111111111111111111111111111111111111111111 1 1 1 An. et vol. XCVII 7 Maii 2005 N. 5 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 COMMENTARIUM OFFICIALE 1 1 1 1 1 1 Directio: Palazzo Apostolico – Città del Vaticano – Administratio: Libreria Editrice Vaticana 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 EM̃UM AC RM̃UM DOMINUM S.R.E. CARDINALEM 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 QUI SIBI NOMEN IMPOSUIT 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Laetissimum hoc praeconium ab Em.mo P.D. Georgio Arturo S.R.E. 1 1 Card. Medina Estévez, Protodiacono, e superiore Basilicae Vaticanae 1 1 1 podio prolatum est die XIX mensis Aprilis anno MMV, hora 17,50 1 1 1 1 1 1 111111111111111111111111111111111111111111 ACTA APOSTOLICAE SEDIS HABEMUS PAPAM JOSEPHUM RATZINGER BENEDICTUM XVI 682 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Feria ii, die 4 mensis Aprilis habitae sunt duae primae Congregationes Generales Cardinalium, Sede vacante, ad normam Constitutionis Apostolicae Universi dominici gregis, suo pro cuiusque munere praesidentibus Eduardo Martı́nez Somalo, Sanctae Romanae Ecclesiae Camerario, atque Iosepho Ratzinger, Collegii Cardinalium Decano. In secunda Congregatione actum est de corporis translatione defuncti Pontificis in Basilicam Vaticanam ac de die Missae Exsequialis pro Ioanne Paulo II, quae celebrata est feria v, die 8 mensis Aprilis, hora 10 in platea Patriarchalis Basilicae Vaticanae. Quarta vertente Congregatione perlectum est Testamentum Beatissimi Patris Ioannis Pauli II et statutus est dies initii Conclavis, quod inauguratum est feria ii, die 18 mensis Aprilis post meridiem, mane praemissa celebratione Missae pro eligendo Papa in Vaticana Sancti Petri Basilica. Inter quintam Congregationem Generalem, Patres Cardinales duos elegerunt contionatores ad proferendas meditationes, prout praescribitur in Constitutione Apostolica Universi dominici gregis (n. 13 d), nempe: P. Rainerium Cantalamessa qui meditationem habuit mane feriae v, diei 14 mensis Aprilis, in Congregatione Generali illius diei; atque Cardinalem Thomam Špidlik qui munus assumpsit adloquendi Cardinales in Sacello Sixtino feria ii, die 18 mensis Aprilis, post meridiem. Die 11 mensis Aprilis acta est septima Congregatio Generalis, qua sorte designati sunt tres novi Cardinales Assistentes, qui, una cum Cardinale Camerario, constituerunt Congregationem Particularem (cfr Universi dominici gregis, n. 7), qui fuerunt: Cardinalis Angelus Sodano, ex ordine Episcoporum; Cardinalis Polycarpus Pengo, ex ordine Presbyterorum; et Cardinalis Valtherus Kasper, ex ordine Diaconorum. Decimae Congregationi Generali interfuerunt ut partes Congregationis Particularis haberent Cardinalis Ioannes Baptista Re, ex ordine Episcoporum; Cardinalis Ansgarius Andreas Rodrı́guez Maradiaga, ex ordine Presbyterorum; atque Cardinalis Crescentius Sepe, ex ordine Diaconorum. Die 15 mensis Aprilis post meridiem, ad normam Constitutionis Apostolicae Universi dominici gregis (n. 46) pronuntiaverunt et subscripserunt ius De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 683 iurandum Secretarius Cardinalium Collegii; Magister Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum; Caeremoniarii; religiosi Sacrario Pontificio praepositi; Ecclesiasticus vir a Cardinale Decano electus ut in munere eum iuvaret; religiosi variarum linguarum ad Confessiones excipiendas; medici eorumque administri; personae designatae ad mensas instruendas et ad munditiem faciendam; experti in servitiis technicis praestandis; praepositi transvehendis Cardinalibus electoribus ex aedibus « Domus Sanctae Marthae » in Palatium Apostolicum Vaticanum; ministri anabathrorum Palatii Apostolici; presbyteri uti quibusdam Cardinalibus electoribus assistentes. Pro suo autem officio, Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum Magister, de mandato Collegii Cardinalium, hanc edidit intimationem: Lunedı̀ 18 aprile 2005 alle ore 10 nella Basilica Vaticana, secondo quanto disposto dalla Congregazione generale dei Cardinali, sarà celebrata la Santa Messa « per l’elezione del Romano Pontefice ». La Messa sarà concelebrata dai Signori Cardinali elettori e presieduta dal Signor Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio. Gli Em.mi Cardinali che concelebrano, indossando la veste rossa, il rocchetto e la mozzetta, portando con sé la mitra bianca damascata, sono pregati di trovarsi per le ore 9.30 nella Cappella di San Sebastiano per rivestire le vesti sacre. * * * Per manifestare la comunione nella preghiera da parte di tutta la Chiesa in un momento tanto importante, sono vivamente invitati a partecipare alla Celebrazione anche i Cardinali non elettori, i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i membri degli Istituti di Vita consacrata e delle Società di Vita apostolica, nonché i fedeli laici di tutto il popolo di Dio presenti a Roma. La Chiesa tutta spiritualmente unita con Maria, Madre di Gesù, chiamata a perseverare unanime nell’orazione, sull’esempio della prima comunità cristiana, eleva umili ed insistenti preghiere al Signore, affinché illumini le menti degli Elettori e li renda concordi onde ottenere una sollecita e unanime elezione del nuovo Papa. * * * Tutti coloro che, in conformità al Motu Proprio Pontificalis Domus compongono la Cappella Pontificia e desiderano partecipare alla celebrazione liturgica, sono pregati di trovarsi alle ore 9.30 presso l’Altare della Confessione per occupare il posto che verrà loro indicato. 684 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Quanto all’abito, i partecipanti si regoleranno nel modo seguente: — i Signori Cardinali, gli Arcivescovi ed i Vescovi sulla veste propria indosseranno il rocchetto e la mozzetta; — i Patriarchi, gli Arcivescovi e Vescovi delle Chiese Orientali: il proprio abito corale; — gli Abati e i Religiosi: il proprio abito corale; — i Prelati: il rocchetto e la mantelletta, o la cotta, sopra la veste paonazza con fascia paonazza, a seconda del proprio grado; — i Cappellani di Sua Santità: la cotta sopra la talare filettata con fascia paonazza; — i Parroci di Roma: la cotta e la stola rossa. Città del Vaticano, 7 aprile 2005. Per mandato del Collegio Cardinalizio e Piero Marini Arcivescovo Titolare di Martirano Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie Eodem die, ipse Magister hanc intimationem fecit: Lunedı̀ 18 aprile 2005 alle ore 16.30, secondo quanto stabilito dalla Congregazione generale dei Cardinali avrà luogo l’ingresso in Conclave e il Giuramento per l’elezione del nuovo Romano Pontefice, secondo quanto previsto dall’Ordo Rituum Conclavis. Gli Em.mi Signori Cardinali elettori vorranno trovarsi alle ore 16.15 nell’Aula della Benedizione, alla prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano, indossando la veste rossa, il rocchetto e la mozzetta. Dall’Aula della Benedizione, preceduti dalla Croce e dal Libro dei Vangeli, al canto delle Litanie dei Santi, i Cardinali elettori si dirigeranno processionalmente alla Cappella Sistina dove, dopo il canto del Veni Creator, pronunzieranno il Giuramento prescritto. Oltre ai Cardinali elettori prenderanno parte alla processione, indossando l’abito loro proprio: — il Segretario del Conclave — il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie — il Segretario del Cardinale Decano De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 685 — l’Ecclesiastico per la meditazione — i Cerimonieri — il Diacono — i Ministranti — la Cappella Musicale Pontificia. Essi vorranno trovarsi nella Sala regia, alla prima Loggia del Palazzo Apostolico, alle ore 16. Alle ore 16 potranno accedere alla Cappella Sistina le seguenti persone: — il Sostituto della Segreteria di Stato — il Segretario per i Rapporti con gli Stati — il Prefetto della Casa Pontificia — i due Religiosi addetti alla Sagrestia — i Sacerdoti incaricati per le confessioni — il Comandante della Guardia Svizzera. Sarà inoltre presente il personale di servizio autorizzato: Guardia Svizzera, Corpo Sanitario, Floreria, fotografi, L’Osservatore Romano, Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Sala Stampa della Santa Sede. Città del Vaticano, 7 aprile 2005. Per mandato del Collegio Cardinalizio e Piero Marini Arcivescovo Titolare di Martirano Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie INITIUM CONCLAVIS Mane diei 18 eiusdem mensis in Basilica Vaticana Missa pro eligendo Papa a sacris Cardinalibus electoribus concelebrata est, praesidente Iosepho Card. Ratzinger, Decano Collegii Cardinalium, qui post Liturgiam Verbi (Is 61, 13a. 6a. 8b-9; Eph 4, 11-16; Io 15, 9-17) hanc Homiliam habuit: In quest’ora di grande responsabilità, ascoltiamo con particolare attenzione quanto il Signore ci dice con le sue stesse parole. Dalle tre letture vorrei scegliere solo qualche passo, che ci riguarda direttamente in un momento come questo. 686 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale La prima lettura offre un ritratto profetico della figura del Messia — un ritratto che riceve tutto il suo significato dal momento in cui Gesù legge questo testo nella sinagoga di Nazareth, quando dice: « Oggi si è adempiuta questa scrittura » (Lc 4, 21). Al centro del testo profetico troviamo una parola che — almeno a prima vista — appare contraddittoria. Il Messia, parlando di sé, dice di essere mandato « a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio. » (Is 61, 2). Ascoltiamo, con gioia, l’annuncio dell’anno di misericordia: la misericordia divina pone un limite al male — ci ha detto il Santo Padre. Gesù Cristo è la misericordia divina in persona: incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l’unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare — non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, « l’anno di misericordia del Signore ». Ma cosa vuol dire Isaia quando annuncia il « giorno della vendetta per il nostro Dio »? Gesù, a Nazareth, nella sua lettura del testo profetico, non ha pronunciato queste parole — ha concluso annunciando l’anno della misericordia. È stato forse questo il motivo dello scandalo realizzatosi dopo la sua predica? Non lo sappiamo. In ogni caso il Signore ha offerto il suo commento autentico a queste parole con la morte di croce. « Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce... », dice San Pietro (1 Pt 2, 24). E San Paolo scrive ai Galati: « Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede » (Gal 3, 13s). La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto. Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne « quello che manca ai patimenti di Cristo » (Col 1, 24). Passiamo alla seconda lettura, alla lettera agli Efesini. Qui si tratta in sostanza di tre cose: in primo luogo, dei ministeri e dei carismi nella Chiesa, come doni del Signore risorto ed asceso al cielo; quindi, della maturazione della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, come condizione e contenuto De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 687 dell’unità nel corpo di Cristo; ed, infine, della comune partecipazione alla crescita del corpo di Cristo, cioè della trasformazione del mondo nella comunione col Signore. Soffermiamoci solo su due punti. Il primo è il cammino verso « la maturità di Cristo »; cosı̀ dice, un po’ semplificando, il testo italiano. Più precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della « misura della pienezza di Cristo », cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere « sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina... » (Ef 4, 14). Una descrizione molto attuale! Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e cosı̀ via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare « qua e là da qualsiasi vento di dottrina », appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. È lui la misura del vero umanesimo. « Adulta » non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. È quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede — solo la fede — che crea unità e si realizza nella carità. San Paolo ci offre a questo proposito — in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde — una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell’esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si 688 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come « un cembalo che tintinna » (1 Cor 13, 1). Veniamo ora al Vangelo, dalla cui ricchezza vorrei estrarre solo due piccole osservazioni. Il Signore ci rivolge queste meravigliose parole: « Non vi chiamo più servi... ma vi ho chiamato amici » (Gv 15, 15). Tante volte sentiamo di essere — come è vero — soltanto servi inutili (cf Lc 17, 10). E, ciò nonostante, il Signore ci chiama amici, ci fa suoi amici, ci dona la sua amicizia. Il Signore definisce l’amicizia in un duplice modo. Non ci sono segreti tra amici: Cristo ci dice tutto quanto ascolta dal Padre; ci dona la sua piena fiducia e, con la fiducia, anche la conoscenza. Ci rivela il suo volto, il suo cuore. Ci mostra la sua tenerezza per noi, il suo amore appassionato che va fino alla follia della croce. Si affida a noi, ci dà il potere di parlare con il suo io: « questo è il mio corpo... », « io ti assolvo... ». Affida il suo corpo, la Chiesa, a noi. Affida alle nostre deboli menti, alle nostre deboli mani la sua verità — il mistero del Dio Padre, Figlio e Spirito Santo; il mistero del Dio che « ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito » (Gv 3, 16). Ci ha reso suoi amici — e noi come rispondiamo? Il secondo elemento, con cui Gesù definisce l’amicizia, è la comunione delle volontà. « Idem velle — idem nolle », era anche per i Romani la definizione di amicizia. « Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando » (Gv 15, 14). L’amicizia con Cristo coincide con quanto esprime la terza domanda del Padre nostro: « Sia fatta la tua volontà come in cielo cosı̀ in terra ». Nell’ora del Getsemani Gesù ha trasformato la nostra volontà umana ribelle in volontà conforme ed unita alla volontà divina. Ha sofferto tutto il dramma della nostra autonomia — e proprio portando la nostra volontà nelle mani di Dio, ci dona la vera libertà: « Non come voglio io, ma come vuoi tu » (Mt 21, 39). In questa comunione delle volontà si realizza la nostra redenzione: essere amici di Gesù, diventare amici di Dio. Quanto più amiamo Gesù, quanto più lo conosciamo, tanto più cresce la nostra vera libertà, cresce la gioia di essere redenti. Grazie Gesù, per la tua amicizia! L’altro elemento del Vangelo — cui volevo accennare — è il discorso di Gesù sul portare frutto: « Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga » (Gv 15, 16). Appare qui il dinamismo dell’esistenza del cristiano, dell’apostolo: vi ho costituito perché andiate... Dobbiamo essere animati da una santa inquietudine: l’inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell’amicizia con Cristo. In verità, l’amore, l’amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri — siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 689 rimanga. Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane — l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo cosı̀ la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio. Ritorniamo infine, ancora una volta, alla lettera agli Efesini. La lettera dice — con le parole del Salmo 68 — che Cristo, ascendendo in cielo, « ha distribuito doni agli uomini » (Ef 4, 8). Il vincitore distribuisce doni. E questi doni sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e maestri. Il nostro ministero è un dono di Cristo agli uomini, per costruire il suo corpo – il mondo nuovo. Viviamo il nostro ministero cosı̀, come dono di Cristo agli uomini! Ma in questa ora, soprattutto, preghiamo con insistenza il Signore, perché dopo il grande dono di Papa Giovanni Paolo II, ci doni di nuovo un pastore secondo il suo cuore, un pastore che ci guidi alla conoscenza di Cristo, al suo amore, alla vera gioia. Amen. Eodem die, ad normam Constitutionis Apostolicae Universi dominici gregis (n. 43), loca Conclavis perlustrata sunt et obsignata, rem inspiciente Exc.mo D.no Leonardo Sandri, Substituto Secretariae Status. Quibus expletis, confectum est sequens instrumentum: Sede vacante per la morte di Giovanni Paolo II di sa. me. Oggi, diciotto del mese di aprile dell’anno 2005, alle ore dodici, Sua Eccellenza Ill.ma e Rev.ma Mons. Paolo Sardi, Vice Camerlengo di S.R.C., insieme al Rev.mo Mons. Karel Kasteel, Decano dei Chierici di Camera, e a me Notaio-Segretario e Cancelliere della medesima Camera, specialmente delegati da Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Eduardo Martı́nez Somalo, Camerlengo di S.R.C. a rogare l’atto del controllo delle chiusure esterne del Conclave, costruito nel Palazzo Apostolico Vaticano durante la presente Sede Vacante, si reca nello Stato della Città del Vaticano, e precisamente nell’Ufficio di Sua Eccellenza Ill.ma e Rev.ma Mons. Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, il quale, a norma di quanto stabilito dal- 690 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale l’art. 43 della Costituzione Apostolica Universi dominici gregis, ha disposto effettuarsi la chiusura, in modo speciale, della Cappella Sistina e degli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche. Oltre all’Ecc.mo Sostituto della Segreteria di Stato e all’Ecc.mo Vice Camerlengo di S.R.C., si trovano nel predetto Ufficio Sua Eccellenza Ill.ma e Rev.ma Mons. James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia, Sua Eccellenza Ill.ma e Rev.ma Mons. Renato Boccardo, Segretario Generale del Governatorato, il Rev.mo Mons. Karel Kasteel, Decano dei Chierici di Camera, il Dr. Col. Elmar Theodor Mäder, Comandante della Guardia Svizzera, il Dr. Ing. Massimo Stoppa, Direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato. Tutti i presenti prendono atto che il giorno precedente, diciassette aprile dell’anno 2005, alle ore dieci e trenta a.m., si è provveduto sotto la direzione dell’Ecc.mo Sostituto della Segreteria di Stato alla chiusura, mediante piombi, punzonati sul fronte-retro con le scritte « Conclave » e « 2005 », attraversati da catenelle idonee a garantirne la sicurezza, delle aperture qui di seguito meglio descritte: n. 3 aperture, cui si accede dalla Piazza del Forno, n. 1 dal Cortile Borgia, n. 7 dal Cortile dei Pappagalli, n. 1 del passetto che conduce dal detto Cortile al Cortile San Damaso, n. 3 dal Cortile del Maresciallo, n. 1 del passetto che conduce da detto Cortile al Cortile di San Damaso, n. 16 del Cortile di San Damaso. Saliti, poi, alla Prima Loggia si è provveduto a sigillare 43 aperture, mentre altre 3 sono state rinvenute murate ed una, quella della Galleria Lapidaria, è affidata alla custodia di una guardia Svizzera. Della fedele esecuzione delle disposizioni dell’Ecc.mo Sostituto della Segreteria di Stato io ho rogato, nel suo Ufficio, il presente atto che, letto e approvato, viene sottoscritto anche dai seguenti testimoni. e L. Sandri, Sostituto e P. Sardi, V. Cam. e James M. Harvey e Renato Boccardo Carolus Kasteel, Dec. Cam. Apostolica Col. Elmar T. Mäder Massimo Stoppa Enrico Serafini, Notaio-Cancelliere * Allo strumento originale sono allegate due piante delle chiusure. De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 691 Sub vesperum eiusdem diei, hora 16.30 ingressio facta est in Conclave et ius iurandum praestitum quoad electionem novi Romani Pontificis, prout praecipit Ordo Rituum Conclavis. Ex Aula Benedictionis, dum canebantur Litaniae Sanctorum, centum et quindecim Cardinales electores, Cruce praeeunte eosque Libro Evangeliorum sequente, processionaliter se contulerunt in Sacellum Sixtinum, ubi, expleto cantu Veni Creator, ius iurandum recitaverunt, uti praescribitur. Deinde Magister Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum mandatum intimavit Extra omnes, et non-participes Conclavis reliquerunt Sixtinum Sacellum. Tantummodo manserunt Magister Celebrationum Liturgicarum et Cardinalis Thomas Špidlik ad meditationem proferendam, qua expleta, ipsi quoque Sacellum reliquerunt. Haec sunt nomina Cardinalium, qui Summum Pontificem elegerunt: Ex Ordine Episcoporum: Joseph Ratzinger; Angelo Sodano; Alfonso López Trujillo; Giovanni Battista Re; Ignace Moussa I Daoud, Cardinale Patriarca di Rito Orientale. Ex Ordine Presbyterorum: William Wakefield Baum; Marco Cé; Franciszek Macharski; Michael Michai Kitbunchu; Godfried Danneels; Williams Thomas Stafford; Carlo Maria Martini, S.I.; Jean-Marie Lustiger; Józef Glemp; Joachim Meisner; Francis Arinze; Miguel Obando Bravo, S.D.B.; Ricardo J. Vidal; Paul Poupard; Friedrich Wetter; Adrianus Johannes Simonis; Bernard Francis Law; Giacomo Biffi; Eduardo Martı́nez Somalo; Falcão José Freire; Michele Giordano; Edmund Casimir Szoka; László Paskai, O.F.M.; Christian Wiyghan Tumi; Frédéric Etsou-Nzabi-Bamungwabi, C.I.C.M.; Nicolás de Jesús López Rodrı́guez; Roger Michael Mahony; Camillo Ruini; Henri Schwery; Georg Maximilian Sterzinsky; Miloslav Vlk; Peter Seiichi Shirayanagi; Julius Riyadi Darmaatmadja, S.I.; Jaime Lucas Ortega y Alamino; Emmanuel Wamala; William Henry Keeler; JeanClaude Turcotte; Ricardo Marı́a Carles Gordó; Adam Joseph Maida; Vinko Puljić; Armand Gaétan Razafindratandra; Juan Sandoval Íñiguez; Salvatore De Giorgi; Antonio Marı́a Rouco Varela; Aloysius Matthew