Apostolicam
Sedem et Italorum Nationem

200

17

94

Index

792
1954

Mart.

»

»

7

13

documentorum

chronologico

ordine

digestus

Mariali hoc vertente anno. - Ad E m u m P. D. Alfridum Ildefonsum tit. Sanctorum Silvestri et Martini ad Montes-S. R. E.
Presb. Cardinalem Schuster, Archiepiscopum Mediolanensem, decem lustra ab inito sacerdotio et quina a suscepto
cardinalatu atque episcopatu feliciter implentem . . . .
Summa Bei. - Ad E m u m P. D. Emmanuelem tit. Sancti Lau-

140

rentii in Lucina S. R. E. Presb. Cardinalem Arteaga y Betancourt, Archiepiscopum S. Christophori de Habana,
»

»

25

»

» "

31

»

Apr.

3

»

»

»

»

»

6

»

»

15

»

»

»

»

»

»

Maii

1

»

»

»

»

24

4

25

quinquagesimum sacerdotii annum implentem
Seraphici Patriarchae. - Ad Revmum P. Victorium M. Costantini, Ordinis Fratrum Minorum Conventualium Ministrum
G-eneralem: septimo exacto saeculo a consecratione templi
in urbe Asisinate S. Francisco dicati itemque insigniti duobus elapsis saeculis privilegio Basilicae Patriarchalis et

201

Cappellae Papalis
Procuratores generales. - Ad E m u m P. D. Valerium S. R. E.
Presb. Cardinalem Valeri, Praefectum S. Consilii Religiosis
Ordinibus ac Sodalitatibus Praepositum: de aptiore ratione
ad iuventutem a Sodalibus Religiosis rite instituendam .
Eruditionis et virtutis. - Ad E x c m u m P. D. Iosephum Piazzi,
Episcopum Bergomensem, saeculo exeunte ab obitu Cardinalis Angeli Mai

318

205

Delectationem sane. - Ad E x c m u m P. D. G-eraldum Patricium
0 ' H a r a , Archiepiscopum-Episcopum Savannensem-Atlantensem, Nuntium Apostolicum in Hibernia, quina Episcopatus lustra implentem

321

202

Septimo exeunte saeculo. - Ad E m u m P. D. Georgium tit. Sancti
Bernardi ad Thermas S. R. E. Presb. Cardinalem Grente,
Archiepiscopum-Episcopum Cenomanensem, ob sacra sollemnia peragenda septimo exeunte saeculo a cathedralis
templi erectione
Tibi quum immineret. - Ad E x c m u m P. D. Iosephum V I I Ghanima, Babylonensem Chaldaeorum Patriarcham, quinquaginta sacerdotii annos expleturum
Pergrata sane. - Ad E x c m u m P. D. Ioannem Costantini, Archiepiscopum tit. Colossensem, eundemque Praesidem Pontificii Consilii Primarii Sacrae Arti in Italia moderandae,
quinta lustra ab inito episcopatu impleturum
Proximo Maio mense. - Ad E m u m P. D. Antonium tit. Sancti
Laurentii in Panisperna S. R. E. Presb. Cardinalem Caggiano, Episcopum Rosariensem, quem Legatum deligit
ad Marialem Conventum e tota Argentina Republica Catamarcae habendum
Quod, oficiosis. - Ad E x c m u m P. D. Demetrium Moscato,
Archiepiscopum Salernitanum, ob sollemnia in honorem
S. Matthaei Apostoli et Evangelistae, cuius sepulcrum salernitani religiose per decem saecula venerantur
Periucundo animo. - Ad E m u m P. D. Clementem Aemilium
tit. Sanctae Balbinae S. R. E. Presb. Cardinalem Roques
Archiepiscopum Rhedonensem, Dolensem et Sancti Maclovii,
decem a suscepto sacerdotio lustra et quina ab inito Episcopatu celebraturum
Ineundo admodum. - Ad E m u m P. D. Emmanuelem tit. Sanctorum Marcellini et Petri S. R. E. Presb. Cardinalem Gonçalves Cerejeira, Patriarcham Lisbonensem, quem Legatum deligit ad Congressum Marialem e tota Lusitania,

207

208

209

322

210

323

Index

documentorum

chronologico

ordine

digestus

Augustae Braearum ad Sanctuarium « M o n t e do Sameiro »
celebrandum .. . . . . . . . . '.. .

365

366

1954

Iunii

13

Auspicato sane contingat. - Ad E m u m P. D. Petrum tit. SS. Trinitatis in Monte Pincio S. R. E. Presb. Cardinalem G-erlier,
Archiepiscopum Lugdunensem et Viennensem Allobrogum, quem Legatum renuntiat ad Marialem Conventum
e tota Gallia Lugduni celebrandum

«

»

21

Exuente hoc mense. - Ad E m u m P. D. Franciscum tit. Sanctae
Mariae in Vallicella S. R. E. Presb. Cardinalem Borgongini
Duca, quinque episcopatus lustra expleatem
Peculiari animi. - Ad E m u m P. D. Mauritium tit. Sanctae
Mariae de Pace S. R. E. Presb. Cardinalem Feltin,archiepiscopum Parisiensem, quem Legatum mittit ad consecrationem Basilicae Sanctae Teresiae a Iesu Infante, Lexovii
erectae

30

»

»

Iulii

»

••> »

»

793

367

402

2

Permagnus profecto. - Ad E m u m P. D. Valerium tit. S. Silvestri in Capite S. R. E. Presb. Cardinalem Valeri, Praefectum
S. Congregationis de Religiosis, quem Legatum mittit ad
Conventum Marialem e tota Canadensi regione ad Sanctuarium B. Mariae V. indictum, « Cap-de-la-Madeleine » nuncupatum, in Trifluvianensi dioecesi

481

14

We have leamed. - Ad clarum virum Ioannem M. Hayes, Praesidem Sodalitatis « Muintir na tire », ob Conventum Agricolarum Catholicorum Hiberniae in urbe « Roscrea » indictum
'

488

En ouvrant. - Ad egregium virum Carolum Flory, Praesidem
Coetus Conventibus Catholicorum « Semaines Sociales »
in Gallia apparandis.
16 Non sine peculiari. - Ad E m u m P. D. Petrum tit. SS. Trinitatis
in Monte Pincio S. R. E. Presb. Cardinalem Gerlier, archiepiscopum Lugdunensem et Viennensem Allobrogum, quina
episcopatus lustra celebraturum

482

»

»

»

»

»

Iucundum admodum. - Ad E m u m P. D. Angelum Iosephum
tit. Sanctae Priscae S. R. E. Presb. Cardinalem Roncalli,
Venetiarum Patriarcham, decem ab inito sacerdotio lustra
implentem

489

»

»

30

Quarto volvente saeculo. - Ad E m u m P. D. Adeodatum Ioannem
Episcopiim Sabinen, et Mandelen. S. R. E. Cardinalem
Piazza, Sacrae Congregationis Consistorialis a Secretis,
quem Legatum mittit ad Conventum Marialem e tota Brasilia in urbe Sancto Paulo indictum

524

»

Aug.

13

La piedad. - Ad E x c m u m P. D. Iosephum Clementem Maurer,
Archiepiscopum Sucrensem, ob Conventum Marialem e
tota Bolivia in Sucrensi urbe indictum

25

»

Sept.

18

Celebranti. - Ad E m u m P. D. Caietanum tit. Sanctae Caeciliae
S. R. E. Presb. Cardinalem Cicognani, S. Congregationis
Sacrorum Rituum Praefectum, ab inito sacerdotio quinquagesimum annum implentem

528

24

Ineunte mense proximo. - Ad E m u m P. D. Henricum tit. S. Petri
in, Monte Aureo S. R. E. Presb. Cardinalem Pia y Deniel,
Archiepiscopum Toletanum, qui Legatus deligitur ad Conventum Marialem e tota Hispania, Caesaraugustae indictum

652

30

Proximo Octobri mense. - Ad E m u m P. D. Angelum Iosephum
tit. S. Priscae S. R. E. Presb. Cardinalem Roncalli, Venetiarum Patriarcham, quem Legatum mittit ad Marialem

»

»

»

»

400

Index

794

documentorum

Conventum
dictum

e

chronologico

ordine

digestus

tota Libani natione in

Berytensi urbe in653

1954

Oct.

18

Je me suis élevée. - Ad Excmos P P . D D . Antistites Sacros et
christifideles Libanensis nationis, ob Conventum Marialem
in Berytensi urbe indictum

654

»

»

30

Superiore anno. - Ad E m u m P. D. Emmanuelem tit. Sanctorum Marcellini et Petri S. R. E. Presb. Cardinalem Gonçalves Cerejeira, Patriarcham Lisbonensem, quinque ab
inito Patriarchatu atque Cardinalatu lustra peracturum . .

657

Philippinae insulae. - Ad E m u m P. D. Fernandum tit. S. Augustini S. R. E. Presb. Cardinalem Quiroga y Palacios, Archiepiscopum Compostellanum, qui Legatus mittitur ad Marialem Conventum ex Insulis Philippinis in urbe Manilensi
cogendum

700

8

Peruvianae nationi. - Ad E m u m P. D. Fridericum, S. R. E.
Cardinalem Tedeschini, Episcopum Tusculanum, Patriarchalis Basilicae Vaticanae Archipresbyterum, Sacri Consilii
Petrianae Fabricae Praefectum eundemque Summi Pontificis Datarium, qui ad Conventum Eucharisticum et Marianum, e tota Peruviana natione L i m a e habendum, Legatus mittitur

701

11

It is with a full heart. - Ad Excmos Sacrorum Antistites et ad
Missionales totius Nigeriae ob Marialem Conventum ab ipsis
celebrandum, cui Legatus mittitur Emus P. D. Iacobus
Franciscus «tit. S. Anastasiae Presb. Cardinalis Me Intyre,
Archiepiscopus Angelorum in California

702

»

»

Nov.

»

»

»

4

»

»

14

Cum percepimus. - Ad Revmum P. Me Cabe Patritium, Missionalium a SS. Corde Iesu Supremum moderatorem, ob
vertens saeculum a b eadem Congregatione condita . . . .

760

»

»

16

Columbiana Christi fideles. - Ad E m u m P. D. Chrysantum tit.
Sanctorum Cosmae et Damiani S. R. E. Presb. Cardinalem
Luque, Archiepiscopum Bogotensem, quem Legatum deligit
ad Marianum Conventum e tota Columbia in Bogotensi
urbe indictum

705

»

»

17

Certiores. - Ad E x c m u m P. D. Dellepiane Ioannem, Archiepiscopum tit. Stauropolitanum, Nuntium in Austria A p o stolicum, annum vicesimumquintum a suscepto episcopatu
explentem

761

In latissimis Indiae Orientalis. - Ad E m u m P. D. Valerianum
tit. S. Mariae in via Lata S. R. E. Presb. Cardinalem Gracias, Archiepiscopum Bombayensem, Legatum delectum
ad Marialem Conventum e regionibus Indiae Orientalis in
urbe Bombayensi celebrandum

706

Explenti feliciter. - Ad E x c m u m P. D. Giobbe Paulum, Archiepiscopum tit. Ptolemaidensem in Thebaide, Nuntium-Internuntium in Hollandia Apostolicum, dena lustra sacerdotii
implentem

762

»

»

»

»

18

20

tt

»

»

21

Peropportunum videtur. - Ad E m u m P. D. Paulum Aemilium
tit. S. Mariae Angelorum in Thermis Presb. Cardinalem
Léger, Archiepiscopum Marianopolitanum, quem Legatum
mittit ad sollemnia in exitu Anni Mariani Lapurdi adMassabiellense Specus B. V. Mariae Immaculatae celebranda . .

707

»

».

28

Cum Marialis Annus. - Ad E m u m P. D. Clementem S. R. E.
Cardinalem Micara, Episcopum Veliternum eumdemque
Summi Pontificis in Urbe Vicarium: ob felicem ac salutarem exitum Anni Marialis

708

Index

documentorum

chronologico

ordine

digestus

795
PAG.

.1954

Dec.

»

»

1

14

In Patriarchalis. - Ad E x c m u m P. D. Vannucci Hildebrandus!, E p . tit. Sebastenum in Cilicia, A b b a t e m Ordinarium
S. Pauli in via Ostiensi: saeculo exeunte a consecratione
Patriarchalis Basilicae Ostiensis
Grate adhuc. - Ad R e v m u m P. V o g t Ernestum, S. I . , Pontificii
Instituti Biblici Rectorem: ob celebrationem in honorem
Sancti Pii X, eiusdem Instituti fundatorem

X
1954

Ian.

1

Dec.

30

1954

Ian.

5

»
»

»
Apr.

18
4

»

Maii

2

»

»

»

»

31

»

Iunii

12

»

»

30

29

1954

Iulii

17

»

Sept.

8

»

»

11

»

»

»

»

»

17

»

»

24

»

»

29

-

767

ADHORTATIO

I rapidi progressi. - Ad Emos vel Exentos PP. D D .
Ordinarios: de televisione

XI
1953

-

763

Italiae
18

ALLOCUTIONES

Iis

quae interfuerunt Conventui Delegatarum ex Italia pro
puellis ab Actione Catholica, Romae habito
Iis qui interfuerunt Conventui nationali e Dirigentibus Unionis
Catholicae, Italicae Docentium scholarum secundi gradus,
Romae habito
Ad Legatum Magnae Britanniae
Iis qui interfuerunt Conventibus, Romae habitis, ex Radiologis
Electrologisque latinae culturae, atque e Societate Itala
Radiologiae Medicalis
Pueris ac puellis, scholarum inferioris gradus alumnis, ex Italia,
ob Conventum Marialem Romae coadunatis, Beatissimo
Patri in Basilica Sancti Petri acclamantibxis
Post peractam Canonizationem Sancti Pii P p . X, in Petriano
foro, coram multitudine fidelium Veneratissimo Patri acclamante

Emis PP. D D . Cardinalibus atque Excmis PP. D D . Sacrorum
Antistibus, qui Romae sollemni Canonizationi S. Pii Pp. X
interfuerunt
A Summo Pontifice, post peractam Canonizationem Sanctorum
Petri Aloisii Chanel, Martyris, Oasparis Del Bufalo, Iosephi
Pignatelli, Dominici Savio, Confessorum, et Beatae Mariae
Crucifixae Di Rosa, Virginis, in Petriano foro, coram multitudine fidelium Veneratissimo Patri acclamante, habita .
Iis qui R o m a e interfuerunt X I I I Certamini gynnico ex universo
terrarum orbe atque internationalibus Certaminibus gynnicarum Sodalitatum
Iis quae interfuerunt Conventui Sodalitatis Internationalis
« Filiarum Mariae Immaculatae », Romae habito
Christifidelibus Delegatis e Congregationibus Marianis, Romae coadunatis ob Conventum ex universa earumdem Foeratione indictum
Iis qui interfuerunt Conventui tertio Internationali de Polyomyelite, Romae habito
Iis qui interfuerunt Conventui internationali de medicamentorum artis historia, R o m a e habito

44

50
55

214

218

307

313

358

403
491

529
533
536

Iis qui interfuerunt Conventui quartodecimo Internationali de
historia medicinae artis, R o m a e habito
qui interfuerunt Conventui decimo totius Unionis G-eodaeticae ac Geophysicae internationalis, Romae habito .
Iis qui interfuerunt Conventui internationali ex « Associations

577

Iis

techniques de Fonderie », Florentiae habito

580
584

Index

796

documentorum

chronologico

ordine

digestus
PAG

1954

Sept.

30

Iis

Oct.

15

Iis qui interfuerunt Conventui vicesimotertio Consilii, cui no-

qui

interfuerunt

Conventui

VIII

Sodalitatis

Medicorum

universalis, Romae habito
»

587

men « Commission Internationale de la Police Criminelle »,
Romae habito
17

598

»

»

»

Nov.

1

In sollemni proclamatione novi festi liturgici

»

»

2

Emis P P . D D . Cardinalibus atque Excmis P P . D D . Sacrorum

Christifidelibus e tota Sicilia ob Conventum Marialem regionalem Panormi coadunatis

658
B.

Mariae

Caeli terraeque Reginae, in Basilica Vaticana peracta .

V.
.

662

Antistibus qui pridie proclamationi interfuerunt novi liturgici festi Deiparae Mariae Caeli terraeque Reginae, ab Ipso
Summo Pontifice in Basilica Vaticana peractae
»

666

»

7

Iis qui interfuerunt Conventui ex librorum Editoribus catholicis

»

19

Iis qui interfuerunt Conventui ex Delegatis a Sodalitate, quae

Italiae, Romae habito

712

« Organisation Internationale du Travail » appellatur, Romae
habito

714

XII

1953

Dec.

25

-

NUNTII

RADIOPHONICI

A Beatissimo Patre datus, in Pervigilio Nativitatis D. N. Iesu
Christi a. MCMLIII, adstantibus Emis P P . D D . Cardinalibus
et Excmis D D . Episcopis ac Romanae Curiae Praelatis .

1954

Ian.

Christifidelibus Chilenae Reipublicae datus ob stationem radio-

12

Iis

diophonicam
»

»

.

11

a

catholicis institutam

qui interfuerunt

Conventui

quinto

5
56

a

Confoederatione

ex

Americae Civitatibus in urbe Habana habito, de catholica
educatione provehenda

59

>»

Febr.

14

Universis Christifidelibus aegrotis datus, ob « Diem pro infir-

»

»

28

Ad Parochos Urbis et Concionatores

»

Apr.

18

Ad christifideles, die Paschatis Resurrectionis D. N. I. C, de-

mis » Anno Mariano indictum

95
Sacri Temporis

Quadra-

gesimalis

»

Maii

16

»

Iunii

6

»

Iulii

11

99

vota

omina

Summo

foro

Sancti

Petri

Christifidelibus

Pontifici

ac

Veneratissimo

Patri

in

proclamantes

Friburgi

coadunatis

212
ob

annuum

Conventum

Catholicorum totius Helvetiae

324

Spectatoribus Televisionis primum simul colligatae cum Anglia,
Batavia, Belgica, Dania, Gallia,
Christifidelibus

Salerni

coadunatis,

Germania e t Italia . . .
ob

recognitionem

369

canoni-

cam corporis S. Gregorii Pp. V I I sacra sollemnia celebrantibus

407

»

»

»

Christifidelibus ob sollemnem consecrationem Basilicae Sanctae

»

»

26

Christifidelibus Britanniae Minoris, Peregrinis ad Sanctuarium

»

Aug.

15

Christifidelibus e tota Canadensi regione ob Conventum Maria-

Teresiae a Iesu Infante Lexovii coadunatis
« Sainte Anne D ' A u r a y » nuncupatum
lem

ad

Sanctuarium

404

.

« Cap-de-la-Madeleine »

495
in

dioecesi

Trifluvianensi coadunatis
»

Sept.

5

Christifidelibus e tota Belgica in urbe capite « Bruxelles » ob

»

»

7

Christifidelibus, ob Conventum Marialem e tota Brasilia indic-

Conventum Marialem coadunatis

498
540

tum, in urbe S. Paulo in Brasilia, quarto vertente saeculo
ab eadem urbe condita, coadunatis

543

Index documentorum chronologico ordine digestus

797
PAG.

1954

Oct.

12

»

»

»

»

»

24

»

Dec.

5

»

8

x

»

»
»

»

»

3.2

x

»

»

»

»

24

Christifidelibus e t o t a H i s p a n i a o b C o n v e n t u m N a t i o n a l e m
M a r i a l e m Caesaraugustae c o a d u n a t i s
Christifidelibus U r u q u a r i a e ob C o n v e n t u m A r c h i d i o e c e s a n u m
Marialem in urbe Montisvideo coadunatis
Iis q u i interfuerunt C o n v e n t u i I n t e r n a t i o n a l i M a r i o l o g i e o Mariano, R o m a e habito
Christifidelibus I n s u l a r u m P h i l i p p i n a r u m o b C o n v e n t u m M a r i a l e m in Manilensi u r b e c o a d u n a t i s
S u m m u s P o n t i f e x , q u i a u g u s t a p r a e s e n t i a sua, in B a s i l i c a L i b e r i a n a i n festo I m m a c u l a t a e C o n c e p t i o n i s B . M a r i a e V . ,
A n n u m M a r i a n u m c l a u s u r a m f o r e s p e r a b a t , infirmitate,
D e i p e r m i s s i o n e , a t t a c t u s , v e s p e r e diei 8 D e c e m b r i s mensis,
e x i n t i m o V a t i c a n i Palatii c u b i c u l o i n g e n t i m u l t i t u d i n i christifidelium B. M a r i a e V i r g i n i , q u a e « Salus p o p u l i r o m a n i »
a p p e l l a t u r , instanter p r o salute V e n e r a t i s s i m i P a s t o r i s a c
P a t r i s s u p p l i c a n d u m , r a d i o p h o n i c a o p e , l o c u t u s est, universo Orbi benedicens
Christifidelibus e t o t a C o l u m b i a , o b C o n v e n t u m M a r i a l e m i n
urbe Bogotensi coadunatis
Christifidelibus ex I n d i a ob C o n v e n t u m M a r i a l e m in u r b e B o m bayensi coadunatis
.
D i r i g e n t i b u s ac s o d a l i b u s m u l i e r i b u s ab a c t i o n e c a t h o l i c a ital i c a , o b n o v a m « D o m u m M a r i a e » R o m a e inauguratane i n
festo i m m a c u l a t a e C o n c e p t i o n i s B. M a r i a e V
A

S u m m o P o n t i f i c e , i n f i r m o , die xn D e c e m b r i s mensis a.
MCMLiv d a t u s , a d s t a n t i b u s in B a s i l i c a V a t i c a n a c o n s e c r a tioni episcopali E x c m i P. D. ioannis Baptistae Montini,
i a m P r o - S e c r e t a r i i Status p r o N e g o t i i s Ordinariis, a d S e d e m
metropolitanam Mediolanensem nuper evecti

Christifidelibus e t o t a P e r u v i a ob C o n v e n t u m E u c h a r i s t i c a m Marianum in Limana urbe coadunatis
S u m m u s P o n t i f e x , a e g r o t u s , in p e r v i g i l i o N a t i v i t a t i s D. N.
Iesu Christi a. m c m x i v , O r b i u n i v e r s o o m i n a e d i d i t , b e n e dicens

XIII

1954

Iunii

16

-

I n t e r S a n c t a m S e d e m et

Maii

20

»

Maii
Nov.
».

2
1
»

677
718

721
722
725

768

728
729

772

Conventiones

433

Camerarius Sacri Collegii
A l l o c u t i o Ssmi a d suffragia p r o c a n o n i z a t i o n e B e a t o r u m e x q u i renda
Provisio Ecclesiarum
Postulatio Palliorum

289

-

XV

1954
»

683

.

XIV

1954

Sollemnes

680

A d B . V . M . per
Ad propitiandum
B e a t o s Caelites
Ad B. M a r i a m V.

Sacra

-

Rempublicam Dominicianam

.

.

Consistoria

289
297
305

Orationes

A n n u m M a r i a l e m a pueris r e c i t a n d a . . . .
D e u m , ob exsecranda verba in E u m et in
prolata offensum
Caeli t arraeque R e g i n a m

221
501
065

Index

798

documentorum chronologico

ordine

digestus

IL - ACTA SS. CONGREGATIONUM

I

-

SUPREMA

S.

CONGREGATIO

S.

OFFICII
PV(J.

1953

Deo.

14

Decretum. - Proscriptio libri

»
1954
»
»
»
»

»
Ian.
»
»
Febr.
Apr.

23
12
16
28
4
7

Decretum. Proscriptio libri
Decretum. Proscriptio libri
Decretum. Proscriptio libri
Monitum
Submissionis notificatio
Decretum. - De disciplina Ieiunii Eucharistici in celebratione
instauratae vigiliae paschalis servanda

II

1953
»

Iulii
Oct.

»
»
»

»

20
28

SACRA

CONGREGATIO

Mart.

Beneventanae et Arianensis. - Decretum de mutatione finium
dioecesium
Dallasensis. - Decretum de Concathedralis erectione et nominis
mutatione
Colabatensis et Suluensis. - Decretum dismembrationis et erectionis Praefecturae Apostolicae Suluensis

»

»

»

Apr.

3
12

13
19

2

63
223
63
64
64
142

CONSISTORIALIS

Guayaquilensis. - Decretum de Capituli Cathedralis innovatione
Tuguegaraoanae - Infantensis. - Decretum de mutatione finium
Dioecesium
»
»
21
Magnae Britanniae. - Decretum de erectione Vicariatus Castrensis
»
»
»
Adriensis et Patavinae. - Decretum de finium dioecesium mutatione
1954 Ian.
29
Venetiarum et Tarvisinae. - Decretum de mutatione finium
dioecesium
» Febr. 17 De Aguas G alientes-Zaeatecensis. - Decretum de dioecesium
limitibus
»
»
»
Ibaguensis-Manizalensis. - Decretum de dioecesium limitibus
»
»
19 Pisanae et Lucensis. - Decretum de mutatione finium archidioecesium
»

Nov.
»

2

-

25

Carthaginensis in Hispania - Oriolensis - Valentinae. - Decretum de finium mutatione
Normae et Facultates. - Pro sacerdotibus in spiritualem navigantium curam incumbentibus nempe pro cappellanis navigantium et cappellanorum directoribus iussu Sanctissimi
Domini Nostri Pii divina Providentia Papae X I I editae

65
27
66
143
28
144
414
224
225
227
502
503

415

Normae et Facultates. - Pro sacerdotibus in spiritualem maritimorum curam incumbentibus nempe pro cappellanis et directoribus operis «Apostolatus Maris» iussu Sanctissimi Domini
Nostri Pii divina providentia Papae X I I editae

248

»

»

5

Romanae - Portuensis et 8. Rufinae. - Decretum de finium dioecesium delimitatione
.

504

»

»

8

Iericoënsis - Quibduani. - Decretum de mutatione finium dioecesis et vicariatus apostolici

228

Index documentorum

chronologico ordine digestus

799
PAG

1954

Apr.

23

»
»

»
»

27
30

»
»

Maii
Iunii

21
14

»

»

28

Toletanae - Giennensis - Guadicensis. - Decretum de finium
dioecesium mutatione
Tucumanensis. - Decretum de capitulo cathedrali
Mobiliensis (Mobiliensis-Birminghamiensis). - Decretum de
concathedralis erectione et nominis mutatione
Popayanensis - Caliensis. - Decretum de dioecesium limitibus.
Caracensis - Calabocensis. - Decretum de mutatione finium
dioecesium
Designatio pro Tribunali secundae instantiae
III

1954
»

Mart.
Aug.

»

Dec.

Ian.

6

»

Febr.

26

»

Iunii

4

»

»

14

»

Iulii

30

S.