Ambrozic; Dionigi Tettamanzi; Polycarp Pengo; Christoph Schönborn, O.P.; Norberto Rivera Carrera; Francis Eugene George, O.M.I.; Marian Jaworski; Jānis Pujats; Ivan Dias; Geraldo Majella Agnelo; Pedro Rubiano Sáenz; Theodore Edgar McCarrick; Desmond Connell; Audrys Juozas Bačkis; Francisco Javier Errázuriz Ossa; Julio Sandoval Terrazas, C.Ss.R.; Wilfrid Fox Napier, O.F.M.; Oscar Andrés Rodrı́guez Maradiaga, S.D.B.; Bernard Agré; Juan Luis Cipriani Thorne; Francisco Álvarez Martı́nez; Cláudio Hummes, 692 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale O.F.M.; Varkey Vithayathil, C.Ss.R.; Jorge Mario Bergoglio, S.I.; José da Cruz Policarpo; Severino Poletto; Cormac Murphy-O’Connor; Edward Michael Egan; Lubomyr Husar; Karl Lehmann; Angelo Scola; Anthony Olubunmi Okogie; Bernard Panafieu; Gabriel Zubeir Wako; Carlos Amigo Vallejo, O.F.M.; Justin Francis Rigali; Keith Michael Patrick O’Brien; Eusébio Oscar Scheid, S.C.I.; Ennio Antonelli; Tarcisio Bertone, S.D.B.; Peter Kodwo Appiah Turkson; Telesphore Placidus Toppo; George Pell; Josip Bozanić; Jean-Baptiste Pham Minh Mân; Rodolfo Quezada Toruño; Philippe Barbarin; Péter Erdő; Marc Ouellet, P.S.S. Ex Ordine Diaconorum: Jorge Arturo Medina Estévez; Darı́o Castrillón Hoyos; James Francis Stafford; Agostino Cacciavillan; Sergio Sebastiani; Zenon Grocholewski; José Saraiva Martins, C.M.F.; Crescenzio Sepe; Mario Francesco Pompedda; Walter Kasper; Jean-Louis Tauran; Renato Raffaele Martino; Francesco Marchisano; Julián Herranz; Javier Lozano Barragán; Hamao Stephen Fumio; Attilio Nicora. ELECTIO SUMMI PONTIFICIS Die 19 mensis Aprilis, hora 17,50, a Patribus Cardinalibus Summus Pontifex electus est Em.mus ac Rev.mus Dominus IOSEPHUS RATZINGER, ex Ordine Episcoporum primus, qui Angelo Card. Sodano, Subdecano, percontanti an designationem acceptaret, affirmative respondit. Iterum eidem requirenti quo nomine vocari vellet, dixit: « Benedictus ». De hoc publicum instrumentum confectum est ut sequitur: « In nomine Domini. Amen. Ego Petrus Marini, Archiepiscopus tit. Marturanensis, Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum Magister, munere notarii fungens, attestor et notum facio Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum Dominum Iosephum tit. Veliternum-Signinum nec non Ostiensem Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzinger acceptasse electionem canonice de Se factam in Summum Pontificem Sibique nomen imposuisse Benedictum XVI ut de hoc publica quaecumque instrumenta confici possint. Acta sunt haec in Conclavi apud Palatium Apostolicum Vaticanum post obitum Ioannis Pauli PP. II, felicis recordationis, hac die xix mensis Aprilis anno Domini mmv, testibus adhibitis atque rogatis Excellentissimo Domino Francisco Monterisi, Archiepiscopo tit. Albensi maritimo et Cardinalium Col- De Conclavi ad eligendum Summum Catholicae Ecclesiae Pontificem 693 legii Secretario, atque Reverendissimis Dominis Francisco Camaldo et Henrico Viganò viris a Caeremoniis Pontificalibus. e Petrus Marini e Franciscus Monterisi Henricus Viganò Franciscus Camaldo ». Deinde propriis sibi vestibus indutus, Benedictus XVI, in cathedra ante altare posita sedens, a primo ex Cardinalibus oratione pro Romano Pontifice peracta, ab omnibus Cardinalibus, pro cuiusque gradus ordine accedentibus, debitum obsequium et oboedientiam accepit. Denique Hymno Te Deum ab omnibus grates Deo sunt persolutae. PROMULGATIO Exspectanti in Petriano foro populo, Georgius Arturus S.R.E. Card. Medina Estévez, Protodiaconus, laetissimum hoc nuntium e mediano Petrianae Basilicae podio, alte cunctis silentibus, dedit: ANNUNTIO VOBIS GAUDIUM MAGNUM: HABEMUS PAPAM EMINENTISSIMUM AC REVERENDISSIMUM DOMINUM, DOMINUM IOSEPHUM SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE CARDINALEM RATZINGER QUI SIBI NOMEN IMPOSUIT BENEDICTUM XVI. Factam declarationem plausus permagnus secutus est, qui magis magisque invaluit cum Summus ipse Pontifex in multitudinis conspectum hora 18,48 apparuit. Haec sunt verba ab Eo prolata: « Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i Signori Cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie ». Deinde, Benedictionem Apostolicam Urbi et Orbi primum impertiit, omnibus effuse iterum iterumque plaudentibus. 694 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale ACTA BENEDICTI PP. XVI PONTIFICATUS EXORDIA Mane diei 20 mensis Aprilis, Summus Pontifex Benedictus XVI sacris litavit in Sixtina sacra aede, omnibus S.R.E. Cardinalibus cum Eo celebrantibus, sermonemque habuit, in universum terrarum orbem per radiophonica ac televisifica instrumenta diffusum: Venerabiles Fratres Nostri, dilectissimi Fratres ac Sorores in Christo, vos universi homines bonae voluntatis! 1. Gratia copiosa et pax vobis! (cfr 1 Pe 1, 2). Duo animum Nostrum discordes sensus hoc tempore una simul subeunt. Nam ex una parte humano turbamento perfundimur et impares Nos sentimus officio hesterno die Nobis commisso, Successoribus scilicet Petri Apostoli hac in Romana Sede, coram universali Ecclesia. Ex altera autem parte magnopere animum gratum esse Deo patefaciendum animadvertimus, qui — sicut in sacra liturgia canimus — gregem suum non deserit sed eundem per temporum vices ducit, iis agentibus quos ipse Filii sui vicarios elegit constituitque pastores (cfr Praefatio I de Apostolis). Dilectissimi, intimus animi grati sensus propter divinae misericordiae donum in corde Nostro praeter omnia antistat. Et id arbitramur gratiam esse peculiarem, quam Decessor Noster, recolendae memoriae, Ioannes Paulus Secundus Nobis tribuit. Eius videmur firmam persentire manum, quae Nostram perstringit; subridentes Nobis videmur eius oculos contueri eiusque verba audire, Nobis peculiari hoc momento destinata: « Noli timere! ». Summi Pontificis Ioannis Pauli Secundi obitus, et subsequentes dies, pro Ecclesia mundoque insigne fuerunt gratiae tempus. Magnus dolor ob eius excessum et vacui sensus in omnibus relictus Christi resuscitati opera extenuantur, quae per concordem fidei, amoris et spiritalis solidarietatis effusionem, exsequiarum sollemnium attingentis fastigium, diuturno hoc tempore est patefacta. Id quidem dicere possumus: Ioannis Pauli Secundi funus experientia fuit revera unica ubi quodammodo potentia Dei percepta est per ipsius Ecclesiam Acta Benedicti Pp. XVI 695 quae cunctos populos magnam familiam efficere vult, per coniungentem virtutem Veritatis atque Amoris (cfr Lumen Gentium, 1). Mortis hora, suo Magistro Dominoque figuratus, Ioannes Paulus Secundus suum diuturnum frugiferumque Pontificatum extulit, in fide christianum populum confirmans, eundem circum se congregans atque efficiens ut universa hominum familia coniunctiorem se esse sentiret. Nonne hac testificatione Nos sustentari sentimus? Nonne incitamentum, quod ex eventu hoc manat, animadvertimus? 2. Omnem Nostram praeveniens exspectationem, Providentia divina per Venerabilium Patrum Cardinalium suffragia Nos, ut huic magno Pontifici succederemus, vocavit. Hoc tempore mentem Nostram ad id convertimus quod abhinc duo milia annorum in partibus accidit Caesareae Philippi. Petri verba audire videmur: « Tu es Christus, Filius Dei vivi » itemque Domini sollemnem confirmationem: « Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam ... Tibi dabo claves regni caelorum » (Mt 16, 15-19). Tu es Christus! Tu es Petrus! Eandem evangelicam scaenam rursus experiri videmur; Nos, Petri Successores, trepidantes Galilaeae piscatoris trepidantia verba iteramus atque intima quadam animi affectione roborantem divini Magistri promissionem rursus audimus. Si permagnum est muneris onus, quod debilibus umeris Nostris imponitur, procul dubio immensa est divina potentia qua inniti possumus: « Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam » (Mt 16, 18). Romae Episcopum Nos eligens, suum Vicarium Nos voluit Dominus, « petram » Nos voluit, in qua securi omnes sistere possint. Eum nimirum rogamus ut Nostrarum virium egestati subveniat, ut animosi simus et fideles eius gregis Pastores, usque Spiritui inspiranti obsequentes. Hoc peculiare ministerium sumus ingressuri, ministerium scilicet « petrinum », universali Ecclesiae destinatum, humiliter Dei Providentiae manibus Nos permittentes. Ante omnia Christo Nostram totam fidentemque adhaesionem renovamus: « In Te, Domine, speravi; non confundar in aeternum! ». Ex vobis, Venerabiles Cardinales Fratres, grato animo ob Nobis significatam fiduciam quaerimus ut Nos precatione necnon constanti, actuosa prudentique cooperatione sustentetis. Ab omnibus quoque in Episcopatu Fratribus flagitamus ut precatione et consilio Nobis adsint, ut Servus servorum Dei vere simus. Quemadmodum Petrus ceterique Apostoli Domini voluntate unum efformarunt Collegium apostolicum, eodem quidem modo Petri Successor et Episcopi, Apostolorum successores, — id Concilium firmiter confirmavit (cfr Lumen gentium, 22) —, inter se arte coniuncti esse debent. Colle- 696 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale gialis haec communio, licet diversa sint munera officiaque Romani Pontificis et Episcoporum, Ecclesiae et unitati in fide omnium credentium inservit, unde maximam partem pendet in huius temporis mundo evangelizationis operae efficacitas. Hanc eandem semitam, in qua Venerabiles Decessores Nostri ambularunt, calcare quoque Nos volumus, universo mundo praesentiae vivae Christi de proclamatione tantummodo solliciti. 3. Nostros ante oculos Ioannis Pauli Secundi Pontificis potissimum obversatur testimonium. Animosiorem, liberiorem iunioremque Ecclesiam relinquit, Ecclesiam scilicet quandam quae, ad eiusdem doctrinam et exemplum, tranquille praeteritum tempus contuetur quaeque futurum aevum haud timet. Per Magnum Iubilaeum ea in novum est ingressa millennium gerens manibus suis Evangelium directum ad hodiernum orbem per iteratam lectionem magna cum auctoritate Concilii Vaticani Secundi. Iustissima quidem de causa Pontifex Ioannes Paulus Secundus Ecclesiae in Concilio illo demonstravit indicem seu ut dicitur quasi « nauticam pyxidem », qua in vasto mari tertii millennii dirigeretur (cfr Litt. Ap. Novo millennio ineunte, 57-58). In suo spiritali quoque Testamento scripsit: « Persuasum mihi habeo advenientes homines diutius etiam quaedam sumpturos ex divitiis illis quas hoc Concilium saeculi vicesimi nobis est elargitum » (17.III.2000). Nos quoque propterea munus ingredientes quod est proprium Successoris Petri, firmam certamque voluntatem declarare volumus Concilii Vaticani Secundi continuandi exsecutionem, praegredientibus Decessoribus Nostris, atque in fideli perpetuitate duorum milium annorum Ecclesiae traditionis. Hoc ipso anno conciliaris congressionis conclusae recoletur memoria anniversaria quadragesima (die octavo mensis Decembris anno millesimo nongentesimo sexagesimo quinto). Annorum decursu Concilii Documenta hodierni temporis haud amiserunt vim; immo eorum doctrina pro novis Ecclesiae praesentisque societatis globalizatae, ut aiunt, postulationibus admodum evadit apta. 4. Quadam cum significatione Noster Pontificatus incohatur, dum peculiarem Annum Eucharistiae dicatum vivit Ecclesia. Nonne provida in haec temporum convenientia indicium quoddam est percipiendum, quod ministerium notare debet cui sumus vocati? Eucharistia, vitae christianae cor ac Ecclesiae evangelizantis fons, necessario permanentem mediamque partem constituit et fontem Petrini ministerii, Nobis commissi. Eucharistia continenter Christum resuscitatum efficit praesentem, qui nobis pergit se tradere, nos vocans sui Corporis Sanguinisque ad mensam Acta Benedicti Pp. XVI 697 communicandam. Ex eius plena communione aliud quiddam Ecclesiae vitae oritur, communio videlicet in primis inter omnes Christifideles, nuntiandi Evangeliique testificandi munus, in omnes, potissimum in pauperes parvulosque, caritatis ardor. Hoc anno idcirco singulari modo celebranda erit Sollemnitas Corporis Domini. Praeterea media pars Eucharistiae erit mense Augusto in Die Mundiali Iuventutis Coloniae et mense Octobri in Coetu Ordinario Synodi Episcoporum quae versabitur in argumento: « Eucharistia: fons et culmen vitae ac missionis Ecclesiae ». Ab omnibus propterea rogamus ut proximis mensibus amorem pietatemque erga Iesum in Eucharistia multiplicent ac fortiter et luculenter fidem suam declarent in realem Domini praesentiam, imprimis per sollemnitatem et rectitudinem celebrationum. Id peculiarem in modum a Sacerdotibus postulamus, quibus nunc magnus Nostri animi affectus dirigitur. Sacerdotium quippe ministeriale in Cenaculo una cum Eucharistia enatum est, quemadmodum saepenumero confirmavit Decessor Noster Ioannes Paulus Secundus, veneratae memoriae. « Sacerdotalis exsistentia peculiari titulo “eucharisticam formam” habere debet »: sic in novissima Epistula in Feria v in Cena Domini scripsit (n. 1). Ad id propositum multum confert ante omnia celebratio quotidie devota sacrificii eucharistici, quod est veluti centrum vitae ac missionis cuiusque sacerdotis. 5. Nutriti atque sustentati Eucharistia ipsa catholici necessario se impelli sentiunt ad plenam illam unitatem quam in Cenaculo Christus tam vehementer exoptavit. Petri itaque Successor se debere novit recipere hoc supremum Magistri Divini desiderium in se et quidem peculiari modo. Etenim officium illi est concreditum confirmandi fratres (cfr Lc 22, 32). Plena propterea conscientia ineunte ministerio suo intra Ecclesiam Romanam quam Petrus suo irrigavit sanguine, hodiernus ipsius Successor accipit tamquam primarium quoddam munus ut laboribus nihil parcens det operam restituendae plenae visibilique unitati omnium Christi discipulorum. Haec est eius voluntas, hoc ipsius etiam obstringens officium. Sibi enim conscius est, ut hoc obtineatur, non sufficere bonorum sensuum declarationes. Solida opera postulantur quae animos penetrent atque conscientias excitent, unumquemque ad illam interiorem conversionem permoventia quae est fundamentum omnium progressuum in oecumenismi via. Pernecessarius est dialogus theologicus pariterque poscitur investigatio causarum historicarum in quibusdam consiliis iam pridem captis. Magis tamen urget illa « memoriae purgatio » totiens a Ioanne Paulo Secundo commemorata, quae sola homines disponere potest ad plenam Christi veritatem. 698 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Coram eo, Supremo videlicet Iudice omnium viventium, quisque nostrum sistere debet conscius se aliquando rationem reddere ei debere omnium quae fecerit et omiserit de permagno bono plenae et visibilis unitatis omnium eius discipulorum. Hic Petri Successor illa interrogatione patitur se etiam in prima persona interpellari paratusque est ad ea omnia efficienda quae potuerit ut principalem oecumenismi causam promoveat. Decessorum suorum vestigiis ingressus plane provehere in animo habet omne inceptum quod opportunum videri possit ad consortium et consensum adiuvandum cum diversarum Ecclesiarum et Communitatum ecclesialium legatis. Ad eos immo vero etiam hac data opportunitate fervidissimam suam mittit in Christo unico Domino universorum salutationem. 6. Hoc temporis momento repetimus nostra memoria inexstinguibilem experientiam quam omnes habuimus in morte et exsequiis Pontificis complorati Ioannis Pauli Secundi. Circa exuvias mortales eius in nuda terra repositas Capita Nationum conglobata sunt, homines cuiusvis socialis ordinis ac praesertim iuvenes in memorabili affectus et admirationis amplexu. Fidens ad illum respexit orbis totus. Multis quidem visa est haec intenta communicatio, propagata usque ad orbis fines per communicationis socialis instrumenta veluti chorus ad Pontificem directus et auxilium expetens pro hominibus nostri temporis qui dubiis timoribusque conturbati sua interrogant de aetate ventura. Ecclesia horum dierum in se conscientiam renovare debet sui officii hominibus iterandi vocem eius qui dixit: « Ego sum lux mundi; qui sequitur me, non ambulabit in tenebris, sed habebit lucem vitae » (Io 8, 12). Suum ideo ministerium suscipiens Pontifex novus probe intellegit opus suum esse ut refulgere sinat coram viris ac mulieribus hodiernis Christi lucem: non suam, verum Christi ipsius lucem. Haec omnia cogitantes appellamus omnes, etiam illos qui alias sequuntur religiones vel qui solummodo responsionem conquirunt interrogationi fundamentali de exsistentia humana necdum eam invenerunt. Simpliciter atque amanter omnes alloquimur ut iis confirmemus Ecclesiam velle cum illis dialogum apertum sincerumque componere dum verum quaeritur hominis ac societatis bonum. A Deo flagitamus unitatem ac pacem hominum familiae et declaramus catholicos omnes paratos esse ad operam adiutricem suam conferendam in verum progressum socialem qui dignitatem omnis hominis revereatur. Acta Benedicti Pp. XVI 699 Viribus Nostris non parcemus neque studiis ut magnae spei dialogum prosequamur a Nostris Venerabilibus Decessoribus incohatum cum diversis culturis ut ex mutua comprehensione condiciones melioris venturi temporis omnibus oriantur. Nominatim cogitamus adulescentes. Ad eos qui fuerunt interlocutores praecipui Pontificis Ioannis Pauli Secundi extenditur peramanter amplexio Nostra, cum exspectamus, si placuerit Deo, dum eos Coloniae conveniamus proximo nempe Mundiali Iuventutis Die. Vobiscum — carissimi adulescentes — qui estis futura aetas et Ecclesiae totiusque mundi spes, pergemus colloqui et exspectationes vestras exaudire unde possimus adiuvare vos ad altius usque Christum viventem cognoscendum qui sempiternus est Iuvenis. 7. Mane nobiscum, Domine! Invocatio haec, quae argumentum principale efficit Epistulae Apostolicae Ioannis Pauli Secundi pro Eucharistiae Anno, est etiam precatio quae sua sponte Nostro surget ex animo, dum comparamus Nos ad ministerium illud incipiendum in quod Christus Nos advocavit. Ei Nos, sicut Petrus, quoque fidelitatem Nostram sine ulla condicione promissam renovamus. Ei uni servire cogitamus Nosque totos eius Ecclesiae ministerio devovere. Ut haec suffulciatur promissio maternam deprecationem Mariae Sanctissimae invocamus, cuius in manibus tum praesens tum futurum tempus Personae Nostrae atque Ecclesiae reponimus. Intercedant deprecatione pariter sua sancti Apostoli Petrus et Paulus, ceterique caelites universi. His cum affectibus vobis, Venerabiles Cardinales Fratres, singulis qui huius ritus sunt participes nec non omnibus qui per televisionem et radiophonium sequuntur, amantem Nostram Benedictionem impertimur. RESERATIO CONCLAVIS Sub Pontificatu Sanctitatis Suae Benedicti Papae XVI Persoluto Conclavi, Sanctissimus Pater Benedictus XVI cum omnibus Cardinalibus apud Domum Sanctae Marthae cenam sumere statuit. Sequens confectum est instrumentum de clausura Conclavis: L’anno 2005, il giorno martedı̀ 19 aprile, anno i del Pontificato di Sua Santità il Papa Benedetto XVI, alle ore 19,30 Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Paolo Sardi, Vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, assistito dal Rev.mo Mons. Karel Kasteel, Decano dei Chierici di Camera, e da me, Notaio di 700 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Camera, nonché Segretario e Cancelliere della medesima, tutti specialmente delegati al rogito del presente istrumento da Sua Eminenza Rev.ma il Signor Cardinale Eduardo Martı́nez Somalo, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, insieme a Sua Eccellenza Rev.ma Mons. James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Renato Boccardo, Segretario Generale del Governatorato, Dott. Col. Elmar Theodor Mäder, Capitano Comandante della Guardia Svizzera, Dott. Ing. Massimo Stoppa, Direttore dei Servici Tecnici, si reca nell’Ufficio di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato. L’Ecc.mo Mons. Sostituto, cui a norma dell’art. 43 della Costituzione Apostolica Universi dominici gregis è affidata la chiusura, in modo speciale, della Cappella Sistina e degli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche, viene informato che si è constatata la perfetta integrità di tutti i sigilli apposti, e conseguentemente Egli consente alla rimozione degli stessi. Io, Notaio di Camera, ho rogato il presente istrumento nell’Ufficio dell’Ecc.mo Sostituto della Segreteria di Stato. Detto istrumento, letto e approvato, è stato sottoscritto dai presenti. e Leonardo Sandri, Sostituto e Paolo Sardi, Vice Camerlengo e James Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia e Renato Boccardo, Segretario Generale del Governatorato Mons. Karel Kasteel, Decano dei Chierici di Camera Dott. Col. Elmar Theodor Mäder, Capitano Comandante della Guardia Svizzera Dott. Ing. Massimo Stoppa, Direttore dei Servici Tecnici Enrico Serafini, Notaio, Segretario e Cancelliere di Camera Urbi autem Romae de Episcopi sui electione maximopere exsultanti, nuntium hoc dedit Cardinalis Vicarius, typis vulgatum: « La gioia di Roma, e con Roma del mondo intero, si è manifestata martedı̀ sera in Piazza San Pietro, con straordinaria intensità e forza prorompente, nell’acclamazione al nuovo Papa Benedetto XVI, che il Signore ci ha donato. « Questa gioia — prosegue il messaggio — nutrita di amore, di fiducia e di preghiera, ho già potuto esprimerGli anche personalmente, a nome di tutta la nostra Diocesi e la nostra Città. Acta Benedicti Pp. XVI 701 « Ora ci disponiamo a partecipare alla Santa Messa per l’inizio del Suo ministero di Vescovo di Roma e Pastore universale della Chiesa, domenica prossima 24 aprile alle ore 10 a San Pietro, alla quale siamo tutti di cuore invitati. « In ogni parrocchia, comunità religiosa, famiglia vengano elevate a Dio fervide preghiere di ringraziamento per il nuovo Papa e di supplica perché Gli sia concessa abbondanza di salute e di grazia. Il nome con il quale Egli ha scelto di essere chiamato — conclude il messaggio del Cardinale Vicario, Camillo Ruini — sia segno di benedizione per Roma e per l’intera famiglia umana ». Roma, 20 aprile 2005. Camillo Card. Ruini Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma ALLOCUTIONES PECULIARES Die 22 mensis Aprilis, Benedictus XVI S.R.E. Cardinales in Aula Clementina salutavit ad eosque hunc sermonem habuit: Venerati Fratelli Cardinali! 