Maii
Iunii
Iulii

1954

Ian.

»

»

»

»

»

»

»

»

»

Apr.

»

»

CONGREGATIO

CONGREGATIO

DE

SACRA

PROPAGANDA

CONGREGATIO

606
508
607
420

CONCILII

104
458
775

FIDE

Costermanspolitan. (Bukavuensis). - Decretum. Vicariatus Apostolicus Costermanspolitanus deinceps « Bukavuensis » appellabitur
Kabindaënsis - Luluaburgensis. - Decretum de finium vicariatuum mutatione
Portus Ayacuquensis-Bolivarensis. — Decretum dismembrationis
et unionis
Kandien.-Trincomalien. - Decretum de mutatione finium
dioecesium
Bolivaren. - Caromen. - Decretum de finium mutatione . . .

V -

1953
»
»

SACRA

8 Indultum ab abstinentia feriae sextae diei 1* Maii
15 Cum Augustus Pontifex. - Ad Excellentissimos locorum Ordinarios: de inhonesto vestiendi more
22 Indultum ab abstinentia feriae sextae diei 31 Decembris. . .
IV -

1954

-

506
507

148
421
461
462
550

RITUUM

12 Vrbis et Orbis. - Formula benedictionis novi Seminarii Clericalis
3 Romana. - Variationes in rubricis Missalis et Ritualis Romani .
26 Montis Pessulani. - Decretum introductionis causae pro beatificatione S. D. Ioannis G-ailhac, sacerdotis saecularis, fundatoris Instituti a S. Corde Mariae Virginis Immaculatae . .
12 Lucen. - Decretum reassumptionis causae pro canonizatione
B. Antonii Mariae Pucci, Confessoris, Sacerdotis Ordinis
Servorum B. M. V
17 Romana. - Decretum' de miraculis pro canonizatione Beati
Pii Pp. X .
» Oceaniae. — Decretum de miraculis pro canonizatione Beati
Petri Aloisii Mariae Chanel, Sacerdotis e Societate Mariae,
Oceaniae Protomartyris
»
Brixien. - Decretum de miraculis pro canonizatione Beatae
Mariae Crucifixae di Rosa, fundatricis Congregationis Ancillarum a Caritate
23 Nepesina. - Decretum introductionis causae pro beatificatione
Servae Dei Caeciliae Eusepi, Virgini, Tertii Ordinis Servorum
Mariae
2 Romana. — Decretum de « tuto » pro canonizatione Beati Pii
Papae X . .
» Oceaniae. — Decretum de « tuto » pro canonizatione Beati
Petri Aloisii Chanel, sacerdoti professi Societatis Mariae,
Protomartyris Oceaniae

104
68

30

509
107

110

113

608
231

233

Index documentorum chronologico ordine digestus

800

PAG.

1954

Apr.

»

»

»

»

»

»

»

»

»

»

»

Maii

»

»

»

.2

Brixien. - Decretum de « t u t o » pro canonizatione Beatae Mariae Cracifixae di Rosa, Virginis, fundatricis Instituti Ancillarum a Caritate
»
Antiochena Maronitarum. - Decretum introductionis causae
pro beatificatione Servi Dei Sarbeli Makhlouf, Sacerdotis
professi, Ordinis Antoniani Baladitarum| S y ro-Maronitarum . . .
»
Lauden, seu Cremonen. - Decretum introductionis causae pro
beatificatione S. D. Vincentii Grossi, parochi, fundatoris
instituti filiarum oratorii
»
Parisien. - Decretum reassumptionis causae pro canonizatione
B. Annae Mariae Javouhey, fundatricis instituti sororum
a Sancto Ioseph de Cluny
»
Bergomen. - Decretum reassumptionis causae pro canonizatione
B. Paulae Elisabeth in saeculo Constantiae Cerioli vid.
Buzecchi-Tassis, fundatricis instituti Bergomensis a S.
Familia
»
Romana seit, Bergomen. - Decretum reassumptionis causae pro
canonizatione B. Teresiae Eustochii Verzeri, virginis, fundatricis instituti Filiarum Sacratissimi Cordis Iesu . . . .
4

234

611

776

778

779

781

Romana seu Albanen. - Decretum de miraculis pro canonizatione B. Gasparis Del Bufalo, Confessoris, Canonici Basilicae
S. Marci de Urbe, Fundatoris Congregationis Pretiosissimi
Sanguinis

330

»

Romana. - Decretum de miraculis prò canonizatione B. Iosephi
Mariae Pignatelli, Confessoris, sacerdotis professi Societatis
Iesu

332

»

»

Astert, seu Taurinen. - Decretum de miraculis pro canonizatione
B. Dominici Savio, Confessoris, adulescentis laici, Salesiani
Oratorii alumni

335

»

»

8

Romana. - Decretum de « tuto » pro canonizatione B. Gasparis
Del Bufalo, Confessoris, fundatoris Congregationis Missionariorum Pretiosissimi Sanguinis D. N. I. C

373

»

»

»

»

»

»

Romana. - Decretum de « tuto » pro canonizatione B. Iosephi
Pignatelli, Confessoris, Sacerdotis professi e Societate Iesu
Ästen, seu Taurinen. - Decretum de « tuto » pro canonizatione
B. Domenici Savio, Confessoris, adulescentis laici, Salesiani
Oratorii alumni

«

Oct.

19

Sabinen. - Decretum de miraculis pro beatificatione S. D. Placidi Riccardi, sacerdotis monachi professi Ordinis S. Benedicti

732

»

»

»

Sancti Deodati seu Sinarum. — Decretum de miraculis pro beatificatione S. D. Ioannis Martini Moyë, sacerdotis e Societate Parisiensi Missionum ad Exteras Gentes, fundatoris
Instituti Sororum a Providentia

734

»

»

»

Sinarum seu Tuseulana. - Decretum de miraculis pro beatificatione S. D. Mariae Assumptae Pallotta, sororis professae
Instituti Franciscanum Missionariarum Mariae

737

»

»

31

Sancti Deodati seu Sinarum. - Decretum de « t u t o » pro beatificatione S. D. Ioannis Martini Moyë, sacerdotis e Societate
Parisiensi Missionum ad Exteras Gentes, fundatoris Instituti
Sororum a Providentia

739

»

»

»

n

»

»

Sabinen. - Decretum de
Riccardi, sacerdotis
gationis Casinensis
Sinarum seu Tuseulana.

« tuto » pro beatificatione S. D. Placidi
professi Ordinis S. Benedicti Congre. . . . . ,.
-, .
- Decretum de « tuto » pro beatifica-

374

376

741

Index documentorum chronologico

ordine digestus

801
PAG.

tione S. D. Mariae Assumptae Pallotta, sororis professae,
Instituti Franciscanum Missionariarum Mariae
Urbis et Orbis. - Addenda lectionibus Sanctorum in Breviario.
VI
1954

- SACRA CONGREGATIO PRO N E G O T I I S

Ian.

VII

14

742
71

ECCLESIASTICIS E X T R A O R D I N A R I I S

Decretum. - Minora territoria concredita curae et vigilantiae
Pontificiarum Legationum apud Respublicas Cubanam,
Haitianam et Dominicianam, Foederatas Venetiolae Civitates et Foederatas Americae Civitates noviter distribuuntur

115

- SACRA CONGREGATIO DE S E M I N A R I I S ET S T U D I O R U M U N I V E R S I T A T I B U S

1950

Dec.

8

1953

Oct.

25

1954

Febr.

2

Decretum. - Pontificium Seminarium a « P i o X I I » interdioecesanum pro Latio inferiore canonice Albani constituitur . .
Decretum. - Pontificium Seminarium Regionale pro inferioris
Etruriae dioecesibus in urbe Senensi canonice constituitur

150

Decretum. - Facultas sacrae Theologiae in Archidioecesi Sydneyensi pro .alumnis Australiae, N o v a e Zelandiae cunctaeque
Oceaniae, canonice erigitur

744

Decreta

745

149

III - ACTA TRIBUNALIUM
I - SACRA P A E N I T E N T I A R I A

APOSTOLICA
PAG.

1954

Ian.

11

»

Oct.

11

Decretum. Recitatio Coronae Septem Dolorum Beatae Mariae
Virginis indulgentia plenaria ditatur
Decretum. Recitatio in familia Rosarii Beatae Mariae Virginis
novis indulgentiis ditatur
II - SACRA

ROMANA

73
552

ROTA

I. Sententiae editae anno 1953
I I . Decreta in causis aliter eodem anno

253
283

finitis

I I I . Citationes edictales:
1953
»
.1954
»
»
»

Dec.
»
Ian.
»
Febr.
Apr.

19
21
13
26
8
24

Tolosana. - Nullitatis matrimonii (Rivière-Laylies)
Abercornen. - Nullitatis matrimonii (Sinta-Nijmu)
Aquisgranen. - Nullitatis matrimonii (Kropp-Pulst)
Wayne Castren. - Nullitatis matrimonii (Anthrop-Amber) . .
Romana. - Nullitatis matrimonii (De Rossi-Riderelli) . . . .
Basileen. - Nullitatis matrimonii (Schnorr von CarolsfeldDetto)

»
»
»

»
Maii
Iunii

27
6
5

»

»

19

Versalien. - Nullitatis matrimonii (Layardet-Leboeuf)
. . . .
Clevelanden. - Nullitatis matrimonii (La Rocca-Carney) . . .
Parisien. - Nullitatis matrimonii et dispensationis (Rospigliosi
- Weil)
Sobralen. - Nullitatis matrimonii (Frota - Passos)

424
425

.»

Iulii

Burdigalen. - Nullitatis matrimonii (Figuerou - François)

426

51

-

ACTA,

3
vol.

X X I ,

n.

18.

-

31-12-1954.

.

74
75
76
77
117
192
236
237

Index

802

documentorum

chronologico

ordine

digestus
PAG.

1954

Iulii

29

»
»

Nov.
Dec.

26
11

TJrbinaten. seu
Burzynski)

Firmana.

-

Nullitatis

matrimonii

(Basili

463;

Neo-Eboracen. - Nullitatis matrimonii (Baxter-Donovan) .
Asculana seu Firmana. - Nullitatis matrimonii (De MicheleMandic)

74S
74T

IV - ACTA OFFICIORUM

SECRETARIA

STATUS
PAG..

1953

Die.

16

1954

Oct.

16

»

»

»

Statuto della Scuola Vaticana di Paleografia e Diplomatica
eretta presso l'Archivio Segreto Vaticano
Rescriptum Pontificium de causis nullitatis matrimonii, quae
a Tribunalibus ecclesiasticis regionalibus Italiae in primo
gradu tractatae fuerunt ac de institutione Tribunalis appellationis in Vicariatu Urbis

614

Statuto delia Pont. Commissione per la
Radio e la Televisione

78$

Cinematografia,

7&

la

III
INDICES

NOMINUM

I - INDEX NOMINUM PERSONARUM
(OMITTUNTUR NOMINA ACTIS SUBSCRIPTA)

Alves G. O., 618.
Aumann E . , 750.
Alves da Gunha e S. A., 378.
Avallone A . , 624.
Abad Serrano E . , 548.
Amati Moussaron G. G., 298.
Ayapé E. d. S. Agostino, 513.
Abbadessa M . , 384.
Amber K . , 77.
Ayoub F., 304.
Acosta Soberón A., 157.
Ambrosano C., 432.
Azcárraga L . , 431.
Adamini E . , 560.
Ambrose R., 292, 295.
Azzolini C., 119.
Adenauer O., 480.
Ambrosius (S.), 166, 178, 180,
Agostino (S.), 164, 186, 3:38,
188.
513.
Amelotti G., 430.
B
Agostino dalla Vergine, 777,
Anasagasti O., 299.
779, 780.
Anaya et Diez de Bonilla G.,
Babcock A. G., 147, 304.
Agrimi A . , 556.
230, 304.
Bablon R., 621.
Aguiar O., 688.
Andrade Reimers E. M., 1.57.
Babutiu G., 556.
Airaldi P., 154 .
André E., 429.
Baccante G., 160.
Aires de Almeida F. G., 378.
Anello V., 621.
Bacci A . , 306, 357.
Aitken A . , 555.
Angela G. B., 557.
Baccichetti G., 559.
Akkara A . , 622.
Angelini N., 430.
Baccino L . , 553.
Alagona M., 622.
Angelotti P., 624.
Badrena E . , 430.
Alarcón Diaz B., 124.
Angerbauer C., 120.
Baffa B., 378.
Alba Palacios G., 230, 304.
Angrisani G., 624.
Bafile O., 381.
Albeas G., 749.
Annabring G., 147, 303.
Baggio S., 292.
Albers G., 555.
Afíoveros Ataún A., 688.
Bagnoli A . , 230, 304.
Alberti G., 113.
Antiporda H . , 548.
Bagnoli L . , 618.
Alberts P., 428.
Antoine V., 126.
Baisi C . , 382.
Alberto Magno (S.), 72.
Antoniutti I., 503, 506, 648.
Bakos G., 305.
f Albouy P. G., 128.
Antonucci Lucidi A., 157.
Baldioli A . , 432.
Albvicz I., 381.
Aramburu G .O., 300, 507.
Baldisserra O., 429.
Alearaz Alenda G. M., 688.
Aramburu G. F., 383.
Bally G., 124.
Aldazabal Beita E . , 688.
Arango G., 423.
Bally M., 124.
Alemán V. P., 751.
Araujo Jaci P., 425.
Bandas R. G., 877.
Alfaro Blanco P., 620.
Arce A . , 230, 303.
Bandini O., 301.
Alfonso Dei Liguori (S.), 187.
Arioli D . , 431.
Banwart G., 378, 554.
Alfonso M. D . , 263.
Arquillière E . , 152.
Baradel A., 381.
Allen F. V., 420.
Arrigoni R . , 126.
Barbarito L., 383,
Almeida Mora es A,, 292.
Arteaga y Betancourt Card.
Barberis A . , 121.
Aloisi Masella Card. B., 151,
Barbieri A. M., 428.
E., 201.
Barbieri G. F., 650.
Artoni L, 556.
334, 613.
Barcellini E., 622.
Arulappa R . , 381.
Aloysi V . , 431.
Barelli L., 621.
Ashworth L . , 121.
Alter C. G., 147, 304.
Baril L., 624.
Asip G., 558.
Altieri L . , 559.
Barili G., 554.
Asquasciati G., 124.
Altobello N., 121.
Baria B., 382.
Atanasio (S.), 166.
Aluffi Pentini G., 240.
Barnoux R., 159.
Atzori A . , 558.
Aluffi P. d. C. A . , 158.
Baroni A . , 299.
Audrain E . , 147, 294.
Alvarado G. A . , 555.
Baroni G., 775.
Augenti G., 160.
Alvarez B. B., 299.
Barra T., 559.
Augustin R . , 298.
Alvarez Lara R., 506.

A

804
Barrachina Estevan P., 230,
304.
Barras E . , 378.
Barraza y Motta G., 617.
Barreza y Reyes B., 147,
303.
Barrette A . , 381.
Barry G., 750.
Barry P., 553.
Barry P., 554.
Barse D . , 123.
Barta R., 127.
Barthe E . , 299.
Bartholoïneus G., 624.
Bartoccetti V., 279.
Bartol T. G., 556.
Barzaghi C. M. (S. D.), 238.
Basilico A., 126.
Batenburg A. F., 429.
Bateski T., 555.
Baud A. C, 304, 423.
f Bandry S. E. G., 560.
Bauer L . , 751.
Bazin V., 298.
Beaudoin E., 750.
Beauséjour A., 554.
Bechir M., 126.
Beck E . , 554.
Becker P., 155.
Bednarski L . , 750.
Béguin V . , 147, 294.
Benêts E . , 622.
Bejan O., 253, 428.
Bélanger V., 749.
Bellamy G. M., 617.
Belleau G., 750.
Belloni G., 159.
Belloni P., 156.
Bellucci O., 618.
Belsani F., 108.
Beltrami G., 36.
Beltramino A., 296.
Benassi P., 624.
Benedetto Pp. X I V , 319, 582,
631.
Benedetto Pp. XV, 316, 353,
438 , 490.
Benellini G, B., 114.
Benincasa P., 155.
Berardo A., 429.
Beras O. A., 26, 301.
Beretta A., 294.
Bergonzini M . , 295.
Bernal E. L . , 384.
Bernard M., 551.
Bernard P., 124.
Bernard P., 555.
Bernardi E . , 382.
f Bernardini F., 560.
Bernardo (S.), 189.
Bernoville G., 123.

Index

nominum

personarum

Beroîdingen L . , 127.
Iìerry G. G., 26, 294.
Bertazzoni A . , 523.
Berte V., 429.
Berteli P., 227, 228, 472, OOS,
641.
Bertuzzi F., 621.
Beruhe L . , 378.
Berutti P., 43.
Bessone L . , 303, 422.
Bettanini A. M . , 553.
Bevilaqua V . C , 555.
Bezems E. G., 431.
Bezou E . , 751.
Bezzi E . , 121.
Bianeheri E., 301.
Bianchi A., 384.
Bianchi F., 123.
Bider A., 432.
ßiggi G., 556.
Biglia U., 619.
Bilbao S., 122.
Billington V., 297.
Binni A., 576.
Binz L . , 512.
Birgitta (S.), 64.
Bissen P., 750.
Bittermann G., 555.
Bittner M., 127.
Blair G., 159.
Blanc Montmayeur M., 127.
Blanchard R., 160.
Blandino M., 557.
Blanquet du Chayla A. S.
M., 754.
Blaschke P., 555.
Blattmann B., 363,
Bliley R. H . , 431.
Blomjous G., 297.
Blujaki A., 558.
Boari A., 384.
Bobinski M., 621.
Boccoleri C , 295.
Boda L., 124.
Bodigues Cloquell G. V.,
334.
Bodini F., 384.
Boekenfoehr G., 296.
Boettner L. O., 427.
Bogachi M., 382.
Bogar in R., 558.
Bogariú Argafía R., 774.
Poggiali G., 620.
Bohaeevskyi C, 294.
Bohan M . , 380.
Bohigues Cloquell G. V., 334.
Boileau A., 749.
Boissard A., 482.
Boland G., 378 .
Boland T. L . , 148, 304.
Bolatti G., 382.

!
I
j
i

Bollo T., 61.
Bombelli G. B., 121.
Bonatti A . , 240.
Bonaventura OS.), 165..
Bonefacic C, 231, 512
Bonefacic Q. C, 377.
Bonet Y . , 428.
Bonicalzi A., 160.
Bonifacio (S.), 337.
Bonin O., 617.
Bonner G., 379.
Bono U., 331.
Bonomi G., 554.
Bonomi G., 622.
Borgatti G., 300.
t Borgongini Duca Card. F.,
367, 560.
Bornigia D . , 26, 302.
Borowski G., 558.
Borri F., 431.
Bosco G. (S.), 169, 335, 733.
Bosen V. F., 555.
Bosler C , 380.
Botticelli G., 379.
Bottoms A. M . , 559.
Boucheix N., 296.
Boulanger R., 124.
Bour L., 119.
Bourgarel-Prou Gaillard R.,
153.
Bouscaren T. L . , 428.
t Bovelli R., 464.
Bouter G., 512.
Bowers G., 294.
Boyd E. I., 427.
Boyle E., 159.
t Boyle G., 464.
Boyle G., 555.
Bozzini G, 378.
Bracale G., 380.
Brady F., 555.
Brady G. P., .158.
Brambilla A., 431.
Brennan F. I., 428.
Brennan G., 300.
Brennan G., 384.
Brenninkmeyer F., 618.
Bretault G., 423.
f Breton A., 464.
Breton P.. M. A., 749.
t Breynat G., 128.
Br ito A., 154.
t Brito G., 128.
Britt E., 378.
Bronner G., 750.
Bronsveld C, 291.
Brouty F., 124.
Brown G. .Ir., 621.
Bruneder L . , 125.
Brunhammer E., 153.
Brunner G., 119.

Index
Bruno E., 126.
f Bruno Card. G., 152, 195,
289, 363, 752.
Brust N., 750.
Bubbolini P., 559.
Buehgraber V., 125, 200.
Bueko G., 292.
Budamaier L., 154.
Bueno y Monreal G., *">SS.
Bülh B., 299.
Bunker I. A. M., 42S.
Burghignoli G., .126.
Burin G. (S. D.), 464.
Burke G. G., 556.
Burlage
Koppernagei
E.,
555.
Burnes G. F., 153.
Burns R., 120.
Burzynski T., 463.
Burne F., 379.
Byrne G., 297.
Byrne G., 554.
Byrne L. C, 419.

C
Cabana G., 291.
Cabanon E . , 157.
Cabrini F. S. (S.), 109.
Cada G., 430.
Cafiero S., 558.
Caggiano Card. A., 322.
Cahill Harvey F., 429.
Caiacedo G., 509.
Caillé V., 617.
Calasanctius G. (S.), 72.
Caldarola O., 774.
Calderón P. L., 555.
Callaban E., 750.
Calori G., 431.
Cámara de Barros Card. G.,
687.
Camargo A. L, 564, 607, 644.
Cambiaghi P. M., 301.
Gambier F. C. L., 622.
Caminada C, 299.
Caminada C , 377.
Camozzo U., 502.
Campagna F., 331.
Campi G., 624.
Canadell y Quintana S., 153.
Canali Card. N., 759.
Canart G., 123.
Canella C , 384.
Canesi C. A., 126.
Cannalire A . , 559.
Cannavo R., 156.
Cano V. G., 296.
Canzoneri E . , 428.
Capdevilla Ferrando A., 296.

nominum

personarum

Capek G., 125.
-Gapodicasa S., 126.
Capoferri S., 781.
Capone G., 126.
Cappelletto C, 126.
Capriolo G., 127.
Capuano F., 121, 622.
Carberry G., 555.
Carbonell-Debali A., 427.
Carboneri L., 619.
Carboni R., 68, 293.
Carcano C , 126.
Carca terra G., 122.
f Cardinale G., 752.
Carita N., 429.
Carità-Morelli E., 429.
Caritè M., 124.
Carlin W., 621.
Carney Sosna R., 237.
Carnicke M., 750.
Carollo G., 749.
Carpano da Avola C, 023.
Carpinella A. A., 379.
Carpintero de la Llave D.,
432.
Carracoy G., 431.
Carrara P., 378.
Carrion Pacheco G. R., 430.
Carroll C. F., 300.
Carroll G., 302, 422.
Carta F., 160.
Carton G., 617.
Caruso L., 384.
Casalini G., 622.
Casey B. L., 295.
Casey G., 379.
Casey G., -553.
Casey G., 558 .
Casey G. V., 556.
Cassatella S., 121.
Cassone D., 560.
Castagna L., 156.
Castañeda A., 619.
Castaño C. A., 618.
Castaño V., 555.
Castellano G., 160.
Castellano M. I . , 548.
Castelli A., 295.
Castellino V., 617.
Castiella F. M., 195.
Castrino A. E., 301.
Castro C, 429.
Castro Quesada D., 6SS.
Catel E . , 158.
Catone C, 559.
Cattoir M . , 623.
Cauwelaert G., 302.
Cavadini E., 124.
Cavaliere P., 121.
t Cavalla V., 128.
Cavallera C. M., 297.

805
Cavanagh C , 554.
Cavavaglio T., 555.
Cazzaniga G., 382.
Cazzulani C , 733.
Cela R., 121.
Cella G., 620.
Celli G., 382.
Cena E . , 624.
Cento F., 151.
Centobelli S., 257.
Cerioli P. E. (B.), 118, 779.
Cesana G. B., 297.
Chacaton G., 120.
Chacón A., 293.
Chagas de Miranda O., 419.
Chaloupka E . , 123.
Chambaud G., 750.
Champagnat M. G. B. (S.
D.), 748.
Chaneac C, 160.
Chanel P. L. (S.), 110, 233,
289, 357, 358.
('hang Pi-Te G., 295.
Charbonneau A., 617.
Charbonneau E . , 749.
Charcut P., 155.
Charette E., 622.
Charmetant C, 158.
Charmetant P., 124.
Chaumont A. E., 749.
Chellis R., 621.
Chevalier L., 124.
Chevrier M., 158.
Chiariello A., 382.
Chiarlo C, 245, 696.
Chiassi G., 157.
Chiusano G., 156.
Chiavazza C, 122.
Chinnayya P., 121.
Chisholm R., 559.
f Choe G. B., 752.
Chrétien P., 120.
Chrysostomus (S.), 180.
Cibrián Fernandez U. E.,
296.
Cicognani A. G., 27, 606, 734.
Cicognani Card. G., 135, 151,
152, 240, 290, 306, 357, 511,
528.
Cicuttini L., 298...
Cinti A., 127.
Ciocci C, 160.
Cipriano (S.), 165, 172, 174.
Ciriaci Card. P., 80, 151, 152.
t Cisar A., 128.
Claes E . , 623.
Clancy F., 380.
Clancy G., 156.
Claudel P., 156.
Cia ver S. P., 61.
Clemente Pp. I (S.), 186.

806
Clemente Pp. V I I I , 476.
Clemente Pp. X I I , 758.
Clementoni A . , 431.
Chine M. B., 378.
Cobián Toriz A . , 548.
Coccolo L., 378.
Codada E . , 379.
Cody P. G., 147, 303.
Coelho C , 775.
Coelho M . , 419.
Colagioià P., 155.
Colas A. S., 292, 295.
Coleman N., 750.
Coletta A., 617.
Compagnone E. R., 296.
Concha L., 229, 294, 302, 642.
Conix A., 619.
Conelly H . , 380.
Connelly F., 553.
Conrad G r . , 558.
Conroy G., 154 .
Conroy G., 620.
Contardo (S.), 43,
Conte V., 382.
Conti F., 624.
Conway F., 621.
Cooray T. B., 616.
Copello Card. G. L . , 239.
Cornelius et Cyprianus (Ss.),
89.
Cornidez P., 120.
Cornuet M.. 160.
Corradini A., 378.
Corral Mosquera A., 688.
Correia de Maeedo S., 154.
Correia da Silva A. G., 687.
Cortés F. da Paola, 555.
Cosentino M., 156.
Cosse de Maulde V., 125.
Costa A., 556.
Costa L., 622.
t Costa Rego R., 128.
Costantini Card. 0 . , 239, 511.
Costantini G., 209.
Costantini V., 318.
Costin T., 750.
Cotta S. G. della Pietà, 618.
Coughlan G., 750.
Goughlin F., 155.
Coughlin M. G., 621.
Coulombe F., 749.
Courbis S., 750.
Courei E . , 555.
Cournoyer A., 120.
Coursol P., 749.
Courtemanche F., 67, 298.
Cousineau E., 751.
Cova G., 121.
Cova P., 121.
Crawford E . , 558.
Cremin C. C, 616.