1. Vi incontro anche quest’oggi e vorrei farvi parte, in maniera semplice e fraterna, dello stato d’animo che sto vivendo in questi giorni. Alle intense emozioni provate in occasione della morte del mio venerato predecessore Giovanni Paolo II e poi durante il Conclave e soprattutto al suo epilogo si assommano un intimo bisogno di silenzio e due sentimenti tra loro complementari: un vivo desiderio del cuore di ringraziare e un senso di umana impotenza dinanzi all’alto compito che mi attende. Innanzitutto la gratitudine. Sento, in primo luogo, di dover rendere grazie a Dio, che mi ha voluto, nonostante la mia umana fragilità, quale Successore dell’apostolo Pietro, e mi ha affidato il compito di reggere e guidare la Chiesa, perché sia nel mondo sacramento di unità per l’intero genere umano (cfr Lumen gentium, 1). Ne siamo certi, è l’eterno Pastore a condurre con la forza del suo Spirito il suo gregge, ad esso assicurando, in ogni tempo, Pastori da Lui scelti. In questi giorni si è levata corale la preghiera del popolo cristiano 702 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale per il nuovo Pontefice e davvero emozionante è stato il primo incontro con i fedeli, l’altro ieri sera, in Piazza San Pietro: a tutti, Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, giovani e anziani giunga il mio più sentito ringraziamento per questa loro spirituale solidarietà. 2. Un vivo ringraziamento sento di dover rivolgere a ciascuno di voi, venerati Fratelli, cominciando dal Signor Cardinale Angelo Sodano che, facendosi interprete dei comuni sentimenti, mi ha indirizzato poc’anzi affettuose espressioni e cordiali voti augurali. Con lui ringrazio il Signor Cardinale Camerlengo Eduardo Martı́nez Somalo, per il servizio generosamente reso in questa delicata fase di passaggio. Desidero poi estendere la mia sincera riconoscenza a tutti i membri del Collegio Cardinalizio per l’attiva collaborazione da essi prestata alla gestione della Chiesa durante la Sede Vacante. Con particolare affetto vorrei salutare i Cardinali che, a motivo della loro età o per malattia, non hanno preso parte al Conclave. A ciascuno sono grato per l’esempio che hanno dato di disponibilità e di comunione fraterna, come pure per la loro intensa preghiera, espressioni entrambi di amore fedele alla Chiesa, sposa di Cristo. Un grazie sentito non posso, inoltre, non rivolgere a quanti, con diverse mansioni, hanno cooperato all’organizzazione e allo svolgimento del Conclave, aiutando in molti modi i Cardinali a trascorrere nel modo più sicuro e tranquillo queste giornate cariche di responsabilità. 3. Venerati Fratelli, a voi il mio più personale ringraziamento per la fiducia che avete riposto in me eleggendomi Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale. È un atto di fiducia che costituisce un incoraggiamento a intraprendere questa nuova missione con più serenità, perché sono persuaso di poter contare, oltre che sull’indispensabile aiuto di Dio, anche sulla vostra generosa collaborazione. Vi prego, non fatemi mai mancare questo vostro sostegno! Se da una parte mi sono presenti i limiti della mia persona e delle mie capacità, dall’altra so bene qual è la natura della missione che mi è affidata e che mi accingo a svolgere con atteggiamento di interiore dedizione. Non si tratta qui di onori, bensı̀ di servizio da svolgere con semplicità e disponibilità, imitando il nostro Maestro e Signore, che non venne per essere servito ma per servire (cfr Mt 20, 28), e nell’Ultima Cena lavò i piedi degli apostoli comandando loro di fare altrettanto (cfr Gv 13, 13-14). Non resta pertanto, a me e a tutti noi insieme, che accettare dalla Provvidenza la volontà di Dio e fare del nostro meglio per corrispondervi, aiutandoci gli uni gli altri nell’adempimento dei rispettivi compiti a servizio della Chiesa. Acta Benedicti Pp. XVI 703 4. Mi è caro in questo momento riandare col pensiero ai venerati miei Predecessori, il beato Giovanni XXIII, i servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo I e specialmente Giovanni Paolo II, la cui testimonianza nei giorni scorsi, più che mai, ci ha sostenuto e la cui presenza continuiamo ad avvertire sempre viva. Il doloroso evento della sua morte, dopo un periodo di grandi prove e sofferenze, si è rivelato in realtà con caratteristiche pasquali, come egli aveva auspicato nel suo Testamento (24.II - 1.III.1980). La luce e la forza di Cristo risorto sono state irradiate nella Chiesa da quella sorta di « ultima Messa » che egli ha celebrato nella sua agonia, culminata nell’« Amen » di una vita interamente offerta, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, per la salvezza del mondo. 5. Venerati Fratelli! Ciascuno tornerà ora nella rispettiva Sede per riprendere il suo lavoro, ma spiritualmente resteremo uniti nella fede e nell’amore del Signore, nel vincolo della celebrazione eucaristica, nella preghiera insistente e nella condivisione del quotidiano ministero apostolico. La vostra spirituale vicinanza, i vostri illuminati consigli e la vostra fattiva cooperazione saranno per me un dono del quale vi sarò sempre riconoscente e uno stimolo a portare a compimento il mandato affidatomi con totale fedeltà e dedizione. Alla Vergine Madre di Dio, che ha accompagnato con la sua silenziosa presenza i passi della Chiesa nascente e ha confortato la fede degli Apostoli, affido tutti noi e le attese, le speranze e le preoccupazioni dell’intera comunità dei cristiani. Sotto la materna protezione di Maria, Mater Ecclesiae, vi invito a camminare docili e obbedienti alla voce del suo divin Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Invocandone il costante patrocinio, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a ognuno di voi e a quanti la Provvidenza divina affida alle vostre cure pastorali. Die 23 mensis Aprilis, Summus Pontifex Benedictus XVI coram admisit legatos ex expertis in instrumentis Communicationis Socialis Romae adstantes ob exsequias defuncti Summi Pontificis Ioannis Pauli II, ob Conclave, ob eius electionem ad Solium Pontificium; quos diversis linguis allocutus est: Illustri Signori, gentili Signore! 1. È con piacere che incontro e cordialmente saluto voi, giornalisti, fotografi, operatori televisivi e quanti, a vario titolo, appartenete al mondo della comunicazione. Grazie per la vostra visita e particolarmente per il servizio 704 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale che avete reso in questi giorni alla Santa Sede e alla Chiesa cattolica. Un cordiale saluto rivolgo a Monsignor John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e lo ringrazio per le parole che mi ha indirizzato a nome dei presenti. Si può dire che, grazie al vostro lavoro, per diverse settimane l’attenzione del mondo intero è rimasta fissa sulla Basilica, sulla Piazza San Pietro e sul Palazzo Apostolico, all’interno del quale il mio Predecessore, l’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II ha chiuso serenamente la sua terrena esistenza, e dove in seguito, nella Cappella Sistina, i Signori Cardinali hanno eletto me come suo Successore. 2. Thanks to all of you, these historically important ecclesial events have had worldwide coverage. I know how hard you have worked, far away from your homes and families, for long hours and in sometimes difficult conditions. I am aware of the skill and dedication with which you have accomplished your demanding task. In my own name, and especially on behalf of Catholics living far from Rome, who were able to participate in these stirring moments for our faith as they were taking place, I thank you for all you have done. The possibilities opened up for us by modern means of social communication are indeed marvellous and extraordinary! The Second Vatican Council spoke of the great potential of the media. In fact, the Council Fathers devoted their first document to this theme, and said that the media, “by their nature, are capable of reaching and influencing not only individuals, but whole masses of people, indeed the whole of humanity” (Inter mirifica, 1). Ever since 4 December 1963, when the Decree Inter mirifica was promulgated, humanity has been witnessing an extraordinary media revolution, affecting every aspect of human life. 3. Consciente de sa mission et de l’importance des médias, l’Église a cherché la collaboration avec le monde de la communication sociale, spécialement à partir du Concile Vatican II. Sans aucun doute, le Pape Jean-Paul II a été le grand artisan de ce dialogue ouvert et sincère, lui qui a entretenu, pendant plus de vingt-six ans de pontificat, des rapports constants et féconds avec vous qui êtes engagés dans les communications sociales. Et c’est particulièrement aux responsables des communications sociales qu’il a voulu consacrer un de ses derniers documents, la Lettre apostolique du 24 janvier dans laquelle il rappelle que « notre époque est celle de la communication globale, où tant de moments de l’existence humaine se déroulent à travers Acta Benedicti Pp. XVI 705 des processus médiatiques, ou au moins doivent se confronter à ceux-ci » (Le progrès rapide, n. 3). Je souhaite poursuivre ce dialogue fructueux, et je partage ce qu’observait le Pape Jean-Paul II concernant le fait que « le développement actuel des communications sociales pousse l’Église à une sorte de révision pastorale et culturelle permettant de faire face au changement d’époque que nous vivons » (ibid, n. 8). 4. Damit die Sozialen Kommunikationsmittel einen positiven Dienst am Gemeinwohl leisten können, braucht es den verantwortlichen Beitrag aller und jedes einzelnen. Dabei ist es notwendig, immer besser die Perspektiven und die Verantwortung zu begreifen, die die Entwicklung der Medien mit sich bringt — im Hinblick auf die tatsächlichen Auswirkungen auf das Gewissen und auf die Geisteshaltung der Menschen wie auch auf die Bildung der öffentlichen Meinung. Zugleich möchte ich die Notwendigkeit eines klaren Bezugs auf die ethische Verantwortung derer hervorheben, die im Mediensektor arbeiten, besonders hinsichtlich der aufrichtigen Suche nach der Wahrheit sowie des Schutzes der zentralen Stellung und der Würde der menschlichen Person. Nur unter diesen Voraussetzungen können die Medien dem Plan Gottes gerecht werden, der sie uns zur Verfügung gegeben hat, »um die Wahrheit zu entdecken, zu nutzen, bekannt zu machen, auch die Wahrheit über unsere Würde und unsere Bestimmung als seine Kinder, Erben seines ewigen Reiches« (ebd., 14). 5. Illustri Signori, gentili Signore, vi ringrazio ancora per l’importante servizio che rendete alla società. A ciascuno giunga il mio cordiale apprezzamento con l’assicurazione d’un ricordo nella preghiera per tutte le vostre intenzioni. Estendo il mio saluto alle vostre famiglie e a quanti fanno parte delle vostre comunità di lavoro. Per intercessione della celeste Madre di Cristo, invoco abbondanti su ciascuno i doni di Dio, in pegno dei quali a tutti imparto la mia Benedizione. SOLLEMNE INITIUM MINISTERII SUMMI ECCLESIAE PASTORIS Post statutum diem ut sollemne fieret initium ministerii Supremi Pastoris, Magister Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum hanc Notificationem edidit, quam misit omnibus quorum intererat: 706 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Il 24 aprile 2005, V Domenica di Pasqua, alle ore 10, sul sagrato della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la Celebrazione dell’Eucaristia per l’Inizio del Suo Ministero Petrino di Vescovo di Roma. Concelebreranno con il Sommo Pontefice gli Em.mi Signori Cardinali. * * * La Chiesa che è in Roma e nelle varie parti del mondo è invitata a rivolgere a Dio filiale ringraziamento e fervente supplica per ottenere al nuovo Romano Pontefice, che sarà insignito del Pallio petrino e dell’Anello del Pescatore, copiosa grazia sul Suo Ministero per il bene di tutta la Chiesa. * * * Nel pomeriggio del giorno seguente, lunedı̀ 25 aprile, alle ore 18.30, per esprimere il legame inseparabile della Chiesa di Roma con l’Apostolo delle Genti insieme al Pescatore di Galilea, il Santo Padre si recherà al sepolcro dell’Apostolo Paolo nella Basilica sulla Via Ostiense. * * * Coloro che, in conformità al Motu Proprio « Pontificalis Domus » compongono la Cappella Pontificia e desiderano prendere parte alla celebrazione, vorranno trovarsi domenica 24 alle ore 9.30 in Piazza San Pietro e lunedı̀ 25 alle ore 18 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per occupare il posto che verrà loro indicato. Quanto all’abito, i partecipanti si regoleranno nel modo seguente: — i Signori Cardinali, i Patriarchi, gli Arcivescovi e i Vescovi: sulla veste propria indosseranno il rocchetto e la mozzetta; — gli Abati e i Religiosi: il proprio abito corale; — i Prelati: il rocchetto e la mantelletta, o la cotta, sopra la veste paonazza con fascia paonazza, a seconda del loro grado; — i Cappellani di Sua Santità: la cotta sopra la talare filettata con fascia paonazza. Città del Vaticano, 20 aprile 2005. Per mandato del Santo Padre e Piero Marini Arcivescovo Titolare di Martirano Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie Acta Benedicti Pp. XVI 707 Mane diei 24 mensis Aprilis, dominica videlicet v Paschae, Summus Pontifex praefuit Eucharistico Sacrificio ad inaugurandum Suum Petrinum ministerium. Ante Eucharisticam Celebrationem Sanctissimus Pater et Cardinales concelebrantes steterunt in Basilica Sancti Petri apud Confessionem Apostoli. Deinde Summus Pontifex, simul cum Patriarchis Ecclesiarum Orientalium, descendit in sepulcrum Sancti Petri, ubi paululum quievit orans ac continuo Trophaeum Apostolicum thurificavit. Postea Missae celebrationi praesedit. Qua ineunte, Ei, primum sedenti in cathedra Summi universae Ecclesiae Pontificis, Cardinalis Protodiaconus, Georgius Arturus Medina Estévez, super humeros pallium imposuit. Statim Cardinalis Vicedecanus Angelus Sodano tradidit Benedicto XVI Anulum Piscatoris, imagine Principis Apostolorum ornatum. Deinde, partes agentes universae Ecclesiae, duodecim personae oboedientiam Illi praestiterunt, scilicet tres Cardinales, Episcopus, Presbyter, Diaconus, Religiosus, Religiosa, vir et mulier coniuges, nec non duo iuvenes confirmati. Post Missae Evangelium Latine et Graece prolatum, Italica lingua hanc protulit Homiliam: Signori Cardinali, venerati Fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio, distinte Autorità e Membri del Corpo diplomatico, carissimi Fratelli e Sorelle! Per ben tre volte, in questi giorni cosı̀ intensi, il canto delle litanie dei santi ci ha accompagnato: durante i funerali del nostro Santo Padre Giovanni Paolo II; in occasione dell’ingresso dei Cardinali in Conclave, ed anche oggi, quando le abbiamo nuovamente cantate con l’invocazione: Tu illum adiuva — sostieni il nuovo successore di San Pietro. Ogni volta in un modo del tutto particolare ho sentito questo canto orante come una grande consolazione. Quanto ci siamo sentiti abbandonati dopo la dipartita di Giovanni Paolo II! Il Papa che per ben 26 anni è stato nostro pastore e guida nel cammino attraverso questo tempo. Egli varcava la soglia verso l’altra vita — entrando nel mistero di Dio. Ma non compiva questo passo da solo. Chi crede, non è mai solo — non lo è nella vita e neanche nella morte. In quel momento noi abbiamo potuto invocare i santi di tutti i secoli — i suoi amici, i suoi fratelli nella fede, sapendo che sarebbero stati il corteo vivente che lo avrebbe accompagnato nell’aldilà, fino alla gloria di Dio. Noi sapevamo che il suo arrivo era atteso. Ora sappiamo che egli è fra i suoi ed è veramente a casa sua. Di nuovo, siamo stati consolati compiendo il solenne ingresso in conclave, per eleggere colui che il Signore aveva scelto. Come potevamo riconoscere il suo nome? Come potevano 115 708 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Vescovi, provenienti da tutte le culture ed i paesi, trovare colui al quale il Signore desiderava conferire la missione di legare e sciogliere? Ancora una volta, noi lo sapevamo: sapevamo che non siamo soli, che siamo circondati, condotti e guidati dagli amici di Dio. Ed ora, in questo momento, io debole servitore di Dio devo assumere questo compito inaudito, che realmente supera ogni capacità umana. Come posso fare questo? Come sarò in grado di farlo? Voi tutti, cari amici, avete appena invocato l’intera schiera dei santi, rappresentata da alcuni dei grandi nomi della storia di Dio con gli uomini. In tal modo, anche in me si ravviva questa consapevolezza: non sono solo. Non devo portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo. La schiera dei santi di Dio mi protegge, mi sostiene e mi porta. E la Vostra preghiera, cari amici, la Vostra indulgenza, il Vostro amore, la Vostra fede e la Vostra speranza mi accompagnano. Infatti alla comunità dei santi non appartengono solo le grandi figure che ci hanno preceduto e di cui conosciamo i nomi. Noi tutti siamo la comunità dei santi, noi battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, noi che viviamo del dono della carne e del sangue di Cristo, per mezzo del quale egli ci vuole trasformare e renderci simili a se medesimo. Sı̀, la Chiesa è viva — questa è la meravigliosa esperienza di questi giorni. Proprio nei tristi giorni della malattia e della morte del Papa questo si è manifestato in modo meraviglioso ai nostri occhi: che la Chiesa è viva. E la Chiesa è giovane. Essa porta in sé il futuro del mondo e perciò mostra anche a ciascuno di noi la via verso il futuro. La Chiesa è viva e noi lo vediamo: noi sperimentiamo la gioia che il Risorto ha promesso ai suoi. La Chiesa è viva — essa è viva, perché Cristo è vivo, perché egli è veramente risorto. Nel dolore, presente sul volto del Santo Padre nei giorni di Pasqua, abbiamo contemplato il mistero della passione di Cristo ed insieme toccato le sue ferite. Ma in tutti questi giorni abbiamo anche potuto, in un senso profondo, toccare il Risorto. Ci è stato dato di sperimentare la gioia che egli ha promesso, dopo un breve tempo di oscurità, come frutto della sua resurrezione. La Chiesa è viva — cosı̀ saluto con grande gioia e gratitudine voi tutti, che siete qui radunati, venerati Confratelli Cardinali e Vescovi, carissimi sacerdoti, diaconi, operatori pastorali, catechisti. Saluto voi, religiosi e religiose, testimoni della trasfigurante presenza di Dio. Saluto voi, fedeli laici, immersi nel grande spazio della costruzione del Regno di Dio che si espande nel mondo, in ogni espressione della vita. Il discorso si fa pieno di affetto anche nel saluto che rivolgo a tutti coloro che, rinati nel sacramento del Battesimo, non sono ancora in piena comunione con noi; ed a voi fratelli del popolo ebraico, cui siamo legati da un grande patrimonio spirituale comune, che affonda le sue Acta Benedicti Pp. XVI 709 radici nelle irrevocabili promesse di Dio. Il mio pensiero, infine — quasi come un’onda che si espande — va a tutti gli uomini del nostro tempo, credenti e non credenti. Cari amici! In questo momento non ho bisogno di presentare un programma di governo. Qualche tratto di ciò che io considero mio compito, ho già potuto esporlo nel mio messaggio di mercoledı̀ 20 aprile; non mancheranno altre occasioni per farlo. Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia Egli stesso a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia. Invece di esporre un programma io vorrei semplicemente cercare di commentare i due segni con cui viene rappresentata liturgicamente l’assunzione del Ministero Petrino; entrambi questi segni, del resto, rispecchiano anche esattamente ciò che viene proclamato nelle letture di oggi. Il primo segno è il Pallio, tessuto in pura lana, che mi viene posto sulle spalle. Questo antichissimo segno, che i Vescovi di Roma portano fin dal iv secolo, può essere considerato come un’immagine del giogo di Cristo, che il Vescovo di questa città, il Servo dei Servi di Dio, prende sulle sue spalle. Il giogo di Dio è la volontà di Dio, che noi accogliamo. E questa volontà non è per noi un peso esteriore, che ci opprime e ci toglie la libertà. Conoscere ciò che Dio vuole, conoscere qual è la via della vita — questa era la gioia di Israele, era il suo grande privilegio. Questa è anche la nostra gioia: la volontà di Dio non ci aliena, ci purifica — magari in modo anche doloroso — e cosı̀ ci conduce a noi stessi. In tal modo, non serviamo soltanto Lui ma la salvezza di tutto il mondo, di tutta la storia. In realtà il simbolismo del Pallio è ancora più concreto: la lana d’agnello intende rappresentare la pecorella perduta o anche quella malata e quella debole, che il pastore mette sulle sue spalle e conduce alle acque della vita. La parabola della pecorella smarrita, che il pastore cerca nel deserto, era per i Padri della Chiesa un’immagine del mistero di Cristo e della Chiesa. L’umanità — noi tutti — è la pecora smarrita che, nel deserto, non trova più la strada. Il Figlio di Dio non tollera questo; Egli non può abbandonare l’umanità in una simile miserevole condizione. Balza in piedi, abbandona la gloria del cielo, per ritrovare la pecorella e inseguirla, fin sulla croce. La carica sulle sue spalle, porta la nostra umanità, porta noi stessi — Egli è il buon pastore, che offre la sua vita per le pecore. Il Pallio dice innanzitutto che tutti noi siamo portati da Cristo. Ma allo stesso tempo ci invita a portarci l’un l’altro. Cosı̀ il Pallio diventa il simbolo della missione del pastore, di cui parlano la seconda lettura ed il Vangelo. La santa inquietudine di Cristo 710 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale deve animare il pastore: per lui non è indifferente che tante persone vivano nel deserto. E vi sono tante forme di deserto. Vi è il deserto della povertà, il deserto della fame e della sete, vi è il deserto dell’abbandono, della solitudine, dell’amore distrutto. Vi è il deserto dell’oscurità di Dio, dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell’uomo. I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati cosı̀ ampi. Perciò i tesori della terra non sono più al servizio dell’edificazione del giardino di Dio, nel quale tutti possano vivere, ma sono asserviti alle potenze dello sfruttamento e della distruzione. La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza. Il simbolo dell’agnello ha ancora un altro aspetto. Nell’Antico Oriente era usanza che i re designassero se stessi come pastori del loro popolo. Questa era un’immagine del loro potere, un’immagine cinica: i popoli erano per loro come pecore, delle quali il pastore poteva disporre a suo piacimento. Mentre il pastore di tutti gli uomini, il Dio vivente, è divenuto lui stesso agnello, si è messo dalla parte degli agnelli, di coloro che sono calpestati e uccisi. Proprio cosı̀ Egli si rivela come il vero pastore: « Io sono il buon pastore... Io offro la mia vita per le pecore », dice Gesù di se stesso (Gv 10, 14s). Non è il potere che redime, ma l’amore! Questo è il segno di Dio: Egli stesso è amore. Quante volte noi desidereremmo che Dio si mostrasse più forte. Che Egli colpisse duramente, sconfiggesse il male e creasse un mondo migliore. Tutte le ideologie del potere si giustificano cosı̀, giustificano la distruzione di ciò che si opporrebbe al progresso e alla liberazione dell’umanità. Noi soffriamo per la pazienza di Dio. E nondimeno abbiamo tutti bisogno della sua pazienza. Il Dio, che è divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo è redento dalla pazienza di Dio e distrutto dall’impazienza degli uomini. Una delle caratteristiche fondamentali del pastore deve essere quella di amare gli uomini che gli sono stati affidati, cosı̀ come ama Cristo, al cui servizio si trova. « Pasci le mie pecore », dice Cristo a Pietro, ed a me, in questo momento. Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza, che egli ci dona nel Santissimo Sacramento. Cari amici — in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, perché io impari sempre più ad amare il Signore. Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il suo gregge — voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme. Pregate per Acta Benedicti Pp. XVI 711 me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi. Preghiamo gli uni per gli altri, perché il Signore ci porti e noi impariamo a portarci gli uni gli altri. Il secondo segno, con cui viene rappresentato nella liturgia odierna l’insediamento nel Ministero Petrino, è la consegna dell’anello del pescatore. La chiamata di Pietro ad essere pastore, che abbiamo udito nel Vangelo, fa seguito alla narrazione di una pesca abbondante: dopo una notte, nella quale avevano gettato le reti senza successo, i discepoli vedono sulla riva il Signore Risorto. Egli comanda loro di tornare a pescare ancora una volta ed ecco che la rete diviene cosı̀ piena che essi non riescono a tirarla su; 153 grossi pesci: « E sebbene fossero cosı̀ tanti, la rete non si strappò » (Gv 21, 11). Questo racconto, al termine del cammino terreno di Gesù con i suoi discepoli, corrisponde ad un racconto dell’inizio: anche allora i discepoli non avevano pescato nulla durante tutta la notte; anche allora Gesù aveva invitato Simone ad andare al largo ancora una volta. E Simone, che ancora non era chiamato Pietro, diede la mirabile risposta: Maestro, sulla tua parola getterò le reti! Ed ecco il conferimento della missione: « Non temere! D’ora in poi sarai pescatore di uomini » (Lc 5, 1-11). Anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli apostoli di prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare gli uomini al Vangelo — a Dio, a Cristo, alla vera vita. I Padri hanno dedicato un commento molto particolare anche a questo singolare compito. Essi dicono cosı̀: per il pesce, creato per l’acqua, è mortale essere tirato fuori dal mare. Esso viene sottratto al suo elemento vitale per servire di nutrimento all’uomo. Ma nella missione del pescatore di uomini avviene il contrario. Noi uomini viviamo alienati, nelle acque salate della sofferenza e della morte; in un mare di oscurità senza luce. La rete del Vangelo ci tira fuori dalle acque della morte e ci porta nello splendore della luce di Dio, nella vera vita. È proprio cosı̀ — nella missione di pescatore di uomini, al seguito di Cristo, occorre portare gli uomini fuori dal mare salato di tutte le alienazioni verso la terra della vita, verso la luce di Dio. È proprio cosı̀: noi esistiamo per mostrare Dio agli uomini. E solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo in Cristo il Dio vivente, noi conosciamo che cosa è la vita. Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario. Non vi è niente di più bello che essere raggiunti, sorpresi dal Vangelo, da Cristo. Non vi è niente di più bello che conoscere Lui e comunicare agli altri l’amicizia con lui. Il compito del pastore, del pescatore di uomini può spesso apparire faticoso. Ma è bello e grande, perché in definitiva è un servizio alla gioia, alla gioia di Dio che vuol fare il suo ingresso nel mondo. 712 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Vorrei qui rilevare ancora una cosa: sia nell’immagine del pastore che in quella del pescatore emerge in modo molto esplicito la chiamata all’unità. « Ho ancora altre pecore, che non sono di questo ovile; anch’esse io devo condurre ed ascolteranno la mia voce e diverranno un solo gregge e un solo pastore » (Gv 10, 16), dice Gesù al termine del discorso del buon pastore. E il racconto dei 153 grossi pesci termina con la gioiosa constatazione: « sebbene fossero cosı̀ tanti, la rete non si strappò » (Gv 21, 11). Ahimè, amato Signore, essa ora si è strappata! vorremmo dire addolorati. Ma no — non dobbiamo essere tristi! Rallegriamoci per la tua promessa, che non delude, e facciamo tutto il possibile per percorrere la via verso l’unità, che tu hai promesso. Facciamo memoria di essa nella preghiera al Signore, come mendicanti: sı̀, Signore, ricordati di quanto hai promesso. Fa’ che siamo un solo pastore ed un solo gregge! Non permettere che la tua rete si strappi ed aiutaci ad essere servitori dell’unità! In questo momento il mio ricordo ritorna al 22 ottobre 1978, quando Papa Giovanni Paolo II iniziò il suo ministero qui sulla Piazza di San Pietro. Ancora, e continuamente, mi risuonano nelle orecchie le sue parole di allora: « Non abbiate paura, aprite anzi spalancate le porte a Cristo! » Il Papa parlava ai forti, ai potenti del mondo, i quali avevano paura che Cristo potesse portar via qualcosa del loro potere, se lo avessero lasciato entrare e concesso la libertà alla fede. Sı̀, egli avrebbe certamente portato via loro qualcosa: il dominio della corruzione, dello stravolgimento del diritto, dell’arbitrio. Ma non avrebbe portato via nulla di ciò che appartiene alla libertà dell’uomo, alla sua dignità, all’edificazione di una società giusta. Il Papa parlava inoltre a tutti gli uomini, soprattutto ai giovani. Non abbiamo forse tutti in qualche modo paura — se lasciamo entrare Cristo totalmente dentro di noi, se ci apriamo totalmente a lui — paura che Egli possa portar via qualcosa della nostra vita? Non abbiamo forse paura di rinunciare a qualcosa di grande, di unico, che rende la vita cosı̀ bella? Non rischiamo di trovarci poi nell’angustia e privati della libertà? Ed ancora una volta il Papa voleva dire: no! chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla — assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No! solo in quest’amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in quest’amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in quest’amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera. Cosı̀, oggi, io vorrei, con grande forza e grande convinzione, a partire dall’esperienza di una lunga vita personale, dire a voi, cari giovani: non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto. Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sı̀, aprite, spalancate le porte a Cristo — e troverete la vera vita. Amen. Acta Benedicti Pp. XVI 713 Missae celebrationi ob sollemne initium ministerii Supremi Catholicae Ecclesiae Pastoris interfuerunt Legationes aliarum Ecclesiarum, Communitatum ecclesialium et Religionum, quae hic Gallice exscribuntur: DÉLÉGATIONS DES ÉGLISES ORTHODOXES ´ NIQUE PATRIARCAT ŒCUME S.E. Chrysostomos, Métropolite d’Éphèse. S.E. Gennadios, Archevêque d’Italie et Malte – Exarque pour l’Europe orientale (du Patriarcat œcuménique). S.E. Johannis, Métropolite de Pergame. PATRIARCAT GREC-ORTHODOXE D’ALEXANDRIE ET DE TOUTE L’AFRIQUE S.E. Alexios, Métropolite de Carthagène. PATRIARCAT DE MOSCOU S.E. Kirill, Métropolite de Smolensk et Kaliningrad, Président du Département pour les Relations ecclésiastiques extérieures du Patriarcat. Rév. Igor Vyzhanov, Faisant fonction de Secrétaire pour les Relations avec l’Église catholique du Département pour les Relations ecclésiastiques extérieures du Patriarcat. ´ GLISE ORTHODOXE D’UKRAINE (Patriarcat de Moscou) E S.E. Mitrofan, Archevêque de Perejaslav-Khmelnitskij, Vicaire de la Métropole de Kiev. ´ GLISE ORTHODOXE DE SERBIE E S.E. Jovan, Métropolite de Zagreb-Lubljana. S.E. Lavrentije, Évêque de Sabac-Valjevo. ´ GLISE ORTHODOXE DE GE ´ ORGIE E S.E. Daniel (Datuashvili), Métropolite de Tskhum-Abkhazia. S.E. Abraam (Armelia), Métropolite pour l’Europe occidentale. S.E. Gherassime (Sharashenidze), Évêque de Zugdidi et Tsaishi, Président du Département des Relations interecclésiales de l’Église orthodoxe de Géorgie. 714 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale PATRIARCAT ORTHODOXE DE ROUMANIE S.E. Iosif, Métropolite pour l’Europe occidentale et méridionale de l’Église orthodoxe de Roumanie. S.E. Siluan, Évêque assistant du Métropolite pour l’Europe occidentale et méridionale de l’Église orthodoxe de Roumanie. ´ GLISE ORTHODOXE DU PAYS TCHE ` QUE ET DE SLOVAQUIE E Rév. Dr Alexander Cap, Directeur du Bureau de l’Éparchie de Presov. ´ GLISE ORTHODOXE DE CHYPRE E S.E. Chrysostomos, Métropolite de Paphos, Doyen du Saint Synode et Régent de l’Église orthodoxe de Chypre. S.E. Nikiphoros, Évêque de Kykko, Higoumène du Monastère de Kykko. Rév. Archimandrite Isaias Kykkotis, Monastère de Kykko, Président du « Word Forum for Religions and Cultures ». M. Ioannis Charilaou, Directeur du Bureau du Doyen de l’Église orthodoxe de Chypre. ´ GLISE ORTHODOXE DE GRE ` CE E S.E. Athanasios, Évêque d’Achaı̈e, Directeur de la Représentation de l’Église de Grèce auprès de l’Union européenne. Rév. Archimandrite Ignatios Sotiriadis, Secrétaire de la Commission synodale pour les Relations interchrétiennes. ´ GLISE ORTHODOXE D’ALBANIE E S.E. Ilia, Évêque de Katre. Rév. Archiprêtre Trebicka, Secrétaire général du Saint Synode de l’Église orthodoxe d’Albanie. ´ GLISE ORTHODOXE EN AME ´ RIQUE E (Orthodox Church in America) S.E. Tikhon, Évêque de South Canaan. Rév. David Brum, Secrétaire du Métropolite primat de l’Église orthodoxe d’Amérique. Acta Benedicti Pp. XVI 715 DÉLÉGATIONS DES ÉGLISES ORTHODOXES ORIENTALES ´ GYPTE PATRIARCAT COPTE ORTHODOXE D’E S.E. Barnaba El-Soryany, Évêque des Coptes orthodoxes en Italie. ´ GLISE APOSTOLIQUE ARME ´ NIENNE E Siège d’Etchmiadzine S.B. Mesrob II (Mutafian), Patriarche arménien d’Istanbul. S.E. Nerses (Bozabalian), Archevêque Président du Département des publications du Saint Siège d’Etchmiadzine. Rév. P. Drdat Ouzounian, Secrétaire particulier du Patriarche. ´ NIENS CATHOLICOSSAT DE CILICIE DES ARME Siège d’Antélias S.E. l’Évêque Nareg Alemezian, Chargé des Relations avec l’Église catholique. Dr Alecco Bezikian, Chargé des Relations avec l’Église catholique. Mme Annie Koudoulian, Présidente honoraire de la Fondation du Catholicossat arménien de Cilicie pour les orphelins en Arménie. ÉGLISES ET COMMUNIONS CHRÉTIENNES D’OCCIDENT COMMUNION ANGLICANE Sa Grâce Rév.me et Très Honorable le Dr Rowan Williams, Archevêque de Canterbury. Mme Jane Williams. S.G. l’Archevêque Drexel Gomez, Primat de l’Église anglicane des Indes occidentales, Président de la « Commission anglicane internationale permanente pour les Relations œcuméniques ». S.G. David Beetge, Évêque d’Highveld (Afrique du Sud), co-président de la IARCCUM (International Anglican – Roman Catholic Commission for Unity and Mission). Rév. Chanoine Kenneth Kearon, Secrétaire général de la Communion anglicane. Rév. Chanoine Gregory Cameron, Vice-Secrétaire général et Directeur pour les Questions et les Relations œcuméniques de la Communion anglicane. 716 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale UNION D’UTRECHT DES VIEUX-CATHOLIQUES S.G. Joris Vercammen, Président de l’Union d’Utrecht. ´ DE ´ RATION LUTHE ´ RIENNE MONDIALE FE S.E. Christoph Klein, Évêque luthérien de Timisoara, Vice-Président de la Fédération luthérienne mondiale. S.E. Eero Huovinen, Évêque luthérien d’Helsinki, Vice-Président de la Fédération luthérienne mondiale. Rév. Dr Sven Oppegaard, Responsable de la Fédération luthérienne mondiale pour les Relations œcuméniques. Mme Huovinen. ´ THODISTE MONDIAL CONSEIL ME Rév. Dr George Freeman, Secrétaire général du Conseil méthodiste mondial. Dr Karen Westerfield-Tucker, Président du Comité liturgique du Conseil méthodiste mondial. ´ GLISES RE ´ FORME ´ ES. ALLIANCE MONDIALE DES E Rév. Dr Gottfried Locher, Vice-Président de l’Alliance mondiale des Églises réformées. Rév. Prof. Iain Torrance, Président du « Princeton Theological Seminary », NY, États-Unis d’Amérique. Mme Morag Torrance. ˆ TISTE ´ GLISE PENTECO E Prof. Cecil M. Robeck, jr., Ph.D., Professeur d’histoire de l’Église et d’œcuménisme, Co-Président du Dialogue catholique-pentecôtiste. ´ E DU SALUT ARME Dr John Larsson, Responsable mondial. Mme Freda Larsson. FRIENDS WORLD COMMITTEE FOR CONSULTATION (QUAKERS) Mme Nancy Irving, Secrétaire général. Acta Benedicti Pp. XVI 717 ORGANISATIONS CHRÉTIENNES INTERNATIONALES ´ NIQUE DES E ´ GLISES CONSEIL ŒCUME Dr Georges Lemopoulos, Secrétaire général adjoint. S.G. David Hamid, Évêque anglican, Membre du « Groupe mixte de travail » entre l’Église catholique et le Conseil œcuménique des Églises. ´ RENCE DES E ´ GLISES EUROPE ´ ENNES CONFE Rév. Dr Keith Winston Clements, Secrétaire général. AUTRES REPRÉSENTANTS DES ÉGLISES ET COMMUNIONS ECCLÉSIALES COMMUNION ANGLICANE S.G. l’Évêque John Flack, Représentant de l’Archevêque de Canterbury près le Saint-Siège. Mme Julia Flack. S.G. l’Évêque Michael Nazir-Ali, Évêque de Rochester, Membre de l’ARCIC et de l’IARCCUM. S.G. l’Évêque Geoffrey Rowell, Évêque du diocèse de Gibraltar en Europe. S.G. l’Évêque Christopher Epting, Directeur des Relations œcuméniques de l’Église épiscopalienne des États-Unis. S.G. l’Évêque Pierre W. Whalon, « Episcopal Convocation » en Europe. Rév. Andrew Norman, Chapelain de l’Archevêque de Canterbury. Rév. Jonathan Jennings, Chargé du Service de Presse de Lambeth Palace. Rév. Jonathan Goodall, Chapelain de l’Évêque de Gibraltar en Europe. ´ GLISE D’E ´ COSSE E Rév. Prof. Iain Torrance, Président du « Princeton Theological Seminary » NY, États-Unis d’Amérique. ´ GLISE LUTHE ´ RIENNE D’ESTONIE E S.G. Einar Soone, Président du Conseil national des Églises d’Estonie. 718 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale WORLD ALLIANCE OF YMCAS M. Alessandro Indovina, Président de l’Ymca Italia. M. Stefano Tomarelli, Secrétaire général de l’Ymca Italia. BILLY GRAHAM EVANGELISTIC ASSOCIATION Rév. Dr John N. Akers. Dr Margaret Hoenig. Rév. P. John Whooley. ALLIANCE BIBLIQUE UNIVERSELLE Dr Valdo Bertalot, Secrétaire général de l’Alliance biblique en Italie. REPRÉSENTANTS DES AUTRES RELIGIONS MUSULMANS Cheikh Ismail Oceni Ossa, Grand Imam du Gabon, Libreville. M. Saeed Taghavi, Chef du Bureau des Minorités religieuses auprès du Ministère de la Culture et de la Conduite islamique, Iran. Dr Abdellah Redwane, Secrétaire général du Centre culturel islamique d’Italie, Mosquée de Rome. M. Mansur Tantush, Directeur du Bureau de la « World Islamic Call Society » (WICS) pour l’Italie, Rome, avec son fils Nader. Dr Muhammad Nour Dachan, Président de l’Union des Communautés et des Organisations islamiques en Italie (U.C.O.I.I.), et son Épouse. M. Muftah Abuaisha, du Bureau de la WICS, Rome. Dr Abdel Qader Muhammad, Imam de la Communauté islamique de Pérouse. BOUDDHISTES Très Vénérable Kojun Handa, Prêtre suprême de Tendai Buddhist Denomination, Japon. Vén. Nichiko Niwano, Président, Rissho Kosei-kai (RKK), Japon. Vén. Keishi Miyamoto, Président du Bureau de Myochikai et Représentant de « Arigatout Foundation », Japon. M. Ryoko Nishioka, Tendai Buddhist Denomination, Japon. M. Shusei Matsukage, Membre, Tendai Buddhist, Japon. Acta Benedicti Pp. XVI 719 M. Akira Saito, Membre, Tendai Buddhist, Japon. Mme Yoshie Niwano, Épouse du Vén. Niwano, Japon. M. Hideyuki Kobayashi, Chef du Secrétariat général, RKK, Japon. M. Junichi Nakazawa, Équipe du Secrétariat général, RKK, Japon. M. Masamichi Kamiya, Chef du Dialogue religieux et du Groupe de coopération, RKK, Japon. M. Koichi Kawamoto, Chef de l’International Faith Dissemination Group, RKK, Japon. M. Yasumoto Sawahata, Représentant du RKK à Genève, Suisse. INDU Dr Shantilal Somaiya, Président, K.J. Somaiya Bharatiya Sanskriti Peetham, Inde. Dr Kala Acharya, Directeur de K.J. Somaiya Bharatiya Sanskriti Peetham, Inde. Missae celebrationi ob sollemne initium ministerii Supremi Catholicae Ecclesiae Pastoris interfuerunt Praesides plurium Nationum vel earundem Legati nec non Moderatores Consociationum Internationalium, quorum nomina hic Gallice recensentur: DÉLÉGATIONS DES ÉTATS AFGHANISTAN M. Mohammad Nadir Hatami, Chargé d’Affaires. Mme Mariam Zobeda Hatami, Épouse de M. le Chargé d’Affaires. AFRIQUE DU SUD (République Sud-africaine) Mme Geraldine Fraser-Moleketi, Ministre du Service public et de l’Administration. S.E. M. Lenin Shope, Ambassadeur. M. J. van Niekerk, Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. ALBANIE S.E. M. Fatos Nano, Premier Ministre du Gouvernement d’Albanie. Mme Xhoana Nano, Épouse de M. le Premier Ministre. 720 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale M. Taulant Balla, Chef du Protocole. M. Virgjil Muci, Conseiller diplomatique. M. Ilir Kulla, Chef du Comité d’État des Religions. ´ RIE ALGE S.E. M. Hocine Meghlaoui, Secrétaire général du Ministère des Affaires étrangères. S.E. M. Mokhtar Reguieg, Ambassadeur. ALLEMAGNE (République Fédérale d’) S.E. M. Horst Köhler, Président de la République. S.E. Mme Köhler, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Gerhard Schröder, Chancelier. S.E. Mme Schröder, Épouse de M. le Chancelier. S.E. M. Norbert Lammert, Vice-Président du Bundestag. S.E. M. Otto Schily, Ministre de l’Intérieur. S.E. M. Edmund Stoiber, Ministre Président de la Bavière. Mme Stoiber, Épouse de M. le Ministre Président de la Bavière. S.E. Mme Angela Merkel, Président de l’U.C.D. S.E. M. Alois Glück, Président de la Diète de Bavière. Mme Glück, Épouse de M. le Président de la Diète de Bavière. S.A.R. le Duc Franz de Bavière. S.E. M. Gerhard F. K. Westdickenberg, Ambassadeur près le Saint-Siège. ANDORRE (Principauté d’) S.E. Mgr Joan Enric Vives Sicı́lia, Co-Prince Évêque d’Andorre et Chef d’État. S.E. M. Francesc Areny Casal, Syndic général. ` lvarez Marfany, Ministre de l’Économie. S.E. M. Miquel A Rév. Père Nemesi Marqués Oste, Représentant personnel de Son Excellence le Co-Prince d’Andorre. Mademoiselle Géraldine Sasplugas Requena, Chargé d’Affaires a.i., Ambassade près le Saint-Siège. ANGOLA S.E. M. Roberto António Victor Francisco de Almeida, Président de l’Assemblée Nationale. Acta Benedicti Pp. XVI 721 S.E. M. Adelino António, Député. S.E. M. Armindo Fernandes do Espirito Santo Vieira, Ambassadeur près le Saint-Siège. ARABIE SAOUDITE M. Abdulrahman Al-Hadlg, Conseiller. M. Hamad Al-Hajri, Premier Secrétaire. M. Sami Al-Sadhan, Premier Secrétaire. ARGENTINE S.E. M. Néstor Carlos Kirchner, Président de la République. S.E. Mme Cristina Fernández de Kirchner, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Raúl R. Alfonsı́n, Ancien Président de la République. S.E. M. Alberto A. Fernández, Chef de Cabinet des Ministres. S.E. M. Rafael A. Bielsa, Ministre des Affaires étrangères, du Commerce international et du Culte. AUSTRALIE S.E. Mme Helen Coonan, Ministre Fédéral des Communications, de l’Information, des Technologies et des Arts. S.E. le Prof. Andrew Rogers, Époux de Mme le Ministre Fédéral. M. Theodore Duerrigl-Knez, Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. ´ NATIONALE PALESTINIENNE AUTORITE S.E. M. S.E. M. près S.E. M. Ziad Al Bardak, Ministre du Tourisme. Afif E. Safieh, Directeur du Bureau de Représentation de l’A.N.P. le Saint-Siège. Nemer Hammad, Délégué général en Italie. AUTRICHE S.E. M. Heinz Fischer, Président Fédéral de la République. S.E. Mme Margit Fischer, Épouse de M. le Président Fédéral de la République. S.E. M. Andreas Khol, Président de la Chambre des Députés. S.E. M. Hubert Gorbach, Vice-Chancelier. 