Index

nominum

personarum

Cremisini P., 622.
Crisostomo G. (S.), 335.
Cristiani L . , 622.
Crombé E . , 620.
Crouzilhac A.. 30.
Crumley F. E., 158.
Cryne E. P., 379.
Cuadrado C. P., 301, 648.
Cuervo Radigales M., 159.
Cuffe G., 381.
Culhane G., 380.
Cunial E . , 292.
Curioni A., 127.
Curran M . , 378.
Curtiss G., 750.
Cúrvelo Soarez G., 155.
Cusack T., 380.
Cusani Visconti B. A. C, 125.
Cushing R. G., 419, 512.

D
da Castelnuovo L. (S. D . ) ,
49, 119.
Da Costa G., 555.
da Costa Nunes G., 80, 293.
da Costa Pereira E . , 419.
da Costa Vaz P., 303.
da Pobladura M . , 749.
D'Abundo E., 622.
D'Agostino B., 231, 304.
Dailey C , 154.
Dalderup F., 620.
Dal Prà G. B., 759.
dalla Costa Card. E . , 391,
420.
Dall'Ora A., 384.
D'Alton Card. G., 511.
Dalton G., 423.
Daly A., 155.
Daly D., 380.
Daly G., 429.
Dambricourt G., 1:24 .
Damiani P. (S.), 170.
Damiani P., 122.
Damiano C. G., 465.
Damizia G., 154.
D'Antonio F. G., 752.
D'Arcangelo L., 738.
d'Ardoye de .Tonghe G., 474,
520.
Dargin E. V., 300.
Daverio F., 122.
Daviau C. G. M., 750.
David G., 303, 422.
Dawson G., 558.
de Acosta J., 61.
De Almeida V. M. E . , 619.
de Almeida B. Pereira G.,
27, 302.

de Almeida Lustosa A., 26,
301.
De Amaral Mello L. G., 555.
t de Andrade y Amaral G.
d. M., 752.
De Angelis L., 160.
de Araujo Bressane H . , 687.
de Araujo Sales E. ,419.
De Arriba y Castro Card. B.,
147, 303.
de Bengy M. M. (S. D.), 464.
De Bernardo y Gutiérrez E.
M., 160.
de Boer G. G., 431.
de Bruijn A. L . , 429.
de Calheiros y Menezes F.,
377.
de Campos A . , 687.
de Carvalho E. A., 295.
de Carvalho G. Pais 1$., 622
de Castro y Fernández de
L. L., 153.
De Castro y Silva R., 774.
De Chiara V . , 298.
de Colbert A., 158.
de Conick A., 620.
de Cosse Brissac G., 153.
de Cossio F. B., 154.
De Crescenzo F., 618.
De Cunha Guiïnarâes G. A.,
295.
de Deo Ramalho G., 146, 302.
de Faulhaber Card. M., 353.
de Filippis F., 293.
de Gaiffier B., 749.
De Haes R., 623.
de Hueto y Pipaón E., 153.
de Humboldt A., 61.
De Iorio L., 557.
de Jong E. D . , 429.
De Kimpe E . , 624.
de la Chanonie P., 296.
de La Salle G. B. (S.), 72.
De Laurentis E . , 616.
de la Vera Cruz A., 60.
de la Villarmois A. E., 156.
de Ligorio A. M. (S.), 72.
de Loaisa J., 61.
de Lojendio L. M . , 159.
De Lucia P., 557.
De Luppé E. (S. D.), 239.
De Marchi M . , 559.
de Matha de Andrade y A
G., 27, 245, 302.
de Mattias M., 330.
De Mello G. O., 555.
de Mendoça F. Neri, 617.
de Meyer F. B., 621.
de Moura D. H . , 616.
de Moura S., 379.

Index
de Honra Z. R . , 298.
de Nardi C.., 559.
de Nardis G., 298.
de Narváez A., 723.
De Nittis M., 559.
de Nóbrega M . , 61.
de Oliveira E., 26, 301.
de Oliveira M. G., 687.
de Oliveira O., 419.
de Oliveira Ramos N., 430.
de Oteiza y Laza I., 154.
De Pamfilis L, 382.
de Prêter G., 622.
De Quay G. E . , 383.
de Quintanilha y Mendosa
Dias P., 620.
de Quiroga V., 60.
De Rego Monteiro L. A.,
618.
De Rossi G. B. (S.), 359.
de Ruy ter T., 622.
De Sá B., 381.
De Sanctis A., 119.
de Sanfana A., 723.
de Sant'Anna G. G., 296.
de Santiago R., 556.
de Shönborn-Buchheim G.,
126.
de Souza Dantas M., 419,
575.
de Vasconcelos Mota Card.
C. O., 696.
De Veras A. N., 558.
De Vos P. G., 623.
de Vries N. G., 429.
de Wendel M., 124.
De W i t A., 752.
de Zumárraga J., 60.
Dearden G. F., 300.
Decha L . , 124.
Dechaene E., 158.
Dechance A., 159.
Dechene G. M., 750.
Decosse A . , 301.
Dehant G., 620.
Dehler R., 551.
Dei Bene S., 512.
Del Bufalo G. (S), 238, 289,
330, 357, 358, 373.
Dei Campo Barcena A., 29S.
Del Corpo E . , 253.
Del Fiorentino D . , 555.
Del Giudice A., 121.
Del Paggio P., 559.
Del Ponte M., 127 .
Del Roso L . , 384.
Délaisse L . , 624.
Delea G., 555.
Deletoille G., 124.
Delgado G., 688.
della Cioppa G., 298.

nominum

personarum

della Paolera L . , 616.
Dellepiane G., 761.
Demarteau G. G., 302, 422.
Demelmayer A . , 124.
Denis G., 153.
Denn P. (S. D.), 464, 748.
D'Epifanio L . , 127.
Depigny G., 749.
Derisi O. N., 378.
Desbiens G. E., 378.
Desbois I., 127.
Deschênes A . , 749.
Deschka E . , 127, 623.
Desclée de Moredsous B.,
123.
Desmarets M., 159.
Desreumaux A., 158.
D'Esté F., 624.
Detto W . , 192.
Devlin T., 379.
Devos M., 153.
Devriendit C, 124.
Dewulf P., 158.
Deza Davalos F. S., 379.
Dezani R., 126.
Di Cuonzo R., 121.
Di Giorgio A., 430.
Di Majo G. B., 380.
Di Molfetta F., 120.
Di Napoli Rampolla E . , 157.
Di Nardo A., 618.
Di Rosa M. C. (B.), 113, 234,
289, 357.
di Soubiran (B.) M. T., 748.
Di Zio V., 121.
Diaz Escudero C, 548.
Diaz Gonzalez J., 377.
Diaz Mesón G., 380.
Díaz Plata G. G., 305.
Diaz Rubio A., 299.
Dibbins C, 554.
Diener L., 619.
Dieter G., 68, 301.
Dietz G. B., 298.
Dinh-Van-Nam D . , 160.
Djajasepoetra A., 296.
Dlamini P. B., 303, 422.
Dlugolecki S., 155.
Dobbelmann R., 428.
Dohmen F. S., 431.
Dolan G., 379.
Dolbec R., 750.
Domínguez M. R., 119.
Donato L, 382.
Dondeo V., 299.
Donetti V., 378.
Donnellan T., 752.
Donnelly E. E . , 549.
Donnelly F., 558.
Donnelly G., 381.
Donnelly P., 379.

807
D'Onorio Di Meo L . , 560.
Donovan A., 746.
Donovan G., 429.
Donovan G. A., 549.
Donovan T., 431.
Dore G., 622.
Dottori G., 382.
Dottorini A . , 126.
Dougerolle A., 158.
Dougherty Card. D . , 321.
Douglas E . , 147, 303.
Douglas R., 384.
Douillard A., 749.
Dowd G., 751.
Dowden E . , 621.
Downey E. T., 378.
Downie H . , 620.
Doyle G., 380.
Doyle G., 751.
Doyle M . , 751.
Doyle R., 381.
Dozier C. T., 381.
Driscoll C, 430.
Driscoll G. A., 559.
D'Souza E. L . , 293.

D'Ubbleman C, 423.
Duboccage A., 622.
Dubois M., 419.
f Dubourg M., 128.
Dubuc G., 120, 749.
Due F., 147, 302, 512.
Duchêne A., 123.
Duchesne E . , 749.
Ducret B., 621.
Ducros S., 750.
Duggan G., 382.
Duggan G., 750.
Duhart C. L, 68.
Duke G. M., 774.
Dulligan P., 621.
Dunn E., 618.
Dunn G. E., 556.
Dunn P., 554.
f Duprat R., 128.
Dupuy C, 153.
Duque Villegas A., 227.
Duran Noguer G., 160.
Duren A., 126.
Durkin G., 555.
d'Ursel C, 123.
Duthoit E., 483.
Dutillieu E., 623.
Duval L . , 147, 294.
Duvieusart G., 122.
Dyson T., 431.

E
Earley T., 555.
Eberhard E . , 513.

Index

808
Ebner M . , 155.
Echarri M;, 154.
t Echavarria G. M., 240.
f Echeverría Bar. E., 752.
Eckert L . , 553.
Ehlinger P., 559.
Einaudi praeces L-., 94, 383.
Eismann A., 555.
Eisenreich L . , 558.
Ekandem D., 30.
El Moutéi Waguih N., 159.
Eloy-Breuvart E . , 157.
Elzea E. E . , 620.
Endebrock G., 752.
Engel A., 752.
Enjelvin E . , 124.
Enright M., 380.
Enrique y Taracon V., 477.
Epiphanius Episcopus, 629.
Eras G. P. M . , 429.
Erbrick G., 155.
Erriti F., 551.
Estremadoyro A . , 619.
Eugenius Pp. I I I (B.), 476.
Eusepi C. (S. D.), 608.
Eustacchi L., 623.
Eyzaguirre G., 58.

r
Faggiani G, 430.
Faistl F., 558.
Fa Itère A. P., 304, 423.
Falmagne E., 623.
Falque M., 124.
Fanchini C, 127.
Fannon F., 429.
Fanuel M., 128.
Farah E., 304.
Faresin C, 548.
t Farina F. M., 128.
Farina F. M., 294.
Fasola F., 230, 303.
Fasolino N . , 138.
Fasti A., 156.
F aura Aris F., 152.
Faustman P., 555.
Federici M., 751.
Federico F., 382.
Fegarido M., 618.
Felix A., 430.
Feltin Card. M., 402, 549, 688.
Feltmann U., 554.
Fernarty T., 555.
Fenech G., 423.
Fenocchio G., 775.
Ferger E., 155,
Fermi D . , 618.
Fernandes Cordoba E . , 152.
Fernandes G. S., 617.

nominum

personarum

Fernández-Feo Tinoco A.,
644.
Fernandez Pedraza C. L.,
119.
Fernández Ruiz S., 123.
Ferrand L., 147, 302.
Ferrante M., 124.
Ferrara C , 120.
Ferreira C. D . , 154.
Ferreira Guimarâes F. B.,
430.
Ferretti A . , 126.
Ferrini F. M., 510, 610.
Ferro G., 469.
Ferro M . , 122.
Ficarra A., 298.
Filippini B., 384.
Filippo IV, 193.
Fini L . , 121.
Fiorani S., 384.
Fiordelli P., 420.
Fiorini M., 156.
Fischer A., 155.
Fischer F. S., 558.
Fischer G. M . , 556.
Fitzpatrick M., 558.
Flaherty L . , 381.
Flameng F., 127.
Flanagan B. J., 301.
Flanigan C , 381.
Flanigen G., 750.
Flores Martin G., 556.
Florit E., 420.
Flory C , 482.
Flusin C, 396, 397.
Flynn G., 555.
Foderini L . , 738.
Födermayer F., 125.
Fogarty M., 553,
Foghel A., 121.
Foi O., 127.
Foley G., 554.
Fontenelle R., 31, 428.
Fontúrvel B. C, 564.
Forer E., 559.
Forgione R., 560.
Formaz F., 380.
Forni E., 143, 244, 511.
Forni R., 292.
Fortin A., 429.
Forzoni A . , 299.
Fourrey R., 153.
Fox G., 750.
Franca Santos C , 555.
Francisco F., 429.
Franck C , 122.
Franco A., 559.
Franco Bahamonde F. praeses, 157, 195.
François M , , 426.
Frank E. F., 381.

Franklin G., 153.
Fresnel A-, 295.
Freusberg G., 298.
Frey G., 751,
Frezza T., 022.
Frings A., 620.
Frings Card. G., 89, 480.
Fritzen C, 619.
Frotz A., 617.
Fuchs G., 125.
Fuchs G., 618.
Fumasoni Biondi Card. P.,
228.
Funcke W . , 617.
F u m o C , 383.
Fussenegger A., 380.

G

Gaddi C, 299.
Gailhac G. (S. D.), 30.
Galas Arce G., 619.
Galassini L . , 624.
Galibert A. M., 304, 419.
Gallagher R., 430.
Gallani E . , 432.
Gallani F., 432.
Gallani P., 432.
Gallego Pérez F., 296.
Galli A., 559.
Galli P. M . , 126.
Gallo L . , 617.
Gallotti E . , 124.
Camalero C , 429.
Gambaro G., 121.
Gambuzza M., 752.
Gannon G., 153.
Gami on G., 155.
Gannon T., 556.
Ganoza y Ganoza F., 619.
Garbini A . , 622.
Garceau C , 617.
Garcerand F., 558.
Garcia G., 616.
Garcia P., 558.
García S., 298.
García de Sierra y Méndez
S., 548.
García et Benítez G., 641.
García et García de Gastro
R., 292, 506.
García y Goldáraz G., 292,
503.
García Martínez F., 298.
García Otero G., 622.
t Garcia Pulgar G., 128.
García Suárez A., 296.
Gareau E., 749.
Garibi y Rivera G., 775. <
Garneri G., 230, 304, 420.

Index
Garvey M., 159.
Garvín G.. 556.
Gasbarri A., 121.
Gasbarri P., 300.
Gaspardo-Moro G... 431.
Gaspar ini A., 624.
Gattei A., 127.
Gauci P., 751.
Gaudel A. G., 152.
Gau y Aróla P., 296.
Geary L., 155.
Gemini I., 619.
Gercke D. G., 299.
Gerlier Card. P., 366, 400.
Germain V., 750.
Germanus (S.), 629.
Gerosa P., 124.
Geuljans R., 621.
Geurts R., 620.
Gfall L., 154.
Gbanima G., 208, 389.
Ghezzi P., 293.
Giambro E . , 230, 303
Gianfranceschi A., 300.
Gianfreda G., 336.
Gianni A., 152.
Giardinieri F., 554.
Gibbons E. F., 6S8.
Gilbert A., 123.
Gilbert M., 126.
t Gili V., 752.
Gilles G., 558.
Gillespie G., 751.
Gilmartin U., 378.
Gilroy Card. N. T., 302, 422,
744.
Gindre G., 159.
Giobbe P., 762.
Giordano D., 556.
Giorgetti A., 121.
f Giorgis G., 27, 240, 302.
Giovene I., 156.
Giusti M., 556.
Glatzl M., 125.
Glennie I., 462.
Godfrey G., 144, 294.
Goebel E., 750.
Goeller G., 555.
Goess F., 621.
Gogué E., 305,
Gogué G., 305.
Golombeck O., 558.
Gomà Civit I., 153.
Gómez Acebo G. R., 124.
Gómez Alcade M. d. R., 333.
Gomes Jardin S., 26, 293.
Gómez Tamayo D. M., 509.
Gonçalves
Cerejeira
Card.
E . , 365, 657, 687.
Gonin M., 482.
González Herrera E . , 431,

nominum

809

personarum

González y Robleto V. A . ,
197.
Gooder P., 155.
Goossens V. L . , 383.
Gopu G. M., 293, 294.
Gordon C., 621.
Goretti M. (S.), 90, 172.
Gorman D., 556.
Gorman T., 27.
Gorini N., 384.
Gottschall E., 751.
Gouhenand F., 159.
t Goumans G. U., 128.
Gouyon A., 124.
Gracias Card. V., 706.
Granpré Moliere M. G., 384.
Grant U., 159.
Grasselli G., 382.
Grassini G., 431.
Grasso A., 159.
Grasso L., 156.
Grau P., 228.
Graveiii G., 560.
Graziani V., 126.
Green F., 299.
Grego A., 751.
Gregorio Magno (S.), 180,
338.
Gregorio Pp. II (S.), 339,
352, 630.
Gregorio Pp. I I I (S.), 341.
Gregorio Pp. V I I (S.), 210,
407.
Gregorio Pp. IX, 318.
Greif G., 297.
Grenier O., 751.
Grente Card. G., 151, 207.
Griessmayer I., 127.
Grignion de Montfort L.-M.
(S.), 496.
Grimonpont A., 158.
Grimshaw F. G., 231, 294.
Grisar G., 749.
Groessel G., 750.
Grossi V. (S. D . ) , 119, 776.
Grovas F. R., 378.
Growney F., 382.
Grady G., 379.
Gualtieri G., 650.
Gubler E., 751.
Guccione F., 752.
Guepin E., 159.
Guerra V., 160.
Guerriero A., 559.
f Guevara G. G., 752.
Guffanti A., 123.
Gugliemiino G., 559.
Guiller F., 295, 297.
Gulia R., 124.
Guitierrez A., 378.
Gutiérrez Diez T., 688.

Gutiérrez López-Gil E . , 152.
Gutiérrez Granier A., 230',
303.
Gutherie T. G., 619.

H
Haanen B., 381.
f Hafey G. G., 240.
Hage Nassif E., 613.
Hall F., 242, 297.
Haller L., 513.
Hallingan G., 554.
Hamilton T., 555.
Hammerstein B., 751.
Happe E . , 620.
Harbaugh R., 751.
Harding G., 750.
Hargedon A., 751.
Haris R. R., 379.
t Harseouët R. O., 298, 752.
Hartnett D., 155,
Hasenfus V., 379.
Hastrieh G., 554.
Hayes G. M . , 488.
Hayes R., 558.
Haverty G., 752.
Heaney T., 430.
Heeger S. U., 623.
Heezemans U. F., 559.
Heijmans C., 620.
Heim G., 750.
Heimbach A., 555.
Helmi A. Y . , 427.
Hengsbach F., 300.
Henkel L., 618.
Hennequin L., 158.
Hensbach G., 379.
Henz R., 122.
Heredia G. F., 143.
t Heredia Zurita G. F., 464.
Herger H . , 159.
Herissay G., 123.
Herman E. G., 383.
Hernández C. G. L., 607.
Herzing R., 155.
Hickey M., 558.
Higgins E . , 555.
Higgins G., 620.
t Hilhorst B. G., 297, 302,
422, 464.
Hiller A., 554,
Hillinger R. P., 301.
Hilles V., 381,
Hoban E. F., 299.
Hoebens F., 623.
Hoefer G., 617.
Hoffmeyer A., 382.
Hogan G., 750.
Holaubek G., 123.
Holbel S., 154.

810

Index

Holland G., 555.
Holland G., 558.
Holland G. G., 299.
Holshof E . , 431.
Hoogewen G. A . , 621.
t Hoowaarts F., 240.
Hopmann C., 555.
Horrigan G., 556.
Houlihan G., 423.
Houtart F., 619.
Howard D. F., 55, 80.
Hruby F. R., 556.
Hubertus B., 559.
Hudon L. E . , 750.
Huepper G., 750.
Hufnagel E . , 159.
Hussein Talal I rex, 427.
Hughes A. C, 160.
Hüttl E., 124.

Jasiello E . , 750.
Javouhey A. M. (B.), 118, 778.
Jeganathan P. L . , 381.
Jeune M. R . , 120.
Johnson M. M . , 774.
Johnson P. L., 750.
Jolivet R., 153.
.Toncas P., 751.
f Jorio Card. D . , 752.
Jovane G., 618.
Joyce R. F., 420.
Juglas G., 159.
Junyent Subirà E . , 153.
Jürgens Byrne C., 230, 303.
Juri E., 156.
Justeau P., 159.

I
Iacono G., 26, 302, 303.
Iervolino I . , 160.
Ignatius Antiochenus
(S.),
162.
Ildefonso (S.), 194.
Ildefonsus
Toletanus
(S.),
630.
Immink E. A. M., 384.
Inkinen A., 126.
Innitzer Card. T., 511.
Innocenzi G., 160.
Innocenzo Pp. IV, SIS.
Innocenzo Pp. X, 193.
Ioannes Damascenus, 611.
Ioseph G., 304.
Issenmann C, 147, 304.
Iturmendi B. A., 122.
Iturriaga G., 623.
Iustinus (S.), 102.
Izzo P., 431.

J
Jacono V . , 230.
Jacquemin A . , 688.
Jacquemin E . , 159.
Jacquot G., 153.
Jaeger L., 300, 480.
Jaenicke W . , 427.
Jan G. M., 299, 423.
Janand G., 158.
Jansen N., 378, 617.
Janssen R., 429.
Janssens F. B., 622.
Janz F., 384.
Jaricot P. (S. D.), 118.
Jarka A., 555.

nominum

personarum

X
Kamal Hedayat H.-A., 877.
Kamler A. F., 379.
Kamon F., 156.
Kamschal W . , 125.
Kandathil A., 301, 387.
Kappes G., 383.
Karabasz F., 381.
Karwinsky C , 125.
Kasprowicz F., 750.
Kather A., 616.
Kazantzakis N., 223.
Kearn G. D . , 556.
Kearney G., 749.
Kearney G. E . , 295.
Kearney M., 379.
Kellenberg P. G., 147, 300.
303.
Keller A., 556.
Kelley G., 554.
Kelli G., 621.
Kelliher F., 382.
Kelly E. G., 556.
Kelly G., 553.
Kelly L . , 155.
Kennedy F., 751.
Kennedy G., 382.
Kennedy G., 749.
Kennedy P., 554.
Kenny P., 554.
Keough F., 302.
Kerkvliet G. G., 8S1.
Kern G., 154.
Kerwan G., 381.
Kessler M . , 119.
Kett F., 554.
Kettel G., 296.
Keulers G. G., 558.
Key ser C , 750.
Khater M., 619.
Killian L., 154.
King G., 555.

Kirby G., 382.
Kirby T., 379.
Kiwanuka G., 297.
Klauder C , 380.
Klein F., 751.
Klooster G., 296.
Klosterman E . , 378.
Knackert G., 751.
Knoebber F., 558.
Knox G. R., 292.
Kobayashi P. A . , 303, 422.
Koberger G., 513.
Koeckx G., 619.
Koelzer G., 554.
Kohlbach R., 617.
Kolfschoten G. M . , 620.
Konings A., 303, 422.
Konings E . , 123.
Koref B., 200.
Korkemaz A., 379.
Körner G., 623.
Kortenhorst L. G., 619.
Kottulinsky G., 125.
Kränzl A., 125.
Kraumholtz R., 379.
Kreuels M . , 624.
Kriegl G., 127.
Kroener F., 555.
Krol G. .T., 299.
Kromsigt S., 623.
Kronhuber G., 127.
Krug G., 554.
Kudor R., 158.
Kujur N., 293.
Kulpinski S., 155.
Kuypers E . , 126.

L
Labarre E., 628.
Labelle C., 749.
Labouré C. (S.), 491,
Labriola A . , 121.
Lacoma C. L., 147, 803.
Lacoursière F. S., 297.
Lacroix E . , 159.
Ladiana A., 751.
La forest G., 555.
Lahoud F., 379.
Lajeusse M., 512.
Lalande G., 158.
Lalement J., 498.

Ivalley C., 750.
L'Allier R., 751.
Lamarche L. F., 617.
Lamattina M., 622.
Lambert G., 159.
Lambíase E., 559.
Lamy F. E. G, 570.
Lancellotti A., 127.

Index
Lanctot A., 297.
Langenhorst E. G., 153.
Lannoy E., 623.
Lanzara A., 431.
Lareo Herera C., 430.
Lardone F., 132 ,151.
Larkins G. E . , 378.
Lascoceo F., 121.
Latiiner E . , 155.
Laune M., 158.
Lauro E . , 751.
Lauton E. T., 423.
Lauzurica y Torralba F. S.,
774.
Lay ode L., 559.
Lavagno L., 559.
Le Blond O., 147, 303.
Le Breton F., 379.
Le Cordier G., 120.
Le Gouaze G., 298.
t Le Hunsec L., 752.
Lebas G., 158.
Leblanc A., 619.
Leblanc A., 751
Lebnan B., 622.
Leboeuf S., 236.
Lebout C., 124.
Ledere M., 553.
Lefebvre M., 470, 518, 646.
Lefebvre R., 749.
Lefevre R., 558.
Léger Gard. P. E . , 706.
Legnani L., 432.
Leiprecht G., 295.
Lejaristi Elorza M. F., 26,
301.
Lekarczyk A . , 381.
Leleux A., 623.
Lemaître E . , 121.
Lemajeur G., 623.
Leménager A . , 299.
Lêmieux G. M., 292.
Lemmens F. N., 620.
Lenthaparambil A., 378.
Lentini V., 123.
Lenz G., 617.
Lenzen G., 558.
Leonard G. P., 293.
Leonardi G., 431.
Leonardo F., 556.
Leone Pp. X I I , 765.
Leone Pp. X I I I , 78, 92, 110,
187, 233, 477, 483 , 51.4, 567,
637, 740.
Leonetti T., 560.
Leopold L., 555.
Leotta F., 156.
Lercaro Card. G., 651, 775.
Lesay C., 158.
Lestienne M . , 158.
!
Letendre G., 751.

nominum

personarum

811

Leverman A. B., 300.
i Maher G., 750.
Leynen IL, 624.
j Maher R., 556.
L'Heureux L., 120.
Mahmoud S. W . , 432.
Lhuilier M. (S. D.), 464.
Mahoney G., 379.
Liagre L., 419.
Mai A., 205.
Liénart Card. A., 570.
t Maisonobe A. A. M . , 752.
Lieven L., 751.
Majerotto S., 622.
Lips G. P. M . , 428.
Makhlouf C. (S. D.), 119,
List G., 120.
611.
Lobo C., 160.
Malcedo O., 295.
Lockefeer A., 620.
Mallochet A., 120.
Lockefeer E., 384.
Malmendier P., 120.
Lolli G., 383.
Marne A., 158.
Lombardi A., 461, 550, 561,
Mamet L., 153.
564, 607, 643.
Mancinelli A., 66.
Lombardi I., 281.
Mancini T., 617.
Lombardini L., 123.
Mandic M., 747.
Lomi A., 624.
Mangers G., 299.
Loncin E . , 624.
Mangin L. I. (S. D.), 464,
Longhi L . , 381.
748.
Longro Dorai M., 230, 304.
Manfredini E., 623.
Loos C., 622.
Manias S., 555.
Lopes F. E., 687.
Manning G. L., 555.
Lopez A., 158.
Manno A., 3S4.
López de Arriba A., 122.
Mantiero A., 224.
Lopez G. d. D., 380.
Maranta A-, 292.
Lopez de Maturana M. M.
Marchesani F., 553.
Marconi M., 384.
(S. D.), 238.
Marcoux E . , 556.
Lorenz G., 125.
Mar cucci A . , 125.
Lorin E., 482, 483.
Margerum G., 750.
Loris M., 623.
Margiotta N., 293.
Losito G., 121.
Mari S. E., 303, 422.
Loughlin G., 621.
Mariaselvam P., 295, 464.
Lourenço A., 617.
Marinilo Sette e Cámara G.,
Lovey A . , 513.
430.
Lucas M . , 84, 130, 689, 691,
Marini P., 124.
Lucchesi A., 121.
Marino G., 126.
Lucet G., 158.
Maritorena R., 556.
f Lunardi F., 752.
Markham T., 379.
Luque Card. G., 641, 705.
Marlet G. G., 619.
Lussier R., 120.
Marqués G. E . , 298.
Lynch G., 621.
Marques dos Santos E . , 554.
t Lync G. P., 27, 560.
Márquez Toriz O., 300.
Lyons L., 381.
Marquis P., 153.
Marret A., 127.
Marroig B. P., 478.
M
Marrucci E., 430.
Martin A., 617.
Maas P., 558.
Mac Eachern M. A., 774.
Martin G., 382.
Macken M., 153.
Martin G. N., 120.
Macrionitis M., 292.
j Martin T., 63.
Maddalena da Canossa (B.) , I Martin L., 553.
238.
Martin L., 554.
Madriaga M., 393.
Martinelli E., 432.
Maffei T., 559.
Martinelli G. M. (S. D.),
Maggi S., 751.
239.
Magliocchetti F., 559.
Martínez E., 617.
Magloire P., 17.
Martínez S., 688.
Magne G., 152.
Martini F., 618.
Maher E. R., 157.
Martins F., 558.