722 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale S.E. Mme Elisabeth Gehrer, Ministre Fédéral de l’Éducation, des Sciences et de la Culture. AZERBAI¨DJAN S.E. M. Elchin Amirbayov, Ambassadeur. BAHREI¨N (Royaume du –) S.E. Shaikh Khalid bin Ahmed Al Khalifa, Ambassadeur. BANGLADESH S.E. M. Anwarul Bar Chowdhury, Ambassadeur. Mme Anwarul Bar Chowdhury, Épouse de M. l’Ambassadeur. ´ LARUS (République du) BE S.E. M. Vladimir Korolev, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Aleksei Skripko, Ambassadeur. BELGIQUE Leurs Altesses Royales le Prince Philippe, Prince Héritier de Belgique et la Princesse Mathilde. S.E. M. Herman De Croo, Président de la Chambre des Représentants. S.E. M. Armand De Decker, Ministre de la Coopération au Développement. S.E. M. Renaat Landuyt, Ministre de la Mobilité. BELIZE S.E. M. Said W. Musa, Premier Ministre. S.E. M. Nunzio A. D’Angieri. S.E. Wendy John Charles, Consul général. M. le Prof. Gaetano Armao. S.E. M. Teava John Charles D’Angieri. ´ NIN (République du) BE S.E. M. Alain François Adihou, Ministre de l’Enseignement technique et de la Formation professionnelle. Acta Benedicti Pp. XVI 723 S.E. M. Valentin Aditi Houde, Ministre chargé des Relations avec les Institutions, la Société civile et les Béninois de l’extérieur. S.E. M. Euloge Hinvi, Ambassadeur près le Saint-Siège. BOLIVIE S.E. M. Juan Ignacio Siles del Valle, Ministre des Affaires étrangères et du Culte. S.E. M. Valentin Abecia Baldivieso, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Moira Paz Estenssoro, Ambassadeur. ´ GOVINE BOSNIE-HERZE S.E. M. Borislav Paravac, Président en exercice de la Présidence. S.E. Mme Ljerka Marić, Ministre des Finances. M. Slavko Marin, Conseiller de la Présidence. Mme Alma Cˇolo, Conseiller de la Présidence. M. Mirsad Bešić, Chef du Protocole de la Présidence. ´ SIL BRE S.E. M. Patrus Ananias, Ministre du Développement social et de la Lutte contre la Faim. S.E. Mme Vera Maria Neves Victer Ananias, Épouse de M. le Ministre. S.E. Mme Vera Barrouin Machado, Ambassadeur près le Saint-Siège. CAMEROUN S.E. M. Laurent Esso, Ministre des Relations Extérieures. S.E. M. Jean Melaga, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. Mme Odette Melaga, Épouse de M. l’Ambassadeur. CANADA S.E. la Très Honorable Mme Adrienne Clarkson, Gouverneur général du Canada. S.E. l’Honorable M. Joe Comuzzi, Ministre d’État. L’Honorable Charlie Angus, Membre du Parlement. L’Honorable Marcel Gagnon, Membre du Parlement. L’Honorable James Rajotte, Membre du Parlement. 724 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale CHILI S.E. M. Eduardo Dockendorff Vallejos, Ministre Secrétaire général de la Présidence. S.E. M. Máximo Pacheco Gómez, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. Mme Mercedes Ignacia Pérez de Pacheco, Épouse de M. l’Ambassadeur. CHINE (République de) S.E. M. Jia-chyuan Su, Ministre de l’Intérieur. M. Ji-hsiung Ouyang, Vice-Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Chou-seng Tou, Ambassadeur près le Saint-Siège. CHYPRE S.E. M. George Iacovou, Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. George Poulides, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Alexandros Zenon, Ambassadeur. COLOMBIE ´ lvaro Uribe Vélez, Président de la République. S.E. M. A S.E. M. Guillermo León Escobar Herrán, Ambassadeur près le Saint-Siège. M. Tomás Uribe Moreno, fils de M. le Président. Capitaine de Vaisseau Rodolfo Amaya Kerquelen, Chef de la Maison militaire de la Présidence de la République. M. Darı́o Bonilla. CONGO (République du) S.E. Mme Antoinette Sassou-Nguesso, Épouse du Chef de l’État. S.E. M. François Ibovi, Ministre de l’Administration du Territoire et de la Décentralisation. Mme Marguerite Ibata. CONGO (République Démocratique du) ´ douard Kambembo Ngunza, Chargé d’Affaires a.i., Ambassade près le M. E Saint-Siège. M. Denis Djema. Mme Denise Makboulian. Acta Benedicti Pp. XVI 725 ´E CORE S.E. M. Dong-chea Chung, Ministre de la Culture et du Tourisme. M. Kil-jae Lee. M. Eui-kun Park. COSTA RICA S.E. Mme Lineth Saborı́o, Premier Vice-Président de la République. S.E. Mme Marı́a del Rocı́o Sáenz, Ministre de la Santé publique. S.E. M. Javier Guerra Laspiur, Ambassadeur près le Saint-Siège. ˆ TE D’IVOIRE CO S.E. M. Amédée Couassi-Ble, Secrétaire général de la Présidence de la République. S.E. M. Benjamin Kouamé Konan, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Richard Gbaka Zady, Ambassadeur. CROATIE S.E. M. Vladimir Sˇeks, Président du Parlement. Mme Anica Resler-Sˇeks, Épouse de M. le Président du Parlement. S.E. Mme Jadranka Kosor, Vice-Président du Gouvernement. CUBA S.E. M. José Ramón Balaguer, Ministre de la Santé. Mme Caridad Diego Bello, Membre du Conseil d’État et Chef du Bureau pour les Affaires religieuses. S.E. M. Raúl Roa Kouri, Ambassadeur près le Saint-Siège. DANEMARK S.E. M. Sven Erik Nordberg, Ambassadeur. S.E. M. Poul Skytte Christofferson, Ambassadeur. S.E. Mme Connie Nordberg, Épouse de M. l’Ambassadeur. ´ GYPTE (République arabe d’) E S.E. M. le Prof. Maged George Ellias, Ministre de l’Environnement. S.E. Mme Nevine Simaika Halim Abdalla, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Helmy Abdel Hamid Bedeir, Ambassadeur. 726 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale EL SALVADOR S.E. M. Elı́as Antonio Saca, Président de la République. S.E. Mme Ana Ligia Mixco de Saca, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Francisco Laı́nez, Ministre des Affaires étrangères. M. Elmer Charlaix, Secrétaire privé de la Présidence. M. Francisco Merino, Directeur du Protocole. ´ MIRATS ARABES UNIS E S.E. M. Abdhamid Abdulfatah Kazim, Ambassadeur. ´ QUATEUR E S.E. M. Francisco Salazar Alvarado, Ambassadeur. S.E. M. Mariano González, Ambassadeur. ESPAGNE Leurs Majestés le Roi d’Espagne Juan Carlos et la Reine Sofı́a. ´ ngel Moratinos, Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Miguel A S.E. M. Juan Fernando López Aguilar, Ministre de la Justice. S.E. M. José Bono Martı́nez, Ministre de la Défense. ESTONIE S.E. M. Arnold Rüütel, Président de la République. S.E. Mme Ingrid Rüütel, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Urmas Paet, Ministre des Affaires étrangères. S.G. Einar Soone, Président du Conseil des Églises d’Estonie. M. Andrei Birov, Chef du Protocole de la Présidence de la République. ´ TATS-UNIS D’AME ´ RIQUE E S.E. M. Jeb Bush, Gouverneur de Floride. S.E. M. Michael Steele, Vice-Gouverneur du Maryland. S.E. M. Carl Anderson, Chevalier Suprême des Chevaliers de Colombo. ´ DE ´ RATION DE RUSSIE FE S.E. M. Sergey Mironov, Président du Conseil de la Fédération de Russie (Sénat). Acta Benedicti Pp. XVI 727 S.E. M. Vitaly Litvin, Ambassadeur, Représentant de la Fédération de Russie près le Saint-Siège. M. Valery Parfionov, Chef de Cabinet du Sénat de la Fédération de Russie. FIDJI (République de) M. Solo Mara, Premier Secrétaire. Mme Kerry Mara, Épouse de M. le Premier Secrétaire. FINLANDE S.E. Mme Tanja Karpela, Ministre de la Culture et de l’Église. S.G. Eero Huovinen, Évêque luthérien d’Helsinky. FRANCE S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. Jean-Pierre Raffarin, Premier Ministre. Mme Raffarin, Épouse de M. le Premier Ministre. M. Michel Barnier, Ministre des Affaires étrangères. Mme Barnier, Épouse de M. le Ministre. M. Pierre Morel, Ambassadeur près le Saint-Siège. GABON S.E. M. El Hadj Omar Bongo Ondimba, Président de la République. ´ dith Lucie Bongo Ondimba, Épouse de M. le Président de la S.E. Mme E République. S.E. M. Paul Toungi, Ministre d’État, Ministre de l’Économie, des Finances, du Budget et de la Privatisation. Mme Pascaline Mferri Bongo Ondimba, Directeur de Cabinet de M. le Président de la République. Général Nzengui-Nzoundou, Directeur des Aides de Camp de M. le Président de la République. GAMBIE M. Francesco Cristina. M. Domenico Giraldi. M. Nadia Paciani. 728 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale ´ ORGIE GE S.A.R. la Princesse Khétévane Bagration de Moukhrani, Ambassadeur près le Saint-Siège et son Époux. M. Lelio Niccolò Orsini d’Aragona. GHANA Mme Anne-Marie Kufuor. S.E. M. Kofi Dsane-Selby, Ambassadeur. Mme Rosamond Dsane-Selby, Épouse de M. l’Ambassadeur. GRANDE-BRETAGNE (Royaume-Uni de Grande-Bretagne et d’Irlande du Nord) S.A.R. le Prince Philippe, Duc d’Édimbourg. Lord Falconer of Thoroton QC, Grand Chancelier. Baronne Morris of Bolton OBE, Vice-Présidente du Parti conservateur. Baronne Williams of Crosby PC, Parti libéral-démocrate. Brigadier Miles Hunt-Davies. ` CE GRE S.E. Mme Marietta Giannakou, Ministre de l’Éducation publique et des Cultes. S.E. M. Stavros Lykidis, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Anastasios Mitsialis, Ambassadeur. GUATEMALA S.E. M. Eduardo Stein Barillas, Vice-Président de la République. S.E. M. Jorge Méndez Herbruger, Président du Congrès. Mme de Méndez Herbruger, Épouse de M. le Président du Congrès. HAI¨TI M. Eucher-Luc Joseph, Ministre-Conseiller. HONDURAS S.E. M. Porfirio Lobo, Président du Congrès National. Acta Benedicti Pp. XVI 729 S.E. Mme Rosa Elena de Lobo, Épouse de M. le Président du Congrès National. S.E. Mme Vilma Cecilia Morales Montalván, Président de la Cour suprême de Justice. HONGRIE S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. Ferenc Mádl, Président de la République. Mme Dalma Mádl, Épouse de M. le Président de la République. Mme Katalin Szili, Président du Parlement. M. Zoltán Lomnici, Président de la Cour suprême. M. Ferenc Somogyi, Ministre des Affaires étrangères. INDE S.E. M. Oscar Fernandes, Ministre d’État. Mme Blossom Fernandes. M. Sandeep Silas. IRAK (République d’) S.E. M. Albert Edward Ismail Yelda, Ambassadeur près le Saint-Siège. M. Ammar Abdhul Aziz Al Hakim. M. Reda Jawad Taki. IRLANDE S.E. Mme Mary McAleese, Président d’Irlande. S.E. M. Martin McAleese, Époux de Mme le Président. S.E. Mme Mary Hanafin, TD, Ministre de l’Instruction. S.E. M. Brian McCarthy, Secrétaire général du Bureau de Mme le Président. S.E. M. Dermot McCarthy, Secrétaire général du Gouvernement. ISLANDE S.E. M. HörÐur H. Bjarnason, Ambassadeur près le Saint-Siège. ISRAE¨L (État d’) S.E. M. Oded Ben-Hur, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. Mme Edna Ben-Hur, Épouse de M. l’Ambassadeur. M. Ilan Holon. 730 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale ITALIE S.E. M. Carlo Azeglio Ciampi, Président de la République. S.E. Mme Franca Ciampi, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Gaetano Gifuni, Conseiller d’État, Secrétaire général de la Présidence de la République. S.E. M. Antonio Puri Purini, Ambassadeur, Conseiller diplomatique de la Présidence de la République. M. Filippo Romano, Chef du Protocole de la Présidence de la République. S.E. M. Alberto Ruffo, Préfet, Conseiller pour les Affaires intérieures. M. le Prof. Gianfranco Mazzuoli. S.E. M. Silvio Berlusconi, Président du Conseil des Ministres. S.E. M. Marcello Pera, Président du Sénat. S.E. M. Pier Ferdinando Casini, Président de la Chambre des Députés. S.E. M. Piero Alberto Capotosti, Président de la Cour constitutionnelle. S.E. M. Gianfranco Fini, Vice-Président du Conseil et Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Gianni Letta, Sous-Secrétaire d’État à la Présidence du Conseil. JAMAI¨QUE Comte Salvatore T. Alfano, O.D. Comtesse Patrizia Alfano. JAPON S.E. M. Kabun Muto, Ambassadeur. M. Junichi Maruyama, Directeur général adjoint de la Direction pour les Affaires européennes, Ministère des Affaires étrangères. M. Naotaka Sakaguchi, Conseiller. JORDANIE (Royaume Hachémite de) S.E. Mme Dina Kawar, Ambassadeur près le Saint-Siège. KAZAKHSTAN S.E. M. Nurtai Abikaev, Président du Sénat. M. Erzhan Utembaev, Vice-Président du Secrétariat du Congrès mondial des Chefs des Religions traditionnelles dans le monde. M. Aleksey Kekshaev, Conseiller du Président. Acta Benedicti Pp. XVI 731 KENYA S.E. M. Moody Awori, Vice-Président de la République. S.E. M. Moses Wetangula, Ministre adjoint des Affaires étrangères. S.E. M. Bruce Madete, Ambassadeur. KOWEI¨T S.E. M. Ahmad Al-Ebrahim, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Abdulal Al-Qanaei, Ambassadeur. M. Hamad Al-Mashan. LETTONIE S.E. Mme Vaira Vı̄ķe-Freiberga, Président de la République. S.E. M. Imants Freibergs, Époux de Mme le Président de la République. M. Mārtiņš Bondars, Chef de la Chancellerie du Président. S.E. Mme Evija Ķēnina, Chef du Protocole. Mme Ludmila Buligina, Conseiller d’Ambassade. LIBAN S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. ´ mile Lahoud, Président de la République. M. E Mme Andrée Lahoud, Épouse de M. le Président de la République. M. Nabih Berri, Président de l’Assemblée nationale. M. Najib Mikati, Président du Conseil des Ministres. M. Elias El Murr, Vice-Président du Conseil des Ministres. LIBYE (Grande Jamahiriya Arabe Libyenne Populaire et Socialiste) S.E. M. Abdulhafed Gaddur, Ambassadeur près le Saint-Siège. LIECHTENSTEIN S.A.S. le Prince Héritier Alois de Liechtenstein. S.E. Mme Rita Kieber-Beck, Ministre des Affaires étrangères. S.A.S. le Prince Nikolaus de Liechtenstein, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.A.R. la Princesse Margaretha de Liechtenstein, Épouse de M. l’Ambassadeur. 732 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale LITUANIE S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. Valdas Adamkus, Président de la République. Mme Alma Adamkienç, Épouse de M. le Président. M. Edminas Bagdonas, Conseiller du Président. Mme Irena Vaišvilaitç, Conseiller du Président. Mme Rita Grumadaitç, Conseiller du Président. LUXEMBOURG S.A.R. le Grand-Duc Henri de Luxembourg. S.A.R. la Grande-Duchesse Maria Teresa, Épouse de S.A.R. le Grand-Duc. S.E. M. François Biltgen, Ministre des Cultes, Ministre du Travail. S.E. M. Jean-Jacques Kasel, Maréchal de la Cour. Lieutenant-Colonel Henri Chrisnach, Aide de Camp. ´ DOINE (Ex-République Yougoslave de) MACE S.E. M. Ljupco Jordanovski, Président du Parlement. Mme Evgenija Ilieva, Chargé d’Affaires, Ambassade près le Saint-Siège. M. Emil Krstevski, Conseiller pour la politique étrangère au Cabinet du Président du Parlement. MADAGASCAR (République de) S.E. M. Rajemison Rakotomaharo, Président du Sénat. S.E. Mme Ravaozanany Sahondra Vololona, Épouse de M. le Président du Sénat. S.E. M. Jean-Pierre Razafy-Andriamihaingo, Ambassadeur près le SaintSiège. MALAISIE S.E. M. Dato’ Lily Zachariah, Ambassadeur. MALTE S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. Edward Fenech Adami, Président de la République. Mme Mary Fenech Adami, Épouse de M. le Président de la République. M. Lawrence Gonzi, Premier Ministre. Mme Catherine Gonzi, Épouse de M. le Premier Ministre. M. Michael Frendo, Ministre des Affaires étrangères. Acta Benedicti Pp. XVI 733 MAROC (Royaume du) S.E. M. Abbas El Fassi, Ministre d’État. S.E. M. Mohamed Sbihi, Ambassadeur près le Saint-Siège. MAURICE (République de) S.E. M. Jaynarain Meetoo, Ambasssadeur. MEXIQUE (États-Unis Mexicains) S.E. Mme Marta Sahagún de Fox, Épouse de M. le Président. S.E. Mme Lourdes Aranda Bezaury, Ambassadeur, Vice-Ministre des Affaires étrangères. M. Armando Salinas Torre, Vice-Ministre des Affaires religieuses au Ministère de l’Intérieur. MONACO S.A.S. le Prince Albert II, Souverain de Monaco. S.E. M. Alain Guillou, Président du Conseil d’État. S.E. M. Jean Grether, Directeur de Cabinet de S.A.S. le Prince Souverain. Colonel Serge Lamblin, Chambellan de S.A.S. le Prince Souverain. M. le Chanoine César Penzo, Chapelain du Palais Princier. MOZAMBIQUE S.E. Mme Esperança Alfredo Samuel Machavela, Ministre de la Justice. S.E. M. Francisco Elias Paulo Cigarro, Ambassadeur. Mme Carla Elisa Mucavi, Conseiller. NICARAGUA S.E. M. Norman Caldera Cardenal, Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Armando Luna Silva, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. José Cuadra, Ambassadeur. NIGER S.E. M. Ali Illiassou, Chargé d’Affaires a.i., Ambassade près le Saint-Siège. S.E. Mme Mireille Fatouma Ausseil, Ambassadeur. S.E. M. Pierre Ausseil, Époux de Mme l’Ambassadeur. 734 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale NIGERIA S.E. M. Kingsley S. Ebenyi, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Willie Stephen Wabara, Ambassadeur. M. R.O. Akeju, Ministre Plénipotentiaire. ` GE NORVE S.E. M. Lars Petter Forberg, Ambassadeur près le Saint-Siège. ´ LANDE NOUVELLE-ZE S.E. M. Geoffrey K. Ward, Ambassadeur. OMAN S.E. M. Yahya Abdullah Salim Al-Araimi, Ambassadeur. ORDRE SOUVERAIN MILITAIRE DE MALTE S.A.E. le Prince et Grand Maı̂tre Fra Andrew Bertie. S.E. le Vén. Bailli Fra Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Grand Commandeur. S.E. le Bailli Albrecht Freiherr von Boeselager, Grand Hospitalier. S.E. le Vén. Bailli Fra Franz von Lobstein, Grand Prieur de Rome. S.E. M. Alberto Leoncini Bartoli, Ambassadeur près le Saint-Siège. OUGANDA S.E. M. Henry Kajura, Second Vice-Premier Ministre et Ministre de l’Administration publique. S.E. M. Okello Henry Oryem, Ministre d’État des Affaires étrangères. M. A.N. Kabunga, Chargé d’Affaires a.i. ´ KISTAN OUZBE M. Timur Rakhimov, Conseiller. M. Rustam Kurganbaev. PAKISTAN M. Azher Ali Choudhry, Conseiller. Mme Naheed Azher Choudhry, Épouse de M. le Conseiller. Acta Benedicti Pp. XVI 735 PANAMA S.E. M. Ubaldino Real, Ministre de la Présidence. S.E. Mme Tamara de Real, Épouse de M. le Ministre. S.E. M. Diomedes Carles, Ambassadeur, Vice-directeur général du Protocole. ´E PAPOUASIE NOUVELLE GUINE S.E. Mme Jean L. Kekedo Obe, Haut-Commissaire. PARAGUAY S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. Nicanor Duarte Frutos, Président de la République. M. Miguel Carrizosa Galiano, Président du Congrès national. M. Antonio Fretes, Président de la Cour Suprême de Justice. Mme Ramona Mendoza, Gouverneur de Concepción. M. Carlos Marı́a Santacruz, Député national. PAYS-BAS S.A.R. le Prince Willem Alexander, Prince héritier. S.E. M. Jan-Peter Balkenende, Premier Ministre. M. Jan Versteeg, Conseiller en politique étrangère. M. Chris Breedveld. Lieutenant-Colonel Hans van Leeuwen. ´ ROU PE S.E. M. Manuel Rodrı́guez Cuadros, Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. José Pablo Morán Val, Ambassadeur près le Saint-Siège. M. Octavio Vizcarra, Ministre-Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. PHILIPPINES S.E. M. Noli de Castro, Vice-Président de la République. S.E. Mme Leonida L. Vera, Ambassadeur près le Saint-Siège. Mme Katherine de Castro. POLOGNE S.E. M. Aleksander Kwaśniewski, Président de la République. S.E. M. Józef Zych, Vice-Président de la Chambre des Députés. S.E. M. Longin Pastusiak, Président du Sénat. 736 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale S.E. M. Daniel Rotfeld, Ministre des Affaires étrangères. S.E. Mme Hanna Suchocka, Ambassadeur près le Saint-Siège. PORTUGAL S.E. M. José Socrates, Premier Ministre. S.E. M. Pedro Silva Pereira, Ministre de la Présidence du Conseil des Ministres. S.E. Mme de Silva Pereira, Épouse de M. le Ministre. S.E. M. Joâo Alberto Bacelar da Rocha Páris, Ambassadeur près le SaintSiège. S.E. Mme Ana da Rocha Páris, Épouse de M. l’Ambassadeur. QATAR (État du) S.E. M. Mohamed Jaham Al-Kuwari, Ambassadeur près le Saint-Siège. Sheikh Khaled Bin Hamad Mubarak Al-Thani, Conseiller. ´ PUBLIQUE DOMINICAINE RE S.E. M. Leonel Fernández Reyna, Président de la République. S.E. M. Carlos Morales Troncoso, Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Rafael Marion-Landais, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. Mme Isabel de Marion-Landais, Épouse de M. l’Ambassadeur. M. Ramón Aquino. ´ PUBLIQUE TCHE ` QUE RE S.E. M. Václav Klaus, Président de la République. S.E. Mme Livia Klausová, Épouse de M. le Président de la République. S.E. M. Cyril Svoboda, Ministre des Affaires étrangères. M. Ladislav Jakl, Directeur de la Chancellerie du Président de la République. M. Jindřich Forejt, Chef du Protocole de la Chancellerie du Président. ROUMANIE S.E. M. Mihai-Răzvan Ungureanu, Ministre des Affaires étrangères. S.E. Mme Daniela Ungureanu, Épouse de M. le Ministre. S.E. M. Lucian Leuş tean, Secrétaire d’État auprès du Ministère des Affaires étrangères. Acta Benedicti Pp. XVI 737 SAINT-MARIN S.E. Mme Fausta Simona Morganti, Capitaine Régent. S.E. M. Cesare Antonio Gasperoni, Capitaine Régent. S.E. M. Gian Carlo Venturini, Secrétaire d’État pour le Territoire et pour l’Environnement. S.E. le Prof. Giovanni Galassi, Ambassadeur près le Saint-Siège. M. Marcello Beccari, Responsable du Protocole d’État. ´ NE ´ GAL SE S.E. M. Joseph Ndong, Ministre des Postes, des Télécommunications et des Nouvelles Technologies de l’Information et de la Communication. S.E. M. Pierre Diouf, Ambassadeur, Conseiller diplomatique du Président. S.E. M. Félix Oudiane, Ambassadeur près le Saint-Siège. ´ NE ´ GRO SERBIE ET MONTE S.E. M. Vuk Drasković, Ministre des Affaires étrangères. M. Ljubisa Perović, Vice-Ministre des Affaires étrangères. S.E. M. Darko Tanasković, Ambassadeur près le Saint-Siège. SEYCHELLES S.E. M. Calliste d’Offay, Ambassadeur. S.E. M. Paolo Adelman. SIERRA LEONE M. James A. Goodwyll, Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. S.E. M. Fausto Puccini et son Épouse. SINGAPOUR S.E. M. Tony Tan Keng Yam, Vice-Premier Ministre. Mme Belinda Tay, Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. M. Choo Kit Men. SLOVAQUIE S.E. M. Mikuláš Dzurinda, Premier Ministre. Mme Eva Dzurindová, Épouse de M. le Premier Ministre. Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 738 S.E. M. Eduard Kukan, Ministre des Affaires étrangères. M. Milan Cˇič, Chef de la Chancellerie du Président de la République. S.E. M. Milan Hort, Député du Conseil national. ´ NIE SLOVE S.E. S.E. S.E. S.E. S.E. M. M. M. M. M. Janez Janša, Président du Gouvernement. Andrej Bajuk, Ministre des Finances. Milan Zver, Ministre de l’Instruction publique et du Sport. Ludvik Toplak, Ambassadeur près le Saint-Siège. Vojko Volk, Ambassadeur. SOUDAN S.E. M. Adelbasit Elsanousi, Ambassadeur près le Saint-Siège. SRI LANKA S.E. M. Jeyaraj Fernandopulle, Ministre du Commerce. S.E. M. Milroy Fernando, Ministre des Affaires chrétiennes et parlementaires. S.E. M. John Amaratunga, Membre du Parlement. ` DE SUE Sa Majesté le Roi de Suède Carl Gustav XVI. S.E. M. Fredrik Vahlquist, Ambassadeur près le Saint-Siège. Colonel Johan Törnquist, Aide de Camp de Sa Majesté. SUISSE (Confédération Suisse) S.E. M. Pascal Couchepin, Ministre de l’Intérieur. S.E. Mme Couchepin, Épouse de M. le Ministre. S.E. M. Jean-François Kammer, Ambassadeur près le Saint-Siège. SYRIE (République Arabe Syrienne) S.E. Mme Siba Nasser, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Samir Al Kassir, Ambassadeur. Acta Benedicti Pp. XVI 739 TANZANIE S.E. M. Costa Mahalu, Ambassadeur. M. Francis Malambugi, Ministre-Conseiller, Ambassade près le Saint-Siège. THAI¨LANDE S.E. M. Pradap Pibulsonggram, Ambassadeur près le Saint-Siège. M. Fabio Chinda, Premier Secrétaire. ´ -ET-TOBAGO TRINITE S.E. M. Learie Rousseau, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. M. Andreas Signori. TUNISIE S.E. M. Afif Hendaoui, Ambassadeur près le Saint-Siège. TURQUIE S.E. M. Mehmet Aydin, Ministre d’État. M. Süleyman Erdal, Protocole diplomatique du Conseil des Ministres. UKRAINE S.E. M. Olexandr Zinchenko, Secrétaire d’État. S.E. Mme Iryna Zinchenko, Épouse de M. le Secrétaire d’État. S.E. M. Sergyi Torgoniy, Chef du Protocole du Président. URUGUAY S.E. M. Daniel Pérez del Castillo, Ambassadeur près le Saint-Siège. S.E. Mme Marı́a Peirano de Pérez del Castillo, Épouse de M. l’Ambassadeur. M. Gabriel Bellón, Secrétaire, Ambassade près le Saint-Siège. VENEZUELA (République Bolivarienne du) Mme Delcy Rodrı́guez Gómez, Vice-Ministre pour l’Europe, Ministère des Affaires étrangères. S.E. M. Roy Chaderton Matos, Ambassadeur. M. Félix Plasencia, Coordinateur du Cabinet du Vice-Ministre. 740 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale VIETNAM S.E. M. Le Vinh Thu, Ambassadeur. ´ MEN (République du) YE S.E. M. Yahya Al-Abiad, Ambassadeur près le Saint-Siège. Mme Noria Abdulla Ali Al-Hamami, Ministre plénipotentiaire. M. Mohamed Qassim Hassan Muthana, Premier Secrétaire de l’Ambassade. ZIMBABWE S.E. M. Joseph Msika, Vice-Président de la République. M. R.T. Madamombe. M. R.T. Mutsau, Chef du Protocole. *** ´ ENNE UNION EUROPE S.E. M. José Manuel Barroso, Président de la Commission européenne. Mme Margarida Barroso, Épouse du Président. S.E. Mme Dagmar Roth-Behrendt, Vice-Président du Parlement européen. S.E. M. Edward H.C. McMillan-Scott, Vice-Président du Parlement européen. S.E. M. Franco Frattini, Vice-Président de la Commission européenne. DÉLÉGATIONS DES ORGANISATIONS INTERNATIONALES INTERGOUVERNEMENTALES ORGANISATION DES NATIONS UNIES (ONU) M. Sergei Ordzhonikidze, Directeur général à Genève. ORGANISATION INTERNATIONALE DU TRAVAIL (OIT) S.E. M. Juan Somavia, Directeur général. P. Dominique Peccoud, Responsable pour les Relations avec le Saint-Siège. S.E. M. Claudio Lenoci, Directeur à Rome. Acta Benedicti Pp. XVI 741 ORGANISATION DES NATIONS UNIES POUR L’ALIMENTATION ET L’AGRICULTURE (FAO) S.E. M. Jacques Diouf, Directeur général. M. David Harcharik, Directeur général adjoint. Marquis Manfredo Incisa di Camerana, Ambassadeur, Conseiller spécial. ´ VELOPPEMENT AGRICOLE (IFAD) FONDS INTERNATIONAL DE DE S.E. M. Lennart Båge, Président. S.E. Mme Ewa Westman Båge, Épouse de M. le Président. Mme Helen Terry, Chef du Protocole. ORGANISATION MONDIALE DU TOURISME (UNWTO) S.E. M. Francesco Frangialli, Secrétaire général. HAUT-COMMISSARIAT DES NATIONS UNIES ´ FUGIE ´ S (UNHCR) POUR LES RE M. Michele Manca di Nissa, Vice-Délégué pour l’Italie, Malte, Saint-Marin et le Saint-Siège. Mme Laura Boldrini, Porte-Parole pour l’Italie, Malte, Saint-Marin et le Saint-Siège. PROGRAMME ALIMENTAIRE MONDIAL (WFP) M. John Powell, Directeur exécutif adjoint. Mme Dianne Spearman, Directeur pour les Affaires étrangères. M. Suresh Sharma, Directeur pour les Finances. CONSEIL DE L’EUROPE S.E. M. Adam Daniel Rotfeld, Ministre des Affaires étrangères de Pologne et Président du Comité des Ministres. S.E. M. Claudio Azzolini, Vice-Président de l’Assemblée parlementaire du Conseil de l’Europe. M. Giovanni Di Stasi, Président du Congrès des Pouvoirs locaux et régionaux. ´ TATS ARABES LIGUE DES E M. Fissal Ahmed Ahmed El Tagi, Conseiller. 742 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Mane diei 25 mensis Aprilis, Benedictus XVI in Aula Clementina coram admisit Legatos aliarum Ecclesiarum, Communitatum ecclesialium et Religionum, qui Missae celebrationi ob sollemne initium ministerii Supremi Pastoris interfuerant. Quos his verbis est allocutus: Con gioia accolgo voi, cari Delegati delle Chiese ortodosse, delle Chiese ortodosse orientali e delle Comunità ecclesiali d’Occidente, a pochi giorni dalla mia elezione. Particolarmente gradita è stata la vostra presenza ieri in Piazza San Pietro, dopo aver vissuto insieme i mesti momenti del congedo dal compianto Papa Giovanni Paolo II. Il tributo di simpatia e di affetto che avete espresso all’indimenticabile mio Predecessore è andato ben al di là di un semplice atto di cortesia ecclesiale. Molto cammino è stato fatto durante gli anni del suo Pontificato e la vostra partecipazione al lutto della Chiesa cattolica per la sua scomparsa ha mostrato quanto vera e grande sia la comune passione per l’unità. Nel salutarvi vorrei rendere grazie al Signore che ci ha benedetto con la sua misericordia ed ha infuso in noi una sincera disposizione a fare nostra la sua preghiera: ut unum sint. Egli ci ha reso cosı̀ sempre più consapevoli dell’importanza di camminare verso la piena comunione. Con fraterna amicizia possiamo scambiarci i doni ricevuti dallo Spirito e ci sentiamo spinti a incoraggiarci a vicenda perché annunciamo Cristo ed il suo messaggio al mondo, che oggi appare spesso turbato e inquieto, inconsapevole e indifferente. Notre rencontre de ce jour est particulièrement significative. Elle permet avant tout au nouvel Évêque de Rome, Pasteur de l’Église catholique, de répéter à tous, avec simplicité: Duc in altum! Allons de l’avant dans l’espérance. Sur les traces de mes Prédécesseurs, en particulier Paul VI et JeanPaul II, je ressens fortement le besoin d’affirmer de nouveau l’engagement irréversible, pris par le Concile Vatican II et poursuivi au cours des dernières années grâce aussi à l’action du Conseil pontifical pour la Promotion de l’Unité des Chrétiens. Le chemin vers la pleine communion voulue par Jésus pour ses disciples comporte dans une docilité concrète à ce que l’Esprit dit aux Églises, courage, douceur, fermeté et espérance de parvenir au but. Il comporte par-dessus tout la prière insistante et d’un même cœur, pour obtenir du Bon Pasteur le don de l’unité pour son troupeau. Comment ne pas reconnaı̂tre avec un esprit de gratitude envers Dieu que notre rencontre a aussi la signification d’un don déjà accordé? En effet, le Christ, le Prince de la Paix, a agi au milieu de nous, il a répandu à pleines mains des sentiments d’amitié, il a atténué les discordes, il nous a enseigné à Acta Benedicti Pp. XVI 743 vivre avec une plus grande attitude de dialogue, en harmonie avec les engagements propres à ceux qui portent son nom. Votre présence, chers Frères dans le Christ, au-delà de ce qui nous divise et qui jette des ombres sur notre communion pleine et visible, est un signe de partage et de soutien pour l’Évêque de Rome, qui peut compter sur vous pour poursuivre le chemin dans l’espérance et pour croı̂tre vers Lui, qui est la Tête, le Christ. In cosı̀ singolare occasione, che ci vede riuniti insieme proprio all’inizio del mio servizio ecclesiale accolto con timore e fiduciosa obbedienza al Signore, chiedo a voi tutti di dare insieme con me un esempio di quell’ecumenismo spirituale, che nella preghiera realizza senza ostacoli la nostra comunione. Affido a tutti voi questi intenti e queste riflessioni con i miei più cordiali saluti affinché, attraverso le vostre persone, possano essere trasmessi alle vostre Chiese e Comunità ecclesiali. *** I turn now to you, dear friends from different religious traditions, and I thank you sincerely for your presence at the solemn inauguration of my Pontificate. I offer warm and affectionate greetings to you and to all those who belong to the religions that you represent. I am particularly grateful for the presence in our midst of members of the Muslim community, and I express my appreciation for the growth of dialogue between Muslims and Christians, both at the local and international level. I assure you that the Church wants to continue building bridges of friendship with the followers of all religions, in order to seek the true good of every person and of society as a whole. The world in which we live is often marked by conflicts, violence and war, but it earnestly longs for peace, peace which is above all a gift from God, peace for which we must pray without ceasing. Yet peace is also a duty to which all peoples must be committed, especially those who profess to belong to religious traditions. Our efforts to come together and foster dialogue are a valuable contribution to building peace on solid foundations. Pope John Paul II, my venerable predecessor, wrote at the start of the new Millennium that “the name of the one God must become increasingly what it is: a name of peace and a summons to peace” (Novo Millennio Ineunte, 55). It is therefore imperative to engage in authentic and sincere dialogue, built on respect for the dignity of every human person, created, as we Christians firmly believe, in the image and likeness of God (cf. Gen 1:26-27). 744 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale All’inizio del mio Pontificato rivolgo a voi e a tutti i credenti delle tradizioni religiose che rappresentate, come pure a quanti ricercano con cuore sincero la Verità, un forte invito a diventare assieme artefici di pace, in un reciproco impegno di comprensione, di rispetto e di amore. A tutti il mio cordiale saluto. Eodem die 7 mensis Maii post meridiem, ad significandum indissolubile vinculum quo Romana Ecclesia et Apostolus Gentium coniunguntur, simul cum Piscatore Galilaeae, Romanus Pontifex in Basilicam Sancti Pauli, Ostiensi in via, se contulit, ut Trophaeum Apostoli Pauli veneraretur. Hac in visitatione Sanctissimus Pater Benedictus XVI adstantes verbis Epistulae Sancti Pauli ad Romanos allocutus est: Signori Cardinali, venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio, cari Fratelli e Sorelle nel Signore! Rendo grazie a Dio che, all’inizio del mio ministero di Successore di Pietro, mi concede di sostare in preghiera presso il sepolcro dell’apostolo Paolo. È questo per me un pellegrinaggio tanto desiderato, un gesto di fede, che compio a nome mio, ma anche a nome della diletta Diocesi di Roma, della quale il Signore mi ha costituito Vescovo e Pastore, e della Chiesa universale affidata alle mie premure pastorali. Un pellegrinaggio, per cosı̀ dire, alle radici della missione, di quella missione che Cristo risorto affidò a Pietro, agli Apostoli e, in modo singolare, anche a Paolo, spingendolo ad annunciare il Vangelo alle genti, fino a giungere in questa Città, dove, dopo avere a lungo predicato il Regno di Dio (At 28, 31), rese con il sangue l’estrema testimonianza al suo Signore, che lo aveva « conquistato » (Fil 3, 12) e inviato. Prima ancora che la Provvidenza lo conducesse a Roma, l’Apostolo scrisse ai cristiani di questa Città, capitale dell’Impero, la sua Lettera più importante sotto il profilo dottrinale. Ne è stata proclamata poc’anzi la parte iniziale, un denso preambolo in cui l’Apostolo saluta la comunità di Roma presentandosi quale « servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione » (Rm 1, 1). E più avanti aggiunge: « Per mezzo di lui (Cristo) abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte le genti » (Rm 1, 5). Acta Benedicti Pp. XVI 745 Cari amici, come Successore di Pietro, sono qui per ravvivare nella fede questa « grazia dell’apostolato », perché Dio, secondo un’altra espressione dell’Apostolo delle genti, mi ha affidato « la sollecitudine per tutte le Chiese » (2 Cor 11, 28). È dinanzi ai nostri occhi l’esempio del mio amato e venerato predecessore Giovanni Paolo II, un Papa missionario, la cui attività cosı̀ intensa, testimoniata da oltre cento viaggi apostolici oltre i confini d’Italia, è davvero inimitabile. Che cosa lo spingeva ad un simile dinamismo se non lo stesso amore di Cristo che trasformò l’esistenza di san Paolo (cfr 2 Cor 5, 14)? Voglia il Signore alimentare anche in me un simile amore, perché non mi dia pace di fronte alle urgenze dell’annuncio evangelico nel mondo di oggi. La Chiesa è per sua natura missionaria, suo compito primario è l’evangelizzazione. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha dedicato all’attività missionaria il Decreto denominato, appunto, Ad gentes, che ricorda come « gli Apostoli... seguendo l’esempio di Cristo, “predicarono la parola della verità e generarono le Chiese” (S. Aug., Enarr. in Ps. 44, 23: PL 36, 508) » e che « è compito dei loro successori dare continuità a quest’opera, perché “la parola di Dio corra e sia glorificata” (2 Ts 3, 1) e il Regno di Dio sia annunciato e stabilito in tutta la terra » (n. 1). All’inizio del terzo millennio, la Chiesa sente con rinnovata vivezza che il mandato missionario di Cristo è più che mai attuale. Il Grande Giubileo del Duemila l’ha condotta a « ripartire da Cristo », contemplato nella preghiera, perché la luce della sua verità sia irradiata a tutti gli uomini, anzitutto con la testimonianza della santità. Mi è caro qui ricordare il motto che san Benedetto pose nella sua Regola, esortando i suoi monaci a « nulla assolutamente anteporre all’amore di Cristo » (cap. 4). In effetti, la vocazione sulla via di Damasco portò Paolo proprio a questo: a fare di Cristo il centro della sua vita, lasciando tutto per la sublimità della conoscenza di lui e del suo mistero d’amore, ed impegnandosi poi ad annunciarlo a tutti, specialmente ai pagani, « a gloria del suo nome » (Rm 1, 5). La passione per Cristo lo portò a predicare il Vangelo non solo con la parola, ma con la stessa vita, sempre più conformata al suo Signore. Alla fine, Paolo annunciò Cristo con il martirio, e il suo sangue, insieme a quello di Pietro e di tanti altri testimoni del Vangelo, irrigò questa terra e rese feconda la Chiesa di Roma, che presiede alla comunione universale della carità (cfr s. Ignazio Ant., Ad Rom., Inscr.: Funk, I, 252). Il secolo ventesimo è stato un tempo di martirio. Lo ha messo in grande risalto il Papa Giovanni Paolo II, che ha chiesto alla Chiesa di « aggiornare il Martirologio » e ha canonizzato e beatificato numerosi martiri della storia 746 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale recente. Se dunque il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, all’inizio del terzo millennio è lecito attendersi una rinnovata fioritura della Chiesa, specialmente là dove essa ha maggiormente sofferto per la fede e per la testimonianza del Vangelo. Questo auspicio affidiamo all’intercessione di san Paolo. Voglia egli ottenere alla Chiesa di Roma, in particolare al suo Vescovo, e a tutto il Popolo di Dio, la gioia di annunciare e testimoniare a tutti la Buona Novella di Cristo Salvatore. PATRIARCHALIS ARCHIBASILICAE LATERANENSIS POSSESSIO Quoad « possessionem » Archibasilicae Patriarchalis Sanctissimi Salvatoris, Magister Pontificiarum Celebrationum Liturgicarum sequentem edidit et misit Notificationem: Sabato 7 maggio 2005, alle ore 17.30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la celebrazione dell’Eucaristia in occasione dell’insediamento sulla Cattedra di Vescovo di Roma. La comunità ecclesiale della Diocesi di Roma accoglie il suo nuovo Vescovo, Successore dell’Apostolo Pietro, che nella Basilica del Santissimo Salvatore, « madre e capo di tutte le chiese », si insedia sulla Cattedra dell’Apostolo sul quale è stata fondata la Chiesa. * * * Concelebreranno con il Santo Padre gli Em.mi Signori Cardinali, il Consiglio Episcopale della Diocesi, i Canonici della Basilica Lateranense e il Consiglio dei Parroci Prefetti. I Concelebranti vorranno trovarsi alle ore 17 nei locali del Palazzo del Laterano per indossare le vesti sacre. Porteranno soltanto: gli Em.mi Signori Cardinali la mitra bianca damascata, gli Ecc.mi Vescovi la mitra bianca semplice. * * * Tutti coloro che, in conformità al Motu Proprio « Pontificalis Domus », compongono la Cappella Pontificia e desiderano partecipare alla celebrazione Acta Benedicti Pp. XVI 747 liturgica, sono pregati di trovarsi alle ore 17 nella Basilica Lateranense, per occupare il posto che verrà loro indicato. Quanto all’abito, i partecipanti si regoleranno nel modo seguente: — i Signori Cardinali, i Patriarchi, gli Arcivescovi ed i Vescovi sulla veste propria indosseranno il rocchetto e la mozzetta; — gli Abati e i Religiosi: il proprio abito corale; — i Prelati: il rocchetto e la mantelletta, o la cotta sopra la veste paonazza con fascia paonazza, a seconda del proprio grado; — i Cappellani di Sua Santità: la cotta sopra la talare filettata con fascia paonazza; — i Parroci di Roma: la cotta e la stola bianca. * * * Lo stesso giorno, dopo la celebrazione nella Basilica Lateranense, il Santo Padre si recherà nella Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore per venerare l’icona della Beata Vergine Maria « Salus Populi Romani ». Città del Vaticano, 26 aprile 2005. Per mandato del Santo Padre e Piero Marini Arcivescovo Titolare di Martirano Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie Mane diei 7 mensis Maii, Beatissimus Pater Benedictus XVI, ipsa occasione qua possessionem cepit Cathedrae Romanae uti Romae Episcopus, Praefectum Urbis, Honorabilem Virum Valtherum Veltroni, coram admittere dignatus est. Benedictus XVI eidem grates rettulit ob fervorem quo a Romanis civibus exceptus est, renovans pariter aestimationis obsequiique sensus erga hanc Urbem, quae eius Urbs et Dioecesis est effecta. Prosperitatem insuper precatus est et concordiam omnibus Romae civibus, cooperationem Ecclesiae pro cuiusque munere confirmans ad spiritalem humanamque Urbis progressionem. Deinde sub vesperum Lateranensem Basilicam ingressus est ut sacris litaret et in episcopali cathedra sederet Romanae Dioecesis Episcopus. Hac opportunitate oboedientiam promiserunt Illi Cardinalis Vicarius Urbis Romae, Archiepiscopus Vicesgerens, parochus, viceparochus, diaconus perma- 748 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale nens, diaconus Seminarii, Religiosus, Religiosa, familia, iuvenis vir confirmatus, iuvenis mulier confirmata. Postea Summus Pontifex sequentem pronuntiavit Homiliam: Cari Padri Cardinali, Cari Fratelli nell’Episcopato, Cari Fratelli e Sorelle, Questo giorno, nel quale posso per la prima volta insediarmi sulla Cattedra del Vescovo di Roma quale successore di Pietro, è il giorno in cui in Italia la Chiesa celebra la Festa dell’Ascensione del Signore. Al centro di questo giorno, troviamo Cristo. E solo grazie a Lui, grazie al mistero del suo ascendere, riusciamo anche a comprendere il significato della Cattedra, che è a sua volta il simbolo della potestà e della responsabilità del Vescovo. Cosa ci vuol dire allora la Festa dell’Ascensione del Signore? Non vuol dirci che il Signore se ne è andato in qualche luogo lontano dagli uomini e dal mondo. L’Ascensione di Cristo non è un viaggio nello spazio verso gli astri più remoti; perché, in fondo, anche gli astri sono fatti di elementi fisici come la terra. L’Ascensione di Cristo significa che Egli non appartiene più al mondo della corruzione e della morte che condiziona la