812
Martins Madeira A.. 353.
Martinus Pp. I, 030.
Martinus Pp. V., 536, 765.
Masi R., 156.
Masoni A., 127.
t Massimi Card. M., 128, .195.
Mastrangelo G., 61 S.
Mathew D., 34, 38, 81, 231,
240, 241.
Matias da Silva G. M.. 53S.
Matthee U. P., 429.
Matthiesen L. T., 559.
Maurer G. C., 523.
Mauer O., 156.
Mauratille G., 159.
Mautner M. M., 125.
Mayotte E . , 554.
Mazzarella B., 774.
Mazzi V., 618.
Mazzocco G. M., 414.
Mazzoceone G., 557.
McAuliffe A., 620.
McCabe P., 382.
McCabe K., 156.
McCabe P., 760.
McCarthy B., 155.
McCarthy G., 379 .
McCarthy G. G., 292.
McCarthy G. G., 379.
McCarthy .T. G., 148, 304, 423.
McCarthy T., 380.
McClancy G., 558.
McClunn G., 381.
McCroarty G., 621.
McDonagh V., 749.
McDonald G., 620.
McDonald R., 153.
McDonnell F., 554.
McDonough V., 379.
McEachin G., 555.
McElroy F., 381.
McEntegart B. G., 300.
McFarland G., 379.
McGinnis F., 621.
McGuigan Card. G. C, 420.
McGuire T. B., 292.
McHugh G., 154.
Mclntyre Card. G. F., 702.
McKenna G., 553.
McKevitt N., 555.
McKillop M. d. C. (S. D.),
118.
McLaughlin B., 154.
McLaughlin G., 553.
McMahon G., 555.
McNulty C. L., 298.
MePherson G., 155.
McQuillen C, 153.
McSwiney M., 751.
Meade G., 159.
Meagher N., 621.

Index

nominum

personarum

Mehren E. G., 621.
Mejla R. P. G., 296.
Melanson A., 558.
Melchiori E. D . , 44.
Mellerski P., 382.
Melucci R., 160.
Ménard G. E . , 29S.
Mendes S. E., 301.
Mendes de Matos L., 554.
Mendoza D., 555.
Menjibar F. R., 147, 303.
Menna D., 549.
Mensa A., 555.
Mercati A., 553.
Mercati S., 620.
Mercurio G., 622.
Merlo M., 432.
Mer ola P., 882.
Merra V., 556.
Messier L., 558.
Messner G., 120.
i Meszlényi Z. L., 560.
Methodius (S.), 167.
Metta N., 381.
Meunier G., 620.
Meyer A. G., 292.
Messing E. G., 423.
Micara Card. C, 109, 114,
151, 300, 398, 464, 504, 511,
610, 708, 736, 777, 779, 780,
782.
• Micelli A., 336.
Michel C, 120.
Michele d. Arruazu, 551.
Micheloni A., 619.
Miehieletto E . , 624.
Michielssens G., 127.
Mieola V., 155.
Micossi G., 618.
Mieczkowski G., 155.
Miglietta E., 336.
Milani F., 382.
Miller F., 751.
Miller R., 155.
Miller S. E., 558.
Mimmi Card. M., 289.
Minard L., 120.
Minderops P. G., 429.
Minihan G. F., 419.
Mirutillo D., 120.
Mitchell G. V., 158.
Mittermayr F., 125.
Mleko M., 555.
Moccagatta M., 160.
Moisan R., 559.
Mojaiski-Perelli G., 120«
Molina J. I., 56.
Moloney T., 380.
Mon Pere V., 620.
Monaco F., 26, 302.
Monahan E., 750.

Monahan L., 429.
Mondini G., 382.
Mondoñedo G. A., 558.
Monetti L. M . , 121.
Mongeau G., 06.
Monnier M. R., 111.
Montagnoli A., 127.
Monteiro B. S., 127.
Montini G. B., 688, 728.
Montserrat Roig C, 153.
Mooney Card. E . , 549.
Mooren E . , 623.
Morabito F., 554.
Moran E., 122.
Moran E., 379.
Moran P., 379.
Moreira Li'ma G., 155.
Morilleau S., 419.
Morkowsky G., 555 .
Moro Martín E., 123.
Moroney G. McQ., 158.
Morosini B., 431.
Morotini C , 554.
Morra V., 120.
Morrison E . , 379.
Moscato D., 210.
Mosconi N., 548.
Mosti F., 120.
Motha Vaz M . , 381.
Motta O., 296.
Motzu G., 160.
Moyë G. M. (B.), 239, 734,
739, 748.
Moynagh G., 300.
Moynihan D., 295.
Mozzoni U., 774.
Mpinga G., 160.
Mueller M., 380.
Muessener A. F. E . , 378.
Muizi E . , 428.
Mulcahy T., 379.
Muller C, 25, 64.
Müller G. E. E . , 41, 299.
Mulloy T. G., 139.
Mulz G., 555..
Munari C , 382.
Müncker T., 617.
Murerò A., 121.
Murólo S., 160.
Murphy C, 751.
Murphy G., 750.
M u solino A . , 560.
Musumeci O., 121.
Myles G., 429.
Mylod C, 621.

Nadal Ferrer G., 156.
Nafria G., 555.

Index

nominum

personarum

I O'Dea P., 383.
Nam Phuong, 427.
, O'Doherty G., 555.
Nardini A., 121.
O'Donnell A., 380.
Nasalli-Roeea I. B., 781.
O'Donohoe G., 152.
Natucci S., 31, 109, 114, 510,
O'Dwyer P., 380.
613, 734, 736, 739, 778, 779,
Ogonowski A., 751.
780, 781.
O'Gorman O., 379 .
f Navarra L . , 128.
O'Hagan E. G., 556.
Navarra L . , 257.
O'Hara G. P., 321, 511.
Negroni Z . , 619.
O'Kane B., 379.
Nelissen E. M., 620.
Olaehea Loizaga M., 503.
Nellen G., 751.
Olalia A-, 27, 28, 302.
Nelson C. A., 299.
Olçoraendy M . , 293.
Neri F .(S.), 209.
O'Leary T., 379.
Neuss G., 617.
Oliver L., 621.
Neutelings T. R., 621.
Ol vera R., 617.
Neves de Motta V. P., 558.
O'Malioney C., 555.
Neveu A., 554.
On Prakhongchit M., 298.
Newton de Almeida Batista
Onghena A . , 125.
G., 229, 294.
Oni G., 559.
Ney Ion G., 155.
Oomen E. A. P. C, 430.
Nguyen-Duy-Gia G., 159.
Oomes G., 624.
Nicola (S.), 65.
t Ordofíez C. A. M., 128.
Nicola Pp. I, 604.
Orfei A., 121.
Nicolini G. V., 619.
Ormsby G., 382.
Nicotra G.,
Ortega Hermida I)., 548.
Niel V., 127.
Ortiz Arrieta P. O., 295.
Nijmu P., 75.
Ortiz Bernai G. G., 561.
Nobile R, O., 124.
O'Shea G., 556.
Nogara A., 752.
f O'Shea T., 240.
Nogara G., 298.
f Ossola P., 560.
Nolan R., 555.
Ostlender E., 555.
Nolet E . , 384.
Ostolaza G., 619.
Noser A., 294.
Ottaviani Card. A., 239, 274,
Nott A . , 381.
289, 512.
Novella F., 382.
Ottaviani O., 559.
Novella V., 382.
Overes L. G. M., 428.
Novello A., 622.
Novoa R . , 380.
Nowotny G., 125.
Nowotny G., 200.
P
Nuccitelli A., 127..
Nujaim A., 304.
Palamá P., 156.
Ñuño F. S., 225, 775.
Palladino G., 560 .
Pallotta M. A. (B.), 737, 742,
748.
Pallotti V. (B.), 330.
O
Palmarini N., 121.
Palmerini A., 382.
Oberkofler G. B., 559.
Palmira Lavalle M., 617.
Oberto D., 624.
Palombella G., 420.
O'ßready M . , 559.
Palvis L . , 623.
O'Brien B., 555.
Pamer M., 125.
O'Brien E., 293.
Pamplona R., 617.
O'Brien E. N. M., 68, 294.
Pampuri R. (S. D.), 238.
O'Brien T., 555.
Pangrazio A., 300.
O'Connell D . , 749.
Pantaleo C., 431.
O'Connell M . , 555.
Paolo Apost. (S.), 317, 531,
O'Connor A. S., 127.
606.
O'Oonnor G. M., 749.
Paoli L . , 382.
Oddi S., 292.
Paparoni U., 549.
Oddone L . , 554.
Pappalardo P., 36, 757.

813

Paradis L . , 622.
Pardo Althaus G., 619.
Pardo Heeren G., 619.
Paré M . , 120.
Parecattil G., 301.
Paredes R., 429.
Parent E . , 750.
Parenti A., 622.
Parisella A., 556.
Parisella I., 559.
Pasca R. F., 126.
Pascarella B., 557.
t Pasetto L. E., 128.
Pasquali I., 383.
I Paternostro A., 557.
Paul G., 382.
Paulinus (S.), 576.
Paupini G., 618.
Pawlikowski F., 146, 294.
Pecoraio E . , 121,
! Peddle G., 380.
j Pedoia A., 384.
j Pelissier A., 555.
Pellegrini B., 275, 276, 277,
2S0, 2S1.
Peltier G., 153.
Pennartz A., 429.
Pepe G., 119.
Pepe G., 622.
Pepin N., 120.
I Perantoni L. P. M., 468.
Pereira de Andrade A., 381.
Pereira Venancio G., 687.
Peressin M . , 383.
Pérez G. A., 555.
Perl F., 120.
Pernarella M., 156.
Pernicone G., 230, 304.
Perrin M., 293.
Per r ino G., 556.
I »er rotta F., 559.
Peruzzo G. B., 230, 303.
Pescatori A., 622.
Pesce A .G., 297.
Peterlunger A., 125.
Peterlunger O., 125.
Peters Vernon G., 556.
Petrella M., 559.
Petti R., 160, 431.
Peyron A., 123.
Pflaum G. O., 301.
Pflaum K., 68.
Phelan G., 379.
Philbin G., 26, 302.
Philippe G., 512.
Philippe P., 616.
Phuong N., 427.
Piacentini T., 155.
Piamarta G. (S. D.), 119.
Piani G., 225.
Piarlosi G., 123.

814
Piazza Card. A. G., 295, 524,
570.
Piazzi G., 205, 301.
Pieaud F. M., 548.
Picchinenna D . , 420.
Piccini G., 156.
Piccione C., 124.
Picciotti C., 560.
t Pichot P., 560.
Piérard E . , 620.
Pietsch M . , 125.
Pignataro N., 622.
Pignatelli G. (S.), 205, 238,
289, 332, 357, 374.
Pinci A., 120.
Pinheiro Boegeia E . , 555.
Pinier P. P., 230, 304.
Pinto G., 556.
Pinto G., 618.
Pinto G. F., 381.
Pintonello A., 293.
Piolanti A., 512.
Pistoia G., 382.
Pittini R., 132.
Pius Pp. V I , 478.
Pius Pp. V I I , 43, 360, 438.
Pius Pp. IX (S. D.), 365,
373, 529, 626, 636, 678, 748,
759, 763.
Pius Pp. X (S.), 107, 209,
231, 289, 306, 307, 313, 373,
399, 488, 495, 567, 637, 667,
742, 767.
Pius Pp. X I , 22, 78, 113, 141,
169, 209, 335, 248, 368, 392,
401, 402, 488, 513, 633, 733.
Pizzardo Card. G., 91, 239.
Pizzi A., 624.
Pia y Deniel E . , 506, 652.
Plaie M., 751.
Plaza A. G., 300.
Plumey G., 296.
Po P., 559.
Pocci F., 883.
Pochet C, 735.
Poggi A., 121.
Poissant G., 558.
Pokluda F., 553.
Polachirakal O., 302.
Polanco Brito U. E., 25, 301.
Polcini D . , 383.
Poli C., 621.
Polimene O., 156.
Poliquin F., 622.
Pölzl G., 156.
Poma A., 549.
Ponce de León M . , 122.
Pontieri G., 378.
Pontilli E . , 127.
Popp B., 559.
Porcelli M., 336.

Index

nominum

personarum

Porta M. A . , 775.
Portocarrero Costa G.
292.
Posada Peláez G., 296.
Potevin M . , 120.
Pothacamury T., 293.
Poux N., 159.
Powell G., 155.
Power G., 384.
Powers G., 154.
Pozzi R., 160.
Primeau V., 554.
Prinetto A., 381.
Prini A. C, 127.
Proaño L . , 230, 303.
Proia G., 121.
Prokes F., 751.
Proudfit A. T., 384.
Pucci A .M. (B.), 509.
Puchalski B., 553.
Puigdollers M., 159.
Pullanum G., 298.
Pulst L . , 76.
Punzólo L., 775.
Puricelli V., 126.
Putignano A., 559.

B.,

Q
Quadri S., 560.
Quattrone A., 560.
Quervelle P. M . , 123.
Quezada S., 225.
Quintero Parra G. U., 293.
Quiroga y Palacios Card. F.,
700.

R
Racloz A., 123.
Raeymaeckers G. D . , 295.
Raimondi A., 27.
Raimondi L . , 151, 294.
Raimondo G. M. d. Ss. Sacramento, 513.
Rajarethinam Sundaram A.,
295.
Ramaioli M., 127.
Ramírez R., 378.
Ramon Lamas L. P., 511.
Ramos A., 617.
Ramos G. R., 154.
Raspini M., 299.
Rau E . , 688.
Rauch G., 553.
f Rauch V., 240.
Razzoli G., 382.
Reagan G., 558.
Réaume L . , 302.
Rebelo F. della Pietà, 617.

Record G. R., 158.
Redington G., 304, 422.
Regenfuss G., 751.
Reggiori F., 623.
Regno B., 462.
Rego F., 618.
Reid M . , 749.
Reilly G., 555.
Reilly G., 751.
Reiser V., 155.
Reisetbauer R., 125.
Renard A., 300.
Reni G., 650.
Renieri F., 382.
Renouprez A., 127.
Renwald B., 379.
Reschigg O., 382.
Restrepo B. A . , 641.
Reuss G., 774.
Reverterat P. F., 125.
Rey P., 127.
Rezende Costa G., 296.
Rhéaume A., 26.
Rhodas V., 154.
Riccardi P. (B.), 118, 732
741, 748.
Riccardi P., 384.
Ricci G., 121.
Ricciardi G., 122.
Ricco M . , 380.
Richter R., 127.
Riderelli V., 117.
Ridge A., 620.
Righi V. U., 120.
Ríos Turrado F., 380.
Riposati A., 556.
Ristoro G., 559.
Ritter G. E., 419.
Rius M., 623.
Ri ver a Velez G., 380.
Rivière E . , 74.
Rivière P., 292.
t Rizq C, 240.
Robertson G., 384.
Robinson G., 153.
Rocca G., 623.
Roch F., 617.
Roche F. T., 300.
Rochford G., 380.
Rodgers G., 299.
t Rodic G. R., 240.
Rodrigues M. G., 67, 301.
Rodríguez G., 617.
Rodríguez L . , 299.
Rodríguez Pastor C, 123.
Romita F., 266.
Roels G., 554.
Roessler G., 617.
Rogeau E., 158.
Rogers V . , 429.
Rojatti C, 121..
;

Index
Rolbiecki G., 554.
Roma G., 624.
Romson A. P., 624.
Roncalli Card. A. G., 224,
300, 489, 653, 781.
Rondini S., 553.
Roosen A., 620.
Roques Card. C. E., 323.
Rosa G., 154.
Rosenberger R., 120
Roslais V., 750.
Rosolen G., 556.
Rospigliosi R., 157.
Rossel Dulanto G. A., 619.
Rossi A., 382.
Rossi G., 152.
Rossi O., 26, 151, 294.
Rotolo A., 120.
Rouault G., 123.
Rousselle P., 158.
Routhier A., 379.
Rowan T., 381.
Roy G. S., 624.
Rubbrecht R„ 623.
Rubén Ramos G., 121.
Rubini E., 126.
Rubio A., 378.
Rugambwa L., 297.
Ruiz-Giménez G., 195.
Ruiz Marrero R., 380.
Rung A., 378.
Rupp G., 688.
Russo G., 156.
Rüth G., 295.
Ruzic G., 430.
Ryan E. P., 420.
Ryan L. .T., 378.
Ryan T. W . , 620.

S
Saba A., 300.
Sacchetti S., 154.
Sacco P., 620.
Sacripante C. M., 758.
Sagliocca A., 624.
Sala T., 555.
Salamina L . , 121.
Salazar Irizar A. P., 551.
Salis-Seewis F., 512.
Salm M., 622.
Salmerón E. A., 300.
Salmi M., 123.
Salvi U., 624.
Samaritani A., 123.
Sanahuja y Mareé R., 503.
Sanna G. M., 298.
Sans G. L . , 120.
Santa Ana M. F., 119.
Santeramo S., 120.

nominum

personarum

Santin A., 553.
,Santini P., 751.
Santoni A., 380.
Santos R., 291, 54S.
Sanz V. S., 560.
Sark E. M. L . , 430.
Sa torra Viia G., 153.
Sauer F., 154.
Savaré D., 430.
Saverio F. (S.), 168, 726.
Saviano F., 559.
Savio D. (S.), 238, 289, 335,
357, 376.
Savioni M., 114.
Savote O., 620.
Sayegh S., 305.
Sayour E . , 384.
Sbietti D., 429.
Scaccia L . , 752.
Sealais F., 299.
Scandar Sobhi H . , 160.
Scanlan G. G., 420.
Scanlon G., 154.
Scarpa P., 160.
Scarpetta N., 127.
Scheichelbauer B., 64.
Scheithauer A., 125.
Schiavo E . , 432.
Schieder G., 154.
Schmidt G. A., 553.
Schneiber G., 154.
Schneider G., 159.
Schneider G., 557.
Schnyder F., 556.
Schoiswohl G., 147, 303.
Schokking F. M., 430.
Scholtens .T., 381.
Schreckenberger C., 382.
Schulmeister O., 126.
Schulte G. N., 556.
Schults A . , 159.
f Schuster Card. A. I., 140,
560, 733, 781.
Schwamborn G., 378, 617.
Sehwegler E . , 155.
Scimone E., 735.
Scoca S., 512.
Scorcia M. L . , 108.
Scoville O., 620.
Sebastian I. D., 27, 302.
Sedlmeier G., 295.
Segura y Saenz Card. P.,
135, 688.
Sehnaoiui T., 158.
Seidler E . , 124.
Seidlmeier G., 617.
Seifert G., 555.
Seifried G., 154.
Selbert E . , 155.
Selva G., 548.
Semeraro O., 557.

815
Sennott R., 751.
Seper F., 687.
Serafini G., 432.
Serra Puig G., 152.
Sessa G., 621.
Sevi E . , 752.
Sfair P., 296.
Sfondrini A., 623.
Sforzi G., 624.
Shanley P., 29, 295.
Sharp G., 555.
Shaw E . , 380.
Shea G. A., 750.
Shehan L. J., 300.
Shemalie F., 380.
Sheridan B. F., 381.
Sheridan E. V., 555.
Sherman G., 555.
Siedle G., 297.
Siener G., 750.
Sierakowski S., 154.
Sigismundi P., 148, 421, 749Signorelli F., 380.
Siino S., 293.
Simaan N., 556.
Simone P. ,382.
Simonelli B., 382.
t Sinnot A. A., 240.
Sinués Urbiola G., 159.
Sismondo G., 549.
Sisto Pp. IV, 630.
Sivieri A., 382.
Sloof G., 621.
Slowey G. E., 556.
Smet E. (S. D.), 118.
Smiddy T., 559.
Smith G., 555.
Smith G., 556.
Smith L., 430.
Smith S. G., 123.
Smits F., 621.
Soddemann A., 622.
Soddemann G. P., 431.
Soden D., 621.
Soins G., 153.
Sokolowski V., 382.
f Solari T. G. O., 240.
Soler de la Riva I., 160.
Soligo F., 382.
Soma L . , 381.
Spada A., 623.
Spada F., 126.
Spadoni A., 432.
Spaens O., 620.
Spalvieri G., 380.
Spellman Card. F-, 230, 300,
304.
Sperandeo M. G., 549.
Spiers E . , 383.
Spies E., 67, 301.
Spoorenberg P. G. M . , 619.

Index

816
Sposito L . , 381.
Staff G., 555.
Staffa D . , 195.
St. Anna Gonsalves R., 618.
Steenberghe E. P., 621.
Steenkainp T., 384.
Stefani P., 556.
Stefani U., 127.
Stefano Pp. I I I , 341, 353.
Steinlage G. A., 553.
Stella G.. 253.
Stellatelli F., 121.
Stemm G. L., 550.
Stenger F., 751.
Stepinac Card. L., 687.
Stepski-Doliva L., 125.
Sterling A., 621.
Stock A., 621.
Stoesser G., 751.
Stohr A., 774.
Storero L., 383.
Stompanato M . , 557.
Stoyles G., 380.
Stradiot O., 127.
Straeter G. M . , 384.
Stranbinger G., 617.
Streb F., 623.
Strokoskas F., 379.
Suarez Calderón G. R., 430.
Suhr G. T., 298.
Sullivan B., 430.
Sullivan I)., 379.
Sullivan G., 154.
Sullivan G., 751.
Summers A. L., 154.
Sweeney E., 555.
Sweeney G. G., 420.
Sweeney G., 555.
Szabo G., 155.

T
Tabón J. G., 228.
Taborda G., 380.
Taffl A., 198.
Tamboise A., 159.
Tamburini D., 556.
Tanner P., 751.
Tantalo R., 126.
Tardini D., 433.
Tattevin L., 153.
Taubert W . , 119.
Täubler A., 125.
Távora G. V., 687.
Tchou P. (S. D.), 464.
Tchou Yin., 622.
Tedeschini Card. F., 44, 701,
739.
Tellier G., 622.
Tenaglia M., 623.

nominum

personarum

Tenreiro P. P., 549.
Teofili L . , 383.
Terzagus N., 758.
Tessier M . , 26, 302.
Testa A., 624.
Testa G., 292.
Tetecher B., 430.
Thalinger C , 120.
Theobald F., 155.
Theyssen G., 558.
Thibault C. G., 775.
Thibault L . , 621.
Thibon A . , 158.
Thielen G., 623.
Thomas G., 127.
Thome T., 554.
Thornton F., 750.
Timmins G., 379.
Tinel P., 123.
Tirilly A., 68.
Tirilly L., 301.
Tirocchi M., 126.
Tisserant Card. E . , 195, 504,
512.
Tobin G., 380.
Todeschini B., 126.
Togni G., 124.
Tornasi S., 554.
Tomaso D'Aquino (S.), 165,
175.
Tomek E., 119.
Tommaso A . , 379.
Toolen T. G., 606.
Toomey L., 382.
Toral y Malo D,. 619.
Torck G., 15S.
Toriel A., 624.
Torra Closa G., 159.
Torreggiani D., 382.
Torres Sola E., 430.
Torrini A., 502.
Toselli G., 156.
Touya G. G., 623.
Trachtenberg E. E., 125.
Tranchina S., 752.
Travetti E., 432.
Travia A., 752.
Treacy G. L, 378.
Trentin G., 160.
Tringali P., 623.
Triquerie G. B. (S. D.), 464.
Trudone B. M. L., 152.
Trujillo Molina R. L., 434,
618.
Trujillo Molina E., 618.
Truong-Cao-Dai G., 295.
Truyols Morell F., 157.
Tsinguen F. S., 295.
Tubino Mongilardi F., 554.
Tuohy P., 381.
Turcq G., 153.

Turgeon E . , 750.
Turner F., 155..
Turowski A., 240.
Turpin du Cormier G. B. (S.
D.), 464.
Tusquets Terrats G., 153.

U
Uebelhör A., 126.
Ullrich F., 384.
Unger L., 122.
Unis T. C, 159.
Urakawa W. M . , 68, 301.
Urbani G., 428.
Urbanus Pp. II (B.), 476.
Urbonas M . , 155.
Uribe Urdaneta A., 229, 302.
Urquia F., 513.
Usai M., 431.
Ussia U. M . , 121.
Uzcátegui Briceño P. E . ,
379.

V
Vabois G., 153.
Vaes U., 126.
Vagnozzi E . , 29, 66, 393.
Valakuzyil S. G., 302.
Valeri Card. V., 151, 152,
202, 481, 511.
Valladares
Rodríguez
J.,
616.
Vallarino K., 384.
Vallopilly S., 386.
Valois O., 617.
Valsecela F., 481.
Van Bree F., 618.
Van Cauwelaert G., 422.
Van de Ven A. T., 429.
Van de Wyer G., 622.
Van de Zande E. G., 431.
Van den Broucke M., 624.
Van den Eerenbeemt G., 623.
Van der Lugt A. H. W . , 621.
van der Ploeg C. G., 623.
van der Rest A., 624.
f van der Velden G. G., 240.
van Dievoet E . , 619.
Van Doorne G., 620.
van Elswijk E . , 423.
Van Haaren C, 126.
van Hammée E . , 123.
Van Haperen A., 431.
Van Herpt C. A., 428.
Van Hoeck F. C, 302, 422.
Van Huyck E . , 127.
van Kleffens E. N., 157.
van Kruisbergen G. G., 623.

Index
van Lantschoot O., 620.
Van Loon A., 429.
Van Loon A . , 555.
van Oorschot A. L., 623.
Van Roey Card. G. E., 549.
van Sambeeck G., 297.
Van Schaik G. G., 553.
f Van Schingen E., 464.
Van Steenberghe P., 127.
van Swieten R,., 624.
Van Thiel G. L. M . , 428.
Van Ussen N. G. G., 621.
Van Waeyenbergh O., 549.
Van Zwyndregt G., 429.
Vannucci L, 763.
Várela G., 119.
Vargas Martínez I., 641.
Vasquez E . , 378.
Vásquez de Velasco G., 619.
Vasys C., 379.
Veeger G. E. A., 431.
Vega N., 377.
Veit A., 380.
Veith G. W . , 620.
Velten G., 558.
Venchierutti P., 622.
Vera G., (S. D.), 118.
Verando G., 384.
Verde Card. A., 112, 332, 336,
510, 733.
Vergani A . , 556.
Verino C., 127.
Verrastro A., 156.
Verwaede A . , 158.
Verzeri E. T. (B.), 118, 781.
Verzili D . , 158.
f Verzosa y Florentin A.,
464.
f Vesters G., 560.
Vhelan G. P., 423.
Vialatoux G., .158.
Vian N., 622.
Vidal A., 559.
Videla Cuello G., 555.
Vidotti M . , 621.
Vignati C , 555.
Villa R., 124.
Villa Santa C, 623.
Villabruna A . , 432.
Villegas V . , 616.
Villetard E . , 153.
Villot G., 549.
Vincent E . , 124.
Viola B., 123.
Viola O., 154.

nominum

Viola R., 623.
Violardo G., 428.
Vion-Dury F., 111.
Visentini M . , 123.
Vissa L, 432.
Vitry L . , 620.
Vivet A., 123.
Voet C , 623.
Voight G., 554.
Vogt E . , 767.
Voiler G., 430.
Von Beverhoudt G., 431.
Von Knorring H . , 427.
von Oorschot A . , 297.
Vondrak F., 126.
Vos P. A., 428.
Voss E . , 558.
Vozzi A., 301.
Vrakking G., 26, 302.
Vriens P. G., 431.

W
Wagner E . , 253.
Wagner L. (S. D.), 119.
Wahlert E. W . , 619.
Waldron G., 429.
Walsh A., 158.
Walsh E. M., 377.
Walsh G., 621.
Walsh P., 751.
Walsh T., 379.
Walshe G. P., 560.
Walter M. Jr., 621.
Wang A .(S. D.), 464.
Wangler A . , 559.
Warburton F., 381.
Warnat G., 554.
Watson A., 154.
Webster B., 230, 304.
Weebers T. G., 620.
Wehrle G., 154.
Wehrle P., 159.
Weil C , 424.
Weinbacher G., 428.
Weinbreck M - , 124.
Weiss L . , 125.
Weithman G., 154.
Wells A., 384.
Welsh G., 750.
Wemaere G., 158.
Wengert G., 617.
Wermerskirchen L., 751.
Weyer E . , 618.

52 - A C T A , vol. X X I , n. 18. — 31-12-1954.

817

personarum
Widman E . , 380.
Wieczorek G., 751.
Wiewell G., 155.
Wijsenbeek L . , 383.
Willemaer G., 624.
Williams G., 380.
Wiltschut G. F., 429.
Winham G., 378.
Winslow H . , 159.
Winter L . , 380.
Winterhalter E. F., 381.
Winters P., 297.
Wiriaatmadja D . , 121.
Witteveen W . , 429.
Wodarski G., 381.
Wojciechowschi S., 617.
Wolf V., 155.
Wolfe E. F., 379.
Wolfe R., 381.
Wolff P., 555.
Wolz G., 380.
Wothe M . , 617.
Woulfe M., 156.
Woworsky G., 156.
Wozniak G., 156.
Wyers F., 160.

Y
Yurrita Armendáriz L . , 155.

Z
Zacharia (S.), 341, 352.
Zagami V., 160.
Zakany G., 380.
Zanardini U., 732.
Zangerle L, 125.
Zanin M., 507.
Zanini A., 383.
Zannini G., 430.
Zegri F., 430.
Zerini T., 126.
Zimmerman E . , 380.
Zimpfer G., 382.
Zini A., 432.
Zitta G., 126.
Zoccali S., 554.
Zuazo Cuenca F., 619.
Zuccarino P., 26, 302.
Zulueta Isasi E . , 124.
Zwettler A., 122.

818

Index

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

etc.

II - I I D E Ï NOMINUM DIOECESIUM
VICARIATUUM, ETC.
A
Aberconen., 75.
Abilen. in Palaestina, 302.
Abziritan., 300
Accraën., 294.
Acerra, 557.
Achaden., 26.
Acheruntin., 420, 522.
Achriden., 293.
Achyraën., 298.
Acireale, 156, 752.
Acquapendente, 121.
Acqui, 156.
Adamantin., 26, 293, 294, 305.
Adraen., 297.
Adriano-poli di Onoriade, 128.
Adrien., 414.
Aeginen., 292.
Africa Orientale e Occidentale Britannica, 292.
Agraen., 86.
Agrigento, 230, 283, 303, 384.
Aguarico, 244, 551.
Aguas Calientes, 225.
Alajuelen., 688.
Alatri, 126.
Albano, 90, 126, 149, 297, 330.
Alben. Marit., 548.
Albien., 298.
Albinganen., 121, 160, 265,
273, 284, 623, 775/
Aleppen., 36, 271.
Aleppen. Maronitarum, 304.
Ales, 554, 558.
Alessandria, 160, 430, 622.
Alessandria
d'Egitto,
429,
624.
Alessandria dei Latini, 128.
Algeri, 147, 305.
Algeria, 294.
Alien.," 298.
Aliphan., 298, 299, 616.
Almura, 751.
Amadassen., 300.
Amalfi, 618.
Amarillo, 553, 555, 559.
Ambikapuren., 85.
Amelia, 429.
Amiso, 230, 294, 304.
Amphipolitan., 300.
Amudarsen., 295.
Amyzonen., 298.

Anagni, 296, 305.
Anasartben., 26, 293.
Anchialitan., 292.
Ancona, 286, 618.
Ancusen., 419.
Ancyran., 26, 294.
Andria, 381, 556.
Angelorum in Calif., 283.
Angers, 159, 745, 750.
Anglonen.-Tursien., 523.
Angoulême, 153.
Angren., 295.
Ansarthen., 293.
Antigonicen., 774.
Antiochia dei Maroniti, 261,
611.
Antiochia dei Melchiti, 158.
Antiochia in Pisidia, 560, 688.
Apamen. in Bitynia, 231.
Apamien., 295, 297.
Apollonien., 147, 303.
Apuan., 549, 775.
Aquen., 27, 275, 324.
Aquilan., 279.
Aquisgrana, 76, 240, 378. 617.
Arabisso, 464.
Aracaju, 155.
Araditan., 300.
Arcen., 304, 688.
Arcipelagus Navigatorum, 68,
301.
Arelaten., 324.
Arethusius., 301.
Arezzo, 121, 126, 262, 429.
Argentina, 277, 322.
Arianen., 65.
Ariminen., 301.
Armenias, 557.
Arras, 124.
Arsamosaten., 302, 422.
Arsinoë in Arcadia, 147, 294,
548.
Arsinoën. in Cypro, 302, 422.
Arx Gallica, 115.
Ascoli Piceno, 431, 747.
Ascoli Satriano, 382.
Asti, 271, 335.
Atene, 292, 302, 305, 422.
Atlanten., 321.
Atri, 383.
Attalen. in Pamphylia, 68,
301.
Aulonitan., 295.

Aurien. et Tuden., 287.
Australia, 293.
Autun, 124.
Aveiro, 558.
Avellino, 383.
Avensen., 297, 420.
Aversa, 382.
Avignone, 124, 127.
Avissen., 297, 548.
Azua, 132.
Azulen., 800.

B
Babyionen. Chaldaeorum, 208,,
2S5, 305, 388.
Bagaien., 296.
Bagdaden. Armen., 753.
Bagen., 687, 774.
Bahamas, 116.
Baiocen., 548, 688.
Baiona, 124.
Balecien., 298, 299.
Balianen., 26, 301.
Baltimora, 27, 302.
Bamberga, 557.
Bandjermasinen., 302, 422.
Bangaloren., 84, 293, 305.
Bangassuen., 646.
Banguen., 646.
Baoruco, 132.
Barahona, 132.
Barbastren., 301, 548.
Barca, 26, 291, 301.
Barcellona, 152, 156, 549.
Barcellona in Venezuela, 561.
Baren, in Hellesponto, 302.
Baren, in Psidia, 3C0, 302.
Bari, 380.
Baris di Ellesponto, 28.
Baris di Pisidia, 27.
Barletta, 120, 121.
Barquisimeten., 564.
Barranquillen., 296.
Basileen., 192, 269, 378, 554,.
556.
Basren. dei Caldei, 305, 388.
Bassa Terra, 115.
Bebalitenen., 297.
Beigaumen., 67, 129, 301.
Belizen., 115.
Bellary, 556.

Index
Bellevüle, 751.
Belley, 752.
Bellicen., 110.
Belluno, 432.
Benefactor, 132.
Benevento, 65, 120, 383.
Beni, 299.
Berberaten., 304, 423.
Bergamo, 127, 205, 301, 378,
431, 560, 623, 779.
Beroën., 128, 294.
Bertraniae in Oatatumbo,
305.
Beryten., 36, 255, 286, 287,
653, 654, 745.
Besançon, 153, 159.
Besanzone, 128.
Béziers, 30.
Biden., 296.
Biella, 154, 432.
Bijapur, 130.
Bilten, 299.
Binatug, 29.
Birmania, 726.
Birminghamien., j231, ¡294,
305, 606.
Bisceglie, 120, 121.
Bisinianen., 301.
Bismarck, 556.
Bisuntin., 283, 419.
Biturgen., 26, 293, 302.
Blaundenius., 298.
Bloemfonteinen., 423.
Blois, 123.
Bobien., 26, 302.
Bogoten., 229, 378, 384, 705,
722.
Bolivaren., 230, 303, 461, 550.
Bombay, 84, 130, 706, 725.
Bononien., 152, 266, 650, 775.
Bonusta, 512.
Bosa, 160.
Boston, 154, 256, 270, 379, 381,
419, 512, 751.
Botryen., 128, 147, 303.
Botucatu, 154.
Bourges, 153, 158, 749.
Bovino, 121.
Braga, 365.
Brazzaville, 551.
Breda, 384, 428, 429, 431, 555,
620, 621, 624,
Brescia, 384, 431, 624.
Bressanone, 559.
Bridgeporten., 300, 749, 750.
Brigantien., 285.
Brindisi, 293, 305, 555, 556,
559.
Briocen., 277.
Brixien., 113, 234, 688.
Broni, 43.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Brooklyn, 256, 383, 553, 555,
558, 621, 622, 624.
Bruges, 127, 623.
Brugnaten., 209.
Bruxelles, 540.
Bubastitan., 297, 548.
Bucarest, 128.
Buenaventuren., 296.
Buenos Aires, 380, 382, 557,
618.
Buffalo, 154, 155, 262, 378,
380, 382.
Bugellen., 270.
Buichu, 160.
Bukavuen., 148.
Bukobaën., 297.
Bureen., 297.
Burdigalen., 256, 278, 282, 286,
426.
Burgenland, 120.
Burlingtonen., 420.
Buta, 295.
Buthrotia, 68, 301.
Buyasan, 29.

€
Cadoën., 292, 299.
Caesaraugusten., 652, 680.
Caesarien. in Bithynia, 297,
549.
Caesarien. in Numidia, 298.
Caesarien. in Thessalia, 300.
Cairo, 622.
Cajazeirasen., 298.
Calabaren., 300.
Calabocen., 564, 607, 643.
Calaguritan., 298.
Calaritan., 274.
Calatanisiaden., 26, 302.
Calceaten., 298.
Calcutta, 84.
Calien., 508.
Caltadrien., 299.
Calven., 420, 549, 559.
Camberra, 68, 292, 294, 305.
Cambrai, 124.
Camden, 123, 384, 429.
Camerino, 382, 430, 623.
Campagna, 622.
Campeche, 617.
Campifontis., 263, 269.
Campina Grande, 154, 557.
Canathen., 688, 775.
Cantanen., 300.
Capo di Haiti, 299, 379.
Capsa, 464.
Capua, 126, 557, 559, 560, 618.
Caracas, 384, 429, 607.
Carallien., 291.
Garanten., 298.

etc.

819

Carolinapolis, 774.
Caronen., 550.
Cartagena, 558.
Cartagine, 160, 286, 293, 305.
Cartagine in Spagna, 503,
Cartellitan., 688.
Carysten., 67, 298.
Casale Monferrato, 432, 554,
559.
Caserta, 559.
Casiotan., 299.
Cassano all'Ionio, 378.
Castellammare
di
Stabia,.
382.
Castellaneta, 751.
Catalaunen., 275.
Catamarcen., 322, 557.
Catania, 193, 262, 265, 275
286, 556, 559, 621. .
C ataquen., 295.
Caven, et Sarnen., 301.
Ceaen., 295.
Cedamusen., 26, 302.
Cefalù, 622, 752.
Celsonen., 476.
Cemerinianen., 67.
Cenen., 297, 420.
Cenomanen., 207.
Centenarien., 25, 301.
Cerbalitan., 297.
Cercinitan., 292.
Cereminianen., 301.
Cerignola, 382.
Cerreto Sannita, 512.
Cesarea di P. dei M., 240.
Cesena, 752.
Ceylon, 726.
Chachapoyasen., 295.
Charleston, 379.
Charlottetown., 464.
Chartres, 752.
Cherchen., 305.
Chiapas, 121, 154, 617.
Chiavari, 553, 622.
Chicago, 267, 270, 381, 430„
554.
Chicoutimi, 749, 750.
Chieti, 154, 623.
Chilapen., 548.
Christopolitan., 26, 302.
Cianen., 294, 774.
Ciaoscienen., 295.
Cile (Resp.), 56, 292.
Cincinnati, 147, 304, 379.
Cipro, 292, 304.
Cissitan., 302, 422.
Citien., 231, 304, 420.
Ciudad Real, 160, 752.
Città del Pieve, 382.
Civitas Bolivarensis, 561.
Claromontan., 296, 305.
Clavaren., 262.

y

Index

820

Olermont, 749.
Cleveland, 237, 272, 277,
556.
Clonferten., 26, 302.
Coimbra, 553.
Coirà, 377.
Colombo, 616.
Colonien., 89, 557, 558,
617, 619, 620, 622, 623,
Colossen., 209.
Columbia, 227, 228.
Columbus, 380, 383.
Comaclen., 548.
Como, 126, 559.
Conchen, in Aeq., 548.
Concordien., 209, 383.
Constantinian., 304.
Conversano, 120, 617.
Corico, 512.
Corduben., 147.
Corico, 512.
Corocoren., 296.
Costantina, 147, 230.
Costermanspolitan., 148.
Cotabaten., 66.
Cotraden., 687.
Covingtonen., 139, 378,
Cremen., 301.
Cuba (Resp.), 115.
Cuddaloren., 84, 292.
Cuenca, 619.
Cuerna vaca, 616.
Curacen., 116.
Cuttacken., 85.
Cynopolitan. in Egitto,
Cyparissien., 294.
Cyrrehen., 68.
Cyrrhen., 294.

299,

616,
624.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Disulap, 29.
Djakartan., 296.
Doberitan., 300, 304.
Doberus, 147.
Dodomaën., 297.
Dolichen., 296.
Duarte, 132.
Dubuque, 556, 559, 619.

etc.

Fortaleza, 26, 154, 301.
Fossombrone, 121.
Fréjus, 152.
Friburgen., 240, 287, 324, 621.
Friburgo in Brisg., 617.
Fulden., 298, 354,

G
E

429.

Ebrodunen., 324.
Edessen. in Maced., 548.
Edistianen., 296, 299.
Efeso, 292.
Eldoreten., 241, 423.
Eleutheropolitan. in Palaestina, 298.
Eliopoli di Egitto, 160.
Emeriten. in Venez., 549.
Epiphanien., in Syria, 296.
Equatore (Resp.), 26, 143,
294.
Erie, 153, 155, 159.
Eritrea, 266.
Ernakulamen., 301, 385.
Espaillat, 132.
Eucarpen., 298.
Euroeen., 147, 303, 687.

F
299.

D
Dagupanen., 392.
Dalisando in Isauria, 147,
303.
Dallasen., 27, 153, 155, 157,
158, 160, 560.
Damanen., 129, 293, 305.
Damâo, 129, 558, 617, 618.
Damasco dei Marón., 619.
Daressalaamen., 292, 305.
Darién, 384, 431.
Davaën., 775.
Davenport, 620.
Dercen., 423.
Derthonen., 43.
Des Moines, 619, 750.
Detroit, 275, 549.
Dharwar, 130.
Dicamay, 29.
Digione, 749.
Dioclezianopoli, 560.

Faenza, 624.
Fano, 618.
Febianen., 297, 687.
Felbes, 464.
Feltre, 432.
Fermo, 380.
Ferrara, 384 , 429, 430, 464,
548.
Fesulan., 302, 304.
Fidenza, 119, 560, 624.
Fiesole, 27, 230.
Filadelfia, 258, 321.
Filadelfia in Lydia, 26, 146,
302.
Filippopoli di Tracia, 240.
Firenze, 127, 254, 257, 258,
263, 264, 265, 274, 280, 281,
285, 288, 420.
Fitea, 147.
Foligno, 559.
Forlì, 382.
Formen., 295.
Forolivien., 272.
Fort-Dauphin, 295.
Fort Jameson, 67, 298.
Fort Worth, 27, 153, 155, 157,
158, 160, 560.

Gabulen., 293.
Gadicen., 688.
Gaeta, 559, 560, 618.
Gallipolitan., 126, 231, 293,
304.
Galveston, 749.
Gand, 124, 127.
Gangalan, 29.
Gangren., 293.
Garanhuns, 128, 687.
Garella, 128, 775.
Garouen., 296.
Gaspé, 751.
Gerapoli di Siria, 128.
Gergitan., 297, 688.
Germanicopolitan., 296.
Germenen. in Galatia, 26,
302.
Gerona, 153.
Gerusalemme, 292, 556.
Giamaica, 115, 559.
Gibuti, 159.
Giennen., 147, 292, 303, 506.
Gilben., 294, 549.
Giordania, 292.
Goa, 129, 293, 305, 558, 617,
618.
Gr añaden., 296.
Granaten., 292, 305.
Grandormen., 147, 304.
Gravelburgen., 120, 292, 301.
Gravüren., 298, 299.
Green Bay, 622.
Grenoble, 158.
Grosseto, 623, 624.
Guadalàjaren., 120, 260.
Guadicen., 506.
Guarda, 554.
Guanaren., 564.
Guapien., 423, 472.
Guarnaren., 549.
Guastalla, 123 , 556, 618.
Guayana Britannica, 115.
Guayana Gallica, 116.
Guayana Hollandica, 116.
Guayaquilen., 143, 464, 688.
Guaxupé, 558.
Gulburnen., 292, 294, 305.
Guluen., 297.
Guntur, 121.
Gurk, 119, 125, 127.

Index

H
Haarlem, 160, 881, 384, 428,
429, 430, 431, 619, 620, 621,
623.
Habana, 59.
Hadrianapolitan., 230.
Hadrianopolitan. in Epiro,
298.
Hadrianopolitan. in Honoriade, 294, 304.
Hafniae, 298.
Haiti, 17, 27, 115, 294.
Halifax, 26, 294, 305.
Hamilton, 554.
Harbor Grâce, 380.
Harrisburg, 553, 556.
Hartford, 293, 305, 379, 381.
Hearst, 120.
Heliopolis in Egitto, 296.
Heliopolis Maronitarum, 304.
Hemerien., 300.
Heracleen. in Europa, 292.
Hibernia, 321.
Hieracen., 468.
Hierapolitan. in Syria, 420.
Hieropolitan. in Isauria, 300.
Hierosolymitan., 272.
Hierpinianen., 294.
Hildesheim, 554> 620.
Hipponen., 165.
Hispalen., 135, 688.
Hollandia, 474.
Holmia, 40, 299.
Honduras (Resp.), 198.
Honoluluen., 420'.
Huancavelicen., 230, 303.
Huelven., 135, 301, 648.
Hyderabaden., 84, 293, 294,
305.

I
Iabalpuren., 423, 689.
Ianuen., 253, 259, 262, 264,
266, 278, 281.
lasen., 261.
Ibaguen., 227.
Ibarren., 152, 157, 230, 688.
Ibujan, 29.
Ierichuntin., 295.
Iericoën., 228.
Ifni, 694.
Ihansien., 423, 691.
Ilheosen., 296.
Illerden., 147.
Immac. Concept. B. M. V.
(Olancho), 774.
Imola, 618.
India, 83, 398.
Indianapolis, 380, 383, 430.
Indipendencia, 132.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Infanten., 28 295.
Innsbruck., 120, .125, 154.
Inongoën., 302, 422.
Ioannesburgen., 423.
Ioanninen., 147, 231, 300, 303,
512.
Iran, 292.
Irenopoli in Cilicia, 147, 804,
419.
Iringaën., 296.
Ischia, 121. 616, 622.
Isole Bermude, 551.
Isole Marchesi, 68, 301.
Isole Tonga, 299.
Istminaën., 296.
Iudiciforen., 296.
Ivrea, 383, 557, 559, 560.
Izirianen., 68, 301.

J

Janina, 377.
Jaro, 617, 618.
Jerafitan., 68, 301.
Jesi, 382.
Jessore, 127.
Joliet (Illinois), 751.
Joliette, 617.
Josen., 38, 304, 422.

K
Kabindaën., 296, 421.
Kadunaën., 81, 304, 423.
Kamechlien. Armen., 755.
Kampalaën., 297.
Kandien., 462.
Kansas City, 554, 558, 620.
Karachi, 160.
Karemaën., 297.
Kerrien., 295.
Ketaën., 299, 303, 422.
Ketapang., 520.
Khartum, 299.
Kigomaën., 297.
Killaloe, 553.
Kilmore, 156.
Kimberleyen., 296.
Kisantu, 622.
Kisumuen., 241, 297.
Kuduguen., 518.
Kuwait, 127.

L
La
La
La
La

Crosse, 554.
Plata, 240, 378.
Rochelle, 159.
Spezia, 618.

821

etc.

La Vega, 132, 437.
Lacus Saisi, 255.
Lagosen., 82, 559.
Lambesi, 230, 303.
Lanciano, 557.
Lansing, 554, 749.
Lapurden., 707.
L'Aquila, 381.
Lauden., 776.
Lauzado, 128.
Lecce, 556.
Leeds, 384.
Leirien., 687.
Leonen., 230, 616.
Leontopolitan. in Augustamnica, 292.
Leopoldopolitan., 299, 623.
Letaeus, 304.
Letan., 423.
Leucaden., 292.
Lexovien., 548.
Liberador, 132.
Lidda, 512.
Liegi, 120, 624.
Lilla, 153, 157, 158.
Lima, 123, 554, 619, 620, 701,
729, 745, 752.
Limburgen., 286, 553.
Lingayen., 392.
Linz, 120, 125.
Lione, 120, 124, 153, 158, 159,
366, 549.
Lipen., 27, 302.
Lisbona, 618, 687.
Liverpolitan., 294, 3C5, 429.
Locren., 468.
Lodi, 121, 127, 430, 431, 432,
621, 624.
London, 380.
Lorena, 557.
Lorien., 299.
Losanna, 378.
Lucen., 382, 502, 509, 556.
Lucera, 119.
Luçon, 749.
Luganen., 124, 266, 287.
Luluaburgen., 421.
Lünen., 209.
Lussemburgo, 512.
Lydden., 147, 300, 302.

M
Macaonen., 146, 147 , 302, 303.
Macarseen., 231.
Madhuraien., 84, 293 , 305.
Madison, 554.
Madraspolitan., 85, 381.
Magna Britannia, 144.
Maiduguren., 39.
Maiorca, 157.

«22

Index

Majunga, 303, 622.
Malacen., 84, 86, 293, 305.
Malaga, 159.
Malines, 121, 123, 125, 126,
127, 618, 619, 620, 622, 623,
624.
Manado, 430.
Manaquen., 197.
Mandalay, 304, 423.
Mandelen., 295.
Manfredonia, 559.
Mangaloren., 85.
Manilen., 291, 305, 548, 700,
718.
Manizales, 227, 229, 294, 302,
305, 378, 641.
Mantova, 381, 549.
Maracaibo, 431.
Marcianopoli, 752.
Marden. Armen., 753, 755.
Mariammitan., 295.
Marianen., 419, 430.
Mariannhillen., 465.
Marianopolis, 745.
Marilien., 687.
Maroquien.-Ghardaien. in Sahara, 694.
Marquette, 555, 559.
Marsi, 126, 382, 523.
Marsiglia, 153, 158.
Martinica, 124.
Masakaën., 297.
Massana, 285.
Materanen., 128, 420, 522.
Matrisfontis, 303.
Maurianen., 146, 147, 302.
Mazarien., 193.
Mbararaën., 297.
Mbeyaën., 297.
Mbuluen., 297.
Mechlinien., 549.
Medan, 152.
Medelitan., 295.
Mediolanen., 122, 123, 124,
126, 140, 160, 166, 205, 262,
281, 284, 384, 431, 432, 560,
620, 623, 624, 688, 728.
Meliaporen., 85, 86, 381.
Meliten., 292.
Merida, 379.
Meruen., 33, 303, 422.
Mesembrian., 292.
Messico, 432, 619.
Messina, 384.
Metellopolitan., 297, 303, 422.
Methonen., 298, 299.
Metren., 548.
Metropolitan, in Asia, 302,
422.
Metz, 120.
Mileten., 298.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Milwaukien,, 292, 305, 430,
750.
Minoricen., 477.
Missio Galliae, 567.
Mobile, 380, 606.
Mogadiscio, 253.
Molfetta, 156, 160, 431.
Monaco, 254, 363.
Moncton, 558, 620.
Mondovì, 154, 619.
Monoecen., 292, 299.
Monreale, 622.
Mons Pessulanus, 30.
Mont-Laurier, 553, 622.
Montalto, 121.
Monte Cristi, 132.
Montefiascone, 121.
Montepulciano, 624.
Monterey-Fresno, 555, 620.
Montevideo, 553, 556, 622, 623,
683.
Montpellier, 157.
Montréal, 749.
Morogoroën., 297, 302, 422,
423, 464. .
Moshien., 297.
Mossoren., 292, 301.
Mossul dei Siri, 126.
Motherwell, 154.
Moulins, 120.
Moyobamben., 26, 301.
Muenster, 557.
Muran., 549.
Mwanzaën., 297.