nostra vita. Significa che Egli appartiene completamente a Dio. Egli — il Figlio Eterno — ha condotto il nostro essere umano al cospetto di Dio, ha portato con sé la carne e il sangue in una forma trasfigurata. L’uomo trova spazio in Dio; attraverso Cristo, l’essere umano è stato portato fin dentro la vita stessa di Dio. E poiché Dio abbraccia e sostiene l’intero cosmo, l’Ascensione del Signore significa che Cristo non si è allontanato da noi, ma che adesso, grazie al Suo essere con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre. Ognuno di noi può darGli del tu; ognuno può chiamarLo. Il Signore si trova sempre a portata di voce. Possiamo allontanarci noi da Lui interiormente. Possiamo vivere voltandoGli le spalle. Ma Egli ci aspetta sempre, ed è sempre vicino a noi. Dalle letture della liturgia odierna impariamo anche qualcosa in più sulla concretezza con cui il Signore realizza questo Suo essere vicino a noi. Il Signore promette ai discepoli il Suo Spirito Santo. La prima lettura che abbiamo sentito ci dice che lo Spirito Santo sarà « forza » per i discepoli; il Vangelo aggiunge che sarà guida alla Verità tutt’intera. Gesù ha detto tutto ai Suoi discepoli, essendo Egli stesso la Parola vivente di Dio, e Dio non può dare più di sé stesso. In Gesù, Dio ci ha donato tutto sé stesso — cioè — ci ha donato tutto. Oltre a questo, o accanto a questo, non può esserci nessun’altra Acta Benedicti Pp. XVI 749 rivelazione in grado di comunicare maggiormente o di completare, in qualche modo, la Rivelazione di Cristo. In Lui, nel Figlio, ci è stato detto tutto, ci è stato donato tutto. Ma la nostra capacità di comprendere è limitata; perciò la missione dello Spirito è di introdurre la Chiesa in modo sempre nuovo, di generazione in generazione, nella grandezza del mistero di Cristo. Lo Spirito non pone nulla di diverso e di nuovo accanto a Cristo; non c’è nessuna rivelazione pneumatica accanto a quella di Cristo — come alcuni credono — nessun secondo livello di Rivelazione. No: « prenderà del mio », dice Cristo nel Vangelo (Gv 16, 14). E come Cristo dice soltanto ciò che sente e riceve dal Padre, cosı̀ lo Spirito Santo è interprete di Cristo. « Prenderà del mio ». Non ci conduce in altri luoghi, lontani da Cristo, ma ci conduce sempre più dentro la luce di Cristo. Per questo, la Rivelazione cristiana è, allo stesso tempo, sempre antica e sempre nuova. Per questo, tutto ci è sempre e già donato. Allo stesso tempo, ogni generazione, nell’inesauribile incontro col Signore — incontro mediato dallo Spirito Santo — impara sempre qualcosa di nuovo. Cosı̀, lo Spirito Santo è la forza attraverso la quale Cristo ci fa sperimentare la sua vicinanza. Ma la prima lettura dice anche una seconda parola: mi sarete testimoni. Il Cristo risorto ha bisogno di testimoni che Lo hanno incontrato, di uomini che Lo hanno conosciuto intimamente attraverso la forza dello Spirito Santo. Uomini che avendo, per cosı̀ dire, toccato con mano, possono testimoniarLo. È cosı̀ che la Chiesa, la famiglia di Cristo, è cresciuta da « Gerusalemme... fino agli estremi confini della terra », come dice la lettura. Attraverso i testimoni è stata costruita la Chiesa — a cominciare da Pietro e da Paolo, e dai Dodici, fino a tutti gli uomini e le donne che, ricolmi di Cristo, nel corso dei secoli hanno riacceso e riaccenderanno in modo sempre nuovo la fiamma della fede. Ogni cristiano, a suo modo, può e deve essere testimone del Signore risorto. Quando leggiamo i nomi dei santi possiamo vedere quante volte siano stati — e continuino ad essere — anzitutto degli uomini semplici, uomini da cui emanava — ed emana — una luce splendente capace di condurre a Cristo. Ma questa sinfonia di testimonianze è dotata anche di una struttura ben definita: ai successori degli Apostoli, e cioè ai Vescovi, spetta la pubblica responsabilità di far sı̀ che la rete di queste testimonianze permanga nel tempo. Nel sacramento dell’ordinazione episcopale vengono loro conferite la potestà e la grazia necessarie per questo servizio. In questa rete di testimoni, al Successore di Pietro compete uno speciale compito. Fu Pietro che espresse per primo, a nome degli apostoli, la professione di fede: « Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente » (Mt 16, 16). Questo è il compito di tutti i 750 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Successori di Pietro: essere la guida nella professione di fede in Cristo, il Figlio del Dio vivente. La Cattedra di Roma è anzitutto Cattedra di questo credo. Dall’alto di questa Cattedra il Vescovo di Roma è tenuto costantemente a ripetere: Dominus Iesus — « Gesù è il Signore », come Paolo scrisse nelle sue lettere ai Romani (10, 9) e ai Corinzi (1 Cor 12, 3). Ai Corinzi, con particolare enfasi, disse: « Anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra... per noi c’è un solo Dio, il Padre...; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui » (1 Cor 8, 5). La Cattedra di Pietro obbliga coloro che ne sono i titolari a dire — come già fece Pietro in un momento di crisi dei discepoli — quando tanti volevano andarsene: « Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio » (Gv 6, 68ss). Colui che siede sulla Cattedra di Pietro deve ricordare le parole che il Signore disse a Simon Pietro nell’ora dell’Ultima Cena: « ...e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli... » (Lc 22, 32). Colui che è il titolare del ministero petrino deve avere la consapevolezza di essere un uomo fragile e debole — come sono fragili e deboli le sue proprie forze — costantemente bisognoso di purificazione e di conversione. Ma egli può anche avere la consapevolezza che dal Signore gli viene la forza per confermare i suoi fratelli nella fede e tenerli uniti nella confessione del Cristo crocifisso e risorto. Nella prima lettera di san Paolo ai Corinzi, troviamo il più antico racconto della risurrezione che abbiamo. Paolo lo ha fedelmente ripreso dai testimoni. Tale racconto dapprima parla della morte del Signore per i nostri peccati, della sua sepoltura, della sua risurrezione, avvenuta il terzo giorno, e poi dice: « Cristo apparve a Cefa e quindi ai Dodici... » (1 Cor 15, 4). Cosı̀, ancora una volta, viene riassunto il significato del mandato conferito a Pietro fino alla fine dei tempi: essere testimone del Cristo risorto. Il Vescovo di Roma siede sulla sua Cattedra per dare testimonianza di Cristo. Cosı̀ la Cattedra è il simbolo della potestas docendi, quella potestà di insegnamento che è parte essenziale del mandato di legare e di sciogliere conferito dal Signore a Pietro e, dopo di lui, ai Dodici. Nella Chiesa, la Sacra Scrittura, la cui comprensione cresce sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, e il ministero dell’interpretazione autentica, conferito agli apostoli, appartengono l’una all’altro in modo indissolubile. Dove la Sacra Scrittura viene staccata dalla voce vivente della Chiesa, cade in preda alle dispute degli esperti. Certamente, tutto ciò che essi hanno da dirci è importante e prezioso; il lavoro dei sapienti ci è di notevole aiuto per poter comprendere quel processo vivente con cui è cresciuta la Scrittura e capire cosı̀ la sua ricchezza Acta Benedicti Pp. XVI 751 storica. Ma la scienza da sola non può fornirci una interpretazione definitiva e vincolante; non è in grado di darci, nell’interpretazione, quella certezza con cui possiamo vivere e per cui possiamo anche morire. Per questo occorre un mandato più grande, che non può scaturire dalle sole capacità umane. Per questo occorre la voce della Chiesa viva, di quella Chiesa affidata a Pietro e al collegio degli apostoli fino alla fine dei tempi. Questa potestà di insegnamento spaventa tanti uomini dentro e fuori della Chiesa. Si chiedono se essa non minacci la libertà di coscienza, se non sia una presunzione contrapposta alla libertà di pensiero. Non è cosı̀. Il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire. La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede. Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensı̀ vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo. Lo fece Papa Giovanni Paolo II, quando, davanti a tutti i tentativi, apparentemente benevoli verso l’uomo, di fronte alle errate interpretazioni della libertà, sottolineò in modo inequivocabile l’inviolabilità dell’essere umano, l’inviolabilità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. La libertà di uccidere non è una vera libertà, ma è una tirannia che riduce l’essere umano in schiavitù. Il Papa è consapevole di essere, nelle sue grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa. Cosı̀, il suo potere non sta al di sopra, ma è al servizio della Parola di Dio, e su di lui incombe la responsabilità di far sı̀ che questa Parola continui a rimanere presente nella sua grandezza e a risuonare nella sua purezza, cosı̀ che non venga fatta a pezzi dai continui cambiamenti delle mode. La Cattedra è — diciamolo ancora una volta — simbolo della potestà di insegnamento, che è una potestà di obbedienza e di servizio, affinché la Parola di Dio — la verità! — possa risplendere tra di noi, indicandoci la strada della vita. Ma, parlando della Cattedra del Vescovo di Roma, come non ricordare le parole che Sant’Ignazio d’Antiochia scrisse ai Romani? Pietro, provenendo da Antiochia, sua prima sede, si diresse a Roma, sua sede definitiva. Una sede resa definitiva attraverso il martirio con cui legò per sempre la sua successione a Roma. Ignazio, da parte sua, restando Vescovo di Antiochia, era diretto verso il martirio che avrebbe dovuto subire in Roma. 752 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale Nella sua lettera ai Romani si riferisce alla Chiesa di Roma come a « Colei che presiede nell’amore », espressione assai significativa. Non sappiamo con certezza che cosa Ignazio avesse davvero in mente usando queste parole. Ma per la Chiesa antica, la parola amore, agape, accennava al mistero dell’Eucaristia. In questo Mistero l’amore di Cristo si fa sempre tangibile in mezzo a noi. Qui, Egli si dona sempre di nuovo. Qui, Egli si fa trafiggere il cuore sempre di nuovo; qui, Egli mantiene la Sua promessa, la promessa che, dalla Croce, avrebbe attirato tutto a sé. Nell’Eucaristia, noi stessi impariamo l’amore di Cristo. È stato grazie a questo centro e cuore, grazie all’Eucaristia, che i santi hanno vissuto, portando l’amore di Dio nel mondo in modi e in forme sempre nuove. Grazie all’Eucaristia la Chiesa rinasce sempre di nuovo! La Chiesa non è altro che quella rete — la comunità eucaristica! — in cui tutti noi, ricevendo il medesimo Signore, diventiamo un solo corpo e abbracciamo tutto il mondo. Presiedere nella dottrina e presiedere nell’amore, alla fine, devono essere una cosa sola: tutta la dottrina della Chiesa, alla fine, conduce all’amore. E l’Eucaristia, quale amore presente di Gesù Cristo, è il criterio di ogni dottrina. Dall’amore dipendono tutta la Legge e i Profeti, dice il Signore (Mt 22, 40). L’amore è il compimento della legge, scriveva San Paolo ai Romani (13, 10). Cari Romani, adesso sono il vostro Vescovo. Grazie per la vostra generosità, grazie per la vostra simpatia, grazie per la vostra pazienza con me! In quanto cattolici, in qualche modo, tutti siamo anche romani. Con le parole del salmo 87, un inno di lode a Sion, madre di tutti i popoli, cantava Israele e canta la Chiesa: « Si dirà di Sion: L’uno e l’altro è nato in essa... » (v. 5). Similmente, anche noi potremmo dire: in quanto cattolici, in qualche modo, siamo tutti nati a Roma. Cosı̀ voglio cercare, con tutto il cuore, di essere il vostro Vescovo, il Vescovo di Roma. E tutti noi vogliamo cercare di essere sempre più cattolici — sempre più fratelli e sorelle nella grande famiglia di Dio, quella famiglia in cui non esistono stranieri. Infine, vorrei ringraziare di cuore il Vicario per la Diocesi di Roma, il caro Cardinale Camillo Ruini, i Vescovi ausiliari e tutti i suoi collaboratori. Ringrazio di cuore i parroci, il clero di Roma e tutti coloro che, come fedeli, offrono il loro contributo per costruire qui la casa vivente di Dio. Amen. Post Sanctae Missae conclusionem, Summus Pontifex ad orandum se contulit in Basilicam Liberianam, ubi imaginem Beatae Mariae Virginis sub titulo « Salus Populi Romani » veneratus est. Acta Benedicti Pp. XVI 753 PONTIFICIUM INSIGNE BENEDICTI PP. XVI Sic describitur: Lo scudo di Papa Benedetto XVI contiene dei simbolismi che egli già aveva introdotto nel suo stemma come Arcivescovo di München und Freising (Monaco e Frisinga), e poi come Cardinale. Essi però nella nuova composizione sono ora ordinati in un modo diverso. Il campo principale dello stemma è quello centrale, che è di rosso. Nel punto più nobile dello scudo, vi è una grande conchiglia di oro, la quale ha una triplice simbologia. Essa dapprima ha un significato teologico: vuole ricordare la leggenda attribuita a sant’Agostino, il quale incontrando un giovinetto sulla spiaggia, che con una conchiglia cercava di mettere tutta l’acqua del mare in una buca di sabbia, gli chiese cosa facesse. Quello gli spiegò il suo vano tentativo, ed Agostino capı̀ il riferimento al suo inutile sforzo di tentare di far entrare l’infinità di Dio nella limitata mente umana. La conchiglia, inoltre è da secoli usata per rappresentare il pellegrino: simbolismo che Benedetto XVI vuole mantenere vivo, calcando le orme di Giovanni Paolo II, grande pellegrino in ogni parte del mondo. Essa è anche il simbolo presente nello stemma dell’antico Monastero di Schotten, presso Regensburg (Ratisbona) in Baviera, cui Joseph Ratzinger si sente spiritualmente molto legato. Nella parte dello scudo denominata « cappa », vi sono anche due simboli venuti dalla tradizione della Baviera, che Joseph Ratzinger divenuto nel 1977 Arcivescovo di Monaco e Frisinga aveva introdotto nel suo stemma arcivescovile. Nel cantone destro dello scudo (a sinistra di chi guarda) vi è una testa di moro al naturale (ovvero di colore bruno), con labbra, corona e collare di rosso. È l’antico simbolo della Diocesi di Frisinga, nata nell’VIII secolo, diventata Arcidiocesi Metropolitana col nome di Monaco e Frisinga nel 1818. La testa di Moro non è rara nell’araldica europea. Nella tradizione 754 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale bavarese la testa di moro appare molto spesso, ed è denominata caput ethiopicum, o moro di Frisinga. Nel cantone sinistro della cappa, compare un orso, di colore bruno (al naturale), che porta un fardello sul dorso. Un’antica tradizione racconta come il primo Vescovo di Frisinga, san Corbiniano (nato verso il 680 in Chartres, Francia, morto l’8 settembre 730), messosi in viaggio per recarsi a Roma a cavallo, mentre attraversava una foresta fu assalito da un orso, che gli sbranò il cavallo. Egli però riuscı̀ non solo ad ammansire l’orso, ma a caricarlo dei suoi bagagli facendosi accompagnare da lui fino a Roma. Per cui l’orso è rappresentato con un fardello sul dorso. La facile interpretazione della simbologia vuole vedere nell’orso addomesticato dalla grazia di Dio lo stesso Vescovo di Frisinga, e suole vedere nel fardello il peso dell’episcopato da lui portato. Lo scudo dello stemma papale può quindi essere descritto (« blasonato ») secondo il linguaggio araldico nel seguente modo: « Di rosso, cappato di oro, alla conchiglia dello stesso; la cappa destra, alla testa di moro al naturale, coronata e collarinata di rosso; la cappa sinistra, all’orso al naturale, lampassato e caricato di un fardello di rosso, cinghiato di nero ». Le chiavi sono il tipico simbolo del potere dato da Cristo a San Pietro ed ai suoi successori. Pertanto, esse giustamente appaiono in ogni stemma papale. Poiché la piena giurisdizione del Papa inizia dal momento della sua accettazione dell’elezione fatta dai Cardinali in Conclave e non da una incoronazione, il Santo Padre Benedetto XVI ha deciso di non mettere più la tiara nel suo stemma ufficiale personale, ma di porre solo una semplice mitra, che non è quindi sormontata da una piccola sfera e da una croce come lo era la tiara. Un simbolo del tutto nuovo nello stemma del Papa Benedetto XVI è la presenza del « pallio », tipica insegna liturgica del Sommo Pontefice, che compare molto spesso in antiche raffigurazioni papali. Indica l’incarico di essere il pastore del gregge a Lui affidato da Cristo, ed è simbolo non solo della giurisdizione papale, ma anche il segno esplicito e fraterno del compartire questa giurisdizione con gli Arcivescovi metropoliti, e mediante questi con i Vescovi loro suffraganei. Congregatio pro Episcopis 755 CONGREGATIO PRO EPISCOPIS PROVISIO ECCLESIARUM Latis decretis a Congregatione pro Episcopis, Sanctissimus Dominus Benedictus XVI, per Apostolicas sub plumbo Litteras, iis quae sequuntur Ecclesiis sacros praefecit praesules: die 4 Maii 2005. — Metropolitanae Ecclesiae Sorocabanae Exc.mum P.D. Eduardum Benes de Sales Rodrigues, hactenus Episcopum Lorenensem. die 7 Maii. — Cathedrali Ecclesiae Matanzensi, R.D. Emmanuelem Hilarium de Céspedes y Garcı́a-Menocal, hactenus dioecesis Pinetensis ad Flumen Vicarium generalem. LIBRERIA EDITRICE VATICANA COMUNICATO In seguito a diverse richieste sui diritti d’autore degli scritti del Santo Padre e della Santa Sede, si ricorda quanto è stato pubblicato su L’Osservatore Romano del 27-28 novembre 1978: « Si porta a conoscenza che la Libreria Editrice Vaticana, nella sua veste di editore ufficiale della Santa Sede, oltre al tradizionale obbligo di tutelare gli scritti ed i discorsi dei Sommi Pontefici e le pubblicazioni concernenti Atti della Santa Sede, ha ricevuto l’incarico di tutelare anche gli scritti del Cardinale Karol Wojtyła. Non possono pertanto essere fatte pubblicazioni, traduzioni o riproduzioni in qualsiasi forma grafica o fonica dei Suoi scritti e dei Suoi discorsi senza l’esplicita autorizzazione della suddetta Libreria Editrice Vaticana, ai sensi degli accordi internazionali e delle leggi sui Diritti di Autore, e salvi i diritti precedentemente concessi ». “Let it be known that the Libreria Editrice Vaticana, being the official publisher of the Holy See, has received not only the right and duty to safeguard the writings and speeches of the Roman Pontiffs and publications concerning the Acts of the Holy See, but also the responsibility to safeguard the writings of Cardinal Karol Wojtyła. Thus, any publication, translation or reproduction, in whatever shape or form, including graphic and phonetic, of his writing and of his speeches cannot be published without the explicit consent of the Libreria Editrice Vaticana, following the international copyright regulation and laws, with due respect to previously established rights”. 756 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale DIARIUM ROMANAE CURIAE Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza: Martedı̀ 3 maggio, S.E. il Signor Carlo Azeglio Ciampi, Presidente della Repubblica Italiana, con la Consorte e Seguito. Venerdı̀ 6 maggio, S.E. il Signor Thabo M. Mbeki, Presidente del Sudafrica, con la Consorte e Seguito. NOMINATIONES Il Santo Padre Benedetto XVI il 21 aprile 2005 ha nominato Segretario di Stato S.E.R. il Signor Cardinale Angelo Sodano, del Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. Nella medesima data, 21 aprile 2005, ha confermato gli Eminentissimi Signori Cardinali, gli Eccellentissimi Arcivescovi Capi dei Dicasteri della Curia Romana ed il Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, « donec aliter provideatur ». Ha inoltre confermato: S.E.R. Monsignor Leonardo Sandri, Arcivescovo titolare di Cittanova, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato; S.E.R. Monsignor Giovanni Lajolo, Arcivescovo titolare di Cesariana, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Ha inoltre confermato gli Eccellentissimi Segretari dei Dicasteri della Curia Romana « usque ad expirationem quinquennii ». Il 25 aprile 2005 ha confermato i Membri dei Dicasteri della Curia Romana, fino al termine del quinquennio per il quale sono stati nominati dal compianto Sommo Pontefice Giovanni Paolo II. Nella medesima data ha promosso all’ordine dei Vescovi l’Em.mo Signor Cardinale Francis Arinze, assegnandogli la sede suburbicaria di VelletriSegni. Diarium Romanae Curiae 757 Il 27 aprile 2005 il Santo Padre ha approvato l’elezione – fatta dai Signori Cardinali dell’Ordine dei Vescovi – del Decano del Collegio Cardinalizio, nella persona del Signor Cardinale Angelo Sodano, del titolo della Chiesa suburbicaria di Albano, Segretario di Stato. Parimenti il Sommo Pontefice ha approvato l’elezione del Vice-Decano del medesimo Collegio, nella persona del Signor Cardinale Roger Etchegaray, del titolo della Chiesa suburbicaria di Porto-Santa Rufina, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio « Cor Unum ». Il 3 maggio 2005 il Santo Padre ha confermato la celebrazione dell’Undicesima Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema: « L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa », stabilendo che essa si tenga in Vaticano dal 2 al 23 ottobre 2005. In pari tempo, Sua Santità ha confermato la nomina dei Presidenti Delegati, del Relatore Generale e del Segretario Speciale, come le nomine già ratificate dal compianto Sommo Pontefice Giovanni Paolo II dei Delegati e Sostituti al Sinodo. SEGRETERIA DI STATO NOMINE Con Brevi Apostolici il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato: 7 maggio 2005 » » » S.E.R. Mons. Luigi Pezzato, Arcivescovo titolare di Torre di Proconsolare, Nunzio Apostolico in El Salvador, Nunzio Apostolico nel Belize. S.E.R. Mons. Charles Daniel Balvo, Arcivescovo titolare di Castello, Nunzio Apostolico in Nuova Zelanda, Palau, Isole Marshall, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Tonga, Vanuatu e Delegato Apostolico nell’Oceano Pacifico, Nunzio Apostolico nelle Isole Fiji. Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 758 ACTA IOANNIS PAULI PP. II DIARIUM ROMANAE CURIAE SEGRETERIA DI STATO NOMINE Con Brevi Apostolici il Santo Padre Giovanni Paolo II, di venerata memoria, si degnò nominare: 25 febbraio 2005 26 » » S.E.R. Mons. Giacinto Berloco, Arcivescovo titolare di Fidene, finora Nunzio Apostolico in Venezuela, Nunzio Apostolico in El Salvador e Belize. S.E.R. Mons. Giacomo Guido Ottonello, Arcivescovo titolare di Sasabe, finora Nunzio Apostolico in Panamá, Nunzio Apostolico in Ecuador. Con Biglietti della Segreteria di Stato il Santo Padre Giovanni Paolo II, di venerata memoria, si degnò nominare: Protonotari Apostolici Sopranumerari 7 28 16 » 21 31 » gennaio febbraio marzo » » » » 2005 » » » » » » Mons. Mons. Mons. Mons. Mons. Mons. Mons. Giovanni Orlando (Patti) William G. Charnoki (Greensburg) Elio Ciacci (San Marino-Montefeltro) Jozef Fijałkowski (Łodź) Patrick J. Corish (Ferns) Stanislaw Malinowski (Kielce) Jan Szarek (Kielce) Prelati d’Onore di Sua Santità 23 dicembre » » » » » » » » » » » » 30 » 1 gennaio 8 » 14 febbraio 22 » 2004 » » » » » » » 2005 » » » Il sac. Aguinaldo José Alves de Carvalho (Campo Limpo) Il sac. Silverio Nicasio Cena (Paraná) Il sac. Frank Franken Nyanleh (Cape Palmas) Il sac. David Nah Wreh (Cape Palmas) Il sac. Prudencio Francisco Percara (Paraná) Il sac. Angel Evaristo Riedel (Paraná) Il sac. Emilio Andrés Senger (Paraná) Il sac. André Vidal (Carcassonne) Il sac. Sean Heaney (Meath) Il sac. Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum (Koforidua) Il sac. Peter Paul Angkyier (Damongo) Mons. Vincenzo Di Mauro (Milano) Diarium Romanae Curiae 22 28 » » » 10 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 16 » » » » » » » » » » » » » » » » 19 » » » » febbraio » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Il sac. Abel Gabuza (Pretoria) Il sac. Donald J. Mondello (Greensburg) Il sac. Lawrence T. Persico (Greensburg) Il sac. John Regoli (Greensburg) Il sac. Roger A. Statnick (Greensburg) Il sac. Antonio Cartagena Ruiz (Orihuela-Alicante) Il sac. Patrick J. Caverly (Orlando) Il sac. Andrew Choi Sek-ou (Seoul) Mons. Władisław Dopierała (Gniezno) Il sac. Carlo Faccendini (Milano) Il sac. Sebastián Gayá Riera (Madrid) Il sac. Czesław Gładczuk (Białystok) Il sac. Eugenius Jaworski (Gniezno) Il sac. Bernd Klaschka (Münster) Mons. Klaus Krämer (Rottenburg-Stuttgart) Mons. Jānis Krapans (Jelgava) Il sac. Thadeusz Kujawski (Gniezno) Il sac. Anthonius Kuo Cheng-Li (Kiayi) Il sac. Pasquale Luzzo (Lamezia Terme) Mons. Thadeusz Makowski (Gniezno) Il sac. Pierre-Étienne Pillot (La Rochelle) Il sac. Pierluigi Rosa (Perugia-Città della Pieve) Il sac. Ronald Rother (Berlin) Mons. Alfred Andrew Schlert (Allentown) Mons. Clemens Stroppel (Rottenburg-Stuttgart) Il sac. Paul Tjeng Eui-chai (Seoul) Il sac. Hyacinth Wu Yo-Mei (Kiayi) Mons. Giuseppe Agostini (San Marino-Montefeltro) Mons. James D. Beisel (Philadelphia dei Latini) Il sac. David H. Benz (Philadelphia dei Latini) Mons. Elio Ciccioni (San Marino-Montefeltro) Mons. Pietro Corbellotti (San Marino-Montefeltro) Il sac. Henry B. Degnan (Philadelphia dei Latini) Il sac. James P. Foley (Philadelphia dei Latini) Mons. Stanisław Grad (Łodź) Mons. Zbygneus Maruszewski (Bydgoszcz) Il sac. Joseph P. McGeown (Philadelphia dei Latini) Mons. John J. McIntyre (Philadelphia dei Latini) Il sac. Robert J. Powell (Philadelphia dei Latini) Il sac. Charles L. Sangermano (Philadelphia dei Latini) Mons. Timothy C. Senior (Philadelphia dei Latini) Il sac. Hugh J. Shields (Philadelphia dei Latini) Mons. Daniel J. Sullivan (Philadelphia dei Latini) Il sac. Richard J. Wright (Philadelphia dei Latini) Il sac. Udo Breitbach (Trier) Mons. Zenon Jarzabek (Łomża) Mons. Alfred Pros Jordà (Tortosa) Mons. Jorge Raigosa Alzate (Medellı́n) Il sac. Janusz Boguslaw Stepnowski (Łomża) 759 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 760 19 » 21 31 » » » » » » » » » » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » Il sac. Daniel E. Thomas (Philadelphia dei Latini) Mons. Giorgio Ubertalli Ape (Biella) Il sac. Leonard Hope Hormeku (Keta-Akatsi) Mons. Richard J. Arnhols (Newark) Il sac. Nildo Astolfi (Ascoli Piceno) Mons. Francesco Giovanni Brugnaro (Milano) Mons. Robert F. Coleman (Newark) Il sac. Sean Cunneen (Newark) Mons. Frank DelPrete (Newark) Il sac. John E. Doran (Newark) Il sac. Robert E. Emery (Newark) Il sac. Arnaldo Fraccaroli (Bologna) Mons. Hans-Josef Radermacher (Köln) Il sac. William Joseph Reilly (Newark) Mons. Josef Sauerborn (Köln) Il sac. Francisco Alonso Sirvent Domı́nguez (Mendoza) Il sac. Edward Terlecki (Kielce) Cappellani di Sua Santità 30 dicembre » » 5 gennaio » » » » » » » » 28 » 9 febbraio 11 » » » 14 » » » » » » » » » » » » » 19 » 25 » » » 28 » » » » » » » » » » » » » » » 2004 » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. Jan Majchrzak (Poznań) Stanisław Wojtaszek (Poznań) Harald Kiebler (Rottenburg-Stuttgart) W. Celestine Murray (Corpus Christi) Antonio Napolioni (Camerino-San Severino Marche) Vincent M. Patrizi (Corpus Christi) Pasquale Mario Stilla (Thunder Bay) Johannes Heeffer (Bergamo) Dariusz Firszt (Kraków) Józef Morawa (Kraków) Roman Pindel (Kraków) Gian Paolo Angelino (Vercelli) Hubert Berenbrinker (Paderborn) Mario Capellino (Vercelli) Alfredo Mendoza Garcı́a (Tlalnepantla) Nicola Mosesso (Trivento) Augustine Dery Towoni (Damongo) Michael James Winterer (Salt Lake City) Jacques Harel (Port-Louis) Matthew Edusei (Konongo-Mampong) John Opoku-Agyemang (Konongo-Mampong) Luigi Adami (Verona) Egidio Antoniazzi (Verona) Augusto Barbi (Verona) Giulio Battistella (Verona) Michael J. Begolly (Greensburg) Richard G. Curci (Greensburg) Paul V. Fitzmaurice (Greensburg) James T. Gaston (Greensburg) Diarium Romanae Curiae 28 » » » » » » » » 5 10 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » febbraio » » » » » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. Lawrence R. Kiniry (Greensburg) Nello Leonello Magagna (Verona) Michael W. Matusak (Greensburg) Edward J. McCullough (Greensburg) Giacomo Radivo (Verona) William R Rathgeb (Greensburg) Raymond E. Riffle (Greensburg) Carlo Tezza (Verona) Luigi Verzé (Verona) Victor Olufemi Ajayi (Ijebu-Ode) Juan Ignacio Alfaro (San Antonio) Alois Angelmayer (Sankt Pölten) Sebastian Anglés (Orlando) Vidal Arboleda (Orlando) Pietro Arcuri (Lamezia Terme) Anton Bajek (Gniezno) Eugeniusz Bida (Białystok) Michael Boulette (San Antonio) Albert Joseph Byrne (Allentown) Matthew J. Connolly (Orlando) Michel Dagenais (Montréal) Carlos Davalos (San Antonio) Göran Degen (Stockholm) Joseph Anthony DeSantis (Allentown) Matteo Ferrari (Verona) Kazimierz Góral (Tarnów) John Joseph Grabish (Allentown) Dennis Thomas Hartgen (Allentown) Józef Kuczyński (Białystok) Antanas Lapė (Telšiai) Wiesław Lechowicz (Tarnów) José A. Lopez (San Antonio) Nazareno Marconi (Città di Castello) Antonio Marghella (Lamezia Terme) Patrick Marron (San Antonio) Conor McGrath (San Antonio) Henrik Micek (Gniezno) Wojciech Michniewicz (Białystok) Edward James O’Connor (Allentown) Arnolds Olehno (Jelgava) Pietro Panzarella (Lamezia Terme) Gilberto Paparelli (Perugia-Città della Pieve) Francesco M. Pepe (Caltagirone) Antonio Pileggi (Lamezia Terme) Stephen James Radocha (Allentown) Patrick Ragsdale (San Antonio) Bronisław Rosiek (Tarnów) Kevin Ryan (San Antonio) Remo Serafini (Perugia-Città della Pieve) 761 Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 762 10 » » » » » » » » » 16 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 19 20 21 » » » » » 31 » » » » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Il sac. Gualtiero Sigismondi (Perugia-Città della Pieve) Il sac. Johann Tauer (Regensburg) Il sac. Domenico Tomaino (Lamezia Terme) Il sac. Leslie A. Vance (San Antonio) Il sac. Ulrich Wagener (Paderborn) Il sac. Roman Waszkiewicz (Gniezno) Il sac. Daniel Joseph Yenushosky (Allentown) Il sac. Edward Stephen Zemanik (Allentown) Il sac. Bogusław Zieziula (Białystok) Il sac. Jānis Zviedrāns (Jelgava) Il sac. Jan Andrzejczak (Bydgoszcz) Il sac. Michał Andrzejewski (Bydgoszcz) Il sac. Mieczysław Bieliński (Bydgoszcz) Il sac. Lech Bilicki (Bydgoszcz) Il sac. Stanisław Gawroński (Łodź) Il sac. Eligio Gosti (San Marino-Montefeltro) Il sac. Aleksander Janeczek (Łodź) Il sac. Bronisław Kacmarek (Bydgoszcz) Il sac. Janusz Krakowiak (Łodź) Il sac. Przemysław Ksia˛żek (Bydgoszcz) Il sac. Waldemar Kulbat (Łodź) Il sac. Ireneusz Kulesza (Łodź) Il sac. Henryk Lesner (Bydgoszcz) Il sac. Kazimierz Pacholik (Łodź) Il sac. Józef Pietras (Bydgoszcz) Il sac. Joseph G. Prior (Philadelphia dei Latini) Il sac. Wojciech Przybyła (Bydgoszcz) Il sac. Isidore Rozycki (Austin) Il sac. Wiesław Sikorski (Łodź) Il sac. Stanisław Skonieczka (Bydgoszcz) Il sac. Jan Szadkowski (Łodź) Il sac. Lino Tosi (San Marino-Montefeltro) Il sac. Joseph A. Tracy (Philadelphia dei Latini) Il sac. Gerard Peter O’Connor (Fall River) Il sac. Guiscardo Mercati (Reggio Emilia-Guastalla) Il sac. Joseph Gbortsu Agoha (Keta-Akatsi) Il sac. Maurizio Barba (Ugento-Santa Maria di Leuca) Il sac. Peter Eduwodzi Huletey (Keta-Akatsi) Il sac. Antony Kollamparampil (Changanacherry) Il sac. Gerardo Messina (Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo) Il sac. Orazio Pepe (Teggiano-Policastro) Il sac. Joseph Francis Ambrosio (Newark) Il sac. Raúl Alfredo Ascanio Chirino (Calabozo) Il sac. Giulio Balestra (Ascoli Piceno) Il sac. Edward Gerald Bradley (Newark) Il sac. Mark E. Brennan (Washington) Il sac. James Michael Cafone (Newark) Il sac. Luciano Carducci (Ascoli Piceno) Il sac. Karl Chimiak (Washington) Diarium Romanae Curiae 31 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il Il sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. sac. 763 Argentino D’Angelo (Ascoli Piceno) Venantius Fernando (Newark) Edward J. Filardi (Washington) Heinz Fischer (Fulda) Michael Fisher (Washington) Renato Grasselli (Newark) Kenneth John Herbster (Newark) Tadeusz Huk (Warszawa) Michal Robert Janocha (Warszawa) Marian Janus (Kielce) Jerzy Kantyka (Kielce) V. James Lockman (Washington) John Macfarlane (Washington) Waldemar Robert Macko (Warszawa) Florent Marchiano (Ajaccio) Gerard Hargrove McCarren (Newark) John F. Myslinski (Washington) Peter Nguyen Thanh Long (Washington) Zigismundus Nocoń (Kielce) Thomas Patrick Nydegger (Newark) Jerzy Ostrowski (Kielce) Luigi Pasqualini (Ascoli Piceno) Vincenzo Pujia (Lamezia Terme) Joseph Richard Reilly (Newark) Jan Śledzianowski (Kielce) Gregory J. Studerus (Newark) Eddie Tolentino (Washington) Stanisław Warzeszak (Warszawa) Michael Wilson (Washington) ONORIFICENZE Con Biglietti della Segreteria di Stato il Santo Padre Giovanni Paolo II, di venerata memoria, ha conferito: La Commenda con Placca dell’Ordine Piano 16 febbraio 2005 Al sig. Juan de Dios Vial Correa (Santiago de Chile) La Commenda con Placca dell’Ordine di San Gregorio Magno 5 28 5 9 11 22 16 31 gennaio » febbraio » » » marzo » 2005 » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. Enrique Alberto Pina Serra (Repubblica Dominicana) Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto (Roma) Rómulo Acurio (Perù) Luciano Lami (Roma) Laurent Stefanini (Francia) Alfredo Bastianelli (Roma) Jean Chérioux (Paris) Alberico Novelli (Roma) Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 764 La Commenda dell’Ordine di San Gregorio Magno 22 dicembre 8 gennaio 31 » 14 febbraio 22 » 16 marzo » » » » » » 19 21 » 31 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2004 2005 » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. » » » » » » » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. Angelo Lazzari (Mechelen-Brussel) Wolfgang Rank (Eisenstadt) Jong-yean Chang (Cina Taiwan) Aurelio Colozzi (Chieti-Vasto) Alfonso Rossi (Roma) Awabdeh Fawaz (Gerusalemme dei Latini) Vincent Montagne (Strasbourg) Georg Rizzi (Wien) Bernardus Joannes Maria van Voorst Tot Voorst (Roermond) Felice Martinelli (Milano) Paul Mikat (Köln) Eamonn O’Dwyer (Galway and Kilmacduagh) Charles C. Carella (Newark) Donald M. Daniels (Newark) John Duffy (Gran Bretagna-Ord.militare) Téglásy Ferenc (Esztergom-Budapest) Vilmos Gelsey (Esztergom-Budapest) Ernesto Giuffrida (Civita Castellana) Thomas Gerard Leslie (Gran Bretagna-Ord.militare) Livio Marani (Civita Castellana) Brian McAuley (Newark) Leon Smith (Newark) Il Cavalierato dell’Ordine di San Gregorio Magno 30 dicembre 2004 » » » » 7 » » » 19 » 28 » 2 » 14 » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » gennaio » » » » » » » febbraio » » » » Al sig. René Amirkhanian (Sainte-Croix-de-Paris degli Armeni) Al sig. Patrice Dédéyan (Sainte-Croix-de-Paris degli Armeni) Al sig. Claude Delaunay (Nantes) Al sig. Jean Moy (Nantes) Al sig. Franz Neubauer (München und Freising) Al sig. Giorgio Cortolillo (Patti) Al sig. Nicola Fazio (Patti) Al sig. Giuseppe Rosario Fonti (Patti) Al sig. Antonino Tindaro Sicilia (Patti) Al sig. Khatchig Kazdandjian (Cilicia degli Armeni) Al sig. Jean-Pierre Mahé (Cilicia degli Armeni) Al sig. Marcello Lombardo (Roma) Al sig. Antonio Napoli (Roma) Al sig. Gaetano Marzocchi (Imola) Al sig. Jacobus Franciscus Schellekens (Breda) Al sig. Giovanni De Angelis (Roma) Al sig. Enzo Moavero Milanesi (Italia) Al sig. Giorgio Salina (Italia) Diarium Romanae Curiae 15 » » 22 » » » » » » » 10 » » » » 16 » » » » » 22 » » 30 31 » » » » » » » » » » » » » » febbraio » » » » » » » » » » marzo » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. 765 Gabriel Barbry (Tarbes et Lourdes) Jean Dussart (Tarbes et Lourdes) Bernard Guyot (Lyon) Roberto Cameracanna (Italia) Gian Marco Chiarini (Italia-Ord. militare) Giuseppe De Boni (Italia-Ord. militare) Giuseppe Gabrielli (Italia) Attilio Gizzi (Italia-Ord. militare) Raimondo Pollastrini (Italia-Ord. militare) Giovanni Savarese (Italia-Ord. militare) Antonello Vitale (Italia-Ord. militare) Adrian Gebruers (Cloyne) Heinrich Kolussi (Wien) Richard Ritter (Chicago) Angelino Rosa (Florianópolis) Francis Max Magdelan Steiner (Birmingham) Wolfgang Beer (Wien) Pierre-Marie Dumont (Strasbourg) Italo Farnetani (Arezzo-Cortona-Sansepolcro) Samuel Kofi Asubonteng (Konongo-Mampong) Fosuaba Akwasi Mensah Banahene (Konongo-Mampong) Paul Peter Maria van der Ree (Haarlem) Saverio Capolupo (Italia-Ord.militare) Domenico Minervini (Italia-Ord.militare) Pietro Zanin (Italia-Ord.militare) Joseph Limbeck (Lyon) Marcel Albisetti (Paris) Henry J Amoroso (Newark) William G. Cafaro (Newark) Silvano Cattelan (Vicenza) George J. Fiore (Newark) Adrian Foley Jr. (Newark) Philip Frese (Newark) Eugenio Gasparotto (Vicenza) Giuliano Guardini (Vicenza) John Thomas Kennedy (Shrewsbury) Vincent J. Lewis (Newark) Robert Messier (Newark) Richard G. Taylor (Newark) Armando Veronese (Vicenza) John W. Westervelt (Newark) La Croce di Dama di Commenda dell’Ordine di San Gregorio Magno 22 dicembre 19 gennaio 10 marzo 2004 2005 » Alla sig.ra Elisabeth Lazzari-Wijnants (Mechelen-Brussel) Alla sig.ra Manuela Ruosi (Italia) Alla sig.ra Elisabetta Setsuko Osaku (Yokohama) Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 766 La Croce di Dama dell’Ordine di San Gregorio Magno 30 dicembre 2004 » 9 » 22 23 16 31 » » » » 2005 » » » » » » » » » febbraio » » » marzo » » » » Alla sig.ra François Couyoumdjian (Sainte-Croix-de-Paris degli Armeni) Alla sig.ra Yvette Nassans (Grenoble) Alla sig.ra Donatella Campello Elser (Roma) Alla sig.ra Alessandra Rocchi (Roma) Alla sig.ra Sheila Weatherly (Montego Bay) Alla sig.ra Laura Virginia Galarza Munua (Uruguay) Alla sig.ra Suzanne Rezeau (Evry-Corbeil-Essonnes) Alla sig.ra Marylane Burry (Newark) Alla sig.ra Anne Evans Estabrook (Newark) Alla sig.ra Aleta Taylor (Newark) Alla sig.ra Adelaide Toniato (Vicenza) La Gran Croce dell’Ordine di San Silvestro Papa 21 marzo 2005 Al sig. Josef Pühringer (Linz) La Commenda con Placca dell’Ordine di San Silvestro Papa 18 22 » febbraio » » 2005 » » Al sig. Jozef Jan Behnke (Westminster) Al sig. Alfonso Gorroñogoitia Gonzales (San Sebastián) Al sig. Jose Maria Ormaetxea Uribetxebarria (San Sebastián) La Commenda dell’Ordine di San Silvestro Papa 21 dicembre 25 gennaio 2 febbraio 5 » » » 9 » 22 » » » » » 10 marzo » » » » » » » » 16 » » » » » » » » » » » 23 » 31 » » » 2004 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. Bruno Trevisan (Roma) Guido Bertolaso (Italia) Gerald Scheidl (Wien) Ottaviano Foschini (Roma) Piergiorgio Giovannini (Roma) Renzo Milanese (Roma) Ferdinando Cavalli (Brescia) Walter Eykmann (Würzburg) Erich Jooß (Monaco) Sepp-Gottfried Bieler (Wien) Dietrich Karner (Wien) Peter Lin Tzy-Tang (Kiayi) Petrus Joseph Schuurmans (Rotterdam) Philip Shen Tian-Sang (Kiayi) Vittorio Bernardini (San Marino-Montefeltro) Otello Giovannetti (San Marino-Montefeltro) Manfred Koller (Wien) Marino Lorenzi (San Marino-Montefeltro) Gian Piero Piscaglia (San Marino-Montefeltro) Walther Salvenmoser (Wien) Antonio Sanna (Roma) Aldo Marsili (Roma) Piergiorgio Passone (Udine) Diarium Romanae Curiae 767 Il Cavalierato dell’Ordine di San Silvestro Papa 21 dicembre 23 » » » » » » » » » 30 » 7 gennaio » » 8 » 21 » 26 » » » » » » » 2 febbraio » » » » » » 5 » 14 » » » 22 » » » » » » » » » » » » » 10 marzo » » » » » » » » » » » » 14 » » » » » » » 16 » » » » » » » » » » » » » 2004 » » » » » » 2005 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. Stefano Calamelli (Imola) Guerrino Bucciol (Concordia-Pordenone) Renato Cremasco (Concordia-Pordenone) Giorgio Daneluzzo (Concordia-Pordenone) Claudio Della Toffola (Concordia-Pordenone) Antonio Marin (Concordia-Pordenone) Herbert Bucher (Innsbruck) Rudolf Hupe (Görlitz) Amedeo Vallese (Sabina-Poggio Mirteto) Luigi Patrizio Tabbı̀ (Velletri-Segni) Paolo Rosso (Italia-Ord.militare) Mario Carrara (Roma) Carmine De Luca (Roma) Ottavio Loviglio (Nola) Maurizio Sabatucci (Roma) Peter Aigner (Wien) Franz Caramelle (Salzburg) Emilio Masetti (Modena-Nonantola) Antonello Papalia (Taranto) Alessandro Mancinotti (Roma) Dario Casalini (Vercelli) Pier Luigi Macco (Vercelli) Agostino Biancafarina (Italia-Ord. militare) Gino Borgi (Velletri-Segni) Cesare Ferrari (Brescia) Maurizio Marchetti (Italia-Ord. militare) Luciano Monesi (Italia-Ord. militare) Claudio Rondano (Italia-Ord. militare) Bruno Sabeddu (Porto-Santa Rufina) Rodolfo Borzacchini (Terni-Narni-Amelia) Pasquale Caracciolo (Perugia-Città della Pieve) Johannes Wilhelmus Henricus Dekkers (Utrecht) Fabrizio Galavotti (Biella) Henricus Machiel Antonius Maria Hendrikx (Breda) Theo Kroon (Rotterdam) Marianus Rakowski (Pelplin già Chelmno) Antonio Correale (Rieti) Felice Girardi (Rieti) Andrea Tagliabue (Rieti) Luciano Verlato (Rieti) Maurizio Cima (San Marino-Montefeltro) Rainer Egger (Wien) Claudio Lazzari (San Marino-Montefeltro) René Mathar (Mechelen-Brussel) Fidelis Adams Momoh (Oyo) Emmanuel Siji Oke (Oyo) S.A. Olaegbe (Oyo) Acta Apostolicae Sedis – Commentarium Officiale 768 16 » » » » » marzo » » » » » 2005 » » » » » Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. » 21 » » 30 31 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Al Al Al Al Al Al Al Al Al Al sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. sig. Joseph A. Oyalana (Oyo) Francesco Partisani (San Marino-Montefeltro) Piero Perelli (San Marino-Montefeltro) Wolfgang Rank (Wien) Hans Stehno (Wien) Adrianus Johannes Petrus van Weegberg (’S-Hertogenbosch) Leonardo Zincato (Albano) Emile Ibrahim Chaoul (Bairut dei Maroniti) Akram Faraj H. Kareem (Babilonia dei Caldei) Omran Jamil Shammo (Babilonia dei Caldei) Michel Descours (Lyon) Oris Bortolotti (Civita Castellana) Piero Greco (Civita Castellana) Noel Kirrane (Tuam) Ernesto Miotto (Udine) Paolo Venturi (Civita Castellana) La Croce di Dama di Commenda con Placca dell’Ordine di San Silvestro Papa 22 » febbraio » 2005 » Alla sig.ra Pureza Aranzabal Arrieta (San Sebastián) Alla sig.ra Carmen Galdos Guridi (San Sebastián) La Croce di Dama di Commenda dell’Ordine di San Silvestro Papa 5 10 » febbraio marzo » 2005 » » Alla sig.ra Rosanna Rinaldi (Roma) Alla sig.ra Sophia Chang Yu-Feng (Kiayi) Alla sig.ra Monica Yan Su-Chiung (Kiayi) La Croce di Dama dell’Ordine di San Silvestro Papa 21 dicembre 2 febbraio » » » » » » 14 » 16 marzo » » 2004 2005 » » » » » » Alla Alla Alla Alla Alla Alla Alla Alla sig.ra sig.ra sig.ra sig.ra sig.ra sig.ra sig.ra sig.ra Wilhelmine Reinhold (Paderborn) Anna Gilli (Bologna) Giovanna Rabbi (Bologna) Edith Schmöllerl (Wien) Carmen Ziosi (Bologna) Margot Lindlar (Köln) Maria Therese Stockert (Wien) Hildegard Strauß (Köln) NECROLOGIO 9 aprile 2005 15 » » 25 » » 4 maggio » Mons. Vicente Salgado y Garrucho, Vescovo emerito di Romblon (Filippine). Mons. Joakim Herbul, Vescovo di Skopje ed Esarca per i fedeli di rito bizantino della Macedonia. Mons. Sennen Corrà, Vescovo emerito di Concordia-Pordenone (Italia). Mons. Youhanna Fouad El-Hage, Arcivescovo di Tripoli dei Maroniti (Libano).