N
Nagpuren., 84, 293, 305, 617,
618.
Nairobi, 242, 292, 305.
Namur, 126, 558, 620, 622, 623.
Nanceien., 124, 279, 285.
Nanneten., 419.
Nanning, 128.
Napen., 243.
Napoli, 121, 2C5, 267, 284.
Nardo, 624.
Narnien., 758.
Nashville, 750.
Natalen., 419, 575.
Nazaren. in Brasile. 688.
Nellore, 512.
Neocastren., 230, 303.
Neo-Eboracen., 230, 287, 300,
304, 378, 379, 554, 746, 752.
Neopatren., 549.
Nepesin., 608.
Nicaraquen. (Resp.), 198.
Nicastro, 160.
Nieolet, 120, 624, 749, 751.

etc.

Nicomedien., 227, 228.
Nicosia, 26, 225, 299.
Nicotrien., 300.
Nietheroyen., 27, 245, 302,
775.
Nigeria, 702.
Ningyüan, 560.
Niterói, 752.
Nocera dei Pagani, 624, 752.
Nocera Umbra, 120.
Nola, 156, 559, 576.
Nord Cañara, 129.
Norcia, 123.
Norvegia Centrale, 295.
Norvicen., 301.
Noto, 623, 752.
Novara, 121, 156, 230, 231,
378, 429, 553, 619.
Novarcen., 148, 304.
Nuflo de Chavez, 68, 301.
Nuova Orléans, 751.
Nuova Pamplona, 557.
Nuova Zelanda, 293.
Nusco, 126.
Nyerien., 297.
Nysirien., 230, 301, 303.

0
Oceania, 110, 233, 290.
Octavien., 481.
Odessitan., 293.
Oeiren., 687, 774.
Oenoanden., 295.
Ogdensburgen., 147, 300, 303,
378, 617.
Oliden., 292.
Olympen., 298.
Olympus, 167.
Onitshaën., 38.
Oporto, 622.
Oppiden., 299.
Orano, 160.
Oria, 559, 622.
Oriolen., 230, 292, 304, 503.
Orléans, 158, 159.
Orthosien., 549.
Oruren., 299.
Orvieto, 121.
Osloën., 299.
Osma, 152.
Ossory, 554.
Ostunen., 293, 557.
Otranto, 156.
Ottavien., 292, 305, 745.
Ouhaigouyaën., 518.
Ouidahen., 470.
Oveten., 548, 774.
Owerri, 123.

Index

P
Pacen, in Bolivia, 230, 688.
Paehnemunitan., 303, 422.
Pacten., 298.
Paderbornes, 300, 479, 617.
Padova, 160, 263, 414, 432,
553.
Pakistan, 84, 726.
Palaeopolis in Asia, 305.
Palaien., 386.
Palanan, 29.
Palencia, 153.
Palermo, 126, 752.
Palestina, 292.
Palestrina, 120.
Panemotichitan., 295.
Panisperna, 322.
Paphien., 230, 304, 419.
Parahyben., 419.
Parisien., 120, 123, 124, 127,
152, 156, 158, 159, 160, 255,
257, 263, 268, 269, 286, 287,
380, 424, 549, 688.
Parma, 205, 431, 554.
Passavia, 558, 617.
Patersonen., 298.
Pavia, 121, 124, 126, 127.
Pellen., 228, 296.
Penne-Pescara, 560.
Peramiho, 67, 301.
Peoría, 617.
Pergen., 293.
Perpignano, 120.
Perugia, 254.
Pescia, 382, 432.
Peterboroughen., 26, 230, 294,
304.
Petropolis, 557.
Phasis, 147, 294.
Philippolitan.
in Thracia,
687.
Phytean., 147, 303, 304.
Piacenza, 26, 556.
Pietersburgen., 302, 422.
Pinerolo, 383, 557.
Pionitan., 298, 303.
Pisa, 502.
Pistorien., 126, 157, 230, 304,
384.
Pitanaeus, 300.
Pittsburg, 155, 300.
Plataeaen., 300, 304, 419.
Platien., 283.
Plymuthen., 231, 294.
Pointapitren., 115.
Poitiers, 745.
Pondicherien., 84, 292, 295.
Pontianak, 520.
Pontremoli, 378, 383, 619.
Poonen., 129, 618.
Popayanen., 508.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

etc.

823

Portland, 156.
Rubagaën., 160, 291, 305.
Port Pirie, 378.
Ruremonda, 431, 558, 621,
Porto Principe, 17, 298.
623.
Portorico, 115.
Rutaboën., 297.
Portuen., 504.
Ruthenen., 419.
Portus Alexii, 294.
Portus Ayacuquensis, 298, !
461.
!
S
Portus Hispaniae, 115.
Portus Novi, 470.
Sabadien., 147, 303, 419.
Potenza, 156, 523.
Sabinen., 295, 732, 741.
Potosien., 230.
Sacramento, 379.
Pouso Alegre, 419.
S. Agata dei Goti, 298, 299.
Praten., 420.
Sahara Hispanica, 551, 694.
Pretoria, 429.
Saint Claude, 429.
Prusien., 230, 304, 6S7.
Salamanca, 556.
Pueblo, 554, 558, 621.
Salcedo, 132.
Puerto Plata, 132.
Salerno, 210, 384, 407, 431.
Puy-en-Velay, 124.
Salford, 121.
Salisburgo, 125.
S. Aloysii de-Caceres, 304.
Q
Salt Lake City, 429, 621.
Saltillo, 240.
Quebecen., 264, 265, 283, 750.
Samaná, 132.
Quibduan., 228, 296.
Sambalpuren., 85.
Quito, 157.
Sánchez Ramírez, 132.
Sancta Anna, 303.
Sancta Fides in Argentina,
R
138.
Rabat, 260.
Sancti Fiori, 282.
Rafanea, 560.
S. Andrea in Brasile, 687,
Raigarhen., 85.
695.
Ranchi, 84, 298, 305.
S. Anna de la Pocatière, 120.
Ratnagiri, 129.
Sansepolcro, 559.
Ravenna, 281.
Santa Fé Arg., 138, 557.
Rawalpinden., 284.
Santa Marta, 299.
Secifen., 292.
Santander, 154.
Reggio Calabria, 468, 554, 560.
Sant'Antonio, 555, 559.
Reggio Emilia, 382, 623, 624,
Santiago, 132.
698.
Santiago de los Caballeros,
Registren., 548.
437.
Rennes, 127, 156, 323, 750.
Santiago Rodríguez, 132.
Resistencia, 688.
Santo Domingo, 26, 132, 437,
Phasen., 27, 549,
745.
Rhedonen., 323.
Santos, 558.
Rhesainen., 296.
Sarepten., 302.
Richmond, 378, 379, 381, 429,
Sarnen., 277.
431.
Sarsanen., 209.
Rieti, 556, 752. •
Sarsinaten., 301.
Rimini, 127, 160, 624.
Sassari, 431.
Rio de Janeiro, 618.
Savannen., 321, 620.
Rio Preto, 378.
Sawntwadi, 129.
Riobamba, 128.
Sbiden., 299.
Riohacha, 303, 422.
Risinitan., 304, 423.
Rochester, 120.
Rofîfen. in America, 295.
Rockfordien., 301.
Rosarien., 322.
Rosen., 115.
Rossen., 295, 750.
Rottenburgen., 295, 617.

S. Christophorus de Habana,
201.
S. Claudio, 395, 396.
Scranton, 240.
S. Cristoforo in Venezuela,
643.
S. Crucis de Sierra, 230, 303.
S. Deodati, 734, 739.

824

Index

S. Diego, 556, 621.
S. Domingo (Resp.), 115, 293,
433.
Sebastea, 240.
Sebasten. in Armenia, 775.
Secovien., 120, 125, 146, 147,
154, 156, 288, 294, 303, 617.
Sedunen., 258, 270.
S. Egidio, 296.
Segobricen., 230.
Segusien., 27, 302, 420.
Selgen., 292.
Sel jen., 299.
Selymbrian., 292.
Sendaien., 301, 303, 422.
Senonen., 567.
Sens, 153.
Sergiopoli, 198.
Serren. in Proconsulari, 299.
Sessa Aurunca, 380.
S. Ferdinandus Apuren., 643.
S. Flour, 152.
S. Francisco in California,
420.
S. Germano di Rimouski,
378, 554.
S. Giacinto, 429.
S. Giorgio, 380.
S. Giovanni di Cuyo, 557.
S. Giovanni della Maguana,
132, 437.
S. Giovanni di Porto Rico,
378, 380, 430.
S. Giovanni di Quebec, 553,
554, 558.
S. Giovanni di Terranova,
154, 158.
S. Giuseppe, 379.
S. Giuseppe in America, 147,
303.
Sherbrooke, 120, 556, 559,
619, 621.
s'-Hertogenbosch, 383, 384,
428, 429, 431, 559, 620, 621,
623.
Shrewsbury, 378.
S. Iacobus Equitum, 26, 132,
301.
S. Iacobus Maior, 133.
Sidetan., 775.
Sidone, 68, 256, 292, 293, 295.
Siena, 124, 150, 274.
Siguitan., 298.
Silen., 295.
Silio, 512.
Sinaloa, 617.
Sinarum, 737, 742.
Sinope, 560, 774.
S. Ioannes Cana den., 300.
Sioux Fallas, 379.
S. Ippolito, 120, 125.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Siracusa, 121, .124, .126, 622.
S. Isidoro, 688.
S. Juan, 133.
S. Ludovico, 419.
S. Ludovico Potosien., 304.
S. Luigi de Cáceres, 419.
S. Marco, 301.
S. Miniato, 152.
S. Nicola de los Arroyos, 688.
Sobralen., 425.
Sonora, 120.
Sophenen., 295.
Sokoto, 82, 423.
Sora, 124.
Sorrento, 381.
Soteropolitan., 292.
Southwark, 256, 378.
Spalaten., 231.
S. Paolo del Brasile, 123, 524,
543, 695.
Spedien., 209.
S. Pietro, 115.
Spira, 554, 617, 623.
Spoleto, 384, 622.
Springfield-Illinois, 380.
S. Rafael, 132.
S. Rufina, 504, 617.
SS. Assunzione, 558, 774.
S. Salvatore della Bahia,
378.
SS.
Concezione
dell'Araguaia, 154.
S. Sebastianus Fluminis Ianuarii,» 154, 155, 270, 687.
S. Severinus, 89.
SS. Trinità di Cava dei Tirreni, 432.
Steubenville, 379.
Strasburgo, 158.
Strigonien., 259.
Succursen., 296.
Sucren., 525.
Suecia, 40.
Sufetan., 297.
Sufetulen., 291.
Sulmona, 382, 624.
Suluen., 66.
Sululitan., 298.
Superiorem, 147, 292, 303.
Surigen., 26, 302.
Susa, 240, 381, 557.
Sydney, 302, 422, 744.
Syracuse, 379.

T
Taboraë'n., 291, 305.
Taiku, 752.
Tamiathitan., 688.
Tananarive, 621.

etc.

Tanjoren., 295, 381.
Tappa, 29.
Tarazona, 560.
Tarquinia, 609.
Tarraconen., 122, 147, 303.
Tarsen., 27, 294.
Taurinen. 121. 122, 123, 124,
126, 127, 230, 253, 254, 257,
261, 264, 267, 269, 273, 276,
277, 279, 280, 281, 284, 335,
378, 384, 429, 431, 624.
Teano, 556.
Tegucigalpa, 774.
Tellicherrien., 385.
Teramo, 559.
Terracina, 156, 257, 556.
Teruel, 154.
Thabracen., 296.
Thagasten., 549, 775.
Tharen., 298.
Theanen., 549.
Theatin., 26.
Thedonen., 324.
Thennesien., 299, 300.
Theodosiopolitan. in Arca
dia, 293.
Thibicen., 297, 419.
Thuburnicen., 296.
Tifernaten., 420.
Timminsen., 26, 302.
Tinien., 419.
Tiruvallen., 302.
Todi, 119, 554.
Toleto, 506.
Tolosa, 74, 750.
Toowoombaen., 300.
Toronto, 420.
Tororoën., 297.
Tortona, 125, 622.
Tournai, 122, 123, 124, 620.
Tours, 158.
Townsville, 384.
Trani, 120, 121.
Trapani, 122.
Tremitonte, 128.
Trento, 265, 282, 623.
Trenton, 750, 752.
Treviri, 557, 618.
Treviso, 224, 263, 268, 382.
Tricaricen., 523.
Trichur, 622.
Trieste, 622.
Trifluvianen., 481, 498.
Trincomalen., 462.
Trisipen., 296.
Trivento, 618.
Trois-Rivières, 622.
Tropien., 300.
Trujillo, 154, 378, 379, 430,
558.
Tsaochow, 240.

Index
Tuam, 620.
Tucsonen., 299.
Tucumanen., 300, 322, 507,
557.
Tucupiten., 550.
Tuguegaraoan., 27, 28, 302.
Tumaco, 472, 551.
Turchia, 292.
Turonen., 147.
Turuzitan., 298.
Tuticoren., 300.
Tymbriaden., 549.

U
Udine, 121, 122, 123, 127, 156,
382, 383.
Udonthanen., 68.
Umzimkuluen., 303, 422, 465.
Urbanía, 121.
Urbinaten., 463.
Uruguaianen., 229, 294.
Uticen., 230, 293, 304, 420,
774.
Utinen., 253, 298.
Utrecht, 381, 429, 431, 553,
618, 619, 620, 621, 623, 752.
Uzalen., 298.
Uziten., 296.

V
Valença, 430, 750.
Valentinen., 258, 334, 503.
Valenza nel Brasile, 558.

nominum

dioecesium,

vicariatuum,

Vallisoletah., 292, 305.
Vallitan., 299.
Vallo della Lucania, 380.
Valva, 624.
Vannes, 745.
Vartanen., 230, 303.
Vasaden., 297.
Vatarben., 227.
Vegen., 132.
Velebusdien., 146, 294.
Veliterus, 300.
Velloren., 295, 464.
Venezia, 160, 224, 277, 286,
621, 622, 624.
Venezuela, 116.
Venosa, 126, 523.
Ventimiglia, 124, 382.
Verapolitan., 85, 378.
Verbe, 560.
Verbian., 688.
Vercelli, 127.
Veroli, 559.
Verona, 156, 300, 752.
Versalien., 236, 259, 261, 269,
274, 295, 297, 300, 749.
Vich, 153, 160.
Victorien., 121, 153, 284, 688.
Viedmen., 300.
Vienna, 119, 122, 123, 124,
125, 126, 127, 156, 623.
Vigevano, 382.
Villalonga, 334.
Vinden., 549.
Viterbo, 121, 126.
Vittorio Veneto, 553, 556, 559,
618.
Viviers, 158.

825

etc.

Volterra, 230, 304, 380, 382.
548, 622.
Voncarien., 688.
Vulturien., 297.

W
Wagga Wagga, 378.
Warangalen., 294.
Washington, 285, 745.
Wayne Castren., 77.
Wellingtonen., 240, 305.
Westmonasterien., 263.
Wilcannia-Forbes, 378.
Winnipeg, 119.
Winona, 751.
Wollongong, 378.
Worcester, 379, 381.
Wuerzburg, 619.

Y
Yarmuthen., 299.
Youngstown, 377.
Yolaën., 423.

Z
Zacatecen., 119, 225, 775.
Zagrabien., 687.
Zalichen., 296.
Zamboanga, 429, 431.
Zoaren., 296.

III - INDEX NOMINUM RELIGIONUM
c
Chierici regolari di S. Paolo,
238.
Congregatio :
Ancillarum a Caritate,
113, 234, 362 .
a Resurrectione D. N. J.
C , 551.
— Canonicorum Regularium
S. Augustini Lateranensium Austriaca, 513.
— clericorum
Excalceatorum Ssmae Crucis et Passionis D. N. J. C, 26.
Helvetica a S. Mauritio
Agaumensi, 513.

Oblatorum B. M. V. Immaculatae, 551.
Pretiosissimi
Sanguinis,
330, 360, 373, 239, 330, 360,
373.
S. Nicolai et Bernardi
Montis Iovis, 513.
— S.S.
Salvatoris Lateranensis, canonicorum Regularium S. Augustini,
513.
S. Spiritus, 702.
Congregazione :
delia S. Famiglia di Nazaret, 119.
delle Suore della Provvidenza, 239.

— delle Suore di S. Giuseppe del S. Cuore, 118.
di
Maria
Ausiliatrice,
239.

E
Ehrenwache
des heiligsten
Herzens Maria, 363.

F
Figlie :
della Carità, 238.
dell'Oratorio, 119, 776.
del S. Cuore di Gesù, 118,
781.

826

ndex

di N. Signora del S. Onore, 151.
Fratelli
Ospitalieri
Figli
dell'Immacolata Concezione, 511.
Frati Ospedalieri di S. Giovanni di Dio, 238.

Monache del SS. Sacramento
in Fognano, 152.

H
Hermanas Franciscanas Misioneras de Maria Auxiliadora, 511.
Hermanas Marias Nazarenas, 152.

I
Institutum - Missionum
a
Consolata, 33.
Istituto :
dei Piccoli Fratelli di
Maria, 748.
— della S. Famiglia, 118,
779.
— delle Francescane Missionarie di Maria, 737, 742,
748.
— del S. Cuore di Maria V.
Immacolata, 30.
delle Suore della Provvidenza, 734, 748.

M
Missionarie :
— Crociate
della
Chiesa,
511.
— della Madonna della Mercede, 238.
— di Maria Immacolata e
di S. Caterina da Siena,
511.
Missionarii Ss. Cordis Iesu,
683, 685, 760.

nominum

religionum

O

Oblate dell'Assunzione, 152.
Oblati :
di Maria Immacolata,
694.
— Missionari di Rho, 239.
Ordo:
Fratrum
Carmelitarum
discalceatorum, 551.
Fratrum Eremitarum discalceatorum S. Augustini, 513.
Fratrum
Eremitarum
S. Augustini, 513.
Fratrum Minorum, 91.
Fratrum Minorum Capulatorum, 119, 244, 551,
692.
Fratrum Minorum Conventualium, 318.
, Praemonstatensis, 6S9.
_ Recollectorum S. Augustini, 513.
— S. Antonii Maronitarum,
119, 611.
— S. Benedicti, 118, 337,
732, 741, 748.
._ Servorum
Mariae,
73,
509, 650.

P
Piccole Suore dei vecchi abbandonati, 151.

Il
Religiose :
— della B. Vergine Maria,
151.
— dei Sacri Cuori di Gesù
e Maria, 512.

S
Societas :
Iesu, 238, 239, 332, 360,
374, 748.
Mariae, 110, 233, 359. •
— Missionariorum Africae,
518, 702.
— Missionum
ad
exteras
gentes Parisiensis, 734,
739.
— pro Missionibus ad exteras gentes (Quebec), 775.
Suore :
— Adoratrici del Preziosissimo Sangue, 238.
Ausiliatrici delle Anime
del Purgatorio, 118.
della Presentazione della
B. V. M . , 511.
della
Visitazione
del
Giappone in Kamakura,
512.
— del SS. Sacramento, 151.
del Terz'Ordine Regolare
di S. Francesco, 511.
— di
Maria
Ausiliatrice,
748.
di N. Signora del Rosario, 239.
di S. Giuseppe di Cluny,
118, 778.
— Marianiste della S. Croce, 151.
— Povere Figlie di S. Antonio, 239.
— Serve di Maria Riparatrice, 239.
— Terziarie Cappuccine di
S.
Francesco
d'Assisi,
151.

T
Terziarie Clarisse della Santissima
Annunziata
di
Diano Marina, 239.
Terzo Ordine dei Servi di
Maria, 608, 698.

IV
INDEX

RERUM

A
Abbatia S. Michaelis Archangeli in Monté
Caveoso. Eius titulus deinceps unice ad
Archiepiscopum Materanensem spectabit,
523.
Abstinentia feriae
sextae.
Dispensationes,
104, 775.
Academia l'ont, ab Immaculata Conceptione.
Eius Statuta, noviter retractati, approbantur, 745.
Actio catholica :
— quoad televisionem, 22.
— B. P. Moniales ac Delegatas dilaudat,
quae puellis ab A. O. adsistunt easque
monet, hortatur, 45 s.
— et institutio radiophonica ac televisiva in
Chilia, 57.
— et Apostolatus paroecialis, 102.
— ad sanandos mores incumbat, 460.
— et Congregationes Marianae, 531, 497.
— et Belgica Natio, 542.
— et Christifideles Libanenses, 655.
— et Virginitas, 171.
— et India, 727.
— et « Domus Mariae » in Urbe condita, 768.
— et omina B. P. erga eam, 778.
Actio socialis genuina christiana est servanda, 14.
« Adiutorium mutuum » quod sponsi in christianis nuptiis quaerunt non est perfectius
quam « solitudo cordis », uti dicunt, virginum ac caelibum ad propriam sanctitatem assequendam. B. P. contrariam sententiam reprobat, 176 s.
Aegroti, V. Infirmi.
Agricolae Hiberniae. B. P. gratulatur de
eorum Sodalitate, 488.
America Latina, 59 ss.
Annus Marialis, ad sanandos praesertim populi mores indictus, 458, feliciter ac salutariter celebratus, 708 s., a B. P. clauditur,
722. V. Maria B. V. ImmaculataApostolatus Maris. Pro eo Secretariatus generalis internationalis constituitur apud
S. C. Consistorialem ac normis ditatur,
248. V. Cappellani.
Ara Pacis Atigusti. Eiusdem fragmentum Nationi Italicae a B. P. donatur, 94.
Arma nova deleteria B. P. iterum deprecatur
atque damnat, 213, 328, 589.

ANALYTICUS

Ars fusoria. Eos qui interfuerunt Conventui
internationali Collegiorum artis fusoriae,
Florentiae habito, B. P. alloquitur : Metallorum dominium vi ignis est vetustissimum
inter hominum conatus utendi viribus naturae fitque quodammodo mensura progressionis in humanioris vitae cultu, 585 ; quae
res eget nunc auxilio multiplicis scientiae
pervestigationis, 585 : non est tamen obliviscendum fusurae momentum ad bonarum
artium incrementum, ut videre est in aeris
sacri fusura, 586. Ut in hoc etiam operis
genere iusta promoveantur vincula inter
dominos et opifices B. P. exoptat, 587.
Ars medicinae. Studiosos historiae medicinae
artis B. P. hortatur ad cultioris saniorisque vitae usum provehendum, 577 ss.
Arteaga y Betancourt Em. P. D. Card. Emmanuel, Archiep. 8. Christophori de Habana. B. P. ei gratulatur L annos sacerdotii implenti, 201.
Auctoritas vera et efficax Status a Deo provenit, 484.
Augustinus (8.) Ep. Ecclesiae Doctor. Sextodecimo volvente saeculo ab eius ortu, B.
P. de eo scribit omnesque hortatur ut eius
doctrinam meditentur ac virtutes invitentur, 513 ss.

B
Basilica Patriarchalis, duobus abhinc saeculis Templum S. Francisci in urbe Asisinate ex privilegio declaratum, 318.
Basilica S. Teresiae a Iesu Infante Lexovii
consecrata, 402, 404.
Basilicae Minores declarantur Templa : Bronense, dioecesis Derthonensis, 43; S. Severini in urbe Coloniensi, 89 ; S. Mariae V.
de Guadalupe in urbe S. Fidei in Argentina, 138; Cathedrale Covingtonensis dioecesis, 139; Cathedrale dioecesis S. Claudii,
395 ; titulo Nativitatis B. M. V., Dolae Sequanorum in dioecesi S. Claudii, 396; Cathedrale dioecesis Celsonensis, 476; Cathedrale Minoricensis dioecesis, 477 ; B. M. V.
a Visitatione in oppido Werla Paderbornensis archidioecesis, 479; Cathedrale Nolanae dioecesis, 576; B. M. V. in Bononiensi archidioecesi, « Servorum Mariae », 650 ;

Index

828

rerum

B. M. V. « delia GMara » in urbe Regio
Lepidi, dioecesis Regiensis in Aemilia, 698.
Belgium. Eius christifideles B. P. dilaudat,
hortatur ob pietatem erga B. M. V., cui
se devovent, 540 s.
Bellum athomicum, biologicum, chimicum, a
B. P. deprecatur, 213, 328, 589.
Bonifacius {8.) Ep. et M. Duodecimo exeunte
saeculo ab eius obitu, eiusdem virtutes ac
apostolicam
sollicitudinem
indefessam
atque intrepidam, iugiter gratia Dei ac
fidenter nixam necnon cum apostolica Sede
coniunctam, B. P. commemorat et commendat, 337-356.
Borgongini Duca Emus P. D. Card. Franciscus. B. P. ei gratulatur quinque episco,.- patus lustra implenti, 367.
Brasilia. Eius christifideles B. P. hortatur,
dilaudat ob iugem devotionem erga B. M.
V., 543 s.
Breviarium Romanum:. Addenda Lectionibus
Sanctorum, qui nuper Patroni pro universali Ecclesia declarati sunt, 72.
— Vide : Errata-corrige,
Britannia Minor. Eius christifideles B. P.
dilaudat ob sui consecrationem Cordi Immaculato B. M. V. eosque hortatur, 495.

C

Caggiano Emus P. D. Card. Antonius, Ep.
Rosariensis. Eum B. P. Legatum deligit
ad Marialem Conventum e tota Argentina
republica, 322.
Canada. Eius christifideles ad Sanctuarium
« Cap-de-la-Madeleine » ob Conventum Marialem coadunatos B. P. dilaudat, hortatur, 498.
Canones Cod, i. c. E canone 2319, § 1, I
expunguntur verba « contra praescriptum
can. 1063, § 1 » , 88. Can. 1599, § 1, I ad
tempus suspenditur pro Italiae Tribunalibus, 614.
Canonizatio Beatorum : Pii Pp X, 306 s. ;
Chanel P. A., 357; Del Bufalo G., 357; Pignatelli L, 357; Savio D . , 357; Di Rosa
,M., 357.
Capitulum Basilicae Patriarchalis S. Mariae
Maioris. Privilegia atque onera sancita inter eum et Hispanicam Nationem, 195.
Capitulum cathedrale :
— noviter constituitur : in Metropolitana Managuensi, 197; in dioecesi Nictheroyensi,
245; in dioecesi Huelvensi, 648.
— nova ratione constitutum : in dioecesibus :
Guayaquilensi, 143; Tucumanensi, 507.
Cappellani. Normae et facultates pro Capp.
Operis « Apostolatus Maris », 248 et pro
Capp. navigantium, 415.
Cappella Papalis, duobus abhinc saeculis, deo

o

analyticus
claratum est Templum S. Francisci in urbe
Asisinate, 318.
Castitas
perfecta.
Qui adulescentes avertunt a votis sacerdotii vel vitae religiosae, specie assequendi
maius spirituale bonum in christiano munere matrimoniali, a B. P. reprobantur,
177. C p. postulat libertatem antequam
voveatur et gratiam Dei post votum, 179.
Sacerdotes prudenter perpendant de idoneitate adspirantium ad votum castitatis, 181.
Causae actae in Tribunali S. R. Rotae a. 1953
recensentur : quae per definitivam sententiam, 253, et quae transactae vel aliter finitae, 283.
Causae nullitatis matrimonii in prima instantia tractatae apud Tribunalia regionalia
ecclesiastica Italiae, in gradu appellationis, suspenso ad tempus can. 1599 § 1. I ,
non ad S. R. Rotam, sed iuxta Litt. Apost.
Qua cura deferendae sunt, 614.
Centenariae commemorationes. Saeculo revoluto a constituta Convingtonensi dioecesi,
139; ab obitu Card. Angeli Mai saeculo
exeunte, 205; septimo exeunte saeculo a Cathedralis Cenomanensis erectione, 207 ; ob
sepulcrum S. Matthaei Ap. per decem saecula a Salernitanis veneratum, 210; septimo elapso saeculo a consecratione templi
S. Francisci in urbe Asisinate et duobus
exactis saeculis a privilegio Basilicae Patriarchalis et Cappellae Papalis eidem collato, 318; quarto volvente saeculo a civitate S. Pauli in Brasilia condita, 524, 543 ;
sextodecimo volvente saeculo ab ortu
S. Augustini Ep. Doct., 513; altero exacto
saeculo ab inventa imagine B. M. V. a
Praesentatione, in Natalensi dioecesi venerata, 575 ; saeculo vertente ab ortu
Congr. Missionalium Ss. Cordis Iesu, 760;
saeculo exeunte a consecratione Basilicae
Patriarchalis Ostiensis, 763.
— V. Annus Marianus.
Certamina gymnica internationalia, Romae
habita. Eis participantes B. P. alloquitur,
403.
Chanel
(8.)
Petrus Aloisius, Protomartyr
Oceaniae. Decretum de miraculis, 110; de
« tuto » pro eius canonizatione, 233. Proclamatio canonizationis, 357. Eius sanctitatis notas B. P. illustrat, 358.
Chilia.
V. Radiophonica statio,
Cicognani Emus Card. Caietanus, 8. C. Rituum Praefectus. Ei B. P. gratulatur quinquagesimum annum ab inito sacerdotio implenti, 528.
Cinematographia.
V. Commissio.
Clerus indigena in Nigeria a B. P. commendatur, 703.
o

Indexjrerum
Codex Iuris Canonici. Quaedam verba e canone 2319, § 1, 1° expunguntur, 88. V. Canones.
— Opus iustitiae est a S. Pio Pp. X Ecclesiae
datum, 308.
Coenobium Fuldense a S. Bonifacio Ep. M.
exstructum a B. P. celebratur, 343.
Collegium pharmacopolarum in Urde, a Martino Pp. V institutum, 536.
Columbia. Eius christifideles, B. Mariae V.
iugiter devotos, B. P. ob tertium Conventum Marialem dilaudat, hortatur, 722.
« Commission International de la Police Criminelle ». V. Securitas publica.
Commissio Pont. pro Cinematographia, Radiophonia ac Televisione instituitur, 783.
Communio eucharistica quotidiana a S. Pio X
instaurata pro pueris, 311, a B. P. commendatur, 49, 220.
Communio infirmorum. Normae quoad ieiunium eucharisticum in Rituali Romano inserendae, 70.
Conçalves Cerejeira Emus P. D. Card. Emmanuel, Patriarcha Lisbonensis. Legatus
deligitur ad Congressum Marialem e tota
Lusitania Augustae Bracarum indictum,
365.
Concilium. Plenarium Antistitum Salernitanae regionis, 211.
Confoederatio inter Americae Latinae Nationes pro catholica educatione provehenda.
Eam B. P. dilaudat, hortatur, 59 ss.
Congregationes Marianae a B. P. commendantur, 497; in Brasilia, 545.
V. Foederatio internationalis.
Coniuges. V. Adiutorium mutuum.
Coniugium non est medium unicum vel praecipuum quod naturale personae humanae
incrementum perfectionemque tueatur. B.
P. contrariam sententiam reprobat, 175 s.
Coniunctio cum mente et doctrina Ecclesiae
est necessaria et urgenda, 316.
Consecratio Cordi Immaculato B. M. V. christifidelium: Belgica, 541; Britanniae Minoris, 495; Hispaniae, 683; Uruquariae,
685; Universi humani generis a B. P. renovandae, 711.
Consistorium, sacrum, 289.
Consortio hominum. Ab ea non sunt extranei qui se devovent perfectae castitati, 178.
Constitutiones Ordinis Fratrum Minorum, iterum recognitae, approbantur, 91.
Conventiones sollemnes :
—Inter Apostolicam Sedem et Italorum Nationem post quina lustra initae celebrantur, 94.
— inter S. Sedem et Rempublicam Dominicianam initae, 433.
Y. Capitulum Basilicae Patriarchalis.
V. Hispania.

*

analyticus

829

Conventus :
— Eucharisticus-Marianus e tota Peruvia, Limae habitus, 701, 729.
— Marialis: internationalis, Romae habitus,
677; alumnorum scholarum inferioris gradus ex Italia Romae habitus, 218; e tota
Argentina republica, Catamarcae indictus,
322; catholicorum Helvetiae, Friburgi habitus, 324; e tota Lusitania, Augustae Bracarum indictus, 365; e tota Gallia, Lugduni indictus, 366 ; e tota Canadensi natione,
ad Sanctuarium B. M. V. « d e Cap de la
Madaleine » indictus, 481, 498 ; Sodalitatis
internationalis « Filiarum Mariae Immaculatae », Romae habitus, 491 ; e tota Brasilia, in urbe S. Pauli indictus, 524, 543; e
tota Bolivia, in urbe Sucrensi indictus,
525; Foederationis Universae Congregationum Marianarum, Romae habitus, 529; e
tota Belgica natione, in urbe « Bruxelles » habitus, 540 ; e tota Hispania, Caesaraugustae indictus, 652, 680; e tota Libani natione, Beryti indictus, 653, 654;
e tota Sicilia, Panormi indictus, 658;
Uruquariae totius, in urbe Montisvideo
indictus, 683; ex Insulis Philippinis, in
urbe Manilensi indictus, 700, 718; e tota
Nigeria in urbe « L a g o s » habitus, 702;
e tota Columbia, in Bogotensi urbe indictus, 705, 722; e regionibus Indiae Orientalis, in urbe Bombayensi indictus, 706,
725.
— Varii: Delegatarum ex Italia pro puellis
ab A. C, Romae habitus, 44; e Dirigentibus Unionis Catholicae Italicae Docentium
scholarum secundi gradus, Romae habitus,
50; inter Americae latinae nationes de catholica institutione iuvenum provehenda,
59 ; Salerni ex Italia indictus ad Evangelii
lectionem ac studium promovendum, 211;
Medicorum catholicorum ex Italia Salerni
indictus, 211; ex radiologis et electrologis
latinae culturae, Romae habitus, 214 ; agricolarum catholicorum Hiberniae, in urbe
« Roscrea » indictus, 488; internationalis
tertius de « Polyomyelite » Romae habitus,
533; internationalis de medicamentorum
artis historia, Romae habitus, 536; internationalis X I V de historia medicinae artis,
Romae habitus, 577; internationalis Unionis Geodaeticae ac Geophysieae, Romae
habitus, 580; internationalis ex «Associations techniques de Fonderie», 584; Sodalitatis Medicorum universalis, Romae habitus, 587; Consilii, cui nomen « Commission
internationale de la Police Criminelle»,
Romae habitus, 598; Sodalitatis, cui nomen « Organisation internationale du Travail », Romae habitus, 714.
Corona Septem Dolorum B. M. V. indulgentia plenaria ditatur, servatis servandis, 73.
Costantini Exc. P. D. Ioannes, Archiep. tit.

830

Index

rerum

Colossensis. Ei B. P. gratulatur quina lustra ab inito episcopatu impleturo, 209.
Costantini Rev. P. Victorius, Ord. F. M. C.
Minister Generalis. Ei B. P. scribit septimo exacto saeculo a consecratione templi
S. Francisci in urbe Asisinate, insigniti
privilegio Basilicae Patriarchalis et Cappellae Papalis, duobus abhinc saeculis, 318.
Cursus Theologicus:
— Congregationis a S. Cruce in urbe Marianopolitana affiliatur Facultati S. Theolologiae Universitatis Cath. Marianopolitanae, 745.
— Seminarii Pictaviensis affiliatur Facultati
•Theologicae Universitatis Cath. Andegavensis, 745.
— Pont. Seminarii S. Dominici affiliatur Facultati Theologicae Universitatis Cath.
Washingtoniensis, 745.
— Seminarii Venetensis affiliatur Facultati
Theologicae Universitatis Cath. Andegavensis, 745.

analyticus

cinonensis in Venezuela, metropolitanae
Caracensi, 562; Guanarensis, metropolitanae Caracensi, 565; Armeniensis et Pereirana, metropolitanae Manizalensi, 642; Iabalpurensis, metropolitanae Nagpurensi,
690; Ihansiensis, metropolitanae Agraensi,
692; S. Andreae in Brasilia, metropolitanae S. Pauli in Br., 696; Bagdadensis Armenorum, patriarchali Sedi Ciliciae Armenorum, 754; Kamechliensis, patriarchali
Sedi Ciliciae Armenorum, 756.
— V. Provinciae ecclesiasticae.
— dismembratae: Goana et Damanensis, Poonensis, 129; S. Dominici, 132; Hispalensis,
135 ; Kisumuensis, 241; Babylonensis Chaldaeorum, 388; Mariannhillensis, 465; Civitatis Bolivarensis, 561; Barquisimetensis et Calabocensis, 564; Senonensis, 570;
Calabocensis et S. Christophori in Venezuela, 643; Agraensis, 692; S. Pauli in
Brasilia, 695; Mardensis, 753, 755.
— quarum fines mutantur: Tuguegaraoana,
28; Beneventana et Arianensis, 65; Venetiarum et Tarvisina, 224; Ibaguensis et
Manizalensis, 227 ; Iericoënsis, 228 ; AdrienD
sis et Patavina, 414; Bolivarensis, 461;
Kandiensis et Tricomaliensis, 462; Pisana
Del Bufalo (S.) Gaspar. Decretum de miracuet Lucensis, 502; Carthaginensis in Hispalis, 330, et de « t u t o » , pro eius canonizania, Oriolensis et Valentina, 503 ; Toletana,
tione, 373. Proclamatio canonizationis, 357.
Giennensis et Guadicensis, 506; PopayaEius sanctitatis notas B. P. illustrat, 359.
nensis et Caliensis, 508; Bolivarensis, 550;
Dellepiane Exc P. D. Ioannes, Archiep. tit.
Caracensis et Calabocensis, 607.
Stauropolitanus, in Austria Nuntius Apost.
— quarum fines statuuntur: de Aguas CaEi B. P. gratulatur an. X X V a suscepto
lientes et Zacatecensis, 225; Romana ac
episcopatu explenti, 701.
Portuensis et S. Rufinae, 504.
Democratia genuina, quae sit, 15.
— Dallasensis Ecclesiam concathedralem haDeus ante omnia, ante doctrinam, ante technibebit in urbe « Fort Worth » ac deinceps
cam rationem ab hominibus ponatur, 16.
« Dallasensis - Arcis Worthensis » appelDies festi. Requies in eis observanda, 11.
labitur, 28.
Dioeceses :
— Pistoriensis et Pratensis in vicem sepa— ad archidioeceses evectae: Malacensis, 85;
rantur, 390.
de Ranchi, Nagpurensis, Hyderabadensis,
— Lingayensis sedem et cathedram in urbe
Bangalorensis, Madhuraiensis, 86.
Dagupan habebit ac deinceps « Lingayen— noviter erectae : Meruensis, 33; Iosensis,
sis-Dagupanensis appellabitur, 392.
38; Holmia, 40; Kadunaënsis, 81; Belgau— Hieracensis sedem et cathedram in Locros
mensis, 129; S. Iacobi Equitum, Vegensis,
transfert, ac Hieracensis-Locrensis appel132; Huelvensis, 135; Tellicherriensis, 386;
labitur, 468.
Basrensis Chaldaeorum, 388; UmzimkuluMetropolitanae Acheruntina et Materaensis, 465; Barcinonensis in Venezuela,
nensis in vicem separantur, 522.
561; Guanarensis, 564; S. Andreae in Bra— Templum S. Pauli in urbe Birminghamiensilia, 695; Bagdadensis Armenorum, 753;
si dignitate augetur Concathedralis dioeKamechliensis Armenorum, 755.
cesis Mobiliensis, cui appellatio additur
— suffraganeae : Meruensis, metropolitanae
« Birminghamiensis », 606.
Nairobensi, 34; Iosensis, metropolitanae
Diplomatica. V. Schola.
Onitshaënsi, 38; Kadudaënsis metropolitaDi Rosa (S.) Maria Crucifixa. Decretum de
nae Lagosensi, 82; Belgaumensis, metromiraculis, 113 ; de « tuto » pro eius canopolitanae Bombayensi, 130; S. Iacobi Equinizatione, 234. Proclamatio canonizationis,
tum et Vegensis, metropolitanae S. Domi357. Eius sanctitatis notas B. P. illlustrat,
nici, 133; Huelvensis, metropolitanae Hi361.
spalensi, 136; Tellicherriensis, metropoliDisciplina ecclesiastica in tuto ponit veram
tanae Ernakulamensi, 385; Umzimkuluenfidelium libertatem nec fas est clericis vel
sis, metropolitanae Durbanianae, 466; Bar- I
laicis ipsi se subducere, 673 s.

Index

rerum

Dissidentes. Ut redeant ad unitatem Ecclesiae B. P. exoptat, 328, 356,. 656.
Docentes scholarum secundi gradus Italiae.
B. P. eos alloquitur eorumque missionem
illustrat, 50, 59.
Doctrina Ecclesiae. V. Magisterium Fidei.
Doctrina socialis Ecclesiae est applicanda,
58, 322. 717.
« Domus Mariae » Romae condita. Mulieres
ab Actione Cath. Italica, eiusdem Domus
aedificandae cooperatrices, B. P. dilaudat,
hortatur, 768.

831

analyticus

le valde iuvat mutua inter Episcopos communicatio 675, cui accedat oportet coniunctio et communicatio frequens ac viva cum
Apostolica Sede 676.
Eucharistia in navis oratorio servari potest
ex Indulto apostolico, 415.
Europa. V. Unio populorum.
Eusepi (8. D.) Caecilia. Decretum introductionis causae pro eius beatificatione, 608.
Evangelium. Eius doctrina altrix est religiosarum ac civilium virtutum, 213.
Expositio rerum missionalium et artis sacrae
Salerni ordinata, 211.

E
Ecclesia. Progredienti populorum vitae minime officit vel adversatur, 7, 325; cavet tamen ne progressiones, etsi mirabiles, noxiae evadant si tecnica ratio ab eius auctoritate sit avulsa, 12 s.
V. Propressiones. V. Technica ratio.
— Eius potestas comprehendit etiam totam
legis naturalis materiam, 671 s. V. Episcopi.
Educatio iuvenum. Ea cordi est B. P. 20, 47,
51, 189. De ea provehenda B. P. loquitur
Confederationi inter Americae Nationes,
59. De ea S. C. de Religiosis quasdam normas inculcat, 202 s.
Einaudi Exc. Aloisius, Italorum Reipublicae
Praeses. Ei B. P. donat fragmentum ex
« Ara Pacis Augustae » vicesimo quinto
anno expleto ab inita conventione inter
Sanctam Sedem et Italiam, 94.
Episcopi: B. P. eos, ob canonizationem
S. Pii X Romae coadunatos, alloquitur
monens ut Magisterium Fidei iure divino
sibi proprium habeant atque invigilent
ne ceteri sive clerici sive laici officio cum
Ecclesia sentiendi se subtrahant ut grex
genuino Christi verbo et veritate alatur,
313 ss. V. Magisterium Fidei.
— Eos, ob proclamationem Regalitatis B. M.
V. Romae coadunatos, B. P. alloquitur:
Beata Virgo Maria praecipuo modo est Regina Apostolorum, 666. Quaedam apostolico
Episcoporum muneri ac labori maxime utilia B. P. admonere intendit, de sacerdotio
et de regimine, auspice S. Pio X, 667. Apostolos, non omnes fideles, Christus constituit sacerdotes eisque dedit sacrificandi
potestatem, 668; errores de hac re serpentes B. P. reprehendit 669, Episcoposque monet ut recto usui atque profectui sacrae
Liturgiae invigilent, 670. Ecclesiae potestas
nequaquam finibus continetur « rerum stricte religiosarum », sed tota quoque legis
naturalis materia est in eius potestate,
67J.-673. Fas non est clericis aut laicis
se subducere « disciplinae ecclesiasticae »,
quae, ceterum, in tuto ponit veram fidelium libertatem, 673-675. Officium pastora-

F
Facultas Theologica :
— in archidioecesi Sydneyensi instituitur pro
alumnis Australiae, Novae Zelandiae, cunctaeque Oceaniae, 744.
— Universitatis Cath. Berytensis a S. Iosepho Baccalaureatus gradum conferre potest, 745.
— Universitatis Cath. Ottaviensis Baccalaureatus gradum conferre potest, 745.
V. Cursus Theologicus.
Facultates pro Cappellanis et Directoribus
Operis « Apostolatus Maris », 248, 415.
— V. Normae.
Familia christiana cordi est. B. P., 12, 20,
325, 710, 724, 731.
Feltin Emus Card. Mauritius, Archiepiscopus
Parisiensis, Legatus a B. P. mittitur ad
consecrationem Basilicae S. Teresiae a
Iesu Infante, Lexovii, 402.
Festum liturgicum Regalitatis B. M. V. a
B. P. instituitur, 638, et proclamatur, 662.
Fidelitas Ecclesiae debita simulque ea quae
populi ac reipublicae bono inservit inter
se minime pugnant, 485.
Fides est in se auxilium pretiosissimum bono
communi humani generis, 326.
«Filiae Mariae Immaculatae ». Eas B. P.
dilaudat ac hortatur, 491.
Flory Carolus. Ei, ob dena revoluta lustra
a primo Conventu catholicorum (Semaines
sociales) in Gallia, B. P. gratulatur ac hortamenta ominaque promit, 482.
Foederatio universalis Congregationum Marianarum. Eius Delegatos B. P. hortatur,
monet, 529.
Formula benedictionis novi seminarii clericali, in Rituale Romanum inserenda, 105.
0

G
Oailhac (8. D.) Ioannes. Decretum introductionis causae pro eius beatificatione, 30.
Gallia. Bonum animarum in ea maxime B. P.
cordi est, 570.
— V. « Missio Galliae ».

832

Index

rerum

analyticus

Ganima Exe. P. D. Iosephus VII, Babylonen— quoad christifideles in navibus versantes,
sis Chaldaeorum Patriarcha. Ei B. P. gra251 ss.
tulatur quinquaginta sacerdotii annos ex— novae conceduntur recitantibus Rosarium
pleturo, 208.
B. M. V. in familia, 552.
Geodaetica ac Geophysica scientia. B. P. maInfirmi. V. Communio infirmorum:
xime dilaudat illarum cultores ob earum
— B. P. eos paterne alloquitur, hortatur, 95.
progressum eorumque conatus inter na— cordi sunt B. P., 100, 666, 773.
tiones collatos, qui tamen ad Deum CreaInstinctus naturalis sexus potest coerceri sine
torem perducere debent, 580 ss.
periculo humanae aequilibritatis. B. P.
Geophysica. V. Geodaetica.
contrariam sententiam reprobat, 174 s.
Gerlier Emus P. D. Card. Petrus, Archiep.
Institutum Pont. Biblicum Urbis. Eius sedes
Lugdunen, Legatus deligitur ad Marialem
ampliatur, 399; celebrat memoriam S. Pii X,
Conventum Lugduni indictum, 366; Ei B.
eiusdem Conditoris, 767.
P. gratulatur quina episcopatus lustra imInstitutum Superiorum Studiorum a « Riva
plent!, 400.
Agüero» in Universitate Cath. Peruana
Giobbe Exc. P. D. Paulus, Archiep. tit. Ptoapprobatur, 745.
lemaidensis in Thebaide, Internuntius ApóIntroductio causae pro beatificatione Servostol, in Hollandia. Ei B. P. gratulatur
rum Dei: Ioannis Gailhac, 30; Caeciliae
dena lustra sacerdotii explenti, 762.
Eusepi, 608; Sarbeli Makhlouf, 611; Vincentii Crossi, 776.
Gonçalves Cerejeira Emus P. D. Card. Emmanuel, Patriarcha Lisbonensis. Ei B. P.
Iustitia socialis. B. P. eam exoptat, 731.
gratulatur, quinque ab inito Patriarchatu
Iuvenes. V. Educatio iuvenum.
et Cardinalatu lustra implenti, 657.
Gracias Emus P. D. Card. Valerianus, Archiep. Bombayensis, Legatus delectus ad
L
Marialem Conventum in urbe Bombayensi
indictum, 706.
Laici. Eorum magisterii vindicatio in rebus
fidei nunquam erit in Ecclesia legitima,
Gregorius (S.) Pp. VII. Sollemnia ob eius
317.
corporis recognitionem B; P. celebrat, eiusdem gesta ac exempla illustrans, 407 ss. |¡ Laicismus reprobatur a B. P., 325.
Léger Emus P. D. Card. Poulus Aemilius, ArGrente Emus P. D. Card. Georgius, Archiep.
chiep. Marianopolitanus, Legatus mittiEp. Cenomanensis. Ei B. P. scribit septimo
tur ad sollemnia in exitu Anni Mariani
exeunte saeculo a cathedralis templi ereLapurdi celebranda, 707.
ctione, 207.
Libanenses. Antistites sacros et christifideGymnici ludi. V. « Sport ».
les Libanensis Nationis ob conventum marialem Beryti coadunatos B. P. dilaudat,
hortatur, 654 s.
H
Liber catholicus eiusque editores a B. P.
commendantur, 712.
Haitiana Respublica. Ob CL annos, a quo
Libertas vera perfecta, quae sit, .15.
sui iuris effecta est, B. P. ei gratulatur, 17.
Libertas Ecclesiae. Eius vindex, S. GregoHayes Ioannes M. Praeses Sodalitatis « Muinrius Pp. V I I a B. P. celebratur, 407 ss.
tir na tire ». Ei B. P. gratulatur de increLibri proscripti : L'Encyclique « Humani Gemento et spiritu Sodalitatis, 488.
neris » et le problèmes scientifiques. - CaHispania. Privilegia atque onera sancita inmille Muller, 25; «Plénitude» I. Martin,
ter Eam et Capitulum Patriarchale S. Ma63; « D i e Iohannis-Freimaurerei», B. Scheiriae Maioris in Urbe, 195; Eius devotio
chelbauer, 64; « Secretum felicitatis», 64;
erga B. M. V. a B. P. commendatur et ob
Niko Kazantzakis - O reXevraïoç neigaconsecrationem totius Nationis Cordi Imouoç Die Letzte Versuchung, 223.
maculato Mariae dilaudatur, 680 ss.
Litterae Encyclicae :
Humilitas est custos virginitatis, 186.
— « Sacra Virginitas ». De sacra virginitate,
161 ss. Sacra virginitas seu perfecta castitas, divino famulatui consecrata, est muI
nus proprium christianae religionis, 161,
Ieiunium eucharisticum in celebratione ina Divino Sponso singulariter commendastauratae vigiliae paschalis, 149.
tum 163, ab Ecclesia recognitum «propter
regnum caelorum », 164. Amor erga Chri— V. Rubricae Missalis et Ritualis Romani.
stum inducit ad virginitatem servandam,
Indulgentiae :
168. Sacerdotes vero quia proximorum sa— plenaria dilargitur recitantibus Coronam
luti ac altari inserviunt volentes libentesSeptem Dolorum B. M. V., servatis serque perfectae castitatis obligationi parent,
vandis, 73;
e

Index

rerum

169. Sacra virginitas excellentia sua matrimonio praestat, 170, fructusque caritatis ac sanctitatis gignit, 171 ss. Errores
circa Ecclesiae doctrinam de ea, 174-178.
(V. Instinctus, Coniugium, Adiutorium mutuum, Votum castitatis, Consortio hominum). Consectaria iuxta Ecclesiae doctrinam de virginitatis excellentia, 179-181. (V.
Castitas perfecta, Virginitas). Adiumenta
ad virtutem castitatis servandam : Vigilantia ac fuga periculorum, 183, (recta ratio
pro clericis servanda, 184); pudica verecundia, 185 s. ; precatio ad Deum cum usu
sacramentorum Paenitentiae et Eucharistiae coniuncta ac incensa pietas erga Deiparam Virginem, 187. B. P., incrementum
sacrarum vocationum exoptans, pro iis qui,
divino famulatui in sacra virginitate mancipati, insectationes patiuntur, christifideles omnes, ut ad Deum supplices preces
admoveant, hortatur, 189 s.
-- « A d Caeli Reginam»; De regali B. M. V.
dignitate eiusque festo instituendo, 625 ss.
Regalis Mariae dignitas quovis tempore
expressa fuit, sive a christiano populo, 627,
sive ab antiquae Ecclesiae scriptoribus,
628 s., sive a Summis Pontificibus, 630 s.
Sacra vero liturgia per omnis aetatis decursum Mariam Reginam exaltat et canit, 631. Item ex arte eruitur, 632, Principium regalitatis Mariae in eo est quod
ipsa est Mater Dei, 633, ac proinde Divini
Redemptoris operae socia, 634, de universo
humano genere sollicita, 637. In quaestionibus ad B. M. V. spectantibus caveantur
aberrationes, vivum Ecclesiae Magisterium
sectando, 637. Quo rutilantior regalitas Mariae refulgeat et Ecclesiae emolumentum
conferat festum Mariae Reginae die 31
Maii celebrandum statuitur, quo die Consecratio humani generis Immaculato Cordi
B. V. Mariae iteranda praecipitur, 638.
B. P. omnes hortatur ut caelestis Reginae
virtutes cunctas imitentur atque supplices
invocent persecutionem patientibus solacium, gentibus pacem, 639 s.
Liturgia sacra. B. P. Episcopos hortatur ut
eius recto usui ac profectui invigilent, 670.
Luque Emus P. D. Card. Chrysantus, Archiep. Bogotensis, Legatus deligitur ad
Marialem Conventum e tota Columbia, 705.

M
Magisterium Fidei iure divino est munus proprium Episcoporum : ceterorum est vi missionis, a legitimo Magisterio receptae, 314.
Mai Angelus, Cardinalis. Saeculo exeunte ab
eius obitu B. P. illius praeclara merita
recolit, 205.
Makhlouf (S. D.) Sarbeli. Decretum intro53

-

ACTA,

vol.

XXI,

n.

18

—

31-12-1954.

analyticus

833

ductionis causae pro eius beatificatione,
611.
Maria B. V. Immaculata- B. P. veram devotionem erga Eam inculcat, Eius intercessionem implorat, 16, 23, 49, 187, 211, 214,
219, 221, 222, 325, 328, 365, 367, 481, 491 ss.,
495 s., 498 s., 524, 526 s., 529 s., 540 s.,
543 s., 638 s., 652, 653, 654 s., 658, 662 ss.,
666, 680 s., 683 s., 700, 701, 702. 705, 706,
707 s., 708 s., 718 s., 724, 727, 729 s.,
Maritimi quoad praeceptum paschalis communionis, 251, 418.
Materialismus a B. P. cavetur ac reprobatur, 9 ss., 50, 325, 541.
— V. Technica ratio hodierna.
Matrimonium a catholicis attentatum coram
ministro acatholico punitur excommunicatione Ordinario reservata, 88. V. Causae
nullitatis matr. V. Tribunal.
Maurer Exc. P. D. Iosephus Clemens, Archiep. Sucrensis. Ei gratulatur B. P. de
Conventu Mariali e tota Bolivia indicto
ac vota promit, 526.
Me. Cabe Revmus P. Patritius, Missionalium
8. Cordis Iesu Supremus Moderator. B. P.
ei gratulatur ob vertens saeculum ab
eadem Congregatione condita, 760.
Me Intyre Emus P. D. Card. Iacobus Franciscus, Archiep. Angelorum in California,
Legatus mittitur ad Conventum Maria' lem e Nigeria, 702.
Medici. Sodalitatis medicorum universalis delegatos B. P. alloquitur, in medicinae
scientia, necnon in ratione tecnica et in
administrandi peritia progressionem dinumerans, de qua eadem Sodalitas bene est
merita 587, quaedam principia de illarum
habitu ad mores ac ius enucleare intendit,
praeter ea iam alias, occasione data, enuntiata, quae in notis transcribuntur, 588, (v.
A. A. S., a. 1952, 1953). Medicorum momentum tempore belli. Bellum totale, subsidiis
gestum atomicis, chemicis, bacteriologicis
(ut aiunt A. B. C.) est graviter illicitum, nisi agatur de legitima necessaria
defensione, cum debito moderamine, ab
iniuria graviter intolerabili; quo in casu
medici officium unice sanandi est, nunquam
vero iniuriam ferendi vel necandi, 589.
Circa experimenta in homine vivo, medico
ipso non excepto, definiuntur a B. P. praesupposita, limites, ea quae obstant et generalia principia, 590 ss. Quoad moralem
medicorum disciplinam, 595, tria commemorat principia : a) haec doctrina in esse
ac natura fundamentum habeat, 596 ; b) sit
rectae rationi et fini conformis, 596;
c) quod inseratur, necesse est, in universalia ac transcendentia principia, 596. Haec
ad omnes nationes simul pertineant, optandum est, 598.
Micara Emus P. D. Card. Clemens, Ep. Veli-

Index

834

rerum

tertius, Summi Pontificis in Urbe Vicarius.
Ei B. P. scribit de felici ac salutari exitu
Anni Marialis, 708.
Missa. Normae quoad ieiunium eucharisticum pro sacerdote bis vel ter eadem die
. celebrante, 71; quoad celebrationem instauratae vigiliae paschalis, 142.
Missale Romanum. V. Rubricae.
« Missio Galliae » in Praelaturam « nullius »
constituitur, 567.
Missionales : B. P. eorum apostolatum dilaudat, qui e Belgica natione, 542, qui in
Nigeria, 703.
Modernismus. S. Pius X eius errores retudit, 309.
Montini Excmus P. D. Ioannes Bapt., Archiep. Mediolanensis. Ei, statim post episcopalem consecrationem, B. P. gratulatur
ac vota promit, benedieens, 728.
Moscato Excmus P. D. Demetrius, Archiep.
Salernitanus. Ei B. P. scribit ob sollemnia
in honorem S. Matthaei Apost., 210.
.Moyë (S. D.) Ioannes Martinus. Decretum de
miraculis, 734, et de « tuto », 739, pro eius
beatificatione.
« Muintir na tire ». V. Agricolae Hiberniae.
V. Hayes I.

N
Nigeria. Eius sacrorum Antistites ac Missionales ob Marialem Conventum in urbe « Lagos » indictum dilaudat, hortatur, 702.
Normae :
— De ieiunio eucharistico 69 ss. ; quoad sacerdotem bis vel ter eodem die celebraturam, 71 ; de eodem in celebratione instauratae vigiliae paschalis, 142.
V. Cappellani.
— De schola Paleographiae et Diplomaticae
apud Archivum Secretum Vaticanum, 78.
— De regimine Vicariatus Castrensis Magnae
Britanniae, 144.
— inter Hispanicam Nationem et Capitulum
Basilicae Patriarch. S. Mariae Maioris in
Urbe servandae, 193.
— De aptiore ratione iuventutem instituendi, 202.
— Pro Cappellanis et Directoribus Operis
« Apostolatus Maris », 248.
— Pro Cappellanis navigantium et eorum Directoribus, 415.
— Pro regimine « Missionis Galliae », 570.
— De Commissione Pont. pro Cinematographia, Radiophonia et Televisione, 783.

O

O'H ara Exc. P. D. Geraldus Patricius Archiep
Savannensis-Atlantensis,
Nuntius
Apost. Ei B. P. gratulatur quina episcopatus lustra implenti, 321.

analyticus
Opifices. Exoptat B. P. ut vincula et officiorum coniunctio inter dominos et opifices
meliora efficiantur, 586, 717.
Opus Apostolatus Maris. V. Apostolatus Maris.
Oratio B. P. : ad B. Mariam V. per Annum
Marialem a pueris recitanda, 221; ad propitiandum Deum, ob exsecranda verba in
Eum et in Beatos Caelites prolata, 501 ; ad
B. M. V. Caeli terraeque Reginam, 665.
Ordo Fratrum Minorum V. Constitutiones.
Ordo iuridicus subicitur ordini morali, 487.
« Organisation International
du Travail ».
B. P. eius Delegatis gratulatur ob incrementum legislationis socialis in pluribus
nationibus per sex lustra ab ea allatum,
auspice S. Sede, 715 ; enumerat eius beneficia, et vim, et consensum principiorum
in documento « Charte du Travail » expositorum eum doctrina Ecclesiae, 717. Omnes hortatur ut incepta prosequantur, quo
ordo socialis, omnium adiutrice opera,
unionem etiam omnium cordium et pacem
assequi possit, 717.

P
Paedagogia. Eius praecepta addiscenda sunt
ab educatoribus, 47, 52.
Palaeographia. V. Schola.
Pallii. V. Postulatio.
Pallotta (B.) Maria Assumpta. Decretum de
miraculis, 737, et de « tuto », 742 pro eius
beatificatione.
Parochi Urbis. Eos B. P. laudat et hortatur
ut, christifidelibus cooperantibus, bonum
animarum augeatur, 99 ss.
Patroni caelestes declarantur: S. Maria Goretti civitatis Neptunii, Albanensis dioecesis, 90; B. Maria V. Nationis Indicae,
titulo «Patrona Indiae», 398; B. M. V.
a Praesentatione archidioecesis Natalensis, 575; B. M V. « de Ponte » civitatis ac
dioecesis Narniensis, 758.
Pax. V. Pius XII.
« Peregrinatio Mariae » a B. P. commendatur, 211.
Persecutio in Ecclesiam a B. P. deploratur,
189, 541, 639, 665, 710, 773.
Peruvia. Eius christifideles, ob Conventum
nationalem Limae coadunatos ad devotionem Eucharisticam et Marialem promendam, B. P. commendat, hortatur, 729.
Pharmacopolae. Medicamentorum compositores B. P. dilaudat ac hortatur, quibus
Christus studia corporis medendi concredidit, quique debita scientia ac recta conscientia agere debent, 536 ss.
Philippinae Insulae
Eius christifideles, ob
Conventum Marialem ac erga B. Mariam
V. iugem pietatem, B. P. dilaudat, hortatur, 718 s.

Index

rerum

Piazza Em. Gard. Adeodatus Ioannes, Ep.
Sabin, et Mandelen. Legatus mittitur ad
Conventum Marialem e tota Brasilia, 524.
Piazzi Exc. P. D. Iosephus, Ep. Bergomensis.
Ei B. P. scribit saeculo exeunte ab obitu
Card. Angeli Mai, 205.
Pietas erga B. Mariam V. est validum castitatis auxilium, 188.
Pignatelli (S.) Iosephus Maria. Decretum de
miraculis, 332, et de « tuto » pro eius canonizatione, 374. Proclamatio canonizationis, 357. Eius sanctitatis notas B. P. illustrat, 360.
Pius Pp X, Sanctus. Decretum de miraculis,
107 ; de « tuto », 231, pro eius canonizatione. Proclamatio eius canonizationis, 306.
Eius merita ac virtutes B. P. exaltat, 307,
313, 667.
Pius Pp. XII:
— anxius de vera pace : 13, 15 s., 24, 94, 211,
213 s., 221, 308, 312, 328, 583, 639, 663, 683,
711, 717, 721, 724, 731, 773.
— Gratias rependit christifidelibus ob preces
pro Sua valetudine Deo fusas, 212, 291,
773.
— In pervigilio Nativitatis D. N. I. C. omina
pacis ac Benedictionem Apost, universo
Orbi largitur, 773.
— V. Episcopi.
Pia y Daniel Emus P. D. Card. Henricus,
Archiep Toletanus, Legatus deligitur ad
Conventum Marialem e tota Hispania, 652.
« Police Criminelle ». V. Securitas publica.
Polyomyelites. B. P. conatus medicorum dilaudat ad morbum Polyomyelitis evincendum intentos eosque hortatur ut spiritum
quoque aegrotorum solentur, 533.
Positivismus iuridicus extremus a B. P. reprobatur, 601.
Postulatio Palliorum, 305.
Potestas sacrificandi est propria sacerdotum
et non omnium fidelium. B. P. errores de
ea serpentes reprobat, 669.
Praefecturae
Apostolicae:
— in dioecesim erectae : de Meru, 33 ; de Jos,
38; de Kaduna, 81; Jabalpurensis, 689.
Ihansiensis, 691.
— in vicariatum apostolicum evectae : Hollandiae, 474; Ouhaigouyaënsis, deinceps
Kuduguensis appellanda, 518.
— noviter erectae : Suluensis, 66 ; Eldoretensis, 241; de Aguarico, 243; Guapiensis,
472 de Ketapang, 520; Bangassuensis, 646;
de Sahara hispanico et de Ifni, 694.
— dismembrata : de Tumaco, 672.
Praelaturae « nullius » :
— noviter erectae : S. Ioannis Maguanensis,
132; de Pontigny, seu «Missio Galliae»,
570; S. Ferdinandi Apurensis, 643.
— cuius fines mutantur : Infantensis, 28.
— dismembratae : Cotabatensis et Suluensis,
67.

analyticus

835

Precatio ad Deum est supremum castitatis
auxilium, 187.
Privilegia : tributa Nationi Hispanicae quoad
Basilicam Patriarchalem S. Mariae Maioris in Urbe, 195 s.; concessa Cappellanis
ac Directoribus Operis « Apostolatus Maris » et navigantium, 250, 415.
Progressiones technicae rationis, singillatim
perspectae, animum obnubilantes Deum
abscondunt, a quo tamen procedunt, in
quem finaliter tendunt, 7.
Proscriptio librorum. V. Libri.
Provinciae ecclesiasticae :
— veteres, in India noviter dispositae: Metropolitana Verapolitana, cum suffraganeis
dioecesibus de Kottar, Quilonensi, Trivandrensi latinorum, Vijayapuram,* Calicutensi, Alleppeyensi, Cochinensi, 85;
Madraspolitana et Meliaporensis, cum suffraganeis Vellorensi, Coimbaturensi, 86;
Pondicheriensis et Cuddalorensis, cum suffraganeis de Salem, Kumbakonamensi,
Tanjorensi, 86; Bombayensis, cum suffraganeis Ahmedabadensi, Poonensi, Belgaumensi, 86; Calcuttensis, cum suffraganeis
Krihsnagarensi, Jalpaiguriensi, Patnensi,
Shillongensi, Dibrugarhensi dioecesibus et
cum praefecturis apost, de Malda, de Haflong et de Sikkim, 86; Agraensis, cum
suffraganeis Aimerensi, Lucknowensi, Indorensi dioecesibus et cum praefecturis
apost, de Jullundur, de Kashmir et Jammu, 86.
— noviter constitutae : In Indica regione : de
Ranchi metropolitana, cum suffraganeis
Cuttackensi et Sambalpurensi, 85; Nagpurensis metropolitana, cum suffraganeis
Raigarhensi-Ambikapurensi
dioecesi
et
praefectura Jabalpurensi, 85; Hyderabadensis metropolitana, cum suffraganeis
Vijayavadana, Nellorensi, Gunturensi, Visakhapatnamensi et Warangalensi, 85 ;
Bangalorensis metropolitana, cum suffraganeis Mangalorensi, Mysuriensi et Bellaryensi, 85; Madhuraiensis metropolitana, cum suffraganeis Tiruchirapolitana et
Tuticorensi, 85. In Dominiciana republica :
S. Dominici, 133. Acheruntina et Materanensis in vicem separatae; primae suffraganeae erunt dioeceses Potentina, Venusina, Marsieensis et Murana, alterae suffraganeae erunt Anglonensis-Tursiensis et
Tricaricensis, 522; Manizalensis metropolitana, cum suffraganeis Armeniensi et
Pereirana, 641.
Pucci (B.) Antonius Maria. Decretum reassumptionis causae pro canonizatione, 509.
Pudicitia est custos castitatis, omnibus pruinculcanda, praesertim clericis et
iuvenibus, 183 ss.

Ifenter

Index

836

rerum

Puellae. V. Actio catholica.
Pueri. B. P. eos paterne admonet, 218, eorum
preces postulat, 45, 218.

Q

Quiroga y Palacios Emus P. D. Card. Fernandus, Archiep. Compostellanus, Legatus
mittitur ad Marialem Conventum in Manilensi urbe indictum, 700.

R
Radiologia. B. P. de ea scientia radiólogos
ac electrologos alloquitur, ac de eius progressu atque efficacia gratulatur, 214, et
vota promit ut ad bonum humanae creaturae et ad agnitionem Creatoris eadem
scientia inserviat, 217.
Radiophonia V. Commissio.
Radiophonica statio catholica Chilena. Eius
institutio a B. P. dilaudatur, 56 ss.
Reassumptio
causae canonizationis
Beatorum Antonii M. Pucci, 509; Annae M.
Tavouhey, 778 ; Paulae Elisabeth (Constantiae Cerioli vid. Buzecchi-Tassis), 779; Teresiae Eustochii Verzeri, 781.
Rectores populorum. Eos, ut vigili mente ac
omni ope malis societatis obsistant, B. P.
hortatur, 664.
Reg alitas B. Mariae V. a B. P. illustratur,
625 ss. ; eius festum die XXXI Maii mensis
celebrandum statuitur, 638, ac proclamatur, 662 s.
— V. Litterae Encyclicae.
Regimen Ecclesiae. V. Episcopi. V. Potestas
sacrificandi.
Religiosi Sodalitatum laicalium. S. Congr.
de Religiosis eos dilaudat, monet, hortatur, 202 s.
Riccardi (B.) Placidus. Decretum de miraculis, 732 et de « tuto », 741, pro eius beatificatione.
Rituale Romanum. Formula benedictionis novi Seminarii clericalis in eo inserenda, 105.
V. Rubricae.,
Roncalli Emus P. D. Card. Angelus J.., Venetiarum Patriarcha. Ei B. P. gratulatur
dena ab inito sacerdotio lustra implenti,
489; Legatus mittitur ad Conventum Marialem e tota Libani natione, 658.
Roques Emus P. D. Card. Clemens Aemilius,
Archiep. Rhedonen. Ei B. P. gratulatur
ob dena lustra a suscepto sacerdotio et
quina impleta ab inito episcopatu, 323.
Rosarium B. M. V. Eius recitatio in familia
novis indulgentiis ditatur, 552, et a B. P.
commendatur, 710.
Rota S. Romana. V. Causae.
Rubricae Missalis et Ritualis Romani. Variationes in eas inducendas iuxta Consti-

analyticus
tutionem Apost. « Christus Dominus » et
Instructionem
S. Officii,
de disciplina
quoad ieiunium eucharisticum, 69.

S
Sacerdos : bis vel ter eadem die Missam celebrans, quoad ieiunium. V. Missa.
— in celebratione instauratae vigiliae paschalis, 142.
— est dispensator Eucharistiae, 312.
Savio (S.) Dominicus. Decretum de miraculis, 335, et de « tuto » pro eius canonizatione, 376. Proclamatio canonizationis, 357.
Eius sanctitatis notas B. P. illustrat, 361.
Schola :
— « Normalis » Paedagogiae in Universitate
Cath. Peruana approbatur, 745.
— « Pulchrarum Artium » in Facultate Litterarum Paedagogiaeque Universitatis Cath.
Peruanae approbatur, 745.
— Vaticana Paleographiae et Diplomaticae
novo Statuto donatur, 78.
Schola et familia. Mutua collaboratio inter
eas necessaria est pro recta iuvenum educatione, 53, 61.
Schuster Emus P. D. Card. Alfrtdus Ildefonsus, Archiep. Mediolanensis. Ei B. P. gratulatur dena lustra ab inito sacerdotio et
quina a suscepto cardinalatu atque episcopatu implenti, 140.
Scripta edita contra Religionem a B. P. deplorantur, 710.
Secretariatus generalis internationalis Operis « Apostolatus Maris ». V. Apostolatus
Maris.
Securitas publica. Eius administros, ob Conventum internationalem Romae coadunatos, B. P. alloquitur: Origine huius Consilii historice delineata eiusdemque fine
definito, 598; illius ordinem ad civile consortium atque agendi modum erga nocentes explicat B. P. 599 ss. Cum tanta sint
facinorum genera ac tam varia eorum
adiuncta, cauta opera et providens ad scelera vel impedienda vel punienda valide
ad bonum commune confert, atque iuris
summum et universale imperium, a Deo
sancitum, contra «positivistarum» errores,
confirmat, 599-601. Ratio autem agendi erga nocentes revereatur oportet et «obiectivam veritatem » et ipsius nocentis personam ac spirituale bonum, 602-604. Ut
semper prae oculis habeatur finis operis,
ad vigorem legum quae humanae consortioni praeesse debent, B. P. vota promit,
604-605.
« Semaines sociales » in Gallia, 482.
Seminarium Pontificium :
— interdioecesanum pro Latio inferiore, a
« Pio X I I », Albani constituitur, 149.

Index

rerum

— regionale pro inferioris Etruriae dioecesibus in urbe Senensi constituitur, 150.
Sepulcrum S. Matthaei Ap. a Salernitanis
veneratam, 210.
Sicilia. Eius sacros Antistites et christifideles, ob Conventum Marialem Panormi coadunatos B. P. dilaudat, hortatur, 658.
Sodalitas
Docentium
catholicorum
totius
Austriae. B. P. ei gratulatur de ipsius
apostolatu benemeritae, 200.
« Sport » recte explicatum a B. P. commendatur, 403.
Status. Eius auctoritas sit vera et ad effectum perducta, 15.

T
Technica ratio hodierna. Eius nimius cultus
I praepedit elevationem mentis in Deum
et in veritates ac bona quae sunt supra
naturam, 9; 2° perniciose influit a) in rationem vivendi hominum eorumque mutua
vincula, 10, b) in humanae personae dignitatem et « oeconomiam globalem », 11.
c) in ipsam familiae domesticam vitam, 12.
V. Materialismus.
Tedeschini Emus P. D. Card. Fridericus, Ep.
Tusculanus,
Summi Pontificis Datarius,
S. C. Petrianae Fabricae Praefectus, Legatus mittitur ad Eucharisticum-Marianum Conventum Limae indictum, 701.
Televisio :
— B. P. eius beneficia agnoscit ac eius pericula cavet, praesertim pro recta iuvenum institutione. Italiae Ordinarios et
christifideles monet, hortatur ut ex televisione religionis morumque iacturam praecaveant, 17 ss.
— B. P. spectatoribus ac dirigentibus gratulatur de televisione Italica primum cum
aliis Europae nationibus simul colligata,
369.
— V. Commissio.
Templum S. Francisci in urbe Asisinate. Septimo exacto saeculo ab eius consecratione
et duobus elapsis saeculis a privilegio Basilicae Patriarchalis et Cappellae Papalis
eidem tributo, sollemnia in eo celebrantur, 318.
Teresia (S.) a Iesu Infante. Basilica in eius
honorem Lexovii consecratur, 402. B. P.
eius exempla exaltat, 404.
Territoria demandata curis Legationum Pon
unciarum:
— Portoricense committitur curae Nuntiaturae Apost. Dominicianae, 115.
— Curae Apost. Nuntiaturae apud Haitianam
rempublicam committuntur Archidioecesis
Portus Hispaniae, Dioeceses Rosensis, Imae
Telluris et Pointapitrensis, Sancti Petri et
O

837

analyticus

Arcis Gallicae, Vicariatus Beliaensis et
Iamaicae, Guayanae Britannicae, Guayanae Gallicae, 115 s.
— Apost. Nuntiatura apud Venetiolam curare
debet Vicariatus Guayanae Hollandicae et
Curacensem, 116.
— Delegationis Apost. Foeder. Americae Septentr. Civitatum curae erunt insulae Bahamas, 116.
— Delegationi Apost. Magnae Britanniae demandatae sunt insulae Bermudenses, 116.
« Theologia laicalis » secumfert periculum
perturbationis et erroris, 317.
Tribunal appellationis in Vicariatu Urbis
constituitur, 615.

U
' nio pia Excubiarum honoris sacratissimi et
immaculati Cordis B. Mariae V. m archidioecesi Monacensi, in « primariam » erigitur ac eius Statuta confirmantur, 363.
Unio populorum et nominatim Europae a B.
P. optatur, 13 s., 16, 403, 663.
Unitas Ecclesiae in Fide a S. Pio Pp. X propugnata contra « modernismum », 309, 316.
Unitas hominum spiritualis et moralis gignit
pacem inter populos, 13.
Uruquaria. Eius christifideles in urbe Montisvideo ob Conventum Marialem coaduna- '
tos B P dilaudat, eisque benedicit, 683.

V
Valeri Emus P. D. Card. Valerius, Praefectus S. C. de Religiosis. Religiosis Sodalitatum laicalium scribit de aptiore ratione
ad iuventutem instituendam, 202 s. Legatus mittitur ad Conventum Marialem e
tota Canadensi natione, 481.
Vannucci Exc. P. D. Hildebrandus, Ep. tit.
Sebastenus in Cilicia, Abbas S. Pauli in
via Ostiensi : B. P. et scribit saeculo
exeunte a consecratione Patriarchalis Basilicae Ostiensis, 763.
Verecundia. V. Pudicitia.
Vestes. Inhonestus vestiendi mos reprobatur
ac Ordinarii impelluntur ad sanandos plebium mores, 458, 493.
Vicariatus
Apostolici:
— in dioecesim erectus, Sueciae, 40.
— noviter erecti : Berytensis, 36 ; Portus Novi, 470 ; Hollandiae, 474 ; Kuduquensis, 518.
— dismembrati : Aleppensis, 36 ; de Napo,
243; Ouidahensis, 470; de Pontianak, 520;
Banguensis, 646; Maroquiensis et Ghardajensis in Sahara, 694.

838

Index

rerum

— quorum fines mutantur : Quibduanus, 229 ;
Kabindaënsis et Luluaburgensis, 421; Portus Ayacuquensis, 461; Oaronensis, 550.
— Oostermanspolitanus, deinceps « Bukavuensis » appellabitur, 148.
Vicariatus castrensis erigitur: Magnae Britanniae, 144.
Virginitas non est per se necessaria ad christianam perfectionem ac Deus non omnes
christianos ad eam iubendo compellit, 179.
Vita humana. Eius notio, ad technicam ra-

Corrigenda in vol. X X X X V I
Sedis.

analyticus
tionem reducta, peculiaris est materialismi
species, 12, quae nullo modo pacem gignere potest, 13.
Vocatio sacerdotalis vel religiosa. Earum incrementum B. P. exoptat, 189, 543, 731.
— V. Castitas perfecta.
Vogt Revmus P. Ernestus, 8. I., Pontificii
Instituti Biblici Rector. B. P. ei gratulatur
ob celebrationem in honorem S. Pii X,
eiusdem Instituti conditoris, 767.
Votum castitatis. V. Castitas perfecta.

(1954)

Commentarii Acta Apostolicae

Pag. 72 sub « die 27 Augusti », linea 3, loco caelestem apud Deum Patronum,
legatur: caelestis apud Deum Patronus.
Pag. 318 Epist, in titulo linea 4, loco Basilicae Minoris, legatur: Basilicae
Patriarchalis.
Pag.

577 Allocut. in textu linea 5, loco XVI Congrès, legatur: XIV Congrès.

QUADRAGESIMUMSEXTUM

VOLUMEN

COMMENTARII OFFICIALIS «ACTA APOSTOLICAE SEDIS »
ABSOLVITUR DIE X X X I M. DECEMBRIS A. MCMLIV
TYPIS POLYGLOTTIS VATICANIS